tag:blogger.com,1999:blog-35591131733665317352024-03-03T17:36:10.046+01:00Utopia RazionaleMirco Mariuccihttp://www.blogger.com/profile/14091144245562917192noreply@blogger.comBlogger204125tag:blogger.com,1999:blog-3559113173366531735.post-27945229971206470582021-06-19T09:01:00.005+02:002021-06-19T09:19:16.165+02:00Il pensiero dei Neoplatonici: Ammonio Sacca, Plotino, Porfirio, Giamblico, Plutarto, Proclo.<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiSWG4rmPZdEkpZW5V0pboJrS39TPmQ0lMqxyB4fwV_3dv9PWiqNqM6xwLK1gvyuTSHM9NT3toYhFoutUHLAnloMYeplMl82VnSDJK_oWa-ms6y-zI75ELk6VXjHd9eMKm3Gc4X0WiqyH8/s760/Immagine.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="593" data-original-width="760" height="313" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiSWG4rmPZdEkpZW5V0pboJrS39TPmQ0lMqxyB4fwV_3dv9PWiqNqM6xwLK1gvyuTSHM9NT3toYhFoutUHLAnloMYeplMl82VnSDJK_oWa-ms6y-zI75ELk6VXjHd9eMKm3Gc4X0WiqyH8/w400-h313/Immagine.png" width="400" /></a></div><p align="CENTER" style="orphans: 0; widows: 0;"><br /></p>
<h2 class="western" lang="it-IT"></h2>
<h2 class="western" lang="it-IT" style="break-before: page; page-break-before: always;"><span style="font-family: georgia;">Il
neoplatonismo</span></h2>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Il termine <i>neoplatonismo</i><span style="font-style: normal;"> può
essere utilizzato, con bivalenza di significato, sia per indicare un
determinato </span><i>periodo storico</i><span style="font-style: normal;">,
che un </span><i>atteggiamento filosofico</i><span style="font-style: normal;">
peculiare.</span></span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><i>Neoplatonico</i><span style="font-style: normal;"> fu il periodo
storico-filosofico occidentale compreso tra la metà del secondo
secolo dopo Cristo e la metà del sesto, o al più del settimo,
secolo, se si considerano anche le vicende avvenute in Alessandria
d’Egitto;</span></span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><i>neoplatonici</i><span style="font-style: normal;"> furono tutti
coloro che ripresero, riabilitarono, reinterpretarono, integrarono e,
in un certo qual modo, rinnovarono, l’antico pensiero di Platone, a
prescindere dal periodo storico in cui ciò avvenne.</span></span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
A scanso di equivoci, precisiamo che, in vista delle finalità di
questo scritto, utilizzeremo i precedenti termini per indicare, da un
lato, l’ultima grande manifestazione del platonismo scaturita dalla
summa del pensiero greco antico e, dall’altro, i diretti
protagonisti che contribuirono a dare alla luce questo pregevole
sistema filosofico.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Il movimento neoplatonico nacque in risposta ad una profonda crisi
interiore e ad una tendenza alla svalutazione della realtà sensibile
dovute ai grandi sconvolgimenti ed alle difficoltà materiali
provocati dall’ormai prossima caduta dell'Impero romano
d'Occidente.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
In questo contesto di decadenza, i filosofi tentarono di mettere in
salvo le anime dell’umanità, cercando una ricetta per liberare il
corpo dalle passioni ed elevare lo spirito. E lo fecero guardando
alla saggezza ed alla sapienza dei migliori esponenti delle correnti
filosofiche antiche.</span></p><p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span></span></p><a name='more'></a><span style="font-family: georgia;"><br /></span><p></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Nonostante i neoplatonici intendessero la filosofia come attività
<i>esegetica</i>, vale a dire come studio finalizzato alla
comprensione del significato più profondo e autentico delle opere
dei loro predecessori (in particolar modo quelle di Platone) e non
si considerassero degli innovatori, essi finirono per introdurre
degli elementi di indiscussa originalità.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><span style="font-style: normal;">Con l’opera dei neoplatonici, le
antiche concezioni platoniche vennero rinnovante accogliendo ogni
possibile elemento di verità ricavabile dagli altri sistemi
filosofici; fu così che, mediante una magistrale fusione del
platonismo con elementi provenienti dalle dottrine pitagoriche,
aristoteliche, stoiche e dalle numerose esperienze religiose della
cultura ellenica, nacque una</span> vera e propria <i>dottrina
neoplatonica</i><span style="font-style: normal;">, che dapprima si
oppose al dilagare del cristianesimo e poi, nei secoli successivi,
continuò ad influenzare sia il pensiero medioevale che quello
moderno. </span>
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
In tal senso, il neoplatonismo può anche essere inteso come la più
notevole manifestazione dell’orientamento religioso assunto dai
pensatori del tardo ellenismo e, ancor più, da quelli dell’età
alessandrina.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Se poi si conviene nel definire la <i>Scolastica</i> come un
approccio filosofico volto a comprendere, da un punto di vista
razionale, le verità religiose date dalla tradizione, allora il
neoplatonismo può anche essere inteso come <i>la prima forma storica
della scolastica. </i>
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
I neoplatonici, infatti, ritenevano che la verità fosse stata già
rivelata agli antichi; non v’era dunque alcun bisogno di
ricercarla. E grazie alla tradizione, tale verità si era tramandata,
mantenendosi inalterata nella sua essenza.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Non si trattava dunque di scoprire la verità, ma semmai di
comprenderla, spiegarla, giustificarla e difenderla operando da un
punto di vista razionale, utilizzando un sincretismo a base platonica
mescolato con gli elementi dottrinali di qualsiasi altra concezione
che fosse risultata adatta a tal fine.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Con il passare dei secoli, i neoplatonici fondarono numerose scuole,
le più importanti delle quali stabilirono le loro sedi nelle città
di Alessandria, Roma, Siria, Pergamo ed Atene, ed il loro pensiero si
articolò in tre correnti principali:</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
1) <i>Prima scuola di Alessandria</i></span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
La nascita della prima Scuola di Alessandria, avvenuta attorno al 200
d.C. ad opera di Ammonio Sacca, diede il via al movimento
neoplatonico.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Tra i suoi frequentatori più illustri citiamo Erennio, Longino,
Origene il pagano (da non confondere con l’Origene cristiano) e
Plotino; quest’ultimo, in particolare, fu il maggiore esponente del
neoplatonismo.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
A sua volta Plotino, nel 244 d.C., fondò una nuova scuola a Roma,
non prima di aver partecipato alla spedizione dell’imperatore
Gordiano contro i persiani, nel corso della quale ebbe modo di venire
in contatto con la cultura filosofica orientale.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Tra i seguaci e gli ammiratori più illustri della Scuola di Roma
fondata da Plotino, vi furono i filosofi Amelio e Porfirio, nonché
l’imperatore Gallieno e la sua consorte Salonina.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Porfirio, oltre ad occuparsi di trascrivere il pensiero del suo
maestro, componendo le celebri <i>Enneadi</i>, contribuì attivamente
alla diffusione del neoplatonismo operando anche in Sicilia.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Il carattere della prima scuola di Alessandria era rivolto alla
speculazione metafisica; gli afflati di religiosità rinvenibili
nelle dottrine di questi pensatori erano squisitamente filosofici ed
inizialmente si mantennero ben distanti sia dalla religione positiva
data dalla tradizione, fondata su precise credenze, culti e
gerarchie, che dalle pratiche magiche.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Successivamente, però, quest’ultimo atteggiamento mutò,
attribuendo sempre più importanza agli aspetti magico-rituali, quali
ad esempio la Teurgia, di cui già Porfirio era un profondo
conoscitore.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
2) <i>Scuola Siriaca</i></span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Alla corrente di Plotino e dei suoi seguaci, seguì idealmente la
Scuola di Siria, fondata da Giamblico poco dopo il 300 d.C. e a cui
appartennero Teodoro di Asine, Sopatro di Apamea e Dessippo.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Questi pensatori cominciarono a volgere lo sguardo con maggiore
insistenza al misticismo ed alla magia, combinando la speculazione
filosofica con una marcata tendenza religiosa, e finirono per
intendere la filosofia come uno strumento grazie a cui rifondare e
difendere la religione politeista greco-romana, considerando le
pratiche magiche, con particolare riferimento alla teurgia, come un
completamento fisiologico del neoplatonismo.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Il maggior punto di decadimento dell’attività
filosofico-speculativa, sacrificata in nome dell’esaltazione della
componente mistico-religiosa e della pratica magico-teurgica, venne
raggiunto dai neoplatonici nella Scuola di Pergamo fondata da un
allievo di Giamblico noto con il nome di Edesio.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Fra gli esponenti più illustri di questa corrente citiamo
l’imperatore Giuliano, detto l’Apostata, ed il suo collaboratore
Sallustio, solitamente ricordati per l’impegno profuso nel
difendere in modo deciso l’antica religione politeista, con il
preciso intento di opporsi all’avanzata del cristianesimo.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
3) <i>Scuola di Atene </i>
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Alla corrente siriaca seguì, in qualità di erede intellettuale, la
Scuola di Atene, la quale può essere considerata come l’ultima
manifestazione dell’ormai millenaria Accademia di Platone.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Il primo scolarca di tale corrente del neoplatonismo è storicamente
individuato nella figura di Plutarco di Atene, a cui si susseguirono
Siriano, Domnino e Proclo; quest’ultimo, in particolare, spiccò
tra gli altri, al punto da essere considerato come l’ultimo grande
filosofo tra gli esponenti dell’antichità pagana.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Successivamente, la tradizione della Scuola d’Atene fu mantenuta in
vita da Marino, Isidoro, Damascio, Simplicio e Prisciano, fin quando,
nel 529, l'imperatore Giustiniano emanò un editto che impediva, di
fatto, ai neoplatonici di continuare a diffondere il loro pensiero,
ponendo così fine sia all’Accademia che alla tradizione
filosofico-religiosa antica.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Nel suo <i>Codex</i>, infatti, Giustiniano vietò l’insegnamento di
ogni dottrina da parte di tutti coloro che <i>«sono affetti dalla
pazzia degli empi pagani» </i>e condannò chi non si fosse
affrettato a tornare in seno alla santa Chiesa alla sospensione dei
finanziamenti pubblici, alla confisca di tutte le proprietà ed,
infine, all’esilio.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
A causa di ciò, Damascio, Simplicio e Prisciano si recarono in
Persia, portando con sé altri quattro membri della scuola d’Atene,
ma il loro tentativo di esportare il pensiero neoplatonico fallì.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
La caratteristica peculiare dei membri della Scuola di Atene era
l’erudizione; un atteggiamento che si accrebbe ancor più nella
cosiddetta Seconda Scuola di Alessandria, sorta nella prima metà del
quinto secolo e tramontata nella prima metà del settimo secolo dopo
Cristo.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
L’importanza di questa classe di pensatori è dovuta più ai loro
commentari che non alle concezioni filosofiche da essi elaborate, le
quali, rispetto alle formulazioni neoplatoniche più antiche,
risultavano ormai semplificate.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Lo scarso interesse per le speculazioni metafisiche fu però
sostituto da una genuina curiosità scientifica che, ben presto, si
tradusse in una serie studi matematici e di indagini naturalistiche.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Si capisce quindi il motivo per cui, in questa fase del
neoplatonismo, gli scritti aristotelici furono fortemente rivalutati,
giacché questo pensatore era considerato come il maggiore esponente
della scienza empirica dell’antichità.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Tra i più importanti rappresentanti della scuola di Alessandria è
doveroso ricordare la matematica, astronoma e filosofa greca antica
Ipazia, la quale, dopo aver dato lustro alla sua scuola, passò alla
storia come una martire del libero pensiero, essendo stata massacrata
da una folla di cristiani suscitatale contro dal vescovo Cirillo.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Nei decenni successivi, gli studi e la filosofia di Ipazia furono
portati avanti dal suo allievo Sinesio di Cirene e da Ierocle di
Alessandria.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Tra i commentatori più noti degli scritti platonici e aristotelici
appartenuti a questa scuola, invece, si ricordano Ermia, Ammonio,
Giovanni Filopono, Asclepio, Olimpiodoro, Elia, Davide e Stefano di
Alessandria.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Nonostante le diverse articolazioni della dottrina neoplatonica ed i
disparati atteggiamenti dei neoplatonici, di cui daremo conto in
dettaglio nel prosieguo della trattazione, è comunque possibile
delineare delle tematiche ricorrenti che vanno a costituire una sorta
di <i>corpus dottrinale</i> condiviso dalla maggior parte degli
esponenti di questa corrente filosofica, caratterizzandola nella sua
essenza.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Essa, in estrema sintesi, si compone di:
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
1) una dottrina fondata sul concetto dell’Uno, inteso come
principio primo assoluto, talvolta identificato con il Bene, ma
considerato come al di là dell’essere e delle sue determinazioni
concettuali;</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
2) una teoria che spiega la genesi della molteplicità delle cose
intese come sottoprodotto di successive emanazioni di diversi livelli
di realtà, gerarchicamente ordinati ed originati, a cascata, a
partire dall’Uno, fino ad arrivare alla realtà fisica materiale,
passando per un livello spirituale ed un livello animico;
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
3) una visione vitalistica e organicistica della realtà, secondo cui
ogni cosa è viva, il principio della vita non è di tipo materiale
bensì spirituale e la realtà, con le sue molteplici manifestazioni
individualizzate, è assimilabile ad una sorta di grande organismo
unitario;</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
4) una teoria della conoscenza basata sulla dottrina platonica delle
idee che prevede la possibilità di raggiungere l’illuminazione;
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
5) una concezione filosofica concepita come liberazione dell’anima
attraverso la gnosi, con uno spiccato interesse etico e religioso,
talvolta accompagnato da pratiche ascetiche, magico-rituali.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><br /></p>
<h2 class="western" lang="it-IT" style="break-before: page; page-break-before: always;"><span style="font-family: georgia;">Ammonio
sacca
</span></h2>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgiAeAi9AnCd5nkVuHwt8NAt4U_aiLtr_FUWj_-njNXERUKwbuFyarz39s9cSsCJVS8VG5lTwP-ANLvVHvc3_asBlYbfy7BTylOaB8t3cKigmGJeZ0zrKnj7QkaNT_ISvY4oR7scDBOjvs/s966/1_Ammonio_Sacca.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="599" data-original-width="966" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgiAeAi9AnCd5nkVuHwt8NAt4U_aiLtr_FUWj_-njNXERUKwbuFyarz39s9cSsCJVS8VG5lTwP-ANLvVHvc3_asBlYbfy7BTylOaB8t3cKigmGJeZ0zrKnj7QkaNT_ISvY4oR7scDBOjvs/s320/1_Ammonio_Sacca.png" width="320" /></a></div><span style="font-family: georgia;"><br />
</span><p></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Ammonio Sacca (175 d.C. – 242 d.C.) fu un filosofo alessandrino
considerato, se non il fondatore, un precursore del neoplatonismo,
vale a dire di quel movimento di pensiero che reinterpretò la
concezione filosofica di Platone integrandola con elementi tratti
dagli altri indirizzi filosofici e religiosi sviluppatisi nell’Antica
Grecia e nel periodo Ellenistico.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Della sua vita, e del suo pensiero, si sa ben poco, ed anche rispetto
a ciò che si sa, vi è un certo grado d’incertezza.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
L’autentico significato del suo secondo nome, cioè “sacca”, è
conteso tra coloro che sostengono che egli si guadagnasse da vivere
svolgendo il mestiere del bracciante, con l’incarico di trasportare
dei sacchi, e quelli che lo annoverano tra i membri della stirpe
indiana dei <i>Saker</i>, se non addirittura dei <i>Śākyamuni</i>,
vale a dire un gruppo di monaci buddisti, da cui sarebbe derivato il
suo soprannome.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
È noto invece che Ammonio nacque da una famiglia di umili origini
che lo educò secondo i precetti del cristianesimo.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Non è affatto chiaro, però, se egli da adulto continuò a
professare lo stesso credo dei genitori o se, per qualche ragione, si
convertì al paganesimo.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Secondo Porfirio, infatti, sebbene Ammonio fosse stato allevato nel
Cristianesimo, da grande, per l’esattezza <i>«non appena acquistò
l’uso della ragione»</i>, fece ritorno alla fede pagana.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
D’altro canto, il vescovo Eusebio di Cesarea accusò Porfirio di
sostenere il falso, giacché Ammonio, pur comportandosi <i>«secondo
le leggi»</i>, ossia uniformandosi ai costumi pagani, sarebbe
rimasto un cristiano, tanto è vero che, a suo avviso, egli avrebbe
addirittura redatto un’opera <span style="font-style: normal;">sull’armonia
di Mosè e Gesù.</span></span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
A supporto di questa tesi, si consideri che all’epoca di Ammonio il
cristianesimo era considerato come una <i>superstitio illicita</i>
contro la legge; a discredito della medesima posizione, si tenga
presente che il fondatore del neoplatonismo scelse deliberatamente di
non scrivere nulla, così come fecero prima di lui altri pensatori
quali, ad esempio, Pitagora e Socrate, sicché la notizia della
stesura delle suddette opere parrebbe priva di fondamento.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Considerato il suo stato sociale, Ammonio fu, con ogni probabilità,
un’autodidatta perspicace; sul suo conto si narra che la sua bontà
e la sua saggezza fossero così grandi da fargli guadagnare il titolo
di <i>Teodidatta</i><span style="font-style: normal;">, con il
significato di</span><i> istruito </i><span style="font-style: normal;">(o
</span><i>ammaestrato</i><span style="font-style: normal;">)</span><i>
</i><span style="font-style: normal;">da</span><i> Dio </i><span style="font-style: normal;">(o
dalla</span><i> divinità</i><span style="font-style: normal;">).</span></span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
È noto invece con certezza che, ad un certo punto della sua vita,
egli avviò una scuola di filosofia ad Alessandria d’Egitto, ove
elargì i suoi insegnamenti a piccole cerchie di seguaci, conducendo
un’esistenza semplice, schiva e ritirata, al riparo dal clamore del
mondo.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Egli intendeva la filosofia come un esercizio d’intelligenza e di
vita finalizzato all’ascesi spirituale; il suo sapere era di tipo
esoterico ed in quanto tale poteva essere destinato soltanto ad un
ridotto numero di iniziati che instauravano un profondo legame con il
loro maestro.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Tra i suoi discepoli più celebri si ricordano Origene il Pagano,
Cassio Longino, Erennio Modestino ed infine Plotino che, nei decenni
successivi, sarebbe diventato il maggior esponente del neoplatonismo;
alcuni, però, ritengono che anche Origene il Cristiano ebbe modo di
ascoltare di persona le lezioni di Ammonio.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
L’assenza di scritti rende, se non del tutto impossibile,
estremamente arduo il compito di ricostruire con precisione il
contributo filosofico apportato dal primo tra i neoplatonici.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Il pensiero di Ammonio può essere intuito in base alla concezione
elaborata dal suo miglior allievo, vale a dire Plotino, ma così
facendo il rischio di attribuire in modo errato la paternità di un
concetto all’uno o all’altro pensatore diviene assai elevato;
inoltre, non è affatto chiaro se, dove ed in che misura, Plotino
abbia alterato ed ampliato la concezione filosofica del suo maestro.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Ciò che invece è fuor di dubbio, è che la profondità e la portata
del pensiero di Ammonio fossero evidenti già ai suoi tempi.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
A supporto di questa tesi, si è soliti ricordare un celebre aneddoto
secondo cui Plotino, recatosi ad Alessandria, partecipò di persona a
tutte le conferenze tenute dai più grandi pensatori presenti in
quella città, rimanendone insoddisfatto, fin quando, un giorno, un
suo amico non lo condusse da Ammonio; fu così che, dopo aver
assistito ad una sua sola lezione, Plotino esclamò: <i>«È questo
l’uomo che andavo cercando!»</i> e rimase con quello che sarebbe
diventato il suo maestro per ben undici anni.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
</p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Si sappia anche che il legame che si instaurò tra queste due figure
storiche fu tale da essere paragonato a quello che vi fu, qualche
secolo addietro, tra Socrate e Platone.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Che Plotino abbia attinto dalla dottrina di Ammonio è una cosa certa
oltre ogni ragionevole dubbio, ma in che misura ciò sia avvenuto è
tutt’altro che chiaro.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Si sa infatti che, un giorno, un suo ex condiscepolo, presso il
circolo di Ammonio, si recò in visita alla scuola fondata da Plotino
ma in quella occasione quest’ultimo evitò di tenere lezione,
adducendo la seguente motivazione: <i>«Quando l’oratore sa di
parlare a persone che conoscono già quello che egli vorrà dire,
ogni ardore cessa». </i>
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
In generale, si ritiene che il carattere della dottrina di Ammonio
sia dato dal tentativo di superare la secolare contrapposizione tra
platonismo e aristotelismo, ricombinando il pensiero di Platone con
alcuni elementi di quello di Aristotele.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
In particolare, Ammonio intendeva affermare la possibilità di
integrare la realtà intelligibile e quella sensibile in un sistema
unitario.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><span style="font-style: normal;">Stando a quanto riferito da Ierocle
di Alessandria, egli riteneva che il cosmo fosse composto da tre
parti: </span>il piano “superiore” dove risiede la divinità
creatrice, le entità celesti e le altre divinità minori; quello
“inferiore” popolato dalle cose, dagli esseri umani e dagli
animali; quello intermedio costituito da una natura eterea e popolato
dai “demoni” (da non intendere nell’accezione negativa data dal
cattolicesimo a questo termine), vale a dire, in senso platonico, da
dei “mediatori” che svolgono il ruolo di “intermediari” tra i
regni “inferiore” e “superiore”.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Secondo Nemesio, Ammonio sosteneva anche che l’essere umano fosse
dotato di anima, che quest’ultima fosse incorporea e costituisse il
principio vitale di tutti gli esseri viventi presenti nel regno
“inferiore”.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Del tutto sensata è l’ipotesi che ad Ammonio appartengano anche,
nelle linee più generali, la teoria plotiniana dell’Uno, inteso
come principio supremo del mondo superiore al cosmo intero, e la
teoria dell’emanazione, secondo la quale l’Uno emana il regno
spirituale delle idee, che a sua volta emana il regno eterico
dell’anima, da cui, infine, è emanata (e vivificata) la realtà
materiale.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Ed è altrettanto legittimo, volendo usare la terminologia di <span style="font-style: normal;">Ierocle
di Alessandria, ricondurre questi tre livelli di realtà
rispettivamente ai regni “superiore”, “intermedio” e
“inferiore” precedentemente citati.</span></span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Da un punto di vista storico, tali dottrine furono riprese,
sviluppate ed organizzate in modo sistematico, al tal punto da
realizzare l’ultimo grande sistema filosofico del pensiero
greco-romano, da Plotino e dal suo allievo Porfirio, dei quali ci
occuperemo in modo approfondito nei prossimi capitoli.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-weight: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<h2 class="western" lang="it-IT" style="break-before: page; page-break-before: always;"><span style="font-family: georgia;">Plotino</span></h2>
<h3 class="western" lang="it-IT"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhYcTFKEVmljp1vJs0mGUFG1QWl-5hr-2wIeyuaXJRXqJujOBDIW2mpuLerRZVVl7Cn9EkwDjMg0g7EFy1p1aA-j2kBxIv2iuKE0G2QRig3HA_VpDTSP_6h-9BkJHu4gEWqeGzWuP2iTtg/s974/2_plotino.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="681" data-original-width="974" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhYcTFKEVmljp1vJs0mGUFG1QWl-5hr-2wIeyuaXJRXqJujOBDIW2mpuLerRZVVl7Cn9EkwDjMg0g7EFy1p1aA-j2kBxIv2iuKE0G2QRig3HA_VpDTSP_6h-9BkJHu4gEWqeGzWuP2iTtg/s320/2_plotino.png" width="320" /></a></div><span style="font-family: georgia;"><br /></span></h3><h3 class="western" lang="it-IT"><span style="font-family: georgia;">La vita</span></h3>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Plotino (Licopoli, 203/206 – Campania, 270) fu un filosofo greco
antico, erede spirituale di Platone nonché fondatore del
Neoplatonismo, considerato, ad oggi, come uno dei più celebri ed
influenti pensatori dell’antichità.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
In merito alla prima parte della sua vita non si sa praticamente
nulla, se non che nacque a Licopoli (in Egitto) e all’età di 28
anni scelse di dedicarsi allo studio della filosofia.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Per questo motivo si recò ad Alessandria, ove partecipò, in qualità
di uditore, alle lezioni dei più illustri filosofi della città.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Rimasto profondamente deluso dalle concezioni filosofiche dei
pensatori con cui era venuto in contatto, un giorno, Plotino venne
introdotto da un suo amico nel circolo di Ammonio Sacca, una sorta di
maestro spirituale che conduceva una vita semplice e ritirata,
impartendo i suoi insegnamenti per via orale ad un ristretto gruppo
di iniziati.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Secondo la tradizione, fu sufficiente una sola lezione per far sì
che Plotino affermasse: <i>«È questo l’uomo che andavo
cercando!».</i><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span>
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; font-weight: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">N</span></span><span style="font-style: normal;">egli
11 anni che seguirono quell’incontro, egli divenne uno dei più
fedeli, caparbi e devoti membri del circolo di Ammonio; il loro
legame divenne così grande da essere paragonato addirittura quello
che vi fu tra Socrate e Platone.</span></span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Giunto alla soglia dei 40 anni, ed avendo ormai assorbito tutti gli
insegnamenti del suo benamato maestro, Plotino decise di avventurarsi
in Oriente per approfondire la conoscenza sapienziale dei magi
persiani e dei gimnosofisti indiani di cui, forse, era venuto a
conoscenza tramite Ammonio.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
A tal fine, nel 242 d.C., si unì alla spedizione dell'imperatore
Gordiano contro la Persia, ma il fallimento della campagna militare
lo costrinse a ripiegare ad Antiochia, da cui, non senza difficoltà,
riuscì a raggiungere Roma nel 244 d.C..</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
In quel luogo, all’età di 40 anni, Plotino, giunto ormai a piena
maturazione filosofico-spirituale, decise di divulgare i suoi
insegnamenti fondando e dirigendo una <i>scuola neoplatonica.</i></span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Grazie al potente connubio scaturito dall’unione della sua profonda
conoscenza iniziatica con le sue rinomate virtù etico-spirituali,
Plotino attrasse a sé una nutrita schiera di amici e di seguaci,
essendo apprezzato anche tra il popolo, che riconosceva nella sua
figura un esempio di serenità e saggezza a cui chiedere consiglio
per risolvere delle controversie.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
L’interesse verso gli insegnamenti di Plotino richiamò anche
l’attenzione dell’alta borghesia romana, tra i cui membri egli
riuscì a conquistare addirittura il favore dell'imperatore Gallieno
e dell'imperatrice Salonina.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Il prestigio della sua scuola era così elevato che, non di rado,
perfino alcuni dei più potenti uomini politici della sua epoca ne
frequentavano le lezioni.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Per comprendere le ragioni di un simile successo, si deve considerare
che il carattere della scuola di Plotino rappresentava un qualcosa di
innovativo per la cultura occidentale ed era in grado di appagare i
bisogni spirituali dell’umanità.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Platone, infatti, aveva creato l’Accademia per forgiare, mediante
la filosofia, le migliori guide da mettere a capo dello Stato;
l’intento di Aristotele, con il suo Liceo, consisteva
nell’organizzare la ricerca del sapere; Pirrone, Epicuro e Zenone,
con le rispettive concezioni dello Scetticismo, dell’Epicureismo e
dello Stoicismo, avevano ricercato la ricetta per raggiungere
l’atarassia, ovverosia l’imperturbabilità e la tranquillità
dell’anima.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Plotino, invece, intendeva insegnare agli esseri umani come
<i>trascendere i vincoli materiali per ricongiungersi al divino</i>,
fino a raggiungere, nella sua più alta manifestazione, un’unione
estatica con esso attraverso l’esperienza mistica
dell’<i>illuminazione.</i></span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
È del tutto ragionevole ipotizzare che, così come in ogni
tradizione iniziatica, anche nella scuola di Plotino vi fossero degli
insegnamenti esoterici, rivolti ad una piccola cerchia di seguaci, e
delle conoscenze essoteriche, destinate ad un più ampio pubblico.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
È noto infatti che, almeno nella prima fase della sua attività di
guida filosofico-spirituale, Plotino tenne lezione soltanto per via
orale, avendo cura di non mettere nulla per iscritto, nel rispetto di
un patto stretto con Erennio ed Origene il pagano in cui vi era fatto
divieto di diffondere pubblicamente le dottrine del loro maestro
Ammonio.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Tra i seguaci appartenuti alla cerchia più ristretta della scuola di
Plotino si annoverano: Porfirio, il suo allievo più devoto; Amelio
l’etrusco, un filosofo e scrittore romano; Eustochio di Alessandria
e Paolino, entrambi medici; alcuni membri del senato romano di nome
Castrizio, Marcello Oronzio, Sabinillo, e Rogaziano; Zethos, un arabo
facoltoso che gli lasciò in eredità un pezzo di terra ed una
discreta somma di denaro; Serapione di Alessandria, un vecchio retore
che si era dedicato alla filosofia, pur continuando ad essere un uomo
d’affari, nonché un usuraio; alcune donne, tra cui Gemina e sua
figlia, nella cui casa romana egli risiedette per un certo periodo di
tempo.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Parallelamente all’attività iniziatica, Plotino dedicava ampio
spazio anche alla divulgazione filosofica, impartendo lezioni
pubbliche ai non iniziati in cui leggeva e commentava le opere di
Platone ed Aristotele, con l’intento di portare alla luce i veri
insegnamenti in esse contenuti.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Ad un certo punto, però, l’atteggiamento di Plotino rispetto alla
divulgazione delle dottrine esoteriche ereditate da Ammonio mutò:
Erennio ed Origene infransero il patto di segretezza e così
anch’egli iniziò a redigere dei trattati in cui vennero riportati
gli insegnamenti più profondi che, fino ad allora, erano stati
custoditi e diffusi con discrezione per via orale.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Ad onor del vero, va detto che più che di veri e propri trattati,
tali opere erano piuttosto una sorta di appunti riguardanti le
lezioni ed i dibattiti tenuti da Plotino.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Egli, inoltre, scriveva di getto e non rileggeva mai i suoi scritti,
non curava affatto la prosa, badando soltanto al senso ma non alla
forma, aveva una grafia orrenda, non separava in modo adeguato le
parole e non di rado commetteva errori di ortografia!</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
In merito a ciò Porfirio riferisce che: <i>«Quando scriveva
qualcosa, Plotino mai vi sarebbe ritornato su; non si rileggeva
nemmeno, perché la sua vista era troppo debole per potergli servire
anche per la rilettura. Vergava male le lettere, non separava
chiaramente le sillabe e non si dava alcun pensiero dell’ortografia.
Sua unica preoccupazione era il senso; con grande nostra ammirazione,
lui seguitò così per tutto il resto della sua vita. Lui, il suo
trattato lo componeva dapprima dentro di sé, poi metteva per
iscritto tutto quello che aveva pensato, senza interrompersi, come se
stesse copiando da un libro».</i></span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Il compito di riprendere, revisionare, correggere ed organizzare in
forma sistematica gli appunti di Plotino, fu affidato a Porfirio, il
quale, con un poderoso lavoro editoriale, divise gli scritti
plotiniani in sei gruppi da nove, ordinandoli a seconda del
contenuto, in modo tale che le argomentazioni affrontate procedessero
progressivamente dagli aspetti materiali a quelli trascendentali,
passando per alcuni livelli intermedi metafisici, volendo così
indicare al lettore il percorso di evoluzione spirituale che anche il
singolo essere umano avrebbe dovuto compiere: nacquero così le
celebri <i>Enneadi </i>(derivato da <i>“ènnea”,</i> che in greco
<i>“ἐννέα”</i> significa <i>“nove”</i>)<i> </i>grazie a
cui, al passare dei secoli, il sistema di pensiero neoplatonico
elaborato da Plotino si è conservato, giungendo fino ai nostri
giorni.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Tra le imprese degne di menzione che il più illustre esponente del
neoplatonismo tentò di realizzare, non si può evitare di ricordare,
per la sua peculiarità, il progetto di <i>Platonopoli: </i>tale era
il nome che, secondo la visione di Plotino, avrebbe dovuto avere una
nuova città che sarebbe sorta in Campania ed entro cui i cittadini
avrebbero vissuto nell’osservanza delle leggi derivate dall’antica
sapienza di Platone, realizzando l’unione dell’uomo con il
divino.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Forte del sostegno dell'imperatore Gallieno e dell'imperatrice
Salonina, Plotino si era convinto che Platonopoli sarebbe potuta
venire alla luce ricostruendo un’antica città andata distrutta,
alludendo forse addirittura a Pompei o ad Ercolano, ma per una serie
di ragioni che non sono ben note, alla fine il progetto naufragò e
Platonopoli rimase soltanto una città ideale.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="background: transparent;"><span style="font-family: georgia;">In merito alla personalità del
suo maestro, Porfirio riferisce che: <i>«Plotino sembrava uno che si
vergogna di essere dentro un corpo; ed in base ad un tale
atteggiamento non tollerava di parlare né della propria nascita, nei
dei genitori, né della sua patria».</i></span></span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="background: transparent;"><span style="font-family: georgia;">È ben noto, inoltre,
l’aneddoto secondo cui Plotino si rifiutò di farsi ritrarre,
adducendo la seguente argomentazione: <i>«Non basta trascinare
questo simulacro di cui la natura ci ha voluto rivestire? Pretendete
addirittura che io consenta a lasciare più durevole immagine di tale
simulacro, come se davvero fosse qualcosa che valga la pena di
vedere?».</i></span></span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Nell’ultima parte della sua vita, a causa di una malattia, Plotino
dovette interrompere le sue lezioni e così, dopo 26 anni
d’insegnamento, fu costretto a ritirarsi a vita privata nelle
tenuta lasciatagli in eredità dal suo allievo ed amico Zethos.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><span style="font-style: normal;">Secondo Eustochio, cioè l’allievo
medico che lo assistette fino al momento del trapasso, Plotino, ormai
in punto di morte, mostrò per l’ultima volta la sua immensa
saggezza, pronunciando le seguenti parole: </span><i>«Cercate di
ricongiungere il Divino che è in voi stessi al Divino che è
nell’universo».</i></span></p>
<h3 class="western" lang="it-IT"><span style="font-family: georgia;">L’Uno</span></h3>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Il concetto fondamentale posto alla base dell’intero impianto
filosofico di Plotino, nonché del suo messaggio
esoterico-spirituale, è quello dell’<i>Uno</i>.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Secondo il fondatore del neoplatonismo, ciò che rende tale ogni
particolare ente è la sua unità, tanto è vero che se cade l’unità,
con essa, viene meno anche l’ente.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
In particolare, ogni essere, a prescindere dal fatto che esso sia un
organismo animale o vegetale, un oggetto come un sasso o una casa, o
addirittura un aggregato come un esercito o un gregge, è ciò che è,
in quanto è “uno”, ovverosia in quanto esso richiama e rinvia a
quella particolare unità, senza cui cesserebbe d’essere ciò che
è, dissolvendosi; detto in altri termini, l’unità è quella cosa
che determina tutto ciò che esiste, rendendolo ciò che è.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Quindi, per Plotino, che il mondo della natura non si possa neppure
pensare senza riferirsi all’unità, è del tutto evidente; così
come è chiaro che una simile determinazione di ogni ente, intesa
come rinvio all’unità, significhi anche rimandare ad un qualcosa
che è distinto, diverso e quindi “altro” da sé.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Se a queste considerazioni si aggiunge il principio secondo cui ciò
che è “meno perfetto” deve derivare necessariamente da un
qualcosa di “più perfetto” rispetto ad esso, e si applicano le
precedenti argomentazioni, non soltanto agli enti, ma anche al mondo
intero, si deve concludere che vi sono diversi principi di unità
stratificati su vari livelli di realtà, da cui risalendo a ritroso,
lungo una ipotetica scala di perfezione, si giunge infine ad un <i>primo
principio supremo di unità</i>, da cui deriva ogni altro livello di
realtà: l’<i>Uno</i>.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Tale principio, secondo Plotino, è <i>assolutamente trascendente</i>
ed è posto al di là di tutte le cose, perfino dell’essere, della
sostanza e del pensiero, pur essendo la fonte da cui tutto deriva e
che tutto mantiene in essere.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><i>«In virtù dell’Uno» </i>dice Plotino <i>«tutti gli esseri
sono quello che sono: infatti, che cosa sarebbe un essere se non
fosse uno? […] In ogni cosa c’è un’unità alla quale si deve
risalire e tutto si deve ricondurre all’unità che è antecedente,
finché di grado in grado si giunge all’Uno assoluto che non ci
riconduce ad altro».</i></span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Riuscire a rendere l’idea di che cosa egli volesse realmente
intendere utilizzando questo termine è un’impresa ardua che
tenteremo di portare a compimento nei seguenti paragrafi, senza avere
alcuna pretesa di riuscirvi!</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Lo stesso Plotino, infatti, precisò che il Principio Supremo non è
nominabile e non è definibile con assoluta precisione, se non in
senso negativo, vale a dire andando a specificare alcune delle
qualità che non gli appartengono.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Perfino il termine “Uno” fu adottato soltanto perché era
considerato come il meno inadeguato ad indicare il Principio Supremo
ed il suo significato comune aiuta a rimandare alla mente il concetto
fondamentale di <i>unità</i>, cioè di causa prima e unica di tutte
le cose che, nella sua semplicità, si distingue da tutto ciò che
viene “dopo”.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
L’Uno è quindi unità, ovvero non-molteplicità, e non può essere
identificato né con un qualche genere di realtà particolare
esistente, né con la mera somma di tutte queste realtà, giacché il
Principio Supremo, in qualità di determinazione diversa ed altra
rispetto alla realtà di ciò che è, viene necessariamente “prima”
di tutto ciò che esiste e dev’essere considerato distinto da tutto
ciò che è.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
L’Uno è sì “infinito”, ma non nel senso di una infinitudine
spaziale, di tipo fisico, né tanto meno di una illimitatezza
quantitativa, di tipo matematico; l’infinito del principio supremo
va intenso nella dimensione dell’immateriale, come illimitata e
perpetua potenza auto-produttrice e produttrice: <i>«Dire che la
natura divina è infinita – essa infatti non è certamente limitata
– che cosa può significare, se non che essa non può esaurirsi? Ma
se non può esaurirsi, vuol dire che è presente in ogni singola
cosa. Infatti, se non potesse essere presente, mancherebbe e allora
ci sarebbe un punto nel quale essa non è».</i></span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
L’Uno è al di là di tutto ma al tempo stesso determina tutto e
non può essere definito attribuendogli le determinazioni finite che
sono sottostanti e posteriori ad esso.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
L’Uno, pertanto, non può essere inteso come <i>Idea</i>, nel senso
Platonico, perché i concetti di forma ed essenza implicherebbero la
sua finitudine, e non può neanche essere definito in senso
Aristotelico come <i>intelligenza autopensantesi</i>, giacché
attribuirgli la capacità di pensare significherebbe rompere la sua
unità, introducendo il dualismo <i>pensato-pensatore</i>.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Talvolta l’Uno è stato anche definito come <i>Bene</i>, inteso
come bene in sé, ovverosia non come un qualcosa che possiede un
particolare bene, o che ha il bene, ma che è il bene.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Ma anche questo termine è tutt’altro che soddisfacente e va
intenso nel senso ora specificato: <i>«L’Uno non può essere una
di quelle cose alle quali è anteriore: perciò non potrai chiamarlo
Intelligenza. E nemmeno lo chiamerai Bene, se Bene voglia significare
una tra le cose. Ma se Bene indica colui che è prima di tutte le
cose, lo si chiami pure così». </i>
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Che cos’è dunque l’Uno secondo Plotino?<span style="background: transparent;">
</span>
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><span style="background: transparent;">È una semplice, unitaria,
inconsapevole, involontaria, prima, infinita, e per questo
inesauribile, forma di pura energia trascendentale auto-creatrice e
creatrice, posta al di là di ogni cosa, perfino della sostanza,
della forma e del pensiero. </span>
</span></p>
<h3 class="western" lang="it-IT"><span style="font-family: georgia;">La processione</span></h3>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Pur non essendo cosciente ed operando in modo necessario, secondo la
sua natura, senza alcun progetto, intenzione o volontà, l’Uno
svolge una funzione di fondamentale importanza: quella di
<i>auto-generare se stesso</i> e, nel far ciò, di <i>produrre ogni
altro livello di realtà</i>.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Secondo Plotino, infatti, l’Uno esiste, ed è ciò che è, in
quanto si auto-pone, e tutto ciò che esiste nella realtà non è
altro che una conseguenza di questa attività di auto-generazione.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Esistono dunque due attività svolte dall’Uno: la prima è quella
per cui l’Uno è Uno, e fa sì che esso rimanga tale e quale a se
stesso; la seconda è quella per cui l’Uno si espande, traboccante
di un’infinita energia creatrice, riversandosi in una realtà ad
esso inferiore, producendo, in questo modo, un qualcosa che è altro
rispetto a sé, senza perdere, a causa di tale efflusso, nulla della
sua essenza.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Questa seconda tipologia di processo è detta <i>emanazione </i><span style="font-style: normal;">ed
è paragonata da Plotino, per analogia, all’attività di
irraggiamento di un sole che, nel diffondere la sua luce, non intacca
in alcun modo la sostanza di cui è composto. </span>
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Altre immagini famose, che possono essere utilizzate per far
comprendere in modo intuitivo il processo di emanazione, sono quella
del calore diffuso da un oggetto perennemente caldo; di una sostanza
odorosa che disperde incessantemente il suo profumo; di una sorgente
inesauribile che genera fiumi; dell’attività vitale di un albero
immortale che, partendo dalle radici, si accresce, pervadendo il
tutto.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Ciascuno di questi esempi sta a significare che, compiendo l’atto
di emanazione, l’Uno genera senza impoverirsi, ovvero produce un
nuovo livello di realtà permanendo uguale a se stesso, giacché la
sua energia infinita, pur traboccando, non può esaurirsi ed è
dunque sufficiente a conservare se stesso e ad emanare altri livelli
di realtà.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Si badi bene che l’emanazione non può essere definita come una
creazione, in senso stretto, in quanto quest’ultima è frutto della
volontà di un creatore di dare origine a qualcosa di nuovo che non
esisteva prima d’esser creata; ma l’Uno, secondo Plotino, non ha
alcuna volontà ed inoltre non può esistere da sé, ovvero senza che
assieme a lui non esista anche ciò che esso emana.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
In tal senso, l’emanazione è un atto <i>atemporale</i>, che ha
luogo simultaneamente <i>al di fuori del tempo</i>.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><span style="font-style: normal;">C</span>osì come l’Uno, anche i
livelli di realtà ad esso inferiori svolgono, a loro volta, due
tipologie di attività: l’una volta alla conservazione di se
medesimi e l’altra alla emanazione di un altro sottolivello di
realtà.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Ma secondo Plotino, il processo di emanazione è inevitabilmente
accompagnato anche ad una <i>degradazione</i><span style="font-style: normal;">;
ne</span> consegue che da ogni piano di realtà discende, per
emanazione, un nuovo livello ad esso “inferiore” che, a causa del
suddetto processo di degradazione, sarà sempre più “imperfetto”
rispetto a quelli ad esso precedenti.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
In particolare, siccome ciò che è emanato è, in qualche misura,
“inferiore” rispetto a ciò che lo ha emanato, ciò che emana
dall’Uno non avrà né la sua perfezione né la sua unità, ma
procederà, di emanazione in emanazione, sempre più verso
l’imperfezione e la molteplicità.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><span style="background: transparent;">Secondo Plotino, dunque, mentre
l’essere umano produce nuove cose assemblando altri enti già
esistenti, la natura opera all’esatto opposto, procedendo
dall’unità alla dualità e dalla dualità alla molteplicità; a</span>llo
stesso modo, l’universale intellegibile discende verso
l’individuale sensibile, diminuendo la sua comprensione della
realtà, allontanandosi sempre più dal Principio Supremo.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Dall’Uno, per emanazioni successive, viene così a delinearsi una
realtà stratificata su vari livelli, via via “inferiori”, che
viene paragonata da Plotino ad una successione di circonferenze
concentriche, in cui il cerchio più interno emana quello di un
livello più esterno rispetto ad esso.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Più precisamente, l’Uno emana lo <i>Spirito</i>, vale a dire la
<i>realtà spirituale</i>, in cui risiedono l’<i>Intelletto</i> e
le <i>Idee</i>; il regno dello Spirito, a sua volta, emana l’Anima,
ossia la <i>realtà animica</i>, popolata da un’<i>anima superiore
o suprema, un’anima collettiva universale</i> (l’<i>Anima Mundi</i>)
e dalle <i>anime individuali</i>; ed infine, come margine estremo ed
ultimo della realtà vi è il <i>regno fisico materiale</i><span style="font-style: normal;">,
inteso come </span><i>assenza dell’Uno</i><span style="font-style: normal;">.</span></span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Ciascuna di queste diverse dimensioni della realtà, gerarchicamente
generate, per emanazioni successive, ed appartenenti alla stessa
sostanza divina, è detta <i>ipostasi</i> (dal greco <i>“hypòstasis”</i>,
composto da <i>“hypò”</i>, <i>«sotto»</i>, e <i>“stàsis”</i>,
<i>«stare»</i>, con il significato di <i>«essere sussistente»</i>
o anche <i>«sostanza»</i>).</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><span style="background: transparent;">Il processo di emanazioni
successive che, partendo dall’Uno giunge fino al livello più
estremo ed imperfetto della realtà, vale a dire quello materiale,
passando per i regni dello Spirito e dell’Anima, è altresì noto
come </span><i><span style="background: transparent;">processione.</span></i></span></p>
<h3 class="western" lang="it-IT"><span style="font-family: georgia;">Lo Spirito</span></h3>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Se si assume che la realtà suprema trascendentale sia la prima
ipostasi, allora il regno dello Spirito, definito da Plotino come
<i>Nous </i><span style="font-style: normal;">(un termine greco antico
che sta ad indicare l’attività mentale, ovvero l’intelletto), è
da considerarsi come prima tappa della processione che va dall’Uno
alla Materia, nonché come seconda ipostasi della realtà cosmica
universale.</span></span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
La genesi del Nous è qui di seguito sintetizzata: ciò che emana
dell’attività dell’Uno fornisce la “sostanza” di cui questo
livello di realtà è composto, ma tale “sostanza” non è altro
che una sorta di energia informe il cui legame con l’Uno fa sì che
essa si volga verso il livello di realtà superiore per
“contemplarlo”.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><span style="font-style: normal;">L’originaria unità dell’Uno
viene così spezzata, dando luogo al dualismo pensato-pensatore che
caratterizza l’attività propria del regno spirituale: il </span><i>pensiero</i><span style="font-style: normal;">.
</span>
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><span style="font-style: normal;">Nel livello di realtà emanato, vi
sono ora un soggetto contemplante e un oggetto contemplato ed è a
questo punto che lo Spirito, riempito e fecondato dall’emanazione e
dalla contemplazione dell’Uno, si volge verso se stesso per
auto-contemplarsi: </span><i>«L’atto di pensare non è primo né
nell’ordine ontologico né in dignità, ma ha il secondo posto, e
si produce perché il Bene lo fa esistere e, una volta generato, lo
attrae a sé: e così il pensiero è mosso e vede. Pensare vuol dire
muoversi verso il Bene e desiderarlo».</i></span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Hanno così origine, come pensiero di pensiero, tutte le idee
concepibili che andranno a popolare il livello spirituale della
realtà.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Le <i>Idee,</i> in quanto tali, non sono soltanto frutto del
pensiero, ma sono esse stesse pensiero; in questo modo il regno dello
spirito diviene la sede delle idee platoniche.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Sicché, mentre l’Uno può essere considerato come l’energia al
di là di ogni cosa in grado di generare, in potenza, tutte le cose,
lo Spirito è, al tempo stesso, intelligenza, che pensa la totalità
degli intellegibili, ed esplicazione ideale di tutte le cose che
sono.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Il Nous di Plotino, dunque, è intelligenza (intesa in senso
aristotelico) che contiene entro di sé il mondo platonico delle
idee, ed è costituito da pensieri e forme.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
In qualità di pensiero supremo e di supremo pensato, quello dello
Spirito può essere considerato come il <i>regno dell’essere</i>
per eccellenza, nonché, se si considera la bellezza come forma
ideale, il mondo della <i>pura bellezza</i>.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Ma affinché il Nous possa generare e reggere il mondo materiale è
necessario che prima lo Spirito emani l’Anima.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Anche questo nuovo livello di realtà è generato, in modo
involontario, in seguito ad una esuberanza energetica legata
all’attività di auto-pensiero esercitata del regno spirituale.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Si comprende quindi il motivo per cui il Nous di Plotino non può
essere assimilato al demiurgo di Platone, giacché quest’ultimo, a
differenza dello Spirito, opera in vista di un fine.
</span></p>
<h3 class="western" lang="it-IT"><span style="font-family: georgia;">L’Anima</span></h3>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Il regno dell’Anima costituisce la seconda tappa della processione
che va dall’Uno alla Materia, nonché la terza, ed ultima, ipostasi
della realtà concepita da Plotino.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Così come lo Spirito deriva dall’Uno, anche il livello animico
deriva, per emanazione, da quello spirituale, secondo una dinamica
analoga a quella già illustrata.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
L’energia che trabocca dal regno spirituale si riversa in un nuovo
livello di realtà, quello dell’Anima, fornendo la “sostanza”
di cui esso è composto; tale “sostanza” si rivolge allo Spirito
e, attraverso di esso, scorge l’Uno.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Ciò fa sì che il regno animico tragga la propria sussistenza e
l’Anima cominci ad operare secondo la sua natura, guardando in
primo luogo a se stessa e poi a ciò che viene dopo di lei.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Se l’attività propria dello Spirito è data dal pensiero, quella
dell’Anima, invece, consiste nel <i>vivificare</i> tutte le cose.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Così come il regno spirituale, a causa della sua natura specifica,
origina le idee, il regno animico dà vita, ordina e governa,
ovverosia genera, fa vivere e regge, tutte le cose sensibili che sono
costituite da “<i>materia”</i>.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
L’Anima, dunque, è essa stessa movimento, nonché principio di
movimento, e può anche essere intesa come l’<i>insieme delle forze
vitali che reggono il mondo. </i>
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Questa triplice attività svolta dal livello di realtà animico,
grazie a cui esso trae la propria sussistenza, si conserva uguale a
se stesso, pur generando e vivificando il mondo materiale sensibile,
si riflette nelle tre tipologie di anime che popolano il regno
dell’Anima, dando luogo ad una sorta di gerarchia.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
In primo luogo, secondo Plotino, vi è l’<i>Anima Suprema</i>,
intesa come pura ipostasi generata dal trabocco di energia del
livello di realtà spirituale; ella è rivolta allo Spirito da cui
proviene e mantiene con esso un rapporto più stretto rispetto alle
altre tipologie di anime;</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
in secondo luogo, vi è l’<i>Anima Universale</i>, ovvero l’anima
del tutto, anche nota come <i>Anima Mundi</i> (cioè l’anima del
mondo), definita in questo modo in quanto responsabile della
generazione e dell’ordine della natura, ovverosia dell’universo e
del mondo fisico;
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
ed infine, vi sono le singole <i>anime individualizzate particolari</i>,
il cui compito consiste nel vivificare tutte le cose sensibili, ivi
inclusi piante, animali, esseri umani ma anche oggetti, montagne,
pianeti, stelle... e così via.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Tutte queste tipologie di anime derivano dall’Anima Suprema e
continuano a far parte di essa, pur avendo una loro individualità;
in tal senso l’Anima è, allo stesso tempo, “una e molteplice”,
“divisa e indivisa”, potendosi distinguere senza separarsi,
mentre invece il Principio Supremo è soltanto “uno” ed i corpi
sono solo “molti”.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
L’azione specifica dell’Anima, che veicola le idee negli elementi
del mondo sensibile, fa sì che queste ultime non siano concepite
soltanto come un qualcosa di trascendente, ma anche di immanente
rispetto al mondo.
</span></p>
<h3 class="western" lang="it-IT"><span style="font-family: georgia;">La materia</span></h3>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
La trinità formata dall’Uno, dallo Spirito e dall’Anima, ovvero
dal Principio Supremo trascendentale, dal regno spirituale e da
quello animico, costituisce il <i>mondo intellegibile.</i></span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
L’Anima è posta al “confine” con l’universo fisico, cioè
con il mondo sensibile e corporeo.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Nel precedente capitolo abbiamo anticipato come, secondo Plotino, la
natura ed il suo ordine scaturiscano dall’azione di produzione
delle forme che è propria dell’Anima; ma affinché ciò possa
compiersi, serve un’altra “sostanza” sulla quale l’Anima
andrà ad operare, plasmando e vivificando le cose del mondo: la
<i>materia</i>.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
A differenza di altri pensatori, nella sue spiegazioni sull’origine
del cosmo, Plotino non postula l’esistenza della materia,
considerandola come un qualcosa di auto-evidente, ma ne deduce
logicamente l’esistenza.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Siccome nel processo di emanazione ogni passo in “basso”, verso
una realtà di livello inferiore, comporta anche una certa
degradazione dell’energia originaria fuoriuscita dall’Uno, ad un
certo punto si dovrà verificare, per forza di cose, un “esaurimento”
di tale forza, progressivamente “dissipata” nella generazione e
nella conservazione delle varie ipostasi, al pari d’un raggio di
sole che si allontana via via sempre più nelle tenebre.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
La materia sensibile, dunque, non è altro che il prodotto ultimo di
questo processo di degradazione, indebolimento e dissipazione
dell’energia produttrice traboccata dal Principio Supremo; la
materia è oscurità che si manifesta laddove non vi è più luce,
essa scaturisce proprio dall’assenza dell’Uno.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
In tal senso, la materia è posta all’estremo inferiore dei livelli
di realtà ed è anche considerata come “non-essere”, in quanto
<i>«è diversa dall’essere e giace al disotto di lui»</i><span style="font-style: normal;">,
nonché come privazione del Bene. </span>
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Di conseguenza la materia rappresenta anche il “male”, da non
intendersi come forza malvagia che si oppone al “positivo”,
operando per perseguire ciò che è “negativo”, bensì come
semplice privazione, o assenza, del “positivo”.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Il motivo della mancanza del Bene nel livello materiale è
ricondotto alla degradazione associata al processo di
auto-contemplazione da cui ha origine la materia.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Quest’ultima, secondo Plotino, non è generata dall’attività
dall’Anima Suprema, la quale è rivolta al Regno Spirituale e,
attraverso di lui, all’Uno, ma dall’Anima Universale, la cui
contemplazione, se analizzata da un punto di vista qualitativo, è
del tutto omogenea a quella dell’anima ad essa superiore.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Ma siccome a differenza di quest’ultima, l’Anima Universale non è
rivolta ai regni superiori, bensì a se stessa, ne consegue che, da
un punto di vista quantitativo, la contemplazione da cui proviene la
materia risulti illanguidita ed indebolita, rispetto a quella
dell’Anima Suprema, così tanto da far sì che la sua forza
svanisca.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Ed è proprio a causa di questa degradazione terminale che la materia
è priva dell’energia necessaria per rivolgersi verso chi l’ha
generata e dunque, a maggior ragione, è incapace di contemplare i
regni superiori, ancor più “vicini” e partecipi dell’Uno-Bene.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Essendo ormai del tutto priva anche d’ogni residuo dell’energia
traboccata dal Principio Supremo, la materia, di per sé, è anche
inanimata e non può in alcun modo emanare un ulteriore livello di
realtà ad esso inferiore.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Il mondo sensibile, quindi, è come l’estremità di una sfera di
luce la cui intensità si è affievolita a tal punto da divenire
oscurità, e non può esservi null’altro al di là del livello
materiale; esso risulta confinato entro il regno animico,
costituendone una sorta di limite interno caratterizzato dall’assenza
di “essere” e di “Bene”.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Per questo motivo, nella concezione di Plotino, è la materia ad
essere contenuta nell’Anima, o più precisamente nel regno animico,
e non l’Anima ad essere contenuta nella materia.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Il compito di ordinare, vivificare, sorregge ed informare la materia,
mantenendola agganciata ai livelli di realtà superiori, è svolto
sempre dall’Anima; dopo che l’Anima Universale ha posto la
materia, infatti, le anime particolari individuali si adoperano a
conferirle una molteplicità di forme, popolando ed animando la
realtà fisica, quasi a volerla recuperare dall’oscurità, per
riportarla alla luce dell’Uno, infondendo in essa la sua energia.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Questo significa che, secondo Plotino, ogni singola cosa del mondo
sensibile, a prescindere che sia un corpo animato o inanimato, un
vegetale, un animale o un essere umano, è dotato di vita, anche
quando ciò sfugge ai nostri sensi.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Ma le singole anime, pur avendo una loro individualità, fanno anche
parte dell’Anima Mundi; di conseguenza, l’Anima, dando origine a
tutte le cose del mondo, infonde in esse un senso di <i>unità</i> e
<i>simpatia universali</i>, giacché queste ultime, avendo sia
un’anima particolare propria che un’anima universale in comune,
si richiamano l’una con l’altra, come fossero le parti d’un
unico organismo.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
La natura è dunque dominata dall’Anima ed è il risultato ottenuto
da quest’ultima sulla materia operando in base alle idee
contemplate nel mondo spirituale; di più: il cosmo fisico è la più
bella immagine del modello originale ideale e, pur essendo una copia
che imita il modello, e non di certo il modello in sé, risulta
comunque perfetto.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><i>«L’universo è stretto dai legami delle forme da cima a fondo»</i><span style="font-style: normal;">,
dice Plotino, e siccome anche la materia è una forma, seppur di
infima fattura, allora anche tutte le cose dell’universo sono
forma, perché i modelli erano già forme. </span>
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
La vera realtà dunque, secondo Plotino, è <i>interamente
metafisica</i>, giacché il mondo fisico è una sorta di riflesso
delle idee del regno spirituale prodotto dallo specchiarsi in esse
del regno animico.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Questo significa che, al di là dell’Uno, <i>tutto è forma</i> e,
al tempo stesso, <i>tutto è logos</i><span style="font-style: normal;">,
ovverosia ciò che esiste è prodotto e retto dalla </span><i>ragione
universale</i><span style="font-style: normal;">, e dunque è
perfezione: </span><i>«L’universo è un vivente unitario che, come
tale, deve necessariamente trovarsi in simpatia con se stesso e anche
il ritmo della sua vita deve essere tutto in accordo con il piano
razionale e con se stesso; non esiste casualità nella sua vita, ma
un’unica armonia e ordinamento».</i></span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Per rendersi conto di questa perfezione bisogna guardare al tutto
nella giusta ottica, essendo capaci di assegnare ad ogni singola cosa
il suo posto e la sua specifica funzione, collocando gli specifici
ruoli entro un disegno complessivo, anche quando la realtà appare
imperfetta e cattiva.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
È soltanto in questo modo che si può riuscire a comprendere come
perfino la materia, pur essendo intesa come assenza di Bene, finisca
per svolgere una funzione utile al tutto, portando con sé delle
conseguenze positive per l’essere umano.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Come avremo modo di vedere nel prossimo capitolo, nel sistema di
Plotino anche il male, intenso come inevitabile e necessaria
manifestazione dovuta alla privazione dell’Uno, ha una sua ragion
d’essere, consentendo agli individui di espiare la loro “colpa”.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
E sebbene il livello materiale, in cui l’essere umano è costretto
dalla necessità a compiere le sue esperienze di vita, sia il luogo
delle illusioni sensibili e delle imperfezioni, dato che la materia,
intesa come non-essere, assenza di Bene, nonché come la più infima
delle forme, è quanto di più lontano ci sia dall’Uno, e
nonostante anche il corpo, secondo Plotino, è forma e, di
conseguenza, il moto non può essere altro se non un gioco di forme,
non bisogna dimenticare che, a sua volta, la forma è agganciata alle
Idee del regno spirituale, ed esse, a loro volta, sono agganciate al
Principio Supremo.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
La bellezza, la bontà e la perfezione, insiti nell’ordine del
mondo materiale e nel destino dell’essere umano, sono quindi
assicurati dall’opera dell’Anima, la quale è ispirata dallo
Spirito e, di riflesso, dall’Uno; del resto, ogni livello di realtà
del mondo sovrasensibile, da cui discende ed è governato il cosmo
fisico, sensibile ed illusorio, esiste per l’Uno e guarda all’Uno,
ovvero al Principio Supremo, nonché al Bene.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Assolutamente degna di menzione, in virtù della sua originalità e
della sua bellezza, è la spiegazione data da Plotino in merito
all’origine del tempo.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Quest’ultimo, in estrema sintesi, nasce con il passaggio dal mondo
intellegibile, eterno ed atemporale, al mondo sensibile, ove invece
vi è temporalità.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Secondo Plotino, infatti, anche l’Anima, così come lo Spirito e
l’Uno, è al di là del tempo, ovvero non è soggetta al divenire e
coglie l’essere nella sua totalità in modo simultaneo; ma volendo
trasferire in un qualcosa di diverso la visione delle idee del mondo
spirituale, l’Anima Universale ha generato il mondo fisico
“uscendo” dall’unità, avanzando e distendendosi in un
prolungamento che contiene una serie di atti.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
In questo modo, la copia di ciò che nello spirito è eterno e
simultaneo, è venuta a disporsi secondo una certa successione di
eventi che si susseguono l’uno l’altro: nasce così un prima e un
poi, un ordine (temporale) e, con essi, il tempo.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Secondo questa concezione, dunque, il trascorrere del tempo nel mondo
fisico è un susseguirsi di eventi generati, come un gioco di
specchi, dall’azione dell’anima che riflette e pone, secondo una
successione ordinata, delle copie di ciò che, nel regno dello
spirito, è eterno e simultaneo e, in quanto tale, è sempre
esistito, è, ed esisterà, tutto concentrato in un solo istante.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Si può quindi sostenere che, in virtù della sua molteplice natura,
sebbene l’Anima sia al di là del tempo, ponendo in essere il mondo
fisico, ella operi anche nella temporalità, in particolar modo nel
ruolo di anima individuale.</span></p>
<h3 class="western" lang="it-IT"><span style="font-family: georgia;">L’essere umano</span></h3>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Tra tutte le idee plasmate e vivificate dall’Anima, una in
particolare fa esperienza della temporalità nel mondo sensibile:
quella dell’<i>essere umano.</i></span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Secondo Plotino, gli umani non vengono in essere nel momento in cui
l’Anima Mundi genera la realtà fisica; essi preesistono nel regno
animico in qualità di anime pure individualizzate che poi si
incarnano per effettuare delle esperienze di vita terrena nel mondo
materico: <i>«Anche prima che avvenisse questo nostro nascimento noi
dimoravamo lassù: eravamo uomini individualmente determinati e anche
dei, anime pure».</i></span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Il vero essere umano, per Plotino, è dunque essenzialmente un’anima,
o meglio <i>Anima individualizzata</i>; di conseguenza, tutto ciò
che l’individuo può compiere in seno al mondo sensibile viene
ricondotto all’anima e spiegato attraverso di essa: il movimento è
dovuto alla proprietà dell’anima di essere in grado di agire; la
sensazione è un atto conoscitivo dell’anima; la memoria, i
sentimenti, le passioni, la volizione, sono possibili in quanto
costituiscono attività proprie dell’anima... e così via.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
In particolare, la sensazione è dovuta alla capacità dell’anima
di riconosce nelle impressioni sensoriali corporee un’orma delle
forme intellegibili che popolano il regno dello spirito; ciò è
possibile in quanto le anime, pur essendosi individualizzate, fanno
pur sempre parte dell’Anima, ovvero partecipano anche dell’Anima
Superiore, la quale è rivolta allo Spirito.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Ed è proprio in virtù di questa connessione fra le anime
“inferiori” e quella superiore, e di quest’ultima con le idee
spirituali, che gli esseri umani hanno percezione di ciò che è
intellegibile cogliendo le forme sensibili; per questi motivi, la
sensazione può essere intesa come una forma di contemplazione
dell’intellegibile nel sensibile.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Per quanto riguarda l’escatologia, vale a dire la dottrina
riguardante il destino ultimo dell’uomo, Plotino riprende e ricala,
nei suoi punti essenziali, le tesi di Platone che ancor prima furono
di Empedocle e Pitagora, i quali si ispirarono al credo degli antichi
culti Orfici: <i>«[...] l’anima, benché sia un essere divino e
venga dagli spazi superiori, discende all’interno del corpo; essa,
che è l’ultima entità divina, con inclinazione spontanea viene
quaggiù per esercitare la sua potenza e porre ordine in ciò che si
trova dopo di essa; e se poi riesce a fuggire al più presto, non
riceve alcun danno per aver sperimentato il male e aver conosciuto la
natura del vizio».</i></span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
E ancora, in un altro passo delle Enneadi, si può leggere: <i>«È
una credenza universalmente ammessa che l’anima che ha commesso
peccati li espia subendo una punizione nel mondo invisibile e poi
passa in nuovi corpi».</i></span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Plotino dunque era un sostenitore della <i>metempsicosi </i>(dal
greco <i>“μετεμψύχωσις”</i>, composto da<i> “μετά”</i>
che indica il trasferimento, <i>“ἐν”</i> che significa
<i>“dentro”</i> e <i>“ψυχή”</i> “anima”), vale a dire
della dottrina della <i>reincarnazione delle anime</i>, da lui
ridefinita con il termine, da alcuni giudicato più appropriato, di
<i>metensomatosi </i>(dal termine greco <i>“σῶμα”</i>,
ovvero <i>“sôma”</i>, che significa <i>“corpo”</i>).</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Una volta generatesi in seno al regno animico, le anime
individualizzate s’incarnano, per la prima volta, nel regno
materico per una <i>necessità ontologica</i>: esse non possono
sottrarsi al loro compito e così discendono nella materia per far sì
che l’universo attui tutte le sue potenzialità.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Ma sebbene questa prima incarnazione sia ineluttabile e, in un certo
senso, involontaria, non potendo le anime individualizzate far altro
se non seguire la loro natura caratterizzata dalla voglia di
appartenersi e ritirarsi nell’individualità dei singoli corpi
materiali, Plotino sostiene che sarebbe stato meglio se tale discesa
non fosse avvenuta, al punto da associarla ad una sorta di “colpa”
originaria, il cui castigo consiste esattamente nella dolorosa
esperienza della vita terrena: <i><span style="background: transparent;">«Il
castigo della prima colpa è il fatto stesso di discendere».</span></i></span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Così facendo, infatti, le anime incarnate si pongono alla massima
distanza dall’Uno; discendendo nei corpi materici esse si
allontanano al massimo grado dal Bene, in quanto la materia è
assenza di Uno, ovvero mancanza di Bene.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Cadute nelle illusioni del mondo materiale, le anime iniziano a
mettersi al servizio delle cose esteriori, prendendosi cura del loro
corpo e delle cose materiali, rischiando così di smarrirsi,
dimenticando se stesse e la loro vera natura.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
È così che che le anime restano “intrappolate” nel ciclo di
morte e rinascita dovuto alla reincarnazione, fin quando, con un atto
di volontà, esse non riescono a riconoscere ed a liberarsi dalla
loro vera “colpa”, ovverosia da ogni forma di attaccamento
rispetto alle illusioni del mondo materico caratterizzato dalla
molteplicità, ed in forza di ciò tentano di ricongiungersi all’Uno,
riconoscendo l’unità del Tutto.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Secondo Plotino, le sofferenze, gli inconvenienti e gli orrori del
mondo, sono dovuti all’affievolimento della luce traboccata dal
Principio Supremo, ormai degradatasi in massimo grado a causa dei
successivi processi di emanazione; per affrancarsi dalla miserabile
condizione terrena e dai suoi mali, espiando le proprie “colpe”,
l’essere umano deve elevarsi al di sopra del regno materiale.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Il destino ultimo dell’anima umana, dunque, consiste nello spezzare
il ciclo della reincarnazione, ri-acquisendo coscienza della propria
vera natura, al fine di ri-avvicinarsi ed infine ri-tornare a
fondersi con l’Uno.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Pur essendo caduto nel regno materiale, all’essere umano è
offerta, attraverso un percorso di ascesi, la possibilità di
risalire i livelli di realtà superiori, fino a ricongiungersi al
Principio Supremo.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Fra tutte le creature viventi, infatti, egli è l’unico che può
invertire il percorso compiuto durante la processione, risollevandosi
dalla materia ai regni superiori, per giungere infine all’Uno.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Le vie che possono essere intraprese per compiere questo ritorno sono
molteplici, ma hanno sempre un carattere introspettivo e conoscitivo;
l’ascesi non può compiersi dedicandosi alle attività pratiche ed
all’agire esteriore, bensì esercitando la virtù, il pensiero e
la contemplazione.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
L’anima per liberarsi deve tendere all’immaterialità; la sua più
alta attività consiste nell’esercizio della libertà, che, secondo
Plotino, coincide con la volizione del Bene, cioè dell’Uno.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Attraverso il processo di ascesi, l’essere umano può riconoscere
la propria vera natura animica, trascendere i propri limiti corporei
terreni, distaccarsi dalla molteplicità materiale, oltrepassare
l’illusione della separazione, elevarsi ai regni superiori,
superare ogni forma di dualismo soggetto-oggetto ed, infine,
ricongiungersi all’Uno e lasciarsi compenetrare interamente da
esso, sperimentando così uno stato mistico di <i>estasi </i><span style="font-style: normal;">(dal
greco “</span><i>ἔκστασις”</i><span style="font-style: normal;">,
composto da </span><i>“ἐκ”</i><span style="font-style: normal;">
+ </span><i>“στάσις”</i><span style="font-style: normal;">,
ovvero </span><i>“ex + stasis”</i><span style="font-style: normal;">,
col significato di </span><i>«essere fuori»</i><span style="font-style: normal;">).</span></span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Mediante il concetto di estasi viene così a definirsi, nella
concezione filosofica di Plotino, una sorta di circolo chiuso, in
cui, attraverso la processione, dall’Uno si giunge all’anima
umana, discendendo per i regni dello Spirito e dell’Anima, e poi
l’anima umana, se ne ha volontà, attraverso la contemplazione, può
far ritorno all’Uno, elevandosi e trascendendo i regni intermedi
dell’Anima e dello Spirito.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Sebbene sia difficile da realizzare, questa peculiare esperienza
mistica di iper-coscienza, in cui l’anima individuale si
ricongiunge pienamente all’Uno, può essere sperimentata, con la
giusta dedizione, per dei brevi periodi di tempo, anche nel corso
dell’esistenza materiale e non soltanto al termine del ciclo delle
reincarnazioni.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Si sappia però che, secondo Porfirio, nei sei anni in cui egli fu a
stretto contatto col suo maestro, Plotino raggiunse l’estasi non
più di quattro volte.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Ciò non deve stupire più di tanto, giacché soltanto le anime dei
sapienti possono portare a termine una simile impresa.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
La maggior parte degli esseri umani, invece, è cieca alla luce e per
questo resta intrappolata nel doloroso meccanismo di nascita e morte,
fin quando non riesce a comprendere quale sia il vero scopo della
vita ed a espiare le sue “colpe”.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Viene così a delinearsi un vero e proprio percorso iniziatico di
piena realizzazione di sé, che l’iniziato dovrà percorrere con
volontà, consapevolezza e dedizione, se vorrà raggiungere la meta
della liberazione.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Lungo il suo cammino, l’iniziato opererà su di sé una <i>catarsi</i>,
cioè una <i>purificazione,</i><span style="font-style: normal;">
finalizzata alla liberazione dell’individuo dalle “catene”
illusorie del mondo materiale che gli impediscono di elevarsi al di
sopra di esso per riconoscere ed infine ricongiungersi all’Uno.</span></span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Avvalendosi di alcune immagini suggestive, Plotino sosteneva che la
catarsi dell’iniziato è simile all’azione dello scultore che,
lavorando su un blocco di marmo, elimina tutto il superfluo per
trarne fuori una statua; alla ricerca del silenzio effettuata da
parte di chi vuole ascoltare soltanto la voce desiderata, senza che
essa sia disturbata da rumori profani; all’impresa solitaria
compiuta da un uomo che intende fuggire da una terra straniera per
far ritorno nella patria originaria.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Il primo passo da compiere per elevarsi al di sopra del regno
materico ed avviare il percorso di ascesi, consiste nel ritorno a se
stessi.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Dice Plotino che: <i>«Il Saggio trae da se stesso ciò che rivela
agli altri e guarda a se stesso»</i> non soltanto <i>«perché tende
a unificarsi e a isolarsi dalle cose esterne»</i> ma soprattutto
perché rivolgendosi a se stesso <i>«trova in sé tutte le cose»</i>.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Ed è proprio grazie all’introspezione che il saggio può espandere
la sua coscienza, fino a cogliere le verità più profonde, nonché
il principio stesso di tali verità, ovverosia l’Uno.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Non v’è dunque alcun bisogno di uscire al di fuori di sé per
trovare la verità; per questo motivo il saggio è <i>autosufficiente.</i></span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Siccome le tappe del processo di ascesi, coincidono con quelle di una
progressiva interiorizzazione dell’essere umano, il secondo passo
da compiere per elevarsi all’Uno consiste nel cercare di liberarsi
da ogni forma di dipendenza rispetto alla materialità e di rapporto
con l’esteriorità corporea.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
In tal senso Plotino afferma che il dovere dell’essere umano
consiste nel sottrarsi, per quanto possibile, ai legami corporei
mediante l’esercizio delle virtù, e che queste ultime siano delle
vere e proprie vie di purificazione, in quanto consentono di
liberarsi dall’esteriorità.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Ad esempio, grazie all’<i>intelligenza</i> ed alla <i>sapienza</i>,
l’anima può operare autonomamente, senza che intervengano i sensi
corporei; la liberazione dalle passioni può essere ottenuta mediante
la <i>temperanza</i>; per non temere la separazione dal corpo, c’è
bisogno del <i>coraggio</i><span style="font-style: normal;">; la
</span><i>giustizia</i><span style="font-style: normal;">, invece, fa
sì che l’anima risponda soltanto alla ragione... e così via.</span></span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Oltre all’esercizio delle virtù, Plotino suggerisce delle
ulteriori vie che consentono alle anime incarnate di elevarsi e
continuare lungo il cammino di purificazione che le ricondurrà
all’Uno, esse sono: <span style="background: transparent;">la
</span><i><span style="background: transparent;">musica</span></i><span style="background: transparent;">,
l’</span><i><span style="background: transparent;">amore</span></i><span style="background: transparent;">,
l’</span><i><span style="background: transparent;">arte</span></i><span style="background: transparent;">
e la </span><i><span style="background: transparent;">filosofia</span></i><span style="background: transparent;">.
</span>
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Ascoltando la musica l’essere umano può andare oltre i suoni
sensibili, scorgendo in essa la bellezza data dall’armonia dei
suoni.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Provando un sentimento d’amore, l’essere umano può avvicinarsi
all’Uno, passando dalla contemplazione dei corpi materiali a quella
delle forme spirituali, riconoscendo nelle idee l’origine della
vera bellezza delle cose.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Difatti tanto più una cosa si avvicina all’Uno tanto più è
bella; per questo una statua è più bella di un blocco di marmo, un
corpo vivo è più bello di una statua, e la forma immateriale ideale
d’un corpo vivo è ancora più bella d’un corpo vivo, giacché
più le cose si avvicinano alla perfezione, ovvero all’Uno, più in
esse risplende la vera bellezza.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Per lo stesso motivo, secondo Plotino, la materia che compone
un’opera d’arte, non è bella di per sé, bensì in quanto in
essa traspare l’Uno.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
L’artista quando realizza un’opera non si limita soltanto ad
imitare la natura; egli si innalza nei regni superiori e, dopo aver
scorto in essi la bellezza di una forma ideale, tenta di trasportarla
nel mondo materiale, rappresentandola.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Plotino corregge quindi il giudizio negativo dato da Platone nei
confronti dell’arte, da lui intesa come imitazione di imitazione,
sostenendo che essa rappresenti una delle vie in grado di
riavvicinare l’essere umano all’Uno.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Non tutti però sono in grado di vedere al di là dell’aspetto
esteriore: <i>«L’occhio non vedrebbe mai il sole se non fosse già
simile al sole, né un’anima vedrebbe il bello se non fosse bella.
Ognuno diventi dunque anzitutto deiforme e bello, se vuole
contemplare l’Uno e la Bellezza». </i>
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Sicché colui che è in grado di scorgere la vera bellezza insista
nelle opere d’arte, sa già di aver compiuto un passo in avanti nel
suo percorso di ascesi.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Musica, amore ed arte, nel loro significato spirituale più profondo,
hanno tutte a che fare con la<i> bellezza. </i>E quest’ultima è
intesa da Plotino, non come una mera manifestazione esteriore di
ordine, simmetria e armonia delle cose del mondo sensibile, bensì
come una traccia dell’Uno, che si manifesta nella materia
attraverso una rappresentazione di una forma ideale del regno
spirituale.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Per questo motivo, l’essere umano, quando scorge la bellezza
riflessa nei corpi, è spinto a cercare la sua origine nei mondi
superiori e dunque l’<i>eros</i><span style="font-style: normal;">,
inteso come un sentimento d’amore,</span> è un fuoco mistico
puramente ascensivo che fa sì che l’individuo sia attratto dal
bello.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Ma per scorgere nell’Uno l’autentica sorgente della bellezza,
l’essere umano deve compiere un ulteriore passo, cercando di
elevarsi al di là della bellezza stessa ricorrendo alla <i>filosofia</i>.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
In particolare, dopo aver utilizzato la dialettica per cogliere
l’esistenza del Principio Supremo di unità della realtà, il
saggio dovrà riconoscere l’esigenza di negare la dialettica
stessa, in quanto l’estasi non può essere raggiunta né con i
concetti né col pensiero, essendo uno stato mistico sovra-razionale,
in cui l’anima individuale si trova al di fuori di sé ed al di là
della ragione.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Oltre alle vie date dall’esercizio delle virtù, dalla triade
musica-amore-arte, accomunate dalla ricerca dell’autentica
bellezza, e dal metodo filosofico-dialettico, Plotino aggiunge un
quarto ed ultimo metodo per ricongiungersi all’Uno: quello della
<i>semplificazione</i>.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Lo scopo di questa via consiste nel superamento dell’illusione
della molteplicità attuato mediante un processo di semplificazione
della realtà, in cui tutti gli elementi particolari e contingenti
vengono dissolti.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><i>«Spogliati di tutto»</i>, dice Plotino, attraverso
l’eliminazione delle differenziazioni e delle alterità, infatti,
l’anima umana può elevarsi ai regni superiori, allontanandosi dal
mondo sensibile e ritrovando se stessa, per poi continuare il suo
percorso di elevazione verso l’Uno spogliandosi della propria parte
affettiva, del linguaggio e addirittura della ragione, per immergersi
e lasciarsi compenetrare dal Principio Supremo: <i>«Tu accresci
dunque te stesso, dopo aver gettato via il resto, e ti si fa
presente, dopo tale rinunzia, il Tutto». </i>
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
L’essere umano, infatti, non riuscirebbe mai a cogliere l’Uno con
l’intelletto, giacché se utilizzasse il pensiero egli resterebbe
intrappolato nel dualismo pensato-pensatore, mentre invece il
Principio Supremo è caratterizzato da un’unità assoluta; né
potrebbe ricongiungersi all’Uno attraverso una visione, bensì con
un processo fatto di quiete, dedizione, spoliazione, semplificazione,
contemplazione ed, infine, completa congiunzione.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Ma per compiere l’ultimo passo verso l’estasi mistica, l’anima
umana deve essere disposta a fuoriuscire da sé, attraverso uno
slancio di puro amore provato nei confronti dell’Uno: <i>«Questa è
la vita degli dei e degli uomini divini e beati: liberazione dalle
cose di quaggiù, vita sciolta dai legami corporei, fuga del solo
verso il Solo». </i>
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Contrariamente a quanto sostenuto dalla teologia cristiana, secondo
cui Dio fa dono di sé e delle sue creazioni all’uomo, Secondo
Plotino l’estasi, e la liberazione dal ciclo terreno di nascita e
morte, non rappresentano un dono elargito da una divinità, ma
piuttosto una conquista individuale, in quanto sono gli stessi esseri
umani che, in virtù della loro natura, dispongono del potere e delle
capacità per recidere i vincoli materiali, elevarsi nei regni
superiori ed, infine, ricongiungersi con l’Uno.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
La salvezza, dunque, non è negata a nessuno, purché la si voglia
veramente ottenere, ed il suo compimento non dipende dal giudizio o
dal potere di una qualche divinità, ma esclusivamente dalla volontà
dell’individuo.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><i>«Fuggiamo dunque verso la nostra cara patria»</i><span style="font-style: normal;">,</span><i>
</i><span style="font-style: normal;">dice Plotino,</span><i> «questo
è il consiglio più vero che si può raccomandare», </i><span style="font-style: normal;">precisando
che:</span><i> «L'insegnamento giunge solo a indicare la via e il
viaggio; ma la visione sarà di colui che avrà voluto vedere».</i></span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><br /></p>
<h2 class="western" lang="it-IT" style="break-before: page; page-break-before: always;"><span style="font-family: georgia;">Porfirio</span></h2>
<p lang="it-IT"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiCz6-rGfN89kGwyCZrbFx0WhcHGAvimDfLzyMiq_aUyziuBr7fjCY44xT-CHnM9yaTv47XMoYbSMootdgXylLnpu1GyeslLiymWZakyMtCY6QoQZyLQKw-tg3f2z9UapKsWE9-Pm1LNS8/s800/3_Porfirio.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="540" data-original-width="800" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiCz6-rGfN89kGwyCZrbFx0WhcHGAvimDfLzyMiq_aUyziuBr7fjCY44xT-CHnM9yaTv47XMoYbSMootdgXylLnpu1GyeslLiymWZakyMtCY6QoQZyLQKw-tg3f2z9UapKsWE9-Pm1LNS8/s320/3_Porfirio.png" width="320" /></a></div><span style="font-family: georgia;"><br /></span><p></p><p lang="it-IT"><span style="font-family: georgia;">Porfirio di Tiro (Tiro, 233-234 – Roma, 305 circa)
fu un filosofo, poeta, teologo e Ierofante greco antico di origine
fenicia, considerato uno dei più illustri esponenti della dottrina
neoplatonica.</span></p>
<h3 class="western" lang="it-IT"><span style="font-family: georgia;">La vita</span></h3>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Della vita di Porfirio si sa ben poco; venuto alla luce in prossimità
di Tiro, una città facente parte dell’antica provincia romana di
Siria, i suoi genitori gli assegnarono il nome <i>Malco</i> che,
tradotto dal fenicio, significa “Re”.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
In giovane età si trasferì ad Atene, ove si formò alla scuola di
Cassio Longino, un retore e filosofo greco antico soprannominato, in
virtù della sua erudizione, la <i>«biblioteca vivente»</i> o anche
il <i>«museo che cammina».</i></span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Sotto la guida di Cassio, il giovane Malco maturò a suon di lezioni
di filosofia, critica letteraria, ma anche di retorica e grammatica,
spiccando tra tutti per capacità e talento.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Oltre all’amore per l’erudizione, per merito del suo primo
maestro egli acquisì anche il soprannome di <i>Porfirio </i>(latinizzato
in <i>Porphyrius): </i><span style="font-style: normal;">un nome
derivato dal greco antico</span><i> Porphýrios (Πορφύριος),
</i><span style="font-style: normal;">a sua volta</span><i> </i><span style="font-style: normal;">tratto
dal termine</span><i> porphyra (πορφυρα, cioè “porpora”)
</i><span style="font-style: normal;">che significa letteralmente</span><i>
“purpureo” </i><span style="font-style: normal;">(o anche</span><i>
“rosso come la porpora”), </i><span style="font-style: normal;">che
secondo alcuni gli venne attribuito, con bivalenza di significato,
sia per la regalità del portamento della porpora regia imperiale che
pare fosse solito indossare, che con riferimento alla porpora, ovvero
al colorante secreto da alcuni molluschi di cui la sua patria natia
era ricchissima.</span></span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Giunto all’età di trent’anni, il filosofo di Tiro si trasferì a
Roma dove, grazie alle sue capacità letterario-dialettiche, alla sua
conoscenza erudita ed ai suoi modi regali, ebbe modo di frequentare
gli ambienti senatoriali e di essere introdotto nel circolo
iniziatico di Plotino, il quale, negli anni a seguire, sarebbe
divenuto per lui ben più che un maestro, determinando la propria
maturazione filosofica in modo assai più profondo rispetto a quanto
non avesse già fatto il retore Cassio Longino.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Plotino, del resto, non mancò di cogliere l’immenso potenziale di
Porfirio e lo pose sotto la sua ala per farlo maturare, fin quando la
stima che egli nutriva nei confronti del suo discepolo non crebbe a
tal punto da affidargli il compito di organizzare in forma
sistematica gli appunti delle lezioni in cui egli aveva annotato le
conoscenze esoteriche-iniziatiche che, fino ad allora, erano state
elargite per via orale, nel rispetto d’un vecchio patto stabilito
con il suo maestro Ammonio.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Se fosse dipeso dalla sua volontà, Porfirio non si sarebbe mai
separato da Plotino, e gli sarebbe restato vicino fin quando la sua
anima non si fosse disincarnata, ma ad un certo punto, per ragioni
che non sono ben note, egli cadde in una depressione così profonda
da prendere in considerazione il suicidio.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Fu così che, nel 268, il suo maestro, ben consapevole della
malinconia di Porfirio, gli suggerì come cura di recarsi in viaggio
in Sicilia, per ritrovare se stesso e la gioia di vivere.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Tale consiglio, a cui Porfirio obbedì, favorì effettivamente la sua
guarigione ma, come egli stesso ammise, gli costò la separazione dal
suo maestro, del quale apprese la morte due anni più tardi, mentre
ancora si trovava lontano da lui.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
È noto anche che, in tarda età, Porfirio sposò un’anziana
vedova, nonché madre di sette figlie, di nome Marcella, della quale
apprezzò, non di certo l’aspetto esteriore, bensì l’intelligenza
e la cultura, ed alla quale dedicò una celebre epistola, scritta nel
corso di un viaggio ed intitolata <i>Lettera a Marcella</i>, in cui
il filosofo di Tiro delineava le sue opinioni teologiche e
filosofiche esortando la propria compagna a cercare conforto in esse.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Essendo riuscito, a suo dire, a raggiungere l’estasi mistica
professata da Plotino soltanto una sola volta nel corso di tutta la
sua esistenza terrena, precisamente all’età di 68 anni, l’anima
di Porfirio si separò dal corpo fisico, forse per l’ultima volta,
nei primi anni del quarto secolo, poco dopo aver onorato la promessa
fatta al proprio maestro di riuscire a riorganizzare e pubblicare in
forma scritta il suo pensiero.</span></p>
<h3 class="western" lang="it-IT"><span style="font-family: georgia;">La filosofia</span></h3>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Da un punto di vista strettamente filosofico, Porfirio non si
discostò di molto dalla visione del suo maestro, tanto è vero che,
al netto di alcune piccole modificazioni di scarso rilievo, egli può
essere considerato a tutti gli effetti un neoplatonico di stampo
Plotiniano.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Così come sosteneva Plotino, infatti, anche secondo Porfirio i vari
livelli di realtà discendono dall’Uno per emanazioni successive;
l’Uno però non può intendersi come un principio primo posto al di
là dell’essere, né è lecito pensare che il Principio Supremo sia
un qualcosa d’altro rispetto allo Spirito, ovvero all’essere,
perché se così fosse anche l’Uno sarebbe coinvolto in una
relazione di alterità risultando dunque “limitato”.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Ne consegue, secondo Porfirio, che il Principio Supremo è l’essere
in sé e dunque i livelli di realtà definiti dall’Uno e dallo
Spirito vengono a coincidere.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Anche per quanto riguarda l’escatologia, vale a dire la dottrina
riguardante l’origine dell’essere umano ed il suo destino ultimo,
Porfirio ricalca l’antica credenza della <i>metempsicosi,</i>
ribattezzata dal suo maestro in <i>metensomatosi</i>: le anime umane
sono eterne e preesistono in un regno metafisico (quello dell’Anima),
discendono sulla Terra per una necessità ontologica, ovverosia
perché è proprio così che funziona la realtà, per poi restare
“intrappolate” in un ciclo di nascita, “morte” e
reincarnazione, al quale ogni individuo può porre fine riconoscendo
la propria vera natura e scegliendo di ricongiungersi all’Uno.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
La via della liberazione è qui di seguito sintetizzata: <i>«Conosci
te stesso, cioè rientra in te stesso, per risalire al dio che abita
in te, per trascendere te stesso, abbandonando il corpo e ricondurre
l’anima all’Uno».</i></span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
La stessa vita è quindi intesa da Porfirio come una <i>processione</i>
dell’essere al di fuori di sé, mentre il percorso “inverso” di
rientro in sé e risalita all’Uno, ovvero all’essere, è detto
<i>conversione</i>: è questo il cammino che attende ogni essere
umano.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Se noi non ricordiamo nulla della realtà sovrasensibile, in cui
eravamo già vivi prima di nascere e rinascere sulla Terra, è perché
quel luogo è situato al di là del tempo e dunque, non essendovi né
passato né futuro, le anime disincarnate non hanno bisogno di una
memoria: nel regno dell’anima, infatti, si conosce simultaneamente
nell’eternità, e non in modo lineare, così come invece accade
sulla Terra, ove si è soggetti al trascorrere del tempo.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Per quanto riguarda le virtù, che anche Porfirio considerava come
delle vie di elevazione spirituale, l’allievo prediletto di Plotino
sosteneva che esse fossero tanto più degne di valutazione quanto più
la loro pratica avesse allontanato l’essere umano dalle passioni
del corpo e dalle cose pratiche, tipiche della vita terrena, per
avvicinarlo ad una ben più alta forma di esistenza incentrata sulla
pura contemplazione teoretica.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
A tal fine egli delineò una teoria etico-ascetica che trae il suo
fondamento dal ben più antico e autorevole pensiero di Platone; essa
è composta da quattro virtù fondamentali, qui di seguito riportate
in ordine crescente di difficoltà ed importanza in relazione agli
aspetti iniziatico-spirituali:</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
1) le virtù <i>politiche</i> (o <i>civili</i>) che consistono nella
capacità di moderare le passioni al fine di riuscire a vivere bene
in comunità, operando <i>secondo natura</i>;</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
2) le virtù <i>catartiche</i> (o <i>purificatrici)</i> con cui
l’anima incarnata si predispone alla contemplazione del vero
essere, astenendosi da alcune azioni fisiche e liberandosi dal
gravame delle passioni;</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
3) le virtù <i>teoretiche</i> (o <i>contemplative</i>) che
consistono nella capacità propria dell’anima purificatasi di
riuscire a contemplare l’Intelletto divino e quindi di agire in
accordo con l’Anima universale, la cui saggezza è ispirata dal
livello di realtà ad essa superiore;</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
4) le virtù <i>paradigmatiche</i> (o <i>esemplari</i>) che sono date
dalle idee perfette di tutte le virtù che risiedono nell’Intelletto
e costituiscono, appunto, delle virtù paradigmatiche, ovverosia dei
modelli di assoluto riferimento. Esse sono superiori alle virtù
dell’Anima, in quanto queste ultime non sono altro che una loro
immagine.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Conquistando progressivamente ciascuna di queste virtù, l’essere
umano può infine ricongiungersi all’Uno: esso infatti è il
principio di ogni virtù, sicché essere virtuosi al massimo grado,
in un certo senso, significa ri-assimilarsi all’Uno.</span></p>
<h3 class="western" lang="it-IT"><span style="font-family: georgia;">La magia</span></h3>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
La caratteristica che più di ogni altra distinse Porfirio da
Plotino, consiste nell’atteggiamento tenuto rispetto alle pratiche
magico-rituali, a cui l’allievo attribuiva una importanza assai più
grande rispetto al maestro.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Porfirio, infatti, esaltò gli aspetti etico-religiosi del
neoplatonismo plotiniano, e lo fece accentuando il dualismo
anima-corpo, introducendo degli aspetti mistici, delle pratiche
ascetico-rituali ed alcuni elementi dottrinali di carattere
magico-esoterico, tratti dalle antiche tradizioni sapienziali
iniziatiche occidentali ed orientali.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
È noto per certo che Porfirio fosse stato iniziato ai misteri
eleusini, considerati come il più famoso tra i riti religiosi
segreti dell’antica Grecia che si celebrava, con cadenza annuale,
nel santuario di Demetra situato nell’antica città di Eleusi.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Egli, inoltre, ebbe modo di venire in contatto con numerosi
esponenti, più o meno illustri, del cristianesimo, dello
zoroastrismo, della tradizione caldea e con molti cultori dell’antica
religione egizia.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Si dice anche che Porfirio fosse uno tra i massimi esperti nei campi
dell’astrologia e della divinazione, nonché nelle pratiche di
evocazione ed invocazione di esseri immateriali, quali demoni e
divinità.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Il lettore faccia attenzione a non attribuire alla parola “demone”
l’idea di essere demoniaco successivamente introdotta dal
cattolicesimo; ai tempi di Porfirio, infatti, un <i>demone</i>,
ovverosia un <i>daimon</i> (dal greco antico <i>δαίμων</i>) era
un essere che si poneva a metà strada tra il divino e l’umano ed
era ritenuto in grado di interagire con i viventi.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
E si sappia anche che fu proprio Porfirio ad utilizzare per primo il
termine <i>angelo </i><span style="font-style: normal;">per
distinguere un daimon benevolo da uno malvagio, suggerendo così ai
teologi cristiani la moderna dicotomia tra </span><i>angeli</i><span style="font-style: normal;">
e </span><i>demoni</i><span style="font-style: normal;">.</span></span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Nella sua demonologia, egli sostiene che i demoni sono nati in seno
all’Anima Universale, possiedono un corpo pneumatico, fatto d’aria
e di fuoco, e la loro anima, così come quella umana, è dotata di
una parte razionale e di una irrazionale.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Un daimon diviene un angelo se egli riesce a far predominare la parte
razionale su quella irrazionale; viceversa, se la componente
irrazionale dell’anima sovrasta quella razionale, si ha un demone
malvagio.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
I demoni buoni operano entro la natura, dirigendo le anime di piante
e animali, regolando i fenomeni meteorologici e portando equilibrio e
benessere.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Essi interagiscono anche con gli esseri umani in vista del loro bene,
ispirandoli e guidandoli nell’esercizio di arti di varia natura,
come l’educazione, la medicina la ginnastica... e così via.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Pur non avendo un corpo fisico, talvolta gli angeli possono
manifestarsi sotto varie forme e possono anche inviare dei messaggi
secondo diverse modalità ma sempre al fine di aiutare l’umanità.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Alcuni demoni svolgono anche la funzione di messaggeri tra gli uomini
e gli dei, veicolando le preghiere degli uni e le volontà degli
altri.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Secondo Porfirio, vi sono però anche dei demoni malvagi che, a
differenza degli angeli, sono cattivi, violenti e subdoli; pur non
avendo un corpo fisico, essi popolano delle zone assai vicine alla
Terra ed è anche per questo che gli esseri umani subiscono il loro
influsso malevolo in misura maggiore rispetto a quello dei demoni
buoni.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Oltre ad essere responsabili di calamità di varia natura ed a
presiedere gli atti magici volti ad azioni riprovevoli, i demoni
malvagi attaccano ma soprattutto ingannano gli individui,
distogliendoli dalla retta via e conducendoli abilmente alla rovina.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
L’insidia più grande è dovuta proprio alla loro rinomata capacità
affabulatoria con cui seducono le masse, e talvolta perfino i
filosofi, promettendo loro ricchezza, sesso, potere e vanagloria, e
facendogli credere che quanto di male capita agli uomini sia dovuto
agli esseri divini che invece operano in vista del bene.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Talvolta il loro raggiro può essere così grande da presentare
all’umanità il capo dei demoni malvagi come il dio supremo del
bene.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
È così che queste entità negative riescono a farsi officiare riti
sacri in loro onore, gettando gli esseri umani tra le peggiori
sciagure della vita.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Porfirio avvisa anche che gli esseri che operano al servizio del male
accrescono la loro forza mediante il sacrificio degli animali ed è
per questo che il saggio si asterrà sia da ogni sorta di rituale
cruento che dal consumo di carne, evitando così, al tempo stesso,
sia di attrarre a sé le entità malvagie che di alimentare il loro
potere.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Secondo alcuni, la conoscenza di Porfirio della società dei daimon
era tale, da permettergli di riconoscere ogni sorta di demone
malvagio e di opporsi ad essi con assoluta risolutezza e grande
efficacia.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Tanto è vero che la tradizione riporta alcuni aneddoti riguardanti
la figura di Porfirio che interagisce coi demoni, arrivando
addirittura a scacciarli da alcuni luoghi in cui questi si
manifestavano creando problemi di varia natura, come accadde, ad
esempio, in un bagno pubblico.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Di tutte le arti magico-rituali di cui era a conoscenza, Porfirio
prediligeva la <i>Teurgia</i> (in greco antico <i>θεουργία, </i><span style="font-style: normal;">a
sua volta composto dai termini</span><i> thèos</i>, cioè “dio”,
e <i>urghìa</i>, derivato da <i>ergon</i>, cioè “<i>opera</i>”,
complessivamente tradotto come <i>“opera divina”</i>), una
pratica religiosa con cui realizzare una sorta di unione con degli
esseri divini, rendendoli vicini e propizi agli esseri umani, senza
piegare la loro volontà.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Tale termine fu introdotto per la prima volta da Giuliano il Teurgo
nella sua opera intitolata <i>Oracoli caldaici</i><span style="font-style: normal;">,
in cui l’autore definì le caratteristiche di questa arte magica
che si contraddistinse </span>dalla <i>teologia</i> in quanto, a
differenza di quest’ultima, la teurgia non si occupa di disquisire
delle divinità da un punto di vista teorico, bensì di evocarle ed
interagire con esse fisicamente, ovvero da un punto di vista pratico.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Attraverso rituali di carattere cerimoniale, caratterizzati da gesti
solenni, simboli e formule, il teurgo evocava un daimon e, in virtù
di questa sorta di collaborazione divina, riusciva ad operare in modo
prodigioso, sfruttando l’energia daimonica.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Inoltre, per mezzo della realizzazione di un’unione mistica, in cui
un daimon animava un oggetto oppure un corpo caduto in uno stato di
trance, il teurgo poteva agire, o far agire le cose, e gli individui,
al pari di una divinità.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Egli si faceva anche carico del compito di ricevere ed interpretare
correttamente i messaggi ed i segnali che i demoni intendevano
comunicare agli individui ed all’umanità.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Non a caso, dunque, Plotino apostrofò Porfirio con le seguenti
parole: <i>«Ti sei dimostrato, al contempo, filosofo, poeta e
ierofante»,</i> riconoscendo l’indiscussa autorevolezza acquisita
dal suo allievo nel campo dei culti misterici.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Si sappia che nell’Antica Grecia, lo <i>ierofante</i> (in greco
antico <i>ἱεροφάντης</i>, tradotto come <i>“colui che
spiega le cose sacre”</i>), era il sacerdote più importante
dell’Attica, nonché guida massima del culto di Eleusi, incaricato
di officiare i riti iniziatici con cui i nuovi adepti venivano
introdotti agli insegnamenti esoterici più segreti delle antiche
religioni misteriche.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Il motivo per cui Porfirio attribuì un valore così grande alle arti
magico-rituali è presto detto: egli si era accorto dell’esistenza
di una verità universale di origine divina, che fin dai tempi più
antichi è stata trasmessa agli esseri umani particolarmente inclini
verso le pratiche spirituali, senza alcuna distinzione di religione,
ceto sociale o sesso.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Per delineare questo insieme di conoscenze filosofico-religiose
rivelate, Porfirio introdusse, per primo nell’ambito del
neoplatonismo, il termine <i>Teosofia</i> (dal greco antico <i>θεός,
Theós,</i> cioè <i>“Dio”</i>, unito a <i>σοφία, sofìa</i>,
cioè <i>“sapienza”, </i><span style="font-style: normal;">solitamente
tradotto come saggezza, sapienza o scienza riguardante Dio, le
divinità o, più in generale, le cose divine</span>).</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Egli osservò come tra i primi <i>teosofi</i>, dediti esclusivamente
al divino, a cui fu concesso di ricevere la conoscenza teosofica, si
potessero senza dubbio annoverare i sacerdoti dell’antico culto
egizio, i gimnosofisti indiani, i Magi caldei e perfino alcuni tra i
profeti ebraici.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Anche ai greci fu concessa la sapienza divina, ma essi, secondo
Porfirio, l’avrebbero più volte corrotta e ripresa, col passare
del tempo.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Del resto, la tradizione insegna come i poeti fossero divinamente
ispirati dalle Muse, mentre le profetesse dovessero le loro capacità
oracolari al potere delle divinità, come accadeva, ad esempio, nel
caso della sacerdotessa del santuario di Delfi, Pizia, che grazie
alle sue capacità era in grado di creare una sorta di “ponte”
che consentiva di far comunicare gli esseri umani con il dio Apollo.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
La teurgia e la lettura allegorica degli oracoli, rappresentavano
dunque una via d’accesso privilegiata per l’ottenimento diretto
della più reale e autentica conoscenza divina: la teosofia.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
A queste pratiche, però, doveva essere affiancato un percorso
ascetico di purificazione personale ed uno studio teorico razionale,
grazie a cui il filosofo, mosso dall’eros e sempre volto alla
ricerca della bellezza, sarebbe riuscito ad individuare ed a
percorrere la via che alla fine l’avrebbe ricondotto al Principio
Supremo.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Grazie ad un simile viatico, l’essere umano avrebbe potuto cambiare
il proprio destino terreno, spezzando il ciclo della reincarnazione,
acquietandosi nell’Uno.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
La Teurgia e la lettura oracolare, assieme alla pratiche di
purificazione, erano dunque intesi come dei mezzi per la liberazione
e la salvezza dell’anima umana.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Consapevole che l’esercizio filosofico, le pratiche catartiche ed
il percorso ascetico di elevazione spirituale verso il divino,
culminante nell’unione estatica con esso, rappresentassero un
viatico ad appannaggio di pochi, Porfirio riconosceva la dovuta
importanza alla pratica ritualistica dei culti pagani effettuata da
parte di coloro che erano ancora indietro nel percorso iniziatico e,
per questa ragione, avrebbero potuto trarre un qualche genere di
giovamento dall’adorazione delle antiche divinità greco-romane,
nonostante, a suo avviso, la vera divinità, per essere contemplata,
non richiedesse né di essere rappresentata con delle statue, né di
essere omaggiata con dei rituali sacrificali, ma soltanto che si
fosse praticato un pensiero puro ottenuto da uno stato di silenzio
puro.</span></p>
<h3 class="western" lang="it-IT"><span style="font-family: georgia;">Le opere</span></h3>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Come abbiamo già anticipato, Porfirio è principalmente ricordato
per aver revisionato ed ordinato gli appunti di Plotino in sei gruppi
formati da nove trattati, preceduti, per completezza, da una
biografia in cui vengono narrate le gesta del suo maestro: nacquero
così le <i>Enneadi</i> e la <i>Vita di Plotino</i>.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
In realtà l’elenco delle opere composte da Porfirio è decisamente
più vasto e, anche se molte di esse sono andate perdute, fornisce
una prova inequivocabile del suo enorme spessore
filosofico-spirituale.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Tra i numerosi scritti attribuiti a Porfirio spiccano, per influenza
e portata, oltre ai testi già citati:
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
1) l’<i>Isagoge </i><span style="font-style: normal;">(</span><i>“Εἰσαγωγή”</i><span style="font-style: normal;">,
letteralmente</span><i> “Introduzione”), </i><span style="font-style: normal;">un’introduzione
alla logica aristotelica che, nei successivi dieci secoli, sarebbe
divenuta un testo di riferimento,</span><i> </i><span style="font-style: normal;">ed
un </span><i>Commento alle categorie di Aristotele </i><span style="font-style: normal;">in
sette volumi (andato perduto);</span></span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><span style="font-style: normal;">2) </span><i><span style="text-decoration: none;">Sull'identità
di platonismo e aristotelismo </span></i><span style="font-style: normal;"><span style="text-decoration: none;">(andata
perduta) e </span></span><i><span style="text-decoration: none;">Sulle
facoltà dell’anima</span></i><span style="font-style: normal;"><span style="text-decoration: none;">,</span></span><i><span style="text-decoration: none;">
</span></i><span style="font-style: normal;"><span style="text-decoration: none;">due
scritti volti al superamento della contrapposizione storica tra
alcuni aspetti delle concezioni filosofiche di Platone ed Aristotele;</span></span></span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
3) una <i>Vita di Pitagora</i> (<i>Βίος Πυϑαγόρου</i>),
vale a dire una biografia facente parte, secondo alcuni, di una ben
più vasta storia della filosofia di cui, ad oggi, però non vi è
più traccia;</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
4) <span style="font-style: normal;">una poderosa opera polemica
rivolta al cristianesimo intitolata </span><i>Contro i Cristiani</i>
(<i>Κατὰ Χριστιανῶν</i>, <i>Contra Christianos)
</i><span style="font-style: normal;">composta da ben quindici libri
ma a noi nota soltanto in minima parte grazie ad alcune citazioni ed
altri modesti frammenti;</span></span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
5) una pregevole apologia della dieta a base vegetale intitolata
<i>Astinenza dagli animali</i> (in greco <i>Περὶ ἀποχῆς
ἐμψύχων</i>, reso in latino come <i>De abstinentia ab esu
animalium, </i><span style="font-style: normal;">talvolta tradotto
come</span><i> Sull’astinenza dalle carni degli animali</i>) in cui
Porfirio illustra gli effetti dannosi della dieta carnea, e quelli
benefici attribuiti alla dieta vegetariana, in relazione ai
comportamenti sociali umani ed alle pratiche spirituali, riconoscendo
e difendendo i diritti degli animali;</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
6) si è inoltre soliti ricordare anche: i <i>Commenti </i><span style="font-style: normal;">al</span><i>
Parmenide, </i><span style="font-style: normal;">al</span><i> Timeo </i><span style="font-style: normal;">ed
al</span><i> Trattato di armonica di Tolomeo, </i><span style="font-style: normal;">una
lettura allegorico-esoterica dei testi Omerici intitolata</span><i>
L’antro delle ninfe (De antro Nympharum) </i><span style="font-style: normal;">ed</span><i>
</i><span style="font-style: normal;">una</span><i> Lettera ad Anebo
</i><span style="font-style: normal;">incentrata sul tema della
Teurgia</span><i>.</i></span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
In virtù della loro portata storico-filosofico-culturale, nei
prossimi capitoli illustreremo, in estrema sintesi, i contenuti
riportati nell’<i>Isagoge</i>, nell’opera scritta <i>Contro i
Cristiani</i> e nel trattato <i>Sull’astinenza dagli animali</i><span style="font-style: normal;">,
invitando i lettori più volenterosi ed appassionati ad approfondire
lo studio dei numerosi testi porfiriani in autonomia</span><i>.</i></span></p>
<h3 class="western" lang="it-IT"><span style="font-family: georgia;">L'Isagoge</span></h3>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Scritta nel periodo in cui Porfirio si trovata in Sicilia,
indicativamente fra il 268 ed il 270, <i>l’Isagoge </i><span style="font-style: normal;">è
una introduzione alle </span><i>Categorie</i><span style="font-style: normal;">
di Aristotele, in cui vengono discussi i modi e le qualità
dell’essere e la maniera in cui l’essere umano vede e interpreta
ciò che è.</span></span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><span style="font-style: normal;">Quest’opera è principalmente
ricordata per il celebre </span><i>Albero di Porfirio</i><span style="font-style: normal;">
e per una citazione che diede adito alla maggiore disputa
filosofico-teologica di tutto il medioevo: quella in merito agli
</span><i>universali</i><span style="font-style: normal;">.</span></span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Rinomata anche per aver reso comprensibile l’opera di Aristotele su
cui era basata, l’Isagoge fu tradotta in latino e commentata da
diversi pensatori, tra cui il più illustre fu il filosofo e senatore
romano Severino Boezio, e nel corso del millennio successivo alla
morte dell’autore si diffuse e si affermò a tal punto da diventare
un testo classico del pensiero medioevale, comunemente utilizzato
nelle università europee.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Nel mentre, l’opera venne anche tradotta in siriaco, armeno ed
arabo, influenzando le rispettive zone del mondo in cui gli studiosi
utilizzavano quelle lingue.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
L’Albero di Porfirio consiste in uno schema di classificazione
della “sostanza” in termini di coordinazione e subordinazione di
generi e specie, ottenuta partendo da un genere sommo fino ad
arrivare a delle specie individuali, attraverso un processo
discendente basato su delle suddivisioni dicotomiche successive.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><span style="font-style: normal;">Ad esempio, la </span><i>sostanza</i><span style="font-style: normal;">
può essere </span><i>corporea</i><span style="font-style: normal;"> o
</span><i>incorporea</i><span style="font-style: normal;">; a sua
volta la </span><i>sostanza corporea</i><span style="font-style: normal;">
può essere </span><i>animata</i><span style="font-style: normal;"> o
</span><i>inanimata</i><span style="font-style: normal;">; a sua volta
ancora la </span><i>sostanza corporea animata</i><span style="font-style: normal;">
può essere</span><i> sensibile</i><span style="font-style: normal;">
o </span><i>insensibile</i><span style="font-style: normal;">; a sua
volta ancora la </span><i>sostanza corporea animata sensibile</i><span style="font-style: normal;">
può essere </span><i>razionale</i><span style="font-style: normal;">
o </span><i>irrazionale</i><span style="font-style: normal;">, e nel
caso in cui sia razionale può essere </span><i>mortale</i><span style="font-style: normal;">
o </span><i>immortale</i><span style="font-style: normal;">.</span></span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Ora, se si disponesse opportunamente su di un foglio di carta la
precedente concatenazione logica, avendo cura di completarla nelle
parti che sono state omesse, si noterebbe che essa assume la forma di
un albero la cui chioma ha origine da una serie di biforcazioni
successive: questo spiega il nome attribuito al metodo di
classificazione ideato da Porfirio.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><span style="font-style: normal;">A cosa serve un simile schema? A
catalogare le cose che esistono nella realtà; ad esempio, gli esseri
umani sono individuati dal ramo dell’albero della </span><i>sostanza
corporea animata sensibile razionale mortale</i><span style="font-style: normal;">,
gli dei invece da quello della </span><i>sostanza corporea animata
sensibile razionale immortale</i><span style="font-style: normal;">...
e così via.</span></span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Pur non essendo esente da una serie di problematiche, di cui per
brevità non ci occuperemo, alcune delle idee poste alla base dello
schema ideato da Porfirio vengono ancora oggi utilizzate, ad esempio,
nella classificazione tassonomica degli organismi viventi.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><span style="font-style: normal;">In relazione agli universali, nella
sua Isagoge egli si limitò a sostenere che: </span><i>«Per il
momento, mi rifiuto di parlare, per quanto riguarda generi e specie,
se essi sussistano o se siano nudi e isolati concetti puri; e, se
sussistono, se siano materiali o immateriali; o se siano separati o
incorporati negli oggetti sensibili, ed altri argomenti correlati.
Questo tipo di problema è uno dei più profondi che vi siano e
richiede indagini più ampie»; </i><span style="font-style: normal;">
tanto bastò ad alimentare le indagini in quello che sarebbe
diventato uno dei maggiori campi di ricerca dei filosofi medioevali,
i quali, a differenza di Porfirio, tentarono di dare delle risposte
alle seguenti domande: in che senso “esistono” gli universali? </span>
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Essi esistono soltanto nelle menti degli individui oppure hanno una
loro specifica sussistenza nella realtà?
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Se gli universali esistono nella realtà, a quale livello di realtà
ci stiamo riferendo: una realtà fisica o una realtà metafisica?</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Se gli universali esistono nel livello di realtà fisica, essi sono
separati dai corpi o, in qualche senso, sono parte di essi?</span></p>
<h3 class="western" lang="it-IT"><span style="font-family: georgia;">Contro i cristiani</span></h3>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><i>Contro i Cristiani </i><span style="font-style: normal;">è il
titolo del trattato che Porfirio scrisse al tempo di Diocleziano per
destituire di ogni fondamento il cristianesimo e tentare così di
arrestare l’avanzata del nuovo culto che ormai stava avendo il
sopravvento sulle religioni tradizionali pagane.</span></span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><span style="font-style: normal;">Già nel secolo precedente, sotto
Marco Aurelio, il filosofo medioplatonico Celso aveva compiuto
un’analoga impresa anticristiana, dimostrando, con il suo scritto
intitolato </span><i>Alethès lógos</i><span style="font-style: normal;">
(solitamente tradotto come il </span><i>Discorso vero</i><span style="font-style: normal;">),
che Gesù Cristo non era né l’incarnazione del </span><i>Logos</i><span style="font-style: normal;">
greco, né il Messia profetizzato dagli ebrei; tesi che furono
successivamente riprese e contestate da Origene di Alessandria.</span></span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><span style="font-style: normal;">Nella sua opera, Porfirio non si
limitò a riprendere le argomentazioni di Celso, con l’intento di
rispondere alle obiezioni mosse da Origine, ma attaccò frontalmente
la dottrina cristiana mediate un complesso, vasto ed accurato esame
storico, filologico, filosofico e teologico dell’</span><i>Antico</i><span style="font-style: normal;">
e del </span><i>Nuovo Testamento</i><span style="font-style: normal;">.</span></span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
In questo modo egli provò che le <i>Sacre Scritture</i>, essendo
false, contraddittorie e colme di errori, non possono di certo
contenere il Verbo divino.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
I pochi frammenti a nostra disposizione non consentono di ricostruire
nella sua compiutezza il progetto originario di Porfirio, né è noto
con precisione quali dei numerosi testi oggi ritenuti sacri dai
cattolici vennero analizzati e contestati.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
È invece del tutto evidente, sia dall’analisi dei frammenti che
dalle reazioni che seguirono alla pubblicazione dei suoi scritti
anticristiani, che gli argomenti mossi da Porfirio colsero nel
centro, richiedendo addirittura che la sua opera fosse dapprima
proscritta da Costantino, poco prima del Concilio di Nicea (325
d.C.), e poi che ogni singola copia di essa fosse definitivamente
distrutta nel 448 d.C., per ordine congiunto di Teodosio II e
Valentiniano III, vale a dire i due nipoti di Teodosio che, in
quell’epoca, regnavano rispettivamente sull’Impero d’Oriente e
d’Occidente.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><span style="font-style: normal;">In base a quel poco che ci è dato
sapere, nella sua critica al Vecchio Testamento Porfirio sostenne che
il </span><i>libro di Daniele</i><span style="font-style: normal;">
fosse un falso storico: ciò si evince, ad esempio, dall’analisi
della struttura grammaticale del racconto di Susanna con gli anziani,
in cui il costrutto linguistico utilizzato non ha alcuna correlazione
con la lingua ebraica, ma presenta una struttura grammaticale
tipicamente greca.</span></span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><span style="font-style: normal;">Con le sue analisi Porfirio non solo
dedusse che il libro di Daniele, in realtà, era un falso storico, ma
anche che i suoi contenuti furono riportati </span><i>post eventum</i><span style="font-style: normal;">
dal sacerdote Esdra durante la cattività babilonese, vale a dire
circa quattro secoli dopo i fatti narrati nel testo biblico. </span>
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Pertanto, l’autore non aveva predetto alcun evento futuro, come
sostenevano i credenti cristiani, bensì si era limitato a parlare di
fatti già passati.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Un altro genere di argomentazione che Porfirio utilizzò contro i
cristiani, consisteva nell’interpretare i fatti profetici riportati
dai testi sacri come dei comuni eventi storici, di cui il filosofo di
Tiro aveva la premura di ricostruire ed indicare in quale luogo ed in
che periodo di tempo essi si fossero realmente verificati.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Ciò accadde, ad esempio, nella sua analisi volta a provare che, in
realtà, il temibile Anticristo che secondo i cristiani proferiva
parole insolenti contro Dio, non era di certo la manifestazione
terrena di Satana, ma semplicemente il sovrano seleucide Antioco IV
Epifane; di conseguenza, Daniele, vale a dire colui che aveva messo
per iscritto la presunta profezia accettata come vera dai cristiani,
non era affatto un profeta di Dio.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Analizzando il celebre passo del <i>Genesi</i> in cui Dio proibisce
ad Adamo ed Eva di mangiare i frutti dell’albero della conoscenza
del bene e del male, Porfirio sottolinea come il divieto di accedere
a questi principi cagioni un danno gravissimo all’anima umana,
giacché senza sapere cosa sia il bene ed in cosa consista il male,
ella non riuscirà a purificarsi ed a condurre una vita santa e
giusta, elevandosi ai livelli di realtà superiori, riscoprendo e
contemplando gli Intellegibili, al fine di ricongiungersi all’Uno.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Passi pure che Dio voglia celare la cognizione del male all’umanità,
ma il voler negare l’accesso alla conoscenza del bene è del tutto
incomprensibile e, agli occhi di Porfirio, appare addirittura come
una malvagità fine a se stessa.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Sulla base dell’analisi dei testi neotestamentari, il filosofo di
Tiro attacca direttamente l’elemento dottrinale centrale della fede
cristiana, sostenendo che Gesù fosse soltanto un uomo e non di certo
il figlio di Dio.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Che l’origine divina del Cristo sia soltanto presunta e non trovi
corrispondenza nella realtà, lo si evince dalle numerose
incongruenze che vi sono sia tra le parole di Gesù e i suoi
comportamenti, che tra i precetti del Cristo e le azioni dei suoi
discepoli.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
La ricostruzione della realtà storica degli episodi riportati nelle
sacre Scritture smaschera la finalità dei cristiani di voler
presentare la storia dell’umanità reinterpretandola faziosamente
secondo la volontà ed il progetto del loro dio, che, a loro avviso,
sarebbe intervenuto tramite suo figlio, per la salvezza degli uomini.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Secondo Porfirio anche la profezia sulla resurrezione dei morti non
sarebbe altro che una rilettura forzata dei fatti effettuata dai
cristiani, i quali hanno voluto introdurre nella loro dottrina un
avvenimento che, oltre ad essere fisicamente impossibile, non è
neppure presente nelle Sacre Scritture.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Gli evangelisti, inoltre, nel comporre le loro opere, furono così
poco accorti da commettere errori ed aporie di varia natura; omettere
volutamente alcune cose per far tornare numericamente certe
ricorrenze; descrivere eventi differenti e di diversa durata come se
fossero accaduti nella medesima giornata; ricorrere a false
attribuzioni di citazioni... e così via.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Tutto ciò a riprova che i redattori degli Evangeli erano persone
inesperte, non solo nelle scienze profane, vale a dire nella
conoscenza posta al di là dell’ambito religioso-spirituale, ma
anche nelle Sacre Scritture, che invece sarebbe dovute essere il
terreno di loro competenza.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Porfirio sminuisce anche le azioni prodigiose attribuite a Gesù, da
un lato accusando gli evangelisti di aver intenzionalmente esaltato
episodi ascrivibili alla normale quotidianità, spacciandoli per
miracoli, con l’intento di ingannare le persone più semplici e
meno avvedute, e dall’altro ricordando che sono esistiti dei
personaggi in grado di compiere prodezze ben superiori a quelle di
Cristo sia prima che dopo la sua venuta, senza per questo pretendere
di essere considerati come figli di Dio (si pensi ad esempio ai maghi
egizi e persiani ed alle figure di Apollonio di Tiana e Apuleio).</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
La critica di Porfirio non risparmia neppure alcuni dei più vicini
seguaci del Cristo, vale a dire Simone detto Pietro e Paolo di Tarso.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Sulla base dell’analisi di una loro celebre disputa avvenuta in
merito a quale fosse il giusto modo di evangelizzare, il filoso di
Tiro imputa a Pietro di essere caduto in errore ed a Paolo di essere
un impudente che non ha neppure rispetto dell’apostolo più
anziano.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><span style="font-style: normal;">Secondo Porfirio, questi due
missionari di Cristo non solo non concordano tra loro su quale sia
l’insegnamento di Gesù, m</span>a addirittura professano entrambi
una <span style="font-style: normal;">dottrina falsa e ingannevole,
lontana dalla parola di Dio. </span>
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><span style="font-style: normal;">Citando un passo degli </span><i>Atti
degli Apostoli</i><span style="font-style: normal;">, il filosofo di
Tiro fece notare anche che, facendo morire di vergogna i due coniugi
Anania e Saffira, perché questi, mediante un sotterfugio, avevano
evitato di dare a Pietro tutto il ricavato ottenuto dalla vendita del
loro terreno, il discepolo di Cristo aveva addirittura tradito gli
insegnamenti del suo stesso maestro, il quale predicava di perdonare
</span><i>«settanta volte sette». </i>
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Con riferimento alla <i>Prima lettera ai Corinzi</i>, in cui Paolo
descrive l’effetto purificatorio dell’acqua battesimale, Porfirio
mette in seria discussione il rito del battesimo, chiedendosi come
sia possibile che <i>«fornicazione, adulterio, ubriachezza, furto,
pederastia, veneficio e infinite cose basse e disgustose»</i> siano
così facilmente eliminate, <i>«come un serpente depone le vecchie
squame»</i><span style="font-style: normal;">, con della semplice
aspersione d’acqua.</span></span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Se fosse così semplice liberarsi dalle proprie macchie e diventare
puro, aggiunge, <i>«chi non vorrebbe commettere ogni sorta di
nefandezza, sapendo che otterrà attraverso il battesimo il perdono
dei suoi crimini?»</i>.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Se ne deduce che il cristianesimo, secondo Porfirio, incita
all’illegalità, inficia la legge e fa venir meno la giustizia
stessa; esso, inoltre, introduce una forma di convivenza illegale e
spinge a non avere timore dell’empietà: ecco spiegato perché tra
i cristiani <i>«chi è onesto non viene chiamato».</i></span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Nei decenni successivi alla pubblicazione dell’opera polemica di
Porfirio, molti ferventi seguaci del cristianesimo cercarono di
sminuire la portata delle sue critiche, omettendo di replicare ad
alcune obiezioni, calunniando il filosofo di Tiro, sostenendo
rispetto alle critiche ritenute corrette che esse fossero ininfluenti
rispetto al messaggio autentico, attribuendo gli errori presenti nei
testi sacri all’opera dei copisti ed interpretando alcuni passaggi
scomodi in senso allegorico... fin quando qualcuno non pensò che
forse sarebbe stato assai più semplice ed efficace mettere al riparo
il proprio credo distruggendo tutte le copie dell’opera di
Porfirio, la qual cosa lascia intendere che quegli scritti
contenessero delle obiezioni così forti e veritiere da non poter
essere confutate.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Se così non fosse stato, i padri della Chiesa avrebbero certamente
sfruttato la debolezza delle argomentazioni dei loro avversarsi
volgendole a proprio vantaggio, invece di spendere così tante
energie per farle sparire dalla faccia della terra.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Come appare evidente dai precedenti argomenti, l’opera redatta da
Porfirio <i>Contro i Cristiani</i> rappresentava la <i>pars
destruens,</i> cioè la critica alle idee e alle posizioni dei
seguaci di Cristo.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Ma il progetto porfiriano di contrasto al cristianesimo era ben più
ampio e prevedeva anche una <i>pars costruens,</i> vale a dire
un’indicazione propositiva della strada da seguire, da prospettare
come ben più solida ed edificante alternativa al credo cristiano:
essa veniva chiaramente individuata da Porfirio nella concezione
filosofico-religiosa del Neoplatonismo, messo a punto dal suo maestro
Plotino, che egli aveva avuto personalmente cura di mettere per
iscritto, arricchendola e completandola dando la dovuta importanza
anche ai già citati aspetti magico-rituali della teurgia e
dell’interpretazione oracolare.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Ma come è ben noto, nonostante gli sforzi del filosofo di Tiro, nel
secolo successivo, il progetto di restaurazione dei culti pagani, a
più riprese avallato anche da alcuni imperatori romani, naufragò
definitivamente nel 380 d.C. a seguito dell’emanazione dell’editto
di Tessalonica, in cui il cristianesimo, elaborato secondo i canoni
del credo niceno, divenne la religione ufficiale dell’Impero
romano, non senza ricorrere a mezzi cruenti per vincere le ultime
resistenze dei pagani.</span></p>
<h3 class="western" lang="it-IT"><span style="font-family: georgia;">Astinenza dagli animali</span></h3>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><i><span style="font-weight: normal;">Sull’astinenza dall’uso
degli animali </span></i><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">(in
greco </span></span><i><span style="font-weight: normal;">Περὶ
ἀποχῆς ἐμψύχων</span></i><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">,
reso in latino come</span></span><i><span style="font-weight: normal;">
De abstinentia ab usu animalium</span></i><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">)
scritta da Porfirio è, al tempo stesso, un’apologia della dieta
vegetariana, nonché la prima grande opera in difesa dei diritti
degli animali di cui si abbia traccia nella storia del pensiero
occidentale.</span></span></span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Dall’incipit del trattato si scopre che il testo è stato scritto
dall’autore per far comprendere ad un suo amico, che, con gran
sorpresa di Porfirio, aveva abbandonato il regime alimentare
vegetariano, <i>«da quale altezza a quale abisso»</i> egli fosse
precipitato a causa della sua scelta alimentare, facendo emergere,
nel rispetto della verità, le prove degli errori dei ragionamenti
utilizzati per legittimare il consumo di carne.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Dalla letture dell’opera, però, risulta del tutto evidente che il
testo abbia anche una valenza esoterica e che in realtà esso sia
destinato ad un più ampio gruppo di iniziati, come testimoniato
dalle stesse parole di Porfirio: <i>«Noi ci rivolgiamo a chi
sospetta, una volta per tutte, che la nostra permanenza in terra, e
la dimora in cui trascorriamo l’esistenza, non sono che un
incantesimo; a chi ha riconosciuto che è proprio della sua natura
restare insonne e ha scoperto il potere soporifero della regione in
cui viviamo: a costui noi intendiamo raccomandare un’alimentazione
coerente con la sua diffidenza verso la dimora terrena e con la sua
conoscenza di sé».</i></span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Le argomentazioni utilizzate per perorare la causa del
vegetarianesimo e dei diritti degli animali, sia da un punto di vista
materiale che spirituale, erano così vaste e motivate da riempire
quattro libri.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Per far comprendere al lettore la portata di quest’Opera, a noi
pervenutaci nella sua interezza, schematizziamo qui di seguito i
punti salienti utilizzati nell’argomentazione di Porfirio,
avvalendoci di alcune citazioni significative.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<i><span style="font-family: georgia;">1) Animali e umani condividono la medesima natura</span></i></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Gli animali devono essere considerati della medesima<span style="font-weight: normal;">
natura degli umani;</span> le differenze che si manifestano tra l’una
e le altre tipologie di esseri viventi dotati di anima sono
quantitative e non qualitative.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-weight: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Per giustificare la tesi dell’uguaglianza della natura umana ed
animale, Porfirio adduce una lunga serie di esempi ed argomentazioni,
volti a provare che, proprio come gli esseri umani, anche gli animali
sono dotati di sensibilità, anzi addirittura in certi casi <i>«ne
hanno più degli uomini»</i>, e che essi, inoltre, <i>«hanno il
discorso interiore»</i>, ovverosia sono dotati di coscienza, e <i>«sono
ragionevoli per natura»</i>, cioè sono esseri razionali per loro
costituzione.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-weight: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-weight: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<i><span style="font-family: georgia;">«Passiamo a discutere della giustizia. Visto che i nostri
avversari hanno affermato che la si deve estendere solo agli esseri
simili a noi e pertanto escludono gli animali dal suo dominio, in
quanto li ritengono privi di ragione, è venuto il momento di esporre
l’opinione vera – ossia quella dei pitagorici – e di mostrare
che ogni anima dotata di percezione e di memoria non può che essere
razionale».</span></i></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-weight: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-weight: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><span style="font-style: normal;">Del resto:</span><i> «Anche se noi
abbiamo un’attività intellettiva più sviluppata rispetto agli
animali, non per questo possiamo negare loro tale facoltà, come non
si può affatto non riconoscere la facoltà di volare alle pernici
perché i falchi volano più in alto o agli altri falchi perché
l’avvoltoio vola più in alto di loro e di tutti gli altri
uccelli». </i>
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-weight: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-weight: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><span style="font-style: normal;">Se si è intellettualmente onesti:</span><i>
«si può osservare che non solo in tutti gli animali il ragionamento
è presente, ma che in molti di loro presenta i presupposti per
svilupparsi fino al grado della perfezione».</i></span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-weight: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-weight: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><span style="font-style: normal;">Se ciò non accade è perché:</span><i>
«Il ragionamento in sé si ingenera naturalmente, ma la sua forma
eccellente e perfetta si acquisisce con la cura e l’apprendimento».</i></span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-weight: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; font-weight: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Le capacità degli animali, da alcuni ritenute (a torto) una
caratteristica esclusiva degli umani, sono innegabili e possono
essere osservate sia negli esemplari che vivono in natura che in
quelli mantenuti in cattività.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; font-weight: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-weight: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><span style="font-style: normal;">Che gli animali talvolta possiedano
una sensibilità ben superiore alla nostra, non è affatto difficile
da constatare:</span><i> «Chi può vantare un udito più fine delle
gru, che odono i suoni da una distanza tale che nessuno ci
arriverebbe neppure con la vista?».</i></span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-weight: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-weight: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><i>«I corvi e le ghiandaie, i pettirossi e i pappagalli» </i><span style="font-style: normal;">invece</span><i>
«imitano la voce umana, ricordano ciò che hanno udito e, quando
vengono ammaestrati, obbediscono a chi li ammaestra. [...] Noi
stessi, a Cartagine, abbiamo allevato una pernice che era volata
docilmente fino a noi. Il trascorrere del tempo e il contatto
continuo le fecero acquisire una straordinaria familiarità con noi.
Ebbene, ci accorgemmo che l’animale non solo ci faceva le feste,
attirava la nostra attenzione e giocava con noi, ma che con la sua
voce faceva eco alla nostra [...]». </i>
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-weight: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-weight: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<i><span style="font-family: georgia;">«È noto pure che alcuni animali, anche se non hanno la parola,
rispondono al loro padrone con estrema prontezza: un uomo nei
confronti dei suoi familiari non saprebbe fare di meglio. Per
esempio, la murena appartenuta al romano Crasso, se si sentiva
chiamare per nome, gli si avvicinava e talmente vivo era l’affetto
che aveva ispirato a quell'uomo che egli, il quale pure aveva
tollerato con dignità la perdita di tre figli, quando l’animale
morì scoppiò in lacrime».</span></i></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-weight: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-weight: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<i><span style="font-family: georgia;">«Dopo il parto ogni animale netta il suo piccolo come se stesso.
L’osservazione dimostra che gli animali sono sempre in ordine e si
presentano a colui che li nutre con manifestazioni di gioia, sapendo
riconoscere il proprio padrone e denunciare l’uomo malevolo».</span></i></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-weight: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-weight: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<i><span style="font-family: georgia;">«Chi non ha sentito parlare della fedeltà delle colombe verso i
compagni? Esse, quando vengono molestate, se riescono a sorprendere
l’animale che le ha indotte all’adulterio, lo uccidono. O,
ancora, chi ignora il sentimento di giustizia delle cicogne nei
confronti dei genitori?»</span></i></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-weight: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-weight: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<i><span style="font-family: georgia;">«E tra gli animali, dicono, non vi sono neppure leggi scritte: ma
nemmeno tra gli uomini v’erano leggi, almeno fin quando la loro
vita è trascorsa nella felicità».</span></i></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-weight: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-weight: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<i><span style="font-family: georgia;">«E chi non sa quale rispetto della giustizia verso gli altri si
ritrovi fra gli animali che vivono in società, tra le formiche, le
api e i loro simili?».</span></i></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-weight: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-weight: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<i><span style="font-family: georgia;">«Un solo vizio è sconosciuto agli animali: la malevolenza per
colui che si manifesta loro amico; essi rispondono sempre con una
amicizia assoluta. E tanto grande è la loro fiducia nell’uomo
benevolente, che lo seguono dovunque li conduca, fosse anche al
sacrificio o a un pericolo manifesto. E benché non li si nutra per
loro, ma per sé, essi provano amicizia per il padrone».</span></i></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-weight: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-weight: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><i>«È l’ingordigia che fa apparire gli animali, agli occhi degli
uomini, privi di ragionamento» </i><span style="font-style: normal;">non
la loro vera natura, la quale è del tutto manifesta alle menti di
coloro che sono in grado di osservare le cose senza pregiudizi di
specie, dovuti alle proprie abitudini alimentari.</span></span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<i><span style="font-family: georgia;">2) L’alimentazione vegetariana è benefica sia dal punto di
vista fisico che spirituale</span></i></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Porfirio sostiene che l’essere umano può procurarsi facilmente il
sostentamento senza sfruttare e uccidere gli animali, evitando di
arrecare loro inutili sofferenze; di più, la dieta a base vegetale,
caratterizzata dall’astinenza dal consumo di carne <i>«</i><i><span style="font-weight: normal;">contribuisce
alla salute</span></i><i> e nello stesso tempo ad acquisire una
resistenza commisurata agli sforzi che l’esercizio della filosofia
richiede».</i></span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<i><span style="font-family: georgia;">«Come dunque l’acqua che scorre attraverso la roccia è più
pura di quella che passa per un terreno fangoso, poiché trascina con
sé una minore quantità di fango, così anche l’anima che compie
le proprie attività con un corpo asciutto e non impregnato dagli
umori di carni a lui estranee, è migliore, non corrotta e più
incline all’attività intellettuale».</span></i></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
In virtù del fatto che gli esseri umani e gli animali condividono la
medesima natura, ed in forza della dottrina della metempsicosi,
ovvero della trasmigrazione della anime degli uomini, le quali
possono reincarnarsi non solo in altri corpi umani ma anche nei corpi
animali, di fatto, cibarsi di carne equivale ad una<b> </b><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">forma
di cannibalismo</span></span> e costituisce un’azione di una tale
gravità da non consentire di per sé di liberarsi dal ciclo delle
reincarnazioni terrene.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Ne consegue che la dieta vegetale rappresenti una condizione
necessaria, anche se non sufficiente, per la liberazione e dunque la
salvezza dell’anima: <i><span style="font-weight: normal;">«Un’alimentazione
priva di carne, essenziale e facile da procacciarsi per chiunque […],
procura un senso di pace alla ragione che predispone i mezzi per la
nostra salvezza».</span></i></span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-weight: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">Del
resto:</span></span><i><span style="font-weight: normal;">
«l’astinenza dalla carne degli animali non ci impedisce né di
vivere né di vivere bene».</span></i></span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<i><span style="font-family: georgia;">3) La stirpe aurea non uccideva gli esseri animati</span></i></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; font-weight: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">Gli
esseri umani vissuti nell’età dell’oro non si nutrivano di
animali, né li sacrificavano alle divinità: </span></span><i>«gli
uomini nati nell’età antica e perciò vicina agli dèi – uomini
di natura eccelsa i quali conducevano una vita meravigliosa tanto
che, paragonati ai contemporanei, costituiti di materia adulterata e
scadente, sono considerati “stirpe aurea” – non uccidevano gli
esseri animati».</i></span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><span style="font-style: normal;">E ancora:</span> <i>«Il sacrificio
animale è posteriore ed è anche il più recente. Esso però non
trae origine dalla gratitudine, come quello compiuto con le offerte
vegetali, bensì da una circostanza sfavorevole provocata dalla fame
o da qualche altra disgrazia. Per esempio, le uccisioni di animali
perpetrate ad Atene affondano le radici nell’ignoranza, nella
collera o nel timore».</i></span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Bisogna inoltre considerare che sfruttare gli animali, facendoli
soffrire per poi ucciderli per sacrificarli alle divinità o per
nutrirsi di essi, è una pratica magico-rituale che, da un lato,
ottenebra l’essere umano, sia nel corpo che nell’anima, e,
dall’altro, alimenta e rafforza i demoni malvagi.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Siccome le vibrazioni negative provocate dall’ingiustizia, dalle
sofferenze, dalla violenza e dalla paura, operate su, e provate da,
esseri innocenti, rappresentano il nutrimento prediletto dai demoni
orientati al male, essi hanno fatto di tutto per ingannare gli
uomini, affinché l’umanità deviasse dalla sana e benefica
abitudine di alimentarsi in modo nonviolento ed inoltre ritenesse
utile, giusto e sacrosanto, celebrare ed ingraziarsi il favore delle
divinità sacrificando alle forze maligne degli esseri puri ed
innocenti.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><span style="font-style: normal;">Anche per questi motivi: </span><i>«Non
bisogna lordare di sangue gli altari degli dei e gli uomini non
dovrebbero neppure sfiorare tale alimento [la carne], come del resto
non toccano il corpo dei loro simili».</i></span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<i><span style="font-family: georgia;">«E se per caso qualcuno sostenesse che oltre ai frutti della
terra la divinità ci ha messo a disposizione anche gli animali
perché ne facessimo uso, io gli risponderei che quando si
sacrificano animali noi facciamo loro un torto, poiché li derubiamo
dell’anima e che pertanto non bisogna sacrificarli! [...] Come ci
può essere santità quando chi viene derubato di qualcosa che gli
appartiene non è che la vittima di un atto di ingiustizia?»</span></i></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
4)<i> l’astinenza dalla carne incrementa la bontà umana</i></span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Secondo Porfirio l’inclinazione ad amare gli animali rimanda
all’amore nei confronti degli esseri umani: <i>«È chiaro infatti
che chi ha la sensibilità di declinare la violenza assassina contro
i viventi di altre specie, avrà anche l’intelligenza di non fare
del male a quelli della sua stessa specie».</i></span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-weight: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Dall’osservazione empirica, a suo avviso, emerge che i vegetariani
sono tendenzialmente più buoni dei carnivori: <i>«Come dice
Diogene, infatti, dai mangiatori di farina non provengono né ladri
né nemici, mentre è dai mangiatori di carne che nascono spie e
tiranni».</i></span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Se è vero che l’uomo ama la natura, allora, in nome della
giustizia, egli deve tradurre il suo amore in un’attenzione
particolare rispetto a tutte le creature, in particolar modo verso
quelle più innocenti, ovvero gli animali: <i>«Chi ama tutta la
natura animata non odierà nessuna classe di esseri innocenti e,
quanto maggiore sarà il suo amore per il tutto, tanto più
profondamente egli coltiverà la giustizia verso una parte di esso,
quella parte a cui è più legato».</i></span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Pertanto <i>«Come in passato non era lecito agli uomini toccare gli
animali, allo stesso modo anche oggi l’atto di ucciderli per trarne
nutrimento si deve ritenere un’infrazione a tale legge. [...]
Infatti, se non altro, a comportarci così otterremmo il grande
risultato di porre tregua alla violenza che ci infliggiamo
reciprocamente».</i></span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Questo significa che l’alimentazione vegetale non rappresenta
soltanto una prerequisito indispensabile per la salvezza dell’anima,
ma è anche un mezzo di innalzamento del livello di benessere
sociale.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-weight: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
L’unica eccezione ammessa da Porfirio nei confronti dell’uccisione
di animali, riguarda gli esseri aggressivi e nocivi, che, a causa del
loro istinto di sopravvivenza, tendono ad aggredire e fare del male
agli uomini; in tutti gli altri casi la violenza è sempre da
considerarsi illegittima ed ingiustificata.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-weight: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-weight: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><i>«Bisogna però esaminare anche la questione seguente. Noi
avvertiamo un senso di parentela verso tutti gli uomini, ma riteniamo
comunque necessario eliminare e punire tutti i malfattori e chiunque
sia spinto da un impulso di naturale malvagità a nuocere a qualcun
altro. </i>
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-weight: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-weight: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><i>Probabilmente è giusto agire alla stessa maniera con gli animali
privi di ragione, tra cui occorre sopprimere quelli che per natura
sono aggressivi o nocivi o inclini a fare del male a chi si avvicina
a loro. </i>
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-weight: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-weight: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<i><span style="font-family: georgia;">Quanto invece a tutti gli altri esseri viventi che non commettono
alcuna ingiustizia né tendono per natura a fare il male, non c’è
alcun dubbio: trucidarli e farne strage è un atto d’ingiustizia
non meno grave che sopprimere uomini altrettanto innocenti. È solo
un’apparenza che tra noi e gli altri animali non sussiste alcun
diritto comune».</span></i></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-weight: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-weight: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Si sappia però che l’aggressività degli animali, sia rispetto ai
loro simili che verso gli esseri umani, non è dovuta alla loro
malvagità, ma alle condizioni di ristrettezza degli spazi e del
nutrimento che essi si trovano costretti a subire: <i>«E se ve ne
sono che attaccano l’uomo, di questo non c'è da stupirsi; perché
è vero, come dice Aristotele, che se il cibo fosse offerto agli
animali a profusione, essi non sarebbero feroci né tra loro né
verso di noi, i loro odi e le loro amicizie derivano solo dalla
necessità di assicurarsi il nutrimento, ancorché limitato allo
stretto necessario, e lo spazio vitale».</i></span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-weight: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-weight: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Per quanto sostenuto fino ad ora, agli animali vanno riconosciuti dei
diritti comuni a quelli degli esseri umani e l’esercizio della
giustizia deve essere esteso anche nei loro confronti: <i>«È
verosimile peraltro che chi ha ritenuto di far derivare la giustizia
dalla parentela tra gli esseri umani, ne ignori il carattere
peculiare. </i>
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-weight: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-weight: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><i>Intesa in tal modo, essa si risolverebbe infatti in una sorta di
filantropia, mentre la giustizia consiste nel trattenersi e
nell’evitare di nuocere a qualunque essere vivente che a sua volta
è innocuo, a prescindere dalla specie cui esso appartiene. È così
che la pensa l’uomo giusto, non in quell’altro modo, ed è per
questa ragione che la giustizia, che consiste nel non ledere nessuno,
va estesa fino agli animali».</i></span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<h2 class="western" lang="it-IT" style="break-before: page; page-break-before: always;"><span style="font-family: georgia;">Giamblico
di Calcide</span></h2>
<h3 class="western" lang="it-IT"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg8_JjRTQQbDD9n4Ld0XlHqGmPPNUAkY67WExXJdQ0fz0YFTgwzXsDCZ_BzNjvdiBj0YfEue-_N0C4-oiaO_yAg4rrIP6HFnQNbpX3FQpsI1stAiSanJbLvX0xrzUTAmcK63oFkZ7hnIOA/s800/4_giamblico.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="558" data-original-width="800" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg8_JjRTQQbDD9n4Ld0XlHqGmPPNUAkY67WExXJdQ0fz0YFTgwzXsDCZ_BzNjvdiBj0YfEue-_N0C4-oiaO_yAg4rrIP6HFnQNbpX3FQpsI1stAiSanJbLvX0xrzUTAmcK63oFkZ7hnIOA/s320/4_giamblico.png" width="320" /></a></div><span style="font-family: georgia;"><br /></span></h3><h3 class="western" lang="it-IT"><span style="font-family: georgia;">La vita</span></h3>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Giamblico di Calcide (Calcide, 250 circa – 330 circa) fu un
filosofo neoplatonico di origine siriaca vissuto in età romana.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Quel poco che si sa di certo sulla sua vita può essere riassunto in
alcune righe: nato nell’antica città di Calcide, situata in
Celesiria, il giovane Giamblico fu dapprima scolaro del peripatetico
Anatolio ma poi aderì al neoplatonismo, divenendo allievo di
Porfirio.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Giunto ormai a maturazione filosofica, dopo aver assimilato le tesi
di stampo plotiniano del suo maestro, entrò in polemica sia con la
concezione filosofica di Plotino che con l’atteggiamento religioso
di Porfirio.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Fece dunque ritorno nella provincia romana di Siria, ad Apamea, ove
fondò una scuola, da lui diretta fino alla fine dei suoi giorni.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Nacque così la cosiddetta <i>Scuola neoplatonica di Siria</i>, che
vantò tra i suoi continuatori Teodoro di Asine, Sopatro di Apamea e
Dessippo, a cui viene attribuita una scarsa originalità, ma<span style="background: transparent;">
che, con i suoi motivi caratterizzanti, riuscì comunque ad ispirare
i più ben noti Plutarco di Atene e, per mezzo di lui, il filosofo e
matematico bizantino, nonché scolarca dell’Accademia neoplatonica
di Atene, Proclo. </span>
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Sebbene già nei circoli filosofici neoplatonici, come ad esempio
quello romano di Plotino, la lettura ed il commento delle opere di
Platone ed Aristotele era una prassi consolidata, Giamblico, per
primo, pensò di creare una raccolta di opere disposte in ordine
crescente di difficoltà di comprensione e profondità di pensiero,
in modo tale che gli studenti della sua scuola fossero indirizzati a
seguire una sorta di percorso di studi comune, così come avviene
nelle odierne università.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
E noto inoltre che egli inaugurò un peculiare metodo di
interpretazione dei dialoghi platonici, postulando la possibilità di
attribuire a ciascuno scritto un significato autentico analizzando il
grado ontologico di realtà a cui esso si riferisce.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Secondo Giamblico, quindi, gli scritti platonici avevano un campo
d’indagine ben definito ed in base a ciò essi potevano essere
classificati inquadrandoli entro delle opportune discipline (scritti
politici, purificatori, di fisica, di teologia... e così via).</span></p>
<h3 class="western" lang="it-IT" style="font-style: normal;"><span style="font-family: georgia;">La
filosofia</span></h3>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Più che un vero e proprio filosofo, Giamblico è considerato da
alcuni come un teologo che, con il suo operato, riuscì ad influire
profondamente sull’evoluzione del neoplatonismo, introducendo una
minuziosa e dettagliata <i>moltiplicazione dei livelli di realtà</i>
precedentemente definiti da Plotino ed accentuando i motivi
magico-religiosi introdotti da Porfirio fino al massimo grado.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Egli, infatti, imputava al maggiore esponente del neoplatonismo di
aver operato, con le sue tre ipostasi (Uno, Spirito e Anima), una
eccessiva semplificazione che non consentiva di descrivere in modo
accurata la realtà, ed al suo allievo prediletto di non aver avuto
il coraggio di attribuire alla teurgia il giusto peso, omettendo di
sancirne l’assoluta superiorità rispetto all’indagine razionale
in merito alla comprensione dei regni divini.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
A tal fine, Giamblico, pur confermando lo schema proposto da Plotino,
operò una complessificazione del cosmo metafisico neoplatonico,
ripartendo i livelli di realtà dello Spirito e dell’Anima secondo
degli <i>schemi triadici</i>.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Così, ad esempio, la sfera spirituale dell’intelletto, vale a
dire il nous plotiniano, venne suddivisa in un “mondo
intelligibile”, popolato dagli oggetti del pensiero, ed in un
“mondo intellettuale”, sede degli esseri pensanti, a cui era
affiancata una terza sfera che svolgeva la funzione propria di
mediatrice tra il regno dello Spirito e la sfera dell’anima.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
È noto inoltre che anche questi livelli fossero, a loro volta, ancor
più finemente suddivisi con una ulteriore tripartizione, e che lo
stesso schema di complessificazione triadica fu adottato per
organizzare anche il regno dell’Anima.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Pare anche che Giamblico si spinse così oltre da sdoppiare il
principio supremo, unitario ed originario dell’Uno, ponendo al
sommo vertice della realtà un Primo principio, assolutamente
trascendente e completamente ineffabile, e subito dopo di esso, ma
prima del regno spirituale, un Secondo principio, il cui compito
consiste nell’avviare il processo di produzione della molteplicità
partendo dall’assoluta semplicità che caratterizza l’Uno.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Grazie a questa straordinaria moltiplicazione dei gradi ideali delle
ipostasi, Giamblico riuscì a stabilire una sorta di continuità
lungo il percorso di emanazioni successive che va dall’assolutamente
semplice e universale a ciò che è via via sempre più composto e
individuale, appianando così quei “salti” concettuali che erano
assai più evidenti nella gerarchia del cosmo concepita da Plotino.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Egli, inoltre, associò ai principi speculativi propri del
neoplatonismo, gli dei, gli angeli, i demoni e gli eroi della
tradizione religiosa e mitologica greco-romana, tanto è vero che le
numerose ipostasi intermedie vennero addirittura identificate con le
divinità della religione pagana.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
In questa sua nuova veste il neoplatonismo si prestava a giustificare
razionalmente il politeismo, riconferendo vigore e spessore alle
antiche credenze pagane.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Non a caso l’imperatore Giuliano, detto l’Apostata, nel suo noto
tentativo di restaurazione della religione pagana, utilizzò proprio
la concezione neoplatonica così come l’aveva elaborata Giamblico.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Quest’ultimo individuava il fondamento della propria dottrina nella
tradizione pitagorica che, a sua volta, era basata sull’antico
sapere iniziatico egiziano.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Secondo Giamblico, la vera filosofia ha origine divina ed è ispirata
direttamente dagli dei; la sola indagine filosofica, per quanto
rappresenti uno strumento indispensabile, di per sé, non è
sufficiente per cogliere la verità.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Se ci si vuole elevare ai livelli superiori di realtà, avendo così
accesso al sapere più profondo, bisogna trovare un modo per
comunicare con il divino.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Per questo motivo, alle pratiche religiose del volgo, Giamblico
oppone la ben più elitaria, raffinata ed efficace disciplina della
teurgia, attraverso la quale il saggio può mettersi in comunicazione
con gli esseri divini al fine di ottenere informazioni di varia
natura.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Porfirio, dunque, era in errore nel limitare l’impiego della
teurgia alla sola liberazione della parte irrazionale dell’anima,
giacché l’iniziato può operare come un medium in grado di mettere
in connessione le anime umane con l’Uno, gli angeli ed i demoni.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Plotino, invece, sbagliava quando sosteneva che l’essere umano
potesse riunirsi estaticamente all’Uno attraverso un percorso di
elevazione catartica; secondo Giamblico, invece, il più alto livello
di esperienza che un individuo può compiere nel corso della sua vita
terrena, consiste nel raggiungere l’Intelletto divino, realizzando
con esso, e non con l’Uno, un’unione mistica (<i>henosis</i>)
resa possibile proprio dalla pratica dei rituali teurgici.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Anche nel campo dell’etica si ravvisa in Giamblico una spiccata
tendenza alla minuziosa classificazione delle virtù, le quali
vennero distinte in virtù <i>teoretiche</i><span style="font-style: normal;">,
a sua volta suddivise</span> in virtù <i><span style="text-decoration: none;">politiche,
c</span></i><i>atartiche</i><span style="font-style: normal;"> (cioè
di purificazione)</span> e <i>paradigmatiche</i><span style="font-style: normal;">,
e virtù</span><i> ieratiche</i><span style="font-style: normal;">
(cioè sacrali).</span></span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Egli, inoltre, riconobbe grande importanza allo stile di vita
vegetariano ed alla tutela degli animali, i quali venivano
considerati da Giamblico come dei fratelli:
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><i>«C’è affinità di natura tra noi e gli animali, giacché
questi, dal momento che hanno in comune con noi la vita e gli stessi
elementi e la mescolanza che di questi si compone, sono legati a noi
uomini come fossero nostri fratelli». </i>
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Del resto, già il sommo Pitagora aveva indicato quale fosse la via
da seguire; anch’egli, infatti: <i>«viveva in questo modo,
astenendosi dall’alimentarsi con carne di animali, prosternandosi
davanti agli altari incruenti e desiderando che anche gli altri
cercassero di non eliminare ciò che è di natura simile a noi [cioè
gli animali]».</i></span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Pitagora, inoltre, dava testimonianza della sua condotta etica:
<i>«educando gli animali selvatici con le parole e con le opere, ma
senza far loro del male con punizioni»</i> ed <i>«anche tra i
politici, inoltre, impose a coloro che dettavano le leggi di
astenersi dal mangiare carne di animali, poiché era necessario che
quelli che intendevano fare giustizia al più alto livello mai
fossero ingiusti con gli animali che sono nostri simili».</i></span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><span style="font-style: normal;">A detta di Giamblico uno tra i tanti
motivi che spinsero Pitagora a stabilire la norma dell’astinenza
dal mangiare esseri viventi era dovuto al fatto che egli considerasse
il regime vegetariano come </span><i>«una pratica pacificatrice». </i>
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><span style="font-style: normal;">Infatti:</span><i> «Coloro che si
fossero abituati a provare ribrezzo per l’uccisione degli animali,
come fatto illecito e contro natura, ritenendo che era molto più
ingiusto uccidere l’uomo, non avrebbero più fatto la guerra».</i></span></p>
<h3 class="western" lang="it-IT"><span style="font-family: georgia;">Le opere</span></h3>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Giamblico fu un autore fecondo, che si interessò di molti campi del
sapere, spaziando dalla matematica alla teologia, passando per la
magia e la filosofia, ma disgraziatamente la maggior parte delle sue
opere sono andate perdute.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
In ambito più propriamente filosofico si dedicò alla stesura di
alcuni commentari alle opere di Platone ed Aristotele; è noto
inoltre che una sua raccolta di epistole filosofiche ebbe grande fama
e circolò in tutto l’Impero.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Egli, inoltre, scrisse un paio di trattati <i>Sulle Virtù </i><span style="font-style: normal;">e</span><i>
Sull’Anima, </i><span style="font-style: normal;">ed, avvalendosi di
alcuni estratti selezionati dai testi di altri autori, redasse anche
un </span><i>Protrettico, </i><span style="font-style: normal;">vale a
dire un testo di esortazione nei confronti dello studio e della
pratica della filosofia.</span></span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Tra gli scritti teologici vi era una pregevole <i>Teologia caldaica,
</i><span style="font-style: normal;"><span style="text-decoration: none;">di
cui ad oggi non è rimasto nulla.</span></span></span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Tra le opere che ci sono pervenute, invece, i suoi due testi più
noti e significativi sono l’imponente trattato <i>Sul Pitagorismo,
</i><span style="font-style: normal;">di cui disponiamo di cinque
volumi sui dieci che formavano il testo originario, e la lettera
conosciuta come </span><i>Sui misteri degli Egizi</i><span style="font-style: normal;">,
il cui titolo originario era </span><i>Del maestro Abammone, risposta
alla lettera di Porfirio ad Anebo, e spiegazione delle questioni che
essa pone.</i></span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Nella prima di queste due opere, Giamblico illustra la vita e la
filosofia di Pitagora, il quale viene descritto al pari di un essere
divino, ed espone il sistema filosofico dei pitagorici, dando ampio
peso al tema del vegetarianesimo; nella seconda opera scritta in
risposta a Porfirio, egli, fingendosi un sacerdote egizio di nome
Abammone, delinea la teurgia, chiarendo il ruolo svolto da questa
pratica rituale, e dall’arte della divinazione (la <i>mantica</i>),
nel percorso dell’anima umana verso l’assimilazione al divino.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Gli scritti di matematica di Giamblico forniscono notizie preziose
sull’aritmetica greca; grazie ad essi, ad esempio, ci è pervenuto
un metodo detto <i>epantema</i> usato da Timarida di Paro per
risolvere un problema che, con le odierne conoscenze, può essere
tradotto in un particolare tipo di sistema composto da n equazioni
lineari in n incognite.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-weight: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<h2 class="western" lang="it-IT" style="break-before: page; page-break-before: always;"><span style="font-family: georgia;">Plutarco
di Atene</span></h2>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Plutarco di Atene (metà del IV secolo circa – 431 o 432 d.C.), da
non confondere con il suo omonimo e precedessore Plutarco di Cheronea
(Cheronea, 46 d.C./48 d.C. – Delfi, 125 d.C./127 d.C.), fu un
pensatore greco solitamente ricordato in qualità di iniziatore della
scuola neoplatonica d’Atene.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Della sua vita non si sa quasi nulla così come delle sue opere, di
cui ad oggi non v’è traccia.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Eppure Plutarco fu senza dubbio una personalità di grande spessore,
se si considera che gli esponenti della successiva tradizione
neoplatonica lo venerarono attribuendogli gli appellativi di “grande”
e “mirabile”.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Da alcune citazioni, pare che egli abbia composto alcuni commentari
ai dialoghi platonici ed alle opere di Aristotele e che tentò di
conciliare il platonismo con l’aristotelismo.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
In relazione alla concezione filosofica, non si discostò di molto
dalla dottrina di Plotino, anche se, a differenza di quest’ultimo,
Plutarco riconobbe come veri cinque livelli di realtà: l’Uno,
l’Intelligenza, l’Anima, le forme materiali e la materia,
osservando come l’Uno fosse uno, cioè unitario; l’Intelligenza
si trovasse in un rapporto di uno a molti tra l’Uno ed i pensieri;
l’Anima fosse, al tempo stesso, uno e molti, con evidente
riferimento all’anima collettiva ed alle anime individuali; le
forme materiali fossero molte rispetto all’unità dell’Uno; ed
infine la materia rappresentasse soltanto i molti.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Plutarco svolse il ruolo di scolarca della scuola di Atene fino alla
fine dei suoi giorni; dopo di lui l’incarico fu ricoperto dal suo
allievo più dotato, Siriano, il quale si distinse dal maestro per
una maggiore propensione alla speculazione metafisica e per aver
avuto l’onere e l’onore di iniziare alle conoscenze neoplatoniche
Proclo.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Quest’ultimo, divenuto a sua volta scolarca dell’Accademia di
Atene, dette al neoplatonismo la sua forma definitiva, facendo
toccare a questa corrente di pensiero il livello di speculazione
filosofica più elevato di sempre.
</span></p>
<p lang="it-IT"><span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT"><span style="font-family: georgia;">Tra gli altri scolari di Plutarco d’Atene degni di
menzione, vi fu anche Ierocle di Alessandria, per mezzo del quale gli
insegnamenti della scuola di Atene influenzarono anche la scuola
neoplatonica alessandrina.</span></p>
<p lang="it-IT"><br /></p>
<h2 class="western" lang="it-IT" style="break-before: page; page-break-before: always;"><span style="font-family: georgia;">Proclo</span></h2>
<h3 class="western" lang="it-IT"><span style="font-family: georgia;">La vita</span></h3>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Proclo Licio Diadoco (Costantinopoli, 8 febbraio 412 – Atene, 17
aprile 485) fu un filosofo e matematico bizantino, che divenne
scolarca, nonché massimo esponente, dell’Accademia neoplatonica di
Atene.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Venuto alla luce a Costantinopoli, il giovane Proclo trascorse la
prima fase della sua vita a Xanto, nella Licia (ciò spiega
l’attribuzione del secondo nome “Licio”).</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Essendo benestanti, i suoi genitori provvedettero ad impartirgli una
istruzione di alto livello, con l’intento di fargli intraprendere
la medesima carriera del padre, cioè l’avvocatura.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Per questi motivi, Proclo si recò ad Alessandria d’Egitto e, per
alcuni anni, si dedico allo studio, spaziando negli ambiti della
grammatica, della retorica, della filosofia, del diritto e della
matematica.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Forte della sua preparazione, fece rientro a Costantinopoli, ove
risiedette per un certo periodo di tempo, guadagnando una discreta
fama come uomo di legge; ma ad un certo punto della sua vita, sentì
entro di sé il richiamo della filosofia.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Ritornato ad Alessandria, approfondì le sue conoscenze filosofiche
sotto l’ala di Olimpiodoro il Vecchio, il quale, alcuni anni
addietro, aveva fondato in quella città una scuola neoplatonica.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Successivamente, però, decise di muovere alla volta di Atene, c<span style="background: transparent;">he
all’epoca era ancora uno dei più importanti centri culturali
dell’Impero. </span>
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Fu così che Proclo iniziò a frequentare la Scuola neoplatonica
d’Atene negli ultimi anni dello scolarcato di Plutarco;
quest’ultimo, avendo colto la grande intelligenza del nuovo
arrivato, non esitò ad accoglierlo come allievo e si legò ad esso
al punto da trattarlo come un figlio.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Da lì in avanti, fatta eccezione per un anno di esilio caginatogli
dai cristiani a causa della sua attività politico-filosofica, Proclo
restò ad Atene per tutto il resto della sua vita, gravitando nella
scuola fondata da Plutarco.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Alla scomparsa di quest’ultimo, dapprima Proclo divenne allievo di
Siriano, che nel frattempo era diventato scolarca, e poi, alla sua
morte, continuò a frequentare la scuola neoplatonica ateniese sotto
la guida del nuovo rettore Domnino, fin quando anch’egli non venne
a mancare.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Fu così che Proclo, giunto ormai a piena maturazione filosofica,
assunse a sua volta l’incarco che un tempo era stato di Plutarco,
dirigendo la Scuola neoplatonica di Atene fino alla fine dei suoi
giorni.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
In questo lasso di tempo Proclo contribuì, più di tutti, alla
sistemazione del pensiero neoplatonico, che grazie al suo apporto
acquisì una forma definitiva e toccò il più alto livello di
speculazione.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
A riprova di ciò, si sappia che i diversi pensatori che seguirono le
sue orme, ivi inclusi i suoi diretti allievi ed il suo diretto
successore nello scolarcato, cioè Marino di Neapoli, non riuscirono
più ad offrire alcuno spunto originale per perfezionare
ulteriormente il neoplatonismo.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Stando alla testimonianza di Marino, per Proclo il piacere necessario
che si trae dai cibi e dalle bevande non è nulla di più che un
mezzo per tenere lontane le malattie e l’angustia; per questo
motivo si dice che egli mangiasse e bevesse pochissimo, osservasse
delle giornate di digiuno e, da buon neoplatonico, evitasse
scrupolosamente di nutrirsi con la carne.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Si dice anche che Proclo avesse l’abitudine di vegliare di notte
per raccogliersi in preghiera, che celebrasse i noviluni e si recasse
annualmente a far visita alle tombe degli eroi attici e dei filosofi,
offrendo sacrifici espiatori per le anime dei defunti.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Quando la sua anima lasciò il suo corpo, Proclo fu sepolto in una
montagna in prossimità di Atene, proprio accanto al suo maestro e
predecessore Siriano.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Sulla sua tomba fu apposto il seguente epitaffio: <i>«Io, Proclo,
fui Licio di stirpe, e Siriano mi formò qui per succedergli
nell'insegnamento. Questa tomba comune accolse il corpo di entrambi;
oh, se un solo luogo ricevesse anche le anime!».</i></span></p>
<h3 class="western" lang="it-IT"><span style="font-family: georgia;">Le opere</span></h3>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Proclo fu un saggista dai molteplici interessi. Le sue opere più
propriamente filosofiche possono essere suddivise in due gruppi:
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
i commentari agli scritti di Platone, quali ad esempio la Repubblica,
il Timeo, l’Alcibiade primo, il Cratilo e il Parmenide, che egli
cominciò a pubblicare già all’età di 28 anni;
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
gli scritti di carattere teologico, quali l’<i>Elementatio
Theologica</i> e la<i> Theologia Platonica </i><span style="font-style: normal;">in
cinque volumi.</span></span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Pregevoli e degni di valenza storica sono anche le opere pubblicate
da Proclo negli ambiti dell’astronomia e della matematica, di cui
si ricordano una introduzione alle teorie astronomiche di Ipparco e
Tolomeo intitolata <i>Hypotyposis astronomicarum positionum </i><span style="font-style: normal;">ed
un </span><i>Commento al primo libro degli Elementi di Euclide.</i></span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><span style="font-style: normal;">Nel primo di essi Proclo illustrò
la teoria del moto dei pianeti basata sugli epicicli e sugli
eccentrici, esprimendo la tesi (corretta) che un tale modello sia
soltanto una finzione matematica impiegata per calcolare le orbite
dei corpi celesti; il secondo, redatto sulla base della grande </span><i>Storia
della Geometria</i><span style="font-style: normal;"> di Eudemo
peripatetico, rappresenta ad oggi una delle principali fonti storiche
riguardante la geometria antica. </span>
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><span style="font-style: normal;">A Proclo viene attribuita anche la
paternità di un teorema geometrico, dalla cui applicazione
scaturisce un peculiare compasso ellittico, vale a dire una macchina,
nota come </span><i>Ellissografo di Proclo, </i><span style="font-style: normal;">
che consente di disegnare su di un piano un’ellisse</span><i>.</i></span></p>
<h3 class="western" lang="it-IT"><span style="font-family: georgia;">La filosofia</span></h3>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Rispetto alla concezione di Plotino, che Proclo sposa nella sua
essenza, egli si contraddistinse per una spiccata tendenza alla
moltiplicazione delle ipostasi ma, soprattutto, per aver chiarito i
meccanismi posti alla base del processo dell’emanazione.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Ispirato dalle riflessioni di Giamblico, che aveva sdoppiato l’Uno
in un Primo e Secondo principio, Proclo si spinse ancora più in là,
da un lato concordando con Plotino che l’Uno sia causa prima, bene
assoluto e la sua vera natura risulti inconoscibile ed inesprimibile,
e dall’altro introducendo una molteplicità di Unità, dette <i>Enadi</i>,
le quali, così come l’Uno, sono beni supremi ed hanno natura
divina, ma il cui compito consiste nello svolgere un’azione di
intermediazione tra il Principio Supremo, cioè l’Uno originario,
ed il successivo livello di realtà, ovvero il mondo dell’Intelletto.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
A sua volta, questo regno, secondo Proclo, è tripartito
nell’<i>intellegibile</i><span style="font-style: normal;"> che è
l’</span><i>essere </i><span style="font-style: normal;">ed è
inteso come oggetto; nell’</span><i>intellettuale</i><span style="font-style: normal;">
che è inteso come soggetto; e nell’</span><i>intellegibile-intellettuale</i><span style="font-style: normal;">
che è la </span><i>vita.</i></span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Si sappia che <i>essere</i> e <i>vita</i> sono ancor più finemente
specificati, avvalendosi di ulteriori momenti che però, per brevità,
ometteremo di riportare.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Pure il successivo livello di realtà, quello dell’Anima, è
tripartito da Proclo in tre specie: l’anima divina, quella
daimonica e quella umana, a cui, grosso modo, corrispondono i
concetti dell’anima del mondo, delle anime degli esseri
disincarnati a metà strada tra il divino e l’umano, cioè i
daimon, e delle anime individuali degli esseri umani.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Proclo, però, suddivise ancor più finemente sia l’anima divina
che quella daimonica, arrangiando una corrispondenza tra tali
suddivisioni e le divinità della religione popolare.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
La stessa cosa fu fatta anche per gli altri momenti della gerarchia
cosmica da egli definita, andando così a creare, ricorrendo
all’espediente del metodo allegorico, una teologia ancor più ricca
di quella di Giamblico, in cui vi è una completa identificazione dei
numerosi livelli ipostatici della realtà con gli esseri e le
divinità temuti e venerati dai pagani.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
In virtù di tale corrispondenza, viene altresì a delinearsi una
sorta di organizzazione gerarchica e piramidale delle divinità,
secondo cui quanto più gli esseri divini si trovano in basso nella
scala che definisce il loro ruolo, tanto più si accrescono in numero
perdendo progressivamente di potere.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Si passa così dall’assoluta perfezione e dalla piena potenza delle
enadi, alle divinità pagane ed alle anime daimoniche, i cui
attributi sono in qualche ragione diminuiti rispetto a quelli degli
esseri divini ad essi gerarchicamente superiori.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Per Proclo il potere divino, nelle sue varie forme, opera ad ogni
livello di realtà; in particolare il mondo è ordinato e retto
dall’anima divina.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
In tal senso, Proclo sostiene che le divinità siano provvidenti, non
in quanto esse si lascino toccare dagli eventi e quindi agiscano
intenzionalmente e deliberatamente, ma per il semplice fatto di
esistere, ovvero in qualità di principi generatori e ordinatori.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Siccome ogni cosa deriva dalla divinità, che è Uno e Bene, secondo
Proclo, Plotino è in errore ad identificare la materia con il male,
giacché anch’essa è stata creata dalla divinità ed è necessaria
per il mondo.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Il male dunque non ha origine divina, ma è dovuto alle imperfezioni
dei livelli più bassi di realtà, degradatisi a causa delle
emanazioni successive, ed alla scarsa accettazione da parte di essi
del bene divino.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Secondo Proclo, inoltre, ogni emanazione che governa la processione
della realtà è determinata da una legge ontologica basata su di un
ritmo triadico costituito dai seguenti momenti principali:</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
1) la <i>manenza (moné) </i>vale a dire il permanere della causa in
sé stessa;</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
2) la <i>processione (pròodos)</i>, ovverosia la fuoriuscita
dell’essere dalla causa, il quale, in virtù della sua somiglianza
con essa, al tempo stesso si allontana dalla causa rimanendone in
qualche modo legato;</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
3) <i>il ritorno, o conversione (epistrophé)</i>, cioè il
ricongiungimento dell’essere entro la causa originaria da cui esso
si è allontanato.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Secondo Proclo, tale legge ha una validità di carattere universale,
in quanto è in grado di esprimere il ritmo della realtà, sia in
generale che in particolare, cioè sia per quanto riguarda la
totalità delle cose che per tutti i singoli momenti.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Ogni processo di produzione si compie in forza della somiglianza
delle cose che procedono con la causa da cui esse sono procedute.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Tutti gli enti produttivi, infatti, dall’Uno ad ogni altra realtà
che produce qualcos’altro, in virtù della loro perfezione,
permangono in se stessi immutati ed indiminuiti; ed è proprio grazie
a tale sovrabbondanza di potere che essi possono produrre.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Di conseguenza, il prodotto generato attraverso la processione non è
una parte divisa del produttore, ma è una moltiplicazione di
quest’ultimo dovuto alla sua potenza.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Chi produce resta immutato in sé ma genera un qualcosa che gli
somiglia, giacché ogni cosa che procede è sempre simile a ciò da
cui essa procede.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Più precisamente, l’essere prodotto è dissimile rispetto a ciò
che lo ha prodotto soltanto in quanto il produttore è “migliore”
rispetto al prodotto, ovvero, in particolare, ciò che viene prodotto
risulta anche diminuito in potenza rispetto al produttore.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
In questo senso, si può dire che, in virtù delle loro similitudini,
il prodotto resta entro il produttore, ma in forza delle loro
differenze, il prodotto procede dal produttore.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Dunque il prodotto, rispetto al produttore, è, al tempo stesso,
simile e dissimile, manente e procedente, e non può fare nessuna di
queste due cose senza compiere anche l’altra.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
In virtù dell’affinità strutturale e del legame che le cose
prodotte hanno con le loro rispettive cause, ogni essere che procede
da un produttore resta in contatto e tende a ritornare verso di esso.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Ciò accade in quanto tutti aspirano al bene e per ciò che è
prodotto la propria causa rappresenta esattamente il bene.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Con le precedenti riflessioni, Proclo intendeva chiarificare, in modo
rigoroso, quel processo di emanazione che Plotino aveva introdotto
avvalendosi di alcune metafore, come quella della luce e dell’odore,
portando l’intuizione del suo predecessore ai massimi livelli di
raffinatezza speculativa.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Il rapporto dialettico tra la causa e la cosa causata, per il quale
il principio, e ciò che da esso è prodotto, si separano, pur
rimanendo connessi, per poi ricongiungersi, dà luogo ad un processo
circolare, in cui l’inizio e la fine risultano coincidenti.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Ma la manenza, la processione ed il ritorno, non vanno intesi come
momenti distinti e susseguenti, secondo un ordine temporale
cronologicamente distinto in termini di prima e dopo, bensì come un
fenomeno in cui si ha una coesistenza di tali momenti che risultano
distinti da essi da un punto di vista logico.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Sicché nella realtà, per Proclo, avrebbe luogo un continuo multiplo
e perenne, permanere, procedere e ritornare.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Né nella sua cosmogonia egli ammette che vi sia stata una creazione
dell’Universo, giacché la ragione rifugge l’idea che il tutto
possa provenire dal nulla: <i>«Con quale intenzione Dio, dopo una
inerzia di durata infinita, penserà di creare? Perché pensa che è
meglio? Ma prima, o lo ignorava, o lo sapeva. Dire che lo ignorava è
assurdo; ma se lo sapeva, perché non ha cominciato prima?».</i></span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Ciò che è, è sempre stato, è e sarà, un ciclo eterno, infinito
ed increato, in cui ogni cosa permane, procede e ritorna, secondo il
ritmo triadico che regge il funzionamento del cosmo intero.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
</p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Per quanto riguarda l’escatologia, vale a dire il destino ultimo
dell’essere umano, Proclo si rifà alla dottrina di Plotino, in cui
l’anima dell’individuo è chiamata ad elevarsi, moralmente ed
intellettualmente, fino a ricongiungersi estaticamente con l’Uno.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
A suo avviso, tre sono i principi che consentono all’essere umano
di compiere un simile viatico di ascesi: l’<i>amore</i>, la <i>verità</i>
e la <i>fede</i>.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; font-style: normal; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Attraverso l’amore, infatti, si può scorgere la bellezza divina;
la ricerca della verità permette di acquisire la sapienza divina; ma
soltanto la fede consente di spingersi al di là della bellezza e
della conoscenza, fino al compiersi della riunione mistica con il
principio supremo inconoscibile ed inesprimibile dell’Uno.</span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p align="LEFT"><span style="color: black;"><span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: medium;"><b>Fonti</b></span></span></span></p><p align="LEFT"><br /><br />
</p><p align="LEFT">
<span style="color: black;"><span style="font-family: georgia;">Il pensiero
occidentale, di Giovanni Reale e Dario Antiseri.</span></span></p><p align="LEFT">
<span style="color: black;"><span style="font-family: georgia;">Storia della
filosofia, di Nicola Abbagnano.</span></span></p><p align="LEFT">
<span style="color: black;"><span style="font-family: georgia;">Storia del
pensiero scientifico e filosofico, di Ludovico Geymonat.</span></span></p><p align="LEFT"><span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p><p align="LEFT"><span style="font-family: georgia;"><b>Il
Neoplatonismo</b></span></p><p align="LEFT"><span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p><p align="LEFT">
<span style="color: black;"><span style="font-family: georgia;">Neoplatonismo,
Wikipedia.</span></span></p><p align="LEFT"><span style="color: black;"><span style="font-family: georgia;"><a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Neoplatonismo#:~:text=Il%20neoplatonismo%20%C3%A8%20quella%20particolare,partire%20dal%20III%20secolo%20d.C.">https://it.wikipedia.org/wiki/Neoplatonismo#:~:text=Il%20neoplatonismo%20%C3%A8%20quella%20particolare,partire%20dal%20III%20secolo%20d.C.</a></span></span></p><p align="LEFT">
<span style="color: black;"><span style="font-family: georgia;">Neoplatonismo,
Vocabolario on line, Treccani.</span></span></p><p align="LEFT"><span style="color: black;"><span style="font-family: georgia;"><a href="https://www.treccani.it/vocabolario/neoplatonismo/">https://www.treccani.it/vocabolario/neoplatonismo/</a></span></span></p><p align="LEFT">
<span style="color: black;"><span style="font-family: georgia;">Neoplatonismo,
Enciclopedia on line, Treccani.</span></span></p><p align="LEFT"><span style="color: black;"><span style="font-family: georgia;"><a href="https://www.treccani.it/enciclopedia/neoplatonismo/">https://www.treccani.it/enciclopedia/neoplatonismo/</a></span></span></p><p align="LEFT">
<span style="color: black;"><span style="font-family: georgia;">Neoplatonismo,
Guido Calogero, Enciclopedia Italiana (1934)</span></span></p><p align="LEFT"><span style="color: black;"><span style="font-family: georgia;"><a href="https://www.treccani.it/enciclopedia/neoplatonismo_%28Enciclopedia-Italiana%29/">https://www.treccani.it/enciclopedia/neoplatonismo_%28Enciclopedia-Italiana%29/</a></span></span></p><p align="LEFT"><span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p><p align="LEFT"><span style="color: black;"><span style="font-family: georgia;"><b>Ammonio
Sacca</b></span></span></p><p align="LEFT"><span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p><p align="LEFT">
<span style="color: black;"><span style="font-family: georgia;">Ammonio
Sacca, Wikipedia.</span></span></p><p align="LEFT"><span style="color: black;"><span style="font-family: georgia;"><a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Ammonio_Sacca">https://it.wikipedia.org/wiki/Ammonio_Sacca</a></span></span></p><p align="LEFT"><span style="font-family: georgia;"><span style="color: black;">Ammonio
Sacca. Filosofico.net</span></span></p><p align="LEFT"><span style="color: black;"><span style="font-family: georgia;"><a href="https://www.filosofico.net/ammoniosacca.htm">https://www.filosofico.net/ammoniosacca.htm</a></span></span></p><p align="LEFT"><span style="font-family: georgia;"><span style="color: black;">Ammonio
Sacca. Treccani, Enciclopedia Italiana, di Aurelio Covotti (1929).</span></span></p><p align="LEFT"><span style="color: black;"><span style="font-family: georgia;"><a href="https://www.treccani.it/enciclopedia/ammonio-sacca_%28Enciclopedia-Italiana%29/">https://www.treccani.it/enciclopedia/ammonio-sacca_%28Enciclopedia-Italiana%29/</a></span></span></p><p align="LEFT"><span style="font-family: georgia;"><span style="color: black;">Ammonio
Sacca, Treccani, Enciclopedia on line.</span></span></p><p align="LEFT"><span style="color: black;"><span style="font-family: georgia;"><a href="https://www.treccani.it/enciclopedia/ammonio-sacca/">https://www.treccani.it/enciclopedia/ammonio-sacca/</a></span></span></p><p align="LEFT"><span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p><p align="LEFT"><span style="color: black;"><span style="font-family: georgia;"><b>Plotino</b></span></span></p><p align="LEFT"><span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p><p align="LEFT">
<span style="color: black;"><span style="font-family: georgia;">Plotino,
Wikipedia.</span></span></p><p align="LEFT"><span style="color: black;"><span style="font-family: georgia;"><a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Plotino">https://it.wikipedia.org/wiki/Plotino</a></span></span></p><p align="LEFT"><span style="font-family: georgia;"><span style="color: black;">Nous,
Plotino, Wikipedia.</span></span></p><p align="LEFT"><span style="color: black;"><span style="font-family: georgia;"><a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Nous#Plotino">https://it.wikipedia.org/wiki/Nous#Plotino</a></span></span></p><p align="LEFT"><span style="font-family: georgia;"><span style="color: black;">Estasi,
Plotino, Wikipedia.</span></span></p><p align="LEFT"><span style="color: black;"><span style="font-family: georgia;"><a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Estasi#L'estasi_in_Plotino">https://it.wikipedia.org/wiki/Estasi#L'estasi_in_Plotino</a></span></span></p><p align="LEFT"><span style="font-family: georgia;"><span style="color: black;">Plotino,
Treccani, Enciclopedia Italiana, di Guido Calogero (1935).</span></span></p><p align="LEFT"><span style="color: black;"><span style="font-family: georgia;"><a href="https://www.treccani.it/enciclopedia/plotino_%28Enciclopedia-Italiana%29/">https://www.treccani.it/enciclopedia/plotino_%28Enciclopedia-Italiana%29/</a></span></span></p><p align="LEFT"><span style="font-family: georgia;"><span style="color: black;">Plotino
e le vie per l’estasi filosofica, Accademia Platonica, Attilio
Quattrocchi.</span></span></p><p align="LEFT"><span style="color: black;"><span style="font-family: georgia;"><a href="http://www.accademiaplatonica.com/plotino-e-le-vie-per-lestasi-filosofica/">http://www.accademiaplatonica.com/plotino-e-le-vie-per-lestasi-filosofica/</a></span></span></p><p align="LEFT"><span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p><p align="LEFT"><span style="color: black;"><span style="font-family: georgia;"><b>Porfirio</b></span></span></p><p align="LEFT"><span style="color: black;"><span style="font-family: georgia;"><b><br /></b></span></span></p><p align="LEFT">
<span style="color: black;"><span style="font-family: georgia;">Porfirio,
Wikipedia.</span></span></p><p align="LEFT"><span style="color: black;"><span style="font-family: georgia;"><a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Porfirio">https://it.wikipedia.org/wiki/Porfirio</a></span></span></p><p align="LEFT"><span style="font-family: georgia;"><span style="color: black;">Teurgia,
Wikipedia.</span></span></p><p align="LEFT"><span style="color: black;"><span style="font-family: georgia;"><a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Teurgia">https://it.wikipedia.org/wiki/Teurgia</a></span></span></p><p align="LEFT"><span style="font-family: georgia;"><span style="color: black;">Oracolo,
Wikipedia.</span></span></p><p align="LEFT"><span style="color: black;"><span style="font-family: georgia;"><a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Oracolo">https://it.wikipedia.org/wiki/Oracolo</a></span></span></p><p align="LEFT"><span style="font-family: georgia;"><span style="color: black;">Ierofante,
Wikipedia.</span></span></p><p align="LEFT"><span style="color: black;"><span style="font-family: georgia;"><a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Ierofante">https://it.wikipedia.org/wiki/Ierofante</a></span></span></p><p align="LEFT"><span style="font-family: georgia;"><span style="color: black;">Religioni
misteriche, Wikipedia.</span></span></p><p align="LEFT"><span style="color: black;"><span style="font-family: georgia;"><a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Religioni_misteriche">https://it.wikipedia.org/wiki/Religioni_misteriche</a></span></span></p><p align="LEFT"><span style="font-family: georgia;"><span style="color: black;">Misteri
eleusini, Wikipedia.</span></span></p><p align="LEFT"><span style="color: black;"><span style="font-family: georgia;"><a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Misteri_eleusini">https://it.wikipedia.org/wiki/Misteri_eleusini</a></span></span></p><p align="LEFT"><span style="font-family: georgia;"><span style="color: black;">Porfirio
di Tiro, Treccani, Enciclopedia on line.</span></span></p><p align="LEFT"><span style="color: black;"><span style="font-family: georgia;"><a href="https://www.treccani.it/enciclopedia/porfirio-di-tiro/">https://www.treccani.it/enciclopedia/porfirio-di-tiro/</a></span></span></p><p align="LEFT"><span style="font-family: georgia;"><span style="color: black;">Porfirio,
Treccani, Enciclopedia Italiana, di Guido Calogero (1935).</span></span></p><p align="LEFT"><span style="color: black;"><span style="font-family: georgia;"><a href="https://www.treccani.it/enciclopedia/porfirio-di-tiro_%28Enciclopedia-Italiana%29/">https://www.treccani.it/enciclopedia/porfirio-di-tiro_%28Enciclopedia-Italiana%29/</a></span></span></p><p align="LEFT"><span style="font-family: georgia;"><span style="color: black;">Porfirio,
Filosofico.net.</span></span></p><p align="LEFT"><span style="color: black;"><span style="font-family: georgia;"><a href="https://www.filosofico.net/porfirio.htm">https://www.filosofico.net/porfirio.htm</a></span></span></p><p align="LEFT"><span style="color: black;"><span style="font-family: georgia;">Porfirio
di Tiro, l’Intellettuale dissidente, di Daniele
Perra.</span></span></p><p align="LEFT"><span style="color: black;"><span style="font-family: georgia;"><a href="https://www.lintellettualedissidente.it/controcultura/storia/porfirio/">https://www.lintellettualedissidente.it/controcultura/storia/porfirio/</a></span></span></p><p align="LEFT">
<span style="color: black;"><span style="font-family: georgia;">Le
rivelazioni di Porfirio, Il Sole 24 Ore, Maria Bettetini.</span></span></p><p align="LEFT"><span style="color: black;"><span style="font-family: georgia;"><a href="https://st.ilsole24ore.com/art/cultura/2012-01-29/rivelazioni-porfirio-081359_PRN.shtml">https://st.ilsole24ore.com/art/cultura/2012-01-29/rivelazioni-porfirio-081359_PRN.shtml</a></span></span></p><p align="LEFT"><span style="font-family: georgia;"><span style="color: black;">Il
pensiero forte di Porfirio: mediazione fra henologia platonica e
ontologia aristotelica, di Giuseppe Girgenti, 1996.</span></span></p><p align="LEFT"><span style="font-family: georgia;"><span style="color: black;">Porfirio,
Filosofia rivelata dagli oracoli, con tutti i frammenti di magia,
stregoneria, teosofia e teurgia, testi greci e latini a fronte, a
cura di G. Girgenti e G. Muscolino, Bompiani, Milano 2011.</span></span></p><p align="LEFT"><span style="color: black;"><span style="font-family: georgia;"><a href="https://www.unimc.it/filosoficamente/libri-approfondimenti/porfirio-filosofia-rivelata-dagli-oracoli-con-tutti-i-frammenti-di-magia-stregoneria-teosofia-e-teurgia-testi-greci-e-latini-a-fronte-a-cura-di-g.-girgenti-e-g.-muscolino-bompiani-il-pensiero-occidentale-milano-2011">https://www.unimc.it/filosoficamente/libri-approfondimenti/porfirio-filosofia-rivelata-dagli-oracoli-con-tutti-i-frammenti-di-magia-stregoneria-teosofia-e-teurgia-testi-greci-e-latini-a-fronte-a-cura-di-g.-girgenti-e-g.-muscolino-bompiani-il-pensiero-occidentale-milano-2011</a></span></span></p><p align="LEFT"><span style="font-family: georgia;"><span style="color: black;">Mediaeval
Sophia 17, di Giuseppe Muscolino, gennaio-dicembre 2015.</span></span></p><p align="LEFT"><span style="color: black;"><span style="font-family: georgia;"><a href="https://www.mediaevalsophia.net/_fascicoli/17/07%20Muscolino.pdf">https://www.mediaevalsophia.net/_fascicoli/17/07%20Muscolino.pdf</a></span></span></p><p align="LEFT"><span style="font-family: georgia;"><span style="color: black;">Contro
i cristiani. Testo latino, greco e tedesco a fronte, edito da
Bompiani.</span></span></p><p align="LEFT"><span style="color: black;"><span style="font-family: georgia;"><a href="https://www.bompiani.it/catalogo/contro-i-cristiani-testo-latino-greco-e-tedesco-a-fronte-9788845262272">https://www.bompiani.it/catalogo/contro-i-cristiani-testo-latino-greco-e-tedesco-a-fronte-9788845262272</a></span></span></p><p align="LEFT"><span style="font-family: georgia;"><span style="color: black;">Mediaeval
Sophia, la demonologia di Porfirio e il culto di Mitra, Giuseppe
Muscolino.</span></span></p><p align="LEFT"><span style="color: black;"><span style="font-family: georgia;"><a href="https://www.mediaevalsophia.net/_fascicoli/07/art.%20MUSCOLINO_La%20demonologia%20di%20Porfirio.pdf">https://www.mediaevalsophia.net/_fascicoli/07/art.%20MUSCOLINO_La%20demonologia%20di%20Porfirio.pdf</a></span></span></p><p align="LEFT"><span style="font-family: georgia;"><span style="color: black;">Porfirio,
Astinenza dagli Animali, edito da Bompiani.</span></span></p><p align="LEFT"><span style="color: black;"><span style="font-family: georgia;"><a href="https://blogphilosophica.wordpress.com/2019/07/11/porfirio-sullastinenza-dalla-carne/">https://blogphilosophica.wordpress.com/2019/07/11/porfirio-sullastinenza-dalla-carne/</a></span></span></p><p align="LEFT"><span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p><p align="LEFT"><span style="color: black;"><span style="font-family: georgia;"><b>Giamblico</b></span></span></p><p align="LEFT"><span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p><p align="LEFT">
<span style="color: black;"><span style="font-family: georgia;">Giamblico,
Wikipedia.</span></span></p><p align="LEFT"><span style="color: black;"><span style="font-family: georgia;"><a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Giamblico">https://it.wikipedia.org/wiki/Giamblico</a></span></span></p><p align="LEFT">
<span style="color: black;"><span style="font-family: georgia;">Giamblico,
Wikiquote.</span></span></p><p align="LEFT"><span style="color: black;"><span style="font-family: georgia;"><a href="https://it.wikiquote.org/wiki/Giamblico">https://it.wikiquote.org/wiki/Giamblico</a></span></span></p><p align="LEFT">
<span style="color: black;"><span style="font-family: georgia;">Giamblico,
Filosofico.net.</span></span></p><p align="LEFT"><span style="color: black;"><span style="font-family: georgia;"><a href="http://filosofico.8m.net/giamblico.htm">http://filosofico.8m.net/giamblico.htm</a></span></span></p><p align="LEFT">
<span style="color: black;"><span style="font-family: georgia;">Giamblico,
Treccani, Enciclopedia online.</span></span></p><p align="LEFT"><span style="color: black;"><span style="font-family: georgia;"><a href="https://www.treccani.it/enciclopedia/giamblico/">https://www.treccani.it/enciclopedia/giamblico/</a></span></span></p><p align="LEFT">
<span style="color: black;"><span style="font-family: georgia;">Giamblico,
Treccani, Enciclopedia Italiana, di Guido Calogero (1932).</span></span></p><p align="LEFT"><span style="color: black;"><span style="font-family: georgia;"><a href="https://www.treccani.it/enciclopedia/giamblico_%28Enciclopedia-Italiana%29/">https://www.treccani.it/enciclopedia/giamblico_%28Enciclopedia-Italiana%29/</a></span></span></p><p align="LEFT"><span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p><p align="LEFT"><b><span style="color: black;"><span style="font-family: georgia;">Plutarco
di Atene</span></span></b></p><p align="LEFT"><span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p><p align="LEFT">
<span style="color: black;"><span style="font-family: georgia;">Plutarco di
Atene, Wikipedia.</span></span></p><p align="LEFT"><span style="color: black;"><span style="font-family: georgia;"><a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Plutarco">https://it.wikipedia.org/wiki/Plutarco</a></span></span></p><p align="LEFT"><span style="font-family: georgia;"><span style="color: black;">Plutarco
di Atene, Treccani, Enciclopedia Italiana, di Guido Calogero, 1935.</span></span></p><p align="LEFT"><span style="color: black;"><span style="font-family: georgia;"><a href="https://www.treccani.it/enciclopedia/plutarco-di-atene_%28Enciclopedia-Italiana%29/">https://www.treccani.it/enciclopedia/plutarco-di-atene_%28Enciclopedia-Italiana%29/</a></span></span></p><p align="LEFT"><span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p><p align="LEFT"><span style="color: black;"><span style="font-family: georgia;"><b>Proclo</b></span></span></p><p align="LEFT"><span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p><p align="LEFT">
<span style="color: black;"><span style="font-family: georgia;">Proclo,
Wikipedia.</span></span></p><p align="LEFT"><span style="color: black;"><span style="font-family: georgia;"><a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Proclo">https://it.wikipedia.org/wiki/Proclo</a></span></span></p><p align="LEFT"><span style="font-family: georgia;"><span style="color: black;">Proclo,
Filosofico.net</span></span></p><p align="LEFT"><span style="color: black;"><span style="font-family: georgia;"><a href="https://www.filosofico.net/proclo.htm">https://www.filosofico.net/proclo.htm</a></span></span></p><p align="LEFT"><span style="font-family: georgia;"><span style="color: black;">Proclo,
Treccani, Enciclopedia Italiana, di Goffredo Coppola, Guido Calogero,
Giorgio Diaz De Santillana (1935)</span></span></p><p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
</p><p align="LEFT"><span style="color: black;"><span style="font-family: georgia;"><a href="https://www.treccani.it/enciclopedia/proclo-di-costantinopoli_%28Enciclopedia-Italiana%29/">https://www.treccani.it/enciclopedia/proclo-di-costantinopoli_%28Enciclopedia-Italiana%29/</a></span></span></p>
<p lang="it-IT" style="break-before: auto; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p><br /><p></p>Mirco Mariuccihttp://www.blogger.com/profile/14091144245562917192noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3559113173366531735.post-64215429477074213992021-06-19T08:51:00.005+02:002021-06-19T08:51:54.664+02:00Il pensiero degli Stoici: Zenone, Cleante, Crisippo, Panenzio, Posidonio, Seneca, Musonio, Epitteto, Marco Aurelio.<p><span style="font-family: georgia;"> </span></p><p align="CENTER" lang="it-IT"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEggHM5gyL7GaxParCvI-OWVXqZvWjhmTetf9M9QosTR4cje5T-62Y69Bl-1pDZcH8AY34CpRoX_QCTs_dfeSzQsEvpTHV0zGg4-kkyHUe4j4Ri6yAsiGQGlhVXShg-qYulse2GWJMaF61s/s700/Immagine.bmp" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="418" data-original-width="700" height="239" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEggHM5gyL7GaxParCvI-OWVXqZvWjhmTetf9M9QosTR4cje5T-62Y69Bl-1pDZcH8AY34CpRoX_QCTs_dfeSzQsEvpTHV0zGg4-kkyHUe4j4Ri6yAsiGQGlhVXShg-qYulse2GWJMaF61s/w400-h239/Immagine.bmp" width="400" /></a></div><h2 class="western" style="page-break-before: always;"><span style="font-family: georgia;">Zenone di Cizio</span></h2>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhgUqIo_wuGfi0Yuar2bBDKh79qD7fVgAcSh_R0qvwpoBT-big8zoiclxFrbKehGANiHODp9rFiOw9M29N7jCDHe-s2lPwJSrcLCFuP50k3zWv9KuvOl2zhMWhQgeLzM-uTRXz0vVOgqYY/s800/1_Zenone_di_Cizio.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="500" data-original-width="800" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhgUqIo_wuGfi0Yuar2bBDKh79qD7fVgAcSh_R0qvwpoBT-big8zoiclxFrbKehGANiHODp9rFiOw9M29N7jCDHe-s2lPwJSrcLCFuP50k3zWv9KuvOl2zhMWhQgeLzM-uTRXz0vVOgqYY/s320/1_Zenone_di_Cizio.jpg" width="320" /></a></div><span style="font-family: georgia; text-align: left;">Zenone di Cizio (Cizio, 336-335 a.C. –
Atene, 264-263 a.C.) fu un pensatore greco antico di origine fenicia
che, con le sue orazioni pubbliche, diede il via alla corrente
filosofica dello Stoicismo.</span><p></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />Essendo figlio di un mercante di
Cizio, una località situata sull’isola di Cipro che, all’epoca
dei fatti, costituiva un punto nevralgico per i commerci tra il
mediterraneo orientale e quello occidentale, il giovane Zenone tentò
di seguire le orme del padre.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />Ma il suo destino era già stato
scritto: egli sarebbe diventato un grande filosofo. Fu così che, in
seguito ad un naufragio, il fato lo condusse ad Atene.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">In questa città Zenone, che in passato
si era già formato sui testi socratici, divenne scolaro del
pensatore cinico Cratete di Tebe.
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Negli anni a venire, egli subì anche
l’influenza del pensiero megarico, per opera di Stilpone di Megara
e di Diodoro Crono, e della filosofia di stampo platonico, per opera
degli accademici Senocrate e Polemone.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />Attorno al 300 a.C., raggiunta la
maturità di pensiero, decise di fondare una scuola filosofica, in
cui esporre la propria visione del mondo.<span></span></span></p><a name='more'></a><p></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />Essendo sprovvisto di una dimora,
Zenone teneva lezione in un portico situato nella zona settentrionale
dell'agorà di Atene che era stato dipinto dall’artista Polignoto
di Taso: la <i>Stoà Pecile</i> (in greco antico: στοὰ ποικίλη,
Stoà poikíle).</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />Per questo motivo, al movimento
filosofico di Zenone furono attribuiti i nomi “<i>Stoà”</i> e
“<i>Portico”</i>, mentre per riferirsi ai suoi seguaci si diceva
<i>“quelli della Stoà”</i> o <i>“quelli del Portico”</i>: fu
così che nacque lo <i>stoicismo</i> e con esso gli <i>stoici</i>.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Nonostante non vi sia modo di individuare
con precisione le concezioni effettivamente prodotte da Zenone,
isolandole dal complesso dottrinale comune alla stoicismo,
l’elaborazione delle tesi fondamentali di questa corrente di
pensiero viene fatta risalire al fondatore della Stoà.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">La vastità e la grandezza del pensiero
di Zenone può essere intuita dai titoli delle sue numerose opere, di
cui disgraziatamente sono giunti fino ai nostri giorni soltanto dei
frammenti e delle testimonianze:
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<i><span style="font-family: georgia;">Lo stato; Della vita conforme a
natura; Dell'istinto o della natura umana; Delle passioni; Del
dovere; Della legge; Dell'educazione greca; Della vista;
Dell'universo; Dei segni; Dottrine di Pitagora; Universali; Dei modi
stilistici; Questioni omeriche; Della lettura dei poeti; Arte
retorica; Soluzioni; Confutazioni; Memorie di Cratete; Dissertazioni;
Sulla Teogonia di Esiodo; Logica; Dell'essere; Della natura; Aneddoti
morali.</span></i></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Ciò che si può sostenere con
ragionevolezza, è che Zenone abbia tripartito la filosofia in tre
campi: l’etica, la fisica e la logica, e che per primo abbia inteso
quest’ultima come una disciplina a se stante, ritenendola degna di
studio di per sé.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />La sua concezione era incentrata sul
concetto di <i>logos</i>, tanto è vero che la logica zenoniana può
essere intesa come una <i>scienza del logos</i>.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />E siccome il termine logos designa
sia la <i>ragione</i> che il <i>discorso</i>, il compito della
logica, secondo Zenone, consiste nello studiare sia i ragionamenti
che le proposizioni con le quali essi possono essere espressi.
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Di pertinenza della logica è anche la
<i>gnoseologia</i>, cioè lo studio dell’origine della conoscenza.
In tal caso, però, non siamo in grado di dire se la celebre dottrina
della rappresentazione catalettica, riassumibile nell’equazione
<i>verità = sensazione + assenso</i>, che fu proposta dagli stoici
come criterio di verità, sia stata definita o soltanto intuita da
Zenone.
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />Ciò che è noto, è che per il
fondatore della Stoà lo scopo principale non era quello di acquisire
conoscenza rispetto alla realtà esterna, ma piuttosto di volgere lo
sguardo all’interiorità, al fine di ottenere una più profonda
autocoscienza, perché soltanto in questo modo l’individuo avrebbe
potuto operare in conformità alla propria vera natura.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />Per quanto riguarda la fisica, si può
sinteticamente dire che Zenone concepì l’universo come un grande
organismo vivente dotato di ragione, in cui ogni singola cellula è
perfettamente e finalisticamente guidata dal logos.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />Per dimostrare che il mondo è dotato
di ragione, egli ricorreva anche a dei sillogismi simili al seguente:
<i>«Ciò che fa uso della ragione è superiore a ciò che ne è
privo; ma siccome non c'è nulla di superiore al mondo, il mondo ha
l'uso della ragione».</i></span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Dato che la natura è sorretta da una
provvidenza immanente, che ha l’attributo dell’assoluta
razionalità, il compito dell’essere umano si riduce al riconoscere
l’esistenza della ragione universale per adeguarsi alla sua
volontà.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Felice è colui che adegua il suo flusso
di vita all’ordine delle cose determinato dal logos, abbracciando
il proprio destino.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br /><i>«Il sommo bene»,</i> dice
Zenone, <i>«è vivere in coerenza con la natura»</i>. E siccome la
natura altro non è se non la manifestazione della ragione
universale, vivere in accordo con la natura significa vivere secondo
ragione.
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Ogni ostacolo che si oppone alla
realizzazione di questo dovere va eliminato: da qui discende la dura
condanna stoica nei confronti delle passioni.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Zenone definì le passioni come <i>«un
correre sbigottito dell'anima» </i><span style="font-style: normal;">e
sostenne anche che esse fossero l’unico vero male da cui l’essere
umano si sarebbe dovuto liberare. </span>
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Il piacere, invece, non veniva
considerato né come un bene né come un male: egli lo reputava
indifferente.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Il rigorismo etico fu senza alcun dubbio
un tratto che appartenne alla figura storica del fondatore della
Stoà, tanto è vero che egli arrivò a sostenere che <span style="font-style: normal;">il
lasciarsi vincere dalle preghiere e distogliere dalla giusta severità
non fosse un’attitudine degna di un uomo forte. </span>
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">A suo avviso, la virtù fondamentale
dell’essere umano è da individuarsi nell'intelligenza. Essa è una
sola e coincide con la razionalità del logos, anche se può essere
declinata in vari modi.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Così nel campo degli ostacoli e dei
pericoli, l’intelligenza diviene fortezza; in quello delle
risoluzioni ed esecuzioni, si manifesta come prudenza; nella
distribuzione delle cose, è detta giustizia.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />Anche in Zenone s’intravede quel
peculiare rapporto col suicidio che fu proprio dei seguaci della
Stoà, i quali, contrariamente al senso comune, ritenevano che l’atto
del togliersi la vita fosse una scelta legittima e razionale per
terminare la propria esistenza.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br /><i>«</i><i><span style="font-weight: normal;">Un
male non può essere glorioso»</span></i><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">,
dice il fondatore dello stoicismo in uno dei suoi sillogismi,</span></span><i><span style="font-weight: normal;">
«ma siccome esiste una morte gloriosa, la morte non può essere
considerata come un male</span></i><i>».</i></span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Ad onor del vero, neanche il modo in cui
l’esistenza di Zenone ebbe fine è noto con certezza; alcuni
sostengono che morì consunto dalla vecchiaia, altri invece che
scelse stoicamente di togliersi la vita, pronunciando le seguenti
parole: «<i>Vengo da me; perché mi chiami, o morte?</i>».</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><br /></p>
<h2 class="western" style="page-break-before: always;"><span style="font-family: georgia;">Cleante di Asso</span></h2>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhIatNGrKFa8UbgcvucvhzToeqcO9rlWwPdVAhK41YtcZ9PyPLpEbLWRoLwyTDv8S14Gcqz60YNGxSYh23f-9NHdPzyTZxixdO_ezqvQBRwdSyargXA_-4byvKZ3BMJCfyod12jkqC5XNY/s809/2_Cleante_di_Asso.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="500" data-original-width="809" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhIatNGrKFa8UbgcvucvhzToeqcO9rlWwPdVAhK41YtcZ9PyPLpEbLWRoLwyTDv8S14Gcqz60YNGxSYh23f-9NHdPzyTZxixdO_ezqvQBRwdSyargXA_-4byvKZ3BMJCfyod12jkqC5XNY/s320/2_Cleante_di_Asso.jpg" width="320" /></a></div><span style="font-family: georgia; text-align: left;">Cleante di Asso (Asso, 330 a.C. circa –
232 a.C. circa) fu un filosofo greco antico che si appassionò a tal
punto alla dottrina stoica da aggiudicarsi il ruolo di secondo
scolarca della Stoà.</span><p></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />Venuto alla luce sulle sponde
occidentali della Turchia, nella cittadina di Asso, il giovane
Cleante spiccava per la sua forza fisica, che mise a frutto
praticando l’arte del pugilato.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />Qualche anno più tardi si recò ad
Atene, ripose le fasce di cuoio da combattimento e scelse di
dedicarsi completamente alla filosofia.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />Inizialmente prese parte alle lezioni
di Cratete il cinico ma poi rimase ammaliato dal pensiero di Zenone
di Cizio e fece di tutto per diventare il suo allievo più devoto.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Essendo povero, ma volendo dedicare ad
ogni costo le sue giornate allo studio della filosofia, Cleante fu
costretto a sacrificare il suo riposo per mantenersi svolgendo un
lavoro notturno durissimo.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Un giorno accadde che venne convocato
nell’Areopago dai tutori della legge per render conto della sua
condizione, perché agli occhi dei cittadini di Atene il nuovo
arrivato trascorreva tutto il tempo frequentando le lezioni impartite
da Zenone nella Stoà Pecile, pur essendo (apparentemente) privo di
mezzi di sussistenza.
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />Ma non appena i giudici scoprirono
che, per condurre una vita da filosofo, Cleante prestava servizio
ogni notte come portatore d’acqua per conto d’un giardiniere del
posto, essi rimasero talmente colpiti da ricompensarlo con una grande
donazione di denaro.
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />Essendo dotato di una pazienza
proverbiale, ed avendo dato ampia prova delle sue elevate doti
morali, ben presto Cleante divenne stimato e rispettato da tutti i
membri della Stoà.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />Alla morte di Zenone, egli venne
nominato scolarca e continuò a svolgere il ruolo di direttore della
scuola del suo maestro per tutto il resto della propria esistenza.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />Pur avendo composto una cinquantina
di opere (prevalentemente di carattere morale), di cui purtroppo ci
restano soltanto i titoli ed alcuni frammenti, ed un pregevole poema
strutturato in esametri intitolato <i>Inno a Zeus</i>, che contiene
una sintesi estrema dei capisaldi dello stoicismo, il pensiero di
Cleante non si differenziò di molto da quello di Zenone.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />Al netto di alcune sfumature, egli
seppe conservare l’eredità filosofica del suo maestro e la difese
abilmente dagli attacchi mossi dagli esponenti delle altre scuole di
pensiero.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Tra i seguaci dell’antico stoicismo,
Cleante è colui che più di tutti cercò di conciliare la dottrina
della Stoà con la religione dell’epoca.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />Celebre è il suo accostamento della
figura di Zeus al concetto di logos, di cui si ha una chiara
testimonianza nell’inno che egli stesso compose in lode a questa
divinità.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">D’altro canto, fu sempre Cleante che,
ispirandosi alle dottrine di Eraclito, identificò per primo il logos
con il fuoco artigiano primigenio, inteso come forza produttrice ed
ordinatrice di tutte le cose del mondo.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">La svolta più consistente rispetto alle
dottrine di Zenone fu impressa però da Cleante nel campo della
gnoseologia: egli, infatti, accentuò il carattere realistico del
concetto di rappresentazione, intendendola come impressione, o
stampa, degli oggetti del mondo nell’anima umana.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Il questo modo il campo d’interesse
della gnoseologia stoica veniva ampliato affiancando all’originario
obiettivo dell’autocoscienza interiore, quello della conoscenza dei
livelli ontologici esterni all’individuo.
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Siccome la ragione da cui dipende la
razionalità dell’essere umano è la stessa che è posta a
fondamento dell’universo, la pretesa di estendere il processo
conoscitivo anche alle cose della realtà risultava fondata.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />I concetti di vero e falso vennero
intesi in relazione all’aderenza tra il pensiero e ciò che esiste
nella realtà, ed il criterio di verità fu riposto nell’assenso
che l’individuo può concedere nei confronti della rappresentazione
di un dato fenomeno.
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Pertanto, pur traendo origine dalla
sensazione, l’ottenimento della conoscenza delle cose del mondo
richiedeva l’espressione di un giudizio razionale operato tramite
l’intelletto, affinché l’individuo fosse sicuro che l’evidenza
risultasse effettivamente tale: fu così che la rappresentazione
stoica divenne <i>catalettica</i>.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Cleante espresse la propria opinione
anche sull’anima umana: essa è corporea, perché se così non
fosse non riuscirebbe a vivificare il corpo fisico degli individui
interagendo con esso compenetrandolo in ogni sua più intima parte,
ma ha una natura fluida, non atomistica, condivisa anche con la
materia che compone l’universo (ciò spiega la compenetrabilità
dell’anima nel corpo).
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Inoltre, l’anima sopravvive alla morte
del corpo fisico, fin quando, alla fine del grande anno avverrà una
conflagrazione universale e si rifonderà con l’anima del mondo: il
logos.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">In ambito etico Cleante sostenne che il
fine dell’uomo consiste nel condurre una vita in conformità alla
natura, intese la virtù al pari di una forza ed esortò gli esseri
umani ad abbracciare il proprio destino, assecondando la volontà
della ragione universale.
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">La sua esistenza terrena ebbe fine
all’età di 99 anni, quando, a causa di un’ulcera, fu costretto
ad un lungo digiuno.
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Nonostante fosse guarito da quella
malattia, Cleante scelse comunque di togliersi la vita continuando ad
astenersi dal cibo, perché ormai, a suo avviso, avendo già compiuto
gran parte del cammino che lo separava dalla morte, non avrebbe
trovato alcuna difficoltà nel giungere alla sua ultima meta.
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><br /></p>
<h2 class="western" style="page-break-before: always;"><span style="font-family: georgia;">Crisippo di
Soli</span></h2>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgJ4qKdaHKPaEdSBTWmKlFH1-zigffBiurvTsDyFEewZYHZDeYJBy0KX6GylmfjVOMkjKUQwtiXPA3WNcrOBXFctYt3RPcA7lyUahUMBgTnTIZBhpZP53STv18z9-9fiLuvgFrfcKoOEHg/s803/3_Crisippo_di_Soli.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="500" data-original-width="803" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgJ4qKdaHKPaEdSBTWmKlFH1-zigffBiurvTsDyFEewZYHZDeYJBy0KX6GylmfjVOMkjKUQwtiXPA3WNcrOBXFctYt3RPcA7lyUahUMBgTnTIZBhpZP53STv18z9-9fiLuvgFrfcKoOEHg/s320/3_Crisippo_di_Soli.jpg" width="320" /></a></div><span style="font-family: georgia; text-align: left;">Crisippo di Soli (Soli, 281 a.C./277 a.C.
– Atene, 208 a.C./204 a.C.) fu uno dei massimi esponenti
dell’Antica Stoà.</span><p></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Cresciuto nei pressi di Tarso, ad un
certo punto della sua vita decise di trasferirsi ad Atene per
dedicarsi alla filosofia.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />Frequentando la Stoà, rimase
talmente colpito dall’assoluta fedeltà che Cleante di Asso
esercitava nei confronti del suo maestro Zenone di Cizio, al punto da
volerne imitare le gesta.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />Fu così che Crisippo divenne uno
scolaro devoto a Cleante. Ben presto, però, la sua esuberanza lo
portò a superare di misura il proprio maestro, sia in operosità che
per l’originalità delle conquiste intellettuali ottenute.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />Sul suo conto si dice che fosse un
amante della disputa e che nelle discussioni argomentasse sia in
favore che contro rispetto alle possibili posizioni, mandando su
tutte le furie alcuni dei suoi interlocutori.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Crisippo fu anche uno degli scrittori più
prolifici dell’antichità; mettendo su carta non meno di 500 linee
al giorno, si dice che nel corso della sua vita riuscì a comporre
705 opere, di cui disgraziatamente non ci restano che alcuni
frammenti.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />Si sa però che, nonostante la sua
vivacissima ed ammirevole capacità dialettica, la prosa di Crisippo
risultava pedante e poco curata, tanto è vero che la sua prolissità,
definita da donnicciola, fece sì che i suoi detrattori gli
attribuissero il nomignolo canzonatorio di <i>“Crisippa”</i>.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />D’altro canto, la sua poderosa
opera di ampliamento e sistematizzazione della dottrina stoica, lo
consacrò come il secondo fondatore (o padre) dello stoicismo e gli
fece assumere la direzione della Stoà, succedendo a Cleante nel
ruolo di scolarca.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />Si consideri che la grandiosa
elaborazione dello stoicismo data da Crisippo rese la Stoà una delle
più importanti scuole di pensiero del mondo greco-romano e
storicamente finì per imporsi come la dottrina stoica di riferimento
esposta nella sua formulazione più matura.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />Nel campo della logica, egli ampliò
la teoria sillogistica di Aristotele studiando il sillogismo
ipotetico e formalizzò per primo la logica proposizionale.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Concentrandosi sull’analisi delle
proposizioni, cioè di enunciati elementari che possono essere veri o
falsi opportunamente collegati con dei connettivi, come ad esempio
“e”, “o”, “non” e “se...allora”, Crisippo riuscì ad
individuare alcuni schemi di ragionamento fondamentali, detti
<i>anapodittici</i>, ritenuti validi ma indimostrabili, in quanto
autoevidenti.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />Tra di essi citiamo, a titolo di
esempio ed usando la nomenclatura successivamente introdotta dai
logici medioevali, il <i>modus ponens</i>:</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">1) Se A, allora B (se piove, allora la
strada è bagnata).</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">2) A (piove);</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">3) dunque B (dunque la strada è
bagnata).</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />Il <i>modus tollens</i>:</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">1) Se A, allora B (se è giorno, allora
c'è luce).</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">2) Non B (Ma non c'è luce);</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">3) dunque non A (dunque non è giorno).</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Crisippo fornì anche le definizioni dei
connettivi logici in termini vero-funzionali, cioè in base al
comportamento rispetto alla verità ed alla falsità delle
proposizioni da essi interessati.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />Così, ad esempio, sostenne che il
connettivo “e”, che lega le proposizioni A e B, risulta vero se
sono veri sia A che B, mentre risulta falso in tutti gli altri casi,
cioè non appena A, B, o entrambi, sono falsi.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">In altre parole la congiunzione di A con
B, attraverso il connettivo “e” (in simboli “A e B”) risulta
versa se e solo se gli enunciati A e B sono simultaneamente veri.
Ogni altra diversa assegnazione dei valori di verità di A e B rende
la congiunzione di quest’ultimi falsa.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<table border="1" bordercolor="#000000" cellpadding="5" cellspacing="0" style="width: 100%px;">
<colgroup><col width="85*"></col>
<col width="85*"></col>
<col width="85*"></col>
</colgroup><tbody><tr valign="TOP">
<td width="33%">
<p align="CENTER" lang="it-IT"><span style="font-family: georgia;">A</span></p>
</td>
<td width="33%">
<p align="CENTER" lang="it-IT"><span style="font-family: georgia;">B</span></p>
</td>
<td width="33%">
<p align="CENTER" lang="it-IT"><span style="font-family: georgia;">A e B</span></p>
</td>
</tr>
<tr valign="TOP">
<td width="33%">
<p align="CENTER" lang="it-IT"><span style="font-family: georgia;">Vera</span></p>
</td>
<td width="33%">
<p align="CENTER" lang="it-IT"><span style="font-family: georgia;">Vera</span></p>
</td>
<td width="33%">
<p align="CENTER" lang="it-IT"><span style="font-family: georgia;">Vera</span></p>
</td>
</tr>
<tr valign="TOP">
<td width="33%">
<p align="CENTER" lang="it-IT"><span style="font-family: georgia;">Vera</span></p>
</td>
<td width="33%">
<p align="CENTER" lang="it-IT"><span style="font-family: georgia;">Falsa</span></p>
</td>
<td width="33%">
<p align="CENTER" lang="it-IT"><span style="font-family: georgia;">Falsa</span></p>
</td>
</tr>
<tr valign="TOP">
<td width="33%">
<p align="CENTER" lang="it-IT"><span style="font-family: georgia;">Falsa</span></p>
</td>
<td width="33%">
<p align="CENTER" lang="it-IT"><span style="font-family: georgia;">Vera</span></p>
</td>
<td width="33%">
<p align="CENTER" lang="it-IT"><span style="font-family: georgia;">Falsa</span></p>
</td>
</tr>
<tr valign="TOP">
<td width="33%">
<p align="CENTER" lang="it-IT"><span style="font-family: georgia;">Falsa</span></p>
</td>
<td width="33%">
<p align="CENTER" lang="it-IT"><span style="font-family: georgia;">Falsa</span></p>
</td>
<td width="33%">
<p align="CENTER" lang="it-IT"><span style="font-family: georgia;">Falsa</span></p>
</td>
</tr>
</tbody></table>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Per quanto riguarda la gnoseologia,
Crisippo riaffrontò il problema dell’ottenimento di una conoscenza
certa e sicura rispetto alle cose del mondo.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />Negando l’esistenza
dell’Iperuranio, cioè del mondo delle idee concepito da Platone,
ed affermando che le idee sono soltanto dei pensieri, egli ribadì la
preminenza del mondo corporeo direttamente percepibile attraverso i
sensi.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">La realtà per Crisippo è popolata da
un’infinita varietà di singoli corpi individuali ed è soltanto
rispetto ad essi che si può avanzare la pretesa di una conoscenza
certa e sicura.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />Il criterio della verità viene
riposto nella rappresentazione, o fantasia, catalettica, vale a dire
nel duplice atto che per prima cosa percepisce le cose del mondo
attraverso i sensi e successivamente, dopo averle riprodotte nella
mente, le intende attraverso un atto volitivo, con il quale
l’individuo sceglie razionalmente se dare, negare o sospendere, il
proprio assenso sulla base dell’evidenza.
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">La fisica di Crisippo è interamente
incentrata sul concetto di logos; con questo termine egli intendeva
la ragione universale che compenetra e vivifica ogni cosa,
ordinandola secondo la sua volontà razionale.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Il logos veniva anche inteso come un
fuoco eterno ed era ritenuto responsabile, non solo dell’ordine, ma
anche degli infiniti cicli di nascita e morte del cosmo.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Secondo Crisippo, infatti, tutti gli
elementi sono prodotti dal fuoco attraverso un processo di
differenziazione e sono da esso animati secondo un meccanismo di
causa ed effetto.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />E così come i corpi sono soggetti ad
aggregazione e disgregazione, anche l’universo, pur essendo eterno,
è destinato a nascere e a perire, dando luogo ad un processo
periodico di rigenerazione.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />Sicché, ad intervalli di tempo
regolari, si verifica una grande conflagrazione ed ogni cosa ritorna
nel fuoco originario. A questo punto si avvia un nuovo ciclo, in cui
tutto ciò che è già esistito ed accaduto, rinasce e riaccade nello
stesso identico modo, per l’eternità.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Anche per Crisippo il cosmo intero è
come un animale razionale ed in quanto tale è dotato di anima. Il
mondo, invece, ha la forma di una sfera ed è immerso nel vuoto.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">L’azione immanente e necessaria del
logos fa sì che su ogni cosa domini il fato. E siccome la ragione
universale è anche perfetta razionalità, il fato è al tempo stesso
anche provvidenza, giacché il logos fa in modo che le cose siano
ordinate in senso finalistico, sempre e comunque nel migliore dei
modi possibili.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />Sul piano etico Crisippo pose come
fine ultimo dell'attività umana la felicità, intendendola come vita
pienamente razionale spesa in modo conforme alla natura
dell’universo.
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Di conseguenza, siccome la natura è essa
stessa ragione, può dirsi felice soltanto chi opera secondo virtù,
ovvero chi è in grado di condurre un’esistenza schiettamente
razionale: è questa la condizione propria del sapiente.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Questo stato di coscienza è
raggiungibile perché ogni essere umano partecipa del logos, in
quanto ciascun individuo è dotato di un’anima che è una parte
dell’anima del mondo.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Egli però, a differenza di Cleante, non
professava l’immortalità dell’anima, definita come un <i>soffio
caldo ed infuocato</i>, ma riteneva che soltanto le anime dei
sapienti acquisissero il diritto di sopravvivere alla morte del corpo
fisico, come se ciò fosse uno sorta di ricompensa, o di privilegio,
riservato soltanto ai virtuosi.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">In ogni caso, alla fine, anche l’anima
dei saggi è destinata a dissolversi, ricongiungendosi con l’anima
del mondo, nel corso della successiva conflagrazione cosmica.
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Per Crisippo, durante lo svolgersi
dell’esistenza mortale, le passioni del corpo intervengono a porre
freno al raggiungimento della piena razionalità dell’anima umana,
allontanando la condotta morale dalla completa virtù.
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Fu per questo che egli arrivò a
prescrivere la radicale estirpazione degli appetiti e degli affetti
come prerequisito per l’ottenimento della <i>retta ragione</i>.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />Di conseguenza, il “bene” per
Crisippo è tutto ciò che contribuisce alla felicità, ovvero alla
virtù, come la temperanza e la giustizia; il “male”, invece, è
tutto ciò che vi si oppone, come la smodatezza e l’ingiustizia.
Ciò che non rientra in queste due categorie è giudicato
“indifferente”.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />Ad esempio, per Crisippo la salute,
la bellezza e la vita stessa, assieme ai loro contrari, malattia,
bruttezza e morte, non possono essere considerate né come utili né
come dannose per l’esercizio della virtù, la quale dipende
esclusivamente da una disposizione interiore.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Viene così a delinearsi una netta
contrapposizione: da un lato vi è il <i>sapiente </i>che, grazie
alla scienza dovuta alla sua capacità di comprendere la ragione
universale, conduce un’esistenza perfettamente razionale, seguendo
esclusivamente le disposizioni virtuose dell’anima.
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Per questo motivo egli fa sempre tutto
bene, possiede tutti i beni ed è sempre felice, a prescindere da
quale sia la sua sorte.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Dall’altro vi è l’<i>insipiente</i>,
vale a dire lo stolto, che, a causa della sua ignoranza nei confronti
del logos, opera sempre nell’errore; di conseguenza, egli è
attratto dai mali e pratica azioni viziose, come se vivesse in un
perenne stato di pazzia.
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Per stemperare i tratti paradossali
dovuti a questa rigida dicotomia, Crisippo affiancò alla <i>retta
ragione</i> del saggio, i <i>doveri</i> praticati dalla gente comune.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Così, mentre sosteneva che i sapienti
operassero secondo virtù, agendo scientemente in completo accordo
con la ragione universale, concedeva agli stolti la possibilità di
agire in modo conveniente secondo la loro natura e l’utilità
sociale dettata dalle norme comunemente accettate, senza per questo
che vi fosse una piena e consapevole intenzione virtuosa.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Inoltre ammise che tra le cose
classificate come indifferenti alcune di esse potessero a loro volta
essere giudicate come <i>preferibili</i> in quanto ritenute pregevoli
di per sé.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Un’altra delle aporie a cui Crisippo
cercò di porre rimedio, gli fu fatta notare da alcuni esponenti
delle scuole di pensiero che competevano con lo stoicismo: com’è
possibile che in un universo causale retto da un principio immanente
che ordina ogni cosa in modo razionale e necessario, gli esseri umani
possano scegliere con consapevolezza se agire o meno secondo virtù?</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Evidentemente se tutto è strettamente
determinato dal logos, anche le gesta dei singoli individui non
possono che rispondere alla volontà della ragione universale, così
come un grave non può far altro che muoversi in accordo alla legge
di gravità.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />Il problema si pone non appena ci si
rende conto che, se così stanno le cose, ogni discorso in relazione
alla morale perde di significato, perché in un simile universo
l’individuo, essendo una sorta di marionetta mossa dalla ragione
universale, non avrebbe alcuna possibilità di autodeterminare le
proprie azioni scegliendo liberamente cosa fare o non fare.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Per cercare di superare queste
difficoltà, Crisippo ribadì l’azione immanente e necessaria del
logos in un universo caratterizzato da una meccanica causale, ma
introdusse la distinzione tra le <i>cause primarie fondamentali</i> e
le <i>cause</i> <i>secondarie accessorie.</i>
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Rispetto alle cause primarie l’individuo
non può far nulla, mentre in relazione alle cause secondarie
l’essere umano ha il potere di determinare il corso degli eventi.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Così, nonostante il canovaccio della
storia della vita di ciascuno sia scritto dal logos con un inchiostro
indelebile, l’essere umano può effettivamente modificare
localmente i dettagli secondari della propria esistenza, pur
nell’impossibilità di sottrarsi al verificarsi degli accadimenti
fondamentali determinati dalle cause primarie.
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />Inoltre Crisippo chiarì che la
possibilità di assentire, dissentire e sospendere il giudizio, è
sempre rimessa alla facoltà dell’individuo.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">In questo modo egli introdusse una sorta
di libero arbitrio limitato, grazie al quale l’essere umano, pur
non potendo sottrarsi al proprio destino, è comunque libero di
adeguarsi ad esso, operando in conformità alla ragione universale, o
di tentare di ribellarsi, conducendo un’esistenza contro natura.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Anche per quanto riguarda gli aspetti
sociali, Crisippo sviluppò delle tesi che seguono in modo del tutto
automatico dall’assunto fondamentale della dottrina stoica
dell’esistenza di una ragione universale.
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Ciò comporta che la legge e la giustizia
sono date per natura: esse sono uniche e riflettono alla perfezione
la razionalità del logos.
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Nonostante la società si sia organizzata
andando a formare varie comunità regolate da una molteplicità di
norme dissimili, il saggio stoico è consapevole che in realtà
esiste una sola comunità umana, in cui ciascuno è tenuto a
rispondere alla vera legge: quella dettata dalla ragione universale.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><br /></p>
<h2 class="western" style="page-break-before: always;"><span style="font-family: georgia;">Panezio di Rodi</span></h2>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhEPKBDXHofN-VChVIQiM0UL6HQSyCZ-H0fqLOd07MJl4yf-ric9rzOMXUlmzyfgZJijazQJTFqVZ5m_G3LX7e-GMtsHn6bPruZ55Ryr8Q1jkszIljb_Cyhy-idRpNcp4_5WyRlFwgBgdk/s803/4_Panezio_di_Rodi.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="500" data-original-width="803" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhEPKBDXHofN-VChVIQiM0UL6HQSyCZ-H0fqLOd07MJl4yf-ric9rzOMXUlmzyfgZJijazQJTFqVZ5m_G3LX7e-GMtsHn6bPruZ55Ryr8Q1jkszIljb_Cyhy-idRpNcp4_5WyRlFwgBgdk/s320/4_Panezio_di_Rodi.jpg" width="320" /></a></div><span style="font-family: georgia; text-align: left;">Panezio di Rodi (Rodi, 185 a.C. circa –
109 a.C. circa) fu quel filosofo greco antico che, rinnovando il
pensiero stoico in senso eclettico, inaugurò la fase storica dello
stoicismo nota come </span><i style="font-family: georgia; text-align: left;">Media Stoà.</i><p></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />Venuto alla luce a Rodi, da una
famiglia nobile, Panezio fu avviato alla filosofia nella città di
Pergamo dal filologo e grammatico Cratete di Mallo.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />Trasferitosi ad Atene, assimilò le
dottrine stoiche frequentando le lezioni degli scolarchi Diogene di
Seleucia e Antipatro di Tarso.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />Successivamente, si recò numerose
volte a Roma, contribuendo più di tutti alla diffusione dello
stoicismo negli ambienti aristocratici romani.
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />Durante i suoi soggiorni, Panezio
entrò in contatto con il <i>Circolo degli Scipioni</i><span style="font-style: normal;">,</span><i>
</i><span style="font-style: normal;">un gruppo politico costituito da
eminenti esponenti della nobiltà romana, il cui fine consisteva
nella promozione di attività letterarie, filosofiche e culturali di
carattere ellenistico.</span></span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />Fu così che ebbe modo di frequentare
lo storico Polibio, il politico e militare Publio Cornelio Scipione
Emiliano ed il suo amico Gaio Lelio Sapiente.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />È noto anche che Panezio visitò
l’oriente al seguito di Scipione, arricchendo ulteriormente la
propria cultura.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />Ristabilitosi ad Atene, nel 129 a.C.
assunse la direzione della Stoà, succedendo nel ruolo di scolarca ad
Antipatro di Tarso.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><span style="font-style: normal;">La
produzione scritta di Panezio non fu vasta ma esercitò comunque una
grande influenza. Delle sue opere si ricordano un paio di trattati
intitolati</span><i> Sulla Provvidenza</i><span style="font-style: normal;">
e </span><i>Sul Dovere.</i></span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><i><br /></i><span style="font-style: normal;">Quest’ultimo
testo, in particolare, ispirò profondamente la cultura filosofica
dell’avvocato, politico, scrittore e oratore romano Marco Tullio
Cicerone.</span></span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />Il principale merito di Panezio fu
quello di riportare la Stoà agli antichi splendori, dando allo
stoicismo un rinnovato slancio.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />Dopo la morte di Crisippo, infatti,
il fervore degli stoici si era affievolito e con esso l’atteggiamento
dei membri della Stoà era mutato in senso conservatore.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />Il compito di preservare la
concezione filosofica elaborata da Zenone di Cizio e dai suoi primi
discepoli, spense il vigore speculativo degli stoici, che ben presto
finirono per assumere un atteggiamento dogmatico assai lontano dalla
loro natura originaria.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />Il successo ottenuto da Panezio fu
dovuto alle sostanziali modificazioni che egli ebbe la pretesa ed il
coraggio di apportare al sistema dottrinale dello stoicismo antico.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />Disinteressato alla logica ed alla
gnoseologia, egli rivisitò le dottrine riguardanti la fisica e
l’etica. In questi campi contestò il rigido determinismo delle
meccaniche dell’universo stoico e l’eccessivo rigorismo morale
prescritto dai primi esponenti della Stoà.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Se non ci fosse il libero arbitrio
l’etica cadrebbe nel vuoto e con essa gli insegnamenti morali
perderebbero di significato, giacché se tutto fosse già decretato
in modo necessario, allora anche il comportamento umano risulterebbe
prestabilito e quindi l’individuo non avrebbe alcun potere di
scegliere in modo deliberato le sue azioni.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Ma in un simile universo, che senso
avrebbe parlare di virtù?</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Pertanto, secondo Panezio, per
riabilitare le dottrine morali, si devono allentare i vincoli
deterministici dovuti all’azione di una ragione immanente che
ordina ogni cosa in modo necessario agendo entro un universo causale,
fino al punto da rendere le meccaniche del cosmo compatibili con
l’esercizio dell’umana libertà di autodeterminarsi.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />Per delle motivazioni analoghe,
Panezio contestò l’astrologia e negò con convinzione la validità
delle pratiche divinatorie.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />A suo avviso, infatti, gli astri sono
troppo distanti per poter influenzare le cose che accadono sulla
Terra; inoltre, in un universo in cui gli eventi non sono rigidamente
(pre)determinati, nessuno può legittimamente sostenere di riuscire a
prevedere il futuro analizzando gli indizi raccolti nel presente.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />Panezio rigettò anche la teoria
della conflagrazione cosmica con la conseguente dottrina dell’eterno
ritorno, riabilitando l’idea dell’eternità del mondo.
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Del resto, se l’universo non è
strettamente determinato da rigidi nessi causali e oltretutto
l’essere umano è dotato di libero arbitrio, è assurdo pensare che
ogni cosa nasca, perisca e rinasca, ciclicamente ed eternamente del
tutto identica a se stessa.
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Inoltre, il fatto che le cose del mondo
siano soggette a corruzione, non ci autorizza a pensare che, ad un
certo punto, anche il cosmo debba necessariamente subire un simile
destino, collassando su se stesso per essere riassorbito nel fuoco
originario.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />Al contrario, il mondo, nel suo
complesso, pur essendo popolato da cose soggette alla legge del
divenire, sembra conservarsi nei millenni, senza che vi sia alcun
segnale che lasci presagire l’avvento di una sua futura corruzione.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />L’anima umana, invece, non è
immortale: quando l’energia del soffio caldo che vivifica
l’individuo si esaurisce, essa si dissolve.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Secondo Panezio l’anima non è fatta
soltanto di fuoco ma anche d’aria; il primo di questi elementi è
responsabile della parte razionale, che è presente nell’essere
umano e lo contraddistingue dagli altri esseri viventi; il secondo, è
legato alla parte irrazionale, che invece è condivisa anche con gli
animali.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />In ambito etico l’iniziatore della
Media Stoà ammorbidì sia l’ideale del saggio stoico che il
concetto di virtù, intesa come vita assolutamente condotta secondo
ragione al riparo da ogni passione.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">A tal fine, egli attenuò il netto
distacco dualistico tra il saggio virtuoso, che agisce sempre in modo
perfetto, e la follia dell’ignorante, che opera sempre nell’errore.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Non è vero che la virtù o la si
possiede nella sua interezza, o non la si possiede affatto: l’essere
umano può progredire verso di essa.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />L’assoluto ideale del saggio stoico
fu sostituito da Panezio con quello del <i>progrediente</i>, vale a
dire di un individuo che s’incammina e progredisce orientandosi al
bene.
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Quando gli veniva chiesto quali fossero
le caratteristiche del perfetto sapiente, egli rispondeva in modo
elusivo dicendo: <i>«Del saggio parleremo un'altra volta!».</i></span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Ai suoi occhi anche la ricerca di una
completa apatia risultava eccessiva: il compito della ragione non è
di estirpare le passioni, così come aveva sostenuto Crisippo, ma di
disciplinare e controllare la parte emotiva, istintiva ed irrazionale
dell’anima.
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">A suo avviso, la giustizia, la sapienza,
la fortezza e la temperanza, non scaturiscono dall’eliminazione
delle passioni, ma da uno sviluppo organico degli istinti umani.
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Egli limitò anche l’atteggiamento di
svalutazione dei piaceri e dei beni professata dai membri dell’antica
Stoà, i quali sostenevano che il saggio stoico era talmente
indifferente rispetto alle cose esterne da riuscire ad essere felice
anche in mezzo ai tormenti, perché il vero bene è dato soltanto
dalla virtù e quest’ultima dipende esclusivamente dalla
disposizione interiore dell’individuo.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Ma il solo possesso della virtù, per
Panezio, non è più sufficiente per la felicità; al suo
raggiungimento concorrono anche buona salute, agiatezza economica e
vigore fisico.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Fu così che più che occuparsi dei
doveri retti dal saggio, egli si interessò dei doveri che ciascun
essere umano avrebbe dovuto compiere; secondo Panezio essi sono
stabiliti in base alla posizione sociale ed alle circostanze della
vita e vanno operati nel rispetto delle regole della convivenza
civile.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Tre sono i punti su cui si deve meditare
in relazione al dovere:</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
</p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">1) riflettere se ciò che s’intende
compiere sia onorevole o turpe;</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />2) ponderare se il dovere sia utile o
meno, ovvero se esso possa procurare, o sottrarre, le comodità e le
giocondità della vita, gli averi, il benessere, il credito e il
potere, con i quali si può portare giovamento a noi stessi e agli
altri;</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">3) stabilire se ciò che sembra onesto ed
onorevole contrasti, o oppure no, con ciò che è utile.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />La vera virtù per Panezio consiste
nella <i>socialità</i> che viene completata da un atteggiamento di
<i>beneficenza</i> nei confronti dei propri concittadini.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />Grazie ad esse, a suo avviso, si
sarebbe potuto raggiungere il benessere sociale, collaborando
positivamente con i propri simili e mettendo a disposizione degli
altri le proprie capacità ed i propri averi.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Fu così che alla fortezza perseguita dai
membri dell’antica Stoà, Panezio sostituì la <i>magnanimità</i>,
ovvero la ricerca della grandezza e della nobiltà d'animo,
manifestabile anche attraverso una generosità disinteressata.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">La rivisitazione delle dottrine stoiche
operata dall’iniziatore della Media Stoà, fece si che il nuovo
stoicismo si conciliasse con il sentimento e le esigenze dei politici
e degli aristocratici della Roma imperiale, i quali non tardarono a
sposarne le rinnovate dottrine.
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Se non altro, l’atteggiamento di
beneficenza avrebbe consentito d’ingraziarsi il popolo, così da
procurarsi il seguito politico ed il consenso necessari per ricoprire
le più alte cariche dello stato.
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Non per nulla alcuni arrivarono a
sostenere che Panezio avesse smussato gli angoli della dottrina
stoica di proposito, per fare in modo che essa fosse apprezzata e
praticata anche dalle classi sociali colte e raffinate, come quella
dei nobili romani.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />Ad onor del vero, egli si spinse fino
al punto da celebrare e giustificare in senso provvidenziale la
grandezza ed il dominio di Roma, divenendo di fatto una sorta di
ideologo del circolo degli Scipioni.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Di certo, i suoi continui contatti con
gli ambienti oligarchici e repubblicani di Roma, resero Panezio uno
dei maggiori mediatori della cultura greca con la civiltà romana.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><br /></p>
<h2 class="western" style="page-break-before: always;"><span style="font-family: georgia;">Posidonio di
Apamea</span></h2>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjQJoLeTYz2EE3d_y1IGtPDHlIYPz_Yh8HKnTkQyF93NWG-v522e541cvzedEeWq_Hn_SMSwLxXiNGvDURE-BhGXUHQ9AM5k0a25ZwYThC-1INF_yca132WwoiWw4OE_QNQYnD-UEL-fUU/s803/5_Posidonio_di_Apamea.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="500" data-original-width="803" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjQJoLeTYz2EE3d_y1IGtPDHlIYPz_Yh8HKnTkQyF93NWG-v522e541cvzedEeWq_Hn_SMSwLxXiNGvDURE-BhGXUHQ9AM5k0a25ZwYThC-1INF_yca132WwoiWw4OE_QNQYnD-UEL-fUU/s320/5_Posidonio_di_Apamea.jpg" width="320" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><span style="font-family: georgia;">Posidonio di Apamea, anche detto di Rodi
(Apamea, 135 a.C. circa – Rodi, 50 a.C.), fu un filosofo,
scienziato e storico greco antico, che raccolse l’eredità
dottrinale di Panezio e divenne uno dei massimi esponenti della Media
Stoà.</span></div>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />Egli fu un vero e proprio uomo
universale, tanto è vero che per la vastità dei suoi studi,
condotti in numerosi campi del sapere, fu considerato il più grande
filosofo della sua epoca e venne soprannominato l’<i>atleta</i>.
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />Nato ad Apamea, una città situata
nell’attuale Siria, il giovane Posidonio si recò ad Atene, dove
divenne scolaro dello stoico Panezio (117 a.C. circa).</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />Una volta assimilata la dottrina
eclettica elaborata da quest’ultimo, egli partì alla volta di una
lunga e sterminata serie di viaggi nei paesi del Mediterraneo e del
Nord Europa, aventi finalità scientifiche.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Fu così che Posidonio, a causa della
vastità e dell’universalità dei suoi insaziabili interessi, finì
per superare di misura il suo maestro in fama, influenza ed
erudizione, tanto da reggere il confronto con il grande Aristotele.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Forte del suo immenso bagaglio culturale,
nel 95 a.C. circa, si trasferì e prese la cittadinanza nel fiorente
centro culturale e commerciale di Rodi, dove ricoprì importanti
ruoli politici e fondò una scuola molto apprezzata.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />Nell’86 a.C. circa, fu posto a capo
di una delegazione di ambasciatori della città di Rodi inviata a
Roma presso il politico e militare Gaio Mario.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />Nel corso dei suoi soggiorni nella
capitale della Repubblica romana, dove si recò più volte nel corso
della sua vita, Posidonio riuscì a stringere dei rapporti saldi e
duraturi con i membri dei circoli ellenizzanti del patriziato. Alcuni
di essi si recarono perfino a Rodi, per udire di persona le sue
lezioni.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />Tra gli uditori più illustri di
Posidonio si annoverano il politico e militare Gneo Pompeo Magno, che
Posidonio celebrò in una monografia storica scritta di suo pugno, e
l’avvocato, politico, scrittore e oratore romano Marco Tullio
Cicerone.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />In questo modo egli seppe dare degna
continuità al ruolo di mediatore culturale tra i mondi dell’antica
Grecia e della Roma imperiale, già avviato da Panezio.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />Delle opere composte da Posidonio,
che pare fossero numerosissime, non si è salvato neppure un volume.
Di esse conosciamo ventitré titoli.
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">La loro importanza può essere intuita,
più che dagli scarsi frammenti e dalle testimonianze di cui
disponiamo, dall’enorme influsso esercitato sul pensiero
posteriore.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />Al loro interno Posidonio affrontò
le tematiche più disparate, spaziando dalla logica all’etica,
dalla geometria all’astronomia, dalla fisica alla scienza, dalla
teologia alla divinazione, dalla geografia alla storia...</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />Si consideri che la sua opera di
carattere storico più importante, intitolata<i> Le Storie,</i> era
una continuazione, in 52 libri, dell'opera di Polibio, il cui scopo
consisteva nel narrare gli accadimenti maggiormente significativi
verificatisi nel periodo che va dal 146 circa a.C. all’85 a.C..</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Nel descrivere le sanguinose rivolte dei
servi Posidonio, pur parteggiando per la classe aristocratica, non
ometteva di denunciare le gravi colpe dei padroni che sfruttavano in
modo spietato e disumano i propri schiavi.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />Con il medesimo atteggiamento egli,
pur esaltando la grandezza di Roma, ne criticava gli eccessi e gli
orrori, sottolineando la natura caricaturale e grottesca
dell’imperialismo romano.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />Alla base dell’interpretazione
storica di tipo moralistico data da Posidonio vi è la tesi
fondamentale secondo cui nell’universo esiste una forza che dalla
irrazionalità spinge alla razionalità.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Bisogna però fare attenzione che al
progresso materiale ottenuto inseguendo questo processo evolutivo non
corrisponda un decadimento dei costumi, responsabile della corruzione
della società.
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Da qui la tesi secondo cui il declino di
Roma fosse imputabile al degradamento del modo comune di pensare e di
agire.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />Questa visione della storia era
supportata da Posidonio attraverso studi etnografici condotti di
persona nel corso dei suoi viaggi, in cui egli si preoccupò di
mettere per iscritto i modi di vita e le diverse culture dei vari
popoli con cui ebbe modo di trascorrere un po’ del suo tempo.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">In questo ambito spiccano, per
accuratezza ed originalità, gli scritti riguardanti i Celti, al cui
interno egli sostenne al contempo l’uguaglianza naturale e le
diversità culturali di quella popolazione rispetto ai membri della
civiltà ellenica.
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />Ciò che colpì Posidonio fu il netto
contrasto tra il furore dei popoli barbarici e la razionalità delle
popolazioni civilizzate.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />Le sue esperienze dirette gli
consentirono di confutare miti e luoghi comuni che erano stati
elaborati nei confronti dei Celti, e lo spinsero a provare una
profonda simpatia per l’energia selvaggia dei barbari.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />Nonostante ciò, egli riconobbe la
superiorità del calcolo razionale delle popolazioni civilizzate e
per questo sostenne la legittimità della dominazione romana,
ravvisando in essa l’espressione del logos.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />Da un punto di vista politico,
Posidonio sposò le posizioni del partito politico aristocratico
degli <i>optimates,</i><span style="font-style: normal;"> essendo
peraltro in rapporti di amicizia con i più importanti esponenti di
questa fazione della nobiltà romana.</span></span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />In campo scientifico contribuì
effettuando misure, calcoli ed osservazioni di varia natura. Ad
esempio, egli stimò la grandezza del Sole e della Luna e calcolò le
distanze che separano questi due astri dalla Terra.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">È noto anche che Posidonio ideò un
metodo per calcolare la circonferenza terrestre, che portò a
quantificare questa misura con una lunghezza prossima ai 28.000 km.
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />Il valore ottenuto con il suo metodo
era inferiore (e meno accurato) rispetto a quello già calcolato
qualche decennio addietro da Eratostene.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Ma nonostante ciò, la piccola misura di
Posidonio s’impose nei secoli successivi, venendo accolta prima da
Tolomeo e poi da Cristoforo colombo, che la utilizzò per stimare, in
difetto, la lunghezza del suo avventuroso tragitto verso le Indie.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />L’autorità di Posidonio, che in
ambito astronomico sosteneva la validità del sistema geocentrico,
contribuì anche a screditare il modello eliocentrico alternativo ad
esso proposto da Aristarco.
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Si dice anche che per tentare di
dimostrare il moto diurno dei pianeti attorno alla Terra, Posidonio
abbia costruito un planetario.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Avvalendosi di un sasso attaccato ad una
cima nautica, egli misurò la profondità dei mari; studiò inoltre
il fenomeno delle maree, mettendo in corrispondenza il loro
verificarsi con le fasi lunari.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Forse a causa delle osservazioni
effettuate nei suoi viaggi, Posidonio maturò la convinzione che
l’ecumene, vale a dire la porzione di Terra conosciuta e abitata
dall'uomo, fosse costituita da una zona continua, interamente
circondata da un unico mare.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Infine, indagò le trasformazioni
geologiche della superficie terrestre, occupandosi delle eruzioni
vulcaniche e dei terremoti.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Nonostante il rimarchevole enciclopedismo
di Posidonio, per quanto riguarda le concezioni filosofiche, egli non
seppe discostarsi di molto da Zenone.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Nonostante il suo intento fosse quello di
recuperare le verità espresse dai grandi pensatori ad esso
precedenti, al fine di conciliarle in un’unica dottrina, di fatto,
Posidonio si limitò a riprendere le tesi del suo maestro Panezio,
riabilitando alcuni aspetti dello stoicismo antico che quest’ultimo
aveva rigettato.
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Ciò che ottenne fu una formulazione
dello stoicismo ecletticheggiante, nata dal sincretismo dei motivi
dominanti ideati dagli stoici delle origini con alcuni aspetti delle
dottrine di Eraclito, Platone e dei presocratici.
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">In particolare, Posidonio riabilitò la
dottrina della conflagrazione universale, difese l’astrologia e
sostenne la validità dell’arte divinatoria.
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Che gli esseri umani siano in grado di
prevedere il futuro è testimoniato da numerose esperienze, come
quella del celebre uomo di Rodi che, sul letto di morte, fece il nome
di sei suoi coetanei, indovinando l’ordine temporale esatto in cui
essi sarebbero morti.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Secondo Posidonio l’essere umano è un
qualcosa d’intermedio tra il mondo materiale-sensibile e quello
immateriale-sovrasensibile; l’uomo, infatti, è costituito da un
corpo terreno e da un’anima ultraterrena.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Quest’ultima ha per sua natura sia
facoltà razionali che irrazionali. Del resto, se così non fosse,
non si riuscirebbe a spiegare l’origine del vizio.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Infatti, se si accettasse una teoria
monistica che riduce ogni cosa al logos, si giungerebbe alla palese
contraddizione secondo cui il vizio è causato dall’esercizio della
ragione universale, giacché quest’ultima sarebbe posta ad intima
guida del mondo e quindi anche dell’uomo.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />Ma ciò sarebbe assurdo, perché il
logos, in forza della sua assoluta razionalità, opera sempre in
modo perfetto.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Le azioni viziose, invece, così come le
passioni, sono dovute all’influsso dell’innata irrazionalità
dell’anima umana, che il saggio stoico cercherà perlomeno di
stemperare per indirizzarsi verso la virtù.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Secondo Posidonio l’anima umana
sopravvive alla morte corporea e può incarnarsi nuovamente, fin
quando, al sopraggiungere della conflagrazione universale, tutte le
anime tornano a fondersi nel fuoco primigenio, in cui sono riposti i
semi germinali da cui esse derivarono all’inizio del grande anno e
da cui rinasceranno ancora con la nuova rigenerazione del mondo.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">In tal senso egli combinò il concetto di
rinascita stoica con la dottrina della reincarnazione platonica,
spiegando così il valore cosmico dell’essere umano.
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">L’universo concepito da Posidonio è
retto dal fuoco eracliteo che, in qualità sia di simbolo che di
sostanza del divenire, è il motore responsabile della perenne
trasformazione delle cose.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Egli inoltre sostenne che ogni singola
parte dell’universo è retta da un reciproco rapporto d’influenza
che lega tutte le cose del cosmo (dottrina della <i>simpatia
universale</i>), ed è anche per questo motivo che l’essere umano è
in grado di prevedere il futuro.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">In ambito etico, oltre ad occuparsi di
liberare l’uomo dalle passioni, Posidonio concentrò le sue
riflessioni sulle tematiche dell’utile e dell’onesto in relazione
alla condotta umana.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Nell’ultimo periodo della sua vita,
egli fu colpito da una forma di artrite che lo costrinse a letto,
tormentato da mille dolori.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Si narra che un giorno, Pompeo, di
ritorno dalla Siria, volle fargli visita, pur sapendo che egli fosse
gravemente malato.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Appena i due s’incontrarono, il
militare romano salutò il filosofo omaggiandolo con parole di lode,
dispiacendosi di non poter ascoltare ancora una volta una delle sue
lezioni.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><i>«Ma tu puoi ascoltarle, non
permetterò di certo che il dolore renda vana la visita di un uomo
tanto illustre!»</i>, rispose Posidonio.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Al che, quest’ultimo, pur restando
disteso a letto, espose in modo serio e approfondito la tesi secondo
cui non esiste alcun bene al di fuori della coerenza morale.</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">E quando i dolori si facevano più forti,
egli si faceva forza esclamando ad alta voce: <i>«Tanta fatica per
nulla dolore! Per quanto gravoso tu sia, mai ammetterò che sei un
male!».</i></span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><br /></p>
<h2 class="western" style="page-break-before: always;"><span style="font-family: georgia;">Lucio Anneo
Seneca</span></h2>
<h3 class="western"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj9psuTgqa_9XpApVADdlcrddQGCSSHf542PA5BoD9jJrHpRMirtOYnMAackDUAkI4_W1tvGE3-ynj_dAVhYq6vR2u_QUWdBnw88mQDvjeLZwJ3eGkR5_C5av7nAqD86MRcDv5CPu5WMwc/s824/6_Lucio_Anneo_Seneca.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="500" data-original-width="824" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj9psuTgqa_9XpApVADdlcrddQGCSSHf542PA5BoD9jJrHpRMirtOYnMAackDUAkI4_W1tvGE3-ynj_dAVhYq6vR2u_QUWdBnw88mQDvjeLZwJ3eGkR5_C5av7nAqD86MRcDv5CPu5WMwc/s320/6_Lucio_Anneo_Seneca.jpg" width="320" /></a></div><span style="font-family: georgia;"><br /></span></h3><h3 class="western"><span style="font-family: georgia;">Biografia essenziale</span></h3>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Lucio Anneo Seneca (Cordova, 4 a.C. circa
– Roma, 19 aprile 65 d.C.) fu un filosofo, drammaturgo e politico,
annoverato, assieme ad Epitteto e Marco Aurelio, tra i più
importanti ed illustri esponenti dello stoicismo tardo-romano.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Secondogenito di Seneca il Vecchio, un
retore facente parte dell’ordine sociale-militare degli <i>equites</i>
(traducibile letteralmente dal latino come “cavalieri”), Seneca
il Giovane venne alla luce a Cordova, in Spagna, ma trascorse la sua
infanzia a Roma.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">In quel luogo fu avviato, su volontà del
padre, allo studio della grammatica e della retorica; discipline che
lo spirito di Seneca mal sopportava, al punto da arrivare a deplorare
nei suoi scritti il tempo dedicato ad esse.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Queste esperienze però furono di
fondamentale importanza per forgiare il suo stile letterario e
fornirgli gli strumenti per dedicarsi in modo proficuo alla sua vera
passione: la filosofia.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Più che agli sterili esercizi di
declamazione, a cui i retori si dedicavano per perfezionare la loro
formazione, alle forme esteriori del linguaggio scritto ed alle aride
questioni richieste dai suoi insegnati di grammatica, l’intelligenza
di Seneca era attratta dallo studio dei concetti e del sapere
finalizzati alla comprensione della natura ed alla risoluzione dei
problemi della vita.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Fu così che Seneca prese a frequentare,
con assiduità e devozione, le lezioni dei filosofi della setta dei
Sestii, ricevendo una triplice formazione di carattere stoica,
pitagorica e cinica.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Trai suoi maestri egli stesso, nei suoi
scritti, ricorderà con maggiore entusiasmo:
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Papirio Fabiano, retore e filosofo stoico
influenzato dalla corrente cinica, che amava disquisire sul tema
delle passioni e della predicazione morale;</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Sozione di Alessandria, un pensatore
pitagorico che, oltre ad insegnargli le dottrine di Pitagora, iniziò
Seneca al vegetarianesimo, un regime alimentare che quest’ultimo
dovette abbandonare a causa delle pressioni paterne e della legge
promulgata dall’imperatore Tiberio, che condannava chiunque avesse
aderito alle pratiche dei culti stranieri, ivi inclusa l’astinenza
dal consumo di carne;</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Attalo, un pensatore stoico con
atteggiamenti ascetici, nonché oratore eccellente e profondo
studioso della natura.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Questi personaggi contribuirono a formare
e ad ispirare il giovane Seneca, sia da un punto di vista teorico,
tramandandogli le rispettive dottrine, che pratico, mettendo in atto
con grande coerenza ciò che ciascuno di essi professava.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Un’altra figura che influenzò
profondamente Seneca, fu quella del cinico Demetrio, col quale egli
instaurò un rapporto di intima amicizia.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Oltre alla filosofia stoica, pitagorica e
cinica, Seneca fu anche un grande conoscitore del pensiero di Epicuro
e delle dottrine Platoniche ed Aristoteliche.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Va detto inoltre che egli, attorno al 20
d.C., soggiornò in Egitto per un certo periodo di tempo, ed anche
questa esperienza contribuì ad espandere la sua conoscenza, sia in
ambito politico che religioso, oltre che in quello geografico,
consentendogli di confrontare il suo punto di vista con quello della
cultura egiziana.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">In verità, uno dei motivi che spinsero
Seneca a recarsi in Egitto era dovuto alla necessità di curare le
crisi d’asma e la bronchite cronica da cui egli era afflitto,
confidando nel fatto che un clima più mite avesse in qualche modo
agevolato la sua guarigione.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">È cosa nota, infatti, che Seneca soffrì
per tutta la sua esistenza di una salute malferma ed è forse anche
per questo che egli ampliò il suo orizzonte di conoscenze anche
all’ambito medico.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Ritornato a Roma nel 31 d.C. circa,
iniziò la sua carriera pubblica, divenendo prima questore e poi
membro del Senato.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Nel mentre, la sua fama di scrittore ed
oratore si accresceva, al punto da suscitare la gelosia
dell’imperatore Caligola.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Si sappia che, un giorno, quest’ultimo,
ascoltando un’orazione pronunciata da Seneca nel 39 d.C., andò su
tutte le furie e per poco non lo fece ammazzare!</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">A salvargli la vita, gli vennero in
soccorso la sua salute cagionevole ed una favorita di corte, la quale
osservò che Seneca, a causa della sua malattia, sarebbe morto
comunque nel giro di poco tempo e pertanto non valeva neppure la pena
di uccidere un uomo che era già giunto alla fine dei suoi giorni.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Se Caligola avesse saputo che a Seneca
restavano ancora ben 26 anni da vivere, sicuramente le cose sarebbero
andate in modo diverso e quest’ultimo non avrebbe mai raggiunto la
maturità filosofica.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Abbandonata l’attività forense, e
venuta meno la presenza del padre, Seneca decise di riprendere gli
studi letterari e filosofici, ma nel 41 d.C. si cacciò nuovamente
nei guai: questa volta fu l’imperatore Claudio, succeduto a
Caligola dopo il suo assassinio, ad accusarlo di adulterio con la
giovane nobildonna Giulia Livilla.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Ad onor del vero bisogna dire che in quel
periodo Seneca aveva incominciato a frequentare le sorelle di
Caligola, la cui influenza era ostile e contrapposta a quella di
Valeria Messalina, moglie dell’imperatore.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Comunque sia andata, il coinvolgimento in
questo intrigo di corte gli costò l’esilio in Corsica, ove rimase
per otto anni.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Nonostante proclamasse, da buon stoico
quale era, che le cose esteriori sono indifferenti per il saggio, ivi
incluso l’esilio, Seneca soffrì profondamente per l’allontanamento
forzoso dalla sua famiglia e dalla vita romana.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">D’altro canto l’isolamento fece
accrescere in lui la tendenza alla riflessione filosofica e morale.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Emerse così il celebre tratto
caratteriale di Seneca, perennemente combattuto tra la ricerca della
solitudine, richiesta dalla meditazione filosofica, e l’attaccamento
alla società entro cui l’essere umano ha il dovere morale di
operare.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Facendo di necessità virtù, Seneca
sfruttò questo periodo della sua vita per comporre numerose opere,
col duplice intento d’alleviare la propria sofferenza interiore e
mantenere vivo il ricordo di sé a Roma, confidando che, prima o poi,
a causa della sua grande reputazione, l’imperatore l’avrebbe
richiamato a corte.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Il suo desiderio venne esaudito dopo che
Messalina fu assassinata.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Venuta meno l’ostilità di
quest’ultima, Seneca fu fatto tornare a Roma da Claudio, anche
grazie all’influenza della nuova imperatrice Agrippina.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Ella divenne sua protettrice e gli affidò
l’educazione del figlio Domizio, avuto col suo primo marito, che,
essendo stato adottato dall’imperatore, era ormai divenuto il
legittimo erede al trono.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Da lì in avanti, i rapporti col principe
Domizio determinarono tutto il resto dell’esistenza di Seneca.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Agrippina era convinta che in questo modo
il futuro imperatore avrebbe ricevuto la migliore educazione
possibile.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Ella inoltre, sfruttando la notorietà e
la saggezza di Seneca, intendeva attrarre la simpatia dell’opinione
pubblica ed avrebbe anche potuto fare affidamento sui suoi consigli
per tessere le sue trame politiche finalizzate alla conquista e al
mantenimento del potere.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Ma Agrippina non avrebbe mai potuto
immaginare che quel giovane di precoce ingegno e promettente virtù
da grande si sarebbe trasformato in un imperatore spietato ed
autoritario, noto ai più con il nome di Nerone.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Per far sì che il principe salisse sul
trono, nella notte del 12 ottobre dell’anno 54, Agrippina non esitò
ad avvelenare l’imperatore Claudio.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Fu così che, non ancora diciassettenne,
il giovane Nerone assunse il potere e cominciò ad operare sotto la
guida di Seneca e di Sesto Afranio Burro.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Quest’ultimo, oltre a ricoprire
l’incarico di prefetto del pretorio, aveva affiancato Seneca nel
compito di educare Domizio in qualità di precettore.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Divenuti consiglieri dell'imperatore, di
fatto, Seneca e Burro si ritrovarono a guida dell’Impero e, nel
primo quinquennio del principato, riuscirono a far attuare al giovane
Nerone dei provvedimenti saggi, dando luogo al cosiddetto “periodo
del buon governo”.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">In questa fase della sua vita, oltre al
potere, Seneca ottenne anche la ricchezza, ma ben presto le cose
precipitarono.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Nerone, infatti, divenendo adulto,
accolse soltanto gli aspetti assolutistici degli insegnamenti
politici e morali di Seneca, rigettando tutte quelle parti che fino
ad allora avevano tenuto a bada il forte temperamento autocratico del
nuovo imperatore.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">L’influenza ed il potere di Seneca
scemarono, via via che la vera natura perversa di Nerone veniva alla
luce, culminando nell’assassinio di Agrippina avvenuto nel 59 d.C..</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Disgraziatamente, gran parte del peso
morale del matricidio compiuto dall’imperatore ricadde su Seneca,
il quale, oltre all’avversione di Nerone, era riuscito a
guadagnarsi l’odio di Poppea, seconda moglie dell’imperatore.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Fu così che l’opinione pubblica finì
per attribuire a Seneca una parte della paternità del progetto
dell’assassinio di Agrippina.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Come se non bastasse, nell’anno 62 d.C.
il suo collega Burro venne a mancare e così Seneca, non riuscendo
più a controllare in alcun modo il nuovo sovrano ed iniziando a
temere per la propria incolumità, decise di ritirarsi a vita
privata, rendendo tutti i suoi averi a Nerone, il quale ormai non
tollerava più né il suo insegnamento né la sua guida.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Trascorse così gli ultimi tre anni della
sua esistenza, immerso completamente nello studio e nella
meditazione, al riparo dalle vicende legate alla cosa pubblica.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Quando si trovava al fianco di Nerone,
Seneca aveva cercato di forgiare il sovrano perfetto, tentando di
trasferire sul piano politico i suoi ideali filosofici.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Negli anni del ritiro, invece, egli
meditò a lungo su questa esperienza fallimentare, con l’intento di
trarne una morale che riuscisse a conciliare l’ozio con l’azione
e consentisse di raggiungere uno stato di quiete dell’anima,
attraverso il dominio delle passioni e l’esercizio di una dignitosa
austerità.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">In questa fase della sua vita, inoltre,
Seneca riprese a scrivere e compose le sue opere filosofiche più
importanti.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Nel frattempo, Nerone rafforzava la sua
politica dispotica ed i nemici di Seneca imbastirono una poderosa
campagna di denigrazione al fine di screditare definitivamente il
filosofo stoico allontanatosi dagli ambienti del potere.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Fu così che l’imperatore cominciò a
nutrire un odio così profondo nei confronti del suo ex precettore,
da volerlo eliminarlo fisicamente, facendogli apprestare un veleno,
senza però riuscire nel suo intento.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Il pretesto per giustificare l’uccisione
di Seneca si presentò nell’aprile dell’anno 65 d.C., quando la
congiura ordita da Pisone contro l’imperatore fallì, perché la
trama del complotto fu scoperta ancor prima d’esser messa in atto.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Con l’occasione, Nerone eliminò uno ad
uno i suoi oppositori politici e fece recapitare a Seneca l’ordine
di uccidersi, facendogli intendere che se egli non l’avesse fatto
da sé, sarebbe morto comunque, giacché l’imperatore l’avrebbe
accusato di far parte della congiura pisoniana.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Fu così che Seneca decise di togliersi
la vita con serenità, agendo in coerenza con gli ideali dello
stoicismo, secondo cui il saggio, pur di conservare la propria virtù,
può ricorrere persino al suicidio.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Gli ultimi istanti di vita di Seneca sono
descritti dallo storico Publio Cornelio Tacito con toni che ricordano
molto da vicino la morte di Socrate.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Dopo essersi rivolto per l’ultima volta
a sua moglie e ai suoi discepoli, Seneca compì l’atto estremo
tagliandosi le vene dei polsi.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Poiché il sangue defluiva in modo lento,
decise di recidersi anche le vene delle gambe e delle ginocchia.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Bevve inoltre una bevanda a base di
cicuta e si fece immergere in una vasca d’acqua calda per
fluidificare il sangue e facilitarne il deflusso, ordinando di
offrire quel liquido a Giove liberatore.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Al termine di questo supplizio, Seneca
spirò a causa dei vapori che gli impedivano di respirare.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Successivamente venne cremato senza che
si effettuasse alcuna cerimonia, così come egli stesso aveva
indicato nel suo testamento.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Quanto di reale vi sia in questa vicenda,
e quanto invece sia dovuto alla fantasia di Tacito, non è noto con
certezza.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">In ogni caso, la storia della sua morte
divenne esemplare nella tradizione culturale occidentale e contribuì
a consacrare la figura di Seneca accomunandola a quella degli altri
grandi filosofi della classicità greco-romana.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<h3 class="western" style="page-break-before: always;"><span style="font-family: georgia;">Il pensiero</span></h3>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Nonostante abbia composto numerose opere
di grande pregio e sia comunemente ricordato, assieme ad Epitteto e
Marco Aurelio, come uno dei massimi rappresentanti dell’ultima
Stoà, da un punto di vista strettamente filosofico Seneca fu
scarsamente originale.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Il tono morale e l’ideale umano che
egli delineò, rappresentano i tratti peculiari di questo filosofo.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">La formulazione dello stoicismo data da
Seneca è quella di un colto pensatore eclettico mosso da un’evidente
aspirazione religiosa.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Egli rivendicò la propria libertà di
pensiero opponendola alla pretesa ortodossia richiesta
dall’appartenenza alla Stoà.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">E nel far ciò, sottolineò l’importanza
di esplorare ogni altra concezione filosofica, nella convinzione che
in ciascuna di esse si sarebbe potuto scovare qualcosa di buono da
apprendere.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">L’eclettismo di Seneca è contrario ad
ogni forma di dogmatismo; ma il pensiero degli altri non va accolto
passivamente.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">A suo avviso, i filosofi del passato sono
delle guide, non dei padroni; il loro pensiero deve essere
considerato come una sorta di prezioso nutrimento, da selezionare
accuratamente, far proprio e rielaborare.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Se nell’opera di un filosofo traspare
la concezione di un altro pensatore, è importante che questa
somiglianza non sia come quella d’un ritratto ma come quella d’un
figlio.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Secondo Seneca la lettura dei libri è
importante, ma bisogna evitare di sprecare il proprio tempo leggendo
ogni cosa, in modo indiscriminato, senza soffermarsi a riflettere su
ciò che si è letto.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Per descrivere l’atteggiamento corretto
da tenere, egli ricorre alla metafora dell’ape, che esplora tutti i
fiori ma seleziona soltanto quelli adatti alla produzione del miele
più prelibato.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Ed aggiunge che così come chi ha tanti
ospiti, in realtà, non ha nessun amico, e chi ingerisce un gran
numero di cibi non si sta nutrendo, ma si sta intossicando, chi
spende tutto il tempo passando dalla lettura di un libro all’altro,
non si sta arricchendo, ma sta danneggiando se stesso.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">In merito alla sua concezione, tutto si
può dire tranne che Seneca abbia elaborato il proprio pensiero in
modo sistematico.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Le contraddizioni del suo modo di vivere
e di pensare sono tali da indurci ad ipotizzare che nel sul corpo
albergassero due anime antitetiche che cercavano di spingerlo in
direzioni contrapposte.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Come abbiamo già sottolineato, la vita
di Seneca oscillò tra il sincero desiderio di isolarsi dalla
civiltà, abbandonando tutti i beni materiali per dedicarsi al
pensiero, e la volontà di partecipare attivamente alla vita
politica, non disdegnando le ricchezze materiali.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Allo stesso modo, prima criticò chi
riteneva che per filosofare fosse indispensabile allontanarsi dalla
politica, ma poi tornò sui suoi passi, sostenendo che quell’attività
fosse incompatibile con l’esercizio della filosofia.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">L’intima natura dualistica e
contraddittoria di Seneca si riscontra anche nell’atteggiamento
pessimistico che egli aveva nei riguardi degli accadimenti della vita
e che cozzava prepotentemente con la professione della tesi stoica
secondo cui il saggio si pone al disopra sia dell’ottimismo che del
pessimismo.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">In campo politico egli manifestava al
tempo steso una duplice, e difficilmente conciliabile, tendenza verso
l’umanitarismo e l’aristocraticismo.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Non meno combattuta era la sua visione
religiosa che, da un lato, risultava anti-mistica ma, dall’altro,
avanzava delle vere e proprie istanze ascetiche.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Incerto era anche il pensiero sul destino
ultraterreno dell’uomo, dato che la posizione di Seneca oscillò
tra la negazione e l’affermazione della sopravvivenza dell’essere
umano dopo la morte.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Non per ultimo si segnalano delle
oscillazioni circa la definizione di Dio, ora perfettamente inteso
così come dalla trazione stoica quale logos, ragione immanente
ordinatrice, provvidenza... e così via, ora descritto con toni
spirituali e tratti personali, che talvolta spingono la visione di
Seneca al di là del panteismo e dell’ontologia degli stoici.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Nel suo complesso, la dottrina di Seneca
ancorava le sue radici nello stoicismo, ma integrava entro di sé
anche motivi epicurei, cinici, socratici, platonici ed aristotelici.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Ad esempio, nel sostenere la necessità
di una vita tranquilla ed appartata al riparo dal volgo, al fine di
ottenere un’elevazione spirituale, egli fu ispirato da Epicuro;
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">preferendo lo stile della diatriba a
quello del dialogo, e sviluppando la tematica della libertà dalle
passioni, Seneca risentì dell’influsso cinico;</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">ammettendo che la libertà sia
perseguibile attraverso la conoscenza, egli ricalcò il sentiero
tracciato da Socrate;
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">per quanto riguarda la concezione
dell’anima, egli si ispirò alla concezione di Platone;</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">nel tratteggiare la divinità in termini
spirituali, egli fu un medio-platonico;
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">ed infine, riconoscendo l’importanza
della scienza, egli accolse la visione di Aristotele.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Com’è facile intuire, i punti di
divergenza con le posizioni filosofiche dell’antica Stoà furono
numerosi e non mancarono alcuni elementi di novità ad arricchire
ulteriormente la sua concezione.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Disinteressato alle questioni logiche e
teoretiche, Seneca si occupò principalmente di etica, teologia e
fisica, insistendo sugli aspetti pratici della filosofia.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Egli riprese la tesi epicurea secondo cui
l’essere umano si sarebbe dovuto occupare della fisica per
liberarsi dai timori, giacché la causa di essi è dovuta
all’ignoranza nei confronti dei fenomeni naturali.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Anche la fisica venne affrontata in senso
morale e religioso, essendo giudicata, in un certo senso, addirittura
superiore all’etica, perché mentre quest’ultima disciplina si
occupa di cose umane, la fisica ha a che fare con la divinità che si
manifesta operando nel mondo.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Sul fatto che nell’universo esista un
principio divino egli non nutre alcun dubbio: <i>«L'universo non può
essere senza Dio».</i>
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">L’ordine del cosmo, infatti, non può
essere attribuito all’azione di una materia inerte che si agita in
modo casuale.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Un’aggregazione di elementi avvenuta
senza un piano e senza un disegno non avrebbe prodotto l’equilibrio
che può essere osservato in natura, né sarebbe stata capace di
realizzare una disposizione così saggia delle cose.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">La divinità è ed opera in ogni cosa,
pertanto: <i>«Non dobbiamo alzare le mani al cielo, né pregare il
guardiano del tempio che ci permetta di avvicinarci agli orecchi
della statua del dio, quasi che così potessimo più facilmente
essere ascoltati: la divinità ti sta vicino, è con te, è dentro di
te». </i>
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Egli afferma l’interiorità di Dio
all’uomo; sicché per raggiungere la divinità, e conformarsi alle
sue leggi, bisogna guardare in se stessi.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Secondo Seneca l’essere umano è dotato
di un’anima; essa è sì sostanza pneumatica, alito sottile e
soffio vitale, così come volevano gli stoici, ma non è affatto
corporea.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">L’anima si unisce al corpo,
vivificandolo, ma per essa quest’ultimo è un peso, un vincolo, una
catena: il corpo è prigione e tomba dell’anima.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Il vero essere umano non è corpo, è
anima; quest’ultima tende a liberarsi dal peso del vincolo
materiale per raggiungere la sua massima purezza. La morte fisica è
per l’anima il giorno della nascita.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">È chiara l’influenza orfico-pigatorica
sottesa a queste tesi, con cui Seneca cerca di portarsi oltre lo
stretto materialismo stoico; un tentativo che egli, però, non
disponendo di sufficienti categorie ontologiche, lascia in sospeso,
omettendo di sviluppare appieno queste intuizioni.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Altrettanto evidente è l’influsso
della dottrina platonica a riguardo del concetto dell’anima; essa,
sostiene Seneca, è composta da due parti: una razionale e una
irrazionale.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">A sua volta la parte irrazionale è
suddivisa in due sottoparti, di cui una è irascibile, ambiziosa,
guidata dalle passioni, e l’altra è umile, languida e dedita al
piacere.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Questa suddivisione ricorda molto da
vicino la tripartizione dell’anima data da Platone, che la voleva
composta da una parte razionale, una irascibile ed una appetitiva.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">L’essere umano per Seneca non è dotato
soltanto di un’anima, ma anche di una coscienza; essa è una forza
morale e spirituale fondamentale, scaturita dall’originaria ed
ineliminabile consapevolezza umana rispetto ai concetti del bene e
del male.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">La coscienza è il più implacabile tra i
giudici; i malvagi possono riuscire a sfuggire alle condanne sociali
previste dalla legge, ma non riusciranno mai a nascondere alla loro
coscienza ciò che hanno commesso con le proprie azioni.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Di conseguenza, chiunque compirà
qualcosa di malvagio dovrà inesorabilmente fare i conti con la sua
coscienza, la quale sarà sempre pronta a rimordere, per il tutto il
resto della vita.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Chi vuole migliorare se stesso, deve
impegnarsi in un continuo esame di coscienza.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">La virtù non è preclusa a nessuno, il
suo raggiungimento è agevolato dalla conoscenza, ma per conseguirla
bisogna innanzitutto esercitare la volontà.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Tuttavia Seneca era convinto che la
distanza tra come l’essere umano avrebbe dovuto essere, da un punto
di vista ideale, e come invece avrebbe potuto essere, da un punto di
vista reale, non fosse interamente colmabile.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Per questo motivo egli si allontanò
dalle posizioni dello stoicismo antico, che proclamava l’assoluta
perfezione del saggio che fa tutto in modo retto agendo secondo
ragione, e la completa irrazionalità dello stolto, che invece opera
sempre male come se fosse in preda alla follia.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Quello del saggio stoico è più un
ideale a cui ispirarsi che non un modello concreto attuabile nella
realtà; incontrare un vero saggio è una cosa talmente rara, che si
può paragonare la sua nascita a quella della fenice, che viene al
mondo una volta ogni cinquecento anni.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Il comportamento dell’essere umano
oscilla per sua natura tra il bene ed il male; pertanto le sue
imperfezioni e le sue cadute in ambito morale, vanno considerate con
una maggiore indulgenza.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">La pretesa perfezione del saggio è
infondata: se qualcuno non peccasse mai, costui non sarebbe umano;
perfino il saggio, a causa della sua umanità, talvolta può
peccare.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Un’affermazione, quest’ultima, che si
pone in netta antitesi con la posizione originaria dell’antica
Stoà.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">In campo morale, la più bella e profonda
massima concepita da Seneca è quella basata sulla fratellanza
universale, in cui il rapporto d’amore è posto a fondamento dei
rapporti umani:</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<i><span style="font-family: georgia;">«La natura ci ha messi al mondo come
fratelli: generati dagli stessi elementi, siamo destinati agli stessi
fini. Essa pose in noi un sentimento di amore reciproco e ci ha fatti
socievoli; ha dato alla vita una legge di equità e giustizia,
stabilendo che è cosa più misera offendere che essere offesi. Se
vogliamo eseguire i suoi ordini, le nostre mani devono essere sempre
pronte al soccorso».</span></i></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">La società umana è come una volta di
pietre che cadrebbe immediatamente, se i conci che la costituiscono
non si sorreggessero a vicenda.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Così gli esseri umani, intesi come
membra di un unico corpo, sono tenuti per natura ad esercitare un
rapporto di sostegno reciproco.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Ecco come Seneca suggerisce che debba
svolgersi il rapporto tra il padrone e lo schiavo:</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><i>«Comportati con gli inferiori come
vorresti che si comportassero con te coloro che ti sono superiori»;
</i><span style="font-style: normal;">una massima assai vicina allo
spirito evangelico del cristianesimo.</span></span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Non stupisce che la figura di Seneca sia
stata accostata al cristianesimo e che qualcuno, probabilmente tra il
IV e VI secolo d.C., forse con l’intento propagandistico di portare
questo illustre e stimato filosofo tra le fila dei cattolici, abbia
addirittura redatto un carteggio apocrifo, spacciandolo come una
prova dei suoi presunti rapporti con Paolo di Tarso, uno dei più
importanti missionari del Vangelo che operò tra i pagani greci e
romani.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Pare che il primo ad accorgersi che la
corrispondenza tra Seneca e Paolo fosse un falso storico, sia stato
Lorenzo Valla, un filologo che, tra le altre cose, dimostrò anche la
falsità della cosiddetta <i>Donazione di Costantino</i>, un
documento che permise alla Chiesa di Roma di rivendicare l’esercizio
del potere temporale.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Ad onor del vero, bisogna dire che a
rafforzare la tesi, senza alcun valore storico, che Seneca abbia
subito l’influsso del primo cristianesimo, anche per opera di Paolo
di Tarso, vi è una innegabile vicinanza tra alcuni aspetti di queste
due dottrine.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Si pensi, ad esempio, all’ideale di
fratellanza, alla clemenza ed alla predicazione dell’amore tra gli
uomini, concepite e prescritte da Seneca in campo etico-morale,
rispetto alle quali è del tutto naturale che i lettori cristiani
dell’epoca abbiano sentito una grande affinità.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Basti sapere che la stima che
quest’ultimi nutrivano nei suoi confronti era talmente grande, che
alcuni di essi presero a chiamarlo “<i>il venerabile”</i>, mentre
San Girolamo lo citò ampiamente nelle sue opere, annoverandolo
addirittura tra i santi.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Per ironia della sorte, fu proprio grazie
a questa vicenda leggendaria che le opere di Seneca sfuggirono alla
censura dei cattolici medioevali, contribuendo efficacemente alla
conservazione dei suoi scritti.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Eppure tra la morale di Seneca e quella
cristiana vi è una distanza incolmabile; egli, infatti, mirava alla
conquista della serenità dell’anima da conseguire nel corso della
vita e non alla (illusoria) speranza di una salvazione post mortem.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="background: transparent;"><span style="font-family: georgia;">Peculiari
e degne di menzione sono anche le massime di Seneca sulla presenza
del male nel mondo, sul tempo di vita, sul suicidio, sulla schiavitù,
sull’educazione e sulla medicina, di cui riferiremo sinteticamente
nel prosieguo della trattazione.</span></span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><span style="font-weight: normal;">La
riflessione attorno alla presenza del male</span> nel mondo si pone
in essere allorché ci si rende conto che il suo verificarsi
sembrerebbe incompatibile con l’azione di una divinità immanente e
provvedente, intesa dagli stoici come perfetta razionalità.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Se così stanno le cose, si domanda
Seneca, com’è possibile che il male si abbatta sui buoni? Per
quale motivo la ragione universale riserva nel destino dei giusti che
questi si trovino a patire grandi ingiustizie e terribili sofferenze?</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Perché il male, per Seneca, è un mezzo
con cui la divinità mette alla prova la virtù degli esseri umani:
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<i><span style="font-family: georgia;">«Perché, allora, tante malattie,
tanti lutti, tanti guai capitano proprio ai migliori? Per la stessa
ragione per cui in guerra le imprese più rischiose sono assegnate ai
più forti».</span></i></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">La divinità è una sorta di maestro
spirituale che educa e mette alla prova i suoi scolari, ponendo sulle
loro vie degli ostacoli e pretendendo di più proprio da coloro che
possono dare di più: <i>«</i><i><span style="font-weight: normal;">Senza
un avversario la virtù marcisce</span></i><i>».</i></span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Secondo Seneca il tempo di vita concesso
agli esseri umani sarebbe sufficiente per compiere le imprese più
grandi, se solo essi avessero l’accortezza di impiegarlo
correttamente: <i>«la vita è lunga, se sai farne uso».</i></span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">La verità non è che abbiamo poco tempo,
è che ne sprechiamo molto: <i>«certi momenti ci vengono strappati
via, altri ci vengono sottratti furtivamente e altri ci sfuggono
senza che ce ne accorgiamo perdendosi nel vento. Tuttavia, la perdita
di tempo più vergognosa è quella che avviene per nostra
negligenza».</i></span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Invece di conseguire saggiamente la
virtù, vero e ultimo obiettivo dell’esistenza umana, sprechiamo
intere giornate dissipando le nostre energie psico-fisiche
dedicandoci a delle attività futili.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><span style="font-style: normal;">Dice
Seneca: </span><i>«Noi viviamo come se dovessimo vivere per sempre;
non riflettiamo mai che siamo esseri fragili». </i>
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Per questo egli, guardando alla fragilità
umana, esorta gli individui a vivere appieno il presente ed a
guardare più alla qualità che non alla durata dell’esistenza:
<i>«Come una commedia, così è la vita: non quanto è lunga, ma
quanto bene è recitata, è ciò che importa».</i></span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Del resto, anche la più grande delle
ricchezze può essere dilapidata rapidamente, se gestita da un
incapace, mentre invece una piccola somma di denaro, se bene
impiegata, può dare origine ad una grande fortuna.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><span style="font-style: normal;">Ecco
dunque qual è l’errore fondamentale: </span><i>«Vediamo la morte
davanti a noi e invece gran parte di essa è già alle nostre spalle:
appartiene alla morte la vita passata». </i>
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Si muore un po’ alla volta, ogni
giorno, ed è proprio grazie a questa consapevolezza che l’individuo
può (cominciare a) mettere a frutto ogni minuto della propria
esistenza.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Ma la vita per Seneca non è un valore in
sé, da perseguire e conservare ad ogni costo, tanto è vero che egli
stesso scelse di darsi la morte, assecondando così il suo destino.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">La vita, al pari della ricchezza, è
considerata dal saggio come uno di quei beni verso cui bisogna
provare indifferenza, essendo sempre pronti ad abbandonarli, qualora
la sorte li richieda indietro o si decida razionalmente che sia
opportuno rinunciare ad essi.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Per il saggio è “vivo” colui che è
utile ai molti e che può disporre di se stesso; se queste condizioni
non sono date, l’extrema ratio del suicidio diviene lecita.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Dice Seneca che vivere non è
necessariamente un bene; il bene è vivere bene. Per questo motivo:
<i>«il saggio vivrà quanto deve, non quanto può; esaminerà dove
gli converrà vivere, con quali persone, in quali condizioni, con
quali occupazioni. Egli si preoccupa sempre del tipo di vita che
conduce, non della sua durata: se gli si presentano molte avversità
che turbano la sua tranquillità, esce dal carcere».</i></span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">E ancora: <i>«Quel che importa non è
morire più presto o più tardi, ma morire bene o male; morire bene
significa fuggire il pericolo di vivere male».</i></span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Ma l’opinione di Seneca nei confronti
del più estremo dei rimedi, non dev’essere intesa come un invito
ad abbandonare in anticipo la vita: tutt’altro.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Perché se da un lato è vero che a suo
avviso <i>«la vita è tutta una schiavitù», </i><span style="font-style: normal;">giacché</span><i>
«siamo tutti legati alla sorte» </i><span style="font-style: normal;">anche
se</span><i> «alcuni con una lenta catena d'oro, ed altri con una
catena stretta ed avvilente», </i><span style="font-style: normal;">dall’altro
egli afferma il bisogno di </span><i><span style="font-weight: normal;">«adeguarsi
alla propria condizione, lamentarsene il meno possibile, cogliere
tutti i vantaggi che essa presenta»</span></i>, perché <i>«non c'è
situazione tanto amara che l'equilibrio interiore non riesca a
cavarne qualche motivo di conforto».</i></span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">L’essere umano nei confronti del
destino è come un cane legato ad un carro; l’unica cosa sensata da
fare è accettare la propria sorte, evitando di opporsi ad essa,
perché anche se si decidesse di lottare contro il destino, si
verrebbe trascinati comunque, aggiungendo delle inutili sofferenze
alla propria esistenza: «<i>Il fato conduce colui che vuole
lasciarsi guidare; trascina colui che non vuole».</i></span></p>
<p lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Se da un lato è assurdo lottare contro
la sorte, dall’altro non bisogna commettere l’errore di
attribuire valore alle cose che dipendono da essa.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Quello di Seneca, quindi, è un appello
all’interiorità, con cui ciascun individuo può, in primo luogo,
tollerare il peso della vita, e, in secondo luogo, analizzare e
regolare la propria condotta, orientandola in direzione del
conseguimento della virtù.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Per quanto riguarda il dominio dell’uomo
sull’uomo, invece, si può ben dire che, tra gli stoici, Seneca fu
quello che più di tutti avversò le modalità di sfruttamento
disumane riservate dai padroni ai servi.</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Pur non arrivando a sostenere la
liberazione giuridica degli schiavi, giacché a suo avviso la vera
schiavitù è soltanto quella spirituale e non quella fisica che
riguarda il corpo, egli sostenne con forza un principio di
uguaglianza fra tutti gli esseri umani.</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Gli schiavi sono individui che vivono
nella stessa casa del loro padrone, sono degli amici umili, nonché
compagni di schiavitù rispetto alla sorte, la quale è la vera
padrona incontrastata delle vicende umane.</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Essi, in forza della loro umanità, hanno
pieno diritto ad essere trattati in modo dignitoso e possono
raggiungere la virtù tanto quanto i loro padroni.</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><span style="font-style: normal;">Dice
Seneca: </span><i>«Considera che costui, che tu chiami tuo schiavo,
è nato dallo stesso seme, gode dello stesso cielo, respira, vive,
muore come te! Tu puoi vederlo libero, come lui può vederti
schiavo».</i></span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Non bisogna giudicare un individuo in
base alle sue condizioni sociali, ma guardando alle sue azioni,
perché ciascuno è veramente responsabile soltanto rispetto a ciò
che compie; il mestiere, invece, viene assegnato dal caso.</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Ciò è ancor più vero se si pensa che
la sorte può in qualsiasi istante trasformare uno schiavo in un
padrone ed un padrone in uno schiavo, così come è accaduto, ad
esempio, al grande Platone, che è stato ridotto in schiavitù, pur
essendo ricco e stimato.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Anticamente tutti gli uomini erano uguali
e ciascuno di noi, se guarda ai suoi antenati, può trovare tanto
servi quanto nobili.</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">La vera nobiltà a cui bisogna mirare non
è quella materiale, ma quella interiore che può essere costruita
nella dimensione spirituale.</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Di conseguenza la vera schiavitù, la più
vergognosa di tutte, non è quella dovuta alle condizioni sociali, ma
quella morale esercitata in modo volontario, tipica di chi è
assoggettato al vizio.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Non è difficile scovare tra i cosiddetti
uomini liberi soggetti che sono schiavi della lussuria, dell'avidità,
dell'ambizione, della speranza e della paura.</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Vi sono poi consoli che sono servi di
vecchie signore; uomini ricchi che sono schiavi di ancelle; giovani
nobili sottomessi a pantomimi... e così via.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Possono quindi esistere schiavi che,
essendo liberi nell’animo, operano secondo virtù e padroni che,
pur essendo fisicamente liberi, sono più schiavi di coloro che
giudicano come tali.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Ecco spiegato perché, secondo Seneca,
non è tanto importante pretendere la liberazione degli schiavi dalla
loro condizione sociale, la quale a suo avviso è dettata dalla
sorte, quanto sostenere che i servi siano trattati in modo dignitoso,
consentendo che essi possano parlare liberamente, perfino quando si
tratta di criticare il loro padrone, e che possano sedere al tavolo
per mangiare assieme ad essi.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">In ambito politico, Seneca sostenne la
legittimità d’un governo monarchico.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Così come il cosmo intero è retto da
una ragione universale, anche l’impero è tenuto in piedi da un
principe.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Tra tutte le possibili costituzioni, la
monarchia è l’unica che rispecchia l’ordine naturale.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">L’ideale del sovrano che Seneca aveva
in mente era ben lungi dalla figura d’un tiranno malvagio.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Per guidare con saggezza l’impero,
operando secondo ragione, egli dev’essere in grado di esercitare un
perfetto autodominio.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">In particolare, il sovrano ideale
dev’essere in possesso della virtù della clemenza, una
disposizione d’animo che risulta tanto più ammirevole quanto
maggiore è il potere in mano a chi la esercita.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Ed infine, egli deve riuscire a
controllare l’ira, che è la malattia del tiranno, trattenendola
dentro di sé per impedire che prorompa all’esterno.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Degne di menzione sono anche le
riflessioni di Seneca nel campo dell’educazione.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Egli riteneva che il processo educativo
non dovesse terminare con la giovinezza ma che invece sarebbe dovuto
durare per tutto il corso della vita.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Lo scopo consiste nel costruire una
personalità che accolga il senso della giustizia, dell'eguaglianza e
della fraternità universale, opponendosi ad ogni forma di violenza,
crudeltà e corruzione.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Il mezzo per ottenere questo scopo è la
filosofia. Lo studio deve concentrarsi sulla morale, ponendo in
secondo piano sia gli aspetti teoretici che quelli
retorico-letterali.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">La lettura dei classici è raccomandata,
a patto che quest’attività non sia finalizzata all’ottenimento
dell’eloquenza, ma all’accrescimento della consapevolezza
rispetto a se stessi, all’umanità e al mondo.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Dura è la critica di Seneca mossa nei
confronti del metodo di insegnamento adottato nelle scuole
dell’epoca, a cui egli contestava l’inutilità, rispetto
all’ottenimento della virtù morale, della pratica di ripetere a
memoria le frasi più eleganti e sonore, e di contare le ricorrenze
delle forme verbali utilizzate dagli autori nelle loro opere.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Questo punto di vista fu trasferito da
Seneca anche nel suo modo di scrivere, caratterizzato da una prosa
elaborata e complessa che però si serviva di un linguaggio semplice
e colloquiale, riducendo l’utilizzo delle parole ricercate
all’essenziale.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Meno nota, ma assai interessante, è la
teoria medica sposata da Seneca.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Egli, infatti, intrattenne stretti
rapporti con gli esponenti della cosiddetta <i>scuola pneumatica;
</i><span style="font-style: normal;">essi</span><i> </i><span style="font-style: normal;">sostenevano
una dottrina nata dall'incontro tra le teorie mediche di Ippocrate e
la filosofia degli stoici.</span></span></p>
<p lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><span style="font-style: normal;">Secondo
questa scuola, salute e malattia dipendono dallo stato e dalle
reciproche interazioni del corpo con il fuoco vivificatore, vale a
dire lo </span><i>pneuma</i><span style="font-style: normal;">, un
termine tradotto da Seneca come </span><i>spirito</i><span style="font-style: normal;">
(</span><i>spiritus).</i></span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Il benessere si ha quando le qualità
elementari dei costituenti dell’essere umano si mantengono in uno
stato di equilibrio.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Lo spirito, ad esempio, che scorre
ovunque nel corpo, per far sì che quest’ultimo funzioni
correttamente, deve operare ad una certa temperatura, mantenendo una
tensione opportuna.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Dice Seneca: <i>«il nostro corpo non
trema di per sé, a meno che una qualche causa non faccia tremare
l'aria (spiritus) che vi circola». </i>
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Il flusso dello spirito è contratto
dalla paura; reso languido dalla vecchiaia; indebolito dalla rigidità
delle vene; paralizzato dal freddo; reso irregolare dalla febbre.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">Infatti:</span></span><i>
«fintanto che l'aria scorre senza ostacoli e normalmente, il corpo
non presenta tremore. Ma qualora si presenti qualcosa che impedisce
la sua funzione, allora, incapace di mantenere ciò che con la sua
energia teneva teso, scuote, indebolendosi, tutto quello che aveva
potuto sostenere quando era integra».</i></span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Una delle conseguenze più interessanti
della teoria medica degli pneumatici è che essa rende conto sia
delle malattie psico-somatiche che di quelle somato-psichiche.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Si tenga presente che in greco antico la
parola <i>sòma </i><span style="font-style: normal;">significa</span><i>
corpo, </i><span style="font-style: normal;">mentre il significato del
termine</span><i> psyché </i><span style="font-style: normal;">può
essere reso con il vocabolo moderno di</span><i> anima</i>.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Ciò significa che per Seneca i mali
dell’anima si riversano sul corpo e, viceversa, quelli del corpo si
trasferiscono all’anima.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Così, ad esempio, se lo spirito langue
le membra si trascinano a fatica, mentre uno stato d’ira può
essere provocato dalla fatica fisica o dall’insonnia.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Va da sé, quindi, che il rimedio
universale per ripristinare lo stato di salute di un essere umano
consista nel riconciliare il corpo con lo spirito, rispettando il
fondamentale equilibrio richiesto dalla coesistenza delle loro
qualità essenziali.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<h3 class="western" style="page-break-before: always;"><span style="font-family: georgia;">Le opere</span></h3>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">La vastissima produzione letteraria di
Seneca è composta da:</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">1) una decina di dialoghi raccolti in
dodici volumi, in cui l’autore affronta tematiche ti ordine morale
e religioso, così intitolati:</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<i><span style="font-family: georgia;">Ad Lucilium de providentia;</span></i></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<i><span style="font-family: georgia;">Ad Serenum de constantia sapientis;</span></i></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<i><span style="font-family: georgia;">Ad Novatum De ira in tre libri;</span></i></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<i><span style="font-family: georgia;">Ad Marciam de consolatione;</span></i></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<i><span style="font-family: georgia;">Ad Gallionem de vita beata;</span></i></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<i><span style="font-family: georgia;">Ad Serenum de otio;</span></i></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<i><span style="font-family: georgia;">Ad Serenum de tranquillitate animi;</span></i></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<i><span style="font-family: georgia;">Ad Paulinum de brevitate vitae;</span></i></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<i><span style="font-family: georgia;">Ad Polybium de consolatione;</span></i></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<i><span style="font-family: georgia;">Ad Helviam matrem de consolatione.</span></i></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">2) tre trattati, ovvero il <i>De
beneficiis</i>, il <i>De clementia</i> e le <i>Naturales quaestiones</i>,
di cui i primi due sono di carattere etico-politico mentre il terzo
si occupa di fenomeni naturali. In particolare, il contenuto di
quest’ultimo può essere intuito dai titoli dei sette volumi di cui
esso è a sua volta composto:</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<i><span style="font-family: georgia;">libro 1: I fuochi - Gli specchi;</span></i></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<i><span style="font-family: georgia;">libro 2: Lampi e folgori;</span></i></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<i><span style="font-family: georgia;">libro 3: Le acque terrestri;</span></i></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<i><span style="font-family: georgia;">libro 4: il Nilo - Neve, pioggia,
grandine;</span></i></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<i><span style="font-family: georgia;">libro 5: I venti;</span></i></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<i><span style="font-family: georgia;">libro 6: I terremoti;</span></i></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<i><span style="font-family: georgia;">libro 7: Le comete.</span></i></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">3) Centoventiquattro lettere, contenute
in una raccolta formata da venti libri e intitolata <i>Lettere a
Lucillo</i> (<i>Epistulae morales ad Lucilium</i>), composte
dall’autore con l’intento di realizzare una sorta di strumento
per la crescita morale dell’interlocutore, che sarebbe dovuta
avvenire mediante uno scambio epistolare.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />4) una decina di tragedie aventi per
soggetto la mitologia greca in cui l’autore infonde il suo ideale
etico: <i>Hercules furens; Troades; Phoenissae; Medea; Phaedra;
Oedipus; Agamemnon; Thyestes; Hercules Oetaeus; Octavia</i> (ritenuta
spuria).</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />5) <i>L'Apokolokyntosis, </i><span style="font-style: normal;">ovvero</span><i>
</i><span style="font-style: normal;">una parodia della divinizzazione
di Claudio decretata dal senato romano alla sua morte. Si tratta
dell’unica opera di carattere satirico attribuita a Seneca. Il
titolo è un neologismo ottenuto dall’unione dei termini greci
</span><i>apoteosi</i><span style="font-style: normal;"> (</span><i>Αποθέωση</i><span style="font-style: normal;">)
e </span><i>zucca</i><span style="font-style: normal;"> (</span><i>Κολόκυνθα</i><span style="font-style: normal;">),
volendo forse significare glorificazione di una zucca, o di uno
zuccone.</span></span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">6) Oltre ad una decina di epigrammi,
probabilmente spuri, vengono attribuiti a Seneca anche alcuni scritti
apocrifi, come nel celebre caso, già illustrato in precedenza, della
falsa corrispondenza con Paolo di Tarso.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">È noto inoltre, in base alle
testimonianze, che egli abbia composto degli ulteriori scritti, che
però sono andati perduti.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Di essi sono arrivati fino ai nostri
giorni soltanto i titoli e qualche citazione, che, tranne nel caso
dell’opera intitolata <i><span style="font-weight: normal;">De
matrimonio, </span></i><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">ampiamente
citata da San Girolamo, non ci consentono di ricostruirne in modo
accurato i contenuti. </span></span>
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><br /></p>
<h2 class="western" style="page-break-before: always;"><span style="font-family: georgia;">Gaio Musonio
Rufo</span></h2>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjR-2e7cInfet5YfTM2tqVA2ygv8CE4avLNvII8IBjF14LhLs1xwgPJB3YSr49DzERdDZFjSO1UwZSswzPEzqGvrh2h0mAui5f8-A0mG2RKLA3x5MN1iaVR7U37y5RGuSsTH9N6S4lktcY/s798/7_Musonio.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="500" data-original-width="798" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjR-2e7cInfet5YfTM2tqVA2ygv8CE4avLNvII8IBjF14LhLs1xwgPJB3YSr49DzERdDZFjSO1UwZSswzPEzqGvrh2h0mAui5f8-A0mG2RKLA3x5MN1iaVR7U37y5RGuSsTH9N6S4lktcY/s320/7_Musonio.jpg" width="320" /></a></div><br /><span style="font-family: georgia;"><br /></span><p></p><p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Gaio Musonio Rufo (Volsinii, 30 d.C.
circa – 100 d.C. circa), conosciuto anche come Musonio l'Etrusco o
il Socrate romano, fu uno dei maggiori esponenti del tardo stoicismo.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Al netto d’un paio di aneddoti, di cui
riferiremo più avanti, le notizie in merito alla sua vita sono
poche, incerte e di scarso interesse.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Quel poco che si sa in merito a ciò, è
dovuto principalmente alla testimonianza di Tacito, che lo cita in
alcuni passi dei suoi scritti.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">È noto che Musonio venne alla luce a
Volsinii, un’antica città etrusca successivamente distrutta dai
romani, sui cui ruderi venne rifondata l’attuale Bolsena.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Da adulto divenne cittadino di Roma ed
acquisì grande fama in virtù della rettitudine, dell’austerità e
dello zelo con cui predicava e praticava la propria dottrina
filosofica di stampo stoico.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Assieme al rigore, a completare il
carattere di Musonio concorrevano anche una grande bontà d’animo
ed una certa dose di genuina ingenuità.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Si dice che tra il 55 d.C. ed il 60 d.C.
egli fu a capo di un circolo filosofico-letterario e si dedicò anche
alla politica, sposando posizioni moderate.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">In particolare, fu vicino a Tito Maccio
Plauto, un commediografo romano considerato uno dei più prolifici e
importanti autori dell'antichità latina, al punto da seguirlo in
viaggio fino in Asia, dove quest’ultimo aveva deciso di recarsi
dopo esser stato condannato prima all’esilio e poi alla morte
dall’imperatore Nerone nel corso dell’azione repressiva collegata
alla congiura di Pisone.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Dopo la scomparsa del suo amico Plauto,
Musonio fece ritorno a Roma, ma nel 65 d.C. fu a sua volta condannato
all’esilio a Giaro, un’isoletta temuta ed inospitale situata nel
mar Egeo; la sua colpa, secondo l’accusa, consisteva nell’essere
un allievo di Seneca.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Fortunatamente questa disavventura durò
poco; è noto, infatti, dalla testimonianza del suo incontro con le
truppe flaviane di Antonio Primo, che Musonio nel 69 d.C. si trovasse
nuovamente a Roma, forse richiamato dall’imperatore Galba, con cui
sembra fosse in rapporti di amicizia.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">In quell’occasione, ovvero quando la
guerra civile scoppiata dopo la morte dell’imperatore Nerone stava
volgendo al termine, Musonio tentò un’improbabile opera di
pacificazione, di cui si ha notizia grazie alle seguenti parole
scritte da Tacito:</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><i>«S’era mescolato agli ambasciatori
Musonio Rufo, di ordine equestre, zelante filosofo e seguace dei
precetti dello stoicismo, ed in mezzo ai manipoli prendeva ad
ammonire gli uomini armati con le sue disquisizioni sui beni della
pace e sui mali casi della guerra. Ciò fu per molti motivo di
scherno; per la maggioranza, di fastidio. E non mancava chi l’avrebbe
spinto via o l’avrebbe calpestato, se, dietro consiglio dei più
equilibrati e fra le minacce di altri, non avesse deposto la sua
inopportuna esposizione di saggezza». </i>
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Fu così che a causa della sua fama di
uomo retto, Musonio ebbe salva la vita e, qualche anno più tardi, fu
escluso dalla cacciata dei filosofi romani decretata nel 71 d.C.
dall’imperatore Vespasiano. Successivamente, però, fu nuovamente
condannato all’esilio, per ragioni a noi sconosciute.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Si sa, infatti, che l’imperatore Tito
lo richiamò nuovamente a Roma. Ma da qui in avanti non si hanno più
notizie sulla vita di Musonio, fatta eccezione per l’informazione
contenuta in un’epistola redatta agli inizi del II secolo da Plinio
il Giovane, da cui si apprende che egli non era più tra i vivi.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Tra i discepoli più illustri di Musonio
è d’obbligo citare Epitteto, che, raccogliendo l’eredità
spirituale del suo maestro, sarebbe anch’egli diventato uno dei
massimi esponenti dello stoicismo romano.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Seguendo l’esempio del buon Socrate,
Musonio decise di non scrivere nulla, affidandosi unicamente alla
predicazione orale.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Se noi conosciamo le dottrine di questo
pensatore dobbiamo ringraziare un suo allievo di nome Lucio che, dopo
aver frequentato le conferenze del proprio maestro, decise di
trascriverle redigendo una raccolta di diatribe, di cui vi è traccia
nell'<i>Antologia</i> di Giovanni Stobeo.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Ricordiamo, per inciso, che la diatriba è
una peculiare forma di discussione filosofica molto apprezzata dai
cinici e dagli stoici, in cui il relatore, rivolgendosi ad un
pubblico di uditori, discute di tematiche etiche adottando uno stile
ironico, polemico e demistificatorio.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Pur trovandosi a Roma, Musonio impartiva
i suoi insegnamenti direttamente in greco, un linguaggio che ogni
cittadino romano ben istruito aveva cura di apprendere in quanto
considerato più adatto rispetto al latino per l’esercizio della
filosofia.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Si dice che egli parlasse in modo
figurato, utilizzando metafore e similitudini, paragonandosi ad un
medico ed utilizzando immagini tratte dal regno animale.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Secondo Musonio il compito del filosofo,
in qualità di educatore, consiste nel guarire gli esseri umani. In
particolare, la filosofia è un mezzo per conseguire lo scopo pratico
della virtù; quest’ultima, in estrema sintesi, consiste nell’arte
del vivere bene e onestamente.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">A tal fine, Musonio accentuò ancor più
di Seneca il carattere pratico e moralizzatore della filosofia,
rivendicando il primato della pratica rispetto agli aspetti
teoretici.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Così come l’artista, che non diventa
virtuoso nel dipingere quadri limitandosi a conoscere le questioni
teoriche dell’arte, ma esercitando con costanza la pittura, anche
per quanto riguarda l’ottenimento della virtù, più che allo
studio della teoria, bisogna guardare al suo esercizio.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><span style="font-style: normal;">Del
resto:</span><i> «Come potrebbe essere molto più importante sapere
la teoria in ogni questione, piuttosto che abituarsi ad agire secondo
la guida della teoria?»</i><span style="font-style: normal;"> dice
Musonio:</span><i> «Infatti l’abitudine conduce alla capacità di
agire, mentre la conoscenza della teoria porta alla capacità di
discorrere!».</i></span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">E ancora: <i>«È senz’altro vero che
la teoria collabora con la pratica, insegnando come si debba agire e
cronologicamente essa precede l’abitudine, poiché non è possibile
acquistare un’abitudine positiva se non secondo la teoria; ma per
importanza la pratica viene prima della teoria, dal momento che essa
è capace, più della teoria, di guidare l’uomo all’azione».</i></span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Con ciò Musonio non intendeva dire che
si sarebbero dovuti ignorare gli aspetti teorici, ma che bisognerebbe
dare ad essi la giusta dose d’importanza, cercando di ridurli al
minimo essenziale ed evitando di perdersi in sterili discussioni,
così da concentrarsi maggiormente sugli aspetti pratici.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">La stessa filosofia, se è vera, deve
basarsi su pochi assunti, autoevidenti e facilmente acquisibili. Ed
anche il suo insegnamento dev’essere votato alla chiarezza ed alla
semplicità.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Così Musonio, da un lato, ammonisce quei
filosofi che danno sfoggio della retorica come un vuoto orpello,
dimostrando d’esser privi del dono della sintesi, e dall’altro
redarguisce gli uditori che pretendono delle dimostrazioni pedanti,
perfino quando le cose sono di per sé evidenti:</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><i>«Non è degno di lode il filosofo che
ha bisogno di molte dimostrazioni per insegnare ai suoi discepoli, ma
quello che, con poche, riesce comunque a far arrivare i suoi uditori
là dove vuole»</i>.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">E ancora: <i>«Chiunque abbia sempre
bisogno di una dimostrazione, anche nel caso in cui la questione sia
chiara, oppure voglia che gli si dimostri con molti passaggi quello
che gli si potrebbe dimostrare con pochi, è in tutto e per tutto
stolto e ottuso».</i></span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Nonostante si dice che Musonio fosse
severissimo con i suoi allievi che commettevano errori nel campo
della logica, non si può evitare di ravvisare la grande distanza che
vi è tra i suoi interessi, eminentemente rivolti agli aspetti
etico-morali, con particolare riferimento all’esercizio della
virtù, e quelli dei pensatori della prima Stoà, che dedicavano
ampio spazio alla trattazione della fisica e della logica.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">A suo avviso, siccome l’essere umano è
costituito sia da un corpo che da un’anima, le tipologie di
esercizi che conducono alla virtù si suddividono in due tipologie:
quelli che riguardano il corpo e quelli che interessano l’anima:
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<i><span style="font-family: georgia;">«Dato che l'uomo non si trova a
consistere di sola anima e di solo corpo, ma di una certa qual
sintesi di questi due elementi, è necessario che chi fa esercizio si
prenda cura di entrambi, e maggiormente di quello migliore, come è
giusto, e cioè dell'anima; anche dell'altro, però, deve prendersi
cura, ammesso che nessuna parte costitutiva dell'uomo debba risultare
manchevole. In effetti, anche il corpo del filosofo dev’essere ben
preparato a svolgere i lavori del corpo, poiché spesso le virtù si
servono del corpo, quale strumento necessario alle attività della
vita».</span></i></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">In particolare, il corpo dev’essere
allenato a reggere il peso delle fatiche e delle difficoltà della
vita.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Lo scopo è di addestrarlo a sopportare
la sete, la fame, la privazione del piacere e ad essere
sufficientemente forte per svolgere un duro lavoro fisico.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Chiaramente questo genere di attività
coinvolge anche la parte animica, giacché senza la sua azione
vivificatrice il corpo non potrebbe neppure muoversi.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Ma l’esercizio proprio dell’anima
consiste nel discernere i beni dai mali, affinché si possano
conseguire i primi ed evitare, e/o sopportare, i secondi.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Si noti come queste tipologie di attività
siano intimamente connesse, giacché la pratica dell’una fortifica
l’altra, sostenendosi reciprocamente.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Infatti, dall’esercizio spirituale
consegue un incremento della capacità di affrontare la vita, mentre
la fortificazione del corpo pone le basi per un accrescimento delle
conquiste spirituali.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Musonio inizia così a delineare una
dicotomia tra ciò che è bene e ciò che è male, sostenendo che il
bene consiste nella virtù mentre il male in ciò che distoglie dal
suo conseguimento.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Riprendendo una celebre tesi socratica,
egli sostenne che l’essere umano tende spontaneamente al bene ma a
causa dell’ignoranza finisce per mettere in atto il male
confondendolo col bene.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Il compito del filosofo consiste nel
porre rimedio a questa ignoranza, riconducendo gli individui sulla
via della virtù.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Il problema è che alcune cose che
sembrano mali, in verità, sono beni e, viceversa, ciò che appare
come un bene, in realtà, è un male.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Si pensi, ad esempio, alle diete che
prevedono il consumo di alimenti di origine animale. L’essere umano
medio crede che per alimentarsi correttamente la carne sia
necessaria.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Se ciò accade è a causa dell’ignoranza:
infatti, non solo è possibile, ma è addirittura auspicabile,
mantenersi in forze ed in salute senza mangiare né carne, né altri
“alimenti” di origine animale.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Dice Musonio che l’alimentazione
carnivora è una pratica adatta agli animali selvatici; ma tra i
viventi l’essere umano è quello che più di tutti è imparentato
con gli dei.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Per questo motivo egli dovrebbe cercare
di imitarli in ambito alimentare.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Le divinità traggono energia dalle
brezze che si levano dalla terra e dall’acqua; dal canto suo,
l’essere umano dovrebbe assumere il nutrimento più leggero e puro.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">In questo modo anche l’anima ne
trarrebbe giovamento, divenendo migliore e più saggia.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">In particolare, la carne risulta pesante,
a causa della sua densità, ed impura, portando con sé l’energia
malefica legata all’uccisione dell’animale da cui essa deriva.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">La sua densità costituisce un
impedimento al pensiero ed alla meditazione, mentre le sue esalazioni
annebbiano l’anima.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">A riprova di ciò, sostiene Musonio, si
può osservare la relazione inversa che vi è tra l’intelligenza ed
il consumo di carne, così che i più lenti di ragione sono proprio
coloro che ne consumano in grandi quantità.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">La scelta vegetariana è quindi
nettissima e rappresenta una parte fondamentale della vita
filosofica: essa favorisce la salute del corpo e dell’anima, la
purezza della contemplazione, l’elevazione spirituale e
l’assimilazione alla divinità.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Pertanto, l’adozione di un regime
alimentare corretto può essere considerato a tutti gli effetti come
un esercizio per il corpo e per l’anima, finalizzato al
miglioramento di sé.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Tra le cose che appaiono beni, ma che in
realtà non lo sono, Musonio annovera anche il piacere, la ricchezza
e la vita; nell’elenco di ciò che appare come un male, senza
esserlo, egli pone la fatica, la povertà, l’esilio, la vecchiaia e
la morte.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><i>«Mi è possibile affermare»</i>,
argomenta Musonio, <i>«che, chi non vuole faticare, si autocondanna
subito a non essere degno di alcun bene, poiché i beni noi li
acquistiamo tutti con fatica».</i></span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Si pensi ora ad un uomo che viene
cacciato dalla sua città natia: in che modo l’esilio può scalfire
la sua virtù? Egli non fa ancora parte della Terra?
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Dice Musonio: <i>«La patria comune di
tutti gli uomini non è forse il mondo, come riteneva Socrate?
Cosicché, non si deve pensare di essere esiliati veramente dalla
patria, se ci si allontana dal luogo in cui si è nati e cresciuti,
ma soltanto di ritrovarsi privi di una certa città, specialmente se
ci si reputa una persona ragionevole. Chi, infatti, è tale non onora
né disprezza una terra come fosse causa di felicità o di
infelicità, ma pone tutto quanto in se stesso e si considera un
cittadino della città di Zeus, che consiste, insieme, di uomini e di
dei».</i></span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">L’essere umano è un cittadino del
mondo fisico ma fa anche parte alla città metafisica di Zeus; ciò
che conta si trova nella sua interiorità.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">La città di Zeus, patria comune
spirituale dell’umanità, è una sorta di modello ideale, in cui
l’aspetto divino simboleggia il miglior modo di vivere, ovvero la
piena realizzazione della virtù.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Per questo motivo, nessun individuo può
essere veramente esiliato e non c’è modo di riuscire a sottrarre
ad un essere umano quelle cose che sono davvero importanti.</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Così come l’esilio, anche la povertà,
la vecchiaia e la malattia, non devono distogliere l’essere umano
dal conseguimento della virtù; qualora simili condizioni si
verificassero, nel corso dell’esistenza, le si dovrebbe accettare e
sopportare.</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Altre qualità che non dovrebbero mancare
in ogni individuo sono l'equità, il coraggio, la giustizia e
l'onestà.</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Ancor più in generale, si può dire che
per Musonio ogni cosa che concorre all'autosufficienza psicofisica e
alla liberazione dalle passioni, andando così a forgiare un soggetto
che bada e basta a se stesso, forte del suo inattaccabile codice
morale, fosse ben accetta.</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Egli riteneva anche che tra uomo e donna
non vi sia differenza, in relazione al raggiungimento della virtù,
giacché: <i>«tutti quanti per natura, siamo fatti per vivere
irreprensibilmente e rettamente: non l'uno di noi sì, e l'altro no.
Una prova importante di questo è che i legislatori prescrivono a
tutti indistintamente ciò che si deve fare e proibiscono ciò che
non si deve, senza fare eccezione per nessuno che disubbidisca o
sbagli, sottraendolo così alla pena: nessuno, né giovane, né
vecchio, né forte, né debole, né qualsivoglia si sia».</i></span></p>
<p lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Per quanto riguarda il commettere
ingiustizia, Musonio sostenne la tesi socratica secondo cui sarebbe
conveniente subire un sopruso piuttosto che commetterlo.</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">E non è un caso se egli arrivò
addirittura a predicare la pace, l’amore ed il perdono tra gli
uomini, sposando dei precetti morali che piacquero ai seguaci del
cristianesimo.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Perdonare chi ci ha offeso è un atto
positivo e fecondo; in quanto esseri umani si ha il dovere di evitare
di fare del male agli altri, di aiutare i bisognosi e di andare
incontro a coloro che commettono degli errori.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Si dice che Musonio violò il suo
precetto, secondo cui non si sarebbe dovuta intentare causa neppure
per difendere se stessi dalle ingiurie ricevute, soltanto in una sola
occasione.</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Ma lo fece per riabilitare la memoria di
un suo amico che, qualche anno addietro, era stato condannato a morte
a causa di una falsa testimonianza.</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Dice Tacito che: <i>«Musonio Rufo
attaccò Publio Celere, accusandolo di aver attaccato Barea Sorano
con una falsa testimonianza. Evidentemente con quell’accusa si
rinnovavano gli odi delle delazioni. Ma l’accusato, vile e
colpevole, non poteva essere difeso: di Sorano era santa la memoria;
Celere, che faceva professione di sapienza, testimoniando contro
Barea, aveva tradito e violato l’amicizia».</i></span></p>
<p lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Nell’ambito sociale Musonio esaltò il
valore del matrimonio al punto da porlo alla base della società:
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<i><span style="font-family: georgia;">«La cosa più importante in un
matrimonio è la comunanza di vita e la generazione dei figli.
Infatti lo sposo e la sposa devono unirsi l’uno all’altra,
generare insieme e considerare tutto in comune, nulla come proprio,
neppure il corpo stesso. E grande evento è la generazione di un
essere umano che questo giogo procura. Ma per lo sposo non basta
questo soltanto, che invero potrebbe risultare anche al di fuori del
matrimonio, da altre unioni, come anche gli animali si uniscono tra
loro. Bisogna invece che nel matrimonio abbia luogo una completa
comunanza di vita e una reciproca sollecitudine dell’uomo e della
donna, sia nella salute, sia nella malattia, sia in qualsiasi
circostanza. […] Quando dunque tale sollecitudine è completa, e
gli sposi che convivono se la donano compiutamente in modo reciproco,
facendo a gara per vincersi l’un l’altro, questo matrimonio
funziona come si deve ed è degno di emulazione, perché simile
unione è bella».</span></i></p>
<p lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Da un punto di vista pratico, secondo
Musonio il miglior modo di vivere per conseguire la virtù consiste
nel dedicarsi all’agricoltura.</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">In particolare, la coltivazione della
terra è il mestiere che più si addice alla figura del filosofo.</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">L’agricoltura, infatti, costringe
l’individuo a vivere secondo natura, assecondandone i ritmi, e a
praticare un faticoso esercizio psico-fisico, ma in cambio di ciò
assicura l’autosufficienza.</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<i><span style="font-family: georgia;">«La terra ricambia con i frutti più
belli e più giusti coloro che si prendono cura di essa, dando molte
volte tanto quel che riceve ed offrendo grande abbondanza di tutto
quanto è necessario per vivere a chi ha la volontà di faticare. E
tutto questo con decenza, nulla di ciò con vergogna».</span></i></p>
<p lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Infatti, secondo Musonio: <i>«non aver
bisogno di un altro per le proprie necessità è molto più dignitoso
che l’averne bisogno».</i></span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Di conseguenza, l’umile pratica del
lavoro nei campi può essere considerata un’attività degna d’un
uomo libero, giacché grazie ad essa egli è in grado di esercitare
il governo di sé e di rendersi indipendente dagli altri.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Ma il lavoro della terra non dev’essere
d’impedimento all’attività filosofica; per questo Musonio, tra
tutte le attività agricole, predilige la pastorizia, così che il
corpo non si affatichi troppo ed al filosofo resti del tempo libero
per meditare ed insegnare.</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Attorno ad esso verrebbe così a formarsi
una comunità di agricoltori, che condividono la medesima spinta
verso la ricerca spirituale.</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><span style="font-style: normal;">Del
resto: </span><i>«di coloro che veramente amano la filosofia, non
c’è nessuno che non desidererebbe vivere in campagna con un uomo
virtuoso, anche se il podere dovesse essere particolarmente poco
accogliente, sapendo che ricaverà grandi guadagni da questo
soggiorno, grazie alla vita in comune con il maestro notte e giorno,
perché sta lontano dai mali della città che sono impedimento al
filosofare».</i></span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><br /></p>
<h2 class="western" style="page-break-before: always;"><span style="font-family: georgia;">Epitteto di
Ierapoli</span></h2>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhK9fPV_FfWGXKEoGDFQZkFfgYt2zblqVI8O8I52FpDDYTuwY1PIanY_tWPEJcmHqnpjr3mDlRGDrQJ8U3c1LHIFIxv3rs0O_FDYr-NkfeV-rgKhwXxW1zTvFBVuRqwAtTY6AJ1u5hIV8g/s811/8_Epitteto.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="500" data-original-width="811" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhK9fPV_FfWGXKEoGDFQZkFfgYt2zblqVI8O8I52FpDDYTuwY1PIanY_tWPEJcmHqnpjr3mDlRGDrQJ8U3c1LHIFIxv3rs0O_FDYr-NkfeV-rgKhwXxW1zTvFBVuRqwAtTY6AJ1u5hIV8g/s320/8_Epitteto.jpg" width="320" /></a></div><span style="font-family: georgia;"><br /></span><p></p><p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Epittèto (Ierapoli di Frigia 50 d.C.
circa – Nicopoli d'Epiro 130 d.C. circa), conosciuto anche come lo
<i>schiavo filosofo</i>, fu uno dei più importanti esponenti dello
stoicismo di epoca romana.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Nato da una coppia di schiavi nella città
di Ierapoli, Epitteto ereditò il “mestiere” dai suoi genitori e,
perlomeno nella prima fase della sua esistenza, fu anch’egli
costretto alla schiavitù.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">A riprova di ciò, si sappia che il suo
stesso nome, o meglio il suo soprannome, ovvero<i> Ἐπίκτητος</i>
(<i>Epíktētos</i>), può essere tradotto dal greco antico con il
significato di <i>“colui che è stato acquistato”</i>.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">È noto con certezza che Epitteto, in
giovane età, prestasse servizio sotto Epafrodito, un ex schiavo che
da liberto era divenuto un ricco e potente funzionario
dell’imperatore Nerone.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Si dice anche che il suo nuovo padrone
gli concesse il privilegio d’istruirsi, forse per renderlo un
precettore di alto livello, ma che, in compenso, si divertisse a
torturargli una gamba.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Epitteto accettava con indifferenza i
soprusi del suo padrone limitandosi a fargli notare, con toni pacati,
che, prima o poi, se avesse continuato a torturarlo, gli avrebbe
causato una frattura; una previsione che, come ribadì lo stesso
schiavo al suo torturatore, con altrettanta tranquillità d’animo,
si rivelò incontestabilmente esatta.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Ad onor del vero, bisogna dire che
l’aneddoto relativo alla gamba di Epitteto fu probabilmente
inventato col duplice intento d’illustrare, da un lato, la dottrina
stoica che predicava l’indifferenza rispetto ai mali del corpo e,
dall’altro, di giustificare la sua nota zoppia.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Un difetto, quest’ultimo, che in realtà
potrebbe aver avuto un’origine accidentale o naturale, giacché si
dice anche che lo schiavo filosofo fosse stato gracile e malaticcio
sin dalla tenera età.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">In ogni caso, fu grazie ad Epafrodito che
Epitteto ebbe modo di frequentare a Roma le lezioni dello stoico
Musonio l’Etrusco, scoprendo così la sua innata vocazione per la
filosofia.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Giunto ormai a maturazione filosofica, lo
schiavo filosofo divenne a sua volta liberto. Ciò accadde per motivi
che ci sono sconosciuti, forse sotto il governo di Tito o, al più,
di Vespasiano.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Come suo primo atto da uomo libero,
Epitteto prese ad insegnare filosofia nella città di Roma.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">In questo periodo egli acquisì prestigio
sociale, pur continuando a vivere in modo appartato, conducendo una
vita umile e disinteressata al denaro.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Successivamente però, avendo criticato
la svolta autocratica compiuta da Domiziano, fu cacciato da Roma non
più tardi del 94 d.C. con uno dei provvedimenti con cui l’imperatore
mise al bando i filosofi dalla città.
</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Trasferitosi a Nicopoli, nell'Epiro, fondò una vera e propria scuola
filosofica che riscosse un enorme successo.
</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Da qui in avanti le notizie sul resto della vita di Epitteto
scarseggiano.
</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
È noto che egli continuò ad operare a Nicopoli fino alla fine dei
suoi giorni, acquisendo una fama così grande da procurargli
l’amicizia e la stima dell’erede al trono Adriano.
</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Qualche decennio più tardi, quando ormai Epitteto non era più in
vita, il grande Marco Aurelio, filosofo stoico nonché imperatore
romano, lo ricorderà nei suoi scritti annoverandolo nell’elenco
dei suoi padri spirituali.</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Seguendo l’esempio di Musonio, anche Epitteto non si curò affatto
di mettere per iscritto il suo pensiero. E anche in questo caso, vi
fu uno scolaro disciplinato, lo storico Flavio Arriano, che ebbe la
felice idea di redarre un’opera in cui raccolse le lezioni del suo
maestro.
</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Nacquero così le <i>Diatribe</i>, uno scritto in otto volumi, di cui
quattro di essi si sono conservati fino ai nostri giorni.</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Estrapolando dalle lezioni di Epitteto le massime più significative,
Arriano compilò anche un fortunatissimo <i>Manuale</i>, anche noto
come <i>Enchiridion</i> (letteralmente "oggetto che si tiene in
mano"), di cui una delle traduzioni più celebri fu curata
niente di meno che da Giacomo Leopardi.</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Il carattere della filosofia di Epitteto ricorda molto da vicino
quello di Seneca: rispetto agli esponenti dell’antica Stoà, che si
occupavano approfonditamente anche di logica e di fisica, gli aspetti
morali assumono una maggiore importanza ed i toni religiosi risultano
fortemente accentuati.</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Secondo Epitteto Dio, ovvero il logos immanente che pervade ed ordina
ogni cosa nell’universo, è sia il padre degli dei che degli esseri
umani; egli è al tempo stesso intelligenza, scienza e bene.</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Dio è anche provvidenza, in quanto si prende cura non solo di tutte
le cose ma anche delle sorti di ciascun individuo in particolare.</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Egli è sia dentro il corpo che nell’anima, perciò l’essere
umano non è mai solo lungo il suo cammino.</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
La stessa vita non è altro che un dono di Dio; assecondare la
volontà divina significa, al tempo stesso, operare secondo ragione e
compiere il bene.
</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Pertanto, osservare il precetto divino è un dovere morale: essere
liberi significa adeguarsi spontaneamente all’ordine voluto da Dio.</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Dice Epitteto che il compito proprio dell’essere umano consiste nel
recitare nobilmente la parte che gli è stata assegnata; la scelta
della trama, invece, spetta alla divinità.</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Affinché l’esistenza scorra con serenità, non bisogna adoperarsi
per fare in modo che gli avvenimenti seguano i nostri desideri, ma
desiderare ciò che accade esattamente così come avviene.</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Alla luce di queste espressioni, non stupisce che anche nel caso di
Epitteto qualcuno tentò di alimentare l’opinione infondata secondo
cui questo pensatore aderisse segretamente al cristianesimo.</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
In realtà, la distanza tra il moralismo religioso dell’ultima Stoà
e la dottrina cristiana è incolmabile.</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Si pensi alla stessa concezione di Dio, delineata dagli stoici come
una sorta di principio fisico che opera nell’intimo delle cose in
modo perfettamente razionale e necessario, che ha ben poco a che fare
con l’idea della divinità elaborata ed adorata dai cristiani.</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
E si rifletta, inoltre, sul fatto che mentre per gli stoici l’essere
umano può raggiungere la virtù attraverso l’esercizio della
ragione ed una ricerca interiore individuale, secondo i cristiani la
via del bene è data all’umanità direttamente da Dio.
</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
In altre parole, né nella dottrina di Epitteto, né più in generale
nello stoicismo, v’è alcuna traccia del concetto di rivelazione.</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Al di là del tono religioso di Epitteto, in cui, al netto della
fortissima carica spirituale, vi è ben poco di originale, la parte
più bella e significativa della filosofia elaborata dallo schiavo
filosofo riguarda, senza alcun dubbio, le sue riflessioni in campo
etico e morale.
</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Secondo Epitteto tutto ciò che riguarda l’esistenza di un essere
umano può essere suddiviso in due gruppi: le cose che sono in suo
potere e quelle che invece non lo sono.</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;"><span style="font-family: georgia;">
Al primo gruppo appartengono la ragione, l’opinione, il desiderio,
l’impulso e la volontà dell’individuo, vale a dire gli atti
spirituali; al secondo, il corpo, gli averi, la reputazione e, più
in generale, quelle attività al di fuori del controllo
dell’individuo.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Secondo Epitteto: <i>«Tra le cose che
esistono, le une dipendono da noi, le altre non dipendono da noi.
Dipendono da noi: giudizio di valore, impulso ad agire, desiderio,
avversione, e in una parola, tutti quelli che sono propriamente fatti
nostri. Non dipendono da noi: il corpo, i nostri possedimenti, le
opinioni che gli altri hanno di noi, le cariche pubbliche e, in una
parola, tutti quelli che non sono propriamente fatti nostri».</i></span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">La differenza sostanziale tra le cose che
sono, e quelle che non sono, in nostro potere, è dovuta al fatto che
le prime sono libere per natura, ed in quanto tali non possono essere
né impedite né ostacolate, mentre le seconde sono schiave, giacché
sono cose che dipendono da altri, ed è per questo motivo che possono
ricevere impedimento.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Tutti i problemi esistenziali
dell’individuo scaturiscono dall’ignoranza rispetto a questa
distinzione fondamentale: felicità, libertà e virtù, possono
essere simultaneamente ottenute a condizione di desiderare soltanto
le cose di cui si può disporre.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Al contrario, chi decide di inseguire ciò
che non è in suo potere, rimetterà la propria esistenza nelle mani
degli altri, diventerà schiavo delle cose, andrà incontro a
delusioni e sarà infelice.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">La sua esistenza si ridurrà ad un
continuo affanno dovuto al vano tentativo di conseguire o evitare
cose ed eventi il cui verificarsi dipende dall’operato degli altri
o addirittura dal caso.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><span style="font-style: normal;">Dice
Epitteto: </span><i>«se credi che le cose che sono per natura in uno
stato di schiavitù siano libere e che le cose che ti sono estranee
siano tue, sarai ostacolato nell'agire, ti troverai in uno stato di
tristezza e di inquietudine, e rimprovererai dio e gli uomini. </i>
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<i><span style="font-family: georgia;">Se al contrario pensi che sia tuo solo
ciò che è tuo, e che ciò che ti è estraneo - come in effetti è -
ti sia estraneo, nessuno potrà più esercitare alcuna costrizione su
di te, nessuno potrà più ostacolarti, non muoverai più rimproveri
a nessuno, non accuserai più nessuno, non farai più nulla contro la
tua volontà, nessuno ti danneggerà, non avrai più nemici, perché
non subirai più alcun danno».</span></i></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Si comprende quindi come il fondamento
morale dell’etica di Epitteto risieda nell’abilità di discernere
tra tutte le cose quali sono in nostro potere e quali invece no.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Queste scelta di fondo, da cui discendono
in modo consequenziale le decisioni particolari legate alle singole
azioni di vita, va effettuata mediante il corretto uso della ragione.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">L’individuo può portare a termine
questo compito attraverso la <i><span style="font-weight: normal;">proairesi</span></i>,
vale a dire la facoltà razionale propria degli esseri umani che li
differenzia da tutti gli altri animali.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Analizzando le cose del monto egli dovrà
elaborare ed emettere un super-giudizio, ovvero un giudizio di un
giudizio: questa operazione cognitiva è indispensabile per
attribuire un senso alle esperienze sensibili, le quali, secondo
Epitteto, se considerate di per sé, risultano indeterminate.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Il guaio è che nell’emettere questi
super-giudizi si corre il rischio di commettere degli errori, che
possono ripercuotersi negativamente sull’esistenza dell’individuo.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Nel tentativo di discernere ciò che è
in nostro potere (le cose <i>proairetiche</i>) da cosa invece non lo
è (le cose <i>aproairetiche</i>), si può riuscire a stabilire
effettivamente come stanno le cose (<i>diairesi</i>), oppure si può
credere di una cosa che è in nostro potere, che non lo è, e di una
cosa che non è in nostro potere, che lo è (<i>controdiairesi</i>).</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Di conseguenza, mediante la proairesi
l’essere umano può assumere due tipologie di atteggiamenti: quello
che opera secondo diairesi e quello che agisce secondo
controdiairesi.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Per comprendere concretamente questi
concetti, si considerino i seguenti esempi, tratti dalle Diatribe di
Epitteto:
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">1) <i>«Oggi devo inevitabilmente morire.
Ne devo pure gemere?»;</i></span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">2) <i>«Domani devo essere
inevitabilmente imprigionato. Dovrò anche lamentarmi?»;</i></span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">3) <i>«Sono stato condannato all'esilio.
Chi mi impedisce di ridere, di essere di buonumore, di essere
sereno?».</i></span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Siccome morire, essere imprigionato ed
essere esiliato, sono attività che non dipendono dalla volontà
dell’individuo, al contrario del gemere, del lamentarsi, del
ridere... e così via, che invece sono attività spirituali sotto il
suo controllo, ne consegue che chi opererà <i>diaireticamente</i>
morirà senza gemere, andrà in prigione senza lamentarsi e verrà
condannato all’esilio essendo felice, mentre invece chi opererà
<i>controdiaireticamente</i> morirà gemendo, andrà in prigione
lamentandosi e verrà esiliato essendo infelice.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">In tal senso Epitteto enunciò il celebre
motto <i>«astieniti e sopporta», </i><span style="font-style: normal;">volendo
così sintetizzare la summa della sua morale, suggerendo di evitare
di occuparsi delle cose che non sono in nostro potere sopportandone
gli eventuali effetti negativi.</span></span></p>
<p lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Un altro errore che bisogna evitare di
commettere consiste nel ritenere che il bene ed il male alberghino
nell’insieme delle cose che non sono in nostro potere, quando in
realtà essi dipendono e sono legati esclusivamente alla classe delle
attività spirituali, ovvero a tutto ciò che dipende strettamente
dalla nostra volontà.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Ad esempio, non ha alcun senso
considerare la morte naturale come un bene o un male, poiché essa
non dipende da noi. <i>«La morte»</i>, infatti, <i>«non è nulla
di terribile (perché altrimenti sarebbe sembrata tale anche a
Socrate): ma il giudizio che la vuole tale, ecco, questo è
terribile!».</i></span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">La spiegazione del perché ciò avvenga è
presto detta: <i>«Non sono i fatti in sé che turbano gli uomini, ma
i giudizi che gli uomini formulano sui fatti». </i>
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><span style="font-style: normal;">Di
conseguenza, dice Epitteto:</span><i> «quando subiamo un
impedimento, siamo turbati o afflitti, non dobbiamo mai accusare
nessun altro tranne noi stessi, ossia i nostri giudizi». </i>
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Ma in verità vi è un ulteriore passo da
compiere per ottenere la completa saggezza: quello di riconoscere che
gli accadimenti non possono essere diversi rispetto a come si
verificano.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><span style="font-style: normal;">Per
questo Epitteto sostiene che:</span><i> «Incolpare gli altri dei
propri mali è tipico di chi non ha educazione filosofica; chi l'ha
intrapresa incolpa sé stesso; chi l'ha completata non incolpa né
gli altri né se stesso».</i></span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<h2 class="western" style="page-break-before: always;"><span style="font-family: georgia;">Marco Aurelio</span></h2>
<h3 class="western"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgufo4agAh-nOWHSDsO4iArbdb_VO5R2hN2-5jlpXW-7o5FsbCWrfJ4bWb_BYwTQkKWvxmPnk-YUBrl654ED7NU3om4_yqMhlwxEQKpqFFFuOWXLcove9g4t-Hvjfqvm7BIHwT9VafWoNg/s817/9_Marco_Aurelio.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="500" data-original-width="817" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgufo4agAh-nOWHSDsO4iArbdb_VO5R2hN2-5jlpXW-7o5FsbCWrfJ4bWb_BYwTQkKWvxmPnk-YUBrl654ED7NU3om4_yqMhlwxEQKpqFFFuOWXLcove9g4t-Hvjfqvm7BIHwT9VafWoNg/s320/9_Marco_Aurelio.jpg" width="320" /></a></div><span style="font-family: georgia;"><br /></span></h3><h3 class="western"><span style="font-family: georgia;">Biografia essenziale</span></h3>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">L’imperatore e filosofo romano Marco
Aurelio Antonino Augusto (Roma, 26 aprile 121 – Sirmio o Vindobona,
17 marzo 180) fu l’ultimo dei grandi esponenti del tardo stoicismo.</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Messo al mondo da un’illustre famiglia
di origine spagnola, ben presto il giovane Marco Aurelio rimase
orfano di padre e fu adottato dall’avo paterno Marco Annio Vero.</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Per questo motivo egli trascorse
l’infanzia sul colle Celio, uno dei sette colli su cui venne
fondata Roma, dove all’epoca dei fatti insisteva la domus nobiliare
di suo nonno.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Per volontà del bisnonno, Marco Aurelio
non frequentò le scuole pubbliche ma ricevette comunque
un’educazione ed un’istruzione degna d’un futuro imperatore,
potendo contare su di un gruppo di precettori di altissimo livello.</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Il suo percorso formativo comprese
lettere latine e greche, eloquenza, filosofia, scienze giuridiche e
perfino la pittura.</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Tra tutte queste discipline, Marco
Aurelio fu particolarmente attratto dallo studio della filosofia,
tanto è vero che, ad un certo punto, egli volle sperimentare
direttamente l’austerità dello stile di vita stoico, indossando un
ruvido mantello greco e dormendo a terra.</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Per far sì che il futuro imperatore
abbandonasse quest’ultima abitudine, dovette intervenire sua madre,
la quale, forse preoccupata dalla delicatezza della costituzione
fisica del figlio, riuscì in qualche modo a convincerlo
dell’opportunità di ritornate a dormire su di un comodo letto.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Tra i precettori che si occuparono della
formazione di Marco Aurelio citiamo:</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Diogneto, un pittore e filosofo greco
antico che lo avviò alla filosofia, insegnandogli a liberarsi dalla
superstizione attraverso l’uso della razionalità;
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Alessandro di Cotieno, un grammatico, tra
i più importanti studiosi omerici del suo tempo, che lo formò dal
punto di vista dello stile letterario;</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Trosio Apro e Tuticio Proculo, due
maestri di latino; Anino Macro, Caninio Celere ed Erode Attico, che
si occuparono d’insegnargli il greco;</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Marco Cornelio Frontone, un retore che,
così come Erode, era considerato uno degli oratori più stimati
dell'epoca;</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Apollonio di Calcide, un filosofo stoico
che gli trasmise l’essenza dello stoicismo, vale a dire l’ideale
dell’indipendenza, l’importanza della ragione e
dell'impassibilità;</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Claudio Massimo, un politico e filosofo
romano, che gli insegnò le virtù del senso del dovere,
dell'autocontrollo, dell'onestà, della gentilezza e della clemenza;</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">ed infine, Quinto Giunio Rustico,
considerato come il vero successore di Seneca, che completò la sua
formazione di carattere stoico.</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">È noto anche che il futuro imperatore
stimasse le dottrine di Epitteto, di cui venne a conoscenza leggendo
gli scritti composti da Arriano di Nicomedia.</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Tra tutti i suoi numerosi precettori,
Frontone fu quello con cui Marco Aurelio strinse i più profondi e
duraturi legami di amicizia.</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Degno di menzione è il fatto che nei
loro numerosi scambi epistolari essi non trattassero né di politica
né di alcun avvenimento storico che in qualche modo fosse rilevante
per l’impero, così come ci si sarebbe aspettati che avvenisse
nelle interazioni tra un futuro imperatore ed un console.</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Essi invece discutevano dei loro studi,
di ricercatezze stilistiche e dei rispettivi stati di salute; è noto
infatti che Marco Aurelio fosse cagionevole.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Non meno importante per il suo percorso
di crescita personale fu anche l’esempio dei suoi familiari: <i>«Mio
nonno Annio Vero mi è stato esempio di affabilità e mitezza. Mio
padre, di modestia e fermezza virile. Mia madre, di pietà religiosa
e liberalità».</i></span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Le virtù morali sviluppate da Marco
Aurelio non passarono inosservate; basti sapere che l’imperatore
Adriano volle fargli sposare la figlia di Lucio Ceionio Commodo,
ovvero dell’erede al trono da lui designato.</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Quest’ultimo però si ammalò e venne a
mancare, così Adriano individuò nella figura di Tito Aurelio Fulvio
Boionio Arrio Antonino (ai più noto come Antonino Pio) il suo nuovo
successore, facendogli promettere che egli avrebbe a sua volta
adottato sia il figlio del defunto Ceionio Commodo, ovvero Lucio
Vero, che Marco Aurelio, noto allora con il nome di Annio Vero.</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Non appena salì al trono, Antonino
esaudì la volontà del suo precedessore, e da quel momento in poi il
diciassettenne Annio Vero prese il nome di Marcus Aurelius Antoninus
con cui passò alla storia.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Questa seconda adozione favorì l’ascesa
sociale di quello che un giorno sarebbe diventato un imperatore
filosofo; negli anni successivi, infatti, Marco Aurelio bruciò le
tappe, ricoprendo incarichi pubblici sempre più importanti.</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Per prima cosa divenne questore e poi
ricevette il consolato all’età di diciotto anni, operando in
deroga alla norma che richiedeva il compimento del venticinquesimo
anno di età per ricoprire quei ruoli sociali.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Successivamente divenne responsabile
delle emissioni monetali imperiali e poi ufficiale dell’esercito
romano in una legione.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Antonino Pio chiese a Marco se fosse
disposto a recedere dal suo precedente patto matrimoniale, volendo
farlo accompagnare con la sua giovane e bellissima figlia Faustina
minore.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Egli accettò e dall’unione dei due
scaturirono un’amore sincero, che durò per tutta la loro vita, ed
una prole numerosissima, che avrebbe potuto contare ben 13 figli, se
solo alcuni di essi non fossero morti in giovane età.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Non per ultimo, l’imperatore reggente
gli attribuì anche il titolo di <i>Caesar</i>, rendendolo di fatto
il nuovo erede al trono designato.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Negli anni successivi, Marco Aurelio
affiancò Antonino Pio facendo tesoro dell’esperienza di buon
governo messa in atto dall’imperatore.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Nei ventitré anni del suo imperio,
infatti, Antonino Pio aveva fatto conoscere a Roma uno dei periodi
più prosperi e beati di tutta la storia romana, riuscendo a
guadagnare la stima e l’ammirazione del popolo.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Alla soglia dei settantacinque anni, la
salute dell’imperatore precipitò e da lì in avanti anche l’impero
si avviò al declino.</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Giunto ormai alla fine dei suoi giorni,
Antonino Pio fece trasportare la statua della Vittoria nella stanza
di Marco Aurelio, come segno materiale del trasferimento della
potestà imperiale.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Egli aveva scartato l’altro figlio
adottivo, Lucio Vero, perché quest’ultimo, a causa della sua
giovane età e del suo carattere, aveva dato prova di non essere in
grado di reggere un impero.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Il senato consacrò il nuovo <i>Princeps</i>
con i titoli di <i>Augustus</i>, <i>Imperator</i> e <i>Pontifex
Maximus; </i><span style="font-style: normal;">Marco Aurelio accettò
stoicamente il suo destino, sebbene si dice che inizialmente abbia
avuto un atteggiamento riluttante. </span>
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><span style="font-style: normal;">Egli,
però, decise di assumere la direzione della</span><i> Res publica
</i><span style="font-style: normal;">soltanto a condizione che il
fratello adottivo Lucio Vero ricevesse i suoi stessi onori: il senato
accettò la proposta e, per la prima volta, Roma fu governata
simultaneamente da due imperatori.</span></span></p>
<p lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Nonostante, in teoria, i due fratelli
avessero gli stessi poteri, in pratica, Marco Aurelio conservò una
chiara preminenza su Lucio Vero ed esercitò una maggiore autorità
rispetto ad esso.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Quest’ultimo si accontentò di recitare
un ruolo di secondo piano e nei confronti del fratello si comportò
con deferenza, obbedendogli così come avrebbe fatto un governatore
con un imperatore.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">L’intento di Marco Aurelio era quello
di seguire le orme del suo predecessore, agendo nel rispetto delle
antiche istituzione e ricercando il maggior bene dei sudditi.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">A tal fine, accrebbe l’autorità ed il
prestigio del senato, coinvolgendolo maggiormente nell’azione
governativa, e legiferò in senso umanitario, reprimendo gli abusi
delle autorità, curando la tutela dei minori e stabilendo norme più
benevole verso gli schiavi.</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">I buoni propositi di Marco Aurelio, la
sua vastissima formazione e le sue indiscusse qualità etico-morali,
però, non lo misero al riparo da una lunga e disgraziata serie di
rovinose calamità.</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Durante il suo governo il nuovo
imperatore dovette fronteggiare inondazioni, terremoti, pestilenze,
carestie, irruzioni, rivolte, persecuzioni e guerre. E non bastarono
di certo tutta la sua saggezza e la tenacia dei suoi sforzi a porre
rimedio a queste sventure che travolsero ed avviarono al declino
l’intero impero romano.</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Le notizie sulla morte di Marco Aurelio
sono incerte.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Si sa che nell’ultima fase della sua
vita l’imperatore era impegnato in una guerra contro i Marcomanni,
mentre un’epidemia di peste infuriava sullo stesso esercito romano.</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Sentendo vicina la morte, forse dovuta
proprio alla peste, Marco Aurelio convocò al suo capezzale il figlio
Commodo chiedendogli di concludere onorevolmente la guerra, affinché
non sembrasse che egli avesse tradito la Repubblica.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Nei giorni successivi accettò il suo
destino e da buon stoico quale era accelerò la sua dipartita
astenendosi dal mangiare e dal bere.</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Per sua volontà, le redini dell’impero
passarono nelle mani del figlio, che già lo affiancava nel suo
operato ormai da qualche anno.</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Una decisione, quest’ultima, assai
infelice, che fu fortemente criticata dagli storici dell’epoca,
giacché Commodo aveva già dato ampia prova di non essere
all’altezza di quel ruolo.</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Tale scelta, in forte contrasto col
grande senso del dovere dell’imperatore Marco Aurelio, fu forse
dettata dal timore di una rivolta sociale che sarebbe potuta
scoppiare se egli avesse privato il figlio del diritto al trono.</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Lo storico Lucio Cassio Dione omaggiò il
defunto imperatore con un elogio, ma evidenziò l’inopportunità
della scelta del suo successore con le seguenti parole:</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<i><span style="font-family: georgia;">«[Marco Aurelio] non ebbe la fortuna
che meritava, perché non era fisicamente forte e poiché dovette
affrontare, per la durata del suo regno, numerose difficoltà.
Proprio per questo motivo lo ammiro maggiormente, in quanto egli, in
mezzo a difficoltà insolite e straordinarie, non solo sopravvisse ma
salvò l'impero. Solo una cosa lo rese infelice, il fatto che, dopo
aver dato l'educazione migliore possibile al figlio, questi deluse le
sue aspettative. Questa materia deve essere il nostro prossimo
argomento, dato che da quel periodo dei Romani deriva oggi la nostra
storia, decaduta da un regno d'oro a uno di ferro e ruggine».</span></i></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Un’altra macchia imputata
all’imperatore filosofo fu quella di aver perseguitato i cristiani.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Sebbene considerasse i seguaci di Cristo
come dei fanatici, senza per questo mostrare disprezzo nei loro
confronti, all’atto pratico Marco Aurelio diede continuità alle
politiche indulgenti già adottate dai precedenti imperatori rispetto
alla pratica dei culti.</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">In realtà, più che alla volontà del
<i>Princeps</i>, la caccia ai cristiani che si verificò
effettivamente sotto il suo imperio, fu dovuta alla convinzione del
popolo che le numerose epidemie, carestie ed invasioni, che avevano
colpito duramente la Repubblica in quell’epoca, fossero imputabili
proprio ai seguaci di Cristo, i quali, negando gli dei, ne avrebbero
causato la collera.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">All’atto pratico, il principato di
Marco Aurelio fu la più evidente confutazione empirica della tesi
platonica secondo cui i mali non avrebbero abbandonato l’umanità
fintantoché una generazione di filosofi veri e sinceri non fosse
assurta alle somme cariche dello stato.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Marco Aurelio combinava un’invidiabile
conoscenza filosofica con un’ottima disposizione d’animo, ma
nonostante fosse un imperatore illuminato, nel senso nobile del
termine, non riuscì affatto ad eliminare i mali dalla società.</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Da ciò si evince che per raggiungere
questo ambizioso obiettivo non è sufficiente pretendere che soltanto
i governanti siano dei filosofi, ma semmai che sia necessario che
tutta l’umanità sia votata alla filosofia.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Nonostante tutte le vicissitudini che
dovette affrontare e sebbene sia stato anche (impropriamente) incluso
nell’elencato dei persecutori dei cristiani, alla luce di tutto il
suo operato, Marco Aurelio passò comunque alla storia come il quinto
dei cosiddetti <i>buoni imperatori</i><span style="font-style: normal;">.</span></span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<h3 class="western" style="page-break-before: always;"><span style="font-family: georgia;">Le opere</span></h3>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Nell’ultimo decennio della sua vita
Marco Aurelio redasse un’opera letteraria in dodici volumi
intitolata <i>A sé stesso</i> (in greco antico: Τὰ εἰς
ἑαυτόν, Tà eis heautón).</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Conosciuti anche come <i>Pensieri,
Meditazioni, Ricordi o Colloqui con sé stesso</i>, gli scritti di
Marco Aurelio, unici nel loro genere, vengono annoverati tra i
maggiori capolavori filosofici di tutti i tempi.</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Essi contengono una serie di ricordi,
riflessioni, massime e consigli che l’imperatore annotò al fine di
compiere una sorta di esercizio spirituale volto al proprio
auto-miglioramento:</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<i><span style="font-family: georgia;">«Evita i costumi dei Cesari; non
prender le costoro tinte, poiché così suole avvenire; ma conservati
semplice, buono, intero, grave, serio, amante del giusto, pio, mite,
cordiale, saldo nell'esercizio dei doveri. Sforzati di mantenerti
come ti vuole la filosofia. Venera gli dei. Abbi cura degli uomini.
La vita è breve. Unico frutto del viver sulla terra è la
disposizione alla santità, alla beneficenza».</span></i></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Lungi dall’essere un’opera
sistematica, in cui viene esposto un sistema di pensiero completo e
coerente, i <i>Colloqui con sé stesso</i> sono piuttosto una specie
di diario filosofico in cui l’autore risponde, caso per caso, alle
questioni sollevate dal proprio spirito, tentando di dissipare le
angosce dovute al dubbio ed al sentimento.</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Nonostante Marco Aurelio non si rivolga
ai lettori della sua opera, ma alla propria coscienza, e con ogni
probabilità non intendeva neanche pubblicare i suoi scritti di
carattere strettamente personale, chiunque può facilmente trovare in
essi degli insegnamenti di rara bellezza e dall’indiscusso valore
morale, giacché egli, annotando le sue riflessioni, riversò in esse
la summa della propria saggezza.</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Si consideri, a titolo di esempio, il
seguente passo, in cui l’autore esalta l’ideale stoico
dell’apatia, avvalendosi di una suggestiva immagine poetica:
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<i><span style="font-family: georgia;">«Sii come il promontorio contro cui
si infrangono incessantemente i flutti: resta immobile e intorno ad
esso si placa il ribollire delle acque. “Me sventurato, mi è
capitato questo!”. Niente affatto! Semmai: “Me fortunato, perché
anche se mi è capitato questo resisto senza provar dolore, senza
farmi spezzare dal presente e senza temere il futuro”. Infatti una
cosa simile sarebbe potuta accadere a tutti, ma non tutti avrebbero
saputo resistere senza cedere al dolore. Allora perché vedere in
quello una sfortuna, anziché in questo una fortuna?».</span></i></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<h3 class="western" style="page-break-before: always;"><span style="font-family: georgia;">Il pensiero</span></h3>
<p lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Per quanto riguarda la sua concezione
filosofica, si può sinteticamente dire che Marco Aurelio, al netto
di alcune tendenze eclettiche e di qualche elemento di novità, aderì
in modo sostanziale alle dottrine dell’ultima Stoà.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Di conseguenza nei suoi scritti si
ritrovano le tematiche classiche dello stoicismo tardo romano, si
pensi ad esempio all’accettazione del proprio destino, al senso del
dovere ed agli ideali dell’autosufficienza e dell’indifferenza.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Laddove vi è divergenza rispetto alla
visione ortodossa dell’ultima Stoà, traspare in modo chiaro
l’influenza subita da Marco Aurelio nei confronti di altri grandi
pensatori, come ad esempio Platone, Eraclito, Epicuro ed Epitteto, di
cui egli evidentemente conosceva e condivideva alcune visioni
filosofiche.</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Nel tentativo di risolvere i problemi
della vita, a cui egli era fortemente interessato, Marco Aurelio
accantonò sia la logica che la fisica, che invece avevano suscitato
grande interesse nell’antica Stoà.</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Non a torto si può sostenere che, tra
gli stoici, egli fu colui che più di tutti restrinse il campo
d’indagine, scegliendo di occuparsi principalmente di questioni
etiche e morali.</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Lungi dal riuscire a trovare delle
risposte definitive alle problematiche esistenziali, negli scritti di
Marco Aurelio si ravvisa una duplice tendenza allo scetticismo ed al
pessimismo, mentre non di rado la sua opera assume dei toni
malinconici e delle forti tinte religiose.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Il carattere delle sue riflessioni è
quello di un saggio stoico che sente sulle proprie spalle tutto il
peso del governo di un impero ormai prossimo ad un inesorabile
declino ed oltre a ciò, nel suo intimo, soffre anche per gli
accadimenti legati alle proprie vicissitudini personali.</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">In tal senso l’opera di Marco Aurelio
può essere interpretata come un tentativo di lenire le angosce e ad
il dolore dovuti alla propria sorte individuale e a quella collettiva
dell’umanità.</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Uno degli aspetti in cui egli fu
originale e si discostò dall’ortodossia stoica riguarda la visione
antropologica, con particolare riferimento alla natura dell’essere
umano.</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">I membri della prima Stoà avevano
sostenuto che l’uomo è formato dalla commistione di un corpo con
un’anima e che queste parti, pur compenetrandosi, siano entrambe
materiali.</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Marco Aurelio superò questo schema,
rinnegando il materialismo degli stoici, sostenendo che l’essere
umano in realtà scaturisce dall’unione della seguente triade di
principi costituivi:</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">1) il <i>corpo</i> (<i>soma</i>), che è
carne ed è responsabile delle percezioni sensibili;</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
</p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">2) l’<i>anima</i> (<i>psyché</i>), che
è pneuma, ovvero soffio vitale, la quale è il motore materiale del
corpo e presiede agli impulsi;</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">3) l’<i>intelletto</i> (<i>nous</i>),
ovvero la mente, che è spirito ed è in grado di produrre i
pensieri.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">L’essere umano, dunque, non è soltanto
corpo; esso è costituto sia da parti fisiche materiali (il corpo e
l’anima) che da una parte metafisica immateriale (lo spirito,
ovvero l’intelletto).</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Il suo principio dirigente, cioè
l’<i>egemonico</i>, si trova al di fuori dell’anima e dev’essere
identificato con il <i>nous</i><span style="font-style: normal;">
(intelletto-mente): è questo il vero “io” dell’essere umano.</span></span></p>
<p lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><span style="font-style: normal;">L’intelletto
è definito da Marco Aurelio anche come un </span><i>daimon</i><span style="font-style: normal;">,
vale a dire una guida donata direttamente da Zeus ad ogni individuo,
ponendoli a metà strada tra l’umano ed il divino.</span></span></p>
<p lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Il daimon, in definitiva, è ciò che
differenzia gli esseri umani dagli animali e dalle altre cose del
mondo, accomunandoli agli dei.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Per quanto riguarda la concezione della
realtà, Marco Aurelio riprese e reinterpretò la tesi dell’eterno
fluire di Eraclito, traendone la conclusione pessimistica che ogni
cosa, prima o poi, è destinata a dissolversi e a morire.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">La realtà viene paragonata ad un fiume
che scorre perennemente, in cui nulla resta immobile. Questa
incessante mutevolezza riguarda sia le forze che le cause e quindi
investe inevitabilmente anche le vicende umane.</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Si sente forte il bisogno d’una bussola
con la quale orientarsi nel mentre che si è costretti a solcare i
flutti della vita. E questa guida è data dalla filosofia:
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<i><span style="font-family: georgia;">«La durata della vita umana non è
che un punto e la sostanza è un flusso, e nebulose ne sono le
percezioni, e la composizione del corpo è corruttibile, e l'anima è
un turbine, e la fortuna imperscrutabile, e la fama cosa insensata. E
dunque, cosa c'è che possa guidare un uomo? Una cosa e solo una: la
filosofia».</span></i></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Due sono le tematiche che discendono
dall’assunto dell’incessante fluire, da cui Marco Aurelio è
particolarmente angosciato: la nullità delle cose e la morte fisica
dell’essere umano.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Non c’è nulla tra le cose della vita
che non sia condannato alla monotonia, alla caducità, alla
dissoluzione e all’insignificanza, ovvero alla sua sostanziale
nullità.</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Di conseguenza, senza una corretta
visione del mondo, l’esistenza stessa rischia di perdere di
significato.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Del resto, l’essere umano è condannato
dalla natura alla morte e perfino gli sforzi per guadagnarsi la fama
e la memoria, in definitiva, risultano insensati, in quanto anch’essi
saranno inevitabilmente vanificati dallo scorrere del tempo:</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<i><span style="font-family: georgia;">«Colui che è abbagliato dalla fama
che può lasciare dopo la morte non pensa che ciascuno di quelli che
si ricorderanno di lui morrà a sua volta e che altrettanto accadrà
ai loro successori nella vita, finché non si estinguerà quella fama
tutta intera, dopo essere passata attraverso alcuni esseri, la cui
vita appena cominciata è destinata ad estinguersi».</span></i></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">E questo è ciò che accade a chi riesce
a distinguersi dalla massa, perché a tutti gli altri spetta una fine
ancor più tragica: <i>«Il nome di coloro che furono un giorno
illustri diventa oscuro; tutte le cose svaniscono ed un completo
oblio ben presto le avvolge. Ed io parlo di coloro che brillarono già
d’un meraviglioso splendore. Perché per gli altri, appena morti,
nessuno li conosce, nessuno li ricorda». </i>
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Che cosa è, dunque, l’immortalità
della nostra memoria? La risposta è nettissima: <i>«Una vanità».</i></span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Vi è però una speranza: secondo Marco
Aurelio, infatti, lo stoicismo rappresenta la dottrina che, con la
sua visione panteistica ed il suo senso del dovere morale, è in
grado di riscattare l’individuo dall’apparente insensatezza della
vita e dalla vanità di tutte le cose, restituendo senso e
significato all’esistenza umana.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Per quanto riguarda la morte, è
importante che, per prima cosa, gli individui diventino consapevoli
della loro natura mortale: <i>«bisogna ormai, una buona volta, che
ti renda conto di quale mondo sei parte, che capisca di quale realtà
che governa il mondo sei efflusso e che un limite di tempo ti è
fissato». </i>
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">In secondo luogo, si deve cercare di non
disprezzare la morte ma di accoglierla di buon grado, perché
anch'essa è un ente tra quelli che la natura vuole.</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">In terzo luogo, bisogna realizzare che la
durata della vita non è importante e che la determinazione della sua
lunghezza non rientra nelle facoltà dell’individuo:
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><i>«Uomo, sei stato cittadino in questa
grande città: che ti importa se per cinque anni o per cento? Quel
che è secondo le leggi ha per ognuno pari valore. Che c'è di grave
allora se dalla città ti espelle non un tiranno o un giudice
ingiusto, ma la natura che ti ci aveva introdotto? (...) A stabilire
che il dramma è completo infatti è chi allora fu responsabile della
composizione, ora del dissolvimento; tu invece non sei responsabile
né dell'una né dell'altro. Quindi parti sereno: chi ti congeda è
sereno».</i>
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Ed infine, sebbene è inevitabile e
certissimo che la morte fisica tocchi ogni essere umano, si deve
considerare che ciò che accadrà veramente dopo di essa è un
qualcosa d’incerto:
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<i><span style="font-family: georgia;">«Ippocrate stesso, dopo aver curato
molti morbi, ammalatosi, morì. I Caldei predissero le morti di
tanti, e poi il destino li catturò. Persino Alessandro, Pompeo e
Gaio Cesare, dopo che ebbero valorosamente conquistato intere città,
dopo che ebbero sbaragliato molte migliaia di cavalieri e fanti,
abbandonarono la vita. Eraclito, una volta che ebbe speculato in tale
(mirabile) maniera riguardo alla conflagrazione del cosmo, allorché
le sue viscere si riempirono d'acqua, spalmatosi di letame, morì. I
pidocchi uccisero Democrito, i pidocchi d'altro genere Socrate. E
allora? Ti sei imbarcato, hai navigato, sei approdato: sbarca,
dunque. Se sarà per un'altra vita, di certo non troverai colà nulla
privo di dèi. Se, invece, sarà nella condizione in cui nulla più
percepirai, infine cesseranno per te piaceri e dolori».</span></i></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Secondo Marco Aurelio tre sono le
possibilità rispetto alla morte:
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">nel caso sia vera la teoria
materialistica degli atomi, avverrà la dispersione dei costituenti
dell’individuo nell’universo (1);
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">nel caso dovesse risultare corretta la
concezione panteistica, o si verificherà uno spegnimento dell’anima
individuale (2) o un suo trasferimento, entro un altro essere vivente
o in seno all’anima del mondo (3).
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Ma a questo punto il problema dell’esatta
determinazione del destino dell’anima dopo che essa si è separata
dal copro passa in secondo piano e viene lasciato in sospeso.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">La dipartita del padre subita in giovane
età, e la scomparsa prematura di molti dei suoi figli, spinsero
Marco Aurelio ad interrogarsi sul tema della morte anche in relazione
alla perdita dei propri cari.</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Secondo l’imperatore filosofo, per
sopportare le sofferenze legate alla separazione dalle persone a cui
si è sentimentalmente legati, bisogna rivedere il proprio
atteggiamento: invece di pretendere l’impossibile, ovvero che chi
amiamo non sia soggetto alla morte, bisogna essere pronti
all’eventualità che essi vengano a mancare prematuramente: <i>«Uno
prega: “che io non debba perdere mio figlio!”; ma tu devi
pregare: “che io non tema di perderlo!”».</i></span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Più in generale, si può dire che la
ricetta universale per risolvere tutti i mali della vita, proposta
dagli stoici e sposata anche da Marco Aurelio, consiste
nell’introspezione, ovvero nel ritirarsi dell’anima in se stessa
per praticare la meditazione interiore:
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<i><span style="font-family: georgia;">«Volgi subito lo sguardo dall'altra
parte, alla rapidità dell'oblio che tutte le cose avvolge, al
baratro del tempo infinito, alla vanità di tutto quel gran rimbombo,
alla volubilità e superficialità di tutti coloro che sembrano
applaudire... Insomma tieni sempre a mente questo ritiro che hai a
tua disposizione, in questo tuo proprio campicello».</span></i></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><span style="font-style: normal;">E
ancora:</span><i> «Guarda dentro di te. Dentro è la fonte del bene,
che sempre ha il potere di sgorgare, a condizione che tu sempre
scavi».</i></span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Esercitando in modo opportuno le facoltà
proprie dell’intelletto, lo spirito umano può essere invincibile.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Infatti: <i>«Le cose, di per se stesse,
non hanno alcun contatto con l'anima, non hanno accesso all'anima e
non possono né modificarla né muoverla, ma solo essa può
modificare e muovere se stessa e far sì che gli accidenti esterni
siano per lei tali quali i giudizi che stima giusto formulare su di
essi». </i>
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">In altre parole, l’egemonico, che è il
vero io dell’essere umano, non può essere scalfito in alcun modo;
se esso non vuole, non c’è nulla che possa ostacolarlo,
danneggiarlo o colpirlo, né il ferro, né il fuoco, né la violenza
fisica.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Ciò che può affliggere lo spirito sono
le false opinioni che egli stesso formula e a cui sceglie di
attribuire importanza: <i>«Tutto è opinione, e questa è in tuo
potere. Elimina dunque, quando vuoi, l'opinione, e come per chi abbia
doppiato il promontorio, anche per te ci sarà gran bonaccia, quiete
assoluta e un golfo al riparo dalle onde».</i></span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Ad esempio: <i>«Non dire a te stesso
niente più di quanto le rappresentazioni che più contano ti
comunicano. Ti è stato annunciato che un tale parla male di te?
Questo è l'annuncio fatto. Però che tu ne abbia avuto un danno non
si trova nell'annuncio».</i></span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Pertanto, chiunque riesca ad esercitare
il proprio intelletto in modo retto ed a conservarlo dalla corruzione
spirituale, avrà trovato un rifugio sicuro che lo proteggerà da
qualsiasi vicissitudine, conseguirà inoltre la pace assoluta e vivrà
un’esistenza degna di un vero essere umano.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><span style="font-style: normal;">Gli
individui, dice Marco Aurelio:</span><i> «Van cercando ritiri alla
campagna, alla marina, sui monti, e tu stesso suoli desiderare
siffatti luoghi; ma non c'è miglior ritiro, e più tranquillo, di
quello che l’uomo trova in se stesso, nella propria anima. Concedi
dunque spesso a te questo rifugio, e rinnovella quivi te stesso... E
soprattutto non agitarti, non aver grandi desideri, ma cerca d’essere
libero, e di considerare le cose virilmente, da uomo, da cittadino,
da essere mortale. E tra le considerazioni che farai, tieni sempre
davanti queste due: la prima, che le cose materiali non toccano
l'anima e, stando al di fuori di essa, non la possono agitare. I
turbamenti vengono tutti dall'idea interna. La seconda, che tutte le
cose che tu vedi si trasformano, e, mentre tu le vedi, ecco già più
non sono. A quante trasformazioni tu hai preso parte! Il mondo non è
che mutamento, la vita non è che apparenza».</i></span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">La meta da raggiungere consiste
nell’<i>adiaforia</i><span style="font-style: normal;">, vale a dire
nel conseguimento di uno stato mentale di serena indifferenza
rispetto a ciò che si trova al di là della sfera entro cui
l’individuo può effettivamente esercitare la propria influenza.</span></span></p>
<p lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><span style="font-style: normal;">Essa è
resa possibile dall’accettazione razionale dell’ordine naturale
di cui si è parte e dall’assenza di giudizio rispetto agli eventi:
</span><i>«Consegnati spontaneamente a Cloto [la tessitrice che fila
lo stame della vita], lasciando che ti intrecci con qualsiasi fatto
voglia». </i>
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Così come Epitteto, anche Marco Aurelio
suggerisce di utilizzare la ragione per discernere ciò che è in
nostro potere da ciò che non lo è, così da concentrarsi su ciò
che può effettivamente essere cambiato ed accettare le cose che
invece non possono essere alterate.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><span style="font-style: normal;">Bisogna
inoltre evitare di commettere l’errore di suddividere le cose in
buone o cattive, desiderabili o indesiderabili, giacché: </span><i>«La
morte, la vita, la fama, l'infamia, il dolore, il piacere, la
ricchezza, la povertà, tutto ciò tocca ugualmente a buoni e
cattivi, non essendo queste cose né belle né brutte; e, dunque,
neppure beni o mali».</i></span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Il bene ed il male, infatti, secondo
Marco Aurelio, sono tali soltanto in senso morale e di conseguenza
non v’è ragione di attribuire queste qualità alle cose che sono
determinate dalla natura ed in cui ciascun individuo incappa, oppure
no, a seconda del proprio destino.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Le riflessioni sul come ci si debba
comportare nei confronti degli altri esseri umani per conseguire il
bene morale, rappresentano il punto più elevato della concezione
filosofica di Marco Aurelio: egli proclamò la parentela di tutti gli
uomini ed affermò che essi avrebbero dovuto amarsi gli uni con gli
altri in modo incondizionato.
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Tutti gli individui condividono la
medesima ragione e fanno parte di un’unica città. Il loro compito
consiste nell’operare il bene, sia verso se stessi che nei
confronti della società, e tutto ciò sarebbe dovuto avvenire in
modo disinteressato, vale a dire come fine in sé, in quanto la
benevolenza ed il mutuo supporto sono dei compiti propri connaturati
agli esseri umani.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Queste tesi sono una diretta conseguenza
del credo panteistico posto a fondamento della dottrina stoica
professata dell’imperatore filosofo, nel senso che ora andremo a
precisare.</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Egli, infatti, sosteneva che: <i>«Una
sola è la luce del sole anche se interrotta da muri, montagne e
infiniti altri ostacoli. Una sola è la sostanza universale, anche se
è divisa in infiniti corpi di specifiche qualità. Una sola è
l'anima, anche se è divisa e circoscritta in infinite nature e
realtà individuali. Una sola è l'anima intelligente, anche se dà
l'impressione di trovarsi divisa».</i>
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><span style="font-weight: normal;">E
ancora:</span><b> </b><i><span style="font-weight: normal;">«Tutte le
cose sono reciprocamente intrecciate, il loro legame è sacro e quasi
nessuna cosa è estranea ad un’altra. Si trovano, infatti,
armonicamente ordinate e insieme danno ordine e bellezza al medesimo
mondo. E quest’ultimo è unico, formato da tutte le componenti,
unico è il dio che le attraversa tutte quante, unica la sostanza e
unica la legge, la ragione comune a tutti i viventi intelligenti,
unica la verità, se è vero che una sola è la perfezione dei
viventi aventi medesima natura e partecipanti alla medesima ragione».</span></i></span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">Di
conseguenza:</span></span><b> </b><i><span style="font-weight: normal;">«Se
l'intelligenza è comune agli uomini, pure la ragione, che ci rende
ragionevoli, è a tutti comune. Se questo risponde a verità è
comune anche la ragione che ordina ciò che si deve e non si deve
fare. Esiste perciò una legge comune, perciò siamo tutti cittadini
e perciò partecipiamo tutti a una specie di governo, quindi il mondo
è simile a una città».</span></i></span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Entro la città degli esseri umani,
l’individuo deve rispettare la sua duplice natura di essere
razionale e socievole; pertanto egli deve servire sia se stesso che
la comunità: <i>«</i><span style="color: black;"><i>La mia natura è
razionale e socievole. La mia comunità è la mia patria, di me,
Antonino, è Roma, di me, uomo, è il mondo. Tutte le cose che sono
utili a queste due patrie, sono buone anche per me».</i></span></span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="color: black; font-family: georgia;">Del resto, dice
Marco Aurelio: <i>«Ciò che non giova allo sciame, non giova neppure
all'ape».</i></span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="color: black; font-family: georgia;">Siccome secondo il
credo panteistico <i>tutto è uno</i>, servire gli altri significa
servire se stessi, giacché la separazione è un’illusione: <i>«Ho
io fatta alcuna cosa per la società? Dunque a me ho recato
vantaggio. Questo discorso ti sia presente in ogni tempo; non
abbandonarlo».</i></span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="color: black; font-family: georgia;">Pertanto il bene va
operato senza chiedere nulla in cambio, in quanto questo
atteggiamento è dettato dalla natura umana; la ricompensa
nell’aiutare il prossimo risiede nella bellezza morale insista in
quel gesto: <i>«Quando hai beneficato un uomo, che pretendi tu
ancora? Non ti contenti di aver operato secondo la natura tua, ma
vuoi anche una mercede? Come se l'occhio chiedesse una mercede perché
vede, o i piedi perché camminano!».</i></span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Argomentando che tutti gli uomini sono
accomunati da un legame di fratellanza, che la morte incombe su
ciascuno di essi, che gli individui peccano solo per ignoranza ed in
modo involontario, e, soprattutto, che nessuno può danneggiare la
ragione degli altri, che rappresenta il vero io dell’uomo, Marco
Aurelio affermò che l’amare chi sbaglia e perfino chi ci percuote
sia un atteggiamento proprio dell'essere umano, sostenne inoltre che,
con la giusta disposizione d’animo, si sarebbero potuti evitare
l’ira e odio, ritenendoli entrambi ingiustificati, ed infine
rivendicò la natura cooperativa degli esseri umani:
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<i><span style="font-family: georgia;">«Al mattino comincia col dire a te
stesso: incontrerò un indiscreto, un ingrato, un prepotente, un
impostore, un invidioso, un individualista. Il loro comportamento
deriva ogni volta dall'ignoranza di ciò che è bene e ciò che è
male. Quanto a me, poiché, riflettendo sulla natura del bene e del
male, ho concluso che si tratta rispettivamente di ciò che è bello
o brutto in senso morale, e, riflettendo sulla natura di chi sbaglia,
ho concluso che si tratta di un mio parente, non perché derivi dallo
stesso sangue, o dallo stesso seme, ma in quanto compartecipe
dell'intelletto e di una particella divina, ebbene io non posso
ricevere danno da nessuno di essi perché nessuno potrà coinvolgermi
in turpitudini e nemmeno posso adirarmi con un parente né odiarlo.
Infatti siamo nati per la collaborazione, come i piedi, le mani, le
palpebre, i denti superiori e inferiori. Pertanto agire l'uno contro
l'altro è contro natura, e adirarsi e respingere sdegnosamente
qualcuno è agire contro di lui».</span></i></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">E ancora: <i>«Adatta te stesso alle cose
a cui la sorte ti ha assegnato. E ama, ma veramente, gli uomini coi
quali il destino ti ha unito».</i></span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Grande è in Marco Aurelio il sentimento
religioso; la divinità, a suo avviso, è <i>provvidente</i> ed è
anche per questo che egli esorta a <i>«vivere con gli dei»</i>,
intendendo con ciò dire di essere costantemente soddisfatti della
propria sorte: <i>«Se gli dei hanno provveduto per me e per le cose
che mi devono accadere, hanno provveduto a fin di bene. Perché non
sarebbe facile immaginare un Dio improvvido».</i></span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Ma le argomentazioni portate a supporto
dell’esistenza degli dei, e delle qualità positive ad essi
attribuite, fanno leva più sulla retorica che non sulla logica,
risultando tutt’altro che convincenti:</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<i><span style="font-family: georgia;">«Lasciare il mondo degli uomini, se
gli dei esistono, non è affatto motivo di terrore: certo non ti
getterebbero nella sventura. Ma se gli dei non esistono, o non si
occupano delle cose umane, perché vivere, in un mondo deserto di dei
o vuoto di provvidenza? Ma invece esistono, e si occupano delle umane
cose, e perché l'uomo non cada in quelli che sono i veri mali, su di
lui tutto hanno concentrato».</span></i></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Con Marco Aurelio lo stoicismo raggiunse
la sua acme, vantando la presenza di uno stoico sul trono imperiale.
Ma dopo aver celebrando il suo più altro trionfo, questa corrente di
pensiero si avviò verso un inesorabile declino.</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Nonostante un imperatore romano si fosse
apertamente professato, ed avesse operato, da stoico, furono
sufficienti poche generazioni per far sì che lo stoicismo si
dissolvesse, cessando d’essere una dottrina filosofica autonoma.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;">Da lì in avanti la sorte degli
insegnamenti morali degli stoici fu quella di ispirare e guidare
molti esseri umani, tramandandosi fino ai nostri giorni.</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><i>Mirco Mariucci</i></span></p>
<h3 class="western" style="page-break-before: always;"><span style="font-family: georgia;">Fonti</span></h3>
<ul>
<li><p align="LEFT" lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia; font-size: x-small;">Il pensiero occidentale, di
Giovanni Reale e Dario Antiseri.</span></p>
</li><li><p align="LEFT" lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia; font-size: x-small;">Storia della filosofia, di
Nicola Abbagnano.</span></p>
</li><li><p align="LEFT" lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia; font-size: x-small;">Storia del pensiero scientifico
e filosofico, di Ludovico Geymonat.</span></p>
<p align="LEFT" lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
</p>
</li></ul>
<p style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<b><span style="font-family: georgia;">Zenone di Cizio</span></b></p>
<ul>
<p align="LEFT" lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
</p>
<li><p align="LEFT" lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia; font-size: x-small;">Zenone di Cizio, Wikipedia.</span></p>
<p align="LEFT" lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: x-small;"><a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Zenone_di_Cizio">https://it.wikipedia.org/wiki/Zenone_di_Cizio</a><span lang="it-IT">
</span></span>
</span></p>
</li><li><p align="LEFT" lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia; font-size: x-small;">Zenone di Cizio, Wikiquote.</span></p>
<p align="LEFT" lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: x-small;"><a href="https://it.wikiquote.org/wiki/Zenone_di_Cizio">https://it.wikiquote.org/wiki/Zenone_di_Cizio</a><span lang="it-IT">
</span></span>
</span></p>
</li><li><p align="LEFT" lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia; font-size: x-small;">Zenone di Cizio, Treccani,
Enciclopedia on line.</span></p>
<p align="LEFT" lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.treccani.it/enciclopedia/zenone-di-cizio/">http://www.treccani.it/enciclopedia/zenone-di-cizio/</a><span lang="it-IT">
</span></span>
</span></p>
</li><li><p align="LEFT" lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia; font-size: x-small;">Zenone
di Cizio, Treccani, Enciclopedia Italiana, Guido Calogero (1937).</span></p>
<p align="LEFT" lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.treccani.it/enciclopedia/zenone-di-cizio_%28Enciclopedia-Italiana%29/">http://www.treccani.it/enciclopedia/zenone-di-cizio_</a><a href="http://www.treccani.it/enciclopedia/zenone-di-cizio_%28Enciclopedia-Italiana%29/">%28Enciclopedia-Italiana%29/</a><span lang="it-IT">
</span></span>
</span></p>
</li><li><p align="LEFT" lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia; font-size: x-small;">Zenone di Cizio, Treccani,
Enciclopedia Dantesca, Giorgio Stabile (1970).</span></p>
<p align="LEFT" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.treccani.it/enciclopedia/zenone-di-cizio_%28Enciclopedia-Dantesca%29/"><span style="font-weight: normal;">http://www.treccani.it/enciclopedia/zenone-di-cizio_%28Enciclopedia-Dantesca%29/</span></a><span lang="it-IT"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span>
</span></p>
</li></ul>
<p align="LEFT" lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p align="LEFT" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia; font-size: x-small;"><b>Cleante
di Asso</b></span></p>
<p align="LEFT" lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<ul>
<li><p align="LEFT" lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia; font-size: x-small;">Cleante, Wikipedia.</span></p>
<p align="LEFT" lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: x-small;"><a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Cleante">https://it.wikipedia.org/wiki/Cleante</a>
</span>
</span></p>
</li><li><p align="LEFT" lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia; font-size: x-small;">Cleante di Asso, Treccani,
Enciclopedia on line.</span></p>
<p align="LEFT" lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.treccani.it/enciclopedia/cleante-di-asso/">http://www.treccani.it/enciclopedia/cleante-di-asso/</a>
</span>
</span></p>
</li><li><p align="LEFT" lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia; font-size: x-small;">Cleante di Asso, Treccani,
Enciclopedia Italiana, Guido Calogero (1931).</span></p>
<p align="LEFT" lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.treccani.it/enciclopedia/cleante_%28Enciclopedia-Italiana%29/">http://www.treccani.it/enciclopedia/cleante_</a><a href="http://www.treccani.it/enciclopedia/cleante_%28Enciclopedia-Italiana%29/">%28Enciclopedia-Italiana%29/</a>
</span>
</span></p>
</li><li><p align="LEFT" lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia; font-size: x-small;">Cleante di Asso, Treccani,
Enciclopedia dell' Arte Antica, G. Sena Chiesa (1959).</span></p>
<p align="LEFT" lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.treccani.it/enciclopedia/cleante_%28Enciclopedia-dell%27-Arte-Antica%29/">http://www.treccani.it/enciclopedia/cleante_%28Enciclopedia-dell%27-Arte-Antica%29/</a>
</span>
</span></p>
</li><li><p align="LEFT" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><span style="font-weight: normal;">Cleante
di Asso, Treccani, Dizionario di filosofia
(2009).<br /></span></span><b><a href="http://www.treccani.it/enciclopedia/cleante-di-asso_%28Dizionario-di-filosofia%29/">http://www.treccani.it/enciclopedia/cleante-di-asso_%28Dizionario-di-filosofia%29/</a></b><span lang="it-IT"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span>
</span></p>
</li></ul>
<p align="LEFT" lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p align="LEFT" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia; font-size: x-small;"><b>Crisippo
di Soli</b></span></p>
<p align="LEFT" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<ul>
<li><p align="LEFT" lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia; font-size: x-small;">Crisippo, Wikipedia.</span></p>
<p align="LEFT" lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: x-small;"><a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Crisippo_di_Soli">https://it.wikipedia.org/wiki/Crisippo_di_Soli</a>
</span>
</span></p>
</li><li><p align="LEFT" lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia; font-size: x-small;">Crisippo,
Treccani, Enciclopedia on line.</span></p>
<p align="LEFT" lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.treccani.it/enciclopedia/crisippo/">http://www.treccani.it/enciclopedia/crisippo/</a>
</span>
</span></p>
</li><li><p align="LEFT" lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia; font-size: x-small;">Crisippo,
Treccani, Dizionario di filosofia (2009).</span></p>
<p align="LEFT" lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.treccani.it/enciclopedia/crisippo_%28Dizionario-di-filosofia%29/">http://www.treccani.it/enciclopedia/crisippo_%28Dizionario-di-filosofia%29/</a>
</span>
</span></p>
</li><li><p align="LEFT" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: x-small;"><span lang="it-IT"><span style="font-weight: normal;">Crisippo,
Treccani, Enciclopedia Italiana, Aurelio Covotti
(1931).<br /></span></span><b><a href="http://www.treccani.it/enciclopedia/crisippo_%28Enciclopedia-Italiana%29/">http://www.treccani.it/enciclopedia/crisippo_%28Enciclopedia-Italiana%29/</a></b><span lang="it-IT"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span>
</span></p>
</li></ul>
<p align="LEFT" lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p align="LEFT" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia; font-size: x-small;"><b>Panezio
di Rodi</b></span></p>
<p align="LEFT" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<ul>
<li><p align="LEFT" lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia; font-size: x-small;">Panezio, Wikipedia.</span></p>
<p align="LEFT" lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: x-small;"><a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Panezio">https://it.wikipedia.org/wiki/Panezio</a>
</span>
</span></p>
</li><li><p align="LEFT" lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia; font-size: x-small;">Panezio
di Rodi, Filosofico.net.</span></p>
<p align="LEFT" lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.filosofico.net/panezio.htm">http://www.filosofico.net/panezio.htm</a>
</span>
</span></p>
</li><li><p align="LEFT" lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia; font-size: x-small;">Panezio
di Rodi, Treccani, Dizionario di filosofia (2009).</span></p>
<p align="LEFT" lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.treccani.it/enciclopedia/panezio-di-rodi_(Dizionario-di-filosofia)/">http://www.treccani.it/enciclopedia/panezio-di-rodi_(Dizionario-di-filosofia)/</a>
</span>
</span></p>
</li><li><p align="LEFT" lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia; font-size: x-small;">Panezio
di Rodi, Treccani, Enciclopedia Italiana, Guido Calogero (1935).</span></p>
<p align="LEFT" lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.treccani.it/enciclopedia/panezio-di-rodi_%28Enciclopedia-Italiana%29/">http://www.treccani.it/enciclopedia/panezio-di-rodi_%28Enciclopedia-Italiana%29/</a><span lang="it-IT">
</span></span>
</span></p>
</li></ul>
<p align="LEFT" lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p align="LEFT" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia; font-size: x-small;"><b>Posidonio
di Apamea</b></span></p>
<p align="LEFT" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<ul>
<li><p align="LEFT" lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia; font-size: x-small;">Posidonio, Wikipedia.</span></p>
<p align="LEFT" lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: x-small;"><a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Posidonio">https://it.wikipedia.org/wiki/Posidonio</a>
</span>
</span></p>
</li><li><p align="LEFT" lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia; font-size: x-small;">Posidonio di Apamea,
Filosofico.net.</span></p>
<p align="LEFT" lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia; font-size: x-small;"><a href="http://www.filosofico.net/posidonio.htm">http://www.filosofico.net/posidonio.htm</a></span></p>
</li><li><p align="LEFT" lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia; font-size: x-small;">Posidonio, Treccani,
Enciclopedia on line.</span></p>
<p align="LEFT" lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.treccani.it/enciclopedia/posidonio/">http://www.treccani.it/enciclopedia/posidonio/</a>
</span>
</span></p>
</li><li><p align="LEFT" lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia; font-size: x-small;">Posidonio, Treccani,
Enciclopedia Italiana (1935)</span></p>
<p align="LEFT" lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.treccani.it/enciclopedia/posidonio_%28Enciclopedia-Italiana%29/">http://www.treccani.it/enciclopedia/posidonio_</a><a href="http://www.treccani.it/enciclopedia/posidonio_%28Enciclopedia-Italiana%29/">%28Enciclopedia-Italiana%29/</a><span lang="it-IT">
</span></span>
</span></p>
</li></ul>
<p align="LEFT" lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p align="LEFT" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia; font-size: x-small;"><b>Lucio
Anneo Seneca</b></span></p>
<p align="LEFT" lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<ul>
<li><p align="LEFT" lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia; font-size: x-small;">Lucio Anneo Seneca, Wikipedia.</span></p>
<p align="LEFT" lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: x-small;"><a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Lucio_Anneo_Seneca">https://it.wikipedia.org/wiki/Lucio_Anneo_Seneca</a>
</span>
</span></p>
</li><li><p align="LEFT" lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia; font-size: x-small;">Lucio Anneo Seneca,
Filosofico.net.</span></p>
<p align="LEFT" lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.filosofico.net/seneca.htm">http://www.filosofico.net/seneca.htm</a>
</span>
</span></p>
</li><li><p align="LEFT" lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia; font-size: x-small;">Seneca, Lucio Anneo, Treccani,
Enciclopedia on line.</span></p>
<p align="LEFT" lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.treccani.it/enciclopedia/lucio-anneo-seneca/">http://www.treccani.it/enciclopedia/lucio-anneo-seneca/</a>
</span>
</span></p>
</li><li><p align="LEFT" lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia; font-size: x-small;">Sèneca, Lucio Anneo, Treccani,
Dizionario di filosofia (2009).</span></p>
<p align="LEFT" lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.treccani.it/enciclopedia/lucio-anneo-seneca_%28Dizionario-di-filosofia%29/">http://www.treccani.it/enciclopedia/lucio-anneo-seneca_%28Dizionario-di-filosofia%29/</a>
</span>
</span></p>
</li><li><p align="LEFT" lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia; font-size: x-small;">Sèneca, Lucio Anneo, Treccani,
Enciclopedia Italiana (1936).</span></p>
<p align="LEFT" lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.treccani.it/enciclopedia/l-anneo-seneca_%28Enciclopedia-Italiana%29/">http://www.treccani.it/enciclopedia/l-anneo-seneca_</a><a href="http://www.treccani.it/enciclopedia/l-anneo-seneca_%28Enciclopedia-Italiana%29/">%28Enciclopedia-Italiana%29/</a><span lang="it-IT">
</span></span>
</span></p>
</li></ul>
<p align="LEFT" lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p align="LEFT" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia; font-size: x-small;"><b>Gaio
Musonio Rufo</b></span></p>
<p align="LEFT" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<ul>
<li><p align="LEFT" lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia; font-size: x-small;">Gaio Musonio Rufo, Wikipedia.</span></p>
<p align="LEFT" lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: x-small;"><a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Gaio_Musonio_Rufo">https://it.wikipedia.org/wiki/Gaio_Musonio_Rufo</a>
</span>
</span></p>
</li><li><p align="LEFT" lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia; font-size: x-small;">Musonio Rufo, Filosofico.net.</span></p>
<p align="LEFT" lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.filosofico.net/musoniorufo.htm">http://www.filosofico.net/musoniorufo.htm</a>
</span>
</span></p>
</li><li><p align="LEFT" lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia; font-size: x-small;">Musònio Rufo, Gaio, Treccani,
Enciclopedia on line.</span></p>
<p align="LEFT" lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.treccani.it/enciclopedia/gaio-musonio-rufo/">http://www.treccani.it/enciclopedia/gaio-musonio-rufo/</a>
</span>
</span></p>
</li><li><p align="LEFT" lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia; font-size: x-small;">Musònio Rufo, Gaio, Treccani,
Enciclopedia Italiana, Guido Calogero (1934).</span></p>
<p align="LEFT" lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.treccani.it/enciclopedia/caio-musonio-rufo_%28Enciclopedia-Italiana%29/">http://www.treccani.it/enciclopedia/caio-musonio-rufo_%28Enciclopedia-Italiana%29/</a><span lang="it-IT">
</span></span>
</span></p>
</li></ul>
<p align="LEFT" lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p align="LEFT" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia; font-size: x-small;"><b>Epitteto</b></span></p>
<p align="LEFT" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<ul>
<li><p align="LEFT" lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia; font-size: x-small;">Epitteto, Wikipedia.</span></p>
<p align="LEFT" lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: x-small;"><a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Epitteto">https://it.wikipedia.org/wiki/Epitteto</a>
</span>
</span></p>
</li><li><p align="LEFT" lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia; font-size: x-small;">Epitteto, Filosofico.net</span></p>
<p align="LEFT" lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.filosofico.net/epitteto.htm">http://www.filosofico.net/epitteto.htm</a>
</span>
</span></p>
</li><li><p align="LEFT" lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia; font-size: x-small;">Epitteto, Treccani,
Enciclopedia on line.</span></p>
<p align="LEFT" lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.treccani.it/enciclopedia/epitteto/">http://www.treccani.it/enciclopedia/epitteto/</a>
</span>
</span></p>
</li><li><p align="LEFT" lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia; font-size: x-small;">Epitteto, Treccani, Dizionario
di filosofia (2009).</span></p>
<p align="LEFT" lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.treccani.it/enciclopedia/epitteto_%28Dizionario-di-filosofia%29/">http://www.treccani.it/enciclopedia/epitteto_</a><a href="http://www.treccani.it/enciclopedia/epitteto_%28Dizionario-di-filosofia%29/">%28Dizionario-di-filosofia%29/</a>
</span>
</span></p>
</li><li><p align="LEFT" lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia; font-size: x-small;">Epitteto, Treccani,
Enciclopedia Italiana, Guido Calogero (1932).</span></p>
<p align="LEFT" lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.treccani.it/enciclopedia/epitteto_%28Enciclopedia-Italiana%29/">http://www.treccani.it/enciclopedia/epitteto_%28Enciclopedia-Italiana%29/</a><span lang="it-IT">
</span></span>
</span></p>
</li></ul>
<p align="LEFT" lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p align="LEFT" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia; font-size: x-small;"><b>Marco
Aurelio</b></span></p>
<p align="LEFT" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<ul>
<li><p align="LEFT" lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia; font-size: x-small;">Marco Aurelio, Wikipedia.</span></p>
<p align="LEFT" lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: x-small;"><a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Marco_Aurelio">https://it.wikipedia.org/wiki/Marco_Aurelio</a>
</span>
</span></p>
</li><li><p align="LEFT" lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia; font-size: x-small;">Pensiero di Marco Aurelio,
Wikipedia.</span></p>
<p align="LEFT" lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: x-small;"><a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Pensiero_di_Marco_Aurelio">https://it.wikipedia.org/wiki/Pensiero_di_Marco_Aurelio</a>
</span>
</span></p>
</li><li><p align="LEFT" lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia; font-size: x-small;">Marco Aurelio, Wikiquote.</span></p>
<p align="LEFT" lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: x-small;"><a href="https://it.wikiquote.org/wiki/Marco_Aurelio">https://it.wikiquote.org/wiki/Marco_Aurelio</a>
</span>
</span></p>
</li><li><p align="LEFT" lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia; font-size: x-small;">Marco Aurelio, Filosofico.net</span></p>
<p align="LEFT" lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.filosofico.net/marcaurel.htm">http://www.filosofico.net/marcaurel.htm</a>
</span>
</span></p>
</li><li><p align="LEFT" lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia; font-size: x-small;">Marco Aurelio, Treccani,
Enciclopedia Italiana, Roberto Paribeni, Goffredo Coppola, Guido
Calogero (1934).</span></p>
<p align="LEFT" lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.treccani.it/enciclopedia/marco-aurelio_%28Enciclopedia-Italiana%29/">http://www.treccani.it/enciclopedia/marco-aurelio_%28Enciclopedia-Italiana%29/</a>
</span>
</span></p>
</li><li><p align="LEFT" lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia; font-size: x-small;">Marco Aurelio, Treccani,
Enciclopedia on line.</span></p>
<p align="LEFT" lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.treccani.it/enciclopedia/marco-aurelio/">http://www.treccani.it/enciclopedia/marco-aurelio/</a><span lang="it-IT">
</span></span>
</span></p>
</li></ul>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<span style="font-family: georgia;"><br />
</span></p>
<p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; orphans: 0; page-break-before: auto; widows: 0;">
<br />
</p>Mirco Mariuccihttp://www.blogger.com/profile/14091144245562917192noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3559113173366531735.post-55074746710264710552020-09-08T16:43:00.008+02:002020-09-08T16:46:56.033+02:00La concezione filosofica degli stoici<h3 class="western" lang="" style="break-before: page;"><span style="font-size: small;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi55uSJSLl4bvha-r3ANaINBRXDs6bF9PmiFd8ZO0m6LmC1yFQX_6YllwRSnqyLTQ2-VxovxtEbWIMdXEnO2tQbwJs8oC_GJ2vtWTWt-Hi3uRJU_wcAQwWQCsJRTBLF3Qe670bxcpMbWeI/s2000/Immagine.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1506" data-original-width="2000" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi55uSJSLl4bvha-r3ANaINBRXDs6bF9PmiFd8ZO0m6LmC1yFQX_6YllwRSnqyLTQ2-VxovxtEbWIMdXEnO2tQbwJs8oC_GJ2vtWTWt-Hi3uRJU_wcAQwWQCsJRTBLF3Qe670bxcpMbWeI/s320/Immagine.jpg" width="320" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><br /></div></span><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: small;"><br /></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: small;">Antica, Media e Nuova Stoà</span></div></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Assieme all’epicureismo ed allo scetticismo, lo stoicismo fu una delle maggiori correnti filosofico-spirituali del periodo ellenistico.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Ma delle numerose scuole post-aristoteliche, quella degli stoici fu senza dubbio la più importante ed influente, dal punto di vista storico-culturale.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Tale dottrina deve il suo nome alla Stoà poikile (traducibile come “portico dipinto”): un loggiato ornato con dei disegni situato nella zona settentrionale dell'agorà di Atene, in cui, nel III secolo a.C., Zenone di Cizio espose pubblicamente le sue idee, fondando di fatto una nuova corrente filosofica.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page;"><span style="font-size: small; font-weight: normal;"><a name='more'></a></span><div style="font-family: georgia; font-weight: 400; text-align: justify;"><span style="font-size: small;"><br /></span></div></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Alcuni ritengono che lo stoicismo sia, in un certo senso, una prosecuzione ed un completamento del cinismo; gli stoici, infatti, proprio come i cinici, non ricercavano la scienza, bensì la felicità, da realizzarsi mediante la virtù; ma a differenza di quest’ultimi, essi sostenevano che per giungere alla virtù, e quindi alla felicità, la scienza fosse indispensabile. </span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Con i pensatori stoici i motivi del razionalismo, del panteismo e del determinismo, si combinarono in modo peculiare, dando forma ad una visione del mondo dogmatica ed ottimista.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Questo sincretismo di atteggiamenti fornì i presupposti per la nascita di una filosofia sui generis, che fu in grado di soddisfare sia i bisogni spirituali degli schiavi che degli imperatori.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">La dottrina della Stoà non fu adottata soltanto dai filosofi, ma anche dai comuni cittadini e dagli esponenti politici, sia greci che romani; questi ultimi, in particolare, ne apprezzavano la compatibilità con le virtù classiche esaltate nella Roma imperiale.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">L’ideale stoico è condensato nell’atteggiamento di un saggio che, esercitando un completo dominio sulle proprie passioni, è in grado di accettare ed affrontare a testa alta il proprio destino, qualunque esso sia, nella consapevolezza che ogni individuo recita un ruolo di fondamentale importanza entro un piano universale superiore univocamente determinato da un principio immanente che opera in modo perfetto e razionale: il logos (in greco antico: λόγος, lógos).</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Si consideri che, ancora oggi, l’aggettivo “stoico” viene riferito a quei soggetti che dimostrano di avere una forza d’animo esemplare, perfino di fronte alle sventure più grandi.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Gli studiosi di filosofia sono sostanzialmente concordi nel suddividere la lunga storia della Stoà in tre periodi ben distinti, che descriveremo sinteticamente qui di seguito, citando i principali protagonisti delle rispettive fasi:</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">1) Stoicismo greco-antico (o Antica Stoà), dalla fine del IV secolo a.C. all’inizio del II secolo a.C..</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">In questa prima fase, Zenone di Cizio gettò le fondamenta su cui, qualche decennio più tardi, Crisippo di Soli avrebbe edificato lo stoicismo, ampliando e sistematizzando le dottrine enunciate dai suoi predecessori, tra i quali vi era Cleante di Asso.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Il notevole contributo di Crisippo è testimoniato dall’elevato numero di opere (oltre 700) che egli fu in grado di comporre. Non a caso sul suo conto si dice che: «Se non ci fosse stato Crisippo, non ci sarebbe stata neppure la Stoà».</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">2) Stoicismo medio (o Media Stoà), dall’inizio del II secolo a.C. alla fine del I secolo a.C..</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">In questa seconda fase, inaugurata da Panenzio di Rodi e continuata dal suo allievo Posidonio di Apamea, lo stoicismo assunse un carattere eclettico, contaminandosi con alcuni elementi dell’aristotelismo (recuperati da Panenzio) e del platonismo (introdotti da Posidonio).</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">L’importanza di questi due protagonisti della Media Stoà è principalmente dovuta alla grande influenza che essi riuscirono ad esercitare negli ambienti culturali romani.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Basti sapere che figure del calibro di Cicerone e Pompeo seguirono personalmente le lezioni che Posidonio teneva nella sua scuola di Rodi. </span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">3) Stoicismo tardo-romano (o Nuova Stoà), dal I secolo d.C. al III secolo d.C.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">L’ultima fase dello stoicismo si caratterizzò grazie all’operato dei grandi stoici romani dell’età imperale. Tra di essi vi erano Lucio Anneo Seneca, Musonio, Epitteto e Marco Aurelio.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Questi pensatori abbandonarono l’eclettismo dei membri della Media Stoà per riavvicinarsi alle dottrine originarie concepite dagli stoici del periodo greco-antico.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Ma nel far ciò, le tematiche della logica e della fisica, tanto care ai membri della prima Stoà, vennero messe in secondo piano, per concentrarsi sugli aspetti etico-morali.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Situandosi in età cristiana, la Nuova Stoà assunse anche dei toni religiosi piuttosto marcati, andando così a soddisfare i rinnovati bisogni spirituali di quell’epoca. </span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Questo è quanto c’è da dire, in estrema sintesi, in merito alle tre fasi dello stoicismo.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-size: small;"><br /></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Le opere degli stoici</span></h3><div><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></div><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Disgraziatamente, fatta eccezione per alcuni frammenti, la poderosa produzione letteraria elaborata dagli stoici dell’Antica e della Media Stoà è andata quasi interamente perduta.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Di conseguenza, se oggi noi conosciamo le dottrine stoiche è soprattutto grazie alle testimonianze indirette, con particolare riferimento a quelle elaborate dagli avversari della Stoà, che riportavano con tono polemico le loro tesi nel tentativo di confutarle.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Di solito i frammenti e le citazioni riguardanti lo stoicismo non si riferiscono con precisione ad un singolo autore, ma parlano in generale degli stoici. </span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">È noto inoltre che Crisippo, con la sua poderosa opera, finì per offuscare la produzione degli altri stoici ad esso precedenti e contemporanei.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Egli si adoperò con grande tenacia per combattere alcune tendenze eterodosse, che avevano finito per provocare dei veri e propri scismi nella Stoà, riuscendo appieno nel suo intento. </span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Ciò significa che l’esposizione dello stoicismo del periodo greco-antico è sostanzialmente un’illustrazione della formulazione filosofica elaborata da Crisippo. </span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Di conseguenza, pur potendo individuare quali siano stati i più importanti esponenti dello stoicismo, il compito di attribuire con precisione a ciascuno di essi i rispettivi meriti nel processo di nascita delle diverse dottrine della Stoà, risulta particolarmente complesso, se non del tutto impossibile.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Per questo motivo, nei manuali di storia della filosofia la dottrina degli stoici viene esposta nella sua totalità, illustrando, nei limiti del possibile, le sfumature di pensiero dei vari protagonisti.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Assai diverso, invece, è il caso della Nuova Stoà, in quanto le opere dei filosofi stoici del periodo tardo-romano ci sono pervenute in grande quantità e talvolta nella loro interezza.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Pertanto, in questo saggio illustreremo, per prima cosa, una filosofia di base, comune alla maggior parte degli stoici, e poi passeremo in rassegna i vari esponenti dello stoicismo, operando in ordine cronologico e cercando di riportare, oltre ad alcune note biografiche, il rispettivo pensiero.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-size: small;"><br /></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">La tripartizione della filosofia</span></h3><div><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></div><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Cominciamo subito specificando che nella dottrina stoica la filosofia venne suddivisa in tre discipline distinte ma intimamente collegate: la logica, la fisica e l’etica. </span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Il compito della logica consiste nell’occuparsi dei metodi per raggiungere la conoscenza; quello della fisica, di studiare l’oggetto della conoscenza, ovvero la natura; quello dell’etica, d’individuare la condotta morale che risulti conforme alla razionalità del mondo. </span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Per far comprendere in modo intuitivo il senso di questa tripartizione, gli stoici elaborarono diverse immagini.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Essi, ad esempio, paragonarono la filosofia ad un frutteto, in cui la logica corrisponde al recinto che individua e difende i confini (della conoscenza), il terreno e gli alberi rappresentano la fisica, vale a dire quella struttura fondamentale senza la quale non potrebbe esistere il frutteto (cioè la filosofia), ed infine i frutti simboleggiano l’etica, vale a dire lo scopo ultimo a cui mira il proprietario del frutteto (ovvero il saggio stoico). </span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Secondo altre analogie, a mio modesto avviso meno riuscite rispetto a quella appena illustrata, gli stoici associavano la filosofia ad un uovo, in cui la logica è il guscio, la fisica è l'albume e l'etica è il tuorlo, oppure ad una città ben costruita e protetta da delle robuste mura di cinta, entro cui i cittadini sono amministrati in modo retto secondo ragione.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Altri, invece, sottolineano come la tripartizione della filosofia adottata dagli stoici rifletta il loro specifico rapporto nei confronti della virtù.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Il motivo è presto detto: essi miravano alla sapienza, intesa come conoscenza delle cose, ma, a loro avviso, il viatico da seguire per l’ottenimento di questa scienza consiste precisamente nell’esercizio dell’arte della virtù.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">E siccome secondo gli stoici le virtù più generali sono tre, ovvero quella razionale (relativa al corretto uso dell’intelletto), quella naturale (legata alla conoscenza della natura) e quella morale (dovuta ad una esistenza concretamente vissuta secondo ragione), ben si comprende il perché la stessa filosofia sia stata suddivisa in tre discipline distinte ma interdipendenti, vale a dire la logica, la fisica e l’etica.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-size: small;"><br /></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">La Logica</span></h3><div><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></div><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Un merito che va riconosciuto agli stoici è quello di aver considerato la logica non più come uno strumento al servizio degli altri campi di indagine, ma come una vera e propria disciplina autonoma.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Fino ad allora, infatti, la logica veniva ritenuta utile per l’ottenimento della conoscenza ed era intesa come una sorta di prerequisito propedeutico allo studio delle altre scienze.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Non a caso Andronico di Rodi intitolò “Organon” la raccolta che conteneva gli scritti di Aristotele riguardanti la logica, scegliendo un termine che può essere tradotto come “strumento”.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Con gli Stoici, invece, la logica divenne una parte a se stante della filosofia ed, in quanto tale, fu ritenuta degna di studio di per sé; il suo compito consiste nell’indagare autonomamente i modi del pensiero e le sue espressioni.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Essi intendevano questa disciplina come la scienza del logos, un termine che, per essere compreso nell’accezione stoica, dev’essere considerato col triplice significato di “parola”, “pensiero” e “ragione”.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Sicché per gli stoici, la logica doveva essere intesa come la dottrina che si occupa sia dei pensieri condotti secondo ragione, che dei costrutti del linguaggio attraverso i quali i ragionamenti possono essere espressi e comunicati.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">In tal senso, l’oggetto di indagine della logica stoica è rappresentato dai logoi, ovvero dai discorsi; se i logoi sono discorsi continui allora la logica stoica diviene retorica, mentre se si svolgono per domande e risposte essa si fa dialettica.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">A sua volta la dialettica era suddivisa in due sottodiscipline, a seconda se ci si occupasse dello studio delle parole o dei significati. </span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Più precisamente, la parte della dialettica stoica che indaga le parole altro non è se non la grammatica, mentre quella che tratta delle cose significate è propriamente ciò che noi oggi definiremmo logica.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Come avremo modo di comprendere, gli oggetti di studio della logica stoica furono le rappresentazioni, le proposizioni ed i ragionamenti, con particolare riferimento ai sofismi ed ai paradossi, verso i quali gli stoici indirizzarono grandi energie.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Seneca, uno dei maggiori esponenti dello stoicismo tardo-romano, definì la dialettica come: «La scienza di ciò che è vero, di ciò che è falso e di ciò che non è né vero né falso», una categoria, quest’ultima, in cui venivano inclusi quei ragionamenti la cui verità o falsità era giudicata indecidibile, come accade in alcuni paradossi (si pensi ad esempio alla celebre antinomia del mentitore). </span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Ancor prima della retorica e della dialettica, gli stoici si occuparono di gnoseologia, ovvero di formulare una teoria della conoscenza.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">In particolare, quello d’individuare un criterio di verità, fu il primo problema che gli stoici tentarono di affrontare; ma il più grande successo da essi conseguito nell’ambito della logica fu senza dubbio l’elaborazione e la formalizzazione della logica proposizionale, di cui gran parte del merito va attribuito al genio di Crisippo.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">L’urgenza d’individuare un criterio di verità può essere compresa se si considera che gli stoici ponevano il pensiero a guida dell’azione.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Di conseguenza, se il pensiero avesse esso stesso vagato erraticamente alla ricerca della verità, senza alcun metodo, non avrebbe di certo potuto svolgere il compito di regolare correttamente la condotta morale.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">La soluzione elaborata dagli stoici al problema della conoscenza è data dalla teoria della phantasia kataleptiké, traducibile in italiano come rappresentazione (o fantasia) catalettica (o comprensiva).</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Con questi termini s’intendeva indicare un metodo conoscitivo svolto in due fasi: il sentire e l’assentire. </span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">La sensazione costituisce il primo momento della rappresentazione catalettica; si tratta di un processo passivo dovuto all’azione che gli oggetti esercitano sui sensi, producendo in modo pressoché automatico una impressione nell’anima (phantasia).</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Vengono così a costituirsi nell’intelletto delle immagini degli oggetti reali, rispetto alle quali però, secondo gli stoici, non vi è garanzia di piena corrispondenza con la realtà, ovvero tra ciò che effettivamente è, e ciò che viene rappresentato dai sensi nell’anima.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">È per questo motivo che il processo conoscitivo stoico si serviva di un secondo momento: l’assentire, vale a dire un processo attivo in cui il soggetto conoscente tenta di stabilire se sia il caso di dare il proprio assenso rispetto alla veridicità delle rappresentazioni animiche impresse dai sensi.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Per gli stoici, quindi, assentire significa esprimere un giudizio, riguardante una rappresentazione, in modo libero, consapevole e volontario. E tale giudizio può tradursi praticamente in un assenso, in un dissenso o in una sospensione del giudizio.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Nel primo caso il soggetto percepente sostiene positivamente la verità della rappresentazione, cioè ritiene che vi sia piena corrispondenza tra l’impressione animica e la realtà; nel secondo la nega, ovvero afferma che la rappresentazione sia falsa, cioè che non vi sia un’esatta corrispondenza tra la fantasia mentale e la realtà; mentre nel terzo caso si limita ad evitare di compiere una valutazione definitiva del grado di verità in merito ad un certo processo conoscitivo.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Pertanto, la catalessi, cioè l’atto conoscitivo con cui il pensiero apprende effettivamente la realtà, avviene quando il soggetto percepente concede il suo assenso ad una rappresentazione.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Ma affinché il processo della rappresentazione catalettica produca conoscenza è indispensabile che il giudizio del soggetto percepente avvenga in conformità al logos, ovvero sia condotto secondo ragione.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Per gli stoici, infatti, il logos ha una validità universale e, permeando l’universo, determina parimenti sia il pensiero razionale dell’essere umano, che la realtà fisica esterna agli individui.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Pertanto, si assentirà soltanto nei confronti di quelle rappresentazioni motivate dalla forza dell’evidenza, assentendo (o dissentendo) rispetto a ciò che risulta oggettivo, riservandosi sempre la possibilità di sospendere il giudizio nel caso in cui lo si ritenga opportuno.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Per questo motivo gli stoici posteriori precisarono che il criterio della verità non doveva essere fondato soltanto sulla rappresentazione catalettica, ma sulla rappresentazione catalettica rispetto alla quale non è possibile opporre nulla in suo contrario.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">In altri termini, l’assenso è giustificato secondo ragione quando a corredo di una rappresentazione seguono delle evidenze non contraddette che, in virtù della loro forza, inducono il soggetto percepente ad emettere un giudizio rispetto al grado di verità con ragionevole certezza.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">In linea di principio, qualsiasi contenuto del pensiero, può essere vero o falso; ciò che determina il suo grado di verità è la concordanza con la realtà oggettiva.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Il vero, dunque, è tale in quanto è identico al reale, ovvero in quanto sussiste un’esatta corrispondenza tra la realtà e la sua rappresentazione mentale ideale.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">L’insieme delle fantasie che suscitano l’assenso, opportunamente collegate ed elaborate, costituiscono la scienza; quest’ultima, dunque, è il prodotto della rappresentazione catalettica combinata con il ragionamento.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Il compito di presiedere al ragionamento, assicurando che esso sia condotto secondo ragione, era affidato dagli stoici alla dialettica, ovvero a ciò che noi oggi chiameremmo logica.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">S’intuisce quindi la grande importanza che questa disciplina rivestiva nella filosofia stoica, giacché se fosse venuta meno la validità del modo di pensare, con esso sarebbe caduta anche la teoria adottata per giustificare l’ottenimento della conoscenza. </span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Così come per gli epicurei, dunque, anche per gli stoici l’origine della conoscenza risiede nella sensazione. </span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">L’anima è vista come una sorta di tabula rasa sulla quale vengono registrate le rappresentazioni dovute alle esperienze sensibili; in tal senso, quindi, lo stoicismo può essere considerato come una corrente empirista.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Ma a differenza degli epicurei, gli stoici aggiungevano che per produrre scienza fosse indispensabile il contributo attivo dell’intelletto, in quanto una conoscenza interamente basata sulla sensazione e sulle rappresentazioni direttamente impresse nell’anima dalle cose, non avrebbe avuto quei caratteri di stabilità, oggettività e certezza richiesti per distinguere il vero dal falso. </span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Secondo la filosofia stoica, l’intelletto svolge degli ulteriori compiti, non meno importanti rispetto al precedente. </span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Dopo la loro scomparsa, le rappresentazioni mentali producono dei ricordi e dall’insieme di quest’ultimi ha origine l’esperienza degli individui.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Ciò è possibile grazie alla facoltà ordinatrice esercitata dalla ragione che provvede a raccogliere, catalogare e accantonare i dati sensibili nella memoria umana. </span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Le rappresentazioni sensoriali conservate nella coscienza vengono poi elaborate attraverso un processo di intellezione, dando origine alle anticipazioni (a), agli universali (b) ed al significato (c).</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Pertanto, per mezzo dell’intelletto, si passa dalla rappresentazione catalettica ai concetti.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">a) Le anticipazioni, anche note come prolessi o nozioni comuni, per gli stoici sono idee generali che appartengono a tutti gli individui e svolgono un’importante funzione per anticipare le esperienze che avverranno in futuro.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Esse sono comuni in quanto ogni individuo è in grado di dar forma a questi concetti nella propria mente allo stesso identico modo, avvalendosi della ragione.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Le anticipazioni, quindi, non sono delle idee innate ma un prodotto naturale che ha un’origine spontanea e comune a tutti gli esseri umani.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Ciò significa che la prolessi è la nozione naturale dell’universale: ma che cosa sono gli universali per gli stoici?</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">b) Gli universali sono dei nomi che accomunano più cose; essi esistono soltanto nell’anima, come un qualcosa di pensato che può essere espresso. </span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Siccome l’universale dipende dal pensiero, è esprimibile con la parola, ma non ha un’esistenza propria nella realtà, si può sinteticamente sostenere che gli stoici furono sia dei concettualisti che dei nominalisti.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">A loro avviso ciò che esiste, l’essere, è sempre corporeo ed in quanto tale delinea una realtà individualizzata; ma l’universale non ha un fondamento ontologico, si tratta di un qualcosa d’incorporeo che sussiste soltanto nella mente di chi produce anticipazioni e concetti. Oltre a ciò, essi precisarono che:</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">1) nulla può avere un carattere proprio, relativo a se stesso, se non ha un suo peculiare modo d’essere;</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">2) non può esistere un modo d’essere peculiare, senza che vi sia qualche caratteristica fondamentale, ovvero una qualità, che lo contraddistingua dagli altri;</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">3) soltanto un qualcosa che sussiste di per sé, cioè una sostanza, può avere delle caratteristiche peculiari;</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Di conseguenza, gli stoici ridussero le celebri categorie aristoteliche a quattro concetti generali: </span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">1) il soggetto (o la sostanza);</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">2) la qualità;</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">3) il modo d’essere;</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">4) il modo relativo.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Osserviamo, en passant, che queste categorie sono incapsulate una nell’altra, nel senso che ciascuna di esse racchiude e determina quella ad essa precedente, fino ad individuare il soggetto. </span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Se da un lato il concetto più determinato di tutti è dato dalla specie che non ha altra specie sotto di sé, cioè l’individuo (si pensi pure a Socrate), dall’altro quello più esteso, il genere sommo, è dato dall’essere, giacché tutto ciò che esiste, in qualche modo, è.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Eppure, come avremo modo di comprendere meglio nella sezione dedicata alla fisica, nel tentativo di rendere conto delle cose incorporee, come ad esempio gli universali pensati dall’intelletto, alcuni stoici introdussero un concetto ancora più esteso dell’essere, vale a dire il qualcosa (aliquid), che includeva anche ciò che non è corpo e non esiste nella realtà fisica.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">c) Il significato, invece, o più precisamente il lekton (in greco λεκτόν), è la nozione centrale della teoria della conoscenza e della logica stoica: esso scaturisce dall’operato dell’intelletto e rappresenta il significato universale del discorso a base razionale.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Siccome il lekton si estrinseca attraverso un logos (discorso), esso si presta ad un’indagine specifica che mira alle caratteristiche, alla struttura ed ai limiti del linguaggio impiegato per comunicare il significato: da qui ha origine la semantica.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Ma il lekton, in quanto frutto incorporeo dell’attività del pensiero razionale scaturito dall’interazione tra la realtà fisica e l’anima umana, rappresenta anche la chiave d’accesso per la conoscenza fisica. </span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Questa tesi veniva giustificata sostenendo l’immanenza di una ragione universale nel mondo: il logos, appunto. </span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Si tenga presente che la teoria del significato elaborata dagli stoici fu uno degli aspetti più influenti nell’ambito della logica e della teoria del linguaggio.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Essi ritenevano che il lekton collegasse tre elementi:</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">1) ciò che è;</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">2) il significante;</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">3) il significato.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Ciò che è viene definito come un soggetto del mondo reale (si pensi pure al Socrate storicamente esistito nell’Antica Grecia);</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">il significante è ciò che significa, vale a dire un segno, o una forma, fisicamente percepibile, come ad esempio un suono od una scritta, che rinvia ad un contenuto (si pensi alla vocalizzazione della parola “Socrate”); </span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">il significato è il concetto che viene colto dalla mente quando si pensa alla cosa reale a cui rimanda il significante (si pensi a ciò che evoca nella propria mente la lettura della parola “Socrate”). </span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Di questi elementi, sostengono gli stoici, soltanto il significato è incorporeo, mentre ciò che è, ed il significante, sono entrambi corporei.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Il significato svolge anche la funzione di collegare i suoni e, più in generale, le espressioni linguistiche, alle cose del mondo; senza di esso, le parole sarebbero dei segni puri, senza alcun riferimento alla realtà.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">La precedente teoria può essere opportunamente estesa al fine di includere anche i concetti astratti.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Ad esempio, se con la vocalizzazione della parola “uomo” s’intende comunemente il significato di “animale dotato di ragione”, allora con il medesimo suono si possono indicare tutti gli individui che appartengono a questa categoria, ovvero tutti gli uomini.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">In tal caso, il concetto “animale dotato di ragione” è quel significato che consente di riferire il significante “uomo” agli esseri umani che esistono nella realtà fisica.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">In epoca medioevale e moderna, ciò che gli stoici chiamavano “significato” è stato denotato con altri termini, come ad esempio “connotazione”, “intensione”, “comprensione”, “interpretante” e “senso”.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Il riferimento alla cosa, invece, è stato detto anche “supposizione”, “denotazione”, “estensione” e “significato”.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Questo cambio di terminologia è avvenuto senza nulla togliere alla validità dell’analisi del lekton suddivisa nei tre elementi individuati dai membri della Stoà.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Per quanto riguarda lo studio dei ragionamenti, gli stoici ampliarono l’analisi dei sillogismi condotta da Aristotele, concentrandosi su di un nuovo tipo di sillogismo ipotetico-deduttivo. </span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">E nel far ciò, teorizzarono e formalizzarono, per primi, quella branca della logica oggi nota con il nome di logica proposizionale.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Il più classico dei sillogismi aristotelici ha la seguente forma:</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">«Tutti gli uomini sono mortali» (premessa maggiore);</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">«Socrate è un uomo» (premessa minore);</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">quindi: «Socrate è mortale» (conclusione).</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Si tratta di un ragionamento mediato e necessario, in cui i quantificatori “tutti”, “qualche” e “nessuno” giocano un ruolo centrale.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Lo schema di base del sillogismo stoico, invece, ha la seguente struttura:</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">«Se è notte, ci sono le tenebre» (lemma);</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">«Ma è notte» (assunzione);</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">«Dunque ci sono le tenebre» (conclusione).</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Questo tipo di ragionamento è ben diverso da quello aristotelico: si tratta di un sillogismo ipotetico, immediato e non necessario.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Ciò significa che nello schema stoico almeno una delle premesse è data da una implicazione, non vi è un termine medio e non è detto che la conclusione sia sempre vera: essa lo è soltanto quando vi è una corrispondenza con la situazione fattuale a cui esso si riferisce.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Questi caratteri consentirono agli stoici di introdurre un’importante distinzione tra validità e verità di un ragionamento; infatti, il precedente sillogismo è sempre concludente, in quanto la connessione tra le premesse e la conclusione è corretta, ma non è detto che sia sempre vero.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Tra tutti gli schemi d’inferenza validi, gli stoici ne individuarono cinque in particolare che chiamarono sillogismi anapodittici: si tratta di ragionamenti concludenti che risultano evidenti di per sé e giocano un ruolo di fondamentale importanza nella teoria del ragionamento. </span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Elenchiamo qui di seguito i cinque indimostrabili individuati dagli stoici, utilizzando la notazione originaria:</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">1) Se il primo, allora il secondo; ma il primo; quindi il secondo.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">2) Se il primo, allora il secondo; ma non il secondo; quindi non il primo.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">3) Non (il primo e il secondo); ma il primo; quindi non il secondo.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">4) Il primo o il secondo; ma il primo; quindi non il secondo.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">5) Il primo o il secondo; ma non il secondo; quindi il primo.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Nei precedenti modi di ragionamento, gli ordinali “primo” e “secondo” sono delle vere e proprie variabili che devono essere sostituite con degli enunciati che possono essere veri o falsi.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">In notazione moderna possiamo riscrivere i ragionamenti anapodittici al seguente modo:</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">1) Se A, allora B; ma A; quindi B.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"> </span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">2) Se A, allora B; ma non B; quindi non A.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">3) Non (A e B); ma A; quindi non B.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">4) A o B; ma A; quindi non B.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">5) A o B; ma non B; quindi A.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">O ancora, adottando la seguente notazione:</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"> </span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">“non” ≡ “ ¬”</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">“e” ≡ “∧”</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"> “o” ≡ “∨”</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">“se...allora” ≡ “→”</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">si può scrivere:</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">1) A → B; ma A; quindi B.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"> </span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">2) A → B; ma ¬B; quindi ¬A.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">3) ¬(A ∧ B); ma A; quindi ¬B.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">4) A ∨ B; ma A; quindi ¬B.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">5) A ∨ B; ma ¬B; quindi A.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Per quanto riguarda la correttezza e la verità di questi ragionamenti, vale quanto già detto in precedenza: essi sono concludenti, cioè corretti nella forma, ma il loro contenuto può essere vero o falso, in quanto la loro correttezza non comporta implicitamente e necessariamente anche la loro verità.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Si comprende quindi che nella logica degli stoici l’attenzione si sposta dai quantificatori (“tutti”, “qualche” e “nessuno”) ai connettivi (“non”, “e”, “o”, “se...allora”), grazie ai quali è possibile collegare in modo opportuno delle proposizioni semplici, ottenendo così dei ragionamenti complessi (ecco perché questo tipo di logica viene detta proposizionale).</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Un altro grande merito che va riconosciuto agli stoici è quello di aver dato le definizioni vero-funzionali dei connettivi, specificando il comportamento di queste particelle rispetto alla verità o alla falsità delle proposizioni a cui esse vengono applicate.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Più precisamente, la negazione può essere vista come un operatore che trasforma il falso in vero ed il vero in falso; quindi, si può dire che la negazione è vera quando ciò che viene negato è falso e che la negazione è falsa quando ciò che viene negato è vero.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">La congiunzione è vera soltanto quando i congiunti sono veri, cioè quando tutte le proposizioni interessate dall’operatore di congiunzione risultano simultaneamente vere.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Se però almeno uno dei congiunti risulta falso, allora anche la congiunzione diviene falsa.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">La disgiunzione ha un comportamento simmetrico alla congiunzione, ovvero risulta vera se almeno uno dei disgiunti è vero, mentre risulta falsa se entrambi i disgiunti sono falsi.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">La definizione vero-funzionale dell’implicazione è assai più delicata e meno intuitiva rispetto alle precedenti.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">All’epoca degli stoici, infatti, vi erano quattro opinioni rispetto a quale dovesse essere la corretta definizione del condizionale “se A allora B” rispetto ai gradi di verità assunti delle proposizioni elementari A e B.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Senza tediare il lettore con dei tecnicismi, diremo soltanto che essi sposarono la posizione di Filone il Megarico, secondo cui un condizionale è sempre vero, tranne nel caso in cui risulta vero l’antecedente e falso il conseguente.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">In altre parole, secondo gli stoici, il vero non può implicare il falso, dal vero può seguire il vero, mentre il falso può implicare sia il vero che il falso!</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Per tentare di comprendere la legittimità di questa scelta, si rifletta sulle seguenti considerazioni: che attraverso un ragionamento corretto dal vero segua il vero è un qualcosa del tutto naturale e di conseguenza è assai intuitivo ritenere che l’implicazione corrispondente sia vera;</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">neanche il fatto che, attraverso un ragionamento errato, dal vero segua il falso, non dovrebbe stupire più di tanto e quindi chiunque, con un po’ di riflessione, alla fine converrà nel giudicare che anche l’implicazione associata a questa situazione debba esser falsa.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Ma che una implicazione possa essere definita come vera anche nei casi in cui partendo da premesse false si ottengono sia conclusioni vere che false, è un qualcosa di veramente controintuitivo.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Osserviamo però che questa scelta, che ai non addetti ai lavori apparirà senz’altro assurda, è precisamente la definizione dell’implicazione materiale adottata oggi in logica ed in matematica.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Quanto appena esposto in merito alle definizioni vero-funzionali dei connettivi può essere riassunto in una semplice tabella che aiuterà senz’altro il lettore nella comprensione dei precedenti concetti:</span></span></h3><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjvaGAz0Nq4bq_uGEESfP3g7eR1Ug4aPHdslTa4vP3BGU6CQZjutMSCRtNa0h039yQm6o4Un9fu3HRafOawz0kBakzkxyR50vLsmxkMNq15qEgsPGP9W2nkvu79lleEB4VK6pHhPNhc4hE/s762/tab.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="305" data-original-width="762" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjvaGAz0Nq4bq_uGEESfP3g7eR1Ug4aPHdslTa4vP3BGU6CQZjutMSCRtNa0h039yQm6o4Un9fu3HRafOawz0kBakzkxyR50vLsmxkMNq15qEgsPGP9W2nkvu79lleEB4VK6pHhPNhc4hE/w500-h200/tab.png" width="500" /></a></div><br /><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-family: georgia; font-size: small; font-weight: normal;">Per gli stoici una particolare categoria di ragionamenti, ovvero quelli che risultano sia concludenti che veri, hanno il potere di rendere manifeste quelle cose che, con la rappresentazione catalettica, non si riuscirebbero a cogliere nel qui e ora.</span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Ad esempio, il seguente sillogismo: «se questa mucca ha il latte, allora ha partorito. Ma questa mucca ha del latte nelle mammelle, dunque ha partorito», rende manifesto che quella particolare mucca ha effettivamente partorito; in tal senso, esso è un segno indicativo che consente di mettere in luce qualcosa di oscuro.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Questo genere di ragionamento era detto dimostrativo ed aveva una grande importanza per gli stoici che lo impiegavano per edificare alcune parti della loro dottrina.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Ad esempio, la prova dell’esistenza dell’anima umana e dell’anima del mondo, sostenuta dallo stoicismo, veniva fornita attraverso dei ragionamenti dimostrativi che muovevano i loro passi da dati acquisibili attraverso la rappresentazione catalettica, e che, grazie al ragionamento, venivano poi interpretati come dei segni indicativi di verità più profonde.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Otre a questo genere di segni, vi erano poi quelli rammemorativi, vale a dire quei segni che, quando si presentano, riportano alla mente il legame tra una cosa osservata in connessione con essi che però non è (ancora) percepita nel qui ed ora.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Si pensi, ad esempio, all’odore o alla vista del fumo quando ancora non si sono scorte delle fiamme, che però, in quanto segno rammemorativo, riporta alla mente la connessione causale che insiste tra il fuoco ed il fumo che era già stata osservata in passato dal soggetto percepente.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-size: small;"><br /></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">La Fisica</span></h3><div><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></div><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">La fisica stoica è una sofisticata e peculiare visione del mondo di stampo razionale, delineata da tratti materialistici, monistici e panteistici, che si presta ad essere interpretata come una sorta di teologia.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Ricordiamo brevemente che il materialismo è quella posizione filosofica che conferisce realtà soltanto a ciò che è materiale; il monismo riduce la manifesta molteplicità dell’essere ad un’unica sostanza, o principio, fondamentale; mentre il panteismo tende ad identificare la divinità con il tutto, ritenendo che il divino sia immanente ed, in quanto tale, permei ed animi ogni cosa.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Sicché per gli stoici tutto ciò che esiste è corporeo e, in ultima analisi, non è altro che l’espressione individualizzata dovuta all’azione che la ragione universale opera sulla materia.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Quello del logos, dunque, è un concetto di fondamentale importanza nello stoicismo, sul quale gli stoici incentrarono sia la fisica che l’etica in misura addirittura superiore rispetto a quanto fecero con la logica.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Due sono i principi posti alla base del funzionamento dell’universo: il primo di essi è di tipo passivo, si tratta di una sostanza inerte, inanimata, informe e senza qualità, vale a dire la materia.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Il secondo è di tipo attivo, si tratta del soffio vitale, il fuoco artefice, l’anima del mondo, la ragione universale, l’ordine naturale, la legge razionale, vale a dire il logos, il quale agendo sulla materia le conferisce forma e qualità, vivificandola.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Questi due principi sono intimamente legati l’uno all’altro, tanto che gli stoici li consideravano inscindibili.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Dall’azione del logos sulla sostanza materiale scaturiscono tutte le determinazioni individuali delle cose che popolano la realtà: è così che si producono enti fatti sia di materia che di forma (ilemorfismo), giacché senza l’azione informante ed energizzante esercitata dal logos, la materia resterebbe immobile ed oziosa nell’universo.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">È bene precisare che la bipartizione tra principio passivo e attivo, ovvero tra materia e logos, non coincide affatto con la distinzione tra ciò che è corporeo e ciò che è incorporeo: per gli stoici, infatti, l’essere è sempre corporeo, sicché anche la sostanza materiale e la causa ordinatrice non sono altro che corpo.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Per giustificare il loro rigoroso materialismo, sintetizzabile con l’identità fondamentale tra essere e corpo, gli stoici si avvalsero della definizione platonica dell’essere, secondo cui esiste soltanto ciò che è in grado di agire, o subire, un’azione.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">E siccome soltanto ciò che è corporeo è effettivamente in grado di compiere o ricevere l’effetto di un’azione, allora soltanto il corpo è reale.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Per estensione, sono ritenute corporee anche le anime, sia quella del mondo, ovvero il logos, che quelle degli individui, le quali per gli stoici non sono altro che individualizzazioni dell’anima del mondo. </span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Anche la voce, il bene, la verità, i vizi e le virtù, vengono considerati come cose corporee.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">L’anima, infatti, è il principio dell’azione e ciò che è capace di azione è corpo; la voce è in grado di operare sull’anima, ma ciò che opera è corpo; e così il bene e la verità, la virtù ed il vizio, i quali possono produrre effetti positivi o negativi e pertanto non possono che essere corporei.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Tuttavia, per sfuggire ad alcune aporie, gli stoici ammisero l’esistenza di quattro incorporei: il significato (o più in generale gli universali), il vuoto, il luogo ed il tempo.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Siccome a loro avviso l’essere è corpo, l’incorporeo veniva definito come un qualcosa privo di essere. E poiché ciò che non ha corpo manca anche dei connotati dell’essere, dell’incorporeo veniva detto che non è né in grado di agire né di subire un’azione.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Ciò giustifica l’introduzione degli incorporei sopra citati, ma introduce delle ulteriori difficoltà di cui gli stoici dovettero rendere conto.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Ad esempio, se l’incorporeo non fa parte dell’essere, allora è inquadrabile nella categoria del non-essere, ma ciò che non è, è il nulla, ovvero non esiste!</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Fu così che gli stoici negarono che quello dell’essere fosse il genere supremo ed introdussero un concetto ancora più ampio: quello del “qualcosa”.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Neppure la divinità, identificabile con il logos, era inclusa tra le cose incorporee: il soffio caldo (pneuma), che permeando il mondo determina ogni cosa, è anch’esso corpo.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Il logos venne anche inteso come la ragione seminale del mondo (lògos spermatikòs) che contiene in sé i semi (logoi spermatikòi) responsabili della generazione di ogni cosa.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">La divinità, dunque, è al tempo stesso il tutto, e le singole cose, in quanto, pur essendo una unità, è in grado di differenziarsi in tutte le cose del mondo animandole (dottrina delle ragioni seminali). </span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Per gli stoici, inoltre, l’universo è come un grande organismo, in cui ogni singola parte, sostenuta dall’azione del logos, è viva di per sé, giacché il principio della vita è contenuto entro la materia stessa (ilozismo).</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">La divinità stoica, dunque, non è trascendente ma è immanente; essa, infatti, è inscindibile dalla materia ed opera nel suo intimo in modo intrinseco ad essa.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">L’essere divino viene così identificato con l’essere del mondo. Il logos è in tutto, ed è tutto, è sia il cosmo, che le sue parti, e si manifesta in molteplici modi, come intelligenza, anima, natura... e così via.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Nel senso ora specificato, la fisica stoica può essere interpretata come una dottrina di tipo panteistico.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Ma com’è possibile che il logos, pur essendo corpo, pervada ogni cosa, operando in un universo fatto esclusivamente di materia?</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">La compenetrazione materiale del logos nella sostanza corporea dell’universo venne spiegata dagli stoici con la dottrina della commistione totale dei corpi.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Rifiutando le varie formulazioni della teoria atomistica elaborate dai loro predecessori, secondo le quali i costituenti ultimi della realtà fisica sono delle particelle solide ed indivisibili aventi una dimensione finita, gli Stoici sostennero che il processo di suddivisione dei corpi possa essere iterato all’infinito. </span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">In questo modo essi negarono l’esistenza degli atomi. E siccome nella fisica stoica non vi sono particelle ultime ad impedire che i corpi si compenetrino, non v’è contraddizione nel sostenere che due cose possano fondersi intimamente, così da costituire un tutt’uno.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Ciò giustifica la possibilità che tale processo avvenga anche tra il logos informante e la sostanza materiale da plasmare, nonostante sia il primo che la seconda siano entrambi intesi come costituenti corporei dell’universo.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">In forza della sua azione prettamente razionale ed immanente, l’azione ordinatrice del logos dà luogo ad una natura retta da una meccanica cosmica che ha il carattere dell’assoluta perfezione e dell’ineluttabile necessità.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Per lo stoico, tutto ciò che esiste ed accade è perfetto, e non può far altro che essere ed accadere esattamente nel modo in cui è ed accade, giacché ogni cosa è il frutto del logos, che è al tempo stesso intelligenza e razionalità.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Tutto nell’universo è conforme alla ragione cosmica e pertanto è esattamente come deve essere e come è bene che sia.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Le singole cose che agli occhi dello stolto appaiono imperfette, diventano anch’esse perfette se le si analizza da un punto di vista superiore, ovvero alla luce del disegno razionale complessivo.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Siccome nulla avviene per caso, ma tutto accade secondo ragione, il meccanicismo stoico va inteso in senso finalistico: il logos, infatti, ordina la sostanza materiale in vista della realizzazione di una molteplicità di fini.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">La legge necessaria che regge le cose del mondo è detta dagli stoici fato o destino (eimarméne).</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Con questi termini essi volevano indicare l’indissolubile ed inevitabile intreccio causale determinato dalla ragione universale che lega tutti gli esseri e gli accadimenti, in forza del quale le cose avvenute sono avvenute, quelle che avvengono avvengono, e quelle che avverranno avverranno, esattamente e precisamente come è stato, è, e dovrà essere.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Nell’universo stoico ogni evento è determinato da un altro evento che ne è la causa, ed a sua volta esso stesso è la causa di un altro evento.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Questa rigida concatenazione causale non può essere spezzata, perché con essa cadrebbe anche l’ordine razionale del tutto, che si muove in assoluta conformità al logos.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Il destino, quindi, è sia l’ordine del mondo che la concatenazione necessaria tra il passato, il presente ed il futuro.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Il finalismo universale operato dal logos, che fa sì che ogni singola cosa sia fatta nel migliore dei modi possibili e sia condotta al suo fine perfetto, è detto dagli stoici provvidenza.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Sottolineiamo che la provvidenza stoica non ha nulla a che fare con il concetto di provvidenza elaborato dal cattolicesimo.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Il primo, infatti, si riferisce all’azione necessaria ed immanente del logos rispetto alla sostanza materiale dell’universo; il secondo, invece, è inteso come un ipotetico e volontario intervento operato da un dio personale che decide se, come e perché, soccorrere gli uomini.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Ispirandosi alla dottrina di Eraclito, gli stoici accostarono la ragione cosmica, che è causa di ogni cosa nell’universo, al fuoco; quest’ultimo è responsabile sia del divenire del mondo che della nascita degli altri elementi materiali (aria, acqua e terra) che costituiscono la realtà.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">E siccome l’esperienza suggerisce che il fuoco ha sia il potere di forgiare che di distruggere, essi giunsero alla conclusione che tutte le cose del mondo, ed il mondo stesso, derivano dal fuoco e nel fuoco ritornano, ciclicamente, in un processo infinito che produce e riproduce se stesso sempre al medesimo modo.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">All’inizio di ogni ciclo cosmico vi è soltanto il fuoco originario; dal suo progressivo raffreddamento prendono forma e consistenza rispettivamente l’aria, l’umidità (dalla quale deriva l’acqua) e la terra.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Questo processo di “condensazione” del fuoco conferisce ai nuovi elementi un peso ed una consistenza sempre più elevati. </span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Il fuoco e l’aria sono elementi attivi, mentre l’acqua e la terra sono passivi.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Il mondo è una sfera piena fatta di terra; su di essa scorre l’acqua; al di sopra di essa vi è uno strato di umidità e d’aria; attorno al mondo vi è il vuoto.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Per fissare le idee, si pensi pure, in ordine, ai continenti ed alle montagne, ai fiumi, ai laghi ed ai mari, alle nuvole ed al vento, ed infine allo spazio attorno alla Terra. </span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Concentricamente al globo terrestre vi è la sfera delle stelle fisse e ancora più in alto quella del fuoco.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Il cosmo così formato ha una durata temporale prestabilita, il grande anno, al termine del quale gli astri riassumono la stessa posizione che avevano al principio.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">In quell’istante si verifica una poderosa conflagrazione (ekpùrosis) universale, vale a dire una completa combustione del cosmo, che distrugge e purifica tutti gli esseri e l’intero universo, facendo in modo che tutto ciò che esiste si ricongiunga e torni ad essere nient’altro che fuoco.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Ma ad ogni distruzione del mondo segue sempre una rinascita (palingenesi) dello stesso identico cosmo (apocatastasi). </span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">È così si avvierà un altro ciclo cosmico, del tutto identico al precedente, in cui si animeranno gli stessi esseri già esistiti e si riprodurranno i medesimi eventi con lo stesso ordine già manifestatosi in passato, senza alcuna modificazione.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Rinascerà quindi il pianeta Terra, con tutti gli animali e gli uomini che l’hanno popolato, e si verificherà nuovamente ogni accadimento che ha coinvolto quest’ultimi. </span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Tutti i filosofi che hanno camminato sulla terra verranno nuovamente alla luce ed esporranno ancora le loro stesse identiche teorie; ogni guerra combattuta sarà nuovamente vinta o persa, così come nei precedenti cicli; ogni individuo proverà ancora gli stessi sentimenti, le stesse speranze... fin quando, al compimento dell’anno cosmico, avverrà una nuova conflagrazione: così è stato, così è, e così sarà, per l’eternità.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Del resto, visti i presupposti della fisica stoica, il cosmo non può far altro che prodursi e riprodursi allo stesso identico modo, sia nelle sue caratteristiche generali che nelle sue determinazioni particolari.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Infatti, unico ed identico è il logos, ovvero il fuoco, che è demiurgo e artefice di ogni cosa; identiche ed immutate sono le ragioni seminali che caratterizzano i singoli esseri; costanti ed eterne sono le leggi razionali che determinano la meccanica dell’universo; identiche sono le concatenazioni causali che interessano le ragioni seminali, determinandone il loro sviluppo, sia in generale che in particolare.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">È questa, in estrema sintesi, la dottrina stoica dell’eterno ritorno.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-family: georgia; font-size: small; font-weight: normal;"><br /></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: small;">L’Etica</span></span></h3><div><span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: small;"><br /></span></span></div><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Per comprendere l’etica degli stoici bisogna tenere bene in mente i presupposti fisici dai quali essa deriva.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Se ogni cosa nella trama dell’universo, anche la più insignificante, è tessuta dal logos e nessuno può sottrarsi al proprio destino, che cosa può fare il saggio?</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">È evidente che l’unica possibilità consista nel riconoscere l’ineluttabilità della ragione universale che opera nell’intimo delle cose per adeguarsi al corso degli eventi, accettando con serenità e distacco il proprio fato, qualunque esso sia, senza opporre alcuna resistenza.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Soltanto uno stolto potrebbe pensare che sia possibile sfuggire al destino e che quindi abbia senso lottare contro di esso.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Nei confronti delle dinamiche dell’universo, l’essere umano è come un cane saldamente legato ad una carrozza, che, nel tentativo di autodeterminare la propria esistenza, si trova davanti a due scelte: seguire fedelmente il tragitto compiuto dal carro o tentare di cambiare strada, deviando rispetto alla direzione di marcia stabilita.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">In ogni caso, ovvero sia che il cane voglia, o non voglia, seguire il carro, esso sarà comunque costretto a farlo dalla forza della necessità e alla fine compirà il medesimo tragitto.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Ma mentre nella prima situazione lo spostamento risulterebbe naturale ed armonioso, nella seconda, sarebbe forzoso e doloroso, poiché il carro strattonerebbe il cane trascinandolo con violenza, contro la sua volontà.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Questo concetto è riassunto in una massima attribuita a Seneca: «Il fato guida chi lo accetta e trascina i riluttanti» ed è ribadito dalla seguente preghiera concepita da Cleante: «Conducetemi, o Giove e Destino, ovunque da voi son destinato e vi servirò senza esitazione; giacché anche se non volessi, vi dovrei seguire ugualmente, da stolto!».</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Ecco spiegato perché il saggio stoico uniformerà il proprio volere al volere del logos, evitando così di essere trascinato dagli eventi.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Questo processo di riconoscimento e accettazione del proprio destino, è l’unica vera forma di libertà riconosciuta dagli stoici agli esseri umani.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Si comprende quindi che, nell’universo stoico, l’essere umano non è completamente determinato nel suo agire dall’ordine naturale; egli infatti può scegliere se adattarsi o essere riluttante nei confronti del proprio destino, senza che però vi sia alcuna possibilità di poterlo alterare in modo sostanziale.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Così come sostenuto sia da Platone che da Aristotele, anche per gli stoici il concetto di libertà consiste nell’essere causa di sé, cioè dei propri movimenti e dei propri atti. Per questo motivo essi coniarono il termine autopraghia (autodeterminazione) per indicare il loro concetto di libertà.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Ma il virtuoso per gli stoici non è colui che esercita la propria libertà d’azione in senso positivo, tentando cioè di cambiare (invano) il proprio destino, bensì colui che rinuncia ad essa per sottomettersi completamente al fato; si tratta quindi, allo stesso tempo, di una forma di libertà negativa e razionale.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Negativa, in quanto si riduce alla rinuncia della propria volontà in vista dell’accettazione della volontà del logos che si estrinseca nel destino; razionale, in quanto considerata come una ragionevole e sensata accettazione di un fato che, da un lato, è ineluttabile e, dall’altro, è pura razionalità, in quanto frutto della ragione perfetta ed universale operante nella natura.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">In questo modo venne teorizzata, per la prima volta, una dottrina che identifica la libertà con la necessità, spostando l’attenzione dall’individuo verso il tutto, ovvero dall’essere umano al logos.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Ben si comprende il motivo per cui gli stoici dovettero concedere agli esseri umani la possibilità di autodeterminare le proprie azioni, pur nell’impossibilità di alterare in modo significativo il proprio destino, perché altrimenti il problema morale avrebbe perso di ogni significato.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">In un mondo popolato da individui completamente determinati, senza alcuna possibilità di scegliere i propri atti, nessuna azione si sarebbe potuta considerare come libera e, in quanto tale, degna di essere definita una virtù, od un vizio, morale. </span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Sotto queste condizioni, infatti, le azioni degli esseri umani sarebbero state del tutto equiparabili ad un moto meccanico non intenzionale, come quello di una pietra che cade per gravità, a cui non si sarebbe potuto riferire sensatamente né una colpa, né un merito.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Per chiarire i limiti d’azione legati all’umana volontà, alcuni stoici introdussero la distinzione tra le cause perfette e fondamentali, e quelle concomitanti o prossime.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Le prime agiscono con una necessità assoluta e quindi contro di esse nessuno può far nulla; le seconde possono essere addirittura influenzate o determinate dall’individuo, senza per questo alterare il destino, in quanto la loro azione rispetto al fato risulta secondaria o ininfluente.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">In altre parole, le cause fondamentali determinano la storia, quelle concomitanti definiscono i dettagli delle cose che accadono nel corso degli eventi, la cui modificazione però non può in alcun modo alterare il fato.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">In ogni caso, l’essere umano è ritenuto libero di dare, negare o sospendere l’assenso, e questa facoltà è sempre in suo potere, sia rispetto a ciò che dipende dalle cause fondamentali che da quelle concomitanti. </span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">La facoltà di autodeterminarsi, assentire e riconoscere l’esistenza di una ragione immanente che governa il mondo, è dovuta all’azione dell’anima umana.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Per gli stoici, infatti, l’essere umano è un microcosmo nel quale si rispecchia la ragione universale; in tal senso, ciascun individuo partecipa della ragione cosmica.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">E così come l’anima del mondo, cioè il logos, permea il grande corpo dell’universo, determinando la vita e l’attività del cosmo, allo stesso modo l'anima individuale, che non è altro che una parte dell’anima del modo, causa la vita e l'attività del corpo umano.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Così come l’anima del mondo, classificata dagli stoici come corpo in base al principio che definisce corporee le cose che sono in grado di agire, anche l’anima umana è corporea, giacché essa è in grado di vivificare il corpo umano.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Un’altra argomentazione portata dagli stoici a supporto della corporeità dell’anima umana, è data partendo dalla definizione platonica della morte intesa come separazione dell’anima dal corpo.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Ma siccome un incorporeo non potrebbe in alcun modo né unirsi ad un corpo, né separarsene, se ne deduce che l’anima umana debba essere corporea, dato che essa è in grado sia di unirsi, che di separarsi, al, e dal, corpo umano.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">La penetrabilità dell’anima corporea umana nell’organismo fisico, anch’esso corporeo, veniva giustificata in virtù del dogma della commistione totale dei corpi precedentemente illustrato e quindi non dava luogo ad alcuna aporia.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Anzi, era proprio la possibilità di compenetrare il corpo, in ogni sua più minuscola parte, che conferiva all’anima la capacità di presiedere alle funzioni essenziali dell’organismo umano.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Queste ultime, secondo gli stoici, sono in numero di otto e possono essere ricondotte alle quattro parti di cui è costituita l’anima: l’egemonico, il sensibile, il seme (o principio spermatico) ed il linguaggio.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">L’egemonico, anche detto principio direttivo, è la parte dell’anima che dirige il corpo e viene solitamente identificata con la ragione individuale.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Secondo alcuni è situato nella testa, secondo altri è collocato nel cuore. Di certo, si protrae in tutte le restanti parti dell’anima e del corpo, propagandosi come i tentacoli di un polipo, al fine di generare e controllare le rappresentazioni, l’assenso, l’istinto ed i sensi. </span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">La sua azione veniva paragonata a quella del Sole nel cosmo.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Il sensibile, è la sezione dell’anima che presiede la percezione sensoriale. A sua volta esso è costituito da cinque sottoparti, ciascuna delle quali è rispettivamente responsabile di uno dei cinque sensi (tatto, vista, udito, gusto e olfatto).</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Il seme, invece, è la porzione animica responsabile della riproduzione dell’organismo, mentre quella del linguaggio è la parte dell’anima che rende possibile la fonazione. </span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Se e come l’anima individuale sopravviva, o meno, alla morte del corpo fisico dell’essere umano, fu un grande motivo di discussione per gli stoici. </span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Di certo essa proviene dall’anima del mondo e sopravvive alla morte in seno ad essa, almeno per un certo periodo di tempo. </span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Secondo alcuni, soltanto le anime dei saggi si conservano fino all’avvento della successiva conflagrazione cosmica.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Un’altra massima fondamentale dell’etica stoica è espressa nella formula: «vivi secondo natura». </span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">E siccome per gli stoici la natura coincide con l’ordine razionale, perfetto e necessario determinato dal logos, la precedente massima può essere riscritta al seguente modo: «vivi in modo conforme ai dettami della ragione universale».</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Così facendo gli stoici ripresero la prescrizione cinica che suggeriva di condurre una vita in completo accordo con la natura, ma le attribuirono un significato completamente nuovo, nel senso che ora andremo ulteriormente a specificare.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Se si osservano gli esseri viventi, ci si rende conto che ciascuno di essi cerca di autoconservarsi e di sviluppare il proprio essere più autentico.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Questa naturale ed innata tendenza a conciliarsi con se medesimi, attuata ricercando le cose che sono conformi alla propria essenza ed evitando ciò che invece risulterebbe contrario al proprio essere, è detta dagli stoici oikéiosis.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Nei vegetali questa forma di conoscenza interiore, dalla quale scaturiscono sia la tendenza all’autoconservazione che il processo di estrinsecazione della propria essenza, è del tutto inconsapevole ed avviene in modo completamente automatico. </span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Una cosa analoga accade negli animali, dove l’oikéiosis è dovuta alla pressione esercitata da un impulso primigenio pressoché irrefrenabile: l’istinto.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Nell’essere umano, invece, questa tendenza è mediata dall’intervento della ragione, il cui esercizio consente di scegliere deliberatamente ciò che si ritene sia conforme alla propria natura e di scartare ciò che invece non appare come tale.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">A causa di questa discrezionalità, hanno origine due vie nell’ambito della scelta della condotta morale: quella dell’errore, ovvero del vizio, e quella della virtù. </span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Ora, siccome per gli stoici l’essere umano, partecipando della ragione universale, non è un semplice essere vivente, come le piante o gli animali, ma è un essere razionale, vivere in conformità alla natura significa che egli deve conciliarsi con la propria razionalità, fino ad attuarla pienamente. </span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Il virtuoso dunque è colui che, comprendendo la ragione universale, vive in modo perfettamente razionale. Ma poiché la natura è espressione della ragione immanente che governa il mondo, chi vive secondo ragione vive anche secondo natura.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Sicché chi si adegua alla natura, ovvero al corso fatale e necessario delle cose determinato dal logos, dimostra al tempo stesso di aver compreso la realtà delle cose e di comportarsi nel migliore dei modi possibili, ovvero di essere in possesso sia della saggezza che della virtù.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Pertanto, coloro che, come gli epicurei, sostenevano che il principio della condotta morale dovesse essere individuato nel piacere, erano in errore. </span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Il piacere, infatti, al contrario della oikéiosis, non è un qualcosa di dato a priori, ma semmai può manifestarsi a posteriori, cioè soltanto dopo che la natura individuale del vivente abbia già cercato e tentato di attuare ciò che è indispensabile per conservare se stessi e realizzare la propria intima essenza.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Il bene morale, dunque, non è dato da ciò che arreca una qualche forma di piacere, ma da ciò che giova all’essere dell’individuo.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Allo stesso modo, il male morale non è dato dal dolore, ma da ciò che danneggia ed ostacola il proprio essere e la sua realizzazione nel mondo.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">E siccome, in generale, ciò che giova al corpo non coincide con ciò che giova alla ragione, le due cose vanno tenute ben distinte. </span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Nonostante proclamassero la perfezione dell’ordine naturale, in quanto manifestazione della ragione universale, gli stoici non negavano l’esistenza dei mali del mondo.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Essi ne giustificavano la presenza ritenendo che la loro manifestazione fosse indispensabile per l’esistenza del bene.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Mali e beni sono due opposti che si sostengono a vicenda e se non ci fosse l’uno non potrebbe esserci neppure l’altro, perché senza il male mancherebbe quel termine di paragone indispensabile per comprendere e giudicare come tale il bene.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Allo stesso modo, senza ingiustizia non ci sarebbe giustizia, perché la giustizia si ottiene proprio come liberazione dall’ingiustizia.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Senza la menzogna non potrebbe esserci la verità, senza l’intemperanza non potrebbe esserci la moderazione, senza l’imprudenza non potrebbe esserci la prudenza... e così via, per ogni coppia antitetica associabile al dualismo male-bene.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Il logos però ha provveduto ad armonizzare tutti i mali con i beni del mondo, in modo tale che da questa armonizzazione scaturisca la ragione eterna del tutto.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Finché un individuo non riesce a cogliere l’operato del logos, può lodare, biasimare e arrabbiarsi per le cose e gli accadimenti del mondo, catalogandoli tra “buoni” e “cattivi”, e può persino tentare di reagire ad essi, cercando di modificare il corso degli eventi.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Ma non appena egli raggiunge la saggezza, riconoscendo l’operato della ragione universale che presiede ad ogni cosa e ad ogni evento, comprende che non ha alcun senso lamentarsi, opporsi ed alterare il proprio stato d’animo a causa di ciò che accade e di ciò che è. </span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Persuaso dalla razionalità della provvidenza, il saggio stoico cesserà quindi di dolersi per gli avvenimenti del mondo e, adeguando il suo punto di vista a quello del logos, comincerà a sentire come “positivo” anche ciò che gli stolti giudicano come “negativo”.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Evitando di amare e di aborrire i singoli aspetti della vita, egli giungerà ad uno stato mentale di totale indifferenza rispetto ad essi, e volgerà il proprio interesse soltanto alla realizzazione della virtù, intesa come totale consenso ed aderenza alla razionalità ed alla volontà del logos.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Ciò significa che il vero bene per lo stoico è unicamente la virtù.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Un altro aspetto di fondamentale importanza per comprendere la morale stoica è dato dalla nozione di katéchon: una categoria del pensiero di creazione stoica, successivamente definita dai romani con il termine officium, che può essere resa con il significato moderno di dovere.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Più precisamente, gli stoici definivano come doveri le azioni conformi all’ordine naturale la cui scelta può essere razionalmente giustificata. </span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">In altri termini, il dovere è un’azione conveniente condotta secondo natura.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">In generale, le azioni che possono essere compiute dagli esseri umani si classificano entro tre categorie: </span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">1) quelle doverose, vale a dire tutte le azioni che la ragione suggerisce di fare; </span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">2) quelle contrarie al dovere, ovvero tutto ciò che è sconsigliato dalla ragione;</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">3) quelle né doverose né contrarie al dovere, cioè tutte quelle azioni che la ragione né consiglia né vieta di fare. </span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">A questo punto, però, gli stoici introdussero un’altra distinzione: quella tra il dovere ed il dovere retto, vale a dire tra le azioni convenienti (kathékon) e quelle moralmente perfette condotte in piena conformità alla ragione universale (katòrthoma).</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Tutti gli esseri umani sono in grado di compiere azioni convenienti secondo natura, ovvero i doveri, ma soltanto i saggi realizzano i doveri retti, perché senza essere in possesso della scienza filosofica, propria dei sapienti che intendono la volontà del logos, è impossibile armonizzare completamente se stessi con l’ordine cosmico.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Sicché per gli stoici il dovere retto, eticamente perfetto ed assoluto, non può che trovarsi nei sapienti, mentre la restante parte dell’umanità è incapace di compiere simili azioni morali. </span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Da qui ha origine una nettissima dicotomia: tra chi possiede la ragione perfetta e chi invece ne è privo, non vi è alcuna via di mezzo; o si è saggi, o si è stolti. </span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">In altre parole, o si comprende il logos, e quindi si opera sempre bene e in modo virtuoso, o non si comprende il logos, e quindi si opera sempre male e in modo vizioso.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Del resto, chi ha il naso sommerso da pochi centimetri d’acqua affoga tanto quanto chi si trova a centinaia di metri al disotto della superficie del mare: per respirare è indispensabile emergere dall’acqua. </span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">La virtù ha tanti nomi che variano a seconda del dominio a cui ci si riferisce. </span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">E così, ad esempio, si dirà che un individuo è giusto ed è dotato di saggezza, temperanza e forza, ma in realtà queste qualità sono tutte manifestazioni della virtù, la quale è una ed una soltanto e quindi o la si possiede tutta intera oppure non la si possiede affatto.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Per gli stoici quindi, il dovere non è un bene in sé ed, in generale, il compiere un dovere non è una virtù.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Il bene si ha quando l’individuo sceglie di agire in conformità alla ragione universale e questa attitudine viene ripetuta e consolidata fino al punto da diventare una disposizione d’animo uniforme e costante, trasformandosi così in virtù.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Il virtuoso non è quell’individuo che si limita a compiere i doveri, agendo in conformità alla ragione individuale, ma colui che compie soltanto doveri retti, rispondendo soltanto alla ragione universale.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">In tal senso, si può sostenere che quella degli stoici sia un’etica fondata sul dovere. E si può aggiungere che questo fu il primo caso nella storia della filosofia in cui la nozione del dovere, intesa come conformità e convenienza dell’azione umana rispetto all’ordine razionale cosmico, assunse un ruolo centrale per l’elaborazione di una dottrina etica.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Convintisi che la virtù, intesa come vita pienamente condotta secondo ragione, fosse il solo bene in senso assoluto, perché soltanto grazie ad essa l’essere umano può esprimere la sua più intima natura razionale riuscendo ad adeguarsi perfettamente all’ordine del mondo, gli Stoici finirono per dare importanza soltanto a ciò che giova alla ragione, definendo ciò che è benefico per il corpo come indifferente.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">In realtà, per gli stoici l’insieme degli indifferenti (adiaphora) era ben più ampio e riguardava tutte le cose che possono essere collocate al di là della morale.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Del resto, se sussiste l’identità tra bene e virtù, e la virtù è unica, è lecito definire propriamente “beni” soltanto le varie manifestazioni della virtù, come la saggezza, la giustizia, la temperanza... e così via, mentre i loro contrari possono essere chiamati “mali”.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Di conseguenza tutto ciò che non è né bene né male, nel senso ora specificato, ovvero tutte le cose che non costituiscono virtù, come ad esempio la gloria, la ricchezza, la bellezza, il piacere, la salute e persino la vita stessa, non possono che essere considerate come indifferenti.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Questa dicotomia che poneva l’insieme dei beni e dei mali (morali) da un lato, e gli indifferenti, dall’altro, è uno dei più noti tra i tratti caratteristici dell’etica stoica che, com’è facile intuire, suscitò grande stupore e accesi dibattiti.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Gli stoici, infatti, non esitavano ad includere tra gli indifferenti sia le cose fisicamente e biologicamente positive che quelle negative!</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Per lo stoico più puro, dunque, l’essere libero o schiavo, ricco o povero, bello o brutto, sano o malato, vivo o morto, era del tutto indifferente, in quanto ciò non poteva influire in alcun modo nell’esercizio della virtù.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Per essi i beni ed i mali derivano soltanto dalle disposizioni interiori del proprio io, e quindi, con la giusta forza d’animo, non possono essere influenzati in alcun modo dalle condizioni esterne.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Fu così che essi arrivarono addirittura a sostenere che un saggio può essere felice perfino in mezzo ai tormenti fisici!</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Con la dottrina degli indifferenti, gli stoici ponevano l’umanità al riparo dalle conseguenze prodotte dagli sconvolgimenti socio-economici dovuti al crollo della polis, infondendo la forza spirituale necessaria per affrontare i pericoli e le insicurezze della rinnovata organizzazione sociale che si andava formando nel periodo ellenistico.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">L’indifferenza nei confronti della vita e della morte, pose le basi per la celebre giustificazione stoica del suicidio, un atto che, lungi dall’esser condannato, veniva considerato come doveroso, qualora le condizioni esterne non avessero più consentito un sereno esercizio della ragione.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Lo stoico ammetteva la possibilità di togliersi la vita come atto conclusivo assegnato dal destino, a condizione che si fosse trattato di una scelta deliberata e razionalmente giustificabile.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Secondo gli stoici, così come la ragione esorta gli individui a vivere secondo virtù, essa suggerisce anche di scegliere come uscire dalla vita. In tal senso, l'extrema ratio del suicidio era intesa come la più elevata espressione di coerenza e libertà.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Forti delle loro convinzioni, furono in molti tra gli stoici a suicidarsi; tra di essi alcuni lo fecero per conservare la virtù, altri per lanciare alla società dei forti segnali di protesta ed altri ancora perché si erano convinti che scegliere di morire “bene” fosse l’unica soluzione rimasta per evitare di vivere “male”.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Va detto che per ammorbidire la dottrina degli indifferenti, smussandone i tratti paradossali, gli stessi stoici finirono per introdurre e adottare il concetto di valore.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Andando ad indagare nel dominio degli indifferenti, infatti, non è difficile accorgersi che ci sono cose che sono degne d’esser preferite ad altre.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Così, ad esempio, pur continuando ad essere moralmente indifferente, ciò che conserva ed accresce il proprio essere a livello fisico e biologico, in generale, può essere ragionevolmente considerato preferibile rispetto a ciò che lo danneggia e lo indebolisce.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Pertanto, al netto delle varie manifestazioni della virtù, nell’insieme degli indifferenti ci sono altre cose che, pur non essendo dei beni nel senso indicato dagli stoici, possono essere considerate come “positive”, in particolar modo se paragonate con altre.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Di conseguenza, ciò che appare come degno di scelta, anche se posto al di là della sfera morale, e contribuisce in qualche modo alla realizzazione di una vita conforme alla ragione, venne detto dagli stoici valore (axia).</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Ma se da un lato tra gli indifferenti c’erano cose che potevano essere considerate degne di valore, dall’altro ve ne erano altre che potevano essere giudicate come dei disvalori; altre ancora, invece, non venivano classificate né come valore né come disvalore.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">In questo modo, anche nell’insieme degli indifferenti, si ripresentava una tripartizione che ricorda molto da vicino la suddivisione che abbiamo già incontrato nella catalogazione delle azioni in doverose, contrarie al dovere e né doverose né contrarie al dovere.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Nella categoria dei disvalori gli stoici includevano l’emozione (pathos): la passione, intesa come ostacolo al retto pensiero, era considerata un vizio dal quale il saggio doveva assolutamente cercare di liberarsi.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Emozioni e passioni furono definite come errori della ragione, giudizi affrettati dovuti all’ignoranza ed alla leggerezza e, in quanto tali, venivano considerate come una sorta di malattia che colpisce lo stolto, ma non il sapiente.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Le passioni, se lasciate libere a se stesse e assecondate, hanno il potere d’impedire l'adeguamento della condotta umana alla razionalità universale, per questo motivo devono essere completamente dominate se non addirittura annientate sul nascere. </span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Dunque, la condizione propria del saggio stoico è l’apatia, vale a dire uno stato di completa assenza di passioni. </span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Come si può accettare sempre e comunque il proprio destino, riuscendo a pensare in modo perfettamente razionale, senza lasciarsi influenzare e travolgere dalle circostanze?</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Essendo impassibili: è questa la ricetta proposta dagli stoici sia per la virtù che per la felicità. </span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">A loro avviso, ogni passione non è altro che un inutile turbamento dell’animo, giacché tutto nell’universo è perfetto così com’è ed ogni evento accade esattamente come deve accadere, essendo sorretto dal logos. </span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Pertanto, non v’è motivo né per esaltarsi né per abbattersi nei confronti delle cose del mondo: l’unica cosa da fare è adeguarsi alla razionalità dell’ordine naturale, lasciando che le cose fluiscano così come stabilito dalla ragione, senza opporre resistenza. </span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Il saggio stoico giunge così al culmine del suo processo filosofico-spirituale, realizzando una sorta di unione mistica ed ascetica con il Tutto; egli riconosce di essere una parte del logos e si ricongiunge ad esso, ritornando ad essere un tutt’uno con la ragione cosmica universale.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Sociologia</span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">La dottrina della simpatia universale stoica (sympátheia), vale a dire l’intima connessione tra l’individuo e l’anima del mondo, si riflette negli aspetti sociologici, facendo assumere allo stoicismo delle tinte cosmopolite e filantropiche.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Al contrario di quanto si potrebbe erroneamente pensare, l’apatia dello stoico non implica l’inattività; ciò può essere compreso ricordando che quella dello stoicismo è un’etica del dovere, in cui ciascun individuo è chiamato ad assecondare attivamente il proprio destino.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">L’apatia dello stoico, dunque, si risolve in un atteggiamento di distacco da adottare mentre si opera nel mondo.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Fra i doveri più importanti a cui gli stoici erano chiamati a rispondere, vi era senz’altro quello dell’attività politica; non a caso molti stoici divennero degli statisti e si dedicarono alla cosa pubblica, in particolar modo nel periodo romano.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Per gli stoici, però, l’essere umano non è un animale politico, così come sostenuto da Aristotele, ma è piuttosto un animale comunitario.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">L’oikeiosis, infatti, vale a dire il moto istintivo primordiale che spinge ogni essere vivente all’autoconservazione e allo sviluppo della propria essenza, si estende in modo naturale a figli, parenti e a tutti i propri simili, perché è la ragione stessa che suggerisce di doverlo fare in vista del conseguimento del bene comune.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">L’essere umano è fatto per consociarsi con tutti gli altri individui, andando così a formare un’unica società: la comunità umana. Quest’ultima è diretta dal medesimo ordine razionale del mondo che dirige la vita dei singoli individui.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">I diversi popoli della terra si sono dotati di leggi differenti: questo è un dato di fatto. Esiste però una legge eterna, perfetta ed immutabile, che è superiore a ciascuna di esse: si tratta della legge dettata dal logos.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Di conseguenza, per gli stoici soltanto la legge che è perfettamente conforme alla ragione universale è l’unica vera legge dell’umanità, vale a dire la legge naturale della comunità umana. Sotto di essa tutti gli esseri umani sono cittadini ad egual diritto. </span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Per cogliere l’importanza storica di questa concezione del diritto, si consideri che con essa vennero gettate le basi teoriche per la formulazione del giusnaturalismo: un atteggiamento filosofico che sostiene l'esistenza di una norma di condotta intersoggettivamente ed universalmente valida, grazie alla quale è possibile organizzare la società nel migliore dei modi possibili.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Per gli stoici, chiunque operi nel rispetto della legge naturale è un cittadino del mondo, in quanto dirige le proprie azioni secondo l’ordine razionale che regge il cosmo intero. </span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Perciò il sapiente non apparterrà ad una comunità particolare, ma alla città universale entro cui tutti gli individui sono concittadini e non risponderà alle leggi locali ma soltanto ai dettami della ragione universale.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Anche il concetto di giustizia venne definito dagli stoici come l’azione del logos entro una comunità; l’ingiustizia si manifesta quando le azioni degli esseri umani non avvengono secondo ragione.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Fu così che, in forza dell’idea dell’esistenza di una ragione universale, gli stoici sostennero l’uguaglianza degli esseri umani e destituirono il fondamento degli antichi miti della nobiltà di sangue e della superiorità della razza: tutti gli uomini partecipano al logos, pertanto ciascuno di essi può giungere alla virtù (da qui segue la loro uguaglianza).</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Dura è la critica mossa nei confronti della schiavitù: nessun individuo nasce schiavo per natura, la schiavitù imposta dall’uomo sull’uomo è una malvagità, una barbarie.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">I concetti di libertà e schiavitù vennero reinterpretati dagli stoici collegandoli alla saggezza e all’ignoranza: il vero schiavo è l’ignorante, mentre colui che può a ragione essere proclamato libero è il sapiente.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Per questo motivo essi arrivano addirittura a sostenere che il saggio stoico è libero sia quando siede sul trono che quando è ridotto in catene.</span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;"><br /></span></span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Anche la libertà, dunque, è un qualcosa che dipende integralmente dall’interiorità e pertanto non può essere in alcun modo scalfita dalle condizioni esterne.</span></span></h3><div><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia;"><br /></span></span></div><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Fonti</span></h3><h3 class="western" lang="" style="break-before: page; text-align: justify;"><ul><li><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: georgia; font-size: small;">Il pensiero occidentale, di Giovanni Reale e Dario Antiseri.</span></span></li><li><span style="font-family: georgia; font-size: small; font-weight: normal;">Storia della filosofia, di Nicola Abbagnano.</span></li><li><span style="font-family: georgia; font-size: small; font-weight: normal;">Storia della filosofia antica, di Giuseppe Cambiano.</span></li><li><span style="font-family: georgia; font-size: small; font-weight: normal;">Storia della filosofia occidentale, di Bertrand Russell.</span></li><li><span style="font-family: georgia; font-size: small; font-weight: normal;">Storia del pensiero scientifico e filosofico, di Ludovico Geymonat.</span></li><li><span style="font-size: small;"><span style="font-family: georgia; font-weight: normal;">Stoicismo, Wikipedia. </span><a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Stoicismo" style="font-family: georgia; font-weight: normal;">https://it.wikipedia.org/wiki/Stoicismo</a></span></li><li><span style="font-size: small;"><span style="font-family: georgia; font-weight: normal;">Lo Stoicismo, Filosofico.net </span><a href="https://www.filosofico.net/stoici2.htm" style="font-family: georgia; font-weight: normal;">https://www.filosofico.net/stoici2.htm</a></span></li><li><span style="font-size: small;"><span style="font-family: georgia; font-weight: normal;">Stoicismo, Treccani, Vocabolario on line. </span><a href="http://www.treccani.it/vocabolario/stoicismo/" style="font-family: georgia; font-weight: normal;">http://www.treccani.it/vocabolario/stoicismo/</a><span style="font-family: georgia; font-weight: normal;"> </span></span></li><li><span style="font-size: small;"><span style="font-family: georgia; font-weight: normal;">Stoicismo, Treccani, Enciclopedia on line. </span><a href="http://www.treccani.it/enciclopedia/stoicismo/" style="font-family: georgia; font-weight: normal;">http://www.treccani.it/enciclopedia/stoicismo/</a></span></li></ul></h3>Mirco Mariuccihttp://www.blogger.com/profile/14091144245562917192noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3559113173366531735.post-28189476142329888232020-04-09T09:16:00.006+02:002020-09-17T11:06:41.573+02:00La dottrina dello scetticismo: Pirrone di Elide, Timone di Fliunte, Arcesilao di Pitane, Carneade di Cirene, Filone di Larissa, Antioco di Ascalona, Enesidemo di Cnosso, Agrippa, Sesto Empirico.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhuOL48yGnrLWOZa_YeSBmJP2rGvUKucj-57xy2eo85HSM-rDpgkLdnUw3CpvrLLiWHngTJTFBV-O7c7gqQzqo4-_YjrXjyqKUutzC2YhwlvsGOQgdsOYI7Hz51sylG8oUPJmBCpIB25AQ/s1600/hiclipart.com.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><img border="0" data-original-height="699" data-original-width="1094" height="255" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhuOL48yGnrLWOZa_YeSBmJP2rGvUKucj-57xy2eo85HSM-rDpgkLdnUw3CpvrLLiWHngTJTFBV-O7c7gqQzqo4-_YjrXjyqKUutzC2YhwlvsGOQgdsOYI7Hz51sylG8oUPJmBCpIB25AQ/s400/hiclipart.com.png" width="400" /></span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<br />
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Pirrone di Elide</span></b></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Pirrone
di Elide (365 a.C. circa – 275 a.C. circa) fu un pensatore greco
antico che diede il via all’atteggiamento filosofico dello
scetticismo, secondo il quale non può esistere una dottrina, o un
metodo, che conduca all’episteme, ovvero ad una conoscenza
certissima, oggettiva ed universale, perché una verità ultima ed
assoluta o non esiste o, se esiste, è irraggiungibile.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Da
giovane Pirrone era un pittore che aveva assorbito i valori e le
convinzioni della cultura greca della sua epoca.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: georgia, times new roman, serif;">Tuttavia, una lunga serie di esperienze di vita gli fece rimettere in discussione ogni genere di conoscenza con cui era venuto a contatto, fin quando, un giorno, si convinse che ogni atteggiamento teoretico o empirico, che promette di cogliere la verità, sia egualmente fallace ed inconsistente, mentre i valori sposati dalle comunità mutano nel tempo e risultano relativi ai luoghi in cui vengono adottati.</span></div>
<a name='more'></a><br />
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Come
ciò avvenne non è noto con certezza, ma si può ipotizzare con
ragionevolezza che furono proprio le numerose e contrastanti visioni
del mondo, che Pirrone ebbe modo di conoscere, a far maturare nel suo
spirito un atteggiamento di tipo scettico.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Egli,
infatti, entrò in contatto sia con alcuni maestri delle scuole
socratiche, con particolare riferimento alla corrente megarica, forse
tramite Brisone di Eraclea, scolaro di Stilpone di Megara, a sua
volta allievo di Euclide di Megara (fondatore della Scuola megarica),
che con il pensiero atomistico di Democrito, forse per opera di
Anassarco l'eudemònico, con il quale Pirrone divenne amico.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Egli
venne influenzato anche dall’atteggiamento sofistico di Protagora e
dei membri della Scuola cirenaica. Ma le esperienze più
significative Pirrone le visse al tempo della campagna di conquista
che Alessandro Magno condusse in Oriente, alla quale egli prese parte
attivamente assieme ad Anassarco.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nel
corso della lunga azione militare intrapresa dal grande conquistatore
macedone, Pirrone interagì con i Gimnosofisti in India (dal
greco Γυμνοσοφισταί , "Gynmnosophistaί"
traducibile come "sapienti nudi" [sophistái gymnói]) e
con i Magi in Persia.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">I
primi, erano degli asceti che avevano maturato la loro sapienza
spogliandosi di ogni avere per dedicare l’esistenza alla
meditazione.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Essi
trascorrevano le giornate seduti sotto dei grandi alberi senza
indossare alcun vestito, che a loro avviso avrebbe rappresentato una
sorta di ostacolo alla purezza del pensiero.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per
il loro stile di vita secondo natura, condotto in modo semplice e ben
lontano da ogni comodità, i gimnosofisti furono accomunati dai greci
ai cinici.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">I
secondi, erano esponenti della casta sacerdotale depositaria degli
insegnamenti del profeta Zarathuštra, il cui credo era incentrato
sull’insanabile dualismo tra gli spiriti del Bene e del Male,
ovvero della Verità e della Menzogna, i quali avrebbero
rispettivamente il potere di condurre l’essere umano alla vita,
ovvero alla migliore delle esistenze, e alla non-vita, cioè alla
peggiore delle esperienze terrene.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Tra
tutti, vi fu un personaggio in particolare che diede a Pirrone
un’impressionante dimostrazione di profonda coerenza con la propria
visione filosofica, nonché di completa padronanza dello spirito sul
corpo: si trattò di un gimnosofista di nome Calano, che decise
volontariamente di togliersi la vita dandosi fuoco, riuscendo ad
affrontare il grande dolore dovuto alle ustioni con assoluta
impassibilità, sbalordendo sia Alessandro Magno che il suo esercito,
lì presenti.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">L’elenco
degli insegnamenti che Pirrone trasse dalle proprie esperienze, e che
costituì il terreno sul quale fiorì lo scetticismo, è qui di
seguito sintetizzato:</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">dalla
filosofia di Socrate Pirrone apprese l’importanza della ricerca e
che il vero sapiente è colui che è consapevole di non sapere.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">I
Megarici gli fecero conoscere l’ontologia eleatica, che negava la
validità epistemologica dell’esperienza sensibile, rivendicando la
supremazia della ragione; essi, però, attraverso i loro celebri
paradossi, misero anche in evidenza una serie di insidie relative
all’uso del linguaggio.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il
pensiero degli Atomisti rafforzò la svalutazione che Pirrone aveva
già maturato nei confronti dei sensi, che, secondo i seguaci di
Democrito, al contrario della ragione, non erano in grado di cogliere
né la vera natura degli enti, né i nessi causali tra loro esistenti
(una tesi che verrà rovesciata qualche secolo più avanti da
Epicuro, che rifondò l’atomismo su basi sensistiche).</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Tuttavia
Democrito presuppose soltanto che fosse possibile ottenere la
conoscenza attraverso l’intelletto, ma non riuscì a giustificare
questa posizione teoreticamente, sicché Pirrone iniziò a nutrire
qualche dubbio anche in merito all’uso della ragione.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">I
Cirenaici gli fecero scoprire il relativismo soggettivistico dei
costumi, delle leggi e della morale, una posizione che era stata
sposata ancor prima sia dai cinici che dai sofisti.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il
suo amico Anassarco gli fece comprendere l’importanza
dell’eudaimonia, cioè del benessere come scopo di vita (non a caso
il suo soprannome era l'Eudemònico) e lo portò a conoscenza del
pensiero del proprio maestro, Metrodoro di Chio, il quale si spinse
addirittura ad affermare che non solo: <i>«noi non sappiamo se
sappiamo o ignoriamo qualche cosa»</i> ma che: <i>«non sappiamo
neppure se sappiamo o non sappiamo questa cosa stessa. Né
assolutamente se esista qualche cosa o no», </i><span style="font-style: normal;">anticipando
così alcune delle posizioni di quella che sarebbe divenuta la
corrente dello scetticismo</span><i>.</i></span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">L’azione
militare di Alessandro Magno, con la conseguente rivoluzione politica
ed ideologia operata dal grande conquistatore macedone, fece
comprendere a Pirrone che tutto ciò che fino ad allora era stato
ritenuto indistruttibile, in realtà, non lo era affatto, e che
perfino le più antiche e radicate opinioni dei greci potevano essere
trasformate, aprendo l’orizzonte a nuovi ed inesplorati scenari.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Dai
gimnosofisti apprese l’importanza e la pratica di una vita
solitaria, dedita all’ascetismo, finalizzata alla liberazione dalle
passioni mediante l’esercizio dell’autodominio.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In
particolare, il gimnosofista Calano gli insegnò la vanità e
l’irrealtà di tutte le cose, giacché se un uomo è disposto a
togliersi la vita, in ogni istante e senza alcuna esitazione, e nel
farlo può persino riuscire ad essere completamente impassibile,
nonostante sia avvolto dalle fiamme, evidentemente le cose non hanno
quella “realtà” e quella “natura” che si è soliti
attribuirgli: per questo il saggio indiano riuscì a porsi al di
sopra di esse.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Dai
Magi apprese la continua ed inesauribile lotta tra gli spiriti del
vero e del falso, ovvero del bene e del male, incessantemente e
vicendevolmente impegnati a sopraffarsi, l’un con l’altro.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Infine,
è possibile che in India Pirrone apprese anche i principi della
irrappresentabilità e dell’incomprensibilità delle cose, e colse
il valore dell’osservanza del silenzio conseguente alla sospensione
di ogni giudizio in merito alla vera natura di ciò che è.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Tornato
in patria arricchito da un importante bagaglio culturale, Pirrone raccolse il suggerimento socratico e diede il
via alla propria indagine filosofica, ma non impiegò molto tempo per
rendersi conto che per ogni gruppo di pensatori che avevano asserito
con convinzione la verità di una certa dottrina, ve n’era sempre
un altro che sosteneva la falsità delle medesime tesi.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se da
un lato c’era chi screditava la ragione esaltando i sensi,
dall’altro vi era chi svalutava i sensi e accreditava il pensiero.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Chi
sosteneva l’immutabilità dell’essere, doveva fare i conti con
chi invece riteneva che l’essere fosse in eterno divenire.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per
ogni pensatore che affermava l’esistenza del vuoto ce n’era un
altro che la negava, la stessa cosa accadeva per il moto... e così
via.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per
non parlare poi delle numerose e contrastanti ricette avanzate per
raggiungere la felicità, e delle altrettante visioni su cosa fossero
il bene ed il male, il bello ed il brutto... e così via.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma se i sensi risultano inaffidabili, e non ci si può fidare fino in fondo neppure della ragione, la quale spesso trae in inganno ancor più dei sensi; se lo stesso linguaggio impiegato per esprimere i concetti ha esibito i suoi limiti; se le varie concezioni filosofiche sono in contrasto l’una con l’altra; se i valori, le leggi, i costumi e perfino le organizzazioni sociali, si rivelano mutevoli, soggettivi e relativi... che genere di conclusione si può trarre?</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Fu
così che Pirrone ebbe un’illuminazione: non esiste assolutamente
nulla che sia vero o falso, bello o brutto, buono o cattivo, per
natura; verità, bellezza e bontà sono giudicati come tali
dall’essere umano per convenzione e per costume, e non in quanto
siano veri, belli o buoni in sé.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In un
passo del suo celebre <i>Vite dei filosofi</i>, Diogene Laerzio
sostiene che: <i>«Pirrone diceva che niente è bello né brutto,
niente è giusto né ingiusto, e similmente applicava a tutte le cose
il principio che nulla esiste in verità e sosteneva che tutto ciò
che gli uomini fanno accade per convenzione e per abitudine, e che
ogni cosa non è più questo che quello».</i></span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Di
conseguenza, l’atteggiamento che si sarebbe dovuto adottare
rispetto ad ogni cosa, consiste nel non affermare né che essa sia
vera né che sia falsa, né che sia bella né che sia brutta, né che
sia buona né che sia cattiva, perché per l’essere umano la
conoscenza ultima è inafferrabile.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Qualche
decennio più tardi, questo atteggiamento spiccatamente agnostico
inaugurato da Pirrone, tutto incentrato sulla sospensione di ogni
giudizio, verrà ripreso ed espresso con il termine <i>epoché</i>
(traslitterazione del greco antico "ἐποχή", ossia
"sospensione"), sebbene il primo degli scettici abbia
parlato soltanto di assenza, o mancanza, e non di sospensione, del
giudizio.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Quale
era il fine della epoché? Proprio come gli altri pensatori morali
dell’antica Grecia, anche Pirrone voleva trovare un modo per
raggiungere la felicità, che nel suo caso era intesa come <i>atarassia</i>
(letteralmente, dal greco antico, ἀταραξία, “assenza di
agitazione”, “tranquillità”), ma la strategia suggerita per
ottenere questo stato di perfetta pace dell'anima, liberata dal
gravame dovuto ad ogni sorta di passione, rappresentava un’assoluta
novità per quanto riguarda la storia della filosofia antica
occidentale: invece di accettare una certa dottrina, bisogna rifiutare qualunque dottrina!
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">L’osservanza
dell’epoché, dunque, attuata evitando di sposare le “verità”
proposte da qual si voglia concezione filosofica, avrebbe di per sé
assicurato la tranquillità dello spirito, tipica dello stato di
atarassia, e quindi avrebbe condotto alla felicità.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il
perno dello scetticismo di Pirrone era il seguente: la felicità non
è data dall’adesione ad un sistema filosofico, le cui “verità”
sono reputate superiori rispetto a quelle sostenute dalle altre
dottrine, ma dal rifiuto di ogni dottrina determinata, dettato dalla
consapevolezza che l’essere umano non può cogliere la verità
assoluta.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il
mezzo per giungere a questo diniego è la <i>sképsis</i>, ovvero
un’indagine, della quale lo scettico si avvale per evidenziare
l’inconsistenza, e la reciproca incompatibilità, di tutti gli
atteggiamenti teorici e pratici, ed in virtù di ciò, può
legittimare il proprio atteggiamento di astensione dal giudizio,
rifiutandosi di accettare qualsiasi sistema filosofico, proprio come
fece Pirrone.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Le
differenze tra il punto di vista dello scetticismo, e quello delle
precedenti scuole di pensiero, sono sostanziali: mentre fino ad allora
si era pensato che la felicità scaturisse dall’adozione di una
certa dottrina, Pirrone sostenne che essa derivasse dalla negazione
di ogni sistema di pensiero;</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">mentre per Socrate, e Platone, in primo luogo la ricerca deve indagare se stessa, per darsi dei fondamenti e giustificarsi, chiarificando le condizioni ed i principi che la rendono possibile ed affidabile, per Pirrone il compito della ricerca consiste nel guardare al di fuori di sé, al fine di svalutare i diversi punti di vista che sono stati proposti, così da poterli rigettare ed acquisire l’atarassia.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In
questo modo egli credeva di aver liberato l’umanità dal gravame
spirituale legato all’incessante lotta tra lo spirito della verità
e quello della menzogna, di cui i singoli individui si facevano
carico tentando, invano, di discernere il vero dal falso.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma è
proprio astenendosi dal volgere lo guardo verso se stesso, evitando d’indagare sulla fondatezza dell’atteggiamento filosofico che
andava proponendo, che Pirrone cadde in contraddizione.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Egli,
infatti, affermò di dover rifiutare ogni dottrina, ma nel far questo
concepì e sposò la dottrina dello scetticismo, che poneva anch’essa
delle verità dogmatiche a proprio fondamento.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Così
come chi afferma che <i>«non esistono verità assolute»</i> cade in
contraddizione, auto-negando ciò che sostiene, perché se è vero
che <i>«non esistono verità assolute»</i> allora ciò che è stato
appena espresso nella frase precedente è già di per sé una verità
assoluta, anche lo scettico che sostiene di dover rifiutare ogni
dottrina determinata, sta implicitamente definendo ed adottando una
dottrina determinata.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il paradosso dello scetticismo radicale, generato da chi si scaglia contro ogni visione dogmatica del mondo, adottando a sua volta un’altra visione dogmatica, diviene evidente nel caso di Pirrone, non appena ci si rende conto che alla base della sua concezione vi è una precisa tesi metafisica relativa alla natura delle cose.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Egli
infatti riteneva che tutto fosse indifferenziato, instabile ed
indiscriminato, al punto che ogni sensazione dovuta ai sensi, ogni
opinione scaturita dalla ragione e qualsiasi altro giudizio ottenuto
come combinazione di sensi ed intelletto, si sarebbe dovuto
considerare come né vero né falso, evitando di avere fiducia in
esso, di esprimere opinioni ed avere particolari inclinazioni.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">A chi
fino ad allora aveva sostenuto che l’essere e la verità esistono e
sono raggiungibili, Pirrone replicò che l’essere umano può avere
contezza soltanto dell’apparenza; nel far questo, egli ridusse
l’essere all’apparire e sostenne che in merito a ciò che appare,
l’opinione di ciascuno non vale né di più, né di meno, rispetto
ai pensieri espressi dagli altri.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma
così facendo allo scettico non resta altro da fare che dire di
ciascuna cosa che essa <i>«è, non più che non è»</i>, <i>«che
è, e non è»</i> oppure <i>«che né è, né non è»</i>.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il
problema è che se si adottasse seriamente questa posizione, non si
potrebbe far altro che tacere e non esprimere più nulla; con essa,
infatti, cadrebbero sia la logica, che la possibilità di esprimersi
in modo sensato e non contraddittorio attraverso il linguaggio.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ad
esempio, affermare, allo stesso tempo ed in relazione al medesimo
attributo, che una cosa è, e non è, significa violare il principio
di non contraddizione posto a fondamento della logica classica
aristotelica.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Non a
caso, qualche decade prima, riferendosi ai negatori della suprema
legge dell’essere, cioè alla legge di non contraddizione,
Aristotele aveva scritto nella sua Metafisica: <i>«È evidente che
la discussione con tale avversario non può vertere su nulla, perché
egli non dice nulla: infatti, egli non dice né che la cosa sta così,
né che non sta così, ma dice che la cosa sta così e non così, e
poi, daccapo, egli nega e l’una e l’altra affermazione, e dice
che la cosa né sta così, né non così».</i></span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ed è
proprio questa la posizione assunta da Pirrone, sostenendo <i>l’afasia</i>,
vale a dire rinunciando di affermare, o negare, e quindi di giudicare
ogni cosa, come diretta conseguenza della convinzione che sia
impossibile comprendere le cose, sia coi sensi che con la ragione.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma il
sacrificio dell’episteme, dovuto alla presunta impossibilità di
raggiungere una conoscenza certa ed oggettiva, lungi dall’essere un
problema, per Pirrone rappresentava una qualità positiva da un punto
di vista pratico, giacché l’afasia avrebbe condotto all’atarassia,
cioè a quella quiete interiore necessaria per il conseguimento della
felicità.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">L’applicazione
della filosofia di Pirrone alla morale, ed agli atteggiamenti da
adottare nella quotidianità, conduce in modo naturale alla completa
indifferenza e quindi ad un’esistenza liberata da ogni
preoccupazione.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il fine di questo atteggiamento, non è l’annullamento dell’individuo, ma il concretizzarsi di un’esistenza che non bada al peso delle cose, ottenuta acquisendo l’impassibilità del saggio.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In
numerosi casi Pirrone diede dimostrazione delle sue grandi doti
d’indifferenza e d’imperturbabilità. Gli aneddoti tramandati a
tal riguardo sono troppo curiosi per non esser citati.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Diogene
Laerzio sostiene che la vita del primo degli scettici fu coerente con
la sua dottrina: <i>«[Pirrone] lasciava andare ogni cosa per il suo
verso e non prendeva alcuna precauzione, ma si mostrava indifferente
verso ogni pericolo che gli occorreva, fossero carri o precipizi o
cani, e assolutamente nulla concedeva all’arbitrio dei sensi. Ma,
secondo la testimonianza di Antigono di Caristo, erano i suoi amici,
che solevano sempre accompagnarlo, a trarlo in salvezza dai
pericoli».</i></span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
In virtù della sua filosofia, Pirrone metteva in atto, con assoluta
indifferenza, anche quelle cose che un greco antico reputava servili
e ignobili.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-style: normal;">Secondo
la testimonianza di </span><span style="font-style: normal;"><span style="background: transparent;">Erastotene,</span></span><span style="font-style: normal;">
contenuta nella sua opera </span><i>Ricchezza e povertà</i><span style="font-style: normal;">,
citata da Diogene Laerzio:</span><i> «[Pirrone] visse piamente
insieme con la sorella, che era ostetrica; [...] talvolta portava a
vendere al mercato, secondo i casi, uccellini o maialetti, e faceva
le pulizie di casa con perfetta indifferenza». </i>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
Si dice anche che un’altra prova di indifferenza la desse
provvedendo lui stesso a lavare i porcellini.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Qualunque
fosse la situazione, Pirrone non perdeva mai la sua compostezza; se i
suoi uditori se ne andavano nel bel mezzo di un discorso, lasciandolo
da solo, egli completava l’orazione da sé.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Dice
Diogene Laerzio che: «<i>Mentre i suoi compagni di viaggio su una
nave si erano incupiti a causa di una tempesta, egli [Pirrone]
rimaneva tranquillo e riprendeva animo, additando un porcellino che
continuava a mangiare e aggiungendo che una tale imperturbabilità
era esemplare per il comportamento del sapiente».</i></span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si
narra, inoltre, che quando gli furono applicati dei medicamenti
corrosivi per cauterizzare una ferita, e dovette subire dei tagli,
egli non contrasse neppure le ciglia.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Una
volta il suo amico Anassarco cadde incidentalmente in un pantano. Ma
Pirrone, invece di aiutarlo, continuò imperterrito per la sua
strada, come se nulla fosse.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Venuti
a conoscenza dell’accaduto, alcuni lo rimproverarono per il suo
comportamento; Anassarco, invece, lo lodò per la sua indifferenza e
la sua impassibilità.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Diogene
Laerzio sostiene che Pirrone abbia perso le sue virtù soltanto in un
paio d’occasioni: <i>«una volta perdette la calma per un’ingiuria
arrecata a sua sorella e a chi lo riprendeva disse che una donna non
è una buona pietra di paragone per l’indifferenza»; </i>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">un’altra
volta invece: «<i>fu messo in agitazione dall’assalto di un cane e
replicò che era difficile spogliare completamente l’uomo,
soggiungendo che contro le cose bisogna, in primo luogo, se è
possibile, lottare con i fatti, se non con la ragione». </i>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nonostante
fosse riuscito ad elaborare un sistema filosofico originale, seppur
in senso negativo, ovvero professando il rifiuto d’ogni dottrina e
l’impossibilità di cogliere la verità ultima, Pirrone non fondò
mai una vera e propria scuola.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Egli
voleva far comprendere all’umanità che, malgrado il crollo dei
valori tradizionali, nonostante le imprevedibili avversità
dell’esistenza e pur senza curarsi della verità, era comunque
possibile condurre una vita serena.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">I
suoi seguaci, più che dei veri e propri scolari, erano singoli
individui che apprezzavano e sposavano spontaneamente il messaggio
filosofico testimoniato dal loro maestro.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Pirrone
visse in povertà e non si preoccupò neanche di mettere nulla per
iscritto, fatta eccezione per un componimento poetico in onore di
Alessandro Magno.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se
noi sappiamo qualcosa del suo pensiero è proprio grazie alle opere
dei suoi estimatori. Tra di essi, Timone di Fliunte fu colui che
contribuì maggiormente alla diffusione della filosofia del padre
dello scetticismo.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Fu
così che, nonostante tutto, Pirrone riuscì ad accendere nello
spirito dell’umanità la fiamma di un nuovo atteggiamento
filosofico, che avrebbe avuto dei notevoli sviluppi per tutto il
corso della storia del pensiero.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Timone di Fliunte</span></b></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Timone
di Fliunte (Fliunte, 320 a.C. circa – Atene, 230 a.C. circa) fu un
poeta ed un artista, decisamente poliedrico e dotato di una grande
cultura, che venne a conoscenza e rimase affascinato dallo
scetticismo di Pirrone.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">A rigor di termini, egli non può essere considerato come un vero e proprio filosofo, perché non concepì una dottrina originale; la sua importanza è dovuta all’aver messo per iscritto le tesi divulgate oralmente da Pirrone, contribuendo in modo fondamentale alla sistematizzazione ed alla diffusione del primo scetticismo.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Rimasto
orfano in giovane età, Timone si dedicò anima e corpo alla
recitazione. Egli si distinse nei teatri dell’antica Grecia per le
sue abilità di cantore e danzatore.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Successivamente
ampliò ulteriormente le sue doti artistiche divenendo un mimo. Ma il
dedicarsi all’arte non gli consentiva di guadagnare a sufficienza
per vivere decorosamente.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Fu
così che, spinto dalla necessità, si trasferì a Calcedonia,
esercitando l’assai più remunerativa professione di sofista.
Visitò Tebe ed alla fine si ristabilì ad Atene, dove trascorse il
resto della sua esistenza.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il suo nuovo impiego lo fece arricchire tanto quanto le sue
notevoli abilità letterarie e linguistiche accrebbero la sua
reputazione, fino al punto da fargli guadagnare l’ammirazione del
sovrano del regno di Macedonia Antigono Gonata e del faraone egizio
Tolomeo II Filadelfo.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La
vasta ed eterogenea produzione scritta di Timone vantava decine di
tragedie e di commedie, nonché un discreto numero di scritti in
prosa.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nel
corso della sua esistenza, egli venne in contatto prima con Stilpone
di Megara e poi con Pirrone di Elide, divenendone un acuto
estimatore.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Timone
rese conto del suo incontro con Pirrone in una delle sue opere: un
dialogo intitolato <i>Pitone</i> in cui l’iniziatore dello
scetticismo rispondeva a domande di vario genere, esponendo così la
propria dottrina.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Egli
compose anche un poema intitolato <i>Le apparenze, </i><span style="font-style: normal;">un
libro </span><i>Sulle sensazioni</i><span style="font-style: normal;">
ed uno scritto polemico </span><i>Contro i fisici.</i></span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Tra
le opere di carattere filosofico più note, e meglio documentate,
redatte da Timone, vi sono <i>i Silli</i>, ovvero i “Versi
Scherzosi”, un’opera satirica realizzata imitando lo stile
omerico, in cui i filosofi megarici, stoici, epicurei ed accademici,
venivano aspramente criticati.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La
tesi di fondo sostenuta da Timone era la seguente: gli esponenti di
quelle dottrine ingaggiano delle contrastanti ed inutili dispute,
senza rendersi conto che ciascuno di essi adotta un approccio
dogmatico tanto quanto quello degli altri.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">I
loro vaniloqui, più che a cogliere la verità, servono ad attrarre
ed ingannare i giovani, per impossessarsi del loro denaro.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Questo
atteggiamento volto a svalutare le dottrine filosofiche determinate,
senza proporre delle alternative superiori rispetto a ciò che veniva
ricusato, era tipico degli scettici. Di conseguenza, gli unici
filosofi degni di rispetto erano coloro che professavano lo
scetticismo.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Tra
di essi vi era Pirrone di Elide che, per la sua grande sapienza,
veniva addirittura assimilato da Timone ad una divinità: <i>«O
Pirrone, questo mio cuore desidera apprendere da te come mai tu, pur
essendo uomo ancora, così facilmente conduci la vita tranquilla. Tu
che solo sei guida agli uomini, simile a un dio».</i></span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò
che Timone desiderava apprendere dal suo maestro, era la ricetta per
l’atarassia, cioè per la serenità.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La
strategia ideata da Pirrone, e messa nero su bianco da Timone, è qui
di seguito riportata: chi vuole essere felice deve cercare di
comprendere qual è la natura delle cose, qual è l’atteggiamento
da assumere rispetto ad esse e quali conseguenze risulteranno
dall’adozione di questo atteggiamento.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ebbene,
Pirrone sostiene, per mezzo della penna di Timone, che tutte le cose
appaiono ugualmente indifferenti, incerte ed indiscernibili, ed è
proprio per questo che né le sensazioni, né le opinioni, possono
essere considerate vere o false.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><i>«Che
il miele sia dolce» </i><span style="font-style: normal;">scrive
Timone</span><i> «mi rifiuto di affermarlo; ma che a me sembri
dolce, lo posso garantire» </i>perché <i>«il fenomeno domina
sempre, dovunque appaia».</i></span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Pertanto,
il saggio non accorderà mai la sua fiducia né ai sensi né alle
opinioni, e vivrà senza opinioni, senza inclinazioni, senza
agitazione, ritenendo che ciascuna cosa è, non più di quanto non è;
che è, e che non è; oppure che né è, né non è.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Infatti,
una volta che si sia presa coscienza della discordanza dovuta alla
difformità dell’apparenza prodotta dai sensi e dell’equipollenza
delle argomentazioni, rispetto alle quali è sempre possibile opporre
una contro-argomentazione, non resta altro da fare che proclamare
l’ignoranza rispetto alla verità.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ne
consegue che l’atteggiamento da assumere nei confronti delle cose è
di evitare di pronunciarsi e di rimanere completamente indifferenti.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Del
resto, se ogni verità ultima non è che un dogma, e tutte le
posizioni valgono, e non valgono, tanto quanto le altre, allora il
saggio non definirà nulla, e non esprimerà opinioni, mantenendosi
parimenti distaccato rispetto a ciascuna di esse.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Coloro
che si troveranno in questa disposizione d'animo conseguiranno prima
l'afasia e poi l’atarassia, e quindi raggiungeranno la felicità.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Sebbene
Timone si sia soltanto limitato a riprodurre il pensiero del proprio
maestro, forse accentuandone l’atteggiamento d'indifferenza nei
confronti delle asserzioni che non si limitino all'apparenza
soggettiva ed immediata, è molto probabile che senza il suo operato
il patrimonio filosofico di Pirrone non si sarebbe diffuso, rischiando di disperdersi. </span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Oltre
ad avere preservato il sapere del suo maestro, un altro grande merito
attribuibile a Timone è quello di essere riuscito a far penetrare
l'atteggiamento scettico nell’Accademia di Platone, dando il via a
dei risvolti storici di grande importanza, di cui riferiremo nei
prossimi capitoli.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Tra i
seguaci di questo rinnovato indirizzo filosofico, vi era il filosofo
Arcesilao di Pitane, il quale, una volta succeduto a Cratete nella
direzione della scuola fondata da Platone, decise di raccogliere la
fiaccola dello scetticismo...</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Arcesilao di Pitane</span></b></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Arcesilao
di Pitane (Pitane, 315 a.C. – Atene, 241/240 a.C.) fu un filosofo
dell’antica Grecia noto per aver riformato l’atteggiamento dei
membri dell’Accademia di Platone in senso scettico.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Le
notizie sulla sua vita sono scarse. È noto che si trasferì ad Atene, forse agli inizi del III secolo avanti Cristo. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In
una prima fase della sua formazione si accostò alla
scuola peripatetica, dove ebbe modo di ascoltare gli insegnamenti di
Teofrasto, che, all’epoca dei fatti, era già succeduto ad
Aristotele nella direzione del Peripato.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In
una seconda fase, però, cominciò a frequentare l’Accademia di
Platone, divenendo discepolo di Crantore e di Cratete di Atene.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Dopo
aver completato la sua formazione, interessandosi anche della
dialettica della scuola megarica e dello scetticismo di Pirrone,
Arcesilao divenne scolarca, cioè capo reggente, dell’Accademia,
subentrando a Cratete.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Diogene
Laerzio lo descrive come un uomo buono, creativo ed intelligente,
dotato di grandi capacità inventive e di persuasione, che con il suo
modo di essere ispirava speranza nei suoi uditori:
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><i>«Era
straordinariamente inventivo nell'affrontare felicemente le
obiezioni, nel riportare il corso della discussione sul tema proposto
e nell'adattarsi a ogni situazione. </i>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<i><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Aveva
un'impareggiabile forza di persuasione, perciò parecchi accorrevano
a sentire le sue lezioni, benché temessero il suo spirito pungente.
Ma sopportavano di buon grado le sue punzecchiature, perché era
molto buono e riempiva di speranze i suoi uditori».</span></i></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Fu
anche grazie a queste caratteristiche che Arcesilao riuscì ad
inaugurare una nuova fase nella scuola platonica, nota come Seconda
Accademia, nella quale l’indirizzo di pensiero dei platonici si
contaminò con le tesi scettiche di Pirrone di Elide e di Timone di
Fliunte.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si
consideri che il filosofo scettico Sesto Empirico, nei suoi <i>Schizzi
Pirroniani, </i><span style="font-style: normal;">sostenne di non
essere riuscito ad individuare differenze sostanziali tra le tesi di
Arcesilao e quelle sostenute dagli scettici: </span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><i>«Arcesilao
[…] pare a me che partecipi proprio dei ragionamenti pirroniani,
tanto da essere unico l’indirizzo suo e il nostro. E invero, né si
trova ch’egli si pronunci intorno all’esistenza né intorno alla
non esistenza delle cose, né giudica preferibile, rispetto alla
credibilità o non credibilità, una cosa a un’altra, ma in tutto
sospende il suo giudizio». </i>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ad
ulteriore prova di ciò, si consideri anche che Timone di Fliunte,
vale a dire colui che più di tutti aveva sposato la causa dello
scetticismo, pur non potendo evitare di apprezzare le posizioni di
Arcesilao, non accettava di buon grado che quei dogmatici degli
accademici invadessero il suo terreno filosofico.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per
comprendere come sia possibile che una scuola di pensiero che
predicava la possibilità del raggiungimento delle verità, certe ed
indubitabili, del mondo sovrasensibile, abbia potuto mutare così
profondamente le proprie credenze, fino al punto di arrivare a
sostenere l’impossibilità di una conoscenza certa, al di fuori di
ogni possibile dubbio, bisogna ricordare che sia Socrate che Platone,
con i loro dialoghi maieutici, avevano fatto ampio uso di
confutazioni di tipo scettico.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma
mentre per Socrate e Platone la dialettica rappresentava soltanto un
mezzo per fare in modo che l’interlocutore ritrovasse la verità,
per Arcesilao il mezzo si trasformò in un fine, e così
l’atteggiamento scettico sostituì la verità come meta
dell’indagine filosofica.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si
consideri, inoltre, che lo scetticismo di Platone riguardava soltanto
il mondo sensibile, ma non la realtà sovrasensibile, nella quale,
mediante la ragione, si può cogliere la verità.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Egli,
infatti, aveva sostenuto che, sebbene intorno a ciò che riguarda i
sensi si possano esprimere soltanto opinioni, indagando il mondo
dell’essere si sarebbe ottenuta la vera conoscenza.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Pertanto,
gli accademici, pur potendo individuare nella filosofia di Platone
dei momenti dubitativi, non avrebbero potuto assumere delle posizioni
di completo scetticismo senza tradire la propria filosofia
originaria, mettendo in secondo piano questi aspetti di primaria
importanza.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma in
realtà è proprio ciò che avvenne sotto la direzione di Arcesilao,
perché i filosofi dell’epoca non erano più tanto interessati alle
speculazioni intorno al mondo dell’essere, quanto invece lo erano
ai tempi di Platone.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Essi,
infatti, vedevano nell’indagine filosofica un mezzo concreto per
risolvere i problemi pratici della vita.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">E
così gli accademici finirono per trascurare tutta la parte positiva
e costruttiva della filosofia di Platone, quella in cui si asseriva
l’esistenza e la raggiungibilità delle verità sovrasensibili
riposte nel mondo dell’essere, mentre la parte distruttiva e
negativa, ovvero quella che svalutava i sensi e riduceva la
conoscenza sensibile a mera opinione, assunse un’importanza
centrale.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per
sostenere che né con i sensi, né con l’intelletto, fosse
possibile ottenere una qualsiasi conoscenza certa, Arcesilao
utilizzava un metodo dialettico che funzionava così:</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: georgia, times new roman, serif;">in una prima fase, egli argomentava in favore di una certa tesi, in modo tale che il suo interlocutore si convincesse della validità di quanto Arcesilao andava sostenendo e quindi sposasse quella posizione;</span></div><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: georgia, times new roman, serif;"><br /></span></div><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: georgia, times new roman, serif;">ma non appena ciò avveniva, Arcesilao cominciava a contro-argomentare nei confronti della medesima tesi, fin quando l’interlocutore ricusava la posizione che poco prima aveva accettato!</span></div><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: georgia, times new roman, serif;"><br /></span></div><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: georgia, times new roman, serif;">In questo modo egli mostrava l’infondatezza di qualsiasi credenza, perché ad ogni presunta verità sostenuta mediate un’argomentazione, si poteva opporre un’altra presunta verità, parimenti sostenuta con un’altra argomentazione. </span></div></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Fu
così che Arcesilao, partendo dal celebre <i>«so di non sapere»</i>
socratico, fini per sostenere, così come aveva già fatto Metrodoro
di Chio, che l’essere umano non può asserire con certezza neppure
di sapere di non sapere!</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La
polemica scettica di Arcesilao era principalmente rivolta contro
Zenone di Cizio, fondatore dello stoicismo nonché primo scolarca
della Stoà. A quei tempi, infatti, gli stoici rappresentavano i più
importanti rivali degli accademici.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per
confutare le dottrine degli stoici, riducendoli così al silenzio,
Arcesilao mosse una pesante critica alla loro gnoseologia, vale a
dire alla teoria della rappresentazione catalettica, che essi
proclamavano come mezzo per cogliere la verità.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Gli
stoici, così come gli epicurei, ponevano i sensi a fondamento della
loro teoria della conoscenza, ma a differenza di quest’ultimi, essi
ritenevano che per giungere alla verità bisognasse impiegare la
ragione per esprimere un giudizio sulle rappresentazioni della realtà
percepite sensorialmente.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se la
rappresentazione sensibile risultava chiara ed evidente, al di là di
ogni dubbio, allora lo stoico poteva esprimere il proprio assenso
rispetto ad essa.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In
questo modo aveva luogo la <i>catalessi</i>, vale a dire l’atto
della conoscenza con cui, stando all’opinione degli stoici, il
pensiero è in grado di cogliere la realtà.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma lo
stoico poteva anche sospendere il proprio assenso rispetto ad una
rappresentazione, nel caso le evidenze sensibili non fossero
risultate sufficienti per esprimere un giudizio conclusivo, o
addirittura poteva negarlo, qualora i dati sensoriali avessero
escluso in modo definitivo la verità.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Gli
stoici, dunque, individuarono la fonte della conoscenza nella
sinergia di un elemento passivo, dovuto all’azione dei sensi (che
forniscono le rappresentazioni della realtà) e di un elemento
attivo, dovuto all’azione della ragione (che ha il compito di
valutare le rappresentazioni al fine di concedere, sospendere o negare
l’assenso, a seconda dei casi). E sostennero anche che mediante la
catalessi l’essere umano potesse comprendere le cose.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Dal
canto suo, Arcesilao fece notare agli stoici che se l’apprensione,
ovvero la facoltà di conoscere, viene ridotta all’assenso nei
confronti della rappresentazione catalettica, allora non vi può
essere alcuna conoscenza certa: in primo luogo, perché l’assenso,
cioè l’approvazione volontaria esercitata mediante la ragione, non
viene dato rispetto alla realtà ma ad una sua rappresentazione; ed
in secondo luogo, perché non esiste alcuna rappresentazione che sia
oggettivamente vera, oltre ogni dubbio, e quindi non possa in qualche
modo esser falsificata.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">L’essere
umano, infatti, ha spesso rappresentazioni di cose e qualità che non
esistono, o che sono diverse da ciò che appaiono. Si consideri, ad
esempio, il classico esempio della matita immersa in un bicchiere
d’acqua, che, pur essendo intera, appare spezzata.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Pertanto,
non si può mai escludere il caso in cui si stia dando il nostro
assenso a qualcosa che può esser anche falso.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò
significa, secondo Arcesilao, che la dottrina della catalessi stoica
non è in grado di fornire certezza e verità, ma soltanto mera
opinione.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Di
conseguenza lo stoico, se vorrà essere onesto, dovrà accontentarsi
soltanto di ottenere delle opinioni, oppure, se ciò per lui fosse
inaccettabile e vorrà esser saggio, invece di essere catalettico,
dovrà assumere un atteggiamento a-catalettico, ovvero dovrà
limitarsi a sospendere il proprio assenso in ogni situazione.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Infatti,
come testimoniato da Sesto Empirico nel suo scritto intitolato <i>Contro
i matematici: «Poiché tutte le cose sono inapprensibili, per il
motivo che non esiste il criterio stoico, allora, se il saggio darà
il suo assenso, avrà mera opinione: infatti, poiché non c’è
nulla di apprensibile, se il saggio darà l’assenso a qualcosa, lo
darà a ciò che è inapprensibile, e l’assenso a ciò che è
inapprensibile è appunto l’opinione. </i>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><i>Di
conseguenza, se il saggio è uno di coloro che dà l’assenso, il
saggio è uno di coloro che hanno semplice opinione. Ma il saggio non
è uno che ha semplici opinioni (infatti per gli Stoici l’opinione
è insipienza e causa di errori); dunque il saggio non è uno di
coloro che danno l’assenso. </i>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<i><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma
se è così, il saggio dovrà astenersi dal dare l’assenso su tutte
le cose. Ma astenersi dal dare l’assenso non è altro che
sospendere il giudizio: dunque il saggio sospenderà il giudizio su
tutte le cose».</span></i></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
Ciò significa che Arcesilao estese l’epoché, che gli stoici
raccomandavano soltanto nei casi in cui le evidenze risultavano
insufficienti, ad ogni situazione. E lo fece in forza della
convinzione che non possa esistere alcuna evidenza oggettiva,
definitiva ed inoppugnabile.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La
sospensione del giudizio, dunque, con <span style="font-style: normal;">Arcesilao
divenne il fine dell’indagine filosofica degli scettici. </span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Gli
stoici replicarono a questa confutazione osservando che una
sospensione così radicale dell’assenso avrebbe comportato
l’impossibilità di risolvere il problema pratico della vita,
impedendo di formulare una morale le cui scelte, operate in base alla
conoscenza del vero, fossero in grado di condurre l’essere umano
alla felicità.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Del
resto, se un individuo può avere soltanto opinioni, allora la sua
vita sarà permeata da una completa incertezza.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Di
conseguenza, una totale sospensione del giudizio avrebbe portato alla
paralisi dell’azione e ad una esistenza lontana dalla virtù,
perché l’ottenimento della conoscenza è una premessa
indispensabile se si vuole agire rettamente.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Arcesilao
non si fece affatto intimorire dalle repliche degli stoici; egli,
infatti, non solo mostrò come l’azione morale fosse possibile
anche in assenza di verità e certezza, ma lo fece utilizzando gli
stessi argomenti dei suoi oppositori!</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per
comprendere come ciò sia possibile, bisogna ricordare che gli
stoici, per render conto delle azioni compiute dall’uomo comune,
avevano introdotto il concetto di “dovere”, contrapponendolo alle
azioni perfette e virtuose del saggio.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Mentre
il saggio è guidato dalla ragione e dalla verità, l’uomo comune
giustifica il proprio agire sulla base della ragionevolezza.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Fu
così che Arcesilao introdusse il suo celebre <i>argomento
dell’eulogon</i> (da “eu”, bene e “logos”, ragione),
basando la condotta morale sulla ragionevolezza.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il
fatto stesso che i doveri possano essere messi in atto da ogni essere
umano, anche senza il bisogno delle rappresentazioni catalettiche,
rappresenta la dimostrazione della possibilità dell’azione morale
anche in assenza della verità e della certezza.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Pertanto,
siccome ogni individuo, perfino il saggio, non può che esprimere
opinioni, la pretesa stoica dell’individuazione di una morale
perfetta si rivela assurda ed infondata.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Secondo
Arcesilao, il criterio da adottare per scegliere, od evitare, cosa
fare, non è riposto nella verità, la quale è preclusa all’essere
umano, ma nel buon senso, grazie al quale si sarebbe potuto comunque
vivere con saggezza.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">A suo
avviso, il criterio della ragionevolezza è addirittura sufficiente
per compiere azioni rette; infatti, di norma, chi agisce sulla base
del buon senso è felice, ma la felicità non può darsi senza la
saggezza.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Quindi,
ciò che viene compiuto con ragionevolezza è saggio e può essere
considerato a tutti gli effetti come un’azione retta.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò
dimostra che l’azione morale per lo scettico è possibile e
fornisce una sorta di criterio soggettivo per determinare la condotta
di vita individuale in vista della felicità.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-style: normal;">Anche
le tesi sostenute da Arcesilao in merito alla morale sono note grazie
alla testimonianza di Sesto Empirico che, nelle sue opere, spiega i
concetti precedentemente esposti con le seguenti parole: </span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><i>«Arcesilao
dice che il fine è la sospensione del giudizio […]; e, inoltre,
che beni sono le singolari sospensioni del giudizio, mali le
singolari affermazioni» </i><span style="font-style: normal;">(Sesto
Empirico, Schizzi pirroniani, I, 232 ss.). </span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-style: normal;">E
ancora: </span><i>«Ma poiché dopo ciò bisogna anche occuparsi di
ciò che concerne la condotta della vita, la quale non si può dare
senza un criterio di verità, dal quale anche la felicità, ossia il
fine della vita, trae la propria credibilità, Arcesilao afferma che
chi sospende il suo assenso su tutto regolerà le sue scelte e i suoi
rifiuti e in generale le sue azioni col criterio del ragionevole o
plausibile; </i>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><i>e
procedendo secondo questo criterio compirà azioni rette: infatti la
felicità si raggiunge mediante saggezza, e la saggezza sta nelle
azioni rette, e l’azione retta è quella che, una volta compiuta,
ha una giustificazione ragionevole o plausibile. Dunque, chi si
attiene al plausibile agirà rettamente e sarà felice» </i><span style="font-style: normal;">(Sesto
Empirico, Contro i matematici, VII, 158).</span></span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
A questo punto della trattazione non si può evitare di sottolineare lo scarto che
corre tra lo scetticismo di Pirrone e quello di Arcesilao: per
Pirrone lo scopo principale dello scetticismo consiste nel trovare un
modo per condurre un’esistenza felice; per Arcesilao l’obiettivo
primario consiste nel confutare le posizioni degli stoici.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
E non è un caso se lo scetticismo della Seconda Accademia s’impoverì
dialetticamente rispetto alla formulazione di Pirrone, il quale, per
riuscire a prescrivere la sua ricetta per la serenità, mescolando
l’afasia con l’atarassia, dovette passare in rassegna tutte le
visioni filosofiche della sua epoca.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
Del resto, se si considera che già Pirrone aveva sostenuto la tesi
dell’astensione dal giudizio, ripresa ed applicata da Arcesilao
alla teoria della conoscenza degli stoici, ben si comprende come
quest’ultimo non sia stato poi così originale nell’elaborazione
del proprio pensiero.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
Si consideri, inoltre, che se la soluzione al problema della vita
proposta da Pirrone poteva essere considerata da alcuni come bizzarra
e/o insoddisfacente, quella avanzata da Arcesilao, con la sua estrema
semplificazione, lo era ancor di più.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
Forse anche per questo si dice che alcuni arrivarono ad accusare
Arcesilao di slealtà e doppiezza di pensiero, dovuti ad un
dogmatismo esoterico, in relazione alle dottrine originarie di Platone
professate soltanto tra gli adepti più intimi dell’Accademia, e di
uno scetticismo essoterico, rivolto per convenienza agli uditori
esterni.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
È possibile che ciò avvenne per proteggere le verità più
autentiche tramandate nell’Accademia dagli attacchi dovuti al
mutato contesto sociale, ma l’incertezza delle fonti a tal riguardo
suggerisce che il doppiogiochismo di Arcesilao sia un’invenzione
priva d’un reale fondamento.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
Comunque sia, gli accademici seguirono l’indirizzo scettico
proposto da Arcesilao per non più di qualche decade.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
In questo lasso di tempo, il ruolo di scolarca fu assunto da altri
pensatori, di cui però non abbiamo notizie, fin quando un certo
Carneade di Cirene divenne a sua volta direttore della scuola fondata
da Platone e, grazie al suo notevole ingegno, diede un nuovo impulso
all’Accademia.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Carneade
di Cirene</span></b></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Carneade
di Cirene (Cirene, 214 a.C. – Atene, 129 a.C.) fu uno di quei
pensatori dell’antica Grecia che contribuirono a far sì che i
membri dell’Accademia di Platone seguissero la dottrina dello
scetticismo.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il
suo nome, a causa della battuta pronunciata da Don Abbondio nei
<i>Promessi Sposi</i>: <i>«Carneade! Chi era costui?», </i><span style="font-style: normal;">viene
utilizzato per indicare una persona ignota per antonomasia.</span></span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
In realtà, Carneade fu il più famoso esponente dello scetticismo
accademico e può essere annoverato tra i più importanti filosofi
del suo tempo. Egli è considerato il fondatore della Terza
Accademia, di cui divenne scolarca nel 167/166 a.C. circa.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
Carneade aveva una cultura storico-filosofica invidiabile, combinata
ad un notevole ingegno, che si traducevano in un’eccezionale
capacità dialettica ed in una non meno elevata abilità retorica.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
Si dice che la sua passione nei confronti dell’oratoria fosse così
profonda da fargli ignorare perfino la fame, tanto era grande la
concentrazione che egli riusciva a raggiungere quando componeva i
suoi discorsi.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
Così come Pirrone, anche Carneade non si preoccupò di mettere per
iscritto la propria dottrina, affidandosi completamente per il suo
insegnamento alla forza della parola.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
La sua filosofia gli sopravvisse per merito dei suoi scolari, tra cui
ricordiamo Clitomaco di Cartagine e Zenone di Alessandria, che
appuntarono i suoi discorsi, avendoli uditi di persona, ma le
dottrine di Carneade furono riprese e discusse anche da Cicerone e
Sesto Empirico.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
Lo spessore filosofico e sociale di Carneade è testimoniato dal
fatto che egli fu uno dei tre ambasciatori inviati a Roma dagli
Ateniesi, che erano stati multati per aver saccheggiato la cittadina
di Oropo.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
Durante il suo soggiorno romano, Carneade tenne due discorsi, in due
momenti differenti, che risultarono l’uno in contraddizione con
l’altro: il primo giorno, infatti, egli lodò la giustizia,
sostenendo che essa è posta alla base della civiltà; il secondo
giorno, invece, dimostrò che la giustizia varia al passare del tempo, differisce a seconda dei popoli e spesso ciò che è saggio è in contrasto
con ciò che è giusto.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
Per provare quest’ultima tesi Carneade citò il comportamento del
popolo romano, la cui grandezza era stata ottenuta strappando agli
altri il possesso delle cose, per impadronirsene così da poterle
impiegare a proprio vantaggio.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><i>«Se i Romani volessero essere giusti»</i> osservò Carneade
<i>«dovrebbero restituire agli altri i loro possessi e tornarsene a
casa in miseria; ma in tal caso sarebbero stolti». </i>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-style: normal;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Con
questo discorso Carneade centrò due obiettivi: da un lato mise in
evidenza come, talvolta, giustizia e saggezza siano incompatibili e
dall’altro scandalizzò gli ambienti della cultura conservatrice
dell’antica Roma.</span></span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
Questa dialettica dualistica volta a sostenere, con parità di forza
persuasiva, sia la tesi che l’antitesi in relazione al medesimo
argomento, rappresentava una metodica molto apprezzata dagli
scettici.</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In
particolare, <span style="font-style: normal;">Carneade utilizzava le
proprie abilità dialettiche per tentare di confutare l’avversario
riprendendo le sue stesse proposizioni; inoltre, avvalendosi della
sua grande cultura, era solito elencare tutte le tesi che erano state
storicamente sostenute in relazione ad una certa cosa, al fine di
mostrare come esse si screditassero reciprocamente, rendendo così
impossibile giungere ad una verità comune.</span></span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
Nell’ambito
dell’etica Carneade fornì degli ottimi argomenti a supporto della
relatività dei costumi, mentre, per quanto riguarda la giustizia, contestò l’esistenza di un diritto naturale, ritenne che le
nozioni di giusto e sbagliato mutino da comunità a comunità ed, al
trascorrere del tempo, non restino costanti neppure nella medesima
città; infine sostenne che il fondamento del diritto sia da
individuare esclusivamente nell’esercizio della forza.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
Ma il principale obiettivo polemico di Carneade erano le dottrine
fondamentali degli stoici, volendosi opporre, in modo particolare,
alla figura di Crisippo.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
A tal fine egli mosse una critica radicale ad ogni settore in cui
all’epoca veniva ripartita la filosofia, vale a dire la logica (o
teoria della conoscenza), la fisica e l'etica; in ogni caso l’obiettivo
consisteva nel dimostrare la fallibilità sia dei sensi che della
ragione.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
Secondo Carneade il destino, la provvidenza e la divinazione,
professati dagli stoici, erano smentiti dall’esistenza del caso e
dell’umana libertà, che facevano cadere il concetto di necessità.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
Del resto, persino tra i filosofi dogmatici vi era un disaccordo
insanabile rispetto all’esistenza della provvidenza, e ciò, a suo
avviso, rappresentava un’ulteriore conferma del fatto che non si
potesse sposare con certezza né l’una né l’altra posizione.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Che alcune predizioni si realizzino, dimostrandosi
vere, non può essere utilizzato come un argomento in favore del
determinismo, perché ciò che accade nel futuro non è un effetto
delle proposizioni vere che lo riguardano.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
Per ribattere a questo genere di posizioni fatalistiche, Carneade
introdusse la distinzione tra causa antecedente e causa efficace.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
Questi concetti furono impiegati per mettere in luce come tutte le cause efficaci siano anche antecedenti, mentre invece non è detto che una causa antecedente sia anche efficace.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
Ad esempio, se qualcuno avesse pronunciato la seguente proposizione:
<i>«Socrate verrà condannato a morte e si suiciderà bevendo la
cicuta»</i>, e lo avesse fatto prima dell’inizio del processo,
egli avrebbe senz’altro detto il vero, ma non per questo sarebbe autorizzato a sostenere che la causa efficace, ovvero ciò che ha
prodotto effettivamente la condanna, possa individuarsi in quella
frase.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
In ambito logico, Carneade sostenne che le antinomie dei megarici, in
particolar modo quella del mentitore, provassero di per sé
l’impossibilità di discernere il vero dal falso mediante la
dialettica.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
Inoltre, a suo avviso, nessuna rappresentazione sensibile è in grado
di garantire l’accordo con i fatti; ciò può essere compreso
riflettendo sui sogni, sulle allucinazioni o sull’impossibilità di
distinguere, con certezza, una coppia di cose, animali o persone,
molto simili tra loro.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
In tutti questi casi, infatti, può anche darsi che le
rappresentazioni siano vere, ma l’essere umano non sarebbe comunque
in grado di sincerarsi che vi sia un perfetto accordo tra
rappresentazione e realtà.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
Ma se né i sensi, né la ragione, sono in grado di cogliere la
verità, allora anche il criterio stoico della rappresentazione
catalettica risulta fallace.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
Quello di Carneade, dunque, era uno scetticismo radicale.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
La tesi centrale mossa non solo contro gli stoici, ma in opposizione
a tutte le scuole filosofiche, era la seguente: non esiste in
assoluto alcun criterio di verità;
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
non il pensiero, non la sensazione, non la rappresentazione, né
alcun altro metodo derivante da una loro combinazione, perché, in un
modo o nell’altro, tutte queste cose traggono in errore.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
Si veniva così a creare, ancora una volta, un problema pratico
dovuto all’incertezza esistenziale causata dall’impossibilità di
comprendere la realtà delle cose.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
Per risolvere il problema dell’azione morale, pur in assenza d’un
criterio che permetta di cogliere la verità, evitando così la
paralisi dell’azione, Carneade riprese e chiarificò la soluzione
proposta da Arcesilao, sostituendo la dottrina del “buon senso”
con quella del “probabile” (<i>pithanon</i>) o meglio, volendo
usare una traduzione più attinente al significato originario del
termine, della “persuasione”.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
Se da un lato il rapporto tra una rappresentazione ed un oggetto è
effettivamente oggettivo, nel senso che tale rapporto può essere o
vero o falso, dall’altro si deve ammettere che il rapporto tra una
rappresentazione ed un soggetto è soggettiva, perché tale rapporto
è inerente al soggetto che matura tale rappresentazione.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-style: normal;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Pertanto,
in quest’ultimo caso, il rapporto tra la propria personale e
soggettiva rappresentazione ed un oggetto, non risulta o vero o
falso, bensì “appare” come tale.</span></span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
E siccome l’essere umano non è in grado di dire quale
rappresentazione sia vera, non resta altro da fare che limitarsi a
stabilire ciò che, secondo la personale opinione di ciascuno, appare
vero.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-style: normal;">Questa
tipologia di rappresentazione è detta da Carneade plausibile, o
persuasiva (</span><i>pitanon</i><span style="font-style: normal;">),
e definisce, non ciò che è vero, ma ciò che appare come probabile.</span></span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
Quando una rappresentazione persuasiva non viene contraddetta da
altre rappresentazioni dello stesso genere, essa si avvalora
acquisendo una credibilità sempre più elevata, a mano a mano che si
individuano altre rappresentazioni che le sono in qualche modo
connesse senza però confutarla.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
Così facendo si ottiene una rappresentazione persuasiva non
contraddetta, rispetto alla quale si può riporre una maggiore
fiducia.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
Il massimo grado di probabilità, ovvero il più elevato livello di
forza persuasiva, lo si ottiene quando una rappresentazione
persuasiva, non contraddetta, resta tale anche dopo essere stata
esaminata da ogni punto di vista, ovvero quando essa viene
sottoposta, e riesce a superare indenne, un esame metodico e completo
di tutte le possibili rappresentazioni ad essa connesse.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="background: transparent;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Così facendo Carneade, pur
rifiutando un criterio oggettivo di verità, introdusse un metodo
soggettivo riguardante la credibilità.</span></span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
Infatti, la rappresentazione dovuta all’esperienza, il non essere
contraddetti, la concomitanza di altre rappresentazioni a supporto di
una certa posizione ed, infine, un esame attento e completo,
delineano una sorta di criterio crescente per stabilire il grado di persuasione
di una rappresentazione.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
Non a caso, in relazione a questa dottrina, alcuni hanno parlato di
“probabilismo carneadeo”, secondo cui una rappresentazione appare
tanto più “probabile”, quanto meno viene contraddetta e quanto
più risulta avvalorata da altre rappresentazioni.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
In estrema sintesi, se dal un lato Carneade sostiene che non si possa
conoscere la realtà, dall’altro concede che si possano tracciare
dei gradi di plausibilità soggettivi, stimando la forza di
persuasione delle rappresentazioni individuali.</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Pertanto,
il filosofo scettico potrà adottare questo criterio per regolare la
propria condotta morale. E tanto più sarà saggio, quanto più
riuscirà ad individuare rappresentazioni persuasive, che gli
consentiranno di vivere nel migliore dei modi possibili.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Neppure
gli stoici possono sfuggire alla dottrina del probabile. Secondo
Carneade, infatti, siccome non esiste alcun criterio assoluto di
verità, e quindi in particolare anche la rappresentazione
catalettica ideata dagli stoici risulta fallace, tutto è
a-catalettico, cioè inconoscibile.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Di
conseguenza, sebbene da un punto di vista teorico sarebbe corretto
limitarsi all’epoché, ovvero alla sospensione dell’assenso e del
giudizio, da un punto di vista pragmatico l’essere umano per vivere
è costretto a dare il proprio assenso a ciò che lo persuade
apparendogli “vero”, pur essendo condannato all’ignoranza nei
confronti della verità.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Del
resto, per quanto questo modo di agire non permetta di cogliere la
realtà ultima delle cose e produca soltanto delle mere opinioni,
esso è l’unico criterio d’azione a disposizione dell’essere
umano.</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Dopo
esser stata retta da Carneade, l’Accademia vide come scolarchi un
suo parente omonimo ed un paio di filosofi minori, che non
apportarono innovazioni filosofiche degne di rilievo.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma
ormai lo scetticismo cominciava ad esibire i suoi limiti e la morale
probabilistica di Carneade non risultava più così soddisfacente.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il
compito di sottoporre a dura critica la filosofia di Carneade,
riuscendo a far abbandonare l’atteggiamento scettico agli
accademici, fu svolto prima da Filone di Larissa e poi, in modo ancor
più risoluto, da uno dei suoi allievi: Antioco di Ascalona, l’ultimo
scolarca dell’Accademia.</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Filone di Larissa</span></b></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Filone
di Larissa (Larissa, 159/158 a.C. – Roma, 84/83 a.C.) fu un
pensatore scettico che impresse all’Accademia un indirizzo
filosofico più moderato rispetto a quello di Carneade.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Recatosi
ad Atene, cominciò a frequentare l’Accademia nel periodo in cui la
scuola era diretta da Clitomaco di Cartagine, divenendo suo allievo.
Alla morte di quest’ultimo, avvenuta verso il 110 a.C., Filone lo
sostituì, assumendo la carica di scolarca.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Durante
la guerra mitridatica, nel corso della quale l’Accademia venne
fisicamente distrutta, Filone si rifugiò a Roma, senza per questo
abbandonare l’insegnamento della filosofia: fu così che egli diede
vita alla Quarta Accademia.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il
suo intento era di ricucire lo strappo che si era formato rispetto
all’antico dogmatismo platonico.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">A tal
fine, Filone interpretò la dottrina del buon senso di Arcesilao e
quella della persuasione di Carneade, come delle posizioni che
avevano valore in relazione al tentativo di confutare il criterio di
verità stoico: la rappresentazione catalettica; per questo motivo
gli accademici sposarono quelle tesi, ma lo fecero senza mai
discostarsi nella sostanza dalle dottrine di Platone.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Dopo un periodo di piena fedeltà alle dottrine dello
scetticismo, in questa nuova fase, Filone cercò, da un lato, di
attenuare le tesi negative rispetto al concetto di verità, che erano
state portate da Carneade fino alle estreme conseguenze e, dall’altro, di accentuare le conclusioni probabilistiche sostenute
da quest’ultimo.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se
gli Stoici avevano sostenuto che la verità esiste e può essere
colta attraverso un criterio, e a queste tesi Carneade aveva risposto
negando sia l’esistenza di una verità oggettiva che di un
qualsiasi metodo per conoscerla, Filone procedette riabilitando il
concetto di verità, pur continuando a negare l’esistenza di un
metodo per ottenere la conoscenza, ribadendo così la necessità di
doversi affidare ad un criterio veritativo di tipo probabilistico che
permetta di avvicinarsi alla verità, senza mai raggiungerla.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Inaspettatamente le sue lezioni riscossero un grande successo nel nuovo ambiente
romano e ben presto Filone riuscì a radunare attorno a sé numerosi
allievi.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Tra
di essi vi erano Marco Tullio Cicerone, che lo ammirò a tal punto da
autoproclamarsi come un continuatore della sua filosofia, e Antioco
di Ascalona, che invece rimase talmente scandalizzato dal rinnovato
pensiero di Filone da fondare una nuova scuola, che si allontanò
definitivamente dallo scetticismo: la cosiddetta Quinta Accademia.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In
verità, lo spunto che spinse Filone ad ammorbidire lo scetticismo di
Carneade, gli venne proprio da un’obiezione elaborata dallo stesso
Antioco.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<div style="font-weight: normal; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Carneade
aveva sostenuto che:</span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"></span><br />
<div style="font-weight: normal; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">1) esistono rappresentazioni false che, in
quanto tali, non possono dar luogo ad alcuna certezza;</span></div>
<div style="text-align: justify;"><br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">2) non
ci sono rappresentazioni vere che possono essere riconosciute come
tali per un loro carattere specifico, distinguendole, senza alcuna
possibilità d’equivoco, da quelle false, e quindi, di conseguenza,
non c’è modo di discernere tra rappresentazioni certe e incerte. </span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
<div style="text-align: justify;">
Antioco osservò che queste due affermazioni sono
reciprocamente incompatibili, nel senso che non appena si ammette una
di esse, immediatamente l’altra cade, giacché l’una sostiene il
contrario dell’altra!</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Infatti, se si ammette che esistono rappresentazioni
false, allora non si può affermare l’impossibilità di discernere
tra ciò che è certo e ciò che non lo è, mentre se si sostiene che
le rappresentazioni vere sono indistinguibili da quelle false, non si
capisce come si possa affermare con certezza l’esistenza di queste
ultime.</div>
</span><div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La
soluzione ideata da Filone, per liberarsi da questo impasse, fu di
riabilitare il concetto di verità e di ammettere la distinzione tra
vero e falso.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Tuttavia
egli continuò a sostenere che l’essere umano non dispone di un
criterio che sia in grado di condurlo alla certezza, e quindi ciascun
individuo debba, per forza di cose, cercare di orientarsi nelle
apparenze, tentando di avvicinarsi al vero mediante il probabile.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Come
ci riferisce Sesto Empirico, in un celebre passo dei suoi <i>Schizzi
pirroniani</i>: «<i>Filone afferma che, quanto al criterio stoico,
cioè alla rappresentazione catalettica, le cose sono
incomprensibili; ma quanto alla natura delle cose stesse, sono
comprensibili</i>».</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Posto
che il criterio di verità elaborato dagli stoici non regge, la
precedente citazione può essere interpretata in due modi:</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">1)
siccome la rappresentazione catalettica, combinando i sensi con la
ragione, è il criterio più elevato tra quelli concepibili, allora,
vista la sua inefficacia nello stabilire il vero, si deve concludere
che nessun altro criterio sarà in grado di cogliere la verità. Ciò
però non significa che le cose sia intrinsecamene incomprensibili,
ma soltanto che noi, in quanto esseri umani, non siamo in grado di
comprenderle nella loro essenza.</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<div style="text-align: justify;"><br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-weight: normal;">2)
nonostante il criterio stoico della rappresentazione catalettica sia
inefficace, non si può escludere che esista un altro criterio in
grado di condurre l’essere umano alla verità, giacché le cose, in
quanto alla loro natura, sono comprensibili e quindi, ad esempio, la
verità potrebbe risultare intelligibile, ovvero potrebbe essere
colta con la pura ragione.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<div style="font-style: normal; font-weight: normal; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In ogni caso, qualunque sia stato il vero pensiero di Filone,
introducendo questa novità, egli si pose al di fuori dello
scetticismo: uno scettico, infatti, se è davvero tale, non può
sostenere in modo dogmatico che la verità esiste, anche se noi non
la conosciamo, e ancor meno può sostenere che la verità potrebbe
essere conosciuta individuando un metodo che, ad oggi, risulta
ignoto! </span></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Con la riabilitazione della verità, effettuata da
Filone, la dottrina della persuasione di Carneade assunse un nuovo
significato.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
Egli, infatti, comprese che ciò che è considerato probabile assume
un senso proprio, soltanto se si ammette una verità oggettiva come
pietra di paragone.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
In questo modo il probabile può svolgere il ruolo della verità,
perché tanto più una rappresentazione si accosta al vero, quanto
più si avvalora.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
Così facendo la dottrina della persuasione si trasforma, a tutti gli
effetti, in un criterio veritativo da porre a fondamento dell’azione
morale degli individui.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
Il nuovo approccio adottato rispetto alla teoria della conoscenza si
ripercosse anche sulla visione etica di Filone, portandolo a
concepire una morale ben distante dalle posizioni di Arcesilao e
Carneade.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
Egli paragonava l’attività del filosofo morale a quella di un
medico. I compiti di cui questa sorta di maestro spirituale
dell’umanità ha il dovere di occuparsi sono i seguenti:</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
1) così come il medico che, in primo luogo, deve convincere il
malato ad accettare il rimedio proposto, anche il filosofo deve
convincere gli esseri umani ad abbracciare la filosofia.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
2) In secondo luogo, il medico deve confutare eventuali errate
convinzioni ingenerate nei malati da cattivi consigli; parimenti,
anche il filosofo deve liberare le menti dalle false dottrine e dalle
errate opinioni.</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<div style="text-align: justify;"><br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-style: normal; font-weight: normal;">3) Quindi il medico illustra le cause delle malattie, mentre il
filosofo indica le cause dei mali morali e in che cosa consiste il
sommo bene.</span></div>
<div style="text-align: justify;"><br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-style: normal; font-weight: normal;">4) Se da un lato il medico ha come scopo finale la guarigione e
la salute del paziente, dall’altro il filosofo ha come fine ultimo
l’umana felicità.</span></div>
<div style="text-align: justify;"><br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-style: normal; font-weight: normal;">5) Se il medico tende a conservare la salute, il filosofo deve
prescrivere dei precetti per mantenere la condizione di felicità.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<div style="font-weight: normal; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma
per Filone il filosofo aveva un ultimo compito: quello di divulgare
la filosofia, rendendola accessibile anche alle masse.</span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"></span><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se
l’etica degli Stoici era principalmente rivolta al saggio, quella
di Filone si preoccupava anche dell’uomo comune.</span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
<br />
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Antioco di Ascalona</span></b></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Antioco
di Ascalona (Ascalona, 120 a.C. – Siria, 67 a.C.) fu un filosofo
greco antico, di origine siriana, noto per aver ricondotto
l’Accademia al suo spirito originario, ponendo fine al periodo in
cui i membri della scuola di Platone tradirono</span><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;"> le loro origini</span><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;"> accostandosi allo scetticismo.</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Recatosi
ad Atene, Antioco divenne un seguace dell’accademico Filone di
Larissa e, almeno in una prima fase, ne condivise le posizioni
filosofiche.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Successivamente,
però, egli cominciò a polemizzare contro gli elementi scettici
presenti nella dottrina del suo maestro, fino al punto da abbandonare
completamente quell’indirizzo filosofico.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ad
onor del vero, bisogna dire che Antioco cominciò a dissociarsi dalle
posizioni di Carneade ancor prima di Filone, tant’è che furono
proprio le critiche mosse dall’allievo a spingere il maestro ad
ammorbidire il suo scetticismo, inducendolo a riabilitare la verità.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma
secondo Antioco, nel far ciò Filone mancò di coraggio: a suo avviso
era ormai chiaro che lo scetticismo, nel tentativo di affermarsi,
aveva finito per esibire i suoi limiti.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se
messo alle strette, lo scettico era costretto a riaffermare ciò che
fino ad allora aveva tentato di negare.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify; text-decoration: none;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Carneade
infatti aveva sostenuto, al contempo, la falsità di alcune
rappresentazioni e l’inesistenza di una qualità propria che
contraddistingua una rappresentazione vera da una falsa.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify; text-decoration: none;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify; text-decoration: none;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma
se si ammette che esistono rappresentazioni false, allora non si può
sostenere che non esista una connotazione specifica che consente di
distinguere le rappresentazione false da quelle vere, perché
altrimenti si cadrebbe in contraddizione. Mentre se si afferma che
non esistono rappresentazioni false, allora non è vero che i sensi
ci traggono in inganno!
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify; text-decoration: none;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify; text-decoration: none;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
Peggio ancora, se si ammette l’esistenza di una connotazione grazie
alla quale è possibile capire quali rappresentazioni sono false e
quali vere, allora non si può sostenere che non esiste un criterio
di verità.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Era
quindi giunto il tempo di portare a compimento l’opera di
restaurazione dell’antico spirito dell’Accademia.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Mentre
Filone si era limitato a reintrodurre il concetto di verità
oggettiva, senza però avere il coraggio di sostenere che essa sia
anche conoscibile, Antioco decise di riaffermare che non solo la verità
esiste, ma che essa è alla portata dell’essere umano.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Così
facendo Antioco si pose definitivamente al di fuori dello scetticismo
e nel farlo tentò di trascinare con sé anche gli accademici: per
questo motivo egli viene considerato il fondatore della Quinta (ed
ultima) Accademia, di cui divenne scolarca.</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Le
argomentazioni portate a supporto di simili tesi furono numerose e da
esse traspare il grande impegno che fu richiesto ad Antioco per
riuscire a convincere gli accademici a ritornare sulla retta via.</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Secondo
Antioco sia la verità, che un criterio gnoseologico da impiegare per
comprenderla, rappresentano due aspetti irrinunciabili per
l’esistenza umana, in particolar modo in vista del concepimento di
una dottrina che individui il sommo bene e suggerisca come
raggiungerlo.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Pertanto,
qualunque filosofo che voglia dire qualcosa di utile e significativo
all’umanità non può prescindere da essi.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Negando
il valore delle rappresentazioni, lo scettico non si rende conto che
sta gettando in mare ciò su cui si fonda l’umana esistenza; senza
di esse, infatti, cadrebbero immediatamente sia la memoria che
l’esperienza, che a loro volta porterebbero nell’abisso ogni
sorta di arte.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se si
nega il valore di ogni criterio di verità, allora diviene
impossibile stabilire che cosa sia il bene e, di conseguenza, non si
può neppure definire con rigore che cosa sia la virtù; tutto ciò
si traduce nell’impossibilità dell’elaborazione di una scienza
morale.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<div style="font-weight: normal; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Inoltre,
se non v’è certezza in relazione ai compiti da svolgere in vista
del fine della vita, che a sua volta a causa dell’atteggiamento
scettico risulta sconosciuto, allora perfino l’impegno morale perde
di valore e non può essere in alcun modo giustificato.</span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La
radicale e completa sospensione dell’assenso professata degli
scettici, ancor prima d’essere assurda, è impossibile; senza
l’assenso, infatti, non esisterebbero né la memoria, né
l’esperienza, ma senza di esse non vi sarebbe apprendimento e di
conseguenza si giungerebbe alla paralisi dell’azione.</span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
<br />
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Inoltre,
in certi casi, è la stessa evidenza delle rappresentazioni che porta
con sé un assenso implicito, automatico ed immediato.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Sostenere
che i sensi c’ingannano sempre è falso: se gli organi di senso non
sono offuscati o danneggiati, ad esempio da una malattia, e le
condizioni esterne sono adeguate, essi producono una rappresentazione
fedele della realtà.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò
che avviene nello stato di sogno, nelle allucinazioni o quando si è
ammalati, non può essere considerato come un valido argomento a
supporto dell’illusorietà dei sensi; infatti, quando ci si ritrova
in quel genere di stati, la coscienza risulta alterata ed ha ben poco
in comune con ciò che accade nel corso di un sano, lucido e
vigile stato di veglia. Pertanto la validità delle rappresentazioni
prodotte nel primo caso, non può essere comparata con quelle
prodotte nel secondo.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Neppure
la validità dell’approccio teoretico, basato su definizioni,
concetti, argomentazioni e dimostrazioni, può esser negata; a
riprova di ciò, si pensi ancora una volta a tutte le arti la cui
efficacia comprovata dipende proprio dall’impiego di un simile
metodo (si pensi ad esempio alla geometria).
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Perfino
gli stessi ragionamenti degli scettici, si può dire che abbiano
senso e valore, soltanto a condizione che si ammetta la validità
dell’approccio basato su concetti e argomentazioni.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ed
infine, Antioco fece notare a Filone come sostenere che si possa
impiegare la dottrina del probabile, senza ammettere di conoscere
quale sia la verità, sia un’assurdità; infatti, se non si è in
grado di discernere con precisione il vero non si può neanche
individuare che cosa sia il probabile, giacché per stabilire quanto
una cosa sia vicina al vero, prima di tutto occorre sapere quale sia
la verità.</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Pertanto
non c’è alcun bisogno di appellarsi alla probabilità e di
rassegnarsi alla rinuncia della certezza, come invece il suo maestro
riteneva, a torto, che si dovesse necessariamente fare.</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La
dissoluzione dello scetticismo creò un vuoto che Antioco tentò di
colmare cercando di restaurare l’antico sapere dell’Accademia.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-weight: normal;">Ma
nonostante la sua grande aspirazione, egli non fu in grado di essere
tanto acuto quanto invece lo fu nel criticare gli scettici.</span><b>
</b>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nella
Quinta Accademia non tornarono in auge le dottrine di Platone, ma si
assistette alla nascita di una dottrina eclettica, ottenuta da una
mescolanza mal riuscita di tesi preesistenti, tra le quali le
posizioni stoiche avevano il maggior peso.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Basti
sapere che la teoria della conoscenza di Platone, e con essa anche la
sua dottrina delle idee, furono respinte da Antioco.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Egli era convinto che il platonismo e l’aristotelismo fossero la medesima filosofia espressa con termini diversi, ed aggiunse che perfino la differenza tra queste due visioni e quella proposta dagli stoici, fosse soltanto formale ma non sostanziale.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">A suo
avviso, le innegabili novità attribuite allo stoicismo non erano
nulla di più che un approfondimento rispetto ai temi di cui Platone
si era già occupato.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Cicerone,
che nell'inverno fra il 79 a.C. e il 78 a.C. fu allievo di Antioco, arrivò a
sostenere che, sebbene il suo maestro venisse chiamato Accademico, al
netto di alcune piccole variazioni nel pensiero, egli, in realtà,
era uno Stoico.</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In
effetti, la logica e la fisica di Antioco erano di chiara derivazione
stoica, così come l’etica, sebbene da questo punto di vista egli
aveva qualcosa da puntualizzare.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">A suo
avviso, infatti, la virtù stoica era in grado di produrre una vita
beata, ma non assicurava la più beata delle esistenze.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">L’essere
umano deve sì vivere in conformità alla propria natura, cioè
secondo ragione; ed è senz’altro vero che in ciò risiede la virtù
e che essa possa identificarsi con il sommo bene.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma
non bisogna commettere l’errore di sottovalutare il corpo, giacché
nella giusta misura anche i beni materiali concorrono alla
realizzazione della perfetta felicità.</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Dunque
secondo Antioco la virtù stoica, di per sé, non era sufficiente e
la pretesa impassibilità del saggio andava stemperata.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Abbandonato
dagli accademici, lo scetticismo fu ripreso da alcuni pensatori che
si rifecero a Pirrone e portarono nuova linfa a questo indirizzo,
rivitalizzandolo.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Tra
di essi i più importanti furono <span style="font-style: normal;">Enesidemo
di Cnosso, Agrippa e Sesto Empirico, di cui ci occuperemo nei
prossimi capitoli. </span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Enesidemo
di Cnosso</span></b></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
Enesidemo di Cnosso (Cnosso, 80 a.C. circa – Alessandria d'Egitto,
10 a.C. circa) fu un filosofo greco antico che, per primo, riprese e
rivalutò le tesi scettiche di Pirrone, dopo che gli ultimi
accademici, avendo abbandonato lo scetticismo moderato professato
dalla Media Accademia, avevano finito col ridiventare dei dogmatici,
sposando buona parte della filosofia elaborata dagli stoici.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
Nel far ciò, egli si discostò in modo netto anche dalle posizioni
persuasive e probabilistiche delle concezioni scettiche elaborate da
Arcesilao e Carneade, restaurando così la rigida tradizione che era
propria degli iniziatori dello scetticismo.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
Le tesi sostenute erano già note. In sostanza, si trattava di
rendersi conto che l’unico atteggiamento valido è l’epoché,
ovvero la sospensione del giudizio.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
Ma Enesidemo non si limitò a ribadire ciò che era già stato detto;
egli diede uno straordinario contributo filosofico riprendendo,
chiarificando ed ampliando, le argomentazioni che potevano essere
utilizzate a supporto dello scetticismo.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
Il risultato di questa grande opera di elaborazione e
sistematizzazione fu racchiuso in otto libri, intitolati <i>Discorsi
Pirroniani</i>, che rappresentano una sorta di manifesto del
rinnovato movimento di pensiero a cui si è soliti dare il nome di
Neoscetticismo.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
La polemica di Enesidemo era chiara, così come lo erano i suoi
obiettivi: gli accademici sono dogmatici, tanto quanto gli stoici;
essi assumono alcune cose come certe e ne rigettano altre, senza
esitazione.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
I membri dell’Accademia contemporanei ad Enesidemo sostengono di
rifarsi a qualche idea stoica, ma in verità essi sembrano degli
stoici che polemizzano con altri stoici.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
Le posizioni corrette da assumere sono quelle teorizzate da Pirrone:
i suoi veri seguaci professano il dubbio e sono liberi da ogni dogma.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
Nessun pirroniano ha mai affermato, in senso assoluto, che tutte le
cose sono incomprensibili, né ha ritenuto che siano comprensibili.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
Per lo scettico le cose non sono più in un modo che in un altro,
oppure talora risultano comprensibili e talaltra invece non lo sono,
oppure per qualcuno sono comprensibili e per qualcun altro sono
incomprensibili.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
Gli scettici non hanno mai sostenuto che tutte le cose, o alcune di
esse, sono accoglibili, ma che esse siano accoglibili non più di
quanto non lo siano, oppure che talora sia accoglibili e talaltra
invece no, oppure che per un individuo siano accoglibili e per un
altro invece no.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
Ciò accade perché, in realtà, non c’è né vero né falso, né
probabile né improbabile, né essere né non essere.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
La medesima cosa non è più vera che falsa, o più probabile che
improbabile, e più essere che non essere.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
Le cose non sono talora questo e talaltra quest’altro, né per uno
di tal fatta e per un altro di tal altra fatta.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
Non a caso, i pirroniani non definiscono nulla, o meglio, per esser
ancor più precisi, non asseriscono neppure ciò che è stato appena
detto, ovvero che nulla si può definire: essi parlano senza avere la
pretesa di conoscere quale sia l’oggetto del pensiero!</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
La posizione filosofica di Enesidemo negava la validità dei
postulati della logica classica, tra cui il principio di identità,
quello di non contraddizione e del terzo escluso, ma contestava anche
che si potesse conoscere la sostanza delle cose e che il loro essere
fosse stabile.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
Per Enesidemo la condizione propria di ciò che esiste nella realtà
è indeterminata, disordinata, confusa.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
Egli giustificò il suo scetticismo mostrando come la forza
persuasiva di ogni discorso fosse soltanto apparente, giacché ad
ogni argomentazione può sempre essere contrapposto un altro
ragionamento altrettanto credibile che sia in grado di
controbilanciare l’argomento originario.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Inoltre, elaborò una
sofisticata tavola delle categorie del dubbio, i cosiddetti 10 tropi
(modi o regole), con cui ciascun individuo può rendersi conto da sé
che l’unico atteggiamento corretto da adottare in confronto ad ogni
cosa è la sospensione del giudizio.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
Secondo Enesidemo per giungere all’epoché, è sufficiente
applicare ad ogni cosa uno dei seguenti tropi o, al più, una loro
combinazione:</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<div style="font-style: normal; font-weight: normal; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">1) tropo degli animali</span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In virtù delle differenze che esistono
tra gli animali, è lecito sostenere che essi abbiano sensazioni e
rappresentazioni differenti e contrastanti, anche in relazione alle
medesime cose.</span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
<br />
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<div style="font-style: normal; font-weight: normal; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Gli animali, infatti, hanno degli organi sensoriali dissimili che
rappresentano in modo diverso gli oggetti.</span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Tenendo conto di
questa discordanza, l’essere umano può certamente esprimere una
opinione in merito a come le cose appaiono ai propri sensi,
ma deve sospendere il giudizio rispetto a come esse sono in realtà. </span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Chi ci autorizza a sostenere che le percezioni degli esseri
umani sono giuste, mentre tutte quelle degli altri animali sono
false?</span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span><br />
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
L’essere umano non può essere considerato come un giudice in grado
di stabilire quali siano le rappresentazioni vere tra quelle degli
umani e degli animali, perché egli stesso è parte in causa del
processo di percezione.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
Né si può sostenere che i sensi degli esseri umani siano superiori
a quegli degli animali, giacché in moltissimi casi è vero l’esatto
opposto: si pensi, ad esempio, all’olfatto dei cani e alla vista
dei rapaci.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
Pertanto, ogni individuo, piuttosto che avanzare la pretesa infondata
di essere in grado di giudicare, avrebbe a sua volta bisogno di un
giudice terzo ed imparziale.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
2) tropo degli esseri umani</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
Ammesso, per assurdo, che i sensi e le rappresentazioni degli esseri
umani siano, per qualche ragione, superiori a quelli degli animali,
la situazione non cambierebbe affatto e si dovrebbe comunque
sospendere il giudizio.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
Infatti, le differenze che esistono tra i corpi e le anime degli individui sono tali da far sì che vi sia un’ampia varietà di sensazioni, pensieri, sentimenti ed atteggiamenti vicendevolmente contraddittori.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
Ciò che alcuni reputano vero viene detto falso da altri, ciò che
per qualcuno produce piacere secondo qualcun altro arreca dolore, ciò
che taluni reputano bello altri lo giudicano brutto... e così via.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
Perfino gli stessi filosofi dogmatici hanno dato ampia dimostrazione
dell’incolmabile differenza tra il giudizio degli esseri umani, da
un lato, concependo dottrine discrepanti e, dall’altro, non riuscendo
a trovare un accordo neanche rispetto a cosa si debba ricercare e da
cos’altro si debba rifuggire nel corso della vita.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
3) tropo dei sensi</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
Anche se si trascurassero le differenze tra gli esseri umani e ci si
limitasse a prendere in considerazione l'opinione di uno solo di essi, evitando
così di contrapporre individuo ad individuo, si giungerebbe comunque
alla sospensione del giudizio.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
Infatti, le rappresentazioni fornite dai diversi sensi di un singolo
soggetto possono essere contrastanti ed inaffidabili: un frutto che
appare bello alla vista può risultare sgradevole al gusto, guardando
alcuni dipinti si possono scorgere rientranze e sporgenze che però
non risultano al tatto... e così via.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<div style="font-style: normal; font-weight: normal; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per questo motivo l’individuo non può stabilire con certezza come
le cose sono in realtà, può soltanto limitarsi ad affermare come
esse appaiono ai propri sensi, di volta in volta.</span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">4) tropo
delle circostanze</span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Come se ciò non bastasse, è ben noto che
le rappresentazioni umane variano al mutare delle circostanze.</span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Un giovane giudica diversamente rispetto ad un anziano, un
sano rispetto ad un malato, un astemio rispetto ad un ubriaco, la
stessa cosa accade tra un individuo felice ed uno infelice, un
soggetto calmo ed uno arrabbiato, ed ancora vi sono differenze anche
tra quando ci si trova in uno stato di veglia e di sonno, di sazietà
e di fame... e così via. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Sicché anche in questo caso non
c’è modo di dire con certezza come le cose siano realmente. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
5)
tropo della prospettiva </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
</span><br />
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<div style="font-style: normal; font-weight: normal; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Le rappresentazioni delle cose dipendono dalla posizione,
dall’intervallo di tempo e dal luogo in cui esse vengono osservate. </span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Gli oggetti mutano aspetto a seconda se li si osserva da
lontano o da vicino, per un instante o per un tempo prolungato, di
giorno o di notte... e così via.</span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si pensi ad un portico che,
quando viene visto da una sua estremità, sembra restringersi, mentre
invece, quando viene osservato dal suo centro, non appare più come
un qualcosa di convergente; ad un remo che, se parzialmente immerso
nell’acqua, sembra spezzato, nonostante esso sia del tutto integro,
se osservato nell’aria; o ad una torre, che cambia di aspetto via
via che ci si avvicina ad essa...</span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span><br />
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
Tutto ciò ci conduce ancora una volta alla sospensione del giudizio.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<div style="font-style: normal; font-weight: normal; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">6) tropo della mescolanza</span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Tutte le cose non si presentano mai
in modo puro, in sé e per sé, mostrandosi per ciò che
effettivamente sono, ma appaiono sempre mescolate a tutto il resto,
così che noi, al massimo, riusciamo a dire quale sia la mescolanza
dell’oggetto con ciò che viene percepito insieme ad esso, ma non
riusciamo a stabilire quale sia la cosa in sé.</span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">7) tropo della
quantità</span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span><br />
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
Una variazione quantitativa può determinare un’alterazione della
percezione delle cose.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
Si pensi, ad esempio, ad un granello di sabbia che, se toccato
singolarmente, è ruvido, ma quando è assieme ad altri sassolini,
simili ed asso, restituisce una sensazione di morbidezza.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<div style="font-style: normal; font-weight: normal; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Così facendo anche la quantità legata alla costituzione delle cose
confonde i sensi.</span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">8) tropo della relazione</span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<div style="font-style: normal; font-weight: normal; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">A ben pensare, tutto ciò che noi affermiamo di conoscere, lo
conosciamo mettendolo in relazione con altre cose. </span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Solitamente
non si conosce una cosa per se stessa, ma in confronto al suo
contrario: il piccolo è giudicato tale rispetto al grande,
l’asciutto all’umido, il caldo al freddo, il pesante al leggero,
il nero al bianco, il debole al forte, il poco al molto... e così
via. </span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La stessa cosa accade per la virtù o il vizio. Per
comprendere cos’è l’utile si guarda al dannoso, per cogliere il
bello c’è bisogno di sapere cos’è turpe, il giusto si compara
con l’ingiusto, il bene col male, e così per tutte le altre cose.</span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span><br />
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
Ma come si può prestar fede a ciò che deve riferirsi ad altro per
definire se stesso, dando luogo ad un circolo vizioso in cui per
definire una cosa ci si appella ad un’altra cosa, ma per definire
quell’altra cosa si ha bisogno di un’altra cosa ancora... e così
via all’infinito?
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<div style="font-style: normal; font-weight: normal; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">9) tropo dell’abitudine</span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La continuità, o la rarità, con
cui si percepisce qualcosa è in grado di influire sulle
rappresentazioni, alterando il nostro giudizio.</span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ad esempio, il
Sole è ben più appariscente ed impressionante rispetto ad una
cometa.</span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span><br />
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
Ma siccome siamo abituati a vedere il Sole ogni giorno, ecco che lo
sporadico manifestarsi di una cometa altera la nostra percezione,
impressionando taluni individui a tal punto da far sì che essi gli
attribuiscano il valore d’un segno divino.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
10) tropo della cultura</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
Se si guarda alla morale, alla legge, alle credenze mitiche e perfino
alle concezioni filosofiche dogmatiche, adottate dai vari popoli nel
corso del tempo, ci si rende immediatamente conto di quanto esse
siano mutevoli ed eterogenee.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
Ciò accade perché gli esseri umani hanno opinioni diversissime e
discordanti, a seconda dell’educazione ricevuta e del popolo a cui
appartengono.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<div style="font-style: normal; font-weight: normal; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se l’essere umano potesse cogliere la realtà delle cose non
concepirebbe un così vasto repertorio di affermazioni reciprocamente
incompatibili e tutti quanti sosterrebbero la verità. </span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Tutto
ciò a ulteriore riprova del fatto che noi non possiamo dire quale
sia la natura delle cose, ma soltanto quale essa appaia a seconda dei
costumi. Anche per questo si deve sospendere il giudizio.</span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
<br />
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<div style="font-style: normal; font-weight: normal; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Grazie ai suoi 10 tropi Enesidemo giunse ad una completa
relativizzazione, sia di ciò che viene impropriamente chiamato
conoscenza, che dei comportamenti umani, mostrando l’inattendibilità
e la variabilità delle rappresentazioni. </span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se vi sono
differenze insanabili tra i sensi degli animali e quelli degli esseri
umani; se gli stessi sensi di un singolo individuo sono in
disaccordo; se le rappresentazioni variano a seconda delle
circostanze, della prospettiva e della qualità; se si può conoscere
soltanto riferendosi ad altro e non alla cosa in sé; se l’abitudine
o la novità influenzano le opinioni; se la morale, la legge, le
credenze e perfino le concezioni filosofiche variano al variare del
tempo e dei popoli, scaturendo più dalla cultura che non da una
ragione universale, allora all’essere umano non resta che l’epoché. </span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Del resto, se le sensazioni prodotte dalla medesima cosa
differiscono sia al variare degli individui che delle condizioni al
contorno, come si può proclamare con certezza che la
rappresentazione di uno sia vera mentre tutte quelle degli altri siano false? </span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Se la rappresentazione degli oggetti muta a seconda che essi
siano semplici o mescolati ad altri, si presentino isolatamente o in
relazione ad altro, siano in numero minore o maggiore e se ne abbia
scarsa o abbondante esperienza, come si può stabilire quale sia la
vera natura delle cose?</div>
</span><br />
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<div style="font-style: normal; font-weight: normal; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se le opinioni umane sono così varie, eterogenee, mutevoli,
contrastanti e contraddittorie, tanto che ad ogni concezione si può
opporre una contro-concezione di pari forza persuasiva, come si può
avanzare la pretesa che l’una sia superiore alle altre?</span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma
Enesidemo non era ancora soddisfatto: egli voleva provare anche
l’impossibilità di costituire una scienza della natura. </span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">A
tal fine, elaborò delle argomentazioni volte a smantellare i
postulati da porre a fondamento di questo ipotetico sistema
conoscitivo, esibendo le insanabili difficoltà che si oppongono alla
sua edificazione.</span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span><br />
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<div style="font-style: normal; font-weight: normal; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La scienza, per dirsi tale, ha bisogno di tre capisaldi:</span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">P1)
l’esistenza della verità e della sua raggiungibilità;</span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">P2)
l’esistenza delle cause, ovvero delle ragioni causali, le quali
determinano il verificarsi delle cose con un rapporto temporale di
tipo causa-effetto;</span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
P3) la capacità e la sensatezza di
compiere inferenze meta-fenomeniche (anche dette meta-empiriche),
ossia la validità del principio secondo cui si può ottenere la
conoscenza di ciò che non cade sotto i sensi, partendo da ciò che
appare, individuando così, attraverso un’inferenza, la causa
meta-fenomenica “invisibile”, in quanto posta al di là dei
sensi, di un fenomeno sensibile.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
A questi tre postulati
corrispondono altrettanti problemi, ovvero rispettivamente il
problema della verità, delle cause e dei segni.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Le
contro-argomentazioni mosse da Enesidemo sono qui di seguito
riportate:</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
C1) Se la verità esiste, ed è in qualche modo
conoscibile, allora essa o è sensibile, cioè può essere colta con
i sensi, o è intelligibile, ovvero può essere colta con la pura
ragione, o è sia sensibile che intelligibile, ossia può essere
colta combinando sensi e ragione.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Ma noi, attraverso i 10
tropi, abbiamo già provato che la verità non è né sensibile, né
intelligibile! </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Ad ulteriore riprova che il vero non possa
essere colto soltanto con i sensi, si consideri che la sensazione è
un qualcosa di a-razionale, ovvero che non cade sotto la ragione.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
E
come si può pretendere che vi sia conoscenza senza un processo
razionale? </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Al tempo stesso, però, la verità non può essere
raggiunta neanche con la ragione; se così non fosse, ed il vero
fosse intellegibile, gli esseri umani penserebbero la verità in modo
comune.</div>
</span><br />
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<div style="font-style: normal; font-weight: normal; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma ciò non accade, tant’è che esistono un gran numero di visioni
diverse, inconciliabili e contrastanti, in merito ad ogni cosa, ed è
inevitabile che sia così, giacché ciò che è pensato soltanto da
alcuni non può che essere soggetto a controversia. </span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ed infine
che il vero non possa essere conoscibile avvalendosi sia dei sensi
che della ragione, lo si comprende riflettendo sul fatto che, se così
fosse, le difficoltà già sottolineate si sommerebbero, invece di
annullarsi.</span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
<br />
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
In questo modo, infatti, oltre ai problemi dovuti alla conoscenza
sensibile ed a quelli relativi al puro pensiero, si dovrebbe render
conto anche del contrasto reciproco che sussiste fra le cose
sensibili e quelle intelligibili, complicando ancor più il problema
della verità, invece di risolverlo.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
Dunque, siccome non c’è nulla che risulti sensibile,
intellegibile, o che possa esser colto combinando sensi e ragione,
dobbiamo concludere, con Enesidemo, che la verità non esiste.</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"></span><br />
<div style="font-style: normal; font-weight: normal; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">C2) Stando a quanto dichiarano i filosofi, la realtà si compone
di cose corporee ed incorporee. </span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per negare la validità dei
rapporti causali, Enesidemo tentò di mostrare che non si può
stabilire un legame di causa-effetto né fra corpo e corpo, né fra
incorporeo e incorporeo, né fra corporeo ed incorporeo, né fra
incorporeo e corporeo.</span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
<div style="text-align: justify;">
Per contestare l’edificazione di una
eziologia, vale a dire di una scienza che indaghi le cause dei
fenomeni, egli elaborò un ulteriore elenco di 8 tropi, nei quali
vengono catalogati gli errori a cui è destinato ad incorrere colui
che intende intraprendere una simile impresa:</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
1) è indebito
presumere che si possa raggiungere qualcosa di non visibile e di non
evidente, senza che esso sia attestato da un qualcosa di visibile ed
evidente.</div>
</span><br />
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
Infatti, se una causa di un fenomeno non può essere provata
dall’evidenza, non v’è certezza che essa sia effettivamente la
causa di quel fenomeno;
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
2) la pretesa di spiegare il manifestarsi delle cose limitandosi ad
indicare soltanto una causa è assurda, perché in realtà per ogni
fenomeno è sempre possibile individuare una molteplicità di cause;</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
3) è insensato addurre cause che non hanno un ordine per spiegare
ciò che, invece, si manifesta con un ordine, così come fanno, ad
esempio, gli atomisti, che pretendono di spiegare la regolarità
della realtà fisica ricorrendo al moto caotico di particelle
indivisibili;</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
4) è indebito sostenere che le cose invisibili si comportino come
quelle visibili, giacché non è escluso che le dinamiche di ciò che
cade al di fuori dei sensi siano differenti e particolari;</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<div style="font-style: normal; font-weight: normal; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">5) è illegittimo pretendere di stabilire le cause basandosi su
ipotesi arbitrarie intorno agli elementi primi, che, in quanto tali,
variano a seconda della fantasia dei fondatori delle varie sette
filosofiche, mentre invece si dovrebbe più correttamente ragionare
partendo da metodi e nozioni universali. </span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma incidentalmente
non vi è alcuno accordo su quali debbano essere questi metodi e
queste nozioni comuni su cui basarsi;</span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
<br />
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
6) non c’è alcun motivo di accogliere come causa soltanto ciò che
si accorda con le proprie ipotesi, respingendo tutto ciò che invece
non è compatibile con il proprio paradigma, addirittura anche quando
queste altre cause sono supportate da argomenti di eguale forza
persuasiva;</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
7) non è lecito accogliere cause in contrasto con i fenomeni, o con
le proprie ipotesi, pur di salvare il proprio impianto filosofico;</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
8) è assurdo pretendere di spiegare cose che appaiono in modo
incerto, con cause che, in forza della loro arbitrarietà, sono
altrettanto incerte.</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"></span><br />
<div style="font-style: normal; font-weight: normal; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">C3) tra i filosofi dell’antica Grecia vi era una profonda e
diffusa convinzione secondo cui ciò che appare nella realtà è uno
spiraglio aperto sul mondo dell’invisibile. </span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In questo modo
un fenomeno diviene un segno, vale a dire una sorta d’indizio per
scoprire la causa fenomenica che non appare e non è percepibile
attraverso i sensi.</span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"></span><br />
<div style="font-style: normal; font-weight: normal; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per contestare questo principio Enesidemo sostenne che le cose
che appaiono possono sì essere intese come segni, ma soltanto in
modo arbitrario; pertanto è indebito considerarle come indizi d’una
causa meta-fenomenica. </span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Infatti, non appena si pretende di
interpretare un fenomeno come un segno, s’intende già
implicitamente, presupponendolo, che esso sia l’effetto visibile di
una causa invisibile, postulando così, tacitamente, l’esistenza di
un nesso causa-effetto dalla validità universale. </span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span><br />
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
Se le cose apparenti fossero segni, allora dovrebbero apparire allo
stesso modo a tutti gli individui che si trovano in condizioni
simili, ma ciò non accade.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
Infatti, mentre le cose apparenti risultano uguali a parità di
condizioni, ciò non vale per i segni, che possono essere
interpretati in modi differenti, anche in presenza delle medesime
condizioni al contorno.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<div style="font-style: normal; font-weight: normal; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si pensi, ad esempio, ai sintomi dello stesso malato, che possono
essere interpretati da medici diversi come segni dovuti a cause,
ovvero a malattie, differenti. Dunque ciò che appare non è un
segno.</span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
<br />
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="background: transparent;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">È interessante notare, en
passant, come Enesidemo, nel tentativo di delegittimare la mentalità
eziologica dei greci del suo tempo, volta ad individuare le cause
celate dietro a ciò che appare, abbia a sua volta adottato proprio
quell’atteggiamento mentale che intendeva combattere; anch’egli,
infatti, tentò di determinare le cause per cui, a suo avviso,
sarebbe stato impossibile scoprire le cause!</span></span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"></span><br />
<div style="font-style: normal; font-weight: normal; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma Enesidemo si occupò anche della morale. E lo fece con il
preciso intento di smantellare le dottrine filosofiche esistenti. </span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Avvalendosi del proprio armamentario argomentativo, egli
sostenne che l’essere umano non è in grado di comprendere e
conoscere che cosa siano il bene ed il male, e di discernere che cosa
sia preferibile da cosa non lo sia. </span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
<div style="text-align: justify;">
Inoltre, polemizzò
contro le varie visioni del concetto di virtù proposte dai dogmatici
e negò l’esistenza di un qualsiasi fine della vita umana. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
</span><br />
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
L’essere umano non deve perseguire né la felicità, né il
piacere, né la saggezza, deve limitarsi ad osservare la sospensione
del giudizio e a mantenersi in uno stato d’imperturbabilità.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Agrippa</span></b></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<div style="font-style: normal; font-weight: normal; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Agrippa fu un filosofo dell’antica Grecia che aderì alla corrente
di pensiero del tardo scetticismo.</span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Della sua vita non si sa
praticamente nulla, tranne che operò qualche decennio dopo
Enesidemo, probabilmente nel primo secolo dopo Cristo, e che, nel
tentativo di riassumere e rafforzare le tesi scettiche già formulate
in precedenza, ideò una nuova tavola composta da cinque
tropi.</span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Questa volta, più che ai sensi, la cui inaffidabilità
gnoseologica era già stata ampiamente argomentata, la polemica di
Agrippa si rivolse contro l’intelletto, evidenziando
l’impossibilità di giungere alla conoscenza attraverso ogni genere
di ragionamento.</span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
L’obiettivo era ancora una volta quello di
convincere l’interlocutore che l’unica posizione sensata consiste nella
sospensione del giudizio. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
I cinque tropi di Agrippa sono qui
di seguito riportati:</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
</span><br />
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
1) tropo della difformità di opinione (o della discordanza)</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<div style="font-style: normal; font-weight: normal; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">la discrepanza dei giudizi emessi dagli esseri umani è rilevabile
sia tra i filosofi che tra le persone comuni. </span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La distanza tra
le opinioni è tale che il dissidio da esse generato è insanabile.</span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
<br />
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
2) tropo del regresso all'infinito</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-style: normal; font-weight: normal;"></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-style: normal; font-weight: normal;">Quando si sostiene di voler dimostrare un qualcosa con una prova,
in realtà, se si è onesti, ci si rende conto che quella prova, a
sua volta, ha bisogno di un’altra prova per giustificare se stessa.</span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-style: normal; font-weight: normal;">
</span>
<br />
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<div style="font-style: normal; font-weight: normal; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma la prova della prova ha nuovamente bisogno di un’altra prova...
e così via all’infinito, rendendo impossibile alcuna
dimostrazione. </span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
<br />
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
3) tropo della relatività delle rappresentazioni</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-style: normal; font-weight: normal;"></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-style: normal; font-weight: normal;">Ogni cosa è conosciuta in relazione ad un soggetto, e non per
com’è in se stessa.</span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-style: normal; font-weight: normal;">
</span>
<br />
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<div style="font-style: normal; font-weight: normal; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il rapporto tra il soggetto ed il mondo è unico e particolare per
ciascun individuo.</span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Di conseguenza, tutte le esperienze sono
relative, in quanto variano al variare del soggetto e non c’è
alcun motivo per ritenere che l’esperienza di uno sia superiore a
quelle degli altri. </span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">4) tropo dell’ipotesi</span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span><br />
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"></span><br />
<div style="font-style: normal; font-weight: normal; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ogni dimostrazione è fondata su principi indimostrati che si
ammettono per convenzione: le ipotesi (o meglio gli assiomi). </span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per
quanto un’ipotesi possa sembrare ragionevole e sensata, e
nonostante ciò che da essa consegue, attraverso ragionamenti validi,
risulti coerente e non contraddittorio, non c’è alcuna garanzia
che quell’ipotesi sia vera. </span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
<div style="text-align: justify;">
Gli stessi filosofi dogmatici,
nel tentativo di sfuggire al regresso all’infinito, evidenziato nel
secondo tropo, introducono dei principi primi, senza darne alcuna
dimostrazione, pretendendo che essi siano considerati veri per fede.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
</span><br />
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
5) tropo della petizione di principio (diallele, o ragionamento
circolare)
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<div style="font-style: normal; font-weight: normal; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Talvolta, nel tentativo di voler dimostrare una cosa, la si include,
più o meno tacitamente, nelle premesse del ragionamento, ma in
questo modo si assume come dimostrato proprio ciò che si sarebbe
dovuto provare, invalidando la dimostrazione. </span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Così facendo
si dà origine ad un ragionamento fallace (diallele), in cui la
dimostrazione è soltanto apparente e non ha alcuna validità, in
quanto basata su di circolo vizioso autoreferenziale.</span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
<br />
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"></span><br />
<div style="font-style: normal; font-weight: normal; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se così stanno le cose, chiunque intenda cogliere il vero
attraverso la ragione è condannato all’errore: egli, infatti, o
assume punti di partenza indimostrati; o si perde in un processo
all’infinito; o cade vittima del diallele. </span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
<br />
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<div style="font-style: normal; font-weight: normal; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">E non c’è verso di sfuggire agli errori catalogati nei cinque
tropi di Agrippa, neppure combinando i sensi con la
ragione!</span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Infatti, ogni cosa o è sensibile, o è
intelligibile, o è entrambe le cose, cioè o può essere conosciuta
con i sensi, o con la ragione, o sia con i sensi che con la ragione.</span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
<br />
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<div style="font-style: normal; font-weight: normal; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In ogni caso vi è una discordanza di opinioni, poiché alcuni
filosofi affermano che sono vere soltanto le cose sensibili, altri
solo quelle intelligibili, altri ancora le une e le altre. </span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
<br />
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
La possibilità che questo disaccordo sia insanabile non può essere
ammessa, altrimenti lo scettico avrebbe ragione e si dovrebbe, ipso
facto, sospendere il giudizio.</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"></span><br />
<div style="font-style: normal; font-weight: normal; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma se si ritene che questa divergenza di opinioni possa essere
risolta, allora si ricade inevitabilmente in almeno uno degli errori
elencati nei cinque tropi di Agrippa! </span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Infatti, se come prova
si utilizzerà un oggetto sensibile, si dovrà far ricorso o ad un
altro oggetto sensibile o ad un qualcosa di intellegibile.</span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
<div style="text-align: justify;">
Nella
prima ipotesi, anche il nuovo oggetto avrà bisogno della
giustificazione di un’ulteriore prova, che, nel caso in cui fosse
ancora un qualcosa di sensibile, avrebbe bisogno di un’altra prova
ancora... e così via all’infinito, cadendo nella problematica
illustrata nel secondo tropo;</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
nella seconda ipotesi, anche
l’intellegibile necessiterebbe di un'ulteriore prova per essere
giustificato, ma se questa prova fosse intellegibile si ricadrebbe in
un processo infinito dovuto alla necessità di giustificare via via
gli intellegibili successivamente impiegati come prove, cadendo così
nuovamente nell’errore esposto nel secondo tropo; </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
se invece
come prova si utilizzasse un sensibile, si cadrebbe nella diallele,
il cui circolo vizioso sarebbe dovuto al fatto di voler, da un lato,
provare un sensibile con un intellegibile e, dall’altro, di
giustificare un intellegibile con un sensibile.</div>
</span><br />
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
Per evitare tutto ciò, si dovrà necessariamente assumere qualche
ipotesi senza dimostrarla, ma così facendo si cadrà nell’errore
esposto nel quarto tropo!</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
Sicché il conflitto tra chi tenta di stabilire se la conoscenza sia
sensibile, intellegibile, o ambedue le cose, è insanabile, e quindi
si deve sospendere il giudizio.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<div style="font-style: normal; font-weight: normal; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Alcuni scettici semplificarono ulteriormente i cinque tropi di
Agrippa riconducendoli a due casi fondamentali: le cose, infatti, non
si possono comprendere né di per sé, né in base ad altro.</span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Che
le cose non si possano comprendere di per sé, è dimostrato dalla
divergenza di opinioni degli esseri umani e dal fatto che non esiste alcun criterio da adottare per stabilire quale sia la verità che, a
sua volta, non sia oggetto di disaccordo.</span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Che le cose non si
possano comprendere in base ad altro, è facilmente intuibile,
giacché se si percorresse questa via si finirebbe o in un processo
infinito, nel tentativo di giustificare ogni cosa con un’altra, o
in un circolo vizioso, impiegando una cosa già utilizzata per
giustificarne un’altra! </span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
</span><br />
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Sesto
Empirico</span></b></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<div style="font-weight: normal; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Sesto
Empirico (160 circa – 210 circa) fu uno dei maggiori esponenti
dello scetticismo, nonché ultimo tra i più celebri filosofi d</span><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">el periodo ellenistico</span><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;"> appartenuti a questa corrente di pensiero.</span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Della sua vita si sa ben poco. Pare che fosse di
origine africana, in quanto nel grande lessico enciclopedico di età
bizantina intitolato <i>Suida</i> (o <i>Suda</i>) le sue opere vengono citate sotto
il nome di <i>“Sextus Africanus”</i>. </span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
<div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia, times new roman, serif;">L’appellativo di “empirico”, invece, gli venne attribuito dalla tradizione per segnalare la sua appartenenza alla scuola medica empirica, nonostante lo stesso Sesto, in un suo scritto, abbia affermato che l’indirizzo medico maggiormente compatibile con lo scetticismo non sia quello empirico, ma quello metodico.</span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Ad onor del vero, queste
visioni erano entrambe fondate sull’osservazione delle evidenze empiriche e
ritenevano che al fine di curare i malati non fossero tanto
importanti le cause, che a loro avviso erano precluse alla
conoscenza, ma piuttosto l’analisi degli effetti prodotti dai
rimedi.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
I metodici, però, si distanziavano sia dai medici
dogmatici, i quali congetturavano attorno alle cause nascoste della
malattia, che dagli empiristi, che riponevano tutta la loro
attenzione ai dati sperimentali, perché all’osservazione empirica
associavano un metodo peculiare basato sulla contemplazione di quanto
c’è in comune nelle varie malattie: era questa, a loro avviso, la
chiave per curare i pazienti.</div>
</span><br />
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">È
verosimile pensare che Sesto Empirico operò ad Alessandria d’Egitto
e che forse soggiornò anche ad Atene e Roma.</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-weight: normal;"></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-weight: normal;">La
sua importanza, per quanto riguarda la storia del pensiero
filosofico, è duplice: da un lato, egli formulò uno scetticismo
fenomenico maturo, dall’altro, compose delle opere preziosissime
dal punto di vista strettamente storico.</span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-weight: normal;">
</span>
<br />
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Al
loro interno, infatti, si può trovare sia la summa dell’intero
scetticismo antico, che un’esposizione sistematica dell’amplissima
critica mossa dagli scettici nei confronti delle varie dottrine
filosofiche contro cui quest’ultimi polemizzarono.</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"></span><br />
<div style="font-weight: normal; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Sesto
Empirico redasse anche degli scritti di carattere medico, ma essi
sono andati perduti. Per quanto riguarda i componimenti sul tema
dello scetticismo, invece, ci sono pervenute tre opere:</span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
<br />
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<div style="font-weight: normal; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">la
prima di esse, uno scritto suddiviso in tre volumi intitolato
</span><i style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Lineamenti pirroniani</i><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">, non è altro che un compendio dello
scetticismo;</span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">la seconda e la terza di esse constano
rispettivamente di 6 + 5 = 11 volumi, che vengono tradizionalmente
compresi sotto il titolo unitario ed improprio di <i>Contro i
matematici,</i> in cui l’autore si
scaglia contro chiunque pretenda d’insegnare ed essere in possesso
di un qualche genere di verità oggettiva. </span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">L’intento (assai velatamente polemico!) può esser facilmente intuito dai titoli
dei singoli volumi che compongono la suddetta opera:
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-style: italic;"><br /></span></div>
<i style="font-weight: normal;"></i><br />
<div style="text-align: justify;">
<i style="font-weight: normal;"><i><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Seconda
opera: Contro coloro che insegnano discipline esatte</span></i></i></div>
<i style="font-weight: normal;">
</i>
<br />
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><i><span style="font-weight: normal;">Vol.
</span></i>I Contro i Grammatici
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><i><span style="font-weight: normal;">Vol.
</span></i>II Contro i Retori</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><i><span style="font-weight: normal;">Vol.
</span></i>III Contro i Geometri</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><i><span style="font-weight: normal;">Vol.
</span></i>IV Contro i Matematici</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><i><span style="font-weight: normal;">Vol.
</span></i>V Contro gli Astrologi</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><i><span style="font-weight: normal;">Vol.
</span></i>VI Contro i Musici</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-style: italic;"><br /></span></div>
<i style="font-weight: normal;"></i><br />
<div style="text-align: justify;">
<i style="font-weight: normal;"><i><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Terza
opera: Contro i dogmatici</span></i></i></div>
<i style="font-weight: normal;">
</i>
<br />
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<i><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Vol.
VII-VIII Contro i Logici</span></i></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<i><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Vol.
IX-X Contro i Fisici</span></i></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<div style="font-weight: normal; text-align: justify;">
<i style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Vol.
XI Contro i Moralisti</i></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
<br />
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
Più precisamente, nei libri che vanno dal primo al sesto dell’opera,
Sesto Empirico mosse le sue critiche ai cultori della grammatica,
della retorica e delle cosiddette scienze del quadrivio (ovvero
geometrica, aritmetica, astronomia e musica), mentre nei restanti
volumi si occupò dei filosofi dogmatici, seguendo la classica
tripartizione in logica, fisica ed etica.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span><br />
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Proprio
come avevano fatto gli altri esponenti dello scetticismo, anche Sesto
Empirico si dedicò alla ricerca, facendo ampio uso di argomentazioni
logico-razionali. Il fine ultimo consisteva nell’avvalorare
l’atteggiamento della sospensione del giudizio.</span></div>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">
</span>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br />La
via intrapresa per raggiungere questo obiettivo era comune a quella
compiuta da ogni altro scettico: un’attenta analisi critica di
tutte le correnti offerte dal panorama filosofico, la quale, se
portata alle estreme conseguenze, conduce all’impossibilità
d’individuare una verità oggettiva ed impedisce di dare il proprio
assenso ad una particolare visione del mondo.</span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<div style="font-weight: normal; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">A tal fine, nei
suoi scritti egli riprese e fece ampio uso delle dottrine dei tropi
sviluppate da Enesidemo ed Agrippa, aggiungendovi qualche elemento di
novità. </span></div>
<br /><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Tra le confutazioni più famose sviluppate da Sesto
Empirico vi sono le seguenti critiche:</span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">1) critica della
deduzione</span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
</span><br />
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La
deduzione è una tipologia di ragionamento che, partendo da delle
premesse e avvalendosi di certe regole che ne assicurino la
correttezza, consente di ottenere delle conclusioni ritenute
logicamente necessarie.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<div style="font-weight: normal; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Essa
è utilizzata in matematica per produrre delle dimostrazioni. Anche
il sillogismo, così come inteso dalla logica classica aristotelica,
è una forma di deduzione, grazie alla quale, partendo da una
premessa maggiore e da una premessa minore, si può giungere ad una
conclusione derivata in modo necessario. </span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma secondo Sesto
Empirico l’utilizzo della deduzione al fine di dimostrare un
qualcosa è indebito: questa tipologia di ragionamento, a suo avviso,
dà origine sempre ad un circolo vizioso (diallele).</span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ad
esempio, quando nel seguente sillogismo si sostiene:</span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
premessa
maggiore: <i>«ogni uomo è mortale»</i>;</div>
<div style="text-align: justify;">
premessa minore: <i>«Socrate è
un uomo»</i>;</div>
<div style="text-align: justify;">
conclusione: <i>«Socrate è mortale»</i>,</div>
</span><br />
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"></span><br />
<div style="font-weight: normal; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">non
si potrebbe assumere come vero che ogni uomo è mortale senza già
aver dato per dimostrata anche la conclusione, ovvero che Socrate, in
quanto uomo, è mortale! </span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Di fatto, mentre da un lato si
pretende di dimostrare la conclusione sostenendo di derivarla da un
principio universale, dall’altro la si presuppone implicitamente
già nelle premesse, invalidando la dimostrazione. </span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
<div style="text-align: justify;">
2) critica
dell’induzione</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
L’induzione è una tipologia di processo
logico opposto alla deduzione, con il quale si tenta di individuare
affermazioni di carattere universale partendo dall’osservazione di
un certo numero di casi particolari. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Ma secondo Sesto
Empirico i ragionamenti induttivi sono ancor più problematici
rispetto a quelli deduttivi. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Essi, infatti, se si fondano
soltanto sull’analisi di un numero finito di evidenze, non possono
condurre alla certezza, giacché i restanti casi non esaminati
potrebbero sempre confutare ciò che è stato indotto basandosi sulle
osservazioni prese in esame.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Se invece, per ottenere una
conoscenza certa, si decidesse di fondare l’induzione sulla
valutazione di tutta la casistica particolare, allora si starebbe
pretendendo di portare a termine un compito impossibile, giacché
l’analisi di tutti i casi sarebbe infinita e quindi non potrebbe
essere effettuata compiutamente.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
3) critica al concetto di
causa</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Una delle argomentazioni utilizzate da Sesto Empirico
per mettere in dubbio il concetto di causa, suona grosso modo così: </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
la causa di un effetto, se è tale, non può seguire
l’effetto, altrimenti non potrebbe produrlo; né può essere
contemporanea all’effetto, perché quest’ultimo non può far
altro che scaturire da un qualcosa ad esso precedente.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Ma se è
vero che la causa sussiste prima di produrre l’effetto, allora si
sta anche dicendo che essa è causa ancor prima d’esser causa,
cadendo così in contraddizione! </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
4) critica alla teologia</div>
</span><br />
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La
critica alla teologia fu rivolta da Sesto Empirico principalmente
contro la concezione degli stoici.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"></span><br />
<div style="font-weight: normal; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">A
tal fine egli evidenziò le numerose contraddizioni implicitamente
contenute nella loro definizione del concetto di divinità; e per
farlo, produsse numerosi argomenti.</span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ad esempio, gli
stoici ritenevano che tutto ciò che esiste sia corporeo; dunque
anche la divinità, qualunque essa sia, dovrebbe esserlo.</span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
<div style="text-align: justify;">
Ma
ogni corpo, o è composto, oppure è semplice.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Se è composto
è soggetto al dissolvimento, e quindi è mortale, ma la divinità
non può esserlo. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Se è semplice, allora o è acqua, o aria,
o terra o fuoco, ovvero dovrebbe essere un qualcosa di incosciente e
inanimato, ma la divinità non può esserlo. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Sicché, in
forza di queste contraddizioni, l’esistenza della divinità degli
stoici è messa in dubbio.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
E ancora, se è vero che Dio
esiste, allora in quanto vivente egli dev’essere in grado di
sentire, cioè di percepire. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Sentire significa essere in
grado di ricevere piacere e dolore; ma il dolore è fonte di
turbamento, sicché Dio è mortale, proprio come gli esseri umani che
sono capaci di provare turbamento. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Sesto derivò altre
contraddizioni osservando come il voler attribuire tutte le
perfezioni alla divinità fosse alquanto problematico. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Ad
esempio, se la divinità possiede tutte le virtù, allora in
particolare ha anche il coraggio; ma il coraggio richiede la capacità
di discernere le cose temibili da quelle innocue, così da poter
intervenire impavidamente, nonostante il pericolo. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Se così
stanno le cose, anche per la divinità ci sono delle cose temibili,
ma ciò è assurdo, perché dio non ha timore di nulla!</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Mentre compiva la sua ricerca, Sesto
Empirico diede alla luce una sorta di manifesto, in cui, via via che
si chiarificavano le caratteristiche essenziali di quello che, a suo
avviso, avrebbe dovuto essere considerato come l’autentico
scetticismo, veniva anche a delinearsi una personale concezione
filosofica.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Per orientarsi nei vari atteggiamenti di pensiero,
Sesto introdusse la seguente tripartizione:</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
1) il dogmatismo
positivo, che si ha quando si afferma dogmaticamente una verità in
merito alla natura delle cose;</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
2) il dogmatismo negativo, che
si verifica quando si sostiene in modo altrettanto dogmatico la non
conoscibilità della natura delle cose;</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
3) lo scetticismo
autentico, in cui non si sposa né l’una né l’altra posizione
limitandosi alla ricerca, giacché ci si rende conto che a causa
dell’uguaglianza della forza persuasiva dei fatti e dei discorsi
contrapposti che possono essere portati a supporto o contro ad una
certa tesi, si giunge alla sospensione del giudizio (epoché). </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Così, se da un lato sia i seguaci di Aristotele che gli
Stoici venivano accusati di dogmatismo positivo, a causa delle
rispettive professioni di fede nei confronti delle verità poste a
fondamento del mondo, dall’altro i discepoli di Platone, con
particolare riferimento ai membri della Media Accademia, dichiarando
dogmaticamente l’impossibilità della conoscenza delle verità
ultime, avevano a loro volta peccato di dogmatismo negativo. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Mentre i membri della Media Accademia avevano ammesso di
sapere solo che non è possibile conoscere nulla, i veri scettici
avevano evitato di proclamare anche questa verità, e si erano
attenuti all’applicazione di una ricerca continua.</div>
</span><br />
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<div style="font-weight: normal; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per
il vero scettico la ricerca non ha né un punto di partenza, né un
punto di arrivo. L’abilità da coltivare per far sì che la ricerca
non abbia fine consiste nel saper contrapporre in qualsiasi modo le
cose che appaiono e quelle che vengono pensate.</span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
<br />
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Qual
era dunque, secondo Sesto Empirico, l’autentica formulazione dello
scetticismo?
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<div style="font-weight: normal; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Non
quella degli accademici ma neanche quella originaria di Pirrone, che
tendeva ad esaurire nell’apparenza la realtà.</span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il motivo
della divergenza da questo genere di posizioni è presto detto: con
Sesto Empirico, la fusione delle istanze del primo scetticismo e
della medicina empirica diede origine a delle differenze sostanziali
di vedute rispetto alle tesi sviluppate dai suoi precedessori, sia in
relazione alla realtà che all’ambito dell’etica.</span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per
quanto riguarda la realtà, Sesto riformulò la propria versione
dello scetticismo su basi dualistiche, riconoscendo una netta
distinzione tra gli oggetti ed i fenomeni.</span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
A suo avviso, gli
oggetti sono un qualcosa d’altro rispetto ai soggetti e si
presuppone che essi siano le cause esterne dei fenomeni; i fenomeni,
invece, sono le impressioni sensibili soggettive e proprie di ogni
individuo, che, in quanto tali, si contrappongono agli oggetti. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Per
Sesto Empirico, quindi, i fenomeni non risolvono in sé l’intera
realtà, ma si completano con gli oggetti.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Quest’ultimi,
sebbene non possano essere aprioristicamente dichiarati come
inconoscibili, perché altrimenti si starebbe assumendo una posizione
dogmatica, di fatto risultano non conosciuti. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Pertanto,
mentre il fenomenismo di chi, imitando Pirrone, risolve la realtà
nell’apparire può essere considerato di tipo metafisico, quello di
Sesto Empirico assume delle caratteristiche spiccatamente
empiriche.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Come si può intuire, questa differenza sostanziale
si ripercosse inevitabilmente anche in ambito etico: secondo Sesto
Empirico, nella vita pratica lo scettico è autorizzato a seguire i
fenomeni.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Infatti, concretamente parlando, è del tutto lecito
che un individuo dia il proprio assenso alle affezioni dovute alle
rappresentazioni sensoriali, giacché questo genere di assenso è
puramente empirico e, in quanto tale, non può essere considerato
dogmatico. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Lo scettico non si oppone alla vita, al contrario,
la difende, dando il proprio assenso a quanto da essa è confermato,
senza che vi sia il concorso dell’umana volontà; lo scettico
contrasta le cose inventate dai dogmatici: è questo il suo scopo. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Per orientare gli esseri umani nell’azione, Sesto Empirico
costruì una morale incentrata su quattro guide fondamentali:</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
1)
le indicazioni che la natura dà agli individui;</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
2) gli
impulsi dovuti alle affezioni del corpo che, ad esempio, c’invitano
ad appagare la fame e la sete;</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
3) il rispetto delle leggi, dei
costumi, delle tradizioni e del codice morale del paese in cui si
vive;</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
4) non essere pigri e oziosi, ma dedicarsi all’esercizio
di un’arte, in quanto essa si rivela utile alla vita.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
È
quindi evidente come con queste regole il tardo scetticismo tentò di
distanziarsi sia dai criteri del probabile e del ragionevole,
proposti dalla Media Accademia, che dalle ricette ascetiche composte
da un miscuglio di apatia, atarassia e autarchia.</div>
</span><br />
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"></span><br />
<div style="font-weight: normal; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Lo
scetticismo empirico e fenomenico di Sesto, infatti, non predicava
una piena apatia, ovvero la completa assenza di passioni, ma la
metriopatia, vale a dire una misurata soggezione alle esigenze della
vita affettiva e volitiva.</span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Le affezioni che si provano per
necessità, come ad esempio la fame e il freddo, non vanno censurate,
ma moderate; esse non sono un male per natura, ed il considerarle
come tali significherebbe accrescere, in modo immotivato, il
turbamento ad esse associato.</span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
<div style="text-align: justify;">
La tesi che lo scettico debba
essere assolutamente impassibile rappresenta una meta ideale che,
alla luce dell’esperienza empirica, dev’essere rigettata.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
È
interessante riportare la spiegazione di come, secondo Sesto
Empirico, i primi scettici conseguirono l’atarassia, ovvero
l’imperturbabilità dell’anima.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Lungi dall’essere una
conseguenza causale conseguente alla sospensione del giudizio,
l’atarassia fu piuttosto una conquista casuale.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Tra l’epoché
e l’atarassia non sussiste un rapporto diretto di causa-effetto, ma
una consequenzialità dovuta al caso: infatti, l’imperturbabilità
si presentò del tutto inattesa non appena gli scettici rinunciarono
ad emettere giudizi attorno alla verità delle cose.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Per
spiegare questa tesi, Sesto Empirico ricorse alla metafora del
pittore Apelle, il quale, preso dall’ira per non essere in grado di
raffigurare fedelmente la schiuma dovuta alla salivazione che
fuoriesce dalla bocca di un cavallo, gettò contro il quadro la
spugna con la quale detergeva i colori, ottenendo così, in modo del
tutto casuale, una rappresentazione realistica di quanto fino ad
allora non era stato in grado di produrre intenzionalmente. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Allo
stesso modo gli scettici, che speravano di conseguire
l’imperturbabilità dirimendo le disuguaglianze che sussistono tra
i sensi e la ragione, ad un certo punto, fallendo nel loro obiettivo,
decisero di arrendersi, sospendendo il giudizio.</div>
</span><br />
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<div style="font-weight: normal; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">E fu
proprio allora che, in modo del tutto inatteso e casuale,
alla loro resa seguì la realizzazione dell’imperturbabilità.</span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Con
Sesto Empirico lo scetticismo raggiunse la sua formulazione più
completa e matura, ma si avviò anche al declino, non prima di aver
distrutto quella mentalità dogmatica che era propria dei grandi
sistemi filosofici fioriti nell’età ellenistica. </span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Alcuni
obiettarono che il neoscetticismo, nel tentativo di provare la non
esistenza della dimostrazione mediante una dimostrazione, era caduto
in contraddizione, giacché la prova scettica utilizzata a tal fine
distruggeva anche se stessa! </span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Ma Sesto Empirico replicò che
non v’era nulla di contraddittorio in ciò, in quanto vi sono molte
cose che fanno a se stesse quello che fanno ad altro; infatti, anche
le medicine purganti, nel compiere la loro funzione di far evacuare
gli umori dal corpo, finiscono per espellere se stesse. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
E
così accade anche per l’argomentazione scettica impiegata per
screditare la validità della dimostrazione, perché anche se essa
scacciasse sé medesima dopo aver dimostrato l’impossibilità di
ogni dimostrazione, non per questo confermerebbe la validità di
queste ultime, né avrebbe un minor valore.</div>
</span><br />
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<div style="font-weight: normal; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Così
come il fuoco che, consumando la legna, pone fine anche a se stesso,
anche l’argomentazione scettica impiegata contro la dimostrazione,
dopo aver compiuto il suo compito, finisce per mettere al bando sé
medesima.</span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In realtà, questa posizione è sostenuta dallo
stesso Sesto Empirico anche per quel che riguarda le tesi dello
scetticismo: lo scettico non afferma che esse siano vere in modo
assoluto, in quanto esse possono annullarsi da sé circoscrivendosi
assieme alle cose a cui si riferiscono. </span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Sicché la negazione
dello scettico nei confronti della verità, non può essere
considerata dogmatica, perché si tratta di una negazione che nega,
oltre al proprio contenuto, anche se stessa, autodistruggendosi. </span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
È
così che lo scetticismo svolse la propria funzione catartica,
riuscendo, da un lato, a liberare l’umanità dalla deleteria
convinzione d’essere in possesso di una verità assoluta e,
dall’altro, ad assolvere gli scettici dall’accusa di dogmatismo
rispetto alla professione della propria dottrina.<br />
<br />
<i>Mirco Mariucci</i></div>
</span><br />
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Fonti</span></b></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
</div>
<ul>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;">Il
pensiero occidentale, di Giovanni Reale e Dario Antiseri.</span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;">Storia
della filosofia, di Nicola Abbagnano.</span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;">Storia
della filosofia antica, di Giuseppe Cambiano.</span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;">Storia
della filosofia occidentale, di Bertrand Russell.</span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;">Storia
del pensiero scientifico e filosofico, di Ludovico Geymonat.</span></li>
</ul>
<br />
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Pirrone
di Elide</span></b></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
</div>
<ul>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;">
Pirrone, Wikipedia. <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Pirrone">https://it.wikipedia.org/wiki/Pirrone</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;">
Pirrone di Elide, Filosofico.net.
<a href="http://www.filosofico.net/pirrone.htm">http://www.filosofico.net/pirrone.htm</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: x-small;">
Pirrone di Elide, Treccani, Dizionario di filosofia (2009).
<a href="http://www.treccani.it/enciclopedia/pirrone-di-elide_%28Dizionario-di-filosofia%29/">http://www.treccani.it/enciclopedia/pirrone-di-elide_%28Dizionario-di-filosofia%29/</a></span></span></li>
</ul>
<br />
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Timone
di Fliunte</span></b></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
</div>
<ul>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;">
Timone di Fliunte, Wikipedia.
<a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Timone_di_Fliunte">https://it.wikipedia.org/wiki/Timone_di_Fliunte</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;">
Timone di Fliunte, Filosofico.net.
<a href="http://www.filosofico.net/timonefliunte.htm">http://www.filosofico.net/timonefliunte.htm</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: x-small;">
Timone di Fliunte, Treccani, Enciclopedia Italiana (1937), Guido
Calogero.
<a href="http://www.treccani.it/enciclopedia/timone-di-fliunte_%28Enciclopedia-Italiana%29/">http://www.treccani.it/enciclopedia/timone-di-fliunte_%28Enciclopedia-Italiana%29/</a></span></span></li>
</ul>
<br />
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Arcesilao
di Pitane</span></b></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
</div>
<ul>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;">
Arcesilao di Pitane, Wikipedia.
<a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Arcesilao">https://it.wikipedia.org/wiki/Arcesilao</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;">
Arcesilao di Pitane, Filosofico.net.
<a href="http://www.filosofico.net/arcesilaopitane.htm">http://www.filosofico.net/arcesilaopitane.htm</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;">
Arcesilao di Pitane, Treccani, Enciclopedia Italiana (1929), Guido
Calogero.
<a href="http://www.treccani.it/enciclopedia/arcesilao-di-pitane-in-eolia_%28Enciclopedia-Italiana%29/">http://www.treccani.it/enciclopedia/arcesilao-di-pitane-in-eolia_%28Enciclopedia-Italiana%29/</a></span></li>
</ul>
<br />
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Carneade
di Cirene</span></b></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
</div>
<ul>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;">
Carneade di Cirene, Wikipedia. <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Carneade">https://it.wikipedia.org/wiki/Carneade</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;">
Carneade di Cirene, Filosofico.net.
<a href="http://www.filosofico.net/scettici.html">http://www.filosofico.net/scettici.html</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;">
Carneade di Cirene, Treccani, Dizionario di filosofia (2009).
<a href="http://www.treccani.it/enciclopedia/carneade-di-cirene_%28Dizionario-di-filosofia%29/">http://www.treccani.it/enciclopedia/carneade-di-cirene_%28Dizionario-di-filosofia%29/</a></span></li>
</ul>
<br />
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Filone
di Larissa</span></b></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
</div>
<ul>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;">
Filone di Larissa, Wikipedia.
<a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Filone_di_Larissa">https://it.wikipedia.org/wiki/Filone_di_Larissa</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;">
Filone di Larissa, Filosofico.net.
<a href="http://www.filosofico.net/filonelarissa.htm">http://www.filosofico.net/filonelarissa.htm</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: x-small;">
Filone di Larissa, Treccani, Enciclopedia Italiana (1932).
<a href="http://www.treccani.it/enciclopedia/filone-di-larissa_%28Enciclopedia-Italiana%29/">http://www.treccani.it/enciclopedia/filone-di-larissa_%28Enciclopedia-Italiana%29/</a></span></span></li>
</ul>
<br />
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Antioco
di Ascalona</span></b></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
</div>
<ul>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;">
Antioco di Ascalona, Wikipedia.
<a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Antioco_di_Ascalona">https://it.wikipedia.org/wiki/Antioco_di_Ascalona</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;">
Antioco di Ascalona, Filosofico.net.
<a href="http://www.filosofico.net/antioco.htm">http://www.filosofico.net/antioco.htm</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: x-small;">
Antioco di Ascalona, Treccani, Enciclopedia Italiana (1929), Guido
Calogero.
<a href="http://www.treccani.it/enciclopedia/antioco-di-ascalona_%28Enciclopedia-Italiana%29/">http://www.treccani.it/enciclopedia/antioco-di-ascalona_%28Enciclopedia-Italiana%29/</a></span></span></li>
</ul>
<br />
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Enesidemo
di Cnosso</span></b></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
</div>
<ul>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;">
Enesidemo di Cnosso, Wikipedia.
<a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Enesidemo">https://it.wikipedia.org/wiki/Enesidemo</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;">
Enesidemo di Cnosso, Filosofico.net.
<a href="http://www.filosofico.net/enesidemocnosso.htm">http://www.filosofico.net/enesidemocnosso.htm</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: x-small;">
Enesidemo di Cnosso, Treccani, Enciclopedia Italiana (1932), Guido
Calogero.
<a href="http://www.treccani.it/enciclopedia/enesidemo-di-cnosso_%28Enciclopedia-Italiana%29/">http://www.treccani.it/enciclopedia/enesidemo-di-cnosso_%28Enciclopedia-Italiana%29/</a></span></span></li>
</ul>
<br />
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Agrippa</span></b></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
</div>
<ul>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;">
Agrippa, Wikipedia. <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Agrippa_(filosofo">https://it.wikipedia.org/wiki/Agrippa_(filosofo</a>)
</span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;">
Agrippa, Filosofico.net. <a href="http://www.filosofico.net/agrippa.htm">http://www.filosofico.net/agrippa.htm</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: x-small;">
Agrippa, Treccani, Dizionario di filosofia (2009).
<a href="http://www.treccani.it/enciclopedia/agrippa_%28Dizionario-di-filosofia%29/">http://www.treccani.it/enciclopedia/agrippa_%28Dizionario-di-filosofia%29/</a></span></span></li>
</ul>
<br />
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Sesto
Empirico</span></b></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
</div>
<ul>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;">
Sesto Empirico, Wikipedia.
<a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Sesto_Empirico">https://it.wikipedia.org/wiki/Sesto_Empirico</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;">
Sesto Empirico, Filosofico.net.
<a href="http://www.filosofico.net/sestoempirico.htm">http://www.filosofico.net/sestoempirico.htm</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;">
Sesto Empirico, Treccani, Dizionario di filosofia (2009).
<a href="http://www.treccani.it/enciclopedia/sesto-empirico_%28Dizionario-di-filosofia%29/">http://www.treccani.it/enciclopedia/sesto-empirico_%28Dizionario-di-filosofia%29/</a></span></li>
</ul>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
Mirco Mariuccihttp://www.blogger.com/profile/14091144245562917192noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3559113173366531735.post-59781324689843949952020-02-15T08:40:00.009+01:002020-09-05T11:54:22.439+02:00L’edonismo di Epicuro. Vita e pensiero del fondatore dell’Epicureismo.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEieDauY_H84GCsGI2n3ZlWKOSO6hEgh11cGju7jDUXS0F7BiF97seoPLlOZ1BPhiKoujm0U2K41DjmP2Haw6MtcS17RBCB6ZzXve-KiVtv7fm2vdo11w17FVQs8aIrGsl1Bwi6XtEmsgoE/s1600/epi.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="715" data-original-width="1000" height="285" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEieDauY_H84GCsGI2n3ZlWKOSO6hEgh11cGju7jDUXS0F7BiF97seoPLlOZ1BPhiKoujm0U2K41DjmP2Haw6MtcS17RBCB6ZzXve-KiVtv7fm2vdo11w17FVQs8aIrGsl1Bwi6XtEmsgoE/s400/epi.png" width="400" /></a></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm;">
<b><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Note biografiche</span></b></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Epicuro
(Samo, 342 a.C. – Atene, 270 a.C.) fu il fondatore di una della
maggiori scuole filosofiche dell’età ellenistica: <i>l’epicureismo.</i>
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Figlio
di Neocle, un maestro di scuola, e di Cherestrata, una maga, Epicuro
(in greco antico: Ἐπίκουρος, Epíkouros, che significa
“alleato”, “compagno” o “soccorritore”) venne alla luce,
e trascorse la sua giovinezza, a Samo.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Cominciò
ad interessarsi alla filosofia già all’età di quattordici anni
ascoltando le lezioni di Pànfilo, un filosofo platonico che instillò
nell’animo di Epicuro una profonda avversione per il platonismo.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"></span></div>
<a name='more'></a><br />
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Successivamente
divenne scolaro di Nausifane, un pensatore democriteo che impartiva i
suoi insegnamenti in una città dell'Asia Minore di nome Teo.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Questa
volta, però, le tesi del nuovo maestro fecero breccia nello spirito
dell’allievo e lo trasformarono in un convito atomista.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">A 18
anni Epicuro dovette recarsi ad Atene per compiere il servizio di
efebato richiesto ai giovani della sua età: si trattava di un
periodo di addestramento fisico e militare della durata di due anni.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Alcuni
ritengono che, in questa fase della sua vita, Epicuro abbia
avuto modo di ascoltare le lezioni di Aristotele, il fondatore del
Liceo, e di Senocrate, un filosofo platonico che, all’epoca, era a
capo dell’Accademia di Platone, ma questi fatti non sono
storicamente appurati.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Con
il trascorrere del tempo, il pensiero di Epicuro maturò e così,
dopo aver elaborato un sistema filosofico originale, divenne egli
stesso un maestro di filosofia.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La
sua nuova attività cominciò all’età di trentadue anni tenendo
personalmente delle lezioni e fondando delle piccole comunità di
filosofi, dapprima a Mitilene e poi a Lampsaco.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Qualche
anno più tardi Epicuro si ritrasferì, per l’ultima volta, ad
Atene, dove acquistò una casa con un grande giardino, adibito ad
orto, e vi fondò una scuola sui generis, dando il via ad una sorta
di rivoluzione spirituale laica.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il resto della sua esistenza la trascorse animando una comunità
filosofica e tollerando, con grande forza d’animo, i problemi
dovuti ad una salute malferma, fin quando, all’età di 71 anni,
morì dopo due settimane di sofferenze causate (pare) da dei calcoli
renali.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Egli
fu il primo pensatore a sostenere che un uomo può esser felice anche
in mezzo alle torture. E ne diede testimonianza con due sue lettere,
scritte proprio nei giorni di fase acuta della malattia che lo colpì
così duramente da sottrargli la vita.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Al
loro interno, oltre a comunicare la propria serenità
d’animo dovuta all’imminente fine delle sue sofferenze, Epicuro si
preoccupò che, dopo la sua dipartita, i discepoli più fedeli
avessero cura dei figli di Metrodoro, suo intimo amico, nonché il
filosofo più illustre tra gli epicurei, il quale era a sua volta
deceduto da circa sette anni.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Secondo
lo storico Diogene Laerzio, negli ultimi istanti della sua esistenza,
Epicuro s’immerse in una tinozza di bronzo piena d’acqua calda e
con il medesimo sorso con cui ingurgitò tutto d’un fiato del vino
puro, bevve anche il freddo della morte.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm;">
<b><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il Giardino di Epicuro</span></b></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Siccome
Epicuro teneva lezione, e conduceva vita comune con i suoi discepoli,
nell’orto della propria abitazione, il termine <i>“Giardino”</i>
finì per indicare la sua scuola e le espressioni <i>“quelli del
Giardino”</i>, o anche <i>“i filosofi del Giardino”</i>,
identificavano gli stessi epicurei.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Avvolto
dai dolci suoni della campagna, e tenendosi ben lontano dalla vita
politica, Epicuro accolse nella propria abitazione un gran numero di
seguaci, tra cui vi erano anche donne, prostitute, meteci e schiavi.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ricchi
o poveri, cittadini o stranieri, il Giardino era aperto a tutti
coloro che intendevano sposare la concezione epicurea. Null’altro
era richiesto.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nacque
così una comunità filosofica di amici, incentrata sulla figura di
Epicuro, dove si viveva nella semplicità e nell’uguaglianza, ed
ogni compagno veniva rispettato, prescindendo dalla sua estrazione
sociale.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La
nobiltà dell’amicizia degli epicurei era così grande da esser
nota in tutto il mondo antico. Si consideri anche che Epicuro fu uno
dei primi pensatori a teorizzare ed applicare un egualitarismo
sostanziale tra gli esseri umani.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La
frugalità dei filosofi del Giardino era dovuta, da un lato, alla
concezione filosofica di Epicuro, e dall’altro, alla mancanza di
denaro.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Gli
epicurei vivevano essenzialmente di pane, acqua, frutta ed ortaggi, e
la loro comunità si sosteneva, in una certa misura, grazie alle
donazioni.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò
può essere dedotto dalle stesse parole di Epicuro: <i>«Tutto
trabocca il mio corpo di dolcezza, quando vivo a pane e acqua, e
sputo sui piaceri di vita sontuosa, non per loro medesimi, ma per gli
incomodi che vi si accompagnano».</i></span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Egli,
infatti, osservava un regime dietetico vegetariano e consigliava a
tutti di astenersi dal consumo di carne, iniziando i suoi discepoli
al rispetto degli animali, i quali, essendo dotati di sensibilità,
ricercano il piacere e rifuggono dal dolore, proprio come gli esseri
umani.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">È
noto, inoltre, che Epicuro intrattenesse dei rapporti epistolari con
amici e discepoli, nei quali, oltre a compendiare la propria
dottrina, avanzava delle richieste di aiuto economico da
corrispondere in natura: <i>«Mandami un po’ di formaggio
conservato, tanto mi piace che per me sarà una festa!». </i>
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-style: normal;">Altre
volte, invece, richiedeva esplicitamente delle modeste somme di
denaro: </span><i>«Mandaci offerte per il sostentamento della nostra
santa comunità nell’interesse tuo e dei suoi figli».</i></span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Anche
il Giardino, così come accadde con molte altre scuole dell’antica
Grecia, aveva il carattere di un’associazione religiosa. In questo
caso, però, vi era una differenza sostanziale: il culto degli
epicurei non era rivolto a qualche divinità, bensì allo stesso
Epicuro, in carne ed ossa.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Egli
esercitava sui propri discepoli una grande autorità, che si
traduceva nella stretta osservanza della dottrina epicurea ed in un
rigido dogmatismo reverenziale.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Basti
sapere che le tesi degli epicurei furono dettate, una volta per
tutte, dallo stesso Epicuro e col passare dei secoli rimasero pressoché
inalterate.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La
riconoscenza nei confronti del maestro era così grande, che i suoi
discepoli gli tributarono onori e glorie sin da quando egli era
ancora in vita.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Dopo
la sua morte, la figura di Epicuro sfumò nel mito a tal punto che
per i discepoli degli anni a venire egli non era più soltanto una
grande guida spirituale, ma una sorta di divinità scesa sulla terra,
la cui memoria veniva celebrata il ventesimo giorno di ogni mese.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In
estrema sintesi, il compito degli epicurei consisteva nel leggere,
nello studiare e nel mettere in pratica, gli scritti e la filosofia
di Epicuro, modellando la propria condotta di vita sulla base
dell’esempio del loro mentore.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-style: normal;">I
seguaci apprendevano una sorta di credo e lo applicavano senza
rimetterlo in discussione. Il precetto fondamentale della scuola era
il seguente: </span><i>«Comportati sempre come se Epicuro ti
vedesse» </i><span style="font-style: normal;">anche quando egli è
assente.</span></span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per
questo motivo Seneca sostenne che le grandi anime epicuree non le
fece tanto la dottrina di Epicuro, bensì l’assidua frequentazione
del loro maestro.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm;">
<b><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Caratteristiche
dell’epicureismo</span></b></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nel
corso della sua vita Epicuro riuscì a redigere una vastissima
produzione letteraria composta da oltre 300 scritti.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Disgraziatamente,
dei numerosi testi epicurei soltanto una piccola parte è giunta fino
a noi: si tratta di tre lettere, un Testamento, due raccolte di
citazioni (le <i>Massime Capitali</i> e le <i>Sentenze Vaticane</i>),
pervenuteci per intero grazie all’opera dello storico Diogene
Laerzio, e un certo numero di frammenti, in parte provenienti da
un’opera intitolata <i>Sulla Natura.</i></span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Al
loro interno, Epicuro si occupò delle tematiche più disparate. Ad
esempio, nelle lettere indirizzate a Erodoto, Meneceo e Pitocle egli
fece rispettivamente una trattazione riassuntiva del suo pensiero in
relazione alla fisica, all’etica e all’astronomia, mentre nelle
<i>Sentenze Vaticane</i> i temi affrontati sono prevalentemente di tipo
etico. Le <i>Massime</i>, invece, compendiano la dottrina epicurea in forma
aforismatica.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nonostante
ciò, la maggior parte dell’attuale conoscenza della filosofia
epicurea è dovuta alle fonti indirette, tra le quali le più
significative sono quelle di Cicerone, che nel suo <i>De finibus
bonorum et malorum </i><span style="font-style: normal;">espose in
modo sistematico il pensiero di Epicuro con un intento polemico, e di
Tito Lucrezio Caro, un poeta e filosofo romano, tra i più illustri
seguaci dell'epicureismo, che nel suo impareggiabile poema </span><i>De
rerum natura </i><span style="font-style: normal;">si fece portavoce
delle teorie epicuree mettendole in versi con un intento celebrativo.
</span>
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La
filosofia del Giardino sviluppata da Epicuro era in aperto contrasto
sia con le dottrine socratico-platoniche che con la visione
aristotelica, ma polemizzava pure con le correnti filosofiche minori
dell’epoca, come quelle dei cinici, dei megarici e dei cirenaici, e
per giunta si opponeva anche all’altra grande scuola ellenistica,
che si stava formando proprio in quel tempo: lo stoicismo.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Di
conseguenza Epicuro dovette
concepire un sistema filosofico sufficientemente ampio e sofisticato
da reggere il confronto con le altre visioni del mondo.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per
questo motivo egli si occupò di logica, fisica ed etica, concependo
una cosmogonia ed una gnoseologia, fornendo una spiegazione sia per
la formazione dell'universo che della conoscenza, ma trattò anche
questioni teologiche e sociologiche, potendo così suggerire
all’umanità quale fosse la via regia da seguire nel corso
dell’esistenza.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Egli,
infatti, voleva insegnare come vivere serenamente,
liberando gli esseri umani da una serie di paure infondate che impediscono di essere felici.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per
Epicuro, quindi, il valore della filosofia è puramente strumentale;
il suo compito consiste nel trovare un modo per essere felici, qui,
sulla Terra: <i>«Chi dice che l'età per filosofare non è ancora
giunta, o è già trascorsa, è come se dicesse che non è ancora
giunta, o è già trascorsa, l'età per essere felici».</i></span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La
stessa cosa vale anche per la scienza che intende indagare le cause
del mondo naturale; grazie ad essa, infatti, l’essere umano avrebbe
potuto comprendere la realtà, dissolvendo così delle paura
illusorie.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò
è talmente vero per Epicuro, che egli arrivò addirittura a
sostenere che: <i>«Se non fossimo turbati dalla paura dei
fenomeni celesti e della morte, ch'essa possa essere qualcosa che ci
tocchi da vicino, e dal non conoscere il limite dei piaceri e dei
dolori, non avremmo bisogno della scienza della natura».</i></span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Pertanto,
nella dottrina epicurea la ricerca speculativa non rappresentava un
fine in sé, come invece avevano sostenuto alcuni tra i più
autorevoli filosofi del periodo classico, ma era subordinata ad un
obiettivo pratico (l’ottenimento della felicità) a cui veniva
riconosciuto valore indipendentemente dalla ricerca stessa.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Così
come fecero anche gli stoici, Epicuro tripartì la propria concezione
filosofica in logica, fisica ed etica.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La
logica epicurea riguarda le forme della conoscenza ottenibili
dall’essere umano; il suo compito consiste nell’elaborazione dei
canoni, ovvero dei criteri, grazie ai quali si può conoscere la
verità.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per
questo motivo essa passò alla storia con il nome di <i>Canonica</i>,
che sta a significare la dottrina del canone della verità sviluppata
da Epicuro.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La
fisica epicurea concerne la natura della realtà in cui l’essere
umano è immerso; il suo obiettivo è di studiare la costituzione di
ciò che esiste effettivamente.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">L’etica
epicurea, invece, s’interessa del modo in cui è più conveniente
agire all’interno della realtà; il suo proposito è di stabilire
quale sia il fine ultimo per l’essere umano e di individuare i
mezzi per perseguire concretamente tale fine.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Come
avremo modo di comprendere, Epicuro sviluppò la sua logica in
termini strettamente fisici, tanto che si potrebbe sostenere che, in
realtà, l’epicureismo si componga soltanto di due parti: la fisica
e l’etica.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Inoltre,
come abbiamo già anticipato, la stessa fisica era a sua volta
subordinata all’etica, ancor più di quanto la logica lo fosse
rispetto alla fisica.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La
vetta di pensiero più elevata raggiunta dalla filosofia di Epicuro
consiste nell’elaborazione di un<i> tetrafarmaco</i>
(quadrifarmaco), vale a dire una sorta di medicina spirituale in
grado di guarire l’essere umano dalle quattro paure
fondamentali che, secondo Epicuro, impediscono all’individuo di
condurre un’esistenza serena e felice.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">I
quattro mali a cui bisogna assolutamente porre rimedio sono i
seguenti:</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="background: transparent;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">1)
la paura degli dei;</span></span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="background: transparent;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">2)
la paura della morte e dell’aldilà;</span></span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="background: transparent;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">3)
la paura rispetto al dolore fisico e quello mentale;</span></span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="background: transparent;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">4)
la paura di non riuscire ad essere felici.</span></span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per
comprendere come Epicuro liberò l’umanità da queste grandi paure,
bisogna addentrasi nei meandri della filosofia del Giardino...</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm;">
<b><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La fisica</span></b></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ad
onor del vero, bisogna dire che per quanto riguarda la fisica
Epicuro, nonostante rivendicasse l’originalità delle proprie tesi,
non fu poi così innovativo: egli riprese, in sostanza, le teorie
atomistiche di Leucippo e Democrito introducendo alcune modificazioni
di secondaria importanza.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In
questo modo ottenne una teoria materialistica e meccanicistica che
non lasciava alcuno spazio ad interventi divini e principi spirituali
di carattere metafisico: la realtà è costituita unicamente da
corpuscoli indivisibili in movimento entro il vuoto, e tutto ciò è
più che sufficiente per spiegare il funzionamento del mondo,
escludendo qualsiasi finalismo.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Epicuro sosteneva che ognuno avrebbe potuto ricavare, e giustificare, la sua fisica combinando i sensi con la ragione, ma in realtà, per rendere il suo sistema filosofico completo e coerente rispetto alla propria visione etica, non esitò ad introdurre dei postulati arbitrari.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Cerchiamo
quindi di dedurre la fisica epicurea ragionando proprio come avrebbe
potuto fare lo stesso Epicuro.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per
prima cosa osserviamo che nulla nasce dal non essere, e nessuna cosa
si dissolve nel nulla.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Questa
tesi è giustificata sia dall’esperienza che dal ragionamento.
Nessuno, infatti, ha mai visto qualcosa apparire dal nulla o
dissolversi nel non essere.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Del
resto, se ciò fosse possibile, ogni cosa, anche la più assurda,
potrebbe generarsi comparendo dal nulla, senza che vi sia un qualche
seme generatore.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se
poi fosse vero che le cose potessero svanire nel nulla, a quest’ora
tutto si sarebbe dissolto e non esisterebbe più niente.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Dunque,
siccome ciò che esiste non compare, né svanisce, dal, e nel, nulla,
allora la stessa cosa può dirsi per il Tutto. Sicché la realtà,
qualunque essa sia, è eterna ed increata.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In
secondo luogo si può osservare come il Tutto sia composto soltanto
da due tipologie di costitutivi essenziali: i corpi ed il vuoto.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per
provare l’esistenza dei corpi è sufficiente l’esperienza diretta
che ciascun essere umano ha con essi. L’esistenza del vuoto,
invece, dev’essere inferita osservando che i corpi possono
muoversi.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Infatti,
se non esistesse il vuoto, sostiene Epicuro, il moto sarebbe
impossibile, perché i corpi non riuscirebbero a spostarsi. Ma il
moto viene quotidianamente osservato, dunque il vuoto esiste.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per
Epicuro il vuoto non è “non essere”, ma è “spazio”
caratterizzato da una natura intangibile entro cui ha luogo il moto.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Al di
fuori del vuoto non esiste null’altro d’incorporeo e, a differenza
dei corpi, che possono agire o subire un’azione, il vuoto non può
far altro che permettere alle cose corporee di spostarsi attraverso
di sé.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">A
proposito della natura dei corpi si possono aggiungere ancora degli
ulteriori dettagli di fondamentale importanza.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">L’esperienza
c’insegna che ogni cosa è soggetta alla disgregazione. Partendo da
questo dato di fatto si possono dedurre due cose:
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">la
prima, è che i corpi sono formati da altri corpi di più piccole
dimensioni, giacché se così non fosse le cose non potrebbero
disgregarsi;
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">la
seconda, è che ogni corpo non è altro che l’unione di corpuscoli
indivisibili, ovvero gli atomi. Infatti, se da un lato è vero che i
corpi possono disgregarsi, dall’altro è altrettanto vero che nulla
svanisce nel nulla.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Quindi,
ad un certo punto, il processo di disgregazione deve arrestarsi e ciò
che rimane sono i costituenti ultimi dei corpi, ovvero gli <i>atomi</i>,
che per loro natura non possono essere ulteriormente disgregati.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Alla
medesima conclusione si può arrivare osservando che se non
esistessero dei corpuscoli indivisibili assemblati tra loro così da
formare i corpi, allora la degradazione delle cose potrebbe andare
avanti senza limite.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma
così facendo, iterando all’infinito una progressiva suddivisione
dei corpuscoli che formano i corpi, si giungerebbe alla conclusione
paradossale che quest’ultimi siano formati dal nulla e, di
conseguenza, tutte le cose si dissolverebbero nel non essere. Il che
è assurdo.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
A differenza di Aristotele, Epicuro non ammetteva un quinto elemento
per spiegare la natura del mondo celeste, giacché, a suo avviso,
tutto è fatto di atomi che si muovono nel vuoto.
</span></div>
<div lang="" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
Egli polemizzò anche con Platone, che riteneva di aver individuato
la composizione degli elementi fondamentali del cosmo associandoli ai
cinque solidi regolari (il tetraedro al fuoco, il cubo alla terra,
l'ottaedro all'aria, l'icosaedro all'acqua ed il dodecaedro
all’etere).</span></div>
<div lang="" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
Ma se Platone non è nemmeno riuscito a dimostrare che questi solidi
non sono indivisibili, come si può accettare che essi siano i
costituenti ultimi della realtà?</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per
Epicuro le cose del mondo sono formate soltanto da atomi e, in ultima
analisi, l’ordine del cosmo è determinato dalle leggi che regolano
il moto di questi corpuscoli indivisibili.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">I
concetti di “nascita” e “morte”, di ciò che esiste nella
realtà, possono essere spiegati come aggregazione e disgregazione di
corpi e corpuscoli.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="background: transparent;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Lo
spazio entro cui si muovono i corpi non ha confini; di conseguenza,
anche gli atomi esistono in quantità infinita, perché altrimenti un
numero finito di atomi si sarebbe disperso in un vuoto infinito e
così, a causa della reciproca lontananza, non vi sarebbe
aggregazione e non esisterebbe alcun corpo.</span></span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per
bilanciare l’immensità di uno spazio infinito, per Epicuro, è
quindi necessario che vi sia un’infinità di atomi. Quest’ultimi,
però, pur esistendo in quantità illimitata, non presentano infinite
forme.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Le
geometrie atomiche sono diversissime e assai numerose, ma esistono in
quantità finita: ciò è sufficiente per spiegare la variabilità
delle cose che popolano la realtà.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="background: transparent;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Alcune
delle conseguenze dovute alla teoria fisica epicurea fin qui esposta
sono a dir poco entusiasmanti.</span></span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se
Epicuro ha ragione allora la realtà è infinita e al suo interno vi
sono infiniti mondi. Alcuni sono del tutto simili al nostro, altri
sono diversissimi.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">È
dunque necessario che altrove nell’universo esistano altri esseri
viventi, tra cui vi sono sia esseri umani che animali come quelli
presenti sulla terra, che creature dissimili rispetto ad essi.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Un
mondo non è altro che un pezzo di cielo ritagliato nel vuoto
infinito che al suo interno comprende astri, terre e fenomeni fisici.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: georgia, times new roman, serif;">Tra un mondo e l’altro vi è un grande vuoto di separazione che, complessivamente, va a formare un <i>metacosmo</i> (in greco antico: <i>μετακόσμια, metakósmia</i>), un termine che verrà in seguito tradotto in latino da Lucrezio come <i>“intermundia”</i>, con il significato letterale di <i>“fra i mondi”.</i></span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Anche
i mondi sono soggetti a nascita e morte; la loro trasformazione, così
come quella dei corpi, avviene in virtù del moto degli atomi nel
vuoto.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Siccome
lo spazio e gli atomi sono infiniti, ma le forme di quest’ultimi
sono limitate, tutte le possibilità sono sempre rappresentate,
ovvero esse esistono simultaneamente nell’universo.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il
Tutto, considerato nel suo complesso, è sempre stato, e sempre sarà,
così come è ora, giacché non vi è nulla in cui il Tutto possa
trasformarsi che sia diverso da se stesso.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ci
potranno essere delle trasformazioni locali, ma globalmente il Tutto
continuerà sempre a mantenersi così com’è, perché ciò che "svanisce" in un luogo, disgregandosi, viene necessariamente a formarsi in un altro, aggregandosi.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per
completare l’esposizione della fisica di Epicuro non resta che
illustrare la sua cosmogonia.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Immaginiamo
che nel vuoto infinito vi siano soltanto degli atomi tutti separati
gli uni dagli altri.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Essi,
secondo Epicuro, proprio come i corpi, sono dotati di peso. Infatti,
se così non fosse, neanche le cose costituite da atomi avrebbero un peso.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se
questi sono i presupposti, allora, proprio come i corpi dotati di
peso cadono in verticale, anche gli atomi nello spazio, lasciati a se
stessi, si muovono concordemente ed in linea retta, secondo la
medesima direzione.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In
questo modo, però, si verrebbe a creare una sorta di pioggia di
atomi, in cui quest’ultimi, procedendo su percorsi paralleli, non
riuscirebbero a scontrarsi. Ma senza scontro, e aggregazione di
atomi, non vi sarebbe alcuna generazione di mondi.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per
superare questo genere d’impasse, Democrito e Leucippo postularono
l’esistenza di una sorta di vortice primordiale, che impresse agli
atomi un moto caotico ed incessante.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Epicuro,
invece, introdusse il concetto di “parenclisi” (παρέγκλισις,
parénklisis, che significa “declinazione”, “inclinazione”),
un termine successivamente tradotto in latino da Lucrezio come
<i>“clinamen”</i>.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Secondo
la dottrina epicurea del clinamen, gli atomi avrebbero il potere di
deviare dalla traiettoria rettilinea di caduta, e questo scostamento
avverrebbe in modo casuale, sia rispetto al tempo che allo spazio.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Pertanto,
non è a causa di un misterioso vortice che gli atomi possono
incontrarsi, andando così a far nascere gli infiniti mondi, ma è in
forza della loro intrinseca ed aleatoria capacità di abbandonare la
direzione di moto impressa dal peso.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Questa
deviazione è l’unico tipo di evento naturale che non è sottoposto
alla necessità. Tutto il resto, è dovuto alle leggi che regolano
gli scontri tra corpi e atomi.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il
postulato del clinamen aveva due grandi vantaggi: da un lato, salvava
la teoria di Epicuro dalla contraddizione che abbiamo or ora
illustrato, rendendo possibile e spiegando lo scontro tra gli atomi e
quindi la generazione dei mondi;
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">dall’altro,
rompeva il rigido determinismo dell’atomismo di Democrito e
Leucippo, <i>«spezzando»</i>, volendo usare le parole di Lucrezio,
<i>«le leggi del fato»</i>, e tutto ciò, come avremo modo di
comprendere più avanti, ben si conciliava con l’etica epicurea,
che rivendica per l’essere umano la libertà di poter scegliere
di condurre una vita morale.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><i>«Sarebbe
stato meglio»</i>, sostiene Epicuro, <i>«credere ai miti sugli dei
che non rendersi schiavi di quel fato che predicano i fisici; quel
mito, infatti, offre una speranza con la possibilità di placare gli
dei con onori, mentre nel fato vi è una necessità implacabile».</i></span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
Epicuro si occupò anche di astronomia e di meteorologia, ma il suo
contributo, più che ad individuare quali fossero la vere cause dei
fenomeni celesti e atmosferici, era volto a tranquillizzare le anime
dei filosofi del Giardino.</span></div>
<div lang="" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
Egli, infatti, sosteneva che i moti degli astri, i lampi, i tuoni, i
terremoti e il vento, avessero tutti un’origine di tipo fisico e
che per ciascuno di questi fenomeni vi fossero, non una, ma una
molteplicità di spiegazioni, tutte plausibili, in quanto nessuna di
esse era contraddetta dall’esperienza.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il
volersi ostinare a cercare di stabilire quale tra esse sia la teoria
vera, è un’inutile curiosità. Non a caso i discepoli di Epicuro
non diedero alcun contribuito alla scienza della natura.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm;">
<b><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La canonica</span></b></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La
logica epicurea è una teoria della conoscenza che si pone due
obiettivi fondamentali:</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">1)
individuare un criterio per cogliere la verità;
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">2)
fornire una regola per discerne il bene dal male.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;">
</div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Secondo
Epicuro, l’applicazione dei suoi canoni avrebbe consentito
all’essere umano di conoscere il vero e di orientarsi verso la
felicità.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ben
si comprende, dunque, il motivo per cui la logica epicurea sia nota
come <i>Canonica</i>, ovvero come “dottrina del canone”. Ed è
altrettanto evidente, anche senza aggiungere null’altro, come tale
dottrina sia subordinata all’etica, con l’intento d’offrire
all’umanità una “logica” da applicare concretamente alla
morale.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Da
buon materialista-meccanicista quale era, l'approccio di Epicuro alla teoria della conoscenza non poteva che fondarsi sull’evidenza
empirica immediata.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">E che
cosa c’è di più certo e diretto, per ogni essere umano, se non
ciò che scaturisce dai sensi?</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La
fiducia nella verità che Epicuro riponeva rispetto alla conoscenza
generata dall’esperienza sensibile era così elevata che egli
arrivò a definire i sensi <i>«i nunzi del vero»</i>.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">A
Platone, che aveva sostenuto che le sensazioni confondono l’anima
distogliendo lo spirito dall’essere, Epicuro replicò capovolgendo
quella tesi, affermando che soltanto attraverso i sensi è possibile
cogliere l’essere in modo infallibile.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Mentre
ad Aristotele che, secondo Epicuro, aveva elaborato una logica
composta da parole che, di per sé, non erano d’aiuto a chi volesse
elaborare una fisica ancorata alla realtà, egli suggerì che invece
di ragionare sulla natura con enunciati privi di riscontro oggettivo
e formulazioni di principi teorici, bisognasse operare in base a ciò
che proviene dall'esperienza sensibile.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Questa
posizione non fu assunta in modo arbitrario, ma venne sostenuta con
delle argomentazione fisiche, di carattere atomistico.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nella
sua essenza, il canone epicureo è fondato sulla seguente
tripartizione: sensazioni, anticipazioni (o prolessi) ed emozioni (o
sentimenti).</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Le
sensazioni per Epicuro sono affezioni, ovvero fenomeni passivi della
coscienza, prodotti automaticamente dalla stessa struttura atomica
della realtà.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ogni
cosa emana continuamente dei flussi di atomi che si allontanano dalla
superficie dei corpi viaggiando in ogni direzione e trasportando con
sé l’informazione relativa alle caratteristiche dell’oggetto da
cui essi si sono allontanati.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Questi
effluvi di atomi, sono una sorta di pellicole atomiche, dette <i>éidola</i>,
ovvero “immagini” o anche “simulacri”, che pur distaccandosi
dalle cose ne conservano una sorta d’impronta intangibile.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Viaggiando
per lo spazio, può accadere che questi simulacri materiali delle
cose collidano con gli organi di senso degli esseri umani e,
attraverso di essi, giungano al cuore, dove, secondo Epicuro, ha
origine la sensazione.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si
comprende quindi il perché le sensazioni siano sempre vere,
oggettive ed infallibili: esse sono dei fenomeni meccanici
a-razionali, che avvengono in modo meccanico e rispetto ai quali lo
spirito dell’uomo non ha modo d’interferire.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In
altre parole, le sensazioni sono degli effetti fisici prodotti da un
automatismo che l’essere umano non può né distorcere né
manipolare.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Inoltre,
una sensazione non può essere confutata da un’altra sensazione ad
essa omogenea, perché in quanto tale quest’ultima non potrebbe far
altro che confermare l’informazione contenuta nella sensazione in
esame; né può essere contraddetta da una sensazione che proviene da
un altro oggetto, perché essa, essendo generata da un corpo
differente, sarebbe per forza di cose diversa e la comparazione non
avrebbe alcun valore.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò
garantisce la verità e l’effettiva aderenza delle sensazioni alla
realtà fisica da cui esse sono generate.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Tuttavia,
durante il suo tragitto, un simulacro può deformarsi per varie
ragioni, trasportando così un’immagine non più fedele rispetto
alla cosa da cui esso è stato emanato.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò
può avvenire, ad esempio, perché nel frattempo la cosa stessa si è
modificata, oppure a causa dello scontro con altri simulacri che si
verifica durante il percorso compiuto dalle éidola, dando luogo così
ad una sorta d’interferenza.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma
quello che per alcuni costituirebbe la prova dell’illusorietà dei
sensi, per Epicuro, invece, non è altro che l’ennesima conferma
della loro veridicità.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Infatti,
quando ad esempio si osserva sia da vicino che a grande distanza la
medesima torre, ottenendo due sue immagini visive profondamente
diverse, non si può dire che i sensi ci stiano ingannando, giacché
il simulacro di un oggetto vicino è effettivamente diverso rispetto
a quello di uno lontano.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<div style="font-weight: normal; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In
tal caso la vista è verace, sia quando l'oggetto appare piccolo, a
grande distanza, poiché veramente è tale essendosi consunti i
contorni dei simulacri durante il loro spostamento attraverso l'aria,
sia quando invece esso appare grande, a beve distanza, poiché anche
in questo caso quell’oggetto possiede effettivamente tali
caratteri. </span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La
teoria della conoscenza di Epicuro rende conto anche della formazione
dei concetti e dell’immaginazione.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Infatti,
nel processo d’interazione tra le éidola ed i sensi viene
coinvolta anche la memoria dell’essere umano, che provvede a
produrre e immagazzinare delle rappresentazioni mentali delle cose
che hanno generato le rispettive sensazioni.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">I
concetti, dunque, derivano dalla serie di sensazioni, ripetute e
conservate nella memoria, di cui si è avuto esperienza nel corso
della vita.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Siccome
i concetti sono prodotti dalle sensazioni, le quali sono sempre
veraci, il processo della loro formazione è del tutto automatico ed
il corretto funzionamento di questo meccanismo è garantito dalla
stessa struttura atomica della realtà, allora anche i concetti sono
sempre veri e costituiscono, assieme alle sensazioni, un criterio di
verità.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">I
concetti, così come intesi da Epicuro, servono ad anticipare le
sensazioni future, giacché, in forza dell’esperienza, un essere
umano può disporre del fedele ricordo delle sensazioni prodotte
dalle cose con cui ha già interagito in passato, e quindi, grazie ad
esse, può conoscere in anticipo i caratteri delle cose analoghe a
quelle di cui ha già avuto esperienza, senza il bisogno di
interagire direttamente con esse.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In
altre parole, i concetti permettono all’essere umano di anticipare
i caratteri che le cose avranno, e le sensazioni che esse
produrranno, quando si verrà nuovamente in contatto con cose
analoghe a quelle con cui si è già interagito. Per questi motivi
Epicuro chiamò i concetti <i>anticipazioni</i>.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Andando
a recuperare e a combinare diverse immagini mentali impresse nella
memoria, è anche possibile produrre rappresentazioni fantasiose,
come quando, ad esempio, ci si raffigura mentalmente un centauro
ottenuto dall’unione del busto superiore d’un uomo con il corpo
di un cavallo. Questo rende conto dei processi immaginativi.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">È
quindi chiaro come per Epicuro la fonte di ogni sapere, in ultima
analisi, sia da individuarsi nella conoscenza sensibile.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Persino
le idee più astratte, stando alla canonica epicurea, sono un
prodotto secondario dovuto alla sensazione, alla memoria di ciò che
è stato percepito e alle previsioni rispetto a ciò che è
percepibile.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Mediante
i concetti e l’uso del linguaggio si possono anche nominare le
cose, sia in loro presenza che in loro assenza, ma per poter dire
“questo è un tavolo”, è evidente che si debba già essere in
possesso dell’immagine mentale di un tavolo, acquisita attraverso
un’esperienza pregressa avuta con un oggetto reale.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per
Epicuro anche i nomi attribuiti alle cose costituiscono una
manifestazione dovuta all’azione fisica che esse hanno esercitato
sui sensi dell’essere umano.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Un
linguaggio, dunque, è da considerarsi come un prodotto naturale
scaturito dall’espressione sonora associata alle emozioni umane che
si sono verificate in determinate condizioni.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si
formano così inizialmente diversi suoni che poi, per convenzione,
formano dei nomi; quest’ultimi però, pur potendo variare da
cultura a cultura, provengono dalle medesime sensazioni.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Quindi,
pur essendosi sviluppati diversi linguaggi, ciascuno di essi è una
rappresentazione della medesima razionalità che è alla base dei
modi di esprimersi degli esseri umani.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">A
questa prima fase naturale, segue, secondo Epicuro, una seconda
fase di tipo culturale, grazie alla quale il linguaggio adottato da
una certa comunità d’individui viene via via affinato e ampliato,
razionalizzando forme linguistiche che risultano ambigue, o
eccessivamente lunghe, ed introducendo, in caso di necessità, anche
nomi associati a concetti astratti.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Così
facendo, la teoria sull’origine del linguaggio di Epicuro risultava
sufficientemente complessa da riuscire sia a sostenere la genesi
naturale della lingua, che a giustificare la diversità linguistica
su base culturale.
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-weight: normal;"></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-weight: normal;">Il
terzo, e ultimo, componente del canone epicureo è costituito dalle
emozioni, che Epicuro riduce alla concezione dualistica composta dal
piacere e dal dolore.</span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-weight: normal;">
</span>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Così
come le sensazioni e le anticipazioni, anche le emozioni sono
oggettive e vere, giacché esse possono essere considerate come una
sorta di risonanza interiore, legata alle sensazioni, direttamente
regolata dalla fisica della realtà.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Tuttavia
il piacere ed il dolore svolgono un ruolo particolare nella canonica
di Epicuro: oltre a distinguere il vero dal falso, esse possono
essere impiegate per discernere il bene dal male, e quindi
costituiscono un criterio pratico per regolare la condotta morale
degli individui, indirizzando correttamente l’azione.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si
comprende quindi come, in realtà, la logica epicurea sia orientata
alla prassi e risulti subordinata all’etica.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per
completare la descrizione dei tratti fondamentali della teoria della
conoscenza di Epicuro, non resta che affrontare quello che potremmo
sinteticamente definire come <i>il problema dell’induzione.</i></span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La
questione può essere posta nei seguenti termini: è possibile
estendere la conoscenza umana, rispetto alla verità dovuta
all’evidenza oggettiva ed immediata assicurata dai sensi, senza
incorrere nell’errore?</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La
risposta secondo Epicuro è positiva, ma il sentiero per ampliare
l’episteme, ossia il sapere certo ed universale, utilizzando
l’intelletto, è insidioso.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Sensazioni,
anticipazioni ed emozioni sono sempre vere, in quanto esse sono delle
evidenze immediate, ed è proprio questa loro caratteristica comune a
garantirne la rispettiva veridicità, senza alcun bisogno di
ricorrere ad un ulteriore criterio estrinseco.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La
situazione però cambia profondamente quando un individuo elabora una
propria opinione ragionando sulle verità scaturite dai sensi. In tal
caso, infatti, è possibile introdurre un errore dovuto
all’operazione di mediazione effettuata con il pensiero.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In
estrema sintesi, secondo Epicuro, l’errore può derivare soltanto
da ciò che l’opinione aggiunge alla sensazione.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Sicché
mentre l’evidenza immediata e diretta dei sensi è sempre vera,
l’opinione mediata ed indiretta del pensiero può correre il
rischio di esser falsa. Pertanto si rende indispensabile un ulteriore
criterio per discernere le opinioni vere da quelle false.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Anche
in questo caso, il parametro rispetto al quale misurare la verità
resta l’evidenza empirica, con l’indicazione fondamentale di
ricercare mediante la ragione e l’esperienza il più stretto
accordo con i fenomeni percepiti.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In
questo modo, dice Epicuro, è possibile estendere la conoscenza
passando dalle cose evidenti a quelle che sono nascoste alla
sensazione, conservando il grado di verità.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La
stessa fisica epicurea, infatti, è stata elaborata tentando di
risalire da ciò che è evidente ai sensi, ossia i corpi ed il
movimento, a principi che tali non sono, cioè gli atomi ed il vuoto,
operando così, attraverso l’intelletto, una estensione della
conoscenza dal visibile all’invisibile.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Purtroppo,
però, quando si tenta di estendere il sapere attraverso dei processi
induttivi, la situazione diviene oltremodo complicata, tanto è vero
che la soluzione avanzata da Epicuro non fu del tutto soddisfacente e
gli stessi Stoici, che erano dei fini logici, non persero occasione
per criticarla duramente.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Epicuro sostenne che possono essere considerate
“vere” le opinioni che sono confermate, o che non vengono
confutate, dalle evidenze empiriche e dalle esperienze pregresse
dovute ai sensi;
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">debbono
invece esser considerate “false” le opinioni che sono confutate,
o che non vengono confermate, dalle evidenze empiriche e dalle esperienze pregresse dovute ai sensi.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il
problema è che, a rigor di logica, una opinione confermata
dall’evidenza non è detto che sia vera, ed il massimo che si può
dire da un’assenza di confutazione, è che essa possa esser vera;
inoltre, mentre una sola confutazione empirica, se ben congegnata, è
sufficiente per stabilire la falsità di una opinione, la stessa cosa
non vale per un’assenza di conferma.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Non a
torto gli stoici fecero notare agli epicurei che per provare che in
ogni luogo ed in ogni tempo tutti gli uomini sono mortali, non basta
constatare empiricamente la morte degli uomini che ci stanno attorno:
bisognerebbe, invece, dimostrare che gli uomini sono mortali in
quanto uomini, ovvero a causa della loro natura. Ciò renderebbe
necessaria l’inferenza or ora illustrata.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma
gli epicurei replicarono, in modo altrettanto acuto, che fin quando
non vi è nulla che si opponga ad un’inferenza fondata
sull’analogia, essa debba essere ritenuta valida.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Siccome
gli uomini che cadono sotto la nostra esperienza si comportano in
modo simile rispetto al fenomeno della morte, senza alcuna eccezione,
allora si deve ritenere corretto sostenere che anche gli individui al
di fuori della nostra esperienza siano mortali.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In
altri termini, per Epicuro ciò che garantisce la validità del
processo induttivo per analogia è l’uniformità delle leggi di
natura che regolano il funzionamento della realtà.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Sicché
una volta che si è constatato, in base alla nostra esperienza e con
sufficiente accuratezza, che una certa qualità si accompagna
costantemente con altre qualità, allora è lecito inferire che tale
rapporto si mantenga invariato anche in quei luoghi ed in quei tempi
dove non giunge la nostra esperienza sensibile.
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Inutile
dire che, in assenza di dimostrazioni, non c’è nulla che assicuri
che, al variare del tempo e del luogo, vi sia l’uniformità
richiesta da Epicuro per giustificare la sua tesi.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">A
discolpa di quest’ultimo, si sappia che l’argomento dell’analogia
sopra esposto è tutt’altro che banale e il problema dell’induzione
rappresenta una questione di centrale interesse nell’epistemologia,
tanto da essere ancora oggi ampiamente dibattuto dai filosofi, in
particolar modo in relazione alla filosofia della scienza.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Tenuto
conto di tutti questi aspetti, non è esagerato sostenere che, con la
sua visione empirica ed induttiva della scienza, Epicuro abbia
anticipato, con ben 19 secoli d’anticipo, alcuni dei principi
fondamentali di quella che in tempi moderni sarebbe stata chiamata
<i>scienza sperimentale.</i></span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Lo
stesso termine “canonica” deriva dalla parola "canone"
(dal greco κανών -όνος, derivato di κάννα "canna")
che, anticamente, indicava la canna, cioè il regolo usato
concretamente per eseguire calcoli e misure, rimarcando così
l’attinenza all’evidenza empirica diretta, riscontrata attraverso
i sensi, richiesta dalla fisica epicurea.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Alla
canonica mancavano però il mezzo e lo scopo per dare alla luce una
vera scienza sperimentale, ovvero la matematica, da impiegare per
formalizzare in modo rigoroso le leggi della natura, ed un’autentica
volontà di scoprire quali fossero tali leggi.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per
Epicuro, invece, il vero fine della scienza, più che scoprire come
funzionasse l’ordine naturale, descrivendone le leggi, consisteva
nel liberare l’umanità dalla paura che l’ignoranza rispetto alla
realtà causava nell’animo degli individui.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Tra
le paure infondate da cui bisognava assolutamente liberare gli esseri
umani vi erano quelle rispetto agli dei ed alla morte. Per questi
motivi Epicuro si occupò anche di teologia.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm;">
<b><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La teologia</span></b></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Secondo
Epicuro la religione tradizionale aveva finito col degenerare in
superstizione ed aveva assunto degli atteggiamenti ridicoli,
sostanzialmente dovuti al timore che gli esseri umani nutrivano nei
confronti delle divinità: <i>«Non è irreligioso chi rinnega gli
dei del volgo, ma chi le opinioni del volgo applica agli dei».</i>
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Sicché
per recuperare la serenità d’animo bisognava liberare la teologia
dall’influenza negativa delle idee del volgo.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Tra
le argomentazioni teologiche di Epicuro, la più celebre è quella
espressa nel seguente aforisma:</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<i><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">«La
divinità o vuol togliere i mali e non può, o può e non vuole, o
non vuole né può, o vuole e può. Se vuole e non può, è
impotente, e la divinità non può esserlo. Se può e non vuole è
invidiosa, e la divinità non può esserlo. Se non vuole e non può,
è invidiosa e impotente, quindi non è la divinità. Se vuole e può
(che è la sola cosa che le è conforme), donde viene l'esistenza dei
mali e perché non li toglie?».</span></i></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
La risposta al precedente quesito non può che essere duplice: o la
divinità non esiste, e dunque ecco spiegati sia la persistenza del male che il motivo per cui gli dei non intervengono ad eliminarlo, o la
divinità esiste, ma non si cura affatto delle vicende umane, essendo
completamente indifferente rispetto ad esse.</span></div>
<div lang="" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-style: normal;">Considerando
che Epicuro era un materialista convinto, chiunque sarebbe pronto a
scommettere che egli abbia sposato la prima tesi, utilizzando quindi
il precedente aforisma come un’argomentazione a supporto
dell’inesistenza delle divinità concepite con i classici attributi
di perfezione, bellezza e bontà: s</span>e il male persiste sulla
Terra, è perché gli dei non esistono.<b> </b>
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Egli
invece, forse per evitare un’accusa di empietà, non esitò a
sostenere la seconda tesi, quella dell’esistenza degli dei, e lo
fece avvalendosi di ulteriori argomentazioni, che però risultano
tutt’altro che convincenti.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In
primo luogo, per tentare di dimostrare che gli dei esistono, Epicuro
ricorse agli strumenti della sua teoria della conoscenza.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Siccome
ogni essere umano possiede delle immagini mentali delle divinità, e
questi concetti, così come tutti gli altri, non possono che derivare
da simulacri atomici staccatisi da corpi reali, allora non si può
che concludere che gli dei esistano.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In
secondo luogo, per argomentare in favore della completa indifferenza
delle divinità rispetto alle vicende umane, Epicuro si avvalse della
più classica delle tesi formulate nell’antica Grecia, secondo la
quale “ciò che è perfetto non manca di nulla” e quindi non ha
bisogno di nulla, ancor meno d’occuparsi di ciò che riguarda gli
esseri umani.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò
autorizzò Epicuro a concludere che: <i>«Quel che è sopra di noi,
non ha nulla a che fare con noi».</i></span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Le
divinità hanno una forma antropomorfa (che è la più perfetta in
natura), parlano una lingua simile al greco (che è la lingua dei
sapienti) e trascorrono la loro esistenza beata e perfetta
alimentandosi della propria saggezza e della reciproca compagnia.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Sicché,
per Epicuro, le divinità esistono, possiedono gli attributi classici
che si è soliti associare agli dei, ma gli esseri umani non devono
nutrire alcun timore nei loro confronti, perché essi conducono
un’esistenza libera, gioiosa ed autoreferenziale, negli spazi vuoti
che separano i mondi (intermundia), senza interferire in alcun modo
con ciò che accade sulla Terra.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Del
resto un simile onere, sarebbe incompatibile con la loro condizione
di perfetta beatitudine e completa libertà, scevra da ogni obbligo.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Chissà
perché Epicuro evitò di prendere in considerazione una terza via,
rispetto a quelle precedentemente esposte, ossia che gli dei esistano
e siano malvagi; forse egli riteneva che ciò che è perfetto non può
esser malvagio, scartando così questa possibilità. Ma in realtà
non c’è nulla che ci assicuri che gli dei siano perfetti.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Comunque
sia, a cosa servivano delle divinità perfette e beate, dal momento
che Epicuro riteneva che esse non interagissero in alcun mondo con
gli esseri umani?</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Gli
dei sono dei modelli che rappresentano la perfezione; il saggio gli
rende onore, non perché ne ha timore, ma per l’ammirazione che
prova nei confronti della loro eccellenza.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il
ruolo degli dei, quindi, è d’ispirare gli uomini, affinché essi,
imitandoli, possano condurre un’esistenza beata. L’essere umano,
infatti, potrebbe essere felice al pari degli dei, se solo si
assimilasse ad essi.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La
differenza incolmabile tra gli esseri umani e le divinità, è che
queste ultime hanno la vita eterna, e quindi possono godere della
felicità eterna, mentre gli umani, essendo mortali, possono
sperimentare tale condizione soltanto per un periodo di tempo
limitato.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In
merito a ciò Epicuro sosteneva che: <i>«Non è infatti per me cosa
piccola o priva di importanza ciò che rende la mia disposizione
d’animo simile a quella degli dei e indica che non siamo inferiori
alla natura incorruttibile e beata, nonostante la nostra condizione
mortale. Perché da vivi possiamo godere di una felicità pari a
quella degli dei, anche se si sia ricevuta una diminuzione»</i> in
termini di durata.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Infatti:
<i>«Un tempo infinito contiene la stessa quantità di piacere che
uno finito, quando i confini dei piaceri si misurino col raziocinio».</i></span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il voler includere gli dei nella realtà, pur confinandoli in una
sorta di paradiso ozioso separato dai mondi terreni, non fu una
scelta indolore.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In
verità, sia la negazione, che l’ammissione, dell’esistenza degli
dei, avrebbero comunque condotto Epicuro in un <i>cul-de-sac</i>, dal
quale sarebbe stato impossibile liberarsi, senza rivedere, in una
certa misura, alcuni spetti del suo impianto filosofico.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Egli,
infatti, da un lato, non poteva negare l’esistenza degli dei,
perché altrimenti il criterio di verità basato sulle anticipazioni
sarebbe risultato fallace, e dall’altro, se avesse ammesso
l’esistenza degli dei, non avrebbe potuto sostenere l’immortalità
delle divinità, perché altrimenti avrebbe dovuto spiegare come mai
gli dei immortali, a differenza degli altri corpi, non siano soggetti
alla dissoluzione, pur essendo formati da atomi, proprio come ogni
altra cosa che esiste nella realtà.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La
soluzione ideata da Epicuro per tentare di rimediare a questa aporia,
è ancor più rovinosa del danno che si sarebbe potuto facilmente
riparare, se solo si fosse scelto di negare l’esistenza degli dei e
di rivedere il criterio delle anticipazioni, ottenendo così
un’apprezzabile coerenza interna rispetto al proprio sistema
filosofico.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Gli
dei esistono, dice Epicuro, e sono immortali, perché gli atomi che
formano i loro corpi hanno una natura differente rispetto a quella
delle altre cose, sicché la loro natura non è corporea, ma è
“quasi-corpo”, così come la loro anima che è “quasi-anima”.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Sicché
Epicuro, per evitare l’accusa di empietà e salvare il proprio
impianto filosofico, è costretto ad introdurre in modo superfluo ed
arbitrario una ulteriore ipotesi ad hoc.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">È
inutile sottolineare come il risultato ottenuto appaia tutt’altro
che soddisfacente per l’intelletto di ogni essere pensante.</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per
Epicuro anche gli esseri umani, al pari degli dei, sono dotati di
un’anima: essa, proprio come ogni altra cosa, è composta da
un’aggregato di atomi.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Gli
atomi dell’anima hanno una grande mobilità, essendo particelle più
rotonde e sottili rispetto a quelle che compongono le altre cose, e
sono diffusi in tutto il corpo, come una sorta di soffio caldo.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">L’anima
è formata da una parte razionale e da una parte irrazionale, ed è
proprio grazie ad esse che l’essere umano è in grado di provare
sensazioni, d’immaginare, ovvero di produrre rappresentazioni
fantastiche, di ragionare, cioè di esprimere giudizi e formare
opinioni, nonché di sperimentare le emozioni di piacere e dolore,
così da potersi regolare praticamente nella condotta di vita.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">L’anima,
inoltre, in particolar modo la parte irrazionale, è il principio
della vita ed è ciò che vivifica il corpo.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Essendo
composta da un aggregato di atomi, anche l’anima è soggetta a
corruzione. Pertanto essa non è eterna, ma mortale, proprio come i
corpi.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Quando
sopraggiunge la morte, gli atomi dell’anima si disperdono, così
come quelli del corpo, ma con una maggiore velocità, e, di
conseguenza, con la loro disgregazione, viene meno ogni possibilità
di sperimentare le sensazioni, perché l’allontanamento degli atomi
animici non consente più all’anima di esercitare le sue facoltà.
La dissoluzione dell’anima priva l’essere umano anche
dell’auto-coscienza.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Questa
tesi fisica, di carattere materialistico, crea i presupposti per
liberare l’umanità dal timore della morte, consentendo ad Epicuro
di sostenere che: <i>«Il più terribile dei mali, la morte, non è
nulla per noi, perché quando ci siamo noi non c'è la morte, e
quando c'è la morte noi non siamo più».</i></span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Vano
è dunque anche il timore per la vita dopo la morte, giacché con la
disgregazione degli atomi che formano l’anima ed il corpo di un
essere umano termina anche l’esistenza di ogni individuo.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">A chi
obiettava di non aver tanto paura della morte, ma piuttosto della
sofferenza sperimentabile in vita, Epicuro faceva notare che il
dolore è inversamente proporzionale alla sua intensità.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Così,
se il dolore è lungo significa che esso è lieve, e dunque è
facilmente sopportabile, mentre invece se esso è intenso, la sua
durata non può che essere breve, risolvendosi, talvolta, nella
morte, la quale è assenza di sensazioni e quindi di dolore.
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">E per
quanto riguarda i turbamenti dell’anima? Per quelli è sufficiente
conoscere e mettere in pratica i precetti dell’etica epicurea.
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>L’etica </b>
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per
sviluppare la sua etica, Epicuro riprese la concezione edonistica dei
cirenaici, rovesciando completamente il loro punto di vista:</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">il
vero piacere da perseguire, il sommo bene, che è in grado di per sé
di assicurare all’essere umano la felicità, non è il piacere
<i>cinetico</i>, come suggerito da Aristippo, ovvero un piacere
positivo, attivo e dinamico, ma è il piacere <i>catastematico</i>,
vale a dire un piacere negativo, passivo e stabile.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Secondo
Epicuro, la desiderabile condizione di eudaimonia (dal greco
εὐδαιμονία, derivato da εὐδαίμων “felice”,
a sua volta composto da εὖ “bene” e δαίμων “demone”
o “sorte”), vale a dire la serenità, può essere ottenuta
soltanto coniugando sapientemente <i>l’aponia</i>, cioè l’assenza
di dolore fisico del corpo, con <i>l’atarassia</i>, ovvero con la
mancanza di turbamento dell’anima.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La
vera felicità consiste: <i>«nel non soffrire e nel non agitarti»</i>,
mentre: <i>«il culmine del piacere è la pura e semplice distruzione
del dolore»</i>.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Epicuro
concordava con i filosofi di Cirene che il bene fosse il piacere:
<i>«Noi riteniamo il piacere principio e fine della vita felice,
perché lo abbiamo riconosciuto bene primo e a noi congenito».</i></span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">E a
supporto di questa tesi poneva la stessa evidenza empirica: tutti gli
animali, non solo gli esseri umani, tendono naturalmente al piacere
e fuggono dal dolore.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Sicché
il piacere, oltre ad essere un bene, rappresenta anche il criterio
rispetto al quale si valuta il bene e ci si regola nelle scelte
comportamentali.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma
mentre per i cirenaici questa naturale tendenza andava assecondata,
per Epicuro doveva essere limitata attraverso un accurato calcolo:
<i>«Ad ogni desiderio bisogna porre la domanda: che cosa avverrà,
se esso viene appagato? Che cosa avverrà, se non viene appagato?».</i></span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">E
ancora: <i>«Soltanto l’accorto calcolo dei piaceri può far sì
che l’uomo basti a se stesso e non divenga schiavo dei bisogni e
della preoccupazione per l’indomani. Ma questo calcolo può essere
dovuto soltanto alla frònesis (saggezza). La saggezza è anche più
preziosa della filosofia, perché da essa nascono tutte le altre
virtù, e senza di essa la vita non ha né dolcezza, né bellezza, né
giustizia».</i></span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò
che regola la condotta morale non è l’inseguimento del piacere in
quanto tale, ma la ragione che analizza e giudica i piaceri da
perseguire, avendo cura di scartare i godimenti che portano con sé
dolori e turbamenti futuri.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Infatti:
<i>«Se le cose che danno luogo ai piaceri propri dei dissoluti
fossero anche tali da liberarci dai timori dell'animo circa i
fenomeni celesti, la morte, il dolore, e ci insegnassero quale sia il
limite dei desideri, non avremmo niente da rimproverare a quelli:
essi sarebbero infatti ricolmi di ogni piacere e non avrebbero mai da
soffrire fisicamente o da affliggersi, nel che consiste appunto il
male». </i><span style="font-style: normal;">Ma siccome così non è,
il calcolo limitativo dei piaceri diviene indispensabile.</span></span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-style: normal;">Per
Epicuro: </span><i>«Non è possibile vivere felicemente senza anche
vivere saggiamente, bene e giustamente, né saggiamente e bene e
giustamente senza anche vivere felicemente. A chi manchi ciò da cui
deriva la possibilità di vivere saggiamente, bene, giustamente,
manca anche la possibilità di una vita felice».</i></span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La
saggezza, dunque, è una condizione necessaria per raggiungere la
felicità. Senza di essa, infatti, sarebbe impossibile operare un
efficace calcolo dei piaceri, riuscendo a scegliere e limitare
correttamente i bisogni in funzione dell’obiettivo del mantenimento
del duplice stato di atarassia e aponia.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Di
conseguenza nell’epicureismo, saggezza, virtù e felicità
tendono ad identificarsi: <i>«La saggezza è principio di tutte le
altre virtù e ci insegna che non si può essere felici, senza essere
saggi, onesti e giusti. Le virtù in realtà sono un'unica cosa con
la vita felice e questa è inseparabile da esse».</i></span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In
forza della sua teoria della conoscenza, che poneva i sensi alla base
del canone fondamentale dell’umana esistenza, Epicuro sostenne
anche che tutti i piaceri hanno un carattere sensibile: <i>«Io non
so che cos’è il bene, se prescindo dai piaceri del gusto,
dell’amore, dell’udito e da quelli che derivano dalle belle
immagini percepite dagli occhi e, in generale, da tutti i piacere che
gli uomini hanno dai sensi. Non è vero che solo la gioia della mente
è un bene; giacché la mente si rallegra nella speranza dei piaceri
sensibili, nel cui godimento la natura umana può liberarsi dal
dolore».</i></span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il
bene, dunque, viene a coincidere con il piacere sensibile, entro cui
sono racchiusi anche il piacere della musica (interpretato come
godimento dell’ascolto dei suoni), della contemplazione della
bellezza (spiegato come il piacere dovuto alla vista di belle
immagini) e persino il piacere spirituale (che veniva ridotto al
ricordo dei godimenti passati e alla speranza di poter sperimentare
nuovamente il piacere sensibile).
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In
questo modo Epicuro, a differenza dei cirenaici, che reputavano i
piaceri ed i dolori fisici nettamente superiori rispetto a quelli
mentali, seppe dare la dovuta considerazione alle risonanze interiori
e ai moti della psiche, nella consapevolezza che le questioni
mentali, a differenza di quelle fisiche, che sono circoscritte al
tempo in cui vengono sperimentate, perdurano a lungo e talvolta si
protraggono per tutto il corso dell’esistenza.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per
indirizzare i filosofi del Giardino sulla corretta via da seguire, in
relazione al calcolo limitativo dei piaceri, Epicuro catalogò i
bisogni, ripartendoli in tre gruppi, ed indicò l’atteggiamento che
si dovrebbe tenere rispetto a ciascuno di essi:</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">1)
<i>bisogni naturali e necessari</i>; si tratta dei bisogni
strettamente legati alla conservazione in vita degli esseri umani,
come ad esempio il bere, il mangiare ed il riposare, quando si ha
sete, fame e sonno.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">2)
<i>bisogni naturali ma non necessari</i>; si tratta delle varianti
superflue rispettivamente associabili ai bisogni naturali e
necessari, come ad esempio il mangiare ed il bere in modo sofisticato
e smisurato, ed il vestire con indumenti costosi e alla moda.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">3)
<i>bisogni non naturali e non necessari</i>; si tratta di tutti quei
falsi bisogni scaturiti dalle vane opinioni degli uomini, come ad
esempio il piacere legato al desiderio di ricchezza, potere e fama.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Secondo
Epicuro, i piaceri legati ai bisogni naturali e necessari, sono gli
unici che vanno pienamente soddisfatti. La loro natura è limitata e
quindi il loro completo appagamento è facilmente ottenibile.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se un
individuo evitasse di soddisfare appieno questo genere di bisogni, si
provocherebbe insensatamente dolori e sofferenze.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il
confine che sancisce la transizione da un bisogno naturale necessario
ad uno non necessario, è proprio la cessazione del dolore: <i>«Il
limite estremo della grandezza dei piaceri è la rimozione di tutto
il dolore».</i></span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Quando
la fame si è placata, eccedere con l’alimentazione non solo non è
necessario, ma non apporta alcun giovamento. E qualora questo
comportamento venisse reiterato nel tempo, produrrebbe addirittura un
danno.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Pertanto
il giusto atteggiamento da assumere nei confronti dei bisogni
naturali non necessari, è quello di cercare di limitare al massimo
l’appagamento del piacere ad essi associato, concedendosi, tutt’al
più, qualche sporadica e limitata eccezione.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Questo
genere di bisogni, infatti, non ha un limite fisiologico superiore,
segnalato dalla scomparsa del dolore, come accadeva nel caso dei
bisogni naturali e necessari; essi variano soltanto nella grandezza
del piacere che producono, il cui appagamento, però, può dare
origine a dei problemi.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per
quanto riguarda i piaceri legati ai bisogni non naturali e non
necessari, la sentenza di Epicuro è nettissima: essi vanno
assolutamente evitati, sempre e comunque.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Questa
tipologia di falsi bisogni non toglie dolore, arreca sempre
turbamento all’anima e, non per ultimo in ordine d’importanza, è
impossibile da appagare completamente.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><i>«La
ricchezza secondo natura è tutta compresa in pane, acqua e un
riparo qualsiasi per il corpo»</i>, sostiene Epicuro, mentre: <i>«la
ricchezza superflua procura all’anima una illimitata prova dei
desideri»</i>.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Mettendo
in pratica queste indicazioni, chiunque avrebbe potuto conseguire
l’aponia e l’atarassia, che a loro volta avrebbero assicurato
agli esseri umani un’esistenza beata, libera dal dolore e dai
turbamenti: <i>«Il grido della carne è: non aver fame, non aver
sete, non aver freddo. Colui che abbia soddisfatto questi bisogni, o
che si aspetti di poterli soddisfare, può gareggiare in felicità
anche con Zeus».</i></span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Talvolta,
però, la classificazione dei bisogni di Epicuro non risultava del
tutto immediata e di conseguenza poteva dar adito a dei
fraintendimenti.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ad
esempio, non è ben chiaro se i rapporti amorosi siano beni naturali
necessari o non necessari, perché se da un lato essi sono
indispensabili per la riproduzione della specie, dall’altro possono
essere fonte di turbamento e di attaccamento, non esistendo un limite
netto che sancisca il loro pieno appagamento.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Una
volta accadde che, nel Giardino, un giovane epicureo si dedicasse
agli amplessi con una maggior dedizione rispetto alla media.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Quando
Epicuro lo venne a sapere, lo prese in disparte ed espresse il
seguente parere: <i>«Mi dicono della eccessiva inclinazione della
tua carne verso i piaceri del sesso. </i>
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><i>Ebbene,
se non violi le leggi ed i buoni costumi, né offendi il tuo
prossimo, né debiliti la tua carne, né dissipi le tue sostanze, fa
come vuoi. </i>
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<i><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Bada
però che non è possibile non essere ridotto in alcuna di queste
necessità; amplesso venereo non giovò mai, è già molto se non
nuoce».</span></i></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
Si comprende quindi come il discernimento rispetto a quali piaceri
bisognasse appagare, oppure no, era in parte lasciato alla
discrezionalità dei discepoli, che avrebbero dovuto valutare
autonomamente, caso per caso, cosa fosse compatibile con la loro
particolare natura, senza mai perdere di vista l’obiettivo del
mantenimento della serenità.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">L’insieme
dei bisogni naturali e necessari poteva così estendersi e
personalizzarsi in base all’essere di ogni individuo; un’operazione
che era demandata alla ragione umana.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma
nel far ciò bisogna fare molta attenzione, perché il rischio di
confondere ciò che è veramente naturale per se stessi con ciò che
in realtà non lo è, non dev’essere sottovalutato.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><i>«Alcuni
vollero divenire famosi e rinomati ritenendo così di procurarsi
sicurezza nei riguardi degli altri uomini», </i>osserva Epicuro,
<i>«Ammesso che in tal modo la loro vita sia diventata veramente
sicura, essi hanno acquistato un bene secondo natura; ma se la loro
vita non lo è divenuta, non hanno raggiunto quel bene secondo natura
sotto il cui impulso hanno agito fin dall'inizio».</i></span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In
quest’ultimo caso, il prezzo da pagare è l’aver dissipato
l’esistenza per inseguire una chimera, procurandosi dolori e turbamenti, allontanandosi dalla felicità.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm;">
<b><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La società</span></b></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per
quanto riguarda il rapporto degli individui con la società, il
pensiero di Epicuro si pone in netta rottura con il sentimento comune
dell’antica Grecia, che attribuiva grande importanza alla vita
pubblica condotta nella polis.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-style: normal;">Il
suo invito non lascia spazio alle interpretazioni: </span><i>«Liberiamoci,
una buona volta, dal carcere delle occupazioni quotidiane e della
politica».</i></span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per
il fondatore del Giardino l’ambizione politica non può che esser
fonte di dolore e turbamenti, rappresentando, pertanto, un ostacolo
che si frappone tra l’essere umano e la felicità.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Quei
piaceri che ci si illude di ottenere dalla vita politica, in realtà,
sono innaturali e quindi allontanano l’individuo dall’aponia e
dall’atarassia.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per
spiegare l’origine e la funzione della società, Epicuro elabora
una dottrina che ricorda da vicino la teoria del contratto sociale di
Jean-Jacques Rousseau.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Lo
Stato e le leggi sono stati costituiti in vista dell’utile
reciproco; lo scopo del patto sociale è di evitare che gli individui
si danneggino gli uni con gli altri.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><i>«La
giustizia non esiste di per sé, ma solo nei rapporti reciproci, e in
quei luoghi nei quali si sia stretto un patto circa il non recare né
ricevere danno». </i>La giustizia, dunque, è una convezione
subordinata all’utilità comune.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Sebbene
Epicuro riconoscesse la funzione sociale svolta dalle leggi, in
relazione al contenimento dei danni vicendevolmente causati dai
membri delle società, egli sottolineava anche come il saggio non
avrebbe comunque commesso ingiustizia, anche nel caso limite in cui
fosse stato assolutamente certo che il suo atto sarebbe rimasto
nascosto: <i>«Chi ha raggiunto il fine dell’uomo, anche se nessuno
è presente, sarà ugualmente onesto».</i></span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciascuno
deve operare il bene nei confronti degli altri, perché: <i>«È non
solo più bello, ma anche più piacevole fare il bene anziché
riceverlo». </i><span style="font-style: normal;">In tal senso
Epicuro arrivò addirittura a porre il piacere a fondamento e
giustificazione dell’umana solidarietà. </span>
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Sicché,
in una ipotetica società di saggi, verrebbe meno anche l’utilità
delle leggi, perché ciascun individuo si autoregolerebbe da sé,
comportandosi in modo giusto e retto nei confronti degli altri, senza
che vi sia alcun vincolo esterno ad indirizzare e limitare l’azione.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Visto
e considerato che la vita pubblica, non solo non aggiunge nulla
all’essere umano, ma addirittura lo allontana dalla serenità, il
consiglio che Epicuro dava ai suoi discepoli è di estraniarsi dalla
politica, appartarsi e condurre un’esistenza serena, in disparte:
<i>«La corona dell’atarassia è incomparabilmente superiore alla
corona dei grandi imperi». </i>
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Infatti,
se da un lato: <i>«la sicurezza nei riguardi degli altri uomini
deriva, fino a un certo punto, da una ben fondata situazione di
potenza e ricchezza»,</i> dall’altro: <i>«la sicurezza più pura
proviene dalla vita serena e dall'appartarsi dalla folla».</i></span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><i>«Vivi
nascosto!»</i> è questo il precetto di Epicuro. E ancora: <i>«Ritirati
in te stesso, soprattutto quando sei costretto a stare tra la folla»,
</i><span style="font-style: normal;">perché è soltanto mediante la
centratura interiore che si può raggiungere la serenità.</span></span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In
questo modo l’essere umano cessava d’essere un cittadino e si
trasformava in un individuo. Ma la svalutazione della politica veniva
super-compensata con l’esaltazione del valore all’amicizia: <i>«Di
tutte le cose che la sapienza procura in vista della vita felice, il
bene più grande è l'acquisto dell'amicizia».</i></span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">L’amicizia,
per Epicuro, è un legame libero che si instaura tra individui
accomunati dal modo di sentire, pensare e vivere. Essa non viene
imposta dall’esterno, in forza dell’autorità, come accade invece
con le leggi, ma è un rapporto naturale tra pari, che avviene nel
rispetto della mutua volontà.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">L’amicizia
ha origine dall’utile, ma essa è un bene in sé. Infatti, una
volta sbocciata, sublimando il rapporto d’utilità, l’amicizia
stessa diviene una fonte di piacere. Pertanto essa è un bene da
perseguire in quanto tale.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il
vero amico non è né chi dal rapporto d’amicizia ricerca sempre
l’utilità, né chi esclude a priori questa possibilità, perché
nel primo caso l’amicizia si ridurrebbe ad un traffico di vantaggi,
mentre nel secondo verrebbe meno la fiduciosa speranza d’un
possibile aiuto reciproco che, invece, rappresenta una parte di
fondamentale importanza in una vera amicizia.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><i>«Non
è tanto dell’aiuto degli amici che noi abbiamo bisogno, quanto
della fiducia che essi ci aiuterebbero nel caso ne avessimo bisogno».
</i><span style="font-style: normal;">Il vantaggio dovuto
all’amicizia, quindi, non è soltanto di tipo materiale, ma anche
spirituale.</span></span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Emerge
con forza il carattere mutualistico dell’amicizia, così come
intesa da Epicuro, grazie al quale gli esseri umani possono
supportarsi vicendevolmente, migliorando la propria esistenza,
sopperendo così alle funzioni sociali svolte dalla polis.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><i>«L'amicizia
trascorre per la terra annunziando a tutti noi di destarci per darci
gioia l'un con l'altro». </i>Essa è addirittura da considerarsi
superiore all’amore, perché è in grado di garantire una serenità
più profonda e duratura rispetto a quest’ultimo sentimento,
essendo meno esposta alle sofferenze dovute al distacco, alla gelosia
e al timore di non esser corrisposti.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Non a
caso il Giardino era un luogo dove l’amicizia giocava un ruolo
centrale nei rapporti sociali: essa era il sentimento che più si
accordava con la concezione filosofica epicurea.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Tutto
ciò significa che, per Epicuro, il luogo adatto alla completa
realizzazione dei fini umani, la migliore organizzazione sociale
entro cui è effettivamente possibile perseguire e conseguire il
piacere e la felicità, non è la polis, ma una piccola cerchia di
amici, che conducono una vita semplice in comune, immersi nella
grande bellezza della natura, limitando i bisogni all’indispensabile
ed evitando di nutrire timore nei confronti della vita, del dolore, della morte e degli dei.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm;">
<b><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il tetrafarmaco</span></b></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ora
che abbiamo esposto in maniera ampia e approfondita la filosofia di
Epicuro, possiamo somministrare al lettore il <i>tetrafarmaco
epicureo</i>, proprio come avrebbe fatto il fondatore del Giardino.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per
guarire gli esseri umani dalle quattro paure fondamentali, che
impediscono agli individui di essere felici, turbando le loro anime,
è sufficiente sapere che:</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">1)
<i>sono vani i timori nei confronti degli dei;</i> sia che si ritenga
che le divinità non esistano, sia nel caso contrario, si può
provare che esse non si intromettono nelle vicende umane.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Infatti,
se gli dei non esistono, non v’è nulla da temere, se invece
esistono basta riflettere sul problema della persistenza del male,
per rendersi facilmente conto che l’unica possibilità che non dà
adito a contraddizioni, è che le divinità siano completamente
indifferenti rispetto a ciò che accade sulla Terra.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Che
gli dei:</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">a)
possano togliere il male, ma non vogliano farlo;</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">b)
non possano togliere il male, pur volendolo fare;</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">c)
non possano togliere il male e non vogliano farlo; rappresentano
ipotesi incompatibili con la perfezione delle divinità.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nel
primo caso, infatti, esse sarebbero malvagie, nel secondo
risulterebbero impotenti e nel terzo sarebbero sia impotenti che
malvagie.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">È
quindi evidente che gli dei possano togliere il male e vogliano
farlo, ma siccome il male persiste sulla Terra, allora si deve
concludere che le divinità siano totalmente estranee rispetto al
mondo degli esseri umani.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Gli
dei sono perfetti e conducono un’esistenza beata e libera da ogni
gravame negli intermundia; l’occuparsi dell’umanità è
un’attività incompatibile con la loro natura.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><i>«L'essere
beato e immortale non ha affanni, né ad altri ne arreca; è quindi
immune da ira e da benevolenza, perché simili cose sono proprie di
un essere debole». </i>Pertanto non si deve neanche avere timore del
giudizio degli dei.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ognuno
è artefice del proprio destino e deve adoperarsi per raggiungere la
felicità: <i>«È una cosa stolta supplicare gli dei per ottenere
ciò che uno è in condizione di procurarsi da sé».</i></span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">2)
<i>non ha senso aver paura della morte e dell’aldilà;</i> siccome
l’essere umano è composto dall’unione di un corpo e di un’anima,
a loro volta costituiti da aggregati di atomi, allora egli non può
avere esperienza né della morte né dell’aldilà.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Infatti,
ciò che rende vivo un individuo, e gli consente di provare
sensazioni e di avere coscienza rispetto a ciò che fa, è proprio
l’aggregazione degli atomi corporei ed animici che costituiscono il
suo fisico e la sua anima.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma
quando sopraggiunge la morte, sia gli atomi del corpo, che quelli
dell’anima, si disgregano, ed a causa di questo processo di
dissoluzione viene meno sia la sensazione che la coscienza.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">3)
<i>l’inquietudine rispetto al dolore è infondata;</i> infatti, il
male, o è poco intenso, e quindi è facilmente sopportabile, o se è
forte, è di breve durata.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In
particolare, la morte, qualora dovesse sopraggiungere un dolore
lacerante ed irrimediabilmente insanabile, non deve essere vista come
un male assoluto o un qualcosa da cui fuggire ad ogni costo, perché
in tal caso essa, avendo il potere di privare il corpo della capacità
di provare sensazioni, svolgerebbe il ruolo di liberatrice dai mali.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per
quanto riguarda i dolori dell’anima, essi sono causati dalle false
opinioni, a cui si può porre rimedio grazie alla saggezza ed alla
filosofia. Di conseguenza:</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">4)
<i>tutti possono essere felici nel corso della propria esistenza;</i>
infatti, il piacere, che è ciò che assicura la felicità, è a
disposizione di tutti, qualora lo si intenda nel modo corretto.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Alcuni
durante l’esistenza si affannano per accumulare ricchezze, senza
riflettere sul fatto che a ciascun individuo <i>«la bevanda della
vita fu versata mortale».</i></span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Gli
uomini si dannano per cose inutili, avidi di guadagno scatenano risse
e guerre; ma <i>«la natura non vuole molta ricchezza», </i><span style="font-style: normal;">mentre
gli stolti tentano di estenderla all'infinito.</span></span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In
realtà, la vera ricchezza non si ottiene accrescendo gli averi, ma
sfrondando i desideri.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">I
veri bisogni da soddisfare sono quelli naturali e necessari, sebbene
talvolta ci si possa concedere la gratificazione di un piacere legato
ad un bisogno naturale ma non necessario, senza perdere il controllo.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ricercando
l’apatia e l’atarassia, ancor meglio se in compagnia di una
ristretta cerchia d’amici che vivono in comune nella campagna, al
riparo dal tumulto della città e dai turbamenti della vita
politica, ogni essere umano può condurre un’esistenza beata come
quella degli dei, anche qui sulla Terra.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<i><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">«Non
si è mai troppo vecchi o troppo giovani per essere felici. Uomo o
donna, ricco o povero, ognuno può essere felice».</span></i></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per
questi motivi, il saggio non avrà timore neanche della sorte, perché
egli sa perfettamente che: <i>«le cose più grandi e importanti sono
governate dalla ragione, e cosi continuano e continueranno ad essere
per tutto il corso del tempo».</i></span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">E
alla fine, chi sarà riuscito a vivere con saggezza, potrà sostenere
con Epicuro: <i>«Ti ho prevenuta, o sorte, e da ogni tua insidia mi
sono premunito. Non a te né ad alcun'altra circostanza ci
arrenderemo: ma quando sia necessario andarcene, sputando ampiamente
sulla vita e su quelli che vanamente ci si attaccano, ce ne andremo
con un bel peana, proclamando quanto bene abbiamo vissuto».</i></span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<i><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">«Ricordati
che sei nato a sorte mortale ed a finito tempo di vita: ma con i tuoi
ragionamenti sulla natura sei sorto all'infinità ed all'eternità, e
hai contemplato tutte le cose che sono ora e che saranno, o che
furono, nel tempo trascorso».</span></i></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm;">
<b><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Alti e bassi
dell’epicureismo</span></b></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Dopo
la morte di Epicuro, l’epicureismo ebbe una lunga vita accompagnata
però da una sorte alterna.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Nel
suo <i>Testamento</i>, il fondatore del Giardino diede precise
indicazioni su come comportarsi in merito alla proprietà della
scuola: essa si sarebbe dovuta conservare tramandandola da discepolo
in discepolo, di generazione in generazione, a condizione che gli
ereditieri si fossero impegnati a mantenere sia la filosofia di
Epicuro, che il suo giardino, nel modo più integro e sicuro
possibile. E così fu.</span></div>
</div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il
rigido dogmatismo imposto ai suoi seguaci ebbe un duplice effetto: da
un lato, impedì che avvennero dei successivi sviluppi della dottrina
epicurea che fossero degni di rilievo, dall’altro, conservò la
filosofia originaria elaborata dal fondatore del Giardino.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">È
noto che la scuola di Epicuro era ancora attiva nella prima metà del
I secolo a.C., ma si sa anche che nella seconda metà del medesimo
secolo il terreno su cui operavano i filosofi del Giardino era stato
venduto.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nel
medesimo periodo, in Italia, gli insegnamenti di Epicuro venivano
diffusi per opera di Filodemo di Gadara, che costituì un circolo di
epicurei aristocratici.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La
sede di questa scuola era collocata in una villa di Ercolano, di
proprietà di un influente uomo politico dell’epoca. Gli scavi
compiuti in quella zona hanno riportato alla luce i resti della
biblioteca situata nella villa, che conteneva numerosi scritti di
carattere epicureo.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">I
discepoli di Epicuro gli furono così fedeli, da conservare gli
insegnamenti del loro maestro per un periodo di tempo lunghissimo,
fino a quando, all’incirca nel IV secolo dopo Cristo, i circoli
epicurei scomparvero definitivamente a causa delle pressioni sociali.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La
filosofia di Epicuro, infatti, era avversata sia dagli esponenti
della Roma imperiale, che la percepivano come una potenziale minaccia
in grado di minare i valori tradizionali utili al mantenimento dello
status quo, che dalla élite che, di lì a poco, avrebbe strutturato
il cattolicesimo, prendendo, rielaborando e imponendo la propria
concezione del cristianesimo alle masse, utilizzando la religione
come uno <i>instrumentum regni</i>.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Non
che il materialismo e l’edonismo degli epicurei risultassero
graditi ai primi cristiani (tutt’altro!), ma se la rivoluzione
spirituale laica di Epicuro si spense, fu soprattutto per via del
cattolicesimo; del resto, la filosofia di un pensatore che intendeva
liberare l’umanità dalla paura degli dei, mal si conciliava con
gli intenti di una élite di potere che voleva dominare il popolo
avvalendosi del timor di Dio.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Fu
così che, nel medioevo, il termine “epicureo” divenne un
sinonimo di “ateo”, intendendo con ciò ogni individuo con una
visione del mondo irreligiosa ed eretica rispetto a quella scelta
come “vera” dall’autorità del tempo.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Lo
stesso Dante Alighieri collocò all’Inferno tutti gli Epicurei,
perché essi sostenevano che l’anima fosse mortale, così come il
corpo.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma
dopo alcuni secoli di oblio, l’epicureismo tornò in auge nel
periodo del Rinascimento ed ancor più durante l’Illuminismo.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per
ironia della sorte, uno tra i più illustri personaggi che
rivalutarono le tesi di Epicuro, fu un presbitero, nonché filosofo,
teologo, matematico, astronomo e astrologo francese: l'abate Pierre
Gassendi (Champtercier, 22 gennaio 1592 – Parigi, 24 ottobre 1655).</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Tra i
numerosi intellettuali che, per i più disparati motivi, apprezzarono
la figura e la filosofia di Epicuro, vi furono anche: Lorenzo Valla,
il barone d'Holbach, Ugo Foscolo, Giacomo Leopardi, Percy Bysshe
Shelley, Karl Marx, Arthur Schopenhauer e Friedrich Nietzsche.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm;">
<b><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Fonti</span></b></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;">
</div>
<ul>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il
pensiero occidentale, di Giovanni Reale e Dario Antiseri.</span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Storia
della filosofia, di Nicola Abbagnano.</span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Storia
della filosofia antica, di Giuseppe Cambiano.</span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Storia
della filosofia occidentale, di Bertrand Russell.</span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Storia
del pensiero scientifico e filosofico, di Ludovico Geymonat.</span></li>
</ul>
<br />
<div style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;">
</div>
<ul>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span lang=""><a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Epicuro">Epicuro,Wikipedia.</a></span></span></li>
<li><a href="https://it.wikiquote.org/wiki/Epicuro" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Epicuro,Wikiquote.</a></li>
<li><a href="http://www.filosofico.net/epicuro.html" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Epicuro,Filosofico.net.</a></li>
<li><a href="http://www.treccani.it/enciclopedia/epicuro/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Epicuro,Treccani, Enciclopedia on line.</a></li>
<li><a href="http://www.treccani.it/enciclopedia/epicuro_%28Dizionario-di-filosofia%29/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Epicuro,Treccani, Dizionario di filosofia (2009).</a></li>
<li><a href="http://www.treccani.it/enciclopedia/epicuro_%28Enciclopedia-Italiana%29/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Epicuro,Treccani, Guido Calogero - Enciclopedia Italiana (1932).</a></li>
</ul>
<br />Mirco Mariuccihttp://www.blogger.com/profile/14091144245562917192noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-3559113173366531735.post-36808949073147717462020-02-10T11:38:00.003+01:002020-02-10T11:39:18.817+01:00Audiolibro dell'illusione della libertà<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: large;">Grazie al prezioso contributo di <a href="https://www.facebook.com/federico.marcelli">Federico Marcelli</a>, da oggi è disponibile l'audiolibro del saggio intitolato<i> <a href="http://utopiarazionale.blogspot.com/p/lillusione-della-liberta.html">l'illusione della libertà.</a></i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhPy_WpnAvSU0qGe30Ze-OJaPkReVYPYgXuFQ2H4Q9t-S4Bajrp8UHHh-WRAJLmxM3_LA2gsxg9NT_mRXG327i1bsoy9U6KEt7RSaIkd2saSCfX128Mk0OkBLCQYhvDgzzuemn8Stsvix4/s1600/Copertina+Ridotta.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="772" data-original-width="571" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhPy_WpnAvSU0qGe30Ze-OJaPkReVYPYgXuFQ2H4Q9t-S4Bajrp8UHHh-WRAJLmxM3_LA2gsxg9NT_mRXG327i1bsoy9U6KEt7RSaIkd2saSCfX128Mk0OkBLCQYhvDgzzuemn8Stsvix4/s200/Copertina+Ridotta.jpg" width="147" /></a></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ascolta il saggio su Youtube:</span><br />
<ul>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><a href="https://www.youtube.com/watch?v=XOl544tJM6c">L'incredibile messaggio per coloro che pensano di essere liberi.</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><a href="https://www.youtube.com/watch?v=Nb5oxxyGLKE">Il fallimento di una vita "normale".</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><a href="https://www.youtube.com/watch?v=yB_3NnugvlU">L'esigenza di restituire il giusto valore al tempo della vita.</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><a href="https://www.youtube.com/watch?v=eScgurA7l_Y">Le ferie e l'illusione della libertà.</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><a href="https://www.youtube.com/watch?v=-9f5eJEDSMk">L'ipocrisia del culto dei morti in un mondo che non rispetta i vivi.</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><a href="https://www.youtube.com/watch?v=Qc811jT1DjU">Essere o avere? Il valore delle cose e degli esseri umani.</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><a href="https://www.youtube.com/watch?v=BlNFyEFZFUg">L'iper-consumo e le indesiderabili conseguenze per la società.</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><a href="https://www.youtube.com/watch?v=ZbZx5mFZM0o">Il falso mito della crescita.</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><a href="https://www.youtube.com/watch?v=7tQRkh_YdNk">La crescita: una soluzione che non ci salverà.</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><a href="https://www.youtube.com/watch?v=D9Hi3WpcOXw">Le menzogne del potere sulla decrescita.</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><a href="https://www.youtube.com/watch?v=5whjpM9ylic">Le menzogne del potere sul denaro.</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><a href="https://www.youtube.com/watch?v=hbAqhVxtJHQ">Il lavoro come mezzo di controllo sociale.</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><a href="https://www.youtube.com/watch?v=zNoPB73FtXM">La follia delle fontane pubbliche a pagamento.</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><a href="https://www.youtube.com/watch?v=p1h4EXWjwEo">Il profitto è il cancro della nostra società.</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><a href="https://www.youtube.com/watch?v=KT1X7HdGXmI">Le spiacevoli conseguenze delle società basate sul merito.</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><a href="https://www.youtube.com/watch?v=o99GQetC9H0">L'eterna lotta tra sfruttati e sfruttatori.</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><a href="https://www.youtube.com/watch?v=MxvwF36c4-0">Possiamo porre fine allo sfruttamento dell'uomo sull'uomo?</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><a href="https://www.youtube.com/watch?v=WJap8SMz8XQ">Lavorare meno lavorare tutti mantenendo gli stipendi invariati.</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><a href="https://www.youtube.com/watch?v=N2HEJvluSXI">I robot ci ruberanno il lavoro? Era ora!</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><a href="https://www.youtube.com/watch?v=rl07XH62I2g">Sulla proprietà dei mezzi di produzione.</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><a href="https://www.youtube.com/watch?v=9LAhSTsKn-M">Il reddito d'esistenza e le conseguenze per l'umanità.</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><a href="https://www.youtube.com/watch?v=kdlPvKw6tbE">Il libero pensiero salverà l'umanità?</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><a href="https://www.youtube.com/watch?v=NyR_wWvSfHI">La rivoluzione comincia da te!</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><a href="https://www.youtube.com/watch?v=Y_6k-liYzBo">Riflessioni per una Nuova Società a misura di essere umano.</a></span></li>
</ul>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"></span><br />
<a name='more'></a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ascolta il saggio su </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Anchor:</span><br />
<ul>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><a href="https://anchor.fm/federico-marcelli7/episodes/Lincredibile-messaggio-per-coloro-che-pensano-di-essere-liberi-ea6qvq">L'incredibile messaggio per coloro che pensano di essere liberi.</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><a href="https://anchor.fm/federico-marcelli7/episodes/Il-fallimento-di-una-vita-normale-ea7ic0">Il fallimento di una vita "normale".</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><a href="https://anchor.fm/federico-marcelli7/episodes/Lesigenza-di-restituire-il-giusto-valore-al-tempo-della-vita-ea899e">L'esigenza di restituire il giusto valore al tempo della vita.</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><a href="https://anchor.fm/federico-marcelli7/episodes/Le-ferie-e-lillusione-della-libert-ea8s70">Le ferie e l'illusione della libertà.</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><a href="https://anchor.fm/federico-marcelli7/episodes/Lipocrisia-del-culto-dei-morti-in-un-mondo-che-non-rispetta-i-vivi-ea9fod">L'ipocrisia del culto dei morti in un mondo che non rispetta i vivi.</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><a href="https://anchor.fm/federico-marcelli7/episodes/Essere-o-avere--Il-valore-delle-cose-e-degli-esseri-umani-ea9gu0">Essere o avere? Il valore delle cose e degli esseri umani.</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><a href="https://anchor.fm/federico-marcelli7/episodes/Liper-consumo-e-le-indesiderabili-conseguenze-per-la-societ-eaa3er">L'iper-consumo e le indesiderabili conseguenze per la società.</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><a href="https://anchor.fm/federico-marcelli7/episodes/Il-falso-mito-della-crescita-eaaugp">Il falso mito della crescita.</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><a href="https://anchor.fm/federico-marcelli7/episodes/La-crescita-una-soluzione-che-non-ci-salver-eabld2">La crescita: una soluzione che non ci salverà.</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><a href="https://anchor.fm/federico-marcelli7/episodes/Le-menzogne-del-potere-sulla-decrescita-eacd3b">Le menzogne del potere sulla decrescita.</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><a href="https://anchor.fm/federico-marcelli7/episodes/Le-menzogne-del-potere-sul-denaro-ead5b3">Le menzogne del potere sul denaro.</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><a href="https://anchor.fm/federico-marcelli7/episodes/Il-lavoro-come-mezzo-di-controllo-sociale-eadt1n">Il lavoro come mezzo di controllo sociale.</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><a href="https://anchor.fm/federico-marcelli7/episodes/La-follia-delle-fontane-pubbliche-a-pagamento-eae3bd">La follia delle fontane pubbliche a pagamento.</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><a href="https://anchor.fm/federico-marcelli7/episodes/Il-profitto--il-cancro-della-nostra-societ-eaearr">Il profitto è il cancro della nostra società.</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><a href="https://anchor.fm/federico-marcelli7/episodes/Le-spiacevoli-conseguenze-delle-societ-basate-sul-merito-eaf55t">Le spiacevoli conseguenze delle società basate sul merito.</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><a href="https://anchor.fm/federico-marcelli7/episodes/Leterna-lotta-tra-sfruttati-e-sfruttatori-eagd81">L'eterna lotta tra sfruttati e sfruttatori.</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><a href="https://anchor.fm/federico-marcelli7/episodes/Possiamo-porre-fine-allo-sfruttamento-delluomo-sulluomo-eah122">Possiamo porre fine allo sfruttamento dell'uomo sull'uomo?</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><a href="https://anchor.fm/federico-marcelli7/episodes/Lavorare-meno-lavorare-tutti-mantenendo-gli-stipendi-invariati-eahlm7">Lavorare meno lavorare tutti mantenendo gli stipendi invariati.</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><a href="https://anchor.fm/federico-marcelli7/episodes/I-robot-ci-ruberanno-il-lavoro--Era-ora-eaid93">I robot ci ruberanno il lavoro? Era ora!</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><a href="https://anchor.fm/federico-marcelli7/episodes/Sulla-propriet-dei-mezzi-di-produzione-eaj9ea">Sulla proprietà dei mezzi di produzione.</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><a href="https://anchor.fm/federico-marcelli7/episodes/Il-reddito-desistenza-e-le-conseguenze-per-lumanit-eaj9tu">Il reddito d'esistenza e le conseguenze per l'umanità.</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><a href="https://anchor.fm/federico-marcelli7/episodes/Il-libero-pensiero-salver-lumanit-eajuut">Il libero pensiero salverà l'umanità?</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><a href="https://anchor.fm/federico-marcelli7/episodes/La-rivoluzione-comincia-da-te-eakv0a">La rivoluzione comincia da te!</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><a href="https://anchor.fm/federico-marcelli7/episodes/Riflessioni-per-una-Nuova-Societ-a-misura-di-essere-umano-eald3e">Riflessioni per una Nuova Società a misura di essere umano.</a></span></li>
</ul>
Mirco Mariuccihttp://www.blogger.com/profile/14091144245562917192noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3559113173366531735.post-58186832278732220802020-01-06T17:15:00.006+01:002020-09-03T11:18:05.495+02:00La scuola cirenaica: Aristippo, Arete, Aristippo il Giovane, Teodoro l'Ateo, Egesia e Anniceride.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgOFrv6dcP0fX_80bDzdZWFf6MsKZZ8fwqGwt4jzvV8SvL0sL1VHqjJvfpvycaaRq_ROj2_OXyPWpilLniXRuj9jCdGbpesOMuQpOoi00LRkroNYjMqsAi85PLh-7Vkp3kbJjwbGxyFGa8/s1600/Giuseppe_zocchi_naufragio_di_aristippo.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="605" data-original-width="1127" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgOFrv6dcP0fX_80bDzdZWFf6MsKZZ8fwqGwt4jzvV8SvL0sL1VHqjJvfpvycaaRq_ROj2_OXyPWpilLniXRuj9jCdGbpesOMuQpOoi00LRkroNYjMqsAi85PLh-7Vkp3kbJjwbGxyFGa8/s400/Giuseppe_zocchi_naufragio_di_aristippo.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<br />
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm;">
<b style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Aristippo di Cirene</span></b></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="background: transparent;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Aristippo
di Cirene (Cirene, 435 a.C. – Lipari, 366 a.C.) fu l’iniziatore
della corrente di pensiero a cui, dopo la sua morte, i filosofi Arete
di Cirene e Aristippo il Giovane (rispettivamente figlia e nipote di
Aristippo il Vecchio) si ispirarono per dar vita alla cosiddetta
scuola cirenaica.</span></span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="background: transparent;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nonostante
fosse nato in Nordafrica, Aristippo ricevette una formazione
culturale ellenistica molto elevata, forse di carattere sofistico. La
sua famiglia, infatti, era di stirpe nobile e vantava le più grandi
ricchezze di tutta la Libia.</span></span></div>
<a name='more'></a><br />
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="background: transparent;">Inoltre,
in quel periodo storico, la città di Cirene (oggi situata
nell'odierna Libia orientale) rappresentava un’importante colonia
greca, che era stata fondata, qualche secolo addietro (intorno al 630
a.C.), dai Dori provenienti dall’isola di Thera (l'odierna
Santorini) su diretto consiglio dell’oracolo di Delfi. </span>
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="background: transparent;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per
questi motivi Aristippo, oltre a ricevere un’istruzione adeguata al
suo status sociale, ebbe anche il grande privilegio di vivere nel
lusso, fin dalla tenera età, e di compiere numerosi viaggi, grazie
ai quali conobbe ed interagì con alcuni dei più importanti
personaggi dell’epoca.</span></span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="background: transparent;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La
sua storia inizia all’età di diciannove anni, quando si recò in
Grecia per assistere alle celebrazioni atletiche e religiose dei
Giochi olimpici. In quell’occasione incontrò un uomo di nome
Iscomaco, che gli parlò, in modo appassionato, della figura di
Socrate e dei suoi dialoghi, con i quali il filosofo ateniese
pungolava e affascinava i giovani nelle piazze della città.</span></span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="background: transparent;">Tanto
bastò per far sì che Aristippo s’incamminasse in direzione
d’Atene, dove ben presto riuscì ad inserirsi nel circolo di amici
e allievi di Socrate, di cui però non divenne un vero e proprio
discepolo, ma piuttosto una sorta di uditore indipendente. </span>
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="background: transparent;">Tutto
ciò avvenne non prima d’aver frequentato alcuni sofisti, tra cui è
probabile che vi fosse anche Protagora di Abdera in tarda età. </span>
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="background: transparent;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Dopo
la morte di Socrate, Aristippo ricominciò a viaggiare, visitando
molte città; la sua presenza, oltre che a Cirene e ad Atene, viene
segnalata a: Corinto, Siracusa, Egina, Megara, Scillunte, Rodi e
Lipari.</span></span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="background: transparent;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nei
suoi successivi viaggi, egli ebbe l’onore di conoscere il
mitico Diogene di Sinope, anche noto come il Socrate pazzo, nel
periodo in cui quest’ultimo si trovava a Corinto, e di trovarsi in
Sicilia insieme a Platone in almeno un paio di occasioni: la prima,
fra il 389 a.C. e il 388 </span></span><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">a.C.</span><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">, alla corte di Dionisio il Vecchio; la seconda,
nel 361 </span><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">a.C.</span><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">, quando ormai Dionisio il Giovane aveva preso il posto di suo
padre.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="background: transparent;">Alcuni
hanno accostato Aristippo a Socrate e ai Cinici, nel tentativo di
individuare dei punti di contatto, ma come avremo modo di comprendere
la sua concezione filosofica aveva ben poco di socratico ed ancor
meno di cinico. </span>
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="background: transparent;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Egli,
piuttosto, fu un retore sui generis che impiegò la propria
intelligenza per sviluppare una filosofia morale che permettesse di
vivere con il minor sforzo possibile, traendo il massimo del
godimento dall’esistenza, senza subire gli effetti negativi dovuti
agli eccessi, alle dipendenze ed agli attaccamenti.</span></span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="background: transparent;">E
la concezione a cui egli pervenne consisteva in un indirizzo
filosofico edonistico, che individuava il fine ultimo nel
perseguimento del piacere fruibile nell’istante presente, e
giustificava la propria dottrina con un impianto antropocentrico,
individualista, utilitarista, sensista e convenzionalista, in
relazione a quanto concerne la società, improntando il tutto
all’autosufficienza e all’autodominio, da esercitare, non per
rifuggire dalle cose e dalle passioni, ma per non esserne dominati. </span>
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="background: transparent;">Aristippo
trascorse la propria esistenza così: viaggiando alla ricerca del
piacere, godendo del momento presente combinando la leggerezza alla
saggezza, senza mai rimpiangere il passato, né temere per il futuro.
</span>
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="background: transparent;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma
come fu possibile che egli, per primo, giunse a formulare l’idea
che lo scopo ultimo dell’esistenza fosse da ricercare nel
godimento?</span></span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="background: transparent;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Socrate
aveva sostenuto che il bene, di per sé, possedesse una forza
attrattiva irrefrenabile per la volontà dell’essere umano, tanto
che se si fosse conosciuto in cosa consistesse effettivamente il bene
non si sarebbe potuto far altro che metterlo in pratica.</span></span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="background: transparent;">Partendo
da questa riflessione Aristippo si convinse che per individuare cosa
fosse il bene sarebbe bastato ricercare ciò che attrae a sé l’umana
volontà, vale a dire quelle cose che risultano piacevoli a tutti gli
individui, in modo spontaneo e naturale. </span>
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="background: transparent;">La
tesi socratica “<i>ciò che è bene, attrae</i>”, venne così
rovesciata in “<i>è bene ciò che attrae</i>”. E che cosa c’è
di più attraente e desiderabile di un piacere fisico di cui poter
godere nel qui ed ora? </span>
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="background: transparent;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Persino
i fanciulli, osserva Aristippo, familiarizzano da sé con il piacere
in quanto tale e quando hanno modo di provare sensazioni di benessere
fisico non ricercano null’altro; mentre invece chiunque rifugge,
per quanto gli è possibile, dal dolore, che in fin dei conti non è
altro che il contrario del piacere. Dunque, dev’essere questo stato
d’appagamento il vero bene a cui mirare, nonché il fine dell’umana
esistenza.</span></span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="background: transparent;">Socrate
non condannava il piacere in quanto tale, ma non lo considerava
nemmeno un bene in sé; per alcuni avrebbe senz’altro potuto
esserlo, a condizione che la loro condotta di vita fosse stata
sorretta dalla conoscenza. </span>
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="background: transparent;">I
cinici, invece, pur muovendo le loro riflessioni dalle tesi
socratiche, ben presto finirono per considerare il piacere e le
passioni come dei mali, a cui doversi sottrarre grazie ad un costante
esercizio spirituale. </span>
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="background: transparent;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Dal
canto suo Aristippo sostenne che il piacere è sempre un bene, a
prescindere dalla fonte da cui esso derivi. In questo modo egli ruppe
il saggio equilibrio della posizione socratica rovesciando, in senso
positivo, gli eccessi delle tesi ciniche.</span></span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="background: transparent;">Ma
i cinici non ritenevano soltanto che il piacere fosse un male; oltre
ad un completo autodominio, essi rivendicavano anche l’importanza
dell’autosufficienza. Il sapiente non aveva bisogno di nulla: egli
bastava a se stesso. E quindi, oltre alle passioni, bisognava
rinunciare anche alla ricchezza ed ai beni materiali che non fossero
strettamente indispensabili. </span>
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="background: transparent;">Aristippo era di tutt’altro parere: a suo avviso la vera libertà non si ottiene rifiutando i beni ed evitando le passioni, ma disponendo delle cose e provando sentimenti con il dovuto distacco, senza lasciarsi coinvolgere e trasportare eccessivamente. </span>
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="background: transparent;">Egli
riconosceva l’importanza del dominio di sé, ma lo faceva in
relazione all'appagamento del desiderio. “<i>Possedere, senza
essere posseduti</i>”, era questo il suo motto. </span>
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="background: transparent;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La
stessa cosa sussisteva anche per il piacere, che doveva sì essere
perseguito in ogni situazione e circostanza, giacché esso
rappresentava il sommo bene per l’uomo, ma soltanto a condizione di
essere sufficientemente forti dal punto di vista spirituale da non
diventarne dipendenti: qualora un certo piacere da posseduto fosse
diventato possessore, si sarebbe dovuta ricercare dentro di sé la
forza d’animo necessaria per abbandonarlo, ritrovando così la
propria libertà.</span></span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="background: transparent;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Pertanto, secondo Aristippo, cose e passioni non andavano allontanate dalla vita, così come ritenevano i cinici, bisognava soltanto dominarle; di conseguenza, tutto ciò che consente di procurare piacere è concesso, a condizione di avere una centratura spirituale tale da riuscire a godere senza diventare schiavi del godimento.</span></span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="background: transparent;">I
cinici muovevano anche una critica radicale alla società, affermando
la convenzionalità, l’arbitrarietà e la dannosità delle
costituzioni e dei costumi adottati dall’umanità. E come ricetta
per i mali della civiltà proponevano il ritorno allo stato di
natura. </span>
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="background: transparent;">Aristippo,
invece, concordava con i cinici (ed i sofisti) per quanto riguarda le
tesi convenzionaliste e relativiste in relazione alle leggi e alla
morale, ma non concedeva ai cinici che la ricetta per la felicità
prevedesse un ritorno allo stato di natura. </span>
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="background: transparent;">Né
però proponeva un’organizzazione sociale alternativa a quelle
esistenti, che risultasse ad esse superiore, in qualche senso. A suo
avviso, infatti, vi era una terza via che poteva essere seguita
dall’individuo: quella di non legarsi ad alcuna città e di vivere
ovunque capitasse da forestiero. </span>
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="background: transparent;">Di
conseguenza, egli respingeva i valori della civiltà, quali ad
esempio Stato, famiglia e legge, come assoluti, ma era disposto ad
accettarli come relativi, così da poterli sfruttare in modo
utilitaristico ed egoistico nella propria ricerca del piacere. </span>
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="background: transparent;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Sebbene
le norme e le consuetudini fossero prive di valore intrinseco,
sarebbe stato saggio tenerle in considerazione, attribuendogli il
giusto peso, se non altro perché violandole si sarebbe andati
incontro a situazioni spiacevoli a causa delle reazioni degli
individui che attribuivano verità e valore a quelle convenzioni!</span></span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="background: transparent;">Pertanto,
da buon sofista, non solo Aristippo accettava le leggi ed i costumi
delle città in cui si recava, ma li studiava in modo approfondito
perché ciò gli permetteva di ottenere vantaggi e
di evitare di ritrovarsi in situazioni spiacevoli. </span>
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="background: transparent;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il
suo atteggiamento cosmopolita era subordinato alla sua visione
edonistica, giacché la partecipazione alla vita pubblica, così come
intesa dagli antichi Greci, non gli avrebbe permesso di godere con
pienezza dell’esistenza: <i>«La mia via non passa né per il
comando né per la servitù, ma per la libertà, ed è quella che
meglio porta alla felicità».</i></span></span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="background: transparent;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Dai
sofisti Aristippo non mutuò soltanto il relativismo culturale, ma
prese anche ispirazione, in particolar modo dalle tesi di Protagora,
per concludere che per ogni individuo è vero soltanto ciò che egli
è in grado di percepire.</span></span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="background: transparent;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Una
conoscenza assoluta e completa della realtà è impossibile, perché
non siamo in grado di dire nulla di certo in relazione a ciò che
produce le sensazioni. In altri termini, per Aristippo l’esperienza
sensoriale è conoscibile, mentre la natura delle “cose” che
causano le sensazioni è insondabile.</span></span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="background: transparent;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ad
esempio, ciascun essere umano può sostenere con certezza di
osservare un oggetto rosso, ma nessuno di essi riuscirà a dimostrare
che la cosa che produce quella sensazione sia effettivamente rossa,
ammesso che questo concetto abbia un senso ed il tutto non si riduca
soltanto all’attribuire un nome ad un fenomeno.</span></span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="background: transparent;">Si
osservi come da un simile riduzionismo sensistico ed individualistico
possa conseguire in modo naturale uno schietto fenomenismo, giacché
se soltanto le sensazioni sono veraci, allora i fenomeni
rappresentano la vera realtà. </span>
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="background: transparent;">Di
conseguenza anche per Aristippo, così come per i Cinici ed i
Megarici, ma per motivazioni differenti, la ricerca teoretica e
quella scientifica passavano in secondo piano, a meno che da esse non
fosse conseguito un qualche vantaggio pratico ai fini del piacere. </span>
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="background: transparent;">Egli
non rinnegò affatto né la cultura né la filosofia, ma a suo avviso
bisognava dare una maggiore importanza allo studio della condotta
morale, così da poter risolvere il problema della felicità
dell’individuo. </span>
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="background: transparent;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Le
conclusioni a cui Aristippo pervenne sono qui di seguito
sintetizzate: la felicità è l’insieme dei piaceri particolari,
passati, presenti e futuri, di cui si è goduto, si sta godendo e
(forse) si potrà godere nella vita; essa però non viene desiderata
di per sé, ma per le singole sensazioni piacevoli di cui è tessuta.</span></span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="background: transparent;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Infatti,
a ben pensare, ogni singolo piacere particolare di cui si compone la
felicità, non può che esser puntuale, ovvero è sempre un qualcosa
che vive nell’attimo presente. Anche per questo, secondo Aristippo,
il piacere fisico, inteso come sensazione corporea immediata, è da
preferire rispetto a quello intellettuale.</span></span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="background: transparent;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Di
conseguenza egli suggeriva di pensare al qui ed ora, cioè al luogo e
all’attimo in cui ciascuno opera e pensa, giacché: <i>«solo il
presente è nostro, non il momento passato né quello che attendiamo,
perché l’uno è già distrutto e dell’altro non sappiano se ci
sarà».</i></span></span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><div lang="" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: georgia, times new roman, serif;">La vita quindi, secondo Aristippo, va affrontata attimo per attimo, godendo del presente, senza desiderare nulla in più rispetto a ciò che ogni istante ha da offrire, evitando di dare valore al ricordo dei piaceri passati e alla speranza rispetto a quelli futuri, senza rimpiangere ciò che è stato, né tormentarsi nell’attesa di ciò che (forse) sarà.</span></div><div lang="" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: georgia, times new roman, serif;"><br /></span></div><div lang="" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: georgia, times new roman, serif;">Ma questo significa anche imparare ad accontentarsi del poco ed evitare di lasciarsi trasportare dai desideri, non preoccuparsi per ciò che è avvenuto nel passato e per un possibile futuro che non è neanche detto che si realizzerà.</span></div><div lang="" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: georgia, times new roman, serif;"><br /></span></div><div lang="" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: georgia, times new roman, serif;">La via della virtù, dunque, è segnata e consiste nell’imparare a cogliere ed apprezzare il piacere dell’attimo.</span></div></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="background: transparent;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma
l’indagine filosofica per Aristippo aveva anche un altro importante
compito: quello di aiutare l’individuo a districarsi tra i
possibili piaceri di cui poter godere, consentendogli d’individuare
e gustare i piaceri migliori.</span></span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="background: transparent;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Egli
paragonava quelli che coltivano le scienze, trascurando la filosofia
morale, ai Proci dell’Odissea, che possono avere Melanto, Polidora
e le altre ancelle, ma non la regina Penelope.</span></span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="background: transparent;">Questo
era, in estrema sintesi, il suo pensiero. Ma per comprendere appieno
la filosofia di Aristippo bisogna guardare agli aneddoti riguardanti
la sua condotta di vita. </span>
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="background: transparent;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Non
a caso, più che la sua dottrina, la tradizione ha avuto cura di
tramandare delle storielle dalle quali si evince il rapporto che
Aristippo aveva con le donne, il denaro, i potenti e la povertà.</span></span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="background: transparent;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Egli
viene descritto come un uomo sicuro di sé, dall’umore
costantemente sereno, impavido difronte al dolore e distaccato dalle
proprie ricchezze, freddo ma al tempo stesso umano.</span></span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="background: transparent;">A
proposito di se stesso, Aristippo sosteneva di possedere un
equilibrio interiore tale da poter superare imperturbato le tempeste
della fama, del potere, della ricchezza e dell’eros, senza che esse
alterassero il suo vero essere. </span>
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="background: transparent;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Egli
era anche un gran donnaiolo, nonché un assiduo frequentatore di
etere; si dice che la sua favorita fosse Laide di Corinto, una donna
che, a detta dello scrittore egizio Ateneo, era la più bella della
sua epoca.</span></span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><div lang="" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: georgia, times new roman, serif;">Nell’antica Grecia le etere furono una ristretta e ricercata categorie di prostitute formata da donne di grande bellezza, eleganti, cordiali e raffinate, che vantavano anche una formazione artistico-culturale assai elevata. </span></div><div lang="" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: georgia, times new roman, serif;"><br /></span></div><div lang="" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: georgia, times new roman, serif;">Oltre che nelle qualità fisiche ed intellettuali, le etere eccellevano anche nella danza, nell’arte e nella musica. </span></div><div lang="" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: georgia, times new roman, serif;"><br /></span></div><div lang="" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: georgia, times new roman, serif;">Ciò gli consentiva di offrire sia prestazioni di tipo sessuale che altre tipologie d’intrattenimento, a seconda delle richieste avanzate dai clienti. </span></div><div lang="" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: georgia, times new roman, serif;"><br /></span></div><div lang="" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: georgia, times new roman, serif;">Le etere potevano erogare i loro servizi sia in modo occasionale che prolungato nel tempo, fino ad arrivare ad instaurare delle relazioni di concubinaggio stabili negli anni. </span></div></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="background: transparent;">Si
trattava a tutti gli effetti di donne libere, che gestivano in
autonomia i propri affari, pagando persino delle tasse calcolate in
base ai proventi realizzati. Molte di esse si arricchirono e misero
in piedi delle specie di agenzie di accompagnatrici. </span>
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="background: transparent;">Le
etere vestivano con abiti ricercati e avevano una gran cura del
proprio corpo. È noto che si depilassero completamente e che
facessero ricorso alla cosmesi. </span>
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="background: transparent;">Alcuni
aspetti della loro cultura divennero popolari e si diffusero nella
vita quotidiana determinando delle mode. Si dice che, ad un certo
punto, le donne ateniesi presero ad imitare lo stile e la cura del
corpo delle etere. </span>
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="background: transparent;">La
loro grande sapienza gli consentiva di dialogare con i potenti ed i
filosofi dell’epoca, con cui venivano in contatto, riuscendo
talvolta ad esercitare una notevole influenza nei loro confronti.
Come abbiamo già anticipato, tra di essi vi era anche il nostro
Aristippo. </span>
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="background: transparent;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">A
coloro che lo biasimavano perché frequentava Laide, rispondeva: <i>«Io
posseggo Laide, ma non ne sono posseduto»</i> e aggiungeva: <i>«poiché
la cosa migliore è dominare i piaceri e non lasciarsene vincere, non
il non soddisfarli».</i></span></span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="background: transparent;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Mentre
con chi gli rimproverava di vivere assieme ad un’etera, si
giustificava così: <i>«Non è forse vero che non ci sarebbe alcuna
differenza tra il prendere una casa in cui abbiano già abitato molte
persone o una in cui non ne sia abitata neppure una? E poi, ci
sarebbe differenza tra il navigare su un’imbarcazione a bordo della
quale innumerevoli persone abbiano già navigato, oppure nessuno?
Allora non fa nessuna differenza nemmeno stare con una donna con la
quale molti abbiano avuto a che fare oppure con una con cui non abbia
avuto a che fare nessuno».</i></span></span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="background: transparent;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Capitò
anche che un’etera lo assillasse sostenendo di esser certa di aver
avuto un figlio da lui, ma Aristippo le disse: <i>«Puoi affermare
che lo hai avuto da me con quella stessa sicurezza con cui,
passeggiando per una macchia di spini, sapresti indicare proprio
quello che t'ha punta».</i></span></span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="background: transparent;">Anche
senza farsi carico del mantenimento d’un figlio, la frequentazione
delle etere rappresentava un godimento decisamente dispendioso. </span>
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="background: transparent;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si
consideri che per trascorrere alcune ore in compagnia di una di esse,
un comune lavoratore dell’epoca avrebbe dovuto accantonare tutto il
suo salario per 4-8 anni di fila. In alternativa, con una cifra
analoga, si sarebbero potuti acquistare 3-6 schiavi.</span></span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="background: transparent;">Una
volta Socrate, stupito per la grande ricchezza di Aristippo, gli
domandò: <i>«Com'è che hai tanto denaro?»</i> ed egli replicò:
<i>«E com'è che tu ne hai tanto poco?».</i> </span>
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="background: transparent;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Uno
dei metodi che Aristippo utilizzava per arricchirsi consisteva nel
tenere lezioni di filosofia a pagamento, proprio come facevano i
sofisti. Ad onor del vero, egli fu il primo tra i socratici a
pretendere un prezzo a coloro che gli chiedevano di ricevere i suoi
insegnamenti.</span></span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="background: transparent;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò
scandalizzò il buon Socrate che, in altre occasioni, aveva già
condannato duramente i sofisti per questo genere di attività,
etichettandoli come “<i>prostituti della cultura</i>”, poiché
professavano la loro arte in modo opportunistico, a scopo di lucro, e
non per amor del sapere e della verità.</span></span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="background: transparent;">Si
dice che Aristippo praticasse un tariffario differenziato con un
prezzo inversamente proporzionale all’intelligenza dello scolaro;
gli allievi più brillanti avevano diritto ad uno sconto, mentre per
i meno dotati la parcella aumentava vertiginosamente. </span>
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="background: transparent;">Un
giorno un tale voleva affidargli il figlio per farlo educare a
dovere. Ma non appena Aristippo gli chiese l’esorbitante cifra di
500 dracme come compenso, quell’uomo iniziò a protestare
ardentemente, sostenendo che con quel denaro avrebbe potuto
acquistare uno schiavo. Al che Aristippo gli rispose di procedere
pure con l’acquisto, dato che, in quel modo, avrebbe potuto avere
due schiavi al prezzo di uno: il nuovo schiavo e suo figlio. </span>
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="background: transparent;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nonostante
fosse ricchissimo, Aristippo non dava troppa importanza ai soldi e
non era affatto avido.</span></span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="background: transparent;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Un
giorno inviò una certa somma di denaro al suo maestro, forse per
ricompensalo per gli insegnamenti ricevuti e sostenerlo
economicamente, ma Socrate glielo restituì perché il suo daimon non
gli permetteva di accettarlo.</span></span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="background: transparent;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">A
volte sciupava le sue ricchezze per comprarsi delle leccornie, come
quando, ad esempio, pagò una pernice cinquanta dracme, sbalordendo
un tale che assistette alla scena: <i>«E tu non l'avresti comprata
per un obolo?»,</i> disse Aristippo a quell’uomo. E siccome il
tale rispose di sì, egli replicò: <i>«Ebbene, per me cinquanta
dracme non valgono più di un obolo».</i></span></span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="background: transparent;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Un
giorno, mentre viaggiava in Africa, Aristippo si rese conto che il
suo schiavo era molto affaticato a causa del peso dovuto alla mole di
denaro che stava trasportando. E allora gli disse: <i>«Getta via
quel che è di troppo, e porta soltanto quel che puoi».</i></span></span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="background: transparent;">Un’altra
volta si accorse che l’imbarcazione su cui stava navigando era
governata da un gruppo di pirati. E così, fingendosi sbadato,
cominciò a contare il suo oro e lo gettò in mare, disperandosi. </span>
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="background: transparent;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">A
chi gli chiese il perché di quella messa in scena, rispose: <i>«Meglio
che quel denaro andasse perduto a causa di Aristippo, piuttosto che
fosse Aristippo ad andare perduto a causa di quel denaro».</i></span></span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="background: transparent;">Teneva
invece in gran considerazione se stesso ed era assai attaccato alla
vita. </span>
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="background: transparent;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Un
giorno, mentre stava navigando, si scatenò una tempesta e Aristippo
ebbe così tanta paura di morire che un compagno di viaggio prese a
deriderlo: <i>«È strano che un filosofo tema a tal punto la morte,
laddove io, che non sono un saggio, non provo alcun timore».</i> Ed
egli gli rispose: <i>«Non puoi paragonare la mia vita alla tua: io
tremo per la vita di Aristippo, tu per quella di un buono a nulla!».</i></span></span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="background: transparent;">Quando
non si trovava in balia delle tempeste, Aristippo si adattava con
disinvoltura ad ogni situazione, recitando il ruolo più opportuno, a
seconda dei casi. </span>
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="background: transparent;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Aveva
la grande capacità far apparire accettabile ogni condizione e di
conseguenza si sentiva a suo agio sia alle corti dei re, che nei
luoghi più squallidi, godendo di tutto ciò di cui poteva disporre,
in ogni istante, senza affannarsi per procurarsi ciò che non era
presente.</span></span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="background: transparent;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In
uno dei suoi viaggi incontrò Diogene il cinico, che non perse
occasione per rinfacciare al filosofo di Cirene la sua condotta di
vita. Infatti, oltre a tenere delle lezioni a pagamento, un altro
metodo utilizzato da Aristippo per procurarsi il denaro consisteva
nello sfruttare abilmente i potenti, compiacendoli.</span></span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="background: transparent;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">I
due s’incontrarono ad ora di cena, mentre Diogene stava mangiando
una porzione di lenticchie. Così Aristippo, che pur di trascorrere
una vita negli agi delle corti era disposto ad adulare i re, decise
di dargli un consiglio di vita: <i>«Caro Diogene, se tu imparassi ad
essere ossequioso con il re, non saresti costretto a dover vivere
mangiando robaccia come quelle lenticchie». </i>Al che Diogene
rispose: <i>«E se tu avessi imparato a vivere mangiando lenticchie,
ora non saresti costretto ad adulare il re».</i></span></span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="background: transparent;">Ad
onor del vero, bisogna dire che talvolta l’aneddoto è raccontato
invertendo l’ordine delle battute e sostituendo le lenticchie con
dei cavoli o con delle cime di rapa. </span>
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="background: transparent;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Seconda
questa versione, il Cinico si trovava nei pressi di una fontana
intento a lavare la sua cena a base vegetale. <i>«Se tu sapessi
vivere di cavoli, non dovresti corteggiare i tiranni»</i> disse
Diogene, vedendo passare Aristippo. E quest’ultimo replicò: <i>«Se
tu sapessi vivere con i Re, non dovresti lavare i cavoli».</i></span></span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="background: transparent;">Comunque
sia andata la storia, Aristippo trascorse molti anni a Siracusa,
prima alla corte di Dionisio il Vecchio poi a quella di Dionisio il
Giovane, conservando però la propria autonomia rispetto ai due
tiranni. </span>
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="background: transparent;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ci
sono molti aneddoti in merito, ma dalle fonti a nostra disposizione
non è ben chiaro a quale dei due governanti si riferiscano. Li
riportiamo qui di seguito.</span></span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="background: transparent;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Giunto
a Siracusa, Dionisio volle sapere perché Aristippo si fosse recato
alla sua corte: <i>«Per dare ciò che possiedo e prendere in cambio
ciò che mi manca», </i><span style="font-style: normal;">rispose.</span>
Altri riferiscono che Aristippo fu più esplicito e disse: <i>«Quando
necessitavo di sapienza andavo da Socrate, ora che ho bisogno di
denaro vengo da te».</i></span></span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="background: transparent;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Dionisio
però lo mise in guardia: <i>«Chi bazzica col tiranno finisce per
divenire suo servo, anche se arriva libero»</i>. Ma Aristippo
replicò: <i>«non può esser servo chi arriva libero».</i></span></span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="background: transparent;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Interrogando
Aristippo sul motivo per il quale i filosofi si recano alle porte dei
ricchi, mentre i ricchi non si recano a quelle dei filosofi, Dionisio
si sentì dire: <i>«Perché gli uni sanno ciò di cui hanno bisogno,
gli altri, invece, non lo sanno».</i></span></span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="background: transparent;">Una
volta il filosofo di Cirene fu costretto dal tiranno di Siracusa ad
improvvisare un discorso filosofico, ma Aristippo si oppose con le
seguenti parole: <i>«Sarebbe ridicolo se tu, che vuoi imparare da
me l’arte del vivere, volessi insegnarmi quando bisogna farlo». </i></span>
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="background: transparent;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Dionisio
s’offese per questa battuta e lo relegò all’ultimo posto del
banchetto. Al che Aristippo osservò: <i>«Bene, hai voluto
nobilitare l’ultimo posto» </i>e così il tiranno ricevette la lezione filosofica che aveva richiesto<i>.</i></span></span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="background: transparent;">Un’altra
volta, invece, Aristippo stava chiedendo a Dionisio un favore per un
suo amico, ma non riusciva ad ottenerlo. Allora si gettò ai piedi
del tiranno e così riuscì a convincerlo. </span>
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="background: transparent;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Più
tardi qualcuno lo schernì per questo gesto, e lui disse: <i>«Che ci
posso fare se Dionisio ha le orecchie nei piedi?»</i> lasciando
intendere che egli stesse manipolando il tiranno per i propri fini.</span></span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="background: transparent;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Una
cosa analoga accadde anche quando Dionisio sputò addosso ad
Aristippo, senza che quest’ultimo si offendesse. A chi gli
rimproverava di non aver reagito, diceva: <i>«I pescatori si fanno
bagnare dall’acqua di mare per pescare un ghiozzo, ed io non dovrei
sopportare un po’ di saliva per catturare una balena?».</i></span></span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="background: transparent;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Una
volta, per compiacere il tiranno di Siracusa, Aristippo non esitò a vestirsi
da donna per danzare davanti ai commensali. Dionisio, infatti, nel corso
di un banchetto, aveva ordinato d’indossare una veste color porpora
e di mettersi a ballare.</span></span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Platone, che era presente in quell’occasione, si rifiutò di
obbedire e, per salvare la sua dignità, citò il verso: </span><i style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">«non
potrei indossare un abito da donna»</i><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">. Aristippo invece eseguì la
volontà di Dionisio, con leggerezza ed allegria, giustificandosi con
il seguente verso: </span><i style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">«anche nelle feste di Dioniso, chi è pura non
si corromperà!».</i></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="background: transparent;">Non
a caso Diogene da Sinope, con la sua acuta ironia, prese a chiamare
Aristippo “<i>cinico regale</i>”. Ma forse, per sottolineare la
sua capacità d’ingraziarsi la simpatia dei potenti, così da
ottenere dei vantaggi, egli avrebbe più correttamente dovuto
accostare la figura del filosofo di Cirene a quella di un gatto. </span>
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="background: transparent;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In
ogni modo, la strategia di Aristippo portò i suoi frutti, e quando
un giorno alcuni gli rinfacciarono di aver preso del denaro da
Dionisio, mentre Platone aveva ricevuto un semplice libro, egli
rispose con ironia che ciascuno aveva ricevuto ciò di cui aveva
bisogno.</span></span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="background: transparent;">Platone
si vendicò scrivendo nel Fedone che il giorno della morte di
Socrate, Aristippo, invece di esser lì presente con gli altri suoi
condiscepoli, si trovava in Egina, un’isoletta rinomata per esser
luogo di piaceri e dissolutezze. </span>
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="background: transparent;">Il
fatto che Aristippo non disdegnasse i godimenti e la ricchezza,
infastidì non pochi e gli venne rinfacciato in molte altre
occasioni, costringendolo ad inventare delle giustificazioni. </span>
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="background: transparent;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">A
chi lo redarguiva per la sua vita lussuosa, diceva: <i>«Se il lusso
fosse un male non sarebbe presente nella festa degli dei». </i><span style="font-style: normal;">Ma
questa battuta non sempre era sufficiente.</span></span></span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="background: transparent;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Una
volta il sofista Polisseno rimproverò Aristippo perché a casa sua
aveva visto donne bellissime e cibi prelibati. Dopo un po’ di
giorni i due s’incrociarono di nuovo e Aristippo gli disse: <i>«Vuoi
essere nostro ospite oggi?».</i> E siccome Polisseno accettò,
aggiunse: <i>«Perché allora mi rimproveravi? Mi sembra che tu
disapprovi la spesa, non il lusso!».</i></span></span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="background: transparent;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Un
tale, invece, gli fece notare che egli aveva l’abitudine di
incontrare i filosofi sempre nelle case dei ricchi. E Aristippo gli
rispose argomentando che <i>«anche i medici vanno nelle case degli
ammalati, ma non per questo è meglio essere ammalati piuttosto che
medici».</i></span></span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: left;">
<span style="background: transparent;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In uno di questi incontri un
uomo incominciò a vantarsi della vastità della sua erudizione. Al
che Aristippo sgonfiò il suo ego con le seguenti parole: <i>«Chi
mangia moltissimo non è più sano di chi porta alla bocca lo stretto
necessario; allo stesso modo non serve leggere molto ma fare letture
utili».</i></span></span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="background: transparent;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In
verità Aristippo, in caso di necessità, riusciva ad adattarsi, e ad
essere felice, anche quando si trovava lontano dai godimenti lussuosi
e ricercati.</span></span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="background: transparent;">Un
giorno si concesse un momento di relax in un bagno pubblico assieme
al mitico Diogene da Sinope. Quando i due uscirono dalla vasca,
Aristippo indossò per scherzo il mantello sporco e sudicio del
Cinico, lasciandogli la propria clamide purpurea. </span>
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="background: transparent;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ovviamente
quando quest’ultimo si accorse che avrebbe dovuto indossare
quell’indumento così sfarzoso e pregiato, preferì andarsene via
completamente nudo!</span></span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="background: transparent;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Questa
vicenda però fece guadagnare ad Aristippo l’ammirazione di
Stratone che, riferendosi al filosofo di Cirene, disse: <i>«Tu solo
hai il dono d’indossare l’elegante clamide e un misero straccio»,
</i><span style="font-style: normal;">e di Orazio che, del cirenaico,
apprezzava la capacità d’indossare con disinvoltura entrambi i
mantelli.</span></span></span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="background: transparent;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">A
chi voleva sapere cosa avesse guadagnato dalla filosofia, Aristippo
diceva: <i>«La possibilità di trovarmi bene con tutti»</i>. E
quando gli chiesero come morì Socrate, rispose: <i>«Come avrei
voluto morire io stesso».</i></span></span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="background: transparent;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il
luogo della morte di Aristippo non è noto con certezza: c’è chi
sostiene che spirò a Lipari, nelle Isole Eolie, a causa di una
malattia, e chi invece afferma che infine, dopo un lungo soggiorno in
Sicilia ed una sosta a Lipari, fece ritorno nella sua città natale.</span></span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="background: transparent;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">È
noto invece che dopo la morte di Aristippo il Vecchio, la sua
filosofia di vita fu ripresa, ampliata e organizzata in modo
sistematico dai filosofi Arete di Cirene e Aristippo il Giovane:
nacque così la scuola cirenaica.</span></span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<b><span style="background: transparent;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Arete
di Cirene e Aristippo il Giovane</span></span></b></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="background: transparent;">Nel
corso della sua esistenza, Aristippo ebbe una figlia bellissima:
Arete di Cirene. </span>
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="background: transparent;">Suo
padre si premurò di fornirle un’istruzione adeguata trasferendole
la propria eredità spirituale e facendola studiare, come allieva di
Platone, nella scuola filosofica di Cirene fondata dallo stesso
Aristippo. </span>
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="background: transparent;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Da
grande, Arete divenne lo splendore dell’antica Grecia: a proposito
di lei si dice che abbia posseduto la bellezza di Elena di Troia, la
virtù di Penelope, la penna di Aristippo, l'anima di Socrate e la
lingua di Omero.</span></span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="background: transparent;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ella si
occupò di filosofia morale, scrivendo una quarantina di libri, che
purtroppo sono andati persi, ed infine, dopo aver insegnato per
trentacinque anni ad Attica, assunse la direzione della scuola
filosofica fondata dal padre.</span></span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="background: transparent;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">A
sua volta, Arete ebbe un figlio, che con gran fantasia chiamò
Aristippo, e si occupò personalmente della sua educazione,
trasferendogli la propria eredità culturale.</span></span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="background: transparent;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Una
volta iniziato alle dottrine del nonno, anche Aristippo il Giovane,
anche noto come Aristippo Metrodidatta, divenne un filosofo di
talento e diede degli importanti contributi alla definizione del
pensiero filosofico della scuola cirenaica.</span></span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="background: transparent;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ad
onor del vero, bisogna dire che non siamo in grado di
discernere con precisione quali tra le dottrine filosofiche che ci
sono state tramandate come patrimonio dei cirenaici siano da
attribuire ad Aristippo il Vecchio, Arete di Cirene e Aristippo il
Giovane.</span></span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="background: transparent;">A
detta di Aristocle di Messene, fu proprio il nipote di Aristippo ad
elaborare la filosofia di suo nonno, fino a renderla un sistema
completo, ma le testimonianze dovute a Platone, Aristotele e
Speusippo, suggeriscono di dover attribuire ad Aristippo il Vecchio
almeno le dottrine fondanti della scuola cirenaica. </span>
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="background: transparent;">Così
come accadde con la scuola dei megarici e con gli esponenti del cinismo,
anche i cirenaici posero l’approccio teoretico e la ricerca
scientifica in secondo piano rispetto alla filosofia morale. </span>
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="background: transparent;">Il
loro interesse principale era prevalentemente di tipo etico, ma a
differenza dei megarici e dei cinici, i membri della scuola di Cirene
svilupparono un’etica piuttosto sofisticata che, stando alle
testimonianze di Sesto Empirico e di Seneca, era suddivisa in cinque
parti e prevedeva rispettivamente: </span></span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="background: transparent;"><br /></span></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="background: transparent;">una fisica, che indagava le cause
dei fenomeni naturali; una logica, che si occupava d’individuare un
criterio di verità; una gnoseologia, ovvero una teoria della
conoscenza; un’analisi intorno alle cose da desiderare e da
fuggire, ovvero rispetto al bene e al male; ed infine un’indagine
attorno alle passioni, alle sensazioni ed ai sentimenti. </span>
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="background: transparent;">La
teoria della conoscenza dei cirenaici rifletteva il pensiero di
Protagora sintetizzato nel suo celebre aforisma: <i>«L'uomo è la
misura di tutte le cose, di quelle che sono per ciò che sono, e di
quelle che non sono per ciò che non sono». </i></span>
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="background: transparent;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Così
essi ritennero che l’unico modo per cogliere la verità fosse
quello d’affidarsi alla sensazione, e in questo modo ridussero la
logica all’essenziale, finendo per trasformarla in una dottrina che
aveva lo scopo d’individuare un metodo concreto per intercettare la
verità.</span></span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="background: transparent;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Tutta
la conoscenza, dunque, è sensazione immediata ed individuale. Ma la
sensazione, sebbene sia sempre vera per ogni individuo, non può
essere utilizzata per accedere ad una conoscenza oggettiva e assoluta
che sia universalmente valida, ed inoltre non è in grado di dire
nulla in merito alla cosa da cui essa è generata.</span></span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="background: transparent;">L’uomo
può conoscere soltanto le proprie sensazioni, ma esse non possono
che essere degli stati soggettivi che di conseguenza danno luogo ad
una conoscenza intersoggettivamente incomunicabile. </span>
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="background: transparent;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Al
di là della certezza individuale dovuta al fenomeno della
sensazione, non è possibile affermare nulla di certo. La vera natura
di ciò che causa le sensazioni è preclusa alla conoscenza
dell’uomo.</span></span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Gli stessi nomi comuni,
che si è soliti attribuire alle cose, sono delle convenzioni, e non
è detto che riflettano la vera caratteristica delle cose,
giacché essi sono associati da ciascuno in base alle proprie
affezioni personali, le quali, però, non sono confrontabili con
quelle degli altri individui ed inoltre non c'è nulla che ci assicuri che
corrispondano alla vera realtà.</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ad esempio, che un
individuo percepisca un cibo come dolce, egli può asserirlo con certezza,
ma che quell’alimento sia effettivamente dolce, non può
saperlo, perché magari ciò che a lui appare come dolce in realtà è
salato.
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ed ancora, che due
soggetti sostengano di percepire il colore rosso osservando un
oggetto, è senz’altro vero, ma magari ciò che uno di essi chiama
rosso, in realtà, nella sua mente appare colorato di verde... e così
via.</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma che cos’è la
sensazione? Secondo la dottrina dei cirenaici la sensazione è ciò
che emerge da un particolare tipo di “moto”.</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Esistono due forme di
movimento: la prima riguarda l’oggetto, ed esercita una potenza
attiva; la seconda concerne il soggetto, ed ha potenza passiva.
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">L’oggetto dunque agisce
sul soggetto e dall’incontro di queste due forme di moto hanno
origine, da un lato, l’oggetto sensibile e, dall’altro, la
sensazione dell’oggetto.
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per i cirenaici nulla è,
ma tutto si genera, giacché né gli oggetti sensibili, né le
sensazioni ad essi associati, sussistono prima che avvenga l’incontro
dei “moti” responsabili della loro generazione; né essi possono
continuare ad esistere una volta che quell’incontro abbia avuto
termine.
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="background: transparent;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">È
interessante osservare come queste tesi, portate alle estreme
conseguenze, conducano ad una sorta di solipsismo ante litteram (dal
latino solus, "solo" e ipse, "stesso", cioè
"solo se stesso"), secondo cui l’universo non sarebbe
altro che una rappresentazione della propria, particolare coscienza.</span></span><br />
<span style="background: transparent;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Inoltre, a detta dei
cirenaici, queste forme di moto, responsabili della generazione degli
oggetti e delle sensazioni, sono numericamente infinite e possono
assumere un’infinità di gradazioni. Ciò spiega la molteplicità
delle cose e delle affezioni che possono essere provate.
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In particolare, anche gli
stati emotivi dell’essere umano non sono altro che particolari
tipologie di sensazioni che possono sostanzialmente essere
racchiuse in tre categorie, sebbene ciascuna di esse si distingua
dalle altre soltanto per l’intensità del moto che le caratterizza.</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Vi è il piacere, che è
generato da un movimento lieve, paragonabile all’ondeggiare d’un
mare quieto o ad una brezza fresca e leggera in una giornata
assolata;</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">vi è il dolore, che è
prodotto da un movimento violento, paragonabile ad una potente
tempesta o ad una vorticosa tromba d’aria;</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">ed infine vi è uno stato
di quiete, in cui non si prova né dolore né piacere, che è
prodotto dalla stasi, ovvero dall’assenza di movimento, ed è
paragonabile ad un mare completamente piatto o all’assenza di
vento.
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In altre parole, il moto
che produce la sensazione fa sì che quest’ultima muti in qualità,
all’aumentare della quantità: in assenza di moto non si prova né
piacere né dolore; se il movimento è lieve e dolce, esso produce
piacere; e quando invece il moto si fa eccessivo, divenendo rude e
violento, si ha il dolore.
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="background: transparent;">Siccome
l’unico criterio di verità è da ricercarsi nella sensazione, per
i cirenaici essa è da considerarsi anche come unico criterio
d’azione e di condotta morale. E dovendo decidere tra assenza di
passioni, piacere e dolore, essi non esitarono a scegliere il
piacere, elevandolo ad unico ed universale obiettivo, comune a tutti
gli esseri umani. </span>
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il fine dell’esistenza,
dunque, risiede nella ricerca del piacere. Non a caso l’essere
umano, così come anche gli altri animali, tende spontaneamente ad
esso e rifugge dal suo contrario, cercando di evitare il dolore.
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="background: transparent;">I
cirenaici sostenevano anche che ogni piacere in sé fosse un bene e
che non esistesse una distinzione tra piaceri buoni e cattivi, in
quanto essi si differenziano soltanto in base alla loro gradazione
d’intensità. </span>
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="background: transparent;">Socrate
aveva sostenuto che i piaceri dell’intelletto fossero i più
elevati tra quelli che un essere umano avrebbe potuto sperimentare
nel corso della vita. </span>
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="background: transparent;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">I
cirenaici negarono questa tesi ritenendo che le sensazioni fisiche,
piacevoli o spiacevoli, siano decisamente più intense rispetto a
quelle psichiche; per questo motivo i malvagi venivano puniti
procurandogli dei dolori fisici e non mentali. Di conseguenza i
piaceri fisici sono da preferire rispetto a quelli spirituali.</span></span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="background: transparent;">Ma
il piacere fisico ha un’altra caratteristica: esso è sempre
puntuale e si presenta soltanto nel momento presente. </span></span></div><div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="background: transparent;"><br /></span></span></div><div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="background: transparent;">Il godimento
fisico vissuto nel passato non c’è più, e quello di cui si potrà
godere nel futuro non è detto che giungerà. </span>
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="background: transparent;">Per giunta, esso, oltre ad essere particolare e circostanziato, è sempre un piacere “attivo”, che scaturisce dalla sensazione prodotta dall’incontro tra soggetto e oggetto. </span>
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="background: transparent;">Tenuto
conto di questi aspetti si può concludere che la felicità non è
altro che la risultante di tutti i singoli istanti di piacere di cui
si ha modo di godere. </span>
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="background: transparent;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il
vero fine, dunque, è il godimento particolare, mentre la felicità è
ciò che consegue da essi. Pertanto la felicità non va ricercata in quanto
tale, ma sopraggiunge come effetto secondario dovuto al corretto modo
di vivere, orientato ad un piacere ricercato istante per istante, nel
qui ed ora.</span></span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si comprende quindi la
netta distanza tra le posizioni dei cirenaici e quelle che, circa un
secolo più tardi, sarebbero state sostenute da Epicuro, secondo cui
il miglior piacere da ricercare non è quello attivo, bensì quello
statico, associato alla mancanza di movimento, prodotto dall’assenza
di dolore e dall’eliminazione del turbamento dell’animo, che
consente all’essere umano di evitare d’affannarsi con una
continua ed effimera ricerca del godimento.
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ai cirenaici queste tesi
non sarebbero affatto piaciute, perché, a loro avviso, evitando il
dolore e la ricerca del piacere fisico, l’essere umano si sarebbe
trovato a sperimentare una sorta di stato di sonno e, di conseguenza,
non avrebbe potuto vivere con pienezza la propria esistenza.</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">A loro avviso la virtù
non consisteva nell’essere in grado di allontanare le passioni, ma
nello sviluppare un grado di autodominio tale da riuscire a
sperimentarle senza esserne dominati.</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò che è turpe non è
il piacere, ma il restarne vittima. Soddisfare le passioni non è un
male, lo è il lasciarsi travolgere a causa di un eccessivo
coinvolgimento. Il godimento non è da condannare, ma bisogna stare
molto attenti alle insidie che esso sottende.</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">A volte, infatti, le cose
che producono piacere hanno una natura dolorosa. Di conseguenza, la
ricerca dei godimenti richiede saggezza ed intelligenza. Per questo
motivo, in generale, il sapiente riesce ad avere un’esistenza
migliore rispetto all’ignorante.</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Così come suggerito da
Aristippo, anche i cirenaici ritennero che le leggi, l’organizzazione
politica, la famiglia e la religione, fossero delle convenzioni
sociali e non avessero valore di per sé, ma soltanto in relazione
alla possibilità di sfruttarle a proprio egoistico vantaggio.</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò che per i membri
delle civiltà con cui si veniva in contatto aveva valore, andava
conosciuto e talvolta addirittura rispettato, perché ciò avrebbe
consentito al sapiente di evitare di ritrovarsi in situazioni
dolorose e di procurarsi qualche forma di piacere.
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Questo era, in estrema
sintesi, il pensiero dei cirenaici nel periodo in cui essi
raggiunsero la loro acme.</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò che avvenne da lì in
avanti è presto detto: nonostante il grande lavoro di
sistematizzazione, probabilmente effettuato da Aristippo il Giovane,
la scuola di Cirene non ebbe lunga vita.</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Essa, infatti, si
frammentò per opera dei suoi stessi seguaci, dando origine ad una
moltitudine di sottocorrenti minoritarie.</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Successivamente anche
queste nuove concezioni finirono per dissolversi e vennero superate
dall’edonismo epicureo, assai più complesso e ricercato rispetto
ad esse.
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Tra i più importanti
esponenti responsabili della frammentazione della scuola cirenaica,
citiamo: Teodoro, Egesia ed Anniceride.</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Teodoro di Cirene</span></b></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Teodoro
di Cirene (340 a.C. - 250 a.C. circa) fu uno di quegli esponenti
della scuola di Cirene che cominciarono a discostarsi dalla corrente
di pensiero avviata da Aristippo.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il
principale motivo di rottura riguardò l’individuazione del fine
dell’essere umano. I cirenaici si erano convinti che il fine fosse
il piacere, riferendosi in particolar modo al godimento fisico ed
immediato circostanziato nell’istante presente.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Teodoro
invece riteneva che il vero fine fosse la gioia, spostando così
l’ideale edonistico dal piacere istantaneo corporeo ad uno stato di
soddisfazione duratura dell’animo. Inoltre aggiunse che questo
sentimento di costante, pieno e vivo appagamento spirituale, non
poteva essere raggiunto senza coltivare la sapienza: così come la
gioia è posta nella saggezza, la tristezza è posta
nell’insensatezza.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il
piacere ed il dolore non sono né beni né mali: presi di per sé
essi sono indifferenti. I veri beni sono la saggezza e la giustizia,
mentre i mali sono l’insensatezza e l’ingiustizia.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si
dice che Teodoro coltivò la sapienza fino al punto d’arrivare a
demolire tutte le opinioni espresse dagli antichi greci attorno alle
divinità.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Stando
alla testimonianza di Cicerone, la sua polemica antireligiosa non si
arrestò alla negazione dell’esistenza degli dei del culto
popolare: egli sosteneva l’inesistenza di ogni divinità.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">A
causa del suo ateismo fu soprannominato l’Ateo e venne cacciato in
malo modo da Atene; non che a Teodoro importasse più di tanto di
quella città, dal momento che egli sosteneva che per il sapiente
l’unica vera patria è l’universo.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">E
siccome è da sconsiderati gettar via la propria saggezza per
l’utilità degli insensati, allora è anche ragionevole che l’uomo
di valore non si sacrifichi per ciò che i più chiamano, a torto,
patria.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Teodoro
parlava in modo franco con chiunque ed aveva una gran considerazione
di sé. Quando il re Lisimaco gli chiese: <i>«Non te ne andasti
dalla tua patria spinto anche dall’invidia?»</i>, egli rispose:
<i>«Non dall’invidia, ma dai pregi della mia natura, ai quali la
mia patria non faceva posto sufficiente».</i></span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Oltre
agli dei ed alla patria, Teodoro rifiutò anche il valore
dell’amicizia in quanto essa era insussistente sia per gli
insensati che per i saggi.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per i
primi, infatti, l’amicizia si risolve in un rapporto d’utilità,
tanto è vero che quando l’uno non ha più bisogno dell’altro,
anche l’amicizia sfuma; i secondi, invece, non ne hanno affatto
bisogno, perché sono autosufficienti e bastano a se stessi.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Qual
è, dunque, il comportamento che si addice al saggio?</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Quello
di far uso di ciò che egli brama apertamente e senza alcuna
esitazione, ma soltanto al momento opportuno.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si
può rubare, commettere adulterio e perfino compiere sacrilegi,
perché nessuna di queste cose è turpe per natura, ma è giudicata
tale a causa dell’opinione che sussiste per accordo degli stolti.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Di
conseguenza il saggio potrà fare tutto ciò che egli ritiene utile e
desiderabile per se stesso, violando le leggi e le convenzioni
sociali, qualora fosse necessario.</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Egesia di Cirene</span></b></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Egesia
di Cirene fu un filosofo greco antico vissuto nel IV secolo a.C. al
tempo del sovrano macedone Tolomeo I.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Fu un
allievo della scuola cirenaica e ne abbracciò la concezione
edonistica, ma ben presto si discostò dalle tesi di quell’indirizzo
filosofico traendo delle conclusioni decisamente pessimistiche: la
felicità è un’illusione ed è concretamente impossibile da
conseguire; vivere o morire è indifferente.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Com’è
possibile che Egesia finì per sostenere delle posizioni così
negative?</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Egli
ribadì il principio fondamentale dei cirenaici, secondo cui il fine
della vita è da individuarsi nel piacere, ma pose l’accento
sull’analisi della sua effettiva realizzazione.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In
questo modo si convinse che il piacere fosse sì qualcosa di
raggiungibile, ma soltanto in modo sporadico ed aleatorio, mentre il
suo contrario, il dolore, riusciva sempre ad avere il sopravvento.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il
corpo, infatti, è destinato a subire mille turbamenti e l'anima a
soffrire con il corpo, ma anche se per assurdo tutto ciò non
avvenisse, l’essere umano sarebbe comunque tormentato da sentimenti
e pensieri.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Come
se ciò già non bastasse, nel corso della vita bisogna scontrarsi
anche con la cattiva sorte, che ha il potere di rendere vane le cose
ambite e desiderate.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Di
fatto, l’individuo è impotente rispetto al proprio destino, perché
in realtà gli eventi sono determinati, più che dai propri sforzi,
da Tyche, la dea della fortuna.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Chiunque
può constatare che i casi favorevoli sono di gran lunga inferiori
rispetto a quelli sfavorevoli. Di conseguenza, i piaceri della vita
sono quasi sempre irraggiungibili, mentre i dolori e i dispiaceri
sono praticamente certi.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Egesia
relativizzò anche il concetto di piacere, sostenendo che esso non
sia un qualcosa di oggettivo o di naturalmente determinato, ma che vari da persona a persona e da situazione a situazione.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Così
può accadere che ciò che per alcuni è considerato piacevole, sia
giudicato spiacevole da altri, e persino lo stesso individuo, in
un’altra situazione, potrebbe reputare spiacevole ciò che in
passato aveva giudicato piacevole.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">A
causa della novità, della rarità o della sazietà, può verificarsi
che taluni godano della medesima cosa che altri evitano ben
volentieri.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="background: transparent;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Egesia svalutò anche le sensazioni, che invece i cirenaici aveva elevato a criterio di verità, perché si rese conto che da esse non consegue una conoscenza certa. Sicché vi è incertezza, non solo rispetto ai piaceri, ma anche rispetto alle cose che ciascuno reputa esser vere sulla base delle proprie sensazioni.</span></span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">A suo
avviso, il piacere e l’utilità esauriscono i valori dell’essere
umano: gratitudine, amicizia e beneficenza non sono nulla di per sé,
esse sussistono fin quando vi è un rapporto d’utilità, senza il
quale anch’esse decadono.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Tutto
ciò autorizzava Egesia a sostenere l’impossibilità del
conseguimento di una felicità intessuta da tanti piccoli godimenti,
che difficilmente si sarebbero potuti sperimentare nel corso
dell’esistenza e in ogni caso sarebbero stati sovrastati dagli
eventi avversi, dolorosi e spiacevoli.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="background: transparent;">Pertanto,
il modo corretto di vivere, secondo Egesia, non consiste
nell’affannarsi avventurandosi in una vana ed illusoria ricerca
della felicità, ma nel tentare, per quanto possibile, di scansare i
dolori, restando indifferenti ai piaceri. </span>
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="background: transparent;">Perciò
il sapiente non spenderà le proprie energie per procurarsi i beni ma
per evitare i mali, scegliendo per sé una vita che non risulti né
faticosa, né dolorosa. </span>
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="background: transparent;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In
questo modo egli operò per primo una inversione dell'edonismo
positivo di Aristippo, volto alla ricerca attiva dei piaceri,
trasformandolo in un edonismo negativo, il cui scopo ultimo consiste
nell’allontanare il dolore, attraverso un’etica fondata sulla
rinuncia e l'indifferenza.</span></span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="background: transparent;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma
tutto ciò poteva essere conseguito soltanto coltivando uno stato
d’animo distaccato rispetto alle cose, ai piaceri ed alla stessa
vita, p</span></span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">erché
se non è possibile essere felici, allora vita e morte sono da
scegliersi senza alcuna preferenza. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Soltanto l’individuo insensato
può considerare il vivere come un qualcosa di vantaggioso, l’uomo
saggio lo reputa indifferente.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="background: transparent;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Anzi,
se si riflette con attenzione, prosegue Egesia, ci si accorge che la
morte non dev’essere in alcun modo temuta, perché essa non ci
allontana dai beni della vita, ma dai mali.</span></span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="background: transparent;">Si
narra che la diffusione di queste tesi provocò delle reazioni
catastrofiche nei cittadini di Alessandria d’Egitto: tale era la
forza del pessimismo di Egesia che alcuni, dopo averlo ascoltato, si
procuravano spontaneamente la morte. </span>
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="background: transparent;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">A
causa di ciò Egesia venne soprannominato “persuasore di morte”
(o anche come “avvocato della morte”) ed il re Tolomeo I
dovette intervenire vietando l’insegnamento delle sue dottrine che
istigavano al suicidio.</span></span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Anniceride di Cirene</span></b></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Anniceride di Cirene, da
non confondere con il suo omonimo noto per aver riscattato Platone
dalla schiavitù, fu uno degli ultimi filosofi della scuola
cirenaica.
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Visse tra il IV e il III
secolo a.C. e fu il filosofo che più di tutti tra i cirenaici si
discostò dalla spregiudicatezza di Aristippo, e ancor più di
Teodoro l’Ateo, e dal pessimismo di Egesia.</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">A differenza dei suoi
precedessori, Anniceride si rese conto della grande importanza che le
interazioni sociali rivestono nella ricerca della felicità.
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per questo basò la
propria filosofia morale sulla simpatia verso i propri simili e
rivalutò quei valori che fino ad allora erano stati screditati dai
cirenaici, come ad esempio: l’amicizia, l’altruismo, la
riconoscenza, il sacrificio, i legami familiari e addirittura l’amor
di patria.
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Così facendo Anniceride
ruppe il celebre individualismo dei cirenaici, adottando una visione
edonistica che ricerca il piacere assieme agli altri. E non di meno
si discostò dalla tipica visione cosmopolita degli esponenti della
scuola di Cirene.
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Egli sosteneva che non si
può ottenere il massimo del piacere senza aprirsi agli altri,
sforzandosi di comprendere i bisogni reciproci, così da tendere
assieme al bene comune. Viceversa, escludendo dalla ricerca della
felicità i propri simili, molte occasioni per conseguire il piacere
sarebbero andate perdute.</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">L’amicizia non deve
fondarsi sull’utilità, e tanto meno deve dissolversi qualora
quest’ultima venisse meno: essa deve scaturire dalla benevolenza.
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">L’affetto degli amici è
una forza che consente di sopportare e superare i dolori.</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Non si deve attribuire
valore soltanto al piacere fisico, perché se è vero che i godimenti
del corpo possono essere colti soltanto nell'instante in cui vengono
prodotti, quelli spirituali si prolungano nel tempo, possono essere
rievocati e produrre conforto nei momenti di difficoltà.
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ammettendo nella propria
vita l’amicizia, la gratitudine, il rispetto per la famiglia e
l’adoperarsi per la patria, il saggio riuscirà ad esser felice,
anche se nel corso della sua esistenza proverà soltanto piccoli
piaceri e subirà grandi fastidi.</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><i>Mirco Mariucci</i></span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Fonti</span></b></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
</div>
<ul>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;">Il
pensiero occidentale, di Giovanni Reale e Dario Antiseri.</span></li>
</ul>
<ul>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;">Storia
della filosofia, di Luciano De Crescenzo.</span></li>
</ul>
<ul>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;">Storia
della filosofia, di Nicola Abbagnano.</span></li>
</ul>
<ul>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;">Storia
del pensiero scientifico e filosofico, di Ludovico Geymonat.</span></li>
</ul>
<ul>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;">Vite
dei filosofi, Diogene Laerzio.</span></li>
</ul>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;">Scuola cirenaica</span></b></div>
<div style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
</div>
<ul>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span lang=""><a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Scuola_cirenaica">Scuolacirenaica, Wikipedia.</a></span></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span lang=""><a href="http://www.treccani.it/enciclopedia/cirenaici_%28Enciclopedia-Italiana%29/">Cirenaici,Treccani, Enciclopedia Italiana, Guido Calogero, 1931.</a></span></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span lang=""><a href="http://www.treccani.it/enciclopedia/scuola-cirenaica_%28Dizionario-di-filosofia%29/">Cirenaica,scuola, Treccani, Dizionario di filosofia 2009.</a></span></span></li>
</ul>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;">Aristippo di Cirene</span></b></div>
<div style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
</div>
<ul>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span lang=""><a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Aristippo">Aristippo,Wikipedia.</a></span></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span lang=""><a href="http://www.treccani.it/enciclopedia/aristippo-di-cirene_%28Dizionario-di-filosofia%29/">Aristippodi Cirene, Treccani, Dizionario di Filosofia.</a></span></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span lang=""><a href="http://www.filosofico.net/aristippo.htm">Aristippo,Filosofico.net.</a></span></span></li>
</ul>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;">Arete di Cirene</span></b></div>
<div style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
</div>
<ul>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span lang=""><a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Arete_di_Cirene">Aretedi Cirene, Wikipedia.</a></span></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span lang=""><a href="http://www.treccani.it/enciclopedia/arete-di-cirene_%28Enciclopedia-Italiana%29/">Aretedi Cirene. Treccani.</a></span></span></li>
</ul>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;">Teodoro l'Ateo</span></b></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
</div>
<ul>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Teodoro_l%27Ateo">Teodorol'Ateo, Wikipedia.</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.filosofico.net/teodorooo.htm">Teodoro,Filosofico.net.</a></span></li>
</ul>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;">Egesia di Cirene</span></b></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
</div>
<ul>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Egesia_di_Cirene">Egesiadi Cirene, Wikipedia.</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.treccani.it/enciclopedia/egesia-di-cirene_%28Enciclopedia-Italiana%29/">Egesiadi Cirene, Treccani, Enciclopedia Italiana (1932).</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.filosofico.net/egesia.htm">Egesia,Filosofico.net.</a></span></li>
</ul>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;">Anniceride di Cirene</span></b></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
</div>
<ul>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Anniceride_di_Cirene">Anniceridedi Cirene, Wikipedia.</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.filosofico.net/anniceride.htm">Anniceride,Filosofico.net.</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.treccani.it/enciclopedia/anniceri-di-cirene_%28Enciclopedia-Italiana%29/">Anniceride,Treccani, Enciclopedia Italiana (1929).</a></span></li>
</ul>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;">Etere</span></b></div>
<div style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
</div>
<ul>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span lang=""><a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Etera">Etera,Wikipedia.</a></span></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span lang=""><a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Prostituzione_nell%27antica_Grecia">Prostituzionenell'antica Grecia.</a></span></span></li>
</ul>
Mirco Mariuccihttp://www.blogger.com/profile/14091144245562917192noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3559113173366531735.post-68158949193216772502019-12-14T10:16:00.008+01:002020-09-02T09:40:12.734+02:00La scuola cinica: Antistene di Atene e Diogene di Sinope, detto il Socrate pazzo!<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhtNvvWvjZTJ0pNg0uljABdM3OHuikPz5f7yuGiVVMnDPS49ICWVAmxNSXFRS537k5MycCCpg-R70EKVoUSfwPmlfKaL0H-h9addAErON9Y2vjxYUJao9t5fCkHtiO_MeFIDsnlybymYW8/s1600/3_Johann_Tischbein_Diogene_cerca_uomo.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="480" data-original-width="632" height="302" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhtNvvWvjZTJ0pNg0uljABdM3OHuikPz5f7yuGiVVMnDPS49ICWVAmxNSXFRS537k5MycCCpg-R70EKVoUSfwPmlfKaL0H-h9addAErON9Y2vjxYUJao9t5fCkHtiO_MeFIDsnlybymYW8/s400/3_Johann_Tischbein_Diogene_cerca_uomo.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Diogene cerca l'uomo, di Johann Tischbein</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Carattere della
corrente cinica</span></b></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Tra le scuole socratiche
minori, la più curiosa e influente fu, senza dubbio, quella dei
cinici, di cui Antistene d’Atene fu il fondatore e Diogene di
Sinope, suo allievo, divenne l’esponente più celebre e
folcloristico.</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<a name='more'></a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La spiegazione
dell’origine del termine “cinici”, da intendersi come “uomini
che vivono alla maniera dei cani”, è contesa tra due posizioni,
entrambe plausibili:</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">secondo la prima di esse,
Antistene impartiva i suoi insegnamenti in un ginnasio situato appena
fuori le mura di Atene, il Cinosarge: un nome composto, che deriva
dalle parole greche κυνός (genitivo di κύων, cane) e ἀργός
(splendente o, riferito ad un cane, veloce/agile); da qui la nascita
della denominazione “cinici”.</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Stando alla seconda
versione, invece, l’appellativo di cinico fu dapprima attribuito a
Diogene, come soprannome, a causa della sua vita randagia
assimilabile a quella di un cane, e poi, per estensione, a tutti i
seguaci del pensiero di Antistene.</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In ogni caso, il termine
cinici si affermò già nell’antichità, se non altro, per
simboleggiare e riassumere efficacemente alcune delle peculiarità
dei membri di quella corrente filosofica che proponeva un’ideale di
vita conforme alla semplicità e all’autonomia, da condurre secondo
natura, così come fanno gli animali, e che si esplicava
concretamente in un’esistenza vagabonda, sfacciata e indifferente
ai bisogni più comuni ed alle norme sociali, combinata con un
elevatissimo rigore morale ed un netto rifiuto delle passioni.</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Secondo alcuni, più che
di una vera e propria scuola filosofica si dovrebbe parlare di uno
stile di vita; il cinismo, infatti, non era animato da interessi
teoretici, ma era votato alla concretezza ed alla praticità. </span></div><div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div><div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">A mio modesto avviso, quest’ultima puntualizzazione non è del tutto corretta: sebbene i cinici non abbiano mai fissato un vero e proprio canone che definisse esplicitamente una dottrina, è innegabile che il loro stile di vita fosse implicitamente generato da una concezione filosofica.</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Le fonti antiche parlano
della “svergognatezza” dei cinici, un atteggiamento che si
manifestava attraverso un’assoluta mancanza di pudore, sia dal
punto di vista dei costumi, che da quello verbale.
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma la svergognatezza non
era fine a se stessa: era un metodo. Attraverso di essa i cinici
muovevano una pesante critica alla società e sottoponevano gli
interlocutori ad una dura scuola di sincerità morale.
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Di più, si può sostenere
che con il loro stile di vita i cinici fossero alla ricerca della
libertà individuale e di un’autentica felicità.</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se si volesse delineare
una sorta di filosofia cinica, essa avrebbe i seguenti tratti
fondamentali:</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">1) critica, disprezzo,
rifiuto e disobbedienza nei confronti di ogni forma di società, con
le sue regole, i suoi usi e le sue convenzioni, considerati come,
volendo utilizzare un termine moderno mutuato dalla sociologia, delle
sovrastrutture arbitrarie, superflue e dannose, che allontanano
l’essere umano da quella che invece dovrebbe essere la sua vera e
autentica condizione esistenziale: lo stato di natura.</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">2) la parresìa, ovvero la
libertà di dire tutto ciò che si ritiene sia vero, con franchezza e
senza filtri, adottata come stile di vita ed elevata a principio
filosofico. Sono infatti celeberrime l’impudenza, la sfrontatezza e
la mancanza di vergogna impiegate dai cinici per denigrare e
disprezzare tutto ciò che la quasi totalità dei membri della
società avrebbe considerato legittimo, normale e scontato.</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">3) ricerca della felicità
(eudaimonìa), intesa come bene supremo, nonché fine naturale della
vita umana, da non confondere con l’edonismo, secondo cui il fine
dell'azione umana è il conseguimento di un piacere immediato
declinato, ad esempio, come “godimento” (dalla scuola cirenaica
di Aristippo) o come “assenza di dolore” (secondo la concezione
epicurea).
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per i cinici, infatti,
l’eudaimonìa scaturiva dalla virtù, ovvero, secondo la loro
accezione di questo termine, dal vivere in accordo ed armonia con la
natura.</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">4) esaltazione
dell’autarchia spirituale, ovvero, più precisamente,
dell’autarcheia (αὐτάρκεια, composto da αὐτός
"stesso" e ἀρκέω "bastare"), da intendersi
come autosufficienza e completo controllo di sé; una condizione che
non può essere conseguita senza maturare una certa indifferenza
rispetto alle cose esterne.
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Da qui la rinuncia a
desideri e beni effimeri, tipica dei cinici, e a tutto ciò che li
avrebbe allontanati dallo stato di apatia (apátheia), ovvero
dall’impassibilità scaturita dall’assenza di passione (páthos).
Per essi quanto più un individuo sarebbe riuscito ad allontanare da
sé bisogni e desideri, tanto più avrebbe conquistato libertà e
serenità spirituale.</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">5) un approccio ascetico,
da intendersi nel senso originario del termine, ovvero come un
continuo esercizio spirituale, a cui dedicarsi con costanza e
disciplina, ritenuto indispensabile per raggiungere il sommo bene.</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Lo stato di eudaimonìa,
infatti, non può essere conseguito senza maturare la lucidità
mentale necessaria per liberarsi dall'ignoranza e dalla follia
causati dai costrutti sociali,
responsabili, a loro volta, dell’insorgenza di emozioni negative,
desideri contro natura e vizi.
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Tutto ciò permetteva ai
cinici di individuare, contrastare e liberarsi dalle grandi illusioni
di cui l’umanità era vittima, come, ad esempio, la ricerca della
ricchezza materiale, del potere, della fama, del piacere, del
possesso di beni superflui... e di tutte le cose che, a loro avviso,
non avrebbero avuto nessun valore allo stato di natura.</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Altri tratti che possono
essere ritrovati nei pensatori cinici sono: l’assoluto rigore
morale, in relazione ai propri ideali; l’esaltazione della
costanza, della fatica e dello sforzo, legati all’acquisizione
della virtù mediante l’ascesi; l’adozione, e a volte
l’ostentazione, di costumi poveri e animaleschi; la negazione della
religione tradizionale; il rifiuto degli istituti sociali, quali la
famiglia e la patria, con tendenza al cosmopolitismo.</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Storicamente, la corrente
cinica godette di due fasi di grande notorietà: la prima nel IV
secolo a.C., per merito di Antistene e Diogene di Sinope, la seconda
intorno al I secolo d.C., in concomitanza alla corruzione del potere
imperiale di Roma, riuscendo a mantenere nel tempo una propria
fisionomia, fino al V secolo dopo Cristo, quando declinò
definitivamente, sfociando in correnti mistiche.
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nonostante disprezzassero
la cultura, i cinici diedero vita al genere letterario della
diatriba, lasciando ai posteri una ricca tradizione di opere in cui
affrontarono argomenti di ordine etico-morale con la loro celebre
asprezza polemico-satirica.</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nel periodo ellenistico
l’influenza dei cinici fu notevole; basti sapere che lo stoicismo,
una delle maggiori scuole filosofiche dell’epoca, risentì della
morale cinica.
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La contaminazione del
cristianesimo delle origini con la filosofia dei cinici, è cosa
nota; gli scrittori cristiani ne elogiavano la scelta di vivere in
povertà e molte delle loro pratiche ascetiche vennero adottate anche
dai primi seguaci di Cristo. Così come accadde ai cristiani, anche i
cinici furono martirizzati per essersi opposti alle autorità.</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La forte interazione tra
la pratica cinica e l’ascesi cristiana, le similitudini tra gli
insegnamenti e lo stile di vita dei cinici e quelli di Cristo, hanno
indotto alcuni studiosi ad avanzare l’ipotesi che il Gesù storico
fosse un saggio cinico proveniente dalla tradizione
ellenistico-giudaica (si vedano, ad esempio, gli studi di Burton Mack
e John Dominic Crossan).</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nei secoli successivi,
alcuni dei temi, degli atteggiamenti, delle forme comportamentali,
tipicamente ciniche, riverberarono nei movimenti spirituali del
Medioevo, anche se ormai il nucleo centrale della filosofia dei
cinici era stato abbandonato.</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Col passare del tempo
anche l’accezione stessa del termine “cinico” mutò, fino ad
assumere l’odierno significato, assai distante da quello
originario.</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nell’epoca moderna, in
particolar modo a causa della diffusione della concezione
dell’umanità dovuta a personaggi del calibro di Niccolò
Machiavelli e Thomas Hobbes, il termine “cinico” prese a
significare un atteggiamento di sfiducia nelle motivazioni altrui,
giustificato dal preconcetto (scientificamente infondato) che gli
esseri umani siano egoisti per natura.</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il tutto, condito con un
po’ di misantropia e nichilismo, mescolati alla giusta dose di
sarcasmo e ironia, che a volte sfociano nell’umorismo nero o
macabro.</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Successivamente,
l’aggettivo “cinico” cominciò ad essere associato ad individui
con un carattere negativo e calcolatore, in grado di agire con
freddezza e contro ogni morale, allontanandosi così ancor più dall'antico significato del termine.
</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgYCq2WjSp75AQ5wlK1YewLnRZTkR9vGmKlylb4ExhSKtIn9nEt66tRy9UrNYSwZlUPK_zdFWoioXQdN47xTcPmEBd_SDFI1By0f8QbSncgvgUeF0SKmig5o7cg2lsM_8A9yxE7u65FfNQ/s1600/0_Antistene.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="600" data-original-width="498" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgYCq2WjSp75AQ5wlK1YewLnRZTkR9vGmKlylb4ExhSKtIn9nEt66tRy9UrNYSwZlUPK_zdFWoioXQdN47xTcPmEBd_SDFI1By0f8QbSncgvgUeF0SKmig5o7cg2lsM_8A9yxE7u65FfNQ/s320/0_Antistene.jpg" width="265" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Antistene di Atene (Atene, 444 a.C. – Atene, 365 a.C.)</td></tr>
</tbody></table>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Antistene di Atene</span></b></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Tra i
cosiddetti socratici minori, Antistene di Atene<span style="color: #444444;"> <span style="color: black;">(Atene,
444 a.C. – Atene, 365 a.C.) f</span></span>u la figura di maggior rilievo.
Basti sapere che, nonostante fosse di umili origini e condusse
un’intera esistenza in povertà, riuscì lo stesso a fondare una
scuola, quella dei cinici, che influenzò sia il cristianesimo che lo
stoicismo.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Venuto
al mondo dall’unione tra un ateniese e una schiava tracia, dapprima
frequentò Gorgia, uno tra i più illustri sofisti dell’epoca, e
poi, in tarda età, venne attratto dall’irrefrenabile magnetismo di
Socrate, divenendo un suo fedele discepolo.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Antistene
era legato al suo maestro come nessun altro, tanto da percorrere 40
stadi al giorno a piedi, pur di poterlo ascoltare: era questa la
distanza tra il Pireo (il paese dove Antistene abitava) e la piazza
d’Atene. Egli ricevette direttamente da Socrate gli insegnamenti
più profondi ed era presente il giorno della sua morte.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">A chi
lo criticava, chiamandolo semibarbaro, perché non era figlio di
persone libere, rispondeva: <i>«Se è per questo, non sono neppure
figlio di due lottatori professionisti; eppure io sono un bravo
lottatore».</i> E agli Ateniesi, che si davano delle arie in quanto
erano autoctoni dell’Attica, diceva, con tono sprezzante, che essi
non erano più purosangue delle chiocciole e delle cavallette nate
nel medesimo luogo.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Sul
suo conto si dice anche che fosse povero per scelta e ostentasse con
fierezza la propria condizione. Fu il primo a raddoppiare il
mantello, così da poterlo utilizzare sia come indumento che come
giaciglio per le notti più fredde. E quando un suo allievo gli
chiese una tunica, gli rispose di fare altrettanto.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Un
giorno, Socrate, osservando la parte lacera dell’atipico vestiario
di Antistene, gli disse: <i>«Vedo, attraverso la tua mantellina, che
ci tieni ad essere considerato un filosofo!»</i> volendo
sottolineare, con ironia, la sua grande ambizione.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ad
onor del vero, però, fin quando Socrate era in vita, Antistene non
mostrò alcun segno di eterodossia e si limitò a mettere in pratica,
con dedizione, gli insegnamenti socratici, esortando gli altri a fare
altrettanto, proprio come ci si sarebbe aspettati da un buon seguace.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma ad
un certo punto, l’atteggiamento di Antistene mutò profondamente:
Atene era stata sconfitta, il suo beneamato maestro era stato
condannato e le speculazioni sul pensiero di Socrate cominciavano a
proliferare, tanto quanto il suo disgusto per i cavilli filosofici ed
ogni forma di governo.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Alla
morte di Socrate, quasi tutti i suoi discepoli si affrettarono ad
abbandonare la città, per paura di possibili persecuzioni;
Antistene, invece, decise di restare ad Atene, sfidando con coraggio
ogni sorta di pericolo.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Fu
così che, nonostante la sua tarda età, egli mostrò per primo la
via del cinismo, tenendo di persona delle lezioni pubbliche nel
ginnasio di Cinosarge, un luogo situato appena fuori le mura di Atene
in cui potevano avere accesso anche i meteci, ovvero gli stranieri
che, nella Grecia antica, occupavano una posizione sociale intermedia
tra i cittadini liberi e gli schiavi.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In
una certa misura, l’insegnamento di Antistene risentì di quello
dei suoi maestri: da Gorgia prese il relativismo etico, tipico dei
sofisti, che avevano constatato la grande variabilità dei principi
morali adottati dall’umanità al variare dei luoghi e delle epoche;
da Socrate apprese le attitudini pratico-morali, come la forza
d’animo, l’autodominio, la capacità di sopportare la fatica e di
bastare a se stessi.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma
Antistene non si limitò a sposare queste posizioni: egli le portò
alle estreme conseguenze, decise di metterle in pratica e le propose
agli altri come uno stile di vita.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ed
ecco che, da un lato, la polemica sofistica, in relazione alla
convenzionalità delle leggi, venne trasformata da Antistene in una
critica radicale alla società e, dall’altro, il pensiero socratico
venne epurato da quegli aspetti teorici e metafisici che, a suo
parere, erano soltanto dei vani giochi dialettici.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Egli
sosteneva che la filosofia raffinata fosse priva di valore, in quanto
ciò che si poteva, e doveva, sapere, avrebbe dovuto risultare
comprensibile anche all’uomo comune. Per questo Antistene predicava
all’aperto, adottando uno stile comprensibile a tutti.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Non
c’era bisogno di speculazioni filosofiche, bisognava agire in modo immediato e concreto sulla realtà, per porre
rimedio ai mali della società causati dalla corruzione e
dall’artificiosità dei costumi e della morale.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">I
suoi insegnamenti non erano destinati ad una élite, ma all’intera
umanità, inclusi i malvagi. E poiché gli veniva rinfacciato di
farsela con quest’ultima tipologia di persone, disse: <i>«Anche i
medici stanno con gli ammalati, ma non per questo hanno la febbre».</i></span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Così
come farebbe un buon anarchico, Antistene sosteneva che non sarebbero
dovuti esistere né governo, né proprietà privata, né matrimoni,
né religioni e che la virtù della donna è identica a quella dell’uomo.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si
consideri che la critica dei cinici alla “civiltà” si spinse
fino al punto da condannare la schiavitù, e tutto ciò in un’epoca
in cui gli esseri umani ridotti in catene erano comunemente
considerati come oggetti animati.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La
ricetta per la felicità, dunque, era tanto semplice da concepire,
quanto ardua da mettere in pratica; essa si fondava su di un binomio:
lotta alla società civile e ritorno allo stato di natura.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Secondo
Antistene l’unico fine dell’essere umano è la felicità, ed essa
consiste nel vivere secondo virtù, disponendo il proprio animo al
bene.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La
virtù è sufficiente a sé stessa, è l’unico vero bene; essa va
praticata con uno strenuo impegno individuale ed il suo
raggiungimento passa per un laborioso esercizio interiore, che allena
lo spirito così come la ginnastica fa con il corpo.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per
la sua felicità, l’essere umano non ha bisogno della società
civile; del resto, né il regime democratico, né quello
aristocratico, ed ancor meno la tirannide, erano stati in grado di
dare origine ad un buon governo.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Egli
sosteneva che il sapiente non si regola secondo le leggi stabilite
dalle comunità politiche, ma secondo la legge della virtù.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Sicché
l’individuo deve liberarsi dai vincoli sociali e dai falsi bisogni
che lo rendono schiavo; tutto ciò che eccede dal necessario è da
considerarsi superfluo e dannoso. Il sapiente è autosufficiente:
egli basta a se stesso.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò
che viene comunemente chiamato bene, in realtà, è un male, perché
distoglie ed allontana dalla virtù. Pertanto, oltre che dal possesso
delle cose materiali, ci si deve liberare anche dall’influsso del
piacere e delle passioni: il vero sapiente è in grado di esercitare
un completo dominio su di sé.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Al
lusso, ai bisogni artificiosi, alla mollezza e allo snervamento
dell'uomo civile, bisogna opporre la parsimonia, l'indipendenza, la
sobrietà e la forza d’animo degli animali.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per
Antistene il modello da prendere come riferimento è la natura, non
il mondo delle istituzioni umane che, con le sue convezioni
arbitrarie, non fa altro che accrescere bisogni e dipendenze.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Quando
gli fu chiesto quale insegnamento, tra tutti, fosse quello
maggiormente necessario, egli rispose: <i>«Togliersi di torno il
rifiuto di imparare»</i>.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ad un
adolescente che assumeva pose statuarie, domandò: <i>«Se il bronzo
prendesse voce, di cosa credi che andrebbe fiero?».</i> E poiché
quello rispose: «<i>Della sua bellezza»</i>, Antistene replicò:
<i>«Dunque non ti vergogni di gioire delle stesse cose di cui
gioisce una cosa inanimata?».</i></span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Una
volta un conoscente si lamentava con lui per aver perduto i propri appunti, e Antistene gli disse: <i>«Bisognava trascriverli
nell’animo e non sulle carte».</i></span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Egli
riteneva anche che la mancanza di gloria e di fama fosse un bene,
argomentando che sarebbe stato meglio imbattersi nei corvi che negli
adulatori, giacché i primi mangiano i cadaveri mentre i secondi
mangiano i vivi.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ad
una persona che gli diceva: <i>«Molti ti lodano, o Antistene»</i>,
rispose: <i>«Cos’ho fatto, dunque, di male?»</i>.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Sosteneva
anche che non si deve provare invidia nei confronti degli altri,
perché come il ferro è divorato dalla ruggine, così gli invidiosi
sono divorati dal loro stesso carattere.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Erano
questi, in estrema sintesi, i suoi insegnamenti.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Pare
che Antistene scrisse molte opere, anche se di esse ci è giunto ben
poco. Il filosofo Timone lo rimproverò per l’abbondanza dei suoi
scritti, definendolo come un <i>«ciarlone che produce di tutto».</i>
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Diogene
Laerzio testimonia che le compilazioni di Antistene colmavano dieci
tomi. Tra di esse, vi erano un libro intitolato <i>Sulla natura degli
animali </i><span style="font-style: normal;">e varie opere che
riguardavano miti e personaggi omerici. </span>
</span></div>
<div lang="" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
È probabile che attraverso i suoi scritti egli cercasse dei modelli
da imitare nella vita umana ed un appoggio culturale per argomentare
contro la società ed in favore del suo stile di vita frugale.
</span></div>
<div lang="" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
Non a caso la figura che Antistene esaltò maggiormente fu quella di
Eracle, eroe e semidio della cultura greca corrispondente alla figura
di Ercole nella mitologia romana.</span></div>
<div lang="" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
Egli, con la sua forza, la sua tenacia e le sue fatiche,
rappresentava per i cinici il simbolo di quelle doti essenziali per
ottenere l’indipendenza e la libertà, senza le quali sarebbe stato
impossibile esercitare la virtù e quindi raggiungere la felicità.
Eracle simboleggiava il saggio cinico che, con la propria forza
d’animo, vince il piacere ed il dolore.
</span></div>
<div lang="" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
In un dialogo politico Antistene condannò tutti gli uomini politici
d'Atene che godevano della maggior reputazione; in un altro criticò
il sistema d'educazione dei Persiani, concludendo che le vittorie
ateniesi, riportate contro un nemico allevato senza virtù
civili e militari, fossero prive di valore. E dopo aver sminuito le
gesta reputate gloriose dai patrioti d’Atene, criticò duramente
ogni forma di governo.
</span></div>
<div lang="" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
Si narra che un giorno Antistene consigliò agli Ateniesi di
decretare attraverso il voto che anche gli asini sono dei cavalli;
poiché gli interlocutori ritenevano questa proposta irragionevole,
egli replicò: <i>«Eppure presso di voi dei comandanti supremi
spuntano fuori senza possedere alcuna competenza militare, giacché
basta la vostra alzata di mano».</i></span></div>
<div lang="" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-style: normal;">Lo
scherno ed il sarcasmo di Antistene non risparmiarono neppure le
superstizioni ed i culti religiosi dell’epoca: si narra che una
volta, mentre veniva iniziato ai misteri orfici, un sacerdote
sostenne che i seguaci di quel culto avrebbero goduto di molti beni
nell’Ade. Al che Antistene disse: </span><i>«Perché, dunque, tu
non schiatti?».</i></span></div>
<div lang="" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
E ancora, agli adepti del politeismo greco faceva notare che secondo
la legge degli uomini gli dei sono molti, ma secondo la natura c’è
un solo dio, che non assomiglia ad alcuna cosa visibile e non può
essere rappresentato con le immagini; un’affermazione da cui
traspare una visione panteistica, in cui la divinità permea ogni
cosa e viene ad identificarsi con la natura, l’universo o, se
preferite, il tutto.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Unico
tra i cinici, Antistene si interessò anche di logica, ma il suo
contributo non fu poi così grande e, come già anticipato, era
sostanzialmente finalizzato a contrastare l’approccio teoretico dei
seguaci di Socrate, riconducendo il pensiero del suo maestro ad una
sorta di empirismo concreto.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Inizialmente
Antistene fece proprio il metodo socratico delle definizioni dei
concetti, tanto che gli va riconosciuto il primato di aver chiarito
la nozione di definizione, caratterizzandola come l’espressione
dell’essenza di una cosa.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">A tal
proposito egli diceva: <i>«La definizione è ciò che esprime ciò
che è, o era»,</i> e sarebbe assurdo discorrere di una cosa senza
dichiarare ciò che essa era o ciò che essa è.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma
ben presto il fedele discepolo finì per discostarsi dalle posizioni
del maestro, concordando con i megarici che l’unica predicazione
ammissibile sia quella identica, come quando, ad esempio, si dice
che “l’uomo è uomo”. Di conseguenza, ogni giudizio che non sia
la pura e semplice affermazione di una identità è da considerarsi
impossibile.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In
altri termini, per Antistene, non si può far altro che dire di una
cosa ciò che è, ripetendo il suo nome, perché se si aggiungesse un
altro nome a quello che già la determina, quella cosa finirebbe per
essere altro rispetto a ciò che è.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ne
consegue che è possibile definire soltanto le cose composte, ma non
gli elementi semplici; questi ultimi, infatti, vengono conosciuti
mediante la percezione diretta e possono essere soltanto nominati,
ovvero si può associare ad essi un nome, ma non si può
caratterizzarli in altro modo.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Le
cose composte, invece, essendo formate da vari elementi semplici,
possono essere definite combinando fra loro i nomi dei loro
componenti.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Al
netto di ciò, pretendere di chiarire concetti con altri concetti,
per Antistene, è un vano esercizio di parola, che non tocca
l’essenza delle cose; si potranno effettuare delle comparazioni tra
le cose, questo è senz’altro vero, ma non si riuscirà a dire di
una cosa quale essa sia in se stessa.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma se
una cosa non può essere altro rispetto a ciò che è indicato dal
suo nome, allora la realtà è assolutamente individuale e materiale;
le idee generali, i cosiddetti universali, sono soltanto astrazioni
mentali, pure nozioni, prive d’una vera esistenza. Ne consegue uno
schietto nominalismo.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Dura
è la critica mossa da Antistene alla dottrina platonica delle idee:
<i>«Vedo il cavallo, ma non vedo la cavallinità»</i>, <i>«vedo
l'uomo, ma non l'umanità».</i>
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">E
altrettanto dura fu la replica di Platone: <i>«Perché non hai
l’occhio per vederle»</i>. E ancora, con un certo disprezzo,
Platone annovera Antistene tra <i>«i vecchi che hanno incominciato
tardi ad imparare»</i>, testimoniando come egli ritenesse
impossibile affermare, ad esempio, che “l’uomo è buono”, in
quanto ciò equivarrebbe a sostenere, allo stesso tempo, che l’uomo
è uno (uomo) e molti (uomo e buono), ottenendo una contraddizione.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Che
tra i due filosofi non scorresse buon sangue, fin dai tempi in cui
erano condiscepoli di Socrate, lo si comprende da alcuni aneddoti.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Non
di rado Antistene scherniva Platone perché si dava un sacco di arie.
Un giorno, durante una processione, Platone non smetteva di lodare un
cavallo che impennava e nitriva vistosamente. E Antistene gli disse:
<i>«Mi sembra che tu pure potresti essere un cavallo che incede
bizzoso e fa lo splendido». </i>
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Un’altra
volta, invece, quando Platone era ammalato, Antistene ebbe il garbo
di fargli visita; ma vedendo un bacile nel quale Platone aveva
vomitato, gli disse: <i>«Qua dentro vedo la tua bile, però la tua
vanità non la vedo»</i>.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In
un’altra occasione, dopo aver sentito dire che Platone sparlava di
lui, Antistene affermò: <i>«È da re agire bene e sentir parlare
male di sé».</i></span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">A
prescindere da quale fosse la vera causa di questa rivalità, resta
il fatto che per il primo dei cinici la possibilità di assegnare
molti nomi a un’unica cosa era da escludersi: attribuire ad un
soggetto un predicato diverso da se stesso, ovvero associare ad una
cosa più nomi, avrebbe equivalso a considerare ciò che è uno come
uguale a molti, il che, a suo avviso, sarebbe stato assurdo.</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma
così facendo il nominalismo di Antistene negava anche la scienza.
Infatti, se per ciascuna cosa si può dire soltanto che essa è se
stessa, allora non si può neanche riuscire a costruire un discorso
sulle cose. E oltre ad impedire la costruzione delle proposizioni, la
dottrina di Antistene non consentiva neanche di ottenere una
contraddizione e di affermare il falso!</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Fu
così che Antistene si guadagnò anche il disprezzo di Aristotele,
che prima lo incluse tra coloro <i>«che non credono ci sia altro se
non ciò che si può stringere a piene mani»</i>, ovvero tra i
materialisti più radicali, e dopo provvedette a precisare le
criticità che abbiamo appena accennato, confermando così la
testimonianza di Platone con le seguenti parole: <i>«Antistene
professava la stolta opinione che di nessuna cosa possa dirsi altro
che il suo nome proprio e che perciò non può dirsi che un nome solo
di ogni singola cosa».</i> Ma se ciò fosse vero, nota Aristotele,
sarebbe impossibile sia contraddire che dire il falso.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In
tal caso, infatti, o si parlerebbe di una cosa, non potendo far altro
che servirsi del suo stesso nome proprio, e quindi non si
affermerebbe il falso e non vi sarebbe contraddizione, o si
parlerebbe di due cose distinte, riferendosi a ciascuna di esse con i
rispettivi nomi propri, senza poter far altro, e neanche in tal caso
si starebbe affermando il falso e alcuna contraddizione sarebbe
possibile.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per
Antistene, quindi, non si doveva abbandonare soltanto il metodo
socratico delle definizioni, ma anche ogni sorta d’impresa
scientifica che non fosse concreta.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La
via maestra da seguire era quella etica. E tutto ciò che non aveva
effetti pratici era da considerarsi come una perdita di tempo, una
sofisticheria, se non una delle tante illusioni di cui l’umanità
era vittima.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per
superare questo genere di posizioni, Platone dovette dar fondo alla
sua grande intelligenza, dispiegando un poderoso armamentario
teoretico. Questo fatto ci aiuta a comprendere la portata della
critica mossa dal primo dei cinici.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ben
donde si è detto in relazione al pensiero di Antistene che egli finì
per radicalizzare la visione socratica. Ciò non avvenne soltanto per
le posizioni riguardanti la scienza, assai distanti da quelle del suo
maestro, che individuava la via della virtù nella ricerca
finalizzata alla scienza, ovvero all’ottenimento della conoscenza.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Anche
Socrate viveva in modo frugale, ma non ostentava di certo la povertà.
L’autosufficienza socratica, cioè il non dipendere, per quanto
possibile, dalle cose e dagli altri, fu esaltata da Antistene a tal
punto che l’autarchia divenne un obiettivo essenziale. La stessa
cosa accadde con l’autodominio.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;">
</div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per
Socrate, sebbene ci si fosse dovuti esercitare per sviluppare la
capacità di dominare se stessi, così da non subire la passione ed
il dolore, il piacere in sé non era da considerarsi né come un
bene, né come un male; ma con Antistene il piacere divenne un
qualcosa da rifuggire come il peggiore dei mali: <i>«Preferirei
impazzire piuttosto che provare piacere»</i><span style="font-style: normal;">,
disse</span>. E ancora: <i>«Se potessi avere tra le mani Afrodite,
la saetterei».</i></span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Anche
l’esaltazione dello sforzo e della fatica, implicati dall’etica
dei cinici e riassunti nella figura di Eracle, segna un punto di
rottura con il sentire comune dell’epoca, in quanto attribuiva
dignità a ciò da cui i più rifuggivano.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il
duro lavoro, effettuato con impegno e costanza, venne elevato a
valore dai cinici, in quanto richiesto dall’esercizio della virtù.
Come si può intuire, esso era indispensabile per: tenere alla larga
il piacere e dominare le pulsioni; distaccarsi dalle comodità e
ripudiare la ricchezza; opporsi alle leggi e alla falsa morale... e
così via.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Infine
possiamo sottolineare come Antistene estremizzò le polemiche dei
sofisti, muovendo una critica radicale alla società civile, che si
spinse fino al punto di rovesciare l’insegnamento socratico,
trasformandolo in senso antipolitico ed individualistico.</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nell’ultimo
periodo della sua vita, Antistene si ammalò e divenne infermo. Anche
a causa della vecchiaia, mal sopportava le sofferenze dovute alla sua
malattia, molto più di quanto ci si sarebbe aspettati dal fondatore
del cinismo.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Un
giorno Diogene, suo fedele seguace, andò a trovarlo, portando con sé
una piccola spada. E mentre Antistene si lamentava dicendo: <i>«Chi
potrebbe sciogliermi da questi dolori?»</i> gliela mostrò,
esclamando: <i>«Questa!»</i>. Al che Antistene replicò
prontamente: <i>«Dai dolori, dicevo, non dalla vita!». </i>
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per
ironia della sorte, colui che aveva professato l’assoluta
autarchia, morì qualche tempo più tardi, nel giorno in cui Diogene
si era nuovamente recato dal suo maestro per domandargli: <i>«Hai
forse bisogno di un amico?».</i></span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
Lo storico Diogene Laerzio ha tramandato i seguenti versi dedicati
all’iniziatore del cinismo:</span></div>
<div lang="" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<i><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">«In
vita eri un cane, o Antistene, nato per mordere il cuore con le
parole, non con i denti. Tu però moristi di consunzione, e dirà
forse qualcuno: “Cos’è questo mai? In ogni caso bisogna avere
una qualche guida per scendere all’Ade».</span></i><br />
<i><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></i></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh7puV8R2hEETD_LPdJCCCmeZnCaPS2cJGjqSBAQrkHIL6VKZR1iiL7z6fb6jsUHQi_dcPgrUPXToHNKUud0nAFyvqQSprBV5llOEM0HDLaBsTidzGYGdmrDhNnQ56-ii4c5Z3lFztJUp8/s1600/4_Gaetano_Gandolfi_Diogene_e_Alessandro_1792.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="803" data-original-width="995" height="322" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh7puV8R2hEETD_LPdJCCCmeZnCaPS2cJGjqSBAQrkHIL6VKZR1iiL7z6fb6jsUHQi_dcPgrUPXToHNKUud0nAFyvqQSprBV5llOEM0HDLaBsTidzGYGdmrDhNnQ56-ii4c5Z3lFztJUp8/s400/4_Gaetano_Gandolfi_Diogene_e_Alessandro_1792.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Diogene e Alessandro, di Gaetano Gandolfi 1792</td></tr>
</tbody></table>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Diogene di Sinope</span></b></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><div lang="" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: georgia, times new roman, serif;">Diogene di Sinope, anche noto come il Cinico, o il Socrate pazzo (Sinope, 412 a.C. circa – Corinto, 10 giugno 323 a.C.), fu uno dei maggiori esponenti della corrente filosofica fondata da Antistene: il cinismo.</span></div><div lang="" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: georgia, times new roman, serif;"><br /></span></div><div lang="" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: georgia, times new roman, serif;">Egli incarnò a tal punto i valori di quel movimento, da diventarne una sorta di simbolo. Sulla sua figura si raccontavano aneddoti già quando egli era ancora in vita. Ed il passare dei secoli lo consacrò definitivamente alla leggenda.</span></div></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il suo omonimo, Diogene
Laerzio, nel celebre Vite dei filosofi, riporta un gran numero di
storielle riguardanti il Socrate pazzo, di cui è praticamente
impossibile appurare la fondatezza storica.</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Esse però, oltre a
risultare divertenti, sono di grande aiuto per tentare di ricostruire
la vita, il carattere, il pensiero e gli insegnamenti, di colui che
fu il più cinico tra i cinici.</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Sarà dunque questo il
nostro metodo di lavoro per descrivere la figura di Diogene; del
resto, ogni leggenda porta con sé qualche elemento di verità.</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In pochi sanno che, prima
di diventare un cinico, rinunciando consapevolmente a tutto pur di
vivere secondo natura, il giovane Diogene conduceva una vita agiata
nella città di Sinope. Egli, infatti, era il figlio di un banchiere
di nome Icesia ed è noto che godesse dei servigi di uno, o forse
più, schiavi.</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La sua esistenza subì una
brusca sterzata quando Diogene, suo padre, o forse entrambi, furono
beccati a contraffare le monete. Le versioni a tal proposito sono
molteplici e discordanti; resta il fatto che Icesia finì in galera
mentre Diogene si recò esule ad Atene, portando con sé un servo di
nome Mane.
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Quest’ultimo,
approfittando della situazione, si diede alla fuga per riappropriarsi
della propria libertà. Diogene lo lasciò andare e a coloro che gli
consigliarono di riacciuffarlo rispose così: <i>«Se Mane può
vivere senza Diogene, perché Diogene non può vivere senza Mane?».</i></span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><i><br /></i></span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Quando gli chiedevano di
dove fosse, diceva di essere <i>«un cittadino del mondo»</i> e ad
un tale che sosteneva che, in realtà, erano stati i cittadini di
Sinope ad averlo condannato all’esilio, Diogene rispose rovesciando
la situazione: <i>«Sono io che ho condannato loro a rimanere a
Sinope!».</i></span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Un altro uomo, invece,
considerava il suo esilio come un’infamia riconducibile alle azioni
disoneste che Diogene aveva commesso nella sua terra natia, ma egli
gli rispose: <i>«Oh infelice, ma è grazie all’esilio che ho
potuto pervenire alla vita da filosofo!».</i></span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Diceva questo a ragione,
giacché una volta giunto ad Atene, Diogene conobbe prima la miseria
e poi Antistene, ed entrambi divennero suoi maestri spirituali; n</span><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">on avendo di che vivere, dovette arrangiarsi mendicando per le vie della città. </span></div><div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;"><br /></span></div><div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">L’argomento utilizzato
per persuadere i donatori suonava così: </span><i style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">«Se hai già dato ad un
altro, dà anche a me. Se no, comincia da me».</i><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;"> Ma il risultato
non doveva essere soddisfacente.</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Un giorno, infatti, lo
videro mentre chiedeva l’elemosina ad una statua e interrogato sul
perché lo facesse rispose: <i>«Mi esercito a fallire il mio
scopo!».</i></span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">L’ispirazione per
superare quelle che, fino ad allora, gli erano sembrate delle
circostanze negative, gli venne di colpo, osservando un topo che
correva qua e là, liberamente, senza ricercare un giaciglio per
dormire, privo del timore del buio e della brama rispetto a ciò che
ai più sembrava desiderabile.
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">E così decise di fare
altrettanto, cambiando radicalmente il suo punto di vista, fino a
convincersi che quello fosse il modo corretto di vivere.</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si dice che Diogene fu uno dei primi, se non il primo, a raddoppiare il mantello, così da
poterlo impiegare sia come veste che come coperta; con sé aveva
anche una bisaccia, in cui riponeva le cibarie, ed un bastone. È
probabile che portasse barba e capelli lunghi ed incolti. Negli anni
a venire questo stile sarebbe diventato una sorta di divisa per i
cinici.</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Curioso è l’aneddoto
riguardante la sua “abitazione”. Nel primo periodo in cui si era
trasferito ad Atene, Diogene bivaccava nelle stoà, ovvero nei
portici adibiti ad uso pubblico presenti nella città, ed indicando
l’edificio di Zeus, o quello del Pompeion, sosteneva di non aver
bisogno di una casa, perché gli Ateniesi gli avevano già fornito i
luoghi in cui dimorare.
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Successivamente, però,
forse a causa del rigore invernale, incaricò un tale di procurargli
una casetta; ma questi, vista la condizione di ristrettezza economica
del suo committente, indugiava. E siccome la faccenda andava per le
lunghe, Diogene decise di stabilirsi in una botte, che divenne la sua
(mitica) dimora!</span></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgoWMClHzIanU7yH3rvpNoB-4PVLjLvcyXOf66wq-t9h6JG9zEhG9-Tm5v3nCnatkcHndr4eMoU1cwVhLEUwd-XAOSokoI1O-c-ilXM0NFvTF_lPr2LMhKt0KK3vyviMBZABp7Jsb6pqD4/s1600/1_+Diogenes_Jean_Leon_Gerome.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="881" data-original-width="1200" height="292" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgoWMClHzIanU7yH3rvpNoB-4PVLjLvcyXOf66wq-t9h6JG9zEhG9-Tm5v3nCnatkcHndr4eMoU1cwVhLEUwd-XAOSokoI1O-c-ilXM0NFvTF_lPr2LMhKt0KK3vyviMBZABp7Jsb6pqD4/s400/1_+Diogenes_Jean_Leon_Gerome.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Diogenes, di Jean Leon Gerome</td></tr>
</tbody></table>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Non furono soltanto gli
animali ad indicargli la via da seguire, ma anche i bambini, che egli
riteneva puri e autentici, in quanto il loro animo non era ancora
stato corrotto dalla società.
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si noti la distanza tra
questa concezione e quella di Aristotele, che considerava i
bambini come uomini in potenza, ovvero come un qualcosa che avrebbe
dovuto crescere e maturare prima di acquisire valore.</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Celebre è la storia che
narra di quando Diogene prese dalla sua bisaccia la ciotola che
utilizzava per bere e la scagliò via, perché aveva osservato un
bambino che beveva dal cavo della mano: <i>«Un ragazzo mi ha vinto
in parsimonia!»</i> esclamò.</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In un’altra occasione,
osservò un secondo ragazzo che, avendo rotto la propria scodella di
terracotta, mise una porzione di lenticchie entro la conca ricavata
da un tozzo di pane. E così Diogene gettò via anche la catinella
che adoperava per mangiare.</span></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjrPDI0PT7Ngec-DNU7qxAym2KND6FpUaZHvMivMbr0vUebx9sgqdJTNAgmS0X_q6vw_3_wsKsLec2e4ptzPlvOJtGbzfcHPsPlKHOJyfyVRS8maLZxjWJjiywgafGCWvLWAtqR7LG0rFo/s1600/2_Diogene_getta_scodella_Nicolas_Poussin_1648.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="375" data-original-width="450" height="332" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjrPDI0PT7Ngec-DNU7qxAym2KND6FpUaZHvMivMbr0vUebx9sgqdJTNAgmS0X_q6vw_3_wsKsLec2e4ptzPlvOJtGbzfcHPsPlKHOJyfyVRS8maLZxjWJjiywgafGCWvLWAtqR7LG0rFo/s400/2_Diogene_getta_scodella_Nicolas_Poussin_1648.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Diogene getta la scodella, di Nicolas Poussin 1648</td></tr>
</tbody></table>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Girovagando per la città,
venne in contatto con Antistene e decise di seguirlo con ardore per
diventare suo allievo. Quest’ultimo, però, lo respingeva con
veemenza, perché non desiderava alcun alunno intorno a sé.
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Un giorno Antistene levò
il bastone contro Diogene, minacciandolo, ma quest’ultimo gli porse
la testa dicendo: <i>«Batti pure, non troverai mai un legno così
duro con il quale tenermi in disparte, fino a che non ti apparirà il
caso di dirmi qualcosa, come a me pare che tu debba!».</i>
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Perseverando a frequentare
Antistene, alla fine Diogene la spuntò e ne divenne
un assiduo uditore.
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La frequentazione con il
suo nuovo maestro completò la metamorfosi di Diogene da figlio di un
banchiere a re dei cinici.
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Egli, infatti, non si
limitò ad ascoltare gli insegnamenti di Antistene, ma li portò alle
estreme conseguenze, incarnandoli e dandone diretta testimonianza per
mezzo della propria esistenza, applicandoli con un rigore ed una
coerenza impareggiabili.</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Fu così che superò di
misura il suo maestro, prima nel livello di austerità e poi in
quanto a reputazione.
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il modo di vita che da lì
in avanti adottò scientemente era votato alla libertà, sia
nell’azione che nella parola, e non di rado sfociava
nell’irriverenza.</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Diogene rivendicava la
libertà di esprimersi in modo franco, diretto e senza timori,
perfino innanzi ai potenti.
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per impartire i suoi
insegnamenti, egli non si avvaleva di argomentazioni lunghe o
sofisticate, bensì ricorreva ad un connubio di gesti fisici e
massime rapide ed incisive dette “apoftegmi”.</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Usava qualunque luogo per
qualsiasi scopo, come mangiare, discutere e dormire, e non provava
alcuna vergogna nel fare le cose davanti agli altri, perfino quando
esse riguardavano la sfera sessuale.
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Un giorno lo
rimproverarono perché stava mangiando nella piazza del mercato e
Diogene disse: <i>«Anche nella piazza del mercato ebbi fame».</i></span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Altre volte giustificava
le sue abitudini utilizzando dei sillogismi come il seguente: <i>«Se
non è fuori luogo fare colazione, non è fuori luogo farla nella
piazza del mercato; ma fare colazione non è fuori luogo, dunque non
è fuori luogo neppure farla nella piazza del mercato».</i></span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">A chi lo sorprendeva
mentre si masturbava pubblicamente, diceva: <i>«Magari fosse
possibile far cessare la fame semplicemente sfregandosi il ventre!».</i></span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Tra le abitudini più
insolite adottate da Diogene vi era quella di allenare il suo fisico
al fine di resistere alle intemperie; e così d’estate non perdeva
occasione per rotolarsi nella sabbia rovente, mentre d’inverno
abbracciava le statue imbiancate dalla neve.</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si narra che, durante un
pranzo, qualcuno gli gettò delle ossa, così come si fa con i cani.
Al che Diogene, appena prima di andarsene, orinò loro sopra, proprio
come avrebbe fatto un cane!</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Non a caso gli ateniesi
cominciarono a soprannominarlo il Cinico (dal greco κυνικός
kunikòs, derivato da κυνός kunòs, genitivo di κύων kùon,
<i>«cane»</i>), volendo sottolineare come la sua condotta di vita
fosse assimilabile a quella d’un cane.
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In un’altra occasione,
mentre stava facendo colazione nella piazza del mercato, coloro che
gli stavano intorno ripetevano beffardamente: <i>«Cane! Cane!
Cane!...»</i>. Al che Diogene disse: <i>«Cani siete voi, che mi
state intorno mentre faccio colazione». </i><span style="font-style: normal;">A
degli adolescenti che gli passarono accanto bisbigliando:</span><i>
«Vediamo di non farci mordere...»</i><span style="font-style: normal;">
rispose:</span><i> «Ragazzi, un cane non mangia bietole».</i></span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Secondo alcuni, fu lo
stesso Diogene a darsi quell’appellativo, facendo vanto
dell’epiteto che gli veniva rivolto con disprezzo; a proposito di
se stesso sosteneva d’esser uno di quei cani che la gente loda, ma
con cui nessuno ha il coraggio di uscire a caccia.</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">L’esser diventato un
filosofo non migliorò la sua condizione economica, ma ormai Diogene
si era convinto di non aver bisogno di nulla per esser felice. E così
prese a dar lezioni esistenziali a coloro che incontrava, rilasciando
ancor più i suoi freni inibitori.</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Un giorno, mentre Diogene
stava parlando di cose serie, notò che nessuno gli si accostava. Al
che, per attirare l’attenzione degli astanti, cominciò a
cinguettare. E siccome in molti gli si avvicinarono, inveì contro di
loro, rimproverandoli di avere la premura di ascoltare delle
quisquilie e di prendersela comoda quando si tratta di cose
importanti.</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Quando gli fu chiesto il
perché gli uomini diano l’elemosina più volentieri a chi vive
mendicando che non a chi fa vita filosofica, rispose: <i>«Perché
stimano, in cuor loro, di poter diventare zoppi e ciechi, ma giammai
di fare vita filosofica».</i></span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">A chi ribatteva dicendo di
non essere idoneo alla vita filosofica, diceva: <i>«Perché dunque
vivi, se non t’importa di vivere bene?».</i> E a coloro che
affermavano che il vivere fosse un male di per sé, rispondeva: <i>«Male
non è il vivere, ma il vivere male».</i></span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Diogene non aveva alcun
timore di trattare gli altri con grande alterigia e di certo non gli
mancava il senso dell’umorismo.</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Chiamava: “fiele” la
scuola di Euclide, paragonandola così al liquido dal sapore
amarissimo prodotto dal fegato; “perdita di tempo” le
conversazioni di Platone; “grandi meraviglie per gli stupidi” le
competizioni teatrali che venivano messe in scena durante le
celebrazioni pagane dedicate a Dioniso; “ministri della folla” i
demagoghi.</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">E non mancava di schernire
coloro che cercavano di ottenere la fama tramite l’eloquenza, così
come facevano i retori, definendoli “tre volte uomini”,
intendendo dire “tre volte meschini”.
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Quest’ultima boutade può
essere compresa soltanto tenendo presente che l’opinione di Diogene
in relazione all’uomo comune, quello forgiato dalla società, era
tutt’altro che positiva; a suo avviso il vero uomo è soltanto
quello che, liberatosi da tutti i condizionamenti sociali, conduce un’esistenza piena ed autentica, conforme alla sua vera
essenza.</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Una volta uscì, in pieno
giorno, con una lanterna accesa e si recò in mezzo alla folla. E
quando gli domandarono che cosa stesse facendo, disse: <i>«Cerco
l'uomo!».</i> Ma del genere di uomo ricercato da Diogene non v’era
traccia (da qui ha origine il celebre modo di dire “cercare con il
lanternino”).</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span><br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg7aZvBpsco8STuKfcjBbfOIbR4EfA18JKs-x85W-SA9ptew-LQWJP82I93VK0eHVVwh8z6aOFpSaGIHVJxzfU4u1N3Va1GppXi7GMSL1zhvMuOXEfb-gBNPqnzlAheXe9r_RIjlmBWsvo/s1600/3_Johann_Tischbein_Diogene_cerca_uomo.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="480" data-original-width="632" height="243" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg7aZvBpsco8STuKfcjBbfOIbR4EfA18JKs-x85W-SA9ptew-LQWJP82I93VK0eHVVwh8z6aOFpSaGIHVJxzfU4u1N3Va1GppXi7GMSL1zhvMuOXEfb-gBNPqnzlAheXe9r_RIjlmBWsvo/s320/3_Johann_Tischbein_Diogene_cerca_uomo.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Diogene cerca l'uomo, di Johann Tischbein (1790 circa).</td></tr>
</tbody></table>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In un’altra occasione si
mise a gridare a gran voce: </span><i style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">«Ehi, uomini!»</i><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">, facendo cenno di
avvicinarsi. Ma quando la gente gli si riunì intorno, iniziò a
colpirla con il suo bastone, dicendo: </span><i style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">«Ho detto uomini, non
feccia!».</i></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">I suoi incontri con i
ricchi, i potenti ed i filosofi dell’epoca hanno dato origine ad
una lunga serie di aneddoti.</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Un giorno un uomo lo
introdusse in una casa sontuosa vietandogli esplicitamente di sputare
per terra. Al che, dopo essersi schiarito a fondo la gola, Diogene
gli sputò diritto in faccia, argomentando di non esser riuscito a
trovare un luogo più sudicio dove poterlo fare.</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Non prendeva di mira
soltanto i ricchi, ma anche i politici. Un mattino Diogene incontrò
Demostene, un noto politico e oratore ateniese, che stava mangiando
in una taverna, e gli si avvicinò; ma questi, disgustato dal suo
aspetto, e forse anche dal suo olezzo, si ritraeva.
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Al che Diogene decise di
sfruttare questo fatto per prendersi gioco di lui, minacciandolo di
contenerlo entro il locale ad libitum: <i>«Quanto più ti ritrarrai,
tanto più a lungo resterai nella taverna!».</i></span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Che Diogene non provasse
alcuna ammirazione per Demostene può essere dedotto, senza
difficoltà, dall’indicazione che il Cinico diede ad un gruppo di
stranieri che gli chiedevano informazioni per incontrare il celebre
oratore. Diogene, infatti, distese al cielo il dito medio e disse ad
alta voce: <i>«Ecco a voi il demagogo degli Ateniesi!».</i></span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma l’incontro più
famoso, e gravido di insegnamenti, è senza alcun dubbio quello che
Diogene ebbe con Alessandro Magno. La vicenda si svolse, grosso modo, così...</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In un periodo in cui
questi due personaggi si trovavano nella medesima città, forse
Corinto, giacché molti politici, e altrettanti filosofi, si erano
recati dal grande Alessandro per omaggiarlo e congratularsi con lui,
quest’ultimo s’illuse che anche il mitico Diogene avrebbe fatto
altrettanto.</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma siccome il Cinico non
lo degnava neanche della più minima attenzione e continuava a
disporre del suo tempo come se nulla fosse, Alessandro decise, in via
del tutto eccezionale, di recarsi personalmente a fargli visita.
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Quando i due
s’incontrarono, Diogene era beatamente steso a terra a godere della
luce del Sole. Ma siccome venne accerchiato da un gran numero di
soldati e di persone, che scortavano Alessandro, sollevò un po’ lo
sguardo ed incrociò gli occhi del conquistatore macedone, che gli
disse: <i>«Io sono Alessandro, il grande re».</i> E il Cinico
rispose: <i>«E io sono Diogene, il cane».</i></span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Incuriosito da
quell’appellativo, Alessandro chiese: <i>«Dimmi, che cosa fai per
esser chiamato cane?».</i> E Diogene replicò: <i>«Scodinzolo
festosamente a chi mi dà qualcosa, abbaio contro chi non mi dà
niente, mordo i ribaldi».</i></span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><i>«Non hai paura di
me?»,</i> disse Alessandro, <i>«chi sei tu? Un bene o un male?»,</i>
domandò Diogene. <i>«Un bene»</i>, affermò il grande
conquistatore. E Diogene: <i>«Chi, dunque, ha paura del bene?».</i></span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">A quel punto, forse per
mettere alla prova la grande temperanza di Diogene, o forse perché
era rimasto sinceramente colpito ed intendeva aiutarlo concretamente,
Alessandro gli fece la seguente proposta: <i>«Chiedimi pure quel che
vuoi, ed io farò in modo di procurartelo».</i> Al che Diogene
rispose: <i>«Non farmi ombra, ridammi la luce del mio Sole».</i></span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">L’incontro si concluse
così, ma a questo punto le versioni diventano discordanti: secondo
alcuni, Alessandro, per prendersi gioco di Diogene, gli donò un
vassoio pieno di ossi; quest’ultimo lo accettò di buon grado, ma
gli mandò a dire la seguente frase: <i>«Degno di un cane il cibo,
ma non degno di un re il regalo!».</i></span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Altri, invece, affermano
che Alessandro rimase così colpito dal modo con cui Diogene si era
rapportato con lui, che, al ritorno, mentre i suoi seguaci ridevano e
facevano battute sul Cinico, sostenne in modo serio che se non fosso
stato Alessandro, avrebbe voluto essere Diogene.</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">È quindi evidente che i
due epiloghi non possano essere compatibili, a meno che il vassoio di
ossi non venne inviato da Alessandro, bensì dai suoi seguaci.</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Quest’aneddoto ebbe
grande fortuna e divenne uno dei più dibattuti della storia della
filosofia. Al suo interno è condensata l’essenza del cinismo.
</span></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgXGyhGtkrWDFmXwKTSwJqA6AP_96W8s3ChsbliE-8o1sRfOWI8hI-aKnxyrdeExJR54CADh4nEHpEjTfNqVAk4COhoBM5Ldjgw5FH3RSTZeujwrBo-a3WTijsgqAVcTM9ur-JKyOZtuGA/s1600/5_Alexander_and_Diogenes_Edwin_Landseer_1848.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="562" data-original-width="720" height="311" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgXGyhGtkrWDFmXwKTSwJqA6AP_96W8s3ChsbliE-8o1sRfOWI8hI-aKnxyrdeExJR54CADh4nEHpEjTfNqVAk4COhoBM5Ldjgw5FH3RSTZeujwrBo-a3WTijsgqAVcTM9ur-JKyOZtuGA/s400/5_Alexander_and_Diogenes_Edwin_Landseer_1848.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Alexander and Diogenes, di Edwin Landseer 1848</td></tr>
</tbody></table>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Anche le vicende relative
agli incontri con Platone sono degne di menzione. Forse ancor più di
quanto non avesse già fatto Antistene, anche Diogene non perdeva
occasione per schernirlo e rinnegare le sue tesi metafisiche.</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Un giorno Platone enunciò
in pubblico questa definizione: <i>«L’uomo è un animale bipede e
implume»</i> e venne applaudito. Allora Diogene, per sconfessare in
modo plateale quanto era stato asserito, si affrettò a procurarsi un
gallo e, dopo averlo spennato, lo esibì nella sala dove il filosofo
stava tenendo la sua conferenza, esclamando: <i>«Questo è l’uomo
di Platone!».</i> Al che alla precedente definizione venne aggiunto:
<i>«e dalle unghie larghe».</i></span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Così come il suo maestro,
anche Diogene contestava Platone quando quest’ultimo disquisiva
delle idee nominando concetti metafisici come la “tavolità” e la
“ciatità”, che avrebbero dovuto rappresentare la forma ideale
intellegibile comune ai tavoli e ai ciati (il ciato era un piccolo
vaso realizzato in metallo pregiato).
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><i>«Platone, io vedo il
tavolo e il ciato, ma non la tavolità e la ciatità»</i>, disse
Diogene. E Platone replicò: <i>«Lo dici a ragione, giacché hai gli
occhi per discernere il tavolo e il ciato, ma non hai la mente con la
quale si vedono tavolità e ciatità».</i></span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In un’occasione, mentre
si trovavano ad un pranzo sontuoso, Diogene osservò che Platone
mangiava soltanto olive. Approfittando di ciò per coglierlo in
fallo, Diogene chiese a Platone: <i>«Perché tu, il sapiente che ha
navigato fino alla Sicilia per godere di queste tavolate, ora non ne
approfitti?». </i>
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">E Platone gli rispose:
<i>«Per gli dei, Diogene, anche là io vissi per la maggior parte di
olive e cibi simili»</i> (è noto infatti che Platone fosse
vegetariano). E Diogene: <i>«Perché dunque bisognerebbe navigare
fino a Siracusa? O allora l’Attica non produceva olive?».</i></span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Un giorno, i due
s’incontrarono mentre Diogene stava gustando dei fichi secchi. <i>«Se
vuoi, puoi averne in parte»</i>, disse Diogene. Ma siccome Platone
approfittava dell’offerta mangiando in abbondanza, senza porsi
alcun freno, Diogene lo redarguì dicendogli: <i>«T’avevo detto
che avresti potuto averne in parte, non di divorarli tutti!».</i></span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Una volta, invece, fu
Diogene a chiedere a Platone un po’ di vino e dei fichi secchi; ma
quest’ultimo gli mandò un’anfora intera colma di vino. Al che
Diogene gli disse: <i>«Se qualcuno ti chiede quanto fa due più due,
tu rispondi che fa venti? Sicché tu né dai ciò che ti si chiede,
né rispondi a ciò che ti si domanda».</i></span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Capitò anche che Diogene
s’intrufolò nell’abitazione di Platone calpestando e sporcando
di proposito i suoi tappeti pregiati, mentre quest’ultimo stava
ospitando degli amici: <i><span style="background: rgb(255, 255, 255);">«Calpesto
la vanità di Platone!»</span></i><span style="background: rgb(255, 255, 255);">,
gridò Diogene, e Platone rispose: </span><i><span style="background: rgb(255, 255, 255);">«Lo
fai, o Diogene, con altrettanta vanità!».</span></i></span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="background: transparent;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Non
a caso quando un tale chiese a Platone: <i>«Che cosa ti sembra
essere Diogene?»</i> egli rispose: <i>«Un Socrate impazzito!».</i></span></span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="background: transparent;">Le
provocazioni di Diogene non risparmiarono neppure Anassimene. Un
giorno, infatti, mentre quest’ultimo stava tenendo un discorso in
pubblico, Diogene irruppe sulla scena porgendogli un pesce salato. </span>
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="background: transparent;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Quell’insolito
gesto distolse l’attenzione degli ascoltatori e fece andare su
tutte le furie il filosofo di Mileto. Al che Diogene fece prontamente
notare agli astanti come un insignificante pesce secco da un obolo
fosse stato capace di dissolvere tutta la facondia del grande
Anassimene!</span></span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">A quei pensatori megarici
che intendevano persuaderlo con argomentazioni teoriche, Diogene
opponeva, con grande acume ed ironia, evidenze empiriche contrarie
alle loro tesi.</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="background: transparent;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">A
chi pretendeva di dimostrare mediante un sillogismo che egli aveva le
corna, toccava la fronte con le proprie mani dicendo: <i>«Io almeno
non le vedo!».</i> E quando qualcuno affermava di poter provare per
via teorica che il movimento non esiste, egli ribatteva senza
proferire parola, levandosi in piedi ed iniziando a camminare qua e
là.</span></span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Un simile personaggio non
poteva che polarizzare l’opinione pubblica: per i suoi ammiratori
Diogene era un uomo devoto alla ragione, che si contraddistingueva
per un’onestà esemplare; i suoi detrattori, invece, lo
consideravano come un folle, fastidioso e maleducato.</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma nonostante il suo
atteggiamento, Diogene era stimato da molti Ateniesi; basti sapere
che quando un giovane distrusse di proposito la sua botte,
quest’ultimo prese le botte, mentre a Diogene fu regalata un’altra
botte!</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="background: transparent;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma
com’è possibile che un personaggio così insolente ed irriverente
riuscì a conquistare il rispetto degli antichi greci? Per rispondere
a questa domanda converrà dare uno sguardo ai suoi insegnamenti.</span></span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Da buon cinico quale era,
Diogene non si interessava affatto alla scienza; la musica, la
geometria e l’astronomia le reputava inessenziali. <span style="background: transparent;">A
chi parlava di fenomeni celesti domandava: </span><i><span style="background: transparent;">«Da
quanti giorni sei venuto giù dal cielo?»</span></i><span style="background: transparent;">.</span></span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il sapere a cui egli
ambiva non era mediato da concetti; si trattava di un sapere
concreto, comportamentale, incentrato sull’esempio e l’azione.</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Rigettava ogni forma di matrimonio, proponendo che uomini e donne adottassero una convivenza libera e consensuale. I figli si sarebbero dovuti allevare in comune.</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Predicava l’abolizione
della proprietà privata, ragionando così: <i>«Tutto è degli dei;
i sapienti sono amici degli dei; i beni degli amici sono comuni;
dunque tutto è dei sapienti».</i></span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Argomentava in favore
della tesi che la legge fosse una convenzione urbana; a suo avviso,
l’unica legge fondamentale a cui obbedire è quella che regge il
cosmo.
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Chiunque avesse scelto di
vivere in armonia con la natura, sarebbe vissuto felicemente; coloro
che avessero intrapreso, contro natura, il sentiero della
dissennatezza, sarebbero stati infelici.</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Diogene gridava spesso ai
quattro venti che gli dei hanno dato agli uomini una vita facile da
fare, ma che questa verità è stata celata alle masse.</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Così decise di farsi
carico del compito di riportare alla vista degli uomini quei semplici
mezzi che servivano per vivere bene, dimostrando che ciò che occorre
per esser felici è alla portata di tutti, a condizione che ci si
renda conto di quali siano le effettive esigenze dettate dalla
natura.
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Più si eliminano i
bisogni superflui e più si è liberi: era questo il suo
insegnamento. Ecco perché il saggio mira alla completa
autosufficienza rispetto ai falsi bisogni indotti dalla civiltà.</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma per mettere in pratica
fino in fondo l’ideale cinico bisognava spingersi fino al disprezzo
del piacere, giacché la dipendenza rispetto ad esso avrebbe
rappresentato un’altra forma di schiavitù per l’individuo. Alla
passione bisognava contrapporre la ragione, alla legge la natura,
alla fortuna il coraggio.</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Diogene sosteneva che gli
uomini virtuosi sono immagini degli dei e che la passione amorosa
sia l’occupazione dei disoccupati. Affermava anche che
l’educazione per i giovani è temperanza; per gli anziani è
consolazione; per i poveri è ricchezza; per i ricchi è compostezza.</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">E riteneva che
l’esercizio pratico, proprio della vita filosofica, sia di due
tipi: quello che riguarda l’anima e quello destinato al corpo. Se
ci si fosse dedicati ad essi con costanza, come si fa con
l’allenamento ginnico, si sarebbe riusciti a realizzare la virtù.
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Egli era convinto che nel
corso della vita nessun successo si sarebbe potuto ottenere senza uno
strenuo esercizio, e che con la giusta dose di dedizione si sarebbe
potuto superare qualunque ostacolo.
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Motivava le sue posizioni
fornendo degli esempi, osservando come, in qualunque ambito,
l’eccellenza venisse raggiunta soltanto in seguito ad una pratica
costante.</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma per quanto riguarda il
conseguimento della virtù, non si sarebbe dovuto trascurare né
l’allenamento fisico né quello spirituale, perché l’uno è
indispensabile per l’altro ed essi si completano a vicenda, giacché
la vigoria dell’animo e la robustezza del corpo possono svilupparsi
in modo ottimale soltanto congiuntamente.
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">L’atleta che ha
raggiunto la sua forma fisica grazie all’allenamento, potrebbe
conseguire dei grandi risultati anche dal punto di vista della sua
anima, se solo fosse disposto ad esercitarsi in tal senso.
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Purtroppo, osservava Diogene, gli uomini fanno a gara nello scavare sabbia e nel tirarsi
calci, ma nessuno compete per diventare una persona per bene.
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Gli eruditi
approfondiscono con minuzia i mali di Odisseo, ma poi ignorano il
proprio male; i musicisti accordano le corde della lira, ma lasciano
che i loro stati d’animo siano dissonanti; i matematici volgono lo
sguardo al Sole e alla Luna, ma non si curano delle faccende che
hanno tra i piedi; i retori sostengono d’industriarsi per le cose
giuste, senza però metterne in atto nessuna, tant’è che, mentre
denigrano gli avari, amano il denaro alla follia.
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Diogene condannava anche
l’incoerenza di chi, da un lato, loda le persone che agiscono in
modo disinteressato rispetto al denaro, ma, dall’altro, guarda con
gelosia i ricchi; ammirava invece quei servi integerrimi che, pur
assistendo alle ingorde abbuffate dei loro padroni, evitano di
sottrarre di nascosto le vivande.
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ad un uomo ricco, che si
faceva mettere le scarpe da un suo domestico, disse: <i>«Non sarai
beato finché costui non ti soffierà anche il naso; ma ciò accadrà
quando avrai perso l’uso delle mani!».</i></span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="background: transparent;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Egli
si prendeva gioco anche della nobiltà di stirpe e della fama,
sostenendo che si trattasse di ornamenti esteriori del vizio.</span></span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Quando Diogene osservava
l’opera di piloti di navi, medici o filosofi, diceva che l’uomo è l’animale più dotato di comprendonio; ma non appena
s’imbatteva in individui boriosi a causa della fama o della
ricchezza, e nelle persone che davano ascolto a interpreti di sogni e
indovini, sosteneva che non ci fosse animale più folle dell’uomo.</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">A proposito di coloro che
si lasciano impressionare dai sogni, osservava come essi non
s’impensierissero delle azioni che effettuavano da svegli, mentre
s’impicciassero delle fantasticherie fatte dormendo.</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Provava sdegno nel vedere
che si facessero sacrifici agli dei per invocare la salute, quando poi
si gozzovigliava a detrimento del proprio benessere, addirittura mentre si
compiva il rituale!</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ad un tale che si
sottoponeva ad aspersioni purificatorie, Diogene disse: <i>«O
infelice, non sai che con le aspersioni purificatorie, come non
potresti liberarti degli errori di grammatica che fai, così neppure
puoi sbarazzarti delle azioni aberranti che fai nella vita?».</i></span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Una volta, invece,
incontrò una donna che stava supplicando gli dei in una posizione
indecente. E così, volendo liberarla dalla superstizione, le si
accostò domandando: <i>«Perché non usi la cautela, o donna, se un
dio ti sta alle spalle, giacché tutti i luoghi sono pieni della sua
presenza, di evitare di mostrarti in una posizione indecente?».</i></span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Quando gli domandarono
quale fosse la belva con il peggior morso, rispose: <i>«Di quelle
“selvatiche”, il morso del sicofante; di quelle “addomesticate”,
il morso dell’adulatore».</i> Sosteneva anche che il discorso
fatto per ingraziarsi qualcuno è come una corda da impiccagione
spalmata di miele.</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per sostenere la follia
dell’organizzazione economica della civiltà ateniese, osservava
come le cose di gran valore venissero smerciate per nulla, e
viceversa; così, mentre una statua veniva venduta per tremila
dracme, un chenice di farina poteva essere acquistato con due monete
di rame [chissà che cosa avrebbe detto Diogene dell’arte
contemporanea!].</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Quando gli chiesero che
cosa fosse meschino nella vita, rispose: <i>«Un vecchio privo di
mezzi di sussistenza». </i></span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Quando gli domandarono
quale fosse la cosa più bella tra gli uomini, rispose: </span><i style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">«La
libertà di parola». </i><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">E</span><i style="font-family: georgia, "times new roman", serif;"> a</i><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> chi gli diceva: </span><i style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">«Molti
ti deridono»</i><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">, Diogene rispondeva: </span><i style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">«Io, invece, non mi
derido».</i></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Era questo il suo
pensiero, di cui egli dava diretta testimonianza con la propria
esistenza, affermando d’ispirarsi al semidio Eracle (Ercole), che
non anteponeva nulla alla libertà.</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Trascorse così gran parte
della sua vita, godendosi il Sole e scuotendo le coscienze assopite
dalla società. A coloro che gli dicevano: <i>«Sei vecchio ormai,
lascia stare!»</i>, rispondeva: <i>«Che dici? Se io stessi
gareggiando nella corsa lunga allo stadio, quasi all’arrivo dovrei
lasciar perdere e non piuttosto intensificare lo sforzo?».</i></span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Praticò la filosofia
senza risedere stabilmente in un luogo e non accolse intorno a sé né
discepoli, né gruppi di uditori permanenti. Diogene proponeva se
stesso come modello di vita, senza alcuna pretesa di costruire altre
forme d’organizzazione politica superiori a quella esistente.
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Egli piuttosto sognava
l’eliminazione di ogni forma di governo diversa dal governo della
ragione. Fosse nato oggi sarebbe stato senza alcun dubbio un
anarchico, o meglio un anarco-primitivista, giacché Diogene
intendeva realizzare integralmente l’ideale cinico del ritorno allo
stato di natura.</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nell’ultima parte della
sua vita, però, il fato tolse a Diogene la sua tanto amata libertà,
ed il vecchio Cinico venne, in parte, addomesticato.</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Un giorno, mentre navigava
verso Egina, venne catturato dai pirati e fu condotto a Creta, per
essere messo in vendita. I commentatori ci dicono che Diogene
sopportò la schiavitù con la grande nobiltà d’animo che gli era
propria.
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La storia della sua
vendita si svolse, più o meno, così: Diogene venne esposto al
mercato, insieme ad altri prigionieri, mentre un banditore tentava
d’invogliare i passanti all’acquisto di qualche schiavo a buon
prezzo.</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Siccome gli proibirono di
sedersi, credendo di fargli un torto, Diogene disse: <i>«Non fa
differenza, giacché pure i pesci si smerciano in qualunque posizione
giacciano».</i> Osservando ciò che stava accadendo, diceva anche di
meravigliarsi del fatto che quando si tratta di comperare una
pentola, o un piatto, si è soliti saggiarne il tintinnio, mentre
invece per l’acquisto di un uomo era sufficiente la sola vista.</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Dato che parlava tanto,
gli fu chiesto che cosa sapesse fare, ed egli rispose: <i>«Comandare
uomini»</i>. Poco dopo, visto che la faccenda andava per le lunghe,
Diogene prese l’iniziativa e diede un consiglio al suo venditore:
<i>«Banditore, grida e chiedi a questa gente se c’è qualcuno che
vuole comprarsi un padrone!».</i></span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma siccome la sua
direttiva non veniva rispettata, indicò un uomo che indossava un
abito ornato di color porpora, dicendo: <i>«Vendimi a costui, perché
quest’uomo ha bisogno di un padrone!». </i>
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si trattava di Xeniade di
Corinto, il quale, forse a causa dell’atipico atteggiamento di
Diogene, accettò il suo consiglio e decise di comprarlo.</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Non appena giunse nella
sua nuova dimora, Diogene mise subito le cose in chiaro col suo nuovo
padrone: <i>«Orsù, bada di fare ciò che ti ordino», </i><span style="font-style: normal;">gli
disse.</span></span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">E quando Xeniade gli citò
il verso “rimontano i fiumi alle sorgenti”, per fargli
comprendere che era lo schiavo che avrebbe dovuto obbedire e non di
certo il padrone che lo aveva appena acquistato, Diogene osservò:
<i>«Se tu avessi comprato un medico e fossi ammalato, non gli
ubbidiresti ma gli diresti “rimontano i fiumi alle sorgenti”?».</i></span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Sicché Xeniade dovette
obbedire a Diogene, nonostante ne fosse il padrone, così come ogni
uomo assennato, che non sapesse navigare e si trovasse in mare,
avrebbe dato ascolto ad un pilota di nave, anche se quest’ultimo
fosse stato uno schiavo.</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Xeniade accettò
nuovamente il consiglio di Diogene, lo fece tutore dei suoi figli e
gli diede l’incarico di amministrare la sua casa. Il Cinico
ricambiò la fiducia del suo padrone dando il meglio di sé, al punto
che Xeniade andava in giro dicendo: <i>«Un buon daimon è entrato in
casa mia».</i></span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">E Diogene fu davvero un
ottimo tutore, che allevò i figli di Xeniade ispirandosi ai principi
dei cinici, avendo cura di allenare sia la loro anima che il loro
corpo, proteggendoli però dagli eccessi della sua filosofia.</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per prima cosa, rapò a
zero i ragazzi e gli fece comprendere l’inutilità degli ornamenti.
Li educò ad andare in giro scalzi, senza tunica, in modo silenzioso
e a badare a se stessi, quando si recavano per le vie della città. I
ragazzi dovevano consumare cibi frugali e bere soltanto acqua,
servendosi da sé.</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Diogene insegnò loro a
cavalcare, tirare con l’arco, colpire con la fionda e lanciare il
giavellotto. E quando furono maturi a sufficienza per frequentare la
palestra, proibì all’istruttore di ginnastica di imporgli degli
allenamenti pesanti come quelli dei veri atleti.
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Oltre
a ciò, esercitava la memoria dei ragazzi, insegnando loro versi di
poeti, brani di prosatori e opere composte dello stesso Diogene.
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ben presto anche i ragazzi
si affezionarono al loro nuovo tutore, al punto da prendersene cura e
fare delle richieste ai propri genitori per conto suo.</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nel frattempo, alcuni
conoscenti di Diogene, venuti a sapere dell’accaduto, si offrirono
di pagare il riscatto per liberarlo; ma egli, con uno scatto
d’orgoglio, li chiamò “sempliciotti”, dicendo che i leoni non
sono schiavi di chi li nutre, bensì è chi li nutre ad essere
schiavo dei leoni.</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Diogene trascorse l’ultima
fase della sua vita presso Xeniade, fin quando, un giorno, morì.
Secondo il grammatico e biografo greco antico Demetrio, il Cinico,
ormai prossimo ai novant’anni, spirò a Corinto nel medesimo giorno
in cui Alessandro Magno morì a Babilonia.</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ci sono varie versioni a
proposito di come ciò avvenne: c’è chi dice che Diogene contrasse
il colera dopo aver mangiato un polpo crudo e chi invece che fu morso
ad un tendine da un cane con il quale stava condividendo del cibo.</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Altri ancora testimoniano,
più verosimilmente, di averlo ritrovato senza vita avvolto nella sua
mantellina presso una palestra situata nei sobborghi di Corinto,
deducendo dal suo aspetto, che si fosse suicidato trattenendo il
respiro.
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si dice che i suoi
conoscenti si contesero duramente il compito di seppellirlo,
ingaggiando una lite furibonda che sfociò in una vera e propria
rissa.
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Quando era ancora in vita
Diogene aveva dato diverse disposizioni su come trattare il suo corpo
privo di spirito e ciò non aiutò di certo i contendenti a prendere
una decisione.</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Secondo alcuni egli aveva
suggerito di lasciarlo insepolto, così che ogni belva potesse
disporre di una sua parte, oppure di gettare il suo cadavere nel
fiume Ilisso, così da poter diventare di qualche utilità ai suoi
fratelli animali.</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Secondo Xeniade, Diogene
aveva sostenuto di voler essere sepolto a faccia in giù <i>«perché
in poco tempo il culo diventa la faccia»</i>. Ma forse questa era
soltanto una delle sue solite battute volte a sottolineare come ormai
i macedoni fossero diventati dei dominatori, trasformandosi da
nazione oscura a potenza egemone.</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Alla fine fu stabilito che
Diogene doveva essere sepolto presso la porta della città che
conduce verso l’istmo di Corinto. Sulla sua tomba fu realizzata una
colonna adornata con una scultura di un cane scolpito nel marmo.
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Successivamente i suoi
concittadini vollero onorare il grande Diogene realizzando delle
immagini in bronzo sulle quali vi era scritto:</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<i><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">«Anche il bronzo
invecchia col tempo, ma la tua gloria, o Diogene, non la demolirà
l’eternità. Perché tu solo insegnasti ai mortali la lezione di
un’esistenza bastante a se stessa e mostrasti il percorso della più
semplice vita».</span></i></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Qualche decennio più
tardi il poeta e filosofo Cercida di Megalopoli gli dedicò dei versi
che recitano così:</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<i><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">«Non è più, chi era
innanzi cittadino di Sinope, celebre per il bastone che portava, per
il doppio mantello e il vivere all’aria aperta. S’imbarcò
premendo il labbro contro i denti e mordendo il respiro. Era Diogene,
un vero figlio di Zeus, un cane celeste».</span></i></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><i>Mirco Mariucci</i></span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Fonti</span></b></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
</div>
<ul>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il pensiero occidentale,
di Giovanni Reale e Dario Antiseri.</span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Storia della filosofia, di
Luciano De Crescenzo.</span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Storia della filosofia, di
Nicola Abbagnano.</span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Storia della filosofia
antica, di Giuseppe Cambiano.</span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Storia della filosofia
occidentale, di Bertrand Russell.</span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Storia del pensiero
scientifico e filosofico, di Ludovico Geymonat.</span></li>
</ul>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Scuola cinica</span></b></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
</div>
<ul>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Cinismo">Cinismo, Wikipedia.</a> </span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><a href="http://www.treccani.it/enciclopedia/cinici/">Cinici, Treccani,Enciclopedia online.</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><a href="http://www.treccani.it/enciclopedia/cinici_%28Dizionario-di-filosofia%29/">Cinici, Treccani,Dizionario di Filosofia.</a></span></li>
</ul>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Antistene di Atene</span></b></div>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
</div>
<ul>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Antistene">Antistene, Wikipedia.</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><a href="http://www.treccani.it/enciclopedia/antistene_%28Enciclopedia-Italiana%29/">Antistene, Treccani,Enciclopedia Italiana (1929), di Giuseppe Zuccante.</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><a href="http://www.treccani.it/enciclopedia/antistene-di-atene_%28Dizionario-di-filosofia%29/">Antistene di Atene,Treccani, Dizionario di filosofia (2009).</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><a href="http://www.filosofico.net/antistene.htm">Antistene, Filosofico.net.</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Antistene, Vite dei
Filosofi, di Diogene Laerzio. </span><a href="http://www.epitteto.com/Diogene%20Laerzio%20Libro%20VI.html" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">fonte 1)</a> <a href="http://www.epitteto.com/files/OMAGGIO%20AI%20CINICI%20-%20DIOGENE%20LAERZIO%20LIBRO%20VI.pdf" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">fonte 2)</a></li>
</ul>
<div lang="" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Diogene di Sinope</span></b></div>
<div lang="" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
</div>
<ul>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Diogene_di_Sinope">Diogenedi Sinope, Wikipedia.</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><a href="http://www.treccani.it/enciclopedia/diogene-di-sinope/">Diogenedi Sinope, Treccani, Enciclopedia on line.</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><a href="http://www.treccani.it/enciclopedia/diogene-di-sinope_%28Enciclopedia-Italiana%29/">Diogenedi Sinope, Treccani, Enciclopedia Italiana (1931), di Guido Calogero.</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Diogene, Vite dei
Filosofi, di Diogene Laerzio. </span><a href="http://www.epitteto.com/Diogene%20Laerzio%20Libro%20VI.html" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">fonte 1)</a> <a href="http://www.epitteto.com/files/OMAGGIO%20AI%20CINICI%20-%20DIOGENE%20LAERZIO%20LIBRO%20VI.pdf" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">fonte 2)</a></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><a href="http://www.filosofico.net/diogene.html">Diogenedi Sinope, Filosofico.net.</a></span></li>
</ul>
Mirco Mariuccihttp://www.blogger.com/profile/14091144245562917192noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3559113173366531735.post-79339414968806331132019-11-13T17:24:00.003+01:002020-08-31T10:29:54.178+02:00I paradossi della scuola megarica: Euclide, Eubulide, Diodoro Crono e Stilpone.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjO_S8bf7AEloSBVP1FTlkqJLXEH9b5FzfQ7BMs-f57K5Nx15z3VRyO_g0pEGohLVpN3BYpq-BbfJ-_ofy8MDhgV32Ww14nmrnpeL5cOkWaVtNUrlyCzzlSJGTuGq-UpJvTJa5H42ihMjE/s1600/Immagine.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="425" data-original-width="637" height="265" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjO_S8bf7AEloSBVP1FTlkqJLXEH9b5FzfQ7BMs-f57K5Nx15z3VRyO_g0pEGohLVpN3BYpq-BbfJ-_ofy8MDhgV32Ww14nmrnpeL5cOkWaVtNUrlyCzzlSJGTuGq-UpJvTJa5H42ihMjE/s400/Immagine.png" width="400" /></a></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>Introduzione</b></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">L’Antica Grecia diede i natali a tre personaggi omonimi, la cui importanza ha fatto sì che il loro nome, ovvero Euclide (in greco antico Εὐκλείδης, Eukléidēs), giungesse fino ai giorni nostri rispettivamente custodito nei libri di storia, matematica e filosofia.</span><br />
<a name='more'></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il primo di questa curiosa terna fu un arconte ateniese che visse verso la fine del V secolo a.C. e salì al potere dal 403 al 402 a.C.. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Durante il suo arcontato, Euclide contribuì alla restaurazione della pace e della democrazia, avviando la ricostruzione di Atene, che era stata danneggiata a causa di una guerra civile. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Di lui si dice che fosse incorruttibile e di tutt’altra pasta rispetto a quella dei Trenta Tiranni che lo precedettero. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Egli è principalmente ricordato per aver decretato l’adozione, per gli ateniesi, della variante ionica dell’alfabeto greco che, nei decenni successivi, si diffuse ampiamente tra le popolazioni della Grecia antica.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il secondo Euclide, facente parte della suddetta terna di omonimi, è il più noto: si tratta del grande matematico, da molti reputato come il più importante della storia antica, che operò in Alessandria tra il 320 e il 270 a. C..</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il suo merito principale consiste nell’aver ampliato ed organizzato in modo sistematico la conoscenza matematica dell’epoca, adottando una rigorosa impostazione basata su assiomi, proposizioni e dimostrazioni.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La sua magnum opus, gli Elementi (in greco antico Στοιχεῖα, Stoichêia), è formata da tredici volumi: i primi sei riguardano la geometria piana, i successivi quattro i rapporti tra grandezze ed i restanti la geometria solida.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il poderoso impatto di quest’opera sulla cultura occidentale è testimoniato dall’elevato numero di sue edizioni, superato in quantità soltanto dalla Bibbia.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Proclo racconta che, un giorno, Tolomeo chiese ad Euclide se non ci fosse una via più breve degli Elementi per apprendere la geometria; ma egli gli rispose che la geometria non ammette vie fatte apposta per i re!</span></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgm58H5kc9zqrcxdcen0ojXfpiSQ7Dry8dHkTMtg027JTTxMCYE-mjbyrhe33_NWgWBSZJ2f1Gs7bBOSXoSDw3Lor2d8t7uL_RtY4j3pKnG2B4hkXMhckOkWL7MF3IOYqZZ7kqLgNKW9FE/s1600/1_Euclide_Megara.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="500" data-original-width="800" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgm58H5kc9zqrcxdcen0ojXfpiSQ7Dry8dHkTMtg027JTTxMCYE-mjbyrhe33_NWgWBSZJ2f1Gs7bBOSXoSDw3Lor2d8t7uL_RtY4j3pKnG2B4hkXMhckOkWL7MF3IOYqZZ7kqLgNKW9FE/s320/1_Euclide_Megara.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Euclide di Megara</td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: justify;">
<b style="font-family: georgia, "times new roman", serif; text-align: start;">Euclide di Megara</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il terzo dei tre omonimi, di cui ci occuperemo in modo più approfondito, è Euclide di Megara (435 a.C. circa - 365 a.C. circa).</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Le notizie relative alla sua vita sono scarse e le sue opere sono andate perdute. Non di rado, editori e traduttori medioevali lo confusero con il celebre matematico a cui abbiamo or ora accennato.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Egli era un vero filosofo di stampo socratico, il cui pensiero risentiva anche della corrente eleatica, della quale Parmenide fu il maggiore esponente.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">È noto che Euclide fosse sia allievo di Zenone, a sua volta discepolo di Parmenide, che di Socrate. Ciò spiega i tratti fondamentali di quella che, in seguito, sarebbe diventata la sua corrente filosofica.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Fintanto che Socrate era in vita, Euclide seguì le sue lezioni recandosi di persona ad Atene, correndo dei grandi pericoli.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In quel periodo, infatti, a causa di un decreto, gli ateniesi non esitavano a catturare e condannare a morte i megaresi che s’introducevano nella loro città; ma Euclide continuò lo stesso a recarsi ad Atene con regolarità, valcando il confine, di notte, travestendosi da donna!</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Dopo che Socrate fu condannato a morte nel 399 a.C., il filosofo di Megara si ristabilì nella sua città natale, cercando di dar seguito agli insegnamenti dei suoi maestri.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">È in questo periodo che Euclide sviluppò la propria corrente filosofica, fondando la scuola megarica.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In estrema sintesi, si può dire che il tratto caratteristico della sua filosofia risieda nell’aver realizzato una sorta di sincretismo sinergico tra l’etica socratica e l’ontologia eleatica. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Socrate riteneva che esistesse soltanto un bene, la conoscenza, e soltanto un male, l’ignoranza. E che il bene esercitasse una forza attrattiva irrefrenabile nei confronti dell’essere umano.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Pertanto chi compie il male non lo fa perché è cattivo, ma a causa della sua ignoranza rispetto a cosa sia il bene.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Parmenide, utilizzando esclusivamente la ragione, riteneva di aver colto la vera natura dell’essere. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">A suo avviso, i mutamenti e la molteplicità del mondo fisico sarebbero pure illusioni dei sensi, in quanto, in verità, esisterebbe un’unica realtà: immutabile, immobile, eterna, ingenerata, immortale, finita (nel senso di compiuta) ed omogenea.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Euclide, dal canto suo, non si limitò a sostenere socraticamente che il bene fosse uno solo, sebbene gli esseri umani lo chiamassero con molti nomi differenti (a volte saggezza, altre volte dio, altre volte ancora intelletto... e così via), ma lo caratterizzò attribuendogli le qualità dell’essere parmenideo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In questo modo egli affermò il valore ontologico, e non soltanto puramente morale, del bene socratico.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si può quindi sostenere che, per Euclide, il Bene è l’Essere: è questa l’identità fondamentale della scuola megarica. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Degli eleati Euclide adottò anche il metodo, ispirandosi, in particolar modo, a Zenone di Elea: egli era un razionalista che prestava fede alla ragione e, al celebre dialogo socratico, preferiva una dialettica con tratti eristici, volta alla confutazione delle posizioni degli avversari e alla persuasione degli interlocutori. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">A tal fine Euclide ricorreva alla reductio ad absurdum (locuzione latina traducibile come riduzione all’assurdo), una tecnica argomentativa che non attacca le premesse, bensì le conclusioni, assumendo temporaneamente come vera la tesi da confutare, al fine di derivare, con dei passaggi logico-razionali, una contraddizione. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se ciò accade, e le inferenze sono valide, non si può far altro che concludere che la tesi assunta come vera per assurdo, in realtà, sia falsa, giacché la logica c’insegna che, mediante un’argomentazione corretta, il vero non può implicare il falso.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Di conseguenza, se il Bene è uno, e coincide con l’Essere, che è la vera realtà, Euclide non poteva far altro che negare la realtà delle cose contrarie al bene, sostenendo che esse “non sono”. E siccome Socrate insegnava anche che la conoscenza del bene è la virtù, come corollario, il filosofo di Megara ammetteva che anche la virtù fosse unica e quindi le varie virtù elencate dai filosofi non erano altro che nomi diversi utilizzati per indicare la stessa “cosa”. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Per quanto riguarda la tecnica argomentativa, invece, è noto anche che Euclide rifiutasse il procedimento comparativo, sostenendo che esso si avvale di simili o di dissimili; ma se si tratta di simili, allora è meglio guardare direttamente alle cose stesse, e non a quelle cui esse sono simili, mentre se si tratta di dissimili, l’accostamento è già di per sé superfluo. Dunque, in ogni caso, la comparazione andava evitata.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Con questo impianto filosofico e metodologico la scuola megarica crebbe e si espanse, fino a riuscire a diffondere la propria concezione all’interno dell’Accademia di Platone, costringendo quest’ultimo a muovere una difesa risoluta nei confronti della molteplicità e del non essere.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">È ragionevole pensare che per Euclide la dialettica svolgesse una funzione di purificazione nel terreno dell’etica, in quanto grazie ad essa si sarebbero potute individuare le opinioni false a priori, confutandole, evitando così l’infelicità che sarebbe conseguita dal ritenere erroneamente vero il falso.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ben presto, però, i megarici divennero noti per l’atteggiamento polemico e le tipiche sottigliezze dialettiche dovute al loro approccio eristico, fin quando furono addirittura chiamati “eristi” e “dialettici” in senso dispregiativo. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si consideri che Timone di Fliunte arrivò ad accusare Euclide di aver ispirato ai megaresi un frenetico amore per la controversia.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Come avremo modo di comprendere, la scuola di Megara diede anche un importante contributo allo sviluppo della logica. Ciò fu dovuto, in particolar modo, ai successori di Euclide, tra i quali ricordiamo: Eubulide, Diodoro Crono e Stilpone.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>Eubulide di Mileto</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Eubulide di Mileto fu un filosofo greco antico, amante della logica, che operò nella metà del IV secolo avanti Cristo. In giovane età, fu discepolo di Euclide di Megara e, da grande, divenne il direttore della scuola fondata da quest'ultimo. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Così come accadde con Zenone e Parmenide, anche Eubulide venne in soccorso al proprio maestro inventando una serie di argomenti a sostegno della filosofia megarica.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nel far questo, egli evidenziò una serie di insidie relative all’uso del linguaggio che, all’epoca, non erano state indagate ed ancor meno comprese.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Eubulide passò alla Storia per sette sottili paradossi, di cui lo storico Diogene Laerzio gli attribuisce la paternità, anche se quelle argomentazioni potrebbero essere state una sorta di armamentario comune utilizzato da tutti i membri della scuola megarica.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">I sette paradossi di Eubulide sono i seguenti:</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">1) Paradosso del mentitore</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se un uomo afferma: <i>«io sto mentendo!»</i>, ciò che egli dice è vero, o è falso?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">2) Paradosso dell’uomo mascherato</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Eubulide: <i>«Conosci l'uomo incappucciato che si sta avvicinando?». </i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Interlocutore: <i>«No, non lo conosco». </i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Eubulide: <i>«Se gli togliamo il cappuccio, lo conosci?». </i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Interlocutore: <i>«Sì, lo conosco!». </i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Eubulide: <i>«Dunque tu conosci, e non conosci, la stessa persona».</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">3) Paradosso di Elettra </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Elettra non sa che l'uomo che le si sta avvicinando è suo fratello Oreste. Ma Elettra conosce suo fratello. Quindi Elettra conosce l'uomo che le si sta avvicinando?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">4) Paradosso del trascurato</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Alfa non conosce l’uomo che si sta avvicinando e lo tratta come un estraneo. Eppure quell’uomo è suo padre. Dunque Alfa non conosce suo padre e si comporta con lui come farebbe con un estraneo?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">5) Paradosso del sorite (dal greco antico σωρίτης, sōritēs aggettivo di σωρός, sōros, che significa mucchio)</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">un chicco di grano non fa di certo un mucchio; due chicchi di grano, neanche... se si continua ad aggiungere un chicco alla volta, quand'è, allora, che comincia ad esserci un mucchio?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">6) Paradosso del calvo</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Un uomo con molti capelli non è certamente stempiato. Se a quest'uomo cade un capello, egli non diventa di certo stempiato. Tuttavia se, uno dopo l'altro, i capelli continuassero a cadere, l'uomo diventerebbe calvo. Ma quindi quand'è che un uomo può essere definito stempiato? La differenza tra stempiato e non-stempiato è determinata dall’assenza, o dalla presenza, di un solo capello in meno o in più?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">7) Paradosso del cornuto</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Suppongo che tu affermi, o neghi, di avere, o non avere, tutto ciò che non hai perduto; ebbene, qualunque cosa si risponda, sarebbe una rovina! </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Infatti, se si nega di avere ciò che non si è perso, si conclude che non si hanno gli occhi, che non si sono persi; se invece si risponde di avere ciò che non si è perso, si conclude che si hanno le corna, che non si sono perse!</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Osserviamo, brevemente, che le argomentazioni appena illustrate sono tutt’altro che semplici giochi linguistici o virtuosismi fini a se stessi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ad esempio, il paradosso del mentitore mette in evidenza le difficoltà legate agli enunciati autoreferenziali che esprimono qualcosa sul proprio grado di verità.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Infatti, non appena si assume che la proposizione <i>«io sto mentendo!»</i> sia vera, allora si deve concludere che essa in realtà è falsa, mentre assumendo che la medesima proposizione sia falsa, si deve concludere che essa in realtà è vera. Ma così facendo ci si imprigiona in un rovinoso ciclo infinito, dal quale è impossibile liberarsi!</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il paradosso dell’uomo mascherato esibisce la possibilità che il medesimo termine assuma significati diversi, anche in uno stesso contesto.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il punto debole di quell’argomentazione risiede nell’ambiguità ottenuta giocando con i termini “uomo” e “conosci”, rafforzata dal porre sullo stesso piano conclusioni ottenute in istanti temporali e con contenuti informativi differenti.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Non vi è alcuna contraddizione nel fatto che un individuo ammetta di conoscere un uomo, perché ad esempio ci si sta riferendo ad un suo familiare, ma al tempo stesso asserisca di non (ri)conoscere un uomo, che gli si trova davanti, a causa del suo travestimento.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il paradosso del sorite sfrutta l'ambiguità propria di certi termini usati con vaghezza e senza alcuna cautela nel linguaggio comune. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In particolare, la difficoltà dell’argomento è generata dal voler equiparare concetti intrinsecamente dissimili, uno di tipo qualitativo (il mucchio), l’altro di tipo quantitativo (il numero dei granelli).</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Questo genere di paradossi non può essere risolto entro una logica aristotelica bivalente, che ammette soltanto il vero e il falso, ma richiede una generalizzazione che contempli diverse gradazioni di verità, così da riuscire a formalizzare rigorosamente dei ragionamenti approssimati.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Infine, il paradosso del cornuto fa perno sull'ambiguità argomentativa dovuta all’omissione di una o più premesse. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Un uomo possiede ciò che non ha perso, a patto che prima di perderlo quel qualcosa fosse già suo, ma Eubulide evita astutamente di specificarlo...</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In verità, non basterebbe un intero volume per addentrarsi nella profondità di questi paradossi, esplicitandone le conseguenze.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Basti sapere che nel corso dei secoli il paradosso del mentitore venne ripreso e affrontato da molti grandi pensatori, e la sua importanza è tale che i logici contemporanei ancora ne dibattono.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il lettore più accorto avrà certamente notato che i paradossi dell’uomo mascherato, di Elettra e del trascurato, ricorrono al medesimo “trucco” argomentativo; la stessa cosa può dirsi per i paradossi del sorite e del calvo, che condividono la medesima “natura”.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Come abbiamo mostrato, anche il paradosso del cornuto può essere risolto con un po’ di ragionamento, individuando la fallacia ad esso sottesa, vale a dire l’apposita omissione di alcune premesse.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma il paradosso del mentitore è fatto di un’altra pasta rispetto agli altri argomenti: a rigor di termini, si tratta di una vera e propria antinomia, ottenuta mediante un’astuta proposizione autonegante che dà origine ad una contraddizione logica.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Con questo paradosso Eubulide esibisce un esempio di proposizione ben formulata che non può essere né vera, né falsa, mostrando così l’esistenza di enunciati indecidibili all’interno della logica aristotelica classica.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Questa scoperta non è affatto scontata. All’epoca si riteneva che si potesse stabilire la verità, o la falsità, di ogni frase ben formata, ma così non è. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Crisippo tentò di risolvere la questione sostenendo che questo genere di frasi fossero completamente prive di significato; Aristotele gli fece coro, affermando che esse erano da cassare, in quanto le frasi contraddittorie evidentemente non appartengono alla classe delle proposizioni ben formate. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">I logici medioevali le catalogarono tra gli insolubilia, ovvero tra i problemi insolubili, fin quando alcuni pensatori cominciarono a suggerire che le antinomie si originassero confondendo l’uso di un enunciato con la sua menzione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Guglielmo di Ockham, insoddisfatto della cassatio aristotelica, che non forniva alcuna soluzione concreta alle antinomie, introdusse la distinzione tra linguaggio e metalinguaggio, ovvero tra il linguaggio utilizzato ed il linguaggio impiegato per riferirsi al linguaggio utilizzato [chiedo scusa per il gioco di parole!]. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Egli comprese che i paradossi autoreferenziali, come quello del mentitore, mescolano il linguaggio con il metalinguaggio, dando così origine alle suddette problematiche.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La proposizione <i>«io sto mentendo!»</i> si pone, al tempo stesso, sia al livello del linguaggio, in quanto è per l’appunto espressa tramite un certo linguaggio, che al livello del metalinguaggio, perché sta utilizzando quel linguaggio per dire qualcosa su se stessa. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nel tentativo di districare l’antinomia del mentitore, il filosofo Buridano anticipò il concetto di logica temporale, secondo la quale bisognerebbe considerare la verità, o la falsità, di un’affermazione non in senso assoluto, ma relativamente ad un certo momento. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se è innegabile che vi sia una contraddizione nell’affermare e nel negare una certa cosa nello stesso tempo, è altrettanto vero che sia del tutto legittimo che una frase possa essere sia vera che falsa, ma in tempi diversi. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Altri tentativi di soluzione dell’antinomia del mentitore furono effettuati introducendo una logica a più valori di verità, in cui le frasi possono essere, ad esempio, vere, false o indefinite. In tal caso, l’affermazione <i>«io sto mentendo!»</i> non causa alcun paradosso, in quanto il suo grado di verità risulta indefinito. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Peccato però che nessuna delle “soluzioni” precedenti risolva definitivamente il problema delle antinomie: esse, infatti, con alcuni accorgimenti, possono essere riformulate, ottenendo le medesime problematiche che ci si era prefissati di eliminare!</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Sebbene la distinzione tra uso e menzione sia legittima, e oggigiorno venga comunemente accettata, il logico Quine riuscì a riformulare il paradosso del mentitore in modo tale da non generare alcuna ambiguità.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La distinzione tra linguaggio e metalinguaggio, pur chiarificandone il funzionamento, di per sé, non elimina di certo il problema delle antinomie. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Osserviamo che adottando la soluzione proposta da Buridano si potrebbe riformulare il paradosso del mentitore al seguente modo:</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Socrate: <i>«Platone dirà il falso quando pronuncerà la frase seguente». </i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Platone: <i>«Socrate disse il vero quando pronunciò la frase precedente».</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se invece si adottasse la logica a più valori sopra illustrata, il paradosso del mentitore si ripresenterebbe non appena si considerasse la frase: <i>«io non sono vera»</i> [per brevità, lascio la dimostrazione di queste ultime asserzioni ai lettori di buona volontà!].</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Negli anni trenta del Novecento il logico Kurt Gödel fece un po’ di chiarezza, mostrando che le proposizioni autoreferenziali, come quella del mentitore, possono essere formulate in modo sensato e senza alcuna ambiguità tra uso e menzione. Aristotele quindi era in errore.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per farlo, adottò uno stratagemma che prevede di specificare la menzione utilizzando le virgolette “ ” e di indicare l’uso con la loro assenza.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Più precisamente, adottando questa convenzione, per ogni proprietà P esprimibile nel linguaggio, la frase:</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">“ha la proprietà P se preceduta dalla sua menzione” </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">ha la proprietà P se preceduta dalla sua menzione</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">afferma rigorosamente e senza ambiguità: <i>«io ho la proprietà P».</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In particolare, se P esprimesse la proprietà di essere falsa, allora la frase precedente affermerebbe <i>«io sono falsa». </i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si consideri un sistema formale matematico basato sulla logica; se tale proprietà, ovvero “essere falso”, fosse esprimibile in quel linguaggio, si otterrebbe una contraddizione analoga a quella del mentitore. Pertanto quel sistema formale sarebbe contraddittorio.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se invece la proprietà P “essere falso” non fosse esprimibile, si dovrebbe concludere che quel sistema formale non consente di definire la falsità al suo interno, e quindi, siccome il vero è la negazione del falso, non permette neanche di definire la verità entro il sistema.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Pertanto, si può sostenere che in un sistema formale sufficientemente espressivo che risulti consistente (ovvero non contraddittorio) la verità non è definibile!</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Con lo stesso “trucco”, ma considerando come linguaggio un sistema formale in cui sia possibile definire la dimostrabilità, si potrebbe comporre una frase che afferma: <i>«io non sono dimostrabile». </i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se quel sistema avesse anche la proprietà di dimostrare soltanto affermazioni vere (correttezza), allora non potrebbe dimostrare quella frase, altrimenti si otterrebbe una contraddizione! </span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò significa che nel campo della matematica, sotto certe ipotesi ed entro certi sistemi, esistono verità indimostrabili!</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si ottiene così una delle possibili formulazioni del celebre teorema di Gödel, secondo cui un sistema formale sufficientemente espressivo e corretto è necessariamente incompleto.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In altri termini, ciò significa che esistono dei sistemi formali, con la caratteristica di dimostrare soltanto affermazioni vere ed in cui la dimostrabilità è definibile, entro i quali è impossibile dimostrare tutte le verità.</span></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEinYBvnOiktzo5_2vds48MCFwtCZCzyA0bj3lPS-JLbXJ0k2QH_JV_aGtwYUpTG2WW7Wr7pBOQTlHstV254gimLPR4lWX89xHEiB8mE2asPWnNE4GB8ny8RWM8jB3wrPGqiHRupDFYA11s/s1600/3_Diodoro_Crono.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="500" data-original-width="800" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEinYBvnOiktzo5_2vds48MCFwtCZCzyA0bj3lPS-JLbXJ0k2QH_JV_aGtwYUpTG2WW7Wr7pBOQTlHstV254gimLPR4lWX89xHEiB8mE2asPWnNE4GB8ny8RWM8jB3wrPGqiHRupDFYA11s/s320/3_Diodoro_Crono.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Diodoro Crono</td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>Diodoro Crono</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Mentre i temibili paradossi di Eubulide echeggiavano nell’antica Grecia, la polemica megarica proseguiva per opera dei suoi discepoli.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Tra di essi Diodoro Crono (fine IV - inizi V secolo a.C.) si contraddistinse per le grandi doti dialettiche impiegate nelle argomentazioni mosse contro il movimento, il divenire e la possibilità.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Bisogna dire che nella critica al movimento non fu particolarmente originale: sostanzialmente egli riprese gli argomenti di Zenone di Elea, al fine di conferire verità alla realtà nella sua immediata determinazione temporale e spaziale. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ogni posizione che si allontanava da questa visione doveva apparire contraddittoria e veniva rigettata, anche con espedienti retorici.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">A suo avviso, si doveva ammettere che se qualcosa si muove, ciò avviene o verso il luogo in cui già è, o verso un luogo in cui non è; ma se qualcosa si muove nel luogo in cui già è, allora è immobile, mentre se lo fa in un luogo in cui non è, non è in moto, perché noi possiamo soltanto dire di vedere che quel qualcosa si trova immobile in un luogo diverso dal precedente. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Diodoro si spinse fino al punto di rimettere in discussione i concetti aristotelici di potenza e atto, sostenendo che solo quando una cosa è in atto può essere, mentre quando non è in atto, non può neppure essere. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ad esempio, chi non sta costruendo non può costruire, ma egli è un costruttore solo quando sta costruendo, perché chi non costruisce non ha potenza di costruire. In altri termini, secondo Diodoro non può esservi potenza quando non c’è atto. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Lo stesso Aristotele osservò che se questo principio fosse vero sopprimerebbe il movimento ed il divenire, perché, ad esempio, chi avesse la sfortuna di trovarsi seduto rimarrebbe in quella posizione per l’eternità, dato che nessuno riuscirebbe ad alzarsi senza avere la capacità di farlo in potenza!</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma l’argomentazione più celebre e importante sviluppata da Diodoro Crono è quella passata alla storia con il nome di argomento vittorioso (o anche come argomento dominante o dominatore) con cui egli intendeva provare che si può dire che “è possibile” soltanto di ciò che è, o sarà; quindi, a suo avviso, necessità e possibilità sarebbero inscindibili.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La formulazione originaria di questo argomento non ci è pervenuta, ma essa suonava, grosso modo, così:</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">io sostengo che ogni proposizione vera riguardante il passato è necessaria, ovvero ciò che è avvenuto nel passato non poteva essere diverso da ciò che è stato. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Questo significa che tutto ciò che non si è realizzato in passato, era impossibile che si realizzasse. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">E siccome l’impossibile non può derivare dal possibile, giacché nell’irrealtà è implicita l’impossibilità, allora ciò che non è stato (che ora sappiamo essere impossibile) non poteva essere possibile neanche in passato.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Questo significa che tutto ciò che non è stato, è sempre stato impossibile. Dunque possiamo sostenere che tutto ciò che è possibile si realizza, senza che rimangano possibilità irrealizzate.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Di conseguenza siamo autorizzati a concludere che tutto ciò che è, è necessario, ovvero non può essere diverso da ciò che è.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In altri termini, tutto ciò che accade deve necessariamente accadere, tanto per i fatti passati quanto per i futuri.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La discussione della correttezza dell’argomento vittorioso è tutt’altro che banale e ci condurrebbe troppo lontano; pertanto non verrà affrontata all’interno di questo scritto.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Diremo soltanto che il ragionamento di Diodoro conduce in modo naturale ad uno stretto determinismo che, a sua volta, apre le porte ad un’altra questione altrettanto spinosa: se il futuro sia, o meno, predeterminato. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Aristotele rispose in modo negativo, sostenendo l’impossibilità di anticipare il valore di verità di un evento futuro, in quanto esso non è mai assolutamente necessario. Di conseguenza, bisognava rifiutare ogni determinismo. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;"><div><span style="font-family: georgia, times new roman, serif;">La previsione di un fatto sottende una verità, o una falsità, in relazione al futuro, ma non per questo quel fatto può dirsi vero, o falso. </span></div><div><span style="font-family: georgia, times new roman, serif;"><br /></span></div><div><span style="font-family: georgia, times new roman, serif;">Le verità, o le falsità, che appaiono guardando al futuro, sono sì necessarie, ma lo sono a posteriori, cioè lo diventano soltanto dopo che i fatti sono accaduti. </span></div></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">È errato sostenere che tutti gli eventi siano in atto, in quanto alcuni di essi sono semplicemente possibili. E in relazione a ciò che è possibile si può dire che esso potrà essere vero o falso in futuro, ma non attualmente.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Altri pensatori evidenziarono come il rigido determinismo megarico fosse estremo e paradossale, suggerendo la fallacia del ragionamento di Diodoro avvalendosi dell’ironia.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Scherzando sull’argomento vittorioso, Cicerone scrisse a Varrone: </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><i>«Sappi che se mi fai una visita, questa visita è una necessità, giacché se non lo fosse rientrerebbe tra le cose impossibili».</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">È interessante osservare come la concezione eleatica si rifletta nell’argomento vittorioso: l’equazione della realtà con la possibilità, infatti, era implicitamente contenuta nell’intuizione parmenidea secondo cui essere e dover essere, realtà e necessità sono essenzialmente identificati.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Secondo i membri della corrente eleatica non può esistere nulla che sia al di là dell’essere e di conseguenza quest’ultimo deve assumere il tratto dell’assoluta necessità. </span></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEisN5C2fANYYSBTQG-tI9JTauRTQofZzowmST2K6a1a52O5intxsI0549P6T9_pPhhRIeNTiCD7ESFfvpeQGybAWagqHLI8mBFfw_wP6iYznbaRYbB3dpnx6AgweHzcIZgKysQLGEOcNbw/s1600/4_Stilpone.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="500" data-original-width="800" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEisN5C2fANYYSBTQG-tI9JTauRTQofZzowmST2K6a1a52O5intxsI0549P6T9_pPhhRIeNTiCD7ESFfvpeQGybAWagqHLI8mBFfw_wP6iYznbaRYbB3dpnx6AgweHzcIZgKysQLGEOcNbw/s320/4_Stilpone.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Stilpone di Megara</td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>Stilpone di Megara</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Prima di dissolversi, a causa del diffondersi di nuove correnti filosofiche, la scuola di Megara raggiunse la sua acme sotto la guida di Stilpone (Megara, 360 a.C. circa – 280 a.C. circa).</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Essendo stato sia allievo di Euclide di Megara che di Diogene il Cinico, Stilpone manifestava due anime: la prima di natura eleatico-megarica, per quanto riguarda la logica e l’ontologia, la seconda di natura cinica, in relazione all’etica. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il suo acume nell’argomentazione era tale che attrasse numerosi filosofi, sottraendoli alle altre scuole di pensiero. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Tra i suoi discepoli più celebri si annoverano Zenone di Cizio, l’iniziatore dello stoicismo, e Timone di Fliunte, un fedele seguace di Pirrone che, a sua volta, fu il padre dello scetticismo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Diogene Laerzio sostiene che Stilpone scrisse nove dialoghi così intitolati: Aristotele, Tolemeo, Aristippo, Callia, Mosco, Cherecrate, Epigene, Anassimene e Alla propria figlia, ma di essi, ad oggi, non vi è traccia. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Da un punto di vista delle concezioni filosofiche, egli è noto per aver negato la dottrina platonica delle idee: se è vero che le idee designano l’universale, allora in esse non è rappresentano alcun essere particolare. Ciò significa che le idee designano il nulla.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Stilpone sosteneva che chi dice <i>«uomo»</i> non si sta riferendo a nessuno, perché l’intelligibile non indica né questo singolo essere, né quest’altro individuo. Perché con quel termine si dovrebbe intendere l’uno anziché l’altro? </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">E ancora, la verdura intelligibile non è questa che viene indicata ora, perché, a differenza di quest’ultima, la verdura intelligibile esisteva già una miriade di anni fa, ragion per cui quella intelligibile non può essere questa verdura qui presente fisicamente.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Con Stilpone la critica megarica alla molteplicità si estese anche al linguaggio, negando la possibilità della predicazione, fatta eccezione per il caso dell’identità. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In altri termini, egli riteneva che l’unico giudizio possibile sia quello identico, in cui si predica di un soggetto l’uguaglianza con se stesso, ad esempio si può dire che <i>«l’uomo è uomo»</i>, ma negava la validità di ogni altro giudizio affermativo in cui si attribuisce un predicato ad un soggetto, come quando, ad esempio, si dice che: <i>«il cavallo corre»</i>.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Infatti, argomentava, l’essere del cavallo e l’essere di chi corre sono diversi e quindi vengono definiti diversamente; dunque non si può identificarli. Se invece fossero identici, cioè se il correre fosse proprio del cavallo, come si potrebbe attribuire il medesimo predicato anche ad altri animali o all’uomo? </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">È quindi evidente che se si ammettesse una qualsiasi molteplicità, o come soggetti, o come predicati, si giungerebbe ad un assurdo, dimostrando la falsità del giudizio affermativo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ad esempio, se il buono e l'essere uomo, il correre e l'essere cavallo, fossero coppie identiche, come si potrebbe predicare il buono anche del cibo o della medicina, e il correre del leone o del cane? Ma se fossero diversi, non sarebbe corretto dire che l'uomo è buono e il cavallo corre...</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">È così che Stilpone combatteva l’idealismo platonico, perorando la causa della scuola megarica.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per quanto riguarda l’etica, egli sosteneva che il fine del saggio fosse il raggiungimento dell'apatia (in greco antico απάθεια, apátheia) e dell'autarchia, ovvero dell’impassibilità, dovuta all’assenza di passioni (in greco antico πάθος, pàthos), e dell’autosufficienza sociale. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il vero sapiente basta a se stesso e non ha bisogno di nulla, neppure dell'amicizia.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In merito a ciò, diogene Laerzio narra che quando Demetrio I, figlio di Antigono, conquistò Megara, ordinò che la casa di Stilpone venisse conservata e gli fossero restituiti tutti gli oggetti dei quali era stato rapinato. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma quando Demetrio volle ricevere dall’illustre filosofo un elenco scritto delle cose perdute, egli affermò che non gli mancava alcuna delle sue proprietà, perché nessuno gli aveva sottratto la cultura, ed aveva ancora intatti l’intelletto e l’episteme.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si può quindi dire che Stilpone fece propri gli insegnamenti sapientemente condensati nella locuzione latina: <i>«Omnia mea mecum porto»</i> (traducibile come: “Tutti i miei beni, li porto con me”), che Cicerone attribuiva a Biante di Priene, uno dei celebri sette savi dell’Antica Grecia, vissuto nel VI secolo avanti Cristo.</span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><i>Mirco Mariucci</i></span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>Fonti</b></span><br />
<ul>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">C'era una volta un paradosso, di Piergiorgio Odifreddi.</span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il pensiero occidentale, di Giovanni Reale e Dario Antiseri.</span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il Sapere degli Antichi Greci, Mirco Mariucci.</span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Storia della filosofia, di Nicola Abbagnano. </span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Storia della filosofia antica, di Giuseppe Cambiano.</span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Storia del pensiero scientifico e filosofico, di Ludovico Geymonat.</span></li>
</ul>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>Euclide l’arconte</b></span><br />
<ul>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Euclide_(arconte)">Euclide (arconte), Wikipedia.</a> </span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><a href="http://www.treccani.it/enciclopedia/euclide_res-0d412a1b-86d6-11dc-9a1b-0016357eee51/">Euclide (arconte), Treccani.</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Dialetto_ionico">Dialetto ionico, Wikipedia. </a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Storia_dell%27alfabeto_greco">Storia dell'alfabeto greco, Wikipedia.</a></span></li>
</ul>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>Euclide il matematico</b></span><br />
<ul>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Euclide">Euclide, Wikipedia.</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><a href="http://www.treccani.it/enciclopedia/euclide/">Euclide, Treccani. </a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><a href="http://www.treccani.it/enciclopedia/euclide_%28Enciclopedia-dei-ragazzi%29/">Euclide, Treccani. Enciclopedia dei ragazzi.</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Elementi_(Euclide)">Elementi (Euclide), Wikipedia.</a></span></li>
</ul>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>Euclide di Megara</b></span><br />
<ul>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Scuola_megarica">Scuola megarica, Wikipedia. </a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Euclide_di_Megara">Euclide di Megara, Wikipedia.</a> </span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><a href="http://www.filosofico.net/megarici.htm">I megarici, Filosofico.net.</a> </span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><a href="http://www.libreriafilosofica.com/trombino-sfo-fg-megarica/">I Megarici: Euclide di Megara, Libreria Filosofica. </a></span></li>
</ul>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>Socrate </b></span><br />
<ul>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Socrate">Socrate, Wikipedia. </a></span></li>
</ul>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>Parmenide</b></span><br />
<ul>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Parmenide">Parmenide, Wikipedia.</a></span></li>
</ul>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>Aristotele</b></span><br />
<ul>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><a href="http://ebook.scuola.zanichelli.it/grammatichedelpensiero/volume-1/aristotele/il-giudizio-l-argomentazionee-il-ragionamento/il-futuro-non-e-mai-necessario#802">Il futuro non è mai necessario, le grammatiche del pensiero, Zanichelli. </a></span></li>
</ul>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>Eubulide</b></span><br />
<ul>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Eubulide_di_Mileto">Eubulide di Mileto, Wikipedia.</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><a href="http://www.treccani.it/enciclopedia/eubulide-di-mileto_%28Enciclopedia-Italiana%29/">Eubulide di Mileto, Treccani.</a></span></li>
</ul>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>Diodoro Crono</b></span><br />
<ul>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Diodoro_Crono">Diodoro Crono, Wikipedia. </a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><a href="http://www.treccani.it/enciclopedia/diodoro-crono_%28Dizionario-di-filosofia%29/">Diodoro Crono, Treccani.</a></span></li>
</ul>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>Stilpone</b></span><br />
<ul>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Stilpone_di_Megara">Stilpone di Megara, Wikipedia. </a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><a href="http://www.treccani.it/enciclopedia/stilpone-di-megara_%28Enciclopedia-Italiana%29/">Stilpone di Megara, Treccani.</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><a href="http://www.filosofiablog.it/filosofia-antica/diogene-laerzio-su-stilpone-ii-113-120/">Diogene Laerzio su Stilpone (II, 113-120).</a></span></li>
</ul>
Mirco Mariuccihttp://www.blogger.com/profile/14091144245562917192noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3559113173366531735.post-48634131268458781742019-03-29T20:52:00.000+01:002019-08-31T18:21:04.969+02:00La scala di evoluzione sociale di Mariucci<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjjc31jS2B_QoMS3rrqqE6A0F_P3-Ogprvz-bODIz3MHHmyawmMBS-PuKRQVrFxJFyoKFfZTo7ejC_0xGVH1ISvDdcKr59QnIYNxS8w_f-US6qiPZ3xIuoTQTKa_Bb0GCnORkDP0BMn-aE/s1600/scala+mariucci.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="520" data-original-width="879" height="235" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjjc31jS2B_QoMS3rrqqE6A0F_P3-Ogprvz-bODIz3MHHmyawmMBS-PuKRQVrFxJFyoKFfZTo7ejC_0xGVH1ISvDdcKr59QnIYNxS8w_f-US6qiPZ3xIuoTQTKa_Bb0GCnORkDP0BMn-aE/s400/scala+mariucci.png" width="400" /></a></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<b style="font-family: georgia, "times new roman", serif; text-align: center;"><br /></b>
<b style="font-family: georgia, "times new roman", serif; text-align: center;">Come misurare il livello di evoluzione sociale di una civiltà</b><br />
<br /></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">All'interno di questo scritto cercheremo
di rispondere alla seguente domanda: è possibile valutare il livello
di evoluzione di una società composta da esseri umani?</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per farlo, definiremo un metodo per
assegnare un punteggio ad un'organizzazione sociale sulla base
delle sue caratteristiche.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Successivamente, utilizzeremo questa
misura dello stadio di evoluzione sociale dell'umanità per
quantificare il balzo evolutivo che si potrebbe compiere se si
effettuasse una transizione dall'odierna Distopia Capitalistica
all'Utopia Razionale.</span></div>
<a name='more'></a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>La Scala di Kardašëv</b></span><br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nel 1964, l'astronomo russo Nikolaj Kardašëv propose un metodo per classificare le civiltà in base al livello tecnologico raggiunto. </span></div>
<br />
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Più precisamente, con quella che in
seguito divenne nota come Scala di Kardašëv, egli suggerì di stabilire
il livello di evoluzione di una società collocandola all'interno di
alcune categorie definite in base al quantitativo di energia
utilizzato.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Inizialmente l'astronomo propose tre
livelli evolutivi I, II e III, che però, successivamente, furono
ampliati, così come specificheremo tra poco.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nel livello I possono essere inserite le
civiltà che sono in grado di utilizzare tutta l'energia disponibile
sul loro pianeta d'origine (indicativamente 4 x 10^16 W).
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nel caso della Terra, ciò significa che
l'umanità dovrebbe essere in grado di sfruttare appieno tutte le
fonti energetiche, sia rinnovabili che non. Da ciò si deduce
immediatamente che gli esseri umani non hanno ancora raggiunto
nemmeno il primo livello evolutivo della Scala di Kardašëv.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il livello II si consegue non appena una
civiltà riesce a sfruttare tutta l'energia emanata dalla stella del
sistema solare in cui è situato il loro pianeta d'origine
(indicativamente 4 x 10^26 W).
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò, ad esempio, potrebbe esser fatto
costruendo una sorta di pannello solare sferico così grande da
contenere l'intero sistema solare.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Infine, il livello III si raggiunge
quando una civiltà riesce a sviluppare una tecnologia così
sofisticata da consentirgli di impiegare, per i propri fini, tutta
l'energia prodotta da tutte le stelle della galassia in cui è
situato il sistema solare che ospita il loro pianeta d'origine
(indicativamente 4 x 10^36 W).</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Dando seguito alla progressione, alcuni hanno pensato d’introdurre degli ulteriori livelli evolutivi, ancor più elevati rispetto ai precedenti, perché, a loro avviso, qualche civiltà potrebbe riuscire ad utilizzare quantitativi di energia ancora superiori.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">A tal fine, sono state definite di tipo
IV le civiltà in grado di controllare tutta l'energia di un
super-ammasso di galassie (circa 10^46 W) e di tipo V quelle in grado
di disporre dell'energia dell'intero universo visibile (circa 10^56
W).
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ulteriori estensioni sono state
effettuate nell'ambito della fantascienza, ma eviteremo di
riportarle.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">A mio avviso, la generalizzazione più
interessante è stata introdotta dal celebre astrofisico Carl Sagan,
il quale, utilizzando una semplice formula matematica, ha reso
continua, e non discreta, la Scala di Kardašëv.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per farlo, ha definito il livello di
civiltà (C) come il logaritmo in base 10 dell'energia sfruttata
espressa in watt (W), a cui successivamente va sottratto il numero 6,
tutto fratto 10. In formule:
</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhiqeHspybQ3UwriMHVxqO3B-wUgXf5RJNu36Qu52SHHj71xFeMUCRhJXOrey8JLspGkwUKIG7Xsg6_BeitOBdoE26hzxHrrMEphQIWMjBcaCINNEwJlhGpmDs7f4eIcNxgrTODYp10bk0/s1600/Immagine.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="113" data-original-width="322" height="70" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhiqeHspybQ3UwriMHVxqO3B-wUgXf5RJNu36Qu52SHHj71xFeMUCRhJXOrey8JLspGkwUKIG7Xsg6_BeitOBdoE26hzxHrrMEphQIWMjBcaCINNEwJlhGpmDs7f4eIcNxgrTODYp10bk0/s200/Immagine.png" width="200" /></a></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ad esempio, la formula di Sagan può
essere utilizzata per calcolare, in modo puntuale, il livello raggiunto dall'umanità
sulla scala di Kardašëv, che è all'incirca di 0,71.</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>Limiti della Scala di Kardašëv</b></span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Non serve molto per rendersi conto che
questo metodo non sia affatto soddisfacente per valutare in modo
accurato il livello di evoluzione sociale di una civiltà.
</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
</div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Un buon metodo, infatti, non può basarsi
soltanto sugli aspetti tecnologici-energetici, ma come minimo
dovrebbe prendere in considerazione anche quelli etici.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">L'essere in grado di utilizzare un
maggior quantitativo di energia può essere considerato un buon
indizio per ipotizzare che una civiltà abbia conseguito un maggior
sviluppo tecnologico rispetto ad un'altra, ma di per sé questo aspetto non
ci assicura né che la prima civiltà sia socialmente più evoluta
della seconda, né che essa sia effettivamente più avanzata dal punto
di vista tecnologico.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il perché è presto detto: nonostante il
maggior impiego di energia, può darsi che i membri della prima
società sperimentino condizioni di vita peggiori rispetto a quelle
vissute dai cittadini della seconda civiltà perché, a differenza di
quest'ultimi, i primi potrebbero rapportarsi con i propri simili, e
con gli altri esseri viventi, in modo brutale e malvagio, dimostrando
un'eclatante arretratezza sul piano morale.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Vi è poi il caso limite in cui la prima
civiltà, pur disponendo di maggiore energia, riesca ad ottenere
obiettivi uguali, o addirittura inferiori, rispetto a quelli
conseguiti dai membri della seconda civiltà, per il semplice fatto
che questi ultimi si sono dotati di un'organizzazione decisamente più
efficiente.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In questi casi, sarebbe ragionevole
asserire che la civiltà più evoluta tra le due, di fatto, sia
quella con un livello di Kardašëv più basso, mentre l'ordine
indotto dalla suddetta Scala suggerirebbe il contrario.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Queste criticità si verificano perché
non si può esprimere il livello di evoluzione sociale di una civiltà
utilizzando un'informazione unidimensionale, pretendendo che la scala
che si verrà a formare sulla base dell'analisi di un solo aspetto
dell'ambito sociale (nel caso di Kardašëv quello energetico) possa
rappresentare in modo fedele la realtà delle cose, perché
l'effettivo livello di evoluzione sociale di una civiltà è
intimamente legato alla complessità della società, la quale, per sua
natura, è un ente intrinsecamente multifattoriale. Di conseguenza una sua
descrizione sintetica sufficientemente fedele non può che essere
multidimensionale.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In altri termini, il voler ridurre ad un
singolo valore il livello di evoluzione sociale di una civiltà non
può far altro che indurre una perdita di informazioni essenziali,
che impedirà di farsi un'idea onesta sul reale livello evolutivo
conseguito dalla civiltà analizzata.</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<div style="font-weight: normal;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>La Scala di Mariucci</b></span><br />
<div style="font-weight: normal;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
</div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per tentare di superare questi
inconvenienti, si può adottare un sistema di valutazione
multifattoriale, con il quale si assegnerà un punteggio ad ogni
ambito di analisi ritenuto fondamentale per effettuare una corretta
valutazione del livello evolutivo dei membri di una società.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">A quel punto, si otterrà una sorta di
impronta sociale caratteristica, che, in virtù della sua
multidimensionalità, sarà in grado di sintetizzare in modo sufficientemente accurato il reale livello di evoluzione sociale raggiunto da una
certa civiltà.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò non toglie che, partendo dai valori
che riflettono il livello di evoluzione conseguito in ciascun ambito,
si possa anche creare una sorta di indice sintetico, ottenuto
effettuando una media dei singoli valori.</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Così facendo si sarebbe generalizzata la
Scala di Kardašëv, utilizzando tante Scale di Kardašëv quanti
sono gli aspetti </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">della società da analizzare</span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> reputati significativi. E dopo
aver ottenuto una rappresentazione multidimensionale del livello di
evoluzione sociale, si potrebbero sintetizzare i risultati comprimendoli su di una scala monodimensionale, essendo consapevoli
che questa operazione comporterà una certa perdita d'informazione.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Qui di seguito proponiamo una delle
possibili implementazioni di quella che chiameremo <i>Scala di
Mariucci</i> per la determinazione del livello di evoluzione sociale di
una civiltà di esseri umani.</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per definire la suddetta Scala,
prenderemo in considerazione 7 aspetti della società: energetico
(tipologia di fonti utilizzate); economico (sistema economico
adottato); lavorativo (organizzazione del lavoro); governativo
(metodo di governo in essere); relazionale (livelli di violenza);
alimentare (tipologia di alimentazione); spirituale (livello di
coscienza conseguito).</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per ciascuno di essi definiremo 5
livelli di evoluzione sociale, ai quali assegneremo un peso che va da
1 a 5, dove al numero 1 corrisponderà la più bassa condizione
di evoluzione sociale misurata dalla Scala, mentre al numero 5 verrà associata la massima
evoluzione sociale possibile entro i criteri stabiliti.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Dopo aver giustificato brevemente le
scelte effettuate, testeremo la Scala di Mariucci effettuando una
comparazione tra 3 differenti modelli sociali: quello di una
ipotetica società di cacciatori-raccoglitori, l'odierna Distopia
Capitalistica, e l'Utopia Razionale illustrata all'interno di questo
libro.</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: center;">
<b><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Energia</span></b></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Da
un punto di vista energetico, il livello di evoluzione di una società
si può individuare basandosi sulla tipologia di fonti energetiche
utilizzate. Per stabilire una scala, ci baseremo, da un lato, su
quanto è avvenuto storicamente e, dall'altro, sulla conoscenza
scientifica disponibile.</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò
detto, è ragionevole posizionare al livello più basso l'utilizzo di
fonti presenti in natura che risultino di “facile” utilizzo, come
ad esempio la legna da ardere, il vento e l'acqua (livello 1).
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ad
un livello appena superiore si possono collocare le fonti energetiche
non rinnovabili, tra le quali, vi sono, oltre alle fonti fossili
quali petrolio, carbone e gas, anche l'energia nucleare ottenuta con
il processo di fissione.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Esse
sono più complesse da utilizzare rispetto alle precedenti perché
richiedono una tecnologia più sofisticata. Il loro principale
difetto risiede nell'insostenibilità, legata sia alla loro
limitatezza quantitativa, che alla produzione dell'inquinamento
causato dal loro impiego (livello 2).</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per
salire ad un livello superiore, bisogna impiegare fonti
rinnovabili, come ad esempio, il solare, il fotovoltaico, l'eolico,
l'idroelettrico ed il geotermico, che richiedono un comparabile
livello tecnologico rispetto alle fonti non rinnovabili, ma hanno il
vantaggio di essere maggiormente sostenibili (livello 3).</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per
incrementare ulteriormente la quantità di energia diminuendo ancor
più l'impatto ambientale, stando alla stato attuale delle conoscenze
fisiche, la soluzione sembrerebbe essere quella di riuscire a
padroneggiare la fusione calda o, ancor meglio, quella fredda
(livello 4)... a</span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> meno che non si riesca a comprendere come utilizzare quella che
potremmo definire come “energia cosmica”, anche nota come
“energia del vuoto”, vale a dire l'energia legata alle
fluttuazioni quantistiche che risulta onnipresente nello spazio,
anche quando esso è privo di materia (livello 5).</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Otteniamo
così la seguente scala evolutiva relativa all'energia:</span></div>
<br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">1) fuoco, vento e acqua;<br />2) fonti non rinnovabili (petrolio, gas, carbone, fissione);<br />3) fonti rinnovabili (solare, fotovoltaico, eolico, idroelettrico, geotermico...);<br />4) fusione calda e/o fredda;<br />5) energia cosmica</span>.<br />
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Osserviamo
che, da un punto di vista energetico, i cacciatori-raccoglitori
totalizzano un solo punto; essi infatti utilizzano soltanto il fuoco.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La
società capitalistica, sebbene stia timidamente incominciando ad
effettuare una transizione verso le rinnovabili, utilizza ancora i combustibili fossili come fonti primarie, pertanto può essere collocata con una
buona approssimazione al livello 2.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">I
membri dell'Utopia Razionale utilizzano esclusivamente fonti
rinnovabili, anche se non appena riusciranno a conseguire dei
successi nell'ambito della fusione fredda procederanno di certo a
riconvertire il loro sistema di produzione dell'energia. Per questo
motivo totalizzano 3 punti.</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: center;">
<b><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Economia</span></b></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per
definire una scala di evoluzione sociale relativamente al sistema
economico, analizzeremo le modalità con cui i membri della società
si assicurano beni e servizi, mettendo in risalto il ruolo del
denaro.</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Al
livello più basso poniamo una società senza moneta che intrattiene
rapporti di tipo economico-commerciali tramite il baratto. È questo il modo più grezzo e rudimentale per dar forma ad un mercato
(livello 1).</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per
compiere un balzo evolutivo si richiede l'introduzione dell'uso della
moneta e del concetto di denaro. Per i nostri fini, distinguiamo tre
livelli essenziali di gestione del denaro, i quali consentono di
ottenere via via un miglioramento delle condizioni esistenziali dei
membri della società.</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Essi
sono: moneta privata, creata dal nulla e prestata a
debito a tutto il resto dell'umanità da una élite d'individui
(livello 2); moneta sovrana, creata dal nulla e prestata a debito a
tutti gli altri attori sociali dagli Stati (livello 3); moneta
dell'umanità, creata dal nulla dagli esseri umani per essere
utilizzata dagli esseri umani, senza indebitare nessuno (livello 4).</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il
perché di una simile classificazione è presto detto: tra le tre
tipologie di gestione del denaro, la peggiore è sicuramente quella
di una moneta privata, perché in questo modo viene a crearsi un
debito eterno ed inestinguibile, concentrando un potere sterminato
nelle mani di un piccolo gruppo di persone. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Gli Stati, inoltre, non
hanno modo di creare il denaro necessario per soddisfare le esigenze
dei propri cittadini e devono andare a finanziarsi sui mercati. Così facendo, il debito pubblico diviene un debito oneroso, suscitando
numerose problematiche.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Con
la moneta sovrana il potere del denaro si concentra nei governi, i
quali, si spera che siano eletti democraticamente; attraverso di essa
viene risolto il problema del debito pubblico, che torna ad essere un
debito non oneroso, dato che gli Stati possono finanziarsi
autonomamente senza dover subire i ricatti dei mercati.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Restano
però in essere i debiti privati, che rappresentano una palese forma
di sfruttamento e parassitaggio, nonché strumento di oppressione,
dominio e riduzione in schiavitù dell'umanità.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il
problema dei debiti privati può essere risolto adottando una moneta
dell'umanità, che venga creata senza alcuna pretesa di essere
restituita (livello 4).
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In
questo modo, però, lo sterco del demonio (ovvero il denaro) sarebbe
ancora presente nella società, ed esso darebbe adito a numerose
criticità, sostanzialmente legate all'avidità di alcuni soggetti ed
all'applicazione delle deleterie logiche del profitto.</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per
compiere un ulteriore balzo evolutivo, non vi è altra via se non quella che passi
per l'abolizione del denaro, realizzando un'organizzazione sociale in
cui non vi siano interazioni di tipo economico, così come usualmente
intese oggi (livello 5).</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Otteniamo
così la seguente scala evolutiva relativa all'economia:</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">1)
baratto;</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">2)
moneta privata con debiti;</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">3)
moneta sovrana senza debito pubblico;</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">4)
moneta dell'umanità senza debiti;</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">5)
abolizione dell'uso del denaro.</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">I cacciatori-raccoglitori non sono assoggettati alle logiche economiche, così come usualmente intese, e non utilizzano il denaro. Per questo motivo conseguono il massimo del punteggio.<br /><br />L'odierna società capitalistica, dopo aver sperimentato un certo periodo storico in cui la maggior parte delle nazioni erano Stati a moneta sovrana, ha deciso di fare alcuni passi indietro, riconsegnando il potere di creazione ed emissione del denaro ad un'élite di soggetti privati. Questo fa sì che il livello evolutivo si attesti in seconda posizione.<br /><br />I membri dell'Utopia Razionale utilizzano un sistema economico che funziona senza denaro, senza mercato e senza baratto. Ciò gli consente di posizionarsi sul livello più elevato in relazione all'economia.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: center;">
<b><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Organizzazione
del lavoro</span></b></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per
quanto riguarda l'organizzazione del lavoro, si può senza alcun
dubbio posizionare </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">una società fondata sulla schiavitù</span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> sul livello più basso della scala. Infatti, non c'è peggiore organizzazione sociale
possibile di quella in cui un piccolo numero di persone costringe al
lavoro con la forza brutta gli altri membri della società (livello
1).</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il
passo successivo consiste nel remunerare dignitosamente il lavoro, il
quale, però, continua comunque ad esser forzoso per la quasi
totalità degli esseri umani, con tutte le conseguenze negative
associate (livello 2).
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si
pensi soltanto ai malesseri psicofisici causati dal dover svolgere
delle azioni contro la propria reale volontà per la maggior parte
dell'esistenza, perché questo è l'unico modo che si ha per
sopravvivere.</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Chissà
come mai se una donna subisce la violenza psico-fisica legata ad un
atto sessuale consumato contro la sua volontà questo gesto si chiama
“stupro” ed è giustamente condannato, mentre il
subire 8 ore al giorno la violenza psico-fisica legata al dover
svolgere un lavoro contro la propria volontà, invece di essere
considerato uno “stupro lavorativo”, viene socialmente accettato
e ritenuto una cosa giusta, doverosa e auspicabile.</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">È
quindi evidente che per compiere un ulteriore incremento evolutivo si
debba, come minimo, riuscire ad organizzare una società in cui il
lavoro non sia più una forma di schiavitù, più o meno evidente, a
seconda che la si ottenga con la forza bruta o con i ricatti
economici, ma divenga a tutti gli effetti una scelta libera e
volontaria.</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò
può essere ottenuto, ad esempio, assicurando a tutti i membri della
società un reddito di esistenza incondizionato erogato sotto forma
monetaria o in termini di beni e servizi (livello 3).
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Così
facendo, però, esisterebbero ancora dei compiti indesiderabili ma
essenziali che dovrebbero comunque esser svolti da qualche essere
umano obtorto collo.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per
risolvere questo inconveniente, consentendo a tutti i membri della
società di scegliere se lavorare oppure no e a quale lavoro
dedicarsi, è necessario raggiungere un livello tecnologico tale da
riuscire potenzialmente ad automatizzate tutto il lavoro indesiderabile ma
necessario per il conseguimento del benessere collettivo. Così
facendo si sarebbe raggiunto un ulteriore livello di evoluzione
sociale (livello 4).
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma
il punto più elevato in assoluto per quanto riguarda
l'organizzazione del lavoro non si raggiunge, come qualcuno potrebbe
ingenuamente pensare, con la completa automazione del lavoro, bensì
con la sua minimizzazione.</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Infatti,
se si automatizzasse il lavoro superfluo, non si farebbe altro che
introdurre sprechi ed inefficienze all'interno della società, con
conseguenze negative che non è difficile comprendere (si pensi solo
ai risvolti ecologici</span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">).</span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Queste
problematiche potrebbero essere affrontate minimizzando il lavoro,
ovvero mettendo in atto soltanto le attività che sono strettamente
necessarie per produrre e fornire i beni ed i servizi utili a
soddisfare le reali necessità dei membri della società (livello 5).</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Otteniamo
così la seguente scala evolutiva relativa all'organizzazione del
lavoro:</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">1)
schiavitù;</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">2)
lavoro salariato;</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">3)
lavoro volontario;</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">4)
automazione del lavoro;</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">5)
minimizzazione del lavoro.</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Sembrerà
strano, ma per quanto riguarda l'organizzazione del lavoro, i
cacciatori-raccoglitori totalizzano il massimo del punteggio: essi,
infatti, minimizzano il lavoro.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">È
ben noto agli antropologi che queste comunità riescano a soddisfare
i propri bisogni dedicando a quelle che potrebbero essere
classificate come attività lavorative, ma che in realtà non vengono
percepite così da quelle popolazioni, non più di 3 ore al giorno.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Tutto all'opposto rispetto a quanto accade nelle cosiddette economie avanzate, dove un iper-lavoro, superfluo e dannoso, assorbe la quasi totalità dell'esistenza degli esseri umani e un’organizzazione sociale che manifesta i tratti caratteristici di una moderna forma di schiavitù vorrebbe essere fatta passare per un sistema fondato sulla libertà, soltanto perché ai lavoratori viene riconosciuto un salario!</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per questi motivi la società capitalistica, per quanto
riguarda l'organizzazione del lavoro, totalizza un punteggio pari a
2.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nell'Utopia
Razionale i principi della totale automazione dei lavori detestabili
e della minimizzazione del lavoro, sono degli assunti base posti a
fondamento delle logiche economiche.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per
questo motivo si può certamente catalogare questa società al
livello più elevato per quanto riguarda l'organizzazione del mondo
del lavoro.</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: center;">
<b><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Metodi
di governo</span></b></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Tra
tutte le strategie da adottare per far sì che sussista un certo
ordine sociale, un sistema elitario-dittatoriale è di certo il
peggiore (livello 1).
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il
primo, timido, passo da compiere per liberarsi dalla tirannia dei
detentori del potere, consiste nella transizione da una forma di
dittatura palese ad un'altra forma di dittatura velata: quella messa
in scena nelle cosiddette democrazie rappresentative, dove le élites si
avvalgono di governi eletti democraticamente per dominare la collettività (livello 2).</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma
se si vuole davvero tentare di liberarsi dalla tirannia dei gruppi di
potere, non si può che spingersi fino alla realizzazione di
un'organizzazione sociale che si regga sull'autogoverno dei popoli.</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Questo
obiettivo potrebbe essere ottenuto mediate l'attuazione di
un'effettiva democrazia partecipativa, realizzata all'interno di una
rete di comunità di medio-piccole dimensioni, così che tutti i
membri della società possano prender parte alla res publica (livello
3).</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per
compiere un ulteriore balzo evolutivo si dovrebbe arrivare
all'eliminazione di ogni forma di governo, per quanto esso sia
radicato e vicino ai territori e ai cittadini, giungendo così
all'autodeterminazione degli individui cominciando a
coordinarsi spontaneamente ed autonomamente per il conseguimento del bene comune
(livello 4).</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma
affinché l'autodeterminazione porti a maturazione i suoi frutti, consentendo alla società di raggiungere il più elevato
livello evolutivo, è indispensabile non solo che gli individui si
autodeterminino da sé, senza ricevere direttive dall'esterno, ma che
questa autodeterminazione sia naturalmente ed istintivamente volta al
bene.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò
sarà possibile soltanto quando gli esseri umani raggiungeranno uno stato di
pura etica, ovvero quando agiranno in piena coerenza ed armonia con
la saggezza cosmica universale (livello 5).</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Otteniamo
così la seguente scala evolutiva relativa ai metodi di governo:</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">1)
dittatura;</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">2)
governi rappresentativi;</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">3)
autogoverno dei popoli;</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">4)
autodeterminazione degli individui;</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">5)
pura etica.</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">All'interno
delle comunità di cacciatori-raccoglitori vi sono delle figure
autorevoli, ma esse non impongono il loro volere sugli altri,
governandoli. Di fatto, non vi è un governo e ancor meno una
dittatura.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La
vita a contatto diretto con la natura costringe gli individui
all'autodeterminazione, per tutta una serie di motivazioni. Spesso,
infatti, ci si ritrova in situazioni che richiedono una completa
autonomia decisionale.</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il
loro livello etico, però, non è ancora sviluppato al massimo grado,
basti pensare che si cibano di animali. Per questo motivo i
cacciatori-raccoglitori raggiungono il quarto livello nella scala
relativa ai metodi di governo.</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nell'odierna
società capitalistica vigono delle dittature camuffate da
democrazie rappresentative. Pertanto, il relativo livello evolutivo
non può di certo essere superiore al secondo.</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nell'Utopia
Razionale gli esseri umani si autogovernano partecipando alle
attività politiche della rete di comunità che compongono la
società. Ciò gli consente di totalizzare 3 punti sulla scala di
evoluzione dei metodi di governo.</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: center;">
<b><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Livello di violenza</span></b></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Non
vi è alcun dubbio che una società composta da individui che
legittimano e mettono in atto guerre sanguinarie debba esser posta al
più basso livello di evoluzione sociale (livello 1).
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Infatti,
se si è disposti ad uccidere e sterminare i propri simili, a maggior
ragione si sarà disposti a praticare violenza nei confronti delle
altre specie e della natura.</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il
percorso evolutivo nell'ambito relazionale è quindi già delineato da questa premessa e
procede in direzione del pieno conseguimento della nonviolenza.</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si
susseguono quindi i seguenti stadi intermedi:
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">livello
2: non belligeranza. La guerra è ancora possibile, esistono
le armi e gli eserciti, ma si preferisce utilizzarli come deterrenti,
cercando di evitare i conflitti armati.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Livello
3: pacifismo. L'umanità non solo ha conseguito uno stato di pace
duraturo, ma ha anche dismesso le armi e non finanzia più
gli eserciti. Questo non significa che all'interno della società non
vi sia alcuna forma di violenza.</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Al
contrario, essa si verifica, ad esempio, nelle strade con furti ed attentati, nelle scuole con dei rapporti autoritari, all'interno
delle mura domestiche con maltrattamenti psico-fisici, negli
allevamenti... e così via.</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La
fase successiva passa per una completa messa in atto della filosofia della
nonviolenza: essa, infatti, non riguarda soltanto la questione della
guerra, ma è volta all'eliminazione di ogni forma di violenza, sia
essa fisica o metafisica (livello 4).
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma
per conseguire il massimo livello evolutivo non è sufficiente
cercare di vivere in conformità ai sacrosanti precetti della
nonviolenza, bisogna anche essere in grado di provare un reale e
totale sentimento di amore incondizionato (livello 5).</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Otteniamo
così la seguente scala evolutiva relativa ai livelli di violenza:</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">1) giustificazione e ricorso alla guerra;<br />2) non belligeranza;<br />3) pacifismo;<br />4) nonviolenza;<br />5) amore incondizionato.</span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
<br />
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Di
norma, i cacciatori-raccoglitori vivono in uno stato di non
belligeranza; essi hanno armi pronte per essere usate, ma se non
vengono minacciati e non vi sono condizioni di scarsità di cibo, non
praticano azioni di guerra.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Dal
loro punto di vista, la guerra non rappresenta una strategia
sistematica per il funzionamento della società; ciò invece accade
nella società capitalistica.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per
questo motivo i cacciatori-raccoglitori si posizionano al secondo
posto sulla scala dei livelli di violenza, mentre la società
capitalistica non riesce a superare il gradino più basso.</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">I
membri dell'Utopia Razionale, invece, sono degli esseri pacifici che
hanno messo in atto la filosofia della nonviolenza, sebbene non siano
ancora in grado di provare un puro ed incondizionato sentimento
d'amore universale. Ciò li pone al quarto livello della suddetta
scala evolutiva.</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: center;">
<b><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Alimentazione</span></b></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Non
è affatto difficile individuare una scala evolutiva da associare all'alimentazione: basta basarsi sull'etica, la sostenibilità ed i
livelli di salute assicurati dalla dieta adottata.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Combinando
questi elementi si ottiene il seguente ordine relativamente
all'essere umano, il quale, per sua natura, lo ricordiamo, è un
frugivoro:</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Livello
1: onnivorismo. È il modo di alimentarsi più scorretto dal punto di
vista salutistico, è quello che richiede il più elevato impatto
ambientale ed è anche il più crudele.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Può
darsi che in futuro la scienza riuscirà a produrre alimenti di
origine animale in laboratorio, diminuendo l'impatto ambientale e
risolvendo la questione etica, ma anche in tal caso mangiare simili
prodotti non sarebbe compatibile con la massima condizione di salute
psico-fisica di un essere vivente che è biologicamente strutturato
per nutrirsi di vegetali.</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Livello
2: vegetarianesimo. Eliminando il consumo di carne si ottiene una
maggiore salute e un minor impatto ambientale, ma il problema
etico non viene affatto risolto: gli animali, infatti, continuano ad
esser allevati per esser sfruttati per finalità alimentari e quelli
reputati inutili al processo produttivo vengono comunque uccisi.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">È
quindi evidente che per compiere un passo evolutivo consistente si debba passare al livello successivo, escludendo ogni alimento di
origine animale.</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Livello
3: veganesimo. Cibarsi soltanto di alimenti di origine vegetale,
oltre a diminuire notevolmente l'incidenza delle malattie, consente
di abbattere in modo significativo l'impatto ambientale.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Inoltre
risolve le questioni etiche legate all'utilizzo degli
animali per finalità nutrizionali. Si può però conseguire un
livello ancora superiore adottando un regime alimentare che esclude
legumi e cereali: l'essere umano, infatti, non è granivoro.</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Livello
4: fruttarismo. Il fruttarismo è sostanzialmente basato sul consumo
di frutta, verdura e ortaggi. Esso rappresenta il modo di alimentarsi più
etico, meno impattante e maggiormente biocompatibile con la vera
natura dell'essere umano. La scelta fruttariana rispetta la volontà
della natura, la quale porge agli esseri umani i suoi frutti.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La
sua maggior efficienza può essere compresa facilmente comparando il
lavoro richiesto, la produzione ottenuta e le risorse utilizzate, per
coltivare un campo e per far sì che una pianta produca i suoi
frutti, ottenendo un nutrimento comparabile.</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si
consideri che una pianta adulta, occupando pochi metri quadri di
terreno, può produrre dai 100 ai 200 kg di frutta, richiedendo
pochissime ore di lavoro, limitate a qualche intervento di potatura
(ove necessario), d'innaffiamento (in caso di siccità) e alla
raccolta.</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per
un confronto, si consideri che la resa per ettaro di un meleto è compresa tra le 30 e le 40 tonnellate, mentre sul medesimo terreno
non si riescono a produrre più di 6 tonnellate di grano, nella
migliore delle ipotesi, anche se mediamente i valori si attestano
attorno alle 3 tonnellate.</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Le
nocciole, che sono un alimento proteico decisamente superiore al
grano, possono essere prodotte in tutta tranquillità con una resa
superiore alle 2 tonnellate per ettaro. Il lettore tragga da sé le
dovute conseguenze.</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Livello
5: energivorismo. Sulla base dell'odierna conoscenza fisica, si può
teorizzare l'esistenza di un ulteriore livello evolutivo relativo
all'alimentazione: il cibarsi di pura energia.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il
cibo viene introdotto per far sì che il corpo riceva energia e
materia essenziali per la sua sopravvivenza. Ma Einstein ha insegnato
all'umanità che vi è un'equivalenza tra energia e materia.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Pertanto,
non è irragionevole supporre che gli esseri umani del futuro non
avranno più bisogno d'introdurre alimenti solidi all'interno del
loro corpo, perché troveranno il modo di sopperire alle loro
esigenze fisiche utilizzando direttamente l'energia, giungendo così al più
elevato livello evolutivo alimentare possibile.</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Otteniamo
così la seguente scala evolutiva relativa all'alimentazione:</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">1)
onnivorismo;</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">2)
vegetarianesimo;</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">3)
veganesimo;</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">4)
fruttarismo;</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">5)
energivorismo.</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Sia
i cacciatori-raccoglitori che i membri della società capitalistica,
o almeno la maggior parte di essi, adottano una dieta che prevede
l'utilizzo di prodotti di origine animale.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per
questo motivo situiamo entrambe queste civiltà al livello più basso
della scala evolutiva alimentare. Anche se, ad onor del vero, il cibo
industriale consumato dalla maggior parte dei membri della società
capitalistica è qualitativamente peggiore rispetto a quello con cui si nutrono i
cacciatori-raccoglitori. Ma il criterio di valutazione adottato in
questa scala non prende in considerazione simili aspetti.</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">I
membri dell'Utopia Razionale, invece, hanno completamente escluso dalla loro dieta gli alimenti di origine animale, anche se non sono
ancora giunti ad uno stadio superiore. Ciò fa sì che essi si
collochino al terzo livello.</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: center;">
<b><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Spiritualità</span></b></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Al
fine di definire una scala evolutiva relativa alla
spiritualità, non prenderemo in considerazione i culti e le credenze storicamente determinati, come si è
soliti fare, bensì il livello di coscienza conseguito.</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La situazione </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">peggiore</span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> è quella in cui, purtroppo, attualmente versa la
stragrande maggioranza dell'umanità: un completo stato
d'incoscienza, associato ad un sonno metafisico profondo, che riduce
l'essere umano ad un automa programmato dalla società per essere un
ingranaggio della società (livello 1).</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Un
passo in avanti si compie non appena inizia il processo di risveglio
della coscienza e si consegue uno stato di coscienza parziale
(livello 2).
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Continuando
su questa direzione si giunge a quella che potremmo definire come una
piena coscienza individuale. In questo stadio l'essere umano è
riuscito a de-programmarsi dai condizionamenti sociali ma ancora si
sente come una monade isolata dal tutto che lo circonda (livello 3).</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il
passo successivo consiste in un'ulteriore espansione della coscienza
che gli consente di risuonare con ciò che lo circonda, a cominciare
dai propri simili, per poi procedere con gli animali e la natura.
In questo modo egli avrà conseguito una coscienza collettiva
(livello 4).</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Quando
l'incremento di consapevolezza raggiunge il suo livello più alto,
l'essere umano riesce a connettersi con la coscienza cosmica
universale. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Egli attinge direttamente alla fonte della saggezza, coglie intuitivamente il bene e la verità ed
agisce in completa armonia: è questo il più elevato livello di
evoluzione spirituale conseguibile da ogni essere umano (livello 5).</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Otteniamo
così la seguente scala evolutiva relativa alla spiritualità:</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">1)
incoscienza;</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">2)
coscienza parziale;</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">3)
piena coscienza individuale;</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">4)
coscienza collettiva;</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">5)
coscienza universale.</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Tra
le tipologie di società che abbiamo preso in considerazione, quella
dei cacciatori-raccoglitori è sicuramente la civiltà con un livello
di spiritualità più elevato rispetto alle altre.</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">I
cacciatori-raccoglitori vivono a stretto contatto con la natura e si
sentono parte di un tutto. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Come testimoniato da alcuni loro
comportamenti disarmonici, non hanno ancora raggiunto una completa
connessione con la saggezza cosmica universale, ma di certo sono
riusciti a conseguire una buona coscienza collettiva (livello 4).</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Subito
dopo troviamo i membri dell'Utopia Razionale. Essi sanno che la
separazione è un'illusione, ma nel loro intimo si sentono ancora
separati dagli altri, pur cooperando in modo sinergico.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per
questo motivo il livello spirituale che descrive al meglio la loro
reale condizione attuale è quello associato ad una piena coscienza
individuale (livello 3).</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Sebbene
nella società capitalistica non manchino dei rari esempi di esseri
risvegliati, la stragrande maggioranza delle persone è profondamente
addormentata; una piccola percentuale d'individui ha conseguito una
coscienza parziale e una ancor più esigua minoranza è riuscita ad
ottenere una piena coscienza individuale. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Visti i
quantitativi in ballo, fortemente sbilanciati verso l'incoscienza, non si può
far altro che attestare che il livello spirituale della società
capitalistica sia il più basso tra quelli riportati sulla scala.</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>Conclusioni</b></span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La
nostra analisi multifattoriale termina qui. Di seguito, riportiamo
una tabella comparativa riassuntiva che contiene i risultati
conseguiti dalle tre tipologie di civiltà prese in esame nel corso
della trattazione.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nell'ultima
riga della tabella si può trovare il livello di evoluzione sociale
calcolato sulla base della Scala di Mariucci appena esposta.</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<table border="1" bordercolor="#000000" cellpadding="5" cellspacing="0" style="text-align: justify; width: 100%px;">
<colgroup><col width="64*"></col>
<col width="64*"></col>
<col width="64*"></col>
<col width="64*"></col>
</colgroup><tbody>
<tr valign="TOP">
<td width="25%"><div lang="it-IT" style="font-weight: normal; text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
</td>
<td width="25%"><div lang="it-IT" style="font-weight: normal; text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Cacciatori-raccoglitori</span></div>
</td>
<td width="25%"><div lang="it-IT" style="font-weight: normal; text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Società<br />Capitalistica</span></div>
</td>
<td width="25%"><div lang="it-IT" style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Utopia
Razionale</span></div>
</td>
</tr>
<tr valign="TOP">
<td width="25%"><div lang="it-IT" style="font-weight: normal; text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Energia</span></div>
</td>
<td sdnum="1040;" sdval="1" width="25%"><div lang="it-IT" style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">1</span></div>
</td>
<td sdnum="1040;" sdval="2" width="25%"><div lang="it-IT" style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">2</span></div>
</td>
<td sdnum="1040;" sdval="3" width="25%"><div lang="it-IT" style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">3</span></div>
</td>
</tr>
<tr valign="TOP">
<td width="25%"><div lang="it-IT" style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Economia</span></div>
</td>
<td sdnum="1040;" sdval="5" width="25%"><div lang="it-IT" style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">5</span></div>
</td>
<td sdnum="1040;" sdval="2" width="25%"><div lang="it-IT" style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">2</span></div>
</td>
<td sdnum="1040;" sdval="5" width="25%"><div lang="it-IT" style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">5</span></div>
</td>
</tr>
<tr valign="TOP">
<td width="25%"><div lang="it-IT" style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Lavoro</span></div>
</td>
<td sdnum="1040;" sdval="5" width="25%"><div lang="it-IT" style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">5</span></div>
</td>
<td sdnum="1040;" sdval="2" width="25%"><div lang="it-IT" style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">2</span></div>
</td>
<td sdnum="1040;" sdval="5" width="25%"><div lang="it-IT" style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">5</span></div>
</td>
</tr>
<tr valign="TOP">
<td width="25%"><div lang="it-IT" style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Governo</span></div>
</td>
<td sdnum="1040;" sdval="4" width="25%"><div lang="it-IT" style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">4</span></div>
</td>
<td sdnum="1040;" sdval="2" width="25%"><div lang="it-IT" style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">2</span></div>
</td>
<td sdnum="1040;" sdval="3" width="25%"><div lang="it-IT" style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">3</span></div>
</td>
</tr>
<tr valign="TOP">
<td width="25%"><div lang="it-IT" style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Violenza</span></div>
</td>
<td sdnum="1040;" sdval="2" width="25%"><div lang="it-IT" style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">2</span></div>
</td>
<td sdnum="1040;" sdval="1" width="25%"><div lang="it-IT" style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">1</span></div>
</td>
<td sdnum="1040;" sdval="4" width="25%"><div lang="it-IT" style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">4</span></div>
</td>
</tr>
<tr valign="TOP">
<td width="25%"><div lang="it-IT" style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Alimentazione</span></div>
</td>
<td sdnum="1040;" sdval="1" width="25%"><div lang="it-IT" style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">1</span></div>
</td>
<td sdnum="1040;" sdval="1" width="25%"><div lang="it-IT" style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">1</span></div>
</td>
<td sdnum="1040;" sdval="3" width="25%"><div lang="it-IT" style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">3</span></div>
</td>
</tr>
<tr valign="TOP">
<td width="25%"><div lang="it-IT" style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Spiritualità</span></div>
</td>
<td sdnum="1040;" sdval="4" width="25%"><div lang="it-IT" style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">4</span></div>
</td>
<td sdnum="1040;" sdval="1" width="25%"><div lang="it-IT" style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">1</span></div>
</td>
<td sdnum="1040;" sdval="3" width="25%"><div lang="it-IT" style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">3</span></div>
</td>
</tr>
<tr>
<td valign="TOP" width="25%"><div lang="it-IT" style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Livello
di evoluzione</span></div>
</td>
<td sdnum="1040;" sdval="3,14" width="25%"><div lang="it-IT" style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">3,14</span></div>
</td>
<td sdnum="1040;" sdval="1,57" width="25%"><div lang="it-IT" style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">1,57</span></div>
</td>
<td sdnum="1040;" sdval="3,71" width="25%"><div lang="it-IT" style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">3,71</span></div>
</td>
</tr>
</tbody></table>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il
livello di evoluzione sociale conseguito dalle tre tipologie di
civiltà calcolato sulla base della Scala di Mariucci è
rispettivamente pari a: 3,14 per i cacciatori raccoglitori; 1,57 per
l'odierna società capitalistica; 3,71 per l'Utopia Razionale.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò prova che la transizione dall'odierna realtà sociale all'Utopia Razionale farebbe compiere all'umanità un grande balzo evolutivo.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Osserviamo
che, basandosi sulla Scala di Kardašëv, il livello di evoluzione
sociale delle suddette società vedrebbe al primo posto i membri
della società capitalistica, seguiti dai cittadini dell'Utopia
Razionale e, all'ultima posizione, la civiltà dei
cacciatori-raccoglitori.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">I
cittadini dell'Utopia Razionale, infatti, in virtù dell'elevata
efficienza del loro sistema economico-produttivo, utilizzerebbero
soltanto una frazione dell'energia consumata nella
società capitalistica, ma ciò nonostante riuscirebbero a garantire
degli standard esistenziali in termini qualitativi decisamente più
elevati rispetto ai membri dell'odierna società. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Infatti, a differenza di quanto accade nella civiltà capitalistica, nell'Utopia Razionale gli individui sono
liberi dalla schiavitù del lavoro e non conoscono né il ricatto dei
debito, né la povertà, inoltre vivono all'interno di vere democrazie
dirette di tipo partecipativo in una società con livelli
d'inquinamento trascurabili.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Chiaramente,
i cacciatori-raccoglitori, non disponendo di alcuna tecnologia per
sfruttare le fonti energetiche comunemente impiegate nell'Utopia
Razionale e nella società capitalistica, non potrebbero far altro
che posizionarsi in fondo alla classifica indotta dalla Scala di
Kardašëv, venendo considerati come la civiltà meno evoluta tra quelle prese in esame.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma
se si analizzassero le condizioni di benessere psico-fisico
dei cacciatori-raccoglitori, se si saggiasse con mano la loro
incredibile serenità, se si assegnasse il giusto peso al fatto che
essi riescono a vivere in condizioni di grande armonia con
l'ambiente, e poi lo si comparasse con il malessere psico-fisico
sperimentato dalla quasi totalità dei membri delle cosiddette
società avanzate, se si tenesse in considerazione la miseria
esistenziale dei membri della società capitalistica, se si
calcolassero i disastri sociali ed ambientali provocati da
un'organizzazione sociale dedita al consumismo, che si fonda
sull'avidità, sulla competizione, sull'invidia e
l'insoddisfazione... non passerebbe molto tempo prima di concludere che, in
realtà, il livello di evoluzione sociale dei cacciatori-raccoglitori
sia decisamente più elevato rispetto a quello dei membri della
società capitalistica. Questo, in effetti, è ciò che emerge
adottando la Scala di Mariucci.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Osserviamo,
inoltre, che i cacciatori-raccoglitori potrebbero facilmente
incrementare il loro punteggio evolutivo, fino a superare quello
conseguito dai membri dell'Utopia Razionale, se solo mettessero in
pratica la filosofia della nonviolenza e adottassero un'alimentazione
a base di frutta e verdura. In tal caso, infatti, raggiungerebbero un
livello evolutivo calcolato sulla Scala di Mariucci pari a 3,86.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">A
questo punto, però, sarebbe lecito porsi la seguente domanda: in
quale delle due tipologie di società gli esseri umani
sperimenterebbero un'esistenza migliore? In quella dei
cacciatori-raccoglitori “evoluti” o nell'Utopia Razionale?</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">A
giudicare dall'indice sintetico appena calcolato, l'ago della
bilancia penderebbe in favore dei cacciatori-raccoglitori, ma andando
ad analizzare le rispettive impronte sociali, tenendo in
considerazione tutti gli ambiti rispetto ai quali si è stabilita una
scala di evoluzione, ci si renderebbe immediatamente conto che i
membri dell'Utopia Razionale, pur manifestando un livello di
coscienza, un metodo di governo e una tipologia di alimentazione
leggermente inferiori rispetto ai cacciatori-raccoglitori, potrebbero
contare su di un livello tecnologico decisamente superiore, grazie al
quale riuscirebbero a risolvere con grande efficacia
problematiche di varia natura che invece risulterebbero
insormontabili per l'altra civiltà.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Di
conseguenza, si dovrebbe concludere che, in realtà, le migliori
condizioni di esistenza siano assicurate dall'Utopia Razionale.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò
è ancor più vero, se si considera che il punteggio di evoluzione conseguito da quest'ultima organizzazione sociale potrebbe
tornare a superare quello dei cacciatori-raccoglitori “evoluti”,
conseguendo dei piccoli progressi nel modo di alimentarsi,
nel metodo di governo e nel livello di coscienza.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se così fosse, infatti, i membri dell'Utopia Razionale potrebbero
conseguire un livello di evoluzione sociale calcolato sulla base
della Scala di Mariucci pari a 4,14; un livello che potrebbe
innalzarsi ulteriormente, se si riuscisse a padroneggiare la fusione
fredda (4,29). In tal caso, non vi sarebbe più alcun dubbio
su quale sia la migliore organizzazione sociale in cui
vivere.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Qui
di seguito, riportiamo una tabella comparativa riassuntiva che
contiene i risultati ottenuti in seguito ad un ulteriore evoluzione
sociale conseguita dalla civiltà dei cacciatori-raccoglitori e dai
membri dell'Utopia Razionale.</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: center;">
<br /></div>
<table border="1" bordercolor="#000000" cellpadding="5" cellspacing="0" style="text-align: center; width: 510px;">
<colgroup><col width="117"></col>
<col width="177"></col>
<col width="185"></col>
</colgroup><tbody>
<tr valign="TOP">
<td width="117"><div lang="it-IT" style="font-weight: normal; text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
</td>
<td width="177"><div lang="it-IT" style="font-weight: normal; text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Cacciatori-raccoglitori</span></div>
</td>
<td width="185"><div lang="it-IT" style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Utopia
Razionale</span></div>
</td>
</tr>
<tr valign="TOP">
<td width="117"><div lang="it-IT" style="font-weight: normal; text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Energia</span></div>
</td>
<td sdnum="1040;" sdval="1" width="177"><div lang="it-IT" style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">1</span></div>
</td>
<td sdnum="1040;" sdval="4" width="185"><div lang="it-IT" style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">4</span></div>
</td>
</tr>
<tr valign="TOP">
<td width="117"><div lang="it-IT" style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Economia</span></div>
</td>
<td sdnum="1040;" sdval="5" width="177"><div lang="it-IT" style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">5</span></div>
</td>
<td sdnum="1040;" sdval="5" width="185"><div lang="it-IT" style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">5</span></div>
</td>
</tr>
<tr valign="TOP">
<td width="117"><div lang="it-IT" style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Lavoro</span></div>
</td>
<td sdnum="1040;" sdval="5" width="177"><div lang="it-IT" style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">5</span></div>
</td>
<td sdnum="1040;" sdval="5" width="185"><div lang="it-IT" style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">5</span></div>
</td>
</tr>
<tr valign="TOP">
<td width="117"><div lang="it-IT" style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Governo</span></div>
</td>
<td sdnum="1040;" sdval="4" width="177"><div lang="it-IT" style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">4</span></div>
</td>
<td sdnum="1040;" sdval="4" width="185"><div lang="it-IT" style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">4</span></div>
</td>
</tr>
<tr valign="TOP">
<td width="117"><div lang="it-IT" style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Violenza</span></div>
</td>
<td sdnum="1040;" sdval="4" width="177"><div lang="it-IT" style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">4</span></div>
</td>
<td sdnum="1040;" sdval="4" width="185"><div lang="it-IT" style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">4</span></div>
</td>
</tr>
<tr valign="TOP">
<td width="117"><div lang="it-IT" style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Alimentazione</span></div>
</td>
<td sdnum="1040;" sdval="4" width="177"><div lang="it-IT" style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">4</span></div>
</td>
<td sdnum="1040;" sdval="4" width="185"><div lang="it-IT" style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">4</span></div>
</td>
</tr>
<tr valign="TOP">
<td width="117"><div lang="it-IT" style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Spiritualità</span></div>
</td>
<td sdnum="1040;" sdval="4" width="177"><div lang="it-IT" style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">4</span></div>
</td>
<td sdnum="1040;" sdval="4" width="185"><div lang="it-IT" style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">4</span></div>
</td>
</tr>
<tr>
<td valign="TOP" width="117"><div lang="it-IT" style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Livello
di evoluzione</span></div>
</td>
<td sdnum="1040;" sdval="3,86" width="177"><div lang="it-IT" style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">3,86</span></div>
</td>
<td sdnum="1040;" sdval="4,29" width="185"><div lang="it-IT" style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">4,29</span></div>
</td>
</tr>
</tbody></table>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: center;">
<br /></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>Criticità</b></span><br />
<div style="font-weight: normal;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="font-weight: normal;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si
consideri, come caso limite, l'esempio ideale di due civiltà che
conseguono il medesimo punteggio evolutivo sintetico sulla Scala di
Mariucci, dove però</span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">, da un lato,
vi è una spietata dittatura il cui punteggio negativo è compensato
da un'alimentazione evolutivamente elevata, mentre, dall'altro, vi è
un'effettiva libertà ma un regime alimentare basato su prodotti di
origine animale. Tutti gli altri aspetti sociali sono identici in tutto e per tutto.</span></div>
</div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Che cosa ne deduciamo? Nonostante
si commettano indicibili ed ingiustificabili ingiustizie nei
confronti degli animali, è evidente che nella seconda tipologia di
civiltà le condizioni di esistenza per gli esseri umani risultino decisamente migliori. Ma ciò avverrebbe a parità di punteggio
sintetico!</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Tutto
ciò a riprova del fatto che se si vuole seriamente comprendere il
livello di evoluzione sociale di una civiltà non si può fare
affidamento soltanto su di un singolo valore monodimensionale,
neanche nel caso in cui quest'ultimo scaturisca dalla sintesi di
un'analisi multidimensionale, ma bisogna necessariamente interpretare
l'impronta sociale multifattoriale delle civiltà prese in esame.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Senza una simile accortezza, si potrebbe reputare “superiore” rispetto ad un'altra, una civiltà che, invece, conducendo un'analisi più accorta, risulterebbe oggettivamente “inferiore”.
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Qui
di seguito, riportiamo una tabella comparativa riassuntiva che
contiene una possibile situazione di ambiguità di giudizio che non
può essere risolta basandosi soltanto sull'indice sintetico
dell'evoluzione sociale calcolato con la Scala di Mariucci.</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<table border="1" bordercolor="#000000" cellpadding="5" cellspacing="0" style="text-align: justify; width: 510px;">
<colgroup><col width="117"></col>
<col width="177"></col>
<col width="185"></col>
</colgroup><tbody>
<tr valign="TOP">
<td width="117"><div lang="it-IT" style="font-weight: normal; text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
</td>
<td width="177"><div lang="it-IT" style="font-weight: normal; text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Società
con dittatura</span></div>
</td>
<td width="185"><div lang="it-IT" style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Società
con <br />effettiva libertà</span></div>
</td>
</tr>
<tr valign="TOP">
<td width="117"><div lang="it-IT" style="font-weight: normal; text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Energia</span></div>
</td>
<td sdnum="1040;" sdval="3" width="177"><div lang="it-IT" style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">3</span></div>
</td>
<td sdnum="1040;" sdval="3" width="185"><div lang="it-IT" style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">3</span></div>
</td>
</tr>
<tr valign="TOP">
<td width="117"><div lang="it-IT" style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Economia</span></div>
</td>
<td sdnum="1040;" sdval="3" width="177"><div lang="it-IT" style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">3</span></div>
</td>
<td sdnum="1040;" sdval="3" width="185"><div lang="it-IT" style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">3</span></div>
</td>
</tr>
<tr valign="TOP">
<td width="117"><div lang="it-IT" style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Lavoro</span></div>
</td>
<td sdnum="1040;" sdval="3" width="177"><div lang="it-IT" style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">3</span></div>
</td>
<td sdnum="1040;" sdval="3" width="185"><div lang="it-IT" style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">3</span></div>
</td>
</tr>
<tr valign="TOP">
<td width="117"><div lang="it-IT" style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Governo</span></div>
</td>
<td sdnum="1040;" sdval="1" width="177"><div lang="it-IT" style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">1</span></div>
</td>
<td sdnum="1040;" sdval="4" width="185"><div lang="it-IT" style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">4</span></div>
</td>
</tr>
<tr valign="TOP">
<td width="117"><div lang="it-IT" style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Violenza</span></div>
</td>
<td sdnum="1040;" sdval="3" width="177"><div lang="it-IT" style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">3</span></div>
</td>
<td sdnum="1040;" sdval="3" width="185"><div lang="it-IT" style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">3</span></div>
</td>
</tr>
<tr valign="TOP">
<td width="117"><div lang="it-IT" style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Alimentazione</span></div>
</td>
<td sdnum="1040;" sdval="4" width="177"><div lang="it-IT" style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">4</span></div>
</td>
<td sdnum="1040;" sdval="1" width="185"><div lang="it-IT" style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">1</span></div>
</td>
</tr>
<tr valign="TOP">
<td width="117"><div lang="it-IT" style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Spiritualità</span></div>
</td>
<td sdnum="1040;" sdval="3" width="177"><div lang="it-IT" style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">3</span></div>
</td>
<td sdnum="1040;" sdval="3" width="185"><div lang="it-IT" style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">3</span></div>
</td>
</tr>
<tr>
<td valign="TOP" width="117"><div lang="it-IT" style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Livello
di evoluzione</span></div>
</td>
<td sdnum="1040;" sdval="2,86" width="177"><div lang="it-IT" style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">2,86</span></div>
</td>
<td sdnum="1040;" sdval="2,86" width="185"><div lang="it-IT" style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">2,86</span></div>
</td>
</tr>
</tbody></table>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ovviamente
la Scala di Mariucci qui discussa può essere notevolmente migliorata
e non è esente da critiche di varia natura.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ad esempio, qualora una civiltà dovesse
posizionarsi su dei livelli intermedi rispetto alle categorie
individuate, si potrebbe assegnare un punteggio non intero, così da
ottenere una valutazione più vicina alla realtà.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nell'odierna società le fonti fossili
vanno per la maggiore, ma è pur sempre presente un certo contributo
dato dalle fonti rinnovabili. In tal caso, invece di assegnare un
punteggio evolutivo relativo all'energia pari a 2, sarebbe stato più
corretto stabilire un valore compreso tra 2 e 3, così da considerare questa tendenza.</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<div style="font-weight: normal; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per
calcolare il valore sintetico che sancisce il livello di evoluzione
sociale è stata effettuata una media semplice. Nulla vieta di
utilizzare una media pesata, dando più importanza a certi aspetti e
meno ad altri. Ovviamente questa scelta andrebbe giustificata.</span></div>
<br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">È del tutto evidente che la tipologia e la quantità di ambiti sociali presi in esame siano soggette ad una certa discrezionalità. La stessa critica potrebbe esser mossa in relazione alla determinazione della scala evolutiva associata a ciascuno di essi.</span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
<br />
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si
potrebbe quindi pensare di migliorare la Scala di Mariucci ampliando
il numero di ambiti sociali presi in esame, in modo che essi siano
più equilibrati e rappresentativi dell'effettiva realtà delle cose rispetto a quanto non sia stato fatto all'interno di questo scritto.
E si potrebbero anche modificare le scale evolutive ad essi
associate, cercando di ottimizzarle.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In questo modo si riuscirebbe certamente ad ottenere una Scala di Mariucci in grado di descrivere in modo più accurato e maggiormente corrispondente alla realtà dell'effettivo livello evolutivo sociale raggiunto da una civiltà.</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Mirco Mariucci</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , serif;"><b>Fonti:</b></span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<ul>
<li><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Scala_di_Karda%C5%A1%C3%ABv">Scaladi Kardašëv.Wikipedia.</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="https://leganerd.com/2013/04/03/la-scala-kardashev-sfere-di-dyson-e-il-concetto-non-biologico-di-vita/">Lascala Kardashev. Lega Nerd.</a></span></li>
</ul>
Mirco Mariuccihttp://www.blogger.com/profile/14091144245562917192noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3559113173366531735.post-1197507388668649902019-03-26T13:16:00.000+01:002019-10-26T11:19:57.957+02:00Verità esoteriche nell'ambito della sociologia<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEivfGTTrubQhqnyA71FMSTkHBbfRHsT5VMdPKBEOuf2Un2hfmpjultKDpUS5f30-TBhEJAoH2QiLCLfIkaU8qRdvtxQBidWoor55ePQBfXBb_lTt5kJPlaJY6VGMD7ySmu-Q1QMjdec7xI/s1600/Immagine.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><img border="0" data-original-height="698" data-original-width="1200" height="232" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEivfGTTrubQhqnyA71FMSTkHBbfRHsT5VMdPKBEOuf2Un2hfmpjultKDpUS5f30-TBhEJAoH2QiLCLfIkaU8qRdvtxQBidWoor55ePQBfXBb_lTt5kJPlaJY6VGMD7ySmu-Q1QMjdec7xI/s400/Immagine.png" width="400" /></span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>Occultismo ed esoterismo</b></span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nell'ambito dell'esoterismo c'è una certa tradizione, consolidata da millenni di pratica, la cui filosofia può essere riassunta con la seguente massima: le verità esoteriche devono essere rivelate soltanto agli iniziati.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Alcuni, tra coloro che condividono questo precetto, possono concepire la conoscenza esoterica come un qualcosa da custodire gelosamente.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per essi, infatti, il sapere esoterico rappresenta un mezzo da utilizzare per incrementare il proprio potere, al fine di riuscire a dominare gli altri individui mantenuti all'oscuro delle questioni occulte.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si può definire chiunque abbia un simile approccio nei confronti dell'esoterismo con il termine “occultista”. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Non è un mistero che le élites di ogni epoca abbiano utilizzato delle conoscenze occulte per conquistare e mantenere ricchezza e potere. </span></div>
<a name='more'></a><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Basti sapere che i più stretti collaboratori di Adolf Hitler, tra quelli che rivestirono le più alte cariche durante il regime nazista, erano tutti occultisti, ed è cosa nota che il carattere mistico che essi conferirono alla loro ideologia fu uno dei fattori principali che rese possibile l'ascesa del Führer.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Eppure, fin dai tempi antichissimi di Ermete Trismegisto, sono sempre esistiti individui che hanno infranto quel precetto e, agendo all'opposto rispetto al modo di fare degli occultisti, non hanno esitato a rivelare, se non tutte, almeno una parte delle verità esoteriche che gli erano note: quelle di cui gli esseri umani avevano bisogno per avanzare lungo il cammino dell'evoluzione spirituale in quel particolare periodo storico.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Chi appartiene a questa categoria, ritiene che la condivisione del sapere sia fondamentale per la realizzazione di un futuro di armonia, benessere e prosperità, reso possibile anche dal disvelamento di certe conoscenze occulte. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nel corso della storia non sono mancate delle situazioni eccezionali che hanno trasformato chi avrebbe voluto diffondere le verità esoteriche in custodi di un sapere occulto trasmesso per via iniziatica.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò è avvenuto, ad esempio, quando gli esoteristi hanno dovuto celare i loro messaggi utilizzando un linguaggio oscuro, facendo largo uso di figure retoriche e simbolismo, per fare sì che le élites non riuscissero ad individuare quelle informazioni e quindi ad impedire che esse si tramandassero.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In molti hanno pagato a caro prezzo il loro tentativo di diffondere la verità, anche con la vita.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò è accaduto, in modo particolare, a chi si è discostato di misura dallo spirito del tempo dell'epoca in cui visse, entrando in contrasto con i cosiddetti "potenti" che, per mantenere l'egemonia sui popoli, hanno un'assoluta esigenza di smorzare la fiamma eterna della verità.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Tutto ciò, purtroppo, si verifica ancora oggi, non appena qualche gruppo di potere realizza che la forza del contenuto esoterico divulgato da un individuo è sufficientemente elevata da entrare in contrasto con i loro obiettivi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Basta condurre delle semplici ricerche su tematiche sensibili ritenute “scomode” per scoprire che chiunque abbia seriamente tentato di diffondere delle verità che, dal punto di vista delle élites, non dovevano essere rivelate, è stato ridicolizzato, comprato, minacciato, ostracizzato, censurato, aggredito, imprigionato e/o ucciso, a seconda dei casi. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">I dominatori dell'umanità s</span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">appiano </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">che si può uccidere un essere umano, ma non si può uccidere la verità. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Questo significa che per quanto qualcuno si sforzi di nascondere ciò che è vero, prima o poi, qualcun altro riuscirà di nuovo a coglierlo da sé e sentirà il desiderio di comunicarlo agli altri.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Va detto che il sacrificio dei grandi spiriti non è mai vano: sebbene all’apparenza possa sembrare che così facendo i potenti rafforzino la loro posizione, riuscendo a mantenere il controllo della società, in realtà, quest’ultimi, commettendo ingiustizia, non fanno altro che accrescere la forza dei semi di consapevolezza sparsi sulla Terra. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">E non appena quei semi germoglieranno, i virgulti radicheranno nella profondità della Terra, divenendo alberi forti e maestosi, che doneranno all'umanità frutti preziosi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Dal canto mio, ho sempre riposto una gran fiducia nella forza della verità, concependola come un motore ideale per indurre nella realtà sociale un cambiamento rivoluzionario inteso in senso positivo. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se mi è concesso di esporre una tesi filosofica, io ritengo che la verità esista, risieda in una realtà metafisica e sia una forza spirituale che muove il mondo in direzione del bene, della bellezza e della libertà. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per questo motivo, all'interno di questo saggio, ho deciso di effettuare alcune riflessioni in merito a quelle che potrebbero essere definite come delle verità di carattere esoterico riguardanti la sociologia.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>Il valore dell’esoterismo per la sociologia</b></span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Prima di cominciare, vorrei dare una rapida risposta alla seguente domanda: perché un sociologo dovrebbe occuparsi di esoterismo? </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Perché l’esoterismo, sebbene non sia il fattore principale, rappresenta uno dei principali fattori che condizionano il pensiero dei membri della società, determinando le loro scelte e le loro azioni. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ignorando questi aspetti non si riuscirebbero a comprendere in modo compiuto le dinamiche sociali, perché non si disporrebbe di un’importante chiave di lettura.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"></span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò è ancor più vero se si considera che i maggiori occultisti possono essere individuati proprio ai vertici delle strutture di potere, ovvero, ad esempio, nei governi, nelle aziende, nel mondo dello spettacolo ed in quello dell’informazione (o meglio della disinformazione!), vale a dire, nei ruoli chiave verticistici grazie ai quali è possibile condizionare il pensiero e l’esistenza di un gran numero di esseri umani.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>Il rituale del San Gottardo</b></span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per prima cosa, vorrei render noto, al lettore che non ne fosse a conoscenza, il messaggio occulto contenuto nel più grande e plateale rituale pubblico di carattere esoterico di cui si abbia avuto prova fino ad oggi, invitando a visionarlo per verificare quanto sarà detto: l’inaugurazione del tunnel del San Gottardo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">L'evento è stato "festeggiato" con un lungo "spettacolo" a cui hanno partecipato le persone più "potenti" d’Europa, ivi inclusi: il cancelliere tedesco Angela Merkel, il presidente francese Francois Hollande e il primo ministro italiano Matteo Renzi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Qual è il problema? Il problema è che quella che avrebbe dovuto essere una gradevole cerimonia celebrativa, in realtà, sin dalle prime battute, si è rivelata essere un oscuro ed inquietante rituale di carattere satanico messo in piedi ricorrendo ad un simbolismo così esplicito che chiunque avrebbe potuto decifrarlo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ammettiamo pure che quei capi di Stato si siano recati all’inaugurazione in buona fede ed abbiano assistito a quell’orrenda coreografia organizzata a loro insaputa, come mai nessuno di essi ha speso una sola parola per prendere le distanze da quanto è accaduto?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ai più scettici vorrei far notare che, da un punto di vista sociologico, la questione non è di determinare se la malefica entità evocata, adorata ed eretta a Re del mondo in quel rituale attraverso la simulazione dell'apertura di un tunnel dimensionale ed il sacrificio di un gran numero di esseri umani, esista o meno; il punto è che vi sono individui inseriti in ruoli chiave del sistema socio-economico che operano in base a quel sistema di credenze.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Neanche le presunte verità delle religioni sono vere, ciò non toglie che esse condizionino i comportamenti di miliardi di esseri umani che credono in esse. La stessa cosa accade con gli occultisti ed i loro sistemi di credenze esoteriche.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">E siccome è un dato di fatto che alcuni tra i principali capi di stato europei hanno partecipato ad un rituale pubblico in cui orde di lavoratori-zombi eterodiretti venivano utilizzati, come fossero sotto ipnosi, per aprire un tunnel dimensionale, al fine di consegnare l'intera umanità alle forze del male, approfondire gli aspetti esoterici, non solo è necessario, ma è addirittura doveroso. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Dopo esser riusciti ad aprire il varco dimensionale e a far giungere Satana sulla Terra, la rappresentazione è proseguita in modo non meno inquietante: hanno sfilano alberi secchi, senza foglie e frutti; si è inneggiato alla supremazia della tecnica che renderà l’essere umano una macchina e condurrà l’umanità al transumanesimo; Satana è stato adorato, ha avuto dei rapporti sessuali e si è riprodotto con una donna che indossava un lungo abito scarlatto. Il nuovo regno che ne è conseguito è stato osannato e tutti vi si sono sottomessi, mentre si innalzavano inni di gloria. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Le fasi salienti del rituale sono riportate nelle seguenti immagini tratte dalla registrazione dell'inaugurazione del tunnel del San Gottardo tenutasi il primo giugno 2016.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhpFUjI7n-xJj9bpdcBaHUFu_YaRPNOzQpH2q8d4exAnlU6419YvdUHaS9Ltoz75anjRERk7Uozq_QWCiRWxX2fRkRG2GU6_WpvrqH2wWCtOpZcjz3L2HFWVi0rCf_AFAkWHyMQJdQ2D08/s1600/1+lav+zombi.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="676" data-original-width="1200" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhpFUjI7n-xJj9bpdcBaHUFu_YaRPNOzQpH2q8d4exAnlU6419YvdUHaS9Ltoz75anjRERk7Uozq_QWCiRWxX2fRkRG2GU6_WpvrqH2wWCtOpZcjz3L2HFWVi0rCf_AFAkWHyMQJdQ2D08/s400/1+lav+zombi.png" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Un esercito di lavoratori-zombi, con volti privi d'espressione, marcia compatto al ritmo di un tamburo, come se fosse eterodiretto.</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiwE7IRz1Dc8YcKgZL2oqVnRSpPZviftHrAPlyGw8S2FSHUc8A432i9wRKeqA_bCIRaEcP2Yl8XSz4at1Rg2EFjWfyEND1SAwQr7IqjYjw92U2ZhBiImjbRwy7_hcUOqWerH1RkwR8Ut9I/s1600/2+essere+inquietante.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="676" data-original-width="1200" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiwE7IRz1Dc8YcKgZL2oqVnRSpPZviftHrAPlyGw8S2FSHUc8A432i9wRKeqA_bCIRaEcP2Yl8XSz4at1Rg2EFjWfyEND1SAwQr7IqjYjw92U2ZhBiImjbRwy7_hcUOqWerH1RkwR8Ut9I/s400/2+essere+inquietante.png" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Entrata in scena di un essere oscuro: il corpo è mascolino, ma sono presenti i seni di una donna, mentre il volto è quello di un bambino. Forse si tratta di un angelo demoniaco venuto ad annunciare l'avvento del regno di Satana.</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhYKmyWhTEW7-615n1-FpiRRp6jAnQXNU5Jh8Xooy8ByJWbaC5A6Oa9o7VcyvyQVv68nbVRuYP0Q7VZlQDeIzwQ7zkvWLhrJ3Qv6_zK2xvR46geWWrJYhCouZIreeg-MjzidBx28r4TACA/s1600/3+apertura+portale.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="676" data-original-width="1200" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhYKmyWhTEW7-615n1-FpiRRp6jAnQXNU5Jh8Xooy8ByJWbaC5A6Oa9o7VcyvyQVv68nbVRuYP0Q7VZlQDeIzwQ7zkvWLhrJ3Qv6_zK2xvR46geWWrJYhCouZIreeg-MjzidBx28r4TACA/s400/3+apertura+portale.png" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">I lavoratori-zombi riescono ad aprire il varco dimensionale.</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgNCBKdVfNawhcufle4gcKRD1LvvPyBlZcytIrJCUBcUc2k8MmxgWf9gKrmhit27MnxFiomDTc4ml7-SlOZisZR92T5LYlqhtE5JxlFD4AdwEkrHoa12hGN98dnAbfv6j_YN8EWXoRG2to/s1600/4+sacrificio+umano.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="676" data-original-width="1200" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgNCBKdVfNawhcufle4gcKRD1LvvPyBlZcytIrJCUBcUc2k8MmxgWf9gKrmhit27MnxFiomDTc4ml7-SlOZisZR92T5LYlqhtE5JxlFD4AdwEkrHoa12hGN98dnAbfv6j_YN8EWXoRG2to/s400/4+sacrificio+umano.png" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Viene effettuato un vasto sacrificio umano che, nelle fasi successive, verrà "inviato" all'interno del portale.</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhqrkmc5c86QmG2649Il67a-BXp__CRKxCjMTKJCaHxmvt4COlQe5R6c_52RoqWIBagapvjfucj3zyKEjNGYVEJblENNaBtbDWejdNdLyYVZxLg26m1S2gLZcyhzKUgnoU7U3_6oo2LrMc/s1600/5+gli+spiriti+accettano+sacrificio+e+si+manifestano.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="676" data-original-width="1200" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhqrkmc5c86QmG2649Il67a-BXp__CRKxCjMTKJCaHxmvt4COlQe5R6c_52RoqWIBagapvjfucj3zyKEjNGYVEJblENNaBtbDWejdNdLyYVZxLg26m1S2gLZcyhzKUgnoU7U3_6oo2LrMc/s400/5+gli+spiriti+accettano+sacrificio+e+si+manifestano.png" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Gli spiriti dell'altra dimensione gradiscono il sacrificio e si manifestano uscendo dal tunnel dimensionale.</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgOh7ADN0FyVVddO9zMKIMMLled1R7jKmXzINyxboK2BVzU1ZQ6Ki6fCjLBp5LcEaLWiARpF22KSq4woDDznx4TBzfGklUwemm5XI7sakIwtXu-1v3o4Esm4SFvLlb0vgWDeBtKuhn4x54/s1600/6+anime+scortano+sulla+terra+satana.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="676" data-original-width="1200" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgOh7ADN0FyVVddO9zMKIMMLled1R7jKmXzINyxboK2BVzU1ZQ6Ki6fCjLBp5LcEaLWiARpF22KSq4woDDznx4TBzfGklUwemm5XI7sakIwtXu-1v3o4Esm4SFvLlb0vgWDeBtKuhn4x54/s400/6+anime+scortano+sulla+terra+satana.png" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Le anime sacrificate al male scortano Satana fin sulla Terra (si veda il dettaglio riportato nell'immagine successiva).</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhBGufNBkxpA0ADIPg0KKBF0ILUSLHl9LnTNWQZA8fhyUHKcpwkO3xkKUICLhNSMbhATKhmxFfnJrzZ9XxHYZRA913pBt1NpLxT1__6nchT6oVMX9gmPDBlMysuNFTfRra0FfL2an5tCus/s1600/6+b+anime+scortano+sulla+terra+satana+dettaglio.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="676" data-original-width="1200" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhBGufNBkxpA0ADIPg0KKBF0ILUSLHl9LnTNWQZA8fhyUHKcpwkO3xkKUICLhNSMbhATKhmxFfnJrzZ9XxHYZRA913pBt1NpLxT1__6nchT6oVMX9gmPDBlMysuNFTfRra0FfL2an5tCus/s400/6+b+anime+scortano+sulla+terra+satana+dettaglio.png" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Ingrandimento dell'immagine precedente: Satana, rappresentato da un caprone che cammina in posizione eretta, viene scortato dalle anime sacrificate.</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgrzT4EKinDe8n3h-5FKMKQ54XnQbmMVNtcdO-kCsPkzzfaVvEPt7BxKWoT5d_8QZp5EqQDBM9xfmscLRy_5ODobVOQaFIC1esrYHmZJa7D4NxV9NUTEb5QzIWkiiA1HZv7ub2pUQzinvM/s1600/7+satana+esulta+perch%25C3%25A9+%25C3%25A8+giunto+sulla+terra.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="659" data-original-width="1167" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgrzT4EKinDe8n3h-5FKMKQ54XnQbmMVNtcdO-kCsPkzzfaVvEPt7BxKWoT5d_8QZp5EqQDBM9xfmscLRy_5ODobVOQaFIC1esrYHmZJa7D4NxV9NUTEb5QzIWkiiA1HZv7ub2pUQzinvM/s400/7+satana+esulta+perch%25C3%25A9+%25C3%25A8+giunto+sulla+terra.png" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Satana esulta perché è riuscito a giungere e ad imporre il suo dominio sulla Terra.</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgK0n9QYjLAYqHvfjdLpdlk4TFKBLU71yr1xjzgrSzrZ0eB8prsubxsqY3k9_CmkXe7ND8xFFRyPtinSM0xthXr30w2wRfkuDBVSOs9LFjz6ZSAAG4IVtvUo6FjsiTYrmyRdNC0C7-2cLI/s1600/8+dettaglio+disperazione+anime.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="676" data-original-width="1200" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgK0n9QYjLAYqHvfjdLpdlk4TFKBLU71yr1xjzgrSzrZ0eB8prsubxsqY3k9_CmkXe7ND8xFFRyPtinSM0xthXr30w2wRfkuDBVSOs9LFjz6ZSAAG4IVtvUo6FjsiTYrmyRdNC0C7-2cLI/s400/8+dettaglio+disperazione+anime.png" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Dettaglio che mette in evidenza la disperazione delle anime per la discesa sulla Terra di Satana.</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhkOuNgtINpfSr0j_ak47jy9cfJlGnxk91HV-Pp6mmGg0VH-KYVHRS_HREDA3Lsgcz77TDtRd5zNEpxaTVgVg78d2hQz-0qK82bpY6y0aPnZ8LSr_L4j15qFlfJgyC4v5oyv6TiPqu8CiY/s1600/9+sfilano+alberi+secchi.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="676" data-original-width="1200" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhkOuNgtINpfSr0j_ak47jy9cfJlGnxk91HV-Pp6mmGg0VH-KYVHRS_HREDA3Lsgcz77TDtRd5zNEpxaTVgVg78d2hQz-0qK82bpY6y0aPnZ8LSr_L4j15qFlfJgyC4v5oyv6TiPqu8CiY/s400/9+sfilano+alberi+secchi.png" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">I figuranti trasportano alberi secchi, privi di foglie e frutti, che simboleggiano la carestia e la sterilità.</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgiyzSc5rtb_VTHa0mK28nW1We4iTn9MLs4ovLiy5ZY3bmP5Rad_c5fvuBB6kCc_UW5Li4fLekET3FNLjiGHTtHe9eDbUNf7q10fJAn5kqQuW64U0pQqcOAcCsBwBbEtkDEAAA0GFS5xBA/s1600/10+elogio+tecnica.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="676" data-original-width="1200" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgiyzSc5rtb_VTHa0mK28nW1We4iTn9MLs4ovLiy5ZY3bmP5Rad_c5fvuBB6kCc_UW5Li4fLekET3FNLjiGHTtHe9eDbUNf7q10fJAn5kqQuW64U0pQqcOAcCsBwBbEtkDEAAA0GFS5xBA/s400/10+elogio+tecnica.png" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Estratto di una serie di immagini in cui viene elogiata la supremazia della tecnica.</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgEU2n9nXQU4VyTWwW5dUiJ3Qsgg3vUtzWGNcF25kn7mjeTzntQi3vIYLuQcyEtPp9J9go0nfaCm-BI7s-pW9diY3NCo7nTQysQdc5P24nWrZCi8kEe99cXgzsIeKNM0MAXByVXSz2wFvk/s1600/11+tranumanesimo.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="676" data-original-width="1200" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgEU2n9nXQU4VyTWwW5dUiJ3Qsgg3vUtzWGNcF25kn7mjeTzntQi3vIYLuQcyEtPp9J9go0nfaCm-BI7s-pW9diY3NCo7nTQysQdc5P24nWrZCi8kEe99cXgzsIeKNM0MAXByVXSz2wFvk/s400/11+tranumanesimo.png" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Immagine che rimanda all'uomo-macchina, all'intelligenza artificiale e/o al transumanesimo.</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjhZJ6XRGpOQQ2epWwX0meMsEI9VRThUGp10j3vgXambvs870w39gAeF016v-gU9Tz623NYyIuwQuzD-MCbN104aNgKFZsgHA14D7HeCu7KS8tbfHkt3Iv-9rnKgXWT9eQx57lsnTmcSmU/s1600/12+donna+scarlatta.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="656" data-original-width="1169" height="223" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjhZJ6XRGpOQQ2epWwX0meMsEI9VRThUGp10j3vgXambvs870w39gAeF016v-gU9Tz623NYyIuwQuzD-MCbN104aNgKFZsgHA14D7HeCu7KS8tbfHkt3Iv-9rnKgXWT9eQx57lsnTmcSmU/s400/12+donna+scarlatta.png" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Entrata in scena della Donna scarlatta: ella porge il suo ventre a Satana.</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjkLjJrEnUAYffVO3K6MjaUiB4nRkF6faYPoByAcrFJ5_qmFlpTkOZH_k9WQ92jyDqpJQtESOSk7NJsovvmAZ775C2z_nBt04E-HLiZujV6qHRGxzMymONRbIOZs5MHmx7GhIjxTBSR1RY/s1600/13+satana+rapporti.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="676" data-original-width="1200" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjkLjJrEnUAYffVO3K6MjaUiB4nRkF6faYPoByAcrFJ5_qmFlpTkOZH_k9WQ92jyDqpJQtESOSk7NJsovvmAZ775C2z_nBt04E-HLiZujV6qHRGxzMymONRbIOZs5MHmx7GhIjxTBSR1RY/s400/13+satana+rapporti.png" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Prima di riprodursi con la Donna scarlatta, Satana possiede altre "donne".</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj1HLjOwQVzsxbAHEtZgmFwdR9w4LiOIvf5YShhl4p343k527CFRVJR9ul5DziIcup72W-chaCg70-f-9mTmQHxQshHRkJOwWA-ld0UbFCWKNnDz8bwPceSNr3-wAsouvE4SPBvuG8vRzk/s1600/14+figlia+satana+e+donna+scarlatta.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="676" data-original-width="1200" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj1HLjOwQVzsxbAHEtZgmFwdR9w4LiOIvf5YShhl4p343k527CFRVJR9ul5DziIcup72W-chaCg70-f-9mTmQHxQshHRkJOwWA-ld0UbFCWKNnDz8bwPceSNr3-wAsouvE4SPBvuG8vRzk/s400/14+figlia+satana+e+donna+scarlatta.png" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Dall'unione di Satana con la Donna scarlatta nasce una figlia.</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjCpjEUTp1xidFOYheB4ZzTDAMg1NmSbyLaFBSohPST6PbvP3Mx4ZPkl2q80qysgrD6lu6Y5AGw2Fkkw3P_egUaeE73TEoj2wzGA1EmPLWWlAyeN10KhhzkHXa_YRHzza5epPRGC3AOi3s/s1600/15+prostrazione.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="676" data-original-width="1200" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjCpjEUTp1xidFOYheB4ZzTDAMg1NmSbyLaFBSohPST6PbvP3Mx4ZPkl2q80qysgrD6lu6Y5AGw2Fkkw3P_egUaeE73TEoj2wzGA1EmPLWWlAyeN10KhhzkHXa_YRHzza5epPRGC3AOi3s/s400/15+prostrazione.png" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Tutti i figuranti si prostrano in segno di sottomissione al nuovo regno, mentre il tempo scorre e s'innalzano inni di gloria.</td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Bunga bunga e satanismo</span></b><br />
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Dopo esserci occupati di un presidente del consiglio italiano di centro-sinistra, per una questione di par condicio, bisognerà spendere qualche parola anche su di un presidente del consiglio di centro-destra: Silvio Berlusconi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Proprio nel periodo in cui sto scrivendo questo scritto è stata data la notizia della morte di Imane Fadil (deceduta il primo marzo 2019): un testimone chiave nei cosiddetti processi Ruby indetti contro il Cavaliere, l'ultimo dei quali ha avuto inizio proprio a pochi giorni di distanza dalla dipartita di questa ragazza.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Imane, invitata per la prima a volta ad Arcore nel 2011 all'età di 25 anni, partecipò a diverse “cene” in cui ebbe modo di rendersi conto in cosa consistesse il cosiddetto “Bunga Bunga”, prima di allontanarsi definitivamente da quell'ambiente sconvolgente per denunciare pubblicamente l'accaduto dando il via ad un grande scandalo. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">L'anno scorso, per la precisione il 24 aprile 2018, </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Imane </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">aveva rilasciato un'intervista pubblicata sul Fatto Quotidiano, in cui sosteneva di aver visto, oltre alle ormai celebri ragazze che si cimentavano in “giochi” erotici in cambio di ruoli televisivi e/o politici, anche uno stanzino con una trentina di tuniche tutte uguali ed una sala sotterranea sprovvista d'illuminazione. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">A suo avviso, Berlusconi apparteneva ad una setta che adorava il demonio, in quanto ad Arcore vi erano oscure presenze e si mettevano in atto riti satanici. A breve avrebbe rivelato a tutti la verità, pubblicando un saggio con prove, a suo dire, <i>«inequivocabili»</i>. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Che cosa c'è di strano in questa vicenda? Che la povera modella non è morta per cause naturali, ma in circostanze misteriose, forse per un avvelenamento dovuto a sostanze radioattive, che, com'è noto, non si comprano di certo né in farmacia, né al supermercato.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Le bozze del libro, che nel frattempo era stato ultimato, ma non era stato dato alle stampe per assenza di editori disposti ad assumersi la responsabilità di pubblicarlo, sono state sequestrate. Ed è probabile che non se ne saprà più nulla.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">È incredibile che le ragazze che hanno deciso di non farsi corrompere e di denunciare i misfatti abbiano pagato più delle altre, perfino con la vita. Ma è proprio così che vanno le cose in questi tempi ottenebrati dalle forze del male.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In verità, l'accusa più grave che dovrebbe esser mossa nei confronti di Berlusconi, non è di aver effettuato dei (presunti) rituali di carattere esoterico, ma di aver inaugurato e portato al successo in Italia la cosiddetta televisione commerciale, i cui effetti nefasti sul livello di pensiero delle masse sono ben noti a tutti.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Che cosa c'è di più diabolico del distrarre, del condizionare e dell'assopire le coscienze di milioni e milioni di persone? Questa sì che è un'operazione attribuibile, non ad un satanista, ma ad un demone incarnato.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>Un Festival satanico</b></span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">I rituali satanici non sempre avvengono in privato. In alcuni casi gli occultisti possono utilizzare eventi pubblici per sfruttare l'energia di un gran numero di persone la cui attenzione è simultaneamente focalizzata.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Un celebre palcoscenico da cui vengono lanciati potenti messaggi esoterici è quello del Teatro Ariston, dove ogni anno si svolge il Festival di Sanremo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nell'edizione di quest'anno (2019), oltre ad aver esaltato il consumo di stupefacenti, spingendo le persone a rovinarsi il cervello (così da renderle ancor più facilmente dominabili), dando ampio risalto ad una “canzone” intitolata Rolls Royce (che non è la marca di un'auto, ma il nome di una tipologia di droga), una lanciatissima Virginia Raffaele ha messo in scena uno sketch che le è valso l'accusa di essere una satanista che ha venduto l'anima al diavolo per avere successo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ecco la descrizione dell'accaduto: sul palco c'è un vecchio grammofono che ogni tanto s'inceppa. L'imitatrice riproduce alla perfezione il suono emesso dallo strumento, anche quando la testina salta sui solchi rovinati del disco.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La canzone scelta per lo spettacolo è "Mamma" di Beniamino Gigli. La scena procede, tra un'interruzione e l'altra, senza che accada nulla di significativo, fin quando, sfruttando 4 salti consecutivi del disco, l'imitatrice, prima, ripete per tre volte la seguente parte della canzone: <i>«quanto ti voglio bene, queste parole d'amore»</i> e poi, sfruttando l'ultimo inceppamento, dice in modo chiaro e forte <i>«Satana»</i> per 5 volte, roteando su se stessa ed agitando le braccia, in modo apparentemente casuale. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Lo sketch continua per qualche altro secondo fin quando Virginia non assume la posizione in cui viene raffigurato Baphomet (Bafometto): un caprone umanoide alato e con seno, che porta una torcia tra le corna e ha tatuata sulla fronte una stella a 5 punte.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Inutile dire che, in ambito esoterico, Bafometto venga interpretato o come sinonimo di Satana, o come uno dei suoi demoni più potenti: a voi la scelta.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Lo scopo di quel rituale non è chiaro. Resta il fatto che l'imitatrice, incalzata da lettere e messaggi di indignazione, che si sono levati a causa del gran risalto mediatico provocato dalla vicenda, non si è neppure scusata per aver messo in scena uno sketch inappropriato e di cattivo gusto. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nel frattempo, milioni di persone hanno visto e rivisto quello spezzone ed il nome del maligno è riecheggiato 5 volte tanto nell'etere e nella coscienza degli italiani.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Alcuni penseranno che si sia trattato di una coincidenza o di un caso isolato. In verità, l'elenco dei messaggi esoterici lanciati sfruttando il Festival di Sanremo è così lungo che ci si potrebbe scrivere un intero saggio.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Questi aspetti non verranno affrontati perché esulano dalle finalità di questo scritto. I lettori più interessati possono trovare molto materiale on-line, effettuando delle ricerche (fin quando gliele lasceranno fare).</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgcbBYRU-U0x8AjBdIJsHKF7KBRVas5laUdxUwtF6YTIArSftOcymBag2C-kRoMRnoZmFEexYIT1HUl0-orfsJSXXq4LEh3cj8isRqIu7oplNf0sc9v5Ss2sKEupKhDRgey1B2mY6luU2k/s1600/Virgi.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="640" data-original-width="1174" height="217" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgcbBYRU-U0x8AjBdIJsHKF7KBRVas5laUdxUwtF6YTIArSftOcymBag2C-kRoMRnoZmFEexYIT1HUl0-orfsJSXXq4LEh3cj8isRqIu7oplNf0sc9v5Ss2sKEupKhDRgey1B2mY6luU2k/s400/Virgi.png" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">L'imitatrice assume la posizione in cui viene rappresentato Bafometto.</td></tr>
</tbody></table>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjw5DqmWBsU1GuKli7qNKAK1JoZTNFFk41aWpzFQqdPsdtJd0n8PMf8LaglICs4-iaKxtDnxCQlBFCJqbAARyegLhH1aaggmtWqiWkauPJUOqSg9gQojq804fzNa9oegT7uoIYEv7PZ2BA/s1600/Lauro.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="619" data-original-width="1200" height="206" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjw5DqmWBsU1GuKli7qNKAK1JoZTNFFk41aWpzFQqdPsdtJd0n8PMf8LaglICs4-iaKxtDnxCQlBFCJqbAARyegLhH1aaggmtWqiWkauPJUOqSg9gQojq804fzNa9oegT7uoIYEv7PZ2BA/s400/Lauro.png" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Achille Lauro, l'artista fatto passare, a livello mediatico, come idolo degli adolescenti. Ha partecipato al Festival di Sanremo con la canzone intitolata “Rolls Royce”.</td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: justify;">
<b>Il significato esoterico della TAV</b><br />
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">C’è un altro grande obiettivo, fortemente voluto dalle élites di potere, nonostante la sua più completa inutilità: si tratta della realizzazione della cosiddetta TAV, un’opera mastodontica dal costo di diversi miliardi di euro che richiede la costruzione di un tunnel lungo ben 57 km per collegare Torino e Lione con un treno ad alta velocità.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Peccato che la tratta Torino-Lione sia già coperta da una rete ferroviaria a doppio binario omologata per i terni TGV (dal francese, Train à Grande Vitesse, ovvero treno ad alta velocità!) ampiamente sottoutilizzata. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si consideri che attualmente sulla linea esistente transitano soltanto 3 milioni di tonnellate all'anno di merci, con un andamento in calo fin dal 1998, quando sulla medesima tratta venivano trasportati circa 10 milioni di tonnellate di oggetti. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si consideri anche che, a pieno carico, l'infrastruttura esistente potrebbe trasportare 20 milioni di tonnellate all'anno di merci. Questo significa che, ad oggi, essa viene sfruttata al 15% delle sue possibilità!</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Che senso ha quindi realizzare un'altra galleria per consentire il transito di treni leggermente più veloci rispetto a quelli esistenti, se non si riesce neppure a sfruttare tutto il potenziale di quelli già operativi?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Una motivazione ovvia e senz'altro vera, ma di cui non ci occuperemo, può essere individuata nelle questioni di profitto. Ma la realizzazione della TAV ha anche un potente significato di carattere esoterico.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Come mai quel tunnel deve passare proprio lì, ovvero in Val di Susa?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In Europa ci sono 8 luoghi sacri, che distano centinaia e centinaia di km l'uno dall'altro, tutti dedicati al medesimo personaggio: l'arcangelo Michele. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Essi sono, in ordine da nord a sud: </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">1) Skellig Michael, in Irlanda;</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">2) St Michael's Mount, nel Regno Unito;</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">3) Mont-Saint-Michel, in Francia;</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">4) Sacra di San Michele, in Italia (Val di Susa);</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">5) Chiesa di San Michele Arcangelo, anche nota come Tempio di Sant'Angelo, in Italia (Perugia);</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">6) Santuario di San Michele Arcangelo, in Italia (Monte Sant'Angelo, Foggia);</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">7) Monastery of Great Redeemer, in Grecia;</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">8) Monastero di Stella Maris, in Israele;</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Che cos'hanno di così particolare questi luoghi sacri? </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Oltre ad esser dedicati alla medesima figura, se li si rappresenta su di una cartina e li si congiunge con un segmento, si scopre, con gran sorpresa, che essi sono allineati su di una retta, con un'ottima approssimazione. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La qual cosa, lascia chiaramente intendere che la scelta dei luoghi effettuata per la loro costruzione fu tutt'altro che casuale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La linea immaginaria individuata da questi 8 luoghi di culto definisce la cosiddetta <i>Linea di San Michele</i>, anche nota come <i>Linea del Drago</i>. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Secondo una leggenda, essa rappresenterebbe il colpo di spada che il Santo inflisse al Diavolo per rimandarlo all'inferno. A detta di alcuni esoteristi, essa svolgerebbe tutt'ora un'importante funzione di protezione dalle forze del male, sia per il pianeta Terra che per i suoi abitanti.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il lettore più accorto avrà certamente notato che uno dei santuari dedicati a San Michele tra quelli che tracciano la sua linea energetica, guarda caso, si trova proprio in Val di Susa: stiamo parlando della Sacra di San Michele.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il messaggio esoterico della TAV è quindi svelato: la realizzazione dell'opera andrebbe a “spezzare” la Linea del Drago, indebolendo l'energia del più temibile rivale delle forze del male.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Secondo le profezie, infatti, l'Arcangelo Michele è colui che guiderà nuovamente alla vittoria la milizia celeste degli angeli di Dio contro Satana e la sua schiera di angeli apostati.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhJ7Siu6VKG2JjvFpIaj0N9j5vpEjAJ0IJ0iyBYhGpzzN4Zl4elqAUPdKYIuw-eXaVaC3SB4CYWDh9nBsqHEpC2zak7A8WZ73NtBMwehDHkK175KG0swtjMjP1vM8hMhRHaEFxD5_veMWY/s1600/aln-liea-def.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="786" data-original-width="1600" height="313" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhJ7Siu6VKG2JjvFpIaj0N9j5vpEjAJ0IJ0iyBYhGpzzN4Zl4elqAUPdKYIuw-eXaVaC3SB4CYWDh9nBsqHEpC2zak7A8WZ73NtBMwehDHkK175KG0swtjMjP1vM8hMhRHaEFxD5_veMWY/s640/aln-liea-def.png" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">In rosso: linea di San Michele, anche nota come Linea del Drago.</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiu_KT0XzOKHqf9PE7bkv0dM0WQa1RcWF95-QamzuJK6x8SrygATMJ3mYZJooCxep3EsJzGD0uCMGJAoHKeZ25rBf-ygU8LYRFVDVIhs6zOWYAS6w2b_aJh4fpnDT3c689BPXwyOQxr35g/s1600/arcangelo+michele.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="755" data-original-width="512" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiu_KT0XzOKHqf9PE7bkv0dM0WQa1RcWF95-QamzuJK6x8SrygATMJ3mYZJooCxep3EsJzGD0uCMGJAoHKeZ25rBf-ygU8LYRFVDVIhs6zOWYAS6w2b_aJh4fpnDT3c689BPXwyOQxr35g/s400/arcangelo+michele.png" width="271" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Nel dipinto l'Arcangelo Michele infligge il colpo di grazia al Diavolo.</td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Perché l'élite vuole vaccinare l'umanità?</span></b><br />
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ci sono molti obiettivi, legati a precisi significati esoterici, a cui l'élite occulta tiene in modo particolare. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Un metodo, per così dire, euristico, che può essere utile per tentare di individuarli, consiste nell'osservare quali tematiche vengono propagandate nel circo mediatico, prestando particolare attenzione anche a come esse vengono affrontate.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si consideri che la quasi totalità dei mezzi di comunicazione di massa, con particolare riferimento a radio, televisione e testate giornalistiche, e da qualche anno a questa parte anche la rete internet, operano sotto il controllo dei suddetti gruppi di potere. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Questo significa che i messaggi veicolati attraverso questi mezzi, ovvero le informazioni a cui viene data maggiore visibilità, non vengono scelti a caso, ma sono concepiti e selezionati in modo accurato per svolgere delle specifiche funzioni compatibili con gli obiettivi dell'élite occulta.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In particolare, quando a livello mediatico una certa tesi viene diffusa massivamente e viene difesa a suon di menzogne e/o ridicolizzando i sostenitori di posizioni ad essa contrarie, allora è arrivato il momento di approfondire la vicenda, perché è molto probabile che i controinformatori abbiano colto, non dico la completa verità, ma almeno un qualche elemento di verità che l'élite non vuole, nel modo più assoluto, che la massa comprenda.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">L'esempio più chiaro ed eclatante in tal senso, per quanto riguarda l'attuale situazione italiana, è senz'alcuna ombra di dubbio quello relativo all'obbligo vaccinale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La versione ufficiale, sostenuta a livello mediatico, è basata sulle seguenti affermazioni di carattere generale:</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">1) i vaccini sono i farmaci più sicuri al mondo, tanto è vero che le reazioni avverse sono dell'ordine di 1 caso ogni 2 milioni;</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">2) i vaccini hanno salvato l'umanità, debellando terribili malattie;</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">3) i vaccini sono necessari perché sono in corso pericolosissime epidemie di morbillo, che possono essere scongiurate soltanto raggiungendo una copertura vaccinale superiore al 95% (effetto gregge);</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">4) chi non si vaccina è un irresponsabile perché non pensa agli immunodepressi;</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">5) non è vero che i vaccini rappresentino un business altamente redditizio.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La versione ufficiale è corredata da un'apposita aneddotica, secondo cui i bambini non vaccinati contagerebbero il mondo interno e morirebbero come mosche contraendo malattie mortali dalle quali si sarebbero potuti salvare se solo avessero fatto ricorso alle vaccinazioni... e così via.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Gli oppositori di queste tesi, i cosiddetti no-vax, vengono dipinti come dei pazzi, complottisti, ignoranti, cretini e chi più ne ha più ne metta, e per far sì che il loro “pericolosissimo” pensiero non si diffonda, si è ben pensato di instaurare un sistema di propaganda e censura degno del peggior regime fascista. Il tutto in nome della "salute" e della "scienza", ovviamente. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il medesimo trattamento è riservato anche a chi si dichiara favorevole alla libertà di scelta vaccinale, posizione più che legittima e ragionevole, viste e considerate le innegabili criticità che esporremo tra poco. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ed il fatto che addirittura un premio nobel della medicina (Luc Montagnier) abbia sostenuto simili posizioni, non ha rappresentato un motivo sufficiente per impedire alla macchina del fango di etichettarlo come un complottista. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Sia chiaro che Montagnier non è contrario ai vaccini ma ha sostenuto che imporre l'obbligo vaccinale sia un errore sia medico che politico.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Tanto è bastato per trasformare quello che prima era definito come un geniale premio Nobel in un completo cretino che è uscito di senno a causa dell'età.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Quando anche l'Ordine dei biologi, rappresentato dal presidente Vincenzo d'Anna, ha deciso di metterci la faccia, muovendo un ragionevole dubbio sulla sicurezza dei vaccini basandosi sulle evidenze empiriche emerse da analisi di laboratorio condotte da enti indipendenti, la cosiddetta scienza ufficiale, invece di rispondere a scienza con scienza, ha preferito attaccare i biologi, e lo stesso Ordine, con la retorica, il ludibrio ed i ricatti, arrivando a boicottare gli esami di stato necessari per l'abilitazione dei nuovi biologi! </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ormai da mesi non passa giorno senza che la popolazione venga quotidianamente martellata a livello mediatico con informazioni a supporto di posizioni vacciniste, con tanto di spot pubblicitari trasmessi sulla RAI e di guru pro-vax che danno dell'ignorante a chiunque non concordi con le loro opinioni dogmatiche, anche quando esse sono falsificate dalla logica ancor prima che dalle evidenze empiriche. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Secondo questi salvatori dell'umanità, milioni di persone si dovrebbero far iniettare decine di dosi di farmaci di cui non hanno alcuna conoscenza rispetto al contenuto ed agli effetti, soltanto perché lo dice la scienza. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ora, se arrivasse un alieno, con una siringa e vi dicesse di voler iniettare nel vostro corpo, o in quello del vostro bambino, una sostanza, e di volerlo fare per il vostro bene, voi acconsentireste? Ovviamente no, soltanto un pazzo lo farebbe. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">E allora perché se la stessa cosa accade con le infermiere ed i vaccini bisognerebbe fidarsi ciecamente o, ancor peggio, si dovrebbe sottostare all'obbligo vaccinale subendo quello che, di fatto, è un trattamento sanitario obbligatorio effettuato su individui sani, senza nutrire alcun sospetto?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Quando mai l'élite si è preoccupata del benessere del popolo in tutta la storia dell'umanità? E perché ora vorrebbe vaccinare tutti gli esseri umani?</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ci sono elementi a sufficienza per nutrire un forte dubbio e cominciare ad indagare sulla questione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Fortunatamente, la verità in merito ai vaccini è talmente chiara e semplice da essere alla portata di chiunque abbia voglia di informarsi. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">1) Che i vaccini non siano sicuri, non lo dicono i complottisti, ma lo stabilisce la corte suprema americana, nero su bianco. E lo confermano anche i miliardi di dollari di risarcimento riconosciuti alle famiglie con bambini danneggiati da vaccino. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Basta un po' di logica aristotelica per dedurre che se i vaccini fossero stati sicuri non ci sarebbe stato alcun bisogno di risarcire nessuno. Ma così non è, perché i vaccini non sono sicuri. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">E chissà poi per quale assurdo motivo i danni causati dall'utilizzo di un farmaco prodotto e venduto da aziende private debbano essere pagati dalla collettività e non dalle medesime aziende, le quali, oltre a non dover rispondere direttamente dei danni causati dai loro prodotti, non hanno neanche bisogno di pagare le campagne pubblicitarie, dato che è sempre lo Stato a farlo al posto loro, ovviamente utilizzando le tasse dei cittadini. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Senza contare la grande opportunità legata all'esser certi che il tuo prodotto sarà acquistato, ogni anno, perché esso è legato all'imposizione di un obbligo nei confronti del suo utilizzo! </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si arriva così alla situazione paradossale in cui i cittadini di uno Stato pagano di tasca loro per farsi imporre l'obbligo di utilizzare un farmaco pubblicizzato con i loro soldi che, nel caso causasse dei danni, sarebbero ancora loro a dover risarcire, mentre il profitto che consegue dall'acquisto di quei farmaci finisce in mano a dei soggetti privati, che non devono neanche rispondere giuridicamente dei danni causati dai loro prodotti! </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Questo è davvero allucinante: se è vero che i vaccini sono indispensabili per il gran bene dell'umanità, allora dovrebbe essere lo Stato a produrli al costo di realizzazione, senza che nessun attore sociale ricavi alcun profitto attraverso di essi. Solo allora si potrebbe prendere in considerazione l'idea di utilizzarli, perché almeno non vi sarebbe alcun conflitto d'interessi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Stabilito a rigor di logica che i vaccini non sono sicuri, cerchiamo ora di capire quanto non lo siano.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">È stato appurato, con tanto di commissioni ufficiali parlamentari e di inchieste giornalistiche (si veda 1) progetto SIGNUM 2) Repubblica: Vaccinati a morte), che i vaccini abbiano ucciso, ripeto ucciso, 2.800 militari italiani. E il numero di danneggiati sarebbe ben più elevato, se si considerassero anche i casi di malattie che non hanno avuto esito mortale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per maggior chiarezza, si sappia che stiamo parlando di tumori, leucemie e linfomi, e non di febbre o banali eruzioni cutanee. Inizialmente l'insorgenza delle malattie che colpì quei ragazzi di sana e robusta costituzione, era stata imputata all'utilizzo dell'uranio impoverito. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Peccato però che le medesime problematiche di salute si manifestarono anche nei militari che non avevano avuto a che fare con quelle sostanze, ad esempio, perché non si erano recati in missione o perché prestavano servizio nelle cucine e negli uffici amministrativi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Che cosa avevano in comune quegli individui? Le pratiche vaccinali. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Questo ha consentito di concludere, con assoluta certezza, che la malattia, e la conseguente morte, non fosse dovuta all'uranio ma alle vaccinazioni, che in certi casi prevedevano la somministrazione di un massimo di 15 antigeni con richiami ravvicinati. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">A scanso di equivoci, vale la pena di sottolineare che i vaccini somministrati ai militari erano identici a quelli destinati all'utilizzo civile.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ora, se fosse vero che le reazioni avverse fossero dell'ordine di 1 caso su 2 milioni, come pubblicamente e ripetutamente asserito dai più noti guru pro-vax italiani, supponendo che i militari abbiano ricevuto 15 differenti tipologie di somministrazioni con 3 richiami e assumendo che gli eventi siano indipendenti, nel più fortunato dei casi, ovvero nella situazione in cui tutte le reazioni avverse si siano verificate alla 45-esima somministrazione, si dovrebbe dedurre che l'esercito italiano sia composto da un numero di soldati pari al doppio dell'intera popolazione italiana. Il che rappresenta una palese assurdità. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">L'ingenua credenza che i vaccini siano “i farmaci più sicuri al mondo” è quindi confutata sulla base di evidenze empiriche incontestabili, mediante le quali si può anche dubitare fortemente dell'attendibilità relativa al dato ufficiale sull'incidenza delle reazioni avverse, il quale è palesemente sottostimato di diversi ordini di grandezza.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Possiamo quindi concludere che il numero di reazioni avverse sia ben più elevato rispetto a quanto viene raccontato alle masse per tranquillizzarle ed evitare che i genitori costretti a vaccinare i propri figli con sostanze chiaramente pericolose si ribellino in massa.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Basti sapere che non appena è stato condotto per la prima volta, in Puglia, uno studio di farmacovigilanza attiva, nel giro di poco tempo si è scoperto che i casi di reazioni avverse relativamente al solo vaccino quadrivalente MPVR erano 4 su 100. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ad oggi, la pratica vaccinale dei militari prevede la somministrazione di non più di 5 antigeni, per evitare che si ripetano stragi come quella a cui abbiamo accennato. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per i bambini invece resta in vigore l'obbligo nei confronti di 10 vaccinazioni, perché evidentemente questi grandi luminari della medicina al servizio dell'umanità ritengono che degli esseri umani che pesano qualche kg, con un sistema immunitario in formazione, siano più robusti di un militare adulto. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">2) La credenza che i vaccini abbiano salvato l'umanità da terribili malattie può essere facilmente confutata in molti casi prendendo un grafico in cui vengono riportati il tasso di mortalità per una certa malattia al variare del tempo e l'anno in cui sono iniziate le rispettive vaccinazioni di massa.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se si facesse questa semplice operazione si scoprirebbe che, per alcune delle più comuni malattie, rispetto le quali viene asserita l'assoluta necessità della pratica vaccinale, i tassi di mortalità associati erano calati drasticamente prima, ripeto prima, dell'introduzione dei vaccini.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Non c'è altro da aggiungere, a meno di voler sostenere che la causa non preceda l'effetto, ovvero che le vaccinazioni abbiano debellato le malattie agendo in modo retroattivo viaggiando all'indietro nel tempo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Che cos'è dunque che ha fatto diminuire il tasso di mortalità di quelle malattie nonostante i vaccini non fossero disponibili? </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Alcuni sostengono che il fattore più importante sia riconducibile al grande incremento di igiene e di qualità della vita sperimentato dalle popolazione di quelle epoche.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si consideri che, in Italia, fino agli anni 60 del novecento, in moltissimi paesi si viveva ancora a stretto contatto con gli animali allevati per lavorare i campi e a scopo alimentare, all'interno di abitazioni sprovviste di acqua a corrente. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Questa condizione rappresentava la norma per la quasi totalità degli esseri umani vissuti nei secoli precedenti a quel periodo. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nel caso la situazione non fosse sufficientemente chiara, questo significa che quegli individui vivevano a stretto contatto, ogni singolo giorno, fin dalla nascita, con urina, sterco, insetti, pulci, topi e altri animali, dato che di norma le stalle erano situate nei piani bassi delle abitazioni, dovendo per giunta subire gli effetti associati a una debilitazione fisica dovuta ad un'alimentazione carente, scorretta e sbilanciata, a cui si aggiungevano i traumi, gli infortuni e gli sforzi legati ad un duro lavoro fisico. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In altri termini, esseri umani fiaccati dal lavoro e con un sistema immunitario ancor più debilitato da un’alimentazione inadeguata, vivevano in una sorta di rete formata da piastre di Petri (quelle utilizzate per far sviluppare le colture batteriche) che, oltre a rappresentare il terreno ideale per la nascita e lo sviluppo di batteri e virus, erano anche ben collegate da efficientissimi vettori adatti al loro trasporto. E tutto ciò senza potersi lavare comodamente facendosi una bella doccia al giorno in un locale riscaldato.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">A ben pensare, è un miracolo che l'umanità non si sia estinta ed è oltremodo evidente, anche senza condurre alcun esperimento, che l'abbandono di queste pratiche di vita così malsane non abbia potuto far altro che migliorare le condizioni di salute degli esseri umani in modo esponenziale, a prescindere dai vaccini, che molto spesso non erano neanche disponibili.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">3) Che in Italia siano in corso delle epidemie è una completa falsità. In particolare, nell'anno precedente all'introduzione del nuovo obbligo vaccinale i morti associati al morbillo si potevano contare sulle dita di una mano. Ed in alcuni casi si trattava di persone che avevano già problemi di salute non trascurabili. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Che di recente, in Inghilterra, si sia verificata un'epidemia di morbillo che avrebbe ucciso centinaia di bambini, così come asserito pubblicamente dall'allora ministro della salute Beatrice Lorenzin, è una balla così eclatante che gli stessi smascheratori di bufale ufficiali non hanno potuto fare a meno di segnalare.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Eppure la campagna contro il mortal morbillo rappresenta il cavallo di battaglia mediatico con cui imporre l'obbligo vaccinale: il fumo, l'alcol, la carne, gli incidenti stradali e l'inquinamento uccidono centinaia di migliaia di italiani, ma in tal caso il medesimo governo, che si dimostra così attento ad evitare le morti (immaginarie) causate dal morbillo, non ritiene che vi sia nessuna emergenza a cui porre rimedio tramite l'imposizione di obblighi basati su ricatti analoghi a quelli adottati per i vaccini, come ad esempio: <i>«se tuo figlio fuma non può andare a scuola»</i>. Chissà come mai?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La retorica dell'effetto gregge è confutata dall'evidenza empirica. Infatti, esistono casi di Stati in cui quando la percentuale di popolazione vaccinata si attestava abbondantemente al di sotto del 95% non si lamentava l'insistenza di alcuna “epidemia”, mentre invece i focolai della malattia contro la quale ci si era vaccinati si sono inaspettatamente accesi proprio quando l'obbligo vaccinale aveva fatto raggiungere alla popolazione la soglia che avrebbe dovuto garantire l'effetto gregge. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In particolare, la maggior incidenza di morbillo degli ultimi anni, in Europa, si è verificata proprio in concomitanza del raggiungimento della più alta copertura vaccinale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La vicenda più ironica è quella di una squadra speciale di Marines americani, che prestava servizio a bordo di un sommergibile, tenuta in quarantena per ben 2 mesi perché a bordo era scoppiata un’epidemia di parotite.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si consideri che i militari, a causa dei rigidi protocolli a cui sono sottoposti, sono tra i soggetti più vaccinati al mondo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Come si spiegano queste faccende? Saranno forse gli stessi vaccini a favorire la diffusione delle malattie? Guai a ipotizzare una simile relazione, si verrebbe subito tacciati di complottismo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">4) Se così stanno le cose allora la medesima accusa dovrebbe essere mossa anche nei confronti delle stesse case farmaceutiche, dato che nei bugiardini di alcuni dei loro vaccini c'è scritto che dopo la somministrazione del farmaco si dovrebbe osservare una quarantena di qualche settimana per evitare di contagiare le altre persone.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ad esempio, i produttori del Priorix Tetra, un vaccino quadrivalente antimorbillo, antiparotite, antirosolia e antivaricella, nel loro foglio illustrativo sostengono che:</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><i>«Una volta vaccinato, il bambino deve cercare di evitare per almeno 6 settimane dopo la vaccinazione, fin</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><i>dove possibile, uno stretto contatto con i seguenti individui:</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><i>- individui con una ridotta resistenza alle malattie,</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><i>- donne in gravidanza che non hanno avuto la varicella o che non sono state vaccinate contro la varicella.</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><i>- neonati da madri che non hanno avuto la varicella o che non sono state vaccinate contro la varicella.».</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Proprio così! La spiegazione è semplice: alcuni vaccini trasformano il soggetto vaccinato in una sorta di untore, talvolta privo di sintomi, che, in base alle leggi vigenti, è libero di andare dove vuole, al contrario dei bambini sani - ripeto “sani” - non vaccinati, ai quali è stato tassativamente proibito di andare a scuola per proteggere gli immunodepressi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Chissà come mai il medesimo ricatto non sussista per gli insegnati ed i collaboratori scolastici, i quali, ad oggi, possono recarsi a scuola pur non essendo vaccinati. La stessa cosa potrebbe dirsi per tutte le persone che vengono inevitabilmente a contatto con gli immunodepressi, i quali evidentemente, stando alla logica di chi ha concepito l'obbligo vaccinale, possono contrarre malattie solo da bambini sani non vaccinati.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Quindi, ricapitolando, dei bambini sani, ovvero senza malattie, non possono frequentare la scuola per proteggere gli immunodepressi, mentre invece far trascorrere ad un immunodepresso intere mattinate con insegnanti non vaccinati e decine di bambini vaccinati di recente che, stando alle indicazioni dei produttori dei vaccini, dovrebbero starsene a casa perché potrebbero contagiare gli altri, invece va benissimo ed è sicuro. Siamo alla completa follia. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">5) Che i vaccini non siano redditizi è già confutato dal fatto che ci siano aziende private disposte a produrli. Guardando ai numeri, si scopre che i vaccini sommano un giro di affari prossimo ai 30 miliardi di dollari all'anno, con un andamento in fortissima crescita, tanto che secondo l'OMS il valore del mercato mondiale dei vaccini dovrebbe raggiungere i 100 miliardi di dollari entro il 2025. Direi che non c'è altro da aggiungere.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Quanto fin qui riportato è sufficiente per confutare la narrazione dominante, ma la contro analisi potrebbe andare avanti ancora a lungo, vista la quantità di falsità ufficialmente dichiarate puntualmente smentibili a suon di logica e di evidenze empiriche (rimandiamo il compito al lettore interessato all'argomento).</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per completezza, aggiungiamo brevemente che l'imposizione dell'obbligo vaccinale può essere contestata anche senza scomodare la scienza: </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">1) se è vero che l'obbligo vaccinale è così importante per la salute pubblica, perché nella civilissima, ricca e avanzata, Svizzera non vi è alcun vaccino obbligatorio? </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Quello della Svizzera sarà un caso isolato... e invece no! </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In Europa ci sono 15 Paesi senza alcun obbligo vaccinale. Precisamente: Austria, Danimarca, Estonia, Finlandia, Germania, Irlanda, Islanda, Lituania, Lussemburgo, Norvegia, Portogallo, Spagna, Svezia, Regno Unito. Ed in nessuno di essi ci sono terribili epidemie.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">2) I vaccini sono stati analizzati da laboratori indipendenti e al loro interno sono state trovate sostanze contaminanti dannose per la salute che, in teoria, non dovrebbero essere presenti. Ciò è sufficiente per giustificare la non conformità di questi prodotti ed il loro conseguente ritiro dal commercio a scopo preventivo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">3) Per completezza osserviamo che anche se questi contaminanti fossero assenti, ed i vaccini venissero prodotti a regola d’arte, bisognerebbe comunque giustificare come possa definirsi sicura la pratica di iniettare un farmaco che contiene adiuvanti ed eccipienti che risultano cancerogeni e/o neurotossici come, ad esempio, l’alluminio, il mercurio e la formaldeide.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">4) Per una questione di incompatibilità con la loro dottrina, i membri della Chiesa Cattolica dovrebbero rifiutare in modo categorico di farsi iniettare certi vaccini, dato che alcuni di essi sono realizzati utilizzando cellule di feti abortiti. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">5) L'obbligo vaccinale, così come formulato in Italia, con tanto di ricatti e persecuzioni, è contrario ai principi della costituzione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La mole di prove a supporto della pericolosità dei vaccini e la forza degli argomenti contrari all'imposizione dell'obbligo vaccinale è così grande che, come minimo, si dovrebbe lasciare libertà di scelta ai singoli individui. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">E invece non solo i vaccini sono obbligatori e lo sono in gran numero, ma si continuano ad ignorare sistematicamente tutte le evidenze empiriche contrarie alle tesi ufficiali, anche nei casi in cui sono oggettive e conclusive.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Inoltre, si taccia di complottismo chiunque non sposi le posizioni pro-vax, si radiano dall'albo dei medici i dottori che si sono espressi in favore della libertà di scelta e, dulcis in fundo, si sta provvedendo a passare in rassegna la rete per azzerare la visibilità dei contenuti diffusi dai no-vax e dai free-vax. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">E come se non bastasse, già si vocifera d'imporre l'obbligo vaccinale per il rinnovo dei documenti, come ad esempio la carta d'identità ed il passaporto, e/o per accedere ai concorsi pubblici.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Come mai l'élite si accanisce in modo così violento nei confronti dell'obbligo vaccinale? </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Anche in questo caso una motivazione può essere senz'altro individuata nelle questioni di profitto. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò sarebbe ancor più vero, se i vaccini danneggiassero la salute, non solo a breve termine, con delle reazioni avverse, ma anche a lungo termine, creando dei malati cronici, perché in tal caso il guadagno economico per le industrie farmaceutiche sarebbe ancor più elevato rispetto al profitto dovuto alla sola vendita dei vaccini. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Inutile dire che vi sono forti evidenze anche a sostegno di questa tesi, che ovviamente vengono negate con forza a livello ufficiale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In generale, si può sostenere che, in un mondo in cui regnano le logiche del profitto, far somministrare ad interi popoli un prodotto concepito da un'azienda che attraverso di esso potrebbe creare le condizioni per incrementare ulteriormente i propri guadagni, non è una scelta politica che denota una grande intelligenza. Sempre ammesso che essa non sia compiuta in totale malafede.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">L'assunto che non si possa realizzare profitto sui farmaci dovrebbe essere un punto di partenza da cui iniziare a discutere e non una questione accessoria e marginale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Vi è però anche una spiegazione di carattere esoterico riguardante le vaccinazioni, che non si può evitare di considerare.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Poco più di un secolo fa, Rudolf Steiner, uno tra i più importanti esoteristi che siano vissuti sulla Terra, dopo aver ricordato che gli spiriti delle tenebre sono in mezzo all'umanità e che si debba stare ben attenti ad individuarli per evitare di abbandonarsi ai loro influssi, predisse che in futuro si sarebbero sviluppati dei vaccini la cui somministrazione avrebbe ostacolato il processo di evoluzione spirituale degli individui, impedendo ai vaccinati di sviluppare le qualità spirituali.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ritorneremo a tempo debito su questo aspetto di fondamentale importanza. Per il momento basti sapere che la completa sanità delle strutture fisico-vitali è il prerequisito necessario per coltivare ed esprimere le qualità animico-spirituali. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Non a caso la salute fisica è messa sotto attacco da ogni punto di vista, si pensi solo all'alimentazione e all'inquinamento.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiaFMabghuZULdh-8Dmoh0tfZw-Ig69rD03oxis0ek1tK2wKEQIWDvikScbbpFu0RUT29NJLTYEmcEF6k-dxgz-6yE3d9B9loR_AXMBPAkndF37j3KpyXB_BrdMLWOntbmAWh0Ygp3HSwI/s1600/Tetano+-+Copia.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="948" data-original-width="1600" height="236" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiaFMabghuZULdh-8Dmoh0tfZw-Ig69rD03oxis0ek1tK2wKEQIWDvikScbbpFu0RUT29NJLTYEmcEF6k-dxgz-6yE3d9B9loR_AXMBPAkndF37j3KpyXB_BrdMLWOntbmAWh0Ygp3HSwI/s400/Tetano+-+Copia.png" width="400" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
<b><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">I falsi profeti</span></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In molti ritengono che i cosiddetti poteri occulti lavorino in modo discreto, mantenendosi nell'ombra, senza esporsi in pubblico. In realtà, in certi casi, accade l'esatto opposto.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In verità, questa è la miglior strategia adottata dai gruppi di Potere, dato che essi, per esercitare il loro dominio, hanno bisogno della collaborazione di grandi masse di persone che ne legittimino l'esistenza e si mettano al loro servizio.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Potrà sembrare paradossale ma, con le dovute accortezze, il miglior modo per nascondere una certa attività consiste nel compierla alla luce del Sole.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma com'è possibile operare allo scoperto, coinvolgendo milioni di persone, senza essere individuati? Grazie al sonno della coscienza indotto nella popolazione che impedisce ai più di cogliere la vera realtà delle cose.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In un mondo d'individui addormentati si può creare un'istituzione i cui personaggi di spicco sostengono di perseguire il bene dell'umanità, mentre, di fatto, le loro azioni non fanno altro che accrescere il male. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Com'è possibile riconoscere questi malfattori smascherando la loro vera natura? </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ce lo spiega il Cristo in Matteo 7,15-20: <i>«Guardatevi dai falsi profeti che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro son lupi rapaci. Dai loro frutti li riconoscerete. </i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><i><br /></i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><i>Si raccoglie forse uva dalle spine, o fichi dai rovi? Così ogni albero buono produce frutti buoni e ogni albero cattivo produce frutti cattivi; un albero buono non può produrre frutti cattivi, né un albero cattivo produrre frutti buoni».</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">A questo punto della trattazione un piccolo cenno alla Chiesa Cattolica ed alle sue malefatte è d'obbligo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">È opinione comune che essere nazisti sia deplorevole, perché in passato i cultori di quell'ideologia hanno torturato e ucciso milioni di esseri umani. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma se ciò è valido per i nazisti allora dovrebbe essere ancor più valido per i cattolici, i quali hanno torturato e ucciso un numero ancor più elevato di esseri umani rispetto ai nazisti e per giunta lo hanno fatto in nome di un Dio infinitamente buono e giusto: questo è il massimo della contraddizione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il fatto che tutto ciò sia accaduto in passato non è una scusa valida per riabilitare l'odierna Chiesa Cattolica, perché altrimenti si potrebbe dire la stessa cosa anche per il nazismo. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Non che la condotta degli uomini di chiesa di oggi sia poi così etica e morale come invece ci si aspetterebbe da individui che scelgono di dedicare la loro vita al suddetto Dio d'amore, sposandone i precetti.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se si guarda alle statistiche, infatti, si scopre che il tasso di pedofilia tra i servitori di Dio è drasticamente più elevato rispetto all'incidenza calcolata su tutto il resto della popolazione: ma com'è possibile che quel genere di scelta di vita attiri i pedofili o, ancor peggio, trasformi persone normali in stupratori di bambini in maggior misura rispetto agli altri ruoli sociali? </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Che la Chiesa Cattolica serva il male e non il bene, e che il Papa sia più vicino all'Anticristo che non al Cristo, è un'ovvietà che appare chiara ad ogni essere umano liberatosi dalla stringente morsa dell'indottrinamento religioso subito fin dalla tenera età. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il presunto cristianesimo, su cui poggia il cattolicesimo, ha ben poco a che fare con il cristianesimo delle origini. Per comprendere la distanza che corre tra il primo ed il secondo, basta sapere che il cristianesimo originario prevedeva la reincarnazione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Studiando un po' di storia e di filosofia chiunque può rendersi perfettamente conto da sé che il cristianesimo a cui fa riferimento la Chiesa Cattolica è stato inventato a tavolino per poi essere imposto e tramandato, anche con la forza, oltre che con una possente opera di condizionamento mentale, per sterilizzare il culto originario che mal si conciliava con le finalità di controllo sociale perseguite dai potenti delle varie epoche che si susseguirono. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ancora oggi la Chiesa Cattolica conserva saperi occulti ed opera l'occultismo sulla base delle sue conoscenze esoteriche, questo è certo, non a caso è riuscita a mantenere per millenni un potere ed una ricchezza sterminati.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">È davvero interessante notare come tutto ciò sia stato ottenuto a suon di odio, menzogne, ostilità e avidità, pur affermando di adorare e diffondere il culto del figlio di una divinità che professava l'amore, la verità, la fratellanza e la comunione dei beni.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Chi avesse bisogno di ulteriori prove sulla corruzione della Chiesa, e dei suoi membri, può ricercarle e trovarle </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">a volontà </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">in autonomia. Vorrei però segnalare al lettore una questione poco nota ma rivelatrice di un messaggio esoterico di grande importanza.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>Il culto del serpente</b></span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nel 1964 papa Paolo VI incaricò Pier Luigi Nervi, ingegnere, imprenditore e accademico italiano specializzato nell'edilizia civile, di realizzare una sala per le udienze papali situata a margine del Vaticano. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">L'imponente auditorium, in grado di ospitare 6.900 persone a sedere e 14.000 in piedi, è stato inaugurato nel 1971 ed è noto come Aula Paolo VI o anche come Sala Nervi. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Quell'edificio viene utilizzato, oltre che per le udienze pontificie, anche per il celebre concerto di Natale che si tiene, ormai da molti anni, in Vaticano, e che viene puntualmente trasmesso anche in televisione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Sullo sfondo della sala, primeggia un'imponente scultura in bronzo larga 20 metri: si tratta della Resurrezione realizzata da Pericle Fazzini fra il 1970 e il 1975. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ufficialmente la scultura dovrebbe rappresentare la resurrezione di Cristo che, a braccia aperte e con i capelli mossi dal vento, svetta al di sopra di un non ben definito groviglio caotico, che a detta dell'autore, simboleggerebbe <i>«un'esplosione, un vortice di violenza e di energia». </i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il problema è che vista da entrambi i lati, quella che in teoria dovrebbe essere la statua di Cristo, in pratica si trasforma nella rappresentazione di un oscuro essere umanoide con la testa di un serpente!</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Sarà un caso, ovviamente. Peccato però, che indietreggiando rispetto al palcoscenico, fino a raggiungere l'ingresso, mantenendo lo sguardo nella medesima direzione, chiunque può chiaramente rendersi conto che anche l'architettura interna della sala disegna una testa di un serpente, con tanto di lingua (corridoio centrale), denti (colonne poste ai lati della scultura), occhi (i due grandi lucernari ovali) e squame (nervatura del tetto e trama posta ai lati dell'edificio).</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Infine, ad ulteriore riprova che il motivo centrale adottato per la realizzazione di quell'edificio sia proprio quello or ora indicato, e che tutto ciò non sia dovuto al caso, vi è anche l'inusuale forma esterna del tetto, caratterizzata da una volta parabolica a doppia curvatura, così come il pavimento, anch'esso realizzato con una doppia curvatura convessa, che, assieme alla forma della struttura perimetrale esterna (triangolare con una punta mozzata), dona all'intera struttura le tipiche forme della testa di un serpente (per cogliere l'analogia, si pensi pure alla testa di una vipera). </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il significato esoterico è quindi del tutto evidente: la vera divinità di cui la Chiesa è serva non è quella professata ufficialmente, cioè Dio incarnatosi nel Cristo, ma il serpente, ovvero il male, o Satana, se preferite, vale a dire colui che inganna e seduce il mondo intero, sviandolo dalla vera via, dalla verità e dalla vita.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">E chiunque si trovi nell’auditorium ad ascoltare i messaggi del pontefice, è caduto in trappola, perché in realtà si è recato dentro la bocca del serpente!</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si consideri che il serpente è anche il simbolo dell'invidia, della cupidigia, dell'avidità, nonché di quell'entità che riesce ad insinuarsi abilmente, ed in modo viscido, tra Dio e gli esseri umani: nessun altro simbolismo sarebbe stato più azzeccato.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEig9uQ9OZ8IAPSApVBXi8LQ5HrANxXXbTzoxrQvWX5GD50km8fKDKhhgb2ohLWHZfMk6cSMlKWz4tXH3KnBdSU9cbk-T5u9rP7uy2wd9DmaMh5uFDzkO747PRur5fJcZ5J9TfElrNOfKKs/s1600/centro.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="676" data-original-width="1200" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEig9uQ9OZ8IAPSApVBXi8LQ5HrANxXXbTzoxrQvWX5GD50km8fKDKhhgb2ohLWHZfMk6cSMlKWz4tXH3KnBdSU9cbk-T5u9rP7uy2wd9DmaMh5uFDzkO747PRur5fJcZ5J9TfElrNOfKKs/s400/centro.png" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Resurrezione, di Pericle Fazzini. Vista frontale. </td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjpb5EM89AmWXxzLivJdG5RWi_0denh2vMTkWMC0ScSoTBt7HGNBQ1cbQip8zdwVhxVAQpbT9z7AnOj8PM_mUcr_juWhhwEJRucdPRkCftFUXpd5dRwIZcBFUoW6GP2SZ_XMc4PXNEwSoU/s1600/destra.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="676" data-original-width="1200" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjpb5EM89AmWXxzLivJdG5RWi_0denh2vMTkWMC0ScSoTBt7HGNBQ1cbQip8zdwVhxVAQpbT9z7AnOj8PM_mUcr_juWhhwEJRucdPRkCftFUXpd5dRwIZcBFUoW6GP2SZ_XMc4PXNEwSoU/s400/destra.png" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Resurrezione, di Pericle Fazzini. Lato destro. </td></tr>
</tbody></table>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi_NR63BfgRC2ex4Rp1F9ANg5R6dl0Agg4j8d2XZ2yg7g7yq3eCYU9WeY0_mmwnfGLZWQK9Zj8JxZoX8Hz63sUpSGGvLamv-f47LUPZ_nraDtJJ_FZ5-3Wkc5uZXOz1dkz5wtlgZcJR9jU/s1600/sinistra.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="676" data-original-width="1200" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi_NR63BfgRC2ex4Rp1F9ANg5R6dl0Agg4j8d2XZ2yg7g7yq3eCYU9WeY0_mmwnfGLZWQK9Zj8JxZoX8Hz63sUpSGGvLamv-f47LUPZ_nraDtJJ_FZ5-3Wkc5uZXOz1dkz5wtlgZcJR9jU/s400/sinistra.png" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Resurrezione, di Pericle Fazzini. Lato sinistro.</td></tr>
</tbody></table>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhwDEGwuzpWJNCIdsZVMBn5SW_yFAiHQdM8tPJtn7yTk7_Rs7ad5ntBZR3Y6AZKEGiPlpBUwRb5VNqbhJIgu5koYe1DwheyPPHH-ksc8V_QnHS9SFG35etzE10ijIUKEJ0K6N3HXfVmcgM/s1600/interno.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="489" data-original-width="1600" height="121" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhwDEGwuzpWJNCIdsZVMBn5SW_yFAiHQdM8tPJtn7yTk7_Rs7ad5ntBZR3Y6AZKEGiPlpBUwRb5VNqbhJIgu5koYe1DwheyPPHH-ksc8V_QnHS9SFG35etzE10ijIUKEJ0K6N3HXfVmcgM/s400/interno.png" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Vista interna della Sala Nervi.</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjlz1cc_tCUbEayZWLyFe3ozvTvl-wxR7cIx2aQyKjHCxGWky5IgGdYwJSyhtM8PHu_x85wHCv7cWRAwkN-F3Wz1Ly1x77FLeehLqU10dld-SnHZbgObaEGbUWLDaO0iJGrg6Mcqom4YvE/s1600/esterno.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="361" data-original-width="1141" height="126" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjlz1cc_tCUbEayZWLyFe3ozvTvl-wxR7cIx2aQyKjHCxGWky5IgGdYwJSyhtM8PHu_x85wHCv7cWRAwkN-F3Wz1Ly1x77FLeehLqU10dld-SnHZbgObaEGbUWLDaO0iJGrg6Mcqom4YvE/s400/esterno.png" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Vista esterna della Sala Nervi.</td></tr>
</tbody></table>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; text-align: justify;"><b>Gli uomini dalla testa di serpente</b></span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; text-align: justify;"><br /></span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">L'esoterista più antico che parlò di esseri dalla testa di serpente camuffati da uomini, fu Ermete Trismegisto nelle Tavole smeraldine ad esso attribuite. Qui di seguito potete trovare un passo significativo:</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><i>«Io parlo dell’antica Atlantide, parlo dei giorni del Regno delle Ombre. Parlo della venuta dei figli delle Ombre. </i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><i><br /></i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><i>Essi furono evocati dal di fuori da grandi profondità tramite la conoscenza degli uomini della terra, con lo scopo di ottenere grande potere. </i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><i><br /></i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><i>Lontano nel passato, prima che Atlantide esistesse, ci furono uomini che indagarono nell’oscurità, usando le arti magiche, richiamando esseri dalle grandi profondità al di sotto di loro. </i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><i><br /></i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><i>Essi giunsero in questo livello. Essi erano composti da un'altra vibrazione senza forma, vivendo invisibili ai figli degli uomini della terra. Solo attraverso il sangue essi potevano prendere forma. Solo attraverso l’uomo essi potevano vivere nel mondo. </i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><i><br /></i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><i>Nelle epoche passate essi furono vinti dai Maestri, ricacciati giù, nel posto da dove erano venuti. Ma ce ne furono alcuni che rimasero, nascosti in luoghi e livelli sconosciuti agli uomini. </i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><i><br /></i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><i>Essi vissero in Atlantide come ombre, ma a volte comparivano tra gli uomini. Sì, quando il sangue veniva offerto, essi venivano ad abitare tra gli uomini. Essi erano tra noi con l’aspetto di uomo. Teste di serpente quando l’incantesimo veniva sollevato, ma altrimenti dell’apparenza di uomini tra gli uomini. </i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><i><br /></i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><i>Essi si introdussero furtivamente nelle assemblee, assumendo forme simili agli uomini. Uccidendo con le loro arti i capi dei Regni, assumendo il loro aspetto e regnando sugli uomini. </i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><i><br /></i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><i>Solo mediante la magia potevano essere scoperti. Solo mediante il suono poteva essere scoperto il loro volto. Essi vennero dal regno delle ombre per distruggere l’uomo e regnare al suo posto. </i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><i><br /></i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><i>Ma, sappiate, che i Maestri erano potenti maghi, capaci di alzare il velo dal volto del serpente, capaci di ricacciarlo indietro da dove era venuto. </i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><i><br /></i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><i>Essi vennero dagli uomini e gli insegnarono il segreto, la parola che solo l’uomo può pronunciare, rapidamente essi alzarono il velo dal serpente e lo gettarono lontano dalla terra degli uomini. </i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><i><br /></i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><i>Eppure, state attenti, il serpente vive in un luogo che può, talvolta, essere aperto al mondo. Non visti essi camminano tra gli uomini, nei posti dove il rito viene celebrato. </i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><i><br /></i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><i>Ancora, col passare del tempo, essi assumeranno sembianze umane. Essi possono essere evocati dal Signore che conosce il bianco o il nero. Ma solo il Maestro bianco può controllarli e braccarli vivi. </i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><i><br /></i></span></div>
<i><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; text-align: justify;"></span></i><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><i>Non cercate il regno delle ombre, perché sicuramente vi troverete il male. Perché solo i Maestri della luce potranno conquistare la paura delle tenebre. Sappi, o fratello mio, che la paura è un grande ostacolo. Sii sempre Mastro della luce e l’oscurità svanirà presto».</i></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; text-align: justify;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; text-align: justify;"><b>L'élite occulta</b></span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; text-align: justify;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; text-align: justify;">Oggi come non mai l'umanità sta vivendo nel tempo dell'inganno universale. </span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per comprendere la realtà bisogna guardarla allo specchio: ciò che viene ufficialmente dipinto come vero, in realtà, è falso; il bene è male; il giusto è ingiusto, l'impossibile è possibile; l'indispensabile è superfluo... e così via.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il perché ciò accada non è difficile da comprendere: se si fosse effettivamente detto vero, il vero; bene, il bene; giusto, il giusto; possibile, il possibile; superfluo, il superfluo... e così via, l'odierna realtà sociale non sarebbe potuta esistere.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Che la società sia dominata da élites di potere che riescono a imporre il loro volere ai popoli controllando, condizionando e determinando il pensiero e l'azione della maggior parte degli esseri umani, è una verità talmente evidente che non ha neanche bisogno di essere giustificata.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Più difficile e complesso da affrontare, invece, è il problema dell'identificazione di queste élites, della loro vera natura e dei loro obiettivi. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Alcuni ritengono che l'élite, in realtà, sia costituita dall'1% più ricco della popolazione che ottiene grandi vantaggi in termini di agio, potere e prestigio dalla struttura e dalla sovrastruttura dell'odierna società. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Altri sono più restrittivi, e sostengono che i veri padroni del mondo siano i capitalisti; i banchieri; i massoni; una ristretta cerchia di famiglie; o un piccolo gruppo di individui.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Altri ancora si spingono ben oltre, parlando di alieni, di esseri spirituali... e così via.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">A mio avviso, ciascuno di essi è riuscito a cogliere una parte della verità, ma la complessità della realtà non è stata ancora districata nella sua interezza. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ancor più arduo è il compito d'individuare gli obiettivi di questa élite, non nel breve termine, in questo caso, in fatti, i piani sono del tutto evidenti dato che o sono in fase di attuazione o, per forza di cose, vengono in qualche modo rivelati, ma nel medio e, ancor peggio, nel lungo termine.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Tutto ciò non deve scoraggiare il lettore perché, in realtà, la cosa più importante, non è riuscire ad individuare con precisione chi faccia parte dell'élite, più o meno occulta, e di comprendere quali siano i loro obiettivi, ma di trovare almeno un modo per liberare l'umanità dalle gabbie psico-fisiche in cui attualmente si trova rinchiusa, riuscendo così a sfuggire alla tirannia dei dominatori (chiunque essi siano) e a creare le condizioni per dar forma ad un'altra società, in cui tutti gli esseri viventi possano condurre la loro esistenza in condizione di benessere e libertà.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Infatti, se l'umanità disponesse di un “metodo” per sconfiggere quelle che potremmo definire come le forze del male, avrebbe poca importanza sapere con esattezza se esse siano composte da un gruppo di psicopatici, da esseri dalla testa di serpente che assumono sembianze umane e/o da spiriti privi di corpo fisico, perché in ogni caso questa élite potrebbe essere sconfitta. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ebbene, non solo questo metodo esiste ma la sua attuazione dipende dalla volontà degli esseri umani. Vi spiego subito in cosa consiste.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>Il nutrimento dell'élite</b></span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se si guarda all'odierno sistema socio-economico non si può fare a meno di notare come il suo compito principale sia di produrre: morte, malattia, dolore, violenza, sfruttamento, devastazione, odio, paura, orrore, tristezza, disperazione, falsità... e così via. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si tratta di qualità negative che potremmo interpretare come manifestazioni del male e che, per convenzione, chiameremo “basse frequenze”. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Poco sopra abbiamo ricordato che l'odierna realtà sociale è fortemente determinata da gruppi di potere occulti ed elitari. È quindi lecito ipotizzare che il prodotto della società sia funzionale alle loro necessità.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Del resto, se così non fosse, le élites, avendo il potere per farlo, avrebbero strutturato la società in un altro modo, al fine di produrre manifestazioni diverse da quelle che abbiamo appena elencato. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò significa che, a prescindere da quale sia la loro vera natura, i membri di questi gruppi di potere stanno utilizzando l'umanità come una sorta di strumento per generare basse frequenze, perché evidentemente è di questo che hanno bisogno.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Così come gli esseri umani si nutrono di sostanze fisiche per sopravvivere (e non solo! Si pesi ai sentimenti e alla cultura), è ragionevole supporre che vi siano altre entità che si “nutrono” di sostanze metafisiche, come, ad esempio, le emozioni e/o i pensieri. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In particolare, per quanto fin qui sostenuto, si può asserire che il nutrimento delle élites occulte si componga di basse vibrazioni.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Pertanto, anche senza conoscere con precisione quale sia la loro vera natura e quali siano i loro obiettivi, possiamo sostenere, senza alcuna perdita di generalità, che esistono delle entità che si nutrono di basse frequenze, ovvero delle manifestazioni del male. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Definiamo quindi élite occulta l’insieme formato dalle entità che effettuano un’azione sfruttatrice e parassitaria nei confronti dell’umanità.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">A scanso di equivoci, precisiamo che siccome non è chiaro se l'élite occulta sia una o a sua volta sia composta da diverse élite, talvolta parleremo di élites occulte.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si noti come la medesima definizione sussista tanto per il caso dei capitalisti in carne e ossa, quanto per quello di ipotetici parassiti animici spirituali. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il capitalista, infatti, così come un parassita animico, quando si arricchisce, non fa altro che “nutrirsi” delle manifestazioni del male legate alla sua attività economica che sono state prodotte dai lavoratori e dai consumatori.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per comprendere come queste entità sfruttino l'umanità si può fare un'analogia pensando a come gli esseri umani utilizzano delle comuni batterie.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il massimo che si può fare con una singola pila è di ottenere un certo voltaggio per un certo lasso di tempo. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma disponendo di un maggior numero di batterie, si può ottenere una tensione più elevata e/o una maggiore autonomia. Per farlo, è sufficiente collegarle in modo opportuno, in serie e/o in parallelo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La stessa cosa, anche se con dinamiche decisamente più complesse e articolate, accade con gli esseri umani, in particolar modo quando le loro azioni avvengono in modo coordinato.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se un gruppo di individui si coordina, non è solo la loro forza fisica ad accrescersi, come tutti avranno avuto modo di sperimentare, ma sono anche le loro energie animiche (legate ai sentimenti) e spirituali (legate al pensiero) a moltiplicarsi, sia nel bene che nel male.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ed ecco che, con la dovuta struttura fisica accompagnata da un'opportuna sovrastruttura metafisica, l'élite occulta riesce a coordinare un numero d'individui sufficientemente elevato per produrre tutto il “nutrimento” di cui ha bisogno, a prescindere dal fatto che esso sia materiale, animico o spirituale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per questo motivo bisogna prestare molta attenzione in particolar modo alle dinamiche ed agli eventi di massa, perché è proprio grazie ad essi che queste entità riescono a trarre le maggiori energie, mettendo, per così dire, in serie e/o in parallelo, un gran numero di esseri umani.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>Chi nutre l'élite?</b></span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma chi è che produce le basse frequenze che nutrono queste entità? Gli esseri umani. E com'è possibile che queste entità siano così potenti? Perché sono gli stessi esseri umani che le alimentano cedendogli la loro energia.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per comprendere questi concetti riflettiamo insieme sulle cause di una delle più potenti, mostruose e distruttive manifestazioni del male: la guerra.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Di chi è la colpa se c'è una guerra nel mondo? </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Immaginiamo che un gruppo di civili innocenti venga bombardato. La colpa, si dirà, è di quello psicopatico che ha sganciato l'ordigno. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Questo è senz'altro vero, ma quel pilota, che ha sganciato una bomba, ha avuto una lunga lista di collaboratori...</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ci saranno stati dei colleghi che lo avranno fatto decollare. Qualcuno avrà caricato i missili sull'aero, altri avranno fatto il pieno al velivolo. La colpa quindi è dei militari. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Anche questo è vero, ma i militari non avrebbero potuto compiere alcuna missione se prima di loro non avesse agito tutto un altro grande gruppo di collaboratori. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ci sarà stato qualcuno che ha trasportato le bombe e qualcun altro che, ancor prima, le avrà costruite. Anche l'aereo ha richiesto la cooperazione di molti lavoratori per venire alla luce. Quindi la colpa è dei costruttori. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Certamente, ma i costruttori non avrebbero potuto costruire un bel niente se non gli fossero state fornite le materie prime o senza che esistesse un progetto, e questo progetto non sarebbe venuto alla luce senza che qualcuno lo concepisse. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Non c'è alcun dubbio, ma chi ha fornito le materie prime e chi ha concepito l'aereo e le bombe, non l'ha mica fatto a caso, ha agito perché il governo lo ha pagato per portare a termine il compito che gli era stato commissionato. Esso inoltre ha ordinato ai militari di compiere l'attacco. La colpa quindi è del governo. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Beh, non esattamente... il governo, infatti, venne corrotto dalle multinazionali, che in realtà erano le vere mandanti occulte: esse dovevano trovare il modo per appropriarsi delle risorse presenti negli altri Stati al prezzo più basso. Quindi la colpa è di una élite di criminali che vuole realizzare profitto.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Questo è ovvio, ma le multinazionali non potrebbero realizzare alcun profitto se non ci fossero milioni di consumatori disposti ad acquistare i loro prodotti. Quindi la colpa è di chi non consuma in modo etico e responsabile.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Certo, ma manca ancora qualcuno all'appello. Il governo non avrebbe potuto dichiarare alcuna guerra se i cittadini non lo avessero finanziato con le tasse, perché il denaro avrebbe perso valore e lo Stato sarebbe andato in fallimento. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La guerra non sarebbe potuta avvenire anche se i cittadini non fossero andati a votare, o avessero legittimato il potere ad una forza politica pacifista, invece che ad un gruppo di guerrafondai.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Quindi la colpa è anche di chi ha pagato le tasse, e di chi è andato a votare, e chissà quanti altri ancora bisognerebbe inserire nell'elenco dei colpevoli... </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si può quindi concludere che la guerra ha avuto luogo perché tutta la società, ad ogni livello, partendo dalle masse fino ad arrivare ai vertici delle multinazionali, ha cooperato dando il suo contributo affinché il conflitto avvenisse.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Proprio così! Ma non è questo il punto: non si tratta d'individuare i colpevoli, si tratta di comprendere che </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">quella strage di innocenti non sarebbe stata possibile anche solo se soltanto uno, ed uno soltanto, degli anelli di tutta questa lunga catena, che è stata appena illustrata, si fosse spezzato. Ma così non è stato.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">I membri della società hanno fornito energia alla guerra, e la guerra si è manifestata.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Giungiamo così al punto centrale della riflessione, quello che ci consente di comprendere il metodo per sconfiggere le élites occulte, a prescindere da quale sia la loro vera natura: per liberare l'umanità è sufficiente che gli individui cessino di produrre manifestazioni del male innalzando il loro livello vibrazionale al fine di emettere alte frequenze.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si tratta di utilizzare la propria energia per generare vita, salute, gioia, cooperazione, amore, serenità, bellezza, felicità, verità... e così via, includendo tutte le qualità positive che potremmo inquadrare come manifestazioni del bene.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Fintantoché l'umanità darà energia a questa sorta di parassiti, il loro potere si accrescerà; ma non appena smetterà di nutrirli, essi diverranno deboli, insignificanti ed impotenti. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Sulla Terra, infatti, non ci sono esseri invincibili che con i loro sterminati poteri dominano l'umanità; ci sono soltanto esseri umani che cooperano con le forze del male, conferendo ad esse un grande potere.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma se le medesime forze fossero messe al servizio del bene, l'umanità vivrebbe libera e felice. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Cessando di produrre il nutrimento che mantiene in vita le entità che sfruttano l'umanità, esse verrebbero immediatamente sconfitte.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Che le forze occulte che agiscono nel mondo siano "forti" è una parte dell'illusione utilizzata per mantenere il controllo sociale; ma ancora una volta si può dire che l'illusione è efficace soltanto perché viene alimentata dalla massa.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In realtà, il potere non è nelle mani delle élites, è in quelle dei popoli. Senza collaborazione la forza dei cosiddetti potenti svanirebbe in un sol istante. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La struttura da cui le masse si lasciano governare sembra solidissima, indistruttibile ed immutabile, soltanto perché gli individui si sono lasciati convincere che questa sia l'effettiva realtà delle cose. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In verità, il sistema di controllo utilizzato dai cosiddetti potenti è simile ad un castello di carte: se la base vacilla tutto l'impianto crolla, perché è la base che dà sostegno e stabilità all'intera costruzione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Come potrebbe arricchirsi </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">un capitalista,</span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> senza la collaborazione dei lavoratori e dei consumatori? </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Come potrebbe un governo decidere le sorti di un popolo, se la massa non si sottomettesse ad esso, non accettasse il suo volere e si ribellasse?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se ne deduce che i ricchi ed i potenti sono tali fin quando c'è una massa d'individui che è disposta a servirli partecipando ai loro “giochi”, dando ad essi la loro energia. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se i servi smettessero di obbedire agli ordini impartiti dai loro signori, improvvisamente questi ultimi diverrebbero gli individui più poveri e deboli della Terra.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il Potere cerca in ogni modo di dividere gli esseri umani e di contrapporli l'uno contro l'altro, perché sa bene che se essi fossero uniti sarebbero indomabili.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">E mentre i cittadini di uno Stato se la prendono con gli immigrati, pur essendo tutti esseri umani; i lavoratori lottano per accaparrarsi un posto da schiavo, quando si potrebbe ripartire il lavoro e la ricchezza, lavorando di meno e lavorando tutti, senza subire decurtazioni ai salari; </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">i membri di ogni religione si sentono superiori ai credenti delle altre professioni, perché ciascuno di essi crede che l'altrui divinità sia falsa, mentre invece essi hanno scelto una certa religione, non perché sia vera, ma a causa dei condizionamenti che hanno subito nel luogo in cui sono vissuti, tanto che se fossero nati altrove avrebbero adottato altre credenze; </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">i votanti di ogni partito si sentono più intelligenti degli altri perché credono di aver scelto la fazione migliore tra quelle che operano per conto dell'élite occulta; </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">i fascisti ed i comunisti si aggrediscono a vicenda, professando entrambi di voler raggiungere la giustizia sociale; </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">e le forze dell'ordine picchiano i cittadini che protestano per i loro diritti... </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">il Potere domina incontrastato su di un'umanità che non riesce a comprendere di far parte di un'unica grande famiglia, e se, al posto di competere per degli egoistici obiettivi personali, cooperasse concentrandosi sulle cose che accomunano tutti gli esseri viventi, in breve tempo, potrebbe risolvere ogni criticità, trasformando l'Utopia in realtà. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>Riflessioni sul male</b></span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma com'è possibile superare queste false contrapposizioni, iniziando ad incamminarsi sulla via della pace, del benessere e della prosperità?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Poco sopra abbiamo osservato come lo scopo dell'odierna organizzazione sociale sia quello di produrre manifestazioni del male. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Prima di procedere oltre, dando una risposta alla precedente domanda, converrà spendere qualche parola su quest'ultimo concetto.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Personalmente ritengo che così come il vero ed il falso esistano in una realtà metafisica, e siano delle potentissime forze spirituali, la stessa cosa possa dirsi anche per il bene ed il male. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Bene e verità vanno a braccetto, perché senza conoscere la verità non si è in grado di individuare a priori in cosa consiste il bene.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Alcuni ritengono che il male sia necessario per l'evoluzione spirituale dell'umanità e che svolga addirittura una funzione benefica, se non nell'immediato, di certo, nel medio-lungo periodo. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se il male non si presentasse gli individui non riuscirebbero a comprendere e quindi non potrebbero “evolvere” incamminandosi verso un maggior bene.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Io non sono affatto d'accordo: non nego la funzione evolutiva svolta da dolore legato alle manifestazioni del male, ma non è corretto asserire che la sperimentazione del male sia necessaria per la comprensione di ciò che è bene.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si possono portare numerosi esempi di eventi malefici che non si sono mai verificati di cui gli esseri umani riescono a intuire l'enorme malvagità, senza averne avuto esperienza diretta. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se ne deduce che si può evolvere anche senza sperimentare il male, a patto che si acquisisca consapevolezza, con o senza esperienza.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il punto fondamentale su cui riflettere è che il male dipende dalle scelte degli esseri umani. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si può anche aggiungere che l'essere umano non nasce né buono né cattivo: egli viene al mondo con la capacità di scegliere di compiere il bene o il male. Ciò che egli decide di fare dipende dalla sua volontà.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò detto, è senz'altro vero che se gli individui si ostinano ad agire nell'incoscienza allora continueranno a produrre manifestazioni del male, fin quando capiranno o periranno. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò spiega la funzione evolutiva del male, intesa in senso spirituale, ma non è sufficiente a renderla necessaria. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il dolore, la sofferenza, gli orrori, e le altre qualità negative associate alle manifestazioni del male, possono essere intesi come degli indicatori che suggeriscono alla coscienza che vi è qualcosa di errato nei comportamenti messi in atto, e quindi, siccome le azioni dipendono dal pensiero, ancor prima vi è qualcosa di errato nel pensiero che ha prodotto quegli atti. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma si deve fare molta attenzione a non giustificare il male in virtù della sua funzione evolutiva, arrivando addirittura a sostenere che esso sia indispensabile, altrimenti si potrebbe giungere al caso limite in cui le manifestazioni del male siano tollerate o, ancor peggio, vengano scientemente ricercate, in quanto ritenute utili e benefiche per l'evoluzione dell'umanità! </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Alcuni si spingono oltre, sostenendo che in realtà il male non esiste, perché il bene ed il male sono la stessa cosa. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Questi individui hanno completamente frainteso gli insegnamenti dei grandi spiriti, oppure stanno ripetendo le frasi ad effetto pronunciate da sedicenti maestri spirituali altrettanto ignoranti quanto gli adepti a cui vorrebbero insegnare qualcosa, senza saper nulla.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Negare l'esistenza del male, vivendo in un mondo in cui questa forza si manifesta in ogni dove, significa esser completamente ciechi all'evidenza. Ed è davvero assurdo, oltre che pericoloso, che qualcuno asserisca il contrario.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">I sapienti hanno asserito che bene e male, in verità, sono due polarità della stessa “cosa”. Ma ciò non significa affatto che il bene ed il male non esistono, perché, in realtà, c'è solo la “cosa”.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per comprendere questo concetto si può pensare ad una strada con due direzioni: nord e sud. In questo esempio il bene equivale ad andare a nord, il male corrisponde ad andare a sud. La “cosa”, invece, è la strada.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nord e sud sono due direzioni che possono essere percorse camminando sulla stessa strada, ma questo non ci autorizza a dire che l'andare a nord, o a sud, siano la medesima cosa e che le direzioni nord e sud non esistano. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Infatti, la direzione sud conduce ad un deserto, mentre la direzione nord consente di arrivare ad un'oasi rigogliosa.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Non solo il bene ed il male esistono, ma sono anche universali. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nel precedente esempio, l'andare a nord, o a sud, significa dirigersi verso un'oasi, o un deserto, per tutti quelli che imboccheranno le rispettive direzioni, e non soltanto per qualcuno. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Più concretamente, si può sostenere che “violentare” significa compiere il male, “amare” significa compiere il bene. </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">E non può esistere una società in cui violentando si compia il bene ed amando si compia il male, perché, appunto, male e bene sono universali.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Un aspetto davvero importante da sottolineare è che siccome bene e male sono due poli della stessa “cosa”, questo significa che il male può essere trasmutato in bene: basta cambiare rotta, invertendo polarità, orientandosi verso il bene.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La conseguenza più notevole del fatto che le manifestazioni del male dipendono dalla volontà individuale, è che se l'umanità la smettesse di alimentare il male, e cominciasse a comportarsi con amore ed intelligenza, di colpo, il male svanirebbe dalla società. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Alcuni si oppongono a questa tesi sostenendo che anche se gli esseri umani smettessero di alimentare il male, esso sarebbe comunque presente, perché la natura continuerebbe a produrlo. Si pensi, ad esempio, alle calamità naturali e alle malattie.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In primo luogo, è bene osservare che, anche se ciò fosse vero, non rappresenterebbe di certo una valida scusa per consentire agli esseri umani di continuare a produrre il male. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Infatti, elevando il pensiero e quindi, di conseguenza, migliorando il comportamento degli individui, si riuscirebbe comunque a minimizzare il male, conseguendo il miglior risultato possibile in tal senso.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">A quel punto, si potrebbe valutare come affrontare il male residuo, al fine di eliminarlo completamente. Ammesso che ve ne sia ancora.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se il male possa essere effettivamente azzerato oppure no, è un'altra questione sulla quale ciascuno è libero di esprimere la sua opinione: io ritengo che la risposta sia affermativa.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Le sciagure dell'umanità non sono una caratteristica essenziale dell'esistenza, sono il frutto dell'ignoranza che impedisce agli individui di vivere in armonia.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In secondo luogo, si può osservare che l'intento della natura non sia quello di produrre il male, ma di operare in conformità all'ordine ad essa sotteso. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">A differenza degli esseri umani, la natura non può scegliere di agire diversamente da come fa. Che il suo modo di fare induca dolore e sofferenza sugli esseri umani, dipende, se non nella totalità dei casi, in larghissima parte, dalle azioni degli stessi esseri umani.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il terremoto con maremoto della placca indo-asiatica e dell'Oceano Indiano avvenuto il 26 dicembre 2004, è considerato uno dei più catastrofici disastri naturali dell'epoca moderna. Quell'evento ha ucciso più di 200.000 persone nelle società civilizzate, causando una grande devastazione ed una indicibile sofferenza. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">È curioso osservare come la popolazione dei sentinelesi, composta da cacciatori-raccoglitori mai venuti in contatto con la cosiddetta civiltà, abbia vissuto il medesimo evento senza che nessuno dei suoi membri venisse ucciso, né dal terremoto, né dal conseguente tsunami. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Essi infatti, vivendo a contatto con la natura, colsero i segnali premonitori con largo anticipo, e si misero al riparo recandosi sulle alture della loro isola. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nessun cacciatore raccoglitore è morto a causa del terremoto vivendo in una casa di legno; nei cosiddetti Paesi avanzati, invece, ogni anno gli eventi sismici producono vere e proprie stragi. Ciò però non dipende dalla cattiveria della natura, semmai dalla stupidità degli esseri umani civilizzati.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Essi, infatti, sanno perfettamente come realizzare delle abitazioni in grado di resistere a qualsiasi evento ambientale avverso, ma non lo fanno, non per mancanza di risorse o di conoscenze, bensì perché continuano a rispettare le limitazioni fisiche indotte dalle sovrastrutture mentali, del tutto arbitrarie, che alcuni di essi hanno creato e a cui tutti gli altri si sono sottomessi, come se non ci fosse un'alternativa!</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Non è di certo colpa della natura se gli esseri umani hanno adottato un sistema economico che non gli consente di costruire case antisismiche pur avendo la conoscenza, le risorse, i mezzi e la forza lavoro per farlo. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per quanto riguarda le malattie, la stragrande maggioranza di esse sono riconducibili a fattori ambientali ed a scelte di vita che dipendono da comportamenti umani errati e dannosi, e non a questioni genetiche. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">E non è poi così irragionevole teorizzare che anche quella parte di malattie dovute ai geni, in realtà, siano state a loro volta causate da scelte di vita e </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">fattori ambientali</span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> legati a comportamenti umani sbagliati.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Com'è noto, i cacciatori-raccoglitori non hanno difese immunitarie nei confronti delle più comuni malattie presenti nelle cosiddette civiltà avanzate, semplicemente perché il loro stile di vita non ha prodotto quel genere di malattie. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Essi però muoiono a causa di infezioni, a cui vanno incontro perché, ad esempio, camminano a piedi nudi e perché non sono al corrente delle più basilari regole igieniche. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Correggendo questi semplici aspetti, indossando delle scarpe e prestando attenzione all’igiene, essi debellerebbero, in larga misura, il problema delle infezioni, anche senza disporre di medicinali, che nulla impedisce né di sviluppare né di utilizzare, nel caso in cui fossero effettivamente benefici e necessari.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Non si può che concludere che anche in tutti questi casi, di certo, la manifestazione del male non è imputabile alla natura, ma alla condotta degli esseri umani. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Perché il male si manifesta sulla Terra? Perché è l'essere umano a causarlo, con le sue azioni. Se non nella totalità dei casi, di certo nella maggioranza delle occorrenze. E in ogni caso egli ha in sé il potere per debellarlo, definitivamente, se è veramente questa la sua volontà.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">L'essere umano, in quanto tale, è libero, perché può scegliere deliberatamente i fini del suo agire. È questa libertà che consente agli individui di imboccare l'una o l'altra via, dirigendosi verso il bene o verso il male.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Le piante non possono far altro che comportarsi secondo natura. In tal senso esse non sono libere. L'essere umano, invece, può deviare da quanto sarebbe suggerito dalla saggezza cosmica universale. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ad esempio, egli è un frugivoro e quindi dovrebbe nutrirsi di frutta, ortaggi e verdura; nulla però gli impedisce di scegliere di alimentarsi di carcasse di animali.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma anche in questo caso non è di certo colpa di una natura malvagia se quella scelta alimentare sanguinaria gli arrecherà grandi sofferenze producendo nel suo corpo terribili malattie: è l'essere umano che ha rotto l'armonia, non la natura.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">L'essere umano può scegliere perché è dotato degli “strumenti” che gli consentono di discernere, a priori, il bene dal male, e nonostante ciò, può comunque decidere di agire in direzione del male essendone consapevole.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In tal caso, egli decide di porsi al servizio delle forze del male, così come fanno i membri delle élites occulte o coloro che collaborano con esse coscientemente, mettendosi al loro servizio in cambio di potere e ricchezza. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma l'essere umano può operare il male anche a causa dell'incoscienza. Questa è la condizione delle masse addormentate e schiavizzate, di cui fanno parte non solo gli ignoranti ma anche le persone altamente istruite come, ad esempio, gli scienziati che s'illudono di aiutare l'umanità mentre portano avanti le istanze di una falsa scienza, o i cosiddetti intellettuali che, con il loro operato, servono le élites occulte senza neppure rendersene conto, tanto è profondo il loro sonno.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma anche quando un individuo è addormentato può comunque riuscire a discernere il male dal bene, agendo a posteriori, ovvero sulla base della bontà di ciò che consegue dalle sue azioni: se il suo operato produce dolore e sofferenza, egli sta servendo il male; in caso contrario, egli sta servendo il bene. Questo chiunque è in grado di comprenderlo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò significa che l'essere umano può riuscire a cogliere la realtà delle cose in relazione al bene o al male, anche quando si trova nello stato di sonno, operando a priori o, al limite, a posteriori. E in questo modo può far scattare l'allarme che lo ricondurrà allo stato di veglia.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>Come risolvere i problemi della società</b></span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In generale, si può osservare come all'interno della società dietro ad ogni azione malvagia ci sia sempre un insieme d'individui che ha agito facendo in modo che essa potesse compiersi; ma quello stesso gruppo di persone avrebbe potuto fare in modo che il male non si verificasse e, una volta risvegliatosi, potrebbe altresì evitare che quella criticità si ripresenti in futuro, effettuando scelte differenti.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La realtà sociale, infatti, dipende da come gli individui scelgono di agire. Se gli individui sono orientati al bene, generano il bene; se sono orientati al male, generano il male. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Tutto ciò ci aiuta a comprendere che i problemi della società possono essere risolti correggendo il modo di agire dei singoli individui. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma per far sì che il modo di agire si corregga in senso positivo, non c'è altra via che non sia quella di elevare il livello di pensiero dell'umanità, perché l'azione dipende dal pensiero.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per compiere qualcosa bisogna agire, ma prima di agire bisogna pensare. Ecco spietato il motivo per cui molti maestri spirituali sostenono che se si corregge il pensiero, tutto il resto si risolve di conseguenza, perché, in ultima analisi, <i>la realtà sociale è mentalmente determinata.</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Questo è ciò che può essere dimostrato partendo dalle Leggi fondamentali della sociologia, le quali, in verità, sono leggi cosmiche universali.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">All'atto pratico, l'essere umano dovrebbe operare nel rispetto dei seguenti precetti morali: se la mia azione arreca sofferenza a qualche essere vivente, se essa danneggia l'ambiente, se produce orrore, se non serve il bene o la verità, allora io non agirò. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">M'impegnerò invece a portare gioia negli esseri viventi con cui verrò in contatto nel corso della mia vita, nel prendermi cura dell'ambiente, nel generare bellezza, servendo sempre il bene e la verità.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciascun individuo dovrebbe essere lasciato libero di agire, a condizione che la sua azione non diminuisca la propria felicità e quella di tutti gli altri esseri viventi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">L'eliminazione delle manifestazioni del male rappresenta soltanto una parte della soluzione, sebbene sia la più importante.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Come si potrebbero, quindi, risolvere tutti i problemi della società? <i>Raggiungendo una completa armonia.</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La completa armonia si ottiene quando, operando in conformità alla saggezza cosmica universale, gli individui si coordinano e cooperano in modo sinergico al fine di conseguire il benessere collettivo, agendo nel rispetto della natura e della felicità di ogni forma di vita.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">A tal fine, è di fondamentale importanza che ciascun membro della società sia messo in condizione di ricercare ed esprimere il suo vero essere, e che ognuno eserciti il proprio talento in modo disinteressato, compatibilmente con il benessere della collettività.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La saggezza cosmica è unica, per chi è in grado d'intenderla; essa può mettere d'accordo, non solo gli esseri umani, ma tutti gli esseri viventi presenti nell'universo, perché è figlia del bene e della verità.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Una civiltà composta da individui che agiscono nel rispetto della saggezza cosmica universale, produrrà una realtà sociale completamente armonica.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Questa, in estrema sintesi, è la miglior ricetta per conseguire prosperità e felicità non solo sulla Terra, ma anche su tutti gli altri pianeti presenti nell'universo, stabilendo una condizione di pace cosmica universale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per comprendere questa tesi, si può paragonare una società ideale ad una complessa sinfonia suonata dai membri di una grande orchestra.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Quando ogni musicista esegue il suo spartito si produce un suono armonioso, ma è sufficiente che uno solo di essi stoni per introdurre delle frequenze disarmoniche in grado di compromettere la bontà dell'intera esecuzione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Le frequenze armoniche risuonano, generando un qualcosa che risulta “superiore” rispetto alla somma delle parti; frequenze disarmoniche interferiscono vicendevolmente in senso negativo, producendo un qualcosa di “inferiore” rispetto ai singoli contributi. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In modo del tutto analogo, le energie negative si alimentano vicendevolmente, dando luogo ad energie negative ancora più grandi. Il loro effetto può essere annullato soltanto opponendo ad esse la giusta dose di energie positive. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Così come il fuoco non si può spegnere con il fuoco, non si può placare l'odio con l'odio, ma soltanto con l'amore. Allo stesso modo, alla rabbia va opposto la calma, alla menzogna la verità, all'orrore la bellezza, al male il bene... e così via.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Malattie, guerre, povertà, sofferenza... tutto si risolverebbe, se gli esseri umani vivessero in completa armonia, perché è la disarmonia la loro vera causa.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si consideri che oggigiorno la stragrande maggioranza degli individui vive in modo disarmonico. Questa disarmonia è messa in atto dagli esseri umani nelle interazioni che essi hanno con la natura, gli animali, gli altri esseri umani e la realtà metafisica. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Tutto ciò non può che tradursi in una distopia, permeata dall'orrore, dalla sofferenza e dalla devastazione, figli della disarmonia prodotta da individui che si sono allontanati dalla saggezza cosmica universale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">C'è un altro motivo per cui l'umanità dovrebbe impegnarsi per raggiungere una condizione di armonia: se gli esseri umani non riusciranno a conseguire un simile obiettivo, per una ragione o per l'altra, causeranno la loro stessa estinzione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se continueranno a perseverare sulla via dell'incoscienza saranno loro stessi ad auto-sterminarsi. Se ciò avverrà con guerre, inquinamento, malattie, carestie, collassi ecologici, o quant'altro, non è dato sapere, ma di certo avverrà. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ci si può discostare quanto si vuole da quanto previsto dalla saggezza cosmica universale, ma non si può evitare di portare sulle proprie spalle il peso delle conseguenze delle proprie azioni.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Le leggi universali, infatti, prevedono che tutto il male di cui si è responsabili ricada sui suoi creatori: questo è necessario per bilanciare le forze cosmiche, ristabilendo l'equilibrio. Se ciò non avvenisse non vi sarebbe armonia, ma l'universo è armonia. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">L'essere umano, quindi, in virtù del suo libero arbitrio, può deviare dalla condizione ideale di completa armonia, quella che gli consentirebbe di sperimentare il maggior stato di benessere, libertà e felicità, ma nel far ciò causerà sofferenza a se stesso e agli altri esseri viventi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Tanto più dolore causerà, e tanta più sofferenza gli ritornerà indietro, finché non comprenderà i propri errori e cambierà il suo modo di agire orientandosi al bene. Se ciò non accadrà perirà.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Che gli individui siano separati e non rispondano del dolore causato agli altri, è l'ennesimo inganno diffuso dalle élites di potere perché questa credenza è utile per il conseguimento dei loro obiettivi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In verità, se non si è disposti ad accettare che non vi sia separazione tra gli esseri viventi, in quanto ciascuno di essi altro non è che una manifestazione di un'unica sostanza, si deve almeno convenire sul fatto che i membri della società siano tutti interconnessi. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Questo significa che le conseguenze delle azioni di un individuo si ripercuotono inevitabilmente anche sugli altri, per poi ritornare a quell'individuo. Ciò accade sia nel caso in cui esse siano positive, sia nel caso in cui siano negative.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Anche per questo non può esserci una vera felicità fin quanto tutti gli esseri viventi non sono felici, perché l'infelicità degli altri si riverbera negativamente sul resto della società.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se ne deduce che una completa felicità può manifestarsi soltanto in una società in cui vi è una completa armonia.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma siccome ciò che è all'esterno altro non è che il riflesso di ciò che gli individui hanno al loro interno, questo significa che, ancor prima di produrre una società armonica, gli esseri umani dovrebbero conseguire l'armonia al loro interno.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Infatti, se così non fosse, non potrebbero entrare in risonanza tra di loro, e ancor meno riuscirebbero a produrre un ordine armonico al loro esterno.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per raggiungere questo obiettivo bisognerebbe invertire le polarità delle forze spirituali, orientando la volontà umana in direzione del bene. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">A tal fine, la menzogna andrebbe sostituita con la verità; l'inganno con l'onestà; l'odio con l'amore; l'egoismo con l'altruismo; la morte con la vita; il dolore con la gioia; la schiavitù con la libertà; la cattiveria con la bontà; la brutalità con la dolcezza; la competizione con la cooperazione... e così via. Ciò consentirebbe all'umanità di abbandonare l'oscurità per entrare nella luce.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Disgraziatamente, un simile stadio evolutivo è quanto di più lontano vi sia dall'attuale condizione socio-economico-culturale. Ma non vi è alcun dubbio sul fatto che sia questa la via da seguire.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>Il risveglio della coscienza</b></span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La soluzione discussa all'interno di questo scritto può essere declinata in infiniti modi a seconda dei casi concreti che ci si prefigge di affrontare. Tanta è la sua generalità e la sua potenza da consentire di risolvere tutte le criticità di ogni società. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma per essere attuata necessita che gli individui si risveglino dal sonno in cui sono sprofondati, acquisendo una maggiore consapevolezza ed elevando il loro livello di pensiero.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Alcuni sostengono che il risveglio della coscienza non possa essere indotto e che ognuno debba procedere da sé. Questa tesi non è del tutto corretta. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se fosse vero che il risveglio non può essere indotto, allora dovrebbe esser altrettanto vero che nemmeno l'assopimento possa esser causato, mentre invece l'esperienza dimostra che le coscienze della maggior parte degli individui possono essere fatte precipitare nel sonno più profondo con degli appositi condizionamenti, sia fisici che metafisici.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">All'atto pratico, l'élite occulta che domina il mondo ha sempre agito con grande inventiva per assopire e mantenere nell'incoscienza il più vasto numero di esseri umani, riuscendoci in modo assai efficace. Ed è più che lecito pensare che senza un simile processo di condizionamento non sarebbe possibile l'esercizio di alcun controllo sociale nei confronti dell'umanità. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ecco perché i cosiddetti potenti danno una così grande importanza al sistema di valori, alle credenze e alle informazioni da dare in pasto al popolo che intendono sottomettere, preoccupandosi anche di strutturare la realtà sociale in modo tale da ostacolare una presa di coscienza in merito alla vera realtà delle cose.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si pone quindi il problema centrale di come risvegliare l'umanità, nonostante vi siano una struttura ed una sovrastruttura che ostacolino il risveglio.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">A causa dei suddetti condizionamenti, il livello di coscienza collettivo attuale risulta falsato verso il basso: questo è innegabile. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Gli individui appaiono meno consapevoli rispetto a quella che potenzialmente potrebbe essere la loro massima consapevolezza. Vi è quindi un ampio margine di miglioramento.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Di conseguenza, se si potessero eliminare i condizionamenti negativi presenti nella società si avrebbe un inevitabile innalzamento del livello di coscienza, che sarebbe ancor più rapido se si riuscisse a rimpiazzare l’attuale sistema di indottrinamento e disinformazione con degli apparati educativi ed informativi volti al bene, alla bellezza ed alla verità.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">E allora, se così stanno le cose, è evidente che agendo in modo speculare a quanto accade oggi a causa dell'azione dell'élite occulta, il risveglio della coscienza non solo potrebbe esser favorito, ma avverrebbe con un'inattesa rapidità.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Con i bambini sarebbe ancor più facile che con gli adulti: essi, infatti, alla nascita, sono già connessi con la coscienza cosmica. Pertanto, basterebbe non rovinarli, evitando di disconnetterli dalla fonte della saggezza durante le fasi della crescita a causa di una falsa educazione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il problema, però, è che i bambini vengono cresciuti dagli adulti e quest'ultimi, nella quasi totalità dei casi, dormono un sonno profondo. Inutile dire che genitori addormentati non potranno far altro che far addormentare i propri figli disconnettendoli dalla coscienza cosmica.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò è tanto più vero, se si considera che, come abbiamo già sottolineato, l'odierna società è appositamente strutturata per diminuire il livello di coscienza degli individui, agendo in particolar modo nella prima fase della vita.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Infatti, è proprio in questo periodo che gli esseri umani ricevono la programmazione funzionale a trasformarli in macchine incoscienti al servizio dell'odierno sistema economico di tipo capitalistico.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma il condizionamento funzionale al controllo sociale non si arresta di certo con l'adolescenza. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Al contrario, esso continua per tutta la vita attraverso molteplici metodologie, come, ad esempio, un “avvelenamento” sistematico che agisce da ogni punto di vista: corporeo, animico e spirituale; l'uso del denaro, prestato a debito ed artificiosamente mantenuto scarso; l'obbligo nei confronti di un lavoro totalizzante, che non lascia tempo né per vivere né per pensare; una duplice strategia basata sulla distrazione/intrattenimento complementata da un metodico bombardamento mediatico effettuato al fine di veicolare appositi messaggi... e così via.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">L'eclatante criticità delle soluzioni per favorire il risveglio appena proposte, è quindi del tutto evidente: esse dovrebbero arrivare dall'alto. Ma chi sta in alto, non vuole che la massa si risvegli, perché altrimenti il suo dominio non sarebbe più possibile.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Da un lato, infatti, il sistema educativo è sotto il controllo del Potere; dall'altro, i genitori sono addormentati. Questo significa che le nuove generazioni continueranno ad essere disconnesse e a precipitare nel sonno.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per non parlare poi dei mass media, delle aziende, dei governi... e di tutte le strutture sociali determinanti, che operano, direttamente o indirettamente, per conto dell'élite occulta, concorrendo all'instaurazione ed al mantenimento dell'ordine sociale ad essa congeniale. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">E come si può anche solo pensare che chi esercita il potere grazie all'assopimento della coscienza delle masse metta in atto, o tolleri che vengano messe in atto, delle strategie per il risveglio utilizzando quegli stessi strumenti che gli consentono di dominare l'umanità?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">È quindi evidente che siamo caduti in contraddizione, perché i gruppi di potere non consentiranno mai che i loro strumenti gli si ritorcano contro.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Sarebbe senz'altro funzionale al processo di risveglio che i giornalisti, invece di disinformare i propri lettori in modo sistematico e fazioso, si occupassero di fare corretta informazione, scrivendo in modo imparziale e veritiero, o che i produttori televisivi, invece di rincretinire e distrarre i telespettatori, contribuissero alla crescita spirituale dell'umanità con trasmissioni profonde ed intelligenti, ma disgraziatamente i giornali e le televisioni sono strumenti del Potere al servizio del Potere in cui, non di rado, trovano impiego individui addormentati.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La stessa cosa può dirsi per la rete Internet: sarebbe oltremodo ingenuo pensare che le élites la lascino libera, così che gli esseri risvegliati possano utilizzarla per scuotere le coscienze addormentate. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">E infatti così non è, dato che ormai è cosa nota a tutti che, non solo la rete sia completamente controllata, al fine di reperire informazioni sensibili sugli esseri umani, ma che chiunque diffonda verità scomode attraverso internet e ottenga un discreto successo, venga puntualmente censurato e/o falsamente confutato a suon di retorica da presunti “esperti” o sedicenti “smascheratori di bufale”, scatenando una mostruosa macchina del fango a cui, guarda caso, viene data una grande visibilità.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ecco quindi che non resta altra via per conseguire il risveglio che non passi per la volontà dei singoli individui, i quali, dopo essersi destati in una qualche misura, potrebbero coordinarsi per attuare delle strategie che muovano dal basso.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In altri termini, ogni essere umano dovrà prima risvegliarsi da sé, e a quel punto potrà cooperare con gli altri esseri risvegliati.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma com'è possibile che il risveglio avvenga nonostante i condizionamenti sociali inducano al sonno più totale? </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Difficile a dirsi con esattezza. All'atto pratico, sono sempre esistiti, ed esistono tutt'ora, esseri umani che, nonostante la mole di condizionamenti ricevuti, sono riusciti a risvegliarsi da sé. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò dimostra che il risveglio è possibile, perché l'essere umano ha in sé il potere per destarsi dal sonno metafisico in cui viene confinato.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il come ed il perché il risveglio avvenga non è del tutto chiaro, tanto che non sembrerebbe esserci una regola universalmente valida.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In molti sostengono di essersi risvegliati in seguito ad una grande sofferenza fisica; alcuni dopo aver provato un fortissimo sentimento d'amore; altri ancora ritengono che sia stata la loro insaziabile sete di conoscenza ad averli riportati alla veglia.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Sembrerebbero quindi possibili tre diverse tipologie di cause per il risveglio: fisico, animico e spirituale. Ma, a mio avviso, esse non sono affatto distinte ed indipendenti, perché l'una si ripercuote sull'altra. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il dolore fisico, infatti, non può evitare di far vibrare anche le corde animico-spirituali, e così via, per tutte le altre combinazioni.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Del resto, non può esserci un vero risveglio senza che vengano fatte risuonare tutte le corde vitali che compongono un essere umano, quelle corporee, quelle sentimentali e quelle del pensiero. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Possiamo quindi sostenere che, per come vanno le cose oggi, durante l'esistenza terrena, l'essere umano si troverà ad affrontare diverse fasi: inizialmente verrà condizionato e, a causa delle influenze esterne di una società composta da individui profondamente addormentati e scientemente strutturata per l'ottenimento del controllo sociale, perderà la sua connessione con la coscienza cosmica universale e si addormenterà, in modo più o meno profondo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In alcuni casi, la coscienza di un individuo persisterà in questo stato di assopimento per tutta l'esistenza terrena, continuando ad operare in conformità ai condizionamenti ricevuti dalla società, vita natural durante. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Così facendo quell'individuo sarà del tutto simile ad un automa e condurrà una non-esistenza sprecando la sua intera vita servendo il sistema che lo ha programmato per essere uno schiavo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La cattiva notizia è che oggigiorno la maggior parte degli esseri umani appartiene a questa categoria: sono proprio loro che, donando alla élite occulta la loro energia, contribuiscono più di tutti a mantenere in essere l'organizzazione sociale che causa la sofferenza e la devastazione che si possono osservare sul pianeta Terra, conferendogli forma e solidità.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Alcuni individui, però, in certi casi, riusciranno a risvegliarsi dal loro stato di sonno, cominciando a comprendere e svelare i condizionamenti che hanno subito ed i metodi con i quali l'umanità viene ridotta in schiavitù. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Questi individui avranno maggiori possibilità rispetto agli altri di vivere un'esistenza autentica, ricercando se stessi ed esprimendo il loro vero essere. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma non è detto che ciò accada, perché le sbarre delle gabbie in cui l'umanità è stata confinata sono difficili da piegare e riescono ad evitare la fuga anche di molti tra quelli che hanno ben compreso di vivere nell'illusione della libertà.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nonostante le enormi difficoltà, una certa parte di esseri risvegliati riuscirà comunque ad evadere. Alcuni di essi si ribelleranno e tenteranno di “combattere” il sistema, rischiando di continuare ad alimentare i meccanismi responsabili delle disgrazie dell'umanità. Altri, invece, utilizzeranno la loro energia per tentare di costruire un'altra realtà, togliendo nutrimento al vecchio per far nascere il nuovo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Non si deve commettere l'errore di pensare che il risveglio avvenga in modo istantaneo e completo; al contrario, esso non è altro che la precondizione che segna l'inizio di una nuova fase: quella dell'evoluzione spirituale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Una volta che l'individuo è riuscito a risvegliarsi può procedere ad analizzare e decostruire, uno dopo l'altro, tutti gli inganni ed i condizionamenti che lo avevano condotto allo stato di sonno, ma il processo è lungo e faticoso perché riguarda diversi ambiti.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per questo motivo, in molti, nel corso della loro vita, riescono a conseguire soltanto un risveglio parziale. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Questi soggetti possono essere individuati perché manifestano un buon livello di consapevolezza in un certo settore, ma al di fuori di esso pensano e si comportano con grande incoscienza.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">È questo il caso, ad esempio, di chi si è liberato dagli inganni delle religioni, per poi ricadere nel dogmatismo dello scientismo e/o della teologia economica, senza rendersi conto che le medesime argomentazioni che egli utilizzava con successo in ambito religioso potrebbero decostruire anche queste sue nuove forme di fede.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Non è difficile comprendere il perché ciò accada. L'articolato processo di liberazione dalle gabbie di pensiero in cui ogni individuo viene confinato, sebbene sia indispensabile, di per sé, anche nell'assai remota ipotesi in cui venisse compiuto nella sua interezza, non sarebbe comunque sufficiente per condurre ad un pieno risveglio, consentendo di raggiungere quella che si potrebbe definire “illuminazione”, vale a dire una completa trasformazione dell'essere umano che, liberatosi da tutti i condizionamenti e riconnessosi con la coscienza cosmica universale, riesce a conseguire una condizione di piena consapevolezza che gli consente di pensare ed agire in completa coerenza ed armonia.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per farlo, infatti, non basta comprendere gli inganni della società, ma bisogna incamminarsi, con costanza e dedizione, in un lungo ed irto percorso alchemico, che, se correttamente seguito, consente di trasformare progressivamente se stessi in una nuova versione di sé, sempre migliore rispetto alle precedenti.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">L'essere umano, infatti, è un essere spirituale dotato di anima e di corpo. Lo spirito riguarda il pensiero; l'anima i sentimenti; il corpo la fisicità. Pertanto, ogni individuo che volesse davvero elevarsi, potrebbe farlo soltanto a condizione di agire su tutti i livelli: corporeo, animico e spirituale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò significa che, come minimo, dovrebbe: ripristinare e/o mantenere la salute fisica; saper riconoscere e gestire i sentimenti; esercitare correttamente il pensiero ed accrescere la conoscenza.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciascuno di questi aspetti è indispensabile per conseguire un pieno risveglio. Del resto, se è vero che si è ciò di cui ci si nutre, allora ogni essere umano per dare alla luce la migliore versione di se stesso dovrebbe preoccuparsi di “nutrirsi” con gli “alimenti” migliori. Questo insegnamento dev'essere osservato non solo in senso fisico, ma anche in senso metafisico.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ad esempio, se il corpo fisico non è sano e forte, perché non viene alimentato ed allenato correttamente, non consentirà di esprimere il massimo potenziale animico e spirituale. Un corpo debole e malato, infatti, farà provare sentimenti negativi e distorti, e non consentirà né di concentrarsi, né di essere “profondi”.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma anche un essere umano che, pur avendo un corpo sano ed energico, non fosse in grado di provare sentimenti e/o non avesse dedicato tempo ad acculturarsi e/o, ancor peggio, non riuscisse a pensare liberamente in modo autonomo, creativo e corretto, avrebbe delle grosse limitazioni.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ad esempio, un individuo atletico ma incapace di provare sentimenti e di pensare, sarebbe del tutto paragonabile ad un robot; sviluppando oltremodo la sensibilità nei confronti dei sentimenti, senza però coltivare il pensiero, si cadrebbe in balia dell'irrazionalità e dei moti animici, perché non si disporrebbe di una solida guida fornita dalla mediazione del pensiero; esaltare gli aspetti mentali, senza curare quelli sentimentali, è il miglior modo per creare degli esseri spietati, che infliggono dolore e sofferenza a tutti i viventi perché non danno il giusto peso ai sentimenti, dato che non sono in grado di provare empatia e compassione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Pertanto, è evidente che per ritrovare il suo sé più autentico, l'essere umano debba ripristinare la sua completa integrità, sviluppando in modo equilibrato tutte le sue qualità, agendo da ogni punto di vista, così da riuscire a riconnettersi con la coscienza cosmica universale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Che cosa accade a quel punto? Accade che egli comincia a distinguere in modo intuitivo ciò che è bene da ciò che è male, il vero dal falso. Egli coglie la bellezza, “vede” i sentimenti... e così via. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Più la sua guida interiore diviene forte e saggia, e meno potrà essere condizionato dall'esterno, fin quando, ad un certo punto, il suo stato di veglia sarà così lucido da consentirgli di allinearsi alla saggezza cosmica universale: così facendo egli avrà conseguito l'illuminazione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">C'è un altro aspetto di fondamentale importanza che accade a mano a mano che ha luogo il processo di risveglio della coscienza: quando un individuo comincia a ristabilire il contatto con il suo sé più autentico, e di conseguenza inizia ad attingere, seppur in modo parziale, alla saggezza cosmica universale, la sua esistenza non può far altro che migliorare, inducendo a cascata anche un qualche genere di progresso nelle esistenze degli altri esseri viventi e nella stessa società.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ecco spiegato perché, in realtà, il dedicarsi al proprio percorso di crescita spirituale rappresenta il compito più importante di ogni essere umano, dato che da ogni successo ottenuto in questa impresa consegue, in modo naturale, un miglioramento generalizzato che si ripercuote ad ogni livello della realtà sociale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Infatti, siccome gli esseri viventi sono tutti interconnessi, ogni innalzamento del livello vibrazionale conseguito da un individuo si riverbera positivamente anche sugli altri esseri viventi, spingendo verso il bene l'intera società.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>Un'umanità addormentata</b></span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Attualmente, la quasi totalità degli esseri umani è completamente disconnessa dalla coscienza cosmica universale. Questo si evince sia dai più comuni e semplici comportamenti messi in atto dagli individui nella quotidianità, che da come l'umanità “affronta” le “grandi” questioni. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si guardi all'alimentazione. Pensate solo a quanti miliardi di animali vengono torturati e sterminati ogni singolo giorno. In Italia, ogni anno, si macellano a scopo alimentare 700 milioni di animali. Estendendo il dato a livello mondiale si raggiungono 50 miliardi di macellazioni all'anno; un numero che, includendo i pesci, cresce fino a superare i 150 miliardi. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">E tutto ciò senza considerare le morti degli animali che vivono liberi in natura riconducibili alle attività antropiche: si tratta del più grande, allucinante e mostruoso olocausto che sia mai stato messo in atto in tutta la storia dell'umanità.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Come può dirsi armonica una società che tortura e stermina decine di miliardi di animali all'anno per “nutrirsi” di morte, senza nemmeno accorgersi che esistono piante la cui volontà è quella di offrire agli esseri umani frutti sani e prelibati che consentirebbero di vivere in salute ed in modo ecosostenibile, senza commettere alcuno spargimento di sangue?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Soltanto una massa d'individui completamente disconnessi dalla saggezza cosmica universale potrebbe arrivare a tanto.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Tutto ciò appare piuttosto simile ad un grande rituale satanico, in cui ogni secondo vengono versati litri di sangue, senza soluzione di continuità, per il godimento delle forze del male. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Immaginate che enorme quantità di energia negativa emani l'umanità, torturando ed immolando un così gran numero di esseri viventi indifesi ed innocenti.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Come si può anche solo pensare che il commettere un'ingiustizia così enorme, agendo in piena violazione dell'armonia cosmica, non si ritorca contro l'umanità?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">E pensare che per porre fine a questa mostruosità, basterebbe semplicemente cambiare alimentazione, cominciando a nutrirsi correttamente. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Non c'è alcun dubbio: se tutti gli esseri umani cominciassero ad alimentarsi con prodotti di origine vegetale, l'innalzamento vibrazionale che ne conseguirebbe sarebbe così potente da scuotere l'intero universo e le energie benefiche associate ad una simile scelta consentirebbero di far compiere all'umanità un balzo evolutivo eclatante.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ora, invece, si pensi al cancro. Oggi si dà una grandissima importanza alla ricerca medica per sconfiggere questa terribile malattia. Fior di miliardi spesi, le “migliori” menti e le apparecchiature più sofisticate vengono impiegate per trovare una cura. Sono decenni che si compiono sforzi enormi, ma il tasso d'incidenza continua ad aumentare... eppure la cura per debellare il cancro è sempre stata a disposizione dell'umanità ed è alla portata di tutti, ma nessuno riesce a coglierla: basta non inquinare l'ambiente e nutrirsi in modo sano.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Invece, cosa accade oggi? Si preferisce continuare ad inquinare e ad alimentarsi con sostanze che la stessa scienza ha dimostrato essere cancerogene, e quindi a soffrire e a morire a causa del cancro, nell'attesa che, forse, un giorno, un ricercatore al servizio di un'azienda che ricava profitti dalla vendita dei suoi farmaci, riuscirà a commercializzare una pillola magica contro il cancro, così che le persone possano continuare a mangiare cose cancerogene e ad inquinare il mondo senza dover morire a causa del cancro: una simile dinamica può essere attuata soltanto da una massa d'individui completamente addormentati.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Pochi giorni fa ha abbandonato il corpo fisico lo spirito di un ragazzo che era divenuto famoso per la sua lunga “battaglia” contro il cancro. Tanta era la sua energia, che nonostante la malattia era addirittura riuscito a correre delle maratone.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per guarire, questo individuo si era affidato alla scienza ufficiale. Questi grandi luminari della medicina contemporanea non hanno saputo fare di meglio che trattarlo con farmaci chemioterapici, ma nessuno di essi ha pensato di fare la cosa più semplice e intelligente di tutte: convincerlo che non avrebbe dovuto più ingerire nel modo più assoluto sostanze cancerogene, a cominciare dal cibo. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Peccato che nel suo profilo pubblico si possano osservare foto dove, a pochi mesi dalla sua dipartita, questo ragazzo si nutriva beatamente con degli affettati (dichiarati certamente cancerogeni dall'Organizzazione Mondiale della Sanità), facendosi immortalare in una fotografia accompagnata dalla seguente dicitura: <i>«Vegetariano? Magari domani...».</i> O magari in un'altra vita.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Vista la sua grinta, è probabile che se avesse adottato un regime alimentare corretto avrebbe effettivamente potuto guarire il suo corpo, nonostante la chemioterapia. </span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Questo è ciò che accade quando si agisce nell'incoscienza, perché gli individui non sono connessi con la coscienza cosmica universale. Ma come si suol dire, al peggio non c'è mai fine.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Infatti, non è raro che gli individui addormentati asseriscano di essere in grado di sistemare i problemi della società, senza neanche degnarsi di lavorare su se stessi. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">L'apoteosi si ha quando qualcuno di essi raggiunge una posizione di potere, come accade, ad esempio, in politica. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Questi soggetti sono tra i più pericolosi, perché, a causa della loro inconsapevolezza, non potranno far altro che aggravare la situazione, anche qualora agissero in buona fede, trasformandosi a loro insaputa in strumenti al servizio dell'élite occulta.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Pensate, c'è gente che vorrebbe fare una “rivoluzione”, così da risolvere tutti i problemi del mondo, e poi fuma e si nutre di carne! </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Come puoi contribuire attivamente al progresso dell'umanità, se con le azioni più semplici dimostri di essere completamente all'oscuro di quanto suggerito dalla saggezza cosmica universale?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Come puoi risolvere i problemi della società, se non sei riuscito neanche a comprendere una tra le cose più semplici e banali, ovvero quale sia l'alimentazione più adatta ad assicurare il più elevato benessere psico-fisico a te stesso, la minor sofferenza agli altri esseri viventi, producendo il più piccolo impatto ambientale?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Come puoi risolvere i problemi della società, se non ti rendi neanche conto di essere il primo responsabile dei mali del mondo, provocando la tua stessa malattia, condannando a morte migliaia di animali innocenti, incrementando inutilmente il livello d'inquinamento e di distruzione ambientale, ed abbassando il livello energetico-vibrazionale dell'umanità?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Non crediate che questi ossimori viventi siano una sparuta minoranza. Purtroppo è vero il contrario: gli ecologisti carnivori vorrebbero risolvere i problemi ambientali; i guerrafondai pretendono di portare la pace nel mondo; i soggetti più avidi dicono di possedere la ricetta per eliminare la povertà; gli economisti sostengono che si possono risolvere le criticità generate dalla crescita mettendo in atto ulteriore crescita; i medici dicono ai pazienti che delle sostanza dannose li salveranno dalle epidemie e/o gli restituiranno la salute... e così via. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Tutto ciò non è altro che un chiaro segnale di una completa disconnessione dalla coscienza cosmica universale, manifestata da individui profondamente addormentati che operano in modo meccanico secondo i condizionamenti ricevuti dal sistema in cui sono cresciuti.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se una vera rivoluzione non avviene, è perché non c'è ancora una coscienza collettiva sufficientemente ampia, risvegliata ed elevata, che sia in grado di: comprendere i meccanismi di controllo sociale, gli inganni e le vere finalità dell'odierna società; concepire un modello socio-economico-culturale alternativo ed una strategia per risolvere le contraddizioni e le criticità esistenti; tramutare in azione un'effettiva volontà di trasformare la realtà sociale in senso positivo. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Tutte questioni che hanno a che fare con il risveglio della coscienza ed il processo di evoluzione spirituale dell'umanità, senza i quali nessun miglioramento sociale significativo potrà mai essere realmente conseguito.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nonostante ciò alcuni si ostinano ad affermare che per “salvare” il mondo e far sì che la società funzioni correttamente ci sia bisogno di uomini di potere in grado d'indirizzare l'umanità. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Così facendo, però, si sta sostenendo, più o meno tacitamente, che gli esseri umani non siano in grado di gestirsi da sé: si tratta di un messaggio oltremodo pericoloso, oltre che falso.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nemmeno le pecore hanno bisogno di un pastore per vivere in condizione di pace, armonia e libertà, figuriamoci se una simile tesi possa sussistere per una società composta da veri esseri umani, risvegliati e connessi alla coscienza cosmica universale. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il pastore, invece, è indispensabile per ridurre in cattività le greggi, sottrargli il latte, la lana e condurre al macello gli agnelli. La stessa cosa, con le dovute generalizzazioni del caso, accade anche con gli esseri umani. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">A ben pensare, per come è organizzata la società oggi, essa non è poi così distante dall'essere una sorta di allevamento intensivo, in cui gli esseri umani, mantenuti in stato di cattività, vengono fatti riprodurre per essere sfruttati da degli "allevatori" che, a prescindere dalla loro vera natura, di certo, sono al servizio delle forze del male.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Che il conferire potere ad un ristretto gruppo d'individui che, nella migliore delle ipotesi, sono privi di coscienza, incaricandoli di governare la collettività, possa, in qualche modo, migliorare le sorti dell'umanità, è una completa assurdità.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Di fatto, l'evidenza empirica maturata con millenni di Storia, suggerisce l'esatto opposto, tanto che si può arrivare a sostenere che se l'umanità non riuscirà a costruire una società non gerarchica e senza ruoli di potere, si può esser certi che sulla Terra non ci sarà mai né giustizia, né uguaglianza, né libertà ed ancor meno felicità.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Dispensare rimedi e soluzioni, o peggio, governare l'umanità, senza neanche essersi risvegliati ed aver conseguito una consistente espansione del livello di coscienza, è la cosa più dannosa che si possa fare. Infatti, i disastri prodotti da questo modo di procedere sono sotto gli occhi di tutti.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Peccato però che gli esseri risvegliati, se sono davvero tali, non ambiscono al potere ed ancor meno vogliono esercitare il loro dominio sugli altri, governandoli: questo è uno dei motivi per cui le vere soluzioni ai problemi della società non arriveranno dall'alto, ovvero dagli individui che ricoprono ruoli di potere, i quali, se avessero avuto una grande consapevolezza, non si troverebbero in quelle posizioni.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si consideri, inoltre, che una massa d'individui con un basso livello vibrazionale non potrà far altro che legittimare il potere a personaggi che risuonano con essi, eleggendo soggetti addormentati. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò accade anche in politica, in particolar modo nelle democrazie rappresentative, dove la maggior parte degli elettori, che ha il potere di determinare le forze di governo, dorme un sonno profondo. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Anche per questo, nell'attuale fase storica, è del tutto irragionevole aspettarsi che le soluzioni arriveranno come per incanto dall'alto.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">D'altro canto, se gli esseri umani si risvegliassero, saprebbero già da sé cosa fare per conseguire il bene, ed ecco che non ci sarebbe più bisogno di suggerire o imporre agli altri cosa si debba o non si debba fare. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Di conseguenza, la presunta utilità di un sistema di potere verticistico-piramidale con ruoli dirigenziali di potere, verrebbe definitivamente meno.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ancora una volta la discussione ci riconduce a quello che potremmo definire come il tema centrale dell'esoterismo, nonché la chiave di volta per risolvere tutti i problemi della società: <i>il risveglio della coscienza.</i> Senza di esso, infatti, non è possibile che si compia nessun vero progresso.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>I falsi maestri spirituali</b></span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Poco sopra abbiamo sostenuto che non sembrerebbe esserci una “strategia” univoca per conseguire il risveglio. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La complessità della trama dell'esistenza è così grande che è del tutto ragionevole supporre che <i>esistano tante vie quanti sono gli esseri umani. </i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Vi sono però dei suggerimenti di carattere generale che possono essere utili.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per prima cosa, converrà spendere qualche parola a proposito dei cosiddetti maestri spirituali umani, o presunti tali, che sono attualmente in vita.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Oggigiorno vi è un gran numero d'individui che si autodefiniscono, e/o che vengono etichettati, come maestri spirituali. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Mi spiace deludere il lettore sostenendo che è assai improbabile che quei soggetti siano dei veri maestri, dato che tra gli individui che hanno camminato sulla Terra quelli che sono riusciti a raggiungere un livello vibrazionale così elevato da poter essere definiti, a ragione, maestri, è davvero esiguo. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">All'atto pratico, non è poi così difficile smascherare gli impostori.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per prima cosa, se qualcuno si autodefinisce maestro, allora si può già esser sicuri che non lo sia. Inoltre, è sempre bene ricordare che attualmente la maggior parte delle persone è addormentata. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Quindi, se in molti ritengono che un certo individuo sia una valida guida spirituale, questo è già di per sé un ottimo indicatore del fatto che in realtà quel soggetto non è ciò che la massa crede che sia (come caso limite, si pensi pure al Papa). </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se poi un soggetto chiede soldi per impartire i suoi insegnamenti, state pur tranquilli che egli non è un vero maestro spirituale: uno spirito elevato non ha bisogno di chiedere denaro per vivere, perché è l'universo stesso che provvede al suo sostentamento. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Di certo, un vero maestro non se ne andrebbe in giro a racimolare quattrini tenendo conferenze per vender libri e/o rimedi “magici”. Egli, infatti, non insozzerebbe il suo spirito con lo sterco del demonio (il denaro).</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se un individuo vi promette che seguendo i suoi insegnamenti otterrete fama, gloria, potere, ricchezza, successo... e quant'altro, allora anche in questo caso avrete già la certezza di trovarvi difronte ad un truffatore in cerca di polli da spennare, e non di certo ad un maestro. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Già seguendo queste semplici indicazioni, si può smascherare la quasi totalità dei falsi maestri presenti sulla Terra. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Non pensate che questi soggetti siano una sparuta minoranza; in realtà, le false guide spirituali non sono mai state così numerose come in quest'epoca.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per farvi comprendere quanto l'umanità sia mal messa in termini di maestri spirituali, vi citerò soltanto un esempio significativo: quello di un abile oratore considerato tra i massimi esperti contemporanei di esoterismo in Italia.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si tratta di un individuo che gira il Belpaese svelando alle folle, che accorrono numerose ai suoi seminari, le più profonde verità esoteriche per conseguire il risveglio della coscienza e procedere a passo spedito lungo il percorso di crescita spirituale!</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ebbene, questo soggetto, dopo aver tenuto migliaia di conferenze ed aver scritto decine di saggi sulle tematiche dell'esoterismo, dell'alchimia e della spiritualità, non è nemmeno riuscito a capire che mangiare carne sia nocivo sia per lui che per gli altri, sotto ogni punto di vista: fisico, animico e spirituale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò è dimostrato, oltre che dalle proprie azioni, dalle sue stesse parole: tanta è la sua ottusità, che in una conferenza pubblica, con tanto di telecamera che riprendeva l'evento, è addirittura riuscito a sostenere che non solo lui si nutrisse di carne, ma che ne mangiasse addirittura di più rispetto a prima per compensare i comportamenti dei vegetariani che in questa fase storica stanno aumentando! </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Agli occhi di ogni essere risvegliato una simile affermazione appare come una chiara manifestazione d'incoscienza (nella migliore delle ipotesi), o come una palese dichiarazione di essere al servizio delle forze del male (nel peggiore dei casi). </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se questo è uno tra i più importanti relatori sul tema della spiritualità che ci sono in Italia, da molti reputato un maestro spirituale, vuol dire che l'umanità è davvero mal messa.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Come si può facilmente intuire, assieme ai falsi maestri spirituali, vi è anche una grande proliferazione di visioni del mondo. Come si fa allora a capire se una filosofia, una religione o una corrente spirituale, è valida? </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Da un punto di vista pragmatico, è sufficiente guardare agli effetti che produce: se per mezzo di essa le cose migliorano, si ha a che fare con dei buoni insegnamenti; se le cose non migliorano c'è qualcosa che non va.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Attenzione però a non confondere la validità con la verità, perché da un punto di vista logico non c'è nulla che ci assicuri che una cosa valida sia anche vera.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">A cosa serve la meditazione, o lo studiare i testi dei sapienti, se poi, dopo aver meditato per anni, spendendo ingenti somme di denaro per recarsi ai seminari tenuti da (presunti) maestri spirituali, non si riesce neanche a smettere di fumare? </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Come si fa a non capire che per far sì che un individuo possa rovinarsi la salute fumando del tabacco, da qualche altra parte del mondo un bambino è stato schiavizzato in una piantagione? </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Che per far crescere quel tabacco è stato inquinato il terreno? Che per trasportarlo si sono dispersi veleni nell'aria? Che si è sprecato un preziosissimo tempo esistenziale dedicandolo ad attività dannose? Che poi si dovranno impiegare risorse per curare le malattie causate dal vizio del fumo e dalle attività dell'industria del tabacco?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Che il fumo comprometterà la struttura fisico-vitale del fumatore, ostacolando lo sviluppo delle sue qualità animico-spirituali? Che l'atto del fumare non è che una delle tante manifestazioni del male che l'élite occulta utilizza per abbassare il livello vibrazionale dell'umanità?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>L'evoluzione spirituale dell'umanità</b></span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nonostante l'evidenza sia innegabile e sia alla portata di chiunque, molti individui continuano ad essere inconsapevoli, non solo dei gravosi effetti spirituali, ma perfino dei costi sociali delle proprie azioni più semplici. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">E tutto ciò accade anche quando dedicano grandi quantità di tempo, denaro ed energia all'esoterismo ed alla spiritualità. Com'è possibile?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò accade perché la maggior parte delle persone pretende di occuparsi sin da subito dei massimi sistemi e delle verità più profonde, senza prima dedicarsi alle cose più semplici.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Non c'è da stupirsi se questo modo di approcciare l'esoterismo e la spiritualità non produca alcun risultato significativo, tranne quello di far arricchire i falsi maestri spirituali.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il consiglio, quindi, è di partire dalle cose più semplici, che in realtà sono anche quelle più importanti, per poi procedere verso le cose più complesse, anche perché senza conseguire le prime è letteralmente impossibile riuscire a cogliere le seconde: si cominci dall'abc poi, forse, si arriverà all'xyz... o anche oltre.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In verità, se si osserva con attenzione, ci si accorge che sulla Terra è già da un pezzo che non camminano più dei veri maestri spirituali, così come li si intende usualmente. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Non sto sostenendo che non vi siano spiriti elevati, ma essi si muovono in modo discreto, senza attirare grande attenzione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Questo fatto ha una spiegazione. I maestri spirituali, quando diventano famosi, vengono idolatrati.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Così facendo si crea una massa di seguaci composta da individui che, non appena viene meno il loro punto di riferimento, vagano smarriti e non sanno più cosa fare.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">L'umanità invece, per evolvere spiritualmente, deve imparare a diventare autonoma ed indipendente.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Perché quindi non stanno più nascendo dei veri maestri? Il messaggio esoterico è chiaro: non c'è bisogno di maestri, camminate da soli. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">È questa infatti l'epoca in cui l'umanità deve divenire adulta, dimostrato di riuscire a cavarsela egregiamente senza che vi sia qualcuno che suggerisca dall'esterno agli individui che cosa fare.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Del resto, ciascun essere umano ha tutti gli “strumenti” per divenire egli stesso il maestro di se stesso: egli ha un corpo, un'anima e uno spirito, ha una guida interiore e può connettersi alla coscienza cosmica universale, attingendo al vero sapere. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Anche se non ne siete consapevoli, ogni giorno incontrerete sulla vostra via molti “maestri”, affronterete prove, sarete circondati da segni e riceverete dei messaggi, che possono esservi di grande aiuto per conseguire il risveglio e per procedere lungo il vostro percorso di evoluzione spirituale. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Dipenderà da voi riconoscerli e trarne giovamento. Purtroppo, però, ciò che per alcuni è fonte di grande insegnamento, può lasciare tutti gli altri nella più completa indifferenza. Ciò accade perché <i>le verità esoteriche non vengono colte fin quando non si è pronti a riceverle.</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Un giorno una femmina di cinghiale ha partorito i suoi cuccioli entro le mura di un paesino medioevale per insegnare ai cittadini di quel luogo la compassione. Essi, infatti, stavano sterminando a colpi di fucile i membri della sua specie, accusati di causare incidenti stradali e di danneggiare i raccolti. E invece di cogliere la lezione, quegli uomini privi di coscienza non hanno saputo far di meglio che architettare un piano per spararle.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">I veri “maestri”, quindi, non è affatto detto che siano esclusivamente umani. Al contrario: li si può trovare tanto nel regno minerale, quanto nel regno vegetale; spesso hanno la sembianza di un animale, o di una bambina, altre volte di un mendicante o di un anziano... e così via.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In realtà, le più potenti guide spirituali a disposizione dell'umanità non hanno un corpo fisico perché non vivono nella realtà fisica, ma in quella metafisica. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il bene, la verità e la bellezza, sono alcuni tra i più grandi “maestri” spirituali, ricercandoli in modo autentico possono condurre all'illuminazione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Anche l'amore, la felicità e la serenità sono delle ottime guide: quando le si sperimenta significa che si è sulla buona strada. Al contrario, se si è infelici c'è qualcosa che non va.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Vi è poi il dolore, il più potente scuotitore di coscienze: quando esso si manifesta significa che sono stati commessi degli errori e che quindi si deve cambiar rotta.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In molti casi la sofferenza individuale rappresenta una sorta di extrema ratio: chi non riesce a risvegliarsi, neppure dopo aver sperimentato un grande dolore personale causato dalla propria condotta, è destinato a morire.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Alcuni credono erroneamente che per accedere a delle verità esoteriche profonde si debbano compiere chissà quali imprese, andando a decifrare messaggi segreti nascosti in testi antichi o mettendo in atto delle pratiche ascetiche astruse che prevedono sessioni di meditazione estreme e/o lunghi digiuni. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In realtà, quando l'individuo è pronto è lo stesso universo che gli presenta le verità compatibili con il suo livello di evoluzione spirituale, e tutto accade in modo spontaneo, con grande naturalezza e semplicità. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ovviamente, più è elevato il livello vibrazionale conseguito dall'individuo e più profonde saranno le verità esoteriche a cui gli sarà concesso di accedere. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò non accade perché quell'individuo è una sorta di privilegiato a cui vengono mostrate verità nascoste a tutti gli altri, bensì perché è quell'individuo che è maturato fino al punto da essere in grado di vedere cioè che si trova davanti a tutti. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">L'aspetto ironico della faccenda è che, nella maggior parte dei casi, la verità è del tutto evidente e non mancano di certo i messaggi di risveglio. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Di fatto, un individuo può essere completamente immerso nella verità, ma se non è pronto, ogni tentativo sarà vano, e non riuscirà a coglierla.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Forzando il processo di rivelazione delle verità esoteriche nei confronti di un individuo addormentato, egli reagirà diventando cieco e sordo, ignorerà le evidenze contrarie, ridicolizzerà l'interlocutore e, nei casi più estremi, diverrà perfino violento. In poche parole, farà di tutto pur di rifiutare ciò che non è ancora pronto ad accogliere.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per questo alcuni arrivano addirittura a sostenere che non si possono risvegliare gli altri, perché l'espansione della coscienza può avvenire soltanto a condizione che vi sia una spinta autentica che scaturisce dalla forza di volontà degli individui.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Anche se a volte è difficile da accettare, purtroppo, non si può salvare chi ha già deciso di voler morire.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò che invece si può certamente fare è di favorire il processo di risveglio e di crescita spirituale dell'umanità. E per farlo, non c'è nulla che funzioni meglio dell'esempio diretto di chi adotta una condotta di vita allineata alla saggezza cosmica universale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si può altresì contribuire sostenendo il vero e smascherando il falso, prendendosi cura di tutti gli esseri viventi e della natura, generando bellezza ed emanando serenità, guardando sempre al bene di tutti gli esseri viventi. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>Conclusioni</b></span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per facilitare il risveglio della coscienza ed avanzare lungo la via dell'evoluzione spirituale, è sufficiente innalzare il proprio livello vibrazionale. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Tanto più ciascuno riuscirà ad elevarsi, quanto più, di conseguenza, si eleverà anche il resto dell'umanità.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il genere umano ha delle facoltà latenti sterminate, che a malapena possono essere intuite. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Esse si sprigioneranno non appena gli esseri umani riusciranno a liberarsi dai condizionamenti psico-fisici che li depotenziano riducendoli in catene.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><i>Mirco Mariucci</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-size: 11pt;"><b>Fonti:</b></span></span></span></div>
<div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>Rituale
del San Gottardo</b></span></span></span></div>
<ul>
<li><div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Il
Gottardo consacrato a Satana. Blondet e friends, Maurizio Blondet, 6
Giugno 2016. </span></span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="https://www.maurizioblondet.it/gottardo-consacrato-satana/">https://www.maurizioblondet.it/gottardo-consacrato-satana/</a>
</span></span></span></span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Cerimonia
satanica all'inaugurazione del San Gottardo? Il Messaggero, 8 giungo
2016. </span></span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="https://www.ilmessaggero.it/economia/flashnews/cerimonia_satanica_all_inaugurazione_del_san_gottardo-1784611.html">https://www.ilmessaggero.it/economia/flashnews/cerimonia</a><a href="https://www.ilmessaggero.it/economia/flashnews/cerimonia_satanica_all_inaugurazione_del_san_gottardo-1784611.html">_satanica_all_inaugurazione_del_san_gottardo-1784611.html</a>
</span></span></span></span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">«Inaugurazione
del Gottardo satanica. La fine del mondo è vicina». Ticino On
line, Filippo Suessli, 8 giungo 2016. </span></span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="https://www.tio.ch/ticino/attualita/1090112/inaugurazione-del-gottardo-satanica-la-fine-del-mondo-e-vicina">https://www.tio.ch/ticino/attualita/1090112/inaugurazione-del-gottardo-satanica-la-fine-del-mondo-e-vicina</a>
</span></span></span></span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Ancora
forte lo sconcerto per il tunnel del San Gottardo. Corrispondenza
Romana, Mauro Faverzani, 22 Giugno 2016. </span></span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="https://www.corrispondenzaromana.it/ancora-forte-lo-sconcerto-per-il-tunnel-del-san-gottardo/">https://www.corrispondenzaromana.it/ancora-forte-lo-sconcerto-per-il-tunnel-del-san-gottardo/</a>
</span></span></span></span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Il
traforo del San Gottardo scava sotto l'Europa che crolla. Avvenire,
Gloria riva, giovedì 23 giugno 2016. </span></span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="https://www.avvenire.it/rubriche/pagine/il-traforo-del-san-gottardo-scava-sotto-l-europa-che-crolla_20160623">https://www.avvenire.it/rubriche/pagine/il-traforo-del-san-gottardo-scava-sotto-l-europa-che-crolla_20160623</a>
</span></span></span></span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Iniziate
le celebrazioni dell'Anticristo all'inaugurazione del traforo del
Gottardo 2016. Video con spiegazione. </span></span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="https://www.youtube.com/watch?v=UlbOeGyaG2g">https://www.youtube.com/watch?v=UlbOeGyaG2g</a>
</span></span></span></span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Cerimonia
Luciferina Illuminati inaugurazione San Gottardo. </span></span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="https://www.youtube.com/watch?v=S6aL3R_1bc4">https://www.youtube.com/watch?v=S6aL3R_1bc4</a>
</span></span></span></span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">1.6.2016
- Il NWO dietro la cerimonia del San Gottardo. </span></span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-size: x-small;"><a href="https://www.youtube.com/watch?v=am2H1O3k0vc">https://www.youtube.com/watch?v=am2H1O3k0vc</a></span></span></span></span></span></div>
</li>
</ul>
<div style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="color: black;"><span lang="it-IT"><b><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;">Uccisione
di Imane Fadil</span></b></span></span></span><br />
</span></div>
<ul>
<li><div style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="color: black;"><span lang="it-IT"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Imane
Fadil: “Le notti di Bunga Bunga a casa di Berlusconi. Ad Arcore
una setta di Satana con tuniche e riti”. Il Fatto Quotidiano, Luca
Sommi, 24 aprile 2018.</span></span></span><a href="https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2018/04/24/le-notti-di-arcore-una-setta-del-male-con-tuniche-e-riti/4312178/?fbclid=IwAR3M0W_9Yn5kMvP5Bg4d432ukAZsIhQKc6JuT8eb9WH23O0Bss3ayD__aPQ" style="font-family: Georgia, serif;">https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2018/04/24/le-notti-di-arcore-una-setta-del-male-con-tuniche-e-riti/4312178/?fbclid=IwAR3M0W_9Yn5kMvP5Bg4d432ukAZsIhQKc6JuT8eb9WH23O0Bss3ayD__aPQ</a></span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Caso
Ruby, morta la teste Imane Fadil per “mix di sostanze
radioattive”. La procura di Milano indaga per omicidio. Il Fatto
Quotidiano, 15 Marzo 2019. </span></span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/03/15/caso-ruby-morta-la-testimone-imane-fadil-decesso-dovuto-a-mix-di-sostanze-radioattive-la-procura-di-milano-indaga-per-omicidio/5040409/">https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/03/15/caso-ruby-morta-la-testimone-imane-fadil-decesso-dovuto-a-mix-di-sostanze-radioattive-la-procura-di-milano-indaga-per-omicidio/5040409/</a>
</span></span></span></span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Caso
Ruby, morta Imane Fadil: "Uccisa da mix di sostanze
radioattive". Il Giorno, 16 marzo 2019. </span></span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-size: x-small;"><a href="https://www.ilgiorno.it/milano/cronaca/imane-fadil-morta-1.4493477">https://www.ilgiorno.it/milano/cronaca/imane-fadil-morta-1.4493477</a></span></span></span></span></span></div>
</li>
</ul>
<div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>La
Tav e linea di San Michele</b></span></span></span></div>
<ul>
<li><div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Tav,
quanto costa e chi paga: a cosa serve l'opera più discussa
d'Italia? Today, 27 luglio 2018. </span></span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="http://www.today.it/politica/tav-costo.html">http://www.today.it/politica/tav-costo.html</a>
</span></span></span></span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Ecco
perchè la Tav è inutile e troppo costosa. Terra Nuova, 29 Giugno
2011. </span></span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-size: x-small;"><a href="https://www.terranuova.it/News/Ambiente/Ecco-perche-la-Tav-e-inutile-e-troppo-costosa">https://www.terranuova.it/News/Ambiente/Ecco-perche-la-Tav-e-inutile-e-troppo-costosa</a></span></span></span></span></span></div>
</li>
</ul>
<div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>Sala
Nervi</b></span></span></span></div>
<ul>
<li><div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Aula
delle udienze Paolo VI. Arc Vision, 30 agosto 2011. </span></span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="http://www.arcvision.org/aula-delle-udienze-paolo-vi-vaticano/">http://www.arcvision.org/aula-delle-udienze-paolo-vi-vaticano/</a>
</span></span></span></span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Aula
Paolo VI. Wikipedia. </span></span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Aula_Paolo_VI">https://it.wikipedia.org/wiki/Aula_Paolo_VI</a>
</span></span></span></span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Perché
nella Bibbia il diavolo è associato al Serpente? Aleteia, Gelsomino
Del Guercio 6 maggio 2016. </span></span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-size: x-small;"><a href="https://it.aleteia.org/2016/05/06/perche-nella-bibbia-il-diavolo-e-associato-al-serpente/">https://it.aleteia.org/2016/05/06/perche-nella-bibbia-il-diavolo-e-associato-al-serpente/</a></span></span></span></span></span></div>
</li>
</ul>
<div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>Esami
di stato bloccati per colpire l'Ordine dei Biologi</b></span></span></span></div>
<ul>
<li><div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Il
presidente dellʼordine dei biologi è no vax, i professori bloccano
esami di Stato a Pavia. Tg Com 24, 13 febbraio 2019. </span></span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="https://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/lombardia/il-presidente-dell-ordine-biologi-e-no-vax-i-professori-bloccano-esami-di-stato-a-pavia_3191415-201902a.shtml">https://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/lombardia/il-presidente-dell-ordine-biologi-e-no-vax-i-professori-bloccano-esami-di-stato-a-pavia_3191415-201902a.shtml</a>
</span></span></span></span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Università
di Pavia, i biologi bloccano gli esami di Stato per protesta contro
il presidente vicino ai «no vax». Corriere Della Sera, 12 febbraio
2019. </span></span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-size: x-small;"><a href="https://milano.corriere.it/19_febbraio_12/universita-pavia-biologi-bloccano-esami-stato-protesta-contro-presidente-vincenzo-d-anna-no-vax-fondi-corvelva-b1aed32e-2ec0-11e9-9800-d9788a74058f.shtml">https://milano.corriere.it/19_febbraio_12/universita-pavia-biologi-bloccano-esami-stato-protesta-contro-presidente-vincenzo-d-anna-no-vax-fondi-corvelva-b1aed32e-2ec0-11e9-9800-d9788a74058f.shtml</a></span></span></span></span></span></div>
</li>
</ul>
<div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>Focolai
di morbillo</b></span></span></span></div>
<ul>
<li><div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Il
38% dei casi di morbillo sono causati dai vaccini contro il
morbillo<br /><a href="https://www.vivereinmodonaturale.com/2019/03/la-scoperta-della-scienza-del.html?fbclid=IwAR3qCH6B9zsVwevUGEyh2MGLU1PJ-PZxkAeT7Gy7xMntgJbrSVcuk-EPvnY">https://www.vivereinmodonaturale.com/2019/03/la-scoperta-della-scienza-del.html?fbclid=IwAR3qCH6B9zsVwevUGEyh2MGLU1PJ-PZxkAeT7Gy7xMntgJbrSVcuk-EPvnY</a>
</span></span></span></span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Morbillo,
OMS: il paradosso, in Europa mai così tanti vaccinati e casi nel
2018. Meteo Web, 7 Febbraio 2019. </span></span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="http://www.meteoweb.eu/2019/02/morbillo-oms-vaccini-casi-2018/1219217/#y83zglef2wAIbIiT.99">http://www.meteoweb.eu/2019/02/morbillo-oms-vaccini-casi-2018/1219217/#y83zglef2wAIbIiT.99</a>.
</span></span></span></span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Morbillo,
nel 2018 record di casi in Europa. Repubblica, Anna Rita Cillis, 7
febbraio 2019. </span></span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="https://www.repubblica.it/salute/medicina-e-ricerca/2019/02/07/news/morbillo-218553530/">https://www.repubblica.it/salute/medicina-e-ricerca/2019/02/07/news/morbillo-218553530/</a>
</span></span></span></span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-size: x-small;">Morbillo:
paradosso dati Oms, mai così tanti vaccinati e casi in Ue nel 2018.
Tiscali News, 7 febbraio 2019.</span></span></span></div>
<div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-size: x-small;"><a href="https://notizie.tiscali.it/salute/articoli/morbillo-paradosso-dati-oms-mai-cosa-tanti-vaccinati-casi-in-ue-nel-2018/?fbclid=IwAR1OqNLNKHlBoPGEEJC1Q492NmrKjpOCc-a6actDIY1ceN2Zynxj_-xy0FY">https://notizie.tiscali.it/salute/articoli/morbillo-paradosso-dati-oms-mai-cosa-tanti-vaccinati-casi-in-ue-nel-2018/?fbclid=IwAR1OqNLNKHlBoPGEEJC1Q492NmrKjpOCc-a6actDIY1ceN2Zynxj_-xy0FY</a></span></span></span></span></span></div>
</li>
</ul>
<div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>I
vaccinati sono contagiosi</b></span></span></span></div>
<ul>
<li><div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-size: x-small;">«Chi
viene vaccinato con il vaccino acellulare contro la pertosse è
protetto dalla malattia, ma può essere ancora infettato dal
batterio, senza ammalarsi, e diffondere l'infezione ai non vaccinati
ed ai neonati». ANSA.
<a href="http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/scienza/2013/12/02/Vaccino-pertosse-puo-spargere-infezione_9714114.html?fbclid=IwAR2okuvLz3I9AC2RUNZgyE6IaAm7Yof4O-HsNiTxWxmeFCxeuXdSyce7vaI">http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/scienza/2013/12/02/Vaccino-pertosse-puo-spargere-infezione_9714114.html?fbclid=IwAR2okuvLz3I9AC2RUNZgyE6IaAm7Yof4O-HsNiTxWxmeFCxeuXdSyce7vaI</a></span></span></span></span></span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Quarantena
post vaccino MPRV. Infovax, 30 giugno 2017. </span></span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="http://www.infovax.it/news/quarantena-post-vaccino-mprv/">http://www.infovax.it/news/quarantena-post-vaccino-mprv/</a>
</span></span></span></span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Bugiardino
del quadrivalente Priorix Tetra. Agenzia del farmaco. </span></span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="https://farmaci.agenziafarmaco.gov.it/aifa/servlet/PdfDownloadServlet?pdfFileName=footer_000200_038200_FI.pdf&retry=0&sys=m0b1l3">https://farmaci.agenziafarmaco.gov.it/aifa/servlet/PdfDownloadServlet?pdfFileName=footer_000200_038200_FI.pdf&retry=0&sys=m0b1l3</a>
</span></span></span></span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-size: x-small;">Vaccino
pertosse può 'spargere' infezione</span></span></span></div>
<div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/scienza/2013/12/02/Vaccino-pertosse-puo-spargere-infezione_9714114.html?fbclid=IwAR0QFgtqePzU9jKDMvFL7XG7TNNQqW_td_qQGuxVOOV0Js0HERSquaMK8dw">http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/scienza/2013/12/02/Vaccino-pertosse-puo-spargere-infezione_9714114.html?fbclid=IwAR0QFgtqePzU9jKDMvFL7XG7TNNQqW_td_qQGuxVOOV0Js0HERSquaMK8dw</a></span></span></span></span></span></div>
</li>
</ul>
<div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>Ricatto
scolastico per imporre la vaccinazione</b></span></span></span></div>
<ul>
<li><div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Vaccinato
il 95% dei bimbi, oggi ultimo giorno. Grillo: «Niente scuola senza
copertura». Il Messaggero, 11 Marzo 2019. </span></span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="https://www.ilmessaggero.it/salute/medicina/vaccini_scuola_epidemia_morbillo_ministro_grillo-4353962.html">https://www.ilmessaggero.it/salute/medicina/vaccini_scuola_epidemia_morbillo_ministro_grillo-4353962.html</a>
</span></span></span></span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Salute.
Vaccini e asilo, da oggi fuori i bimbi non in regola. Ecco come
funziona. Avvenire, 12 marzo 2019. </span></span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="https://www.avvenire.it/attualita/pagine/vaccini-a-scuola-solo-col-certificato">https://www.avvenire.it/attualita/pagine/vaccini-a-scuola-solo-col-certificato</a>
</span></span></span></span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Vaccini,
parla la mamma no vax: «Non cederò, farò ricorso». Corriere
Della Sera, Valentina Santarpia, 12 marzo 2019. </span></span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="https://www.corriere.it/scuola/medie/19_marzo_12/vaccini-parla-mamma-no-vax-non-cedero-faro-ricorso-c9a2c386-44a1-11e9-b3b0-2162e8762643.shtml">https://www.corriere.it/scuola/medie/19_marzo_12/vaccini-parla-mamma-no-vax-non-cedero-faro-ricorso-c9a2c386-44a1-11e9-b3b0-2162e8762643.shtml</a>
</span></span></span></span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Vaccini,
primi bimbi respinti: oggi senza certificato non si entra a scuola.
Il Mattino, Lorena Loiacono, 12 marzo 2019. </span></span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="https://www.ilmattino.it/primopiano/sanita/vaccini_obbligatori_scuola_news-4356209.html">https://www.ilmattino.it/primopiano/sanita/vaccini_obbligatori_scuola_news-4356209.html</a>
</span></span></span></span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Vaccini,
da oggi non si entra a scuola senza certificato: multe salate per i
genitori. Today, 11 marzo 2019. </span></span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="https://www.today.it/cronaca/vaccini-oggi-scuola.html">https://www.today.it/cronaca/vaccini-oggi-scuola.html</a>
</span></span></span></span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-size: x-small;">Sassari,
mamma no vax: bimba vaccinata dopo l'intervento dei carabinieri.
Repubblica, 14 febbraio 2019.</span></span></span></div>
<div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-size: x-small;"><a href="https://www.repubblica.it/cronaca/2019/02/14/news/mamma_no_vax_dopo_il_giudice_arrivano_i_carabinieri_per_far_vaccinare_la_bimba-219158371/?fbclid=IwAR3kKoJFU5w1fT0mFclUT7QQLnj3816VMSaNTVpkHvyDaNF3K68YlKUP-2c">https://www.repubblica.it/cronaca/2019/02/14/news/mamma_no_vax_dopo_il_giudice_arrivano_i_carabinieri_per_far_vaccinare_la_bimba-219158371/?fbclid=IwAR3kKoJFU5w1fT0mFclUT7QQLnj3816VMSaNTVpkHvyDaNF3K68YlKUP-2c</a></span></span></span></span></span></div>
</li>
</ul>
<div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>15
Paesi europei senza vaccinazioni obbligatorie</b></span></span></span></div>
<ul>
<li><div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Vaccini
obbligatori, come funziona in Europa: in Francia sono undici. Il
Sole 24 Ore, 7 agosto 2018. </span></span>
</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span lang="it-IT"><a href="https://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2018-08-07/vaccini-europa-ordine-sparso-francia-11-obbligatori-la-prima-infanzia-175313.shtml?uuid=AE0uqRYF">https://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2018-08-07/vaccini-europa-ordine-sparso-francia-11-obbligatori-la-prima-infanzia-175313.shtml?uuid=AE0uqRYF</a>
</span></span><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span lang="it-IT">
</span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span lang="it-IT">
</span></span></span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-size: x-small;">In
15 paesi europei non esiste alcun vaccino obbligatorio</span></span></span></div>
<div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-size: x-small;"><a href="https://www.ilfattoquotidiano.it/2017/05/30/vaccini-in-15-paesi-europei-nemmeno-uno-obbligatorio-limposizione-non-fa-crescere-la-copertura/3616590/?fbclid=IwAR2uBjnY-A30vMbb-UwaVMv0tkYm8LqM6RruHWSpnj2E6u5eV_TEhTmbxoI">https://www.ilfattoquotidiano.it/2017/05/30/vaccini-in-15-paesi-europei-nemmeno-uno-obbligatorio-limposizione-non-fa-crescere-la-copertura/3616590/?fbclid=IwAR2uBjnY-A30vMbb-UwaVMv0tkYm8LqM6RruHWSpnj2E6u5eV_TEhTmbxoI</a></span></span></span></span></span></div>
</li>
</ul>
<div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>Rudolf
Steiner sui vaccini</b></span></span></span></div>
<ul>
<li><span style="font-size: x-small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Conferenza
del 27 Ottobre 1917.</span></span>1)<a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Rudolf_Steiner#Medicina_antroposofica" style="font-family: Georgia, serif;">https://it.wikipedia.org/wiki/Rudolf_Steiner#Medicina_antroposofica</a><br />2)<a href="https://www.liberamenteservo.com/quasi-un-secolo-fa-rudolf-steiner-sul-futuro-utilizzo-dei-vaccini/" style="font-family: Georgia, serif;">https://www.liberamenteservo.com/quasi-un-secolo-fa-rudolf-steiner-sul-futuro-utilizzo-dei-vaccini/</a></span></li>
</ul>
<div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>Epidemia
su nave militare</b></span></span></span></div>
<ul>
<li><div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Epidemia
di orecchioni su nave Usa: 703 marinai da 2 mesi in quarantena in
mezzo al mare. Il Messaggero, Anna Guaita, 13 Marzo 2019. </span></span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="https://www.ilmessaggero.it/mondo/nave_quarantena_orecchioni-4359540.html?refresh_ce">https://www.ilmessaggero.it/mondo/nave_quarantena_orecchioni-4359540.html?refresh_ce</a>
</span></span></span></span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Militari
vaccinati contraggono la parotite: nave USA in quarantena.
Informasalus, 18 marzo 2019. </span></span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.informasalus.it/it/articoli/militari-vaccinati-parotite-quarantena.php">http://www.informasalus.it/it/articoli/militari-vaccinati-</a><a href="http://www.informasalus.it/it/articoli/militari-vaccinati-parotite-quarantena.php">parotite-quarantena.php</a></span></span></span></span></span></div>
</li>
</ul>
<div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>Montagnier</b></span></span></span></div>
<ul>
<li><div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Vaccini.
Montagnier: “Obbligo, errore politico e medico”. Quotidiano
Sanità, 2 marzo 2018. </span></span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="http://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=59579">http://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=59579</a>
</span></span></span></span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-size: x-small;">Dal
Nobel alle bufale, il declino di Luc Montagnier: scoprì il virus
Hiv, ora è no-vax. Repubblica, Anna Maria Liguori, 8 novembre 2017.
<a href="https://www.repubblica.it/salute/2017/11/08/news/luc_montagner_contro_i_vaccini-180598407/">https://www.repubblica.it/salute/2017/11/08/news/luc_montagner_contro_i_vaccini-180598407/</a></span></span></span></span></span></div>
</li>
</ul>
<div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>Le
fake news della Lorenzin</b></span></span></span></div>
<ul>
<li><div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Quando
a sparare le fake news sui vaccini è un ministro. Giornalettismo,
Giulia Innocenzi, 6 dicembre 2017.
<a href="https://www.giornalettismo.com/archives/2642513/vaccinazione-giulia-innocenzi-fake-news-lorenzin">https://www.giornalettismo.com/archives/2642513/vaccinazione-giulia-innocenzi-fake-news-lorenzin</a>
</span></span></span></span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">La
ministra Lorenzin: «I morti per morbillo a Londra? I dati sono
alti». Ma è una bufala. Giornalettismo, Donato de Sena, 21 luglio
2017.
<a href="https://www.giornalettismo.com/archives/2623972/ministro-lorenzin-londra-morti-morbillo-bufala-audio">https://www.giornalettismo.com/archives/2623972/ministro-lorenzin-londra-morti-morbillo-bufala-audio</a>
</span></span></span></span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Vaccini:
le bufale del ministro Lorenzin sul morbillo. L'antidiplomatico. </span></span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="https://www.youtube.com/watch?v=aHbrPL3NJVw">https://www.youtube.com/watch?v=aHbrPL3NJVw</a>
</span></span></span></span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-size: x-small;">I
vaccini hanno ucciso 2800 militari italiani causando leucemie,
linfomi e tumori.
<a href="http://www.repubblica.it/cronaca/2014/06/24/news/condanne_vaccini_mortali-89886186/">http://www.repubblica.it/cronaca/2014/06/24/news/condan</a><a href="http://www.repubblica.it/cronaca/2014/06/24/news/condanne_vaccini_mortali-89886186/">ne_vaccini_mortali-89886186/</a></span></span></span></span></span></div>
</li>
</ul>
<div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>Profitti
e aspetti legali dei vaccini</b></span></span></span></div>
<ul>
<li><div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">I
vaccini sono inevitabilmente insicuri ma ciò nonostante non si
possono denunciare le case farmaceutiche, inoltre i rimborsi
spettano allo
Stato.<br /><a href="https://www.facebook.com/massimo.mazzucco.7/videos/402739107128258/">https://www.facebook.com/massimo.mazzucco.7/videos/402</a><a href="https://www.facebook.com/massimo.mazzucco.7/videos/402739107128258/">739107128258/</a>
</span></span></span></span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Guadagni
dei
vaccini.<br /><a href="https://www.luogocomune.net/LC/21-medicina-salute/5151-i-profitti-dei-vaccini-sono-bassi">https://www.luogocomune.net/LC/21-medicina-salute/5151-i-profitti-dei-vaccini-sono-bassi</a>
</span></span></span></span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Spesa
farmaceutica dell'1,6% del totale per
vaccini<br /><a href="http://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=64446">http://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=64446</a>
</span></span></span></span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-size: x-small;">Lo
Stato ha pagato migliaia indennizzi per danni da vaccino con
complicanze irreversibili</span></span></span></div>
<div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=Sindispr&leg=17&id=937854">http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=Sindispr&leg=17&id=937854</a>
</span></span></span></span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Sentenza
in cui viene condannato lo Stato a pagare un vitalizio come
indennizzo per autismo causato da
vaccini.<br /><a href="http://www.quotidianosanita.it/cronache/articolo.php?articolo_id=24560&fbclid=IwAR3lUWMpCvak4N3zPaqW6JtewKFgzFQTXMBSs80TcIUE2b9R0HtvCqcM3MY">http://www.quotidianosanita.it/cronache/articolo.php?articolo_id=24560&fbclid=IwAR3lUWMpCvak4N3zPaqW6JtewKFgzFQTXMBSs80TcIUE2b9R0HtvCqcM3MY</a>
</span></span></span></span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Vaccino
esavalente, “nesso causale con autismo”. Indenizzo per bimbo di
9 anni. Il Fatto Quotidiano, 25 novembre
2014.<br /><a href="https://www.ilfattoquotidiano.it/2014/11/25/vaccini-nesso-causale-esavalente-autismo-indenizzo-per-bimbo-9-anni/1232033/?fbclid=IwAR2mbWGjNTejWvYWGOOJjLFy2zC5axeMYl3pg5C4CVHMOV3CQNV1_PbbmaI">https://www.ilfattoquotidiano.it/2014/11/25/vaccini-nesso-causale-esavalente-autismo-indenizzo-per-bimbo-9-</a><a href="https://www.ilfattoquotidiano.it/2014/11/25/vaccini-nesso-causale-esavalente-autismo-indenizzo-per-bimbo-9-anni/1232033/?fbclid=IwAR2mbWGjNTejWvYWGOOJjLFy2zC5axeMYl3pg5C4CVHMOV3CQNV1_PbbmaI">anni/1232033/?</a><a href="https://www.ilfattoquotidiano.it/2014/11/25/vaccini-nesso-causale-esavalente-autismo-indenizzo-per-bimbo-9-anni/1232033/?fbclid=IwAR2mbWGjNTejWvYWGOOJjLFy2zC5axeMYl3pg5C4CVHMOV3CQNV1_PbbmaI">fbclid=IwAR2mbWGjNTejWvYWGOOJjLFy2zC5axeMYl3pg5C4CVHMOV3CQNV1_PbbmaI</a>
</span></span></span></span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Risarcimento
500.000 euro danni da
vaccino<br /><a href="https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/02/28/modena-neonato-disabile-per-vaccino-il-tar-impone-al-ministero-della-salute-risarcimento-per-danni-da-esavalente/5005393/?fbclid=IwAR3AwXatmOsdFbp-zQMdqFO67VQ08SlNIHt9Fdopd9tIPNcWzufMqq9zSQU">https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/02/28/modena-neonato-disabile-per-vaccino-il-tar-impone-al-ministero-della-salute-risarcimento-per-danni-da-esavalente/5005393/?fbclid=IwAR3AwXatmOsdFbp-zQMdqFO67VQ08SlNIHt9Fdopd9tIPNcWzufMqq9zSQU</a>
</span></span></span></span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-size: x-small;">Disabile
per colpa del vaccino con tanto di sentenza e risarcimento</span></span></span></div>
<div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-size: x-small;"><a href="https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/02/28/modena-neonato-disabile-per-vaccino-il-tar-impone-al-ministero-della-salute-risarcimento-per-danni-da-esavalente/5005393/?fbclid=IwAR10arHlnoMVxgE2ANUT7AXzlGgNA9Q31Ej1LIdRoi6UWnXr2xqODS0nh60">https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/02/28/modena-</a><a href="https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/02/28/modena-neonato-disabile-per-vaccino-il-tar-impone-al-ministero-della-salute-risarcimento-per-danni-da-esavalente/5005393/?fbclid=IwAR10arHlnoMVxgE2ANUT7AXzlGgNA9Q31Ej1LIdRoi6UWnXr2xqODS0nh60">neonato-disabile-per-vaccino-il-tar-impone-al-ministero-</a><a href="https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/02/28/modena-neonato-disabile-per-vaccino-il-tar-impone-al-ministero-della-salute-risarcimento-per-danni-da-esavalente/5005393/?fbclid=IwAR10arHlnoMVxgE2ANUT7AXzlGgNA9Q31Ej1LIdRoi6UWnXr2xqODS0nh60">della-salute-risarcimento-per-danni-da-esavalente/5005393/?fbclid=IwAR10arHlnoMVxgE2ANUT7AXzlGgNA9Q31Ej1LIdRoi6UWnXr2xqODS0nh60</a></span></span></span></span></span></div>
</li>
</ul>
<div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>Approfondimenti
sulla dannosità dei vaccini</b></span></span></span></div>
<ul>
<li><div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Inchiesta
completa relativa ai militari vaccinati a morte:
<a href="http://inchieste.repubblica.it/it/repubblica/rep-it/2012/10/06/news/vaccini-43980837/">http://inchieste.repubblica.it/it/repubblica/rep-it/2012/10/06/news/vaccini-43980837/</a>
</span></span></span></span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">3000
militari morti per i
vaccini.<br /><a href="https://www.facebook.com/1542056355910543/videos/2201784683425931/">https://www.facebook.com/1542056355910543/videos/2201784683425931/</a>
</span></span></span></span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-size: x-small;">Militari,
uranio e vaccini: la verità di Stato censurata dai media.</span></span></span></div>
<div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="https://www.youtube.com/watch?v=GdBLiEH1evc">https://www.youtube.com/watch?v=GdBLiEH1evc</a>
</span></span></span></span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Testimonianza
diretta di un militare con danno da vaccino: malattia autoimmune con
reazione avversa verificatasi la sera stessa dell'inoculazione. </span></span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="https://www.youtube.com/watch?v=xLIDjkDTZXo&fbclid=IwAR21mFxI6KSX39rvGKDWtJLP7XTBUXEKpB6mxyN6nXPs_82CGnA_px8Zmcw">https://www.youtube.com/watch?v=xLIDjkDTZXo&fbclid=IwAR21mFxI6KSX39rvGKDWtJLP7XTBUXEKpB6mxyN6nXPs_82CGnA_px8Zmcw</a>
</span></span></span></span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-size: x-small;">Vaccini,
nanoparticelle, ambiente e salute: morire di polveri - Stefano
Montanari.</span></span></span></div>
<div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="https://www.youtube.com/watch?v=I24V3I7Whgw">https://www.youtube.com/watch?v=I24V3I7Whgw</a>
</span></span></span></span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Franco
Berrino: le nanoparticelle presenti nei vaccini iniettate
intramuscolo provocano il
cancro<br /><a href="https://www.facebook.com/1542056355910543/videos/2263175853970449/">https://www.facebook.com/1542056355910543/videos/2263175853970449/</a>
</span></span></span></span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-size: x-small;">La
connessione tra vaccini fatti male e cancro è provata
scientificamente</span></span></span></div>
<div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;"><a href="https://inchieste.repubblica.it/it/repubblica/rep-it/2012/11/23/news/intervista_giulio_tarro-46382952/?refresh_ce&fbclid=IwAR3CvNRabwMSqx3J5Fa1m99rSjz-Ro6X9tOf7dmlxSL79A5AQTuHDMFS4Hs"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-size: x-small;">https://inchieste.repubblica.it/it/repubblica/rep-it/2012/11/23/news/intervista_giulio_tarro-46382952/?refresh_ce&fbclid=IwAR3CvNRabwMSqx3J5Fa1m99rSjz-Ro6X9tOf7dmlxSL79A5AQTuHDMFS4Hs</span></span></a></span></span></span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Sospetto
nesso causale vaccini-tumori
(FDA)<br /><a href="https://www.notizieora.it/salute-benessere/vaccini-provocano-il-cancro-se-iniettati-nei-topi-e-ai-bambini-una-indagine-americana/?fbclid=IwAR3X8BoRLpVUe-KtKgDoIRfgSxvK1HjxC71TZLnzdMWRD107q0gvYYeYERI">https://www.notizieora.it/salute-benessere/vaccini-</a><a href="https://www.notizieora.it/salute-benessere/vaccini-provocano-il-cancro-se-iniettati-nei-topi-e-ai-bambini-una-indagine-americana/?fbclid=IwAR3X8BoRLpVUe-KtKgDoIRfgSxvK1HjxC71TZLnzdMWRD107q0gvYYeYERI">provocano-il-cancro-se-iniettati-nei-topi-e-ai-bambini-una-indagine-americana/?fbclid=IwAR3X8BoRLpVUe-KtKgDoIRfgSxvK1HjxC71TZLnzdMWRD107q0gvYYeYERI</a>
</span></span></span></span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Formazione
di granulomi post vaccinazione dovuti alla presenza di alluminio nei
vaccini.<br /><a href="https://www.onb.it/2018/12/02/granulomi-di-alluminio-dopo-la-vaccinazione/?fbclid=IwAR2CKu82q5MbwsHXe0PCGOksNu2rg0H37-4ZhZf7nxSAbn9a2VnhJtciU4c">https://www.onb.it/2018/12/02/granulomi-di-alluminio-dopo-la-vaccinazione/?fbclid=IwAR2CKu82q5MbwsHXe0PCGOksNu2rg0H37-4ZhZf7nxSAbn9a2VnhJtciU4c</a>
</span></span></span></span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Alcune
spiegazioni sul perché i vaccini sono dannosi per la salute. </span></span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="https://www.ilfattoquotidiano.it/2010/06/26/vaccini-quello-che-nessuno-vuole-o-puo-dire/31909/?fbclid=IwAR04FsegRARFa7bwVnNFAcHfW_Cd5mCW6fh81ZpP6h5_i6i14rdd2XdUYMI">https://www.ilfattoquotidiano.it/2010/06/26/vaccini-quello-che-nessuno-vuole-o-puo-dire/31909/?fbclid=IwAR04FsegRARFa7bwVnNFAcHfW_Cd5mCW6fh81ZpP6h5_i6i14rdd2XdUYMI</a>
</span></span></span></span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Articolo
pubblicato sulla rivista dell'Ordine dei biologi che tocca tutti gli
aspetti, dalla nocività degli adiuvanti, ai danni provocati ai
militari, ma la cosa più assurda è la presenza di DNA umano nei
vaccini che si ricombina con quello del paziente! </span></span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-size: x-small;">1)<a href="http://www.onb.it/il-giornale-dei-biologi-settembre-2018/">http://www.onb.it/il-giornale-dei-biologi-settembre-2018/</a><a href="http://www.onb.it/il-giornale-dei-biologi-settembre-2018/?fbclid=IwAR04FsegRARFa7bwVnNFAcHfW_Cd5mCW6fh81ZpP6h5_i6i14rdd2XdUYMI">?</a></span></span></span></span></span></div>
<div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-size: x-small;">2)<a href="http://www.onb.it/il-giornale-dei-biologi-settembre-2018/?fbclid=IwAR04FsegRARFa7bwVnNFAcHfW_Cd5mCW6fh81ZpP6h5_i6i14rdd2XdUYMI">fbclid=IwAR04FsegRARFa7bwVnNFAcHfW_Cd5mCW6fh81ZpP6h5_i6i14rdd2XdUYMI</a></span></span></span></span></span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Analisi
indipendenti contenuto vaccini </span></span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Parte
0
<a href="https://www.corvelva.it/speciali-corvelva/analisi/vaccingate-5-su-7-vaccini-analizzati-non-sono-conformi.html">https://www.corvelva.it/speciali-corvelva/analisi/vaccingate-5-su-7-vaccini-analizzati-non-sono-conformi.html</a>
</span></span></span></span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Parte
1
<a href="https://www.corvelva.it/speciali-corvelva/analisi/vaccingate-primi-risultati-sul-profilo-composizione-chimica-infanrix-hexa.html?fbclid=IwAR2MoLxdZd3uWOwoeRztbgJfhUmhL48PLWqHq71_-2kYHuqxvbmR9fj8AOE">https://www.corvelva.it/speciali-corvelva/analisi/vaccingate-primi-risultati-sul-profilo-</a><a href="https://www.corvelva.it/speciali-corvelva/analisi/vaccingate-primi-risultati-sul-profilo-composizione-chimica-infanrix-hexa.html?fbclid=IwAR2MoLxdZd3uWOwoeRztbgJfhUmhL48PLWqHq71_-2kYHuqxvbmR9fj8AOE">composizione-chimica-infanrix-hexa.html?</a><a href="https://www.corvelva.it/speciali-corvelva/analisi/vaccingate-primi-risultati-sul-profilo-composizione-chimica-infanrix-hexa.html?fbclid=IwAR2MoLxdZd3uWOwoeRztbgJfhUmhL48PLWqHq71_-2kYHuqxvbmR9fj8AOE">fbclid=IwAR2MoLxdZd3uWOwoeRztbgJfhUmhL48PLWqHq71_-2kYHuqxvbmR9fj8AOE</a>
</span></span></span></span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Parte
2
<a href="https://www.corvelva.it/speciali-corvelva/analisi/vaccinegate-aggiornamento-2-step-analisi-metagenomiche-su-priorix-tetra.html?fbclid=IwAR0MShhsEL3ihG-LDYx_eEH9uB6thDcQ1TD2MitKgEIYRn7uV-LPaF1THIY">https://www.corvelva.it/speciali-corvelva/analisi/vaccinegate-aggiornamento-2-step-analisi-metagenomiche-su-priorix-tetra.html?fbclid=IwAR0MShhsEL3ihG-LDYx_eEH9uB6thDcQ1TD2MitKgEIYRn7uV-LPaF1THIY</a>
</span></span></span></span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Il
Tempo dà la notizia delle analisi indipendenti: </span></span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="https://www.iltempo.it/cronache/2018/12/23/news/vaccini-obbligatori-news-risultati-analisi-choc-esavalente-rosolia-dna-biologi-aifa-1100820/?fbclid=IwAR3AAo3lhOeKo3fGEguHH7ej2JqgYAVDw0rRXEOu2zUnKvrPk-FcqUuP-Rc">https://www.iltempo.it/cronache/2018/12/23/news/vaccini-obbligatori-news-risultati-analisi-choc-esavalente-rosolia-dna-biologi-aifa-1100820/?fbclid=IwAR3AAo3lhOeKo3fGEguHH7ej2JqgYAVDw0rRXEOu2zUnKvrPk-FcqUuP-Rc</a>
</span></span></span></span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-size: x-small;">Nature
riprende la medesima notizia:</span></span></span></div>
<div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="http://www.informasalus.it/it/articoli/nature-analisi-corvelva-vaccini.php">http://www.informasalus.it/it/articoli/nature-analisi-corvelva-vaccini.php</a>
</span></span></span></span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Conferenza
Ordine Nazionale dei Biologi sui contenuti dei
vaccini<br /><a href="https://www.facebook.com/InformareSenzaCensure/videos/2281427348850176/">https://www.facebook.com/InformareSenzaCensure/videos/2281427348850176/</a>
</span></span></span></span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Sali
di alluminio nei vaccini come
adiuvante.<br /><a href="https://www.youtube.com/watch?v=N1v4gD5nNQk">https://www.youtube.com/watch?v=N1v4gD5nNQk</a>
</span></span></span></span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Esperto
di produzione dei vaccini ammette candidamente che i vaccini
provocano danni di varia natura e diffondono malattie perché
contengono sostanze tossiche e virus
mutageni.<br /><a href="https://www.facebook.com/gentesveglia/videos/380609529368781/">https://www.facebook.com/gentesveglia/videos/380609529368781/</a>
</span></span></span></span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Per
la prima volta è stato condotto in Puglia uno studio di
farmacovigilanza attiva e si scopre che i casi di reazioni avverse
gravi reali relativamente al vaccino MPVR sono 4 su 100 e non 1 su 2
milioni come sostenuto in televisione dal professor Burioni. </span></span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="http://blog.ilgiornale.it/locati/2018/11/21/studio-sul-vaccino-mpvr-eventi-avversi-per-4-bimbi-su-100/?fbclid=IwAR2XITQjkRxMDHBG7KFDewzr82ZwZYd4uFzoaFARIZ9INeOwfrHB8zINQJU">http://blog.ilgiornale.it/locati/2018/11/21/studio-sul-vaccino-mpvr-eventi-avversi-per-4-bimbi-su-100/?fbclid=IwAR2XITQjkRxMDHBG7KFDewzr82ZwZYd4uFzoaFARIZ9INeOwfrHB8zINQJU</a>
</span></span></span></span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Medico
ignaro di essere ripreso dice la verità sui vaccini. </span></span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="https://www.youtube.com/watch?time_continue=253&v=zpA38gCLO0w">https://www.youtube.com/watch?time_continue=253&v=zpA38gCLO0w</a>
</span></span></span></span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-size: x-small;">L'incidenza
di autismo è più elevata dove vi è una più alta copertura
vaccinale</span></span></span></div>
<div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="https://www.notizieora.it/salute-benessere/vaccini-ce-relazione-statistica-con-autismo-dal-canada-agli-usa-il-caso-si-riapre-i-documenti/?fbclid=IwAR1LUdzKYT-7x-PLbD3yBJ47Ersjv2kGZqYv-2eL73usZJY-BVKOoJrRXRk">https://www.notizieora.it/salute-benessere/vaccini-ce-relazione-statistica-con-autismo-dal-canada-agli-usa-il-caso-si-riapre-i-documenti/?fbclid=IwAR1LUdzKYT-7x-PLbD3yBJ47Ersjv2kGZqYv-2eL73usZJY-BVKOoJrRXRk</a>
</span></span></span></span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">6.000
testimonianze della dinamica vaccino-febbre-autismo negata a livello
ufficiale.<br /><a href="https://www.facebook.com/INGANNATI3/videos/596487677483146/">https://www.facebook.com/INGANNATI3/videos/596487677483146/</a>
</span></span></span></span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Kenya:
i vaccini rendono sterili le donne. Commento: «Siamo un paese
sovrano che esige rispetto, non l’imposizione di programmi
eugenetici attraverso una politica
neocolonialista».<br /><a href="https://www.tempi.it/kenya-medici-cattolici-analisi-valide-vaccino-anti-tetano-oms-sterilizzante/">https://www.tempi.it/kenya-medici-cattolici-analisi-valide-vaccino-anti-tetano-oms-sterilizzante/</a>
</span></span></span></span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Il
vaccino contro la varicella causa la meningite
<br /><a href="http://www.onb.it/2018/10/24/vaccini-aggiunta-la-meningite-come-evento-avverso-nel-virax-contro-la-varicella-il-testo-della-lettera-della-food-drug/?fbclid=IwAR1Z0t7hOQYDWWWM-jEFe3ua1mVHkWzLbHgr9UM89PRFb6UCS-ZNv-a1Q2M">http://www.onb.it/2018/10/24/vaccini-aggiunta-la-meningite-come-evento-avverso-nel-virax-contro-la-varicella-il-testo-della-lettera-della-food-drug/?fbclid=IwAR1Z0t7hOQYDWWWM-jEFe3ua1mVHkWzLbHgr9UM89PRFb6UCS-ZNv-a1Q2M</a>
</span></span></span></span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-size: x-small;">Il
vaccino contro il papilloma virus può attivare il
tumore<br /><a href="https://www.facebook.com/INGANNATI3/videos/524348171420465/">https://www.facebook.com/INGANNATI3/videos/524348171420465/</a></span></span></span></span></span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="color: black;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;">“<span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">12
vaccini sono un suicidio”. Cit. Antonio Giordano accademico,
oncologo, patologo, genetista e ricercatore
italiano.<br /><a href="https://www.facebook.com/losai.eu/videos/2266790266721149/">https://www.facebook.com/losai.eu/videos/2266790266721149/</a>
</span></span></span></span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-size: x-small;">Bambino
vaccinato contro la meningite si becca la... meningite!</span></span></span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="http://m.toscanamedianews.it/firenze-bimbo-con-meningite-era-vaccinato-meningococco-b-vaccino-dicomano-mugello-ospedale-meyer-pediatrico-bambino-otto-anni.htm?fbclid=IwAR1HiiKoTdnWg75WKjFk6Z6_y36qFK5RLWjwL0h8saV7aF0XOePdWmXg0wA">http://m.toscanamedianews.it/firenze-bimbo-con-</a><a href="http://m.toscanamedianews.it/firenze-bimbo-con-meningite-era-vaccinato-meningococco-b-vaccino-dicomano-mugello-ospedale-meyer-pediatrico-bambino-otto-anni.htm?fbclid=IwAR1HiiKoTdnWg75WKjFk6Z6_y36qFK5RLWjwL0h8saV7aF0XOePdWmXg0wA">meningite-era-vaccinato-meningococco-b-vaccino-dicomano-mugello-ospedale-meyer-pediatrico-bambino-otto-anni.htm?fbclid=IwAR1HiiKoTdnWg75WKjFk6Z6_y36qFK5RLWjwL0h8saV7aF0XOePdWmXg0wA</a>
</span></span></span></span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-size: x-small;">Soltanto
il 10-15% dei medici si vaccina... per la serie: pro-vax con le vene
degli altri.</span></span></span></div>
<div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;"><a href="http://www.affaritaliani.it/medicina/vaccini-l-oncologo-tirelli-colleghi-medici-pro-vax-ma-poi-non-si-vaccinano-555287.html?fbclid=IwAR0SXxPDz42RgABakLNSDjnp-pu4PbKBGSHcJVxIe3YEusFDhVn-Tpe9mus"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-size: x-small;">http://www.affaritaliani.it/medicina/vaccini-l-oncologo-tirelli-colleghi-medici-pro-vax-ma-poi-non-si-vaccinano-555287.html?fbclid=IwAR0SXxPDz42RgABakLNSDjnp-pu4PbKBGSHcJVxIe3YEusFDhVn-Tpe9mus</span></span></a></span></span></span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">L'obbligo
va bene per i bambini ma non va bene per i dottori... </span></span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="https://www.facebook.com/INGANNATI3/photos/a.1542414809208031/1994593847323456/?type=3&theater&ifg=1">https://www.facebook.com/INGANNATI3/photos/a.1542414809208031/1994593847323456/?type=3&theater&ifg=1</a>
</span></span></span></span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Vaccinazioni
obbligatorie per rinnovo
documenti<br /><a href="http://www.comilva.org/argentina-vaccinazioni-necessarie-per-il-rinnovo-dei-documenti/?fbclid=IwAR26PQ1vhGuaI_Z9_1U3-ps0GjKOrZOp0FrOD48AUgrUNOVTfr0mK0hJ-7E">http://www.comilva.org/argentina-vaccinazioni-necessarie-per-il-rinnovo-dei-documenti/?fbclid=IwAR26PQ1vhGuaI_Z9_1U3-</a><a href="http://www.comilva.org/argentina-vaccinazioni-necessarie-per-il-rinnovo-dei-documenti/?fbclid=IwAR26PQ1vhGuaI_Z9_1U3-ps0GjKOrZOp0FrOD48AUgrUNOVTfr0mK0hJ-7E">ps0GjKOrZOp0FrOD48AUgrUNOVTfr0mK0hJ-7E</a>
</span></span></span></span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Vaccini
nel cibo, in
futuro...<br /><a href="https://www.facebook.com/enrico.metalgold/videos/10217959769256974/">https://www.facebook.com/enrico.metalgold/videos/10217959769256974/</a>
</span></span></span></span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">I
vaccini contro il morbillo rimuovono la protezione naturale nei
neonati<br /><a href="https://www.facebook.com/INGANNATI3/videos/755713781478247/">https://www.facebook.com/INGANNATI3/videos/7557137814</a><a href="https://www.facebook.com/INGANNATI3/videos/755713781478247/">78247/</a>
</span></span></span></span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-size: x-small;">Trump
parla del legame tra vaccini ed autismo.</span></span></span></div>
<div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="https://www.facebook.com/INGANNATI3/videos/388038358420210/?v=388038358420210">https://www.facebook.com/INGANNATI3/videos/388038358420210/?v=388038358420210</a>
</span></span></span></span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-size: x-small;">Nei
trial clinici sono presenti casi di autismo che però vengono
omessi<br /><a href="https://www.ilfattoquotidiano.it/2014/11/28/vaccino-esavalente-documento-riservato-glaxo-cita-lautismo/1238942/amp/?fbclid=IwAR0-MlxEr1VYkpvZCEeomjyCBziBzeqt3TFKTFuGy6osr5gEC9i5Il4lSc0">https://www.ilfattoquotidiano.it/2014/11/28/vaccino-esavalente-documento-riservato-glaxo-cita-lautismo/1238942/amp/?fbclid=IwAR0-MlxEr1VYkpvZCEeomjyCBziBzeqt3TFKTFuGy6osr5gEC9i5Il4lSc0</a></span></span></span></span></span></div>
</li>
</ul>
<div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>Testimonianze
danni da vaccino</b></span></span></span></div>
<br />
<ul>
<li><div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-size: x-small;">Reazioni
avverse al vaccino antinfluenzale</span></span></span></div>
<div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-size: x-small;"><a href="https://www.lastampa.it/2010/09/02/cronaca/in-un-anno-vittime-del-vaccino-tgPF69AdO4yIrgixBiS89N/pagina.html?fbclid=IwAR1CqZlwr9O6IWIX3kEOJ_3ehI8inhwj8FVQlKLtFm8v5QQrV6s327Ohn20">https://www.lastampa.it/2010/09/02/cronaca/in-un-anno-vittime-del-vaccino-tgPF69AdO4yIrgixBiS89N/pagina.html?</a><a href="https://www.lastampa.it/2010/09/02/cronaca/in-un-anno-vittime-del-vaccino-tgPF69AdO4yIrgixBiS89N/pagina.html?fbclid=IwAR1CqZlwr9O6IWIX3kEOJ_3ehI8inhwj8FVQlKLtFm8v5QQrV6s327Ohn20">fbclid=IwAR1CqZlwr9O6IWIX3kEOJ_3ehI8inhwj8FVQlKLtF</a><a href="https://www.lastampa.it/2010/09/02/cronaca/in-un-anno-vittime-del-vaccino-tgPF69AdO4yIrgixBiS89N/pagina.html?fbclid=IwAR1CqZlwr9O6IWIX3kEOJ_3ehI8inhwj8FVQlKLtFm8v5QQrV6s327Ohn20">m8v5QQrV6s327Ohn20</a></span></span></span></span></span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Testimonianza
di 2 medici con figli danneggiati da
vaccino<br /><a href="https://www.facebook.com/INGANNATI3/videos/1191788604308903/">https://www.facebook.com/INGANNATI3/videos/1191788604308903/</a>
</span></span></span></span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Un
medico legale afferma che un suo collega nella sua ultima autopsia
ha dovuto concludere che un bambino è stato ucciso da un vaccino.</span></span></span></span><a href="https://www.facebook.com/1542056355910543/videos/269305107062426/" style="font-family: Georgia, serif;">https://www.facebook.com/1542056355910543/videos/269305107062426/</a></span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-size: x-small;">Vaccino
antinfluenzale uccide 3 persone</span></span></span></div>
<div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="https://www.ilgazzettino.it/italia/primopiano/vaccini_influenza_morti_lotti_fluad-719182.html">https://www.ilgazzettino.it/italia/primopiano/vaccini_influenza_morti_lotti_fluad-719182.html</a>
</span></span></span></span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Bambino
completamente rovinato dai
vaccini<br /><a href="https://www.facebook.com/il.sentiero.di.Nicola/videos/491111191296460/">https://www.facebook.com/il.sentiero.di.Nicola/videos/491111191296460/</a>
</span></span></span></span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Paralizzata
dopo il
vaccino<br /><a href="http://www.ilcentro.it/pescara/resta-paralizzata-dopo-il-vaccino-indennizzo-di-150mila-euro-1.2120478?fbclid=IwAR0Vz7qlAOSjHIpM7krGJWcCuWaXG-NmAf0Cik9mBLpyr2wK9GfXvi7Jbjg">http://www.ilcentro.it/pescara/resta-paralizzata-dopo-il-vaccino-indennizzo-di-150mila-euro-1.2120478?fbclid=IwAR0Vz7qlAOSjHIpM7krGJWcCuWaXG-NmAf0Cik9mBLpyr2wK9GfXvi7Jbjg</a>
</span></span></span></span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-size: x-small;">Morto
per encefalite causata da vaccino</span></span></span></div>
<div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="https://www.notizieora.it/salute-benessere/vaccini-causano-morte-bambino-21-mesi-per-encefalite-caso-documentato-con-risultati-biopsia/?fbclid=IwAR01w21SMdimn92sr_ms-bxkJf368BIhFrNMopo0GkbjjYratLdBuhQQo10">https://www.notizieora.it/salute-benessere/vaccini-causano-morte-bambino-21-mesi-per-encefalite-caso-documentato-con-risultati-biopsia/?fbclid=IwAR01w21SMdimn92sr_ms-bxkJf368BIhFrNMopo0GkbjjYratLdBuhQQo10</a>
</span></span></span></span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Paralizzato
dopo il
vaccino<br /><a href="https://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2002/04_Aprile/30/vaccinazione.shtml?fbclid=IwAR38KHemFRKt1RSEjZZ2JKF1goMmLQKuUt5gtwDf6QKWRFEP0jk-QCzaz9U">https://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2002/04_Aprile/30/vaccinazione.shtml?fbclid=IwAR38KHemFRKt1RSEjZZ2JKF1goMmLQKuUt5gtwDf6QKWRFEP0jk-QCzaz9U</a>
</span></span></span></span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Il
vaccino esavalente causa la miocardite. </span></span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="https://www.facebook.com/1542056355910543/videos/251323025535556/">https://www.facebook.com/1542056355910543/videos/251323025535556/</a>
</span></span></span></span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">I
vaccini causano la
polio.<br /><a href="https://www.ilmessaggero.it/latina/poliomelite_a_seguito_della_vaccinazione_vince_la_causa_ma_il_ministero_non_paga-4080571.html?fbclid=IwAR3x7ETTpHTi3aZGA6-NG6efyZBntFR1mbBPprffX1cfTL0bdTrH9dEeynU">https://www.ilmessaggero.it/latina/poliomelite_a_seguito_della_vaccinazione_vince_la_causa_ma_il_ministero_non_paga-4080571.html?fbclid=IwAR3x7ETTpHTi3aZGA6-NG6efyZBntFR1mbBPprffX1cfTL0bdTrH9dEeynU</a>
</span></span></span></span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Vaccinazione
antivaiolo riduce un bambino in stato vegetativo.
<a href="https://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/bari/cronaca/18_marzo_28/encefalite-vaccino-asl-condannata-dovra-risarcire-famiglia-2-milioni-f52d4aec-3293-11e8-838c-89ab153d803a.shtml?fbclid=IwAR3fEaPr0N_8LHGwPN4DsXMa41ANuZk_w24rszmdY_O-5ySdlzUonVBKl-E">https://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/bari/cronaca/18_marzo_28/encefalite-vaccino-asl-condannata-dovra-risarcire-famiglia-2-milioni-f52d4aec-3293-11e8-838c-89ab153d803a.shtml?fbclid=IwAR3fEaPr0N_8LHGwPN4DsXMa41ANuZk_w24rszmdY_O-5ySdlzUonVBKl-E</a>
</span></span></span></span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Deceduta
per encefalite post vaccinale. Documentazione della commissione
medica.<br /><a href="https://www.facebook.com/photo.php?fbid=118804575845857&set=a.105273830532265&type=3&theater">https://www.facebook.com/photo.php?fbid=118804575845857&set=a.105273830532265&type=3&theater</a>
</span></span></span></span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Contrae
l'epatite a causa dei
vaccini<br /><a href="https://www.lasicilia.it/news/cronaca/229017/catania-militare-contrae-epatite-con-vaccino-ministero-condannato-a-risarcire-con-3-milioni-di-euro.html?refresh_ce&fbclid=IwAR3wTwLZqpDMkywln-OaEeI0WOPewrBYDHI9tjgU0dP4mZSFK0D5fx90wyw">https://www.lasicilia.it/news/cronaca/229017/catania-militare-contrae-epatite-con-vaccino-ministero-condannato-a-</a><a href="https://www.lasicilia.it/news/cronaca/229017/catania-militare-contrae-epatite-con-vaccino-ministero-condannato-a-risarcire-con-3-milioni-di-euro.html?refresh_ce&fbclid=IwAR3wTwLZqpDMkywln-OaEeI0WOPewrBYDHI9tjgU0dP4mZSFK0D5fx90wyw">risarcire-con-3-milioni-di-euro.html?refresh_ce&fbclid=IwAR3wTwLZqpDMkywln-OaEeI0WOPewrBYDHI9tjgU0dP4mZSFK0D5fx90wyw</a>
</span></span></span></span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">2.456
casi di morte da vaccini </span></span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;"><a href="https://www.facebook.com/INGANNATI3/videos/294317197900315/"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-size: x-small;">https://www.facebook.com/INGANNATI3/videos/294317197900315/</span></span></a></span></span></span></div>
</li>
</ul>
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Mirco Mariuccihttp://www.blogger.com/profile/14091144245562917192noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3559113173366531735.post-6800809543926288512019-03-09T20:31:00.002+01:002019-08-21T10:59:09.985+02:00Che cos'è la Sociologia?<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiXpk12UVZGIGh6tpmVVE1acLO72A9lzoQKYbK7_-mf8UWfyvqpc0ffEsU54SdreQrFZJvzHGaZv7Hsu1IRdG952ANT0AXouTPAqvHhOu0lgVkwMIO-LR05ncDkgZZLEnBA0Y93AsVhUzk/s1600/Immagine.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="437" data-original-width="763" height="228" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiXpk12UVZGIGh6tpmVVE1acLO72A9lzoQKYbK7_-mf8UWfyvqpc0ffEsU54SdreQrFZJvzHGaZv7Hsu1IRdG952ANT0AXouTPAqvHhOu0lgVkwMIO-LR05ncDkgZZLEnBA0Y93AsVhUzk/s400/Immagine.png" width="400" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Un trattato di sociologia degno di questo nome dovrebbe fornire una risposta alla seguente domanda: che cos'è la sociologia?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Mi spiace deludere il lettore fin dalle prime righe di quest'opera, ma il massimo che sono in grado di fare non è di definire che cosa sia la sociologia, bensì di dire che cosa sia per me la sociologia.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Infatti, non vi è accordo neppure tra i sociologi rispetto a cosa sia effettivamente la sociologia, tanto è vero che molti di essi hanno formulato definizioni personali differenti.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Effettuando delle ricerche, sembrerebbe che la dicitura più utilizzata sia la seguente: <i>la sociologia è la scienza che studia la società. </i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma quella che a prima vista potrebbe apparire come un’ottima definizione, ad uno sguardo più accorto si rivela essere alquanto imprecisa, problematica ed insoddisfacente.</span></div>
<a name='more'></a><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Prima di sostenere che la sociologia sia una scienza che studia la società, bisognerebbe specificare che cosa s'intende per “società”, e si dovrebbe anche chiarire che cos'è la “scienza”.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Inutile dire che rimandare il problema della definizione del vocabolo “sociologia” alla qualificazione di questi due ulteriori termini, ovvero “scienza” e “società”, non può far altro che rendere ancor più arduo il compito dell’individuazione di un’unica dicitura che sia in grado di mettere tutti d’accordo.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Diciamo fin d’ora che per quanto riguarda la società, con un po’ di riflessione, si può senz’altro ottenere una definizione piuttosto soddisfacente; ma il voler elevare la sociologia al rango di scienza è una pretesa davvero eccessiva. Cerchiamo di capire il perché...</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<br />
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>Che cos'è la società?</b></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Affinché vi sia una società, intesa nel senso intuitivo del termine, è evidente che debbano esserci degli "esseri viventi" che interagiscono in base al loro "pensiero". </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Osserviamo, però, che queste interazioni non potrebbero avvenire se quegli individui non operassero all'interno di un qualche genere di "ambiente". </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">A rigor di logica, non si può escludere né che gli esseri viventi interagiscano anche con l'ambiente, e non solo tra di loro, né che l'ambiente sia anch'esso un essere vivente. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Vi è poi un'altra situazione, ancor più controintuitiva, ovvero che, in realtà, sia l'ambiente, che gli esseri viventi, siano manifestazioni individualizzate di una medesima sostanza dotata di una qualche forma di pensiero. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Chi non gradisce questi termini filosofici, pensi pure ad un campo energetico unificato regolato da leggi, così come potrebbe intenderlo un fisico. </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In tal caso, la sostanza sarebbe l'energia ed il pensiero verrebbe ad identificarsi con le leggi fisiche che ne regolano il funzionamento. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Tenuto conto di queste riflessioni, possiamo sostenere che <i>la società è un sistema complesso composto da un ambiente popolato da individui che mettono in atto delle interazioni operando sulla base del proprio livello di pensiero.</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Non serve molto per rendersi conto che la precedente dicitura è così generale da riuscire ad includere non solo la società, o meglio, le organizzazioni sociali prodotte dagli esseri umani, ma anche le società originate dagli animali e dalle piante, oltre alla realtà sociale </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">complessiva</span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> che scaturisce dalle interazioni tra queste forme di vita ed il regno inorganico che forma il pianeta Terra. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per essere ben posta, la precedente definizione richiede di specificare chi siano gli individui e quale sia l'ambiente; c</span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">iò detto, essa sussiste per le società prodotte da un qualsiasi insieme di esseri viventi, dove con questi termini ci si riferisce agli elementi facenti parte di una o più collettività che siano in grado di operare sulla base di una qualche forma di pensiero.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Con queste precisazioni la definizione appena enunciata include anche il caso di società organizzate, o partecipate, da robot dotati di un qualche livello d'intelligenza artificiale. Del resto, anche una semplice automazione agisce in base a quello che si potrebbe intendere come il suo “pensiero”.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma la medesima definizione continuerebbe ad esser valida anche se si prendessero in esame i comportamenti e le interazioni con gli esseri umani di civiltà extraterrestri e/o di esseri spirituali che "vivono" in una realtà metafisica.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Tutto ciò a riprova della bontà di quanto è stato appena formulato. Del resto ogni forma di vita dà origine ad un certo ordine sociale e quindi è il minimo che si possa chiedere che una buona definizione di società “funzioni” a prescindere dalla natura dei membri che producono quelle realtà.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per i nostri scopi tutto ciò è più che sufficiente. Possiamo quindi occuparci della presunta scientificità della sociologia.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<br />
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>La sociologia è una scienza?</b></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Qualche riga fa, abbiamo detto che prima di affermare che la sociologia è una scienza, ammesso che lo sia effettivamente, bisognerebbe intendersi su che cos'è la scienza.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per rispondere in modo soddisfacente a questa domanda si dovrebbe disporre di un criterio di demarcazione condiviso, mediante il quale stabilire i “confini” tra ciò che è scienza e ciò che non lo è. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Sfortunatamente il cosiddetto “problema della demarcazione” non è ancora stato risolto. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò significa che per appurare l'eventuale scientificità della sociologia bisogna analizzare l'appartenenza di questa disciplina ad alcune categorie significative, per vedere se essa esibisce, oppure no, quelli che potrebbero essere considerati come i tratti caratteristici della scienza.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">A tal fine, può essere utile introdurre la seguente tripartizione tra scienza esatta, dura e molle.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Diciamo “esatta” una disciplina che, con i suoi metodi, è in grado di raggiungere la verità e di rispondere ai quesiti di pertinenza del proprio ambito con assoluto rigore, dando risultati certi, misurabili, riproducibili ed esprimibili in modo analitico ed oggettivo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Diciamo “dura” una disciplina che sviluppi conoscenza basandosi su fatti, osservazioni ed esperimenti riproducibili, condotti con metodologie chiare e con razionalità, effettuando misurazioni fisiche ed elaborazioni logiche, matematiche e statistiche, al fine di formulare, corroborare e/o confutare intuizioni, asserzioni, congetture, leggi, modelli, teorie e paradigmi inerenti alla realtà, giungendo a conclusioni che tipicamente si accordano con i fenomeni ed esibiscono un carattere quantitativo e predittivo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Diciamo “molle” una disciplina la cui attività di ricerca, avente l'obiettivo di scoprire, interpretare, confutare e revisionare fatti, eventi, comportamenti, leggi e teorie relative a qualunque ambito della conoscenza e dell'esperienza, per qual si voglia motivo, non viene (interamente) condotta con i metodi delle cosiddette scienze dure. Ciò, ad esempio, può accadere perché tali metodi non sono ritenuti soddisfacenti o, addirittura, non possono essere applicati, in quanto il campo di ricerca indagato è al di fuori della loro portata. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Osserviamo, en passant, che una scienza esatta è, a maggior ragione, anche una scienza dura, ma il viceversa non sussiste, perché si può provare che l'applicazione dei metodi della scienza dura non è sufficiente per raggiungere la verità.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Infatti, la conoscenza prodotta da una scienza così intesa ripone le sue fondamenta sull'induzione, ma questo basamento è tutt'altro che granitico. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Da un punto di vista logico, non vi è alcuna garanzia che una teoria formulata considerando un numero finito di occorrenze sia vera, e non si può esser certi della sua veridicità neanche dopo averla impiegata per effettuare previsioni puntualmente avveratesi.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò accade perché il disporre di un numero finito di evidenze positive, per quanto grande esso sia, non è sufficiente per ottenere una dimostrazione rigorosa.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Lo ha appreso, suo malgrado, il celebre Tacchino induttivista, ideato dal logico Bertrand Russell per spiegare i limiti della conoscenza induttiva, quando, un giorno, dopo aver raccolto e analizzato in modo paziente ed oculato una lunghissima casistica di evidenze empiriche, s'illuse d'esser in grado di prevedere il futuro e formulò una teoria ottenuta con la seguente inferenza induttiva:</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><i>«Siccome fino ad oggi ho sempre ricevuto il cibo alle nove del mattino, allora posso esser certo che continuerò a ricevere il cibo ogni giorno alla medesima ora».</i> Una previsione che si rivelò incontestabilmente falsa la vigilia di Natale, quando, invece di venir nutrito, fu sgozzato.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Questa storia ci aiuta a comprendere che una teoria non può essere verificata empiricamente, a prescindere dal fatto che essa scaturisca da una pura intuizione e/o dall'analisi di un'enorme casistica di dati empirici. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò detto, se per scienza s'intende una disciplina che disponga di un “metodo” per stabilire quale sia la verità, allora questa scienza non è di certo la sociologia, né la fisica, ma la matematica.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In tutta la mia esistenza non ho mai visto due matematici litigare, per il semplice fatto che essi sono abituati a dimostrare in modo rigoroso le verità della matematica. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">E quando i matematici non riescono a provare le loro opinioni hanno l’onestà intellettuale di ammettere che ciò che vanno sostenendo sia soltanto una congettura, rispetto la quale non si è ancora riusciti a stabilire se essa, in realtà, sia vera o falsa, o se sia possibile o meno compiere tale impresa.</span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La matematica è così onesta da esibire addirittura i suoi limiti: nel 1931, infatti, è stato provato, da quello che in molti reputano essere il più grande logico di tutti i tempi, Kurt Gödel, che, sotto certe condizioni,<i> esistono verità indimostrabili</i>. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma anche l'indimostrabilità va provata, altrimenti si ricadrebbe nel campo delle opinioni. E come insegna Euclide, ciò che è affermato senza prova, può essere negato senza prova!</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Che il teorema di Pitagora sussista all'interno della geometria euclidea è una verità appurata, al di fuori di ogni discussione. </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In tal senso, la matematica è una scienza esatta. E per quanto ne sappiamo ad oggi, non è esagerato congetturare che essa sia l'unica scienza esatta. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Non a caso il Principe dei matematici, Carl Friedrich Gauss, definì la matematica come la regina delle scienze. </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">I matematici, però, non indagano la realtà fisica, ma una realtà metafisica, perché è proprio lì che “vive” la verità. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Alcuni ritengono che le verità della matematica esistano di per sé, a prescindere dal fatto che un matematico fornisca una dimostrazione che le riguarda e che qualche genere di essere vivente abbia, o non abbia, consapevolezza che esse esistano e siano vere.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Di solito, però, quando si parla di scienza, si ha in mente un'attività volta a stabilire un sapere intersoggettivamente valido riferito al mondo fisico, che magari sia ottenuto sulla base di fatti, misurazioni ed esperimenti. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In tal caso, la regina delle scienze andrebbe individuata nella fisica e sarebbe naturale sostenere che essa sia la scienza dura per eccellenza.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Come abbiamo già ricordato, vi è una differenza sostanziale tra una scienza dura, come la fisica, ed una scienza esatta, come la matematica: mentre i matematici raggiungono la verità, dimostrandola, gli scienziati, con i loro metodi,</span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> sono condannati all'ignoranza della verità.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Seppure, in qualche modo, essi raggiungessero la verità, non riuscirebbero a provarlo, quindi, a differenza dei matematici, non potrebbero esserne pienamente consapevoli: è questa la limitazione a cui devono sottostare gli scienziati.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il massimo che essi possono fare, se sono intellettualmente onesti, è di assumere come valide, e non vere, le loro teorie, fin quando qualcun altro non riuscirà a confutarle e/o a sviluppare delle concezioni ad esse "superiori", perché le nuove formulazioni, </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">esibendo un maggior potere esplicativo e/o predittivo</span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">, hanno maggiori qualità epistemiche, </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">o perché, </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">risultando più semplici e/o eleganti rispetto alle precedenti,</span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> hanno delle qualità super-epistemiche maggiormente desiderabili</span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In molti credono che la scienza sia vera perché, di fatto, funziona. Essi ritengono che siccome il loro computer è stato costruito grazie alle conquiste della scienza, allora ciò che dice la scienza corrisponde alla verità.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma su questo aspetto bisogna fare molta attenzione, perché il fatto che una teoria “funzioni” da un punto di vista concreto, non implica logicamente che essa sia vera. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Esistono teorie false che consentono comunque di sviluppare tecnologia perfettamente efficiente. Inoltre, si possono portare esempi di coppie di teorie in contraddizione l'una con l'altra, che però, all'atto pratico, risultano addirittura equivalenti in termini di potere predittivo. In tal caso, è del tutto evidente che (almeno) una delle due debba essere necessariamente falsa!</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ad esempio, quando Guglielmo Marconi realizzò uno dei suoi più celebri esperimenti, che gli consentì di inviare informazioni a grande distanza senza fili, lo fece credendo (erroneamente) che le onde elettromagnetiche si propagassero seguendo la curvatura terrestre. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Questa teoria era falsa, infatti le onde elettromagnetiche si propagano in linea retta, ma ciò non gli impedì di realizzare con successo il suo esperimento. Com'è possibile? </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Perché la Terra è circondata dalla ionosfera che, agendo come una sorta di specchio, riflesse i segnali inviati da Marconi, consentendo che la comunicazione avvenisse anche oltre oceano!</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Non essendo a conoscenza dell'esistenza della ionosfera, i più eminenti scienziati dell'epoca non diedero alcuna fiducia al giovane inventore: essi ritenevano che, a causa della curvatura terrestre, le onde elettromagnetiche si sarebbero disperse nello spazio.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Una conclusione teoricamente valida che però si rivelò empiricamente falsa. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò prova che, certe volte, un teoria falsa può comunque rendere possibile lo sviluppo di apparecchiature tecnologiche perfettamente funzionanti.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si pensi ora al sistema tolemaico e a quello copernicano. Il primo, è un modello geometrico in cui la Terra viene posizionata al centro del sistema solare; il secondo, invece, posiziona al centro del medesimo sistema il Sole. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La logica vuole che almeno uno tra questi due modelli sia falso, ammesso che non lo siano entrambi, perché se è vero che la Terra è posizionata al centro del Sistema solare, allora non è vero che quel luogo è occupato dal Sole. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Eppure, introducendo un artificioso sistema basato su epicicli e deferenti, il sistema geocentrico-tolemaico è in grado di descrivere il moto dei pianeti in modo accurato tanto quanto il sistema eliocentrico-copernicano ottimizzato con l'introduzione delle orbite ellittiche calcolate sulla base delle Leggi di Keplero. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò prova che teorie incompatibili possono avere il medesimo potere predittivo, sebbene il sistema copernicano sia più semplice ed esibisca una maggiore eleganza rispetto al suo rivale.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"></span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma tutto ciò non ha niente a che fare con la verità, perché potrebbe darsi il caso che la teoria più complessa e meno elegante sia anche quella vera.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il fatto che esista “il metodo scientifico” per mezzo del quale gli scienziati colgano la verità è niente di più di un luogo comune da dare in pasto alle masse per incrementare con un espediente retorico l'autorevolezza della scienza e l'autorità degli scienziati.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Basterebbe aprire un manuale di filosofia della scienza per scoprire che il metodo scientifico non esiste, e che la terminologia più adatta, ed intellettualmente onesta, per definire la conoscenza scientifica sia “sistema di credenze”.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">E non c'è neanche bisogno di scomodare le più recenti tesi di Paul </span>Feyerabend<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">, che descrive la ricerca scientifica come un'impresa anarchica, dato che già </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Karl </span>Popper<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">, nel 1956, nel suo Poscritto alla logica della scoperta scientifica, sosteneva che non c'è alcun metodo per: scoprire una realtà scientifica; accertare la verità di un'ipotesi scientifica; stabilire se un'ipotesi è probabilmente vera. </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Essere consapevoli che la scienza, pur avendo una grande importanza per le società umane, non è detentrice della verità, è fondamentale per evitare di trasformare quella che dovrebbe essere la vera scienza, vale a dire una scienza non dogmatica sempre aperta e pronta a rimettere in discussione le sue teorie per individuare i propri errori e migliorarsi, in un bieco scientismo dogmatico, dispotico e totalitario, disposto persino ad ignorare le evidenze contrarie pur di salvare le proprie credenze, e gli interessi di chi trae vantaggio da esse, comportandosi al pari delle peggiori religioni, che, così come ogni altro gruppo di potere, non esitano a ridicolizzare, emarginare, perseguitare, torturare e uccidere, coloro che dedicano la propria esistenza alla ricerca del vero ed al conseguimento del bene comune.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Le “verità” della scienza non possono essere equiparate alle verità della matematica, perché a differenza delle prime queste ultime vengono dimostrate.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Facendo leva su questo equivoco, ho sentito pronunciare numerose volte da alcuni celebri scientisti la seguente assurdità: <i>«La scienza non è democratica».</i> </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Soltanto un completo ignorante in merito alla filosofia della scienza potrebbe asserire una simile bestialità. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In primo luogo, si può osservare come il voler stabilire la presunta democraticità della scienza sia come discutere del sesso degli angeli, dato che la scienza non è una forma di governo; a meno che l'intento di questi "grandi" pensatori al servizio del Potere non sia proprio quello di utilizzare una falsa scienza per governare i popoli in modo assolutistico e dittatoriale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In secondo luogo, si può notare come, per sua natura, la scienza sia assolutamente democratica, dato che le “verità” scientifiche si basano, o almeno dovrebbero basarsi, sull'accordo dei membri della comunità scientifica che le reputano tali. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nessun paradigma si sarebbe potuto affermare se non vi fosse stato il consenso della più ampia fetta dei ricercatori. Ma si dà il caso che questa modalità di operare sia chiaramente democratica.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">E anche se ciò non fosse vero, sarebbe un gran bene per l’intera umanità se la scienza divenisse assai più democratica, libera ed aperta, del più democratico dei sistemi democratici concepibili, e cominciasse ad ascoltare, valutare, prendere in seria considerazione e finanziare, le intuizioni ed i progetti di ricerca di ogni membro della società che si contraddistingua per intelligenza ed acume, favorendo l’esercizio del libero pensiero, senza ostacolare il concepimento, l’espressione e la diffusione delle idee. Perché dico questo?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Perché la scintilla che accende le grandi rivoluzioni scientifiche, illuminando gli spiriti fino al punto d'indurre un cambio di paradigma, non scaturisce dall'azione della maggioranza degli scienziati, i quali, come insegna Thomas Kuhn, operano come dei <i>risolutori di rompicapo,</i> muovendosi entro i confini imposti dal paradigma dominante, ma dalle imprese individuali, o al limite di un piccolo numero di pionieri, che grazie a delle intuizioni geniali riescono ad uscire dagli schemi, “vedendo” e comprendendo cose che fino a quel momento nessun altro essere umano era riuscito nemmeno a concepire. P</span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">er avere idee geniali non è necessario essere degli scienziati, è sufficiente essere dei geni. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">All’atto pratico, è più probabile che idee rivoluzionarie provengano da individui non condizionati dalle nozioni reputate consolidate, che non dai cosiddetti esperti di settore, i quali, dopo anni di studio in un certo campo del sapere, non riescono a vedere nulla di tutto ciò che si trova al di fuori delle gabbie di pensiero in cui hanno rinchiuso le loro menti, dando per scontato e ovvio ciò che in realtà si sono soltanto illusi di sapere, adottando un approccio fideistico e divenendo vittime di quell’atteggiamento che in psicologia è noto con il nome di fissità funzionale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò detto, si può discutere se la conoscenza scaturita dall’operato della comunità scientifica rappresenti, o meno, il miglior sistema di credenze a disposizione dell’umanità, ma questa è un’altra storia, che ci condurrebbe troppo lontano dalle finalità di questo scritto, ancor più di quanto non abbiamo già fatto con la precedente digressione, sconfinando nell’ambito della filosofia della scienza...</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Che la sociologia non sia una disciplina del calibro della matematica è un'ovvietà talmente evidente che non ha bisogno di esser discussa, ma non è poi così difficile provare che la sociologia non possa essere neppure una scienza dura, al pari della fisica e degli altri campi ad essa affini. Il perché è presto detto.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Uno dei capisaldi della fisica è la riproducibilità degli esperimenti. In linea di principio, ciò consente ai membri della comunità scientifica di corroborare, o smentire, i risultati che gli scienziati sostengono di aver ottenuto. Ma in generale in sociologia la riproducibilità non è data. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Gli esperimenti sociologici riguardano i membri delle società, i quali sono esseri viventi dotati di pensiero. </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma il livello di pensiero, che determina come essi agiscono, non è una costante. Al contrario: esso varia nel tempo e nello spazio. Inoltre, di norma, i soggetti che sono stati sottoposti ad un esperimento modificano il loro pensiero a causa dell'esperienza. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Questo significa che in sociologia non può esservi alcuna riproducibilità, perché se il medesimo esperimento venisse implementato a distanza di anni, in luoghi diversi e/o fosse riproposto agli stessi soggetti, il livello di pensiero non sarebbe più il medesimo. Di conseguenza le azioni di quegli individui non sarebbero le stesse e ciò potrebbe modificare sostanzialmente i risultati, fino ad invertire l'esito dell'esperimento.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La suddetta criticità è ancor più vera se ci si occupa degli esseri umani, i quali sono individui unici ed irripetibili. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Supponiamo di voler condurre un esperimento sociale su di un gruppo di esseri umani. Selezionarli in Italia, non è la stessa cosa che selezionarli in Cina, se non altro perché si avrebbe a che fare con culture profondamente differenti. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Scoprire che un campione di italiani, sotto certe condizioni, reagisce adottando alcuni specifici comportamenti, non autorizza a sostenere che le stesse dinamiche verranno messe in atto anche dai cinesi. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se </span><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">a distanza di qualche anno </span><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">si ripetesse l'esperimento nelle medesime nazioni, i risultati non sarebbero più gli stessi, perché nel frattempo il livello di pensiero sarebbe variato. La stessa cosa accadrebbe, a maggior ragione, se si riutilizzasse il medesimo gruppo di persone. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Di norma, ciò non accade nello studio della natura. Quando i fisici teorici conducono esperimenti con gli elettroni, essi assumono (tacitamente) che i fenomeni siano retti da leggi che determinano il comportamento di quelle particelle in modo tale che ciò che accadeva nel 1970 accada ancora oggi, a prescindere dal fatto che ci si trovi al CERN di Ginevra o ai Laboratori Nazionali del Gran Sasso.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">L’esperienza suggerisce che, ai fini dello studio dell’elettricità, gli elettroni siano intercambiabili, ma la stessa cosa non può dirsi quando s’intende indagare un fenomeno relativo ad una società composta da esseri umani. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In generale, infatti, ciascuna persona reagisce ai medesimi stimoli ambientali in modo dissimile rispetto alle altre e, per di più, il suo comportamento muta al variare del tempo e dell'esperienza pregressa.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Queste criticità, sebbene non siano le uniche, sono già di per sé sufficienti per decretare la non scientificità, in senso duro, della sociologia.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò non impedisce di certo ai sociologi di avvalersi degli strumenti e dei risultati della scienza per effettuare studi ed analisi. </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Tutt'altro: essi hanno il preciso dovere di impiegare e tenere in considerazioni i mezzi ed i risultati propri degli altri campi del sapere, nel caso in cui ciò sia utile.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma questa accortezza, pur conferendo spessore ed autorevolezza alla sociologia, non è sufficiente per trasformarla in una scienza dura equiparabile, ad esempio, alla fisica.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Non resta che affrontare la posizione di chi ritene che la sociologia sia sì una scienza, ma una scienza cosiddetta “molle”. In tal caso, però, la discussione sarà oltremodo breve.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ritengo infatti completamente priva di senso questa moda contemporanea di voler etichettare tutto come “scienza”, anche quando non lo è, come se ciò che non fosse scienza non avesse alcun valore (che assurdità!).</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se vi è una scienza, questa non può che essere una scienza dura, seppur con tutti i limiti ed i problemi dovuti ai suoi metodi, dei quali bisognerebbe essere consapevoli.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se quanto è stato esposto finora è corretto, si deve convenire che, qualunque cosa sia, di certo <i>la sociologia non è una scienza</i>, e che quindi la definizione di sociologia intesa come “scienza della società” debba essere rigettata. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Non che ciò rappresenti qualcosa di unico e sconvolgente di cui preoccuparsi, dato che, i</span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">n verità, l'elenco delle cosiddette discipline “scientifiche”, che in realtà non lo sono affatto, è assai ampio e non include soltanto la sociologia. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ad esempio, nella sezione del Trattato dedicata all'economia dimostreremo come questa disciplina, così come intesa oggi, non possa definirsi scientifica, se non altro perché con i suoi modelli ignora i risultati della fisica, che invece, per quanto abbiamo sostenuto finora, è da considerarsi la scienza per eccellenza.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Vorrei sottolineare che la non scientificità della sociologia non inficia in alcun modo la sua grande importanza: n</span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">eanche la filosofia è una scienza, ma ciò non gli impedisce di essere addirittura più importante della scienza stessa. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si consideri che la filosofia: ha generato la scienza; indaga le fondamenta della scienza; rimette in discussione le teorie scientifiche, consentendo di avanzare nel cammino della conoscenza quando gli scienziati brancolano nel buio; ammonisce gli scienziati indirizzando la scienza in direzione del bene e della verità.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In altri termini, la filosofia è madre, musa e guardiana della vera scienza. Ma questo è soltanto uno degli innumerevoli, e non meno importanti, compiti svolti dalla filosofia.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Io ritengo che una sorte analoga spetti anche alla sociologia, anche se il suo obiettivo è più specifico rispetto a quello della filosofia, e precisamente consiste <i>nel prendersi cura della società e dei suoi membri.</i></span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In tal senso, ci si dovrebbe più propriamente riferire alla sociologia, così come da me concepita, ridefinendola come <i>SocioSofia</i>.</span><br />
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma che cos'è, dunque, la sociologia? O, meglio, la sociosofia?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<br />
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>La sociologia secondo Mariucci</b></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<i><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La sociologia è una disciplina in cui ci si occupa di studiare, analizzare, descrivere e interpretare la società, cercando d'individuarne il funzionamento e le tendenze, mettendo in evidenza le eventuali criticità in essa presenti, al fine di concepire e proporre soluzioni per migliorare le condizioni di vita di tutti gli esseri viventi che ne fanno parte</span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">.</span></i></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Molti pensatori ritengono che la sociologia debba limitarsi ad analizzare, descrivere ed interpretare la società in modo quanto più possibile distaccato ed oggettivo. E che il compito di individuare criticità e soluzioni spetti ad altri. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Io non sono affatto d'accordo: il compito della sociologia è sì quello di studiare la società, ma per migliorarla. E non si può migliorare la società limitandosi ad evidenziare le sue criticità, senza poi indicare la via per risolverle.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La fase di osservazione, comprensione e descrizione è fondamentale per acquisire consapevolezza, ma la ricerca sociologica non deve arrestarsi a quel punto. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Una volta che un sociologo è riuscito a penetrare nelle dinamiche della società, egli ha il preciso dovere morale, non solo di descrivere i problemi, ma anche di occuparsi dei loro rimedi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Chi altri, se non il sociologo, potrebbe ideare e/o analizzare in modo comparato le possibili soluzioni, al fine di stabilire quale tra esse produca le migliori condizioni di vita per i membri della società?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si pone ora una ulteriore questione: esiste un metodo, per così dire, sociologico? </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma anche in tal caso la risposta è negativa, tanto che si potrebbero traslare in questo ambito le tesi di Feyerabend, sostenendo che <i>l’indagine sociologica sia essenzialmente un’impresa anarchica.</i></span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"></span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Così come accade per la scienza, dove non esiste un metodo scientifico, sebbene si possano dare delle indicazioni per fare della “buona” scienza, la stessa cosa si verifica, a maggior ragione, per la sociologia.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In generale, le società sono caratterizzate da una complessità intrinseca assai elevata. Di conseguenza, quando si tenta di analizzare e fornire dei rimedi nell'ambito della sociologia, un approccio monodisciplinare è condannato al fallimento già in partenza. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Voler guardare la società da una sola angolazione significa esser ciechi rispetto a tutte le altre prospettive, che invece sono necessarie per raggiungere una piena comprensione della realtà.</span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">È quindi evidente che per portare a compimento con successo l'arduo ma doveroso compito della sociologia, un sociologo, nel corso della sua ricerca, debba adottare un approccio multidisciplinare. E per farlo, dovrebbe padroneggiare quanti più campi del sapere gli è possibile.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Come minimo, un buon sociologo dovrebbe avere conoscenze sufficientemente elevate in: filosofia, logica, matematica, scienza, economia, psicologia, arte, letteratura, religione, esoterismo... e così via, perché da quante più angolazioni osserverà la società, tanto maggiore sarà la profondità delle tesi che riuscirà a sviluppare. Ciò è ancor più vero per quanto riguarda l'individuazione delle soluzioni. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">All'atto pratico, le ricette di un economista rischiano d'ignorare gli aspetti fisici e/o quelli psicologici; le proposte di un politico possono risultare eticamente discutibili e/o ecologicamente insostenibili... e così via.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se tali soluzioni venissero attuate, risolverebbero una criticità causandone delle altre, le cui conseguenze potrebbero addirittura essere più gravi del male che s'intendeva combattere.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Che senso ha far crescere l'economia a tutti i costi per salvare un sistema economico fallimentare dalle sue evidenti contraddizioni, se poi da questa crescita non consegue una maggiore sostenibilità ambientale, un qualche incremento di tempo libero dalle costrizioni del lavoro e una maggior felicità?</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Questo è ciò che accade quando si perde di vista la visione d'insieme e si dà credito a cosiddetti “esperti” che si sono altamente specializzati in un solo ambito, spingendosi fino al punto paradossale in cui si sa tutto su di un minuscolo settore e si è completamente ignoranti in tutti gli altri campi del sapere. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ne consegue che se si vuole seriamente ottenere qualcosa di significativo in sociologia, l'unica possibilità consiste nel remare contro corrente rispetto all'odierna tendenza volta alla cecità della specializzazione, ricominciando ad adottare un sano approccio multidisciplinare. </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Del resto, la sociologia, per sua natura, è una disciplina trasversale rispetto ai vari campi del sapere.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il perché si spingano gli individui all'estrema specializzazione, in parte, ha a che fare con un discorso riguardante il controllo sociale: un esperto è un individuo che ha speso l'esistenza ad ampliare la sua conoscenza rispetto ad un solo settore, ma al di fuori di esso egli è un completo ignorante al pari di chi come lui non ha approfondito gli altri ambiti del sapere. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Quel soggetto, però, a causa dei suoi titoli altisonanti, si crede più intelligente rispetto alla media. Ma n</span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">ella maggior parte dei casi basta porgli qualche domanda al di fuori del suo campo di studi per smascherare la sua pochezza cognitiva. </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Così facendo quell'individuo non riuscirà a comprendere le vere dinamiche della società e sarà facilmente controllabile.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Oggigiorno i ricercatori devono sfornare articoli come fossero file di pane, se vogliono, prima, vincere i concorsi e, poi, continuare a fare ricerca, agendo secondo l'imperativo categorico dell'odierna scienza: <i>publish or perish!</i> (pubblica o muori!). Si tratta di un'ottima ricetta per produrre montagne di pubblicazioni insignificanti, ostacolando il conseguimento di risultati profondi ed importanti. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">E come se non bastasse, la maggior parte di essi, per farsi pubblicare i propri articoli e riuscire così a portare a casa uno stipendio, deve sottostare alle pretese delle riviste scientifiche e dei finanziatori: questo è quanto di meglio si possa chiedere per far sì che la ricerca non compia più quella che invece dovrebbe essere la sua vera missione</span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Tutto ciò è ancor più vero per i sociologi: fin tanto che essi continueranno ad effettuare le loro piccole ricerchine in un minuscolo ambito, producendo decine di pubblicazioni scientifiche all'anno, che per forza di cose saranno di basso livello, non riusciranno mai e poi mai a comprendere le dinamiche complessive del sistema sociale in cui vivono, e ancor meno saranno in grado di rimetterlo in discussione nella sua totalità, donando all'umanità una nuova visione del mondo, perché una simile impresa richiederebbe anni e anni di lavoro.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In molti ritengono, erroneamente, che per diventare un sociologo sia sufficiente laurearsi in sociologia. </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma così come l'essere laureati in matematica non è né necessario, né sufficiente per trasformare un individuo in un matematico, allo stesso modo accade per i laureati in sociologia. Come sosteneva Alfréd Rényi, un matematico, per dirsi tale, <i>deve convertire caffè in teoremi.</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Un sociologo, invece, dovrebbe concepire idee per trasformare in meglio la realtà, convertendo cioccolato in utopie.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Purtroppo, ad oggi, nella quasi totalità dei casi, neppure i ricercatori universitari ed ancor meno i professori di sociologia sono dei veri sociologi: i primi, perché con le loro ricerche non servono l’umanità, ma rispondono agli interessi dei loro committenti; i secondi, perché, dopo anni e anni di studio forzoso finalizzato al superamento di futili esami, non sanno far altro che ripetere a memoria le tesi sviluppate da altri pensatori.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Chi può dirsi, dunque, sociologo? O, meglio, sociosofo?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Chiunque scelga di dedicarsi alla sociologia in modo disinteressato, tentando, con le proprie ricerche riguardanti la società, di migliorare le condizioni di vita di tutti gli esseri viventi, servendo sempre il bene e la verità.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><i>Mirco Mariucci</i></span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><i><br /></i></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>Fonti:</b></span></span><br />
<ul>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: x-small;">Tacchino induttivista. Wikipedia. </span><a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Tacchino_induttivista" style="font-size: small;">https://it.wikipedia.org/wiki/Tacchino_induttivista</a><span style="font-size: x-small;"> </span></span></li>
</ul>
<b><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Sociologia</span></b><br />
<ul>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;">Sociologia. Wikipedia.<br /><a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Sociologia">https://it.wikipedia.org/wiki/Sociologia</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;">Sociologia. Enciclopedia Treccani.<br /><a href="http://www.treccani.it/enciclopedia/sociologia_%28Enciclopedia-delle-scienze-sociali%29/">http://www.treccani.it/enciclopedia/sociologia_%28Enciclopedia-delle-scienze-sociali%29/</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;">Manuale di sociologia, di Neil J. Smelser e M. Baldini, 2011.</span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;">Corso di sociologia, di Arnaldo Bagnasco, Marzio Barbagli, 2012.</span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;">Sociologia, di Jeffrey C. Alexander, Kenneth Thompson, 2010.</span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;">Il libro della sociologia. Grandi idee spiegate in modo semplice, di M. Dominici, 2016.</span></li>
</ul>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>Filosofia della scienza</b></span><br />
<ul>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;">Scientismo. Wikipedia.</span><a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Scientismo" style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif; font-size: small;">https://it.wikipedia.org/wiki/Scientismo</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"> </span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;">Scientismo. Enciclopedia Treccani.</span><a href="http://www.treccani.it/enciclopedia/scientismo/" style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif; font-size: small;">http://www.treccani.it/enciclopedia/scientismo/</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"> </span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;">Il primo libro di filosofia della scienza, di Samir Okasha e M. Di Francesco, 2006.</span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;">Filosofia della scienza, di James Ladyman e T. Piazza, 2007.</span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;">Poscritto alla logica della scoperta scientifica. Il realismo e lo scopo della scienza, di Karl R. Popper, Bartley W. W. III, 2009.</span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;">La struttura delle rivoluzioni scientifiche, di Thomas S. Kuhn e A. Carugo, 2009.</span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;">Contro il metodo. Abbozzo di una teoria anarchica della conoscenza, di Paul K. Feyerabend e L. Sosio, 2013.</span></li>
</ul>
<br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"></span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"></span></div>
Mirco Mariuccihttp://www.blogger.com/profile/14091144245562917192noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3559113173366531735.post-38192506887918894202019-03-05T19:06:00.001+01:002019-08-31T17:47:43.365+02:00Dalla Distopia all'Utopia: come realizzare una società ideale trasformando l'utopia in realtà<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh-PH3RLgXLIjpiPyTa9CNbzxkzJT-mKDcTRkKal3UL2c6svQ1yJfz2eoeaFp48daduX-__4_08biW4wy9LnRyltIv2lnVqtD7vNW12COwR9WMEvvBTPicclO8cCTo8sHHjaYvrnpudNZA/s1600/1.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><img border="0" data-original-height="511" data-original-width="785" height="260" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh-PH3RLgXLIjpiPyTa9CNbzxkzJT-mKDcTRkKal3UL2c6svQ1yJfz2eoeaFp48daduX-__4_08biW4wy9LnRyltIv2lnVqtD7vNW12COwR9WMEvvBTPicclO8cCTo8sHHjaYvrnpudNZA/s400/1.png" width="400" /></span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><u><b>Avviso:</b> la conoscenza del modello sociale denominato <a href="http://utopiarazionale.blogspot.com/2018/01/utopia-razionale-alla-scoperta-del.html">Utopia Razionale</a> è propedeutica alla comprensione della prima parte delle riflessioni qui di seguito riportate.</u> </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Quando ho messo per iscritto la mia concezione di società ideale, l'intento non era di esporre un programma politico da attuare nell'odierna società. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La funzione della mia Utopia è la stessa di quella svolta da ogni altra utopia: fornire un'ispirazione, indicare una direzione, donare all'umanità un ideale per trasformare in meglio la realtà sociale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">L’implementazione del modello socio-economico-culturale da me proposto non è di per sé impossibile, ma è resa inattuabile dall’odierno livello di (in)coscienza dell’umanità: per concretizzare l’Utopia Razionale nella realtà fisica servirebbe un salto quantico spirituale che non si può pretendere che avvenga dall’oggi al domani.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò non toglie che un simile livello di coscienza sia effettivamente alla portata dell'umanità; esso, in verità, è stato già raggiunto da un piccolo numero di esseri umani presenti sulla Terra che, volendo, potrebbero organizzarsi per dar vita a delle versioni locali dell'Utopia Razionale, seppur con qualche accorgimento rispetto alla formulazione originale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Inoltre, se da un lato è vero che ad oggi, per le suddette ragioni, il modello da me proposto non può essere implementato nella sua totalità, dall'altro è altrettanto vero che esso contiene aspetti e soluzioni che invece potrebbero trovare un'applicazione concreta ed immediata, assieme ad altri obiettivi che si potrebbero perseguire in un'ottica di medio-lungo periodo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per questi motivi, ho deciso di fornire delle indicazioni di massima su come procedere per orientare la società in direzione della concezione utopica da me proposta, fermo restando che il vero scopo, non solo della mia Utopia, ma di tutta la mia attività di libero pensatore, è di contribuire all'unica rivoluzione possibile: l'innalzamento del livello di pensiero dell'umanità.</span></div>
<a name='more'></a><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In definitiva, vi è una sola via per risolvere le criticità sociali: che la coscienza dei membri della società si espanda, conseguendo un'elevazione del livello spirituale. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La realtà sociale, infatti, è il riflesso di ciò che i membri che la compongono hanno al loro interno. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò significa che ad ogni effettivo innalzamento del livello di coscienza consegue la risoluzione di certe criticità che, magari, fino ad allora apparivano come mastodontiche ed insolubili o, paradossalmente, non venivano neanche percepite come tali, pur gravando sull’umanità.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma non appena la coscienza si espande, la visione diviene chiara e le soluzioni arrivano da sé, in modo naturale, perché è il pensiero che genera la realtà sociale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Capisco che per alcuni queste riflessioni possano risultare troppo astratte e filosofiche, ma in verità esse sono le più importanti.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per soddisfare anche le aspettative dei lettori più portati all'azione che non alla speculazione, fermo restando che il voler agire senza prima aver espanso la propria coscienza è un'ottima ricetta per causare i peggiori disastri sociali, ho deciso di suddividere questo scritto in due parti: nella prima, affronterò le criticità legate all'attuazione dell'Utopia Razionale nell'odierna realtà sociale; nella seconda, darò dei suggerimenti pratici e concreti per condurre l'umanità dall'odierna distopia ad una società che in molti definirebbero utopica.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Cominciamo subito illustrando le variazioni che si rendono necessarie per implementare a livello locale il modello socio-economico da me ideato.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>Implementazione concreta dell'Utopia Razionale</b></span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per funzionare al massimo delle sue potenzialità l'Utopia Razionale ha bisogno di un territorio sufficientemente ampio da garantire ai suoi abitanti la completa autosufficienza dal punto di vista delle materie prime e dell'energia. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Essa, infatti, non utilizzando il denaro, rifiutando ogni logica mercantilista ed adottando un'economia basata sulle risorse, se non potesse prelevare direttamente dal proprio territorio il necessario per produrre e fornire beni e servizi, entrerebbe immediatamente in crisi, perché non avrebbe modo di comprare nulla dall'esterno. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Questa lacuna si spiega facilmente, in quanto l'Utopia Razionale è stata concepita ed illustrata pensando ad un'attuazione a livello globale. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Pertanto, se la si volesse implementare su delle circoscrizioni territoriali con dimensioni ridotte, senza apportare alcuna modifica al suo funzionamento, gli individui dovrebbero accontentarsi di vivere producendo soltanto ciò che fosse possibile realizzare con le risorse presenti sul loro territorio, sopravvivendo di auto-produzione e auto-consumo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Inutile dire che questa restrizione potrebbe essere così stringente da spingere troppo in basso la qualità di vita dei membri di quella realtà sociale, ottenendo l'esatto opposto rispetto all'obiettivo che mi ero prefissato di raggiungere!</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per ovviare a questa criticità, rendendo possibile la realizzazione dell'Utopia Razionale anche all'interno di territori con risorse insufficienti per soddisfare le esigenze dei suoi abitanti, si deve introdurre una modifica: bisogna mantenere l'uso del denaro per effettuare degli scambi commerciali con i membri dei territori che non adottano il modello da me proposto. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">A quel punto, realizzando beni e servizi da vendere al di fuori dei “confini” e/o dedicando un po' di tempo ad attività lavorative remunerate, i membri dell'Utopia Razionale potrebbero ricavare denaro a sufficienza per acquistare le materie prime, l'energia e/o i prodotti utili e necessari che, per qual si voglia ragione, non potrebbero realizzare da sé. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Al netto di questa variazione non cambierebbe null'altro per quanto riguarda le restanti dinamiche sociali: i membri dell'Utopia Razionale continuerebbero ad interagire al suo interno così come da me indicato, senza alcun bisogno di utilizzare il denaro.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Questa modifica risolve la suddetta criticità, consentendo l'attuazione dell'Utopia Razionale non soltanto a livello mondiale, ma anche a livello continentale, nazionale, regionale o addirittura locale, come ad esempio in una piccola comunità che ne condividesse i valori fondanti.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>I semi di una nuova civiltà</b></span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, tra tutte le strategie praticabili, l’implementazione dell’Utopia Razionale all’interno di piccole comunità rappresenta la situazione migliore da cui partire per trasformare l’odierna società, andando nella direzione da me indicata. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il mio modello ideale, infatti, si compone di una rete di comunità che, specializzandosi come le cellule di un organismo, danno origine ad un’unica società basata su di una interconnessione ed un coordinamento finalizzati all’attuazione di una cooperazione sinergica che assicuri il benessere collettivo di tutti gli esseri viventi in modo ecologicamente sostenibile.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Inoltre, si devono tenere in considerazione due ulteriori fattori: il primo, è che oggigiorno il numero d'individui presenti nel mondo con un livello di coscienza compatibile con l'Utopia Razionale è molto basso. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Non sono in grado di stimarne la quantità, ma anche nella migliore delle ipotesi non credo che ad oggi il loro numero equipari la popolazione di una regione come l'Umbria. </span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Inoltre, se così fosse, quegli individui sarebbero sparpagliati in giro per il mondo e non so quanto sarebbe saggio riunirli tutti insieme per formare una sorta di Stato, senza considerare che, di fatto, una simile impresa sarebbe estremamente difficile da realizzare, se non altro perché bisognerebbe procurarsi un territorio di grandi dimensioni già occupato da altre nazioni militarmente armate!</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">È molto meglio che quegli individui si riuniscano in piccole comunità sparse per tutta la Terra, divenendo essi stessi <i>i semi di una nuova società.</i></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">L'esperienza storica del Rajneeshpuram, la comune fondata da Osho Rajneesh nell'Oregon negli anni ottanta del secolo scorso, conferma questa tesi.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Essa, infatti, a causa della sua forte crescita, finì per attirare l'attenzione del governo americano, il quale fece di tutto per indurre il fallimento di quella realtà sociale fondata su basi culturali rivoluzionarie. E alla fine, nonostante l'astuzia e la strenua resistenza dei membri della comune, ci riuscì (per approfondire la vicenda si rimanda al docu-film intitolato Wild Wild Country</span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">). </span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il secondo fattore, è che il voler imporre una realtà sociale più elevata rispetto al livello di coscienza dei membri che andrebbero ad operarvi, significherebbe condannare questa sorta di esperimento al fallimento ancor prima di cominciare.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Una trasformazione sociale deve trarre forza dalla volontà degli individui. Prima si deve innalzare il livello di coscienza e poi si può agire per trasformare la realtà; una trasformazione che, a quel punto, avverrebbe spontaneamente, in quanto prodotta dal nuovo livello di consapevolezza. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Imporre un modello sociale ad un popolo è una strategia sbagliata da ogni punto di vista: la via corretta da seguire è quella di proporre senza imporre. </span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Dev’essere la forza della verità e della bontà di un’idea a far sì che gli individui la riconoscano come vera e buona e quindi se ne approprino spontaneamente, trasformandola in realtà con le loro azioni.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per questi motivi, tanto vale incominciare a sperimentare le dinamiche dell'Utopia Razionale all'interno di piccole comunità sparse per tutto il mondo, riconvertendo quelle già esistenti e/o realizzandone delle altre, facendo in modo che esse si mettano in rete così da accrescere il loro potenziale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per raggiungere l'utopia si deve partire dalla realtà. E disgraziatamente l'odierna realtà sociale è quanto di più lontano possa esistere dall'Utopia Razionale. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Del resto, se gli esseri umani fossero vissuti felici e contenti in una società giusta ed ecologicamente sostenibile, non avrei mai sentito l'esigenza di concepire una utopia. </span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In molti pensano che la strategia migliore per traghettare l'umanità in un mondo ideale consista nel distruggere l'esistente per ricostruire una nuova realtà sulle macerie della precedente. </span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Inviterei queste persone a riflettere sull'opportunità di concentrare le loro energie sulla costruzione del nuovo più che sull'annientamento del vecchio.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se invece di fronteggiare ciò che c'è, ci si occupasse di realizzare una realtà sociale alternativa ad essa superiore, la vecchia struttura perirebbe da sé, senza alcun bisogno di “combatterla”. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Questo non significa che non si possa e non si debba inglobare nell'Utopia Razionale tutto ciò che di buono ed utile esiste già nell'odierna realtà sociale.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Da un punto di vista architettonico, oltre alle comunità e agli ecovillaggi, vi sono molte strutture già esistenti che sarebbero perfette da utilizzare. </span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si pensi solo ad alcuni paesini medioevali circondati da ampi appezzamenti di terreno lasciati all’abbandono: ridare vita a quei territori sarebbe quanto di meglio si possa fare per creare gli embrioni di quella società nella società che, da adulta, potrebbe diventare l’Utopia Razionale da me descritta...</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Abbiamo così chiarito che, in una prima fase, ci si dovrebbe focalizzare sulla realizzazione di versioni locali del nuovo modello sociale. Questa nascente rete di comunità, disseminata in ogni Nazione della Terra, rappresenterebbe il nucleo fondatore dell’Utopia Razionale. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il compito è affidato a gruppi d’individui affiatati che decidano di vivere in comunità, adottando la visione ideale da me indicata.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Da un punto di vista pratico-organizzativo, alcuni membri di queste nuove realtà sociali potrebbero dedicarsi ad attività economiche intese nel senso usuale del termine, così da guadagnare denaro, mentre altri potrebbero incominciare a svolgere mansioni utili all’interno della comunità svincolandosi dalle logiche dell’odierna economia. Ciò non esclude che le due cose possano anche combinarsi, viaggiando di pari passo.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ad esempio, alcune donne di una comunità potrebbero creare e/o gestire un asilo, nel quale avrebbero accesso sia i figli dei genitori appartenenti alla comune che non, con la differenza sostanziale che i primi non pagherebbero una retta, mentre i secondi sì.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Alcuni uomini, invece, potrebbero dedicarsi alla produzione di frutta e ortaggi, condividendoli gratuitamente con i membri della comunità e vendendo l'eccedenza agli individui che giungessero dall'esterno... e così via.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Sono convinto che un'esistenza condotta in comune, con dei membri fidati e caparbi che condividono la ricchezza, si ripartiscono i compiti e hanno scelto di vivere a contatto con la natura, assicurerebbe un livello di benessere e felicità ben più elevato rispetto all'odierna condizione, dove degli individui atomizzati sono perennemente in lotta l'uno con l'altro e non hanno neanche il tempo di godere della bellezza della natura, perché per guadagnarsi da vivere trascorrono la maggior parte della loro esistenza rinchiusi in un'azienda ad eseguire ordini. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Oltre a migliorare l'esistenza di chi vi farà parte, la funzione di questi nuclei fondanti sarebbe di testimoniare l'esistenza di un paradigma alternativo e di diffondere un nuovo insieme di valori. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">I loro membri potrebbero dedicare un po' di tempo alla ricerca della verità, alla controinformazione, ad attività pratiche e spirituali aperte a tutti e alla divulgazione di informazioni utili per replicare, ampliare e migliorare il progetto d'implementazione dell'Utopia Razionale. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma anche se ciò non dovesse avvenire, già la loro esistenza darebbe un contributo importante per elevare il generale livello di coscienza dell'umanità, perché l'esempio, a volte, conta più di un miliardo di parole.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Questo è l'obiettivo da raggiungere in una prima fase, dove la maggior parte degli esseri umana è “addormentata”, non in senso fisico, ma metafisico.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">A quel punto resterebbe poco altro da fare, rispetto all'augurarsi che il processo di evoluzione spirituale dell'umanità proceda e produca i suoi frutti prima che l'incoscienza causi dei disastri ancora più eclatanti di quelli a cui gli esseri umani stanno già assistendo. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La speranza è che il risveglio abbia luogo senza l'infausto ausilio di un'enorme sofferenza causata da circostanze ancor più buie rispetto all'oscurità in cui l'umanità è già avvolta.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per procedere nella trattazione, immaginiamo che ciò accada, ovvero che l'umanità non si auto-estingua ed intraprenda la via della consapevolezza, e che quindi questa rete globale di comunità si accresca all'aumentare del livello di coscienza, via via che gli esseri umani riescano a destarsi dal sonno in cui erano sprofondati...</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>Fallimento progressivo del mercato</b></span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In una fase più avanzata della trasformazione sociale, bisognerebbe inglobare all’interno dell’Utopia Razionale altre strutture preesistenti.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si pensi, ad esempio, alle università, alle industrie, ai sistemi pubblici per il trasporto e al comparto medico-sanitario: sarebbe assurdo ricostruire tutto ex-novo. L'ideale invece sarebbe di riconvertire quanto di valido esiste già, riadattandolo alla nuova concezione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ad esempio, si potrebbero costruire delle comunità, così come descritte nell'Utopia Razionale, attorno ai poli universitari e alle aziende funzionali alla nuova organizzazione sociale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Inutile dire che una simile trasformazione andrebbe a scontrarsi prepotentemente con gli interessi di alcuni attori sociali che si opporrebbero con forza. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Questo ci porta a concludere che per compiere un simile passo il nuovo livello di coscienza dovrebbe interessare un'ampia fetta di popolazione: soltanto a quel punto non vi sarebbero resistenze e la trasformazione sociale potrebbe andare avanti.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Potrà sembrare banale, ma è così che stanno le cose: il problema non è trovare delle soluzioni. </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Come ritengo di aver ampiamente dimostrato con il mio Trattato di sociologia, le strategie esistono, sono molteplici e sono anche piuttosto semplici da comprendere, il problema è che non c'è la volontà di attuarle perché non c'è un'effettiva consapevolezza a causa di un livello di coscienza che non è ancora sufficientemente elevato. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">E purtroppo senza che prima maturi una reale volontà, diffusa e profonda, qualunque soluzione, per quanto semplice, bella ed utile, non verrà attuata e troverà la brutale opposizione dei dormienti.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ammesso quindi che si raggiunga una massa critica di esseri consapevoli e dotati di volontà, per inglobare effettivamente nell'Utopia Razionale quanto di buono esiste nella società, nel corso del processo di trasformazione dell'organizzazione sociale si dovranno gestire delle ulteriori criticità intimamente legate alla fase di transizione. Mi spiego subito.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si consideri che l'attuazione dell'Utopia Razionale richiederebbe il passaggio da un'economia di mercato fondata sulla metafisica del denaro ad un'economia pianificata senza denaro rifondata sulla fisica. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per far sì che ciò avvenga si può pensare ad una strategia basata su di un fallimento progressivo e controllato del mercato che renda sempre più inutile l'uso del denaro.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In altri termini, si tratterebbe di provocare il fallimento di un settore del mercato alla volta, dando precedenza ai beni ed ai servizi più importanti, fino ad ottenere una completa sostituzione dell'odierna organizzazione economica con il nuovo paradigma.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Oggigiorno si deve pagare per comprare beni e servizi; nell'Utopia Razionale le cose sarebbero prodotte dalla collettività, con l'ausilio delle automazioni, per essere messe a disposizione di tutti gratuitamente in quantità tali da soddisfare le esigenze della collettività.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">È evidente che se nell'odierna società si mettesse in piedi un sistema parallelo a quello attuale che distribuisse gratuitamente un certo bene, immediatamente gli attori economici che operano all'interno di quel settore sarebbero condannati al fallimento. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma è proprio di questo che si avrebbe bisogno per effettuare la transizione! </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nel farlo, quindi, bisognerebbe fare in modo che nessun individuo, in particolar modo tra quelli che precedentemente traevano un reddito dalle attività indotte al fallimento, finisca in miseria.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ci sono diverse strategie per ottenere questo obiettivo ed è chiaro che esse non possano essere gestite correttamente senza delle apposite politiche economiche che, per come è strutturata la società oggi, soltanto il governo potrebbe applicare: giungiamo così ad un ulteriore punto di criticità.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Pensare che le soluzioni ai problemi della società arriveranno dai politici è una completa assurdità. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">È del tutto evidente che gli elettori non possano far altro che delegare il potere a forze politiche che rispecchiano il loro livello di coscienza, che, in ultima analisi, siccome attualmente la massa è addormentata, è esso stesso causa, e non soluzione, dei problemi della società.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma noi abbiamo ipotizzato che l'umanità abbia mosso dei passi avanti significativi in direzione della consapevolezza. </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">È quindi lecito immaginare la nascita di un movimento politico che si faccia portatore delle istanze utili per l'avanzamento dell'implementazione dell'Utopia Razionale. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Cerchiamo di comprendere questo punto (dolente) ragionando in modo concreto. Supponiamo che gli abitanti di ogni comune inizino a cooperare per realizzare ed accudire dei frutteti e degli orti pubblici, al fine di produrre frutta e ortaggi per soddisfare i bisogni di tutti i cittadini.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Mettendo a disposizione i raccolti gratuitamente, così come previsto nelle logiche dell'Utopia Razionale, non ci sarebbe più bisogno di denaro per mangiare frutta e verdura. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">È però evidente che nella fase di transizione tutte le attività economiche legate a questo settore subirebbero una perdita economica e molte di esse sarebbero addirittura condannate al fallimento. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Così facendo, un lavoratore impiegato in un settore diverso rispetto a quello interessato al processo di conversione avrebbe ancora il suo salario ma non dovrebbe più acquistare frutta e ortaggi, i quali sarebbero messi a disposizione gratuitamente dalla società, mentre gli altri disporrebbero soltanto di frutta e ortaggi (un po' poco per vivere in modo dignitoso!).</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si comprende quindi che, nella fase di transizione, bisognerebbe mettere le persone in condizione di poter agire in modo svincolato dalle logiche del profitto, assicurando, come minimo, un reddito a chi subisse gli effetti “negativi” dovuti al progressivo processo di fallimento del mercato.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Certamente una parte di questi individui potrebbe trovare impiego nel nuovo programma di produzione di frutta e ortaggi, divenendo una sorta di dipendente pubblico. Negli altri casi si dovrebbe porre rimedio o erogando un reddito o redistribuendo il lavoro e la ricchezza esistenti. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Questo esempio ci aiuta a comprendere che, in un mondo caratterizzato da Stati “democratici” governati da parlamenti eletti dai popoli, non tutte le operazioni necessarie per trasformare l'odierna Distopia nell'Utopia possano essere implementate e gestite nel migliore dei modi senza che, ad un certo punto, una forza politica assuma le redini del governo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">I membri delle comunità potrebbero certamente mettersi a produrre frutta e ortaggi regalandoli a tutti, ma non potrebbero legiferare per diminuire l'orario di lavoro risolvendo così il “problema” della disoccupazione causato dal loro comportamento. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si consideri la questione della gestione dei trasporti pubblici. Per quanto i membri delle comunità locali siano numerosi e di buona volontà, è evidente che il processo di inglobamento di questo settore debba passare per una completa nazionalizzazione dell'esistente. Solo allora questo servizio potrebbe essere erogato gratuitamente.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Pertanto, per quanto nell'Utopia Razionale non esisteranno più governi e nazioni, così come li si intendono oggi, dovendo effettuare una transizione da un mondo reale ad un mondo ideale, volenti o nolenti, si dovranno utilizzare per i nostri fini gli strumenti previsti dall'odierna struttura sociale, togliendo loro potere, fino a dissolverli, via via che il nuovo modello sociale prenderà forma e le vecchie strutture non saranno più né utili, né necessarie. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Immaginiamo ora di estendere questo processo di fallimento programmato ad altri settori dell'economia. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Più comparti saranno trasformati ed entreranno a far parte del sistema di mantenimento collettivo messo al servizio dell'umanità, più saranno i beni ed i servizi prodotti e distribuiti dalla collettività per la collettività in modo gratuito. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Questo significa che più la concezione economica adottata nell'Utopia Razionale si sostituirà alle odierne logiche economiche, meno le persone avranno bisogno di denaro per vivere. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Fin quando, ad un certo punto, la maggior parte degli esseri umani entrerà nella rete di comunità e coopererà per produrre e fornire gratuitamente beni e servizi essenziali e di alta qualità in quantità tali da soddisfare i bisogni di tutti. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">A quel punto l'umanità facente parte del nuovo modello sociale si renderà conto che il denaro non è più necessario, pertanto esso cadrà in disuso, perché di fatto non verrà più utilizzato.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Con il raggiungimento dell'eliminazione del denaro, ottenuto come conseguenza della piena operatività del sistema di mantenimento collettivo, la seconda fase di transizione può dirsi conclusa. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>Ulteriori aspetti per completare la transizione</b></span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ci sono degli ulteriori aspetti che non abbiamo ancora discusso ma che sono essenziali per una completa realizzazione dell'Utopia Razionale. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il sistema economico del modello sociale da me proposto non contempla l’esistenza di azioni economiche superflue e dannose. Ciò significa che durante la seconda fase di transizione, e/o al suo termine, bisognerebbe preoccuparsi di eliminare questo genere di attività. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In alcuni casi sarebbe lo stesso abbandono dell’iper-lavoro, previsto dalle logiche dell’Utopia Razionale, a far sì che ciò avvenga; in altri bisognerebbe smettere di “alimentare” certi settori preesistenti inducendoli al fallimento, senza però sostituirli e/o riconvertirli.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ad esempio, passando dalla produzione di un oggetto soggetto ad obsolescenza programmata alla produzione di un bene durevole utilizzato in comune, ove possibile e ragionevole, tutte le attività inutili e dannose precedentemente in essere in quel settore decadrebbero da sé. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò però non avverrebbe nel caso del complesso militare-industriale, il quale dovrebbe essere appositamente smantellato, abolendo gli eserciti, azzerando i fondi destinati all'acquisto di armamenti, vietando la produzione e l'utilizzo di armi, distruggendo quelle esistenti... e così via. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ancor meglio sarebbe se gli esseri umani riuscissero a compiere un tal balzo evolutivo da un punto di vista spirituale da far propria la filosofia della nonviolenza: questo sì che potrebbe risolvere un gran numero di problemi in un sol colpo!</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si consideri che la transizione dalla realtà sociale attuale all'Utopia Razionale richiede anche il passaggio da un sistema con un governo centrale caratterizzato da un processo decisionale che va dall'alto verso il basso, ad un sistema con un “governo” localizzato e distribuito con un processo decisionale orizzontale che va dal basso all'alto soltanto nei casi in cui c'è un'effettiva esigenza di coordinarsi per questioni che riguardano un numero di comunità via via più grande.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per muovere un primo passo in questa direzione si potrebbe pensare di dare maggiore potere a livello comunale, sottraendolo al parlamento o ad altri enti intermedi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ad esempio, invece di dare ai comuni </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">la possibilità</span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> di partecipare a dei bandi concepiti da un'élite di burocrati, si potrebbe dare direttamente loro un quantitativo di denaro equivalente agli importi di quei bandi ripartendoli pro-quota, lasciando agli amministratori locali la piena libertà di decidere come spendere quei fondi, in base alle reali necessità dei cittadini. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Con l'attuale sistema, i comuni partecipano a bandi anche quando il finanziamento è destinato ad opere di cui i cittadini non avrebbero bisogno, mentre al contempo non riescono a reperire risorse per le reali necessità del proprio territorio. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò accade perché le imposizioni dei burocrati impediscono di sfruttare quel denaro per scopi diversi rispetto a quanto stabilito dall'alto.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Con il nuovo sistema, invece, ogni comune potrebbe disporre di un certo quantitativo di denaro da utilizzare come meglio crede, sotto il controllo diretto degli elettori.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Una misura analoga potrebbe riguardare anche le stesse comunità, non appena esse fossero divenute sufficientemente numerose, popolose ed operative. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">I fondi disponibili potrebbero essere ripartiti stabilendo un importo in funzione della grandezza dei territori e del numero di abitanti e dovrebbero essere impiegati per obiettivi di pubblica utilità compatibili con l'istituzione dell'Utopia Razionale, senza alcuna possibilità di realizzare profitto.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ad esempio, le comunità potrebbero decidere di utilizzare una parte di quei fondi per rendersi autosufficienti da un punto di vista alimentare ed energetico. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Tra gli aspetti indispensabili che non abbiamo discusso vi è anche la necessità di guidare una transizione da un sistema basato sul concetto di proprietà privata ad un sistema senza proprietà privata, dove le risorse ed i beni vengono utilizzati in comune. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Anche questo passaggio andrebbe implementato con gradualità. Ad esempio, i membri che confluiscono nelle comunità potrebbero mettere insieme i loro beni, cominciando a sperimentare il sistema di uso condiviso caratteristico dell'Utopia Razionale. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Successivamente, a mano a mano che i vari settori dell'economia fossero inglobati nel nuovo modello sociale, ciò che prima era considerato privato diverrebbe collettivo, facendo progressivamente decadere il vecchio concetto di proprietà ed uso esclusivo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Infine, osserviamo come l'economia prevista nell'Utopia Razionale adotti dei meccanismi per ripartire il carico di lavoro umano e ponga dei limiti fisici ai livelli di produzione e consumo al fine di assicurare una complessiva sostenibilità ecologica. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">All’atto pratico questo significa che, mentre le attività economico-produttive vengono incorporate nel sistema di mantenimento collettivo, ci si dovrebbe anche occupare di mettere a punto i sistemi di misurazione e scambio dei parametri e delle informazioni indispensabili per pianificare al meglio l’economia, concordando il paniere di beni e servizi erogabili al fine di soddisfare le reali esigenze dell’umanità sulla base di una scala di priorità condivisa.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Gli obiettivi appena illustrati potrebbero essere parzialmente ottenuti nella seconda fase di transizione per poi essere completati in una terza e ultima fase. </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">A quel punto l'Utopia Razionale sarebbe pienamente operativa. E così l'umanità potrebbe incominciare a pensare a come raggiungere un livello di evoluzione sociale ancora più elevato!</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>Agevolare la transizione</b></span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Un provvedimento da adottare nella fase di transizione, che agevolerebbe in modo considerevole la riuscita dell'implementazione dell'Utopia Razionale, è l'istituzione di un reddito di esistenza incondizionato.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Dico ciò per due motivazioni principali che esporrò brevemente qui di seguito:</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">1) uno dei problemi che ostacolano la formazione di piccole comunità, anche nei casi in cui ci sia la volontà di farlo, è proprio la mancanza di fondi economici, oltre alla paura e all'insicurezza dovuti al possibile fallimento di questa nuova forma di aggregazione sociale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se però tutti quanti disponessero di un reddito incondizionato, quei deterrenti diminuirebbero considerevolmente e le comunità spunterebbero come funghi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">2) Oggigiorno ci sono molti individui che si rendono conto del male che con le loro attività lavorative causano a se stessi e agli altri e, se gli fosse data la possibilità, cambierebbero ben volentieri mestiere e/o stile di vita; eppure questi individui continuano comunque a svolgere quelle attività a causa di un ricatto economico.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Del resto, essi vivono in un sistema sociale che li obbliga a procurarsi uno stipendio per sopravvivere e se non si intravedono delle alternative non si può far altro che stringere i denti e tirare avanti.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma con un reddito incondizionato questo ricatto verrebbe meno: ciò significa che una certa parte di lavoratori, non temendo più di finire in miseria, potrebbe rifiutarsi di svolgere attività nocive e dannose ed inizierebbe a dedicarsi ad altro.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In generale, ciò sarebbe vero per tutti i membri della società che, a quel punto, venuto meno il deterrente economico, potrebbero cominciare ad orientarsi verso ciò che è utile e benefico, piuttosto che ad attività che assicurano un ritorno economico, in particolar modo quando da esse consegue un danno per se stessi, per gli altri esseri viventi e/o per la natura.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>Una questione di coscienza</b></span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Quando nella prima parte di questo scritto ho asserito che l'inattuabilità dell'Utopia Razionale non è dovuta alla sua struttura e alle sue logiche, le quali, pur essendo molto distanti dall'odierno modo di vedere le cose, sono state appositamente concepite per funzionare nel migliore dei modi possibili al fine di massimizzare il benessere sociale, ma al livello di coscienza degli esseri umani, non ho peccato di presunzione: purtroppo devo ribadire che è proprio così che stanno le cose.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per attuare una transizione completa dall'odierna Distopia all'Utopia gli esseri umani dovrebbero raggiungere un tal grado di evoluzione spirituale da: agire in vista del bene e non del profitto; cooperare in modo altruistico invece di competere in modo egoistico; rinunciare alla proprietà per adottare un uso condiviso; fare ciò che amano fare senza arrecare danno agli altri esseri viventi; comprendere di essere un tutt'uno e non un insieme di individui separati... e così via.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In realtà è questo l'obiettivo più importante da raggiungere, ma purtroppo non c'è una ricetta da suggerire per far sì che ciò accada: ciascuno deve avanzare da sé sul proprio percorso spirituale, al fine di espandere la propria coscienza guardando sempre al bene, alla bellezza ed alla verità.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se l'umanità si muoverà nella direzione da me indicata, sono certo che riuscirà non solo a trasformare l'Utopia Razionale in realtà, ma addirittura a trovare dei modelli sociali superiori a quanto io sia riuscito a fare con le mie riflessioni. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se invece questo processo di innalzamento del livello di coscienza non avverrà, l'umanità non solo non riuscirà a risolvere i problemi esistenti ma li amplificherà ulteriormente, dando origine ad una distopia ancor più terribile rispetto a quella che caratterizza l'odierna società. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Serve a poco modificare le cose all'esterno, se poi il livello di pensiero resta invariato, perché prima o poi si ripresenteranno i medesimi problemi, seppur in forma differente: <i>se non cambia il livello di coscienza, tutto si ripete.</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In generale si può dire che ad ogni realtà sociale corrisponde un livello di coscienza. Ciò significa che con un opportuno cambiamento del livello di coscienza qualsiasi organizzazione sociale sarebbe possibile, anche la più utopica (o la più distopica!). </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Vorrei invitarvi a riflettere su questo concetto con degli esempi concreti.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Negli ultimi anni alcune aziende hanno incominciato ad offrire un servizio basato sulla condivisione delle biciclette (bike sharing): si tratta di un'attività commerciale incentrata sul noleggio di biciclette da prelevare e riporre in appositi punti di stoccaggio.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">L'iniziativa è efficiente e lodevole, perché muove in direzione della salute pubblica e di una maggiore sostenibilità ambientale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In breve tempo il bike sharing è divenuto molto popolare ed ha ottenuto un grande successo, in particolar modo nelle città della Cina. Certi di poter replicare i profitti già ottenuti con la loro strategia imprenditoriale, queste aziende hanno deciso di espandere la loro attività esportandola nelle altre città del mondo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma in alcune realtà l'esito è stato disastroso, tanto da spingere gli amministratori a ritirare completamente il parco bici messo a disposizione per il noleggio!</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Cos'è accaduto? I furti, i guasti e gli atti di vandalismo hanno compromesso l'utilizzo della maggior parte delle biciclette.</span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il colosso </span>Gobee<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">, specializzato nel servizio di </span>bike<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span>sharing<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">, ha dichiarato che, mediamente, in Europa la loro flotta di biciclette ha subito guasti, vandalismi e privatizzazioni per un 60% del totale, con punte dell'80% in alcune regioni, causando un danno economico insostenibile. </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">A poco o a nulla sono serviti i sistemi di localizzazione satellitare installati sulle biciclette. Si pensi che in alcuni casi decine e decine di bici sono state gettate nei fiumi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Com'è possibile che la medesima attività basata sull'utilizzo condiviso di biciclette in una zona del mondo sia perfettamente sostenibile, tanto da dare origine ad un business redditizio, ed in un'altra invece sia insostenibile, causando perdite economiche così ingenti da indurre al fallimento quella medesima azienda?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La risposta è evidente: i membri di quelle realtà hanno una cultura diversa. I primi, rispettano ciò che viene messo a disposizione per essere utilizzato in comune, i secondi, no. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò dimostra che un utilizzo rispettoso ed intelligente dei beni comuni è possibile, a patto che gli esseri umani abbiano un livello di coscienza sufficientemente elevato.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In alcune realtà del nord Europa accade una cosa che richiede un elevato livello di civiltà: vi sono dei “negozi” fai da te, dove le persone prendono da sole ciò di cui hanno bisogno (tipicamente ortaggi e uova), pesano i prodotti e lasciano spontaneamente il giusto corrispettivo all'interno di una cassa. Il tutto senza che vi sia alcun controllo! </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si consideri che spesso i campi dove le persone si recano ad acquistare autonomamente gli ortaggi non sono neanche recintati.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Non oso immaginare cosa accadrebbe se si facesse la stessa cosa qui in Italia, eppure in quei luoghi non si verificano furti di entità tali da spingere i proprietari di quelle attività a modificare le modalità di accesso, distribuzione e vendita dei loro prodotti. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In altri Paesi vi sono dei parchi pubblici dove vicino alle panchine ci sono delle piccole casettine che contengono libri da leggere gratuitamente (little free library). Ed anche in questo caso non si verificano né furti, né atti di vandalismo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Questo dimostra che se le generali condizioni di ricchezza sono buone ed il livello di coscienza è sufficientemente elevato non c'è bisogno neanche di prendere delle misure precauzionali per impedire che avvengano furti, perché non ci sono persone disposte a rubare, pur operando all'interno di un sistema economico basato sul profitto. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Figuriamoci che cosa potrebbe fare una comunità di esseri umani che non fosse avvezza al denaro. Magari potrebbe riuscire a dar forma ad una realtà sociale egualitaria e non stratificata in cui la ricchezza prodotta viene messa in comune al fine di soddisfare le necessità di tutti, senza che nessuno insegua egoisticamente un profitto personale ottenuto a danno degli altri.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Qualcuno dirà che questo è davvero troppo per esser possibile! E invece non si riescono neanche a contare, per quanto sono numerose, le realtà sociali in cui ciò è avvenuto e, in alcuni casi, accade ancora. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se si guarda alla storia dell'umanità si può sostenere l'esatto opposto, ovvero che il tempo in cui gli esseri umani hanno vissuto in società stratificate rette dalle logiche del profitto è assai minore rispetto a quello in cui i beni ed i servizi prodotti dalla comunità erano messi a disposizione della comunità, dando luogo ad organizzazioni socio-economiche basate sulla cooperazione e l'uguaglianza.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Basti sapere che il sistema economico più a lungo adottato nella storia dell'umanità è stato definito “economia del dono”.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">L'elenco potrebbe andare avanti ancora a lungo. Ad esempio, ci si potrebbe chiedere se siano mai esistite realtà sociali nonviolente in cui non si commettevano crimini di nessun tipo. E la risposta sarebbe positiva. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Oppure si potrebbe condurre un'indagine per verificare se i membri di qualche realtà sociale abbiano mai vissuto cibandosi soltanto di alimenti di origine vegetale e il responso sarebbe ancora una volta affermativo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ora siccome tutti i membri di quelle comunità che manifestavano caratteristiche “positive” non erano degli alieni venuti dallo spazio, ma dei comuni esseri umani, le cui azioni non dipendono dal caso, ma da ciò che essi stessi scelgono di fare, o di non fare, in ogni singolo istante della loro vita, possiamo asserire che se gli esseri umani volessero vivere in una realtà sociale dove tutte le qualità appena esposte fossero presenti, potrebbero benissimo farlo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In altri termini, questo significa che se vi fosse un livello di coscienza sufficientemente elevato gli esseri umani potrebbero: utilizzare le cose in comune avendone cura e senza danneggiarle; fare a meno della polizia, delle galere, di installare telecamere, di spiare e registrare le conversazioni ed il traffico internet e di trasformare le proprie abitazioni in fortezze, perché non ci sarebbero né furti, né crimini, né volontà di controllare e dominare gli altri; cooperare per il benessere di tutti condividendo la ricchezza prodotta senza </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">sottomettere e sfruttare nessuno</span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">; nutrirsi senza arrecare dolore e sofferenza ad altri esseri viventi... e così via. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Che cos'è quindi che impedisce agli esseri umani di risolvere i problemi della società? Il fatto che non esistano soluzioni, che esse non siano fisicamente possibili, che non siano economicamente sostenibili o che non vi sia la coscienza e/o la volontà di attuarle?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In verità le soluzioni esistono, e sono anche piuttosto semplici, sono fisicamente possibili e quindi non vi è alcun vero ostacolo di natura economica che renda impossibile la loro attuazione; ciò che manca è la volontà di attuarle. Ma la volontà non può che scaturire da una presa di coscienza, ovvero da una trasformazione spirituale degli individui.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per cambiare la realtà sociale bisogna agire, questo è innegabile, ma prima di agire bisogna divenire consapevoli delle criticità e delle soluzioni. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">E per farlo, si deve espandere la coscienza elevando il livello di pensiero, altrimenti l'azione che scaturirebbe non sarebbe in grado di porre rimedio ad alcunché, ammesso che non aggravi la situazione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>Ostacoli mentali</b></span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò detto, qualcuno potrà chiedersi: che cosa si può fare concretamente, nell'immediato, per migliorare la società?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Innanzitutto bisogna convincersi della falsità di un paio di opinioni molto comuni: la prima di esse è quella di chi sostiene che «le cose è così che vanno e non c'è niente da fare»; la seconda è quella di chi ritiene che «le soluzioni arriveranno dall'alto», ovvero dai politici, dagli economisti, dagli scienziati... e così via. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per quanto riguarda il primo di questi convincimenti si può dire che, in realtà, è impossibile non far niente, perché ciascun membro della società contribuisce a generare la realtà sociale in cui vive, sia nel bene che nel male, in base alle azioni che sceglie di fare, o di non fare, in ogni singolo istante della sua esistenza.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">E siccome ad ogni insieme di azioni corrisponde una realtà sociale, questo significa che se non si modifica nulla delle cose che si è soliti fare, si continuerà a produrre la medesima realtà sociale di cui ci si lamenta, alimentando le criticità che si vorrebbero risolvere.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Da ciò deriva la necessità di modificare le proprie azioni, lo stile di vita, le scelte, le abitudini... e così via. Ma siccome il pensiero precede l'azione, questo significa che ancor prima si dovrà modificare il proprio pensiero. Tutto ciò ci riporta ai precedenti discorsi sul livello di coscienza.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Osserviamo come questa riflessione sia valida tanto per la società quanto per i problemi di un singolo individuo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ad esempio, se ci si lamenta di essere in sovrappeso ma si continua a condurre una vita sedentaria mangiando in modo scorretto, non si ripristinerà mai una forma fisica ottimale. È solo facendo sport ed alimentandosi in modo adeguato che l'obiettivo potrà essere raggiunto. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Questo significa che per risolvere ciò che non va bisogna essere disposti a cambiare. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Inutile dire che se la società è così mal messa è perché gli individui non sono affatto disposti a rimettersi in discussione al fine di modificare credenze, opinioni e abitudini personali, neanche quando qualcuno confuta in modo oggettivo ciò che loro reputano che sia “vero”, “buono”, “salutare”... e così via o, ancor peggio, neanche quando dalla reiterazione delle loro scelte è del tutto evidente che scaturirà un danno per se stessi e/o per gli altri. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Questa forma di resistenza al cambiamento si riscontra tanto nel cosiddetto uomo della strada, quanto nelle persone altamente istruite.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Anzi, è proprio in quest’ultima classe che si trovano dei casi umani al limite del tragicomico: si tratta d’individui che, tronfi della loro erudizione, proferendo parola dimostrano di essere soltanto dei soggetti altamente indottrinati che hanno introiettato grandi quantitativi di nozioni, senza però avere neanche un briciolo d’intelligenza.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Quando questi soggetti vengono smentiti, smascherando la loro pochezza, diventano aggressivi e l'unica cosa che sanno fare è utilizzare un po' di retorica ed appellarsi al principio di autorità.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Come ampiamente messo in risalto dalla filosofia della scienza, i membri della comunità scientifica sono i primi ad ignorare le evidenze empiriche contrarie al loro paradigma, con implicazioni negative su tutti i livelli della società. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La stessa cosa accade ogni qual volta si adotta un atteggiamento acritico-fideistico-irrazionale, non solo nell'ambito delle religioni, ma anche nella politica, nell'economia, nella medicina... e così via.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Un altro diffusissimo esempio di resistenza al cambiamento è legato all'alimentazione. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Chi è culturalmente abituato a mangiare carne, è assai difficile che rinuncerà a cibarsi di pezzi di animali morti, nonostante sia oggettivamente dimostrabile che l'essere umano non sia un carnivoro, la carne causi numerose malattie, il suo consumo non sia necessario, sia tutt'altro che etico e risulti molto più dannoso e insostenibile a livello ambientale rispetto al nutrirsi con prodotti di origine vegetale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per quanto riguarda la seconda opinione, si può sottolineare come l'illudersi che basti incaricare il governo per risolvere ciò di cui sarebbe bene occuparsi in prima persona, è uno dei presupposti su cui si regge l'odierna dittatura camuffata da democrazia.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il sistema è concepito per convincere le persone che sia compito del governo rimediare ai problemi della società, perché solo il governo ha il potere per farlo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">E quando puntualmente i problemi non solo non vengono risolti ma vengono addirittura amplificati da chi era stato incaricato di risolvere le criticità, l'unica cosa da fare consiste nel lamentarsi e nel protestare perché la colpa è tutta del governo che avrebbe dovuto fare ciò che non ha fatto. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se il lamento e le proteste non funzionano, basterà eleggere un nuovo governo, salvo poi scoprire che anch'esso non risolverà i problemi della società... </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Tutto ciò è quanto di meglio possano chiedere le élites per continuare a dominare il mondo, le quali, grazie al potere concesso dalle masse ai loro burattini, riusciranno addirittura ad operare in piena legittimità, in virtù del voto popolare.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In realtà il potere non appartiene al governo, il potere appartiene alle persone. Il problema è che gli individui non ne hanno consapevolezza. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma se il popolo si unisce e si coordina non c'è nulla che possa fermarlo, e non c'è niente che non possa risolvere da sé, senza che vi sia un governo che decida per conto suo cosa si debba o non si debba fare.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Non a caso per scongiurare che ciò avvenga le élites di ogni epoca hanno sempre fatto ricorso alla strategia del divide et impera, suddividendo il popolo in numerose categorie contrapposte, al fine di provocare rivalità e discordia. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Bisogna che le persone superino l'apparenza di queste classificazioni ponendo l'attenzione su ciò che accomuna tutti gli esseri viventi e la smettano di dare energia agli strumenti che il cosiddetto Potere utilizza contro di loro. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Soltanto allora si potrà impiegare questa forza in modo più intelligente rispetto al combattere delle guerre tra poveri mentre l'élite se la ride bellamente perseguendo indisturbata i suoi interessi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In particolare, questo significa che invece di continuare a delegare il potere, per poi lamentarsi delle nefandezze messe in atto dal governo, bisognerebbe incominciare ad organizzarsi dal basso, non per salire al potere con un nuovo partito, ma per porre rimedio ai problemi della società con azioni reali, concrete ed immediate.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma ancor prima di coordinarsi con gli altri si dovrebbe incominciare a lavorare su se stessi per migliorarsi: questo sì che darebbe luogo ad una grande rivoluzione, se solo venisse fatto da ogni essere umano.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>Soluzioni concrete ed immediate</b></span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Continuiamo la nostra riflessione fornendo un breve elenco di azioni che possono essere attuate sia da un punto di vista individuale che collettivo, la cui implementazione comporterebbe un netto miglioramento delle condizioni di vita sperimentate nell'odierna realtà sociale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Prima di occuparsi dei massimi sistemi converrà cominciare con le cose semplici. Del resto, se non si riescono neppure ad affrontare le cose più “piccole”, come si può pretendere di essere in grado di porre rimedio a quelle più “grandi”?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>Alimentazione</b></span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La cosa più semplice, immediata, potente e rivoluzionaria che ogni individuo potrebbe fare fin da subito inducendo una trasformazione sostanziale della realtà sociale, consiste nel cambiare alimentazione nutrendosi soltanto con alimenti di origine vegetale, ancor meglio se biologici e prodotti a km zero. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il buon senso, l'intuizione, le argomentazioni filosofiche, la logica e la vera scienza convergono tutti sulle medesime posizioni: un'alimentazione ben bilanciata - e sottolineo, ben bilanciata - interamente composta da alimenti di origine vegetale è perfettamente compatibile con lo sviluppo ed il benessere degli esseri umani; può essere adottata a qualsiasi età; è adatta a sostenere le necessità energetico-nutrizionali richieste da qualsiasi tipologia di sport, sia di fondo, che di potenza; diminuisce drasticamente l'impronta ecologica ed incrementa sensibilmente la salute rispetto ad una dieta vegetariana ed ancor più rispetto ad un regime onnivoro in cui vengono inclusi la carne ed il pesce.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">E tutto ciò al netto degli aspetti etici, sulla cui indiscussa ed oltremodo evidente superiorità rispetto alle altre tipologie di scelte alimentari, la dieta vegana è battuta soltanto dal fruttarismo, il quale risulta in assoluto il modo più efficiente, etico, armonioso e meno impattante di nutrirsi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Come mai allora non passa giorno senza che i vegani, e peggio ancora i fruttariani, non vengano ridicolizzati e i pennivendoli asserviti al Potere non scrivano articoli sulla nocività dell'alimentazione a base vegetale, arrivando addirittura a sostenere che essa non aiuti a risolvere i problemi ambientali?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Perché se la maggior parte degli esseri umani effettuasse un radicale cambio di alimentazione l'attuale sistema economico crollerebbe. E così facendo, molti attori sociali non potrebbero più realizzare i lauti profitti che un'alimentazione inefficiente e scorretta assicura loro.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ad esempio, se le persone si alimentassero in modo corretto, il comparto medico-sanitario, e le industrie che producono macchinari e farmaci per “curare” le malattie, sarebbero condannati al fallimento, e con essi gran parte dei ricercatori oggi impegnati nella ricerca medica diverrebbero inutili.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma quello della salute è soltanto uno dei numerosi aspetti positivi che conseguirebbero a livello sociale da una massiva adozione di un regime alimentare basato su alimenti vegetali. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Oltre alla salute, il cambio di alimentazione gioverebbe grandemente anche all'ambiente: si consideri che in termini di emissioni di gas serra espressi in km equivalenti, una dieta onnivora con prodotti da agricoltura non biologica risulta 17 volte più impattante rispetto ad una dieta vegana con prodotti da agricoltura biologica.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Questo significa che l'impatto ambientale dovuto al sostentamento di un solo onnivoro equivale all'impatto ambientale necessario per alimentare 17 vegani.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si consideri inoltre che per produrre 100 grammi di carne di manzo servono 1.500 litri d'acqua. Si può confrontare questo valore con il consumo medio domestico di acqua degli italiani che è pari a 200 litri al dì, sprechi inclusi. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ho già affrontato altrove questi aspetti, assieme a molti altri ancora, pertanto non mi dilungherò oltre.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Qualcuno dirà che un cambio di alimentazione così netto sia una scelta troppo estrema e radicale. E invece che genere di scelta sarebbe quella di continuare a imprigionare, torturare e trucidare decine di miliardi di animali ogni anno per far sì che l'umanità possa nutrirsi di carne devastando il pianeta?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Come si può migliorare la realtà sociale se non si ha neanche la forza di volontà per smettere d'introdurre nel proprio corpo un non-cibo incompatibile con la propria natura il cui utilizzo risulta nocivo per se stessi, per gli altri esseri viventi e per la natura?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il fatto che i mangiatori di carne siano più forti dei vegani è un luogo comune confutato dall'esistenza di numerosi atleti di livello internazionale che salgono sul podio sia negli sport di resistenza che di potenza. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Che la carne assicuri una maggior salute è confutato dal fatto che, statisticamente parlando, i vegetariani vivono in media 10 anni in più rispetto agli onnivori. Del resto come potrebbe essere altrimenti dato che la carne è cancerogena per l'essere umano?</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se il problema è quindi una questione di dipendenza psicologica nei confronti del sapore della carne, basta assaggiare le pietanze realizzate con i prodotti vegetali per trovare degli ottimi sostituti su cui spostare le proprie ossessioni. </span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In realtà non c'è alcuna valida ragione che giustifichi il mantenimento in essere di un regime alimentare insalubre, contrario all'etica e ad alto impatto ambientale in presenza di un'alternativa ad esso superiore sotto ogni punto di vista. </span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Vi è solo una forte resistenza di tipo emotivo-culturale, che perderebbe tutta la sua forza se le nuove generazioni venissero alimentate fin dalla tenera età senza ricorrere ad alimenti di origine animale, seguendo la vera natura degli esseri umani.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ci sarà, o no, un motivo se i bambini che non hanno ancora ricevuto un condizionamento mentale così elevato da reprimere e distorcere i loro istinti, amano mangiare la frutta e giocare con gli animali, e non il contrario?</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Abbiamo individuato una strategia semplicissima per contrastare il fenomeno del riscaldamento globale, migliorare la salute degli esseri umani ed evitare sofferenze indicibili a miliardi di animali, ma nonostante ciò la maggior parte degli individui rifiuta di metterla in atto e invece di modificare in meglio le proprie abitudini, rimettendo in discussione ciò che ha sempre dato per scontato, preferisce individuare ogni sorta di scusa.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">È meglio che ci pensi il governo a contrastare i cambiamenti climatici, magari irrorando i cieli con sostanze tossiche al fine di riflettere una parte della radiazione solare, così come dichiarato di recente dal direttore della CIA John Owen Brennan e da alcuni “scienziati” di Harvard, in modo tale che chi per cultura è abituato a mangiare pezzi di cadaveri possa continuare a farlo, senza cambiare una sola virgola nella loro esistenza.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Di migliorare individualmente l'alimentazione a vantaggio di tutti, non se ne parla proprio, è una follia, è una utopia, non ha senso, è impraticabile... inquinare l'intero ecosistema a danno di tutti per far sì che nulla cambi e tutto proceda come prima, invece, è considerato un male necessario!</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Analoghe considerazioni possono esse fatte per il discorso della medicina. Quando si ha un problema di salute, supponiamo, ad esempio, che si soffra di pressione alta, solo in pochi sono disposti a smettere di fumare, bere alcolici, caffè e mangiare alimenti dannosi, come la carne ed il sale, la maggior parte delle persone preferisce demandare questo compito ai "rimedi" offerti dalla scienza, scegliendo di ingurgitare delle pillole che interverranno sui sintomi senza rimuovere le cause. E tutto ciò pur di non cambiare abitudini. </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Eppure la maggior parte dei casi potrebbe risolversi senza alcun bisogno di invocare l'aiuto di medici e medicine.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Tutto ciò ci aiuta a comprendere come mai il meccanismo della delega faccia presa sulla massa: perché <i>deresponsabilizza gli individui.</i> </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In questo modo essi s'illudono che incaricando qualcun altro i problemi verranno risolti senza che essi facciano nulla di concreto per cambiare se stessi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Gli individui pretendono che le loro condizioni di vita e la società migliorino senza che essi modifichino i loro comportamenti. E quindi tutto ciò che va in tal senso gli risulta gradito. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Scaricando la responsabilità, si sentono con la coscienza apposto. A quel punto non resta altro da fare che aspettare che chi è stato incaricato risolva i problemi di cui essi stessi, con i loro comportamenti, sono la causa: questo è il massimo della contraddizione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per quanto abbiamo fin qui asserito non può esserci alcuna trasformazione della realtà sociale senza che gli individui che la generano con le proprie azioni non attuino dei cambiamenti.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">È giunto il tempo in cui l'umanità cominci a farsi carico delle proprie responsabilità, ed ogni membro della società agisca in prima persona per migliorare l'esistenza di tutti gli esseri viventi, senza delegare questo compito.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se ciò avverrà, si arriverà ad un punto in cui non ci sarà più bisogno di incaricare nessuno per risolvere le criticità; se ciò non avverrà, non si riuscirà a mettere in atto misure risolutive.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Analoghe argomentazioni sussistono per molte azioni virtuose che ciascun individuo potrebbe attuare di sua spontanea volontà, migliorando la propria vita e quella degli altri, ma che invece ci si rifiuta di voler fare.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si pensi solo ai vizi, come quello del fumo, e alle altre buone pratiche di vita che consentirebbero di muovere qualche passo in direzione della salute e di una maggiore sostenibilità ambientale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>Il vizio del fumo</b></span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il fatto che un individuo scelga di fumare non è una cosa che riguarda soltanto quel soggetto. </span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per far sì che un fumatore possa avere denti gialli, alito cattivo, macchie di nicotina sulle dita, pelle spenta e abiti impregnati di un odore sgradevole, abbreviando la propria esistenza avvelenandosi quotidianamente, l'intera società deve sostenere dei costi elevatissimi, non soltanto in termini economici ma anche ambientali.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">I costi diretti relativi alle cure sanitarie per malattie attribuibili al tabacco nel 2012 sono stati pari a 422 miliardi di dollari (il 5,7% delle spese sanitarie globali). Se ad esse sommassimo anche i costi indiretti dovuti alla perdita di produttività per malattia e/o decessi arriveremmo a 1.436 miliardi di dollari, pari all’1,8 % del PIL mondiale.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nel mondo 2,5 milioni di ettari di foreste vengono sacrificate ogni anno per produrre ed essiccare tabacco. Nei Paesi in via di sviluppo circa il 5% del disboscamento generale è dovuto a questa coltura. </span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il Malawi in Africa ha già distrutto un terzo delle sue foreste, mentre la Tanzania abbatte il 12% dei suoi alberi ogni anno per produrre tabacco. </span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La deforestazione accelera la distruzione del suolo, porta alla desertificazione, mette a rischio numerose specie di animali e causa crisi economiche nelle comunità locali che vivono e lavorano in quelle zone. </span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nelle colture di tabacco vengono applicati pesticidi, fertilizzanti e antiparassitari che provocano l’avvelenamento dei suoli, delle acque e degli animali. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si possono inoltre verificare intossicazioni umane nelle aree in cui i pesticidi vengono usati più frequentemente, con un aumentano delle nascite di neonati con malformazioni. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Le sostanze chimiche utilizzate uccidono gli insetti che si cibano di larve di zanzare responsabili della diffusione della malaria, provocando un riacutizzarsi della malattia. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per colpa dei fumatori, centinaia di miliardi di mozziconi vengono dispersi nell'ambiente; essi sono talmente numerosi da essere diventati il più grande agente contaminatore di mari e oceani al mondo. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si consideri che ogni anno vengono prodotte all'incirca 5.600 miliardi di sigarette.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si stima che in alcuni dei principali Paesi coltivatori, che sono Argentina, Brasile, Cina, India, Indonesia, Malawi e Zimbabwe, le percentuali più elevate di lavoro minorile si collochino proprio nelle industrie del tabacco. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il fumo rappresenta una delle principali cause di mortalità evitabile ed è in grado di portare al decesso prematuro, solo negli Stati Uniti, più di 400.000 persone all'anno, che diventano 7,1 milioni se si estende il dato a tutto il mondo. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">L'industria del tabacco produce più di 35 miliardi di dollari di utili netti all'anno, su un giro d'affari di circa 350 miliardi di dollari. Scopriamo così che sulla coscienza degli azionisti delle grandi multinazionali del tabacco gravano 35 miliardi / 7,1 milioni = 4.930 dollari di utile per ogni morte evitabile verificatasi a causa del consumo del prodotto commercializzato dalle aziende sulle quali hanno deciso di investire.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Tenendo in considerazione i costi umani, quelli sanitari, i danni ecologici e gli sprechi di risorse ed energia, si può dedurre che la pratica del fumo impoverisca l'intera umanità. Nonostante ciò, più di un miliardo e mezzo di esseri umani continua a fumare, come se niente fosse.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Qualcuno penserà che questo sia un caso eccezionale, ma non è così che stanno le cose. Un quadro del tutto analogo emergerebbe anche se si prendessero in considerazione l'uso dell'alcol e della droga, per non parlare degli effetti negativi dovuti ai derivati del petrolio, della tecnologia... e così via.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ne consegue che bisognerebbe sforzarsi di eliminare ogni forma di consumo superfluo legato ad attività nocive per se stessi e/o per gli altri. Questa riflessione ci porta ad occuparci degli aspetti ambientali.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>Ecologia</b></span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per quanto riguarda il discorso ecologico vi sono numerose pratiche virtuose all'assoluta portata della maggior parte degli esseri umani. In rete si trovano dei lunghi elenchi che ciascun lettore può facilmente consultare al fine di cambiare le proprie abitudini in meglio, a partire dall'alimentazione, di cui abbiamo già parlato.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Chissà perché tra questi elenchi non viene mai data l'indicazione più importante: ridurre il più possibile i consumi evitando tutti gli acquisti che non siano strettamente necessari.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Va benissimo agire a valle, ad esempio riutilizzando o riciclando tutto ciò che altrimenti finirebbe in discarica, ammesso che il processo circolare di riciclo non sia più inquinante del corrispondente processo lineare, ma sarebbe ancor più importante intervenire a monte del problema.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se si vuole agire in modo davvero efficace la prima cosa da fare è di indurre la minimizzazione dei processi produttivi, perché se il consumo viene ridotto e quindi, con esso, anche la produzione diminuisce, di conseguenza si avrà anche un calo di tutti gli effetti negativi associati, non solo a livello ambientale. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Questo significa che ci sarebbe un minor consumo di risorse, una minore domanda energetica, un minor quantitativo di emissioni e scarti inquinanti, una più piccola quantità di materia da recuperare e riciclare ed un minor accumulo di scarti in discarica. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In altri termini, minimizzando il consumo, l'entità del problema dovuto alla questione ecologica si ridimensionerebbe in modo considerevole. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Sarebbe una follia raggiungere un livello di riciclaggio prossimo al 100% se poi si continuassero a produrre e consumare montagne di oggetti superflui e/o di bassa qualità appositamente concepiti per guastarsi ed esser ricomprati il prima possibile.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò detto, risulta evidente che ogni soluzione volta alla minimizzazione dei consumi non necessari dovrebbe essere ben vista da un punto di vista ecologico. Per analoghe argomentazioni tutto il lavoro superfluo e dannoso andrebbe eliminato. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Bisognerebbe essere pienamente consapevoli che la produzione di un bene, o di un servizio, porta con sé un grande sacrificio in termini ecologici ed esistenziali. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per far sì che qualcuno possa consumare qualcosa si deve andare ad impattare sull'ambiente in modo negativo; inoltre, un certo numero di esseri umani deve spendere il suo tempo lavorando; un tempo che, nella giusta ottica, si sarebbe potuto impiegare per vivere la vita in libertà.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il fatto che riducendo drasticamente i consumi si muoverebbero dei passi da gigante in direzione della sostenibilità ecologica ma s’indurrebbe anche una grande disoccupazione, non dev’essere utilizzato come un argomento retorico per far credere alle persone che ciò non debba e non possa esser fatto: che i campi di concentramento diano lavoro ai militari, al personale ed alle industrie che ne rendono possibile il funzionamento, non può essere considerato come un valido deterrente per rimandare la loro chiusura.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nelle sezioni del Trattato di sociologia dedicate al lavoro e all'economia ho già spiegato ampiamente come risolvere questo genere di criticità e non mi ripeterò.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Dirò soltanto che la disoccupazione causata dalla doverosa eliminazione di tutto l'iper-lavoro potrebbe essere gestita: reimpiegando i disoccupati in settori utili e benefici per la società; diminuendo l'orario di lavoro incrementando al contempo le retribuzioni, così che, come minimo, i livelli salariali restino invariati rispetto alla situazione precedente, pur lavorando di meno; istituendo un reddito universale ed incondizionato; redistribuendo sia la ricchezza prodotta che quella concentrata nelle mani di una piccola percentuale della popolazione mondiale; producendo beni e servizi per tutti fornendoli gratis. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">C'è poco da fare i capricci: i livelli di consumo vanno riportati entro i limiti della sostenibilità ambientale, altrimenti si causerà un collasso ecologico e a quel punto le criticità non riguarderebbero soltanto i disoccupati, ma tutta l'umanità. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Quindi che si proceda pure a passo spedito nell'eliminazione di tutto l'iper-consumo, ciò che seguirà potrà essere utilizzato per rivendicare le soluzioni appena indicate. Scegliete pure quelle che preferite, ma non mi si venga a dire che il processo non possa essere attuato nell'interesse generale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>Lavorare di meno</b></span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Tra le strategie individuali che consentirebbero di ottenere sia un beneficio personale che sociale, vorrei ora discutere quella basata sulla diminuzione spontanea e volontaria del tempo dedicato al lavoro.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Chiaramente mi sto riferendo a tutti quegli individui che potrebbero economicamente permettersi di prendere una simile decisione. Se essi scegliessero di lavorare di meno e di vivere la vita, darebbero il via ad una grande rivoluzione sociale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La strategia da seguire potrebbe essere la seguente: vendere il vendibile, ridurre al minimo le spese, prendere in affitto o acquistare una casa con un po' di terra, mettere da parte una somma di denaro che consenta di vivere e lasciare al più presto il mondo del lavoro. Oppure, se non si riesce a fare a meno del supporto di un reddito da lavoro, si può passare ad un regime part-time.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">I vantaggi individuali di chi scegliesse di effettuare questa scelta sono evidenti: essi si riapproprierebbero del proprio tempo e potrebbero incominciare a vivere la vita in libertà. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Al tempo stesso la loro rinuncia al lavoro consentirebbe a molti disoccupati di trovare un impiego. In questo modo chi avesse un effettivo bisogno di un reddito da lavoro avrebbe maggiori possibilità di essere assunto.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Osserviamo che la differenza di retribuzione tra un regime full-time di 40 ore settimanali ed un part-time di 20 ore settimanali non è poi così eclatante. Dimezzare l'orario di lavoro non significa affatto dimezzare il salario, perché al diminuire del reddito cala anche l'entità del prelievo fiscale. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">È ironico pensare che, spesso, chi ritiene che una simile transizione sia alla portata soltanto di una piccola nicchia di privilegiati, dilapidi il suo stipendio in fumo, alcol, gioco d'azzardo e cene ai ristoranti. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Molti altri poi mantengono due automobili, una per andare al lavoro ed una per il fine settimana. Oppure possiedono una moto che usano non più di 10 giorni all'anno. Altri ancora sperperano denaro per cambiare telefono cellulare ogni anno e/o vestiti ad ogni stagione per seguire la moda... e così via.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">A conti fatti, se solo fossero disposti a rinunciare ai vizi ed al superfluo, milioni di lavoratori potrebbero passare ad un regime part-time arrivando a fine mese con il medesimo quantitativo di denaro di quando lavoravano a tempo pieno. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma evidentemente questi individui preferiscono ostentare la falsa personalità costruita con la pratica omologante del consumo di massa alla vera ricchezza esistenziale che conseguirebbe da una maggiore libertà, senza la quale è impossibile ricercare ed esprimere se stessi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">L'abbandono, o la diminuzione, spontanea del lavoro potrebbe conciliarsi con l'indicazione data nella prima parte di queste riflessioni, ovvero con la costruzione e/o l'ampliamento di ecovillaggi basati sulla cooperazione, il mutuo appoggio e la condivisione della ricchezza, creando una rete sinergica tra queste nuove realtà sociali.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>Una questione di sovranità</b></span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Spesso si sente parlare di sovranità monetaria; essa è senz'altro importante, se non altro perché consente di risolvere il (falso) problema del debito pubblico, l'annosa questione dello spread, i continui ricatti dei mercati e la risibile retorica del “non ci sono i soldi” per finanziare ciò di cui i cittadini di uno Stato civile avrebbero bisogno.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ancor meglio però sarebbe riuscire ad attribuire la proprietà del denaro agli esseri umani, così che si possa utilizzare questo strumento senza creare alcun genere di debito, né pubblico, né privato. Ma purtroppo questi obiettivi non possono essere raggiunti senza che vi sia un'ampia consapevolezza.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Vi sono però altre tipologie di sovranità, non meno importanti della sovranità monetaria, rispetto le quali sia i singoli individui, che i membri delle comunità, potrebbero fare moltissimo: sto pensando a quelle che potremmo definire come sovranità alimentare ed energetica.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In sostanza, si tratta di cominciare a rendersi quanto più possibile autosufficienti, così da recidere le catene che, tenendo gli individui legati al sistema, li rendono ricattabili.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il raggiungimento dell'autosufficienza, sia dal punto di vista energetico che alimentare, rappresenta un obiettivo di fondamentale importanza per diversi motivi: in primo luogo, incrementa sensibilmente la resilienza delle comunità, in secondo luogo, assicura un'esistenza più sana. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per come è strutturata la società oggi, se per qual si voglia motivo i supermercati serrassero le saracinesche, milioni di persone sarebbero condannate a morire di fame. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò non potrebbe avvenire se le comunità locali producessero da sé il cibo necessario al loro sostentamento. E nel caso in cui qualche gruppo di persone dovesse avere dei problemi, potrebbe fare affidamento sulle altre comunità. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">L’autoproduzione per autoconsumo è un vero è proprio atto rivoluzionario. Si pensi solo che da una sua diffusione conseguirebbe il fallimento dell’odierna industria alimentare che realizza profitti sfruttando i produttori e commercializzando cibo avvelenato venduto a caro prezzo inquinando il mondo intero, senza dover rispondere dei danni causati dai loro prodotti, quando invece bisognerebbe regalare a tutti gli esseri umani cibo della più alta qualità possibile coltivato col più basso impatto ambientale, perché nutrirsi in modo sano nel rispetto dell’ambiente non è un vizio ma una necessità.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Autoprodurre il cibo significa disporre di alimenti sani, caratterizzati da elevati livelli nutrizionali, sui quali non vengono utilizzati prodotti chimici dannosi per la salute. Significa mantenersi in forma dedicando una parte del proprio tempo ad attività fisiche condotte all'aria aperta e a contatto con la natura.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ne consegue che se la pratica dell'autoproduzione per autoconsumo a scopo alimentare si diffondesse, l'incidenza delle malattie crollerebbe sensibilmente, condannando al fallimento gran parte dell'industria farmaceutica.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si consideri che la gestione del cibo da parte delle élites di potere è uno dei mezzi attualmente utilizzati per esercitare il controllo sociale. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Oltre a far ammalare le persone, ad inquinare l'ambiente e ad essere prodotto sfruttando esseri umani, il non-cibo avvelenato e di scarsa qualità che viene commercializzato dalle grandi industrie contribuisce ad abbassare il quoziente intellettivo delle persone rendendole, per giunta, dipendenti, agendo al pari delle droghe.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Questo significa che come diretta conseguenza del consumo di cibo industriale finalizzato alla realizzazione del profitto si avranno persone più deboli, ignoranti, malate e dipendenti, e quindi più facilmente controllabili.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Inoltre, mettendo in atto una produzione di cibo a km zero si ridurrebbe l'impronta ecologica, evitando tutta una serie di passaggi inutili. Si pensi solo al trasporto delle merci e agli imballaggi, i quali non sarebbero più necessari.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">L'autoproduzione per autoconsumo è un atto di guerra nei confronti dell'odierno sistema capitalistico basato sullo sfruttamento dell'uomo sull'uomo e sull'inseguimento del profitto: chi lo pratica sta dimostrando con i fatti che l'industria del cibo non esercita alcun potere su di lui, dato che egli può farne a meno. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Anche l'autoproduzione di energia comporterebbe dei miglioramenti significativi nella società. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Oltre ad indurre il fallimento delle industrie del comparto petrolifero, a ridurre l'inquinamento ambientale e ad incrementare la propria indipendenza, lo sfruttamento di fonti energetiche pulite a livello locale contribuirebbe alla diminuzione delle guerre combattute per aggiudicarsi il controllo sulle riserve petrolifere. Ciò, a sua volta, indurrebbe una diminuzione del fenomeno delle migrazioni.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La combinazione di autoproduzione di cibo ed energia toglierebbe potere a quegli attori sociali che oggi impediscono lo sviluppo di quelle zone del mondo che vengono derubate e sfruttate per soddisfare i bisogni dei Paesi più ricchi. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ritengo che tutto ciò sia più che sufficiente per far comprendere la grande importanza dell'adozione di una simile strategia. Vorrei solo aggiungere un ulteriore particolare.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Quando si parla di autosufficienza alimentare, di solito, si pensa subito al cibo, trascurando l'aspetto più importante: l'acqua.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Le previsioni per i prossimi decenni ci dicono che l'Italia diverrà un Paese ad alto rischio di scarsità idrica. Si consideri che nel 2050 il problema della carenza d'acqua potrebbe riguardare 5 miliardi di persone in tutto il mondo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per questo motivo, nell'ottica dell'autosufficienza, bisognerebbe dare assoluta precedenza alla realizzazione di pozzi, laghi e serbatoi per il recupero dell'acqua piovana, riappropriandosi delle fonti di acqua sorgiva date in gestione alle aziende. Si tratta di una questione di estrema importanza per la futura sopravvivenza dell'umanità.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per concludere questa riflessione diciamo che il sistema vuole che le persone dipendano da esso, perché se così non fosse non riuscirebbe ad esercitare alcun dominio su di loro e di conseguenza non potrebbe sopravvivere. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In generale, quindi, tutto ciò che consente di muovere dei passi in direzione dell'indipendenza dev'essere attuato.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>Piantare alberi</b></span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Tra le azioni semplici, concrete e rivoluzionarie alla portata di tutti, anch'essa sottovalutata, vi è quella di piantare alberi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Soltanto un individuo completamente incosciente non riuscirebbe a rendersi conto della loro importanza: essi sono i più grandi amici dell'umanità.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Basta osservare la forma degli alberi e quella dei polmoni per comprendere il profondo legame che unisce gli esseri umani e le piante.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">A causa delle attività antropiche il numero di alberi presenti sulla Terra si è dimezzato. Nonostante ciò il processo di deforestazione procede a passo spedito: bisogna assolutamente invertire la rotta.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ogni individuo dovrebbe piantare centinaia di alberi nel corso della propria esistenza. Non c'è bisogno di spender soldi: le piante possono essere facilmente riprodotte a costo zero con varie tecniche, come la talea o la margotta.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se invece di sprecare tempo e denari in inutili rituali religiosi, come ad esempio il battesimo, la comunione e la cresima, si prendesse la sana abitudine di realizzare un frutteto per ogni nuovo nascituro, nel giro di una sola generazione sulla Terra ci sarebbe un numero di piante così elevato da soddisfare gratuitamente la domanda mondiale di frutta. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Pensate che grande rivoluzione potrebbe scaturire da una pratica così semplice: nessuno soffrirebbe più la fame, e tutti quanti vivrebbero in un mondo meno inquinato, più bello e ricco di biodiversità. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Anche gli animali troverebbero giovamento dall'incremento della flora, ed inoltre si combatterebbe il fenomeno del riscaldamento globale!</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Gli alberi, infatti, contribuiscono a purificare l'aria e l'acqua dagli inquinanti, stoccano anidride carbonica e possono essere impiegati per invertire il processo di desertificazione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nel mondo alcuni individui hanno compiuto gesta a dir poco eroiche in tal senso, nella generale derisione e nella più completa incredulità dei propri simili.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ad esempio, un uomo ha piantato alberi tutti i giorni per 40 anni della sua vita, riuscendo a trasformare un terreno desertico privo di vita in una foresta rigogliosa che insiste in un territorio di oltre 500 ettari.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Al suo interno oggi vi abitano tigri, rinoceronti e addirittura vi transita ogni anno un branco composto da più di cento elefanti.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In poche parole, quell'individuo ha creato da solo un’area forestale rigogliosa più grande del Central Park di New York partendo da una zona arida!</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma la vicenda più incredibile è quella di due uomini, l'uno cieco e l'altro privo di braccia, che, dovendosi arrangiare per sopravvivere e non riuscendo a trovare un impiego, decisero d'inventarsi dal nulla un lavoro, piantando alberi in un terreno abbandonato coperto da rocce ed erbacce, da tutti ritenuto inadatto a far crescere perfino un arbusto. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nonostante le numerose difficoltà, nel giro di un decennio questa strana coppia, che si completava a vicenda, è riuscita a realizzare una foresta composta da più di 10.000 alberi: figuriamoci che cosa potrebbero fare 1 miliardo di esseri umani privi di handicap e senza alcun problema economico, se si mettessero in testa di voler rinverdire il pianeta Terra. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>Studiare e pensare</b></span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Vi è un'altra tipologia di sovranità individuale di cui ciascun essere umano dovrebbe riappropriarsi, la cui importanza è addirittura superiore alle altre in quanto a portata rivoluzionaria: quella intellettiva.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La maggior parte degli esseri umani non sa, crede di sapere; non pensa, ripete ciò che ha sentito dire da altri. E solitamente le informazioni che egli veicola, dopo averle introiettate nella sua mente in modo acritico e senza premurarsi di appurarne autonomamente la veridicità, provengono dal sistema. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il problema è che il sistema non si cura del benessere collettivo, al contrario, diffonde informazioni funzionali al raggiungimento dei suoi obiettivi, essenzialmente riconducibili a questioni di profitto e controllo sociale. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">È così che i membri della società diventano al tempo stesso carcerati e carcerieri, auto-condannando se stessi e i propri simili alla miseria esistenziale che permea l'odierna società.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Come tutto ciò sia possibile è presto detto: se è vero che la realtà sociale è mentalmente generata, così come si può dimostrare partendo dalle Leggi fondamentali della sociologia, ciò significa che chi riesce a formare il pensiero delle masse è anche in grado di dominare la società. E questo è esattamente ciò che sta accadendo. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Le informazioni che provengono dall'ambiente hanno il potere di programmare gli esseri umani, inducendoli a credere vere, giuste, urgenti, pericolose... certe cose e a reputare false, sbagliate, rinviabili, innocue... delle altre. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Questa sorta di programmazione mentale, che si verifica durante tutto il corso dell'esistenza, contribuisce a formare il livello di pensiero che determina le azioni degli individui. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se da un lato è vero che è praticamente impossibile sottrarsi a questo continuo processo di condizionamento (si pensi solo al percorso di formazione scolastica ed al quotidiano bombardamento mediatico a cui ciascuno è esposto), dall'altro è altrettanto vero che gli esseri umani hanno tutti gli “strumenti” per annullarne gli effetti, sviluppando dei sani anticorpi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per ottenere questo importantissimo obiettivo, essi dovrebbero sforzarsi di decostruire l'immaginario con cui sono stati programmati e dovrebbero anche cessare di accettare come vere ed indiscutibili le cose che provengono dall'esterno, in particolar modo quando esse vengono calate dall'alto, ovvero provengono da fonti ufficiali e/o si appellano ad una qualche autorità.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In particolare, si deve avere il coraggio di rimettere in discussione ogni cosa, guardando al bene ed alla verità. Tutto ciò può esser fatto coltivando sentimento, ragione ed intuizione, combinandoli nella giusta misura.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Così facendo gli esseri umani riuscirebbero a liberarsi dalle gabbie di pensiero in cui sono stati imprigionati, in forza delle quali gli individui operano generando l'odierna distopia, e riuscirebbero anche ad evitare di cadere nelle trappole mentali che il sistema congegnerà per riacciuffarli.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La sovranità intellettiva, intesa da un punto di vista ideale, prevede che ciascun individuo sia in grado di decostruire da sé l'immaginario formatosi a causa dei condizionamenti esterni ricevuti nel corso del proprio sviluppo, così da de-programmarsi, e di appurare in autonomia cosa sia vero, falso, o su cosa si debba sospendere il giudizio, rispetto alle informazioni che continuerà a ricevere nel corso della sua esistenza.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò non toglie che mentre si procede verso questa meta ideale gli esseri umani non possano interagire accelerando il duplice processo di decostruzione dell’immaginario e disvelamento della verità tramite la condivisione delle informazioni. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Un'indicazione di massima che si può dare è la seguente: chi riesce a cogliere qualche elemento di verità ha il preciso dovere morale di comunicarlo agli altri.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ancor più in generale, si può dire che ogni informazione funzionale al miglioramento delle condizioni di vita dell'umanità andrebbe condivisa con tutti i membri della società.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si possono sintetizzare questi punti dicendo che bisognerebbe dedicare del tempo allo studio, alla ricerca, alla riflessione, finalizzandoli all'informazione, alla contro-informazione e alla condivisione della conoscenza. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il problema è come condividere le informazioni, dato che il mezzo più efficiente per farlo sta per essere messo fuori uso proprio in questo periodo: mi riferisco ad Internet.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per le ragioni sopra specificate, l'obiettivo del cosiddetto Potere è quello di ottenere il monopolio dell'informazione. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Fin quando vi erano soltanto radio, televisione e giornali, il raggiungimento di questo scopo non era poi così difficoltoso: si trattava di impossessarsi e gestire mezzi di comunicazione di massa monodirezionali, che veicolano informazioni selezionate e controllate in modo arbitrario da un piccolo numero di individui. </span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Questo significa che per programmare le menti dei membri della società, oltre a gestire il processo di formazione delle nuove generazioni (si pensi pure alla scuola ed alla religione), era sufficiente inserire delle persone fidate ai vertici delle testate più lette e dei canali radio-televisivi più seguiti.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La controinformazione avrebbe potuto creare un movimento clandestino, gestire un'emittente locale e/o redigere un piccolo giornale, ma così facendo non avrebbe avuto un impatto sociale sufficientemente elevato da risultare problematico per l'esercizio del controllo sociale.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Con l'avvento di Internet le cose cambiarono radicalmente: esso infatti consentiva di condividere informazioni con grande rapidità in modo bidirezionale, dando l'opportunità ai singoli individui di raggiungere milioni di utenti, senza filtri e censure.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">I contro-informatori non si lasciarono sfuggire questa occasione e cominciarono a dare il loro contributo per favorire il risveglio delle coscienze... fin quando il Potere glielo lasciò fare!</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In questo periodo si sta assistendo alla trasformazione di Internet da potenziale strumento di liberazione dell'umanità a ennesimo mezzo per il controllo sociale, ancor più temibile rispetto a quelli impiegati in passato. </span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">I contributi realizzati dagli individui che non sono allineati al pensiero unico dominante e risultano d'intralcio per i piani delle élites, stanno subendo pesanti forme di censura: le pagine personali create all'interno dei social network vengono chiuse; immagini, video e articoli che trattano temi "scomodi" non hanno visibilità; i motori di ricerca non indicizzano le informazioni “sensibili”... e la situazione sembra destinata a peggiorare.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Io stesso posso testimoniare di aver subito nel corso degli anni numerose forme di censura, sempre più stringenti, per la diffusione delle mie tesi sociologiche volte alla realizzazione di una società in cui tutti gli esseri viventi possano vivere in condizioni di pace, uguaglianza e libertà. </span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma quando andavo dicendo agli altri quello che mi stava accadendo venivo deriso e preso per pazzo. Ora che la censura è divenuta di massa, tutti ne parlano. E le prove di quanto sta accadendo si possono trovare perfino sulle testate nazionali.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Di recente i giornali hanno dato ampio risalto alla censura che i principali social network hanno riservato ai contenuti realizzati dai no-vax, diminuendone la visibilità e/o eliminandoli. E come se non bastasse, si sta già proponendo di ostacolare la vendita dei libri che affrontano in modo critico la questione dei vaccini.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il colosso delle vendite on-line Amazon, ha già provveduto a rimuovere i documentari no-vax dalla sua piattaforma Prime Video, e sono convinto che in futuro la stessa sorte toccherà anche alla saggistica. </span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ora immaginate per un solo istante che cosa sarebbe potuto accadere se il medesimo trattamento fosse stato riservato ad un gruppo religioso o ad una particolare etnia. </span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Immaginate se i social network avessero tolto visibilità ai contenuti pubblicati dai cristiani o dagli individui di colore: come minimo sarebbe scoppiata una rivoluzione. </span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si sarebbe giustamente denunciata una scandalosa persecuzione religiosa e/o razziale, invocando la libertà di culto, di pensiero e l'uguaglianza degli esseri umani, ma nel caso dei no-vax questa riedizione in chiave moderna della censura medioevale viene fatta passare come una conquista di civiltà effettuata nel nome della (falsa) scienza!</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se continueranno di questo passo, quali saranno le prossime tematiche che verranno censurate, oltre a quelle a cui hanno già tolto visibilità? </span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Al netto dei casi specifici, sui quali il Potere deve intervenire per porre rimedio alle conseguenze che si verificherebbero se la massa riuscisse a cogliere la verità, l'intento generale è quello di snaturare Internet trasformandolo in un canale mono-direzionale, riproducendo le dinamiche di televisione e giornali, in cui un piccolo numero di persone decide cosa far visualizzare a milioni di utenti passivi, togliendo visibilità ai contro-informatori indipendenti che risultano “scomodi”, per ridarla ai contenuti prodotti dai mezzi di comunicazione classici, agli utenti allineati al pensiero dominante o a informazioni neutre, come quelle fatte per intrattenere, distrarre e istupidire le persone.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma c'è dell'altro: utilizzando la rete gli utenti sono finiti in una vera e propria trappola. Grazie ad una diffusione capillare di questo strumento, si è potuto mettere in atto il più grande sistema di spionaggio che sia mai stato concepito nella storia dell'umanità, realizzando la più vasta e accurata schedatura degli individui, creando dei veri e propri doppi digitali dei cittadini reali, che sono stati costruiti analizzando acquisti effettuati, siti visitati, conversazioni telefoniche, chat, email, foto personali... e così via.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se questo processo continuerà ad evolversi, non solo Internet diverrà ancor più inutile ed inefficiente di quanto non sia già diventato a causa delle recenti modifiche apportate agli algoritmi che ne determinano il funzionamento, ma alla fine, se il sistema evolverà in direzione di una tecno-dittatura, le informazioni raccolte grazie alla rete saranno utilizzate contro gli individui con un livello di coscienza non allineato al pensiero unico dominante.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Chi ci assicura che i contro-informatori individuati sulla base delle loro attività on-line non verranno arrestati? O che non gli saranno imposte delle limitazioni nei diritti? O che il governo non assegnerà loro un punteggio sociale inferiore rispetto a chi dimostrerà di essere allineato al pensiero unico dominante comportandosi così come vuole il sistema?</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La cosa più saggia da fare nell'immediato è di smettere di utilizzare la rete, o al limite di navigare con delle tecniche che assicurino l'anonimato, ideando altre metodologie per scambiarsi informazioni senza essere spiati, schedati e censurati.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per non rinunciare ad Internet, ripristinando la sua funzione positiva, come minimo, si dovrebbe creare una rete alternativa a quella esistente che fosse effettivamente libera, eliminando filtri e censure, in cui non si possano analizzare e registrare informazioni private relative agli utenti. </span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se queste condizioni non sono date, il rischio dovuto alla profilazione personale legata all'utilizzo della rete, non vale il modesto effetto ottenibile diffondendo informazioni al suo interno, visto e considerato che essa, grazie all'intelligenza artificiale, ben presto sarà sottoposta ad un completo controllo, ammesso che tale controllo non sia già in essere, e quindi ad una sempre più stringente censura.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Del resto, soltanto un ingenuo potrebbe illudersi di riuscire a fronteggiare in modo efficace il Potere utilizzando gli strumenti messi a disposizione dal Potere. </span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se l'élite che domina l'umanità ha concesso a quest'ultima di utilizzare la rete, lo ha fatto perché era certa che, all'occorrenza, sarebbe riuscita a controllare le dinamiche sociali che essa avrebbe generato, volgendole in suo favore.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Pertanto se si vorrà muovere qualche passo in direzione della realizzazione di una società migliore, ci si dovrà sforzare di ideare delle soluzioni alternative al diffondere informazioni on-line. Bisogna giocare d'astuzia, muovendosi in modo discreto ma efficace. </span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>Tecniche nonviolente</b></span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">A questo punto vorrei fornire un'altra indicazione: si deve evitare in ogni modo di scontrarsi frontalmente con il Potere. Non ce n'è alcun bisogno e non gioverebbe affatto alla causa: la violenza non produce che altra violenza.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Così facendo, non si farebbe altro che dedicare energie a battaglie perse in partenza che non avrebbe alcun senso combattere, in particolar modo da un punto di vista fisico.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">L'effetto sarebbe quello di ottenere delle sonore sconfitte, causando grande sofferenza, rischiando di essere minacciati, perseguitati, ridotti in miseria, incarcerati, malmenati e/o uccisi, dando luogo a situazioni che il Potere non tarderebbe a strumentalizzare a proprio vantaggio.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Le tecniche della nonviolenza potrebbero insegnare molto a riguardo. La morale che si evince dalle strategie nonviolente, già messe in atto con grande successo, suggerisce che quando gli esseri umani si coordinano possono ottenere qualsiasi risultato, anche senza ricorrere all'uso della forza.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si pensi al boicottaggio. Astenendosi dall'acquistare beni e/o servizi gli esseri umani potrebbero indurre il fallimento di qualsiasi azienda, perfino di una multinazionale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il tuo prodotto è dannoso per l'ambiente? Producilo pure, ma non troverai nessuno disposto ad acquistarlo: questa dovrebbe essere la filosofia da adottare. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Tutto ciò ci aiuta a comprendere come il potere, in realtà, non sia nelle mani di un'élite, ma in ciascun essere umano. Questo significa che dal coordinamento di un popolo risvegliato scaturirebbe una forza sociale che nessun gruppo di potere riuscirebbe a contrastare.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La tecnica del boicottaggio può essere generalizzata introducendo il concetto di Azioni Individuali Coordinate (AIC): si tratta di strategie attuate dai singoli individui i quali si coordinano al fine di ottenere uno scopo comune precedentemente determinato. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si possono dare molti esempi di AIC, molti dei quali sono stati già discussi all'interno di questo scritto: cambiare alimentazione, piantare alberi, autoprodurre il cibo, fare controinformazione ed il boicottaggio, rientrano tutti all'interno della suddetta categoria. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Un altro esempio di AIC potrebbe essere quello di fare una buona azione alla settimana al fine di aiutare le persone in difficoltà.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se il miliardo di esseri umani più ricchi presenti sulla Terra prendesse parte a questa iniziativa, ogni anno nel mondo avverrebbero ben 52 miliardi di buone azioni, che potrebbero aiutare in modo significativo miliardi di esseri umani.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si pensi ai culti religiosi. Se gli adepti delle varie sette, invece di sprecare tempo con preghiere e rituali rivolti ad entità immaginarie, si fossero dedicati concretamente ad azioni benefiche, a quest'ora avrebbero risolto tutti i problemi del mondo. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">All'atto pratico, non c'è limite al campo di applicazione di questo genere di strategie e, da un punto di vista teorico, la loro efficacia non ha confini. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il difetto, è che per indurre una trasformazione massiva della realtà sociale, le AIC richiedono gruppi di individui risvegliati sufficientemente numerosi. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Infatti, non può esservi un'azione individuale coordinata di massa senza che prima la coscienza degli individui che daranno vita a questa strategia non si sia espansa...</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Torniamo così ancora una volta al tema centrale di questo capitolo: il risveglio della coscienza, che - lo ripeto - rappresenta una precondizione per indurre un cambiamento in senso positivo della realtà sociale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>Lavorare su di sé</b></span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Questa riflessione suggerisce un'ultima, anche se non in ordine d'importanza, pratica rivoluzionaria: impegnarsi costantemente per migliorarsi come esseri umani. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Vale a dire, curare e sviluppare sensibilità, cultura, qualità etico-morali... e così via, cercando di avanzare nel proprio percorso di evoluzione spirituale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Qual è la meta? </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La meta è un mondo nonviolento, in cui gli esseri umani hanno raggiunto un livello di coscienza così elevato da generare una realtà sociale in cui regni una completa armonia.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Mirco Mariucci</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>Fonti:</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<ol>
<li><span style="font-size: x-small;"><b><a href="https://www.lastampa.it/2018/02/15/italia/la-fuga-del-bike-sharing-dallitalia-i-vandali-ci-distruggono-le-bici-X1qp7my4cyCaT6fzev0hrN/pagina.html"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La fuga del bike sharing dall’Italia: “I vandali ci distruggono le bici”. La Stampa, Nicola Pinna, 15 febbraio 2018.</span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></a></b></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><b><a href="https://firenze.repubblica.it/cronaca/2018/02/14/news/bike_sharing_gobee_lascia_l_italia_troppi_vandalismi_-188814766/">Bike sharing, ora è ufficiale: Gobee lascia l'Italia. "Troppi atti vandalici contro le bici". Repubblica, Gerardi Adinolfi, 14 febbraio 2018.</a></b></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><b><a href="https://www.wired.it/lifestyle/mobilita/2018/08/22/bike-sharing-parigi-europa/">I problemi del bike sharing in Europa. WIRED, Giuditta Mosca, 22 agosto 2018. </a></b></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><b><a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Impatto_ambientale_dell%27industria_dei_cibi_animali#La_proposta_vegetariana">Emissioni di gas serra in km equivalenti: confronto tra regimi alimentari. Wikipedia: Impatto ambientale dell'industria dei cibi animali - La proposta vegetariana.</a></b></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><b><a href="https://www.ideegreen.it/consumo-acqua-doccia-99153.html">Consumo acqua doccia medio in Italia. Idee Green, Marta Abbà, 18 agosto 2017.</a></b></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><b><a href="https://www.youtube.com/watch?v=dvqZKxdHU5c">Dichiarazioni del direttore della CIA in merito alla geoingegneria.</a></b></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><b><a href="http://www.rainews.it/dl/rainews/media/Un-progetto-di-geoingegneria-solare-contro-il-riscaldamento-globale-f8bb94c1-42d3-45d4-a1a6-440aab40671c.html#foto-1">Un progetto di geoingegneria solare contro il riscaldamento globale. Rai News, 29 marzo 2017. </a></b></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><b><a href="https://www.wired.it/attualita/ambiente/2018/12/07/scopex-scie-chimiche-clima/">Vere scie chimiche: un esperimento di ingegneria climatica per rallentare il riscaldamento globale. WIRED, Simone Valesini, 7 dicembre 2018.</a></b></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><b><a href="https://www.fondazioneveronesi.it/magazine/articoli/fumo/quanto-ci-costa-il-fumo">Quanto ci costa il fumo? Fondazione Veronesi Magazine, Donatella Barus 24 maggio 2017.</a></b></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><b><a href="https://www.tpi.it/2018/08/28/mozziconi-sigaretta-inquinamento-mare/">Secondo un nuovo studio i mozziconi di sigaretta inquinano il mare ancora più della plastica. TPI News, Viola Stefanello, 28 agosto 2018.</a></b></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><b><a href="https://www.focus.it/comportamento/economia/l-economia-del-tabacco-53179">L'economia del tabacco. Focus, Sabina Berra, 30 maggio 2013. </a></b></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><b><a href="https://tg24.sky.it/salute-e-benessere/2018/03/09/statistiche-morti-fumo-tabacco.html">Il fumo causa 7,1 milioni di morti ogni anno nel mondo. Sky Tg 24, 9 marzo 2018.</a></b></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><b><a href="https://www.ilmessaggero.it/pay/edicola/nel_mondo_meno_fumatori_ma_in_italia_sono_in_aumento-3768338.html">Nel mondo meno fumatori, ma in Italia sono in aumento. Il Messaggero, Valentina Arcovio, 1 giugno 2018.</a></b></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><b><a href="http://utopiarazionale.blogspot.com/2014/08/smettere-di-fumare-perche-no-i-danni.html">Smettere di fumare, perché no? I danni derivanti dall'uso delle sigarette a persone, ambiente e società. Utopia Razionale, Mirco Mariucci.</a></b></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><b><a href="https://www.dolcevitaonline.it/latto-piu-rivoluzionario-in-assoluto-coltivare-il-proprio-cibo/">L’atto più rivoluzionario in assoluto: coltivare il proprio cibo. La Dolce Vita, Flavio Troisi, 24 settembre 2017.</a></b></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><b><a href="https://www.erbaviola.com/2012/02/27/lautoproduzione-e-la-vera-rivoluzione.htm">L'autoproduzione è la vera rivoluzione. Erbaviola, Grazia Cacciola, 27 febbraio 2012.</a></b></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><b><a href="https://www.greenme.it/mangiare/alimentazione-a-salute/8747-cibo-spazzatura-intelligenza">Il cibo spazzatura diminuisce il quoziente intellettivo dei bambini. Green Me, 8 ottobre 2012.</a></b></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><b><a href="https://www.tgcom24.mediaset.it/salute/articoli/1063386/il-cibo-spazzatura-abbassa-il-qi-dei-bimbi.shtml">Il "cibo spazzatura" abbassa il Qi dei bimbi. Tg Com 24, 8 ottobre 2012.</a></b></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><b><a href="https://www.focus.it/ambiente/ecologia/2050-scarsita-dacqua-per-5-miliardi-di-persone">2050: scarsità d'acqua per 5 miliardi di persone. Focus, Elisabetta Intini, 22 marzo 2018.</a></b></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><b><a href="https://www.huffingtonpost.it/2015/09/03/terra-perso-piu-della-meta-alberi-ricerca-nature_n_8083308.html">"La Terra ha perso più della metà dei suoi alberi". La ricerca su Nature sui pericoli della deforestazione: "Persi ogni anno 15 miliardi". Huffington Post, Ilaria Betti, 4 settembre 2015. </a></b></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><b><a href="https://ilbolive.unipd.it/it/content/datemi-un-albero-e-vi-cambiero-il-clima">Datemi un albero e vi cambierò il clima. Università di Padova, Monica Panetto, 22 dicembre 2014.</a></b></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><b><a href="https://focustech.it/2019/02/18/alberi-anidride-carbonica-clima-232591?fbclid=IwAR12gyHwv6Z6j5g3SyayiRG_vPemcPbhMiBHgHgjr9e4wILqkKWkWQlwLz0">Un modo per diminuire l’anidride carbonica? Piantare miliardi di alberi. Focus Tech, Giacomo Ampollini, 18 febbraio 2019.</a></b></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><b><a href="https://www.huffingtonpost.it/2017/10/18/alberi-e-orti-contro-il-cambiamento-climatico-cosi-ognuno-di-noi-puo-fare-la-differenza_a_23247679/">Alberi e orti contro il cambiamento climatico. Così ognuno di noi può fare la differenza. Huffington Post, 20 ottobre 2017.</a></b></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><b><a href="https://www.ilfattoquotidiano.it/2013/09/14/contadino-nero-che-fermo-deserto/711495/">Il contadino nero che fermò il deserto. Il Fatto Quotidiano, Jacopo Fo, 14 Settembre 2013.</a></b></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><b><a href="http://www.coscienzeinrete.net/ecologia/item/3246-l-uomo-che-ha-piantato-un-albero-al-giorno-per-40-anni-creando-una-foresta-una-foresta-di-550-ettari-dove-prima-c-era-il-deserto">L'uomo che ha piantato un albero al giorno per 40 anni, trasformando 550 ettari di deserto in una foresta rigogliosa. Coscienza in Rete, 12 Agosto 2018.</a></b></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><b><a href="http://www.meteoweb.eu/2016/05/india-uomo-che-piantava-alberi-bosco-molai/691213/#1jtk6de9toFim7t6.99">India, l’uomo che piantava alberi: il bosco di Molai si estende oggi per oltre 500 ettari. Meteo Web, Lorenzo Pasqualini, 24 maggio 2016.</a></b></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><b><a href="https://www.gentside.it/uomo/un-uomo-pianta-un-albero-al-giorno-per-40-anni-e-trasforma-il-deserto-in-una-foresta-magnifica_art2695.html">Un uomo pianta un albero al giorno, per 40 anni e trasforma il deserto in una foresta magnifica. Metro, Tommaso Longhi, 22 febbraio 2019. </a></b></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><b><a href="http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Cina-uomo-cieco-e-amico-senza-braccia-trasformano-deserto-in-foresta-85037b31-2c33-47e9-908f-c9a7798e8766.html">Cina, da deserto a foresta: un non vedente e l'amico senza braccia piantano 10mila alberi. Rai News, 3 aprile 2015.</a></b></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><b><a href="https://it.euronews.com/2019/02/28/youtube-e-pinterest-contro-i-contenuti-no-vax-sui-social-media">Youtube e Pinterest contro i contenuti no vax sui social media. Euronews, Cristina Abellan Matamoros, 28 febbraio 2019.</a></b></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><b><a href="https://www.repubblica.it/tecnologia/social-network/2019/02/27/news/facebook_potrebbe_limitare_la_visibilita_dei_gruppi_no-vax-220271711/">Facebook vuole limitare la visibilità dei gruppi no vax. Repubblica, 27 febbraio 2019.</a></b></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><b><a href="https://www.huffingtonpost.it/2019/02/27/facebook-contro-i-no-vax-il-social-vuole-diminuire-la-visibilita-dei-gruppi-contro-i-vaccini_a_23679219/">Facebook contro i no-vax: il social vuole diminuire la visibilità dei gruppi contro i vaccini. Huffington post, 27 febbraio 2019.</a></b></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><b><a href="https://www.wired.it/internet/social-network/2019/02/21/pinterest-ricerca-vaccini-no-vax/">Vaccini, Pinterest blocca la ricerca di post no-vax. Wired, Gabriele Porro, 21 febbraio 2019. </a></b></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><b><a href="https://www.ilfoglio.it/tecnologia/2019/02/27/news/facebook-prova-a-vaccinarsi-dai-no-vax-240422/">Facebook prova a vaccinarsi dai no vax. Il Foglio, Enrico Cicchetti, 27 febbraio 2019.</a> </b></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><b><a href="http://www.affaritaliani.it/medicina/vaccini-facebook-censura-i-gruppi-no-vax-%E2%80%93-vaccini-news-590389.html?refresh_ce">Vaccini, Facebook censura i gruppi no vax. Affari Italiani, 27 febbraio 2019.</a></b></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><b><a href="https://www.today.it/cronaca/no-vax-facebook.html">Vaccini, c'è (finalmente) la svolta di Facebook: "Limiterà visibilità dei gruppi no-vax". Today, 27 febbraio 2019.</a></b></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><b><a href="https://www.repubblica.it/tecnologia/prodotti/2019/02/28/news/usa_polemiche_per_libri_e_film_no_vax_su_amazon-220356252/">Usa, polemiche per libri e film no vax su Amazon. Repubblica, 28 febbraio 2019. </a></b></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><b><a href="https://tech.fanpage.it/amazon-ha-rimosso-i-documentari-no-vax-da-prime-video/">Amazon ha rimosso i documentari no-vax da Prime Video. Fan Page, 4 marzo 2019.</a></b></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><b><a href="https://www.repubblica.it/tecnologia/prodotti/2019/02/28/news/usa_polemiche_per_libri_e_film_no_vax_su_amazon-220356252/">Usa, polemiche per libri e film no vax su Amazon. Repubblica, 28 febbraio 2019.</a></b></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><b><a href="https://www.open.online/arte-e-spettacolo/2019/03/03/news/cerchi_vaccini_trovi_libri_no-vax_amazon_italia_ha_un_problema_con_i_contenuti_scientifici-162150/">Il brutto problema di Amazon Italia con i libri no-vax. Open, Valerio Berra, 4 marzo 2019. </a></b></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><b><a href="http://www.altoadige.it/salute-e-benessere/ansa-troppi-no-vax-in-risultati-ricerche-caso-amazon-in-usa-1.1925598">Troppi no vax in risultati ricerche, caso Amazon in Usa. Alto Adige, Pier David Malloni, 28 febbraio 2019. </a></b></span></li>
</ol>
Mirco Mariuccihttp://www.blogger.com/profile/14091144245562917192noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-3559113173366531735.post-42299621438883114372019-01-11T17:29:00.002+01:002019-10-20T11:58:49.937+02:00Critica radicale alla concezione economica capitalistica<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEimMNOwXE8dtBO4la804-RK248DNVpCsoY0Fd8nkBRMAubYQIHFxFP_VWU-7_1IVUjqmiMab-2wBgfhZDV8vVMSV-a4s47e4J1rXIAmYOqJqOQvoSlKR7QAq1IOJHgQcEyMJ89TMS-pBuc/s1600/Immagine.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="background-color: white; color: black; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><img border="0" data-original-height="630" data-original-width="1200" height="210" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEimMNOwXE8dtBO4la804-RK248DNVpCsoY0Fd8nkBRMAubYQIHFxFP_VWU-7_1IVUjqmiMab-2wBgfhZDV8vVMSV-a4s47e4J1rXIAmYOqJqOQvoSlKR7QAq1IOJHgQcEyMJ89TMS-pBuc/s400/Immagine.png" width="400" /></span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: center;">
<div style="text-align: justify;">
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b style="background-color: white;">L'economia non è una scienza</b></span></div>
</div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Che l'umanità necessiti di un radicale cambio di paradigma economico, è ormai del tutto scontato, vista la gravosa situazione ambientale in cui versa la Terra e le pessime condizioni di vita della quasi totalità degli individui che vivono rispettando i dettami di una società forgiata da logiche ben precise ed identificabili.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Basti sapere che gli economisti, nel concepire i loro modelli economici, non si sono soltanto dimenticati di prendere in considerazione la complessiva sostenibilità ambientale di ciò che andavano delineando, ma hanno anche omesso di tenere in considerazione la felicità dei membri della società, i quali, ben presto, si sarebbero accorti loro malgrado di queste "lievi" sbadataggini, sperimentando sulla loro pelle le conseguenze nefaste dovute alle sovrastrutture che gli furono imposte sfruttando la falsa autorevolezza della cosiddetta “scienza” economica!</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Questo significa che gli eminentissimi economisti, che con le loro teorie stanno determinando le sorti dell'umanità, si sono dimenticati di prendere in considerazione i due fattori più importanti, quelli che qualunque essere dotato anche d'un sol briciolo d'intelligenza non avrebbe di certo mancato di porre a fondamento della propria ideologia, assicurandosi che perlomeno il sistema proposto fosse </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">sostenibile e non diminuisse la felicità, non dico di tutti gli esseri viventi (sarebbe stato davvero troppo per le loro piccole menti), ma almeno degli esseri umani... e invece no, così non è stato.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Con dei simili presupposti, era il minimo che potesse accadere che l'esistenza all'interno della società capitalistica diventasse miserabile e, prima o poi, </span><span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">l'umanità giungesse a ridosso di un collasso ambientale</span><span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">. </span><br />
<a name='more'></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Troppo complicato sarebbe stato comprendere che non può esservi futuro in una organizzazione sociale che sfrutta senza alcuna pietà esseri umani, animali, piante e risorse ambientali. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ci si augura che l’abbondanza di evidenze empiriche a disposizione di tutti sia sufficiente per decretare il completo fallimento di una simile impostazione socio-economica e favorisca la presa di coscienza necessaria per intraprendere una drastica inversione di rotta. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">È da lungo tempo che si sarebbe dovuti intervenire per porre rimedio a simili lacune. E invece, ancora oggi si sente parlare di “scienza” economica, come a voler rendere autorevole ciò che invece, alla luce dei fatti, ha già ampiamente dimostrato di non esserlo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Vi dicono che le decisioni economiche non possono essere sindacate dai non addetti ai lavori perché l'economia è una scienza. Pertanto soltanto i tecnici e gli esperti del settore hanno il diritto di stabilire cosa sia giusto o sbagliato e quindi, di conseguenza, cosa si debba o non si debba fare in campo economico. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Peccato che, come proveremo a breve, l'economia non sia affatto una scienza e che, anche se lo fosse, le scelte economiche rimarrebbero comunque decisioni umane e quindi, in quanto tali, soggette ad un ampio grado di discrezionalità dovuto alla scelta dei fini da perseguire, i quali, in larga misura, sono arbitrari e non appartengono al dominio esclusivo dell'economia. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Non si può parlare di economia senza parlare di sociologia. E siccome le conseguenze dei fini che si sceglie di raggiungere non riguardano esclusivamente gli “esperti” economisti, ma l'intera umanità, non solo è giusto e legittimo che i non addetti ai lavori si intromettano nelle questioni economiche, ma è doveroso che ciò avvenga.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Del resto, si è avuta ampia prova di dove gli economisti abbiano condotto l’umanità, una volta che li si è lasciati liberi di scegliere cosa fosse giusto fare.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se solo un filosofo, degno di questo nome, avesse sottoposto a dura critica i modelli economici concepiti da questi distruttori di mondi, ed il suo pensiero non fosse stato ignorato, come invero è accaduto con molti grandissimi pensatori, l'umanità si sarebbe di certo risparmiata secoli di sofferenza e devastazione: che almeno si faccia tesoro per il futuro di quanto avvenuto in questo periodo di massima decadenza.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il fatto che gli economisti usino numeri, statistiche, grafici ed una matematica di basso livello per tentare di far apparire, agli occhi degli ignoranti, importanti, profondi ed impenetrabili persino i loro risultati più semplici, scontati e banali, non deve intimorire il lettore e non deve fargli ritenere che ciò renda scientifico quello che invece non lo è: anche l'astrologia usa la matematica, ma non per questo la si può definire scienza astrologica.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Non è affatto difficile dimostrare che l'odierna economia non è una scienza e, per giunta, si può farlo in molti modi differenti; ad esempio, basta evidenziare come essa pretenda di agire in una realtà fisica ignorandone le leggi che la caratterizzano. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">E come può dirsi scienza una disciplina che non prende in considerazione le indicazioni fornite dalla scienza per eccellenza (vale a dire la fisica) invece d'inglobarle al suo interno? </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Come può l'economia fingere che i limiti del fisicamente possibile non esistano, ricercando una crescita illimitata in un mondo finito, pretendendo di definirsi “scienza”?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Questo è il massimo della contraddizione ed è già di per sé sufficiente per concludere l'argomentazione in favore della non scientificità dell'odierna economia. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per rendere l’economia una vera scienza, come minimo, bisognerebbe fare in modo che essa sia compatibile con la realtà fisica in cui agisce; e per farlo, non dovrebbe ignorare, e ancor meno entrare in contraddizione, con ciò che la scienza che studia le leggi della natura (ovvero la fisica) le suggerisce: una cosa che invece oggi accade puntualmente.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Che cos'è allora l'odierna economia? </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">È una sofisticata forma di religione; essa, infatti, al pari delle religioni, è basata su assunti metafisici arbitrari svincolati dalla realtà fisica, che vengono posti a fondamento delle varie dottrine economiche in modo dogmatico e che, in quanto tali, non possono essere né criticati, né rimessi in discussione dai seguaci del tal culto economico, esattamente come avviene in ogni setta che si rispetti (per fissare le idee, si pensi pure alla metafisica del denaro, al concetto di mercato ed alle logiche del profitto).</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">L'economia ha le sue divinità da adorare (la Crescita, il Mercato, il Denaro, il Lavoro...) le cui presunte Volontà non possono essere ignorate; ha i suoi demoni da temere (la Decrescita, la Pianificazione, la Disoccupazione, l'Inflazione...) ed ha anche i suoi sacerdoti (i professori, gli economisti, i politici...) responsabili di diffondere il Verbo, indottrinando le masse a credere vero ed assoluto, ciò che invece è falso e relativo. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In tal senso, è del tutto lecito ed appropriato parlare di “teologia del Mercato” e di “Verbo del dio Denaro”, ed è invece del tutto errato parlare di “scienza economica”, perché ad oggi, per come è concepita l'economia, non esiste alcuna scienza economica, esistono soltanto dottrine economiche. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Soltanto quando l'economia ingloberà la fisica si potrà cominciare a parlare di “scienza” economica, e si dovrà comunque farlo in senso lato, perché se non altro i fini da perseguire con l'azione economica resterebbero arbitrari, sebbene i metodi individuati per raggiungere tali fini poggerebbero su basi ben più solide.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: center;">
<div style="text-align: justify;">
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b style="background-color: white;">Una questione di (in)efficienza</b></span></div>
</div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Che cosa accade se non si tengono in considerazione gli aspetti fisici e si fonda l'economia su di una metafisica svincolata dalla realtà fisica in cui si va ad operare? </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Accade che ciò che è ritenuto economicamente ammissibile, o auspicabile, può non esserlo fisicamente; inoltre, ciò che risulta fisicamente possibile, o auspicabile, non è detto che lo sia economicamente.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò accade perché la visione economica e quella fisica non coincidono. In altri termini, si verifica un disaccoppiamento tra il fisicamente e l'economicamente ammissibile/auspicabile, ovvero tra ciò che può/dovrebbe essere compiuto da un punto di vista fisico e ciò che invece può/dovrebbe essere attuato da un punto di vista economico. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Questa deriva è dovuta al fatto che la metafisica su cui si fonda l'economia non corrisponde alla metafisica che regola la realtà fisica, mentre invece sarebbe opportuno che queste due “realtà” sovrasensibili collimassero.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si può quindi sostenere che l'economia sia un sistema metafisico che si frappone tra l'azione umana e ciò che è fisicamente possibile fare da un punto di vista potenziale. Pertanto, possono presentarsi tre casi:</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">se l'insieme delle attività che l'economia rende possibili coincide con l'insieme delle attività fisicamente possibili, l'azione umana non ha limiti, al di fuori di quelli posti dalle leggi della fisica, e l'umanità può scegliere in piena libertà cosa fare o non fare; </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">se l'insieme dell'economicamente possibile è più piccolo di quello del fisicamente possibile, allora si ha una limitazione fisica, in relazione alle attività che gli esseri umani possono fare, indotta da limiti metafisici fittizi ed arbitrari; </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">infine, se l'insieme di ciò che è economicamente ammissibile è più grande rispetto all'insieme di cose che è fisicamente possibile fare, allora l'umanità rischia di auto-condannarsi a subire le conseguenze dovute al folle ed irrazionale tentativo di voler fare ciò che invece non può in nessun modo essere attuato a causa di limitazioni fisiche ineludibili più stringenti delle illusioni suggerite dalla metafisica posta a fondamento dell'economia.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ad esempio, quando non si costruisce un’infrastruttura pubblica, non perché non c'è forza lavoro o materiale per farlo, ma perché non ci sono soldi a sufficienza, si sta limitando l’azione umana a causa della sovrastruttura economica, ovvero in forza dell’interferenza dovuta ad una finzione metafisica ed arbitraria. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò può accadere soltanto se l’insieme dell’economicamente ammissibile è più piccolo rispetto all’insieme del fisicamente possibile.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Quando invece si tenta di mettere in atto con ogni artificio una crescita infinita in un mondo finito, nonostante ciò sia fisicamente impossibile, lo si sta facendo perché ciò di cui l’economia avrebbe bisogno per mantenersi in essere è più ampio rispetto a ciò che è fisicamente possibile.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Entrambe queste situazioni non si sarebbero verificate se l'economicamente ed il fisicamente possibile avessero coinciso e l'umanità avesse scelto, in piena libertà, cosa attuare nel rispetto delle leggi e dei vincoli suggeriti dalla fisica, tenendo in considerazione le caratteristiche dell'ambiente in cui s'intende operare. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Una ulteriore conseguenza negativa, riconducibile al disaccoppiamento tra fisica ed economia, consiste nell'eclatante inefficienza che caratterizza l'odierno sistema sociale. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò accade perché quando la metafisica del sistema economico non collima con la metafisica che regola la realtà fisica, l'efficienza intesa in senso economico non coincide con l'efficienza intesa in senso fisico.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Inoltre, a causa del suddetto disaccoppiamento, minimizzare i “costi” in senso economico, non significa minimizzare i “costi” in senso fisico. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Così facendo, può accadere che ciò che è ritenuto “efficiente”, da un punto di vista economico, non lo sia affatto da un punto di vista fisico, o che ciò che invece sarebbe fisicamente “efficiente” non possa essere attuato in quanto giudicato economicamente inefficiente/inammissibile... e così via.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nonostante vi dicano esattamente il contrario, e non passi giorno in cui politici, giornalisti, economisti e capitalisti non mitizzino il mercato, ancor meglio se "libero", come il miglior “strumento” per raggiungere la massima efficienza e per allocare in modo ottimale le risorse, le evidenze empiriche, che possono essere facilmente raccolte analizzando la realtà sociale, confutano in modo inequivocabile questa forma di fede aprioristica nei confronti di quella che non è altro che l'ennesima entità metafisica elevata a divinità dalla religione economica attualmente in essere. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Un esempio su tutti sarà più che sufficiente per comprendere la gravità della situazione: quello del cibo. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Attualmente, a livello mondiale, viene letteralmente sprecato il 33,3% degli alimenti; al tempo stesso, il 10,5% degli esseri umani soffre la fame mentre un 28,9% di persone è obeso o in sovrappeso. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Asserire che tutto ciò significhi essere “efficienti” ed allocare in modo “ottimale” le risorse non è niente di più che una battuta di cattivo gusto. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se il sistema fosse stato efficiente non si sarebbero verificati sprechi in quantità così elevate, e se fosse stato in grado di allocare in modo “ottimale” le risorse non avrebbe consentito che 2,2 miliardi di persone si rovinassero la salute ingurgitando cibo in eccesso, mentre quasi 900 milioni di persone non avevano modo di mangiare a sufficienza. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il cibo non risponde alla logica del km zero, ma viene prodotto dove i costi sono più bassi per poi essere trasportato nei mercati più ricchi sparsi per tutto il mondo utilizzando mezzi energivori ed inquinanti, aggiungendo così dosi addizionali di inefficienza, sprechi, lavoro ed inquinamento in modo del tutto superfluo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il mercato, quindi, non solo non è affatto efficiente, ma non alloca né in modo “ottimale”, né in modo equo, le risorse, ed ancor meno lo fa in modo razionale: che cosa c'è di razionale in una società che permette che ci siano persone che muoiono di fame mentre altre si ammalano a causa degli eccessi alimentari, mentre i produttori spostano merce avvelenata e di bassa qualità da una parte all'altra del mondo, quando invece si potrebbe autoprodurre per autoconsumo cibo sano di alta qualità in modo distribuito e localizzato?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In tal caso, infatti, l'unica allocazione “ottimale”, equa e razionale, è quella che fornisce cibo in giusta quantità a tutti gli esseri umani della Terra, senza distinzione alcuna, producendo tutto quanto sia possibile e conveniente a km zero, importando ed esportando soltanto il necessario per soddisfare i veri bisogni di chi non può provvedere a se stesso da sé. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se ciò non avviene, oggi, non è perché non sia possibile, o non esistano cibo, conoscenze o mezzi per farlo, ma è a causa delle logiche economiche distorte che non guardano ai veri bisogni degli esseri umani. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se al posto del cibo si analizzassero gli altri prodotti, la situazione in merito all'accesso ai beni risulterebbe ancor più grave. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In generale, vi è una piccola percentuale di persone che può permettersi, non di consumare, ma addirittura di iper-consumare in modo sconsiderato, mentre la parte restante, composta dalla stragrande maggioranza della popolazione, o non ha affatto accesso ai beni realizzati, perché non ha denaro a sufficienza per acquistarli, oppure può permettersi di comperare soltanto un piccolo quantitativo di cose di scarsa qualità. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si capisce quindi come l'odierno sistema economico, oltre ad essere altamente inefficiente, sia anche profondamente ingiusto. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il fatto che alcuni possano permettersi di vivere nell'opulenza mentre altri mancano anche del necessario è una diretta conseguenza di un altra grande incapacità dell'odierno sistema economico: quella di non riuscire a distribuire in modo equo la “ricchezza” prodotta dall'umanità.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se si guarda ai dati, infatti, si può osservare come il sistema tenda per, sua natura, ad accentrare la ricchezza nelle mani di pochi individui, lasciando che la maggior parte degli esseri umani sperimenti la povertà. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per contrastare questa tendenza si rendono sistematicamente necessari degli interventi di tipo redistributivo, i quali, guarda caso, sono sempre troppo poco incisivi per porre realmente rimedio al problema della disuguaglianza sociale (chissà come mai?). </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">L’umanità non ha di certo bisogno di un’economia che, per costruzione, accentri la ricchezza esistente e che pertanto richieda continuamente d’intervenire con misure ad hoc per correggere questa sua distorsione, ma di una logica che non produca accentramento della ricchezza, o, al limite, che la redistribuisca automaticamente, facendo in modo che tutti i membri della società possano usufruirne con equità.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La situazione ottimale sarebbe quella in cui la società riuscisse ad assicurare a tutti gli esseri umani un comparabile livello di ricchezza, che sia sufficientemente elevato per condurre un'esistenza degna d'essere vissuta. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Questo significa che tra i membri della società non dovrebbe esistere un divario sociale così marcato da rappresentare una connotazione valoriale significativa. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per raggiungere un simile obiettivo, come minimo, si dovrebbe impedire che il livello di benessere materiale di ogni individuo possa scendere al di sotto di un certa soglia, così che nessuno, per nessuna ragione al mondo, debba essere condannato alla povertà.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">E siccome oggi è la smisurata ricchezza dei ricchi la causa della povertà, non la mancanza di beni in sé, come invece i più ingenui potrebbero essere indotti a pensare, non sarebbe affatto male se, tanto per cominciare, come contromisura, s'imponesse un tetto massimo ai guadagni ed agli averi dei singoli individui, facendo in modo che tutti gli eccessi di ricchezza oltre le soglie stabilite si redistribuissero automaticamente in favore dei più poveri.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Pur non trattandosi di una soluzione ottimale, di certo, una simile misura porrebbe un freno alle indicibili ingiustizie dell'odierna società, riuscendo ad arginare, anche se non a debellare, sia la povertà più estrema, che le problematiche legate all'accentramento di potere nelle mani di un piccolo numero di individui smisuratamente ricchi. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Disgraziatamente, nessuna di queste soluzioni, basate sul buon senso, è contemplata dalle odierne logiche economiche, stando alle quali, evidentemente, è ritenuto sacrosanto tutelare il diritto di alcuni soggetti di continuare ad accumular risorse, beni ed averi senza alcun limite, anche in presenza di individui in estrema difficoltà: se ciò non fosse vero, politici ed economisti avrebbero potuto risolvere la suddetta problematica proponendo ed attuando delle manovre fortemente redistributive, una cosa che invece non è mai stata fatta in modo serio e risoluto.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<br />
<div style="text-align: center;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>Incrementare l'efficienza</b></span></div>
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Una volta che si è compreso come intendere correttamente i termini, e si comincia a guardare le cose da un punto di vista fisico, e non dal punto di vista dell'odierna economia, l'eclatante inefficienza dovuta all'insieme di assunti metafisici attualmente in vigore comincia ad essere colta in ogni dove...</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Utilizzare beni in comune, ove possibile e ragionevole, è decisamente più efficiente rispetto al fornire un bene (o più) ad ogni essere umano, in particolar modo se poi quel bene verrà adoperato soltanto per un piccolo lasso di tempo, rimanendo inutilizzato per la maggior parte della sua vita utile.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">A ben pensare, un simile destino non riguarda soltanto un gruppo minoritario di beni, ma la stragrande maggioranza di ciò che viene acquistato. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Le automobili restano parcheggiate per il 95% della loro vita; utensili come trapani, motoseghe e decespugliatori vengono utilizzati ancor meno. Una famiglia numerosa utilizza la lavatrice per un'ora al giorno, ovvero per 1/24 della sua esistenza... e così via.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Estendendo la precedente analisi a tutti i beni ed ai servizi prodotti e forniti, si comprende che ci sono degli ampi margini per incrementare l’efficienza del sistema. Come? Adottando la filosofia della condivisione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se si utilizzassero i beni in comune si potrebbe lavorare, produrre, consumare, sprecare ed inquinare di meno, pur avendo accesso ai medesimi oggetti di cui si sarebbe potuto godere in un mondo dove le cose non fossero state condivise. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Anzi, nella giusta ottica, in virtù del grande incremento di efficienza reso possibile dalla strategia della condivisione, si potrebbe perfino ampliare il paniere dei beni disponibili incrementandone al contempo anche la qualità, totalizzando un impatto ambientale minore rispetto ad un mondo che debba farsi carico dell’inefficienza dovuta all’utilizzo non condiviso dei beni.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Paradossalmente, se si decidesse di realizzare un sistema di trasporto pubblico basato su automobili dotate di guida autonoma da utilizzare in comune, gli esseri umani potrebbero soddisfare i loro bisogni spostandosi con delle auto di lusso, lavorando, sprecando, inquinando e consumando addirittura di meno rispetto ad oggi, dove ogni individuo possiede in media più di un auto a testa, la maggior parte delle quali sono vecchie e scassate e vengono comprare e demolite in gran quantità a causa degli incidenti, delle mode e/o con il pretesto dell'inquinamento ambientale. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">L’efficienza aumenterebbe ancor più se, invece di utilizzare soltanto le automobili, per coprire le tratte con maggior traffico, s’impiegassero mezzi di trasporto con una più elevata densità di posti, come ad esempio il pullman ed il treno. Ciò resterebbe vero anche se li si dotasse di tutti i lussi e le comodità.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Onestamente non so con quale coraggio si possa sostenere che un simile sistema di trasporto scientificamente tarato sulle esigenze degli individui, che si avvale di veicoli costruiti al massimo della qualità, possa essere ritenuto “inferiore” all'odierna situazione generata dalla logica del mercato, dove invece di ottimizzare il servizio per gli utilizzatori, si è preferito vendere il maggior numero di mezzi al maggior numero di persone, creando un sistema di trasporto pubblico inefficiente, con un risultato disastroso sotto ogni punto di vista.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Estendete un simile approccio a tutti i beni ed i servizi in cui la logica della condivisione non è stata attuata, quando invece sarebbe stato possibile e opportuno farlo, ed aggiungete a questa considerazione il fatto che la logica del profitto ha spinto il sistema a produrre cose di bassa qualità e di breve durata al fine di massimizzare le vendite, e comprenderete immediatamente come sia possibile che l’umanità abbia compromesso l’intero ecosistema producendo quantità sterminate di cose che, se si fossero utilizzate in comune con intelligenza e fossero state realizzate per durare a lungo, avrebbero potuto soddisfare le esigenze di una popolazione composta da decine di miliardi di esseri umani, mentre invece il massimo che si è riusciti a fare è stato di offrire un servizio “pessimo” ad una piccola parte della popolazione mondiale, quella che poteva permettersi di acquistare i beni concepiti per essere consumati, mentre gli altri perseveravano nella loro condizione di povertà. E tutto ciò, devastando il mondo intero. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">È del tutto evidente che se si fosse adottata la logica della condivisione, con un approccio alla produzione finalizzato alla qualità e alla durevolezza, già da lungo tempo ogni essere umano avrebbe potuto avere accesso a tutti i beni ed i servizi prodotti e forniti ai membri più ricchi del primo mondo, producendo e consumando soltanto una frazione delle cose che sono già state prodotte, fornite e usate e che ora, in gran parte, stanno avvelenando il mondo intero perché si sono trasformate in scarti inquinanti.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si consideri il seguente esempio: la popolazione europea è composta da 750 milioni di abitanti. </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Supponiamo che ogni famiglia sia formata in media da 3 persone e, negli ultimi 5 decenni, abbia sempre posseduto una lavatrice, sostituendola ogni 10 anni. </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Questo significa che in 50 anni sono state realizzate 750/3*5=1.250 milioni di lavatrici, che corrispondono a circa una lavatrice ogni due famiglie per tutti gli abitanti della Terra.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si comprende quindi che se le lavatrici fossero state concepite per durare 50 anni, o più, senza dover essere sostituite a causa di guasti reputati irreparabili, e si fosse adottata la logica della condivisione, con la sola produzione destinata agli abitanti dell'Europa, si sarebbe potuto garantire l'accesso alle lavatrici a tutti gli esseri umani. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si confronti ora il precedente scenario con la realtà storica prodotta dalle odierne logiche economiche, in forza delle quali si è preferito produrre miliardi e miliardi di lavatrici, per farle utilizzare soltanto da una percentuale minoritaria d'individui, lavorando, inquinando e sprecando a più non posso in modo completamente folle, inutile ed irrazionale. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il lettore più volenteroso potrà divertirsi ad effettuare qualche ulteriore calcolo per dimostrare con facilità che quanto precedentemente asserito corrisponde a verità per la quasi totalità dei beni esistenti.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In ultima analisi, la scelta di non adottare la logica dei beni comuni, non fa altro che incrementare enormemente l’inefficienza del sistema, perché un’economia che, a parità di obiettivi, impiega un quantitativo ridotto di risorse, tempo, lavoro, energia, producendo un minor inquinamento ed una inferiore distruzione ambientale, è chiaramente più efficiente ed ecologica rispetto ad un sistema che ottiene i medesimi obiettivi impiegando però un maggior quantitativo di risorse, tempo, lavoro ed energia, causando un più elevato impatto ambientale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ora, dopo queste riflessioni, si spera che nessuno abbia ancora il coraggio di asserire che l'approccio capitalistico possa essere considerato un modo sensato, ragionevole, equo od ottimale, di utilizzare le risorse, la forza lavoro e il tempo di vita per creare e distribuire beni e servizi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se l'odierno sistema economico fosse stato orientato all'efficienza avrebbe scelto la condivisione dei beni, invece la Storia ha dimostrato che esso ha premiato l'impiego non condiviso dei beni, sprecando risorse ed energia, condannando l'umanità a compiere un iper-lavoro futile e detestabile, inquinando e distruggendo l'ambiente, e tutto ciò per fornire l'accesso a beni e servizi soltanto ad una parte minoritaria della popolazione: non posso far altro che porre le mie più sincere congratulazioni agli economisti per il loro strepitoso successo!</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La spiegazione del perché ciò sia avvenuto è un fatto banale: l'utilizzo condiviso di beni durevoli non consente di realizzare gli eclatanti profitti che invece possono essere ottenuti producendo quantità sterminate di beni di consumo, sfruttando il fatto che il loro numero sia altamente superiore alla minima quantità che, se utilizzata in modo ottimale, sarebbe sufficiente per soddisfare le necessità di tutti i membri di una certa popolazione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Secondo la risibile logica produttivista/consumistica, invece, più si produce e si consuma e meglio è, perché così facendo c'è lavoro per tutti!</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il punto è che ciò che è “bene” per un'economia malsana non è affatto detto che sia benefico anche per l'umanità, la quale, invece, avrebbe evidentemente tratto maggior beneficio dal lavorar di meno, dall'utilizzar un minor quantitativo di risorse e dal contenimento della distruzione e dell'inquinamento ambientale, senza peraltro doversi vedere ridurre l'accesso a beni e servizi; un obiettivo che, per quanto fin qui asserito, si sarebbe potuto raggiungere con facilità, se solo si fosse adottata un'altra logica economica.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Un'ulteriore causa dell'introduzione di una grande inefficienza, anch'essa dovuta alle logiche distorte dell'odierno sistema socio-economico, è quella legata alla pratica, ormai più che consolidata da decenni e decenni di studi, sperimentazioni e applicazioni, che consiste nel ridurre, con ogni strategia possibile, la durata in vita dei prodotti, agendo sia da un punto di vista fisico che da un punto di vista psicologico.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il massimo risultato ottenuto in tal senso riguarda la folle pratica dell'usa e getta, dove, ad esempio, invece di possedere un rasoio di alta qualità a testa, in grado di radere un uomo per tutta la sua esistenza, previa affilatura, si preferisce usare migliaia di lamette che non possono essere affilate, da gettare tra i rifiuti non appena la rasatura non risulta più scorrevole. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Grazie all'adozione di questa filosofia imprenditoriale, nel 2005, l'azienda francese Bic festeggiò</span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> l'incredibile traguardo di 100 miliardi di penne usa e getta realizzate; giornali e notiziari ne diedero gran risalto, come se fosse stato ottenuto uno strepitoso successo. Io, in tutta sincerità, mi domando che cosa ci sia da festeggiare, se non l'umana stupidità. </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Non ho la più pallia idea di quante decine di miliardi di penne usa e getta le industrie abbiano costruito nel loro insieme, ma di certo, se invece di realizzare una penna di plastica da gettare nel cestino, si fossero costruite penne ricaricabili di alta qualità e fossero state distribuite in parti uguali a tutti i membri della società, a quest'ora tutti gli esseri umani presenti sulla Terra avrebbero potuto disporre di un numero decisamente superiore a 13 penne a testa.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">A quel punto, quasi tutte le aziende produttrici di penne avrebbero potuto chiudere i battenti, senza arrecar danno alla società, perché l’umanità non ne avrebbe più avuto bisogno per fornire quel bene a tutti.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Oggi invece c'è ancora gente che continua a sprecare l'esistenza per produrre miliardi di penne, consumando risorse ed inquinando l'ambiente, nella consapevolezza che i loro prodotti usa e getta finiranno puntualmente nella spazzatura, perché questo è il loro destino. E vi è pure qualche parassita che trae un vantaggio economico da una simile follia, applicandola ovunque sia profittevole (accendini, piatti, bicchieri, buste... e così via). </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">E che dire degli ormai onnipresenti beni che si guastano allo scadere della garanzia, davanti ai quali i consumatori sentono puntualmente pronunciare una delle frasi più stupide dell'epoca corrente: <i>«se deve sostituire questo piccolo pezzo, le conviene ricomprare tutto».</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma a mio avviso l'apoteosi è stata raggiunta quando gli esperti del marketing sono riusciti a convincere di dover gettare via apparati tecnologici perfettamente efficienti e addirittura di alta qualità, soltanto per star dietro alla moda del momento: quale sarà il prossimo passo, buttar via le cose da nuove, senza neanche utilizzarle?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se alla precedente strategia, che ripudia la condivisione dei beni, si somma la metodica attuazione di un generico iper-consumo, il quadro di massima dell'inefficienza dovuto all'odierna economia giunge al termine, nei suoi tratti patologici essenziali.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Anche in questo caso si può dire che se il sistema economico fosse stato dedito all'efficienza avrebbe scelto di produrre beni di altissima qualità, concepiti per durare il più a lungo possibile, ed avrebbe fatto in modo che gli esseri umani consumassero soltanto il necessario, senza indurre alcun consumo forzato e superfluo, come quello dovuto all'obsolescenza programmata e alle ridicole mode consumistiche. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">All'atto pratico, si sarebbero dovuti vietare sia la pubblicità che l'usa e getta, e la garanzia sui prodotti si sarebbe dovuta estendere notevolmente... ma così non è stato, perché se una simile strategia fosse stata attuata, non avrebbe consentito la nascita della società dei consumi, così come la si intende oggi, con tutte le sue laute opportunità di profitto, ottenute al costo dello sfruttamento indiscriminato di esseri umani, animali e risorse ambientali. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Realizzare il minor quantitativo di beni per soddisfare le esigenze di tutti con prodotti concepiti per durare a lungo ed essere riparati, e che quindi non avrebbero richiesto di essere continuamente prodotti e ri-prodotti, avrebbe significato gettare le basi per il fallimento della maggior parte delle industrie. </span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Pertanto, pur riuscendo, almeno in teoria, a produrre il necessario per tutti, una simile strategia sarebbe risultata economicamente insostenibile. </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ben presto, infatti, la disoccupazione avrebbe dilagato, e così in molti non avrebbero avuto i soldi per comprare ciò che invece era disponibile.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il sistema economico avrebbe esibito le sue contraddizioni, ed il popolo avrebbe preteso un radicale cambio di paradigma: una cosa che l'élite che traeva ricchezza e potere dall'organizzazione sociale in essere non avrebbe affatto gradito, preferendo barattare efficienza, benessere e sostenibilità ambientale con un iper-consumo ed un iper-lavoro funzionali alle logiche del profitto e del controllo sociale. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<br />
<div style="text-align: center;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>Crescita o decrescita?</b></span></div>
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Prima di procedere oltre, è utile chiarire i principali errori concettuali posti alla base dell'ideologia della crescita proposta come panacea di ogni male.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Oggi si ritiene che l'economia debba necessariamente crescere, che la crescita sia funzionale al miglioramento delle condizioni di vita degli esseri umani e che la decrescita sia dannosa. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per valutare la crescita si utilizza il PIL, un indicatore che misura il valore di mercato aggregato di tutte le merci finite e di tutti i servizi prodotti nei confini di una nazione in un dato periodo di tempo.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Secondo i sacerdoti della crescita ogni incremento del PIL è un ottimo motivo per festeggiare, ma le cose non stanno affatto così.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La pretesa necessità di una crescita continua è auto contraddittoria. Supponiamo che esista una società composta da n persone che producono un solo bene, il Bene Supremo. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Assumiamo anche che, in un dato anno, tutti gli individui di quella società riescano a produrre e a possedere un Bene Supremo a testa, e che esso sia più che sufficiente per soddisfare i loro bisogni per 10 anni: per quale assurdo motivo l'anno successivo si dovrebbe produrre una maggior quantità di Beni Supremi? </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Logica e buon senso vorrebbero che tutte le fabbriche di quel prodotto chiudessero i battenti per 10 anni, senza che si causasse alcun problema sociale, dato che tutti disporrebbero di un Bene Supremo a testa e le necessità di ciascuno sarebbero pienamente soddisfate.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se si continuasse lo stesso a produrre Beni Supremi, aumentandone addirittura la produzione, si verificherebbe un inutile spreco di tempo, lavoro, risorse ed energia, con un conseguente incremento dell'impatto ambientale, per realizzare cose di cui, in realtà, nessuno avrebbe bisogno.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò dimostra che non è vero che l'economia debba necessariamente crescere, ma che debba farlo soltanto fin quando i reali bisogni degli esseri umani non siano soddisfatti, a patto che i livelli di consumo si mantengano entro i limiti della sostenibilità ambientale e la crescita non porti con sé degli aspetti negativi così grandi da annullare i benefici da essa apportati alla comunità.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Che la crescita sia sempre un bene è falso tanto quanto lo è affermare che la decrescita sia sempre un male.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se la crescita e la decrescita siano un male oppure un bene, ed in che misura lo siano, dipende fortemente da come il sistema sta crescendo o decrescendo.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si può far crescere l'economia migliorando le condizioni di vita o si può farlo peggiorandole, la stessa cosa vale per la decrescita.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Un conto è crescere perché si costruiscono armi da guerra, un altro è crescere perché si forniscono beni e servizi essenziali a chi non ne ha; un conto è crescere rimanendo entro i limiti della sostenibilità, un altro è voler continuare a crescere nonostante ciò comporti la completa distruzione degli ecosistemi.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Allo stesso modo, un conto è decrescere per colpa dei fallimenti legati ad una crisi economica, un altro è decrescere perché si passa scientemente da una produzione quantitativa di beni scadenti progettati per guastarsi al termine della garanzia, ad una produzione qualitativa cominciando ad utilizzare in comune beni di alta qualità concepiti per durare a lungo; un conto è decrescere facendo impoverire le persone, un altro è decrescere arricchendo l'esistenza di tutti. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ben vengano crescita e decrescita, a patto che esse si traducano in aspetti positivi per l’umanità, come un aumento di tempo liberato dalla costrizione al lavoro, un decremento dell’inquinamento ambientale o un, seppur minimo, incremento di felicità; che siano maledette quando invece crescita e decrescita non concorrono pienamente al conseguimento di un reale benessere sociale: quando ciò accade queste strategie non devono essere applicate e si devono ideare soluzioni alternative, senza giustificare l’ingiustificabile, arrivando perfino a negare la loro palese dannosità.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò che però non si può in alcun modo contestare è che, in generale, mentre la crescita porta con sé un certo incremento del consumo delle risorse e dell'impatto ambientale, ciò non avviene per la decrescita, dove al contrario, di norma, si realizzano dei tagli in termini di utilizzo di risorse ed energia a tutto vantaggio della sostenibilità.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ne consegue che una crescita economica materiale indefinita in un mondo limitato e dalle risorse finite sia fisicamente impossibile.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">E purtroppo non ci si può neanche rifugiare nella ricerca di una crescita indefinita di servizi immateriali, come qualcuno potrebbe ingenuamente pensare, perché i servizi sono destinati agli esseri umani e ciascuno di essi assorbe un certo lasso di tempo per essere “consumato”, ma il numero di individui è finito e ciascuno di essi vive non più di 24 ore al giorno. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Pertanto, prima o poi, anche un ipotetico mercato di servizi immateriali raggiungerebbe un punto di saturazione e quindi il sistema non potrebbe continuare a crescere in modo indefinito.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si comprende, quindi, come un'economia basata sulla crescita abbia già creato i presupposti per il suo fallimento.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In realtà, resterebbe in essere una terza via: quella di far aumentare il PIL incrementando il valore delle cose, senza produrne necessariamente in maggior quantità. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma così facendo la “crescita” si ridurrebbe ad una sorta di artificio matematico, dando luogo, di fatto, ad un'economia stazionaria, o ad una situazione di decrescita materiale: in tutta onestà non si capirebbe né il senso né l'utilità di mantenere in piedi un sistema economico che dovrebbe fingere numericamente di crescere quando poi in realtà non incrementerebbe la quantità delle cose e dei servizi prodotti, sempre ammesso che un simile artificio sia effettivamente realizzabile entro le odierne logiche.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò che dev'essere criticato è una crescita illimitata di beni e servizi intesa in senso quantitativo: cosa che abbiamo testé dimostrato non essere fisicamente possibile.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma il punto fondamentale è un altro: l'umanità per esser felice ha davvero bisogno di un sistema economico che assicuri un continuo crescendo di beni e servizi? </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La domanda è retorica e la risposta è chiaramente negativa.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La credenza che la felicità aumenti in modo lineare con l'incremento di beni e servizi è stata ormai confutata da ogni punto di vista.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Non c'è bisogno di chissà quale studio scientifico per rendersi conto che i membri più “ricchi” delle cosiddette società “avanzate” sono tutt'altro che felici: basta guardarsi intorno.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Questa innegabile verità si riflette nel celebre Paradosso di Easterlin, dove viene messo in evidenza come al verificarsi di successivi incrementi di reddito, e quindi del benessere economico sperimentato, la felicità umana aumenti fino a un certo punto, per poi cominciare a decrescere, disegnando una parabola con la concavità rivolta verso il basso, e non una retta crescente.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò significa che, oltre una certa soglia, un maggior quantitativo di ricchezza non solo non implica un incremento della felicità, ma addirittura ne causa una sua diminuzione!</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La felicità è il frutto di una molteplicità di aspetti: il volerla ridurre al consumo di beni e servizi è un errore grossolano. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Del resto, come può dirsi felice un essere umano che per aver accesso ad un gran quantitativo di beni e servizi, molti dei quali sono addirittura superflui, deve vivere in un mondo abbruttito, devastato ed inquinato? </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Come può dirsi felice, se per acquistare quei beni deve sacrificare la maggior parte della sua esistenza per il lavoro e non ha tempo per vivere in modo libero? </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Come può dirsi felice, se nella società in cui vive non v'è più alcuna traccia di relazioni umane vere, autentiche e disinteressate, perché tutto è subordinato alla sfera economica? </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Come può dirsi felice, se a causa dell'inquinamento, del cibo malsano, dello stress e della propria miseria esistenziale, egli è profondamente malato, sia nel corpo che nello spirito?</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Come mai i membri delle “poverissime” tribù di cacciatori-raccoglitori sono da sempre annoverati tra i popoli più sereni che siano mai vissuti sulla Terra? </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Di certo essi non dispongono di beni e servizi in quantità comparabili a quelle dei membri delle cosiddette civiltà “avanzate”, eppure sono felici.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò dimostra che, non solo la felicità non viene determinata esclusivamente dal livello di ricchezza, intesa in senso economico, ma che l'accesso ai beni ed ai servizi, non appena superata una certa soglia di base, diviene del tutto irrilevante, se vi sono altre caratteristiche nella società, come ad esempio un ambiente sano, un'effettiva condizione di libertà e interazioni sociali autentiche. Se così non fosse, i cacciatori-raccoglitori non potrebbero essere felici.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se ne deduce che le condizioni che assicurano la felicità debbano ricercarsi al di là della sfera economica, e che laddove quest'ultima sia divenuta ipertrofica l'economia possa essere ridotta senza compromettere la felicità.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Quindi, non solo una crescita economica continua è fisicamente impossibile, ma non è neanche auspicabile per assicurare il più elevato livello di felicità a tutti i membri della società!</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">A complicare ulteriormente le cose vi è poi l'ormai più che consolidata pratica di valutare la crescita economica in termini di PIL.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma il voler ridurre la complessità della realtà sociale ad un singolo valore numerico, pretendendo che esso restituisca delle indicazioni non distorte ed affidabili per effettuare valutazioni e previsioni sulla bontà dell'azione economica, è quanto di più ridicolo si possa pensare.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il PIL, infatti, conteggia ogni sorta di crescita come se questa fosse sempre un qualcosa di positivo, ignorando completamente gli aspetti negativi, anche quando essi sono chiaramente presenti ed il loro impatto è tutt'altro che trascurabile. Inoltre, esistono tutta una serie di attività “trasparenti” dal punto di vista del calcolo del PIL, che però sono di fondamentale importanza per l'umanità.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Tutto ciò è ormai ben noto e non mi dilungherò oltre a rimarcare l'ovvio, dirò soltanto che un simile sistema di valutazione dovrebbe essere completamente abbandonato.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Non dovrebbe importare niente a nessuno se il PIL aumenta o diminuisce; dovrebbe importare se gli esseri viventi sono felici o infelici, se l'ambiente viene curato o distrutto, se gli animali vengono torturati o hanno modo di vivere in libertà... e così via.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ogni discussione relativa alla crescita economica, in realtà, è mal posta fin dai suoi presupposti.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il punto fondamentale da comprendere è l'assoluta necessità di effettuare delle valutazioni di tipo qualitativo, sia in relazione alla crescita che alla decrescita del sistema economico; si devono subordinare crescita e decrescita allo specifico raggiungimento di determinati fini che devono essere intrinsecamente compatibili con il benessere di tutti gli esseri viventi. Se ciò non avviene si producono dei disastri, sia nel primo che nel secondo caso.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Invece di pensare: <i>«che cosa bisogna fare per far crescere l'economia?»</i>, molto più saggiamente, ci si dovrebbe chiedere: <i>«che cosa bisogna fare affinché gli esseri viventi siano felici? Di che cosa abbiamo bisogno per raggiungere un simile obiettivo?». </i></span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Non di certo di un’economia che debba crescere in modo forzoso, bensì di un sistema che cresca e decresca all’occorrenza, senza creare né danni ambientali, né problemi sociali.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Crescita e decrescita non devono trasformarsi, a loro volta, in fini da perseguire, ma devono servire come mezzi da utilizzare con intelligenza per la realizzazione di un sistema economico stazionario che si mantenga in uno stato di equilibrio dinamico sostenibile e, nel far questo, soddisfi i veri bisogni di tutti gli esseri viventi.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Soltanto realizzando uno stato stazionario, caratterizzato da un complessivo impatto ambientale mantenuto entro i limiti della sostenibilità, è possibile garantire delle reali condizioni di benessere all'umanità, massimizzando la felicità degli individui.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ora, però, non si deve commettere l'errore di pensare che un'economia stazionaria sia condannata a produrre e fornire sempre e solo la medesima tipologia di beni e servizi nelle stesse identiche quantità.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In un sistema stazionario si ha soltanto un limite inviolabile, il quale è intimamente legato al complessivo impatto ambientale da non superare, ad esempio, in un anno solare; che cosa si decide di fare entro questo limite, resta a completa discrezione degli esseri umani.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ad esempio, un anno si può scegliere di produrre un certo bene, fin quando tutti non ne hanno accesso. Ciò rende inutile la prosecuzione della sua produzione l'anno successivo, perché magari quel bene è durevole. Ecco quindi che si creano “spazi” per produrre e fornire altri beni.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Anche un'economia stazionaria, se ben concepita, può crescere e decrescere a seconda delle esigenze, senza peggiorare le condizioni di vita dell'umanità. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Quand'è che un simile sistema può crescere? Quando vi sono margini di manovra perché si è ancora al disotto dei limiti ambientali che assicurano la sostenibilità e l'umanità ha un'effettiva esigenza di incrementare il paniere di beni e servizi per soddisfare le sue reali necessità. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Quand'è invece che un simile sistema può e deve decrescere? Quando si sono superati i limiti che sanciscono la sostenibilità ambientale, ovvero, più in generale, ogni qual volta sia possibile diminuire il consumo di risorse, energia, lavoro umano, senza ridurre l'accesso ai beni ed ai servizi erogati ai membri della società.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In quest'ultimo caso è evidente che la decrescita incrementerebbe l'efficienza del sistema, creando nuovi “spazi” per poter attuare una nuova fase di crescita economica.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Simili accortezze consentirebbero di gestire al meglio l'equilibrio dinamico necessario per assicurare il miglior funzionamento di un'economia stazionaria.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il buon funzionamento di un'economia in equilibrio dinamico richiede il controllo di un'ulteriore variabile fondamentale: quella demografica.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">È del tutto evidente che, in un mondo finito, sia fisicamente impossibile soddisfare i bisogni di una popolazione in continua crescita numerica. In tal caso, infatti, pur adottando il sistema economico più efficiente al mondo, prima o poi, si verificherebbe un collasso. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per questo motivo è assolutamente necessario che la popolazione si stabilizzi su di un certo numero d'individui, applicando una ragionevole politica per il controllo demografico, esattamente all'opposto di quanto accade oggi, dove la popolazione è libera di continuare a procreare e crescere a dismisura, nonostante non si riesca ad assicurare un livello di esistenza decoroso a tutti.</span><br />
<br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">E pensare, che per fare in modo che la popolazione mondiale non aumentasse, basterebbe che ogni donna scegliesse volontariamente di mettere al mondo non più di due figli.</span></span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Come ritengo di aver ampiamente dimostrato con le mie analisi, incrementando l'efficienza al massimo grado e condividendo la ricchezza prodotta, è ancora possibile assicurare l'accesso ad un paniere di beni e servizi essenziali di alta qualità a tutti gli esseri umani presenti sulla Terra, scongiurando l'avvento di un collasso ecologico forse per qualche altro secolo, ma, sulla base dell'attuale livello scientifico-tecnologico, non è affatto chiaro se un simile obiettivo possa essere raggiunto in un mondo composto da 10 miliardi (o più) di esseri umani, a meno di ridurre fortemente il paniere di beni e servizi da offrire all'umanità.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Negare l'esistenza di simili problematiche significa essere completamente ciechi all'evidenza, lasciando che si accrescano tutte le criticità già oggi presenti in ambito sociale: non ho idea di quali atrocità potrebbero accadere in una realtà sociale organizzata come quella attuale ma con una popolazione composta da 10 miliardi d'individui, dato che già oggi, alcune risorse sono in esaurimento ed i livelli d'inquinamento si attestano oltre ogni limite della decenza, mentre la maggioranza degli esseri umani vive in condizioni di povertà.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Una seria politica demografica potrebbe scongiurare il collasso ambientale, evitando che in futuro miliardi di persone muoiano letteralmente di fame, oppure che l'intensificarsi delle tensioni sociali dovute alla scarsità dia origine ad un nuovo conflitto mondiale.</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<div style="text-align: center;">
<div style="text-align: justify;">
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b style="background-color: white;">Fini e valori</b></span></div>
</div>
</div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Affrontiamo ora un altro punto di criticità dell'odierna economia: essa persegue dei fini sistemici “errati”, come una crescita infinita, e, al tempo stesso, induce i membri della società a perseguire dei fini individuali altrettanto “errati”, come la ricerca di un egoistico profitto personale. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Mi affretto subito a precisare che, a mio avviso, un fine può dirsi "errato" quando ciò che consegue dal suo perseguimento entra in contrasto con il più alto e nobile dei fini: il raggiungimento del benessere collettivo.</span></span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Chiaramente, le distorsioni legate ai fini dell'economia si ripercuotono anche nei fini individuali, perché quest'ultimi sono intimamente legati agli obiettivi assunti come validi dal sistema che regola le dinamiche economiche della società.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In verità, sussiste anche un viceversa, dato che la risultante dovuta al perseguimento di fini individuali errati non può far altro che dar luogo a conseguenze aggregate ancor più distorte, che si rispecchiano in obiettivi sistemici altrettanto errati.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Vi è quindi una relazione di interdipendenza tra fini individuali e fini sistemici, in quanto gli uni determinano reciprocamente gli altri. La “direzione” dell'economia scaturisce dalla risultante delle “direzioni” intraprese dai singoli ma, al tempo stesso, la “direzione” verso la quale i singoli individui decidono di dirigersi è fortemente determinata dalla “direzione” dell'economia. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Quando i fini sono “errati”, da un lato, si favoriscono tutta una serie di dinamiche inutili e dannose per il miglioramento delle condizioni di vita degli esseri viventi (quelle compatibili con i fini “errati”), e dall'altro, si ostacolano tutta un'altra serie di azioni utili e benefiche per l'umanità (quelle in contrasto con i fini “errati”). </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Non sono solo i fini ad essere “errati”, infatti, l'odierno sistema socio-economico favorisce anche la diffusione di valori distorti, che però risultano funzionali al raggiungimento dei fini assunti come validi dal sistema, anche quando tali valori si rivelano disfunzionali per la realizzazione di un reale benessere sociale. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò accade, ad esempio, con l'egoismo e la competizione, elevati al massimo grado in questi tempi, nonostante sia evidente che l'umanità abbia bisogno di promuovere l'altruismo e la cooperazione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ora, se si accetta che la “direzione” del sistema economico sia “errata”, che le azioni dei singoli individui siano a loro volta distorte dal tentativo di realizzazione di fini “errati” e che i valori predominanti nella società siano anch'essi “errati”, poi non ci si può lamentare del fatto che le condizioni sociali siano pessime. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Scusate: cos'altro ci si dovrebbe aspettare da un sistema sociale che non insegue il benessere collettivo cooperando in modo altruistico per l'ottenimento di questo specifico fine? </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Che il benessere sociale scaturisca, come per incanto, dalla risultante delle azioni scoordinate e dissonanti messe in atto da un insieme d'individui che agiscono in competizione e lottano l'uno contro l'altro, mossi da sentimenti egoistici volti all'arricchimento personale?</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Soltanto un minus habens potrebbe teorizzare una simile tesi, eppure non sono mancati esempi di illustrissimi pensatori che hanno asserito esattamente ciò, anche tra i più celebri economisti vissuti nel passato, le cui teorie vengono tutt'ora osannate e propagandate da tutta una nutrita schiera di servi del Potere.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ha dell'incredibile, ma è proprio così che stanno le cose: c'è ancora chi è così privo d'intelligenza, o così in mala fede (tertium non datur), da sostenere che dalla somma degli egoismi possa generarsi il benessere sociale, nonostante tutte le evidenze empiriche, nonché la logica ed il buon senso, suggeriscano il contrario.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Oggi gli esseri umani vivono in un mondo dove ciascuno pensa per sé e compete con gli altri, sfruttando la natura, gli animali ed i propri simili per ottenere un egoistico vantaggio personale. Così facendo, l'umanità è riuscita a provocare dolore, malattia, morte e distruzione a non finire, ponendo le basi per un collasso della civiltà. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Io invece vorrei che gli esseri umani vivessero in un mondo dove ciascuno pensa agli altri e coopera con i propri simili, partecipando ad un progetto comune, mettendo a disposizione se stesso e le proprie abilità in modo disinteressato, per fare sì che tutti gli esseri viventi possano condurre un’esistenza pacifica, serena e felice in una società armoniosa e sostenibile che si prenda cura delle reali necessità di ciascuno: non c’è altra strada da seguire per raggiungere il benessere collettivo. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma una simile visione è completamente incompatibile con le attuali logiche economiche. Oggi, infatti, si ritiene che una società competitiva generi un benessere sociale superiore rispetto ad una società cooperativa.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La falsità della precedente affermazione può facilmente essere messa in evidenza non soltanto da un punto di vista biologico e psicologico, aspetti di fondamentale importanza, dei quali però non ci occuperemo perché esulano dalle finalità di questo scritto, ma anche in campo economico. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<br />
<div style="text-align: center;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>Competizione o cooperazione?</b></span></div>
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La retorica dei fautori della competizione è basata sulla credenza che quando gli individui competono raggiungono traguardi superiori rispetto a quando cooperano: una tesi a dir poco ridicola, confutata in ogni ambito del sociale, dallo sport, dove i miglior record di corsa su pista non vengono realizzati nelle gare individuali ma nelle staffette, alla scienza, dove la cooperazione dei gruppi di ricerca ha consentito un'accelerazione delle scoperte entusiasmante ogni qual volta è stata attuata.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La questione in campo economico può essere posta in questi termini: sotto quale condizione può essere realizzato e fornito il miglior prodotto/servizio, con il minor costo e la massima efficienza? In una società dove ci sono n aziende in competizione, o in una società dove ci sono n aziende che cooperano?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ovviamente, gli odierni economisti risponderanno nel primo caso, ma non è affatto così che stanno le cose.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Infatti, se le aziende sono in competizione, il vantaggio dell'una corrisponde allo svantaggio delle altre. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Pertanto, tutto ciò che consente di ottenere un risultato “superiore” verrà secretato per essere impiegato come arma vincente per far breccia sui mercati e spiazzare i rivali. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciascuna azienda avrà un proprio punto di forza, ma tenterà, in ogni modo, di far sì che le altre non possano sfruttarlo. Il risultato di questa gelosa competizione saranno n prodotti con certe caratteristiche peculiari. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se le medesime aziende non fossero state costrette a competere per “sopravvivere”, avrebbero potuto comunque effettuare delle ricerche per tentare di realizzare il miglior prodotto, e avrebbero potuto farlo anche agendo in modo indipendente, ma poi avrebbero potuto confrontare le rispettive scoperte, mettendo insieme le forze, ottenendo così un prodotto scaturito dalla summa della tecnica sviluppata: non vi è alcun dubbio che il risultato sarebbe stato senz'altro superiore rispetto alla situazione con le aziende in competizione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Questo esempio ci aiuta a comprendere che, in generale, quando vi è competizione, si tende a nascondere le informazioni, per poterle sfruttare a proprio esclusivo vantaggio, a danno della collettività. </span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma è del tutto evidente che l'umanità per progredire non abbia affatto bisogno di celare scoperte, tecnologie ed invenzioni, ma di condividere il più possibile la conoscenza. Ciò, però, può esser fatto in massima misura soltanto in un sistema cooperativo, dove il vantaggio informativo si traduce in un vantaggio collettivo. </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Non solo n aziende messe in competizione realizzerebbero prodotti di qualità inferiore rispetto alla situazione in cui fosse possibile la cooperazione, ma nel farlo esse introdurrebbero degli inutili sprechi di tempo, lavoro, risorse ed energia, se non altro, a causa delle ridondanze.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Infatti, per sviluppare, produrre e fornire il medesimo servizio, tutte le aziende dovrebbero avviare n percorsi paralleli per raggiungere i medesimi fini, ed è del tutto evidente che se esse si coordinassero potrebbero raggiungere la meta con una maggiore efficienza.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ad esempio, se un'azienda avesse già raggiunto conoscenze ritenute sufficienti per gli standard che ci si era prefissati, sarebbe inutile compiere altri studi a tal riguardo, e magari ci si potrebbe dedicare ad altro; un'azienda potrebbe già disporre di attrezzatura/infrastrutture a sufficienza per assicurare l'intera produzione/fornitura dei beni/servizi, e quindi le altre aziende potrebbero evitare di acquistare macchinari e/o di realizzare infrastrutture che poi rischierebbero di risultare ridondanti e/o di essere sottoutilizzate... e così via. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Com’è facile intuire, tutto ciò si ripercuoterebbe negativamente sul costo dei beni e dei servizi, il quale, in una situazione competitiva, risulterebbe superiore rispetto ad uno scenario cooperativo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si possono citare numerosi casi concreti in cui si verifica quanto fin qui descritto, ma uno su tutti sarà più che sufficiente.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In Italia esistono 4 gestori proprietari di antenne necessarie per ottenere un'elevata copertura territoriale, così da riuscire ad offrire un servizio di telefonia mobile soddisfacente (Tim, Vodafone, Wind e Iliad).</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Questo significa che in Italia, invece di costruire una sola rete scientificamente studiata per coprire tutto il territorio con il minor numero di antenne ed emissioni elettromagnetiche, la tanto sbandierata competizione ha portato alla costruzione di ben 4 reti gestite in modo indipendente da ciascun operatore che ne è anche il rispettivo proprietario, condannando la popolazione a subire un inquinamento elettromagnetico decisamente superiore rispetto a quello che sarebbe stato strettamente necessario per offrire la miglior copertura nazionale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Così facendo, a causa della ridondanza delle antenne, un comune raggiunto da tutti e quattro gli operatori, invece di essere irradiato da un solo campo elettromagnetico, deve subirsene ben 4. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Inutile dire che questa eclatante inefficienza si ripercuota sul prezzo finale del servizio, aumentandolo, oltre ad esser chiaramente responsabile di un aggravio di lavoro inutile, spreco di risorse/energia ed inquinamento ambientale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò prova che, rispetto ad una situazione cooperativa, come minimo, un sistema competitivo: 1) ostacola il progresso dell'umanità, celando informazioni che invece sarebbe bene condividere; 2) produce beni ed offre servizi di qualità inferiore ad un costo superiore, raggiungendo un'efficienza più bassa, sprecando inutilmente dosi addizionali di tempo, lavoro, risorse ed energia, inquinando maggiormente l'ambiente a danno di tutti.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Tutto ciò si sarebbe potuto evitare se le aziende avessero cooperato, o se, ancor meglio, fosse esistita un'unica azienda pubblica, che avesse raccolto le migliori energie, al sol fine di offrire il miglior servizio alla popolazione al prezzo più basso possibile: un obiettivo totalmente incompatibile con i fini dell'odierno sistema economico.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></span>
<br />
<div style="text-align: center;">
<div style="text-align: justify;">
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b style="background-color: white;">Questioni di profitto</b></span></div>
</div>
</div>
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Una parte di quell'incompatibilità, a cui si accennava in conclusione del precedente paragrafo, è intimamente legata alla scelta, del tutto arbitraria, di porre la realizzazione del profitto a fondamento dell'azione economica, elevando lo scopo del guadagnar denaro al rango di motivatore sociale universale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Di conseguenza, quando s'intende avviare un'attività economica, ci si deve premurare di far sì che da essa scaturisca un profitto, perché se così non fosse, quell'attività non sarebbe economicamente sostenibile e, a lungo andare, sarebbe condannata al fallimento: ciò vincola l'azione sociale a quella che io chiamo <i>metafisica del denaro.</i> </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Così facendo, invece di fare ciò che è giusto, utile, benefico, necessario e fisicamente possibile, gli esseri umani si riducono ad attuare ciò che è economicamente sostenibile, nel senso suggerito dalla metafisica del denaro, nonostante quest'ultimo insieme di azioni sia più ristretto rispetto al reale spettro dell'azione umana dettata dal fisicamente possibile. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Inoltre, siccome quando si agisce non si guarda esclusivamente al benessere collettivo, ma al profitto, e le due cose disgraziatamente non coincidono, non vi è alcuna garanzia che ciò che è reputato economicamente auspicabile lo sia automaticamente anche da un punto di vista sociale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Pertanto, non si può escludere che ciò che consente di generare un profitto non produca un danno alla società, mentre invece l'umanità avrebbe bisogno di attuare soltanto ciò che arrechi beneficio ad un certo insieme di esseri viventi, senza diminuire il benessere degli altri.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In generale, l'introduzione di una simile sovrastruttura metafisica è sconveniente per tutta una serie di motivazioni che non è affatto difficile intuire. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per quale motivo si dovrebbe limitare lo spettro delle possibilità dell'azione umana? Ad esempio, nel caso in cui certe azioni nuocciano agli esseri viventi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ebbene, si dà il caso che le logiche del profitto, non solo non siano utili a limitare le azioni nocive, ma favoriscano addirittura le attività dannose!</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Inoltre, l'imperativo del dover guadagnar un quantitativo di denaro non inferiore a quello che si è investito, taglia fuori in modo pressoché automatico tutta una serie di attività utili e benefiche che però, incidentalmente, non consentono di generare un profitto.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ed infine, tenuto conto dell’attuale livello di coscienza dell’essere umano medio, siccome non c’è nulla che assicuri che ciò che genera un profitto sia sempre utile e benefico per gli esseri viventi, è assai probabile che le pratiche inutili e dannose, che però generano un ritorno economico sufficientemente elevato, attraggano qualche attore sociale che, allettato dal guadagno reso possibile da esse, sia ben disposto ad attuarle.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Questo significa che la logica del profitto incentiva anche la criminalità; infatti, quanto appena sostenuto, sussiste per le più comuni attività illecite, come lo spaccio di droga, lo “smaltimento” illegale dei rifiuti... e così via.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Infine, come caso particolare, si può citare la situazione in cui, a parità di obiettivi, si tenderà a preferire la strategia in grado di generare un maggior profitto. Ma anche questa volta non c'è nulla che ci assicuri che la soluzione che massimizza il ritorno economico sia anche quella maggiormente auspicabile per l'umanità.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ad esempio, se si vive in un mondo dove vige la logica del profitto, non c'è da stupirsi che le infrastrutture pubbliche crollino, perché è del tutto naturale che chi si aggiudica la gara di appalto per realizzare un'opera, vincendola a ribasso, tenti in ogni modo di risparmiare su mano d'opera e materiali, portando a termine un lavoro di bassa qualità, sfruttando al massimo i lavoratori. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Volendo riassumere queste dinamiche con linguaggio filosofico si possono introdurre le seguenti terminologie:</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">1) <i>forma limitante del profitto;</i> si verifica quando un'azione non viene attuata perché non è in grado di produrre un ritorno economico sufficientemente elevato, e non a causa di un'effettiva impossibilità.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">2) <i>forma motivante del profitto;</i> si verifica quando un'azione viene attuata in forza della sua capacità di assicurare un ritorno economico ritenuto sufficientemente elevato da giustificare la sua implementazione, a prescindere dal fatto che si stia commettendo un'azione utile, inutile, benefica, dannosa, lecita, illecita... e così via. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">3) <i>forma inerziale del profitto;</i> si verifica quando un insieme di attori sociali che hanno già avviato una certa attività in grado di generare un profitto tentano, in ogni modo, di far sì che la loro fonte di guadagno possa perpetrarsi nel tempo mantenendosi inalterata.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Tutte e tre le “forme” del profitto sono dannose per la società in quanto: la forma limitante impedisce di attuare ciò che sarebbe giusto, utile, necessario e fisicamente possibile, ogni qual volta ciò non consente di generare un profitto; la forma motivante incentiva sprechi, inefficienze ed ogni sorta di attività dannose e/o criminali, a patto che tali strategie consentano di ottenere un guadagno sufficientemente elevato; la forma inerziale introduce nella società un'inerzia al cambiamento, anche quando il cambiamento sarebbe urgente ed indispensabile per migliorare le condizioni di vita degli esseri umani.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">All'atto pratico, le precedenti considerazioni teoriche si traducono nei seguenti fatti esemplificativi, assolutamente non esaustivi dell'intera casistica, che sono onnipresenti nell'odierna società: purificare le emissioni industriali inquinanti è possibile ma troppo costoso? Pazienza, si continuerà ad inquinare l'ambiente. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Sfruttare gli esseri umani come degli schiavi è utile per essere competitivi sul mercato? E allora si troverà il modo per sfruttare i lavoratori al pari degli schiavi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Curare i sintomi è molto più redditizio rispetto all'eliminare le cause delle malattie? Ottimo, vorrà dire che si eviterà accuratamente d'intervenire sulle cause, in modo che le persone continuino ad ammalarsi e ad aver bisogno di essere “curate”. </span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Esiste un rimedio naturale a basso costo e senza effetti collaterali altamente efficace? Guai a farlo sapere agli ammalati, molto meglio continuare a vendere farmaci brevettati a carissimo prezzo, anche se questi non sono efficaci. </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Sono già disponibili fonti energetiche alternative rinnovabili più pulite rispetto a quelle attualmente in uso? Sia anatema! Non se ne parla di effettuare una transizione: l'umanità deve continuare ad usare il petrolio, fino all'ultima goccia.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Uno scienziato ha scoperto il modo per auto-produrre e trasmettere energia a costo zero, senza alcun impatto ambientale? </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Sarà bene occultare tali studi screditando e/o uccidendo quel personaggio, </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">se necessario,</span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> attivandosi per impedire che si tenti di effettuare ricerche in tal senso, in modo tale che si possa continuare indisturbati a impiegare le fonti energetiche disponibili che hanno il grande “pregio” di rendere le persone dipendenti dalla grande distribuzione e di farle ammalare, in modo tale da generare lauti profitti. E tutto ciò, anche a costo di distruggere ed avvelenare l'intero pianeta... si potrebbe andare avanti per ore, ma ci fermiamo qui.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In relazione all’efficienza, si può comprendere come un sistema basato sul profitto sarà sempre ben disposto a ricercarla soltanto a patto che essa consenta di ottenere un maggior guadagno, e che, in modo duale, sarà altrettanto propenso a tollerare e/o ad introdurre appositamente inefficienza ogni qual volta ciò consenta di incrementare i ricavi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Così facendo situazioni del tutto paradossali non tardano a verificarsi nella società, causando problematiche di entità per nulla trascurabili.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In generale, produrre (e consumare) in modo localizzato è più efficiente e meno inquinante rispetto ad un sistema produttivo globalizzato dove i vari Paesi esportano ciò che producono ed importano ciò che consumano, anche nei casi in cui non ce ne sarebbe affatto bisogno, se non altro, perché nel primo caso si evita di spostare un enorme quantitativo di materia da una parte all'altra della Terra.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò nonostante, nell'odierna economia si preferisce una produzione globalizzata, perché grazie ad essa i capitalisti riescono ad ottenere un più ampio saggio di profitto: non vi è altra giustificazione, se non che questa strategia sia considerata efficiente da un punto di vista economico, nonostante non lo sia affatto da un punto di vista fisico.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Non finirò mai di sottolineare l'imbecillità dell'attuale sistema economico all'interno del quale un kg di pomodori prodotti a km zero ha un prezzo decisamente superiore rispetto ad un medesimo kg di pomodori proveniente dall'altra parte del mondo (più avanti spiegheremo il perché ciò avvenga). </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Questo significa che oggi è reputato più “conveniente” costruire ed utilizzare delle navi per trasportare in Italia pomodori coltivati in Cina, piuttosto che coltivare direttamente pomodori in Italia, senza alcuna necessità né di produrre né di utilizzare navi!</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Un'eclatante inefficienza s'introduce anche quando i cittadini dello Stato A consumano il bene P prodotto nello Stato B e, al tempo stesso, i cittadini dello Stato B consumano il medesimo bene P prodotto nello Stato A, nonostante sia A sia B potrebbero soddisfare i bisogni dei propri cittadini utilizzando ciascuno i rispettivi prodotti.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Anche in questo caso, è del tutto evidente che se ciascuno consumasse ciò che è in grado di produrre nel suo territorio ed importasse beni, non per un vezzo (come quando l'italiano vuole consumare vino francese, ed il francese vuole consumare vino italiano, per distruggere le cellule del proprio cervello utilizzando alcol fermentato a migliaia di km da casa sua) ma soltanto per necessità (come quando in un paese manca effettivamente un certo bene di consumo ed esso è indispensabile per i cittadini), si avrebbe un notevole risparmio in termini di tempo, energia, risorse, costi e lavoro, riducendo l'impatto ambientale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">E invece non è così che vanno le cose, tanto che si concretizzano delle dinamiche che hanno addirittura dell'inverosimile, come quando uno Stato A produce così tanto da riuscire a soddisfare tutto il proprio fabbisogno nazionale, avendo a disposizione grandi quantitativi di eccedenze da esportare, e ciò nonostante importa lo stesso grandi quantitativi del medesimo prodotto!</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò dimostra che importazioni ed esportazioni non vengono di certo effettuate al fine di massimizzare l'efficienza del sistema. Infatti, il motore che muove i produttori non è la minimizzazione degli spostamenti delle loro merci, ma la possibilità di ottenere un guadagno sfruttando i consumatori presenti in tutto il mondo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per quanto un simile modo di agire sia oggettivamente folle, non c'è da stupirsi che tutto ciò accada, perché il fine che viene ricercato non è la complessiva efficienza del sistema, ma l'arricchimento personale all'interno di un sistema competitivo concorrenziale. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Pertanto, è oltremodo evidente che, fin quando si porrà la logica del profitto a fondamento dell'economia, l'efficienza rimarrà un obiettivo di secondaria importanza e l'inefficienza sarà puntualmente introdotta e/o tollerata ogni qual volta la sua implementazione consenta di accrescere la ricchezza di qualche attore sociale sufficientemente potente da determinare le dinamiche della società.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Alcuni potrebbero obiettare che sia la contrapposizione d'interessi a far sì che l'odierno sistema economico attui pratiche virtuose in relazione all'efficienza. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ad esempio, lo spreco di energia elettrica è, al tempo stesso, un “bene” per i produttori, che possono vendere di più, e per i lavoratori di quelle aziende, che possono riceve un salario grazie agli sprechi di energia, ma è un “male” sia per i consumatori, che devono spendere di più, che per l'umanità, perché s'introduce un aggravio di tempo, lavoro, energia e risorse utilizzate, inquinando in maggior misura il mondo intero, in modo del tutto superfluo. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma se questo contrasto fosse determinante, come si spiegherebbe l'elevato livello d'inefficienza che caratterizza l'odierna società?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Evidentemente il caso dell'energia elettrica non è affatto rappresentativo: per comprendere la reale dinamica si deve guardare al come ed al perché le persone consumano.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In generale, i cosiddetti “consumatori”, quando spendono il loro denaro, non effettuano valutazioni in merito all'efficienza del sistema: essi ragionano sulla base di tutt'altra scala di valori, dando priorità ad aspetti che non è affatto detto che siano compatibili con la complessiva efficienza.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il consumatore informato, consapevole, responsabile e socialmente impegnato, disposto a rinunciare al possesso di determinati beni e a spendere di più, sacrificando le proprie comodità e le proprie finanze, per il bene dell'umanità, è poco più di una rara figura mitologica.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In realtà, il consumatore medio è disinformato, inconsapevole, irresponsabile e socialmente dannoso, e non è affatto disposto a rinunciare al possesso di determinati beni e a spendere di più, sacrificando per giunta le proprie comodità e le proprie finanze, per il bene dell'umanità!</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Senza contare che oggigiorno la maggior parte delle persone, per sopravvivere, non può far altro che cercare di spendere il meno possibile. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Questo significa che, volenti o nolenti, la maggior parte dei consumatori cercherà di risparmiare sui prodotti. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">E se i prodotti offerti a buon mercato sono proprio quelli che introducono una maggiore inefficienza nel sistema, ecco che gli interessi delle aziende e le priorità dei consumatori tornano ad essere consonanti, pur essendo dissonati in relazione alle vere esigenze dell'umanità.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se il sistema economico commercializza prodotti concepiti per guastarsi allo scadere della garanzia, in assenza di alternative, i consumatori non potranno far altro che scegliere tra privarsi di quei beni o acquistarli lo stesso. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In questo caso il dilemma si riduce al “sacrificare” la propria esistenza o al partecipare alla complessiva inefficienza del sistema: inutile dire quale sia l'esito maggioritario.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In generale, anche quando evitare gli sprechi e le inefficienze sarebbe nell'interesse dei consumatori, non è affatto detto che essi possano permettersi di farlo. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ad esempio, per ridurre i consumi energetici è assai utile vivere in un'abitazione ben coibentata. Ma i proprietari delle vecchie abitazioni, che non hanno soldi per ristrutturarle, saranno costretti a continuare a sprecare energia.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Tutto ciò aiuta a comprendere perché il cosiddetto contrasto d'interessi non sia affatto sufficiente per indurre il sistema ad attuare pratiche virtuose che, all'atto pratico, attualmente sono chiaramente inefficaci per indirizzare correttamente l'economia. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">D'altro canto, se il sistema economico fosse concepito per essere efficiente, tali problematiche non si porrebbero affatto, perché i consumatori non potrebbero far altro che attuare scelte di consumo associate alla massima efficienza possibile, in relazione al soddisfacimento di un certo insieme di bisogni reputati essenziali.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Siamo tutti d'accordo sul fatto che, in definitiva, la realtà sociale dipende dalle scelte individuali, e che quindi, se tali scelte fossero sempre attuate in modo etico e responsabile, non vi sarebbe alcun problema nella società. </span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma è altrettanto vero che un simile livello di coscienza non è affatto presente nell'umanità. Che cosa s'intende fare nel mentre che esso si sviluppi? </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Lasciare che l'umanità si autodistrugga nell'attesa che il livello di coscienza aumenti e gli esseri umani comincino ad effettuare le scelte corrette in modo autonomo? </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Tutti sanno che comprare frutta e ortaggi fuori stagione è errato per tutta una serie di motivazioni. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma che senso ha continuare a far sì che il sistema economico metta a disposizione dei consumatori frutta e verdura fuori stagione, per poi lamentarsi che la colpa sia dei consumatori irresponsabili, quando si potrebbe molto più semplicemente creare un sistema socio-economico dove i consumatori trovino sugli scaffali soltanto frutta e verdura di stagione? </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se commercializzare frutta e verdura fuori stagione è dannoso, perché si continua a farlo? </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La risposta “perché c'è qualcuno che domanda quei beni” è del tutto ridicola: se una cosa è sbagliata non va fatta, a prescindere dal fatto che ci sia qualcuno che chiede quella cosa. </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il fatto che un sistema socio-economico assecondi una domanda contraria all'etica ed alla sostenibilità, non è di certo una nota di merito da ascrivere all'odierna economia. Tutt'altro: è l'ennesima dimostrazione della sua dannosità.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Analoghe argomentazioni, purtroppo, sussistono anche per le questioni ecologiche: ci sarà o no un motivo se l'umanità, con le sue attività economiche ed i suoi modi di consumo, ha causato la sesta estinzione di massa, gettando le basi per un collasso della società? </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il motivo è presto detto: l'odierna economia non è concepita per essere compatibile con l'ambiente in cui opera, né tra i suoi obiettivi include la minimizzazione dell'impatto ambientale o il raggiungimento di uno stato stazionario “sostenibile”. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Essa persegue una crescita illimitata in un mondo limitato, sia nell'estensione che nella disponibilità di materia, e lo fa depredando, distruggendo ed inquinando l'ambiente in modo scellerato, perché questo è ciò di cui ha bisogno un'economia consumistica per mantenersi in essere. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Non serve molto a comprendere che una società ecologica non può essere una società consumistica (e vice versa).</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Di norma, il rispetto dell'ambiente non è preso in considerazione come primo fine, in quanto risulta incompatibile con le logiche economiche attuali, entrando in contrasto con i suoi veri obiettivi, se non nel caso minoritario, e del tutto eccezionale, in cui una qualche attività ecologica sia incidentalmente in grado di generare un certo profitto o, per qualche altra ragione, si riveli funzionale al mantenimento in essere delle attuali logiche economiche.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò accade, ad esempio, con le strategie di economia “circolare” (che all'atto pratico continuano ad essere strategie lineari) che vanno tanto di moda in questo periodo. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Esse, infatti, non vengono adottate con l'intento di minimizzare l'impatto ambientale, ma al fine di avere a disposizioni materia recuperata da utilizzare per continuare a sostenere la crescita del sistema, forse per qualche altro decennio, senza rimettere in discussione le contraddizioni che stanno causando un totale disastro ecologico.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Un disastro che, senza intervenire con decisione sulle cause, si verificherà comunque: con o senza economia circolare.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Anche in questo caso, da un punto di vista di scelte individuali, si può osservare come, di norma, al netto di quei rari esempi di ecologisti integralisti disposti a sacrificare se stessi per il bene dell'ambiente, la maggior parte delle persone attui soltanto quelle pratiche ecologiche compatibili con la propria condizione economica e con il proprio livello di consapevolezza. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">E tutto ciò ammesso che vi sia una massa critica di persone interessate alla salvaguardia ambientale, una cosa che ad oggi non è data. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Da un punto di vista economico, il minimo che si possa fare è di mettere tutti gli esseri umani in condizione di poter effettuare scelte di consumo quanto più possibili ecologiche, ma ancor meglio sarebbe se il sistema stesso non creasse situazioni in cui il consumatore possa scegliere di utilizzare beni che non siano stati prodotti, concepiti e distribuiti in modo da essere sostenibili al massimo grado.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ad esempio, i negozianti non dovrebbero vendere cibo biologico prodotto a km zero e cibo non biologico importato dall'altra parte del mondo, dovrebbe esistere soltanto cibo biologico prodotto a km zero e, ovviamente, tutti gli esseri umani dovrebbero essere messi in condizione di poterne disporre. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Oggi invece non solo vengono commercializzati sia alimenti insalubri ad alto impatto ambientale che cibi sani a basso impatto ambientale, ma i cibi sani costano addirittura di più rispetto ai loro corrispettivi avvelenati, mentre una vasta platea d'individui non può neanche permettersi di acquistare né gli uni né gli altri. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Immaginiamo ora che tutti gli esseri umani siano sufficientemente ricchi da poter acquistare ciò che desiderano e quindi non esistano più scuse per non effettuare acquisti che risultino ecologici al massimo grado. </span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Visto e considerato l'attuale livello di coscienza degli esseri umani, pensate che le problematiche ambientali si ridurrebbero, perché gli individui attuerebbero come per magia delle oculate scelte di consumo in perfetto stile ambientalista, oppure che la questione ecologica si accrescerebbe, perché la maggior parte degli individui incrementerebbe drasticamente il proprio livello di consumo?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Che cosa s'intende fare, quindi, nel mentre che il livello di coscienza aumenti e gli esseri umani tornino ad essere un tutt'uno con l'armonia dell'universo: ridurre le persone in povertà, così da contenere la loro impronta ecologia? Oppure dare più soldi alle persone, così che possano vivere una vita più dignitosa, disponendo di un maggior numero di beni, fin quando non distruggeranno completamente l'ecosistema, non prima di aver inquinato persino la loro stessa anima? </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Non sarebbe forse il caso di concepire ed attuare un nuovo sistema economico che, per costruzione, risultasse ecologicamente compatibile e all'interno del quale gli individui sperimentassero un'esistenza dignitosa non potendo attuare scelte individuali che non fossero ecologiche al massimo grado, a prescindere dal loro livello di coscienza, così che l'umanità non si autodistrugga e agisca entro i limiti fisici richiesti per assicurare la produzione e la fornitura universale di un certo paniere di beni e servizi fondamentali, assicurando una complessiva sostenibilità?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Inutile dire che un simile obiettivo non può essere attuato continuando ad applicare le odierne logiche economiche.</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></span>
<br />
<div style="text-align: center;">
<div style="text-align: justify;">
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b style="background-color: white;">La trappola della meritocrazia</b></span></div>
</div>
</div>
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Consentitemi di riprendere e concludere il discorso relativo alla competizione affrontandolo da un punto di vista individuale.</span></span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per prima cosa, vorrei chiarire che non si può parlare di competizione senza parlare di meritocrazia e viceversa: esse infatti sono intimamente collegate.</span></span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Come mostrerò tra breve, la competizione induce un sistema meritocratico, infatti i vincitori della competizione sono reputati "meritevoli" secondo un qualche criterio, mentre un sistema meritocratico innesca una lotta competitiva. Infatti, se si riconosce il merito soltanto a chi ha certe qualità, ricompensandole, ecco che gli individui cominceranno a confrontarsi per stabilire chi tra essi ne possieda in maggior misura, aggiudicandosi così dei vantaggi.</span></span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Come naturale conseguenza dei sistemi competitivi-meritocratici si ha che essi danno origine ad una qualche forma d'ingiustizia sociale.</span></span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Infatti, assegnare il livello di benessere economico che una persona può sperimentare con un qualsiasi sistema basato sul riconoscimento del “merito”, significa stratificare di conseguenza la società, e ciò si verifica a prescindere da quale sia il criterio di riconoscimento del merito adottato. </span></span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ad esempio, in una società dove è ritenuto meritevole chi è alto, i bassi non saranno tali; in una società dove è ritenuto meritevole chi è bello, i brutti non saranno tali; in una società dove è ritenuto meritevole chi è italiano, gli stranieri non saranno tali; in una società dove è reputato meritevole chi ha acquisito elevate competenze, le persone meno istruite non saranno tali... e che cosa si vorrà fare con questi individui identificati come “immeritevoli”, li si vorrà forse condannare alla fame?</span></span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ovviamente no, si prevederanno delle misure ad hoc per aiutare i più “deboli”. Questo però significa auto-contraddirsi, perché se da un lato si stabilisce un criterio meritocratico e poi dall'altro ci si rende immediatamente conto che tale criterio ha bisogno di una misura correttiva, perché altrimenti i non meritevoli sarebbero condannati già in partenza, allora si sta tacitamente ammettendo che la regola adottata sia intrinsecamente ingiusta. Del resto, se così non fosse, non avrebbe indotto una problematica sociale a cui dover porre rimedio.</span></span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Senza contromisure, anche le sole dinamiche competitive stratificano la società. Infatti, se il criterio adottato è che più si è “abili” nella competizione sociale, qualunque essa sia, e più si ha diritto a vivere una vita agiata, ecco che inevitabilmente verrebbe a crearsi un sistema meritocratico, dove i “meritevoli”, ovvero i vincitori della folle lotta fratricida messa in atto nella società, vivrebbero molto meglio degli altri, mentre i “non meritevoli”, ovvero tutti coloro che, per qual si voglia motivo, risultassero “sconfitti” dalle competizioni sociali, sarebbero condannati a vivere peggio degli altri.</span></span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In tutta onestà non si capisce come questa disumana forma di darwinismo sociale possa essere ritenuta degna anche solo d'esser presa in considerazione. Il discorso potrebbe concludersi già qui, ma vi sono delle ulteriori osservazioni da fare.</span></span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Fermo restando che la competizione in ambito sociale è una follia in sé, all'atto pratico, nell'odierna società non sarebbe neanche possibile dar modo a tutti di partecipare ad una competizione equa: come può infatti un individuo costretto a portare il peso di un incidente, o di una malattia, competere alla pari con una massa d'individui che non hanno avuto queste sfortune?</span></span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Come può un figlio di un povero competere alla pari con un figlio di un ricco, se i mezzi e le opportunità che essi hanno a disposizione sono drasticamente differenti? </span></span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si comprende quindi come l’esito della competizione sociale sia irrimediabilmente falsato già in partenza.</span></span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Non a caso i figli dei ricchi, se hanno più di 2 neuroni in testa, finiscono per ricoprire ruoli di prestigio con grande facilità, mentre quasi sempre i figli dei poveri, pur essendo dei potenziali geni, sprecano la loro esistenza dovendosi accontentare di un qualsiasi lavoro, non riuscendo quasi mai ad esprimere il loro vero potenziale. </span></span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">E non è un caso neanche che, in generale, le persone con disabilità sperimentino condizioni economiche peggiori rispetto alla media. </span></span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Che il talento sia il fattore predominante per emergere nella società, è un altro luogo comune: basta guardarsi intorno per trovare numerosi controesempi. </span></span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Quei rarissimi casi in cui qualche “figlio di nessuno” riesce a vincere la competizione sociale, possono essere tranquillamente catalogati nell'aneddotica, e non di certo nelle dinamiche generali, nonostante a livello mediatico si dia un gran risalto a queste eccezioni al fine di illudere la restante massa della popolazione che, in fin dei conti, sia possibile ottenere quello che tutti gli altri non sono riusciti a fare, sostenendo chiaramente il falso, dato che in ogni competizione soltanto un'élite può emergere e primeggiare.</span></span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">A questo punto vorrei far notare a coloro che si lamentano dicendo che se l'ascensore sociale è rotto il motivo risiede nel fatto che l'attuale società non è sufficientemente meritocratica, che in realtà, ad una più attenta analisi, l'odierno sistema si rivela estremamente “meritocratico”: è solo che il criterio che definisce il merito non coincide con ciò che essi intendono.</span></span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per essere "meritevoli", oggi, bisogna avere delle conoscenze altolocate, bisogna essere in grado di truffare, mentire, sfruttare, rubare, lottare, sopraffare, sapersi vendere, sottomettersi, obbedire, servire e via dicendo... se non si hanno queste caratteristiche non si riesce a vincere la competizione meritocratica.</span></span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma questo non significa che la meritocrazia non esista: al contrario! Oggigiorno, la scarsità di posti di lavoro ha creato un ambiente dove la competizione è esasperata, e chi accetta il criterio meritocratico come valido, non riuscendo ad emergere, per coerenza, dovrebbe anche sostenere che la colpa sia soltanto sua, perché evidentemente non è stato sufficientemente meritevole!</span></span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Volevate la meritocrazia e non vi eravate neanche accorti di esserci immersi fino al collo. Benissimo: ora che lo sapete, godetevela!</span></span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Alcuni sobbalzeranno inorriditi leggendo queste parole, pensando dentro di sé che non è questo il genere di meritocrazia che essi hanno in mente.</span></span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">A costoro vorrei far notare che i problemi della società non si risolverebbero sostituendo un certo criterio per stabilire chi siano i meritevoli con un altro metodo di valutazione, per poi fregarsene altamente delle condizioni di vita dei non meritevoli.</span></span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se così fosse, e nell'odierna società si sostituissero tutti i raccomandati con i più talentuosi, si otterrebbe semplicemente un'altra classe di privilegiati, condannando alla miseria un gruppo di persone differente.</span></span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nessuno sta sostenendo che non si debbano far ricoprire i ruoli sociali a individui motivati e competenti, invece che a degli scansafatiche, privilegiati e raccomandati, ci mancherebbe altro, si sta solo sottolineando che il voler risolvere i problemi della società mantenendo in essere un sistema competitivo che ripartisce il benessere sociale sulla base di un qualche criterio meritocratico è una pia illusione.</span></span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il punto non è creare una società competitiva e meritocratica, il punto è creare una società che assicuri un elevato livello di benessere a tutti i suoi membri.</span></span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si dovrebbe creare una società non competitiva, nella quale non si abbia stratificazione sociale indotta da criteri meritocratici, in cui nessun individuo debba lottare con gli altri per assicurarsi una posizione sociale che gli garantisca un’esistenza più dignitosa rispetto a quella degli altri.</span></span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">L'organizzazione sociale non deve riprodurre le condizioni di una gara, dove soltanto chi sale sul podio ha diritto ad esistere; al contrario, dovrebbe realizzare un ambiente collaborativo, nel quale vengono colte le migliori caratteristiche di ciascuno, così da ottenere il più elevato livello di benessere sociale possibile, senza che l'incapacità di un gruppo d'individui classificati secondo un certo criterio, presunta o reale che sia, si trasformi in una condanna sociale.</span></span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma ciò non può essere ottenuto fin quando non si sostituisce la competizione alla cooperazione, in una società volta al benessere collettivo. </span></span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In un sistema cooperativo è nell'interesse della comunità assegnare i ruoli sociali sulla base delle effettive competenze, impedendo agli incompetenti e ai raccomandati di fare ciò per cui non sono evidentemente tagliati, così che ciascuno svolga al meglio la propria funzione per il bene di tutti. Se così non fosse, la società subirebbe un gran danno.</span></span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In un sistema competitivo finalizzato agli interessi personali, invece, è naturale che gli individui utilizzino tutte le armi in loro possesso per vincere la lotta con i propri simili, così da emergere dalla massa per assicurarsi condizioni di vita migliori, a prescindere dalle loro effettive competenze. Ma in questo modo si danneggia l'intera società.</span></span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si scopre così che è proprio la competizione sfrenata ad ostacolare l'assegnazione dei ruoli sociali in base al merito, così come comunemente inteso, invece di agevolare un simile processo, come ritiene a torto la maggior parte delle persone.</span></span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per concludere possiamo porci la seguente domanda: per quale assurdo motivo gli esseri umani dovrebbero preferire una società dove per sopravvivere si deve lottare con i propri simili per assicurarsi le migliori condizioni di vita che si è in grado di procurarsi, agendo, non di rado, a discapito degli altri, ad una società dove si coopera con gli altri per fare in modo che tutti quanti possano sperimentare le più elevate condizioni di vita possibili?</span></span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Soltanto un folle potrebbe preferisce il primo scenario al secondo. Ma allora com'è possibile che l'odierna società si fondi sulla competizione?</span></span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per rispondere a questa domanda basta chiedersi a chi fa comodo che gli individui inscenino una lotta tra poveri, invece di aiutarsi come dei fratelli: a chi serve la competizione?</span></span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Non di certo ai popoli, che trarrebbero gran giovamento da un sistema cooperativo. Resta in campo un'altra classe di attori sociali: i membri dell'élite che oggi detengono ricchezza e potere.</span></span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Da loro punto di vista, il fatto che un sistema meritocratico-competitivo sia socialmente accettato comporta numerosi vantaggi, in particolar modo al fine del controllo sociale.</span></span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se gli individui ritengono che sia giusto ricompensare il merito, allora saranno anche portati a credere che sia altrettanto giusto e normale che la società si stratifichi in modo piramidale e che, ai suoi vertici, esistano degli individui decisamente più ricchi degli altri, mentre alla base, folle d’individui vivono in povertà.</span></span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Essi, nel loro intimo, pensano che chi si è arricchito lo ha fatto perché aveva delle capacità superiori rispetto alla media, e quindi è doveroso che quelle abilità vengano ricompensate. </span></span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In modo duale, però, saranno anche indotti a pensare che i poveri sono tali a causa della loro svogliatezza e della loro incapacità, e non per colpa dell'organizzazione sociale.</span></span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Inoltre, essi si convinceranno che anche loro, se solo avessero l'idea giusta e s'impegnassero con costanza, potrebbero emergere risalendo la scala sociale, diventando ricchi e potenti.</span></span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò è ovviamente falso, ma una simile illusione è sufficiente a far apparire l'esistenza dei ricchi e dei poveri del tutto legittima, ed il mantenimento di un sistema competitivo addirittura auspicabile.</span></span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma non appena le masse accettano di dover competere per emergere dalla società, e che sia giusto che ciascuno riceva soltanto ciò che si è meritato guadagnandoselo con il proprio genio e le proprie fatiche, scatta una potente trappola sociale.</span></span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La competizione tra i lavoratori avrà come effetto collaterale la compressione dei diritti e dei salari; essi infatti, pur di lavorare, innescheranno una dinamica a ribasso.</span></span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">L'unica cosa sensata sarebbe quella di unirsi, per eliminare dalla faccia della terra tutti gli sfruttatori, così da redistribuire la ricchezza e riorganizzare il lavoro, riuscendo a lavorare di meno, lavorando tutti, guadagnando addirittura di più.</span></span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma com'è ben noto, quando si mettono i lavoratori in competizione, creando una scarsità artificiale di lavoro, la paura di finire in miseria spinge gli individui a mendicare qualsiasi forma di schiavitù, svendendo la propria forza lavoro. </span></span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">A quel punto il “nemico”, invece di essere il capitalista, diviene il proprio compagno di sventure, al quale si deve rubare il lavoro, perché, sotto queste condizioni, si viene indotti a pensare che “o sopravvive lui, o sopravvivo io”.</span></span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Questa dinamica si estende a tutta la società, e non resta confinata ai lavoratori, si pensi ad esempio agli studenti, che invece di aiutarsi si ostacolano a vicenda, perché devono primeggiare, altrimenti non riuscirebbero a mettersi in mostra e a diventare degli schiavi modello che verranno selezionati con maggior facilità dagli sfruttatori, ma il motivo di fondo resta sempre lo stesso: siccome gli individui devono lottare gli uni contro gli altri per “sopravvivere”, cominceranno a vedere i propri simili come dei nemici, invece che come dei compagni con i quali coalizzarsi per opporsi ai veri oppressori, cominciando a cooperare per perseguire un fine comune assai più elevato, rispetto a ciò che può emergere dall'egoistica somma di fini individuali dissonanti. </span></span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Così facendo, invece d'intraprendere un'azione sinergica nell'interesse generale, finiranno per dissipare le loro energie contrapponendosi, in modo del tutto sterile e controproducente, al sol fine di ottenere un qualche genere di vantaggio personale, trascinando nel baratro la collettività.</span></span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ogni fallimento individuale verrà completamente imputato all'incapacità dei singoli, i quali crederanno di non essere stati sufficientemente abili, formati e forti, per emergere. </span></span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In questo modo gli individui saranno intimamente indotti a pensare che la colpa sia soltanto loro e che la “soluzione” consista nell’impegnarsi di più, accettando la propria misera condizione esistenziale come l’unica possibile, ammesso che non mollino la spugna o, peggio, cadano in depressione a causa dei loro fallimenti.</span></span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Così facendo il sistema sociale verrà scagionato e gli individui non saranno portati a pensare che forse sarebbe il caso di cambiare le regole del gioco.</span></span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Pertanto, competizione e meritocrazia, creeranno il substrato necessario per indurre: l'accettazione e la legittimazione della stratificazione sociale e dell'esistenza di individui ricchi e di altri poveri; la compressione dei diritti e dei salari dei lavoratori; una pressante colpevolizzazione dell'individuo; una poderosa dissipazione delle energie rivoluzionarie.</span></span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"></span></span>
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Come naturale conseguenza di questo insieme di circostanze si ha che il sistema non verrà cambiato, e resterà in essere esattamente così com'è, consentendo ai detentori del potere e delle ricchezze di continuare a mantenere il loro stato sociale, mentre gli individui competono mossi dall'illusione di riuscire ad emergere vedendosi riconosciuto il “merito”, entrando così a loro volta tra i membri dell'élite, quando invece l'unica cosa che riusciranno ad ottenere è di danneggiarsi vicendevolmente dando luogo a delle dinamiche antisociali dannose ed inconcludenti, che gli impediranno di cooperare per costruire un'altra realtà sociale nell'interesse generale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<div style="text-align: center;">
<div style="text-align: justify;">
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b style="background-color: white;">Gli inganni del denaro</b></span></div>
</div>
</div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Le precedenti argomentazioni inerenti alle logiche del profitto conducono la nostra riflessione verso il denaro, ad oggi, considerato come uno strumento indispensabile, posto a fondamento dell'economia, come se non fosse possibile concepire e realizzare una società che funzioni senza di esso, quando invece, come avremo modo di comprendere, la sua eliminazione non solo è possibile, ma sarebbe addirittura auspicabile.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Dietro ai meccanismi del denaro si cela la più grande truffa perpetrata a danno dell'umanità che sia mai stata attuata nel corso della Storia; una truffa che qui di seguito cercheremo di svelare, semplificandone volutamente le dinamiche, in modo tale che la più vasta platea di lettori possa comprenderla.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per prima cosa, quando si parla del denaro bisogna sempre ricordare che si tratta di un'invenzione umana e che il suo uso è puramente convenzionale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Quello che sto cercando di dire è che quella del denaro non è niente di più che una finzione che gli esseri umani accettano per vera e reale, nonostante le sue modalità di utilizzo siano del tutto arbitrarie.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il denaro, infatti, non segue leggi divine, ed ancor meno è diretto da leggi di natura, segue leggi </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">metafisiche </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">umane, nient'altro che umane, che, in quanto tali, possono essere modificate a piacimento. </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il denaro viene creato dal nulla a costo zero e non v'è alcun limite alla sua creazione, fatta eccezione per i limiti che gli esseri umani decidono di fissare. Il denaro quindi, per sua natura, non può essere scarso, può essere soltanto reso artificialmente scarso.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Esso può assumere la forma di monete metalliche e pezzi di carta, ma ormai, nella maggioranza dei casi, si tratta soltanto di bit di informazioni che transitano all'interno di una rete di calcolatori.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il denaro non ha valore in sé, esso ha valore soltanto perché le persone credono che ne abbia, e continua ad averne finché esistono persone così ingenue da ritenere che un segno contabile stampigliato su di un pezzo di carta, o un numero visualizzato su di un monitor, abbia il potere di comprare cose e persone. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Non appena questa forma di fede viene meno, l'illusione svanisce, e il denaro torna ad esibirsi per ciò che è: una mera finzione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nell'odierna società, il denaro viene “creato” dal nulla dalle banche (centrali e commerciali) e viene prestato a Stati (che non hanno sovranità monetaria), imprese e cittadini, previa richiesta di un interesse. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Gli utilizzatori finali del denaro, ovvero i comuni cittadini, non ne sono proprietari: all'atto pratico, sono le banche che ne detengono la proprietà. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò è evidente se si pensa che il denaro in circolazione viene concesso in prestito da enti terzi (le banche, appunto) che ne esigono la restituzione. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Del resto, se gli utilizzatori del denaro fossero davvero stati i suoi effettivi proprietari, non sarebbe dovuto intervenire qualcun altro a prestare loro qualcosa di cui essi erano già in possesso, pretendendo che quel qualcosa gli venisse reso addirittura con un interesse (che neppure esiste)!</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Simili argomentazioni sono del tutto banali se si pensa ad un qualsiasi bene, come ad esempio un'automobile, ma diventano oscure e misteriose quando si parla del denaro: chi possiede un'automobile non ha bisogno di chiederla in prestito ed ancor meno deva pagare un compenso per il suo utilizzo. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Eppure è proprio così che stanno le cose: la proprietà del denaro non è dei suoi utilizzatori, che con la loro fede gli attribuiscono valore (gli esseri umani), ma dei suoi creatori (il sistema bancario).</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">L'odierna modalità di gestione del denaro dà luogo alla formazione di un debito matematicamente inestinguibile, perché in ogni dato istante il denaro creato è sempre inferiore all'importo che si pretende che debba essere restituito.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Infatti, per estinguere integralmente il debito esistente, bisognerebbe rendere una cifra pari al denaro creato a cui andrebbero aggiunti gli interessi richiesti, i quali però non esistono sotto forma di denaro, perché non sono stati creati ed emessi da nessuno!</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Non è difficile comprendere che la promessa di ripagare un debito dovuto alla creazione di moneta gravata da un interesse positivo, con altro debito, a sua volta legato alla creazione di moneta gravata dalla richiesta d'un interesse positivo, sia impossibile da rispettare.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò costringe l'umanità ad un continuo processo d'indebitamento nei confronti dei detentori della proprietà del denaro, i quali traggono grandi vantaggi da questa sorta di schema Ponzi, che gli consente di arricchirsi con grande facilità drenando interessi senza far nulla e di esercitare un potere smisurato mediante l'attuazione di una vera e propria truffa.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Chi si è divertito ad effettuare il calcolo sostiene che ad oggi l'umanità abbia contratto circa 250 mila miliardi di debiti, tra debiti pubblici e privati, corrispondenti a circa 33mila dollari per ogni essere umano.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma come si può accettare l'imposizione auto-contraddittoria di dover restituire un'entità metafisica creata dal nulla a costo zero con tanto di interessi che neppure esistono?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per comprendere perché sia praticamente impossibile liberarsi dalla schiavitù del debito (a meno di esser disposti a ripudiare le logiche attuali), basta immaginare un mondo semplificato in cui le banche abbiano creato ed emesso, prestando a Stati, aziende e cittadini, soltanto 100 euro gravati da un interesse del 5% annuo. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Come si può pensare di restituire, dopo un anno, 105 euro se in circolazione ne esistono soltanto 100? </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Rimborsare la totalità dei debiti, infatti, significherebbe eliminare dal mondo la totalità del denaro, a cui però si dovrebbero sommare un certo quantitativo di beni reali da cedere alle banche per ripagare quel 5% d'interesse che evidentemente non può essere onorato con denaro inesistente.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ed ecco che, così facendo, il sistema bancario, in cambio della fornitura di entità immaginarie, si sarebbe appropriato di beni reali. A quel punto, però, non resterebbe più denaro in circolazione, ma quella attuale è un’economia che ne ha bisogno per funzionare.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">È quindi evidente che per far sì che restasse del denaro all'interno del sistema economico si dovrebbe rifinanziare il debito (o una sua parte) già contratto nei confronti delle banche con altro debito, a sua volta gravato da interesse, che chiaramente, a meno di voler eliminare tutto il denaro, cedendo ulteriori beni reali a copertura degli interessi, non potrebbe essere interamente ripagato!</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma noi abbiamo già detto che il denaro non può essere completamente eliminato dall'odierna società, e quindi il sistema, se vorrà continuare a “funzionare” senza che nessuno fallisca e ripaghi le banche con beni reali, dovrà continuare ad indebitarsi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Come naturale conseguenza di questa perversa sovrastruttura metafisica, si ha che, nel suo complesso, l'economia è intrinsecamente condannata ad espandersi per tentare di rimandare l'avvento del suo inevitabile fallimento. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ecco spiegato perché l'economia non ha altra scelta: deve crescere. Se non altro, ciò deve essere fatto per continuare a ripagare gli interessi!</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Supponiamo ora che, per un certo lasso di tempo, non ci siano problemi ed il sistema riesca ad espandersi in modo indisturbato. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Chiaramente, il quantitativo di denaro, e quindi il debito contratto nei confronti del sistema bancario, tenderà ad aumentare, e con esso si accresceranno anche gli interessi pagati e quelli da onorare. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma in questo modo, prima o poi, per un motivo o per l’altro, non si riuscirà neppure a ripagare gli interessi e così l’intrinseca insostenibilità di un sistema che tenta disperatamente di mascherare i suoi presupposti auto-contraddittori </span><span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">emergerà,</span><span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> dando luogo ad una crisi economica.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Una volta riassorbiti gli effetti negativi della crisi, si ricreeranno nuove condizioni di partenza per rimettere in moto l'economia e così avrà luogo un nuovo ciclo economico basato su indebitamento e crescita, ammesso che le condizioni al contorno lo consentano (si pensi ai limiti ecologici). </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si comprende quindi che, con un simile meccanismo, come minimo, il sistema bancario si approprierà ogni anno di una certa quota d'interessi, quelli intrinsecamente legati alla creazione del denaro; interessi che dovranno essere pagati dai cittadini col sudore della loro fronte. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Più l'economia si espanderà e più il sistema bancario drenerà interessi. E se qualcuno non fosse in grado di onorare i debiti contratti, le banche si approprierebbero dei suoi beni reali. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Siccome, per quanto sostenuto in precedenza, nell'odierno sistema non ci si può liberare dal debito (a meno di rifiutarsi di pagarlo modificando la gestione del denaro), in quanto per costruzione esso è matematicamente inestinguibile, questo meccanismo diabolico è destinato a persistere nei secoli: è così che ha luogo quella che può essere definita <i>schiavitù del debito.</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Le persone s'illudono di essere proprietarie del denaro perché gli viene concessa la possibilità di manipolare qualche pezzo di carta e di accantonare temporaneamente qualche risparmio. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma se i veri proprietari del denaro richiedessero improvvisamente agli utilizzatori di restituire ciò che in passato è stato prestato, non resterebbe alcuna traccia del denaro nella società. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">E se per giunta essi chiedessero di ripagare persino gli interessi legati all'emissione del denaro, allora l'umanità scoprirebbe che questa razza di criminali, con la truffa del debito, sarebbe riuscita ad appropriarsi della quasi totalità dei beni reali costruiti dai cittadini col proprio lavoro. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma lo scopo dei banchieri non è quello di eliminare il denaro, l'obiettivo è che le persone continuino a partecipare al loro gioco, indebitandosi ed utilizzando il loro mezzo di controllo sociale.</span></span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La detenzione della proprietà del denaro, che si traduce nella possibilità di creare e prestare soldi pretendendo un interesse positivo agli attori economici privi della suddetta sovranità, che siano essi Stati, aziende e cittadini, fa sì che le banche agiscano come degli enti parassitari, che per il bene dell’umanità bisognerebbe eliminare immediatamente dalla faccia della Terra.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>Debiti ed interessi</b></span></div>
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il punto centrale da comprendere è che non c'è alcuna ragione al mondo per cui la gestione del denaro debba necessariamente realizzarsi nei termini precedentemente esposti. Cerchiamo di capire il perché.</span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Abbiamo detto che il denaro viene creato dal nulla e a costo zero dalle banche, che può essere creato senza alcuna limitazione e che viene prestato a Stati, imprese e cittadini, gravato dalla richiesta di un interesse positivo, in quanto, in ultima analisi, la sua proprietà è del sistema bancario.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma chi l'ha detto che si debba pagare un interesse sull'emissione del denaro, creando così una sovrastruttura metafisica basata sull'impossibilità di estinguere i debiti? </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si potrebbe benissimo concepire un sistema economico in cui il denaro viene creato, emesso e prestato senza alcuna richiesta d'interesse. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se si adottasse un simile criterio, si eliminerebbe immediatamente l'azione parassitaria perpetrata dalle banche a danno degli altri attori sociali; che siano essi Stati, aziende o singoli cittadini, nessuno sarebbe più obbligato a restituire più di quanto ricevuto. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Un'altra pregevole conseguenza legata all'eliminazione della pretesa di dover corrispondere un interesse maggiore di zero per poter utilizzare il denaro, è che il sistema economico, per mantenersi in essere ed evitare di fallire, non dovrebbe più espandersi in modo necessario. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Così facendo, si potrebbero eliminare i problemi sociali, economici ed ambientali legati alla folle dinamica della continua ricerca di una crescita economica, perché verrebbero a crearsi i presupposti per la realizzazione di uno stato stazionario.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Del resto, per quale motivo si dovrebbe accettare di dover pagare interessi sull'utilizzo di un'entità metafisica immaginaria creata dal nulla a costo zero?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Quando un individuo utilizza il denaro prestato dalle banche, non si sta affatto appropriando temporaneamente di un qualcosa che apparteneva ad altri, si sta soltanto illudendo che sia così.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ponetevi dal punto di vista di un comune cittadino: è assolutamente ridicolo che un individuo che vuole acquistare un'abitazione debba restituire una cifra maggiore rispetto a quella ricevuta in prestito dalle banche, dato che quel denaro “prestato” non è il frutto delle fatiche altrui, come le persone più ingenue credono, ma è soltanto un numero memorizzato in qualche computer.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Le banche, infatti, non prestano il denaro che altre persone hanno depositato al loro interno: esse lo creano dal nulla. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il fatto che le banche concedano la possibilità di depositare al loro interno i risparmi dei comuni cittadini, con la scusa di “tenerli al sicuro”, facendo credere alla massa mantenuta nell'ignoranza che, così facendo, potranno prestarli ad altri soggetti, fa parte della messa in scena utilizzata per nascondere le vere dinamiche del sistema bancario, il quale non ha affatto bisogno di utilizzare i depositi esistenti per emettere prestiti, in quanto ha il potere di creare denaro dal nulla.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">È quindi del tutto evidente che, pagare interessi su un mutuo, significhi ridursi in condizione di schiavitù nei confronti delle banche per assicurare un vitalizio ad una cricca composta da banchieri ed azionisti oziosi e parassitari, che non hanno neanche intenzione di sforzarsi per premere i tasti necessari per creare il denaro prestato ai loro “clienti”.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La medesima critica sussiste anche per l'attività di creazione ed emissione del denaro necessario per il funzionamento di uno Stato: per quale motivo i cittadini dovrebbero sopportare una tassazione più elevata per assicurare una rendita vitalizia e parassitaria a chicchessia, soltanto perché sono le banche a creare dal nulla e prestare agli Stati il denaro che essi stessi potrebbero creare da sé?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se l'umanità ritiene che sia giusto che siano le banche a creare e gestire il denaro, allora è altrettanto giusto che si paghi alle banche soltanto il costo di “stampa” e di gestione del denaro, non un euro in più, non un euro in meno: tutto il resto sarebbe una truffa, un furto, un'azione criminale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">E per farlo, non ci sarebbe alcuna necessità di utilizzare le tasse, dato che il giusto compenso dovuto per sostenere i costi della gestione del denaro potrebbe essere corrisposto creandolo dal nulla.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Giungiamo così ad affrontare un altro punto fondamentale, se non il più importante, in merito al denaro: per quale assurdo motivo la proprietà del denaro dovrebbe essere delle banche, e non potrebbe essere, ad esempio, degli Stati? E perché non potrebbe essere di tutti gli esseri umani?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Perché bisognerebbe necessariamente mantenere in essere il concetto di debito in relazione al denaro? Non si potrebbe emettere moneta senza creare alcun debito? </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Che cos'è che impedisce di creare denaro in quantità ottimale per soddisfare le necessità degli esseri umani, assegnandolo a Stati, aziende e cittadini, senza che vi sia un ente o un gruppo d'individui che ne pretendano la restituzione?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Da un punto di vista teorico non c'è nulla - lo ribadisco - non c'è assolutamente nulla, che lo impedisca, perché la modalità con cui gli esseri umani creano e gestiscono il denaro dipende esclusivamente, direttamente ed inequivocabilmente, da come l'umanità decide di creare e gestire il denaro, ovvero dalle convenzioni poste a fondamento del suo funzionamento.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per assurdo, si potrebbe concepire anche uno stravagante sistema economico in cui i soldi “spesi” non passano dal compratore al venditore, ma ad ogni acquisto ritornano da dove sono venuti: nel nulla. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò darebbe luogo ad altre dinamiche, assai differenti rispetto a quelle attuali. Ma questo non significa che un simile sistema sociale non possa esistere: nient’affatto! </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Potrebbe esistere</span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">, a condizione che i membri di una certa comunità accettino che le cose funzionino esattamente in quel modo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Osserviamo che le precedenti argomentazioni, mosse in favore dell'illegittimità della richiesta di un interesse, sussistono tali e quali in tutta la loro forza anche per il concetto di debito in sé: il denaro, infatti, in quanto entità metafisica immaginaria creata dal nulla, non appartiene a nessun altro che sia diverso da chi l'umanità creda che esso appartenga! </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Questo significa che se l'umanità ritiene che il denaro debba essere dell'ente X o del signor Y, allora sarà come se la proprietà del denaro fosse effettivamente dell'ente X o del signor Y. Ciò accade perché anche l'attribuzione della proprietà del denaro è puramente convenzionale e del tutto arbitraria, in quanto mera finzione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Pertanto, è assolutamente lecito, possibile e legittimo che la proprietà del denaro sia dello Stato o, ancor meglio, dei suoi utilizzatori, ovvero di tutti gli esseri umani. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ed è altrettanto possibile creare un sistema economico in cui, non solo non vengono richiesti interessi, ma non esiste neanche alcun debito, perché nessun attore sociale pretende di riavere indietro ciò che, in realtà, non è di nessuno, in quanto frutto di una creatio ex nihilo, vale a dire di una creazione dal nulla.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Dire che il denaro appartiene ai suoi creatori è come dire che le mandrie di invisibili unicorni rosa che corrono nelle praterie sovrasensibili di un universo immaginario sono di proprietà di un fantasioso stalliere che li ha concepiti: una simile affermazione ha valore soltanto finché esistono degli individui così ingenui da credere che sia proprio così che debbano essere le cose.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Finzione per finzione, non c'è nulla che vieti di pensare che la mandria degli unicorni invisibili appartenga allo Stato, a tutta l'umanità, o a nessuno, e che ciascun individuo possa disporre di un congruo numero di unicorni, ignorando completamente le folli pretese dello stalliere che ne rivendica la proprietà, così da noleggiarli agli altri e ricavarne un profitto con l'inganno. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se la proprietà del denaro fosse dello Stato, e quindi fosse quest'ultimo a poterlo creare ed emettere, di colpo, si sarebbe risolto l'annoso “problema” del debito pubblico, scoprendo che, in realtà, si trattava di un “falso” problema trasformato in un “vero” problema a causa di scelte arbitrarie in relazione alla sovranità.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Infatti, uno Stato a moneta sovrana può autofinanziarsi a costo zero, senza dover subire i ricatti del mercato, perché, in linea di principio, può sempre onorare il suo debito. E volendo, potrebbe anche autofinanziarsi senza creare alcun debito. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Senza sovranità monetaria uno Stato non ha alternative all'indebitarsi o al tassare i propri cittadini; con la sovranità monetaria, può decidere in ogni momento di creare dal nulla nuovo denaro. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La differenza è sostanziale: per quale motivo i cittadini dovrebbero preferire uno Stato privo della sovranità monetaria che è obbligato a tassare, non per creare infrastrutture e servizi, ma per pagare interessi sul debito a soggetti privati, dovendo per giunta prestare attenzione alla volontà del mercato, perché altrimenti i tassi d'interesse salirebbero e si rischierebbe di non trovare più nessuno che sia disposto a finanziarlo, ad uno Stato con la sovranità monetaria, che potrebbe scegliere di non riscuotere quei tributi (perché non ne avrebbe bisogno per pagare gli interessi) o di destinarli interamente a finalità di pubblica utilità, potendo peraltro finanziarsi come meglio crede, senza dover sottostare ai ricatti del mercato e, addirittura, senza creare alcun debito?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Non c'è bisogno neanche di riflettere per comprendere che uno Stato privato della sovranità monetaria, di fatto, non sia neanche uno Stato, e che il Governo, dovendo rispettare le pretese dei suoi creditori, non sia affatto libero di agire come meglio crede, nel rispetto della volontà popolare che lo ha legittimato. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si può sostenere, a ragione, che privare lo Stato del potere di creazione del denaro rappresenti la via maestra per imporre al popolo una forma di dittatura, in quanto l'assenza di sovranità monetaria è incompatibile con la democrazia. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si capisce quindi che una situazione in cui uno Stato sia in possesso del potere di creazione del denaro è certamente preferibile a quella in cui le leve monetarie siano in mano a delle banche private. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma a ben pensare la sola riconquista della sovranità monetaria, di per sé, pur rappresentando un passo di fondamentale importanza in questo periodo storico per ricominciare ad intraprendere il cammino di liberazione dell'umanità, non sarebbe affatto sufficiente per risolvere le criticità dell'odierna società, né eliminerebbe i numerosi problemi legati al denaro.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ad esempio, le banche continuerebbero comunque a creare denaro dal nulla e a lucrare interessi in modo parassitario concedendo prestiti a famiglie e aziende.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò significa che la riconquista della sovranità monetaria consentirebbe di risolvere il problema del debito pubblico, ma non quello del debito privato. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In tutta franchezza, non si capisce per quale motivo, se si ha veramente a cuore la libertà dell'umanità, non si debba procedere oltre, facendo in modo che nessun individuo debba più essere schiavo dei debiti e/o delle banche.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per eliminare questo genere di criticità bisognerebbe avere il coraggio di rimettere in discussione il concetto di debito, in tutte le sue forme, che sia esso pubblico o privato, fino ad arrivare ad attribuire la proprietà del denaro direttamente ai cittadini, in modo tale che nessuno abbia più bisogno di chiedere in prestito ciò che già gli appartiene.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Non c'è alcun valido motivo che giustifichi la restituzione di denaro dato in prestito dalle banche ai cittadini, perché esse, in realtà, non stanno concedendo nulla di reale in prestito, ed ancor meno stanno prestando qualcosa che sia di loro proprietà: esse, infatti, stanno soltanto fingendo che le cose stiano così.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">È soltanto grazie ad un potente processo di condizionamento mentale che la maggior parte degli individui è così addormentata da prendere parte attivamente a questo gioco perverso rispettandone le regole, invece di rifiutarsi di giocare pretendendo che le dinamiche siano modificate in modo sostanziale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per quale motivo un individuo che ha bisogno di comprare un'abitazione e che, a tal fine, chiede una somma di denaro ad una banca, dovrebbe rendergliela indietro, dato che quella somma di denaro è soltanto una finzione metafisica che non esiste nella realtà ma che i banchieri hanno creato dal nulla senza alcuno sforzo e senza alcun costo?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Capite di che razza di inganno stiamo parlando?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">C'è un ente che vi presta il nulla, facendovi credere che sia reale, e pretende che voi in cambio lavoriate sodo per potergli restituire quel nulla gravato da interessi, i quali saranno creati dal nulla ed emessi a debito da un'altra banca, dando luogo ad un processo infinito! </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">E quale sarebbe il servizio erogato all'umanità da questa banda di criminali? Quello di renderla schiava dei loro diabolici inganni mentali? </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si potrebbe benissimo concepire una società in cui tutti gli esseri umani sprovvisti di un'abitazione che siano desiderosi di possederla, abbiano diritto a ricevere una certa somma di denaro, senza alcun obbligo di doverla restituire, a patto che essa sia impiegata per acquistare, ristrutturare e/o costruire quella che diverrà la loro abitazione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La stessa cosa potrebbe avvenire per finanziare una qualsiasi opera, servizio, infrastruttura o attività, che sia essa pubblica o privata, a patto che risulti effettivamente finalizzata a soddisfare le vere esigenze dei membri della società.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Un individuo ha un'idea che si rivela in grado di migliorare le sorti dell'umanità? È giusto che venga finanziata senza debito. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Gli esseri umani hanno bisogno di un’azienda per produrre beni indispensabili senza che nessuno sfrutti quell'attività per arricchirsi? È altrettanto giusto che venga finanziata senza debito... e così via.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma per far sì che si possa arrivare ad avere un sistema economico in cui il denaro non sia associato ad alcun debito, è di fondamentale importanza che la proprietà del denaro venga attribuita all’intera umanità: se così non fosse, i proprietari del denaro conserverebbero uno smisurato potere e potrebbero ricominciare ad esercitarlo in ogni momento. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Prima di trarre alcune conclusioni di carattere generale in merito a questi argomenti, vorrei analizzare brevemente il caso particolare in cui tutta la gestione del denaro restasse esattamente così com'è oggi, debiti ed interessi inclusi, con l'unica variante sostanziale che la proprietà del denaro non fosse più dei banchieri, ma del popolo. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Così facendo, gli interessi pagati sull'emissione del denaro, e su tutti i debiti, sia pubblici che privati, invece di assicurare una rendita parassitaria alle banche e ai loro azionisti, potrebbero essere utilizzati per finalità sociali come, ad esempio, finanziare un reddito di esistenza universale ed incondizionato! </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Infatti, in tal caso, se da un lato sarebbe vero che l'umanità continuerebbe ad indebitarsi e a pagare interessi legati alla creazione e all'emissione del denaro, così come avveniva in precedenza, dall'altro lato sarebbe altrettanto vero che quegli interessi, invece di generare un profitto parassitario per il sistema bancario, spetterebbero pro-quota all'intera umanità, essendo essa stessa la proprietaria del denaro.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Di colpo, gli interessi pagati dai comuni cittadini che hanno contratto un mutuo con le banche, non rappresenterebbero più un profitto per i banchieri, ma un profitto per l'umanità. La stessa cosa accadrebbe con gli interessi sul debito pubblico... e così via.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ecco quindi che inserendo la totalità dei pagamenti legati alla creazione e all'emissione del denaro in un fondo comune, si avrebbe a disposizione il denaro per finanziare l'erogazione del reddito di esistenza universale e per pagare alle banche esclusivamente i costi legati al sistema di gestione del denaro (stipendi dei dipendenti, energia elettrica, infrastrutture, attrezzature e apparati tecnologici, etc etc), senza che esse possano più realizzare alcun profitto!</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Quanto è stato appena esposto rappresenta una semplice strategia da impiegare per trasformare quello che in gergo viene chiamato “reddito da signoraggio” in un “reddito d'esistenza”, impiegando per una finalità positiva in ambito sociale esattamente quel meccanismo che ha assicurato potere e ricchezza ad un'élite di criminali che ancora oggi esercita il suo dominio sul mondo intero! </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Volendo trarre alcune conclusioni, alla luce di quanto fin qui asserito, si può dire che se la proprietà del denaro fosse di tutti gli esseri umani, ed esso fosse creato ed emesso senza debito, e quindi senza alcuna richiesta d'interessi, in quantità commisurata ai reali bisogni di tutti gli esseri viventi, in un sol colpo, si sarebbe eliminata dal mondo ogni forma di schiavitù del debito e con essa si sarebbero annullati anche lo strapotere delle banche e la loro detestabile attività parassitaria. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Inoltre si sarebbe liberato il sistema economico dalla falsa e deleteria necessità di “crescere per non fallire” e non si avrebbe più alcun limite alla disponibilità di denaro necessario per realizzare e/o fornire beni, opere, servizi e infrastrutture utili a soddisfare i bisogni dell'intera umanità. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<br />
<div style="text-align: center;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>I pericoli legati al denaro digitale</b></span></div>
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Prima di passare ad un nuovo argomento, consentitemi una breve digressione. Per tentare di risolvere le problematiche fin qui esposte, di recente, alcuni pensatori hanno cominciato a proporre l'adozione di un innovativo sistema di creazione e gestione del denaro completamente automatizzato e digitalizzato.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In estrema sintesi, si tratterebbe di eliminare le banconote e le monete metalliche dalla società, per cominciare ad utilizzare soltanto denaro virtuale creato, emesso e contabilizzato, da un'apposita rete di calcolatori sulla base di un qualche algoritmo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">È mio preciso dovere morale allertare l'umanità denunciando che, se un simile piano verrà alla luce, i problemi relativi al denaro si amplificherebbero, invece di ridursi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">L'eliminazione del contante dalla società, in favore dell'adozione di una moneta virtuale digitale, è uno dei punti principali per ottenere il pieno controllo degli individui all'interno di una tecno-dittatura.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Immaginate che ogni cittadino possieda una sorta di carta di credito personale all'interno della quale venga contabilizzato il denaro in suo possesso (visti i tempi che corrono non è esagerato supporre che questa “carta” in futuro possa assumere le sembianze di un chip sottocutaneo). </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Siccome non esisterebbe più denaro fisico, ma soltanto denaro virtuale, tutte le transazioni si svolgerebbero all'interno del sistema bancario e pertanto sarebbero tracciate. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La propaganda sostiene che questo sia un bene, perché ogni sorta di attività illecita diverrebbe impossibile: evasione, lavoro nero, frodi, riciclaggio e criminalità, svanirebbero in un sol istante.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Questo argomento viene sfruttato per evidenziare gli aspetti positivi, nascondendo quelli negativi: </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">in un mondo in cui tutto è tracciato, non esisterebbe più alcuna privacy. </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Alcuni aggiungono, con fare retorico, che in fondo la privacy non è poi così importante, perché essi non hanno nulla da nascondere, senza nemmeno soffermarsi a riflettere sulla colossale imbecillità del legittimare l'eliminazione di un diritto soltanto perché qualcuno sostiene di non volerlo esercitare. </span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Che qualcuno non abbia nulla da dire e da scrivere, non è un buon argomento per giustificare l'eliminazione della libertà di pensiero e di stampa.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Inoltre, sarei proprio curioso di vedere se, all'atto pratico, simili individui sarebbero davvero così felici, sereni e contenti qualora tutte le loro scelte di consumo diventassero effettivamente di pubblico dominio. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Vorrei far notare al lettore che, in una società senza privacy, ogni singola informazione potrebbe essere strumentalizzata e, purtroppo, non c’è alcuna garanzia che ciò avverrebbe sempre a fin di bene: tutt’altro!</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Che un simile strumento, una volta messo in piedi, non sarebbe utilizzato come ennesimo mezzo per il controllo sociale, è uno scenario del tutto inverosimile.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il fatto di non poter disporre di denaro fisico attribuirebbe uno smisurato potere all’ente responsabile della gestione del denaro virtuale, il quale, in ogni momento, potrebbe decidere, a suo arbitrio ed in modo irrevocabile, di bloccare la carta personale o di prelevare una somma dal conto di qualsiasi individuo, indebitandolo contro la sua volontà e/o riducendolo nella miseria più assoluta.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ad esempio, un padre di famiglia messo davanti alla scelta di pagare le tasse o sfamare i suoi figli, sarebbe certamente condannato alla fame dagli esattori dello Stato.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Chiunque osasse criticare il sistema vivrebbe sotto perenne ricatto, dato che in qualsiasi momento potrebbe essere multato in tempo reale, o peggio, esser condannato a non aver più alcun soldo con cui vivere. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per le stesse ragioni, ogni tipo di dissenso sarebbe sedato, perché chiunque provasse a protestare o a ribellarsi, correrebbe il rischio di vedersi bloccata la carta personale contenente il suo denaro.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Così facendo, il sistema potrebbe agire in modo puntuale correggendo ogni genere di devianza rispetto alla “normalità” stabilita dal sistema stesso.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Di conseguenza, gli esseri umani non avrebbero alternativa al piegarsi alla volontà del sistema o al ritirarsi in mezzo ai boschi, tentando di sopravvivere di auto-produzione e auto-consumo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si consideri, inoltre, che siccome ogni transazione avverrebbe all'interno del sistema bancario, l'umanità non avrebbe alcuna garanzia in relazione alla gratuità di questo servizio; in qualsiasi momento, infatti, i gestori del sistema virtuale potrebbero pretendere un “piccolo” compenso in cambio della possibilità di effettuare una transazione, introducendo così una nuova forma di signoraggio bancario a cui sarebbe impossibile sottrarsi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Quando una banconota da 100 euro in formato cartaceo viene utilizzata per acquistare un bene, passando di mano in mano, essa conserva tutto il suo valore; ma se il medesimo acquisto avvenisse con moneta virtuale, con un costo per ogni transazione dell'1%, ad ogni passaggio il sistema si approprierebbe di una parte del valore scambiato, creando una sorta di ulteriore tassa, con la quale drenare ricchezza.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Un simile costo verrebbe chiaramente imposto ma sarebbe giustificato con scuse risibili, come il sostentamento delle spese di gestione del sistema che consente di effettuare le transazioni, o altre balle del genere (come puoi aver bisogno di sottrarre denaro agli altri per coprire i costi se puoi creare denaro dal nulla?). </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si consideri che in un simile scenario avrebbero luogo milioni di compravendite al secondo. Pertanto, se il costo di ogni operazione fosse anche solo dello 0,1%, così che l'umanità lo accettasse senza troppe proteste, si riuscirebbero comunque a drenare enormi quantitativi di denaro, dando luogo ad un'ulteriore attività parassitaria.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il fatto che tramite un sistema di creazione, emissione e gestione del denaro completamente digitalizzato e virtualizzato, in cui le operazioni sono tracciabili, non si possano commettere atti illeciti è un’affermazione ridicola.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Siccome il sistema sarebbe gestito da un algoritmo, e dietro alla programmazione di un algoritmo c’è sempre la mente di un gruppo di esseri umani, in definitiva, non c’è nulla che garantisca che tra le righe di codice non si nasconda qualche via di fuga, introdotta volutamente o incidentalmente, grazie alla quale, non solo si riuscirebbe a commettere attività criminali, ma si potrebbe addirittura farlo facendo in modo che sia ancor più difficile rispetto ad oggi dimostrare che l’illecito sia stato commesso!</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Così facendo, i poveri sarebbero “condannati” alla legalità, mentre i ricchi, e in generale chiunque abbia modo di avvalersi delle scappatoie dalla presupposta rigidità del sistema informatico, potrebbe continuare a fare ciò che vuole, aggirando il problema, esattamente come accade attualmente, o forse ancor meglio.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Anche senza aggiungere ulteriori elementi di riflessione, è già del tutto evidente come il passaggio dall'attuale sistema monetario ad un suo sostituto interamente virtualizzato privo di denaro fisico, rappresenti il più grande successo che quella élite che domina il mondo possa ottenere in questa fase storica per accrescere ancor più il suo potere sull'umanità.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Già oggi, nonostante la gestione del denaro poggi su dinamiche banali, la maggior parte degli esseri umani non ha la più pallida idea di come un gruppo elitario di criminali domini le loro esistenze truffandoli e rendendoli schiavi, figuriamoci che cosa potrebbe accadere se la gestione del denaro venisse affidata ad un oscuro e complesso algoritmo, programmato da chissà chi, con chissà quali fini.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La cosa grave non è che i banchieri promuovano l'eliminazione del contante enfatizzando i presunti benefici di un denaro reso completamente digitale: essi infatti vogliono rendere ancor più efficace il loro strumento di controllo sociale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La cosa grave è che taluni sedicenti rivoluzionari facciano altrettanto, partecipando al piano dell'élite, più o meno consapevolmente, e non si rendano nemmeno conto delle eclatanti criticità dovute al sistema di gestione del denaro che vanno promuovendo, agendo, di fatto, nell'interesse del Potere!</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il denaro non va virtualizzato, va eliminato dalla società: è questa la tesi che sosterrò nella prossima sezione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<div style="text-align: center;">
<div style="text-align: justify;">
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b style="background-color: white;">Eliminare il denaro</b></span></div>
</div>
</div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Pensate che mondo sarebbe quello in cui, per costruzione:</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">1) non potrebbe esistere alcun debito; </span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">2) l'umanità non dovrebbe lavorare per garantire una corposa rendita vitalizia ad un'élite di parassiti sociali; </span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">3) nessuno dovrebbe subire la volontà di un gruppo di criminali che, senza il controllo del denaro, non potrebbe più esercitare il suo dominio sul mondo intero; </span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">4) il sistema economico non fosse costretto a correre sempre più veloce per ripagare gli interessi di un debito eterno matematicamente inestinguibile; </span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">5) non ci fosse alcuna scarsità artificiale di denaro, e quindi si avrebbero sempre a disposizione le risorse monetarie per soddisfare le vere esigenze dell'umanità; </span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">6) tutti gli esseri umani avessero un reddito universale incondizionato. </span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Così facendo, non si porrebbe fine soltanto alla miseria, ma si potrebbero assicurare a ciascun essere umano condizioni di vita decorose, automatizzando il lavoro senza provocare alcun problema sociale... e pensare che per far sì che tutto ciò si realizzi basterebbe attribuire la proprietà del denaro all’umanità, eliminando il concetto di debito...</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Mi spiace interrompere questa visione (apparentemente) idilliaca, ma devo riportare il lettore con i piedi per terra, avvisandolo che anche se si verificasse tutta questa successione di desiderabili circostanze, purtroppo, si sarebbero risolti soltanto una minima parte dei problemi che affliggono l'umanità.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Mantenendo l'uso del denaro, infatti, non si riuscirebbe ad eliminare tutta una lunga serie di dinamiche negative che esso amplifica e/o rende possibili. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per conseguire un ulteriore miglioramento del generale livello di benessere sociale bisognerebbe andare oltre, avendo il coraggio di eliminare completamente il denaro dalla società, concependo ed attuando un’economia che funzioni senza di esso. Cerchiamo di capire il perché.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In estrema sintesi, si può affermare che il denaro sia uno strumento metafisico troppo pericoloso per essere utilizzato da un'umanità con un livello di coscienza così basso come quello attuale. La deriva verso il male conseguente al suo impiego è oltremodo evidente ed è comprovata da millenni di Storia.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il suo utilizzo contribuisce a far emergere il peggior lato dell'umanità. Esso consente di acquisire un potere che si accresce sempre più all'aumentare della quantità di denaro che si riesce a possedere. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il problema è che, di norma, l'assenza di virtù etico-morali è condizione necessaria per accumulare grandi quantitativi di denaro. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Infatti, per riuscire in una simile impresa, si deve essere disposti a sfruttare, sottomettere, rubare, ingannare, violare, frodare, dominare... e per farlo è altresì necessario essere avidi, egoisti e privi d'empatia. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Del resto, che i ricchi siano avidi, egoisti e privi d’empatia è un fatto banale: se così non fosse, essi tratterrebbero per sé soltanto il minimo indispensabile per condurre un’esistenza serena e donerebbero spontaneamente ai bisognosi tutta la restante parte della loro ricchezza. Una cosa che, guarda caso, non avviene (quasi) mai.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">E così accade che, grazie ai meccanismi legati al denaro, la peggior feccia dell'umanità risalga la scala sociale, acquisendo un potere che, con l'accrescersi della ricchezza, diviene via via sempre più smisurato.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Chi possiede enormi quantità di denaro può comprare tutto e tutti; chi detiene la proprietà del denaro, al pari di un dio onnipotente, può decidere a suo arbitrio se far prosperare l'umanità o mettere in ginocchio il mondo intero.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Quando s'introduce il denaro all'interno della società, gli esseri umani escono di senno ed iniziano a comportarsi come se fossero vittime d'un potente sortilegio che gli impedisce di distinguere la finzione dalla realtà, l'utile dall'inutile, ciò che è giusto da ciò che è sbagliato, il bene dal male: il denaro non vale nulla, ma per essi diviene la cosa più importante. E pur di entrarne in possesso diventano disposti a compiere le azioni più folli, deleterie ed irrazionali.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">L'utilizzo del denaro porta con sé una convenzione sociale, tanto semplice quanto brutale: soltanto chi possiede la giusta somma di denaro può avere accesso a beni e servizi. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Siccome il denaro è ritenuto prezioso, perché nella giusta quantità può acquistare ogni cosa, gli esseri umani diventano avidi nei suoi confronti e ben presto si convincono che non sia giusto cederlo in cambio di nulla. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Così si ha il seguente corollario: per entrare in possesso del denaro bisogna guadagnarselo, lavorando duramente. O</span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">vviamente ciò vale soltanto per i poveri, giacché i ricchi non hanno alcun obbligo di lavorare, disponendo comunque di grandi ricchezze.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Com'è noto, infatti, non ci si arricchisce vendendo la propria forza lavoro in cambio di un salario, ma sfruttando in modo parassitario la forza lavoro degli altri, sottomettendo i propri simili con il ricatto, l'inganno o la forza fisica.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Siccome, in generale, a maggior disponibilità di denaro corrisponde l'accesso ad una maggior qualità, oltre che ad una maggior quantità, rispetto a ciò che ci si può permettere di comprare, va da sé che gli individui incominceranno a credere che più denaro si ha e meglio è.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se a queste premesse si aggiunge il verificarsi di una situazione di “scarsità” del denaro, ecco che si saranno create le condizioni per un completo disastro sociale: invece di cooperare e aiutarsi per raggiungere il benessere sociale, gli esseri umani inizieranno a competere e a ostacolarsi per accaparrare denaro. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Chi si arricchirà lo farà a scapito degli altri ed in molti, pur di arricchirsi, danneggeranno la natura e arrecheranno dolore a tutti gli esseri viventi, qualora gli tornasse utile; complessivamente, il sistema non evolverà verso una società in grado di assicurare le migliori condizioni di vita a tutti i suoi membri.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Al contrario, il lusso dei pochi si tradurrà nella miseria dei molti. I più bisognosi verranno ridotti in schiavitù e dovranno lavorare in cambio di un'elemosina, in molti saranno costretti a prostituirsi per guadagnar uno stipendio e molti altri ancora attueranno atti ed attività criminali. Così come gli umani, anche gli animali verranno sottomessi ed uccisi, la natura sarà distrutta e sfruttata: tutto per il vil denaro. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se è stupido ritenere che il denaro abbia valore, è ancor più stupido credere che esso sia scarso, ed in virtù di questa presunta scarsità, inscenare una lotta fratricida, che si potrebbe facilmente evitare redistribuendo tutta la ricchezza accumulata avidamente dalla élite e, qualora questa misura non fosse sufficiente, creando dal nulla tutto il denaro di cui si avesse bisogno per evitare che esso risultasse “scarso”.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">E non mi si venga a dire che così facendo si creerebbe una mostruosa inflazione: nessuno sta sostenendo di stampare banconote a casaccio da spargere con degli aerei, si sta sostenendo che sarebbe doveroso creare tutto il denaro necessario per fare in modo che l'umanità possa permettersi di produrre, offrire ed acquistare un insieme di beni e servizi ritenuti essenziali. </span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Con le dovute accortezze, ciò non creerebbe alcuna inflazione, perché a nuovo denaro corrisponderebbero beni e servizi reali nella giusta misura.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La soluzione è talmente banale, quanto complessa è la sua attuazione: le élites, infatti, si opporrebbero con forza all'adozione di simili misure, e utilizzerebbero ogni mezzo a loro disposizione per fare in modo che tutto ciò non avvenga, perché altrimenti perderebbero i loro privilegi ed il loro potere.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per far sì che le élites restino tali, l'ordine costituito deve restare esattamente così com'è: senza poveri, non ci sarebbero schiavi da sfruttare; senza divario sociale, non ci sarebbe l'invidia sociale, che invece è fondamentale per alimentare i falsi bisogni di una società consumistica... e così via. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Col passare degli anni è mutata la forma ma non l’essenza: non a caso anche l’odierna realtà sociale è scientemente strutturata per esercitare un potente dominio sulle masse, le quali, fin dalla tenera età, vengono programmate a dovere per servire il sistema, per poi essere mantenute per tutto il corso della loro esistenza in uno stato di incoscienza e d’inferiorità, occultando le informazioni importanti, incentivando i comportamenti omologanti, punendo quelli devianti... e così via. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ora, però, vorrei far notare al lettore che il malefico incantesimo legato al denaro, non svanirebbe del tutto, neanche se quest'ultimo abbondasse nella società e fosse equamente distribuito.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Infatti, siccome a maggior denaro corrisponderebbe comunque maggior potere e una più ampia libertà, intesa in senso lato, che si tradurrebbe, non solo nel poter acquistare un maggior numero di cose con una più elevata qualità potendo sottomettere gli altri al proprio volere pagando il “giusto” prezzo, ma anche nella libertà dall'odioso obbligo del dover lavorare duramente, ecco che in molti tenterebbero comunque di escogitare ogni sorta di strategia per sottrarre ai propri simili quanto più denaro possibile.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ben presto, in un modo o nell'altro, inganni, ruberie, sfruttamento e divario sociale tornerebbero a caratterizzare la società. E con essi, la peggior feccia dell'umanità riemergerebbe dall'oblio, risalendo la scala sociale basata sui falsi valori indotti dall'incantesimo del denaro. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In breve tempo, se non si attuassero serie contromisure, un'élite di criminali parassitari riconquisterebbe nuovamente potere e ricchezza, sottomettendo il resto dell'umanità.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si comprende quindi che fin tanto che si utilizzerà il denaro, e con esso si potrà acquisire di tutto, non solo agi, beni, prestigio, notorietà e potere ma persino la libertà, ci saranno persone disposte a fare ogni cosa pur di entrarne in possesso e accumularne sempre più. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Anche l'ingiustizia sarebbe sempre dietro l'angolo, perché chi, per qual si voglia motivo, non avesse denaro a sufficienza, non avrebbe modo di vivere dignitosamente e sarebbe maggiormente ricattabile, sfruttabile e dominabile.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Non è un caso che, nell'odierna società, la maggior parte dei crimini, dei soprusi e delle violenze siano in qualche modo riconducibili al denaro, alla sua mancanza e alla volontà di ottenerne di più di quanto non se ne possieda già, sia che se ne abbia a sufficienza, sia che non se ne abbia effettivamente abbastanza.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">L'evidenza empirica dimostra che per il denaro le persone sono disposte a compiere le cose più stupide, folli, dannose e riprovevoli. E questo vale per tutti: per i poveri, mossi dalla necessità; per i benestanti, mossi dall'invidia e dall'insoddisfazione; e per i ricchi, mossi dalla bramosia nei confronti del potere.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">È sempre bene ricordare che i più grandi criminali dell'umanità non sono i poveri che rubano per necessità, ma i ricchi che accumulano per avidità. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Del resto, oggigiorno, se non esistessero i ricchi, nessuno sarebbe povero. E così anche i crimini legati alla povertà sparirebbero dalla società. </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si può quindi sostenere che non solo la smisurata ricchezza dei pochi sia la causa della povertà, ma che sia anche la causa della criminalità compiuta per necessità. </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma anche volendo eliminare la smisurata ricchezza dei pochi, così da ridurre il divario sociale, rimarrebbero comunque in essere tutte quelle attività svincolate dalla necessità che verrebbero messe in atto per guadagnar più denaro rispetto a quanto non se ne riesca ad ottenere agendo nella legalità e nel rispetto dei più elevati ideali etico-morali.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Inoltre, vale la pena di ricordare che il denaro consente di mettere in atto un'economia virtuale il cui scopo è quello di guadagnar denaro tramite il denaro (si pensi all'economia finanziaria).</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò dà luogo al formarsi di una classe di parassiti sociali che si arricchiscono e godono del frutto del lavoro altrui, senza apportare alcun contributo realmente significativo alla società. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In un'economia sana ci dovrebbe essere soltanto un'economia reale finalizzata alla realizzazione ed alla fornitura di beni e servizi, e non dovrebbe esistere alcuna economia virtuale il cui scopo è di guadagnar denaro dal denaro.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">L'umanità ha bisogno di produrre e fornire beni e servizi cooperando al fine di soddisfare le vere esigenze di tutti gli esseri viventi. </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Essa può fare benissimo a meno di inutili parassiti che “lavorando” in un'economia immaginifica si arricchiscono a dismisura truffando i propri simili con degli artifici metafisici, entrando così in possesso del denaro necessario per godere dei beni e dei servizi prodotti dal vero lavoro effettuato da altri.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il denaro non è soltanto un mezzo che corrompe l’essere umano e rende possibile l'arrampicata sociale degli individui peggiori, selezionando i “migliori” sulla base delle più ignobili caratteristiche umane, è anche uno dei più formidabili strumenti per il controllo sociale, utilizzato ormai da tempo immemore dai gruppi elitari di potere per ridurre in schiavitù l’intera umanità: si pensi soltanto al meccanismo del debito, già illustrato in precedenza, o al fatto che i detentori della proprietà del denaro possano decidere in ogni istante se far fallire un’intera nazione, semplicemente smettendo di finanziarla.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">È quindi evidente che voler fondare un'economia sull'utilizzo del denaro significhi condannarsi a dover escogitare ed attuare contromisure per tutte le distorsioni da esso indotte, prodotte e accentuate. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ad esempio, si dovrà: scontrarsi con il potere esercitato dai ricchi; redistribuire la ricchezza che alcuni tenteranno in ogni modo di accumulare avidamente, fino a sottrarre il necessario agli altri facendoli precipitare nella miseria; combattere lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo, a cui alcuni cercheranno di ricorrere per ricavare il maggior profitto possibile; risolvere il problema della distruzione e dell'inquinamento dell'ambiente causati da tutti quegli attori sociali che vorranno implementare attività economiche profittevoli ma ecologicamente dannose; combattere la criminalità causata dalla volontà di ottenere maggior denaro... e così via.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In tutta sincerità, non vedo per quale motivo si dovrebbe continuare ad utilizzare un artificio metafisico che, invece di contribuire a migliorare le condizioni di vita dell'umanità, complica e distorce negativamente le dinamiche sociali, introducendo dei problemi che in sua assenza neanche si verificherebbero. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Utilizzare al meglio il denaro significa compiere un piccolo passo in direzione del benessere collettivo; sbarazzarsene significherebbe muovere dei passi da gigante verso la realizzazione della giustizia sociale ed il conseguimento della libertà. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La società vi induce a pensare che l'utilizzo del denaro e di sofisticati strumenti finanziari sia un segno di progresso e di sviluppo. Io sostento che sia esattamente il contrario, ovvero che l'utilizzo del denaro sia una conclamata prova dell'arretratezza sociale di un popolo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Mai s'è visto in tutta la storia dell'umanità che nei periodi d'abbondanza un gruppo di cacciatori-raccoglitori negasse il cibo ad un altro essere umano. </span><span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Una simile barbarie è divenuta all'ordine del giorno nella "civilissima" e "avanzata" società capitalistica, dove milioni di persone non soffrono la fame nei periodi di scarsità, ma in quelli d'abbondanza!</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Con il capitalismo gli esseri umani hanno cominciato a pagare per avere accesso a quelle cose che la natura da sempre ha messo a disposizione di tutti gli esseri viventi gratuitamente. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il cibo dev'essere comprato, nelle città sono comparse delle fontane pubbliche che distribuiscono acqua a pagamento, mentre nelle stazioni ferroviarie l'accesso ai bagni richiede l'acquisto d'un biglietto. </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">E chissà quanto mancherà al giorno in cui si dovrà pagare una tassa perfino per respirare. </span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nessun animale in natura utilizza il denaro; gli esseri umani sono l'unica specie così stupida da aver concepito un'organizzazione sociale che li auto-condanna a dover pagare per poter vivere.</span></span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Eliminando il denaro si risolverebbero, in un sol colpo, una lunghissima serie di problematiche: tanto per cominciare, tutta una nutrita schiera di inutili e dannosi sfruttatori parassitari svanirebbe dalla società, perché non disporrebbe più dello strumento con il quale riusciva a sfruttare gli altri, arricchendosi ed acquisendo potere grazie a delle finzioni metafisiche.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Tutti quegli individui il cui potere deriva dalle loro disponibilità monetarie diverrebbero, di colpo, gli esseri più insignificanti della Terra. Tutti coloro che si arricchiscono generando denaro dal denaro non potrebbero più farlo. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La peggiore feccia dell'umanità non avrebbe a disposizione il mezzo che gli consentiva di effettuare una scalata sociale basata sull'esaltazione di valori ed atteggiamenti dannosi e spregevoli, dando luogo ad un'ascensore sociale che premia i peggiori elementi presenti nella società.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">L'economia virtuale si dissolverebbe nel nulla. Finanzieri, banchieri, assicuratori, azionisti, truffatori e sfruttatori d'ogni sorta che operano con il denaro, non potrebbero più attuare le loro ruberie, non avrebbero più alcun privilegio e non riuscirebbero ad esercitare il loro potere sul resto dell'umanità. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Essi dovrebbero ricominciare a partecipare all'economia reale, alleggerendo il carico di lavoro agli altri, così com'è giusto e doveroso che sia, lavorando al pari di quegli individui che prima ritenevano “inferiori”. Così facendo, il loro ego smisurato si sgonfierebbe, e tutta la società trarrebbe gran giovamento dal ripristino di un po' di sana umiltà.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si pensi ora all'annoso problema dell'inflazione, che i più eminenti economisti a mala pena sanno spiegare che cosa sia, quando, come e perché si verifichi, ed ancor meno hanno dimostrato di essere in grado di governare, senza causare eclatanti disastri sociali. In un'economia senza denaro la questione dell'inflazione svanirebbe per sempre. Così come svanirebbero speculazione e crisi finanziarie.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Senza moneta data in prestito con la pretesa d'un interesse, l'umanità sarebbe libera dalla schiavitù del debito, sia pubblico che privato, e dalla truffa del signoraggio bancario. </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Inoltre, il sistema economico non dovrebbe più crescere necessariamente per evitare di fallire e pertanto si potrebbe raggiungere uno stato stazionario, instaurando una condizione di equilibrio dinamico ecologicamente compatibile con il pianeta Terra.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se si abolisse l’uso del denaro dalla società, l’incantesimo da esso emanato svanirebbe, ed il conseguente ritorno alla realtà favorirebbe un quantomai auspicabile risveglio delle coscienze dell’intera umanità.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per tutte queste motivazioni, io ritengo che si debba completamente eliminare il denaro, in ogni sua forma, concependo e mettendo in atto un nuovo sistema socio-economico che funzioni senza di esso.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<div style="text-align: center;">
<div style="text-align: justify;">
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b style="background-color: white;">A cosa serve il denaro?</b></span></div>
</div>
</div>
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Che cosa si perderebbe eliminando il denaro dalla società? Per rispondere basta guardare alle sue funzioni.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Da un certo punto di vista, il denaro è uno strumento quantitativo che i membri di una comunità accettano convenzionalmente di poter scambiare con qualsiasi altro bene/servizio, a patto che la quantità corrisposta sia reputata sufficientemente elevata per ripagare il valore di ciò che viene acquistato.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Grazie a questo meccanismo è possibile utilizzare il denaro per assegnare un prezzo alle cose: se le persone sono disposte a pagare la pasta 1 euro al kg, ecco che la pasta assumerà quel valore.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Assegnando valori alle cose, è possibile utilizzare il concetto di denaro per effettuare calcoli in modo astratto e maggiormente semplificato, rispetto alla situazione in cui si deve tener conto delle cose e delle relazioni che intercorrono tra esse. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Inoltre, siccome il denaro è un'entità metafisica immaginaria che non è soggetta a deperimento e, nella sua forma digitale, all'aumentare della quantità non ha neppure bisogno di un maggiore spazio per essere ammassata, ben si presta ad essere accumulato in modo virtualmente illimitato.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Sotto certe condizioni economiche, il denaro mantiene il suo valore nel tempo. Pertanto, esso può essere anche impiegato, con ragionevole sicurezza, per effettuare pagamenti in futuro.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il denaro quindi è uno strumento che può essere utilizzato: </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">1) per assegnare e misurare il valore delle cose stabilendo e fissando un prezzo; </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">2) per svolgere il ruolo di unità di conto al fine di effettuare calcoli in modo astratto; </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">3) come mezzo di scambio “universale” (limitatamente alla comunità che lo accetta come tale) da impiegare per effettuare acquisti immediati o dilazionati nel tempo; </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">4) per accantonare valore in modo sufficientemente sicuro e, in via teorica, senza alcuna limitazione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ora, il fatto che senza denaro non si possa misurare e assegnare un valore alle cose è chiaramente falso, dato che lo si potrebbe fare adottando altri criteri, in particolar modo svincolando le menti dai condizionamenti dovuti all'odierna società. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Senza il denaro le cose non avrebbero un valore inteso nel senso dell'economia monetaria, ma avrebbero comunque un loro valore, che volendo potrebbe essere misurato, anche senza ricorrere ai meccanismi del mercato basati sull'incontro tra domanda e offerta.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Onestamente, che tutto debba avere necessariamente un prezzo e che quindi, con la giusta quantità di denaro, tutto possa essere acquistato, non credo che, in generale, possa essere considerato un bene per la società.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ci sono cose che nessuno dovrebbe permettersi di poter comprare, in particolar modo quando ciò che consegue da quell'acquisto danneggia degli esseri viventi o la società. Si pensi, ad esempio, al pagamento di una tangente o alla compravendita di organi al mercato nero.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Inoltre, non bisogna dimenticare che assegnare un prezzo mediante uno strumento significa indurre una scala di valori intrinsecamente condizionata dal modo in cui quel prezzo è stato stabilito: ma siamo sicuri che il meccanismo con cui l'odierna società misura il valore delle cose restituisca una misura “corretta”?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In un'economia monetaria, i prezzi rappresentano dei parametri di grande importanza, che vengono utilizzati quotidianamente per effettuare valutazioni e previsioni, influenzando fortemente le azioni degli esseri umani, non solo a livello economico. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si comprende quindi l'estrema importanza dell'assegnare un valore che non sia distorto, altrimenti l'errore commesso nella valutazione dei prezzi si ripercuoterebbe in modo negativo sulle dinamiche della società, perché gli attori sociali commetterebbero a loro volta dei grossolani errori di valutazione, assumendo come validi degli assunti fondamentalmente errati.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Non servono più di 5 minuti per rendersi conto che purtroppo è proprio così che vanno le cose: il sistema attualmente adottato non è neanche lontanamente in grado di effettuare valutazioni corrette in relazione all'effettivo valore delle cose.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nell'odierna società, infatti, è il mercato che stabilisce i prezzi, ma i prezzi da esso fissati veicolano un'idea fortemente distorta del valore delle cose perché non tengono in considerazioni dei fattori essenziali, come ad esempio l'inefficienza, l'impatto ambientale e, in generale, tutta una serie di aspetti negativi intimamente connessi all'intero ciclo di vita dei beni a cui viene assegnato un valore. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se i prezzi stabiliti dal mercato fossero “corretti” un medesimo bene realizzato con maggiore efficienza e/o con minor impatto ambientale, dovrebbe costare di meno rispetto ad un bene ad esso equivalente prodotto con una più alta inefficienza o con un maggior impatto ambientale: e invece accade proprio l'opposto.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Infatti, il cibo avvelenato prodotto a migliaia di chilometri di distanza costa di meno rispetto a quello biologico prodotto a km zero, nonostante il ciclo di vita di quest'ultimo possa vantare una maggiore efficienza ed un minor impatto ambientale. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se i prezzi stabiliti dal mercato fossero “corretti”, un bene realizzato sfruttando gli esseri umani dovrebbe essere assai più caro rispetto al suo equivalente costruito nel rispetto della dignità dei lavoratori. </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">E invece accade l'esatto contrario: i prodotti più convenienti sono proprio quelli ottenuti grazie alla schiavitù.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Alcuni si lamentano dell'eccessivo costo del carburante, ma, a mio avviso, se si considerasse che dietro ogni litro di benzina si nascondono morte, sofferenze, distruzione e malattie, come minimo, il prezzo corretto dovrebbe essere 100 volte più alto.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Questi esempi dimostrano come, di fatto, il sistema economico ignori gli effetti negativi delle attività umane e che questa colossale sbadataggine si manifesti nei prezzi, falsando tutto il processo decisionale legato alle attività economiche ed alle scelte di consumo. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Del resto, se è vero che il prezzo è stabilito dall’incontro tra la domanda e l’offerta, è altrettanto vero che, di norma, ai compratori non interessa se il tal prodotto inquina o non inquina l’ambiente, se è stato realizzato in modo inefficiente oppure no, e se per farlo si è fatto ricorso a dei lavoratori ridotti in schiavitù, senza considerare che simili informazioni vengono accuratamente occultate attraverso delle apposite strategie di marketing, nonché dallo stesso utilizzo di un valore numerico sintetico (il prezzo); lo scopo del compratore è di aggiudicarsi il miglior prodotto al prezzo più basso.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">D'altro canto, l'obiettivo del venditore consiste nel produrre spendendo il meno possibile, cercando di piazzare il suo prodotto al prezzo più alto, ottenendo così il più elevato saggio di profitto che gli è consentito di realizzare; tutela dell'ambiente, efficienza e rispetto dei lavoratori, sono compatibili con la sua azione economica soltanto nella misura che gli consente di ottenere il suo vero scopo: quello del profitto.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Queste volontà in contrapposizione trovano la loro sintesi nel prezzo stabilito dal mercato, ovvero nell'incontro tra la domanda e l'offerta: non c'è da stupirsi quindi se questo “meccanismo” non prenda in considerazione dei fattori fondamentali.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Pertanto è dimostrato che i prezzi non sono affatto utili per orientarsi correttamente, in quanto forniscono un'informazione distorta e parziale, che induce ad effettuare scelte errate.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il medesimo problema si ripropone, tale e quale, anche negli altri ambiti dell'economia. Ad esempio, quando si effettuano valutazioni in merito alla ricchezza, lo si fa sempre al netto degli aspetti negativi intrinsecamente legati ad essa. Ma così facendo la misura risulta fortemente falsata.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Gli economisti dicono che il capitalismo ha generato una grande ricchezza; ciò è senz'altro vero, se si è disposti a turarsi il naso, chiudere gli occhi e tapparsi le orecchie, per far finta che tutto l'inquinamento, la distruzione e le sofferenze legati alla produzione di questa cosiddetta “ricchezza” non esistano.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma non appena si ha l'accortezza di tenere in considerazione questi fattori fondamentali nel calcolo, si scopre che il capitalismo ha prodotto una mostruosa miseria.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se si valutassero tutte le conseguenze negative legate al ciclo di vita di un bene e, invece di fingere che non esistano, gli si assegnasse un costo in termini monetari da imputare ai rispettivi produttori, la quasi totalità delle aziende che oggi generano lauti profitti fallirebbe immediatamente, dimostrando in modo lampante che la ricchezza da esse prodotta, in realtà, è una falsa ricchezza, che di per sé non basterebbe nemmeno a ripagare i danni causati alla collettività.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Includendo tutti gli aspetti negativi, oggi ignorati nel calcolo economico, all'improvviso non vi sarebbe più alcuna ricchezza nella società, perché il costo legato agli aspetti nocivi supererebbe di misura il valore degli aspetti positivi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ad esempio, i fornitori di energia derivante da fonti fossili dovrebbero farsi carico dei danni dovuti alla devastazione ambientale, all'inquinamento, alla perdita di biodiversità e alle malattie causate dall'utilizzo dei loro prodotti. Ma così facendo essi sarebbero condannati al fallimento.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La stessa sorte spetterebbe agli agricoltori ed alle industrie che, invece di commercializzare cibi sani e nutrienti prodotti a km zero, vendessero alimenti malsani addizionati di veleni concentrando le loro attività nei Paesi dove il costo della mano d'opera è più basso e le norme ambientali sono più permissive. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Anch'essi, infatti, dovrebbero farsi carico dei danni dovuti all'impoverimento dei terreni, alla perdita di biodiversità, all'inquinamento evitabile dovuto al trasporto delle loro merci e alle cure di tutte le malattie causate dal consumo dei loro prodotti dispensatori di morte.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Analoghe considerazioni andrebbero fatte per l'industria automobilistica, per quella delle armi da guerra e per tutto il comparto tecnologico, anch'essi dannosi in massima misura, cosa che invece non viene fatta, perché altrimenti nessuna di queste attività potrebbe esistere, dato che se gli venisse imposto di ripagare i danni causati non realizzerebbero più alcun utile, ma soltanto debiti contratti per risarcire l'umanità.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">È facile realizzare profitti non dovendo rispondere delle cosiddette esternalità negative, scaricando, di fatto, i costi ad esse associati sull'intera collettività, perché il sistema economico finge che non vi sia alcun danno sociale da imputare alle aziende. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Purtroppo, però, gli aspetti negativi non solo esistono, ma hanno assunto una dimensione così ipertrofica che sarebbe del tutto folle continuare ad ignorare la loro presenza, volendo testardamente insistere ad escluderli dalle equazioni dell'economia.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Aspetti come lo sfruttamento indiscriminato di esseri umani, animali e risorse, le malattie causate dalla produzione e dall'utilizzo di un certo bene e l'inquinamento ambientale ad esso associato, non possono essere in alcun modo considerati fattori di secondaria importanza.</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">L'umanità non può più permettersi di rimandare la correzione di questa scellerata miopia. </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">A ben pensare, la pretesa di voler condensare questo genere di informazioni esprimendole con un singolo valore numerico (il prezzo) è del tutto irragionevole: si tratta di un insieme multidimensionale che non può esser ridotto ad una singola dimensione. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se così fosse, si verificherebbe un’inevitabile perdita d’informazione, a causa della quale non si riuscirebbe più a comunicare, in modo realistico e rappresentativo, che cosa è avvenuto, e che cosa avverrebbe, producendo e consumando quel bene.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Trascurare questa molteplicità di fattori, illudendosi che un singolo numero possa in qualche modo sintetizzarli, è una delle tante ragioni per cui le dinamiche economiche attuali risultano fortemente distorte. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Di certo, un prezzo con un maggior contenuto informativo, più vicino alla vera realtà delle cose, aiuterebbe ad effettuare scelte di consumo “migliori”. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ad esempio, se i livelli di sfruttamento e d'inquinamento fossero resi espliciti, probabilmente i consumatori si orienterebbero verso prodotti equivalenti realizzati con un maggior rispetto per i lavoratori ed un minor impatto ambientale (ammesso che possano permetterselo da un punto di vista economico).</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per assegnare un “prezzo” senza che queste preziose informazioni multifattoriali vadano perse, in modo tale che il consumatore possa effettivamente rendersi conto di cosa comporti l'acquisto e l'utilizzo di un bene, si potrebbe introdurre un nuovo concetto di prezzo, che, per ragioni che saranno chiare a beve, ho deciso di chiamare <i>prezzo vettoriale.</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In poche parole, si tratta di assegnare ad ogni bene e servizio, non solo un singolo numero, ovvero il suo prezzo, ma un vettore composto da n variabili, ciascuna delle quali assume uno specifico significato.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ad esempio, la prima variabile potrebbe rappresentare il prezzo classico attualmente in uso; la seconda, potrebbe indicare il profitto realizzato dai produttori; la terza, l'impatto ambientale dovuto al ciclo di vita di quel prodotto; la quarta, il livello di sfruttamento dei lavoratori che hanno realizzato quel bene... e così via.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Invece di dire “questo pomodoro costa X”, dove X è il prezzo come lo conosciamo oggi, adottando il prezzo vettoriale si dovrebbe affermare che “un pomodoro costa (X,Y,Z,T)”, dove, ad esempio, X è il prezzo scaturito dall'incontro tra la domanda e l'offerta; Y è il profitto del produttore; Z è l'impatto ambientale; T è il livello di sfruttamento dei lavoratori.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Così facendo si avrebbe un “prezzo” assai più rappresentativo della realtà delle cose, che consentirebbe di effettuare valutazioni molto più accurate, che non sarebbero più viziate dalle distorsioni indotte dall'utilizzo del prezzo sintetico classico.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Rendendo espliciti gli aspetti negativi legati ai prodotti ed ai servizi, si spera che il prezzo scaturito dall’incontro tra la domanda e l’offerta si attesti su valori più ragionevoli e maggiormente rappresentativi della vera realtà delle cose. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma se ciò non dovesse avvenire, è doveroso che s’intervenga apportando delle ulteriori correzioni al sistema, se non altro, per far sì che gli operatori economici possano effettuare valutazioni con dei parametri che tengano in dovuta considerazione anche gli aspetti negativi, senza più nasconderli e ignorarli, come invece accade oggi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Vorrei avvisare il lettore che, anche così facendo, purtroppo non si riuscirebbe a tenere in considerazione la totalità dei parametri che invece sarebbero importanti da valutare per organizzare nel migliore dei modi il sistema economico. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Inutile dire che, di norma, questi parametri vengono ancor meno tenuti in considerazione dal classico meccanismo di formazione dei prezzi e che, quando ciò avviene, si verificano delle valutazioni distorte ed irrazionali. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ad esempio, una delle informazioni da considerare è data dall’effettiva disponibilità, o da una sua stima, della quantità residua di una certa risorsa finita non rinnovabile. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La teoria economica ci dice che quando una risorsa finita e non rinnovabile tende a diventare scarsa il suo prezzo aumenta e di conseguenza il suo consumo diminuisce. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Peccato che questo genere di logica non tenga conto, in alcun modo, dell'importanza strategica che quella materia potrebbe avere per le generazioni future. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Essa infatti non implica un consumo parsimonioso, orientando il sistema in modo preventivo verso l'utilizzo di altre risorse (magari rinnovabili) per fare in modo che la materia non rinnovabile si conservi il più a lungo possibile e venga impiegata, non subito ed in modo massivo, ma in modo dilazionato e soltanto per le cose per cui non si può fare effettivamente a meno di utilizzare proprio quella risorsa: no, sarebbe troppo ragionevole!</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Una simile dinamica consente al sistema di approfittare della temporanea abbondanza mantenendo i prezzi appetibili, facendo in modo che si tratti una risorsa intrinsecamente scarsa e non rinnovabile come se non fosse tale, consumando in modo sconsiderato ciò che invece andrebbe conservato con parsimonia (per fissare le idee, si pensi al modo in cui l'umanità sta consumato il petrolio).</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Un altro parametro fondamentale, che però viene puntualmente ignorato, è legato all'inquinamento. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Non è difficile stimare l'impatto ambientale legato al ciclo di vita di un prodotto in relazione al fenomeno del riscaldamento globale esprimendolo in termini di CO2 equivalente. Assai più complesso è dare una stima dell'inquinamento dovuto all'utilizzo di sostanze nocive durante la produzione di quel bene.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Da un punto di vista pratico, pretendere d'inserire anche questo genere di informazioni nel prezzo vettoriale non sembrerebbe una soluzione ragionevole; ignorarle, però, significherebbe commettere dei grossolani errori.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Tali problematiche potrebbero essere facilmente risolte in una società che si rifiutasse di utilizzare sia il denaro che i prezzi, ed effettuasse le sue valutazioni tenendo in considerazione tutti i fattori ritenuti utili ed essenziali al fine di escogitare le miglior soluzioni da attuare in ambito socio-economico per raggiungere dei fini prefissati.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Invece di valutare il prezzo di una materia prima, e quanto profitto si può ricavare dal suo impiego, si potrebbero effettuare ragionamenti su questioni come: la disponibilità residua di un certo materiale; l'impatto ambientale che deriverebbe dal suo utilizzo; che tipo di materiali alternativi si potrebbero utilizzare; per quale fine s'intende impiegare una certa risorsa; quanto questo fine è essenziale per l'umanità; quali sarebbero le conseguenze psico-fisiche dovute all'ottenimento di quel fine... e via di seguito, in modo da determinare la miglior azione in relazione agli obiettivi concordati.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Così facendo si riuscirebbero ad elaborare strategie socio-economiche decisamente superiori rispetto a quanto non accada oggi, dove gli attori sociali trascurano aspetti fondamentali basando le loro valutazioni su dei parametri semplificati che veicolano un contenuto informativo parziale e distorto, assai lontano dalla vera realtà delle cose.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Qualcuno potrebbe obiettare che, così facendo, s'introdurrebbe una maggiore complessità; questo è senz'altro vero, ma è altrettanto vero che un certo livello di complessità dev'essere necessariamente affrontato, se si vuole ottenere un buon risultato, dovendo intervenire in una realtà sociale multifattoriale, a sua volta contenuta in una realtà fisica caratterizzata da una certa complessità.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Abbiamo già avuto ampia prova delle conseguenze negative legate al voler fare affidamento sull'uso diffuso di parametri sintetici e distorti, ignorando la doverosa complessità che invece ci si sarebbe dovuti degnare di affrontare.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Mi vien da ridere al sol pensiero che, nell'epoca delle reti di calcolatori, dei super-computer e dell'intelligenza artificiale, gli economisti abbiano ancora paura di dover effettuare qualche calcolo in più per evitare che l'umanità causi la sua stessa estinzione a furia d'insistere nel compiere scelte sbagliate dovute (anche) al voler semplificare oltremisura la complessità della realtà fisica e di quella sociale, perseguendo, per giunta, fini errati. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Poco sopra, abbiamo sostenuto che il denaro ben si presta ad essere utilizzato come unità di conto; ciò consente di effettuare calcoli in modo più agevole ed intuitivo confrontando in modo semplificato il valore di beni eterogenei riferendoli ad una stessa unità. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Una cosa è dire che una mela vale come due pere e che un fico vale come mezza pera, esprimendo le reciproche relazioni, un'altra è riportare il loro valore direttamente in euro.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">L'unità di conto, inoltre, permette anche di esprimere la ricchezza reale composta da beni eterogenei di diversi soggetti in modo tale che i dati risultino omogenei e confrontabili. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Una cosa è dire che il signor Rossi possiede una mela, due pere... e che il signor Bianchi detiene una mela, un fico... un'altra è esprimere la loro ricchezza in modo sintetico direttamente in euro.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Un analogo risultato può essere ottenuto esprimendo la ricchezza del medesimo soggetto al variare del tempo, consentendo di effettuare facilmente delle comparazioni.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Rinunciando al denaro, quindi, si potrebbe ingenuamente pensare di dover fare necessariamente a meno delle unità di conto, ma ciò non corrisponde a verità: il denaro, infatti, è soltanto una delle possibili unità di conto. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Inoltre, non è detto che un'unità di conto debba essere necessariamente anche uno strumento di pagamento. </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Pertanto, in caso sia utile farlo, si potrebbe comunque introdurre un qualche genere di unità di conto, pur in assenza di denaro.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Eliminando il denaro, però, verrebbe meno il principale mezzo di scambio attualmente utilizzato per acquistare materie prime, beni, servizi e per pagare le prestazioni di lavoro. E come potrebbero avvenire gli scambi commerciali senza di esso? </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Tutto ciò suggerisce che se non ci fosse il denaro le persone non potrebbero avere accesso alle cose di cui avrebbero bisogno o che, per farlo, dovrebbero necessariamente ricorrere ad una sorta di baratto.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Non tutto può essere autoprodotto e quindi, a meno di voler costruire una società basata sull'autoconsumo, riducendo fortemente il paniere di beni e servizi a cui si può avere accesso, è inevitabile che gli esseri umani realizzino degli scambi commerciali.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Del resto il commercio, inteso come scambio in forma di compravendita di beni e servizi in cambio di moneta, è la principale attività su cui, da sempre, si fonda il sistema economico. Pertanto è impossibile organizzare un'economia senza denaro e senza mercato...</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Questo è quanto vorrebbero farvi credere gli economisti con la loro retorica, ma in realtà non è affatto detto che le cose debbano essere necessariamente così.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La convezione posta alla base degli scambi economico-commerciali è che le parti debbano vedersi corrispondere valori reputati equivalenti: ciò accade tanto con il denaro quanto con il baratto.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma il fatto che quando un bene transita da un individuo ad un altro, quest'ultimo deve necessariamente ripagare il primo con un qualcosa reputato equivalente in termini di valore è, appunto, una convezione sociale. </span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Violando questo principio si possono attuare scambi non commerciali, come accade, ad esempio, nell'economia del dono. </span><span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Vi è poi un'ulteriore possibilità, mai presa in considerazione, che consentirebbe di eliminare ogni forma di mercato (baratto incluso).</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">L'umanità potrebbe produrre e avere accesso ai beni ed ai servizi di cui ritiene di aver bisogno, prelevando le risorse dalla Terra, spostandole, trasformandole e condividendo il frutto del lavoro prodotto dalla società con tutti i membri della società. In tal caso, il denaro sarebbe del tutto inutile.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Esso, infatti, non servirebbe per acquistare le risorse della Terra, le quali possono essere chiaramente prelevate gratuitamente; il denaro non servirebbe per trasportare le risorse fin dove si è deciso di trasformarle, così come non si avrebbe bisogno di denaro per sviluppare le conoscenze e realizzare gli strumenti per produrre i beni; per farlo, infatti, servirebbero soltanto intelligenza, forza fisica e volontà, le quali, fino a prova contraria, esistono anche senza denaro.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">E una volta che i beni fossero prodotti in quantità sufficienti per soddisfare le necessità di tutti, per quale assurdo motivo bisognerebbe venderli, quando invece basterebbe metterli a disposizione dell'umanità in modo equo e ragionevole, affinché tutti possano utilizzarli così da condurre una vita dignitosa senza che nessuno manchi del necessario?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Supponiamo ora che un individuo non abbia più bisogno di un bene, perché dovrebbe venderlo, quando molto più semplicemente potrebbe renderlo alla società, così da metterlo a disposizione degli altri?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In quale di questi passaggi dovrebbe intervenire necessariamente il denaro? In quale si verificherebbero le usuali dinamiche di mercato? Per quale motivo si avrebbe bisogno di barattare beni/servizi di valore equivalente?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò di cui ha bisogno l'umanità non è di intrattenere scambi commerciali, con il baratto o con il denaro, ma di spostare e realizzare risorse e beni dove ce n'è bisogno, offrendo servizi a chi ne ha necessità, cooperando a tal fine.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">C'è bisogno di estrarre e distribuire un certo materiale per soddisfare le esigenze dell'umanità? Benissimo, vorrà dire che una forza lavoro congrua sarà destinata a tal fine.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">C'è bisogno di trasformare quel materiale per soddisfare le esigenze dell'umanità? Benissimo, vorrà dire che una forza lavoro congrua sarà destinata a tal fine.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">C'è bisogno di mettere a disposizione quel materiale trasformato in bene per soddisfare le esigenze dell'umanità? Benissimo, vorrà dire che una forza lavoro congrua sarà destinata a tal fine.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In quale punto di questo processo insisterebbe in modo necessario una qual si voglia forma di scambio commerciale? </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se il sistema economico-produttivo è strutturato per far sì che gli esseri umani cooperino per produrre e fornire beni e servizi in quantità sufficiente per soddisfare le esigenze dell'umanità, assicurando a tutti l'accesso al frutto delle attività lavorative, ecco che il denaro diviene superfluo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Che senso avrebbe disporre di un mezzo che consente di effettuare acquisti immediati o dilazionati nel tempo, in una società dove, per costruzione, i beni ed i servizi esistenti fossero messi a disposizione di tutti in modo gratuito?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Non è difficile comprendere come, con una simile organizzazione, verrebbe meno anche l'odierna necessità individuale di accantonare valore per il futuro. Infatti, sarebbe compito del sistema calibrare la produzione e le scorte per fare in modo che non si verifichino condizioni di scarsità.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Oggi, invece, è del tutto ragionevole mettere da parte un certo quantitativo di denaro, se non altro per acquisire un po' di tranquillità in relazione all'incertezza di riuscire ad accedere in futuro a beni e servizi essenziali per la propria sopravvivenza: ma questo non è un bisogno insito nell'essere umano, è una necessità indotta dal fatto che l'odierna società non assicura un bel niente a nessuno.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La regola, infatti, è la seguente: fin quando si hanno soldi a sufficienza si ha modo di acquistare ciò di cui si ha bisogno, in caso contrario si è condannati persino a morire di fame. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">E siccome, di norma, per guadagnare denaro si è costretti a lavorare, ma per lavorare bisogna essere in ottime condizioni psico-fisiche, e si deve persino lottare per accaparrarsi uno dei posti di lavoro disponibili (ammesso che ve ne siano), senza considerare di dover fare i conti con la possibilità di esser licenziati da un momento all'altro, si comprende benissimo il perché le persone che possono permetterselo tendano ad accantonare denaro.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma a cosa servirebbe accumulare dei risparmi in una società dove, per costruzione, fosse garantito a tutti di poter disporre gratuitamente di ciò di cui si avesse bisogno in qualsiasi momento, a prescindere dalla situazione lavorativa, dall'età o dalle condizioni di salute?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ecco quindi che, anche da questo punto di vista, si potrebbe eliminare il denaro senza causare alcun problema sociale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In merito alla sopraggiunta impossibilità di accumulare valore senza alcuna limitazione, legata all'eliminazione del denaro, si può ben dire che questo sia quanto di meglio possa accadere in una società.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Abbiamo già evidenziato come ad ogni incremento di denaro corrisponda, in qualche misura, un incremento di potere e come l'ascensore sociale generato dal denaro finisca per premiare i peggiori elementi presenti nella società.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si consideri ora che, da un punto di vista psicologico, il voler accumulare senza limiti è un atteggiamento patologico.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Questo significa che, nell'odierna società, dove mediante il denaro viene concesso che alcuni individui possano accumulare senza misura, si sta facendo in modo che dei malati di mente possano acquisire un potere smisurato: non riesco proprio a comprendere come tutto ciò possa essere considerato un bene.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Alla luce di queste argomentazioni, possiamo porci nuovamente la seguente domanda: che cosa si perderebbe di così importante e fondamentale per il benessere dell'umanità eliminando il denaro?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il lettore tragga da sé le sue conclusioni.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<div style="text-align: justify;">
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b style="background-color: white;">Eliminazione della logica del profitto</b></span></div>
</div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Da quanto sostenuto in precedenza, si evince che un buon sistema economico dovrebbe mettere le persone in condizione di agire in modo completamente svincolato dalla logica del profitto. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Purtroppo, però, eliminando il denaro, questa forma mentis non sarebbe ancora del tutto eradicata dalla società. E così, se le condizioni al contorno lo consentissero, qualcuno continuerebbe ad agire mosso da un simile intento.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ad esempio, se si praticasse il baratto, le persone potrebbero comunque comportarsi in modo da massimizzare il proprio guadagno personale effettuando scambi economici vantaggiosi. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Inoltre, l'abolizione dell'uso del denaro, di per sé, non impedirebbe agli uomini più avidi di appropriarsi e accumulare grandi quantitativi di risorse e beni reali, sottraendoli alla disponibilità degli altri esseri viventi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">S’intuisce quindi che per porre rimedio ai mali dell’odierno sistema socio-economico, oltre al denaro, si dovrebbe avere il coraggio di eliminare anche la proprietà privata e si dovrebbe altresì riorganizzare la società, senza che vi sia un’economia di mercato, facendo in modo che non si verifichino scambi commerciali.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Questo significa che risorse, mezzi di produzione e beni, debbano considerarsi dell'intera umanità e debbano essere utilizzati in comune al sol fine di soddisfare le vere esigenze di tutti gli esseri viventi, senza che nessuno possa arrogarsi il diritto di sottrarli agli altri, appropriandosene in via esclusiva. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se si organizzasse una società dove: non esiste denaro, in nessuna delle sue forme, non vi è mercato, ovvero gli individui non intrattengono rapporti di tipo economico-commerciale così come si è abituati ad intenderli oggi, non è possibile acquisire la proprietà rispetto a risorse, mezzi di produzione e beni, perché tale diritto non è riconosciuto a livello sociale, ma si può comunque disporre del loro utilizzo... allora si sarebbe effettivamente disinnescata la deleteria subordinazione dell'azione umana all'egoistica logica del profitto personale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Senza denaro, e senza proprietà privata, infatti, il profitto realizzato non potrebbe essere trattenuto ed ancor meno accumulato per sé, ma andrebbe sempre e comunque a vantaggio della collettività. Così facendo gli esseri umani che volessero comunque agire per ottenere un profitto, lo farebbero a vantaggio di tutti. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma la cosa più importante che avverrebbe, se si attuasse un simile cambio di paradigma, non è la suddetta trasformazione di un profitto privato in un profitto collettivo, è che questa nuova struttura sociale creerebbe i presupposti per far sì che l'umanità possa essere finalmente libera di utilizzare altre logiche, radicalmente diverse da quelle indotte dalla metafisica del denaro, riuscendo così a conseguire altri fini, più alti e nobili dello scegliere se sfruttare gli altri o essere sfruttati per guadagnare il vil denaro.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">A chi stesse pensando che in questo modo gli esseri umani non sarebbero più motivati a far nulla, perché la ricerca del profitto è insita nella natura umana e rappresenta il motore in grado di far "progredire" l'umanità, rispondo dicendo che una simile tesi è semplicemente ridicola ed è sintomatica di un profondo livello d'indottrinamento rispetto ai falsi valori imposti dall'odierna società, nonché comprovata evidenza di una grande ignoranza in merito alla vera natura dell'essere umano.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Che la ricerca del profitto abbia contribuito a far “progredire” l'umanità è una castroneria così eclatante che non ha neanche bisogno di essere confutata da quanto la sua falsità risulti evidente.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se l'umanità avesse conseguito un reale progresso, invece di aver posto le condizioni per un imminente collasso ecologico, non prima di aver causato devastazione, desolazione, strazio, miseria, malattia e morte in ogni dove, ingabbiando gli esseri umani in una sovrastruttura mentale che proietta nella realtà fisica una struttura che nega la possibilità alla quasi totalità degli individui di vivere in condizione di serenità e libertà, non avrei scritto neppure una sola riga di questo trattato perché di certo avrei preferito spendere il mio tempo per cogliere i frutti più belli, sani e maturi di questa moderna e fantastica civiltà, cosa che purtroppo non ho potuto fare perché le cose non stanno affatto così.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si può dire che non esiste nulla nell'odierna società che non si sarebbe potuto fare in modo nettamente migliore se solo qualcuno avesse avuto il coraggio di farlo violando gli imperativi dovuti alle logiche del profitto.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il profitto applicato alla tecnica ha prodotto le più temibili e devastanti armi da guerra, con le quali sono stati uccisi milioni di esseri umani; il profitto applicato alla medicina ha creato una massa di malati che ha una perenne necessità di spender soldi per essere “curata”; il profitto applicato all'economia ha generato la società dei consumi, che ha distrutto e devastato il mondo intero; il profitto applicato all'istruzione non ha contribuito a formare dei veri esseri umani, ma a plasmare dei perfetti schiavi privi di creatività, docili, acritici ed ubbidienti da dare in pasto al mondo del lavoro; il profitto applicato alla scienza ha fatto smarrire agli scienziati la via della verità, dando origine ad un vile, misero e servile scientismo il cui unico scopo è quello di servire il Potere.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se ciò che è stato conseguito è il genere di “progresso” dovuto al motore del profitto, sarà bene che l'umanità si rimetta a camminare con la sola forza delle proprie gambe, senza il traino di una metafisica deleteria. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In verità, se l'umanità non ha ancora provocato la sua stessa estinzione, ed è riuscita a rimandare il collasso del sistema socio-economico, forse per qualche decennio, sopportando innumerevoli ingiustizie e indicibili sofferenze, è proprio grazie all'azione di opposizione che è stata messa in atto per tentare di arginare e contrastare le sconsiderate conseguenze delle logiche del profitto, e non di certo perché la ricerca di un egoistico guadagno personale abbia fatto “progredire” l'umanità. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Pertanto, si può essere assolutamente certi che, tra tutti i possibili motivatori sociali, il profitto sia uno dei peggiori (se non il peggiore); inoltre, dire che esso sia l'unico motivatore sociale posto alla base dell'agire umano è quanto di più falso si possa asserire. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Fortunatamente il mondo è ancora colmo di esseri umani che quando agiscono non fanno alcuna valutazione in termini di profitto, confutando in modo plateale la precedente tesi. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si pensi, ad esempio, ai numerosi volontari che si mettono gratuitamente a disposizione degli altri, in modo del tutto disinteressato, che prestano servizio in ogni parte del mondo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si pensi a tutti gli esseri umani che si prendono cura degli anziani, dei poveri, degli ammalati e degli animali; si pensi, più in generale, ad ogni gesto d'amore che viene compiuto nei confronti di chi è in difficoltà.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Io stesso ho scritto numerosi libri, e di certo non l'ho fatto per il profitto, dato che ho messo a disposizione gratuitamente tutte le mie opere, nonostante fossi disoccupato e avessi bisogno di guadagnare denaro per vivere.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In generale, quando un individuo ama, crea, gioca e aiuta gli altri in modo autentico, non lo fa di certo perché è mosso dalla logica del profitto: lo fa in forza della sua umanità, perché egli è un essere dotato di empatia, sentimento, passione, forza e volontà.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Qualcuno dirà che queste sono soltanto opinioni... benissimo! Assumiamo allora, per assurdo, che sia vero che la ricerca del profitto faccia parte della natura umana: quale sarebbe il problema? </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">L'essere umano non è mica una sorta di robot privo di coscienza che non può far altro che assecondare la logica del profitto, l'essere umano è un essere vivente autocosciente dotato di ragione che in virtù delle sue capacità può sempre scegliere se seguire la logica del profitto oppure no.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La stessa cosa non accade con la respirazione: l'essere umano non può decidere se respirare oppure no, al massimo può trattenere il respiro per qualche minuto, sempre ammesso che non voglia suicidarsi, ma anche in quel caso dovrebbe opporre un'azione meccanica al suo intrinseco bisogno di respirare.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Già da questa semplice argomentazione si comprende in modo chiaro e conclusivo, che la ricerca del profitto non sia affatto da ascriversi alla natura umana ma alla cultura. Ma la cultura umana è fortemente arbitraria, e quindi può sempre essere modificata a piacimento.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Del resto, l'asserzione che la logica del profitto sia insita nella natura umana è confutata in modo inequivocabile anche da un punto di vista empirico dall'esistenza di tutte quelle popolazioni di cacciatori-raccoglitori vissute nella storia dell'umanità che non hanno mai elevato la ricerca del profitto al rango di motivatore sociale. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">E guarda caso, di norma, simili società erano anche egualitarie, non stratificate, basate sulla condivisione e sulla cooperazione, non utilizzavano denaro e non praticavano un'economia di mercato: proprio ciò a cui dovrebbe ispirarsi l'odierna umanità per creare una società tecnologicamente avanzata che consenta a tutti i suoi membri di vivere in condizioni di armonia e felicità.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">È bene quindi che l'umanità non si lasci più ingannare dalla retorica di chi intende far credere che l'unica forma di società possibile sia quella attuale, quando invece essa rappresenta soltanto una delle peggiori organizzazioni sociali attuabili.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Insegnate alle nuove generazioni la logica dell'altruismo e della cooperazione, e gli esseri umani del futuro rideranno a crepapelle ripensando all'imbecillità dei loro predecessori che avevano scelto di fondare la loro società sulla competizione finalizzata all'egoistica ricerca di un profitto personale.</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<div style="text-align: justify;">
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b style="background-color: white;">Organizzazione “ottimale” del lavoro</b></span></div>
</div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Procediamo ora con la nostra critica passando in rassegna tutta un'altra serie di problematiche, contraddizioni e luoghi comuni, riguardanti il mondo del lavoro.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Volendo essere estremamente sintetici, si potrebbe dire che l'odierna economia non è neanche lontanamente in grado di organizzare il mondo del lavoro in modo “ottimale”; inoltre, si può evidenziare come essa non riesca nemmeno a governare il fenomeno della disoccupazione, ed ancor meno sia in grado di gestire l'avvento delle automazioni facendo in modo che tutti possano trarre vantaggio da quella che è già stata ribattezzata come la “quarta rivoluzione industriale”, grazie a cui, in prospettiva, la quasi totalità del lavoro potrebbe essere automatizzato impiegando robot e software dotati d'intelligenza artificiale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Che cosa s'intende con il termine “ottimale”? </span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span><span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">A mio avviso, un'organizzazione del mondo del lavoro è ottimale quando riesce a combinare al massimo grado la libertà, la volontà, le capacità, i talenti e la felicità dei lavoratori con la necessità di dover lavorare per produrre e fornire solo ed esclusivamente beni e servizi effettivamente utili in quantità tali da riuscire a soddisfare i veri bisogni di tutta l'umanità, con il minor quantitativo possibile di lavoro (umano), risorse, energia, sprechi e impatto ambientale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Chiariremo a breve queste affermazioni, subito dopo aver spiegato perché quella appena esposta sia la corretta definizione di organizzazione “ottimale” del mondo del lavoro.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per prima cosa bisogna comprendere quale debba essere il vero fine del lavoro. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Attualmente, la stragrande maggioranza delle persone non lavora perché ama ciò che fa, perché vorrebbe lavorare o perché ciò che fa sia effettivamente utile e indispensabile per l'umanità, ma perché è obbligata dal sistema sociale in cui vive a lavorare per entrare in possesso del denaro che gli consente di poter acquistare beni e servizi, i quali esistono grazie al lavoro.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il lavoro è divenuto un modo per procurarsi il denaro da spendere per far andare avanti l'economia, esso </span>non è subordinato alle vere esigenze dell'umanità, ma a quelle del sistema economico.</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span><span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il fatto che il lavoro svolto sia utile o pretestuoso, dannoso o benefico, indispensabile o superfluo, alienante o motivante, salutare o usurante, passa in secondo piano: l'importante è che consenta di guadagnar denaro e che ci sia lavoro a sufficienza per impedire che, nel suo complesso, il sistema entri in crisi. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Non c'è neanche bisogno di spiegare il perché non possa essere questo il fine del lavoro, se si ha a cuore l'umanità.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Con un po' di riflessione, si può giungere alla conclusione che lo scopo del lavoro debba essere quello di produrre e fornire beni e servizi effettivamente utili e necessari per soddisfare i veri bisogni di tutti gli esseri umani: ecco a cosa dovrebbe servire il lavoro.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Infatti, se il lavoro inseguisse un altro fine, diverso da quello appena specificato, verrebbero inevitabilmente a crearsi delle distorsioni deleterie. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ad esempio, se il fine fosse il denaro, qualcuno potrebbe escogitare dei metodi per arricchirsi in modo parassitario sfruttando gli altri, oppure potrebbe cercare di ricavar denaro dal denaro, senza contribuire in alcun modo con la propria attività alla produzione e alla fornitura dei beni e dei servizi effettivamente utili per la collettività.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se invece il fine fosse il bene dell'economia, e non quello dell'umanità, potrebbe essere introdotto un certo quantitativo di lavoro addizionale dannoso ed evitabile, soltanto perché esso sarebbe indispensabile per il mantenimento in essere del sistema economico... e così via.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se per qual si voglia ragione si producessero e/o fornissero beni e servizi superflui, con essi si avrebbero problematiche sia a livello ambientale che a livello sociale. E tutto ciò per disporre di un qualcosa di cui, in realtà, gli esseri umani non avrebbero neanche bisogno. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Infine, se non ci fossero beni e servizi in quantità tali da soddisfare le vere esigenze di tutti, si creerebbero i presupposti per una grande ingiustizia sociale legata alla scarsità.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">E come dovrebbe essere raggiunto questo fine? </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Con il massimo dell'efficienza (intesa in senso fisico) e del rispetto dell'ambiente, ovvero utilizzando il minor quantitativo di risorse ed energia, cercando in ogni modo di minimizzare l'impatto ambientale legato alle attività lavorative richieste per raggiungere gli obiettivi prefissati. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Questo significa: minimizzare la produzione; realizzare beni di alta qualità che siano durevoli e riparabili; utilizzare, nei limiti del possibile, materiali rinnovabili biocompatibili; promuovere un uso condiviso dei beni... e così via.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span><span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se così non fosse, s'introdurrebbe del lavoro inutile, accompagnato da sprechi evitabili e si comprometterebbe l'ambiente oltre misura, danneggiando tutti i viventi.</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">A complemento di quanto fin qui asserito, si deve aggiungere, e giustificare, anche l'obiettivo della minimizzazione del lavoro in sé, che rappresenta uno dei punti più importanti per ottenere un'organizzazione che sia effettivamente ottimale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Minimizzando il lavoro, infatti, ovvero mettendo in atto soltanto quel lavoro che è effettivamente utile e necessario per raggiungere il vero fine del lavoro, oltre ad incrementare l'efficienza del sistema, e a diminuire l'impatto ambientale, si riuscirebbe anche ad affrontare, nel migliore dei modi possibili, un'altra questione fondamentale: quella dell'incompatibilità tra un'effettiva libertà e l'obbligo di dover lavorare per produrre e fornire ciò che si ritiene debba essere messo a disposizione dell'umanità.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">È ridicolo voler negare l'evidenza sostenendo che l'obbligo del lavoro sia compatibile con la libertà: un individuo che è costretto a lavorare non è affatto libero. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Un individuo può dirsi libero soltanto quando la scelta in merito a come, quando, quanto, dove e perché lavorare sia interamente rimessa alla sua volontà.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per quanto tutta una nutrita schiera di difensori della moderna schiavitù del lavoro si sforzino di asserire il contrario, se una simile condizione non è data, un individuo non può dirsi libero. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Inoltre, si può asserire che un essere umano che non è libero non può neanche raggiungere un'autentica condizione di felicità; egli potrà certamente accontentarsi della sua situazione, ma non conoscerà mai la vera felicità.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Può essere effettivamente felice soltanto chi è completamente libero, perché la libertà è una condizione necessaria, anche se non sufficiente, per la felicità. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Non a caso esistono numerosi esempi di persone libere che ciò nonostante non sono affatto felici (si pensi ai ricchi), ma non sono mai esistite (e mai esisteranno) persone private della libertà che abbiano sperimentato un'effettiva condizione di felicità. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">D’altro canto, allo stato attuale delle conoscenze scientifico-tecnologiche, se si decidesse di produrre e fornire un qual si voglia paniere di beni e servizi, è del tutto evidente che un certo quantitativo di lavoro umano, seppur minimo, sarebbe ancora indispensabile.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò continuerà ad esser vero fin quando una generazione di automi replicanti non riuscirà a svolgere da sé tutto il lavoro richiesto dalla società, senza alcun supporto umano.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Questo significa che, fin quando non si riuscirà a raggiungere un simile traguardo scientifico-tecnologico, a meno di voler sacrificare fortemente la produzione e la fornitura di beni e servizi, ritornando ad una sorta di stato di natura, gli esseri umani dovranno per forza di cose sacrificare un po' della loro libertà, dedicando in modo forzoso una certa parte del loro tempo alle attività lavorative. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ora, siccome il tempo dedicato al lavoro è un tempo sottratto alla vita, in cui gli esseri umani vengono obbligati dalla società a svolgere certe attività, si dovrà avere l'accortezza di fare in modo che in quell'intervallo temporale i lavoratori sperimentino le migliori condizioni esistenziali possibili: questo è quanto di meglio si può fare da un punto di vista qualitativo. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma è altresì evidente che, se si ha a cuore la libertà e la felicità degli esseri umani, si debba anche fare in modo che quel quantitativo di tempo sottratto alla vita, in cui si è costretti al lavoro, sia il più piccolo possibile e sia effettivamente impiegato per conseguire il bene comune.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ecco spiegato perché la minimizzazione del lavoro umano è di fondamentale importanza, perché, nella giusta ottica, ad ogni ora di lavoro in meno corrisponde un'ora di vita vera in più di cui poter disporre come meglio si crede in condizione di effettiva libertà. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">D'altro canto, la costrizione nei confronti di un lavoro totalizzante, privo di un significato autentico, attuata con la forza fisica, un inganno mentale o mediante un ricatto economico, rappresenta il miglior modo per far ammalare, sia nel corpo che nello spirito, ogni essere umano, oltre ad essere una palese forma di tortura dalla quale nulla di positivo può scaturire.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si comprende quindi come l'obbiettivo della massimizzazione del tempo libero da ogni forma di obbligo nei confronti del lavoro, perseguito all'interno di una società che garantisca a tutti, a prescindere dalla situazione occupazionale dei singoli individui, delle comparabili condizioni di benessere materiale che siano sufficientemente elevate per condurre un'esistenza dignitosa, rappresenti un obiettivo di centrale importanza sia per la salute psico-fisica degli esseri umani che per il loro percorso di crescita spirituale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Infatti, affinché un individuo possa ricercare ed esprimere se stesso, divenendo un vero essere umano, è necessario che egli disponga sia dei mezzi che del tempo per farlo, ma se il lavoro assorbe la totalità del tempo, come si può portare a termine il compito più importante dell'esistenza, vale a dire quello di dare alla luce se stessi? </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">E se invece si ha una grande abbondanza di tempo libero, ma poi non si dispone dei mezzi materiali per sopravvivere in modo sereno, come si può sviluppare appieno il proprio potenziale?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per contenere l'effetto deleterio dovuto alla costrizione sociale nei confronti di quella quota di lavoro umano di cui, nel suo complesso, la società non può fare a meno di pretendere, oltre alla scientifica minimizzazione del lavoro, vi sono delle ulteriori accortezze da implementare che non possono essere ignorate, data la loro importanza.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In primo luogo, quando si distribuisce il lavoro si deve, in ogni modo e con ogni mezzo, tentare di rispettare e assecondare le naturali vocazioni, i talenti e la volontà degli individui. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Questo obiettivo è fondamentale perché consente di massimizzare, al tempo stesso, sia la felicità che la produttività dei lavoratori. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Infatti, l'unica società in cui l'organizzazione del lavoro funziona al massimo del suo potenziale ed i lavoratori sperimentano la più elevata condizione di benessere possibile, è quella in cui ogni individuo svolge le mansioni che è naturalmente portato a fare, rispetto alle quali ha delle effettive competenze e mostra una reale volontà di volersene occupare.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In secondo luogo, si deve trovare il modo di delegare alle automazioni tutte quelle mansioni utili che però risultano noiose, demotivanti, ripetitive, alienanti e/o logoranti e che (giustamente) gli esseri umani si rifiutano di fare. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Vorrei far notare al lettore che una simile strategia è in accordo con l'obiettivo primario della minimizzazione del lavoro; così facendo, infatti, la quota di lavoro da delegare alle automazioni risulterebbe, a sua volta, già minimizzata. </span><span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Inoltre, il problema della gestione del lavoro residuale non automatizzabile che non vuol essere compiuto dagli esseri umani, ma che è pur sempre necessario, risulterebbe anch'esso minimizzato. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">È quindi evidente che, grazie a tutte queste accortezze, la problematica dell'organizzazione del lavoro detestabile risulterebbe facilmente gestibile ricorrendo ad un po' di buon senso e razionalità, ad esempio, ideando delle soluzioni per elevare la qualità di quel genere di lavoro e/o attuando delle turnazioni, così che ciascuno possa farsi carico pro quota dei compiti meno gradevoli, senza causare ingiustizie sociali. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nel caso lo si ritenesse utile e opportuno, si potrebbero anche introdurre dei “premi” per chi scegliesse di portare a termine ciò che la comunità non fosse ben disposta a fare. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Onestamente, non ritengo che quest'ultima sia la miglior soluzione, perché ripropone una sorta di meccanismo retributivo analogo a quello attualmente utilizzato con i lavoratori salariati. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Mi sembra assai più giusto che, in una comunità degna di questo nome, tutti i membri si facciano carico di parte delle problematiche, così da risolverle e/o gestirle al meglio, senza che s'individui qualcuno a cui accollare il peso delle mansioni più sgradevoli, mentre gli altri se ne lavano bellamente le mani.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Far svolgere soltanto a qualcuno le attività detestabili sarebbe comunque iniquo, anche a fronte di un giusto compenso; inoltre, celerebbe al resto della comunità l'esistenza di criticità di cui invece sarebbe bene che tutti fossero ben coscienti, così da ideare soluzioni per migliorare o risolvere certe specifiche situazioni che altrimenti continuerebbero a riprodursi tali e quali, perché tanto per portare a termine quello che nessuno vuol fare basta ricompensare qualche disgraziato. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Un problema condiviso non è soltanto un problema più leggero, ma soprattutto è un problema di tutti, e quindi diviene nell'interesse generale anche la sua risoluzione. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Al contrario, un problema scaricato su un piccolo numero d'individui, diviene un problema soltanto per alcuni, e così non viene più percepito come un problema di tutti, perché c'è qualcun altro che se ne occupa e non se ne ha esperienza diretta. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Anche per questo è bene ripartire pro-quota e/o tramite delle turnazioni i compiti detestabili, così da acquisirne piena consapevolezza, invece di motivare qualcun altro ad occuparsene, scaricando la propria parte di responsabilità. </span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Quale miglior strategia per prendere coscienza delle criticità, se non viverle in prima persona sulla propria pelle? </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Queste argomentazioni sono sufficienti per chiarire la validità della definizione di organizzazione ottimale del mondo del lavoro data in precedenza. </span><br />
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<div style="text-align: justify;">
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b style="background-color: white;">Criticità del mondo del lavoro</b></span></div>
</div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Possiamo riprendere con la critica economica ponendoci la seguente domanda: quante di queste ragionevoli accortezze, tra quelle appena illustrate, vengono attualmente rispettate?</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Non serve molto a rendersi conto che l'odierno mondo del lavoro non soddisfi nessun requisito di quelli che caratterizzerebbero un'organizzazione ottimale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Da un punto di vista individuale, oggi, il lavoro non è di certo finalizzato a quello che invece dovrebbe essere il suo vero fine, ma rappresenta un mezzo per ottenere un salario o un profitto, a seconda se si appartiene all'insieme degli sfruttati, i quali per avere il denaro necessario per sopravvivere devono lavorare come, dove, quanto e quando gli viene imposto da altri e/o dalla società, o degli sfruttatori che, al pari dei parassiti, si approfittano del lavoro altrui per appropriarsi del maggior quantitativo di denaro che gli è possibile sottrarre agli altri, talvolta anche senza dover subire l'obbligo sociale della costrizione al lavoro e/o del dover lavorare secondo le modalità imposte da altri.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nel suo complesso, invece, l'organizzazione del lavoro, oltre ad essere subordinata alle necessità del sistema economico, e non a quelle dell'umanità, concorre anche al raggiungimento di un altro obiettivo: quello del controllo sociale (illustreremo questa tesi più avanti).</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Inutile dire che fini così distorti non possano far altro che dar luogo a conseguenze disastrose, a cui in parte abbiamo già accennato.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">L'odierna organizzazione del mondo del lavoro, infatti, non produce e fornisce beni e servizi effettivamente utili e necessari per soddisfare i veri bisogni di tutti gli esseri umani; produce e fornisce beni e servizi funzionali allo scopo del profitto, anche se questi sono superflui e/o dannosi. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">I beni non vengono utilizzati da tutta l'umanità sulla base delle reali necessità di ciascuno, ma soltanto da chi ha denaro a sufficienza per acquistarli, secondo le modalità che il compratore ritiene più opportune. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se chi può permetterselo economicamente vuole possedere un'automobile all'anno per poi demolirla l'anno successivo, egli è libero di farlo. Si arriva così a situazioni paradossali dove alcuni possiedono oltre ogni limite della decenza, sprecando ed inquinando a più non posso, mentre altri non dispongono neanche dello stretto necessario. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span><span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Simili storture hanno luogo anche quando il quantitativo di beni e servizi è più che sufficiente per soddisfare le esigenze di tutti, figuriamoci che razza d'ingiustizie possono presentarsi quando i beni ed i servizi sono disponibili in quantità inferiori a quelle che invece sarebbero indispensabili. </span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">E purtroppo il verificarsi di quest'ultima circostanza non è da escludersi, dato che l'odierno sistema produttivo non è scientificamente tarato per soddisfare i bisogni dell'intera umanità. </span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Oggi, infatti, non si producono quantitativi di beni e servizi ponderati in base al numero di abitanti ed alle loro esigenze, come logica e buon senso vorrebbero, si produce</span><span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> in base a quanto si ritiene di riuscire a vendere. Ma disgraziatamente le due cose non coincidono.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se i prodotti sono scarsi, la logica del mercato è la seguente: ha diritto ad entrare in possesso dei beni disponibili, appropriandosene in modo esclusivo, non chi ne ha più bisogno, ma chi può permettersi di pagare il prezzo più alto. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Va da sé, che più si è poveri e più si è tagliati fuori da un simile sistema, a prescindere dalle proprie necessità: se ti ammali e sei ricco puoi accedere alle migliori cure, se ti ammali e sei povero non verrai curato.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">L'organizzazione del lavoro non massimizza l'efficienza, intesa in senso fisico, ed ancor meno si preoccupa che le attività lavorative siano ecologicamente compatibili.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Sprechi, inefficienza, inquinamento e distruzione ambientale sono ben visti, se non scientemente ricercati, quando consentono di creare occupazione, ed è proprio grazie al “lavoro” che l'umanità è riuscita a devastare e avvelenare il mondo intero. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il lavoro andrebbe minimizzato, riducendolo allo stretto necessario ed eliminando tutte le attività inutili e dannose; oggi, invece, all'esatto opposto, si cerca di massimizzarlo e ciò accade inventando ogni sorta di stratagemma per creare sempre più lavoro al fine di mantenere le persone occupate, anche se le attività introdotte sono inutili e dannose, agendo nella convinzione che “più lavoro c'è e meglio è”: mai affermazione più stupida fu concepita nella storia dell'umanità.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">E così, invece di ridurre il lavoro, si cerca di fare in modo che tutti possano dedicarsi ad esso per 8 ore la dì, che poi diventano 9, 10, 11 ore o più, a seconda di quanto si è sfortunati, a cui, ovviamente, vanno aggiunte le ore di viaggio per raggiungere i luoghi di lavoro e la pausa pranzo consumata lontano da casa.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il risultato è che le attività lavorative assorbono la maggior parte del tempo di vita di un individuo adulto, divenendo totalizzanti.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Non è difficile comprendere come un orario di lavoro così elevato distrugga sia la psiche che il corpo di ogni essere umano che, sottoposto ad una simile costrizione, invece di mantenersi gioioso, creativo, sano e vitale, e quindi produttivo, per tutta la sua esistenza, ben presto perde la sua umanità, trasformandosi in un individuo triste, apatico, malato, spento e quindi improduttivo. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Neanche il più talentuoso, volenteroso e dopato dei professionisti si allena 8 ore al dì alla massima intensità, perché se lo facesse, invece di migliorare le sue prestazioni atletiche, andrebbe rapidamente incontro ad una sindrome da sovrallenamento, vedendo drasticamente ridurre la propria condizione fisica e rischiando, per giunta, di procurarsi un grave infortunio.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">E invece, nel caso dei comuni lavoratori, non solo s'impone ad essi che lavorino 8 ore al dì, bene che vada, a prescindere dal loro talento e dalla loro volontà, ma si pretende anche che lo facciano al massimo ritmo possibile, ogni singolo giorno, per più di 40 anni, con tanto di sistemi di controllo, umani e tecnologici, appositamente utilizzati per sincerarsi che si raggiungano gli obiettivi prefissati, si mantengano i ritmi e si rispettino gli orari.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La violazione di una delle suddette condizioni comporta una punizione, che va dal richiamo, scritto o verbale, al licenziamento. Così facendo i lavoratori sperimentano un continuo ricatto.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">È del tutto evidente che una simile modalità lavorativa risulti completamente disfunzionale per il conseguimento del benessere sociale, dato che la sua attuazione non farebbe altro che diminuire la felicità, la salute e la produttività dei lavoratori, danneggiando sia i singoli individui e che la società. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">È ben noto come una riduzione della pressione esercitata dal sistema sociale sui lavoratori comporti degli innegabili benefici sotto ogni punto di vista. Pertanto, non si capisce per quale assurdo motivo, come minimo, non si debba ridurre l’orario di lavoro, così da conciliare sia le esigenze dei lavoratori che quelle della società, a meno che lo scopo non sia quello di utilizzare il lavoro per aggredire gli esseri umani da un punto di vista psico-fisico mantenendoli forzosamente occupati per dominarli meglio.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">L'odierna follia sociale viene giustificata con delle argomentazioni degne del peggior retore. Ad esempio, alcuni sostengono che il lavoro non possa diminuire, perché altrimenti milioni di lavoratori rimarrebbero senza stipendio, non potrebbero consumare e quindi l'economia collasserebbe, trascinando nel baratro l'umanità.</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="background-color: white;">Che questo ragionamento sia fondamentalmente errato è chiaro a tutti. Un po' meno chiaro è comprendere il perché lo sia.</span></span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span><span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si pensi alla produzione delle armi da guerra, a tutto l'iper-lavoro dovuto al fenomeno dell'obsolescenza programmata e al fatto che le persone non utilizzano i beni in comune: perché l'umanità non dovrebbe liberarsi dalla barbarie, dallo spreco e dall'inquinamento che conseguono da essi?</span><br />
<br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si pensi ancora a tutti quei lavori pretestuosi e all'elevata mole di “lavoro” prodotto da un mostruoso e farraginoso sistema burocratico, anch'esso divenuto fine a se stesso, che invece di semplificare la vita la complica all'ennesima potenza.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Basti pensare che se il governo decide che tutti i cittadini devono produrre una certa documentazione ogni anno, improvvisamente milioni di persone sono costrette a dedicare ore e ore del loro prezioso tempo a questa sorta di detestabile “attività lavorativa”, di cui fino a quel momento nessuno sentiva il bisogno! </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò nonostante, neanche il lavoro pretestuoso può essere eliminato, né la burocrazia può essere snellita, perché altrimenti moltissime persone resterebbero senza uno stipendio e, stando alle odierne logiche economiche, a meno di voler ridurre in povertà milioni di persone, bisognerebbe inventarsi un altro modo per far sì che quei soggetti ritornassero a lavorare.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma che razza di sistema economico è quello in cui il lavoro inutile, dannoso e pretestuoso non può essere eliminato, o peggio dev'essere scientemente introdotto, perché altrimenti si provocherebbe una crisi dovuta alla disoccupazione e milioni di persone rischierebbero di ridursi in povertà?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per definizione, il lavoro inutile e dannoso dovrebbe essere eliminato dalla società migliorando le condizioni di vita di tutti, non peggiorandole: esso infatti non solo non è necessario, e quindi costringe le persone a sprecare tempo, risorse ed energia futilmente, ma è addirittura nocivo. La logica ci suggerisce che </span><span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">dalla sua eliminazione</span><span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> dovrebbe conseguire soltanto un gran bene... e invece no! </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il problema quindi non è se si possa, o si debba, eliminare il lavoro inutile e dannoso, pur riuscendo ad assicurare a tutti condizioni di vita uguali, se non addirittura superiori, rispetto a quando i lavoratori si dedicavano ad attività superflue e nocive, il problema è che non si può eliminare quel genere di lavoro continuando ad agire all'interno delle logiche economiche vigenti: ecco il nodo da sciogliere.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Basterebbe soltanto questa costatazione per rendersi conto della pochezza e della nocività dell'odierna economia, la quale andrebbe immediatamente abbandonata, invece di continuare testardamente a tentare di escogitare delle "soluzioni" restando confinati al suo interno.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma le problematiche non finiscono qui! Vi è un altro eclatante punto di criticità da sottolineare: l'odierna organizzazione del lavoro non è finalizzata alla liberazione dell'umanità dalla costrizione al lavoro, il suo obiettivo, infatti, è di mantenere l'umanità sotto il giogo del lavoro, producendo e riproducendo le condizioni affinché le persone restino occupate.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Non appena si crea disoccupazione, a prescindere dalla sua causa, ecco che si attuano delle contromisure per creare più lavoro, in modo che le persone tornino a lavorare, possibilmente a tempo pieno.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La progressiva riduzione dell'orario di lavoro, accompagnata da un aumento delle retribuzioni orarie, resa chiaramente possibile dai grandi incrementi di produttività dovuti all'innovazione scientifico-tecnologica, non è minimamente contemplata come strategia di liberazione dell'umanità dalle catene del lavoro: non se ne parla, gli esseri umani devono continuare a sperimentare la schiavitù del lavoro, costi quel che costi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ed ecco che quando la produttività si accresce, o il capitalista licenzia parte dei suoi operai, di cui evidentemente non ha più bisogno per realizzare la medesima produzione, o sceglie di produrre di più senza licenziare nessuno; in entrambi i casi l'orario di lavoro resta invariato, così come le retribuzioni, mentre il capitalista si sfrega le mani perché è certo che in questo modo riuscirà ad accrescere il proprio profitto.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma che razza di sistema economico è quello in cui lo scopo non è di liberare l'umanità dal lavoro, ma di far sì che si riproducano le condizioni affinché i lavoratori continuino ad essere costretti a lavorare?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Che cosa se ne fa l'umanità di un sistema economico in cui gli incrementi di produttività vengono impiegati per aumentare le ricchezze di una élite di sfruttatori, invece di essere utilizzati per migliorare le condizioni di vita di tutti?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si pensi ora all'automazione: supponiamo che il suo utilizzo consenta di liberare l'umanità da un certo quantitativo di lavoro. </span><span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Benissimo, secondo le odierne logiche ciò significa che si dovrà trovare il modo per creare nuovo lavoro da assegnare agli esseri umani. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nessuno si chiede se il nuovo lavoro introdotto nella società sia utile e necessario, oppure no, nell'ottica del conseguimento di un reale benessere sociale: l'importante è che si crei più lavoro, così che le persone non restino disoccupate ed il modello economico continui ad esistere esattamente così com'è, con tutte le sue eclatanti contraddizioni.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">E qual è la ricetta per creare più lavoro? Stando ai nostri benpensanti, la ricetta è una ed una soltanto: trovare il modo per far crescere l'economia.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Simili “rimedi” vengono attuati, non senza difficoltà, anche in economie “avanzate” di tipo consumistico, dove un ulteriore incremento dei consumi arrecherebbe soltanto dei danni, ma la cosa ancora più paradossale è che, poste le odierne logiche economiche, ciò dovrebbe esser fatto anche in un'ipotetica società ideale dove i bisogni di tutti i cittadini fossero pienamente soddisfatti e quindi, al verificarsi della disoccupazione, dovuta ad esempio ad un incremento di produttività e/o all'automazione di alcune mansioni, non ci sarebbe alcuna esigenza di creare ulteriore lavoro, il quale, tra l'altro, oltre a sottrarre inutilmente ore di vita ai lavoratori, non è affatto detto che non sia dannoso!</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma che razza di sistema economico è quello in cui la disoccupazione tecnologica deve essere risolta facendo crescere l'economia così da creare più lavoro, anche quando l'umanità non ne ha affatto bisogno, obbligando così le persone a sacrificare inutilmente una ancor più ampia parte della loro vita per il lavoro, accrescendo per giunta anche l'impatto ambientale, soltanto perché questo è ciò di cui ha bisogno l'economia per non fallire? </span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span><span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Di che cosa avrebbero bisogno invece gli esseri umani per essere liberi e felici? È questa la domanda a cui gli economisti dovrebbero trovare una risposta</span><span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Oggigiorno sembra che non vi sia altra soluzione alla disoccupazione che non passi per la crescita dell'economia.</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span><span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma siccome l'umanità, a forza di crescere, ha ampiamente superato i limiti che avrebbero potuto garantire una certa sostenibilità, senza peraltro esser riuscita a costruire una società che assicurasse reali condizioni di benessere per tutti, è ormai evidente che l'ostinarsi a voler applicare questa "soluzione" significherebbe creare un problema ancora più grande rispetto a quello che s'intende risolvere, mancando puntualmente di raggiungere l'obiettivo: la disoccupazione, infatti, è endemica nell'odierna società e non può essere eliminata senza cambiare le logiche economiche.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">È un dato di fatto che, ogni qual volta si è verificata una crescita economica, e questa crescita ha comportato una certa riduzione della disoccupazione, tra l'altro senza mai riuscire ad eliminarla, puntualmente, dopo un certo lasso di tempo, inevitabilmente e irrimediabilmente, il problema della disoccupazione è tornato ad accrescersi. Ciò ha costretto i governi e gli individui ad ingegnarsi per ideare ed attuare in continuazione delle contromisure in direzione della creazione di nuovo lavoro.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Eppure, nonostante gli sforzi, la disoccupazione è stata sempre presente, in una certa percentuale, ed ogni qual volta si è riusciti a ridurla rilanciando l'economia, la sua entità è nuovamente aumentata: questo è il massimo che si è riusciti a fare ed è quanto di meglio si può fare, con le odierne logiche. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ormai, però, a forza di tentare di “risolvere” il "problema" della disoccupazione facendo crescere l'economia, si è arrivati ad un tal grado di iper-consumo che capitalisti ed economisti, dopo aver convinto le persone più benestanti a riempire le proprie abitazioni di cose inutili e a buttare via dopo pochi mesi di utilizzo oggetti costosi perfettamente efficienti e funzionanti, non sanno più cosa inventarsi per spingere la popolazione ad incrementare ancora di più i livelli di consumo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">E siccome un simile modello di “sviluppo” non funziona più nelle economie avanzate, si sta pensando di replicarlo nei Paesi meno “sviluppati”, dove è assai più semplice convincere le persone a imitare lo stile di vita dei Paesi più “avanzati”... peccato che questa volta interverranno i limiti ambientali a porre freno all'umana imbecillità. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In altri termini, con le logiche attuali, la sostenibilità economica implica l'insostenibilità ambientale: questo è il massimo della contraddizione!</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma che razza di sistema economico è quello in cui le dinamiche di cui esso ha bisogno per essere “sostenibile” provocano un collasso dell'ambiente in cui quel sistema opera? </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">È quindi del tutto evidente che servano soluzioni alternative per eliminare il problema della disoccupazione una volta per tutte dalla società, ed è oltremodo chiaro che simili soluzioni non siano neanche lontanamente compatibili con il paradigma economico attuale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si può dire, infatti, che la disoccupazione sia una caratteristica intrinseca all'odierna organizzazione socio-economica e che il sistema evolva per sua natura in direzione della creazione di nuova disoccupazione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Quest'ultimo aspetto non è affatto detto che sia sempre negativo: un conto è se la disoccupazione è dovuta ad un cataclisma, un altro è se è legata ad un incremento di efficienza/produttività del sistema.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nel primo caso, le persone muoiono di fame perché non c'è modo di produrre/disporre di beni e servizi; nel secondo caso, il fatto che le persone muoiano di fame dipende dalle logiche del sistema economico: se si vive in una società organizzata come quella odierna, dove gli incrementi di produttività vanno ad arricchire una piccola minoranza di persone, allora al verificarsi della disoccupazione molti individui soffriranno la fame, ma se invece si vivesse in una società che utilizzasse gli incrementi di efficienza/produttività nell'interesse generale, al verificarsi della disoccupazione gli individui potrebbero scegliere se avere le stesse cose lavorando di meno, oppure se avere più cose ripristinando il precedente livello occupazionale, senza che nessuno abbia accesso ad un minor quantitativo di beni rispetto al passato.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Questo significa che, oggi, la disoccupazione è sempre un male per il popolo, non perché essa sia sempre un male in sé, bensì a causa delle distorsioni dovute alle odierne logiche economiche. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò diventa ancor più evidente se si pensa all'automazione del lavoro legata all'avvento di robot provvisti di intelligenza artificiale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Lo sviluppo scientifico-tecnologico sta consentendo agli esseri umani di ottenere beni e servizi senza dover sprecare la vita con le attività lavorative, le quali stanno raggiungendo livelli di automazione ed autonomia sempre più spinti.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Supponiamo, come caso limite, di vivere in un mondo dove tutto il lavoro fosse automatizzato. La disoccupazione sarebbe al 100% ma i beni ed i servizi di cui l'umanità avrebbe bisogno sarebbero disponibili: ma scusate tanto, quale sarebbe il problema?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se il lavoro non c'è, ma i beni ed i servizi ci sono, è sufficiente dare a tutti i beni ed i servizi: fine della storia. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">C'è voluta la grandiosa intelligenza degli economisti per trasformare questa strepitosa opportunità di liberazione dell'umanità in una temibile disgrazia sociale che getterà nella miseria miliardi di persone "rubandogli il lavoro".</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se le odierne logiche venissero conservate all'interno di questa ipotetica società delle automazioni, accadrebbe una cosa completamente assurda: il sistema economico entrerebbe in crisi e sarebbe condannato al fallimento, perché siccome tutti sarebbero disoccupati nessuno avrebbe i soldi per permettersi di comprare i beni ed i servizi che però sarebbero disponibili in quanto prodotti e forniti dalle automazioni!</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ci sarebbe da ridere a crepapelle se non stessimo parlando del prossimo futuro dell'umanità... ma le criticità non finiscono qui!</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Infatti, anche supponendo che gli economisti siano così geniali, ma così geniali, da riuscire incidentalmente a concepire che si possono dare soldi creati dal nulla a costo zero a tutti gli esseri umani, senza che vi sia l'obbligo di dover lavorare per guadagnar denaro e senza indebitare nessuno - che sia anatema! -, così che le persone possano ricominciare a consumare, se i mezzi di produzione continuassero ad essere di proprietà privata e fossero concentrati nelle mani di un piccolo gruppo di capitalisti, così com'è ritenuto giusto, sacrosanto, auspicabile, necessario e naturale oggi da tutta una nutrita schiera di illustrissimi “pensatori” al servizio del Potere, allora si verrebbe a creare una dinamica che drenerebbe costantemente denaro dalla massa dei consumatori alla élite dei produttori, i quali oltre ad arricchirsi oltre misura ancor più di quanto non accada oggi, eserciterebbero un enorme potere sull'intera umanità: quello di decidere, a loro arbitrio cosa, come, quando, quanto, dove e perché produrre. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Inoltre, se istituendo una sorta di reddito di esistenza universale ed incondizionato la proprietà e la gestione del denaro restasse nelle mani delle banche private, così come ritenuto giusto, sacrosanto, auspicabile, necessario e naturale oggi da tutta una nutrita schiera di illustrissimi “pensatori” al servizio del Potere, la cricca dei banchieri eserciterebbe un eclatante potere sull'intera umanità: quello di erogare, a suo arbitrio, il reddito di esistenza, dal quale dipenderebbe fortemente la sopravvivenza dell'umanità.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se così fosse, essi potrebbero decidere l'importo del reddito, a chi darlo e a chi negarlo, imponendo dall'alto il livello di benessere sociale che, a loro giudizio, spetterebbe ad ogni singolo individuo. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Concedere un simile potere all'interno di un'economia monetaria in cui i mezzi di produzione fossero di proprietà privata, significherebbe gettare le basi per l'instaurazione del regime più dispotico, distopico e totalitario che sia mai stato concepito e realizzato nella storia dell'umanità.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Badate bene che per dare soldi a tutti senza l'obbligo di lavorare, evitando problemi inflattivi, si dovrebbe calibrare il quantitativo di denaro sulla base della disponibilità di beni e servizi, attuando anche una sistematica azione redistributiva, perché altrimenti, per quanto abbiamo detto in precedenza, il sistema concentrerebbe spontaneamente la ricchezza nelle mani di pochi e così, anche se a livello aggregato ci fossero soldi in abbondanza per soddisfare le necessità di tutti, in molti non ne avrebbero a sufficienza.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Pertanto, non si può evitare di evidenziare un altro punto di criticità: siamo proprio sicuri che chi ha scelto come scopo di vita quello dell'accumular ricchezze a dismisura, sia disposto a cedere i suoi averi al resto dell'umanità per fare in modo che una massa di “fannulloni” possa avere un reddito sufficientemente elevato per consumare, inquinare e vivere in libertà?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In tutta sincerità io penso che la risposta sia negativa. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">L'ho già sostenuto altrove, ma vale la pena di ricordare che, dal punto di vista dei ricchi, sarebbe molto più conveniente spazzare via dalla faccia della Terra la maggior parte degli esseri umani, ormai divenuti “inutili” e problematici (a loro giudizio). </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Inutili, perché grazie alle automazioni l'élite non avrà più bisogno di un così elevato numero di schiavi umani per produrre e fornire i beni ed i servizi che gli serviranno per vivere nel lusso; problematici, perché il voler mantenere in vita una massa d'individui che pretende la ridistribuzione della ricchezza esistente per consumare risorse ed inquinare l'ambiente vivendo in condizione di effettiva libertà, rappresenterebbe un enorme problema per tutti i potenti del mondo, un problema la cui gestione richiederebbe un grande sforzo finalizzato alla realizzazione ed al mantenimento di un innovativo e ancor più spinto mezzo per il controllo sociale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si dovrebbe infatti mettere in atto un formidabile meccanismo per spiare, distrarre, indottrinare, indurre il sonno della mente ed abbassare il livello di coscienza, in modo assai più efficiente rispetto a quanto non venga già fatto, ma a quale scopo? Quello di mantenere in vita una massa di individui “inutili” che sprecano risorse e danneggiano l'ambiente? Tutto ciò sarebbe chiaramente sconveniente per l'élite.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">È bene quindi che l'umanità si renda conto che forse sarebbe il caso di fare in modo che in una società altamente tecnologica non vi siano né individui ricchi né potenti, prima che quest'ultimi si decidano a mettere in atto la loro Soluzione Finale. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma per fare in modo che non vi siano né ricchi né potenti nell'era delle automazioni, come minimo, oltre ad attribuire la proprietà del denaro all'intera umanità (ammesso che non ci si voglia spingere fino alla messa in atto di un sistema socio-economico che funzioni senza di esso), è di fondamentale importanza che anche i mezzi di produzione vengano collettivizzati.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per comprendere il perché, basta immaginare che nell'odierno sistema economico tutto resti così com'è, con l'unica variante sostanziale che tutti i mezzi di produzione fossero della collettività, e non di una élite di soggetti privati, in modo tale che i profitti derivanti dal loro utilizzo, invece di arricchire un ristretto gruppo di sfruttatori parassitari, possano essere inseriti in un fondo comune da impiegare per soddisfare le reali esigenze dell'umanità, finanziando, ad esempio, un reddito di esistenza. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se così fosse, quale problema scaturirebbe dalla completa automatizzazione del lavoro? Nessuno, a patto che i complessivi livelli di produzione e consumo si attestassero entro certi limiti, al fine di assicurare la “sostenibilità” ambientale. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Consumando, infatti, gli esseri umani genererebbero un “profitto” collettivo, che finanzierebbe automaticamente quel reddito che gli consentirebbe di avere accesso a beni e servizi, dando luogo ad una sorta di ciclo chiuso che permetterebbe a tutti quanti di disporre di denaro, anche senza alcun obbligo di lavorare. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Badate bene che un simile sistema potrebbe essere messo in atto anche in una società che non ha ancora raggiunto un completo livello di automatizzazione del lavoro, disinnescando gran parta degli “eclatanti”, “temibili” ed “irrisolvibili” “problemi” dovuti al fenomeno della cosiddetta disoccupazione tecnologica.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">È del tutto evidente che se il profitto ottenuto al netto degli investimenti venisse redistribuito non vi sarebbe alcun problema sociale legato all'automazione del lavoro e volendo si potrebbe anche risolvere il “problema” della disoccupazione; ecco quindi che, nella giusta ottica, l'automatizzazione del lavoro potrebbe trasformarsi in una strategia auspicabile.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Le soluzioni quindi non mancano di certo. Ciò che è interessante è riuscire a capire perché nessuna di esse venga attuata e si continui soltanto a professare la religione della crescita economica. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il motivo è presto detto: le soluzioni esistono, ma hanno un difetto... la loro attuazione è incompatibile con il mantenimento in essere del potere e delle ricchezze dell'élite che oggi domina il mondo. </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La crescita, invece, consente di conservare l’attuale ordine delle cose, almeno fin quando la natura lo permetterà.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">E siccome politici ed economisti non servono l'umanità, ma i cosiddetti “potenti”, per non tradire il mandato assegnato dai loro veri padroni, questa sottospecie di intellettuali non può far altro che “scartare” tali soluzioni, screditandole, ridicolizzandole e affermando che non sarebbero economicamente sostenibili, utilizzando degli espedienti retorici, senza mai confutare la validità di quelle soluzioni; una cosa che sarebbe impossibile da fare, perché in esse agisce la forza dirompente della verità.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ecco allora spiegato perché nell'odierna società, da un lato, si sostiene che sia obbligatorio lavorare per sopravvivere e dall'altro si crea una realtà sociale in cui sistematicamente non c'è lavoro a sufficienza per tutti. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Perché chi avrebbe la possibilità di eliminare la disoccupazione modificando le logiche economiche, attuando le migliori soluzioni a disposizione dell'umanità, non intende minimamente farlo, altrimenti andrebbe ad intaccare il potere e la ricchezza di quella stessa élite di cui egli è servo e complice; inoltre, dal punto di vista dell'élite, è utile che nella società vi sia sempre un certo tasso di disoccupazione. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">È ben noto come la presenza d'individui disperati, alla continua ricerca di una qualsiasi occupazione, sia altamente funzionale per abbattere i costi del lavoro e diminuire i diritti sociali, mantenendo sotto perenne ricatto i lavoratori. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Al contrario, se vi fosse piena occupazione, i lavoratori accrescerebbero la loro forza come classe sociale, e comincerebbero a rivendicare diritti, tutele e un maggior salario.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">E allora ben venga, dal punto di vista dell'élite, che le logiche del sistema economico mantengano in essere un certo quantitativo di disoccupati in modo sistemico: nulla è stato lasciato al caso.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">En passant, vale la pena di sottolineare come l'imposizione dell'obbligo di lavorare per sopravvivere (valido soltanto per i poveri, ovviamente) in un sistema che non è in grado di assicurare che vi sia lavoro a sufficienza per tutti, dia luogo ad una situazione paradossale ed auto-contraddittoria, il cui esito è del tutto evidente: siccome i posti di lavoro non sono sufficienti, qualcuno rimarrà disoccupato.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò rivela ancora una volta la pochezza mentale di chi ha contribuito a concepire un simile modello socio-economico, a meno che i “geni” che hanno compiuto una simile impresa non ritenessero giusto condannare alla miseria già in partenza chi non fosse stato sufficientemente competitivo da riuscire a primeggiare nella folle lotta alla sopravvivenza insita nelle regole del loro “gioco” economico.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Evidentemente, ideare un algoritmo per suddividere il lavoro utile e necessario alla collettività su tutta la popolazione abile al lavoro, con ragionevolezza ed equità, così che nessuno rischiasse di rimanere disoccupato e di non aver accesso ai beni ed ai servizi prodotti dalla società, era un obiettivo troppo complesso per le loro "grandi" menti; o forse avrebbe dato origine a dinamiche sociali troppo poco perverse per i loro gusti.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Meglio introdurre il concetto del “mercato del lavoro” in una società dove il lavoro è mantenuto scarso, così che i lavoratori competano per ottenere l’agognato posto fisso, mentre le redini del sistema socio-economico restano ben salde nelle mani di una élite di parassiti e di criminali.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ed ecco che, come per magia, con la giusta dose di scarsità, competizione, indottrinamento, disinformazione, intrattenimento, censura, consumismo e repressione fisica, i moderni lavoratori salariati, invece di ribellarsi, hanno finito per lodare i propri sfruttatori, ringraziandoli per la strepitosa opportunità di diventar degli schiavi, illudendosi persino di essere liberi, senza neanche rendersi conto che ogni loro singola scelta è stata determinata, indotta, distorta, condizionata dal sistema, col preciso intento di annullare ogni individuo, per plasmare una sorta di robot che conduce una vita completamente meccanica perfettamente inquadrata in un'ordinaria follia.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Guai ad allentar le catene, perché i popoli avrebbero potuto incrementare il loro livello di coscienza, e magari avrebbero compreso che nella società non dovrebbero esistere né ricchi, né potenti, e forse si sarebbero anche potuti organizzare per eliminare ogni ingiustizia sociale. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per carità! Meglio passare da una forma di schiavitù ad un'altra, cambiando il nome alle cose, senza mutare alcunché nei fatti. E così fu.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In generale, nell'odierna società, la presenza d'individui abili al lavoro disoccupati è una grande ingiustizia, sia che essi abbiano, o che non abbiano, bisogno di lavorare.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nel primo caso, infatti, si starebbe condannando alla miseria un certo numero di persone; nel secondo, invece, si starebbe legittimando l'esistenza di individui ricchi e oziosi che sfruttano il lavoro altrui senza dare alcun contributo alla società. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Inoltre, lasciare che vi sia forza lavoro inoccupata significa accrescere il carico di lavoro a chi invece, suo malgrado, è occupato, e questo è oltremodo odioso. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Non è difficile capire che se tutta la forza lavoro contribuisse alle attività socio-economiche, ciascun individuo potrebbe lavorare un po’ di meno, essendo un po’ più libero di vivere.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Non si capisce, quindi, perché si debba accettare che alcuni possano godere di una completa emancipazione dal lavoro, scaricando il costo di questa libertà sull'esistenza degli altri.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Pertanto, la disoccupazione non va ridotta: va eliminata.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La situazione ottimale è quella in cui, al netto di quegli individui che è giusto esonerare dal lavoro per motivi di età, studio e salute, nella società non vi sia affatto disoccupazione, perché tutti gli individui abili al lavoro si fanno carico pro-quota, in base alle proprie capacità, di una parte del lavoro effettivamente utile e necessario per produrre e fornire i beni ed i servizi di cui tutta l'umanità ha realmente bisogno.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma una simile condizione non è mai stata raggiunta e, se le attuali logiche economiche verranno mantenute, mai si raggiungerà, perché vi sarà sempre una certa sacca di disoccupati ed i lavoratori dovranno mantenere una classe d'individui oziosi e parassitari, facendosi per giunta carico di un evitabile aggravio di lavoro dovuto alla minor forza lavoro impiegata. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si badi bene che, per come vanno le cose oggi, anche una situazione di piena occupazione darebbe luogo ad una grande ingiustizia sociale! </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se così fosse, infatti, in molti sarebbero condannati a sprecare la maggior parte della loro vita per compiere un lavoro alienante e logorante in cambio di una paga che non è neanche detto sia sufficiente a mantenere se stessi ed i loro cari, mentre altri fingerebbero di lavorare, o non lavorerebbero affatto, guadagnando cifre astronomiche.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">E tutto ciò al netto delle criticità dovute all'inefficienza, alla dannosità e all'inutilità del lavoro svolto, che se per disgrazia non venissero risolte e si combinassero con una situazione di piena occupazione, si tradurrebbero automaticamente in un'ulteriore accelerazione del disastro che è già in atto.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Non basta che vi sia occupazione: vi dev'essere occupazione in relazione ad un lavoro che sia effettivamente finalizzato alla realizzazione del benessere sociale. Altrimenti, invece di utilizzare risorse ed energie per migliorare le condizioni dell'umanità, si finirebbe per peggiorarle ulteriormente. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Non è tanto un discorso di quantità, quanto di qualità del lavoro che si decidere di mettere in atto, posto che il fine perseguito sia sano: che senso ha aumentare il numero dei vogatori per incrementare la velocità della nave, se non ci si accorge neanche che ci si sta dirigendo verso una cascata?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Come viene “risolto” oggi il problema del lavoro detestabile, ovvero la questione dell'assegnazione dei compiti che nessuno vorrebbe fare? Con il ricatto, la violenza e la forza. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La logica ed il buon senso vorrebbero che i lavori peggiori fossero anche i più remunerati... e invece accade esattamente il contrario!</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il minatore è uno schiavo che viene costretto a lavorare 12 ore al giorno per un pezzo di pane, mentre l'amministratore delegato è lautamente pagato per intrattenere qualche commensale al tavolo di un ristorante di lusso. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Oggi non ci si preoccupa di fare in modo che nell'assegnazione delle mansioni siano rispettate le naturali vocazioni, i talenti e la reale volontà degli individui.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Come distribuisce le mansioni l'odierna società? Attraverso il mercato del lavoro, all'interno del quale i lavoratori si mettono autonomamente in vendita al migliore offerente, non prima di aver speso anni e anni della loro vita per formarsi nel migliore dei modi, così da apparire il più possibile appetibili agli occhi degli sfruttatori, esattamente come si addice a dei perfetti schiavi. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il sistema si regge sull'illusione che attraverso il mercato i lavoratori abbiano la libertà di scegliere il lavoro che preferiscono: niente di più falso! </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">I lavoratori non scelgono affatto cosa fare, al più essi scelgono cosa fare tra ciò che il mercato del lavoro gli propone, essendo costretti ad agire con modalità compatibili con la sua volontà, dovendo eseguire ordini che gli verranno imposti e che se non saranno rispettati comporteranno il licenziamento.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">I lavoratori si adattano a fare ciò che trovano, e siccome la maggior parte degli esseri umani non può permettersi di vivere senza lavorare, non di rado, accade che i moderni schiavi salariati tollerino le peggiori condizioni di sfruttamento.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nonostante si cerchi in ogni modo di far passare tutto ciò come se fosse “normale”, “naturale”, “giusto”, “inevitabile”, se non addirittura “auspicabile”, il lavoro non è affatto una libera scelta individuale, è piuttosto una brutale imposizione, una forzatura che deve rispondere alla presunta Volontà di un'entità metafisica immaginaria: quella di un sistema economico folle basato sul dominio, sulla menzogna e sul profitto. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nemmeno chi tenta di aprire un'attività in proprio è libero di organizzare il lavoro come meglio crede, perché anch'esso, se vorrà evitare di fallire, dovrà fare in modo che il suo lavoro sia economicamente “sostenibile”. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Anch'egli, quindi, volente o nolente, dovrà prostrarsi al dio Denaro, assecondando il suo volere, e non potrà ignorare le richieste del dio Mercato. Ma in tal modo lo spettro delle possibilità si ridurrà grandemente, passando dall'insieme del fisicamente possibile ad un suo sottoinsieme determinato dalla sovrastruttura economica.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Pertanto, da un punto di vista dell’azione economica, né il capitalista né il lavoratore sono effettivamente liberi di agire come meglio credono: il primo perché è “obbligato” a far profitto, altrimenti la sua azienda fallirebbe; il secondo perché è “condannato” ad esser sfruttato, altrimenti non avrebbe soldi a sufficienza per vivere. Sempre ammesso che un individuo sia disposto a recitare uno dei suddetti ruoli.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò dimostra che il cosiddetto “libero mercato” non è affatto libero, ma è bene che si utilizzi il termine “libertà” a sproposito, così che la massa si illuda di essere libera e prenda parte alle dinamiche del sistema senza ribellarsi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In definitiva, volendo rimanere all'interno dell'odierna società, c'è una sola condizione che crea i presupposti per una vera ed autentica libertà: avere soldi a sufficienza per non esser costretti a partecipare alle forzature dell'economia, potendo godere dei suoi frutti senza subire i suoi imperativi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Del resto, se per acquistare beni e servizi ti viene imposto di guadagnare denaro e per farlo, di norma, si deve lavorare, è del tutto evidente che soltanto chi è sufficientemente ricco da permettersi il lusso di non lavorare possa essere effettivamente libero: tutti gli altri sono inevitabilmente vittime, in una certa misura, di una qualche forma di schiavitù nei confronti del lavoro.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Alcuni riusciranno a sopravvivere lavorando a tempo parziale, altri potranno avere la fortuna di far coincidere obblighi con interessi personali, e questo potrà addirittura alleviare la loro percezione di privazione della libertà, inducendoli a credere che siano stati loro a scegliere di svolgere quel lavoro, secondo quelle precise modalità, quando invece è stata la società, con un sottile inganno, a spingerli a fare ciò che fanno, esattamente come lo fanno. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Anch'essi, infatti, come tutti gli altri individui che devono lavorare, non stanno scegliendo in modo effettivamente libero come condurre la propria esistenza, perché abbiamo già chiarito che soltanto chi è sufficientemente “ricco” può farlo; dovranno piuttosto sacrificare la propria esistenza per ottemperare alle pretese del sistema socio-economico in cui vivono.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Questi soggetti s'illuderanno di essere liberi, e vi diranno con convinzione che sono stati essi stessi ad aver scelto cosa fare, ma di fatto, pur vivendo in uno stato di chiara inconsapevolezza, saranno comunque degli schiavi ed agiranno come tali: questa verità non passerà inosservata agli occhi di ogni mente risvegliata dagli inganni dell'odierna società. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La libertà di scelta tra cosa fare e cosa non fare, che di fatto si traduce nel fare soltanto ciò che è compatibile con le pretese del mercato, è un sofisticato artificio per tentare di nascondere, giustificare e legittimare, ciò che invece è oltremodo chiaro ed evidente: <i>la riduzione in schiavitù della quasi totalità degli esseri umani attualmente presenti sul pianeta Terra.</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">L'odierna organizzazione del mondo del lavoro non è altro che la prosecuzione dell'antica tratta degli schiavi. </span><span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Passando dallo schiavo incatenato al lavoratore salariato è mutata la forma ma non la sostanza. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">L'unica libertà che è stata concessa ai moderni schiavi mediante il mercato del lavoro è la libertà di recarsi nei luoghi di lavoro a mendicare la propria schiavitù, non prima di essersi </span><span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">istruiti autonomamente così da divenire più appetibili agli occhi degli sfruttatori</span><span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ridurre le persone in schiavitù, costringendole a compiere per 8 ore al dì attività rispetto cui spesso non si ha un vero talento, forzandole ad agire </span><span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">contro la loro reale volontà, </span><span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">perché questo è l'unico modo che hanno per guadagnare il denaro che gli serve per sopravvivere, è la peggiore strategia possibile per organizzare il mondo del lavoro.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Così facendo, infatti, si arreca una grande sofferenza agli individui e si produce un enorme danno alla società, perché da un lato si avranno lavoratori inoperosi, oppressi, malati ed infelici e dall'altro si avrà un'organizzazione del lavoro altamente improduttiva ed inefficace. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">È oltremodo noto come la costrizione al lavoro provochi depressione, malattia, perdita di creatività, annullando la forza e l'energia vitale del lavoratore, il quale, vittima di una vera e propria quotidiana forma di violenza da me altrove definita “stupro lavorativo”, non potrà far altro che svolgere in malo modo la mansione che è stato indotto e costretto a fare.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Chiunque abbia avuto qualche esperienza lavorativa sa benissimo che un solo individuo appassionato e motivato può compiere il medesimo quantitativo di lavoro in modo qualitativamente superiore al lavoro svolto da decine di persone demotivate che sono costrette a lavorare contro la propria volontà, senza contare che tutte le più grandi imprese, concezioni, creazioni e scoperte, sono sempre state compiute da esseri umani che hanno avuto la fortuna e l'occasione di vivere in un contesto sociale che gli ha consentito di avere tempo e mezzi per coltivare e allineare il proprio essere con le proprie attività.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si pensi ad un dipendente di un ufficio pubblico che ricopre quel ruolo soltanto perché la società gli impone di guadagnare uno stipendio ed egli non ha trovato un altro modo per farlo. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">È il minimo che possa accadere che quel lavoratore sia scontroso, arrogante, svogliato, depresso, stanco, demotivato, abbruttito, ammalato, e quindi “inefficiente”, nel senso più ampio del termine. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma le qualità negative che egli manifesta non sono sue caratteristiche intrinseche: sono la conseguenza di ciò che egli è costretto a vivere sulla propria pelle. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Magari, nel suo intimo, quel lavoratore ama le piante e da piccolo, quando la sua mente non era ancora contaminata dai condizionamenti sociali, sognava di diventare un giardiniere. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si scopre così che se invece di riempire scartoffie gli fosse stata concessa l'opportunità di guadagnare il medesimo salario curando il verde pubblico, lo stesso individuo avrebbe espresso il suo vero potenziale, essendo felice di tenere in perfetto ordine i giardini del suo paese, abbellendoli con una tale maestria da riuscire a deliziare tutti i suoi compaesani, che invece attualmente lo insultano per la sua svogliatezza nel portare a compimento le pratiche burocratiche.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il posto di giardiniere, però, venne assegnato ad un altro individuo che aveva la vocazione di lavorare nell'ufficio del comune, ma che purtroppo perse il concorso per aggiudicarsi quella posizione lavorativa, e dovendo per forza di cose lavorare per mantenere la sua famiglia, ripiegò verso un altro mestiere nei confronti del quale non aveva nessuna competenza e non nutriva alcun reale sentimento. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">E così gli abitanti di quel paese, oltre ad avere un burocrate svogliato, dovettero subire anche gli effetti del mal-lavoro di un giardiniere privo di passione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Simili vicende non rappresentano casi isolati ed aneddotici, ma sono la normalità a causa dell'odierna organizzazione del lavoro. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Chiunque, infatti, può constatare l'elevata presenza di persone demotivate e incompetenti che ricoprono un certo ruolo, nonostante non siano minimamente interessate a farlo, non abbiano conoscenze adatte e non nutrano alcuna passione nei confronti di ciò che, in realtà, sono stati obbligati a fare, contro la propria volontà.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Inutile spender parole per tentare di quantificare gli incredibili “costi” sociali dovuti ad una così miope disposizione della forza lavoro: volendo utilizzare una metafora calcistica, sarebbe come se il miglior attaccante venisse fatto giocare in porta, ed al suo posto fosse stato schierato il portiere!</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò accade perché invece di stabilire sulla base di criteri oggettivi e razionali quale sarebbe il miglior soggetto da impiegare per svolgere un certo compito, tenendo in considerazione sia le competenze che la passione dei singoli, si lascia che i lavoratori competano uno contro l'altro per accaparrarsi ad ogni costo i posti disponibili, ambendo al cosiddetto “posto fisso”, cercando possibilmente di aggiudicarsi il lavoro meno impegnativo e meglio retribuito.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">E come se tutto ciò non bastasse ad arrecar danno alla società, il sistema induce i lavoratori a tenersi ben stretto il proprio lavoro, perché se per disgrazia qualcuno abbandonasse la posizione lavorativa conquistata combattendo duramente, sarebbe condannato a dover nuovamente ricominciare da capo a lottare in modo forsennato con altri disoccupati più giovani e agguerriti, al fine di ri-aggiudicarsi un altro posto di lavoro, correndo il serio rischio di stipulare un contratto con condizioni peggiori rispetto a quelle precedenti, di rimanere disoccupato a lungo o di ridursi in povertà non riuscendo più a trovare un lavoro.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Così facendo, tutti i lavoratori che vorrebbero cambiare mestiere, perché in coscienza sanno perfettamente di essere incompatibili con ciò che fanno, ben si guardano dal licenziarsi e continuano ad arrecar danno a se stessi ed alla società.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò accade tanto nel settore pubblico quanto nel privato, dove, contrariamente a quanto ritenuto da molti, non è affatto raro trovare dirigenti più stupidi ed ignoranti di alcuni operai, mentre, in generale, la maggioranza dei dipendenti, nel loro intimo, vorrebbe fare ben altro nella vita, anche se poi, di fatto, continua a lavorare in modo forzoso all'interno di fabbriche e aziende. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">E così, per tirare avanti, essi arrivano a rinnegare se stessi ogni singolo minuto di ogni maledetta giornata lavorativa, anche se magari, esteriormente, fanno di tutto per negare questa lapalissiana evidenza. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Costoro potranno forse ingannare amici, parenti e datori di lavoro, così da riuscire a conservare il posto di lavoro ed esibire una maschera di realizzazione al resto della società, ma non riusciranno mai ad ingannare se stessi; col passare del tempo, infatti, il malessere esistenziale che essi si stanno auto-infliggendo corromperà i loro spiriti ed il decadimento psico-fisico dovuto ad una vita di forzature contro natura si manifesterà in modo inequivocabile, sfociando in depressione, malattie mentali, comportamenti antisociali, vizi, infortuni, malattie e, in casi più estremi, morte per suicidio. E tutto ciò non è un fatto da ascriversi alla natura dell'essere umano, ma all'organizzazione del sistema socio-economico.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si capisce quindi come i criteri di selezione, assegnazione e mantenimento dei lavoratori nei confronti delle posizioni lavorative, siano fortemente falsati da un ambiente sociale fondato sulla competizione, sul terrore, sull'obbligo del lavoro e sulla ricerca del massimo vantaggio personale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ad incrementare la problematica dovuta allo scorretto utilizzo della forza lavoro disponibile, che viene impiegata mettendo in secondo piano passioni, capacità e volontà, contribuisce negativamente anche l'enorme disparità di trattamenti, sia in termini di retribuzione che di qualità del lavoro, che sussiste tra i vari ruoli sociali.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">A causa di tali differenze s'introducono ulteriori distorsioni, perché se i mestieri non assicurano un comparabile livello di benessere, sia da un punto di vista qualitativo che retributivo, è del tutto evidente che i lavoratori non sceglieranno la propria occupazione guardando esclusivamente alla propria passione, ma inizieranno a fare anche delle valutazioni che li porteranno a tentare di aggiudicarsi il posto di lavoro che gli consente di tribolar di meno e di guadagnar di più, arrivando perfino a sacrificare la propria vera vocazione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Oltre a ciò vi è un'ennesima paura: quella di non riuscire a trovare occupazione, ancor prima di aver iniziato a lavorare, non appena terminati gli studi! </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ed ecco che in questo modo gli studenti non studieranno esclusivamente per passione, ma inizieranno ad effettuare scelte e valutazioni in funzione del lavoro.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Come si spiega che in Italia il test d'ingresso per la facoltà di medicina sia quello che ogni anno fa registrare il maggior numero di partecipanti? </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Non di certo con un elevato spirito umanitario: si spiega perché quello del medico è reputato un ruolo di “alto” livello nell'odierna scala di valori, oltre ad essere un mestiere ben pagato, stabile e rispettato. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Così facendo si attirano un gran numero d'individui che non vogliono fare i medici per passione ma per prestigio o per denaro, che entreranno in competizione con gli altri e sottrarranno posti a chi invece avrebbe una reale vocazione nei confronti di quel mestiere.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Qualcuno dirà che i test d'ingresso sono fatti apposta per selezionare i miglior talenti: che completa assurdità!</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Superare un test psico-attitudinale, un concorso, o un colloquio di lavoro, non significa affatto essere adatti ad un certo percorso di studi o ad un mestiere: significa soltanto che si disponeva delle capacità e delle conoscenze adatte a superare quella “prova” effettuata in quello specifico giorno, in relazione ai partecipanti presenti in quella giornata. Punto. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La questione centrale non è selezionare i lavoratori mediante dei ridicoli test per tentare di capire quale sia il soggetto migliore da impiegare tra quelli che si sono presentati, mettendo in atto una folle corsa competitiva falsata da pressioni socio-economiche di varia natura. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il punto è creare un'organizzazione sociale senza pressioni, dove essere disoccupati non implichi la negazione dell'accesso a beni e servizi essenziali per vivere, dove ogni lavoro sia dignitoso ed equiparabile agli altri in termini di qualità di vita e di retribuzione, in modo tale che le persone possano mettersi a disposizione della società con serenità e si possano destinare le migliori energie ad ogni ruolo, senza dar luogo alle ingiustizie sociali ed alle distorsioni dovute al meccanismo del “dover trovare un lavoro tra quelli esistenti per sopravvivere”, evitando così che gli individui siano indotti a scegliere il proprio mestiere con valutazioni di tipo economico, perché ad esempio un certa attività consente di guadagnare di più rispetto ad un'altra.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Inoltre, bisognerebbe creare le condizioni affinché nessuno sia spinto a tenersi stretto un posto di lavoro per tutta la vita, per paura di rimanere disoccupato e di finire in povertà, continuando a lavorare anche nel caso in cui quel posto di lavoro non fosse compatibile con il suo essere.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Le persone cambiano nel tempo, e magari ciò che per un individuo era assolutamente perfetto in una certa fase della vita, in un'altra, diviene totalmente incompatibile con il suo nuovo spirito.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">È quindi giusto che i lavoratori possano avere un'effettiva libertà di cambiare lavoro in condizioni di assoluta sicurezza economica, ogni qual volta sia opportuno che ciò avvenga. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Questo significa che, come minimo, la società dovrebbe assicurare a tutti gli esseri umani un certo tenore di vita a prescindere dalla mansione svolta e dal fatto che, in un dato istante, un individuo sia occupato o sia in attesa di collocazione, chiedendo in cambio che tutti i soggetti abili al lavoro contribuiscano alla società prestando un certo quantitativo di lavoro al dì, combinando al meglio passioni, capacità e volontà dei singoli con le esigenze della collettività.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Tutto ciò, a condizione che questo contributo sia scientificamente minimizzato in relazione agli obiettivi che ci si è prefissati di raggiungere a livello sociale, così che nessuno debba essere costretto a dedicare al lavoro non un secondo in più rispetto a ciò che è strettamente ed effettivamente necessario.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Oggi, invece, non solo se non lavori rischi di fare la fame, ma ci sono lavoratori che a mala pena riescono a sopravvivere nonostante dedichino al lavoro 12 ore al giorno della loro unica esistenza, mentre ve ne sono altri che vivono nel lusso “lavorando” soltanto per qualche ora al mese o addirittura non lavorando affatto: questo è il massimo dell'ingiustizia!</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Tutto ciò è semplicemente intollerabile: se è vero che, in quanto esseri umani, c'è un qualcosa che accomuna tutti i membri della società, pur nelle diversità che rendono unico ed irripetibile ciascun individuo, allora è giusto e doveroso che tutta l'umanità si faccia carico pro quota del lavoro che serve alla società, lavorando per un comparabile numero di ore a testa, a fronte di un compenso equiparabile.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il fatto che un individuo scelga di fare il medico, lo scienziato, l'insegnate, l'operaio o l'operatore ecologico, non dovrebbe comportare alcuna differenza nel tenore di vita di quel soggetto; la società ha bisogno di ciascuna di queste figure professionali, e ciascun lavoratore, quando si dedica ad una certa attività, spende il proprio tempo esistenziale: è questo il vero “costo” per ogni individuo che si dedica al lavoro, e questo costo è il medesimo per ogni essere umano, a prescindere dalla mansione che egli ha scelto di svolgere. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per questi motivi, tutti i mestieri dovrebbero essere ricompensati in egual misura, perché un'ora di tempo dedicata al lavoro è un'ora di tempo dissipata, tanto per un medico, quanto per uno spazzino.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il fatto che una certa mansione sia più complessa rispetto ad un'altra non deve implicare che sia giusto che qualcuno debba percepire di più rispetto agli altri: questa è l'ennesima distorsione indotta dalla concezione che il lavoro serva per guadagnare un compenso monetario.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il lavoro non dovrebbe essere scelto in base al fatto che sia più o meno complesso, meglio o peggio retribuito, ma in base ad una reale e autentica vocazione, per passione e volontà.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Del resto, un individuo effettivamente portato nei confronti di un’attività, nel compierla, non prova alcuna fatica, neanche quando quell’attività richiede degli sforzi fisici estremi, né trova difficoltà, neanche se si tratta dell’attività più complicata del mondo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In modo duale, un individuo che non ha una naturale inclinazione rispetto ad una certa attività, nel compierla, prova una grande fatica, anche se questa non richiede particolari sforzi fisici, e incontra grandi difficoltà, anche se si tratta dell'attività più banale del mondo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò ad ulteriore prova del fatto che il criterio di scelta del lavoro non dovrebbe essere il compenso ricevuto in cambio di esso, ma il talento, la vocazione, la passione... e così via.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Un simile criterio di scelta potrebbe trovare applicazione soltanto in una società che assicurasse già in partenza a tutti gli esseri umani un elevato e comparabile livello di vita come precondizione, al pari d'un diritto universale ed incondizionato, eliminando il concetto del dover lavorare in cambio di un salario: in altri termini, sto sostenendo di <i>svincolare il lavoro dalla retribuzione.</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per questo io propongo di sostituire il concetto di salario con l'accesso gratuito ed universale ai beni ed ai servizi realizzati e forniti mediante le attività lavorative che scaturiscono da un organizzazione del lavoro basata sulla sinergia di automazioni ed esseri umani che cooperano in direzione del benessere collettivo. Ciò consentirebbe anche di eliminare l'uso del denaro.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Così facendo, lo scopo del lavoro non sarebbe più quello di lavorare in cambio di un salario, ma di dare il proprio contributo in base alle proprie naturali inclinazioni per fare in modo che il sistema responsabile di assicurare un certo tenore di vita a tutti i membri della società possa funzionare al meglio delle possibilità.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Come naturale conseguenza di una simile organizzazione, non vi sarebbero più né sfruttati, né sfruttatori, ma soltanto esseri umani con interessi comuni che cooperano in modo coordinato per il medesimo fine volto al benessere collettivo. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Oggi, invece, è ritenuto del tutto “normale” e “auspicabile” che vi siano due classi con interessi intrinsecamente contrapposti, quella degli sfruttati e quella degli sfruttatori, le quali, a causa della reciproca incompatibilità dei rispettivi fini, non possono far altro che inscenare una perenne lotta.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">I primi, infatti, vorrebbero guadagnare di più lavorando di meno, ma tutto ciò può esser fatto soltanto a danno degli sfruttatori; i secondi invece, vorrebbero ottenere un maggior profitto, un obiettivo che non può essere conseguito senza danneggiare, in qualche modo, la classe degli sfruttati. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma per quale assurdo motivo dovrebbero esistere individui ricchi e individui poveri? E perché mai dovrebbero esistere persone che sfruttano e persone che vengono sfruttate? </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Come una simile contrapposizione possa condurre al benessere sociale è un mistero della fede della religione capitalistica che non ci è dato sapere. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò che invece è noto, è che ormai il fatto che alcuni individui ne sottomettano altri, al fine di sfruttarli e sottrargli la maggior parte del prodotto del loro lavoro, invece di essere considerata una prassi brutale, dannosa ed ignobile da estirpare dalla società, possa avvenire in tutta tranquillità, alla luce del Sole e nel pieno della legalità, con tanto di un regolare contratto di sfruttamento firmato da entrambe le parti.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Del resto, non c'era d'aspettarsi altro da una società fondata sullo sfruttamento dell'uomo sull'uomo, se non l'innalzamento della schiavitù al più alto rango del sistema: quello della legalità.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<div style="text-align: center;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>Il lavoro come mezzo di controllo sociale</b></span></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Poco sopra si accennava a come, nell'odierna società, la consapevolezza di dover competere per aggiudicarsi un lavoro sia così potente da agire addirittura in modo retroattivo, determinando scelte di fondamentale importanza per gli adolescenti, ancor prima che questi entrino nel mondo del lavoro.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">È assai raro che uno studente si dedichi a ciò che intimamente vorrebbe fare. Ciò è evidente se si guarda al suo percorso formativo. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Di norma, egli sceglierà un certo indirizzo di studio tra quelli proposti dal sistema, tentando di prevedere quali figure professionali richiederà la società una volta che sarà entrato in possesso di un diploma e/o di una laurea, perché, così facendo, avrà maggiori possibilità di trovare un lavoro.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Neanche la scuola, ed ancor meno l'università, si sottraggono agli imperativi del mercato (ammesso che lo abbiano mai fatto), e così la “scelta” rispetto a cosa studiare è già in partenza una non-scelta, perché l'offerta formativa non copre l'intero spettro delle possibilità, ma è funzionalmente subordinata alle necessità della sovrastruttura economica.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">L’obiettivo non è di fornire agli studenti gli strumenti per maturare un sano spirito critico, né di aiutarli a coltivare le proprie passioni più autentiche, ma di plasmare lavoratori acritici, docili e ubbidienti, disposti a credere in modo fideistico alle presunte verità diffuse dal Potere ed a svolgere diligentemente per 8-10-12 ore al giorno i ruoli utili al capitale, senza lamentarsi o avere pretese rivoluzionarie.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per mantenere la sua stabilità il sistema non può permettere che fioriscano esseri umani gioiosi, energici e vitali, né teste pensanti, critiche, scettiche e razionali, ancor meno menti creative, originali e stravaganti, o individui rivoltosi, disubbidienti e rivoluzionari che pretendono la libertà per sé e per gli altri: il sistema ha bisogno di persone normali.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Anche le modalità scolastiche riproducono fedelmente quelle del mondo del lavoro, anticipandole: ci sono delle autorità che vanno rispettate, i docenti nelle scuole ed i cosiddetti “superiori” nelle aziende; l'apprendimento non è volontario ma obbligatorio, così come il lavoro; il corpo non può muoversi liberamente ma è immobilizzato, così come quello del lavoratore che deve passare 8 ore al dì, bene che vada, rinchiuso in un ufficio o in piedi davanti ad una catena di montaggio; chi non rispetta gli ordini viene punito mentre chi li esegue in modo eccellente viene premiato, esattamente come accade con la lettera di richiamo, il licenziamento, l'aumento, la promozione... e così via.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Simili analogie non possono essere casuali: esse servono ad addomesticare gli spiriti selvaggi delle nuove generazioni, per renderli compatibili con l'ordine sociale in cui verranno inseriti.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il risultato di questo lungo processo di programmazione mentale è una sorta di uomo-macchina da dare in pasto al mercato del lavoro, un individuo privo di un'autentica volizione, disposto a rinnegare se stesso per mettersi al servizio del sistema, nonostante ciò sia la causa di ogni sua sciagura esistenziale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La stessa organizzazione del lavoro è basata sulla violazione delle volontà individuali ed il mancato rispetto della libertà dei singoli. I lavoratori, infatti, sono degli ingranaggi di un sistema completamente al di fuori del loro controllo; un sistema che li sfrutta, li opprime e li annulla. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">E quando il lavoro manca, sono gli stessi lavoratori a scendere in piazza a chiedere che i governanti incrementino il lavoro. Sembra incredibile ma è davvero così che vanno le cose: con la moderna società capitalistica si è riusciti a far ambire agli schiavi la propria schiavitù.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In realtà, i lavoratori non vorrebbero affatto lavorare secondo le odierne modalità oggettivamente disumane, ma siccome questo è l’unico modo che hanno per procurarsi il denaro che gli serve per sopravvivere, arrivano addirittura a difendere questa sorta di schiavitù legalizzata, sprecando la loro intera vita per compiere giorno dopo giorno azioni prive di senso che nel loro intimo detestano profondamente, fino a quando non diventano troppo vecchi, stanchi o ammalati per continuare.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">A quel punto verranno cacciati dal mondo del lavoro, perché essi saranno divenuti “inutili”, a causa della loro sopraggiunta improduttività. E così, dopo una vita di duro lavoro, la società gli farà comprendere con i fatti ciò che essi sono sempre stati, sin dal principio: ingranaggi intercambiabili, a cui vengono assegnate delle etichette, trasformatisi in scarti umani. Ma ormai sarà tardi per ribellarsi, perché un’intera esistenza è già stata dissipata. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">I pensionati, però, hanno ancora una funzione da svolgere nella società capitalistica: quella di spendere la pensione ed i risparmi faticosamente racimolati, per tentare disperatamente di curare le malattie causate da una vita di lavoro forzoso.</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span><span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Come? Acquistando medicinali appositamente concepiti per mantenere in vita sia il paziente che le sue malattie, così che il malato non guarisca mai e sviluppi una “sana” dipendenza nei confronti del sistema sanitario e dei “rimedi” venduti a caro prezzo dall'industria farmaceutica asservita al dio Denaro.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Com'è possibile che non si verifichi una rivolta di massa contro un sistema così mal organizzato, oppressivo ed ingiusto? Com'è possibile che gli esseri umani scelgano di adottare un'economia così pessima?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In realtà, nessuno sceglie di vivere in una società capitalistica: <i>il capitalismo viene imposto.</i> </span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span><span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Gli individui nascono e crescono in un contesto sociale che fa di tutto per inculcare e far accettare ai suoi membri i valori e le credenze utili al mantenimento in essere dell'ordine costituito. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Fatta eccezione per una sparuta minoranza d'individui, che possiamo identificare con l'1% della popolazione che ottiene lussi e potere dall'odierna organizzazione socio-economica, per tutti gli altri sarebbe completamente insensato accettare di vivere in una società capitalistica.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Supponiamo di proporre l'adozione dell'attuale modello socio-economico ad un'altra comunità di esseri umani che si sono evoluti su di un altro pianeta con caratteristiche del tutto simili a quelle della Terra, i quali però hanno sviluppato un differente sistema socio-economico, basato su altri valori e logiche: </span><span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">«vi proponiamo di adottare un'organizzazione socio-economica predatoria basata sulla forza, la violenza, il dominio, la competizione e l'egoistica ricerca di un profitto personale, ecologicamente insostenibile ed intrinsecamente fondata sul debito e sullo sfruttamento dell'uomo sull'uomo, che devasterà l'ambiente, causerà guerre, dolore, ingiustizie e criminalità, provocherà l'estinzione degli animali e vi renderà malati ed infelici, non prima di aver ridotto in schiavitù la maggior parte dei vostri cittadini mediante l'obbligo sociale di dover dedicare la maggior parte del tempo di vita ad un iper-lavoro inutile e dannoso, organizzato in modo folle, inefficiente e criminale, grazie al quale potrete guadagnare dei pezzi di carta che vi consentiranno di acquistare i beni ed i servizi prodotti e forniti col frutto del vostro lavoro. Alcuni individui lavoreranno poco, o non lavoreranno affatto, guadagnando moltissimo, mentre molti altri lavoreranno tantissimo guadagnando pochissimo. Questi pezzi di carta verranno creati dal nulla a costo zero, e saranno emessi a debito da soggetti privati che ne pretenderanno la restituzione con tanto di interessi che nemmeno esistono, non essendo ancora stati creati. Verrà così a formarsi un debito eterno matematicamente inestinguibile che, oltre a far arricchire a dismisura una cricca di criminali, che acquisirà un potere smisurato, condannerà il sistema economico a crescere e ad indebitarsi continuamente per evitare di fallire. Il denaro potrà essere accumulato in modo illimitato, così come le risorse ed i beni materiali che saranno soggetti al concetto della proprietà privata, mentre chi, per qual si voglia ragione, non avrà denaro a sufficienza, non potrà accedere neanche ai beni ed ai servizi essenziali per la sopravvivenza. Alcuni individui deterranno la proprietà dei mezzi di produzione, altri non avranno alternativa a vendere la propria forza lavoro. Così facendo si verranno a creare due classi d'individui: quella degli sfruttati e quella degli sfruttatori, che lotteranno l'una contro l'altra. E tutto ciò, per fare in modo che soltanto un 1% della popolazione possa trarre enormi vantaggi in termini di potere e ricchezza, sottomettendo al proprio volere la restante parte della popolazione, la quale, oltre ad esser inutilmente condannata ai lavori forzati, sperimenterà in larga parte delle condizioni di estrema povertà. Anche quando i beni ed i servizi saranno disponibili in quantità sufficienti per soddisfare le esigenze di tutti, si preferirà far iper-consumare soltanto una minoranza della popolazione, lasciando la restante parte d'individui nella miseria. Nonostante il lavoro possa essere automatizzato a vantaggio di tutti, l'élite preferirà condannare la massa ai lavori forzati, così da riuscire ad esercitare al meglio il controllo sociale. Tutto ciò andrà avanti fin quando, per una qualche ragione, il sistema collasserà, ad esempio, per questioni ecologiche o a causa di una guerra».</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span><span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Come reagirebbero questi individui alla precedente richiesta? </span><span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Soltanto una comunità di esseri umani completamente fuori di senno potrebbe adottare un simile sistema sociale. </span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span><span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Eppure quella appena riportata è l'esatta descrizione del sistema capitalistico in vigore sul pianeta Terra: se ciò avviene è evidente che non possa essere una questione di effettiva volontà, ma che invece vi debba essere una commistione di inconsapevolezza, inganni e costrizioni. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Non è un mistero che l'odierna organizzazione socio-economica si mantenga in essere mediante un mix di condizionamenti mentali impartiti con l'istruzione e la continua (dis)informazione, ricatti economici esercitati col denaro, una metodica strumentalizzazione della paura e la giusta dose di violenza verbale e fisica, ove necessario. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Dalla sinergia di queste strategie emerge un feroce strumento per il controllo sociale, che agisce per mantenere in essere un sistema del quale non è poi così semplice acquisire coscienza ed è ancor più difficile liberarsi, pur essendone pienamente consapevoli.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Oltre al già citato fenomeno dell'attaccamento al lavoro/schiavitù, che induce gli oppressi a difendere il sistema responsabile della loro stessa oppressione, con un po' di riflessione, ci si accorge che è l'intera organizzazione del lavoro, così come la conosciamo oggi, ad essere tremendamente efficace come (ennesimo) mezzo per esercitare il controllo sociale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Non serve molto per rendersi conto che mantenere le persone “occupate” per la maggior parte della loro esistenza mediante l'obbligo di condurre attività lavorative routinarie totalizzanti che devono essere compiute a prescindere dalla volontà dei singoli, sia il miglior modo per impedire agli esseri umani di avere tempo a sufficienza per dedicarsi al processo di comprensione della realtà che li circonda, allo sviluppo delle proprie facoltà latenti ed alle relazioni umane vere, autentiche e disinteressate. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Va ancora peggio ai disoccupati che hanno bisogno di lavorare, i quali è assai difficile che riescano ad intraprendere un percorso di comprensione della realtà sociale e di crescita spirituale, perché, pur disponendo di tempo libero a sufficienza, di norma, non hanno né la serenità mentale, né i mezzi economici per poterlo fare, dovendo dare un'assoluta priorità alla ricerca di un lavoro e all'attività del racimolar denaro, di cui non possono fare a meno per sfamare se stessi e i propri cari</span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">, viste le attuali convenzioni sociali.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Anche senza aggiungere ulteriori dettagli, è già del tutto evidente che il classico meccanismo delle 8 ore di lavoro al dì, accompagnato dal ricatto così sintetizzabile “chi non lavora non ha diritto a ricevere denaro per sopravvivere”, a sua volta corredato da un sistema d’istruzione finalizzato al mondo del lavoro, un metodico indottrinamento camuffato da educazione e un’incessante opera di disinformazione, nel loro complesso, consentano di mantenere l’umanità in condizione d’ignoranza e schiavitù, abbassando il generale livello di coscienza, riuscendo a conservare l’attuale ordine sociale esattamente così com’è, annebbiando le menti, indurendo i cuori ed indebolendo i corpi, al fine di ostacolare al massimo grado un quantomai auspicabile e sempre più urgente processo di risveglio spirituale, che si tradurrebbe inevitabilmente in una rivoluzione sociale volta alla libertà, all’uguaglianza, alla giustizia, al rispetto di ogni forma di vita e alla cura dell’ambiente: tutte condizioni incompatibili con una società capitalistica.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In conclusione, che cosa riesce a fare l'odierna organizzazione del mondo del lavoro? </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Schiavizza la massa facendola lavorare per tutto il giorno per produrre cose inutili e dannose, devastando il mondo intero con un lavoro superfluo ed inefficiente, con il quale però si mantengono le persone “occupate”.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Invece di liberare l'umanità dal lavoro, minimizzandolo e automatizzandolo a vantaggio di tutti, il sistema s'impegna a far sì che si crei più lavoro, così che i lavoratori continuino a sprecare la maggior parte della loro vita impegnandosi nelle attività lavorative, perché questo è ciò di cui ha bisogno l'élite per esercitare il controllo sociale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nonostante si sforzino in ogni modo di farvi credere il contrario, l’attuale sistema socio-economico, il sistema capitalistico, non è altro che un sistema totalitario, intrinsecamente incompatibile con la democrazia, la libertà individuale, l’umana felicità ed il benessere delle altre forme di vita; un sistema che non ha nulla da invidiare al peggior fascismo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Un totalitarismo, infatti, dizionario alla mano, è un sistema politico autoritario, in cui tutti i poteri sono concentrati nelle mani di un'élite che tende a dominare l’intera società grazie al controllo dell’economia, della politica, della cultura e alla repressione poliziesca: mai definizione fu più calzante per descrivere il sistema capitalistico.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">A chi ancora non avesse capito la vera funzione delle forze armate, suggerisco di andare a protestare per chiedere il ripristino di un qualsiasi diritto: forse dopo aver ricevuto una buona dose di manganellate, pur essendo nel pieno della ragione, tutto diverrebbe più chiaro, e non potrebbe far altro che concludere che le forze armate servano <i>a difendere i cosiddetti potenti dai cittadini.</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se ciò non è del tutto evidente, è perché nelle moderne dittature camuffate da democrazie l'uso della forza fisica esplicita e manifesta è utilizzato soltanto in rari casi, come extrema ratio, perché di norma non ve n'è bisogno. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il controllo sociale esercitato dal capitalismo, infatti, è cosi profondo e pervasivo da riuscire a condizionare l'intera esistenza dei membri della società agendo a livello mentale. </span><span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il destino degli individui è già stabilito in partenza a livello metafisico e consiste nel mettersi al servizio di un'economia folle e dannosa, senza ribellarsi. </span><span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma il Potere non ha affatto rinunciato ai suoi cani da guardia, gli ha soltanto fatto indossare una divisa.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Fin tanto che un individuo si muove all'interno del tracciato stabilito, non incorrerà in nessun tipo di problema, ma non appena proverà a deviare, ecco che il Potere non mancherà di provvedere a risolvere la situazione con delle apposite contromisure. </span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span><span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il deviante verrà umiliato, censurato, emarginato, fatto passare per pazzo, minacciato, corrotto, imprigionato, ridotto in povertà, picchiato o ucciso, a seconda dei casi. In questo modo, sarà pressoché impossibile uscire dal solco prestabilito ed ogni azione rivoluzionaria individuale verrà sterilizzata.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per l’odierno sistema economico lo scopo della vita di un normale essere umano è di studiare per trovarsi un lavoro così da riuscire a guadagnare denaro per potersi permettere di comprare il più ampio numero di cose prodotte per essere consumate con una crescente rapidità, in modo tale da sostenere un’economia in continua espansione. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma nel far questo, l’esistenza dell’individuo viene dissipata senza che si compia nulla di vero, autentico e significativo, perché, in definitiva, l’unica cosa che può esser fatta adottando un simile stile di vita, è annullare se stessi per servire il sistema.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Neanche il cosiddetto tempo “libero”, quello in cui il sistema non costringe alla moderna schiavitù salariata, è un tempo in cui gli individui scelgono effettivamente cosa fare: l'ora d'aria dal carcere del lavoro, infatti, è stata concessa affinché i lavoratori potessero espletare il loro compito di consumatori.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Neanche il piacere sfugge alle logiche del profitto. In particolare, gli individui vengono indotti a credere che anche il divertimento si possa e si debba acquistare.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Non è un caso che le persone trascorrano il tempo passeggiando nei centri commerciali, dimenandosi all'interno delle discoteche ed estraniandosi dalla realtà fisica immergendosi in una realtà virtuale attraverso lo schermo della televisione, del computer o dello smartphone.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Le tanto agognate ferie, oltre a contribuire a rinsaldare l'illusione della libertà nelle menti dei lavoratori che poi, al netto di qualche settimana all'anno, vivono rinchiusi nelle fabbriche e nelle aziende, vengono impiegate per dilapidare quei pochi risparmi faticosamente racimolati compiendo delle vacanze “esagerate”, delle quali ci si potrà vantare con gli altri schiavi durante le uscite del sabato sera, le quali prevedono come tappa obbligatoria una cena servita al ristorante, nella quale si potrà criticare il cibo avvelenato di bassa qualità consumato a carissimo prezzo, vestendosi rigorosamente con dei capi firmati, subito dopo aver ingigantito la bellezza della propria risibile vacanza ed aver aggiornato gli altri sugli ultimi acquisti della settimana, dimostrando così quanto in basso possa essersi ridotto un essere umano, che nel tempo libero non ha altro nella testa che non sia quello che lui ha potuto acquistare con il denaro guadagnato facendo lo schiavo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Siccome egli è uno schiavo durante la settimana lavorativa, nel fine settimana vuol comportarsi come un padrone, facendosi servire da qualche altro schiavo, per poi criticarlo e deriderlo, illudendosi di essere superiore ad esso, così come i veri padroni fanno con lui durante il resto della sua esistenza insensata ed insignificante. </span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span><span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">È per compensare la propria inferiorità che il sabato sera, nella loro ora d'aria, i moderni schiavi salariati adottano, anche se solo per pochi istanti, uno stile di vita al di sopra delle loro possibilità, nel tentativo di super-compensare la propria innegabile miseria esistenziale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Tutta la restante parte del fine settimana dev’essere impiegata per sbrigare rapidamente le faccende che durante le giornate di lavoro si sono accumulate, perché dovendo lavorare non si è avuto tempo per occuparsene, e per recuperare un po’ di energie, così da esser belli e pimpanti per tornare a sacrificare se stessi nella successiva settimana lavorativa.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nelle giornate in cui si lavora, invece, è praticamente impossibile compiere alcunché di significativo al di fuori dell'orario di lavoro, perché una volta tornati a casa, dopo una lunga giornata di fatiche e stress, ogni essere umano esaurisce la quasi totalità della propria energia psico-fisica, e l'unica cosa che riesce a fare è svolgere qualche modica attività passiva, prima di crollare addormentato, spesso davanti alla TV.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Neanche il consumo è così libero come invece in molti s'illudono che sia. Esso, infatti, è indotto, forzato e pilotato dal sistema stesso, per soddisfare le esigenze del sistema, tanto che si è addirittura riusciti a costruire un'intera società che si regge sul consumo superfluo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Da un punto di vista spirituale, una delle lezioni da cogliere dalla realizzazione di una società basata sulla crescita illimitata, è che il consumismo non conduce affatto alla felicità.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Al contrario, l'odierna economia consumistica assorbe, dirige e travolge le esistenze svuotandole di significato, l'attività predatoria necessaria per il suo sostentamento distrugge ed inquina tutto e tutti, esaurisce energie psico-fisiche e risorse ambientali, fa ammalare ed uccide ogni forma di vita. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Inutile dire che questo sacrificio sia incompatibile con la vera natura degli esseri umani: se così non fosse, i membri dell'odierna società sarebbero tutti belli, forti, sani, gioiosi, creativi, attivi e volenterosi, invece di esser brutti, deboli, malati, depressi, noiosi, passivi e demotivati.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò nonostante l'odierno sistema socio-economico non fa nulla di veramente efficace per contrastare questa generale condizione d'infelicità, intesa nel seno più ampio del termine; al contrario, essa viene mantenuta in essere ben volentieri, quando non viene addirittura indotta in modo intenzionale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò accade perché le persone felici non consumano: devi essere infelice per cercare qualcosa che ti renda tale, dato che se lo sei già, non hai bisogno di cercare nulla che non sia dentro di te. </span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma per diventare un consumatore ideale devi ricercare la felicità al di fuori di te, e devi anche essere indotto a pensare che questo qualcosa coincida con i prodotti commercializzati dal sistema capitalistico.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Le persone spiritualmente elevate, soddisfatte ed appagate della propria esistenza, che conducono vite piene di significato, non hanno affatto bisogno di possedere delle cose da esibire agli altri per dimostrare di essere qualcuno di importante, tentando inutilmente di camuffare la propria insignificanza, ed ancor meno sentono il bisogno di colmare i propri vuoti interiori acquistando delle cose: ecco spiegato perché simili individui sarebbero dei pessimi consumatori.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Senza contare che un essere risvegliato non sarebbe neanche disposto a sacrificare il proprio tempo per prender parte ad un mondo del lavoro organizzato in modo così folle, distorto, malefico ed irrazionale, e quindi, con la sua disobbedienza, ostacolerebbe il sistema.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Al contrario, è proprio la condizione dovuta all'insoddisfazione, all'insensatezza, all'insignificanza della propria condizione, unita al profondo sonno della coscienza, a rappresentare il motore posto alla base del consumismo. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per suggerire dall'esterno cosa è giusto fare, è necessario che gli individui abbiano smarrito la propria guida interiore. Solo allora il sistema riuscirà a imporre con efficacia la sua falsa ricetta per raggiungere la felicità.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò spiega perché una simile miseria esistenziale, non solo viene tollerata, ma viene scientemente ricercata, in quanto prettamente funzionale agli obiettivi dell'odierno sistema socio-economico.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">L'essere umano merita ben altro di essere ridotto ad una sorta di zombi: un lavoratore-consumatore, perennemente infelice ed insoddisfatto, che conduce una non-esistenza agendo come se fosse in uno stato mentale ipnotico privo di coscienza, che sacrifica la propria vita studiando e lavorando duramente per produrre ed acquistare cose di cui neppure ha un reale bisogno, arrecando dolore e sofferenza a se stesso ed agli altri esseri viventi, sprecando risorse preziose, distruggendo ed inquinando quello stesso ambiente che gli consente di vivere, perché questo è ciò che alimenta e tiene in vita quel sistema socio-economico che lo opprime e lo riduce in schiavitù. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Questa visione così misera e diabolica, non è altro che l'ennesima riprova della pochezza mentale, o della totale male fede (a voi la scelta), di quei personaggi che hanno ideato e proposto il modello economico che sta regolando il funzionamento dell'odierna società. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">L'umanità ha un'assoluta urgenza di liberarsi dalle odierne gabbie di pensiero, per riuscire a concepire ed attuare una nuova società che sia in grado di assicurare delle effettive condizioni di benessere, felicità e libertà a tutti gli esseri viventi. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma una simile società non verrà mai alla luce senza un nuovo paradigma economico che adotti delle logiche radicalmente differenti rispetto a quelle attuali.</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>Pianificazione dell'economia</b></span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Tra i misteri della fede della religione capitalistica ce n'è un altro ancor più difficile da cogliere con la ragione rispetto a quello riportato qualche capitolo fa: il fatto che un insieme di azioni completamente scoordinate e dissonanti messe in atto in modo individuale ed indipendente da attori socio-economici che inseguono degli egoistici obiettivi personali, possa produrre, come per incanto, una realtà sociale armoniosa in grado di assicurare il benessere di tutti gli esseri viventi, senza che vi sia neanche l'ombra di una pianificazione comune volta a tal fine.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La realtà sociale presente sulla Terra è la prova vivente del fatto che una simile profezia non sia affatto destinata a realizzarsi, ma com'è ben noto gli adepti di ogni culto che si rispetti sono completamente immuni alle evidenze contrarie, anche quando esse sono oggettive.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La luce della ragione, invece, suggerisce con estrema chiarezza che l'unica speranza per realizzare il benessere collettivo sia quella di concepire e concordare un piano comune, specificatamente finalizzato all'esclusivo raggiungimento di quel fine, a cui ogni essere umano partecipi facendo la sua parte in base ai propri talenti, dando luogo ad un insieme di azioni coordinate e consonanti.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per quanto fin qui sostenuto ci sono elementi a sufficienza per sostenere un completo fallimento del sistema capitalistico, da ogni punto di vista.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Qualcuno, però, potrebbe replicare che la Storia ha altresì dimostrato che anche gli esperimenti di economia pianificata si sono conclusi con dei fallimenti: ciò è senz'altro vero, ma il fallimento è dipeso da come è stata pianificata l'economia e non dal fatto che l'economia pianificata sia intrinsecamente fallimentare, come invece accade per l'economia di libero mercato.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">A differenza dell’economia di libero mercato, infatti, le cui dinamiche sono fissate una volta per tutte dalla metafisica del profitto, che le caratterizza in modo essenziale, le dinamiche che scaturiscono dall’economia pianificata dipendono dalla pianificazione, la quale è arbitraria.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La pianificazione dell'economia è sotto il completo controllo dell'intelletto umano e non deve sottostare alla presunta volontà di qualche entità metafisica, come invece accade nell'economia di mercato dove è il dio Denaro a dettare le regole.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Questo significa che <i>gli esiti di un'economia pianificata dipendono dalla bontà della pianificazione</i>, ed in via teorica l'efficacia di un simile sistema può sempre essere accresciuta, modificando opportunamente la pianificazione.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò invece non si verifica nell'economia di libero mercato, dove le dinamiche vengono eterodirette da una gabbia di pensiero metafisica e non possono in alcun modo essere alterate, a meno di voler intervenire nell'economia, regolandola e pianificandola parzialmente, dando luogo ad un'economia mista.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Vale la pena di osservare che asserire la necessità di un intervento in un sistema di libero mercato significhi ammettere tacitamente che le dinamiche da esso generate sono intrinsecamente fallimentari e che pertanto, se si vuole riorientare l'azione in direzione del benessere sociale, c'è bisogno di correggere la rotta; se così non fosse, non ci sarebbe stato alcun bisogno di alterare alcunché regolando l'economia, e si sarebbe potuto lasciar fare al mercato.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma l'evidenza empirica dimostra che il laissez-faire rappresenta la miglior strategia per condurre l'umanità alla completa rovina.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Alcuni potrebbero replicare sostenendo che la miglior tipologia di economia si raggiunga con un compromesso tra una totale pianificazione ed una completa assenza di regolazione: non più di una semplice osservazione sarà sufficiente per confutare una simile posizione.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Infatti, se si decidesse di regolare soltanto una parte dell'economia, senza adottare una completa pianificazione, prima o poi, nella porzione non pianificata si ripresenterebbero i problemi già illustrati in precedenza all'interno di questo saggio, i quali sarebbero automaticamente generati e rigenerati dalle logiche deleterie di un'economia lasciata libera d'inseguire il profitto.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Sebbene ora, grazie ad una parziale regolazione, gli attori socio-economici agiscano in modo coordinato ed armonico in una certa parte del totale delle attività (quelle soggette alla pianificazione), nella parte non regolata, altri attori continuerebbero ad agire in modo scoordinato e disarmonico, introducendo distorsioni ed inefficienza.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Così facendo l'entità delle problematiche si sarebbe ridimensionata di una certa misura, ma la questione, nel suo complesso, non verrebbe affatto risolta; molte criticità, infatti, sarebbero ancora presenti nella società e le distorsioni ad esse dovute devierebbero l'azione sociale dal perseguimento del più alto e nobile dei fini: <i>il raggiungimento del benessere di tutti gli esseri viventi.</i></span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò prova che affinché le attività degli esseri umani risuonino l'una con l'altra e realizzino il benessere collettivo con la massima efficienza è indispensabile che vi sia una pianificazione dell'economia completa e coordinata, specificatamente concepita a tal fine.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se ne deduce che la pianificazione dell’economia è una condizione necessaria, anche se non sufficiente, per il raggiungimento del benessere collettivo. E che, pertanto, l’attuale sistema economico, non essendo totalmente pianificato, non può traghettare la società alla sua più alta e nobile meta.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il punto centrale da risolvere, non è se l'economia debba o no essere pianificata, ma quali siano le linee guida da rispettare per ottenere la miglior pianificazione possibile del sistema socio-economico, al fine di assicurare la più ampia libertà ed il più elevato livello di benessere a tutti i membri della società in modo ecologicamente sostenibile. Uno scopo che, senza regolare l'economia, non può essere raggiunto.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>Critiche all'economia pianificata</b></span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Siccome ho osato nominare il termine innominabile in campo economico, vale a dire "pianificazione", mi vedo costretto a spendere qualche ulteriore parola a supporto della regolazione dell'economia. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Contro l'economia pianificata sono stati utilizzati grandi quantità di falsità e luoghi comuni, per convincere gli esseri umani che l'intervento economico sia da evitare nella maniera più assoluta.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Non c'è da stupirsi che ciò sia accaduto: i difensori dell'ordine sociale indotto da un sistema di tipo capitalistico, basato sul cosiddetto “libero” mercato, sul denaro e sul profitto, non avevano alternativa all'utilizzare la retorica supportata da una falsa scienza per far apparire inferiore ciò che invece avrebbe potuto essere decisamente superiore al loro modello, se solo la pianificazione fosse stata implementata correttamente.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per prima cosa converrà chiarire che, in realtà, tutte le tipologie di economie implementabili dagli esseri umani sono necessariamente economie pianificate, ivi inclusa quella del libero mercato; ciò che cambia è chi, come, perché, in che ottica e con quale fine, pianifica l'economia.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ad esempio, nell'economia attuata nel socialismo reale i pianificatori erano i membri di un'apposita commissione statale, la pianificazione era centralizzata ed impositiva, l'ottica era di breve e medio termine, lo scopo era raggiungere gli obiettivi dei piani quinquennali al fine, ad esempio, d'industrializzare la nazione... e così via.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nell'economia di libero mercato i “pianificatori” sono i membri dell'élite capitalistica, la pianificazione è elitaria ed impositiva, l'ottica è di breve termine, lo scopo è la realizzazione del profitto... e così via.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Pertanto lo spauracchio delle temibili conseguenze dovute alla pianificazione dell'economia, come se la regolazione fosse un male in sé, sussiste tanto per un sistema basato sul libero mercato, quanto per un sistema che funzioni senza di esso.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In secondo luogo, si può osservare come i detrattori dell'economia pianificata abbiano sviato gli interlocutori dal valutare correttamente tutto il potenziale di questa tipologia di approccio economico ingabbiando le loro menti all'interno di una falsa dicotomia: o si agisce in condizione di libero mercato, o interviene lo Stato a regolare, in qualche misura, il sistema economico. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Tutto ciò come a voler suggerire che non esista alternativa alle logiche del mercato o alla pianificazione centralizzata, il che è chiaramente falso. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Esiste infatti una terza via, che di norma non viene presa in considerazione, ovvero quella di un sistema economico pianificato in modo distribuito.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Come avremo modo di comprendere nel prosieguo della trattazione, se si adottasse un sistema basato su di una regolazione localizzata ed interagente che effettuasse valutazioni non economiche basandosi su parametri fisici, tutte le criticità che sono state mosse contro l’economia pianificata (centralizzata) decadrebbero immediatamente. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Non c’è nulla che vieti all’umanità di sperimentare un simile approccio e sinceramente non si capisce per quale motivo questo sentiero non sia stato ancora battuto. A mio avviso esso consentirebbe di far esprimere all’economia pianificata il suo massimo potenziale.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Alcuni sostengono che una completa regolazione economica implichi in modo necessario l'instaurazione di una sorta di dittatura associata ad una consistente perdita della libertà individuale. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">È del tutto evidente come questa implicazione non sia affatto necessaria. L’eventualità che una certa pianificazione induca, o meno, l'instaurazione di un regime dittatoriale privo di libertà, dipende intrinsecamente dalla modalità con cui la regolazione viene implementata.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se la regolazione comporta un obbligo per le persone di prender parte al piano economico lavorando tutto il giorno e annullando le esistenze degli individui, senza peraltro riuscire a soddisfare le esigenze di tutti, allora si ha un sistema dittatoriale con un'effettiva, intollerabile ed ingiustificabile perdita di libertà individuale;</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">se invece la regolazione consente a tutti gli individui di avere accesso a beni e servizi essenziali e di alta qualità minimizzando scientificamente il contributo umano in termini lavorativi richiesto per portare a compimento il piano economico, rispettando peraltro la volontà ed i talenti dei singoli, allora si ha un sistema fortemente libertario che assicura all'umanità la più ampia libertà conseguibile all'interno di una società.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">È curioso osservare come un sistema totalitario che comporta la privazione della libertà e l’annullamento esistenziale per la quasi totalità degli individui si sia pienamente realizzato, anche se per vie diverse e con tratti caratteristi distinti, sia nel socialismo reale che nell’economia capitalistica, ma mentre nel primo caso tutto ciò rappresenta un giustificato motivo per denigrare la pianificazione dell’economia, nel secondo, invece, non viene neanche preso in considerazione per muovere una altrettanto sacrosanta e doverosa critica all’economia di mercato. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Come ritengo di aver ampiamente dimostrato con i miei scritti, all'interno della società capitalistica non vi è un'effettiva libertà, se non per un'élite minoritaria, sussiste invece l'illusione della libertà funzionale al mantenimento del controllo sociale esercitato dai pochi sui molti.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Da un punto di vista teorico, i due obiettivi precedentemente illustrati potrebbero essere conseguiti sia con una pianificazione centralizzata che con una pianificazione localizzata. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">A livello logico, non si può negare che un piccolo gruppo d'individui, operando con l'ausilio di una rete di calcolatori, possa effettivamente riuscire a concepire una regolazione che minimizzi gli obblighi sociali e massimizzi la libertà, agendo in vista del benessere collettivo.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma considerando la pericolosità, la dannosità e la possibilità di una deriva autoritaria, storicamente comprovata, legata all’assegnazione di un grande potere ad un piccolo numero d’individui, ogni persona dotata di buon senso scarterebbe immediatamente l’ipotesi della centralizzazione della regolazione economica.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Rendere lo Stato l'interprete delle esigenze della collettività significherebbe compiere un errore madornale. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Viste e considerate le innumerevoli evidenze contrarie a questa posizione, mi auguro che nessuno, ad oggi, sia così folle da sostenere la centralizzazione della proprietà in un unico agente che possieda e diriga tutte le risorse: ciò equivarrebbe a legittimare l'esistenza di un dittatore assoluto che eserciterebbe un potere smisurato sull'intera umanità.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Un simile scenario non potrebbe realizzarsi decentralizzando a livello locale i processi decisionali relativi alla regolazione dell’economia, perché, in tal caso, non ci sarebbe un’élite con il potere d’imporre la propria volontà a tutta l’umanità, ma un elevato insieme di comunità all’interno delle quali gli individui prenderebbero parte alle attività necessarie per regolare l’economia in modo tale da soddisfare i propri bisogni e quelli del resto dell’umanità coordinandosi, quando necessario, con le altre comunità nell’interesse generale. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per comprendere lo scarto che corre tra un'economia pianificata in modo centralizzato e un sistema regolato in modo localizzato si può far ricorso ad un'analogia. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Immaginiamo di pianificare i contenuti informativi che verranno diffusi attraverso Internet. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nel primo caso, sarebbe come se le informazioni da diffondere fossero decise e prodotte da una élite, quella dei pianificatori centrali; nel secondo, invece, sarebbero i singoli individui a decidere e produrre le informazioni da pubblicare sulla rete. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La differenza è sostanziale, e non è poi così difficile rendersi conto che il sistema di libero mercato assomigli più ad un'economia pianificata dall'alto da una élite, quella dei capitalisti, che non ad un sistema economico pianificato in modo distribuito dagli individui.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Fuor d'analogia, nel primo caso, è un'élite che decide tutto quanto concerne al piano economico, nel secondo, le decisioni vengono prese dai membri delle comunità locali.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In ultima analisi, ciò significa che l'economia pianificata, se opportunamente implementata, può essere pienamente compatibile con la democrazia.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Alcuni ritengono che la pianificazione economica implichi inefficienza, standardizzazione e omologazione, ma neanche queste implicazioni sussistono in modo necessario. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il livello di efficienza di un sistema economico pianificato dipende dalla bontà della regolazione, la quale può essere perfezionata fino a produrre il massimo livello di efficienza fisicamente attuabile.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nel corso della trattazione abbiamo già ampiamente dimostrato come l'economia di mercato introduca spontaneamente e difenda strenuamente delle eclatanti inefficienze, non appena esse consentano di generare un profitto.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Visti e considerati gli attuali livelli di spreco ed inefficienza, legati alla moda, all'usa e getta e all'obsolescenza programmata, non sarebbe affatto difficile implementare una pianificazione economica che generasse una realtà sociale decisamente più efficiente rispetto a quella esistente.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Pianificare l'economia non significa per forza di cose produrre oggetti identici, imponendo agli individui di utilizzarli anche nel caso in cui questi non dovessero soddisfare le loro esigenze, i gusti e le aspettative.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nulla vieta di implementare un'economia pianificata in cui, ove ritenuto utile e necessario, si costruiscono beni di elevata qualità personalizzati, concepiti e realizzati sulla base delle richieste degli utilizzatori.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si consideri che la moderna tecnologia consente di effettuare una produzione con un alto grado di differenziazione utilizzando la medesima catena di montaggio.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Osserviamo inoltre che, anche in questo caso, ciò che è ritenuto un male inevitabile nel caso dell’economia pianificata, nonostante questa presunta criticità possa essere risolta, d’un tratto, viene completamente ignorato, quando quel medesimo male viene palesemente prodotto dall’economia di mercato: che cosa c’è di più inefficiente, standardizzato e omologante del consumismo di massa, su cui si regge l’economia capitalistica?</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Un'altra grande problematica attribuita alle economie pianificate è quella che potremmo definire come “la questione degli incentivi morali”. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In estrema sintesi, i sostenitori di questa tesi affermano che nelle economie pianificate i lavoratori, costretti a partecipare ai piani economici, siano demotivati ed improduttivi.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Pertanto, si pone il problema di come incentivare gli individui per accrescere i loro livelli motivazionali.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si consideri un'economia pianificata dove i lavoratori sono obbligati, volenti o nolenti, a partecipare alle attività lavorative per la maggior parte del loro tempo esistenziale, senza possibilità di scegliere a cosa dedicarsi e di cambiare mestiere. E tutto ciò in cambio di un salario prestabilito che non varia in funzione dei risultati conseguiti. </span><br />
<br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">È il minimo che possa accadere che degli esseri umani inseriti in un simile contesto sociale perdano ogni sorta di motivazione ad agire, cadano in depressione e, di conseguenza, diventino improduttivi ed inefficienti. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma anche in questo caso, non è affatto detto che l'economia pianificata debba adottare un'organizzazione del lavoro impositiva del tutto folle e irrazionale, che non tenga in considerazione il benessere degli esseri umani.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Come ho già ampiamente cercato di motivare nei capitoli precedenti, la questione dell'incentivo morale potrebbe essere risolta: </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">1. minimizzando il lavoro umano, eliminando l'iper-lavoro e utilizzando le automazioni, così che ciascun individuo non sia soffocato dalle attività lavorative ed abbia tempo libero a sufficienza per vivere la vita in libertà;</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">2. assegnando i ruoli da svolgere all'interno del piano economico rispettando talenti, conoscenze e volontà degli individui, così da coniugare passione, competenze e lavoro nel miglior interesse dei singoli individui e della società;</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">3. consentire la mobilità dei lavoratori in condizioni di totale sicurezza economica, così che ciascuno possa cambiare mansione qualora il suo compito non sia più compatibile con il suo stato psico-fisico;</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">4. ripartire su tutta la collettività i compiti residuali necessari che non possono essere svolti dalle automazioni, in modo tale da minimizzare le conseguenze negative legate allo svolgimento dei compiti “detestabili”;</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">5. eliminare il denaro, pianificando l'economia in modo scientifico impiegando parametri di tipo fisico, al fine di produrre e garantire a tutti l'accesso ad un paniere di beni e servizi qualitativamente elevati che consenta di condurre un'esistenza agiata, svincolando il lavoro dalle retribuzioni, così che gli individui agiscano mossi da un'autentica volontà interiore e non dal deleterio motivatore sociale del profitto.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Come “risolve” la questione dell'incentivo morale il sistema capitalistico basato sul mercato? </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Esso impone l'obbligo di lavorare alla quasi totalità degli individui sulla base dell'azione coercitiva di un potente ricatto economico e consente ad una esigua minoranza d'individui privilegiati rispetto a tutti gli altri d'intraprendere delle attività economiche agendo sempre e comunque entro quanto consentito dalla metafisica del denaro e dalle logiche del mercato. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Oltre a fondare il sistema sulla massima “chi non lavora muore di fame”, il sistema capitalistico erige al rango di motivatore sociale la logica del profitto. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Quindi, in ultima analisi, l'incentivo morale è individuabile nella possibilità di arricchirsi a dismisura. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma questa possibilità è soltanto illusoria per la stragrande maggioranza delle persone, che, di fatto, devono accontentarsi di essere niente di più che dei moderni schiavi salariati.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Abbiamo già speso interi capitoli per spiegare quanto questo genere di approccio sia dannoso per tutti gli esseri viventi. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Esso, pertanto, non può essere considerato una valida soluzione alla questione dell'incentivo morale. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In altre parole, il sistema capitalistico basato sul mercato, non solo non risolve la questione dell'incentivo morale, ma nel tentativo di motivare gli individui e di renderli maggiormente produttivi con il bastone della miseria e la carota del profitto, introduce una sovrastruttura talmente nociva la cui adozione di massa, in ultima analisi, è la diretta responsabile dei più grandi disastri prodotti dall'odierna organizzazione economica </span><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">ad ogni livello della società</span><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Passiamo ora ad affrontare quella che da molti è considerata la maggiore obiezione all'economia pianificata: <i>la tesi dell'impossibilità del calcolo. </i></span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In parole semplici, alcuni ritengono che in un regime di completa regolazione, i pianificatori non riuscirebbero ad effettuare un calcolo economico razionale sulla base del quale impostare la produzione in modo efficace perché, venendo a mancare un sistema dei prezzi spontaneamente generato dal mercato, essi non disporrebbero di informazioni essenziali da utilizzare a tal fine.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò significa che, a loro avviso, l'unico sistema in grado di calcolare razionalmente i costi e di promuovere un uso economicamente efficiente delle risorse sarebbe un sistema basato sul (libero) mercato.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In realtà, si può facilmente dimostrare che la tesi dell'impossibilità del calcolo sussista proprio nel caso di un'economia capitalistica che ricorre al sistema dei prezzi, mentre, in virtù dell'arbitrarietà della pianificazione, adottando un'economia pianificata opportunamente regolata, da un punto di vista teorico non c'è alcun limite all'accuratezza che potrebbe essere raggiunta nel calcolo economico. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Da un punto di vista pratico, si può certamente implementare, senza alcuna difficoltà, un calcolo economico che utilizzi e allochi le risorse in modo decisamente più efficiente e notevolmente superiore, sotto ogni punto di vista, rispetto a quanto non riesca a fare il sistema capitalistico con il suo ordine “spontaneo” divino. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò accade perché gli attori economici che operano all'interno del mercato utilizzano i prezzi per effettuare le loro valutazioni. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma, in precedenza, abbiamo già dimostrato che i prezzi sono degli indicatori distorti e parziali. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Di conseguenza, adottando questo genere di informazioni come parametri fondamentali, pur agendo con le migliori delle intenzioni, non si potrebbe far altro che effettuare un calcolo economico altrettanto distorto e parziale, che non rappresenterebbe in modo fedele la realtà delle cose perché trascurerebbe degli aspetti fondamentali ignorati od opacizzati dal sistema dei prezzi.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Oltre a ciò, bisogna considerare che i “pianificatori” dell'economia di libero mercato, ovvero i capitalisti, nell'effettuare i loro calcoli economici, non guardano affatto al bene comune, ma alla realizzazione del profitto, ovvero al raggiungimento di un egoistico obiettivo individuale. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Pertanto, non c'è da stupirsi se il calcolo economico effettuato nel sistema capitalistico abbia condotto l'umanità alla completa rovina. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se invece si pianificasse l'economia così come da me indicato all'interno di quest'opera, ovvero senza utilizzare il sistema dei prezzi ma impiegando parametri fisici e modelli matematici in cui considerare i parametri e gli aspetti fondamentali, ed invece di guardare al profitto dei pochi si ricercasse realmente il benessere di tutti, ecco che, di conseguenza, si otterrebbe, in modo del tutto naturale, un calcolo economico sicuramente superiore a quello ottenibile in un sistema capitalistico. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nessun pianificatore, neanche il più incapace, sarebbe così folle ed irrazionale da introdurre scientemente all'interno del suo piano economico l'eclatante, ingiustificabile, completamente inutile e catastroficamente dannosa dinamica dell'iper-consumo, mentre invece il consumismo è stato prodotto esattamente dalla "sopraffina" intelligenza e dalla "grandiosa" capacità di effettuare un calcolo economico “efficientissimo” ed “accuratissimo” attribuita al mercato.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nessun pianificatore, neanche il più incompetente, sarebbe così maldestro da far sì che soltanto una decina di individui in tutto il mondo disponesse del 50% della ricchezza netta prodotta a livello mondiale, mentre invece questa incredibile iniquità è stata prodotta spontaneamente proprio dallo "strepitoso" sistema capitalistico.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si potrebbe andare avanti per ore ad elencare le criticità macroscopiche generate dalla presupposta superiorità del calcolo economico effettuato in un regime di mercato che invece potrebbero essere banalmente evitate pianificando correttamente l'economia, ma ci fermiamo qui, perché quanto abbiamo riportato è già più che sufficiente per confutare tali posizioni.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ribadiamo, ancora una volta, che siccome tutte le economie sono economie pianificate, il punto centrale da affrontare per ottenere il miglior utilizzo delle risorse al fine di conseguire il benessere collettivo, non è di certo quello di denigrare l’economia pianificata per tentare invano di salvare il capitalismo dalle sue contraddizioni, sostenendo che grazie ad essa sarebbe addirittura impossibile effettuare un calcolo economico razionale ed efficiente, ma è di stabilire quale sia la miglior strategia per produrre e fornire beni essenziali di alta qualità in quantità sufficienti da soddisfare i reali bisogni di tutti gli esseri umani in modo ecologicamente “sostenibile” e quanto più possibile rispettoso delle altre forme di vita presenti sulla Terra. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Una soluzione, che il sistema economico pianificato da attori economici che operano sulla base delle logiche del profitto all'interno del mercato, ha già ampiamente ed incontestabilmente mostrato, da un punto di vista empirico, di non essere neanche lontanamente in grado di saper fornire all'umanità. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">L'unica ricetta prodotta dal capitalismo è stata quella che ha condotto l'intera umanità all'orlo del collasso, non prima di aver dominato, sfruttato e distrutto, in modo malvagio e brutale, l'ambiente ed ogni forma di essere vivente presente sulla Terra, proponendo, in modo del tutto folle ed irrazionale, che per risolvere le criticità dell'odierna società, si debba avanzare ancor più rapidamente nella direzione che ha già condotto l'umanità alla rovina.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La tesi dell'impossibilità del calcolo fa il paio con altri due argomenti mossi a sfavore dell'economia pianificata: quelli dell'irrazionalità dell'allocazione delle risorse e dell'ingestibilità della complessità. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In realtà, anch'essi sono facilmente confutabili e possono essere ritorti contro il sistema capitalistico.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La razionalità dell'allocazione delle risorse di una economia di mercato ed, in particolare, la sua superiorità rispetto a quella ottenibile con un sistema pianificato sono soltanto presunte. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">L'impiego dei prezzi non garantisce alcuna razionalità assoluta da ritenersi superiore a tutte le altre possibilità, ma induce soltanto un criterio di valutazione rispetto al valore delle merci, il quale, come abbiamo già mostrato, risulta fortemente distorto e parziale. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">È proprio l'adozione del sistema dei prezzi generati dal mercato che impedisce di ottenere quello che si potrebbe considerare un impiego ottimale delle risorse finalizzato alla realizzazione del benessere collettivo. Ciò confuta la prima tesi. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si può invece sostenere che, ammesso che esista un'allocazione “ottimale”, essa potrebbe essere conseguita soltanto in un regime di pianificazione. Ciò risulta vero a prescindere dalla conoscenza effettiva di quale sia questa allocazione e può essere dimostrato con il seguente argomento.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Supponiamo di considerare tutti i possibili modi di allocare le risorse. Immaginiamo che tra essi vi sia la “miglior” strategia, quella “più razionale”. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">All'interno di questo insieme di possibilità vi è anche il modo in cui l'economia di libero mercato alloca le risorse, ma noi abbiamo già dimostrato che esso è tutt'altro che “ottimale”, in quanto introduce spontaneamente sprechi ed inefficienze eclatanti ed indicibili iniquità nella distribuzione della ricchezza prodotta. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Siccome gli esiti dell'economia pianificata dipendono dalla pianificazione, e la regolazione è arbitraria, ciò significa che, entro i limiti del fisicamente possibile, l'economia pianificata consente di raggiungere tutte le possibili allocazioni delle risorse, ivi inclusa quella del sistema capitalistico.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò significa che l'economia pianificata è l'unica che consente di raggiungere un'allocazione ottimale delle risorse, la quale differisce dall'ordine generato da un sistema economico basato sul mercato.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">A chi sostiene che la complessità di un sistema economico pianificato sia ingestibile, in primo luogo, vorrei far notare che, fissato un certo ordine sociale, la complessità da gestire è la medesima sia che quell'ordine sia ottenuto con l'una o con l'altra tipologia di economia; pertanto se la complessità fosse ingestibile da un lato, allora sarebbe ingestibile anche dall'altro, e viceversa.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In realtà, oggigiorno, grazie alle moderne reti di calcolatori, la complessità legata alla pianificazione sarebbe perfettamente gestibile anche nella peggiore delle ipotesi, ovvero nel caso di una pianificazione centralizzata, e lo sarebbe ancor di più se si adottasse una pianificazione distribuita.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Pertanto, se la complessità del calcolo economico può essere gestita da una élite di capitalisti in un sistema di libero mercato, come minimo, la medesima complessità può essere gestita altrettanto bene da una rete di comunità, distribuite sul territorio, partecipate dalle popolazioni locali, che, senza alcuna ombra di dubbio, sarebbe assai più numerosa, cognitivamente superiore e decisamente più vicina alle vere esigenze dei popoli, rispetto al ristretto gruppo di pianificatori dell’economia capitalistica dediti al proprio arricchimento. Ciò confuta la seconda tesi. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Concludiamo questa lista di argomentazioni a supporto dell'economia pianificata illustrando rapidamente due caratteristiche peculiari, di cui ci siamo già occupati in precedenza, che la rendono decisamente superiore rispetto ad un sistema economico capitalistico basato sul denaro e sul mercato, così come lo si conosce oggi. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La prima osservazione da fare, è che l'economia pianificata è compatibile con uno stato stazionario, mentre invece il sistema capitalistico no. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma l'umanità non ha bisogno di un'economia che deve crescere necessariamente per non fallire; ha bisogno di un sistema economico che decresca in modo intelligente senza causare problematiche sociali, al fine di ristabilire un certo livello di sostenibilità, per poi instaurare un equilibrio dinamico.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">L'economia pianificata, se opportunamente regolata, consentirebbe di conseguire questi obiettivi. L'economia di mercato, invece, no, perché già anche la proposta di mettere in atto una eventuale decrescita farebbe precipitare le borse e manderebbe in crisi il sistema.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La seconda osservazione da fare, è che l'economia pianificata può mettere in atto tutto ciò che è fisicamente possibile, mentre invece il sistema capitalistico deve sottostare alle restrizioni fisiche indotte dalla metafisica del denaro.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Questo aspetto è di fondamentale importanza, visto che oggi i politici non fanno altro che ripetere che non ci sono i soldi per fare le cose di cui l'umanità avrebbe bisogno, nonostante ci siano conoscenze, risorse e forza lavoro più che a sufficienza.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Quanto fin qui riportato dimostra che le tesi che sono state mosse a detrazione dell'economia pianificata, in realtà, sussistono per il sistema capitalistico basato sul mercato, e che la regolazione dell'economia, se opportunamente implementata, consentirebbe di produrre un sistema economico in grado di superare tali criticità risolvendo le problematiche generate dalle logiche del sistema capitalistico attualmente in essere sul pianeta Terra. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In altri termini, è soltanto adottando un'economia pianificata in modo distribuito, rifondata sulla fisica e svincolata dalla metafisica del denaro, che l'umanità può sperare di ottenere un sistema economico basato su logiche che siano effettivamente in grado di produrre i più alti livelli di benessere possibili per l'umanità in funzione della conoscenza scientifica-tecnologica disponibile, in modo sostenibile e rispettoso di ogni forma di vita.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Inutile dire che una simile scelta di regolazione del sistema economico non sia mai stata né concepita ed ancor meno attuata nella storia dell'umanità. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ad esempio, nel socialismo reale l'uso del denaro era in vigore e con esso le logiche del profitto. Il sistema veniva regolato ragionando in termini di prezzi, sebbene questi fossero fissati dallo Stato. Il lavoro non era affatto minimizzato; al contrario, la figura dello stacanovista veniva propagandata. I lavoratori erano una sorta di dipendenti pubblici che ricevevano un salario; il loro benessere non era affatto tenuto in considerazione: essi erano degli ingranaggi di un totalitarismo che li sfruttava e li opprimeva; il tempo libero non veniva massimizzato; il problema dei limiti ambientali non era neanche preso in considerazione... e così via. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In tal senso, le economie pianificate esistite nella storia dell'umanità, nei loro tratti fondamentali, sono state del tutto simili ad una sorta di feroce capitalismo di Stato: voglio che sia chiaro, nella maniera più assoluta, che non c'è niente di più lontano da quanto io sto cercando di proporre all'interno dei miei scritti.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>L'Econofisica</b></span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nel corso dell'analisi che è stata fin qui condotta sono emersi numerosi punti di criticità. In estrema sintesi, abbiamo osservato che l'odierna economia capitalistica:</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">1. non è una scienza; essa infatti ignora le leggi della fisica e le limitazioni dovute al “fisicamente possibile”, pretendendo di comportarsi in un mondo finito come se esso non fosse tale.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">2. Non consente all'umanità di attuare tutto ciò che invece sarebbe fisicamente possibile; essa infatti introduce delle limitazioni metafisiche arbitrarie che si ripercuotono negativamente sull'azione riducendo lo spettro delle possibilità dal fisicamente possibile all'economicamente ammissibile. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">3. Non intende l'efficienza in modo corretto; essa infatti ritiene “efficiente” ciò che è economicamente efficacie, e non ciò che è efficiente da un punto di vista fisico. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">4. Non massimizza l'efficienza (intesa in senso fisico); essa infatti ricerca l'efficienza soltanto a condizione che sia funzionale al raggiungimento degli obiettivi economici (come ad esempio il profitto).</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">5. Non minimizza l'inefficienza (intesa in senso fisico); essa infatti è sempre ben disposta a tollerare ogni sorta di spreco, o ad introdurre appositamente inefficienza, ogni qual volta ciò risultasse funzionale al raggiungimento degli obiettivi economici (come ad esempio il profitto).</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">6. Non è in grado di allocare ed utilizzare le risorse né in modo equo, né in modo “ottimale”; essa infatti effettua delle scelte in base a quanto profitto può essere realizzato utilizzando le risorse in un certo modo piuttosto che in un altro, ma ciò conduce a situazioni in cui c'è chi ha troppo e chi niente, introducendo sprechi ed inefficienze eclatanti (si pensi al consumismo), oltre che ingiustizia ed iniquità. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">7. Non è in grado di distribuire in modo equo la ricchezza; essa infatti tende ad accentrare gli averi nelle mani di pochi individui, creando ampie sacche di popolazione talmente povere da soffrire la fame, nonostante si potrebbe assicurare un'esistenza dignitosa a tutti gli esseri umani presenti sulla Terra semplicemente redistribuendo la ricchezza accumulata da qualche decina di individui ed utilizzando in comune ciò che esiste già.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">8. Non minimizza la produzione, fermo restando l'obiettivo di fornire l'accesso a beni e servizi di alta qualità a tutti gli esseri umani; essa infatti non pianifica la produzione a tal fine e non si preoccupa affatto che tutti dispongano del necessario. All'opposto, il suo scopo è di produrre e vendere il maggior numero di cose soltanto a chi può permettersi di comprarle, con il risultato disastroso che una minoranza di esseri umani iper-consuma in modo sconsiderato, dando luogo ad un impatto ambientale superiore al minimo richiesto per soddisfare le necessità di tutti, mentre in molti mancano addirittura del necessario.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">9. Non promuove l'uso condiviso di beni concepiti per durare a lungo; essa infatti necessita di livelli di produzione e consumo crescenti per mantenersi in essere. Pertanto più cose si producono, e più rapidamente si consumano, e meglio è, anche se tutto ciò distrugge l'ambiente e condanna l'umanità alla schiavitù del lavoro. Paradossalmente, se si condividessero beni di alta qualità, invece di ottenere un miglioramento delle condizioni di vita, i livelli di consumo diminuirebbero drasticamente, inducendo il sistema economico al fallimento.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">10. Non pone a suo fondamento l'obiettivo del raggiungimento del benessere collettivo; essa infatti persegue fini errati, come ad esempio una crescita continua.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">11. Non motiva i membri della società a far propri dei fini “sani”; essa infatti induce i cittadini ad intraprendere, o a prender parte ad, attività finalizzate alla realizzazione del profitto.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">12. Non favorisce il diffondersi di valori “sani”, come l'altruismo e la cooperazione; essa infatti esalta l'egoismo e la competizione perché è proprio su di essi che si fonda.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">13. Non mette in atto ciò che è giusto, utile, benefico, necessario e fisicamente possibile; essa infatti è basata sul profitto. Pertanto tende a mettere in atto ciò che è in grado di assicurare un guadagno economico. Così facendo, il fatto che un'azione sia giusta o ingiusta, utile o inutile, benefica o dannosa, superflua o necessaria... passa in secondo piano.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">14. Non è concepita per essere compatibile con l'ambiente in cui opera, né tra i suoi obiettivi include il raggiungimento di uno stato stazionario “sostenibile”; essa, infatti, persegue una crescita illimitata in un mondo limitato, sia nell'estensione che nella disponibilità di materia, e lo fa depredando, distruggendo ed inquinando l'ambiente in modo scellerato, perché questo è ciò di cui ha bisogno un'economia consumistica per accrescersi e mantenersi in essere, prima di causare un collasso ecologico.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">15. Non è in grado di eliminare i problemi legati al signoraggio, al debito pubblico e al debito privato; essa infatti adotta una gestione del denaro intrinsecamente fondata sul debito e sulla richiesta d'interessi, consegnando la proprietà del denaro ad un'élite d'individui che, così facendo, acquisisce un potere smisurato.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">16. Non tiene in considerazione tutta una serie di fattori fondamentali; essa infatti ignora gli aspetti negativi legati alla produzione e all'utilizzo di beni e servizi, fingendo che non esistano.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">17. Non contabilizza i costi dovuti alle conseguenze negative legate alle attività economiche; essa infatti scarica questi costi sull'intera collettività, facendo in modo che certi attori economici realizzino lauti profitti, senza alcun obbligo di dover ripagare i danni da essi causati.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">18. Non fa affidamento su parametri ben concepiti al fine di effettuare le migliori scelte in ambito economico; essa infatti utilizza il sistema dei prezzi, i quali però si formano con un meccanismo che compie valutazioni parziali e distorte, dando luogo a valori errati che inducono calcoli economici altrettanto inaffidabili.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">19. Non è in grado di valutare correttamente la ricchezza; essa infatti effettua delle valutazioni al netto delle conseguenze negative, le quali, se venissero contabilizzate, trasformerebbero in miseria ciò che invece viene usualmente definito “ricchezza”. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">20. Non può risolvere i problemi legati all'iper-produzione, all'iper-lavoro e all'iper-consumo; essa infatti ne è la causa e ne ha bisogno per mantenersi in essere.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">21. Non consente ai migliori soggetti del tessuto sociale di emergere, così che essi possano servire da esempio per gli altri, elevando tutta l'umanità; essa infatti, utilizzando il denaro ed esaltando disvalori, come l'egoismo e la competizione, dà origine ad un ascensore sociale che consente la risalita della peggior feccia dell'umanità.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">22. Non organizza in modo ottimale il mondo del lavoro; essa infatti subordina le attività lavorative alla logica del profitto, la quale, per quanto abbiamo fin qui sostenuto, non induce un'organizzazione ottimale.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">23. Non assegna i posti di lavoro in modo razionale nel rispetto delle capacità, del talento e della volontà degli individui; essa infatti demanda il compito al mercato, ovvero alla moderna tratta degli schiavi, al netto di privilegi e favoritismi onnipresenti, tanto nel settore pubblico, quanto nel privato. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">24. Non assicura le migliori condizioni di lavoro possibili per i lavoratori; essa infatti ricerca il massimo sfruttamento degli individui al fine di conseguire il più elevato saggio di profitto.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">25. Non è finalizzata alla liberazione dell'essere umano dalla schiavitù del lavoro; essa infatti si fonda sul lavoro e tenta in ogni modo di ricreare le condizioni affinché le persone possano continuare a sacrificare la loro vita lavorando.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">26. Non è in grado di risolvere il problema della disoccupazione; essa infatti produce sistematicamente disoccupati a causa delle sue logiche. Inoltre, va osservato come un certo tasso di disoccupazione risulti funzionale per gli obiettivi di sfruttamento e di controllo sociale perseguiti dall'élite dominante (anche per questo non s'interviene per eliminarla in modo definitivo).</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">27. Non si oppone allo sfruttamento dell'uomo sull'uomo; essa infatti ne ha bisogno per assicurare il suo complessivo funzionamento. Per questo motivo l'antica schiavitù è stata addirittura legalizzata, trasformandola nella moderna concezione del lavoro.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">28. Non utilizza la tecnologia nell'interesse generale; essa infatti consente che gruppi elitari si approprino di strumenti tecnologici per perseguire i propri fini che, incidentalmente, non coincidono con ciò che si dovrebbe fare per assicurare il benessere collettivo.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">29. Non è compatibile con un sistema democratico; essa infatti ha tutti i tratti caratteristici di un sistema totalitario, autoritario ed impositivo, intrinsecamente incompatibile con la realizzazione di una vera democrazia.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">30. Non assicura reali ed effettive condizioni di libertà all'umanità; essa infatti, per come è strutturata, può garantire tali condizioni soltanto ad una esigua minoranza d'individui: quelli sufficientemente ricchi da non dover sottostare alle costrizioni imposte dal sistema economico.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">31. Non consente ad ogni individuo di ricercare se stesso al fine di sviluppare ed esprimere il suo massimo potenziale; essa infatti obbliga gli individui a partecipare alle attività economiche, le quali sono totalizzanti, annullano il senso dell’esistenza e sono subordinate ai vincoli imposti dalla metafisica del denaro.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">A questo punto della trattazione, il minimo che si possa fare è di formulare un nuovo paradigma economico che risolva le precedenti problematiche.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il lettore più accorto avrà senz'altro notato che, in realtà, questo paradigma è già stato esposto: esso può essere ottenuto combinando tutte le indicazioni fin qui fornite.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Chiamiamo questa nuova concezione economica <i>Econofisica</i>, per sottolineare il legame tra fisica ed economia che caratterizza una delle sue peculiarità.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si tratta di un'economia pianificata in modo localizzato e distribuito, che non ha bisogno né del denaro, né del mercato, per funzionare.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Riepilogheremo ed illustreremo in dettaglio le caratteristiche ed il funzionamento concreto dell’Econofisica nella sezione del Trattato dedicata all’Utopia...</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>Conclusioni</b></span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per concludere la trattazione, vorrei mettere in evidenza che l'adozione del paradigma economico riportato all'interno di questo trattato consentirebbe di risolvere tutte le criticità economiche che sono state fin qui esposte.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò accadrebbe perché l'Econofisica: </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">1. è effettivamente una scienza (dura); essa infatti è un'economia pianificata rifondata sulla fisica che determina la sua regolazione con metodo e rigore in modo svincolato dalle logiche del profitto, utilizzando modelli matematici e simulazioni fisiche.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">2. Consente all'umanità di attuare tutto ciò che è fisicamente possibile; essa infatti, grazie all'arbitrarietà della pianificazione, non è vittima delle limitazioni indotte dalla metafisica del denaro. In questo modo lo spettro delle possibilità dell'economicamente ammissibile torna a coincidere con quello del fisicamente possibile. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">3. Intende l'efficienza in modo corretto; essa infatti, essendo fondata sulla fisica, reputa “efficiente” ciò che è efficiente da un punto di vista fisico, com'è giusto e utile che sia.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">4. Massimizza l'efficienza (intesa in senso fisico); essa infatti, per sua costituzione, è dedita all'efficienza, ed è organizzata in modo tale che ogni suo efficientamento si traduca automaticamente in un miglioramento delle condizioni di vita dei membri della società.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">5. Minimizza l'inefficienza intesa in senso fisico; essa infatti, per sua costituzione, cerca di ridurre il più possibile sprechi e inefficienze di varia natura, a vantaggio della collettività.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">6. Alloca ed utilizza le risorse in modo equo ed “ottimale”; essa infatti pianifica scientificamente l'azione economica per assicurare la massima equità e raggiungere il miglior impiego possibile delle risorse. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">7. Distribuisce in modo equo la ricchezza; essa infatti prevede che tutti usufruiscano di un paniere di beni e servizi essenziali di alta qualità.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">8. Minimizza la produzione; essa infatti pianifica l'economia a tal fine, fermo restando l'obiettivo di fornire l'accesso a beni e servizi di alta qualità a tutti i membri della società.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">9. Promuove l'uso condiviso di beni concepiti per durare a lungo; essa infatti non ha bisogno di crescere per non fallire. Pertanto meno cose si producono, e più lentamente si consumano, e meglio è per tutti, da ogni punto di vista.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">10. Pone a suo fondamento l'obiettivo del raggiungimento del benessere collettivo; essa infatti persegue scientemente questo fine.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">11. Motiva i membri della società a far propri dei fini “sani”; essa infatti ripudia la logica del profitto e crea i presupposti socio-economici affinché gli individui agiscano in libertà nel rispetto delle altre forme di vita.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">12. Favorisce il diffondersi di valori “sani”; essa infatti si fonda sull'altruismo e la cooperazione.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">13. Può mettere in atto ciò che è giusto, utile, benefico, necessario e fisicamente possibile; essa infatti può farlo in virtù dell'arbitrarietà della pianificazione. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">14. È concepita per essere compatibile con l'ambiente in cui opera; essa infatti prevede il mantenimento di uno stato stazionario mediante un equilibrio dinamico che risulti “sostenibile”.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">15. Elimina completamente i problemi legati al signoraggio, al debito pubblico e al debito privato; essa infatti non prevede l'utilizzo del denaro e non necessita di alcuna tipologia di debito per funzionare.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">16. Può tenere in considerazione tutti i fattori fondamentali; essa infatti può inserirli in modo opportuno all'interno delle valutazioni che si compiono per effettuare la pianificazione dell'economia.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">17. Valuta le conseguenze negative legate alle attività economiche; essa infatti, non solo tiene in considerazione questi aspetti, ma cerca di minimizzarli.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">18. Fa affidamento su parametri ben concepiti al fine di effettuare le migliori scelte in ambito economico; essa infatti ha tutto l'interesse di utilizzare i parametri più adatti per effettuare la migliore delle pianificazioni possibili. In particolare, le valutazioni effettuate non risultano distorte dall'inadeguatezza informativa dovuta al sistema dei prezzi.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">19. Valuta correttamente la ricchezza; essa infatti tiene in considerazione gli aspetti negativi, includendoli nelle valutazioni, senza fingere che non esistano.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">20. Risolve i problemi legati all'iper-produzione, all'iper-lavoro e all'iper-consumo; essa infatti adotta una logica che è stata appositamente concepita a tal fine.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">21. Gli individui non hanno bisogno di emergere; essa infatti crea le condizioni affinché ogni individuo ricerchi ed esprima se stesso, così da poter contribuire in base ai propri talenti al conseguimento del benessere collettivo all'interno di un sistema non competitivo.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">22. Organizza in modo ottimale il mondo del lavoro; essa infatti adotta un'organizzazione che è stata appositamente concepita affinché il mondo del lavoro risultasse organizzato in modo ottimale (nel senso definito all'intero di questo scritto).</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">23. Assegna i posti di lavoro in modo razionale nel rispetto delle capacità, del talento e della volontà degli individui; essa infatti è proprio così che distribuisce i compiti da svolgere per raggiungere le finalità economiche. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">24. Assicura le migliori condizioni di lavoro possibili per i lavoratori; essa infatti ha tutto l'interesse che i lavoratori siano sani, felici, gioiosi e creativi, in modo tale che da questa condizione ne traggano giovamento sia gli individui che la società. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">25. È finalizzata alla liberazione dell'essere umano dalla schiavitù del lavoro; essa infatti, per sua costituzione, fa in modo che la diminuzione del lavoro umano avvenga nell'interesse generale. Da un punto di vista teorico, essa riuscirebbe ad assicurare i più elevati livelli di agio economico a tutti i membri della società, anche nel caso in cui, a causa di una completa automatizzazione delle attività lavorative, si raggiungesse la piena disoccupazione.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">26. Risolve completamente il problema della disoccupazione; essa infatti ripartisce equamente il carico di lavoro umano necessario su tutta la popolazione in età da lavoro, assicurando a tutti gli individui l'accesso gratuito ai beni ed ai servizi prodotti dalla società.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">27. Rende impossibile lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo; essa infatti, per costruzione, non consente che alcuni individui ne sfruttino altri per realizzare un guadagno personale. L'organizzazione del lavoro fa sì che gli esseri umani cooperino per realizzare il maggior benessere dell'umanità.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">28. Utilizza la tecnologia nell'interesse generale; essa infatti utilizza gli apparati tecnologici soltanto a patto che da essi consegua un incremento del benessere collettivo.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">29. È perfettamente compatibile con un sistema democratico; essa infatti prevede che i processi decisionali avvengano dal basso ed in modo distribuito. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">30. Assicura reali ed effettive condizioni di libertà all'umanità; essa infatti, per come è strutturata, massimizza il tempo libero garantendo a tutti gli individui l'accesso a beni e servizi, così che ognuno possa effettivamente spendere la più ampia fetta della propria esistenza a sua discrezione, a patto che non si arrechi danno agli altri esseri viventi e alla società.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"></span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">31. </span><span style="font-family: georgia, times new roman, serif;">Consente ad ogni individuo di ricercare se stesso al fine di sviluppare ed esprimere il suo vero potenziale; essa infatti crea i presupposti affinché ciò possa avvenire, assicurando a tutti tempo libero in abbondanza da spendere in condizioni di agio economico in una società ecologicamente sostenibile fondata su valori sani.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<i><span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Mirco Mariucci</span></i></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>Fonti:</b></span></div>
<div style="-webkit-text-stroke-width: 0px; color: black; font-family: "Times New Roman"; font-style: normal; font-variant-caps: normal; font-variant-ligatures: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; orphans: 2; text-align: justify; text-decoration-color: initial; text-decoration-style: initial; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px;">
<div style="margin: 0px;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"></span></div>
<ol>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://www.coldiretti.it/archivio/giornata-alimentazione-coldiretti-sprecato-13-del-cibo">Giornata alimentazione: Coldiretti, sprecato 1/3 del cibo Coldiretti, 16 ottobre 2014.</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://www.adnkronos.com/sostenibilita/tendenze/2014/09/16/sprecato-cibo-prodotto-nel-mondo-basterebbe-per-combattere-fame_cA36NOoHffMGQCvn4X5gZP.html">Sprecato 1/3 di cibo prodotto nel mondo, basterebbe per combattere la fame. AdnKronos, 16 settembre 2014.</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://www.lastampa.it/2016/06/15/vaticaninsider/la-fame-colpisce-ancora-milioni-di-persone-nel-mondo-dEYnj9P9qr1qCFbEo4ywSK/pagina.html">La fame colpisce ancora 800 milioni di persone nel mondo. La Stampa, Francesco Peloso, 15 giugno 2016.</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.meteoweb.eu/2017/06/salute-nel-mondo-2-miliardi-di-persone-obese-o-sovrappeso-4-milioni-di-morti-lanno/915872/#U1JUJz2MIFXroADP.99">Salute: nel mondo 2 miliardi di persone obese o sovrappeso, 4 milioni di morti l’anno. MeteoWeb, Filomena Fotia, 13 Giugno 2017.</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.greenreport.it/news/consumi/un-mondo-ingiusto-piu-2-miliardi-obesi-sovrappeso-795-milioni-affamati/" style="font-family: "Times New Roman";"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Un mondo ingiusto: più di 2 miliardi obesi e sovrappeso e 795 milioni di affamati. Green Report, Umberto Mazzantini, 14 giugno 2017.</span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://it.businessinsider.com/in-futuro-nessuno-avra-unauto-di-proprieta-e-potrebbe-essere-una-buona-notizia-per-i-costruttori/">In futuro nessuno avrà un’auto di proprietà. E potrebbe essere una buona notizia per i costruttori. Business Insider, Cadie Thompson, 22 dicembre 2016.</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://www.avvenire.it/economia/pagine/chris-bangle">Chris Bangle. «Semplice e funzionale: solo così l'auto ha ancora un senso». Avvenire, Edoardo Nastri, 4 luglio 2018.</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.repubblica.it/2005/j/sezioni/cronaca/bicmiliardo/bicmiliardo/bicmiliardo.html?ref=search">La Francia festeggia la Bic: toccati i 100 miliardi di biro. Repubblica, 16 ottobre 2015. </a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2018-07-10/il-mondo-affoga-247mila-miliardi-dollari-debiti-pubblici-e-privati-173324.shtml?uuid=AEtnsrJF">Il mondo affoga in 247mila miliardi di dollari di debiti pubblici e privati. Il Sole 24 Ore, Morya Longo, 10 luglio 2018.</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://www.lastampa.it/2017/07/25/esteri/arriva-il-microchip-sottopelle-EVXJdqp0fDw8YHUxL2HolL/pagina.html">Arriva il microchip sottopelle. La Stampa, Paolo Mastrolilli, 25 luglio 2017.</a></span></li>
</ol>
</div>
Mirco Mariuccihttp://www.blogger.com/profile/14091144245562917192noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3559113173366531735.post-52307343274115540842018-11-09T13:28:00.004+01:002019-08-24T11:48:09.959+02:00L'economia circolare non risolverà affatto i problemi ambientali causati dall'umanità<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhUWxXyldPhxLwGhSEpqWSlAeGIj3GJYgqAeNpcIsS1_c6cTj4mCCd_RDoctkXQgfinCq_G1We_pMdq-t_4TFthKFpxOZshaONbCBNYlYlhVGqREtiSuR0AS67e_DJSV3oRuXUF-Yrpgio/s1600/Immagine.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="630" data-original-width="1200" height="210" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhUWxXyldPhxLwGhSEpqWSlAeGIj3GJYgqAeNpcIsS1_c6cTj4mCCd_RDoctkXQgfinCq_G1We_pMdq-t_4TFthKFpxOZshaONbCBNYlYlhVGqREtiSuR0AS67e_DJSV3oRuXUF-Yrpgio/s400/Immagine.png" width="400" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>Un ragionevole dubbio</b></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Negli ultimi decenni le criticità ambientali si sono amplificate a tal punto che, </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">ben presto,</span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> se non ci saranno cambiamenti rapidi e radicali nelle dinamiche socio-economiche, la questione ecologica potrebbe diventare il problema centrale da affrontare per assicurare la sopravvivenza dell'umanità.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Non a caso si sente sempre più spesso parlare di economia </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">verde, raccolta differenziata, strategie a rifiuti </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">“</span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">zero” e altre cose di questo tipo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Sembra quasi che, dopo aver depredato, inquinato e distrutto l'intero ecosistema, gli esseri umani abbiano finalmente compreso come risolvere definitivamente tutti i problemi ambientali da essi stessi causati!</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma è davvero così che stanno le cose?</span></div>
<a name='more'></a><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In realtà, c'è una contraddizione fondamentale che (guarda caso!) non viene affrontata da nessuna delle strategie per la salvaguardia ambientale più in voga, ma che invece rappresenta il fattore determinate per tentare di risolvere con efficacia l'intera questione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Come avremo modo di comprendere, il difetto metodologico delle iniziative ecologiche propagandate in questi tempi è il medesimo che si riscontra analizzando le “soluzioni” proposte anche negli altri aspetti del sociale, dalla politica alla medicina: intervenire sugli effetti, senza rimuovere le cause.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">E così, mentre i cittadini delle cosiddette società “avanzate” sono sempre più ecologicamente impegnati a differenziare le loro montagne di rifiuti, che poi in gran parte finiranno comunque, a loro insaputa, in discarica o in un inceneritore, la popolazione mondiale continua ad aumentare, così come il PIL, e con essi si accrescono anche la distruzione ambientale, l’insostenibilità, l’inquinamento, le malattie, il numero delle specie estinte ed in via d’estinzione... e così via, di male in peggio.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Quello dell’ecologia è un regno di luoghi comuni, inganni e contraddizioni, dei quali bisognerebbe essere consapevoli per riuscire a comprendere quale sia la miglior strategia da attuare, prima che si raggiunga un punto di non ritorno. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ecco perché, all'interno di questo scritto, ho deciso di esporre una serie di tesi scomode ed inusuali sul tema dell'ecologia. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Sia chiaro, sin dal principio, che il mio scopo non è quello di scoraggiare l'attuazione di strategie per la salvaguardia dell'ambiente, delle quali invece si ha un'estrema urgenza, ma di fornire degli elementi di riflessione per ideare soluzioni reali ancor più efficaci rispetto a quelle usualmente proposte, che non siano dei palliativi utilizzati da qualche gruppo di potere per preservare l'attuale ordine sociale e, con esso, i loro interessi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Quest'ultimo aspetto è proprio ciò che vorrei scongiurare, ovvero che con la scusa che tanto ormai l'economia è “verde”, le macchine sono ad emissioni “zero” e i rifiuti vengono “riciclati”, le masse s'illudano che continuando a partecipare all'odierna follia socio-economica possano dare un </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">contributo </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">determinante</span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> per la risoluzione della questione ecologica: non è affatto così che stanno le cose.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il colore che più si addice all'economia capitalistica non è il verde ma il nero, le macchine elettriche ad emissioni zero non esistono e una buona parte dei rifiuti recuperati non vengono affatto riciclati.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nel suo complesso, la gravità della situazione è tale che l'umanità non può più permettersi di credere che si possano risolvere le problematiche ambientali senza prima affrontare la contraddizione fondamentale che invece è responsabile della loro inesorabile generazione.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Né si può continuare a pensare che la soluzione arriverà dall'alto e che tutto si risolverà</span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">, come per incanto,</span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> senza che ciascuno faccia la propria parte, modificando radicalmente il proprio stile di vita in senso ecologico.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La buona notizie è che un simile cambiamento, se attuato in modo razionale guardando al fine del benessere collettivo, non comporterebbe alcuna diminuzione della qualità della vita, ma al contrario, come avrò modo di dimostrare nel prosieguo della trattazione, indurrebbe un netto miglioramento nell'esistenza di tutti i viventi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In effetti, ciò che ha suscitato in me l'interesse verso le strategie ecologiche, e mi ha portato alla stesura di queste riflessioni, è proprio il fatto che i medesimi attori sociali che strutturano la società per assicurarsi ricchezza e potere, creando le condizioni al contorno che hanno prodotto gli odierni problemi ambientali, di colpo, abbiano incominciato a sposare posizioni </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">“</span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">ecologiste</span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">”</span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> come quelle dell'economia circolare!</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Vi posso assicurare che le vere soluzioni nel campo dell'ecologia non sarebbero affatto accolte di buon grado da quei soggetti, perché se venissero attuate porrebbero fine ai loro privilegi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Non bisogna dimenticare che se l'umanità è arrivata a compromettere l'ambiente a tal punto da sterminare il 60% degli animali negli ultimi 50 anni, mettendo in discussione la propria stessa sopravvivenza, ciò è avvenuto grazie alle logiche di un sistema economico consumistico dedito al profitto, che ha bisogno di una crescita continua per sostenersi e che non si è curato affatto delle questioni ambientali, perché se l'avesse fatto non avrebbe potuto fondarsi né sul consumismo, né sulla ricerca di una crescita infinita; in altre parole, non avrebbe potuto essere ciò che invece è stato, ancora è, e tenta, in ogni modo, di continuare ad essere. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Un simile sistema, nella sua diabolica follia predatrice e distruttrice, ha giovato oltremisura a certe classi sociali, le quali, nonostante le conseguenze ambientali, conservano ancora oggi tutto l'interesse a mantenere l'ordine delle cose esattamente così com'è.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Essi stanno cercando di rimandare il più a lungo possibile l'attuazione di un radicale cambio di paradigma, che però, al trascorrere del tempo, diviene sempre più urgente per la sopravvivenza dell'umanità.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Evidentemente, i membri di questa élite che devono la loro “fortuna” allo sfruttamento dei propri simili, degli animali e della natura, in preda ad una sorta di delirio d’onnipotenza, si sono intimamente convinti che la catastrofe ecologica non li riguarderà.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Del resto, in caso di emergenza, i ricchi possono sempre spostarsi nei luoghi dove il clima è più mite e, come extrema ratio, quando per i più la situazione sarà letteralmente invivibile, potranno permettersi di realizzare delle città "bolla" protette da enormi cupole, all'interno delle quali l'aria, l'acqua, la terra la vegetazione, e quindi il cibo, saranno al riparo dai veleni che invece i popoli dovranno continuare a respirare, bere e mangiare, prima di ammalarsi e morire.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Le città bolla, veri e propri angoli di paradiso terrestre isolati dalle problematiche dovute all'inquinamento ambientale, verranno difese dall'assalto delle masse abbruttite e impoverite, costrette a vivere al di fuori di esse. Le armi e la tecnologia per farlo non mancano di certo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Vale la pena di ricordare che le élites di ogni epoca hanno sempre avuto in odio le classi ad esse subalterne, e se le hanno mantenute in vita è perché, in qualche misura, il loro sfruttamento era funzionale all'ordine sociale della rispettiva epoca. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Questa condizione però sta venendo meno con l'avvento dell'automazione, e la gestione di una massa crescente d'individui impoveriti e precarizzati, che pretendono di vivere in modo dignitoso, si sta trasformando in un enorme problema, sempre più complesso da gestire, nonostante la tecnologia di oggi metta a disposizione mezzi per il controllo sociale assai più efficaci e puntuali rispetto al passato.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per questi motivi, dal punto di vista dell'élite, eliminare la maggior parte degli esseri umani presenti sulla Terra sarebbe un'ottima soluzione per risolvere sia il problema del controllo sociale che le questioni ambientali; che la popolazione mondiale si riduca drasticamente con la guerra, la malattia o a causa degli stessi effetti dei cambiamenti climatici, per l'élite non farebbe molta differenza.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Dico ciò per far comprendere ai lettori che non sono i ricchi ed i potenti che per assicurarsi la sopravvivenza devono aver cura della Terra, ma che sono i popoli ad essi sottomessi a doverlo fare, perché se gli esseri umani non metteranno in atto delle serie contromisure dal basso, per loro iniziativa e volontà, senza più illudersi che i peggiori tiranni si trasformeranno in benevoli salvatori, con ogni probabilità, essi stessi si auto-condanneranno a subire sulla propria pelle i disastrosi effetti legati agli sconvolgimenti dell'ecosistema causati dai loro comportamenti.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Cerchiamo quindi di decostruire la narrazione ecologica dominante per vedere dove risiedono i punti di criticità.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<br />
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>L'economia lineare</b></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se si analizza il ciclo di vita dei prodotti, ben presto, ci si rende conto che, di norma, ha luogo un processo definito “lineare” caratterizzato dalle seguenti fasi essenziali: </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">estrazione delle materie prime; realizzazione e distribuzione dei beni; utilizzo e consumo dei suddetti beni; produzione di rifiuti.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Così facendo, per costruzione del sistema, tutti i beni sono destinati già in partenza a trasformarsi in rifiuti, che poi, ammesso che non vengano dispersi, andranno stoccati in qualche discarica, oppure dovranno essere inceneriti.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Questo tipo di approccio prende il nome di “economia lineare”: si tratta di un sistema che adotta una logica estrattiva che non prevede il riciclaggio dei materiali di cui si compongono gli oggetti giunti a fine vita. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Non serve un genio per comprendere che fondare un sistema socio-economico composto da 7,6 miliardi di persone su di una simile concezione rappresenti un'ottima strategia per trasformare il mondo intero in un luogo fetido, foriero di morte e malattia. Eppure è proprio così che sono andate le cose. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Più avanti nella trattazione cercheremo di spiegare perché, pur potendo adottare delle pratiche virtuose, ciò non sia avvenuto. </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per ora, si tenga presente che ogni singolo passaggio, tra quelli precedentemente illustrati, ha un certo impatto ambientale e rappresenta una potenziale fonte d'inquinamento.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ad esempio, l'estrazione dei minerali contamina l'acqua con sostanze chimiche nocive; il trasporto delle materie prime comporta l'immissione in atmosfera di gas climalteranti ed inquinanti; produrre beni significa anche consumare energia tutt'altro che pulita e diffondere nell'ambiente sostanze tossiche di varia natura; il consumo in sé non è detto che sia indolore per l'ambiente; lo stoccaggio di rifiuti non biocompatibili compromette l'integrità dei terreni e dei mari.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il problema ecologico, quindi, non è soltanto riconducibile alla questione relativa alla gestione dei rifiuti derivanti dall'utilizzo dei prodotti giunti a fine vita, sebbene a primo impatto quest'ultimo aspetto possa apparire come la criticità centrale da risolvere.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Inoltre, bisogna considerare che, in un mondo finito, ogni sistema economico lineare, a lungo andare, è condannato ad esaurire le risorse ambientali, in particolar modo se tali risorse sono “scarse” in relazione al loro utilizzo e non possono essere in alcun modo rinnovate.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Di certo, l'economia lineare non può essere definita “sostenibile”, qualunque sia il significato che si voglia dare a questo termine.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il massimo che si può fare con un simile approccio, è di mettere in piedi un sistema socio-economico che può sopravvivere per un certo lasso di tempo, prima di provocare la sua stessa fine, o per mancanza di risorse da impiegare, o a causa di un eccessivo livello di degradazione dell'ambiente in cui ha operato. </span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Chiaramente, in assenza di alternative, si può comunque scegliere di adottare un'economia lineare, a patto che il tempo di sopravvivenza del sistema così strutturato sia sufficientemente “elevato”, perché, ad esempio, le risorse a disposizione in relazione ai bisogni da soddisfare non sono scarse ed il relativo impatto ambientale dovuto al processo di estrazione-produzione-consumo-stoccaggio non comporta un impatto ambientale "significativo".</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma questo non è il genere di scenario in cui si trova attualmente l'umanità, la quale, oltre ad aver adottato un approccio lineare, ha ben pensato, per peggiorare ulteriormente la situazione, di basare il proprio sistema economico su di un meccanismo che pretende che vi sia una crescita economica continua alimentata da un sistema consumistico, che ha potuto mantenersi in essere ampliando il paniere di beni e servizi prodotti e forniti, ed accelerando progressivamente i ritmi di consumo, compiendo quello che potrebbe essere definito come un capolavoro della stupidità: diminuire scientemente il tempo medio impiegato per trasformare le materie prime in rifiuti.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Quella attuale è l’epoca dell’usa e getta, delle mode stagionali e dell’obsolescenza programmata: tutte pratiche inutili, dannose ed inessenziali per l’umanità, che non hanno fatto altro che introdurre dosi addizionali di lavoro, spreco ed inquinamento, che gli esseri umani si sarebbero potuti risparmiare, se solo le “grandi” menti poste a loro guida avessero avuto una briciola d’intelligenza.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In passato, almeno, le cose erano concepite per durare a lungo; c'è voluta la genìa dei capitalisti per ridurre artificiosamente il tempo di vita di ciò che invece avrebbe potuto essere realizzato per offrire servizio in piena efficienza per centinaia di anni.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Col passare del tempo, la "strepitosa" capacità cognitiva di questa sottospecie di esseri umani dediti al profitto, ha raggiunto una vetta di pensiero così “elevata” da riuscire ad ideare ogni sorta di strategia per spingere le masse a gettare via le cose il prima possibile, da un lato, agendo con dei veri e propri condizionamenti mentali, e dall'altro, predeterminando in fase di progettazione la durata delle merci, introducendo guasti programmati, difetti di fabbricazione occulti ed utilizzando materie prime scadenti. E tutto ciò per guadagnar denaro!</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Tra una tecnica inquinante, ma economica, ed una metodologia rispettosa dell'ambiente, ma costosa, i capitalisti hanno puntualmente privilegiato quella che gli consentiva di arricchirsi in maggior misura. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Di minimizzare l'impatto ambientale? Non se ne parla! Il dogma è quello di massimizzare il profitto! </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">È questa la pasta di cui sono fatti questi sedicenti “benefattori” elogiati da masse prive di coscienza perché con il loro operato danno “lavoro” all’umanità, mantenendola in condizione di schiavitù, sfruttando i propri simili, gli animali e distruggendo l’ambiente.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Adottando delle logiche così miopi e scellerate, era evidente fin dal principio che l'umanità non avrebbe avuto altro destino che non fosse quello di violare di misura ogni limite indispensabile per assicurare la sostenibilità. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">E non ci vorrà ancora molto tempo prima di arrivare al punto in cui le risorse necessarie per continuare a sostenere questo genere di modello socio-economico, con tutte le sue eclatanti inefficienze e le sempre più evidenti contraddizioni, si esauriscano ed il livello di contaminazione ambientale divenga intollerabile.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La situazione è così disperata che non si può più fingere che il problema non esista, continuando a nascondere la polvere sotto il tappeto... e</span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> così, per tentare di rimediare ai disastri prodotti dalla messa in atto delle concezioni dei più grandi “geni” dell'economia, che con i loro modelli economici avrebbero dovuto sollevare l'intera umanità dalla miseria, emancipandola dal lavoro, ma che invece hanno finito per gettare le basi per l'estinzione di ogni forma di vita presente sulla Terra, senza peraltro risolvere né il problema della povertà né quello della schiavitù del lavoro, aggravando per giunta la già infima condizione di miseria esistenziale degli esseri umani, ecco che oggi subentrano degli altri grandi “geni” in loro supporto, i quali millantano di aver concepito un nuovo modello economico, ancor più geniale del precedente, per risolvere i problemi ecologici dell'umanità: <i>l'economia circolare. </i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">E tutto ciò è stato fatto introducendo una piccola modifica al modello economico esistente (quello che ha causato le problematiche ambientali), senza rimettere minimamente in discussione né il modello né le sue dinamiche fondamentali!</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<br />
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>L'economia circolare</b></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">L'idea centrale, posta alla base di questa “rivoluzionaria” concezione economica propagandata dai nostri novelli salvatori dell'umanità, consiste nel “prendere” i due estremi dell'economia lineare per congiungerli tra loro, riportando all'inizio della catena i “rifiuti” generati dai consumatori per riutilizzarli nei processi produttivi</span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">, ovviamente dopo un'opportuna lavorazione</span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In altri termini, ciò che nell'economia lineare è considerato un inutile “rifiuto”, nell'economia circolare diviene una “preziosa” materia prima (seconda) da recuperare e reimpiegare per alimentare il sistema, senza dover estrarre nuova materia prima “vergine”. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Al termine del secondo giro, i nuovi "rifiuti", derivanti da prodotti costruiti con materia prima seconda, verranno a loro volta recuperati e reimpiegati nella produzione di altri beni, divenendo materie prime terze, e poi quarte, quinte e così via, ed ecco che il ciclo si chiude, dando luogo ad un'economia “circolare”. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">L'umanità è salva e può continuare a prosperare... e invece no!</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Diciamo subito che, allo stato attuale della conoscenza scientifico-tecnologica, a meno di voler rinunciare alla quasi totalità delle comodità e delle più diffuse tecnologie, l'economia circolare non può esistere, perché la sua piena attuazione risulta fisicamente impossibile.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Inoltre, anche se per assurdo si potesse effettivamente implementare un sistema circolare, non si riuscirebbero comunque a risolvere i problemi ecologici dell’umanità, perché “non produrre rifiuti da gettare in discarica” non significa, in modo necessario, “non produrre inquinamento”.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò vuol dire che si può continuare ad inquinare pur riciclando tutte le materie prime contenute nei beni gettati via.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Non è affatto difficile comprendere perché sia impossibile “chiudere il cerchio” e come mai la strategia “rifiuti zero” non implichi “inquinamento zero” ed ancor meno comporti la fine dei problemi ambientali dell'umanità, infatti: </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">1) non tutte le materie prime possono essere riciclate; </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">2) non tutto ciò che può essere riciclato, può essere reimpiegato per la medesima finalità di partenza;</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">3) non tutto ciò che può essere riciclato, può essere riciclato all'infinito;</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">4) produrre, consumare e riciclare non sono attività “innocue” per l'ambiente;</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">5) una parte di materia/energia viene irrimediabilmente ed inevitabilmente “dissipata” durante le fasi di produzione, consumo e riciclaggio.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Quindi, a meno di voler cessare di utilizzare materie prime che non possono essere riciclate senza limiti e senza vincoli di impiego dovuti alla perdita di qualità causata dal processo di riciclaggio e di trascurare gli effetti “dissipativi” legati alla trasformazione e all'utilizzo della materia/energia, si dovrebbe già immediatamente concludere che quanto fin qui esposto sia più che sufficiente per confutare la concezione ideale dell'economia circolare. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se poi si prendessero in seria considerazione le conseguenze dovute all'estrazione di materia prima vergine e di stoccaggio dei rifiuti non riciclabili, senza dimenticare gli effetti ambientali nocivi legati ai processi di produzione, consumo e riciclaggio, ecco che la promessa messianica di una nuova economia “senza” rifiuti tinta di verde che salverà l'umanità, perderebbe di ogni efficacia. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Del resto, anche i processi di riciclaggio hanno il loro impatto ambientale, e alcuni di essi sono perfino inquinanti. </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò significa che possono verificarsi dei casi limite in cui, tenuto conto di tutto il ciclo di vita di un prodotto, la soluzione circolare apporta, nel suo complesso, un impatto ambientale addirittura superiore rispetto all'analoga strategia lineare! </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">L'effetto evidenziato al punto 5), quello della "dissipazione" della materia/energia, è più sottile da cogliere rispetto alle criticità esposte negli altri punti, ma la sua esistenza non può essere ignorata, in quanto influisce negativamente in relazione all'obiettivo della piena sostenibilità; si tratta, in particolare, di un continuo processo legato all'utilizzo della materia, che è responsabile della trasformazione da materia “disponibile”, ovvero effettivamente impiegabile per scopi umani, a materia “degradata”, vale a dire materia non più utilizzabile per finalità antropiche.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Questo fenomeno è intimamente legato al principio di aumento dell'entropia enunciato in termodinamica ed esteso, in modo opportuno, al caso della materia (per approfondire si faccia riferimento agli studi di Nicholas Georgescu-Roegen), ma può essere compreso con dei semplici esempi, tra cui, i più evidenti, sono quelli legati all'attrito.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si pensi ai battistrada delle gomme delle automobili, i quali, a causa della frizione con l'asfalto, si degradano, disperdendosi nell'ambiente sotto forma di polveri sottili. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si consideri che nella sola Europa ogni anno giungono a fine vita 5 milioni di tonnellate di pneumatici usurati. Assumiamo che il 20% di questo peso si sia disperso nell'ambiente durante l'utilizzo. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se così fosse, 1 milione di tonnellate di gomma non sarebbe più disponibile e dovrebbe comunque essere “estratta” e immessa nel ciclo di produzione come materia prima “vergine”, così come avviene usualmente con un sistema lineare. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Questo dato è certamente sottostimato, se si guarda alla reale situazione mondiale. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">L'azienda Michelin, infatti, ha effettuato un calcolo con dati puntuali stabilendo che se tutti gli pneumatici equipaggiati sulle autovetture venissero utilizzati fino a quando il loro battistrada non scende al di sotto dei 1,6 mm di spessore, e non dei 3 mm, si potrebbero risparmiare ogni anno 1,5 milioni di tonnellate di materie prime.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò significa che ogni millimetro di battistrada consumato dalle automobili che viaggiano nel mondo ogni anno corrisponde a più di 1 milione di tonnellate di gomma dispersa nell'ambiente sotto forma di polveri, che sarei proprio curioso di sapere come i teorici dell'economia circolare intendano recuperare.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Qualcuno penserà che, almeno, applicando una concezione circolare, la restante parte di gomma non dispersa potrebbe essere riciclata per produrre altri pneumatici per le automobili. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">E invece non è affatto così che vanno le cose, perché, per ragioni tecniche, la gomma vulcanizzata è difficile da riciclare e, dopo esser stata processata, di norma, non viene riutilizzata per produrre nuovi pneumatici, se non di rado e in piccole quantità (inferiori al 20%), ma può essere impiegata soltanto per altre finalità, come ad esempio la realizzazione di miscele di asfalti, superfici per lo sport, guaine isolanti, suole per le scarpe... e così via. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In ogni caso, allo stato attuale della tecnica, la percentuale di gomma recuperabile non supera il 70% (e questo nella migliore delle ipotesi), ma gli esperti ci rassicurano dicendo che nulla va sprecato, perché il restante 30% viene “valorizzato” (si legga “bruciato”) producendo energia (e inquinamento), sempre ammesso che le gomme non vengano integralmente triturate per produrre combustibile da utilizzare nelle industrie ad alta intensità energetica come fonte di energia rinnovabile [Sic!]. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Rendiamoci conto a che livello d'imbecillità è giunta l'umanità: il bruciare pneumatici triturati per produrre energia, immettendo nell'aria sostanze tossiche tremendamente nocive per la salute degli esseri viventi, è classificato, a norma di legge, come una pratica “virtuosa” facente parte della cosiddetta “Green Economy</span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">” (economia verde)</span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Tenuto conto di queste precisazioni, il massimo che si può riuscire a fare, in via del tutto teorica, è recuperare al più il 70% della gomma che altrimenti sarebbe finita in discarica, destinandola in larghissima parte a finalità diverse dalla produzione di nuovi pneumatici. E tutto ciò al netto dei fenomeni di dispersione della materia dovuti agli attriti, ai processi chimici etc etc.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In altri termini, ad oggi, già il solo mantenimento in essere del parco auto renderebbe fisicamente impossibile la realizzazione di una vera economia circolare.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ne consegue che se si volesse seriamente mettere in atto una strategia che preveda il raggiungimento dell'obiettivo rifiuti “zero”, si dovrebbe rinunciare alla produzione degli pneumatici per le automobili e quindi, fin quando le macchine non voleranno, anche al loro utilizzo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Pazienza, ce ne faremo una ragione. Peraltro, eliminando le automobili, oltre a ridurre significativamente l'impatto ambientale, si eviterebbe anche che continuino a compiersi delle stragi di animali ed esseri umani coinvolti in gravi incidenti.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Io sono pronto a compiere un simile passo, anche perché ormai sono diversi anni che non possiedo più un'auto di proprietà e, di norma, non ho bisogno di spostarmi, perché sto benissimo nel mio piccolo paese sperso in mezzo alle montagne dell'Umbria, ma non credo che, in generale, gli sbandieratori dell'economia circolare siano così felici di scoprire di dover rinunciare alle loro automobili per essere coerenti con la loro ideologia. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ed ancor meno questa idea sarebbe accolta da tutti quei parassiti che traggono lauti profitti dalla vendita degli autoveicoli e dalla realizzazione delle infrastrutture che rendono possibile il loro utilizzo (si pensi alle strade, alle gallerie ed ai ponti), fregandosene altamente di tutti i disastri ambientali ad essi connessi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Tra i materiali inquinanti che non possono essere riutilizzati per il medesimo impiego, e che non possono essere riciclati all'infinito, citiamo, en passant, il caso della plastica.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ogni volta che questo materiale viene riciclato il polimero rigenerato fornisce prestazioni meccaniche inferiori rispetto a quello da cui è stato derivato. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Inoltre, a causa del pericolo di contaminazione, la plastica atossica, inizialmente utilizzata per finalità mediche e/o alimentari, una volta riciclata, non può più essere reimpiegata per i medesimi scopi.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si comprende quindi che neanche la plastica potrebbe essere utilizzata nell'ottica di un'economia circolare e quindi andrebbe sostituita con qualche altro materiale...</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Estendendo questo genere di argomentazioni, analizzando tutto ciò che viene usualmente prodotto e consumato, si può intuire che l'economia circolare, in realtà, sia <i>un'economia a spirale</i>: i</span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">l massimo che può essere attuato è un sistema che continuerà a produrre scorie, perché nella realtà fattuale soltanto una parte dei rifiuti può essere effettivamente reimmessa in circolo, ed una porzione ancora più piccola di ciò che viene reimmesso può essere riutilizzato in modo indefinito, almeno in teoria...</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Infatti, al verificarsi di ogni “ciclo” economico di produzione e consumo, come minimo, si dovrà reintegrare la materia “dissipata” non più disponibile per le finalità antropiche. E ciò accadrebbe anche per quelle materie che potrebbero essere riciclate ad libitum.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Pertanto, se si vorrà continuare a mantenere costante la produzione di beni e servizi nel tempo, si avrà comunque la necessità di un flusso di materia prima “vergine” da immettere nel ciclo economico che, per forza di cose, dovrà essere estratta dall'ambiente. Senza considerare il caso in cui s'intenda far crescere l'economia! </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Inoltre, si dovrebbe fare i conti anche con un altrettanto inevitabile flusso di scorie inquinanti generato da materia trasformata, utilizzata, dissipata, dispersa e/o non (più) riciclabile che, in qualche misura, ammesso che non si escluda l'utilizzo di ogni materia prima non biocompatibile, andrebbe a contaminare l'ambiente.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò prova l'impossibilità della realizzazione di un'economia circolare e ridimensiona fortemente il suo impatto positivo per le ragioni che andremo subito a precisare.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Assumiamo di aver già trasformato l'odierna economia adottando una nuova concezione basata, per quanto possibile, sulla filosofia circolare: avremmo forse risolto i problemi ecologici dell'umanità? </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Assolutamente no!</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Come abbiamo già sottolineato, quello della gestione dei rifiuti è soltanto una delle cause dei problemi ecologici: estrarre materie prime inquina, così come trasportarle e trasformarle. Lo stesso utilizzo dei beni e dei servizi porta con sé un certo impatto ambientale. Inoltre bisogna produrre e distribuire energia per rendere possibili questi processi, ed anche ciò, in qualche misura, si ripercuote negativamente sull'ambiente.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">L'economia circolare intende sostituire l'estrazione e lo stoccaggio in discarica con il riciclaggio ed il riuso, ma, per quanto mostrato fino ad ora, sappiamo che può farlo soltanto in modo parziale; inoltre anche il riciclaggio non rappresenta un'operazione “indolore” per l'ambiente, in quanto riciclare può essere a sua volta una fonte di inefficienza e d'inquinamento addirittura maggiore rispetto al processo lineare.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò, in generale, non è vero per il riuso, ovvero per le pratiche di riutilizzo di un bene “così com’è", come accade, ad esempio, nel caso del vuoto a rendere per le bottiglie di vetro, oppure per il riuso creativo, dove un oggetto giunto a fine vita trova un reimpiego con altre finalità rispetto a quelle per cui era stato inizialmente concepito, come quando, ad esempio, si realizza un’altalena o un vaso con un copertone usurato.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Purtroppo si possono muovere due obiezioni significative anche al riuso: la prima, è che non tutto si può riutilizzare, sia in senso creativo che non, anzi, a ben pensare, per quanto lodevole ed amica dell'ambiente, la strategia del riuso può essere impiegata in modo efficace soltanto in una piccola casistica di situazioni; la seconda, è che anche la pratica del riuso è condannata a pagare un seppur minimo tributo all'incremento d'entropia.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ad esempio: il risciacquo dei contenitori di vetro può contaminare l'acqua; una certa percentuale di bottiglie può rompersi; molto spesso il riuso creativo non può essere attuato senza eliminare una parte dell'oggetto originario e comunque l'efficacia di tale pratica è a sua volta limitata nel tempo. </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Quindi, prima o poi, si dovrà comunque riciclare l'intero materiale che componeva il bene riutilizzato, ammesso che sia possibile.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si comprende quindi che, senza intervenire anche su tutti gli altri anelli della "catena" del sistema economico, gli effetti benefici dovuti alla transizione da una tipologia di concezione economica all'altra non siano poi così eclatanti, come invece vorrebbero farvi credere. Ciò è ancor più vero, se si sceglie di evitare di affrontare la contraddizione principale dovuta alle logiche dell'odierna economia, di cui ci occuperemo a breve.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si può quindi concludere che, nella migliore delle ipotesi, l’economia “circolare” consenta di produrre e riprodurre beni e servizi ritardando l’esaurimento delle risorse e rilasciando rifiuti e scorie più lentamente nell’ambiente, pur continuando ad inquinare a causa dei processi legati alla produzione, all’utilizzo e al riciclaggio.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In altri termini, srotolando la spirale che descrive l'effettivo processo dovuto all'applicazione alla realtà fisica della concezione teorica ideale dell'economia circolare, si ottiene nuovamente un'economia lineare con una durata temporale maggiore, ma pur sempre finita. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Inoltre, osserviamo come l'</span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">incremento del numero di beni prodotti, consumati e riciclati, l'ampliamento della platea di consumatori e/o la diminuzione della durata in vita delle merci, ricercati per ottenere una crescita economica, ridurrebbero comunque la lunghezza temporale della spirale, esaurendo più rapidamente le risorse e peggiorando ulteriormente i livelli d'inquinamento già in essere.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Assumiamo ora che esista un punto di non ritorno, superato il quale l'umanità causerebbe un collasso dell'ecosistema compromettendo l'esistenza del 90 % dei viventi. Ed assumiamo anche che, mantenendo la concezione lineare, tale limite sarebbe raggiunto nel 2050 (una previsione che, temo, non si discosti di molto dalla realtà).</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il massimo che si potrebbe ottenere adottando la concezione “circolare” è di spostare in avanti la data del collasso di un certo lasso di tempo, ad esempio di 25-50 anni, consentendo a quel 90 % di esseri viventi di sopravvivere fino al 2075-2100. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">E tutto ciò, a patto che il sistema si mantenga in uno stato stazionario, perché se così non fosse, e l'economia continuasse a crescere, dando luogo a dinamiche esponenziali, con ogni probabilità, il lasso di tempo addizionale, guadagnato introducendo il paradigma “circolare”, sarebbe completamente eroso dall'impatto ambientale e dall'inquinamento dovuti al verificarsi dell'extra-crescita. E così potrebbe perfino accadere che la data del collasso ritorni a coincidere con quella del precedente sistema lineare o le fosse perfino inferiore!</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<br />
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>Ecologia ed economia</b></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">A questo punto abbiamo tutti gli elementi per rispondere alla seguente domanda, aggiungendo degli ulteriori spunti di riflessione di fondamentale importanza: che senso ha introdurre l’economa “circolare” per arginare il problema della scarsità delle materie prime e limitare il conferimento di rifiuti in discarica, se poi questa strategia è funzionale alla continuazione di quel processo basato su crescita e iper-consumo che è responsabile della distruzione, dell’inquinamento e dell’insostenibilità ambientale? </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La risposta è evidente: di rimandare un cambio di paradigma radicale, senza il quale non è possibile mettere in atto le vere soluzioni ecologiche, lasciando intatto, nelle sue dinamiche essenziali, il sistema capitalistico, così che chi ne ha tratto beneficio fino ad ora possa continuare a farlo ancora per un altro lasso di tempo. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il punto centrale della questione ecologica, che i sedicenti "ecologisti" al servizio del Potere ben si guardano dall'affrontare in modo schietto, diretto ed esplicito, è che <i>l'ecologia è intrinsecamente incompatibile con l'odierno sistema economico</i> basato sulla crescita e sull'egoistica ricerca dell'arricchimento personale di agenti economici che operano in un regime di (libero) mercato.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><i>La logica del profitto è incompatibile con la logica dell'ecologia</i>: è questa la contraddizione principale da mettere in evidenza, e da risolvere, se s'intende raggiungere la “sostenibilità”.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma questa contraddizione può essere risolta soltanto effettuando un cambio di paradigma, passando da un sistema che ricerca una crescita infinita in un mondo finito, mettendo in atto non ciò che è bene per l'ambiente e per l'umanità, ma ciò che genera profitto ed è reputato economicamente ammissibile, ad un sistema che invece tenga in considerazione le leggi della fisica ed i limiti dovuti alla finitezza del pianeta Terra, e che metta in atto soltanto ciò che è giusto, utile e fisicamente possibile, per assicurare la miglior esistenza dei viventi, in modo completamente svincolato dalle questioni metafisiche legate al denaro. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Tenuto conto del fatto che l'umanità, nel suo complesso, ha già ampiamente superato i limiti della sostenibilità, sprecando risorse finite in modo irresponsabile e scellerato, inquinando stupidamente l'intero ecosistema e sottraendo ampi spazi vitali alle altre forme di vita, come minimo, se si vorrà muovere qualche passo in avanti, non solo si dovrà abbandonare la ricerca della crescita adottando un modello che preveda il raggiungimento di uno stato stazionario, ma addirittura, in una prima fase, tale sistema dovrà decrescere, per cercare di riportarsi a dei livelli d'impatto ambientale compatibili con la capacità di rigenerazione della biosfera e le esigenze di sopravvivenza di tutti gli esseri viventi presenti sulla Terra, non solo degli esseri umani. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il fatto che una crescita continua non sia sostenibile in un mondo finito e, a lungo andare, causi per forza di cose delle problematiche ambientali, è un fatto talmente banale che non ha alcun bisogno di essere argomentato.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">A ben pensare, <i>l'unico sviluppo sostenibile è quello spirituale.</i> </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma non è difficile neanche comprendere perché, in generale, la ricerca del profitto sia incompatibile con l'ecologia, anche se in questo caso spenderò qualche parola in merito, visto che in molti sembrano ancora convinti del contrario. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Siamo tutti d'accordo che nell'ultimo secolo gli esseri umani abbiano inseguito il profitto. E siamo tutti d'accordo anche sul fatto che abbiano compromesso oltremisura l'ambiente. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se c'è una cosa che gli attori economici della società capitalistica sanno fare, è proprio quella di escogitare soluzioni per generare profitto. </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Pertanto, si può esser certi che se la cura dell'ambiente avesse rappresentato una via maestra per arricchirsi, i capitalisti avrebbero sicuramente colto quest'occasione. </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma così non è stato.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Già questo è sufficiente per concludere, a livello logico, che l'ecologia sia incompatibile con la ricerca del profitto, perché se così non fosse a quest'ora l'umanità avrebbe vissuto in un mondo pulito, vitale e rigoglioso, cosa che invece non è.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Onestamente non so proprio come si possa essere così ottusi da sostenere il contrario, dato che se lo scopo è produrre e vendere per realizzare profitto, è evidente che l'obiettivo diventi far consumare più cose possibili alla più vasta platea di persone il più velocemente che si può; ma ciò è chiaramente incompatibile con le esigenze dell'ecologia, che invece richiederebbe di minimizzare la produzione e il consumo di beni e servizi, e non di massimizzarli. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se lo scopo è ricavare il massimo del profitto e la strategia migliore per abbattere i costi di produzione consiste nel realizzare i beni dall'altra parte del mondo rispetto a dove saranno consumati, costruendo ed utilizzando a tal fine mezzi di trasporto che sarebbero completamente inutili se non si dovessero movimentare ingenti quantitativi di merci, ecco che i capitalisti ignoreranno le problematiche ecologiche, che, in molti casi, potrebbero essere banalmente risolte producendo e consumando a km zero (si pensi ad esempio al caso della frutta e della verdura).</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Supponiamo che per realizzare un bene si debba utilizzare dell'acqua che uscirà dal ciclo di produzione contaminata e si debbano immettere nell'aria delle sostanze inquinanti; s</span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">upponiamo anche che sia tecnicamente possibile purificare sia l'aria che l'acqua agendo con degli appositi filtri dal costo elevato. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Secondo voi </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">il mercato </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">quale azienda premierebbe? Quella che venderebbe i suoi prodotti ad un prezzo esorbitante perché intende prendersi cura dell'ambiente, o quella che commercializzerebbe i medesimi prodotti ad un prezzo decisamente più basso rispetto alla concorrenza?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ed inoltre, tenuto conto che l’obiettivo del capitalista è quello di ottenere il più alto guadagno personale possibile, se quest’ultimo potesse evitare di utilizzare i filtri con qualche scappatoia, secondo voi, che cosa farebbe? </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Sacrificherebbe il profitto rischiando di fallire per il bene del pianeta, o cercherebbe di accrescere il proprio utile commercializzando un bene ad un prezzo competitivo fregandosene altamente dell’ambiente?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ovviamente le precedenti domande sono retoriche. E non si è nemmeno tenuto conto del fatto che, anche imponendo per legge l'obbligo di purificare l'aria e l'acqua contaminate dai processi industriali, pur di realizzare il maggior profitto possibile, alcuni capitalisti cercherebbero comunque di risparmiare sui processi di filtraggio... m</span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">a tutto ciò è chiaramente in contrasto con le esigenze dell'ecologia, che invece avrebbe bisogno di non lesinare neanche un centesimo in tema di purificazione e filtraggio. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In generale, vizi e sprechi dei consumatori generano profitto, quindi se il sistema è orientato al guadagnar denaro, vizi e sprechi saranno sempre i benvenuti, nonostante portino con sé conseguenze negative a livello ambientale... si potrebbe andare avanti ancora a lungo fornendo degli ulteriori esempi, ma ci fermiamo qui. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">A questo punto della trattazione, bisognerebbe cercare di cogliere uno, o più, principi generali, ammesso che ve ne siano, la cui attuazione consentirebbe di evitare il verificarsi delle criticità fin qui evidenziate, orientando l'azione in modo da renderla compatibile con le esigenze dell'ecologia, senza perdere di vista il benessere degli esseri viventi. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">I teorici dell'economia circolare sostengono di essersi ispirati alla natura, perché, a dir loro, essa compirebbe dei cicli chiusi perfetti. </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Io invece ritengo che la caratteristica essenziale della natura a cui ispirarsi, e da cui i cosiddetti cicli “chiusi” scaturiscono di conseguenza, sia un'altra. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In verità, ogni volta che sento dire che la natura compie dei cicli “chiusi” mi viene da ridere, ripensando a quando un mio amico geologo mi spiegò, per la prima volta, che il Monte Cucco è quasi interamente composto da stratificazioni di carbonato di calcio dovute a resti di animali marini depositatisi nei mari milioni e milioni di anni fa ed innalzatisi al di sopra dell'acqua a causa dello scontro tra le placche continentali dell'Africa e dell'Eurasia.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Pertanto, affermare che la natura non produca “scarti” nei suoi cicli non è del tutto corretto. Se non ci fossero stati “scarti” nei processi naturali non si sarebbe formato il petrolio.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Che poi in natura non esistano “scarti”, perché tutto ciò che esiste è naturale ed in quanto tale è compatibile con la natura, questo è senz'altro vero, ma si tratta di un altro discorso. </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Anche le radiazioni prodotte dalla più potente bomba atomica sono perfettamente compatibili con la natura.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il problema dell'inquinamento, ovvero della produzione di rifiuti ed emissioni “dannosi” dispersi nell'ambiente, dal punto di vista della Terra non sussiste; il problema dell'inquinamento riguarda le forme di vita presenti sulla Terra.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Affermare che bisogna salvare il pianeta dall'inquinamento non ha alcun senso: la Terra non ha bisogno di essere salvata da niente e da nessuno, sono gli esseri umani che hanno bisogno di salvaguardare l'ambiente per mantenersi in vita.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò che possiamo sostenere è che la natura tenda a massimizzare l'efficienza dei suoi processi, o se preferite, a minimizzarne l'inefficienza: ecco qual è il principio fondamentale a cui ispirarsi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Sia ben chiaro che questi termini non devono essere intesi nel senso distorto attribuito ad essi dall'odierna concezione economia. </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La natura non sa assolutamente nulla dell'economia inventata dagli esseri umani, ma invece è una profonda conoscitrice delle questioni fisiche. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Traendo ispirazione dalla natura si può concludere che per implementare un'organizzazione sociale che dia luogo a delle dinamiche che siano "compatibili", per quanto possibile, con la salubrità dell'ambiente, si debba guardare all'efficienza, intesa in senso fisico. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma ecco che, una volta individuato un buon criterio da seguire, riemergono subito delle eclatanti contraddizioni dovute alla completa irrazionalità dell'odierno sistema economico costruito su assunti metafisici che non tengono in considerazione la realtà fisica sulla quale intendono operare. Ad esempio:</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">1) consumare frutta biologica prodotta a km zero è assai più efficiente rispetto all'acquistare frutta avvelenata prodotta e importata dall'altra parte del mondo: questo è evidente. Ma per come vanno le cose oggi, la frutta biologica prodotta a km zero ha un costo maggiore rispetto a quella importata, e quindi, in senso economico, è più “efficiente” produrre all'estero invece che in loco.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">2) fare in modo che ogni individuo possieda un'automobile che resta immobile per il 95% del tempo, e che magari, per questioni estetiche o con la scusa dell'inquinamento ambientale, viene sostituita in media ogni 5 anni, è decisamente meno efficiente rispetto alla realizzazione di un sistema di trasporto pubblico scientificamente tarato sulle esigenze di spostamento degli esseri umani in modo da rendere sconveniente l'acquisto e l'utilizzo delle automobili. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma se si attuasse quest'ultima soluzione, l'odierno sistema economico sarebbe ridotto al collasso perché il PIL diminuirebbe drasticamente. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">3) Ora, immaginate che ci siano 100 automobili utilizzate esattamente da 100 persone che vengono rottamate alla fine di ogni anno, e che tali vetture siano prodotte e riprodotte da 10 aziende grazie al lavoro di 20 operai. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Supponiamo che utilizzando in modo condiviso le automobili siano sufficienti solo 20 autovetture per soddisfare le medesime necessità di quei 100 individui.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se si adottasse un sistema di trasporto basato sull'utilizzo condiviso degli autoveicoli, è</span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> evidente che</span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> alcune di quelle aziende sarebbero condannate al fallimento e che 16 lavoratori su 20 verrebbero licenziati, perché la forza lavoro sufficiente a soddisfare la domanda di automobili utilizzate in comune sarebbe soltanto di 4 lavoratori.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Estendete un'analoga argomentazione a tutti gli oggetti che potrebbero essere ragionevolmente utilizzati in comune, e comprenderete, con gran facilità, che un'economia basata sulla condivisione dei beni sia completamente incompatibile con l'odierno sistema economico, perché se questa logica ecologica venisse attuata in modo massivo ne causerebbe immediatamente il fallimento, pur rappresentando un'ottima strategia per minimizzare le problematiche ambientali.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si osservi che, da un punto di vista fisico, le soluzioni basate sull'utilizzo condiviso dei beni incrementerebbero drasticamente l'efficienza del sistema socio-economico, e quindi, in ultima analisi, migliorerebbero la sostenibilità a lungo termine.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In generale, però, gli incrementi di efficienza, intesi in senso fisico, volti alla tutela dell'ambiente, distruggono posti di lavoro e fanno svanire grandi opportunità di generare profitto, inducendo una drastica riduzione del PIL. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma tutto ciò oggi </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">è considerato come il peggiore dei mali possibili</span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">, sebbene non sia affatto un male in senso assoluto, visto che le persone avrebbero comunque a disposizione i beni per soddisfare i loro bisogni, lavorando di meno e riducendo addirittura il loro impatto ambientale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Questo però non significa che bisogna continuare a mantenere in essere dinamiche altamente inefficienti e irrazionali perché sennò milioni di persone rimarrebbero senza lavoro, significa invece che si deve cambiare modello economico, sostituendolo con un altro in cui gli incrementi di efficienza attuati nell'interesse dell'umanità non inducano problematiche sociali. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Quanto fin qui sostenuto è già sufficiente per dimostrare che le migliori soluzioni nell'ambito dell'ecologia non possono essere attuate, non perché non esistano o perché non le si possa fisicamente implementare, ma a causa della loro incompatibilità con le odierne logiche economiche, le quali sono una pura invenzione metafisica che, in quanto tale, può essere modificata in modo arbitrario, nonostante qualcuno voglia farvi credere che non sia così e che si debba necessariamente rispettare la presunta volontà del dio Mercato.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Perché la pratica del riciclaggio non è stata una parte integrante delle dinamiche economiche capitalistiche sin dal principio? </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Perché, come abbiamo già sottolineato, da un lato non era fisicamente possibile riciclare, e dall'altro, quando invece il riciclaggio era fisicamente possibile, in generale, riciclare non risultava economicamente vantaggioso, ovvero, non generava un profitto sufficientemente elevato da giustificare la sua attuazione.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Tutto ciò a riprova dell'incompatibilità tra le logiche del profitto e l'ecologia.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Da qui in avanti, cessiamo di ragionare in termini di profitto, svincolando la mente dalle gabbie di pensiero indotte dell'odierna società, e cerchiamo di comprendere cosa si dovrebbe fare per minimizzare i danni ambientali, dando vita ad un'organizzazione socio-economica tecnologicamente avanzata che sia quanto più possibile “sostenibile” (ammesso che sia possibile!).</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In linea di principio, il massimo che si può fare consiste nel fissare un paniere di beni e servizi effettivamente utili, che s'intende fornire all'umanità, e di minimizzare l'impatto ambientale per ottenere questo obiettivo, mettendo in pratica le migliori soluzioni a disposizione per massimizzare l'efficienza.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Come avremo modo di comprendere, tutto il resto non è che una banale conseguenza dovuta all'attuazione del principio generale di minimizzazione dell'impatto ambientale, il cui esito dipende in larga parte dalla conoscenza scientifico-tecnologica raggiunta.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per quanto argomentato in precedenza, è ormai chiaro che un simile principio possa essere pienamente rispettato soltanto all'interno di un sistema economico che consenta di attuare tutto ciò che è fisicamente possibile, e non ciò che assicura un profitto. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In altri termini, è oltremodo chiaro che l'umanità necessiti di un nuovo sistema economico che possa agire in modo completamente svincolato dal denaro e dalle sue logiche deleterie e limitanti. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Assumiamo, come ipotesi di lavoro, che un simile sistema economico esista, e continuiamo con la nostra riflessione (questo paradigma innovativo è illustrato nella sezione del mio Trattato di sociologia dedicata all'economia).</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ora che abbiamo le mani completamente libere, perché non dobbiamo preoccuparci di non creare disoccupazione o di non avere soldi per fare le cose di cui invece l'umanità avrebbe bisogno, chiediamoci: quale sarebbe la miglior strategia ecologica da attuare?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per prima cosa, invece di intervenire a valle della produzione e del consumo, tentando disperatamente di porre rimedio ai danni quando ormai sono già stati compiuti, converrà agire a monte, ancor prima che si causino i disastri ambientali.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Una strategia molto importante per tentare di costruire una società ecologica consiste nel minimizzare la produzione di beni e servizi, in quanto tutto ciò che non viene costruito/fornito non produce di certo alcun tipo di distruzione e/o inquinamento, ed inoltre consente di conservare le risorse vergini non rinnovabili per le eventuali esigenze delle generazioni future.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Pertanto, in linea di principio, meno si produce e meglio è. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Questo assunto fondamentale non viene mai preso in considerazione dai sedicenti “ecologisti” che vorrebbero “salvare” il pianeta, e invece rappresenta il fattore più importante nelle dinamiche ecologiche. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Che senso ha predicare il riuso ed il riciclo di una quantità sterminata di rifiuti, se prima non ci si preoccupa di fare in modo che la produzione dei beni sia ridotta ai minimi termini?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nella giusta ottica, la minimizzazione della produzione non ottimizza soltanto il problema della gestione dei rifiuti, ma si ripercuote positivamente sull’intero processo economico, riducendo, in un sol colpo, anche l’inquinamento dovuto all’estrazione delle materie prime, alla loro trasformazione e all’impatto ambientale legato al conseguente consumo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per le medesime argomentazioni, si può asserire che, in generale, meno si consuma e meglio è, e che, quando si consuma, meno si spreca e meglio è. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Vista la loro importanza, la minimizzazione della produzione, del consumo e degli sprechi, andrebbe posta a fondamento di ogni visione che intenda definirsi ecologista. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si comprende quindi che un'economia "circolare" inserita in un contesto capitalistico non può dirsi ecologista, in quanto l'economia capitalistica non si preoccupa di ridurre all'essenziale né la produzione, né il consumo e neanche gli sprechi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Dai principi fin qui elencati discendono in modo naturale tutta una serie di soluzioni che consentono di perseguire l'obiettivo della minimizzazione dell'impatto ambientale. </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ad esempio, per produrre il meno possibile sarà utile produrre al meglio.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">I beni dovrebbero essere concepiti e realizzati per avere la più lunga durata in vita possibile in base alle migliori conoscenze scientifico-tecnologiche disponibili. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò può essere ottenuto ricercando la massima qualità e concependo architetture che consentano le riparazioni delle componenti irrimediabilmente soggette ad usura, senza dover sostituire l'intero apprato, come invece accade oggi, quando ci si sente dire una delle frasi più assurde dell'epoca corrente: <i>«se deve cambiare questo piccolo pezzo, le conviene ricomprare tutto l'apparato». </i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Inoltre, per incrementare fortemente l'efficienza del sistema, tutto ciò che può ragionevolmente essere utilizzato in modo condiviso, dovrebbe essere utilizzato in modo condiviso.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ad esempio, oltre al già citato caso dei trasporti, si potrebbero utilizzare in comune moltissimi utensili, ispirandosi al tipico meccanismo di noleggio delle biblioteche. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò consentirebbe di minimizzare i tempi di inutilizzo e quindi comporterebbe una drastica riduzione del numero di oggetti da realizzare per soddisfare le necessità di tutti, con gran giovamento per l'ambiente. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In generale, bisognerebbe minimizzare anche gli spostamenti, sia delle merci che degli esseri umani. Ciò può essere fatto localizzando la produzione e concependo gli ambienti di vita per assicurare benessere e sostenibilità. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si consideri, ad esempio, il caso dei pendolari. Se c'è una cosa più folle del dover passare 8 ore al giorno in un'azienda, questa è il dover passare 8 ore al giorno in un'azienda sprecando altre 2 ore per compiere il tragitto casa-lavoro. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">È il mondo del lavoro che dovrebbe piegarsi alle esigenze di benessere degli esseri umani, e non il contrario. Pertanto, o si porta il lavoro in prossimità delle abitazioni, o si forniscono abitazioni in prossimità dei luoghi di lavoro, così che nessuno debba più sprecare la propria vita viaggiando, ed inquinando, inutilmente.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Una volta che si siano effettivamente minimizzati la produzione, il consumo, gli spostamenti e gli sprechi, bisognerebbe comunque affrontare la questione dei rifiuti ed il problema dell'inquinamento, entrambi legati alle varie fasi dei processi socio-economici, ma almeno, così facendo, l'entità di tali problematiche risulterebbe minimizzata, e quindi, se non altro, si riuscirebbe a gestire le criticità ambientali residuali con maggior facilità. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò detto, per tentare di “chiudere” il cerchio, o meglio, per far sì che il raggio che disegna l'evoluzione dell'economia a spirale decresca il più lentamente possibile, si dovranno adottare tutta una serie di ulteriori accorgimenti.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ad esempio, si dovrà massimizzare la riciclabilità dei beni agendo già in fase di progettazione dando precedenza all'impiego di materie prime rinnovabili e/o ecocompatibili, così che il maggior quantitativo di rifiuti possa essere effettivamente reimmesso nel ciclo produttivo e la restante parte che non può essere riciclata possa essere riposta nell'ambiente senza causare disastri ecologici.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">L'utilizzo di materie prime non rinnovabili, non riciclabili e non biocompatibili, dev'essere impiegato come extrema ratio, ovvero soltanto nel caso in cui non esista alternativa e limitatamente alla produzione di beni di conclamata utilità. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Com'è noto una società tecnologicamente avanzata ha bisogno di energia. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Pertanto, anche in questo caso, tenuto fermo l'obiettivo della minimizzazione del consumo energetico, ci si dovrà orientare verso l'utilizzo, la produzione e la fornitura delle fonti energetiche meno impattanti tra quelle rese disponibili dalle conoscenze scientifico-tecnologiche, privilegiando l'energia rinnovabile.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Una volta fatto tutto ciò, bisognerà comunque intervenire per limitare gli effetti negativi dovuti all'inquinamento delle attività socio-economiche, gestire al meglio le scorie e tentare di contenere i danni ambientali.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In linea di principio sarebbe molto più proficuo cambiare approccio metodologico, passando da una mentalità basata sul "dobbiamo minimizzare l'inquinamento" ad un'altra visione basata sul concetto del "non dobbiamo produrre affatto inquinamento". </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Purtroppo, allo stato attuale della tecnica, quest'ultimo approccio è destinato a rimanere un'ottima concezione ideale a cui ispirarsi, ma che all'atto pratico risulta difficilmente praticabile, a meno di voler escludere dalla società la quasi totalità della tecnologia attualmente in uso.</span><br />
<br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Pertanto, volenti o nolenti, se si vorrà disporre di un minimo di tecnologia avanzata, ci si dovrà accontentare di attuare ogni genere di soluzione volta a contenere e trattare l'inquinamento residuale.</span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ad esempio, si dovranno filtrare le emissioni gassose, purificare i reflui e stoccare in modo adeguato i rifiuti pericolosi e le scorie non biocompatibili che non possono essere reimmesse nel ciclo produttivo... e così via.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Passando da un punto di vista teorico ideale di carattere generale, ad un punto di vista concreto individuale, si può affermare che ogni essere umano dovrebbe dare il suo contributo in prima persona, adottando consapevolmente pratiche virtuose volte alla tutela dell'ambiente, eliminando ogni consumo superfluo e dando precedenza ai comportamenti che producono il maggior effetto positivo sull'ambiente.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">È ridicolo installare un regolatore di flusso per risparmiare qualche litro di acqua mentre ci si fa una doccia, se poi si continua a mangiar animali al posto di frutta, ortaggi, legumi e cereali, sapendo che, ad esempio, la produzione di ogni kg di carne di bovino necessita di 15.000 litri d'acqua. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ben venga il regolatore di flusso, ma per le questioni ambientali (e non solo) è assai più importante che si verifichi una transizione mondiale del regime alimentare verso una dieta composta esclusivamente da alimenti di origine vegetale, biologici e prodotti a km zero.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nel modificare le proprie abitudini e gli stili di vita in senso ecologico, è fondamentale che si dedichi del tempo alla cura attiva dell'ambiente, bonificando le zone degradate ed arricchendo la vegetazione mettendo a dimora piante di vario genere.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In altri termini, l'essere umano dovrebbe diventare una sorta di custode della Terra, invece di esserne il distruttore.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Dedicare più tempo a relazioni sociali disinteressate e ad attività creative/spirituali, può essere di grande aiuto per dirigersi nella giusta direzione, coniugando ecologia e felicità. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">È noto, infatti, che chi è "vuoto" dentro tende maggiormente ad "arricchirsi" esteriormente, partecipando a ridicoli processi consumistici per tentare (invano) di compensare la propria miseria interiore, mentre invece chi è felice e appagato, perché ha una grande ricchezza interiore, non sente affatto il bisogno di consumare oltre lo stretto necessario.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nel loro complesso, le pratiche ecologiche non riducono soltanto l'impiego (e lo spreco) di risorse e l'entità dei disastri ambientali, ma liberano anche da una grande mole di lavoro inutile e dannoso, donando agli esseri umani tempo libero in abbondanza che può essere dedicato ad attività nobilitanti che danno un significato vero e autentico all'esistenza. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Senza contare che il vivere in un ambiente bello e salubre, a maggior contatto con la natura, non può far altro che migliorare anche le condizioni di salute dell'intera umanità, diminuendo così il bisogno di farmaci e cure mediche.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">S'intuisce quindi che la risoluzione delle problematiche ecologiche porti con sé delle conseguenze positive ad ogni livello della società.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">L'ecologia, infatti, se declinata nel modo opportuno, consente di disporre di un maggior tempo libero da spendere in un mondo bello e vitale, ricco di biodiversità e di relazioni umane vere, svincolate dalle distorsioni dovute alle questioni economiche. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Come chiunque può comprendere, tutto ciò non può che avere ripercussioni positive sul generale livello di benessere di tutti gli esseri viventi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Pertanto, modificare il proprio stile di vita in senso ecologico non significa affatto peggiorare la propria esistenza, come qualcuno invece potrebbe pensare (o essere stato indotto a pensare!), tutt'altro: <i>la realizzazione di una società ecologica è una condizione necessaria per raggiungere la felicità.</i></span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Chiaramente, le strategie fin qui esposte devono essere attuate in un sistema economico che, per sua costruzione, si mantenga in uno stato stazionario, con un impatto complessivo scientificamente tarato per essere compatibile con la finitezza della Terra.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Infatti, senza porre termine al folle meccanismo della crescita economica da ricercare come fine in sé, prima o poi, qualunque organizzazione socio-economica, per quanto virtuosa ed efficiente, produrrebbe comunque un disastro ecologico.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò implica, in modo necessario, che si debba stabilizzare anche la popolazione mondiale, perché altrimenti il sistema dovrebbe crescere per soddisfare la richiesta addizionale di beni e servizi dovuta ai nuovi membri della società, ma così facendo, a lungo andare, si oltrepasserebbero di misura i limiti della “sostenibilità”, condannando l'intero sistema al collasso.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per fare in modo che i limiti ambientali vengano rispettati, producendo ciò che è strettamente necessario per la sopravvivenza di tutti, senza che si accresca l'impatto ambientale realizzando cose inutili ed inessenziali soltanto per una minoranza d'individui, mentre da qualche altra parte del mondo in molti non hanno neppure da mangiare, è importare introdurre una scala di priorità ed un principio di eguaglianza sociale.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per prima cosa, si produce e si fornisce l'essenziale per assicurare un'esistenza sana e dignitosa a tutti gli esseri umani, con il massimo dell'efficienza, e solo dopo, a patto che i limiti ambientali lo consentano, si valuterà se, come, quando, dove e perché, introdurre beni e servizi che si trovano più in basso sulla scala delle priorità dell'umanità senza causare alcuna ingiustizia sociale.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<br />
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>Riflessioni sulla sostenibilità</b></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ora che abbiamo individuato le linee guida per attuare la più “ecologica” delle organizzazioni tecnologicamente avanzate, in base alle odierne conoscenze, dobbiamo porci la seguente domanda: siamo riusciti a costruire un modello socio-economico “sostenibile”? </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Assolutamente no, purtroppo neanche così avremmo centrato l'obiettivo della sostenibilità, ed ancor meno avremmo realizzato un'economia circolare. </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò che invece saremmo riusciti a fare è posticipare il più possibile la data del collasso ecologico, massimizzando l'efficienza del sistema.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Forse, così facendo, l'umanità guadagnerebbe qualche secolo di sopravvivenza, o forse più, ma di certo non avrebbe affatto risolto il problema della sostenibilità in modo definitivo, perché anche mettendo in atto tutte le precedenti accortezze, si continuerebbe a prelevare risorse dal pianeta, impoverire la terra e inquinare aria e acqua, immettendo nell'ambiente materia “degradata” e stoccando materiale inquinante in varie zone del mondo, sebbene tutto ciò avverrebbe con una minore intensità, ovvero in modo più dilazionato nel tempo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Purtroppo non si può far altro che concludere che, sulla base dell’odierno livello di conoscenza scientifico-tecnologica, l’ottimizzazione di un sistema socio-economico “avanzato”, per quanto spinta e razionale possa essere, non sarebbe in grado di centrare l’obiettivo della piena sostenibilità.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">È di fondamentale importanza essere consapevoli che, in generale, l’introduzione di tecnologia comporti anche un certo impatto ambientale che ha, in qualche misura, conseguenze negative sulla natura e sugli esseri viventi, e che purtroppo</span><span style="background-color: white; font-family: "georgia" , serif;">,
allo stato attuale delle cose,</span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> tali effetti non sono integralmente eliminabili.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La tecnologia è neutrale soltanto da un punto di vista ideale; quando la si declina al reale perde la sua neutralità. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Questo significa che la bontà della tecnologia non dipende soltanto da come la si utilizza, ma anche da come essa viene prodotta, dal sacrifico in termini di tempo, risorse e lavoro che deve esser fatto per far sì che la si possa utilizzare, dai danni ambientali che essa produce, ed in generale dall'analisi delle conseguenze che il suo utilizzo induce a livello sociale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò è vero in particolar modo oggi, all'interno dell'economia capitalistica, dove il vero prezzo da pagare per far sì che una minoranza d'individui possa disporre di tecnologia avanzata consiste nella riduzione in schiavitù di milioni di esseri umani e nella distruzione ambientale a danno di tutti i viventi. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">E sebbene la schiavitù possa essere completamente eliminata dalla società, consentendo di produrre tecnologia senza che vi sia alcuna forma di sfruttamento dell'uomo sull'uomo, la distruzione e la contaminazione ambientale legate alla produzione e all'utilizzo dell'odierna tecnologia, invece, possono essere soltanto minimizzate, ma non del tutto eliminate.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">A questo punto della trattazione qualcuno potrà chiedersi: è effettivamente possibile realizzare un'economia completamente sostenibile? </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Certo: basta tornare a vivere allo stato di natura.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per farlo, è sufficiente recarsi nelle zone del mondo dove il clima consente agli esseri umani di vivere nudi all'aria aperta, premurandosi di piantare un congruo numero di alberi da frutto e ortaggi vari ispirandosi alle tecniche della permacultura, ricreando una sorta di Giardino dell'Eden in cui si vive completamente liberi alimentandosi così come facevano i progenitori dell'umanità, i quali, con ogni probabilità, derivando da grandi scimmie antropomorfe, erano frugivori. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Onestamente, non so in quanti sarebbero disposti ad accettare di vivere in un simile modello sociale. È però certo che esso assicurerebbe la massima efficienza e la piena sostenibilità, nonché una grande armonia con l'ordine naturale. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Qualcuno potrebbe obiettare che si potrebbe mantenere la piena sostenibilità anche introducendo beni materiali che siano ecocompatibili in ogni fase della loro vita, dall'estrazione delle materie prime di cui sono composti alla produzione, passando per l'utilizzo e finendo con la loro re-immissione in natura. Il tutto, impiegando esclusivamente materiali biocompatibili e/o rinnovabili. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In realtà, una simile obiezione, sebbene sia corretta da un punto di vista teorico, perde di efficacia quando si tenta di applicarla concretamente.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il problema è che non appena ci si discosta, anche di poco, dallo stato di natura, ecco che s'incominciano a muovere dei passi in direzione della modificazione, dello sfruttamento, della distruzione e dell'inquinamento dell'ambiente, dando luogo a delle conseguenze negative di una certa entità in relazione alla sostenibilità.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Supponiamo lo stesso di voler allargare il territorio in cui insediarci, allontanandoci dalle zone temperate che consentono di vivere all'aperto, senza patire il freddo. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Così facendo si dovrebbero fornire a tutti delle abitazioni. A tal fine, si potrebbero utilizzare pietra e argilla come principali materiali da costruzione. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si tratta di materie prime abbondanti e riusabili, il cui impiego non comporta emissioni di sostanze inquinanti.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Certamente ci sarebbe un certo impatto ambientale, ma per compensare una parte degli sconvolgimenti dovuti alle attività antropiche, le cave di pietra potrebbero essere bonificate e le abitazioni potrebbero essere ben integrate nel verde. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Tutti gli esseri umani potrebbero disporre di case ed edifici pubblici per svolgere varie attività, ma mancherebbero ancora mobili, porte, finestre e riscaldamento!</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Decidiamo quindi di compiere un ulteriore passo verso la “civilizzazione”, utilizzando il legno (abbattuto e lavorato con utensili in pietra!) per costruire infissi ed arredamenti, per riscaldare le case e avere acqua calda nei periodi più freddi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Vorrei ricordare al lettore che bruciare legna significa immettere nell'atmosfera sostanze cancerogene e climalteranti.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ammettiamo di essere così virtuosi da avere l'accortezza di piantare un nuovo albero della stessa specie di quello abbattuto ogni volta che ci si procura della legna. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Secondo voi, se un simile comportamento venisse adottato da 7,6 miliardi di persone, sarebbe sostenibile?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ogni anno una sterminata superficie di foresta verrebbe abbattuta, modificando in modo sostanziale l'ambiente; inoltre, a causa della combustione della legna, verrebbero immesse nell'atmosfera enormi quantità d'inquinanti. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Pur piantando nuovi alberi, alla natura servirebbero secoli per ripristinare l'ambiente così com'era prima che le piante venissero abbattute ed utilizzate per finalità antropiche, e se si decidesse di forzare il ciclo introducendo specie a crescita “rapida”, dopo un certo lasso di tempo il terreno si degraderebbe.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si consideri che, sotto queste ipotesi, le finestre in legno delle abitazioni costruite in terra e pietra non avrebbero neanche i vetri!</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Infatti, per produrre e lavorare questo materiale, bisognerebbe costruire fornaci e strumenti, e per farlo si avrebbe bisogno di alcuni metalli, ma la trasformazione di minerali finalizzata alla produzione di leghe metalliche produce a sua volta inquinamento, ed è notoriamente energivora...</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si capisce quindi che l'introduzione di beni e tecnologia viaggi di pari passo con l'incremento dell'impatto ambientale e con la riduzione della sostenibilità. C'è però una doverosa precisazione da fare.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Lo stile di vita che vigeva prima dell'era industriale, basato su allevamento e agricoltura, con una produzione artigianale e l'utilizzo di legna, carbone, forza motrice animale, vento e acqua, millantato da taluni come il rimedio ecologico per i mali della modernità, in realtà, sembrava “sostenibile” soltanto perché in quei tempi il numero di esseri umani presenti sulla Terra era assai modesto.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Allo stesso modo, se oggi fossero esistiti soltanto 300 milioni di esseri umani sulla Terra, di certo, non ci sarebbe stata alcuna urgenza di affrontare le questioni ambientali, neanche nel caso limite in cui ciascuno di essi avesse posseduto una Ferrari e fosse vissuto in una casa di lusso con tutte le comodità immaginabili. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Oltre ad aver aumentato i beni costruibili e quelli costruiti, la modernità ha fornito conoscenza per produrre cose ed energia in modo assai più efficiente e meno inquinante rispetto al passato. Questo punto è innegabile.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se per assurdo si mettessero a confronto due modelli sociali, sotto l'ipotesi che uno di essi utilizzasse la miglior tecnologia medioevale, mentre l'altro impiegasse la miglior tecnologia offertaci dalla modernità, a parità di beni e servizi prodotti e forniti e di energia utilizzata da una popolazione composta dal medesimo numero di abitanti, non vi sarebbe alcun confronto in tema di sostenibilità ambientale, con buona pace dei nostalgici dei gloriosi tempi che furono. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Pertanto è bene che non si commetta il grossolano errore di ripudiare in modo aprioristico e pregiudiziale la tecnologia, in particolar modo quando il suo utilizzo consente di soddisfare un medesimo bisogno in modo più efficiente rispetto a quanto si possa fare con le tecniche del passato.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Non è guardando all'antica civiltà contadina che si può sperare di trovare soluzioni per tentare di costruire una società “sostenibile” che sia in grado di assicurare un adeguato livello di vita a 7,6 miliardi di esseri umani.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">È altresì vero che se non s'intende rinunciare completamente alla tecnologia, tornando allo stato di natura, si dovrà necessariamente mediare, in modo sensato e razionale, barattando un po' di sostenibilità con un po' di modernità, laddove questo sacrificio sia effettivamente utile per migliorare le condizioni di vita dell'umanità. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Questo è quanto oggi è in potere dell'umanità, ma non è detto che in futuro lo spettro delle possibilità non possa ampliarsi, riuscendo ad introdurre effettivamente tecnologia avanzata in modo non inquinante e sostenibile.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In altri termini, i limiti ecologici fin qui evidenziati non sono da considerarsi come delle limitazioni ultime invalicabili: questo non è noto; essi</span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> sono storicamente determinati, ovvero sono tali in forza delle conoscenze scientifico-tecnologiche maturate. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">È di fondamentale importanza che si prenda consapevolezza della loro esistenza, ma non si deve commettere l'errore di pensare che tali limiti in futuro non possano mutare, in meglio o in peggio!</span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per cercare di risolvere la questione ecologica il processo di ampliamento della conoscenza dovrebbe procedere a passo spedito; ma ciò può accadere soltanto a patto che i ricercatori non debbano in alcun modo rispondere alle esigenze di profitto di qualche multinazionale e alla volontà di dominio delle élites di potere. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">L'umanità ha bisogno di una nuova scienza, vale a dire di una scienza sana e autentica, svincolata dalle logiche del potere e del profitto, assolutamente dedita alla verità e spiccatamente orientata al miglioramento delle condizioni di vita di tutti i viventi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se invece di ridurre in povertà Nikola Tesla, distruggendo il suo laboratorio, le sue ricerche fossero state finanziate con fondi illimitati, è assai probabile che l'umanità oggi avrebbe già completamente risolto il problema della produzione, della distribuzione, della sostenibilità e dell'inquinamento, legati all'energia.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Allo stesso modo, se c'è una speranza di risolvere le problematiche relative alla sostenibilità dovute alla trasformazione e all'utilizzo della materia, questa speranza risiede in un effettivo e genuino progresso della scienza. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma per far sì che simili scoperte possano avvenire, è indispensabile che l'umanità renda la propria società il più sostenibile possibile in relazione alla conoscenza scientifico-tecnologica attualmente disponibile, così da scongiurare l'avvento di un collasso. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se ciò non accadrà, gli esseri umani non avranno alcun futuro. </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se non si effettuerà un cambio radicale di paradigma in senso ecologico, e si continuerà a tentare di porre rimedio agli effetti causati dalla mancata risoluzione della contraddizione principale posta a fondamento dell'odierna società, ogni sforzo sarà vano.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Possiamo avviarci alla conclusione chiarendo, alla luce delle precedenti analisi, che cosa si debba intendere con il concetto di economia “sostenibile”: si tratta di un'organizzazione sociale che sia sufficientemente “durevole” nel tempo. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Quanto questo tipo di organizzazione possa “sopravvivere” dipende fortemente da una serie di fattori, come ad esempio: il numero di abitanti che popolano quella società; il quantitativo di risorse vergini disponibili; le scelte di produzione e consumo attuate; l'efficienza dovuta alla conoscenza scientifico-tecnologica disponibile... e così via. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Una società di esseri umani che vive allo stato di natura, dà luogo ad un sistema la cui sopravvivenza è compatibile con la durata della Terra (salvo imprevisti!); una società tecnologicamente avanzata che basa la propria economia sul consumismo sfrenato e sulla continua ricerca della crescita ha già posto la base per la sua completa distruzione; una società tecnologicamente avanzata che, pur fornendo ai suoi membri un paniere di beni e servizi ritenuti essenziali, tenta in ogni modo di adottare soluzioni per minimizzare l'impatto ambientale, può dar luogo ad un'economia a spirale la cui durata su questa Terra può variare sensibilmente, da centinaia di anni a decine di miglia, se non milioni, di anni, in funzione del numero di abitanti, delle scelte di produzione e consumo effettuate e del livello scientifico-tecnologico raggiunto.</span><br />
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per completare il quadro, c'è un altro aspetto che, di norma, non ci si preoccupa di affrontare, quando si analizzano le questioni ecologiche.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nonostante venga indottrinato così tanto da credere di essere la creatura più importante di tutto l'universo, l'essere umano non è il solo essere vivente presente sulla Terra. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La Terra non è stata messa lì a suo uso e consumo. </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Anche gli altri esseri viventi hanno pari dignità e diritto di vivere in modo libero sulla Terra, così da compiere il proprio percorso evolutivo. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma per farlo, essi hanno bisogno di spazi incontaminati da lasciare a loro completa disposizione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Quindi, a meno di voler continuare ad ignorare questa esigenza, le cose da fare son due: o si decide di riservare, come minimo, un 50 % di terre e acque agli altri esseri viventi, creando una sorta di parco naturale mondiale, evitando, al tempo stesso, d'inquinare completamente l'altro 50%;</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">oppure l'essere umano effettua un cambio di paradigma così radicale da rendere ampiamente compatibile la sua presenza sulla Terra anche con quella degli altri esseri viventi, iniziando a coesistere con essi, senza sfruttarli, ucciderli e sottrarre gli spazi e le risorse essenziali per la loro esistenza. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In entrambi i casi, l'impronta economica della società degli esseri umani dovrebbe essere drasticamente ridotta, la struttura e la sovrastruttura sociale dovrebbero essere profondamente ripensate e con esse anche i modi di rapportarsi con gli altri esseri viventi.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si comprende quindi il perché simili problematiche non vengano evidenziate dai sedicenti ecologisti al servizio del Potere: perché la loro risoluzione risulta fortemente incompatibile con l'attuale modello socio-economico spiccatamente antropocentrico.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>Conclusioni</b></span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Concludiamo questo saggio dicendo che, per quanto fin qui sostenuto, le domande da porsi, e a cui si deve dare una risposta, se s'intende affrontare seriamente la questione ecologica senza ipocrisia, sono le seguenti:</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">quanto ci si può discostare da una condizione di perfetta armonia con l'ambiente, in modo tale che il rapporto costi/benefici sia, in un certo senso, “vantaggioso”?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per quanto tempo ciò può esser fatto, prima che gli effetti negativi cumulati nel tempo diventino “significativi”?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Rispetto a cosa ha senso sacrificare un po' d'integrità ambientale per ottenere beni e servizi? </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Come produrre e fornire i beni ed i servizi nel migliore dei modi possibili? </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Qual è il modo per minimizzare l'impatto ambientale legato alle attività socio-economiche?</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Che tipo di tecnologia introdurre? E perché s'intende farlo? </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Qual è, tra quelle attualmente disponibili, la miglior fonte energetica, ovvero la più efficiente e la meno inquinante da adottare? </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per quali fini si vuole impiegare questa energia? </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Di quanta terra e risorse l'umanità vuole appropriarsi per i suoi fini? </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Quanto spazio e risorse vitali è giusto lasciare a completa disposizione delle altre forme di vita?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Esistono delle soluzioni per rendere compatibile l'esistenza dell'umanità con quella degli altri esseri viventi?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Sono questi gli aspetti fondamentali su cui si deve riflettere per cercare di comprendere fin dove spingersi, così da rimanere entro i limiti fisici che assicurino una complessiva “sostenibilità”, consentendo, sia agli esseri umani, che agli altri esseri viventi presenti sulla Terra, </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">di prosperare in condizioni di massima armonia</span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<i><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Mirco Mariucci</span></i></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><i><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></i></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Fonti</span></b><br />
<b><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<div align="LEFT" style="background: #ffffff; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-size: 11pt;"><b>Riciclaggio
pneumatici</b></span></span></div>
<ul>
<li><div align="LEFT" style="background: rgb(255, 255, 255); margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Tecnologia.
Un pneumatico diverso può aiutare a salvare il mondo. Avvenire,
Alberto Caprotti, 25 settembre 2017. </span>
</span></div>
<div align="LEFT" style="background: rgb(255, 255, 255); margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="https://www.avvenire.it/economia/pagine/michelin-vision-futuro">https://www.avvenire.it/economia/pagine/michelin-vision-futuro</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div align="LEFT" style="background: rgb(255, 255, 255); margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-size: x-small;">In
Europa si recupera il 92,5% dei pneumatici usati. Pneus News, 20
marzo 2018.</span></span></div>
<div align="LEFT" style="background: rgb(255, 255, 255); margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="https://www.pneusnews.it/2018/03/20/europa-si-recupera-il-925-dei-pneumatici-usati/">https://www.pneusnews.it/2018/03/20/europa-si-recupera-il-925-dei-pneumatici-usati/</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div align="LEFT" style="background: rgb(255, 255, 255); margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Gomme
auto: produzione in crescita, ecco i dati. Today, 10 febbraio 2016. </span>
</span></div>
<div align="LEFT" style="background: rgb(255, 255, 255); margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="http://www.today.it/economia/gomme-auto-dati-2015.html">http://www.today.it/economia/gomme-auto-dati-2015.html</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div align="LEFT" style="background: rgb(255, 255, 255); margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-size: x-small;">Riciclo
e recupero dei PFU. Ecopneus.</span></span></div>
<div align="LEFT" style="background: rgb(255, 255, 255); margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.ecopneus.it/riciclo-pfu/pneumatico-fuori-uso/riciclo-e-recupero-dei-pfu/">http://www.ecopneus.it/riciclo-pfu/pneumatico-fuori-uso/riciclo-e-recupero-dei-pfu/</a>
</span></span></div>
</li>
<li><div align="LEFT" style="background: rgb(255, 255, 255); margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Come
vengono riciclati gli pneumatici? Motori Online, Angela Deiana
Galiberti, 10 febbraio 2018. </span>
</span></div>
<div align="LEFT" style="background: rgb(255, 255, 255); margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="https://www.motorionline.com/2018/02/10/come-vengono-riciclati-gli-pneumatici/">https://www.motorionline.com/2018/02/10/come-vengono-riciclati-gli-pneumatici/</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div align="LEFT" style="background: rgb(255, 255, 255); margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Gomme
usate: una miniera per il riciclo. Corriere Della Sera, Anna
Tagliacarne,10 dicembre 2014. </span>
</span></div>
<div align="LEFT" style="background: rgb(255, 255, 255); margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="https://www.corriere.it/ambiente/14_dicembre_09/gomme-usate-miniera-il-riciclo-39f3d0c4-7faf-11e4-92ce-497eb7f0f7a3.shtml">https://www.corriere.it/ambiente/14_dicembre_09/gomme-usate-miniera-il-riciclo-39f3d0c4-7faf-11e4-92ce-497eb7f0f7a3.shtml</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div align="LEFT" style="background: rgb(255, 255, 255); margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Pneumatici
fuori uso dalla Malesia alle Timberland. Rinnovabili, Kuala Lumpur,
20 marzo 2015. </span>
</span></div>
<div align="LEFT" style="background: rgb(255, 255, 255); margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.rinnovabili.it/re-auto/pneumatici-fuori-uso-malesia-timberland-333/">http://www.rinnovabili.it/re-auto/pneumatici-fuori-uso-malesia-timberland-333/</a>
</span></span></div>
</li>
<li><div align="LEFT" style="background: rgb(255, 255, 255); margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Nuova
vita per le vecchie gomme. Focus, 20 aprile 2010. </span>
</span></div>
<div align="LEFT" style="background: rgb(255, 255, 255); margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="https://www.focus.it/ambiente/ecologia/nuova-vita-per-le-vecchie-gomme">https://www.focus.it/ambiente/ecologia/nuova-vita-per-le-vecchie-gomme</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div align="LEFT" style="background: rgb(255, 255, 255); margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-size: x-small;">Riciclo
Meccanico Pneumatici. Gestione Rifiuti.</span></span></div>
<div align="LEFT" style="background: rgb(255, 255, 255); margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="http://gestione-rifiuti.it/smaltimento-pneumatici-riciclo">http://gestione-rifiuti.it/smaltimento-pneumatici-riciclo</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div align="LEFT" style="background: rgb(255, 255, 255); margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-size: x-small;">Quindici
nuovi materiali dal riciclo dei vecchi pneumatici. Rinnovabili, 20
aprile 2017.</span></span></div>
<div align="LEFT" style="background: rgb(255, 255, 255); margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="http://www.rinnovabili.it/riciclo/riciclare-vecchi-pneumatici-666/">http://www.rinnovabili.it/riciclo/riciclare-vecchi-pneumatici-666/</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div align="LEFT" style="background: #ffffff; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;">Combustibile
derivato da pneumatici. Beta Analytic.</span></span></span></div>
<div align="LEFT" style="background: #ffffff; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-size: x-small;"><a href="https://www.betalabservices.com/italiano/carbonio-rinnovabile/combustibili-derivati-da-pneumatici.html">https://www.betalabservices.com/italiano/carbonio-rinnovabile/combustibili-derivati-da-pneumatici.html</a></span></span></div>
</li>
</ul>
<div align="LEFT" style="background: #ffffff; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-size: 11pt;"><b>Riciclaggio
plastica</b></span></span></div>
<ul>
<li><div align="LEFT" style="background: #ffffff; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Perché
riciclare la plastica è quasi impossibile. Lega Nerd, 4 aprile
2013. </span>
</span></div>
<div align="LEFT" style="background: rgb(255, 255, 255); margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="http://leganerd.com/2013/04/04/riciclare-la-plastica-perche-e-quasi-impossibile/">http://leganerd.com/2013/04/04/riciclare-la-plastica-perche-e-quasi-impossibile/</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div align="LEFT" style="background: rgb(255, 255, 255); margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Riciclaggio
della plastica, quali sono i maggiori ostacoli? Rinnovabili, 28
maggio
2018.<br /><a href="http://www.rinnovabili.it/riciclo/riciclaggio-della-plastica-ostacoli/">http://www.rinnovabili.it/riciclo/riciclaggio-della-plastica-ostacoli/</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div align="LEFT" style="background: rgb(255, 255, 255); margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">La
plastica riciclata è sicura per l’imballaggio alimentare? Occhi
puntati sulle sostanze chimiche pericolose assorbite durante il
riciclaggio. Il Fatto Alimentare, Luca Foltran, 13 dicembre
2018.<br /><a href="https://ilfattoalimentare.it/plastica-riciclata-sicurezza-alimentare.html">https://ilfattoalimentare.it/plastica-riciclata-sicurezza-alimentare.html</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div align="LEFT" style="background: rgb(255, 255, 255); margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-size: x-small;">Plastica
riciclata per packaging alimentare: “Ci sarà sempre un rischio”.
L’intervista a Floriana Cimmarusti. Osservatorio Vegan OK, 2
gennaio
2019.<br /><a href="https://www.osservatorioveganok.com/plastica-riciclata-per-packaging-alimentare-ci-sara-sempre-un-rischio-lintervista-a-floriana-cimmarusti/">https://www.osservatorioveganok.com/plastica-riciclata-per-packaging-alimentare-ci-sara-sempre-un-rischio-lintervista-a-floriana-cimmarusti/</a></span></span></div>
</li>
</ul>
<div align="LEFT" style="background: #ffffff; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-size: 11pt;"><b>Inquinamento
combustione legna</b></span></span></div>
<br />
<ul>
<li><div align="LEFT" style="background: rgb(255, 255, 255); margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-size: x-small;">La
combustione della legna. Arpa FVG.</span></span></div>
<div align="LEFT" style="background: rgb(255, 255, 255); margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-size: x-small;"><a href="http://cmsarpa.regione.fvg.it/cms/tema/aria/pressioni/Combustioni_biomasse/combustione_legna.html">http://cmsarpa.regione.fvg.it/cms/tema/aria/pressioni/Combustioni_biomasse/combustione_legna.html</a></span></span></div>
</li>
<li><div align="LEFT" style="background: rgb(255, 255, 255); margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-size: x-small;">L'impatto
sulla salute della combustione della legna. Arpat, 11 Maggio 2015.</span></span></div>
<div align="LEFT" style="background: rgb(255, 255, 255); margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="http://www.arpat.toscana.it/notizie/arpatnews/2015/096-15/096-15-l-impatto-sulla-salute-della-combustione-della-legna">http://www.arpat.toscana.it/notizie/arpatnews/2015/096-15/096-15-l-impatto-sulla-salute-della-combustione-della-legna</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div align="LEFT" style="background: rgb(255, 255, 255); margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">L’inquinamento
causato dalla combustione della legna. Tulikivi
news.<br /><a href="https://www.stufetulikivi.it/2016/02/linquinamento-causato-dalla-combustione-della-legna/">https://www.stufetulikivi.it/2016/02/linquinamento-causato-dalla-combustione-della-legna/</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div align="LEFT" style="background: rgb(255, 255, 255); margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Bruciare
legna, riscaldamento “green” o bomba ecologica? La Stampa,
Andrea Bertaglio, 14 marzo 2016. </span>
</span></div>
<div align="LEFT" style="background: rgb(255, 255, 255); margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="https://www.lastampa.it/2016/03/14/scienza/bruciare-legna-riscaldamento-green-o-bomba-ecologica-8z63Eq7kGmibB0UcQo7ybP/pagina.html">https://www.lastampa.it/2016/03/14/scienza/bruciare-legna-riscaldamento-green-o-bomba-ecologica-8z63Eq7kGmibB0UcQo7ybP/pagina.html</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div align="LEFT" style="background: rgb(255, 255, 255); margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-size: x-small;">Bruciare
la legna nei camini e nelle stufe tradizionali e a pellet inquina:
ti spieghiamo perché. E-habitat, Mariangela Campo, 6 dicembre
2018.<br /><a href="http://www.ehabitat.it/2018/12/06/bruciare-legna-camini-stufe-pellet-inquina-ecco-perche/">http://www.ehabitat.it/2018/12/06/bruciare-legna-camini-stufe-pellet-inquina-ecco-perche/</a></span></span></div>
</li>
<li><div align="LEFT" style="background: rgb(255, 255, 255); margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Occhio
alla legna, in inverno inquina più delle auto (ma in pochi lo
sanno). Corriere Della Serra, Luca Carra, 2 ottobre
2018.<br /><a href="https://www.corriere.it/salute/18_ottobre_02/occhio-legna-inverno-inquina-piu-auto-ma-pochi-sanno-aec0390a-c56b-11e8-994e-6382a2ca0409.shtml">https://www.corriere.it/salute/18_ottobre_02/occhio-legna-inverno-inquina-piu-auto-ma-pochi-sanno-aec0390a-c56b-11e8-994e-6382a2ca0409.shtml</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div align="LEFT" style="background: rgb(255, 255, 255); margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-size: x-small;">Inquinamento
atmosferico e riscaldamento: quando bruciare legna fa male alla
salute. Green Report, 18 settembre
2018.<br /><a href="http://www.greenreport.it/news/economia-ecologica/inquinamento-atmosferico-e-riscaldamento-quando-bruciare-legna-fa-male-alla-salute/">http://www.greenreport.it/news/economia-ecologica/inquinamento-atmosferico-e-riscaldamento-quando-bruciare-legna-fa-male-alla-salute/</a></span>
</span>
</div>
</li>
</ul>
<ol>
</ol>
</div>
Mirco Mariuccihttp://www.blogger.com/profile/14091144245562917192noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3559113173366531735.post-79553457428047530202018-10-23T12:02:00.002+02:002019-08-21T11:39:07.940+02:00Le leggi fondamentali della sociologia<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgTAncZiNRdyM2sbK7it7v-q3Z6GuPYxWJXMLmz-EV4mY_l8pavJwTnHcnMf_HiwstNvKpY8pSFP9-bHxVKdmtjcVlk624-u2PKZcIOsUyt9IeHFf_ayRBje2-VuLQx2XRkgMVWi699c9o/s1600/leggi+fondamentali.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><img border="0" data-original-height="630" data-original-width="1200" height="210" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgTAncZiNRdyM2sbK7it7v-q3Z6GuPYxWJXMLmz-EV4mY_l8pavJwTnHcnMf_HiwstNvKpY8pSFP9-bHxVKdmtjcVlk624-u2PKZcIOsUyt9IeHFf_ayRBje2-VuLQx2XRkgMVWi699c9o/s400/leggi+fondamentali.png" width="400" /></span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: large;"><b>Introduzione</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In una sera d'inverno, mentre stavo per addormentarmi, all'improvviso, con un moto di pura intuizione, sono emerse alla mia coscienza quelle che in seguito ho definito come le <b><i>leggi fondamentali della sociologia</i></b>.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In verità, si tratta di principi con un valore universale, che esprimono le dinamiche essenziali del Tutto di cui l'umanità fa parte, e quindi, in quanto tali, si rivelano utili anche per la comprensione del funzionamento delle società.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nelle pagine che seguono esporrò per la prima volta questa mia scoperta, illustrando le suddette Leggi assieme alle loro più notevoli implicazioni sociologiche.</span><br />
<a name='more'></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-weight: bold;">Prima parte: </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>enunciazione delle leggi fondamentali della sociologia</b></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>Prima legge fondamentale</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Assumiamo, come ipotesi di lavoro, che esista una realtà fisica composta da materia che, per convenzione, chiameremo <b>Realtà</b> o, se preferite, <b>Materia</b>, da intendersi nel senso di realtà fisica/materiale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Qual è la principale caratteristica della Realtà? Il <b>cambiamento</b>. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se ci si sofferma a osservare la natura e si dedica del tempo alla riflessione, ben presto, ci si rende conto che la realtà fisica è in continua trasformazione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si può argomentare in favore dell'immutabilità dell'ordine noumenico sotteso alla realtà fisica, quell'ordine che gli scienziati tentano di cogliere mediante delle leggi matematiche (anche se da un punto di vista logico non c'è nulla che ci assicuri che debba essere necessariamente così, perché magari anche tale ordine potrebbe mutare!), ma non si può negare l'incessante processo di trasmutazione della realtà fenomenica.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Io sto cambiando mentre sto scrivendo questo scritto, ed anche voi lettori state mutando mentre andate scoprendo il mio pensiero; la maestosa quercia secolare che ombreggia il mio studio non è più la stessa ad ogni mio nuovo sguardo; la medesima cosa può dirsi per ogni essere vivente, per i fiumi, le montagne, i pianeti, gli astri, le nebulose, e così via... t</span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">utto muta, in continuazione, talvolta con un processo impercettibile, talvolta con un guizzo improvviso, come nel caso dell'eruzione d'un vulcano.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Possiamo quindi scrivere la prima legge fondamentale al seguente modo: <b>la Realtà genera la Realtà</b>.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò significa niente di più che la realtà fisica muta, perché il mutare è una sua caratteristica intrinseca, che descrive la sua qualità più essenziale: l'impermanenza, dovuta ad una continua trasformazione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>Seconda legge fondamentale</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Qualcuno potrebbe pensare che il processo di trasformazione della Realtà sia responsabile soltanto della “dissoluzione” di ciò che è, ma in verità non è affatto così: il cambiamento che ha luogo nella realtà fisica rappresenta, al tempo stesso, sia una forza entropica “distruttrice”, che una forza sintropica “creatrice”.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">E così, col suo continuo mutare, la Realtà ha dato forma a strutture ordinate di varia complessità; tra di esse, vi sono dei sistemi peculiari che noi chiamiamo <b>esseri viventi</b>.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Com'è noto, la definizione di essere vivente è alquanto problematica e chiaramente soggetta ad un certo grado di arbitrarietà, tanto che la questione della sua precisa individuazione rappresenta ancora un problema aperto.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In ogni caso, però, non si può in alcun modo negare che ciò che è “vivo” sia anche dotato di una qualche <b>forma di pensiero</b>.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si sa, da lungo tempo, che l'essere umano è dotato di pensiero, e c'è voluto qualche secolo, dalla nascita della scienza moderna, affinché gli scienziati mostrassero che anche gli animali pensano: ormai tutto ciò è appurato. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nonostante non sia noto al grande pubblico, in tempi recenti, alcuni scienziati hanno scoperto che anche le piante sono dotate di una forma di pensiero e che, sebbene non abbiano un cervello (almeno, non nel senso usuale del termine), riescano comunque ad esprimere intelligenza grazie ad un sistema cognitivo distribuito, privo di un centro di comando. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Del resto, se è vero che le piante sono le forme di vita più evolute presenti sulla Terra, se non altro perché hanno avuto più tempo rispetto agli animali per evolversi, come si può anche solo concepire che non siano dotate di pensiero? </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">E infatti così non è, tanto che ormai la scienza contemporanea ha appurato che le piante non solo “pensano”, ma “vedono”, ricordano, risolvono problemi complessi e comunicano, avvalendosi anche di una "rete" di collegamenti che assomiglia a Internet.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Forse, in futuro, qualcuno riuscirà a provare che <b>tutto è vivo</b>, e quindi che ogni “cosa” è dotata di “pensiero”, ivi compresi gli atomi, le cellule, il pianeta Terra, gli astri e lo stesso Universo... </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">P</span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">rima che qualcuno si scandalizzi per simili posizioni filosofiche, mi affretto a precisare che, per le finalità di questo scritto, volto ad indagare le dinamiche sociali degli esseri umani, si può tranquillamente tralasciare quest'ultimo aspetto, continuando ad utilizzare, con mente aperta e libera, l'odierno sistema di credenze scientifiche, senza alcuna perdita di generalità.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Pregherei comunque il lettore d'intendere il concetto di “pensiero” in senso più ampio rispetto all'accezione comune del termine. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per comprendere la mia visione, infatti, tutto ciò che è usualmente definito “vivo” è da considerarsi come una parte del Tutto, oppure, se preferite, come un sottoinsieme della realtà fisica che, in quanto essere vivente, è dotato di “pensiero” (spero che almeno questo mi sia concesso!).</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Tenuto conto delle precedenti considerazioni, si può sostenere, in tutta ragionevolezza e con assoluto rigore in relazione all'odierna conoscenza scientifica, che la Realtà in divenire produce degli esseri viventi, i quali, a loro volta, sono dotati di una qualche forma di pensiero.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Inoltre, è ormai assodato che gli stimoli ambientali contribuiscano a formare e influenzare il pensiero dei viventi.</span><br />
<br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Pertanto, possiamo condensare questi aspetti nella seconda legge fondamentale dicendo che: </span><b style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">la Realtà genera il Pensiero</b><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">A scanso di equivoci, ho introdotto il termine <b>Pensiero</b> per indicare ogni forma di pensiero (qualunque esso sia) manifestato dagli esseri viventi (chiunque essi siano) secondo l'interpretazione sopra specificata, includendo, nel suo significato più ampio, anche il pensiero autocosciente e astratto tipicamente umano.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Preciso, inoltre, che così come la Realtà/Materia è situata in un livello di <b>realtà fisica</b>, il Pensiero è da collocarsi in un livello di <b>realtà metafisica</b>. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per tentare di farsi un'idea sulla struttura della realtà metafisica, si tenga presente che essa è assai più "ampia" (perdonate la forzatura del termine!) rispetto alla realtà fisica.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Infatti, la realtà metafisica, oltre a contenere una copia ideale della realtà fisica (qualunque essa sia), contiene anche tutti i mondi possibili, assieme alla totalità del Pensiero, ad ogni verità matematica, a tutti i libri concepibili, ai quadri dipingibili... e così via.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò detto, per dare maggiore generalità alle leggi fondamentali, aggiungendo degli ulteriori livelli interpretativi, si potrebbe intendere il Pensiero come una qualsiasi forma di pensiero della realtà metafisica, ma una simile assunzione, seppur lecita e gravida di implicazioni, non verrà adottata in questo scritto per evitare di complicare ulteriormente l'esposizione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>Terza legge fondamentale</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Vi è un'altra caratteristica che accomuna ciò che è vivo: la capacità di <b>agire</b>, in qualche misura, nella e sulla Realtà, e di <b>interagire</b> con gli altri esseri viventi, andando così a dare forma ad una <b>realtà sociale</b>, qui intesa e definita come un sottoinsieme della realtà fisica, ovvero, con la precedente convenzione, della Realtà/Materia.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma <b>l'azione dipende dal Pensiero</b>. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Quindi, se quanto è stato fin qui asserito corrisponde a verità, possiamo esprimere la terza legge fondamentale dicendo che: <b>il Pensiero genera la Realtà</b>.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Chiaramente, nell'esporre questa legge, abbiamo inteso il concetto di Realtà/Materia (anche) nel senso di realtà sociale, commettendo volutamente un abuso di notazione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Sottolineiamo immediatamente che l'utilizzo del termine Realtà/Materia con bivalenza di significato non è affatto incidentale; al contrario, è stato adottato per donare alla suddetta legge una molteplicità di livelli interpretativi, il cui più ampio grado si raggiunge assumendo che “tutto è vivo” e, in quanto tale, dotato di "pensiero".</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Informiamo quindi il lettore che, anche nel prosieguo della trattazione, continueremo ad utilizzare il termine Realtà/Materia con una molteplicità di significati, potendoci così riferire sia alla realtà sociale che alla realtà fisica (o ad un loro sottoinsieme), a seconda dei casi, anche perché, i</span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">n generale, non è difficile stabilire a quale livello di realtà ci si stia riferendo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Del resto, per quanto riguarda gli aspetti sociologici, è evidente che gli esseri viventi possano interagire fisicamente nella realtà fisica e possano intervenire su di essa, andando così a determinare la realtà sociale contenuta al suo interno, entro e non oltre il limite del <b>fisicamente possibile</b> e necessariamente in base al loro <b>livello di Pensiero</b>.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò consente di evitare equivoci in merito all'interpretazione della terza legge fondamentale, se non altro, in relazione alle questioni inerenti alla sociologia.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>Quarta legge fondamentale</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per completare l'esposizione delle leggi fondamentali, manca ancora un ultimo aspetto riguardante il Pensiero.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se c'è una caratteristica che differenzia gli esseri umani dalle piante e dagli altri animali, è l'innegabile capacità umana di astrazione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Con linguaggio filosofico, potremmo chiamare questa abilità come la capacità di <b>pensare il pensiero</b>.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Non sto asserendo che gli altri esseri viventi non siano dotati di tale capacità, perché direi il falso, ma è evidente che negli esseri umani il pensiero astratto raggiunga livelli di complessità fuori dalla portata degli altri membri del regno animale/vegetale. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Perché se da un lato è vero che già il filosofo e matematico greco antico Crisippo aveva osservato che perfino i cani sapessero utilizzare la logica di base (egli infatti notò che un segugio, giunto ad un trivio di strade, dopo essersi sincerato col proprio odorato che la preda non avesse imboccato due delle tre strade percorribili, continuò il suo inseguimento gettandosi con decisione nella terza via, senza neppure odorare), dall'altro, è altrettanto certo che soltanto gli esseri umani sono riusciti a sviluppare il calcolo infinitesimale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Possiamo quindi formulare la quarta (e ultima) legge fondamentale, che, come avremo modo di comprendere, sarà quella che caratterizzerà maggiormente le dinamiche sociali, dicendo che: <b>il Pensiero genera il Pensiero</b>.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>Riepilogo delle leggi fondamentali della sociologia</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Prima di procedere oltre, riepiloghiamo qui di seguito gli enunciati delle leggi fondamentali della sociologia, cogliendo l'occasione per chiarire che la loro numerazione è del tutto arbitraria e per i</span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">nvitare il lettore a prendere visione di una delle loro possibili rappresentazioni grafiche riportata all'inizio di questo scritto</span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">:</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>Prima legge: la Realtà genera la Realtà.</b></span></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b><br /></b></span></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>Seconda legge: la Realtà genera il Pensiero.</b></span></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b><br /></b></span></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>Terza legge: il Pensiero genera la Realtà.</b></span></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b><br /></b></span></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>Quarta legge: il Pensiero genera il Pensiero.</b></span></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><b><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Seconda parte: a</span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">nalisi e conseguenze delle leggi fondamentali della sociologia.</span></b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>Simmetria</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Osservando la precedente immagine, i lettori più accorti avranno certamente colto l'eleganza dovuta alla simmetria delle quattro leggi fondamentali della sociologia. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Infatti, collocando la Realtà/Materia nella realtà fisica, il Pensiero nella realtà metafisica, ed assumendo per i precedenti termini le più generali definizioni possibili, esse esibiscono immediatamente una perfetta simmetria rispetto al piano fisico e a quello metafisico.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">A ben pensare, l'<b>attività mentale</b> (in seguito denominata anche come <b>azione mentale</b>) degli esseri umani è ciò che consente di passare dalla realtà fisica a quella metafisica, in cui risiede la <b>realtà mentale</b>, mentre l'<b>attività fisica</b> (in seguito denominata anche come <b>azione fisica</b> o, più semplicemente, <b>azione</b>) è ciò che mette in collegamento la realtà metafisica con la realtà fisica, dove risiede la <b>realtà sociale</b>.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">L'azione interessa la realtà fisica; il Pensiero la realtà metafisica; ma affinché avvenga l'azione è necessario che si verifichi un moto che va dal metafisico al fisico e viceversa, cioè affinché avvenga l'azione mentale c'è bisogno che vi sia un moto che va dal fisico al metafisico. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Chiaramente, così come la realtà sociale è un sottoinsieme della realtà fisica, anche la realtà mentale è un sottoinsieme della realtà metafisica, perché così come gli esseri umani, con il loro agire, non sono in grado di determinare la totalità della realtà fisica, in linea di principio, non è affatto detto che essi, avvalendosi della loro capacità di pensare il pensiero, siano in grado di saturare la realtà metafisica.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<br />
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>Una definizione di società</b></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Utilizzando questa nuova terminologia, siamo ora in grado di precisare che cosa s'intende per <b>società</b>.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Assumiamo che esistano degli esseri viventi dotati di Pensiero che interagiscono all'interno della Realtà; se così non fosse non potrebbe aver origine alcuna società, intesa nel senso intuitivo del termine.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ora, siccome la Realtà genera il Pensiero, ed il Pensiero genera la Realtà, allora in ogni dato istante esisteranno una realtà sociale materiale fisica (in atto nella Realtà) ed una realtà sociale mentale metafisica (in “atto” nel Pensiero) tra loro associate, perché, in forza delle leggi fondamentali, sappiamo che l'una non può darsi senza l'altra, dato che ciascuna origina, e dà origine, all'altra.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Possiamo quindi definire la società come <b>l'unione della realtà sociale e della realtà mentale mutuamente generantesi.</b></span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Questo significa che una società si compone sia di aspetti fisici (come le strutture architettoniche ed i manufatti) </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">che di aspetti metafisici (come</span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> l'insieme dei valori etico-morali e la conoscenza maturata) e che tali aspetti, in qualche misura, sono tra loro collegati.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ad esempio, in una società dove si ritiene che la tortura sia una giusta punizione da infliggere si costruiscono macchine per torturare, e viceversa, ovvero laddove si costruiscono mattatoi si ritiene che sia opportuno mangiare gli animali. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<br />
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>Materialismo o idealismo?</b></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Vorrei far notare al lettore che, dal modo in cui ho esposto le leggi fondamentali, sembrerebbe che io abbia assunto una posizione materialista-emergentista, dando precedenza alla realtà fisica dalla quale ha origine il Pensiero. Ed in effetti, all'atto pratico, così è stato.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma in verità, vista la simmetria delle leggi fondamentali, un idealista, agendo in modo del tutto duale a quanto da me fatto, avrebbe potuto dare precedenza alla realtà metafisica e, con alcuni accorgimenti, sarebbe comunque riuscito a derivare leggi fondamentali analoghe a quelle precedentemente esposte.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In questo scritto, non è mia intenzione argomentare in favore della tesi che il Pensiero generi la Materia, nel senso più ampio dei termini, infatti, ciò che ho sostenuto è che il Pensiero (degli esseri viventi) generi la Realtà (sociale) tramite l'azione. Vorrei però sottolineare che una simile posizione è legittima e, con la dovuta rielaborazione, rientra nelle potenzialità dei livelli interpretativi offerti dalle leggi fondamentali da me formulate.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In altri termini, ciò significa che la mia scoperta è compatibile sia con il paradigma materialista che con quello idealista.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò mi rincuora, perché nel caso in cui, in futuro, il già vacillante materialismo, ancora oggi ritenuto valido dalla maggior parte dei pensatori, venisse in qualche modo confutato o, per qualche altra ragione, l'idealismo divenisse preponderante, le Leggi fondamentali della sociologia continuerebbero a sussistere. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In realtà, da una più attenta analisi, emerge un'altra posizione, sulla quale sarei disposto a scommettere, se fossi costretto a farlo, vale a dire la possibilità che quella fra materialismo e idealismo sia una <b>falsa contrapposizione</b>. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si può sostenere sia che il Pensiero emerga dalla Materia in una realtà fisica materiale, sia che la Materia emerga dal Pensiero in una realtà metafisica mentale/virtuale, perché entrambe queste visioni colgono una parte di una verità più profonda. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">A mio avviso, è plausibile che con la disputa tra materialismo ed idealismo si stia ripresentando, sul piano ontologico, ciò che in fisica avvenne per determinare la “vera” natura del fotone, prima di scoprire, con gran sorpresa, ed accettare, obtorto collo, la sua dualità </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">intrinseca</span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> di onda-particella.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In modo analogo, io affermo che la “vera” realtà si manifesti in modo duale, come realtà fisica e realtà metafisica, componendosi di entrambe, e che quindi, se si vuole comprendere l'essenza più profonda di ciò che è, si debba accettare questa sua duplice natura, integrandola in un'unica e innovativa concezione, che consenta di superare la contrapposizione storica tra materialismo e idealismo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Esiste una realtà fisica ed una realtà metafisica. La realtà metafisica trae origine dalla realtà fisica e la realtà fisica trae origine dalla realtà metafisica. Entrambe hanno un reciproco bisogno necessitante. E dalla loro mutua interazione scaturisce la "vera" realtà, la <b>realtà cosmica universale</b>.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Dopo questa breve speculazione filosofica, entriamo nel vivo della trattazione, cominciando ad analizzare i risvolti prettamente sociologici legati alle Leggi fondamentali.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>Carattere dinamico</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per prima cosa, non si può evitare di sottolineare la spiccata dinamicità espressa dalle Leggi fondamentali; esse sono dinamiche in quanto mettono in evidenza il carattere <b>intrinsecamente “evolutivo”</b> (termine da non intendersi in senso darwiniano) di quella che è usualmente chiamata società.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La Realtà genera il Pensiero, ed il Pensiero genera la Realtà, ma la realtà fisica muta, facendo mutare la realtà sociale in essa contenuta, e il mutare della realtà sociale influenza il Pensiero, che a sua volta si trasforma a causa della variazione della Realtà e/o dell'attività mentale del “pensare il pensiero”, andando a sua volta a modificare la Realtà influenzando l'azione, e così via... dando luogo ad un moto incessante, in cui la realtà materiale interviene sulla realtà mentale e la realtà mentale interviene sulla realtà materiale. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Osserviamo che sono proprio la prima (la Realtà genera la Realtà) e la quarta legge (il Pensiero genera il Pensiero) a dar luogo ad un processo di trasformazione della realtà sociale; infatti, se la Realtà generasse il Pensiero ed il Pensiero generasse la Realtà, senza però che la Realtà modificasse la Realtà e/o il Pensiero trasformasse il Pensiero, si entrerebbe in un ciclo infinito che riprodurrebbe se stesso, dal quale sarebbe impossibile liberarsi.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In generale, si può dire che da ogni nuovo livello di Realtà può conseguire un nuovo livello di Pensiero; e da ogni nuovo livello di Pensiero può conseguire un nuovo livello di Realtà. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Fin quando la realtà sociale coincide con la realtà mentale la società si mantiene "stabile", ovvero permane in una sorta di <b>equilibrio dinamico</b>; ma è sufficiente che vi sia un disallineamento significativo tra queste due realtà, affinché si produca di conseguenza una trasformazione dell'ordine sociale che magari, in certi casi, potrà essere compensata da un'opportuna azione volta a ristabilire la precedente condizione ed in altri, invece, condurrà effettivamente alla formazione di una differente società.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si comprende quindi che il disallineamento tra la realtà sociale e la realtà mentale può avere origine sia a livello fisico nella Realtà, che a livello metafisico nel Pensiero.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Infatti, ogni organizzazione sociale può mutare o a causa dell'incessante trasformazione della realtà fisica, che in qualche misura interessa anche la realtà sociale in essa contenuta, o a causa dell'azione scaturita da una variazione del Pensiero dovuta ad una trasformazione della realtà mentale. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Certamente, con un'apposita strategia, sia fisica che mentale, si può tentare di mantenere invariato l'ordine sociale per un certo lasso di tempo, ma prima o poi quest'ultimo muterà comunque in modo necessario, se non a causa di una variazione del Pensiero, di certo, in forza dell'impermanenza della realtà fisica, che investirà anche la realtà sociale. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ne consegue, che <b>non può esistere alcuna organizzazione della società intesa come "fine della Storia"</b>,<b> </b>con buona pace di tutti i pensatori che si sono sforzati di sostenere il contrario.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per una ragione o per l'altra, il Capitalismo verrà superato, e la stessa sorte toccherà ad ogni altra organizzazione sociale, ivi compresa la mia concezione di società ideale denominata <b>Utopia Razionale</b>, nel caso venisse trasformata in Realtà, perché l'ambiente fisico muterà e l'essere umano stesso evolverà, sia materialmente che spiritualmente, inoltre verranno effettuate nuove scoperte nel campo della scienza e magari arriveranno altri pensatori più acuti e profondi del sottoscritto che riusciranno a migliorare ciò che io ritenevo fosse il miglior ordine sociale possibile sulla base del mio livello di pensiero.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>La società è mentalmente determinata</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Una volta formatasi ciò che usualmente viene chiamata società, non è soltanto la realtà fisica, ma è anche (e forse alcuni direbbero è soprattutto) la realtà sociale a generare il Pensiero. Altri, invece, potrebbero sostenere che è (soprattutto) il Pensiero a generare la realtà sociale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Giungiamo così ad una domanda centrale per la sociologia: che cos'è che determina la società? L'ambiente o la cultura? La struttura o la sovrastruttura? La fisica o la metafisica? </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Le Leggi fondamentali ci dicono che ciascuno di questi aspetti è importante, ma c'è un altro fattore, fino ad oggi sottovalutato, che in verità si rivela determinante: il fattore mentale, legato alla capacità di pensare il pensiero. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In estrema sintesi, si può asserire che <b>la società è mentalmente determinata</b>: è questa la più importante delle conseguenza che può essere dimostrata partendo dalle leggi fondamentali della sociologia.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">I condizionamenti derivanti dall'ambiente, dalla struttura e dagli aspetti fisici, influenzano di certo la società costituita dagli esseri umani, così come la cultura, la sovrastruttura e le questioni metafisiche, ma è pur sempre la mente degli individui che, avendo la capacità di pensare il pensiero, intercetta ed elabora le informazioni legate a quei condizionamenti, generando un certo livello di Pensiero prima di produrre un'azione, andando così successivamente ad agire nella realtà fisica determinando una realtà sociale in funzione dell'ordine dovuto all'attività mentale esercitata.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In altri termini, siccome l'azione dipende dal Pensiero e la realtà sociale è situata all'interno della Realtà, allora ogni ordine sociale, per poter essere effettivamente attuato nella realtà fisica, oltre ad essere fisicamente compatibile con essa, deve anche essere “accettato” dai membri di quella società da un punto di vista mentale. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Di fatto, per far sì che un preciso ordine sociale possa sussistere, i membri di una certa comunità devono partecipare alle sue logiche/dinamiche sociali, e non ad altre, perché se così non fosse, e quel gruppo d'individui accettasse mentalmente i presupposti metafisici di un'altra realtà sociale fisicamente possibile, le interazioni di quegli attori sociali non darebbero origine a quella realtà sociale, ma ad un'altra organizzazione ad essa differente, corrispondente al loro effettivo ordine sociale mentale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Possiamo domandarci se l'accettazione mentale di una certa realtà sociale, con la sua organizzazione, le sue logiche, e la loro conseguente messa in atto, sia consapevole o inconsapevole, volontaria o imposta, e in che misura ciò accada, ma non possiamo mettere in discussione il fatto che una certa organizzazione sociale, composta e generata dalle azioni di un gruppo di esseri umani, possa sussistere nella realtà fisica soltanto a condizione che i presupposti mentali di quella società vengano trasformati in realtà sociale da quegli stessi individui che hanno il potere di conferirgli forma nella Realtà. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò è possibile soltanto in due casi: </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">1) la realtà mentale di tutti i membri della società è concorde e coincide con la realtà sociale, e quindi tutti accettano mentalmente le sue logiche, concretizzando, con le loro azioni, esattamente l'ordine sociale da esse implicato; </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">2) la precedente condizione si verifica nelle menti di un certo sottoinsieme d'individui, più o meno ampio, che però ha una forza </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">sociale</span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> sufficiente per imporre l'ordine sociale da essi mentalmente accettato a tutti i membri della società, concretizzando la realtà sociale da essi determinata, prescindendo dal Pensiero e dalla volontà degli altri. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ne consegue, che quando non vi è accordo mentale tra i membri di una società, un certo ordine sociale può comunque sussistere, ma dev'essere imposto, </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">in qualche misura</span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">. E per farlo, si può agire su due fronti: quello fisico, con la forza bruta materiale, e quello metafisico, con degli appositi condizionamenti mentali.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In generale, quando un gruppo d'individui tenta d'imporre un certo ordine sociale ad essi congeniale ad un altro insieme d'individui, prescindendo dall'altrui volontà, al fine di perseguire i propri fini (di norma riconducibili a questioni di potere e di profitto), si può parlare di <b>controllo sociale</b>.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Siccome è assai raro che vi sia una piena condivisione della realtà mentale tra i membri di una realtà sociale, ecco che lo studio delle dinamiche del controllo sociale diviene doveroso nell'ambito della sociologia.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nelle prossime sezioni, ci occuperemo proprio di questi aspetti.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>Le Leggi del controllo sociale</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Dall'analisi delle Leggi fondamentali della sociologia seguono facilmente due ulteriori corollari che, in prima approssimazione, possiamo esprimere così: </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><i>a) chi determina la realtà sociale determina il Pensiero;</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><i>b) chi determina il Pensiero determina la realtà sociale.</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò si deduce dalla seconda (la Realtà genera il Pensiero) e dalla terza (il Pensiero genera la Realtà) Legge fondamentale, osservando che la realtà sociale è un sottoinsieme della Realtà/Materia e ricordando che l’azione dipende dal Pensiero.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ne consegue, che chi intende esercitare il proprio potere nella società può intervenire in modo opportuno sia dal lato della realtà sociale che da quello della realtà mentale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Osserviamo che, siccome la realtà sociale è mentalmente determinata, se si riuscisse a dominare completamente il Pensiero, allora si avrebbe un </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">controllo </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">completo anche sulla società.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Fortunatamente, a meno di riuscire ad annullare la capacità di pensare il pensiero, è impossibile che il livello di controllo sociale che può essere effettivamente esercitato sia totale; </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">ciò è dovuto, da un lato, dall'estrema difficoltà di determinare la realtà sociale nella sua interezza e, dall'altro, a causa dell'impossibilità di fissare completamente il Pensiero.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Infatti, assumendo per ipotesi che si conservi la capacità di pensare il pensiero, anche se si riuscisse a determinare completamente la realtà sociale, resterebbe ancora in essere una potente via di fuga per evadere dalla morsa del controllo sociale: quella di esercitare il Pensiero. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In definitiva, ciò che “salva” gli esseri umani dall'assoluto controllo e può renderli “liberi” dal potere esercitato dai condizionamenti fisici e metafisici finalizzati al controllo sociale, è la capacità di pensare il pensiero, che si traduce nella potenzialità di elaborare le informazioni ambientali e mentali ricevute, rimettendo in discussione l'ordine delle cose con spirito critico, al fine di concepire mentalmente altre realtà sociali a cui dare forma nella Realtà.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il Pensiero umano non è mai del tutto passivo; può essere fortemente influenzato, se non addirittura programmato, fino a confondere il vero con il falso, ciò che è giusto con ciò che è sbagliato, il possibile con l'impossibile, ciò che è sano con ciò che è dannoso... e così via, ma in ogni caso continuerà a racchiudere in sé il potenziale e gli "strumenti" da impiegare per liberarsi dagli inganni dovuti ai condizionamenti mentali ricevuti.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Quando un essere umano riesce a decondizionarsi, squarciando il Velo di Maya che permea la società, ha luogo quello che, utilizzando un gergo esoterico, può essere chiamato <b>risveglio della coscienza</b> (da intendersi con valenza sociologica).</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ecco spiegato perché le élites di potere, oltre a condizionare la realtà sociale e ad influenzare il Pensiero mediante una struttura ed una sovrastruttura congeniali ai loro fini, tentano anche di annullare la capacità degli esseri umani di pensare il pensiero, perché sanno che fin quando tale abilità resterà integra, non otterranno mai e poi mai un controllo sociale totale, perché, prima o poi, qualcuno riuscirà a comprendere la realtà della cose e si ribellerà, cominciando ad agire per indurre un cambiamento nell'ordine sociale. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Tenuto conto di quanto appena sostenuto, ed assumendo che la capacità di pensare il pensiero non venga soppressa, i precedenti corollari possono essere riscritti al seguente modo:</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><i>a') chi condiziona la realtà sociale influenza il Pensiero;</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><i>b') chi condiziona il Pensiero influenza la realtà sociale.</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Interpretando il condizionamento della realtà sociale e del Pensiero come delle determinazioni parziali, e non totali, queste leggi assumono un effettivo valore empirico per le questioni sociologiche legate ai meccanismi del controllo sociale. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>Come trasformare la società?</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Poco sopra, abbiamo sottolineato come la capacità di pensare il pensiero svolga una funzione di fondamentale importanza: quella di modificare il Pensiero alla luce dell'analisi della realtà sociale e delle realtà mentali concepibili, creando così i presupposti metafisici per la trasformazione dell'ordine sociale in atto. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ora, siccome gli esseri umani hanno la capacità d'intervenire a livello del Pensiero, dalla constatazione che il Pensiero genera la Realtà, segue che per indurre una rivoluzione sociale in una certa comunità, è sufficiente elevare il livello di Pensiero dei membri che la compongono; </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">a quel punto, infatti, la società si trasformerebbe da sé in senso positivo, perché ciò che gli esseri umani producono nella realtà fisica con le loro azioni, non è altro che il riflesso di ciò che hanno all'interno di sé a livello del Pensiero.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Voler compiere una rivoluzione senza prima aver formato un Pensiero rivoluzionario, significa aver confuso gli effetti con le cause: l'innalzamento del livello di Pensiero deve precedere la trasformazione sociale o, al limite, può avanzare di pari passo con essa.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se per assurdo </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">nella realtà fisica </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">si materializzasse, in un sol istante, una società ideale perfettissima e la si popolasse con individui il cui livello di pensiero non fosse allineato alla rinnovata società, l'esperimento sarebbe condannato al fallimento, perché l'ordine mentale dei membri di quella società non coinciderebbe con l'ordine sociale mentale necessario a riprodurre la nuova società ideale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ne consegue, che per trasformare la realtà sociale non c'è alcun bisogno d'imporre niente a nessuno, dal momento che si può intervenire in modo assai più efficace a livello mentale al fine di elevare il pensiero.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Bisogna però fare attenzione, perché il livello di pensiero può anche regredire, dando luogo così ad una trasformazione in senso negativo della società. </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per questo è di fondamentale importanza orientare il Pensiero in direzione del bene, dell'amore, della vita, della verità, della bellezza... e così via.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò non significa che per cambiare in meglio la società non si possa anche intervenire in modo opportuno nella realtà fisica.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Infatti, per quanto precedentemente dimostrato, sappiamo che il Pensiero si può influenzare anche modificando la realtà sociale in senso strettamente fisico. E se tali alterazioni sono state oculatamente ponderate per indurre un innalzamento del livello di Pensiero, ecco che, di ritorno, contribuiranno anch'esse al miglioramento della società.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Anche in questo caso si deve prestare attenzione, perché un'alterazione fisica della realtà sociale in senso negativo si ripercuoterebbe sul Pensiero diminuendone il livello, e quindi, di ritorno, contribuirebbe al peggioramento della società.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ad esempio, ripulire, abbellire e rendere più accoglienti i luoghi in cui si vive, non può far altro che elevare, in qualche misura, il livello di Pensiero, mentre la loro incuria produrrebbe l'effetto contrario. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Infine, ricordando che la Realtà genera il Pensiero, si può anche sostenere, con argomentazioni analoghe a quelle fin qui riportate, che sia consigliabile avere cura del proprio corpo (oltre che del proprio spirito!) allenandolo con costanza e nutrendolo in modo corretto per mantenerlo in salute ed efficienza, e che sia sconveniente trascurarlo e danneggiarlo, negandogli la giusta dose di attività fisica e alimentandolo con sostanze incompatibili con il benessere psico-fisico dell'organismo, perché un corpo ben nutrito ed in perfetta forma contribuirà a generare un livello di Pensiero più elevato rispetto a quello prodotto da un corpo malandato.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Non a caso molti tra i più grandi pensatori che sono vissuti sulla Terra non si nutrivano di animali e sostenevano che un'alimentazione a base di vegetali, oltre ad assicurare salute e longevità, predisponesse lo spirito all'attività filosofica. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>Progresso o regresso?</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Che quello del progresso sia soltanto un mito o, se preferite, una fede acritica e irrazionale, è ormai del tutto evidente.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">A forza di “progredire”, l'umanità è addirittura riuscita a causare la sesta estinzione di massa, non prima di aver sfruttato, ucciso, razziato, sprecato, avvelenato e distrutto, tutto quanto fosse in suo potere, in nome del "progresso", ovviamente! </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Vista e considerata l'eclatante dinamica d'involuzione sociale in corso, alcuni pensatori stanno cominciando a sostenere la tesi opposta: quella di un inesorabile regresso che interessa ogni ambito della società.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Dall'analisi delle Leggi fondamentali emerge che all'interno della Storia non vi è né una trionfante avanzata progressista, né una sconfortante retromarcia regressista: ciò che si manifesterà nel futuro dipenderà dalle trasformazioni fisiche della realtà e dalle attività mentali dei membri della società.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma quando la realtà fisica, pur variando incessantemente, dà luogo ad un equilibrio dinamico tale da assicurare condizioni che consentono ampio margine di manovra per la realizzazione della realtà sociale, così come accade sulla Terra ormai da decine di millenni di anni, ecco che l'attività mentale diventa il fattore dominante.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La realtà fisica muta per sua essenza; la realtà sociale, in essa contenuta, muta a causa del cambiamento della realtà fisica e delle variazioni mentali che si verificano a livello del Pensiero nelle menti dei membri che compongono quella società.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Come abbiamo già sostenuto, anche le variazioni fisiche possono influenzare il Pensiero, e quindi di conseguenza la società, sia in senso positivo che negativo; ma la differenza sostanziale, è che al contrario dell'attività di trasformazione della realtà fisica, che, allo stato attuale della conoscenza, non è interamente sotto il controllo dell'umanità (e forse non lo sarà mai), l'attività mentale, invece, in virtù della capacità di pensare il pensiero, potrebbe già essere sotto il completo dominio di ogni singolo essere umano.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ecco quindi spiegato come sia possibile che dalla medesima realtà fisica di partenza (si pensi alla Terra) possano scaturire sia una società utopica, che una società distopica, tra loro diametralmente contrapposte. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò dipende dal livello di Pensiero della civiltà che opera nella realtà fisica dando forma alla realtà sociale sulla base del proprio ordine mentale metafisico, il quale, essendo un costrutto del Pensiero e visti gli ampi margini concessi dalla limitazione massima dell'azione posta da ciò che è fisicamente possibile, è chiaramente soggetto ad un grande livello di arbitrarietà.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>I limiti dell'azione</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Una volta appurato che la società, e quindi in particolare anche la realtà sociale, sono mentalmente determinate, è naturale chiedersi quali siano i “limiti” che intervengono a livello sociale in relazione all'agire umano. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Anche in questo caso la risposta ci viene suggerita dalle Leggi fondamentali sopra esposte: esistono sia <b>limiti fisici</b> che <b>limiti metafisici</b>. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Osserviamo inoltre che, in virtù della seconda legge fondamentale (la Realtà genera il Pensiero), le limitazioni fisiche si ripercuotono sul Pensiero e, in modo duale, a causa della terza legge fondamentale (il Pensiero genera la Realtà), i limiti metafisici si ripercuotono sulla Realtà, in particolar modo sulla realtà sociale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Volendo, si può introdurre un'ulteriore distinzione: esistono <b>limitazioni fisiche pure</b>, riconducibili alla “vera” natura della realtà fisica, e <b>limitazioni fisiche indotte</b>, dovute a limitazioni metafisiche che, pur formandosi al livello del Pensiero, si trasferiscono nella realtà fisica, avendo il potere di limitare l'azione. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Tra di esse corre una differenza sostanziale: le limitazioni fisiche pure sono inviolabili, mentre ciò non vale per tutte quelle limitazioni fisiche indotte da un condizionamento metafisico limitante. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Infatti, a ben pensare, il confine fisico indotto nella Realtà dai condizionamenti metafisici limitanti, è un limite temporaneo e illusorio, che può essere oltrepassato modificando il livello di Pensiero. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Quest'ultimo aspetto è di grande rilevanza per le questioni sociali, anche in relazione ai meccanismi di controllo sociale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<br />
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>Le gabbie di pensiero</b></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per meglio comprendere le implicazioni pratiche relative alle limitazioni fisiche indotte, possiamo definire ogni insieme di pensieri limitanti con la seguente dicitura: <b>gabbie di pensiero</b>.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Una volta che una gabbia di pensiero viene introiettata acquisisce il potere di condizionare la realtà sociale agendo a livello metafisico direzionando le menti, e quindi i comportamenti, dei membri della società, intervenendo a monte dell'azione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Concretamente parlando, può accadere che ciò che è fisicamente possibile non venga messo in atto nella Realtà, non perché non lo si possa effettivamente fare da un punto di vista fisico, bensì perché l'azione da attuare per trasformare il fisicamente possibile in Realtà viene esclusa a livello mentale in quanto si trova al di fuori dei limiti metafisici imposti da una certa gabbia di pensiero.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Tipicamente, le gabbie di pensiero si installano in seguito ad un processo di introiezione acritico e fideistico nei confronti di un complesso di informazioni rispetto al quale si è stati indotti a credere mediante dei condizionamenti sociali ricevuti nel corso dell'esistenza. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In altri casi</span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">, invece, è l'azione mentale stessa dell'individuo che lo porta ad auto-rinchiudersi in una gabbia di pensiero, creando ed imponendosi da sé limitazioni metafisiche di varia natura.</span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Talvolta, la formazione di una gabbia di pensiero può essere dovuta ad un'effettiva mancanza di conoscenza.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nel primi due casi, il falso limite posto dal sistema di credenze assunto come valido può essere superato rimettendo in discussione quell'insieme di presunte verità; nel terzo caso, il medesimo obiettivo può essere raggiunto cercando di accrescere il sapere. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Immaginiamo di vivere in una realtà sociale generata da un certa realtà mentale appositamente indotta nelle masse per esercitare il controllo sociale. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">È del tutto evidente che per trasformare quella realtà sociale in un'altra Realtà, dando vita ad un nuovo ordine sociale, si debbano distruggere le sbarre della gabbia di pensiero limitante responsabile della generazione di quella realtà sociale, ma se non si è disposti a rimettere in discussione il proprio livello di Pensiero, </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">ciò non potrà avvenire</span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se ne deduce che l'attività mentale di <b>decostruzione dell'immaginario,</b> resa possibile dall'abilità di pensare il pensiero, rappresenti un passo di fondamentale importanza nel processo rivoluzionario di trasformazione della società. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Infatti, senza liberarsi dalle forzature metafisiche indotte dalla gabbia di pensiero che genera la realtà sociale in atto, adottando un altro livello di Pensiero, quell'ordine sociale continuerebbe ad essere riprodotto dagli esseri umani in modo essenzialmente identico a se stesso. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In modo duale a quanto accade a livello fisico, anche a livello metafisico esistono delle <b>limitazioni metafisiche pure</b>, dovute alla natura della realtà metafisica, e delle <b>limitazioni metafisiche indotte</b>, dovute a limitazioni fisiche che, pur formandosi al livello della Realtà, si trasferiscono nella realtà metafisica avendo il potere di limitare l'azione mentale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Così come non si può andare oltre i limiti del <b>fisicamente possibile</b> (qualunque essi siano, ammesso che ve ne siano), non si possono neanche oltrepassare i limiti del <b>metafisicamente possibile</b> (qualunque essi siano, ammesso che ve ne siano). </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Anche in tal caso, però, sussistono delle differenze di rilievo per l'ambito sociologico che vale la pena di sottolineare.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">A livello metafisico si possono concepire infinite realtà fisiche regolate dalle più disparate leggi; quella in cui l’umanità si trova è soltanto una di esse ma, per quanto ci è dato sapere, ad oggi, gli esseri umani non sono in grado di produrre altre realtà fisiche distinte da essa, possono soltanto interagire al suo interno.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Allo stesso modo, a livello del Pensiero, si possono ideare infinite realtà sociali, di cui quella attualmente in essere nella Realtà è soltanto una tra quelle concepibili; ma a differenza delle realtà fisiche, nel caso delle realtà sociali, non solo gli esseri umani possono concepire un’infinità di modelli differenti, ma possono anche trasformare tali ordini mentali in Realtà, agendo in modo opportuno all’interno della realtà fisica in cui si trovano, nel rispetto delle sue regole e dei suoi limiti, ovvero a condizione che tali realtà sociali mentali siano fisicamente possibili.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Chiamiamo quest'ultima condizione <b>vincolo forte di realtà.</b> </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In altri termini, ciò che è concepibile a livello metafisico, ovvero ciò che è metafisicamente possibile, per essere effettivamente attuabile anche a livello fisico, dev'essere compatibile con il fisicamente possibile, ovvero deve soddisfare il vincolo forte di realtà;</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">se questa condizione è verificata, da un punto di vista teorico, non c'è nulla che impedisca la sua attuazione all'interno della realtà fisica, se non un condizionamento operante a livello mentale, vale a dire una gabbia di pensiero.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Chiaramente anche la realtà sociale mentale associata ad una gabbia di pensiero induce delle limitazioni fisiche effettive nella Realtà, le quali però sono illusorie e convenzionali, ed in quanto tali possono essere "oltrepassate", dando luogo soltanto ad un <b>vincolo debole di realtà</b>.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per addestrare un cagnolino a fare, o a non fare, una determinata cosa, è sufficiente ricompensarlo amorevolmente con qualche premio impartendogli degli ordini, se necessario, in modo secco e deciso, come avviene per il caso dei divieti. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Dopo un certo periodo di addestramento il cane cesserà, ad esempio, di salire sul divano anche in assenza della sorveglianza del padrone, non perché non possa farlo fisicamente, ma a causa della gabbia di pensiero che gli è stata impiantata nella mente durante l'addestramento, la quale esclude quell'azione dal dominio delle sue possibilità.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Con gli esseri umani il processo di condizionamento è assai più lungo, complesso e articolato, ma l'effetto è il medesimo: impiantare nella mente una qualche tipologia di gabbia di pensiero.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per ottenere un simile obiettivo, si deve agire su più fronti, possibilmente cominciando dalla tenera età, esattamente quando, per ragioni biologiche, le menti sono facilmente influenzabili.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Alcuni riterranno che quello delle gabbie mentali sia un concetto troppo semplice per funzionare, ed in un certo senso, in effetti, lo è; m</span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">a non bisogna mai dimenticare che sono proprio le cose semplici ad essere le più efficaci.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Una volta che un simile "strumento" metafisico ha attecchito a livello del Pensiero, divenendo operante, non è affatto semplice liberarsene, come invece si potrebbe ingenuamente pensare.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">I genitori trasmettono gabbie di pensiero ai propri figli; gli insegnati ai loro allievi; giornalisti e conduttori a lettori e telespettatori; i politici agli elettori... e così via, facendo in modo che esse si diffondano nella società, tramandandosi di generazione in generazione, come se fossero una sorta di <b>virus mentale</b>.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Infatti, in assenza di spiccate e diffuse capacità critiche di analisi logico-razionali, corredate da ampie conoscenze in vari campi del sapere, bilanciate in modo ottimale con la giusta dose di empatia e sensibilità, il virus mentale delle gabbie di pensiero si rivela estremamente contagioso per i membri della società.</span></div>
<br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Vi è un altro aspetto sul quale bisogna riflettere per comprendere l'estrema efficacia del metodo di controllo sociale basato sulle gabbie di pensiero: <b>l'inconsapevolezza della loro esistenza.</b></span><br />
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In generale, la maggior parte degli esseri umani non riesce neanche a rendersi conto di non agire affatto in modo libero, ma di parlare e muoversi in perfetta sincronia con ciò che gli suggerisce la gabbia di pensiero in cui è rinchiusa la sua mente.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Molti di essi, in piena incoscienza della propria condizione, agiscono con forza e vigore per difendere la propria prigionia mentale e così, invece di liberarsene, finiscono per rafforzarla, spendendo tutta la loro energia psico-fisica, e quindi l'intera esistenza, collaborando con quel sistema responsabile della loro miseria esistenziale. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Alcuni si stupiranno del fatto che persino i personaggi più celebri a cui vengono assegnati riconoscimenti “importanti” ed etichette altisonanti, in realtà, sono vittime di una qualche gabbia mentale, ma è proprio così che stanno le cose.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Molti individui vivono nel pieno sonno della mente per tutta l'esistenza; alcuni transitano da una gabbia di pensiero ad un'altra illudendosi di essersi "risvegliati" (questa è la situazione più comica!), altri ancora riescono a liberarsi dalle gabbie mentali sotto un certo aspetto, continuando però a rimanere intrappolati al loro interno in altri settori. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">I più dotati, nel corso del loro cammino spirituale, riescono a demolire molteplici gabbie di pensiero, ma in verità il numero d'individui pienamente risvegliati è davvero esiguo, se si guarda non al presente, ma all'intera Storia dell'umanità, tanto è vero che è lecito dubitare del fatto che sia mai realmente esistito un essere umano dotato di un così elevato livello spirituale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">L'economista di fama mondiale che ha speso tutta la sua vita per escogitare soluzioni per far crescere l'economia, e che viene chiamato in causa per “salvare” un Paese dalla recessione, è un chiaro esempio di un soggetto addormentato, privo di una vera intelligenza, idolatrato da una massa d'individui ancor più inconsapevoli che condividono con lui la medesima gabbia mentale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Purtroppo, il significato più profondo della precedente affermazione non può essere colto da chi è intrappolato in quel genere di livello di Pensiero, mentre risulterà lampante a tutti gli spiriti liberatisi dalle trappole mentali dell'odierna concezione economica fondata sull'ideologia della crescita. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">È così che funzionano le gabbie di pensiero: si può comprendere di essere stati intrappolati al loro interno soltanto dopo che ci si è liberati dal loro condizionamento, e si può esser certi che ciò sia avvenuto soltanto limitatamente alla gabbia di pensiero dalla quale si è effettivamente evasi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Oltre ad essere nocivi per se stessi e per l'intera società, i prigionieri delle gabbie di pensiero possono diventare "pericolosi", se non a livello spirituale di certo a livello fisico, anche per gli esseri risvegliati che si trovano metafisicamente al di fuori di esse.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per i prigionieri mentali, infatti, ciò che è situato al di là della gabbia di pensiero è invisibile, e quando qualcuno tenta di renderglielo manifesto, è come se li forzasse a toccare le sbarre elettrificate in cui è contenuta la loro mente. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In conseguenza della scossa elettrica ricevuta, essi saranno sbalzati verso il centro della prigione, ed il messaggio di risveglio verrà ignorato, negato, minimizzato, ridicolizzato... e così via, a seconda dei casi.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nel mito di Platone, il filosofo che ridiscende nella caverna dopo essersi liberato ed aver visto il Sole, non ha vita facile: prima viene deriso, perché a differenza degli altri, dopo aver adeguato la sua vista alla luce, non riesce più a vedere le ombre; poi, tentando comunque di portare all'esterno i suoi compagni, rischia di essere ucciso, perché essi, alla visione del Sole, provano dolore agli occhi e lo reputano pazzo.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In generale, pur di non liberarsi dalle proprie gabbie mentali, i dormienti sono disposti ad emarginare, schernire, osteggiare, insultare, torturare, imprigionare e uccidere, se necessario, chi tenta di mostrare agli altri la verità.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Socrate fu condannato a morte; Cristo venne crocifisso; Giordano Bruno fu arso vivo: questo è ciò che insegnano miti e vicende storiche, a prescindere dal fatto che esse siano realmente accadute.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Pertanto, l'essere risvegliato, più che dire agli altri cosa fare e quale sia la verità, rischiando di fare una brutta fine, dovrebbe spronare i prigionieri delle gabbie di pensiero ad intraprendere il proprio percorso interiore di liberazione in modo autonomo.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Acquisire consapevolezza in merito all'esistenza delle gabbie di pensiero è già un buon inizio per incamminarsi lungo la via del risveglio della coscienza, d</span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">ato che ogni essere umano ha dentro di sé la chiave per aprire le porte delle sue prigioni mentali.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>Precisazioni sui concetti del fisicamente e del metafisicamente possibile</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Consentitemi di avviarmi alla conclusione, dedicando qualche riflessione ad un paio di questioni piuttosto delicate ma che, data la loro rilevanza, non posso esimermi dall'affrontare.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per completare la trattazione, bisogna effettuare un'ultima precisazione in merito ai concetti del fisicamente e del metafisicamente possibile, i quali sono stati precedentemente introdotti per delineare delle limitazioni ultime, intese in senso assoluto, che intervengono sia a livello fisico che a livello metafisico, arginando in modo stringente sia l'attività fisica che l'attività mentale, a causa delle caratteristiche intrinseche della realtà fisica e della realtà metafisica.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In prima approssimazione, infatti, sembrerebbe ragionevole assumere l'esistenza di questo genere di vincoli. Eppure, non è affatto detto che tali limitazioni debbano necessariamente esistere, né dal punto di vista fisico, né dal punto di vista metafisico.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il problema si pone allorché si riconosce che, in generale, non sappiamo quali effettivamente siano i “veri” limiti che definiscono i confini del fisicamente e del metafisicamente possibile, né sappiamo con esattezza se tali limiti esistano effettivamente oppure no, ed ancor meno, ammesso che essi esistano, siamo in grado di precisare cosa interessino e dove intervengano.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Può darsi che ciò che oggi si ritiene sia fisicamente impossibile verrà compiuto regolarmente dagli esseri umani del futuro, magari grazie alle applicazioni di nuove scoperte scientifiche. La stessa cosa può dirsi per gli aspetti metafisici.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">C'è poi un problema duale, che ci limitiamo a sottolineare con un esempio. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per le questioni metafisiche si è verificato l'esatto opposto rispetto a quanto è stato appena asserito, ovvero ciò che si credeva fosse metafisicamente possibile, in realtà, ad una più attenta analisi, non si è rivelato tale! </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Infatti, prima che Kurt Gödel dimostrasse i suoi teoremi d'incompletezza, i matematici erano intimamente convinti che tutte le verità matematiche fossero in qualche modo dimostrabili. Oggi invece è noto che per alcune tipologie di sistemi formali non è così che funzionano le cose! </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ovviamente un qualcosa di analogo potrebbe accadere anche a livello fisico.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ne consegue che, in un dato istante, si può avere un'idea non definitiva di quali siano le “vere” limitazioni dovute al fisicamente/metafisicamente possibile, perché tale giudizio può avvenire soltanto sulla base della conoscenza e sulle intuizioni disponibili in un certo momento storico. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Di conseguenza, in generale, non c'è nulla che ci assicuri che tali “limiti” restino immutati al variare del livello di Pensiero.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Pertanto, se si assumesse in modo aprioristico l’esistenza di limiti fisici/metafisici invalicabili in senso assoluto, si correrebbe il rischio di commettere un errore dovuto all’attuale livello di Pensiero, e sarebbe davvero comico se l’ideatore del concetto di gabbie di pensiero cadesse a sua volta vittima della sua stessa scoperta proprio nello scritto in cui essa viene descritta!</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per superare questa problematica si può adottare un semplice espediente, identificando il limite del “fisicamente possibile” con la proiezione sulla Realtà dei limiti indotti dal più “elevato” livello di pensiero raggiunto dall’umanità in ogni fase storica, ed il limite del “metafisicamente possibile” con la più ampia limitazione mentale fornita da quella vetta di Pensiero, di modo che entrambi questi “limiti” possano mutare, approssimandosi sempre più ai “veri” limiti della realtà fisica e metafisica.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Da un punto di vista pratico una simile definizione non apporta alcuna differenza: infatti, ciò che oggi si reputa impossibile, o possibile, lo si definisce tale, al più, sulla base della più ampia gabbia mentale dovuta al miglior livello di Pensiero conseguito in relazione alla conoscenza delle realtà fisica e metafisica, e non in quanto si detenga una conoscenza ultima e completa su di esse.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Oggi gli esseri umani credono di disporre di materie prime in quantità finita sulla Terra, e questo è senz’altro vero allo stato attuale della loro conoscenza, e quindi per essi tale limitazione rappresenta un limite fisico effettivo, ma può darsi che tale ostacolo, invece di essere un vincolo ultimo imposto dalle caratteristiche intrinseche della realtà fisica, possa essere indotto da una limitazione mentale, e magari in futuro qualcuno scoprirà come trasformare l’energia in materia e a quel punto non ci sarà più scarsità di risorse.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Così facendo, la suddetta limitazione svanirà e si rivelerà per quello che era in realtà: la proiezione sul Reale di una gabbia di pensiero limitante dovuta all'umana ignoranza nei confronti delle leggi della fisica.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Pertanto, se si fosse assunta la finitezza della materia come un limite invalicabile in senso assoluto dettato dal fisicamente possibile, si sarebbe compiuto un errore </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">grossolano</span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò non può accadere rapportando il limite del fisicamente possibile con le limitazioni fisiche indotte dalla più avanzata conoscenza disponibile a livello del Pensiero in un dato momento storico, e non con il “vero” confine, rispetto al quale purtroppo non si dispone ancora di una completa visione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Del resto, un essere umano non può trasformare in realtà sociale quello che non lo caratterizza da un punto di vista metafisico, perché ad esempio un certo tipo di contenuto informativo non fa parte del suo livello di Pensiero.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In altri termini, ciò che non è disponibile a livello del Pensiero non può neanche appartenere al dominio delle effettive possibilità di azione nella realtà fisica, pur rappresentando di certo una potenzialità latente, non ancora espressa ma pur sempre esprimibile, magari in futuro.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ricapitolando, per le ragioni fin qui esposte, è conveniente assumere che ciò che è stato definito come fisicamente e metafisicamente possibile dipenda dal livello di Pensiero, nella consapevolezza che tali limitazioni non sono le vere e più ampie limitazioni possibili, i cui effettivi contorni, allo stato attuale, non sono noti, e che i limiti del fisicamente e del metafisicamente possibile, secondo questa nuova definizione, pur essendo stringenti nell'istante attuale, possono mutare nel tempo. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il massimo che una comunità di esseri umani può fare, è di considerare le limitazioni indotte dal più elevato Pensiero a sua disposizione, e di assumerle temporaneamente come le condizioni più ampie che definiscono la "miglior" gabbia di pensiero per l'umanità, quella meno limitante, che concede la maggiore possibilità di azione, sia fisica che mentale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò non toglie che si possano creare gabbie di pensiero assai più stringenti rispetto alla massima gabbia di pensiero ammissibile in base al miglior Pensiero disponibile, inducendo così limitazioni fisiche nella realtà sociale decisamente più vincolanti rispetto a ciò che sarebbe fisicamente possibile.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In verità, ciò è la prassi nell'odierna società, ed è proprio così che hanno origine le gabbie di pensiero che rendono possibile il controllo sociale e causano tutta una serie di problemi sperimentati dagli esseri umani all'interno della società; problemi che, in realtà, si potrebbero risolvere facilmente, se solo si riuscisse a modificare il livello di Pensiero svincolandolo dalle costrizioni mentali responsabili della manifestazione di quelle criticità.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">A tal proposito, si può ben dire che l'umanità sia stata più realista del re, ed abbia accettato dei limiti metafisici fittizi inferiori a ciò che invece sarebbe stato metafisicamente possibile, inducendo, di conseguenza, limitazioni fisiche sulla Realtà decisamente più stringenti rispetto ai limiti fisici dovuti al fisicamente possibile.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Anche per questo motivo in precedenza abbiamo insistito su tali concetti introducendo la distinzione tra il vincolo di realtà inteso in senso debole ed in senso forte.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Qualche esempio varrà più di mille argomentazioni per comprendere quanto è stato fin qui asserito.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>Esempi di gabbie di pensiero</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Un esempio </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">classico</span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> delle più potenti gabbie di pensiero che siano mai state impiantate nelle menti degli esseri umani è legato al fenomeno delle religioni.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">L'atteggiamento religioso è particolarmente pericoloso e oltremodo efficace perché, per indurre l'accettazione dei dogmi e dei precetti etico-morali del tal culto, si agisce appositamente sui fedeli per indebolire nelle loro menti la fondamentale capacità di pensare il pensiero, senza la quale l'essere umano si trasformerebbe in una sorta di zombi che agisce inconsapevolmente sotto l'influsso esercitato da un bokor (lo stregone delle pratiche vudù) o, se preferite, in una sorta di automa che esegue meccanicamente le istruzioni fornitegli dal suo programmatore.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La Storia mostra con abbondanza di prove che i condizionamenti metafisici dei culti religiosi agiscono come dei potenti mezzi per il controllo sociale, riuscendo a eterodirigere le esistenze di miliardi di esseri umani indottrinati a credere in specifici complessi informativi di palese origine umana, spacciati per “verità” assolute, conclamate e indiscutibili, in quanto di (presunta) origine divina.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Vi fu un'epoca in cui la decostruzione dei condizionamenti mentali dovuti alle religioni era divenuta di centrale importanza per il processo di emancipazione dell'umanità. </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In quei tempi, infatti, </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">in nome di Dio</span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> si combattevano guerre, commettevano genocidi, torturavano e uccidevano liberi pensatori e donne innocenti. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si dovette attendere l'età dei lumi della ragione per cominciare a liberarsi dalle malefatte compiute dai seguaci di Dio e dagli inganni delle religioni, e molta altra strada dev'essere ancora compiuta in tal senso.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Infatti, sebbene le persone così indottrinate da esser disposte ad uccidere per assicurarsi un posto in Paradiso siano assai diminuite rispetto al passato, ancora oggi la gran parte dell'umanità non è riuscita affatto a svincolarsi dalla tipica gabbia di pensiero dei seguaci delle religioni, caratterizzata da una forma mentis acritico-fideistica-irrazionale, anche se ormai, a mio avviso, la questione centrale si è spostata verso una nuova tipologia di condizionamenti mentali: quelli relativi alle dottrine politico-economiche, a loro volta diventate nuove forme di religione, sulle quali, vista l'urgenza e la gravità della situazione, intendo soffermarmi più a lungo, esibendo qualche esempio. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nessun animale in natura muore di fame in presenza di cibo, ciò accade soltanto nelle società degli esseri umani a causa della gabbia di pensiero legata alle logiche del sistema economico-monetario, in forza delle quali milioni d'individui non possono alimentarsi in modo soddisfacente perché non hanno soldi a sufficienza per farlo, nonostante il denaro sia una mera finzione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In tal caso, è evidente come l'utilizzo del denaro introduca una limitazione metafisica a livello del Pensiero che a sua volta induce una limitazione fisica nella Realtà: il cibo, infatti, è fisicamente disponibile, ma un vincolo metafisico immaginario interviene a livello del Pensiero a limitare un'azione fisica che, invece, potrebbe esser attuata, perché nella realtà fisica vi è cibo a sufficienza per tutti e gli affamati hanno mani, bocche e stomaci adatti per mangiare. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La riprova di quanto affermato si ha osservando che, rimuovendo la gabbia di pensiero legata al concetto <i>“bisogna necessariamente pagare per avere da mangiare”</i>, all'atto pratico, tutti gli esseri umani potrebbero sfamarsi, perché in verità ciò che impedisce l'accesso al cibo non è una questione fisica ineludibile (l'effettiva mancanza di cibo, che invece oggi viene addirittura prodotto in eccesso) ma una limitazione metafisica che, in quanto tale, può essere facilmente eliminata </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">agendo a livello del Pensiero, risolvendo così</span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> il “problema” della fame nel mondo. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La stessa cosa accade quando si sente dire che uno Stato non può realizzare una certa opera pubblica nell'interesse generale (si pensi, ad esempio, ad un ponte), non perché manchino la materia prima e la forza lavoro per farlo, ma perché non ci sono soldi a sufficienza!</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In tal caso, la limitazione metafisica che agisce a livello del Pensiero, ma che si ripercuote nella realtà fisica impedendo di realizzare un'opera pubblica, che invece potrebbe essere chiaramente realizzata, è la convinzione che vi sia scarsità di denaro; una credenza che, in realtà, non può che essere illusoria, dato che il denaro, in quanto mero costrutto metafisico, viene generato ex nihilo, cioè dal nulla, a costo zero, e non è sottoposto ad alcuna limitazione che sia diversa da quella che gli esseri umani decidono d'imporgli a livello mentale. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Pertanto, è evidente che il denaro non possa essere intrinsecamente scarso. Oggigiorno, infatti, dire che una cosa non si può fare perché manca il denaro per farla, significa dire che quella cosa non può esser fatta perché non sono stati memorizzati numeri sufficientemente elevati nel database di qualche banca!</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Simili considerazioni possono essere fatte per il debito pubblico. Anch'esso, infatti, rappresenta un falso problema del tutto immaginario generato a livello metafisico mediante un'apposita gabbia di pensiero, che però, in forza dei condizionamenti mentali attualmente operanti, riesce a indurre problemi effettivi anche nella realtà sociale. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">L'annosa questione del debito pubblico potrebbe risolversi in tempo infinitesimale se lo Stato, invece di doversi finanziare sui mercati, emettesse moneta da sé, autofinanziandosi, senza indebitare nessuno.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Un'altra temibile e assai dannosa gabbia di pensiero, responsabile delle più grandi distorsioni realizzate nella Storia dell'umanità, è quella relativa alle logiche del profitto.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Una volta che le menti degli esseri umani restano intrappolate al suo interno, gli individui non riescono più ad agire in modo effettivamente libero, perché invece di fare ciò che è giusto, utile, bello, necessario e fisicamente possibile, a prescindere dal ritorno economico monetario, cominciano a mettere in atto soltanto ciò che è in grado di generare un profitto, tagliando fuori dalla realtà mentale tutta una serie di possibilità, non perché non le si possa effettivamente attuare nella realtà sociale o perché non siano utili e necessarie, ma a causa dell'azione immaginaria di un vincolo metafisico che si ripercuote sulla realtà fisica andando a limitare e a distorcere l'effettivo campo d'azione a disposizione dell'umanità.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il problema sorge allorché ci si rende conto che ciò che genera profitto non è affatto detto che sia compatibile con il benessere dell'umanità. </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">E come se non bastasse, più alto è il profitto assicurato da una certa attività e maggiore sarà la spinta nel seguire la direzione indicata dal dio Denaro, a prescindere dall'effettiva utilità e dalla dannosità di quell'azione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Guerre, criminalità, consumismo, speculazione finanziaria, sfruttamento e povertà, sono tutti fenomeni intimamente legati alla gabbia di pensiero della logica del profitto.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In verità, l'elenco delle gabbie di pensiero è sterminato e non basterebbe un intero saggio per analizzarle tutte in dettaglio. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Voglio comunque</span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> elencarne alcune tra le più comuni, oltre a quelle già evidenziate, lasciando all'intelligenza del lettore la comprensione del perché, e in quale misura, siano tali: le logiche del potere, la proprietà privata, lo Stato, il governo, le nazioni, la legge, la burocrazia, i confini, le razze, il matrimonio, l'ignoranza, lo scientismo...</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>Conclusione</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Le Leggi fondamentali della sociologia mostrano che la società è mentalmente determinata. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò significa che, entro i limiti del fisicamente possibile, qualunque società ideale metafisicamente concepibile può essere trasformata in realtà sociale, se vi è accordo mentale tra i membri di una comunità in relazione ad un certo ordine sociale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Chi vi dice che “non esiste alternativa” all'attuale società, e che essa sia l'unica, o la migliore, delle società possibili, sta cercando d’ingannarvi, confinando la vostra mente all'interno di una gabbia di pensiero.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In realtà, ogni organizzazione sociale può sempre essere trasformata in senso positivo elevando il livello di Pensiero dei suoi membri. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ed i primi passi da compiere in tal senso, consistono nell'acquisizione di consapevolezza dell'esistenza delle gabbie di pensiero limitanti e </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">nell'attuazione del processo di analisi critica volto alla decostruzione dell'immaginario collettivo corrispondente all'ordine sociale in essere</span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">L'unico vincolo a cui l'umanità deve necessariamente sottostare, quando intende dar forma ad un nuovo ordine sociale nella Realtà, è il vincolo forte di realtà, vale a dire il limite posto dal fisicamente possibile. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Soltanto ciò che è fisicamente impossibile è effettivamente inattuabile. Per tutto il resto si tratta di una questione di volontà.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si comprende quindi che ciò che è stato fin qui descritto, lungi dall'essere una futile speculazione filosofica, rappresenti un insieme di conoscenze utili e concrete per evadere dalle gabbie di pensiero che attanagliano le menti dei membri della società, indicando la via da percorrere per risolvere i problemi dell'odierna, e delle future, realtà sociali, riuscendo così a dar forma nella realtà fisica ad una nuova società ideale, appositamente concepita per assicurare benessere, felicità e libertà a tutti gli esseri viventi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><i>Mirco Mariucci</i></span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><i><br /></i></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"></span><br />
<div align="LEFT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><b>Fonti:</b></span></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
<br />
<ul><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
<div align="LEFT" style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
</span></ul>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
<br />
<div align="LEFT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-size: x-small;"><b>Intelligenza
delle piante</b></span></span></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
<br />
<ul><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
<li><div align="LEFT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">TEDItalia
- Stefano Mancuso: Alla radice dell'intelligenza delle piante.
Youtube.<br /><a href="https://www.youtube.com/watch?v=kPCPiFzy7hQ">https://www.youtube.com/watch?v=kPCPiFzy7hQ</a></span></span></span></div>
</li>
<li><div align="LEFT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-weight: normal;">Stefano
Mancuso - Verde brillante. Alla radice dell'intelligenza delle
piante - 28 ottobre 2013.
Youtube.<br /><a href="https://www.youtube.com/watch?v=8flSXpFr0N8">https://www.youtube.com/watch?v=8flSXpFr0N8</a></span></span></span></div>
</li>
<li><div align="LEFT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-weight: normal;">L'intelligenza
delle piante – 31/05/2018. Quante Store, Rai.
<br /><a href="https://www.raiplay.it/video/2018/05/Quante-storie-c1840ced-7a98-436a-b893-2274a0a68ce3.html">https://www.raiplay.it/video/2018/05/Quante-storie-c1840ced-7a98-436a-b893-2274a0a68ce3.html</a>
</span></span>
</span></div>
</li>
<li><div align="LEFT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-weight: normal;">L`intelligenza
delle piante. Rai
Scuola.<br /><a href="http://www.raiscuola.rai.it/articoli-programma-puntate/lintelligenza-delle-piante/28514/default.aspx">http://www.raiscuola.rai.it/articoli-programma-puntate/lintelligenza-delle-piante/28514/default.aspx</a>
</span></span>
</span></div>
</li>
<li><div align="LEFT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-weight: normal;">L’intelligenza
delle piante, può arrivare a noi?. Green Planner Magazine,
M.Cristina Ceresa, 5 Ottobre
2018.<br /><a href="https://www.greenplanner.it/2018/10/05/intelligenza-delle-piante/">https://www.greenplanner.it/2018/10/05/intelligenza-delle-piante/</a>
</span></span>
</span></div>
</li>
<li><div align="LEFT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-weight: normal;">Perché
le piante sono intelligenti (anche più degli esseri umani). Focus,
Luciano Lombardi, 10 novembre
2018.<br /><a href="https://www.focus.it/focus-live/news/perche-le-piante-sono-creature-intelligenti-anche-piu-degli-esseri-umani">https://www.focus.it/focus-live/news/perche-le-piante-sono-creature-intelligenti-anche-piu-degli-esseri-umani</a>
</span></span>
</span></div>
</li>
<li><div align="LEFT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-weight: normal;">L’intelligenza
silenziosa e sconosciuta delle piante. Internazionale, 8 febbraio
2016.<br /><a href="https://www.internazionale.it/opinione/annamaria-testa/2016/02/08/intelligenza-piante">https://www.internazionale.it/opinione/annamaria-testa/2016/02/08/intelligenza-piante</a>
</span></span>
</span></div>
</li>
<li><div align="LEFT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-weight: normal;">Le
piante sono intelligenti, parola del neurobiologo italiano Stefano
Mancuso. Life Gate, Rocco Passafaro, 17 febbraio 2016.
<br /><a href="https://www.lifegate.it/persone/news/stefano-mancuso-intelligenza-piante">https://www.lifegate.it/persone/news/stefano-mancuso-intelligenza-piante</a>
</span></span>
</span></div>
</li>
<li><div align="LEFT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-weight: normal;">Stefano
Mancuso: "Ecco a cosa pensano le piante". Repubblica,
Chiara Valerio, 4 dicembre
2016.<br /><a href="http://www.repubblica.it/cultura/2016/12/04/news/stefano_mancuso_ecco_a_cosa_pensano_le_piante_-153427599/">http://www.repubblica.it/cultura/2016/12/04/news/stefano_mancuso_ecco_a_cosa_pensano_le_piante_-153427599/</a>
</span></span>
</span></div>
</li>
<li><div align="LEFT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-weight: normal;">L’intelligenza
delle piante: la nuova frontiera della Neurobiologia Vegetale. Bio
Pills, Marcello
Cotugno.<br /><a href="https://www.biopills.net/articoli/ambiente-e-natura/piante/lintelligenza-delle-piante-la-nuova-frontiera-della-neurobiologia-vegetale/">https://www.biopills.net/articoli/ambiente-e-natura/piante/lintelligenza-delle-piante-la-nuova-frontiera-della-neurobiologia-vegetale/</a>
</span></span>
</span></div>
</li>
<li><div align="LEFT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-weight: normal;">Si
può parlare di intelligenza delle piante? Il Tascabile, Federica
Sgorbissa.<br /><a href="https://www.iltascabile.com/scienze/intelligenza-piante/">https://www.iltascabile.com/scienze/intelligenza-piante/</a>
</span></span></span>
</div>
</li>
</span></ul>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
<i></i></span></div>
Mirco Mariuccihttp://www.blogger.com/profile/14091144245562917192noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3559113173366531735.post-40238938017156909792018-10-05T19:13:00.001+02:002019-09-15T10:29:59.913+02:00Breve analisi sociologica sugli uomini più abbienti e le aziende più ricche del mondo<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi1uykpUMCp9CSB9Csren5dCu0PFc8x9Dt1cvafcJVXvqBTZFa8c834zw0cRI3eFog_WkX7Tmg9bl1WeqgpZpx0fF_1YtML0xU3pRbMtYjRGjWQQEuUye4jAYn27qBGEYr-Jf-xuPzS7Ys/s1600/ww.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><img border="0" data-original-height="630" data-original-width="1200" height="210" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi1uykpUMCp9CSB9Csren5dCu0PFc8x9Dt1cvafcJVXvqBTZFa8c834zw0cRI3eFog_WkX7Tmg9bl1WeqgpZpx0fF_1YtML0xU3pRbMtYjRGjWQQEuUye4jAYn27qBGEYr-Jf-xuPzS7Ys/s400/ww.png" width="400" /></span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Da un certo punto di vista può essere rilevante, per le sue implicazioni sociologiche, scoprire chi sono, e soprattutto di che cosa si occupano, gli individui più ricchi del mondo, anche se forse sarebbe più corretto definirli come i più grandi sfruttatori parassitari dell'umanità.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Proprio così: sfruttatori, perché è impossibile arricchirsi in modo smisurato senza approfittarsi del lavoro degli altri; parassitari, perché l'operazione di accumulazione è una chiara forma di parassitaggio sociale perpetrata a danno dei lavoratori e delle fasce più deboli della popolazione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Un semplice esempio sarà più che sufficiente a far comprendere la gravità della situazione anche agli individui più indottrinati dall'ideologia capitalistica.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Un operaio che guadagna 1.000 euro al mese lavorando 8 ore al giorno, continuerebbe a guadagnare 1.000 euro al mese anche se raddoppiasse il suo ritmo di lavoro, perché così prevede il contratto che ha sottoscritto.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Un capitalista, invece, di norma guadagna molto di più di un suo operaio, pur lavorando anch'esso 8 ore dì (ammesso che si degni di lavorare, perché nel suo caso non sussiste alcun obbligo) e per giunta può darsi che si veda incrementare il suo compenso anche senza aumentare il proprio ritmo di lavoro. Com'è possibile?</span><br />
<a name='more'></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se un capitalista può guadagnare più di un operaio, talvolta anche senza far nulla, è soltanto perché il suo stipendio si compone del frutto delle fatiche di altri esseri umani; ciò significa che i suoi incrementi di ricchezza non dipendono tanto da ciò che egli fa, o non fa, direttamente, ma dal livello di sfruttamento dei suoi dipendenti.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">È facile ricavare 20.000 euro al mese se si ha la possibilità di schiavizzare 100 operai: basta sottrarre ad ognuno di essi 200 euro al mese; e se poi ci si volesse procurare un aumento, basterebbe farli lavorare di più, mantenendo le loro paghe invariate.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Un simile meccanismo è posto alla base dei rapporti tra capitalisti e lavoratori: da un lato ci sono dei parassiti che vogliono arricchirsi sulle spalle degli altri; dall'altro ci sono dei lavoratori che, pur di ricevere un salario per vivere, “accettano”, grazie alla pressione di un ricatto economico e all'azione di numerosi condizionamenti mentali, che sia giusto essere derubati di una parte del proprio lavoro.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Con questi presupposti, non c'è da stupirsi se i capitalisti cerchino in ogni modo d'intensificare lo sfruttamento dei lavoratori.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Chiaramente, l'intensità dello sfruttamento dipende dal contesto sociale, ma a mio avviso ogni forma di sfruttamento dell'uomo sull'uomo è da considerarsi intollerabile, semplicemente perché, oltre a rappresentare una palese forma d'ingiustizia, non è affatto necessario che qualcuno si approfitti del lavoro degli altri per produrre i beni ed i servizi di cui l'umanità ha bisogno.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Infatti, si potrebbe mettere insieme il frutto del lavoro per condividerlo equamente con tutti i soggetti che hanno partecipato all'attività, senza che vi siano dei parassiti che ne traggano un maggior vantaggio rispetto ad altri. </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">O ancor meglio, ognuno potrebbe dare un contribuito alla società, in base alle proprie capacità, e ciascuno potrebbe ricevere ciò di cui ha bisogno per soddisfare le sue reali necessità.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">L'umanità ha un assoluto bisogno d'individui creativi e intelligenti che siano in grado di organizzare il lavoro nel migliore dei modi possibili, e che siano disposti a spendersi con dedizione per l'interesse generale, ma può fare benissimo a meno dell'azione nociva di soggetti avidi ed egoisti che sfruttano il lavoro degli altri per accumulare quanta più ricchezza gli è possibile.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Oggi, invece, in modo del tutto paradossale, accade che se un povero sottrae una sola volta 100 dollari ad un ricco finisce immediatamente in galera, mentre quando un ricco riesce ad accumulare 100 milioni di dollari rubando ripetutamente 100 dollari a 10.000 lavoratori, mese dopo mese, per anni e anni, costui viene osannato per le sue spiccate abilità imprenditoriali!</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Eppure, se sottrarre 100 dollari ad un ricco è un reato, accumulare 100 milioni di dollari, pur con delle azioni definite “legali”, dovrebbe essere considerato un reato ancor più grande, perché se un povero toglie ad un ricco 100 dollari il ricco continua ad esser tale, mentre sottrarre 100 milioni di dollari al resto della società, può significare che migliaia di persone soffriranno la fame.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Questo semplice argomento dimostra che i capitalisti, oltre ad essere degli sfruttatori parassitari, sono anche dei "malfattori", anche se non nel senso usuale del termine.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>Gli individui più ricchi del mondo</b></span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">A giudicare dai patrimoni di alcuni soggetti, è del tutto evidente che i più grandi furfanti dell'umanità non si trovino nelle galere ma ai vertici di qualche multinazionale.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Secondo il Bloomberg Billionaires Index, nel 2017, i 500 uomini più ricchi del pianeta possedevano complessivamente 5.300 miliardi di dollari, con un incremento di ricchezza del 23% rispetto al 2016.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se invece si prende in considerazione la classifica redatta da Forbes, si scopre che, ad oggi, i 2.208 uomini più ricchi del mondo sommano una ricchezza di 9.100 miliardi di dollari, una cifra in crescita del 18% rispetto al 2017, quando i miliardari erano 2.043.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Statisticamente parlando, 9 miliardari su 10 sono uomini e, in media, ciascuno di essi possiede all'incirca 4,1 miliardi di dollari.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In realtà, l'1% dei più ricchi ha accumulato per sé il 13,2% di tutta la ricchezza dei miliardari. Infatti, le 20 persone più ricche del pianeta sommano un valore di 1.200 miliardi di dollari, corrispondente ad una media di 60 miliardi a testa.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò significa che è sufficiente considerare le ricchezze di qualche decina di persone tra quelle più abbienti al mondo per eguagliare il valore del PIL di una nazione come l'Italia.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Tra di essi, vi è senza dubbio Jeff Bezos, fondatore e Ceo di Amazon, attualmente l'uomo più ricco del mondo, con un patrimonio personale stimato in 112 miliardi di dollari.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">A seguire, nella classifica dei più ricchi, troviamo: Bill Gates, fondatore di Microsoft, con una ricchezza di 91 miliardi di dollari; Warren Buffett, un magnate della finanza amministratore delegato nonché presidente della holding Berkshire Hathaway, soprannominato “l'oracolo di Omaha” per la sua sorprendente abilità negli investimenti finanziari, grazie alla quale è riuscito ad accumulare una fortuna di circa 85 miliardi di dollari; l'imprenditore francese Bernard Arnault, proprietario di LVMH, azienda leader a livello mondiale nel settore del lusso, con 72 miliardi di dollari.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nelle posizioni </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">successive</span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> troviamo: Mark Zuckerberg, fondatore di Facebook (71 miliardi di dollari) e Amancio Ortega, fondatore di Zara (65,8 miliardi di dollari).</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In Italia, invece, gli uomini più ricchi sono: mister Nutella, vale a dire Giovanni Ferrero, amministratore delegato dell'omonima industria dolciaria (24,4 miliardi di dollari); Leonardo del Vecchio, fondatore e presidente di Luxottica (22,7 miliardi di dollari).</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Seguono: Stefano Pessina vicepresidente e CEO di Walgreens Boots Alliance, un'azienda americana con sede a Deerfield (Illinois) leader mondiale nella distribuzione di prodotti per la salute e il benessere (11,3 miliardi di dollari);</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Paolo Rocca, proprietario del gruppo industriale Techint (9,18 miliardi di dollari); Silvio Berlusconi, sul quale stendiamo un velo pietoso (8,49 miliardi di dollari); ed infine lo stilista Giorgio Armani (8,23 miliardi di dollari).</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In verità, da un punto di vista sociologico, non è molto importante individuare chi siano gli uomini più ricchi del mondo; ciò che invece è significativo, è evidenziare l'attività che ha consentito a questi omuncoli di accumulare così tanta ricchezza.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il cammino che un individuo riesce a compiere non è mai un'impresa individuale: in esso si riflette la società in cui, e con cui, quel soggetto ha interagito. Inoltre, le azioni di ogni soggetto influenzano, in qualche misura, la società all'interno della quale hanno potuto verificarsi. Ciò è tanto più vero quanto più gli individui sono influenti.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Jeff Bezos non sarebbe divenuto miliardario fondando un'azienda di commercio elettronico se non fosse vissuto in una società consumistica e globalizzata, in cui una rete di calcolatori connette miliardi d'individui in modo capillare.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La crescita di Amazon, inquadrabile nel recente fenomeno del boom dell’e-commerce, ha comportato, e comporterà, il fallimento e la conseguente chiusura di un gran numero di negozi tradizionali, facendo registrare un certo incremento di lavoro nel settore delle consegne a domicilio, almeno fin quando i campanelli delle abitazioni non saranno suonati da droni automatici, invece che da fattorini umani.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In un certo senso, si può sostenere che sia stato Bill Gates, che in passato fu anch'esso l'uomo più ricco del mondo, ad aver contribuito a creare le condizioni affinché l'e-commerce diventasse un fenomeno di massa.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Infatti, senza un sistema operativo efficiente e semplificato nell'utilizzo, come quello sviluppato nel corso degli anni da Microsoft, è assai improbabile che un così elevato numero d'individui avrebbe potuto utilizzare quotidianamente gli odierni calcolatori.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Che un magnate della finanza figuri in terza posizione nella classifica degli uomini più ricchi, può essere interpretato come un indicatore del fatto che la speculazione finanziaria viaggi a briglia sciolta e che negli ultimi decenni sia avvenuta un'esplosione di quel genere di capitalismo noto come “ capitalismo finanziario”.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per fare in modo che un'azienda che vende prodotti di lusso, come quella di Bernard Arnault, consenta ad un individuo di scalare la vetta della ricchezza globale, c'è bisogno che vi sia un'élite sufficientemente ampia in grado di acquistare beni a carissimo prezzo per ostentare il proprio rango sociale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">E quale periodo storico si presta meglio di qualunque altro a tal fine, se non quello attuale, dato che la distribuzione della ricchezza ha raggiunto dei livelli di iniquità che farebbero impallidire i faraoni dell'Antico Egitto e al contempo i mezzi di comunicazione di massa danno un risalto quotidiano alla vita e agli averi dei più abbienti per diffondere stili di vita consumistici?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Dalla spasmodica, martellante e onnipresente pratica di condizionamento mentale pubblicitaria finalizzata alla diffusione di comportamenti sociali basati sull'avere e sull'apparire, trae grande giovamento anche il patron di Zara.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Infatti, senza una massa appositamente addestrata ad un consumo superfluo che, </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">per cercare di alleviare la propria miseria esistenziale, </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">veste "alla moda",</span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> imitando i ricchi acquistando prodotti a basso costo, nessun marchio di abbigliamento avrebbe potuto realizzare ben 2.232 filiali in 93 paesi del mondo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Mark Zuckerberg, con il suo Facebook, meriterebbe un intero saggio di approfondimento, data la novità, l'importanza e le implicazioni in ambito sociologico della sua piattaforma social.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per il momento, mi limito a sostenere che anche Facebook è figlia dei suoi tempi: l'attività di Zuckerberg s'inquadra perfettamente in un contesto consumistico sempre più volto ad un controllo sociale individuale, in un mondo interconnesso grazie ad una rete di calcolatori.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Facebook, infatti, svolge una duplice funzione: </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">1) da un lato,</span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> acquisisce informazioni puntuali su ogni utente che interagisce al suo interno, creando così delle vere e proprie “identità digitali”. </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò gli consente di effettuare delle profilazioni accuratissime mediante l'analisi di gusti, preferenze, orientamenti, abitudini, intenzioni, frequentazioni, geo-posizionamento etc etc, ottenuti registrando, ed elaborando tutto ciò che viene detto, scritto, postato, osservato, inviato, comunicato e cliccato all'interno del social network;</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">2) dall’altro, sfrutta questa grande mole di dati per ricavare profitti, vendendo informazioni e identità digitali per fini statistici legati al marketing e concedendo la possibilità di promuovere, pervio pagamento, ogni genere di prodotto all’interno della piattaforma, mostrando le campagne pubblicitarie ad una platea accuratamente selezionata per essere altamente ricettiva al messaggio promozionale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Questo è quanto si può dire a livello ufficiale. </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma l'aspetto più preoccupante di Facebook risiede nella possibilità di condizionare direttamente il pensiero dei suoi utenti con delle strategie su misura.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se infatti si conosce il profilo psicologico di un individuo e si ha modo d'inviargli delle informazioni personalizzate, allora si può anche "dirigere" la psiche di quel soggetto verso una certa “direzione”, utilizzando appositi messaggi e alterando la sua percezione della realtà.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò può accadere anche senza introdurre chissà quale sofisticheria, già scegliendo cosa mostrare con maggior frequenza e cosa non mostrare: una scelta del tutto arbitraria svolta da un algoritmo “misterioso” programmato con finalità del tutto oscure agli utenti.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Già da questa breve premessa, chiunque può intuire il potenziale devastante dal punto di vista del controllo sociale di piattaforme come Facebook e dei motori di ricerca come Google, combinati con dispositivi dotati di ogni genere di sensore, come i moderni smartphone: si tratta di tecnologie che, per la prima volta nella storia dell’umanità, sono in grado di analizzare direttamente ogni aspetto della vita, ed indirettamente anche del pensiero, della quasi totalità degli individui, interagendo in modo intimo e differenziato con ogni singolo utente perennemente tenuto sotto controllo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Spiare, condizionare e indirizzare la massa in modo quanto più efficace possibile, è sempre stato l'obiettivo di ogni gruppo di potere elitario nella storia dell'umanità; onestamente, mi resta davvero difficile pensare che chi detiene il potere oggi si lasci sfuggire l'occasione di sfruttare a suo vantaggio questa tecnologia così sofisticata...</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>Le aziende più grandi del mondo</b></span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per cogliere alcune tra le dinamiche più significative di una società, è importante analizzare anche i dati relativi alle aziende che realizzano maggior profitto nel mondo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In generale, possiamo sostenere che più “grande” diviene un'azienda, vale a dire maggiore è il suo fatturato ed i suoi utili, e più si trasforma in un attore sociale in grado d'incidere sulle dinamiche sociali, determinandole.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Cominciamo col dire che nel 2016 le prime 25 aziende a livello mondiale hanno maturato complessivamente all'incirca 25 mila dollari di profitto netto al secondo, corrispondenti a circa 788 miliardi all'anno.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Geograficamente parlando, il 68% dei profitti è stato realizzato nelle economie dei Paesi avanzati. Nord America ed Europa si spartiscono rispettivamente il 26% ed il 25% dell'intera torta. A seguire troviamo: Cina (14%), Giappone (7%) e America Latina (6%).</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Significativo è il dato secondo cui il 10% delle aziende multinazionali più grandi ha realizzato l'80% dei profitti complessivi, a riprova del loro straordinario potere.</span><br />
<span style="background-color: yellow; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se si guarda alle prime 10 aziende per fatturato, si ha la seguente classifica riferita all'anno 2015: </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">al primo posto troviamo Walmart la più importante catena di negozi al mondo nel canale della grande distribuzione (485,7 miliardi di dollari);</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">seconda, terza, quarta, quinta e sesta posizione, sono tutte occupate da grandi aziende petrolifere, ovvero rispettivamente Sinopec (446,8 miliardi di dollari), Royal Dutch Shell (431,3 miliardi), China National Petroleum Corporation (428,6 miliardi), ExxonMobil (382,6 miliardi), BP (358,7 miliardi);</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">al settimo posto vi è la più grande società elettrica del mondo, ovvero la State Grid Corporation of China (339,4 miliardi); l'ottavo ed il nono posto sono occupati da due grandi produttori di automobili, la tedesca Volkswagen (268,6 miliardi) e la giapponese Toyota (247,7 miliardi);</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">infine, in decima posizione, troviamo la Glencore, un'azienda commerciale specializzata nella fornitura di materie prime (221,0 miliardi).</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Questi dati ci mostrano in modo inequivocabile come quella attuale sia ancora una società profondamente basata sulle fonti fossili, con tutto ciò che ne consegue, come ad esempio guerre ed inquinamento.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Di conseguenza, non stupisce che nella classifica vi siano due compagnie specializzate nella produzione di automobili, e ancor meno che vi sia un fornitore di materie prime.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Osserviamo, en passant, che se si confronta il fatturato attuale di Walmart (500,3 miliardi di dollari) con quello di Amazon (177,9 miliardi) si nota un rapporto di 2,8 a 1: questo significa che gli acquisti on line stanno diventando sempre più comuni, tanto che si può azzardare di prevedere un sorpasso rispetto alla modalità di acquisto tradizionale entro qualche anno. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La presenza della State Grid Corporation of China nella classifica si spiega facilmente tenendo in considerazione il grande processo d'industrializzazione messo in moto dalla Cina negli ultimi decenni.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se invece che al fatturato si guarda al profitto, la situazione cambia in modo sostanziale, così come indicato nella seguente classifica riferita all'anno 2015:</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">1) Industrial and Commercial Bank of China<span style="white-space: pre;"> </span>(44,7 miliardi di dollari)</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">2) Apple (39,5 miliardi di dollari)</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">3) China Construction Bank (36,9 miliardi di dollari)</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">4) ExxonMobil (32,5 miliardi di dollari)</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">5) Agricultural Bank of China (29.1 miliardi di dollari)</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">6) Bank of China (27.5 miliardi di dollari)</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">7) Wells Fargo (23 miliardi di dollari)</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">8) Microsoft (22 miliardi di dollari)</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">9) Samsung Electronics (21.9 miliardi di dollari)</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">10) JP Morgan Chase (21.7 miliardi di dollari)</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò che salta subito all'occhio, guardando il precedente elenco, è la presenza di ben 6 compagnie appartenenti al settore bancario, di cui 4 battono bandiera cinese e le restanti 2 americana (Wells Fargo, JP Morgan Chase).</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In verità non c'è di che stupirsi: in un mondo fondato su di un'economia monetaria in cui le banche creano denaro dal nulla a costo zero e lo prestano al mondo intero previa richiesta di un interesse, sarebbe stato strano se questi enti non avessero realizzato profitto!</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">C'è però una differenza sostanziale tra le banche cinesi e quelle americane: le prime, in qualche misura, sono partecipate e controllate dallo Stato, le seconde sono interamente private.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò significa che, mentre nel primo caso una parte del profitto è gestito dallo Stato, che ci si augura lo utilizzerà in qualche modo per le necessità del proprio Paese, nel secondo i profitti arricchiscono dei soggetti privati che non hanno nessun obbligo nei confronti della comunità.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Posto che per il bene dell'umanità le banche andrebbero completamente eliminate dalla faccia della Terra, e con esse anche il denaro ed il concetto di debito, se per assurdo si fosse costretti a scegliere tra una banca pubblica ed una privata, non c'è alcun dubbio che si debba preferire una banca pubblica.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se poi la banca in questione fosse una banca centrale, la sua privatizzazione comporterebbe la perdita della sovranità monetaria da parte dello Stato, il quale, non potendo più creare il denaro dal nulla, si dovrebbe finanziare come ogni comune mortale, pagando suon d'interessi reali, e così facendo sarebbe maggiormente esposto ai ricatti dei mercati, con tutte le conseguenze negative del caso.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma quali sono le banche più potenti al mondo? Se si guarda alla capitalizzazione, nel 2017, Wells Fargo e JP Morgan Chase occupavano le prime 2 posizioni a livello mondiale, rispettivamente con 262 e 230 miliardi di dollari.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Seguivano in ordine decrescente: Industrial and Commercial Bank of China (196 miliardi di dollari), la britannica HSBC Holdings (191 miliardi di dollari), Bank of America (182 miliardi di dollari), China Construction Bank (161 miliardi di dollari), l'americana Citigroup Inc (145 miliardi di dollari), Agricultural Bank of China (126 miliardi di dollari), Bank of China (115 miliardi di dollari) e Commonwealth Bank of Australia (115 miliardi di dollari).</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò mostra la grande forza a livello internazionale del sistema bancario cinese, ormai comparabile, se non superiore, a quello americano.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Del resto, sommando le quattro principali banche cinesi, vale a dire Industrial & Commercial Bank of China, China Construction Bank, Agricultural Bank of China e Bank of China, si raggiunge la cifra di 13.637 miliardi di attività finanziarie all'anno, superando di misura le 11 più grandi banche statunitensi che totalizzano attività per 12.196 miliardi di dollari.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per completare la riflessione in merito alla classifica delle 10 aziende che realizzano i maggior profitti, possiamo aggiungere che ExxonMobil è l'unica delle 6 grandi compagnie petrolifere presenti nell'elenco delle aziende con il maggior fatturato a figurare anche nella classifica di quelle con maggior profitto.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Evidentemente, di norma, l'attività petrolifera consente un minor ritorno economico rispetto ad altre attività, pur movimentando ingenti quantità di denaro.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Spicca invece la presenza di ben 3 aziende su 10 legate al settore dell'informatica e dei prodotti elettronici (Apple, Microsoft e Samsung), perfettamente in linea con lo spirito dei tempi di una società sempre più interconnessa tramite computer, tablet e smartphone. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per completare il quadro, vale la pena di dedicare qualche capitolo all'analisi di alcuni settori economici strategici che, pur non figurando nelle precedenti liste, svolgono un ruolo decisivo all'interno dell'odierna società: cominciamo con quello della salute e procediamo con quello della guerra. (</span><a href="http://utopiarazionale.blogspot.com/p/utopia-razionale.html" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">trovate i capitoli qui</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">)</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
<i><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Mirco </span>Mariucci</span></i><br />
<br /></div>
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<b><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">F</span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">onti</span></b></div>
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<li><a href="https://www.panorama.it/economia/soldi/uomini-piu-ricchi-mondo-2017/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;"><span style="font-size: x-small;">I 10 uomini più ricchi al mondo nel 2017. Panorama, Simona Santoni, 28 dicembre 2017.</span></a></li>
<li><a href="https://www.quotidiano.net/esteri/foto/uomini-piu-ricchi-mondo-1.3630864" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;"><span style="font-size: x-small;">Uomini più ricchi del mondo, la classifica 2017 di Bloomberg (e i guadagni). Quotidiano.net, 27 dicembre 2017.</span></a></li>
<li><a href="http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2018-03-06/i-piu-ricchi-mondo-domina-bezos-ma-cina-avvicina-usa-163857.shtml?uuid=AEPiwKCE" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;"><span style="font-size: x-small;">I più ricchi del mondo: domina Bezos, cade Trump. Ferrero primo italiano. Il Sole 24 Ore, Alberto Annicchiarico, 06 marzo 2018.</span></a></li>
<li><a href="https://www.huffingtonpost.it/2018/03/07/jeff-bezos-e-luomo-piu-ricco-del-mondo-secondo-forbes-silvio-berlusconi-al-190mo-ferrero-primo-degli-italiani_a_23379122/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;"><span style="font-size: x-small;">Jeff Bezos è l'uomo più ricco del mondo secondo Forbes. Silvio Berlusconi al 190mo, Ferrero primo degli italiani. Huffington Post, 7 marzo 2018.</span></a></li>
<li><a href="https://www.msn.com/it-it/money/storie-principali/paperoni-ecco-gli-uomini-pi%C3%B9-ricchi-del-mondo/ss-BBHsdjN" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;"><span style="font-size: x-small;">Paperoni: ecco gli uomini più ricchi del mondo. MSN, 17 aprile 2018.</span></a></li>
<li><a href="https://it.blastingnews.com/cronaca/2018/03/classifica-forbes-uomini-piu-ricchi-del-mondo-nel-2018-002417495.html" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;"><span style="font-size: x-small;">Classifica Forbes: uomini più ricchi del mondo nel 2018. Blastingnews, Marco Mancini, 7 marzo 2018.</span></a></li>
<li><a href="https://www.agi.it/economia/amazon_chiusura_negozi-3408576/news/2018-01-25/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;"><span style="font-size: x-small;">È di Amazon la colpa della chiusura dei negozi? Non ancora (lo dicono i dati). AGI, Sonia Montrella, 25 gennaio 2018.</span></a></li>
<li><a href="https://www.linkiesta.it/it/article/2017/02/24/morire-di-amazon-cosi-le-commerce-fara-sparire-i-negozi/33349/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;"><span style="font-size: x-small;">Morire di Amazon: così l’e-commerce farà sparire i negozi. Linkiesta, Fabrizio Patti, 24 febbraio 2017.</span></a></li>
<li><a href="http://www.wallstreetitalia.com/usa-record-di-chiusure-negozi-stroncati-da-amazon/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;"><span style="font-size: x-small;">Usa: record di chiusure negozi, stroncati da Amazon. Wall Street Italia, 8 novembre 2017.</span></a></li>
<li><a href="https://it.businessinsider.com/ecco-come-amazon-ha-fatto-sparire-288-librerie-in-italia-pagando-le-tasse-in-lussemburgo/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;"><span style="font-size: x-small;">Effetto Amazon sulla chiusura di 288 librerie in Italia. E paga le tasse in Lussemburgo. Business Insider, Gea Scancarello, 21 dicembre 2016.</span></a></li>
<li><a href="http://www.infodata.ilsole24ore.com/2018/02/06/quanto-guadagnano-le-piu-grandi-aziende-del-mondo-al-secondo/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;"><span style="font-size: x-small;">Quanto guadagnano le più grandi aziende del mondo (al secondo)? Il Sole 24 Ore, Filippo Mastroianni, 6 febbraio 2018.</span></a></li>
<li><a href="https://www.panorama.it/economia/aziende/le-20-imprese-italiane-piu-grandi/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;"><span style="font-size: x-small;">Le 20 imprese italiane più grandi. Panorama, Massimo Morici, 30 ottobre 2017.</span></a></li>
<li><a href="https://www.panorama.it/economia/aziende/fortune-500-classifica-aziende-apple/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;"><span style="font-size: x-small;">Fortune500: le 10 aziende più ricche del mondo. Panorama, Cinzia Meoni, 9 maggio 2013.</span></a></li>
<li><a href="https://www.digitalic.it/economia-digitale/aziende-piu-ricche-del-mondo-high-tech" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;"><span style="font-size: x-small;">Le 5 aziende più ricche del mondo: high tech. Digitalic, 31 maggio 2017.</span></a></li>
<li><a href="https://mobile.hdblog.it/2018/02/02/Amazon-profitti-fatturato-quarto-trimestre-2017/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;"><span style="font-size: x-small;">Amazon: 1,9 mld di dollari di profitti nel Q4 2017. HD Blog, 2 febbraio 2018.</span></a></li>
<li><a href="http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2018-04-26/amazon-batte-stime-e-vola-wall-street-221838.shtml?uuid=AEnxPSfE" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;"><span style="font-size: x-small;">Amazon, straripano utili e fatturato. Facebook vola a +9%. Il Sole 24 Ore, Marco Valsania, 26 aprile 2018.</span></a></li>
<li><a href="https://www.economia-italia.com/investimenti/banche-piu-ricche-mondo.html" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;"><span style="font-size: x-small;">Le Banche più ricche e grandi del mondo. Economia Italiana, 9 novembre 2017.</span></a></li>
<li><a href="http://www.metallirari.com/le-banche-piu-ricche-del-mondo/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;"><span style="font-size: x-small;">Le banche più ricche del mondo. Metalli Rari, 23 settembre 2014.</span></a></li>
<li><a href="https://it.businessinsider.com/i-piu-grandi-colossi-finanziari-al-mondo-le-banche-cinesi-in-cima-alla-classifica/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;"><span style="font-size: x-small;">I più grandi colossi finanziari al mondo: le banche cinesi in cima alla classifica. Business Insider, Eleonora Giovinazzo, 29 maggio 2018.</span></a></li>
<li><a href="http://www.flyorbitnews.com/2017/07/27/classifica-delle-piu-grandi-aziende-della-difesa-leonardo/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;"><span style="font-size: x-small;">La classifica delle più grandi aziende della difesa 2017. Flyorbit news, 27 luglio 2017.</span></a></li>
</ol>
</div>
Mirco Mariuccihttp://www.blogger.com/profile/14091144245562917192noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3559113173366531735.post-46285047702564890702018-10-05T18:16:00.005+02:002019-09-06T16:24:05.730+02:00Stiamo lavorando per far diventare sempre più ricchi i padroni<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi7bZKr0wq5CaRFSTBJ_3X9of2XWcf2-uTv4sSVkRt-jpkWe45Xb2ZGYF7IaHlkOVcfZBjlYjnaGR9cC8A2ltWsktNwVQdlD1xQMOBX8uwT9_0C6ZuNaLVjpreZAvtXku9FzYH95kDRsXg/s1600/ee.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><img border="0" data-original-height="630" data-original-width="1200" height="210" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi7bZKr0wq5CaRFSTBJ_3X9of2XWcf2-uTv4sSVkRt-jpkWe45Xb2ZGYF7IaHlkOVcfZBjlYjnaGR9cC8A2ltWsktNwVQdlD1xQMOBX8uwT9_0C6ZuNaLVjpreZAvtXku9FzYH95kDRsXg/s400/ee.png" width="400" /></span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">È ormai ben noto che la ricchezza mondiale si sia concentrata nelle mani di pochissimi individui, ma in molti ignorano come ciò sia accaduto.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per spiegare una parte di questo fenomeno, si può analizzare l'andamento delle quote di ricchezza prodotta destinate ai salari ed ai profitti.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nel mondo, infatti, la maggior parte delle persone deve lavorare </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">per guadagnarsi da vivere</span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">, procurandosi così un salario, ma una minoranza d'individui è riuscita ad escogitare delle strategie per ottenere denaro sfruttando il lavoro altrui.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se i profitti fossero condivisi con tutta l'umanità non si presenterebbe alcun eclatante problema sociale dovuto ad un'iniqua distribuzione della ricchezza; il guaio è che oggi essi finiscono nelle tasche di una piccola élite.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Di conseguenza, quando la quota della ricchezza prodotta destinata ai salari diminuisce, per far accrescere quella relativa ai profitti, accade che all'incremento degli averi dei pochi corrisponde un peggioramento delle condizioni economiche dei molti. </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ed è proprio così che sono andate le cose negli ultimi decenni...</span></div>
<a name='more'></a><div style="text-align: center;">
<div style="text-align: center;">
<b><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La diminuzione della quota salari</span></b></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se si guarda ai redditi, si scopre che, nel periodo che va da 1980 al 2016, negli Stati Uniti la quota detenuta dall'1 % dei più ricchi è schizzata dall’11% al 20% del totale, mentre il 50% alla base della piramide sociale subiva una riduzione di 7 punti percentuali, passando dal 21 % al 14% del totale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Anche in Europa si sono registrati i medesimi andamenti, ma con variazioni percentuali più modeste: l'élite appartenente all'1% dei più abbienti ha accresciuto il suo reddito passando dal 10% al 12% della quota totale, mentre la metà più povera della popolazione ha visto diminuire la sua parte dal 24% al 22% del totale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se si guarda al 10% più benestante, si scopre che negli ultimi 10 anni, in Europa occidentale, la quota di reddito posseduta da questa fascia di popolazione è passata dal 35% al 37% del totale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nelle altre principali economie del mondo si registrano divari assai più ampi: in Cina il decile più ricco possiede il 41% della quota dei redditi; in Russia il 46%, negli Usa il 47%. Africa subsahariana e Brasile si attestano rispettivamente al 54% e al 55%. Al vertice delle diseguaglianze troviamo l’India, con il 55% dei redditi in mano al 10% più ricco, ed il Medio Oriente, con un 61% della quota totale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il confronto delle dinamiche tra Stati Uniti ed Europa è significativo: in entrambi i casi, infatti, nel 1980 l'élite dell'1% più ricco della popolazione possedeva circa il 10% della ricchezza, ma mentre oggi in Europa la quota detenuta dai più ricchi è cresciuta solo del 2%, negli Stati Uniti la percentuale è quasi raddoppiata, arrivando al 20%. Inoltre, sia in Europa che negli Stati Uniti, si è verificata una diminuzione della quota salari rispetto al PIL. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si può azzardare una spiegazione sostenendo che la diversità di ripartizione della ricchezza sia dovuta alle differenze nei regimi di tassazione e nei sistemi di welfare di questi Paesi, argomentando che, a differenza di quanto avvenuto negli Stati Uniti, in Europa la progressività delle imposte e le politiche sociali siano riuscite a contenere la crescita della disuguaglianza.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Vale la pena di sottolineare che, negli ultimi decenni, quello della diminuzione della quota salari rispetto al PIL è un fenomeno che ha interessato in modo considerevole tutti i Paesi dell'OCSE.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Secondo l’International Labour Organization (ILO), in 51 dei 73 Paesi analizzati la quota dei salari sul PIL è diminuita costantemente. Nel periodo che va dal 1976 al 2006, i 15 Paesi più ricchi dell'OCSE hanno visto ridursi in media la quota destinata ai salari di 10 punti percentuali, passando dal 68% al 58% del PIL.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Anche gli studi del Fondo Monetario Internazionale segnalano una forte diminuzione della suddetta quota a livello mondiale; ciò si evince dall'analisi dell'andamento della quota di reddito attribuita al lavoro dal 1991 al 2014 in 29 Paesi che insieme sommano i tre quarti del PIL mondiale.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ad ulteriore conferma, segnaliamo che dagli anni Settanta ad oggi, la quota di reddito nazionale che nei Paesi avanzati è andata ai lavoratori si è ridotta di almeno 14 punti.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il FMI aggiunge che nelle nazioni dove diminuisce la quota di reddito attribuita ai lavoratori aumenta anche la diseguaglianza, e chiarisce che tra il 1980 e il 2010 nei Paesi del G7, con l’aggiunta della Spagna, la crescita dei salari reali è stata più lenta di quella della produttività del lavoro. La medesima tendenza si è verificata anche a livello globale.</span></div>
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<br /></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">All'Italia è andata pure peggio: infatti, con un calo di 17 punti percentuali, i lavoratori italiani si sono visti ridurre la quota salari sul PIL dal 68% in media, registrata nel periodo dal 1970 ai primi anni Novanta, al 51% dell'anno 2000. Successivamente, negli anni che vanno dal 2000 al 2009 la quota salari è risalita fino al 54%, restando sensibilmente più bassa rispetto alla media europea, ma poi ha di nuovo ripreso a diminuire. </span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si tenga presente che, se fossero riferiti al PIL odierno e venissero calcolati in moneta corrente, 17 punti di PIL equivarrebbero a circa 270 miliardi di euro in più, che sarebbero a disposizione dei lavoratori dipendenti e autonomi. Oggi, invece, gli italiani guadagnano, in media, meno di 20 anni fa, con salari reali scesi al di sotto dei livelli del 1995.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
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<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il punto fondamentale da comprendere è che se, da un lato, la quota salari diminuisce, dall'altro, quella dei profitti aumenta. E negli ultimi decenni ciò è accaduto, in particolar modo, nei Paesi industrializzati di tutto il mondo.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Complessivamente, se nel 1980 venivano realizzati 2.000 miliardi di dollari di profitto, corrispondenti al 7,6 % del PIL mondiale, nel 2013 i profitti raggiunsero i 7.200 miliardi di dollari, con una quota percentuale del 9,8 % sul PIL del mondo.</span></div>
</div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In Italia, in poco meno di 20 anni, i profitti hanno incrementato il loro peso sulla ricchezza nazionale di oltre 9 punti: la loro percentuale sul PIL era del 23 % circa nel 1983, salì al 29 % nel 1994, al 31 % nel 1995 e superò il 32,7 % nel 2001.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
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<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Agli inizi degli anni Ottanta le rendite rappresentavano il 21,3% del reddito nazionale, mentre alla fine degli anni novanta la loro quota era salita al 31,3%.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
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<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Così facendo, mentre nel 1980 il rapporto tra la quota salari e la somma tra rendite e profitti era di quasi 60 a 40, in 20 anni la situazione si è invertita ed è divenuta di 40 a 60.</span></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
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<div style="color: black; font-style: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; text-align: justify; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;">
<div style="margin: 0px;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Volendo sintetizzare il tutto con parole semplici, si può dire che, negli ultimi decenni, i lavoratori si sono dati un bel da fare per arricchire sempre più i loro sfruttatori.</span></div>
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<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>Divario delle retribuzioni</b></span></div>
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<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Siccome gli elevati guadagni di amministratori delegati e manager sono tutti conteggiati nei redditi da lavoro, e negli ultimi decenni questi compensi si sono accresciti in maniera consistente, il calcolo della quota salari risulta, in un certo senso, falsato.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Di fatto, l'aumento delle retribuzioni dei più ricchi ha contribuito a camuffare l'entità dell'effettiva diminuzione della quota salari, tanto che</span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> se si escludessero dal computo le retribuzioni di dirigenti ed amministratori si assisterebbe a una caduta della percentuale della quota lavoro sul PIL ancora più pronunciata rispetto a quanto precedente riportato.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per rendersi conto del divario che separa i comuni lavoratori dai dirigenti, basta dare uno sguardo alla media dei compensi delle aziende quotate nell'indice Standard & Poor 500.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Così facendo, si scopre che, negli anni Cinquanta, la differenza di retribuzione tra un amministratore delegato e i suoi dipendenti era di 20 a 1; negli anni anni Ottanta il divario è cresciuto fino a 42 a 1; nel 2000, si riscontrava un rapporto di 120 a 1; successivamente lo scarto è continuato a salire fine a raggiungere quota 204 a 1.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nel 2016, gli amministratori delegati delle 350 maggiori società quotate negli Stati Uniti si sono intascati una retribuzione media di 15,6 milioni di dollari, corrispondente a 271 volte la busta paga di un normale dipendente!</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se ci si limita ad analizzare soltanto le prime 100 imprese quotate da Standard & Poor, la differenza tra amministratori e dipendenti cresce ulteriormente, fino a toccare quota 495 a 1.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Tutto ciò sembra suggerire che più "grande" e profittevole è un'azienda, e maggiore risulta il divario retributivo al suo interno.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In Svizzera, tra il 2011 e il 2016, i salari dei direttori d’azienda sono saliti in media del 17 %, se si guarda ai compensi dei CEO di 40 tra le più grandi società elvetiche, si vede che le loro retribuzioni sono aumentate in media del 7 % in un solo anno (il 2016). In quel medesimo periodo, la forbice salariale tra il minore e il maggiore stipendio versato era espressa da un rapporto di 1 a 165; l'anno precedente, il divario ammontava a 1 a 150.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In Italia la situazione non è molto diversa. Nel 1970 il gap salariale tra gli amministratori delegati e i lavoratori era espresso dal rapporto di 1 a 20, ma nel 2012 si registravano casi in cui la distanza tra le due categorie era pari a 1 su 163. Nel settore bancario, invece, il compenso medio dei CEO è stato pari a 53 volte quello percepito dai semplici impiegati.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nel 2013, i top manager delle prime 50 industrie italiane quotate in borsa ricevevano in media una busta paga 36 volte più pesante rispetto ai loro dipendenti, un amministratore delegato percepiva 46 volte lo stipendio di un suo impiegato e chi riusciva a cumulare le cariche di presidente e amministratore si poneva in un rapporto di 83 a 1 rispetto ai dipendenti. Nel 2017, un amministratore delegato delle banche italiane guadagnava ben 122 volte lo stipendio medio di un bancario del suo gruppo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nel mondo non mancano casi di disparità davvero eclatanti, degne dei tempi dei faraoni dell'Antico Egitto.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ad esempio, per eguagliare quanto percepito dal CEO della sua compagnia in un solo anno, un dipendente medio di Walmart dovrebbe lavorare per oltre mille anni, mentre un amministratore delegato delle 100 società più capitalizzate dell’indice azionario Ftse guadagna in un anno tanto quanto 10 mila lavoratori delle fabbriche di abbigliamento in Bangladesh... si potrebbe andare avanti a lungo, ma ci fermiamo qui.</span></div>
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<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><i>Mirco Mariucci</i></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Fonti</span></div>
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<br />
<ol>
<li><a href="http://www.lavoce.info/archives/26457/la-slavina-dei-redditi-da-lavoro-dipendente/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;"><span style="font-size: x-small;">La slavina dei redditi da lavoro dipendente. La Voce, Francesco Pastore, 26 agosto 10.</span></a></li>
<li><a href="http://www.leftcom.org/it/articles/2001-02-01/crescono-profitti-e-rendite-crollano-i-salari" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;"><span style="font-size: x-small;">Crescono profitti e rendite, crollano i salari. Gli internazionalisti, Lorenzo Procopio.</span></a></li>
<li><a href="http://www.economiaepolitica.it/il-pensiero-economico/quota-salari-e-regime-di-accumulazione-in-italia/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;"><span style="font-size: x-small;">Quota salari e regime di accumulazione in Italia. Economia e Politica, Rosa Canelli e Riccardo Realfonzo, 9 febbraio 2018.</span></a></li>
<li><a href="http://www.economiaepolitica.it/lavoro-e-diritti/lavoro-e-sindacato/quota-salari-e-investimenti-alcuni-effetti-delle-riforme-del-lavoro/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;"><span style="font-size: x-small;">Quota salari e investimenti: alcuni effetti delle riforme del lavoro. Economia e Politica, Stefano Perri, 16 luglio 2015.</span></a></li>
<li><a href="http://www.wallstreetitalia.com/news/fmi-in-calo-la-porzione-di-pil-che-va-ai-salari/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;"><span style="font-size: x-small;">Fmi: in calo la porzione di Pil che va ai salari. Wall Street Italia, Alberto Battaglia, 10 aprile 2017.</span></a></li>
<li><a href="https://books.google.it/books?id=0b6ODAAAQBAJ&pg=PT62&lpg=PT62&dq=in+calo+la+porzione+di+Pil+che+va+ai+salari&source=bl&ots=14meWqbWlB&sig=vTt0bCkD0Yf-3ywz8tF72oYH0yY&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjhq8LFyN3bAhVCbxQKHYXDCGYQ6AEIZjAG#v=onepage&q=in%20calo%20la%20porzione%20di%20Pil%20che%20va%20ai%20salari&f=false" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;"><span style="font-size: x-small;">La lotta di classe dopo la lotta di classe. Luciano Gallino.</span></a></li>
<li><a href="https://www.ilfattoquotidiano.it/2017/07/27/stipendi-fondo-monetario-italiani-prendono-meno-di-20-anni-fa-passare-a-contrattazione-aziendale-legata-a-produttivita/3759345/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;"><span style="font-size: x-small;">Stipendi, Fondo monetario: “Italiani prendono meno di 20 anni fa. Passare a contratti aziendali legati a produttività”. Il Fatto Quotidiano, 27 luglio 2017.</span></a></li>
<li><a href="http://www.affaritaliani.it/static/upl/pdf/globalizzazione.pdf" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;"><span style="font-size: x-small;">La globalizzazione ai tempi della crisi. Rapporto sui diritti globali, 2009.</span></a></li>
<li><a href="http://www.ilsole24ore.com/art/management/2018-05-25/ecco-perche-aumentano-stipendi-manager-grandi-aziende-121605.shtml?uuid=AEzXZauE" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;"><span style="font-size: x-small;">Ecco perché aumentano gli stipendi dei manager delle grandi aziende. Il Sole 24 Ore, Gianni Rusconi, 14 giugno 2018.</span></a></li>
<li><a href="http://www.affaritaliani.it/economia/piazza-affari-stipendi-piu-ricchi-nel-2017-ecco-quanto-guadagnano-i-manager-538043.html?refresh_ce" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;"><span style="font-size: x-small;">Piazza Affari, stipendi più ricchi nel 2017: ecco quanto guadagnano i manager. Affari Italiani, 2 maggio 2018.</span></a></li>
<li><a href="http://www.businesspeople.it/Lavoro/Lavoro-in-aumento-le-retribuzioni-dei-dirigenti_93349" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;"><span style="font-size: x-small;">Lavoro: in aumento le retribuzioni dei dirigenti. Business People, 10 maggio 2016.</span></a></li>
<li><a href="http://www.businesspeople.it/Lavoro/Stipendi-dei-manager-troppo-alti-l-Italia-si-fa-perdonare-103392" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;"><span style="font-size: x-small;">L'Italia «compra» i manager perché non riesce a conquistarli. Business People, 22 novembre 2017.</span></a></li>
<li><a href="https://www.infermieristicamente.it/articolo/8753/sono-sempre-meno-gli-infermieri-mentre-aumentano-i-manager-e-gli-stipendi-dei-dirigenti-il-rapporto-2016/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;"><span style="font-size: x-small;">Sono sempre meno gli Infermieri mentre aumentano i manager e gli stipendi dei dirigenti. Il Rapporto 2016. Infermieristicamente, Maria Luisa Asta, 1 febbraio 2018.</span></a></li>
<li><a href="http://www.repubblica.it/economia/2017/07/17/news/la_resistenza_dei_dirigenti_di_stato_sono_i_piu_pagati_d_occidente-170953043/?rss" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;"><span style="font-size: x-small;">La resistenza dei dirigenti di Stato, sono i più pagati d’Occidente. Repubblica, Sergio Rizzo, 17 luglio 2017.</span></a></li>
<li><a href="https://www.jobpricing.it/blog/facciamo-i-conti/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;"><span style="font-size: x-small;">Facciamo i conti: le retribuzioni manageriali. Jobpricing, 6 luglio 2015.</span></a></li>
<li><a href="https://www.panorama.it/economia/opinioni/stipendi-differenze-ceo-dipendenti/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;"><span style="font-size: x-small;">Stipendi: le differenze fra ceo e lavoratori sono sempre più ampie. Panorama, Stefania Medetti, 21 maggio 2013.</span></a></li>
<li><a href="https://www.pmi.it/professioni/lavoro-e-carriera/192145/dirigenti-e-dipendenti-cresce-il-gap-salariale.html" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;"><span style="font-size: x-small;">Dirigenti e dipendenti: cresce il gap salariale. PMI, Teresa Barone, 28 maggio 2013.</span></a></li>
<li><a href="https://quifinanza.it/soldi/manager-operai-retribuzioni-a-confronto-in-america-343-volte-in-piu/950/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;"><span style="font-size: x-small;">Manager e operai, retribuzioni a confronto. In America 343 volte in più. E in Italia?. Qui Finanza, 11 settembre 2015.</span></a></li>
<li><a href="https://www.ilfattoquotidiano.it/2014/07/29/manager-quelli-dei-50-maggiori-gruppi-guadagnano-oltre-80-volte-i-dipendenti/1076176/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;"><span style="font-size: x-small;">Manager, quelli dei 50 maggiori gruppi “guadagnano oltre 80 volte i dipendenti”. Il Fatto Quotidiano, 29 luglio 2014.</span></a></li>
<li><a href="http://www.ticinonews.ch/svizzera/388421/aumenta-il-divario-tra-stipendi-dei-manager-e-dei-dipendenti" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;"><span style="font-size: x-small;">Aumenta il divario tra stipendi dei manager e dei dipendenti. Ticino News, 20 giugno 2017.</span></a></li>
<li><a href="https://www.laregione.ch/economia/economia/1217886/si-allarga-la-forbice-salariale-tra-manager-e-sottoposti" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;"><span style="font-size: x-small;">Si allarga la forbice salariale tra manager e sottoposti. La Regione, 22 giugno 2017.</span></a></li>
<li><a href="http://www.alleyoop.ilsole24ore.com/2018/05/28/retribuzioni-i-ceo-guadagnano-in-due-giorni-piu-di-un-dipendente-in-un-anno/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;"><span style="font-size: x-small;">Retribuzioni: i ceo guadagnano in due giorni più di un dipendente in un anno. Il Sole 24 Ore, Monica D'Ascenzo, 28 maggio 2018.</span></a></li>
<li><a href="https://valori.it/retribuzione-ceo-tutte-le-disuguaglianze-nero-su-bianco/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;"><span style="font-size: x-small;">Retribuzione dei CEO: disuguaglianze inaccettabili. Tutte nero su bianco. Valori, Corrado Fontana, 16 giugno 2018.</span></a></li>
<li><a href="https://quifinanza.it/soldi/stipendi-banche-i-manager-guadagnano-100-volte-di-piu-dei-dipendenti/184121/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;"><span style="font-size: x-small;">Stipendi banche: i manager guadagnano 100 volte di più dei dipendenti. Qui Finanza, 17 aprile 2018.</span></a></li>
<li><a href="https://quifinanza.it/editoriali/vuoi-guadagnare-come-ceo-devi-lavorare-275-anni/192767/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;"><span style="font-size: x-small;">Vuoi guadagnare come un CEO? Devi lavorare 275 anni. Qui Finanza, 29 maggio 2018.</span></a></li>
<li><a href="http://www.repubblica.it/economia/2017/09/03/news/gender_gap_jobpricing-174357928/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;"><span style="font-size: x-small;">Gender gap, nelle buste paga di uomini e donne una differenza di oltre 3mila euro. Repubblica, 1 Settembre 2017.</span></a></li>
<li><a href="http://www.linkiesta.it/it/article/2011/06/24/la-distribuzione-della-ricchezza-globale-e-sempre-piu-iniqua/1154/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;"><span style="font-size: x-small;">La distribuzione della ricchezza globale? È sempre più iniqua. Linkiesta, 24 giugno 2011.</span></a></li>
<li><a href="https://www.qcodemag.it/sequenze/glossario-del-capitalista-moderno/dai-finanzieri-ai-mercanti-i-bassi-salari-di-germania-e-cina/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;"><span style="font-size: x-small;">Dai finanzieri ai mercati: i bassi salari di Germania e Cina. Q Code Magazine, Marco Missaglia, Clara Capelli, 9 giugno 2018.</span></a></li>
<li><a href="https://www.termometropolitico.it/1190307_economia-mondiale-i-profitti-caleranno-da-qui-al-2025-vediamo-perche.html" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;"><span style="font-size: x-small;">Economia Mondiale: i profitti caleranno da qui al 2025. Termometro Politico, Gianni Balduzzi, 1 ottobre 2015.</span></a></li>
<li><a href="http://www.repubblica.it/economia/2017/04/19/news/all_fmi_spira_aria_no_global_meno_reddito_piu_disuguaglianza_-163393689/?ref=search" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;"><span style="font-size: x-small;">All'Fmi spira aria no global: "Meno reddito, più disuguaglianza". Repubblica, Roberto Petrini, 19 aprile 2017.</span></a></li>
</ol>
</div>
Mirco Mariuccihttp://www.blogger.com/profile/14091144245562917192noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3559113173366531735.post-28533278861077036432018-10-04T20:19:00.000+02:002018-10-04T20:43:27.623+02:00Il grande bluff del reddito di cittadinanza.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEivLChMm7-CIybUwx3ojloXljnNF-dHFWk37ompSOsdh6RN4fWe9ipxk8eCB-eXjY6DCthsoLBs3-v4JmSieWdiRIAOjcieg8MqZ7Y-5AI3it2vXTeOrb7vVyhlGzx7l3LKvM_lmEEGTIM/s1600/zzz.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="630" data-original-width="1200" height="210" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEivLChMm7-CIybUwx3ojloXljnNF-dHFWk37ompSOsdh6RN4fWe9ipxk8eCB-eXjY6DCthsoLBs3-v4JmSieWdiRIAOjcieg8MqZ7Y-5AI3it2vXTeOrb7vVyhlGzx7l3LKvM_lmEEGTIM/s400/zzz.png" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEguL0utw64CG8hprJMUOwzCPJrsJq21fnZQZnA_mo4fdPNqVKu9wze8f87F9VPM3AqUkdvZHN6RFfiB82xZ13-W9mYAvhwsvLNrKYG1HGFNH49ytUDxZHxmmm4Gi-kyQYbQNH_Vth3DlRQ/s1600/zzz.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"></span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il grande bluff del M5S in merito al reddito di cittadinanza era intuibile fin dall'inizio, ma ormai sta divenendo del tutto evidente:</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">1) non si tratterà di un reddito universale ed incondizionato, ma di un sussidio parziale e condizionato;</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">2) non si recupereranno 17 miliardi tagliando “sprechi” e privilegi, ma si faranno 10 miliardi di deficit (che però a detta di Salvini saranno solo 8) a cui il primo anno si dovrà sottrarre il costo per riformare i Centri per l'impiego (si consideri che 10 miliardi diviso 5 milioni di poveri assoluti diviso 12 mensilità fa circa 167 euro al mese a testa!);</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">3) pertanto, è ovvio che non stiamo parlando di 780 euro al mese per ogni persona al di sotto della soglia di povertà, ma di un'integrazione calcolata sulla base del reddito già percepito, che consentirà ad ogni nucleo familiare di raggiungere la corrispondente soglia di povertà (1 componente 780€; 2 componenti 1.170€; 3 componenti 1.404€; 4 componenti 1.630€; 5 componenti: 1.872€);</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">4) lo Stato non erogherà direttamente l'importo ai destinatari della misura, né in contanti, né con assegno, né con bonifico, ma utilizzerà una carta munita di chip, come ad esempio la moderna tessera sanitaria (al prossimo punto capirete perché!);</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">5) il reddito di cittadinanza non potrà essere speso liberamente: ogni operazione sarà tracciata e rigorosamente vincolata all'acquisto di specifici beni definiti di “primaria importanza”, per evitare che vengano effettuate spese immorali (Sic!); </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">6) l'importo non utilizzato nel corso del mese corrente non potrà essere messo da parte per il futuro;</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">7) ma non finisce qui: perché se hai la “fortuna” di possedere una casa, ti saranno detratti ben 400 euro al mese dall'importo! </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">E tutto ciò in cambio dell'obbligo di:</span></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<ol>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">iscriversi presso i centri per l’impiego e rendersi subito disponibili a lavorare;</span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">iniziare un percorso per essere accompagnati nella ricerca del lavoro dimostrando la reale volontà di trovare un impiego;</span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">offrire la propria disponibilità per progetti comunali utili alla collettività per un totale di 8 ore settimanali;</span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">frequentare percorsi per la qualifica o la riqualificazione professionale;</span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">effettuare ricerca attiva del lavoro per almeno 2 ore al giorno (ripeto 2 ore al giorno!);</span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">comunicare tempestivamente qualsiasi variazione di reddito;</span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">accettare uno dei primi tre lavori offerti.</span></li>
</ol>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La violazione di una delle condizioni fin qui esposte comporterà il decadimento del sussidio e gli imbroglioni saranno puniti con 6 anni di galera!</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">C'è ben poco da aggiungere: questo non è un reddito di cittadinanza degno di un Paese civile, è la legalizzazione del lavoro servile da parte dello Stato.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se una simile misura sarà attuata, porterà alla formazione di un esercito di lavoratori precari sotto perenne ricatto che, per paura di perdere il sussidio, si vedranno costretti ad accettare le offerte di lavoro più indegne.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il Movimento 5 Stelle ha iniziato la sua campagna politica maturando consensi con l'illusione di un reddito di esistenza universale e incondizionato, ma una volta salito al potere ha messo in atto esattamente ciò di cui tutti gli sfruttatori hanno sempre avuto bisogno: un ricatto per costringere gli esseri umani a sottomettersi alla volontà del Capitale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Vale la pena di ricordare un celebre aforisma di José Mujica: <i>«Il potere non cambia le persone, mostra come sono veramente</i><i>».</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Signori (dis)onorevoli, abbiate almeno il coraggio e l'onestà intellettuale di chiamare questa misura con il suo vero nome: <b>reddito di schiavitù</b>.</span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<i><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Mirco Mariucci</span></i><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; text-align: justify;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; text-align: justify;">Al seguente link, potete trovare una mia ulteriore analisi critica sulla proposta originaria del reddito di cittadinanza avanzata dal M5S durante la campagna elettorale: </span><a href="http://utopiarazionale.blogspot.com/2017/12/si-scrive-reddito-di-cittadinanza-ma-si.html" style="font-family: georgia, "times new roman", serif; text-align: justify;"><i>si scrive reddito di cittadinanza ma si legge reddito di schiavitù.</i></a><br />
<br />
<b><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Fonti</span></b><br />
<ol>
<li><a href="http://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/BGT/00814007.pdf"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;">Testo completo del disegno di legge (originario) sul Reddito di Cittadinanza del M5S</span></a></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.movimento5stelle.it/parlamento/REDDITOCITTADINANZA.pdf">Volantino sintetico con la proposta (originaria) del M5S</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.adnkronos.com/soldi/economia/2018/10/04/reddito-cittadinanza-piu-basso-chi-casa_JkvylVPmLZRQCImtfKCGrI.html?refresh_ce">Reddito cittadinanza più basso a chi ha casa. Adn Kronos, 4 ottobre 2018.</a></span></li>
<li><a href="https://www.laleggepertutti.it/243392_reddito-di-cittadinanza-solo-per-i-beni-di-prima-necessita"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;">Reddito di cittadinanza: solo per i beni di prima necessità. La legge per tutti, 3 ottobre 2018. </span></a></li>
<li><a href="https://video.repubblica.it/dossier/governo-lega-m5s/reddito-cittadinanza-castelli-m5s-se-con-quei-soldi-vai-a-unieuro-gdf-fa-accertamento/315777/316408"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;">Reddito cittadinanza, Castelli (M5s): "Se con quei soldi vai a Unieuro, GdF fa accertamento". Repubblica, 2 ottobre 2018.</span></a></li>
<li><a href="https://www.ilmessaggero.it/politica/manovra_salvini_smentisce_di_maio_per_il_reddito_di_cittadinanza_bastano_8_miliardi_non_10-4016446.html"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;">Reddito di cittadinanza, guerra di cifre. Lega: otto miliardi. Di Maio: sono 10. Il Messaggero, 4 ottobre 2018.</span></a></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://www.money.it/reddito-cittadinanza-2019-tempistiche-importi-requisiti-M5S">Reddito di cittadinanza 2019: tempistiche, importi e requisiti. Money, Simone Micocci, 28 settembre 2018. </a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://www.corriere.it/politica/18_ottobre_03/di-maio-reddito-cittadinanza-solo-beni-essenziali-no-spese-immorali-fdc6ba6a-c6f1-11e8-8ba5-9eaeeac74b23.shtml">Tria: rialzo deficit non sfascia i conti. Di Maio: reddito cittadinanza non per spese immorali. Corriere Della Sera, Cesare Zapperi, 3 ottobre 2018.</a></span></li>
<li><a href="https://www.corriere.it/economia/18_ottobre_04/reddito-cittadinanza-maio-sei-anni-galera-chi-imbroglia-f0028fda-c7dc-11e8-95ee-ea5556d06e7a.shtml"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;">Reddito di cittadinanza, Di Maio: «Sei anni di galera a chi imbroglia». Corriere Della Sera, 4 ottobre 2018.</span></a></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://video.repubblica.it/socialnews/reddito-di-cittadinanza-gli-utenti-social-a-di-maio-la-pizza-con-l-ananas-e-spesa-immorale/315927/316557">Reddito di cittadinanza, gli utenti social a Di Maio: "La pizza con l'ananas è 'spesa immorale'?". Repubblica, 4 ottobre 2018.</a></span></li>
<li><a href="http://www.vita.it/it/article/2018/06/26/istat-record-di-poveri-in-italia-dal-2005/147341/"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;">Istat: record di poveri in Italia dal 2005. Vita, 26 giugno 2018.</span></a></li>
<li><a href="https://www.repubblica.it/economia/2018/06/26/news/oltre_5_milioni_di_italiani_in_poverta_assoluta_record_dal_2005-200070179/"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;">Oltre 5 milioni di persone in povertà assoluta in Italia: record dal 2005. Repubblica, 26 Giugno 2018.</span></a></li>
<li><a href="http://www.rainews.it/ran24/speciali/2018/5-milioni-di-poveri-in-italia-fermo-ascensore-sociale/"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;">5 milioni di poveri assoluti. Ocse: in Italia la scuola non è più ascensore sociale. Rai News.</span></a></li>
</ol>
Mirco Mariuccihttp://www.blogger.com/profile/14091144245562917192noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-3559113173366531735.post-12400586474491820682018-10-04T18:41:00.003+02:002019-09-13T10:54:32.566+02:00La povertà assoluta nel mondo è in aumento, ma vorrebbero farci credere il contrario.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiMKEW_vCqLF4vbLPhq7B1Uu2GwQU0uEdaQ-wgsWwNQTbmmNxaTCuyRIXJnOxbs8rxYZ2fF1AMAchnhXpPHCXe_Dzxuw3WecvMEIPguSUPx_etndkhcE2jvmsiuCCGn6IlcdG_OI3kiBBE/s1600/qq.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><img border="0" data-original-height="630" data-original-width="1200" height="210" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiMKEW_vCqLF4vbLPhq7B1Uu2GwQU0uEdaQ-wgsWwNQTbmmNxaTCuyRIXJnOxbs8rxYZ2fF1AMAchnhXpPHCXe_Dzxuw3WecvMEIPguSUPx_etndkhcE2jvmsiuCCGn6IlcdG_OI3kiBBE/s400/qq.png" width="400" /></span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Stando ai resoconti ufficiali, negli ultimi anni, si è verificata una tendenza significativa, in netto miglioramento: quella relativa alla diminuzione della povertà assoluta nel mondo. </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">O almeno così vorrebbero farvi credere...</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nel 1990, infatti, il 35% della popolazione mondiale viveva sotto la soglia della povertà estrema, mentre, nel 2015, il medesimo dato si attestava attorno al 10%.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Quantitativamente parlando, se nel 1990 le persone in condizione di povertà estrema erano 1 miliardo e 850 milioni, nel 2010 il dato si era ridotto fino a 1 miliardo e 78 milioni; nel 2012 il numero diminuì ancora a 881 milioni e nel 2013 raggiunse i 767 milioni.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In altri termini, in 23 anni i poveri assoluti a livello mondiale si sono più che dimezzati, nonostante la popolazione sia complessivamente aumentata di circa 2 miliardi di unità. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">E così, sulla base dei dati diffusi dalla Banca Mondiale, le testate giornalistiche titolarono con fare trionfalistico che per la prima volta, nel 2015, la povertà estrema sarebbe scesa sotto il 10% della popolazione mondiale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma è davvero così che stanno le cose?</span></div>
<a name='more'></a><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">I dati degli ultimi decenni evidenziano un netto miglioramento, ma come al solito la realtà è assai più complessa e ad un'attenta analisi dei fatti le condizioni di vita di molti risultano ben più misere di quanto non si voglia far intendere con le statistiche.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per prima cosa, non v'è un accordo sostanziale su quanti siano effettivamente i poveri assoluti nel mondo: ciò è dovuto, da un lato, all'intrinseca difficoltà della misura da effettuare, e dall'altro, al metodo utilizzato a tal fine.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Così, mentre nel 2015 la Banca Mondiale contava “soltanto” 702 milioni </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">di poveri assoluti</span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">, nel 2014 il rapporto di </span>Undp<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> (Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo) denunciava l'esistenza di 1,2 miliardi di persone che vivevano con meno di 1,25 dollari al giorno.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Come se non bastasse, a non più di un anno di distanza, l’Overseas Development Institute (ODI) pubblicava un nuovo studio, nel quale riportava la presenza di un miliardo e mezzo di persone al di sotto della soglia della povertà estrema.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Oltre a ciò, bisogna considerare che, a detta di alcuni studiosi, i numeri relativi alla povertà assoluta tendono ad essere sottostimati anche perché, ad esempio, chi vive in scenari di guerra non viene incluso nei conteggi, pur rappresentando un elemento significativo sia da un punto di vista quantitativo che qualitativo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Inoltre, non è difficile comprendere che superare la soglia dei 1,25 dollari al giorno non significa affatto vivere in modo decoroso. E infatti, la gran parte degli ormai “ex-poveri” assoluti si è "trasferita" soltanto nella classe di reddito immediatamente superiore, vale a dire in quella compresa tra gli 1,25 e i 2 dollari.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nel frattempo, però, il potere d'acquisto è diminuito, mentre per questa fascia di popolazione i 2 dollari son rimasti gli stessi: viene spontaneo chiedersi se fossero più “ricchi” i poveri di 20 anni fa con 1,25 dollari al giorno o quelli di oggi con 2 dollari al dì.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se si considera come discriminante la soglia dei 2 dollari al giorno, un'assunzione del tutto ragionevole, ecco che, come per magia, gli eclatanti progressi nella lotta contro la povertà si riducono drasticamente: dal 1981, infatti, al netto di un piccolo miglioramento, il numero di persone che sopravvive al disotto di questo limite è rimasto sostanzialmente invariato e, oggi come allora, si attesta intorno ai 2,5 miliardi d'individui, anche se in termini percentuali tale valore risulta più modesto rispetto al passato a causa del già citato aumento della popolazione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Incrementando ulteriormente la soglia di povertà di 50 centesimi di dollaro, si scopre che nel 2013 vi erano 3 miliardi di persone che disponevano di 2,5 dollari al giorno, mentre, ad oggi, se si stabilisse un tetto di 5 dollari al giorno, si arriverebbero a contare all'incirca 4 miliardi di poveri.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Utilizzando un indice di povertà multidimensionale, ovvero un indice che non tiene conto soltanto del reddito, nel 2014, a detta delle Nazioni Unite, ben 1,5 miliardi di persone dislocate in 91 Paesi in via di sviluppo sperimentavano una condizione di povertà estrema, con carenze nel campo della sanità, dell'educazione e del generale livello di vita.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">A questa categoria bisogna sommare altri 800 milioni d'individui che vivono sotto la perenne minaccia di ricadere nell'insieme dei più poveri, a causa di problemi finanziari, ambientali o per altre problematiche, come ad esempio politiche pubbliche inefficaci.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Così facendo si arrivano a contare non meno di 2,2 miliardi di persone in stato di miseria reale o potenziale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Quando si parla di povertà, al di là dei numeri, è bene ricordare che, attualmente, nel mondo: l’11,5% dei bambini non ha modo di frequentare la scuola, il 12,5% degli esseri umani non dispone di fonti di acqua potabile, il 50% della popolazione non ha accesso ai servizi sanitari di base, il 33% non può permettersi farmaci essenziali, mentre più di 100 milioni d’individui all’anno si riducono in miseria per sostenere le spese sanitarie di cui hanno bisogno. E si potrebbe andare avanti ancora a lungo...</span></div>
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<br /></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Andando ad indagare più in profondità sulle motivazioni della (presunta) diminuzione della povertà a livello globale, si scopre che il fenomeno è in gran parte dovuto al boom economico della Cina, la quale ha fatto uscire dalla miseria estrema più di 600 milioni di persone.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nel 1981, infatti, l’84% dei cinesi viveva sotto la soglia della povertà, nel 1990 si era scesi al 60% e nel 2008 la percentuale era addirittura crollata al 13%. In termini assoluti, ciò significa che soltanto in Cina si è passati da 835 milioni a circa 207 milioni di persone in povertà assoluta. Ovviamente, n</span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">egli ultimi anni il tasso di riduzione della povertà cinese è diminuito sostanzialmente.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se si togliessero dall'analisi i miglioramenti conseguiti dalla Cina, ecco che in tutto il resto del mondo la quota di popolazione mondiale che ha superato la soglia di 1,25 dollari al giorno si ridurrebbe fortemente.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per quanto riguarda l’India le cose sono andate molto peggio: anche se in termini percentuali negli ultimi decenni si è verificata una diminuzione dei poveri dal 60% al 49% del totale della popolazione, in termini assoluti, il loro numero è leggermente salito, passando dai 420 milioni del 1981 ai 455 milioni del 2005.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nel 2010, invece, si è verificata un'inversione di tendenza, toccando una percentuale relativa alla povertà del 32,7% sul totale della popolazione. Se però si considera il periodo che va dal 1947 al 2010, si scopre che in India il numero dei poveri è quasi raddoppiato (in valore assoluto).</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Al di là dei due grandi Paesi asiatici, in generale, l’area che presenta i problemi più gravi in merito alla povertà è l'Africa, con particolare riferimento all'Africa sub-sahariana, in cui la percentuale di popolazione povera è rimasta sostanzialmente invariata nel periodo che va dal 1981 al 2005, collocandosi intorno al 50% del totale.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Siccome la popolazione è aumentata, ciò significa che, da un punto di vista numerico, mentre nel 1981 i poveri dell'Africa sub-sahariana erano poco meno di 200 milioni, nel 2005, se ne contavano circa 380 milioni.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Purtroppo, negli ultimi anni, la situazione non sembrerebbe essere migliorata in modo significativo né per l'India, né per l'Africa.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nel 2012, erano ancora ben 388 milioni le persone che vivevano al di sotto della soglia di povertà nell’Africa sub-sahariana, un numero che corrisponde al 43% della popolazione, mentre le previsioni per il futuro ci dicono che nel 2035 potrebbero esserci 170 milioni di africani in più in stato di povertà estrema rispetto al 2016.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In India, nel 2014, il Comitato Rangarajan ha calcolato la cifra di 363 milioni di poveri, fissando però il reddito minimo quotidiano individuale a 47 rupie (~ 0,70 dollari) per la città e 32 (~ 0,50 dollari) per la campagna.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Adottando l'indice di povertà multidimensionale dell'Onu, si scopre che sono sufficienti soltanto 8 stati dell’India per superare il numero dei poveri presenti nei 26 Paesi più arretrati dell’Africa: stiamo parlando di un numero d'individui superiore a 420 milioni.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Secondo la FAO, invece, dal 1990 al 2017 il numero di chi soffre la fame nel mondo è sceso da circa un miliardo a 815 milioni, ma nel 2015, per la prima volta negli ultimi 10 anni, l'Onu ha segnalato una preoccupante inversione di tendenza.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il cambio di rotta è stato confermato anche nei 3 anni successivi, con un incremento complessivo di circa 40 milioni d'individui affamati in più rispetto al 2015, annullando così i lenti e faticosi progressi che erano stati recentemente ottenuti.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Attualmente, l'11% della popolazione mondiale </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">soffre di denutrizione</span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">; un dato che sale al 22%, se si considera la corte dei bambini con un'età inferiore ai 5 anni.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Sarebbe davvero curioso comprendere come si possa conciliare un incremento di circa il 5% di persone che soffrono la fame nel mondo con una diminuzione del numero d'individui in povertà estrema. </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">E sarebbe ancor più interessante spiegare il perché un continente così ricco di risorse, come l'Africa, generi una miseria così eclatante... </span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">C</span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">erto è che, da un punto di vista statistico, il numero di poveri dipende da che cosa si assume sia la "povertà". La stessa Banca Mondiale negli anni ha aggiornato i suoi criteri, sia per motivi temporali che spaziali.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Come abbiamo già anticipato, ciò che poteva essere acquistato con un dollaro 20 anni fa, non può essere equiparato a ciò che può essere acquistato oggi con la stessa quantità di denaro; inoltre, al variare dei Paesi del mondo, muta anche il valore soglia entro il quale si diviene poveri, perché le economie della nazioni sono differenti.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Tenuto conto di questi fattori, le ultime direttive adottate fissano il limite di 1,90 dollari come livello minimo per le necessità vitali, ma aumentano il parametro a 3,20 dollari al giorno per i Paesi a medio reddito e a 5,50 dollari al giorno per quelli ad alto reddito.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per intenderci, un burkinabè, vale a dire un abitante del Burkina Faso, è considerato povero assoluto se guadagna meno di 57 dollari al mese, un russo viene definito povero assoluto se dispone al più di 96 dollari al mese, mentre un italiano rientra nella categoria di povero assoluto se non può spendere più di 165 dollari al mese: s</span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">cusate se insisto, ma a mio avviso anche in tal caso si sta nuovamente sottostimando la reale misura della povertà.</span></div>
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<br /></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò nonostante, con questa prudentissima convenzione, i dati più recenti a nostra disposizione in merito alla povertà globale contano 789 milioni d'individui considerati in povertà assoluta (soglia 1,90 dollari al giorno) a cui però vanno aggiunte 900 milioni di persone residenti nei Paesi a medio reddito (soglia aumentata a 3,20 dollari al giorno) e i 678 milioni d'individui dei Paesi ad alto reddito (soglia 5,50 dollari al giorno), per un totale di circa 2,4 miliardi di persone.</span></div>
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<br /></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Una proposta più "radicale", ed etica, consiste nel considerare come soglia della povertà quel reddito che consente di raggiungere una speranza di vita di 70 anni. Con questo criterio, si ottiene un insieme di 4,2 miliardi di persone in povertà, vale a dire circa il 55% della popolazione mondiale.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si comprende quindi che la baldanzosa esultanza dovuta alla (presunta) riduzione del numero d'individui in povertà estrema, sia più da attribuirsi ad una questione propagandistica che non alla realtà fattuale sperimentata da miliardi d'individui costretti a sopportare delle condizioni di vita disumane.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><i>Mirco Mariucci</i></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>Fonti</b></span></div>
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<br />
<ol>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://pagellapolitica.it/dichiarazioni/7680/no-i-poveri-nel-mondo-non-sono-in-aumento" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">No, i poveri nel mondo non sono in aumento. Pagella Politica, 26 gennaio 2017.</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.repubblica.it/economia/2015/10/06/news/banca_mondiale_poverta_-124445092/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Banca Mondiale: 702 mln di poveri, ma per la prima volta meno del 10% della popolazione. Repubblica, 6 ottobre 2015.</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://quifinanza.it/soldi/stranezze-crisi-poverta-estrema-si-sta-riducendo-con-aiuto-cina/1434/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Stranezze della crisi, la povertà assoluta nel mondo si sta riducendo (con l’aiuto della Cina). Qui Finanza, 18 settembre 2015.</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="http://sbilanciamoci.info/1-25-dollari-al-giorno-il-mondo-sotto-la-soglia-341/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">1,25 dollari al giorno. Il mondo sotto la soglia. Sbilanciamoci, Vincenzo Comino, 11 settembre 2008.</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://www.focus.it/comportamento/economia/10-cose-che-forse-non-sai-sulla-poverta-globale" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">10 cose che forse non sai sulla povertà globale. Focus, Eugenio Spagnuolo, 23 settembre 2013.</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="http://sociale.corriere.it/vivere-con-un-dollaro-al-giorno-nel-mondo-ci-sono-15-miliardi-di-poveri/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Vivere con un dollaro al giorno. Nel mondo ci sono 1,5 miliardi di poveri. Corriere Della Sera, 25 luglio 2014.</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://www.avvenire.it/mondo/pagine/nel-mondo-2,2-miliardi-di-poveri" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Nel mondo ci sono 2,2 miliardi di poveri. Avvenire, Daniele Zappalà, 26 luglio 2014.</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.vita.it/it/article/2014/07/24/nel-mondo-22-miliardi-di-poveri-il-rapporto-dellundp/127598/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Nel mondo 2,2 miliardi di poveri. Il rapporto dell'Undp. Vita, Antonietta Nembri, 24 luglio 2014.</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.adnkronos.com/sostenibilita/risorse/2017/09/15/allarme-onu-fame-nel-mondo-aumento_NfMYnSne4ojURYQi4oyoKP.html?refresh_ce" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Allarme Onu: "Fame nel mondo in aumento". Adn Kronos, 15 settembre 2017.</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://www.pressenza.com/it/2018/03/africa-le-radici-della-fame/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Africa: le radici della fame. Pressenza, Francesco Gesualdi, 18 marzo 2018.</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.ilcambiamento.it/articoli/persone_poverta_mondo" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Un miliardo e mezzo di persone vive con meno di 1,25 dollari al giorno. Il Cambiamento, Giovanni Fez, 20 aprile 2015.</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://www.pressenza.com/it/2015/04/un-miliardo-e-mezzo-di-persone-vive-con-meno-di-125-dollari-al-giorno/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Un miliardo e mezzo di persone vive con meno di 1,25 dollari al giorno. Pressenza, 20 aprile 2015.</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.repubblica.it/salute/2017/09/22/news/report_mondiale_di_oxfam_e_l_appello_all_onu_per_combattere_la_disuguaglianza_nell_accesso_ai_farmaci-176188297/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Oxfam: "Una persona su 3 nel Mondo non ha accesso a farmaci essenziali". Repubblica, Sara Pero, 22 settembre 2017.</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.ansa.it/canale_saluteebenessere/notizie/sanita/2017/12/13/nel-mondo-meta-popolazione-non-ha-accesso-a-sanita_4cdff51f-cba1-4684-848b-4ce8a1388448.html" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Nel mondo metà popolazione non ha accesso a sanità. ANSA, 13 dicembre 2017.</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.limesonline.com/rubrica/la-cina-inizia-anno-del-cane-con-la-lotta-alla-poverta" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">La Cina inizia l’anno del cane con la lotta alla povertà. Limes, 21 febbraio 2018.</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://notiziarioestero.com/2017/10/01/come-ridurre-la-poverta-in-africa/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Come ridurre la povertà in Africa. Notiziario estero, 1 ottobre 2017.</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://www.cdt.ch/mondo/cronaca/162728/calcolare-la-povert%C3%A0-in-india-%C3%A8-impossibile" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Calcolare la povertà in India è impossibile. Corriere del Ticino, 11 settembre 2016.</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.lastampa.it/2010/06/04/blogs/voci-globali/india-perche-ancora-tanta-poverta-e-sottosviluppo-7KKvxpTsdV2IWuxx8NHGRI/pagina.html" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">India: perché ancora tanta povertà e sottosviluppo?. La Stampa, Atanu Dey, 4 giugno 2010.</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="http://sbilanciamoci.info/1-25-dollari-al-giorno-il-mondo-sotto-la-soglia-341/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">1,25 dollari al giorno. Il mondo sotto la soglia. Sbilanciamoci, Vincenzo Comito, 11 settembre 2008.</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://www.focus.it/cultura/curiosita/10-cose-che-forse-non-sai-sull-india" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">10 cose che (forse) non sai sull'India. Focus, Eugenio Spagnuolo, 22 agosto 2014.</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.askanews.it/esteri/2015/10/16/africa-banca-mondiale-diminuisce-povert%C3%A0-aumentano-i-poveri-pn_20151016_00904/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Africa, Banca mondiale: diminuisce povertà, aumentano i poveri. Aska News, 16 ottobre 2015.</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://vociglobali.it/2017/10/23/lafrica-cresce-ma-gli-africani-si-impoveriscono-rimane-la-fuga/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">L’Africa cresce ma gli africani si impoveriscono. Rimane la fuga. Voci Globali, Antonella Sinopoli, 23 settembre 2017.</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://www.eticaeconomia.it/quanto-e-povera-lindia/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Quanto è povera l’India? Etica Economica, Elisabetta Basile, 5 maggio 2015.</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://ilmanifesto.it/povero-il-60-dellumanita-42-miliardi-di-persone/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">«Povero» il 60% dell’umanità: 4,2 miliardi di persone. Il Manifesto, Massimo Franchi, 23 gennaio 2018.</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2018-09-11/aumenta-fame-mondo-e-terzo-aumento-consecutivo-153223.shtml?uuid=AERxfYqF&refresh_ce=1" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Aumenta la fame nel mondo, 820 milioni di persone denutrite. Il Sole 24 Ore, Nicola Barone, 11 settembre 2018.</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://www.quotidiano.net/blog/farruggia/aumenta-da-tre-anni-la-fame-nel-mondo-e-la-colpa-e-anche-dei-cambiamenti-climatici-11.1337" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Aumenta da tre anni la fame nel mondo. E la colpa è anche dei cambiamenti climatici. Quotidiano.net, 11 settembre 2018.</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://www.wired.it/attualita/2018/09/15/fame-mondo-cambiamento-climatico/?refresh_ce=" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Aumenta la fame nel mondo: tra le cause il cambiamento climatico. Wired, Alice Pace, 15 settembre 2018.</a></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="https://www.fanpage.it/perche-nel-mondo-ci-sono-ancora-73-milioni-di-bambine-che-non-possono-andare-a-scuola/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Perché nel mondo ci sono ancora 73 milioni di bambine che non possono andare a scuola. Fan Page, 3 settembre 2018.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.famigliacristiana.it/articolo/123-milioni-di-bambini-non-vanno-a-scuola.aspx" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">123 milioni di bambini non vanno a scuola. Famiglia Cristiana, 7 novembre 2017. </a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://www.repubblica.it/solidarieta/emergenza/2017/09/13/news/bambini_nel_mondo_123_milioni_sono_fuori_dalla_scuola_in_10_anni_quasi_nessun_progresso-175368695/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Bambini, nel mondo 123 milioni sono fuori dalla scuola: in 10 anni quasi nessun progresso. Repubblica, Anna Maria De Luca, 13 settembre 2017. </a></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="https://adozioneadistanza.actionaid.it/magazine/bambini-non-vanno-scuola/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Bambini che non vanno a scuola: più di 100 milioni di schiavi della povertà. Azione a distanza, 1 febbraio 2018. </a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="https://www.repubblica.it/solidarieta/cooperazione/2016/12/07/news/acqua_una_persona_su_otto_non_ne_ha_l_accesso-153662827/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Acqua, nel mondo una persona su otto non ne ha l'accesso. Repubblica, 7 dicembre 2016. </a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.adnkronos.com/sostenibilita/risorse/2016/12/06/persona-nel-mondo-senza-acqua-potabile_BmJgqaJqv7DTfD9jUDKSVK.html?refresh_ce" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">1 persona su 8 nel mondo senza acqua potabile. Adn Kronos, 6 dicembre 2016. </a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><a href="https://www.linkiesta.it/it/article/2018/03/24/la-vera-emergenza-del-mondo-si-chiama-acqua-e-quando-ce-ne-accorgeremo/37539/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;"><span style="font-size: x-small;">La vera emergenza del mondo si chiama acqua (e quando ce ne accorgeremo sarà troppo tardi). Linkiesta, Emanuele Bompan e Marirosa Iannelli, 24 marzo 2018. </span></a></li>
</ol>
</div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"></span></div>
Mirco Mariuccihttp://www.blogger.com/profile/14091144245562917192noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3559113173366531735.post-14807132117903970182018-10-02T18:59:00.003+02:002019-09-06T17:00:48.654+02:00Quanti posti di lavoro saranno spazzati via dall'automazione?<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgXHbdaOvjCjWLErjrTp3GxTk5zaQwknutAZlz_oI3oyJ2RyArnGdTEkpjGJO-IOA7tDiuQxxI1udlWqsN-_8mc8mkV5Acvsv9tc2QUEvx3Ts2D5j5lGPBal64fYOrh0BQEZuiGKRbhNDo/s1600/11.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><img border="0" data-original-height="630" data-original-width="1200" height="210" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgXHbdaOvjCjWLErjrTp3GxTk5zaQwknutAZlz_oI3oyJ2RyArnGdTEkpjGJO-IOA7tDiuQxxI1udlWqsN-_8mc8mkV5Acvsv9tc2QUEvx3Ts2D5j5lGPBal64fYOrh0BQEZuiGKRbhNDo/s400/11.png" width="400" /></span></a></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>Previsioni sull'entità dell'automazione del lavoro</b></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In molti si saranno chiesti: quanti posti di lavoro verranno spazzati via dall'automazione?</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ancor prima di riportare una rassegna delle più autorevoli previsioni in merito, devo avvisare il lettore che è estremamente complesso rispondere con esattezza ad un simile quesito.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">A livello ufficiale, c'è chi sostiene che la maggior parte dei mestieri sarà automatizzata nel giro di qualche decennio e chi all'opposto afferma addirittura che i robot creeranno più occupazione di quanta ne distruggeranno!</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma siamo proprio sicuri che sia questa la domanda fondamentale da porsi in merito all'automazione del lavoro?</span></div>
<a name='more'></a><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In uno studio della Oxford University si sostiene che circa il 47 % degli odierni lavori potrebbe essere svolto già oggi, in una certa misura, da macchine “intelligenti”.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nell'indagine ESDE (Employment and Social Developments in Europe 2018) si prevede che, nel prossimo futuro, una percentuale compresa tra il 37 % e il 69 % dei lavori potrebbe essere parzialmente automatizzata.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nel 2016 il World Economic Forum stimava che il numero di posti di lavoro persi dal 2015 al 2020 nei 13 dei Paesi più industrializzati del mondo (Italia inclusa) sarebbe stato prossimo ai 5,1 milioni.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nello studio “Automation, skills use and training” dell’OCSE, si sostiene che robot e intelligenza artificiale metteranno a rischio “soltanto” il 14 % dei posti di lavoro nei Paesi membri dell'organizzazione: si tratta di 66 milioni di lavoratori che nei prossimi anni saranno licenziati, a cui però bisogna aggiungere un ulteriore 31 % di lavoratori che, a causa dell'innovazione tecnologica, andranno incontro a significativi cambiamenti nelle modalità di lavoro. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In un rapporto realizzato dal think tank governativo formato da China Development Research Foundation (CDRF) e Sequoia Capital China, si sostiene che la rivoluzione tecnologica sottrarrà alla Cina tra i 40 e i 50 milioni di posti di lavoro a tempo pieno entro i prossimi 15 anni; un numero che potrebbe salire fino a 100 milioni, nel caso in cui la conversione alle macchine dovesse procedere a un ritmo più sostenuto rispetto a quanto ipotizzato.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nel libro “La fine del lavoro”, l’economista Jeremy Rifkin si sbilancia, ipotizzando che, forse, entro il 2050, la tradizionale sfera industriale mondiale potrà essere gestita da non più del 5 % della popolazione adulta grazie al supporto di robot e intelligenza artificiale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In uno studio molto articolato del McKinsey Global Institute, in cui i ricercatori hanno valutato più di 800 tipologie di occupazioni in 46 nazioni distinte, complessivamente responsabili di circa il 90 % del PIL globale, emerge che entro il 2030 un numero compreso tra 375 e 800 milioni di persone nel mondo perderà il posto di lavoro a causa di robot e automazione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Scendendo nel dettaglio, i ricercatori del McKinsey Global Institute aggiungono che, allo stato attuale della tecnica, ogni mestiere ha un certo potenziale di automatizzazione: più precisamente, ben il 60 % di tutte le attività lavorative potrebbe essere svolto già oggi dagli automi per una quota maggiore o uguale al 30 % del carico di lavoro, un 30 % del lavoro umano ha un tasso di automatizzazione del 65 % ed una percentuale vicina al 5 % del totale dei lavori potrebbe essere completamente automatizzata.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Alcuni asseriscono che nella fase di transizione si creeranno nuovi impieghi e che per i lavoratori sarà di vitale importanza acquisire nuove competenze. Nel suddetto studio, però, si sostiene anche che entro il 2030 negli Stati Uniti si perderanno 39 milioni di posti di lavoro, ma soltanto 20 milioni di persone potrebbero essere ricollocate in nuovi settori.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Una stima analoga è presente anche nel saggio “Lavoro 2025” firmato dal sociologo Domenico De Masi, in cui si sostiene che in Italia entro il 2025 robot e software creeranno 13 milioni di nuovi posti di lavoro, ma al tempo stesso ne distruggeranno 22 milioni, con un saldo negativo di ben 9 milioni.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nella ricerca pubblicata da Bruegel intitolata "The Impact of Industrial Robots on Eu Employment and Wages" si sostiene che nelle maggiori economie europee, introdurre un robot ogni 1.000 lavoratori significa tagliare il tasso di occupazione dell'economia nazionale di 0,2 punti percentuali.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Contestualizzando il dato nell'economia italiana, si scopre che incrementare </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">di una unità</span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> il numero di robot ogni 1.000 lavoratori, comporta la scomparsa di 75 mila posti di lavoro, che non è affatto detto che saranno recuperati altrove.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Secondo un report redatto dal Club Ambrosetti, in Italia, nei prossimi 15 anni, a causa dell'automazione verranno meno dai 3 ai 4,3 milioni di posti di lavoro.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In uno studio della società PwC (Price Waterhouse Coopers) si prevede che nel 2035 il 38 % dei posti di lavoro oggi disponibili negli Stati Uniti potrebbe esser assegnato ai robot; la previsione è sostanzialmente analoga anche per l'Italia e la Germania, dove l'automazione minaccerà rispettivamente il 39 % ed il 35 % dei posti di lavoro.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Da un recente sondaggio emerge che il 50 % delle aziende italiane si sta dotando di sistemi tecnologici nell'ambito dei cicli produttivi, il 2 % sta incrementando il proprio livello di automazione interna, un ulteriore 10 % considera molto probabile avviare processi di automazione entro un anno e un altro 6 % si dice possibilista in merito all'automazione. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò detto, soltanto il 41 % delle aziende ha sostenuto che non intende ridurre il personale, ma che invece provvederà a riqualificarlo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Un report pubblicato dall’Ufficio Studi di Confcommercio evidenzia che attualmente in Italia il 26,6 % degli addetti delle imprese (circa 4,3 milioni di lavoratori) opera in settori ad alto rischio di automazione, il 54,8 % è impiegato in settori a medio rischio di automazione, mentre il 18,6 % lavora in settori dove il rischio di automazione è basso.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In particolare, nel comparto manifatturiero la quota di addetti ad alto rischio automazione raddoppia rispetto alla media, salendo al 53,3 %, mentre se si guarda al settore dei servizi la percentuale scende al 20,3 %.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<br />
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>L'automazione incrementerà il lavoro?</b></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nonostante quanto riportato nei suddetti studi, c'è chi asserisce in modo piuttosto ottimistico che, in realtà, l'automazione creerà più lavoro per gli umani rispetto a quanto ne distruggerà, così come è sempre avvenuto in passato: chi non ricorda l'allarmismo dovuto all'avvento dei bancomat che avrebbero dovuto spazzar via gli sportellisti dalle banche e che invece si è risolto, come dimostrano i dati che vanno dal 1970 al 2012, con una crescita del numero degli impiegati nel sistema bancario?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Sfortunatamente, l'analogia tra bancomat ATM che rubano lavoro agli sportellisti e le nuove automazioni provviste d'intelligenza artificiale che distruggono posti di lavoro è alquanto inappropriata: in quel periodo, infatti, il settore bancario era in espansione, inoltre i bancomat erano in grado soltanto di erogare denaro, o poco più.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Quindi era già del tutto evidente all'epoca che l'introduzione dei bancomat non avrebbe potuto incidere drasticamente sul numero degli sportellisti, perché l'estrema specificità della mansione ricoperta da quel tipo di automazione unita all'espansione del sistema, avrebbe richiesto un numero di impiegati più elevato rispetto al quantitativo di quelli che sarebbero stati rimpiazzati dalla tecnologia.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma si può dire la stessa cosa oggi per i moderni sportellisti robot in grado di comprendere e comunicare quasi come un normale operatore umano, e che sono già in grado di evadere, non una sola operazione (erogare denaro), ma circa il 70-80 % delle richieste che vengono avanzate agli sportelli delle banche? Il lettore tragga da sé le dovute conclusioni.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Lo stesso genere di ragionamento (fallace) viene riproposto, mutatis mutandis, per il caso di Amazon: l’azienda di Jeff Bezos, infatti, negli ultimi 3 anni, ha aumentato da 1.400 a 15.000 il numero di robot nei propri stabilimenti.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nello stesso periodo, però, il tasso di crescita delle assunzioni umane è rimasto sostanzialmente invariato e il numero di dipendenti del colosso americano è passato da 124.000 a 341.000 unità... ma ovviamente si omette di spiegare che anche nel caso di Amazon se i robot non hanno rubato il lavoro agli umani è perché in quegli anni l'azienda ha incrementato notevolmente i volumi di vendita, raddoppiando il suo fatturato!</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In altri termini, gli incrementi di produttività dovuti all'automazione non hanno retto il passo con la crescita dell'attività economico-produttiva di Amazon. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma le vicende di una singola azienda non sono un esempio rappresentativo dell'intera economia globale. Inoltre, ci si dovrebbe porre il seguente quesito: l'elevata efficienza di Amazon, dovuta ad un incremento di automazione e al celebre livello di sfruttamento dei suoi dipendenti, quanto lavoro sottrae al resto del mondo? Quante altre aziende ha fatto chiudere Amazon a causa della sua modalità operativa?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">È chiaro che a livello locale ci possano essere casi di aziende che assumono lavoratori pur automatizzando, ma come conseguenza dell'automatizzazione di quel quantitativo di lavoro, a livello globale, corrisponderà un certo decremento del numero di ore umane lavorate a parità di produzione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se Amazon avesse mantenuto costante il suo volume di vendite, ed avesse introdotto un certo livello di automazione, il numero degli impiegati sarebbe aumentato o sarebbe diminuito? Ovviamente sarebbe diminuito, a causa della maggiore efficienza apportata dalle automazioni. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">C'è un ulteriore argomento, più tecnico dei precedenti, a supporto del verificarsi della cosiddetta disoccupazione tecnologica.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Eric Brynjolfsson, professore alla MIT Sloan School of Management, e il suo collaboratore Andrew McAfee, hanno riportato nel medesimo grafico sia l’andamento della produttività che dell'occupazione degli USA per il periodo che va dal 1947 al 2003.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Non serve un esperto per rendersi conto a colpo d'occhio che, a partire dal dopoguerra, produttività e occupazione sono cresciute di pari passo. Ma nell’anno 2000, però, accade qualcosa di strano: mentre la produttività continua la sua crescita, l'occupazione si stabilizza ed accenna a diminuire.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">I due esperti hanno evidenziato questo fenomeno chiamandolo “grande disaccoppiamento”. Essi riconducono la sua causa proprio al rapido cambiamento tecnologico che, per la prima volta, avrebbe distrutto lavoro più velocemente di quanto ne abbia creato.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In passato ciò non accadeva, perché i disoccupati tecnologici migravano in altri settori del tessuto economico, che via via si andavano sviluppando.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Prima delle rivoluzioni industriali, più del 90% della popolazione americana si occupava di agricoltura.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nel 1900, il 41% degli americani lavorava nel settore agricolo; nel 2000, la quota si era ridotta a non più del 2%.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Analogamente, alla fine della seconda guerra mondiale, la percentuale di americani occupati nei settori industriali si attestava al 30%, per poi scendere fino a raggiungere l'attuale 10%.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Al tempo stesso, la produttività aumentava e con essa l'economia si espandeva. Se ciò è avvenuto, è perché le macchine sono state introdotte progressivamente, prima nel settore agricolo e poi in quello industriale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ora l'umanità sta vivendo il periodo in cui un livello di automazione assai più spinto rispetto al passato sta interessando non solo la produzione di beni materiali nel settore primario e secondario, ma anche il settore dei servizi: il problema è che chi viene sostituito in quest'ultimo settore non sa più dove "rifugiarsi".</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">A mio avviso, chi sostiene che i robot non ruberanno il lavoro agli esseri umani non tiene in considerazione alcuni fattori determinanti che caratterizzano l'attuale fase storica, rendendola del tutto peculiare rispetto al passato.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si pensi soltanto all'avvento di software dotati d'intelligenza artificiale, che, una volta sviluppati e perfezionati, possono essere replicati con un semplice “copia e incolla”; o al fatto che il sistema economico ha oltrepassato di gran lunga i limiti fisici in grado di assicurare la complessiva sostenibilità ecologica.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il fatto di poter copiare software in modo istantaneo, darà luogo a rapide ondate di disoccupazione settoriale, che si verificheranno non appena un certo automatismo digitale sarà stato perfezionato ed il suo utilizzo assicurerà un maggior profitto rispetto all'impiego di lavoratori umani.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ad esempio, non appena verrà sviluppata una segretaria virtuale sufficientemente “intelligente” da svolgere quasi tutte le mansioni di una segretaria umana, ed il suo costo sarà sensibilmente inferiore agli stipendi degli addetti alle segreterie, le aziende provvederanno a rimpiazzare la maggior parte degli impiegati umani con la nuova automazione, e così quel mestiere si avvierà rapidamente all'estinzione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">D'altro canto, il superamento dei limiti fisici ambientali implica l'impossibilità di sfruttare l'incremento di produttività dovuto alle nuove automazioni per far crescere ancor più il sistema economico, e con esso i consumi, così tanto da super-compensare la distruzione dei posti di lavoro provocata dall'automatizzazione del lavoro, perché se ciò avvenisse l'ecosistema sarebbe portato definitivamente al collasso e con esso crollerebbe l'intera società.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Analogamente a quanto accaduto negli Stati Uniti in passato, anche nelle altre nazioni l'introduzione delle macchine ha progressivamente fatto migrare i lavoratori dal settore primario al secondario, e successivamente dal secondario al terziario, ma oggi non c'è un “quarto settore” da sfruttare per re-impiegare la crescente massa di disoccupati tecnologici, a meno che non si decida d'inventare un nuovo settore cominciando a retribuire tutte quelle attività che non vengono considerate “lavoro”, come ad esempio il volontariato, il prendersi cura della propria abitazione e degli spazi pubblici, e la gran parte delle attività artistico-creative-culturali che arricchiscono l'esistenza degli esseri umani. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Inoltre, in quel periodo storico, crescita e consumi vennero alimentati artificiosamente per mantenere in essere una dinamica basata su di una continua espansione economica, che però, non di rado, ha richiesto l'utilizzo di appositi meccanismi per sovra-consumare (si pensi agli incentivi per rottamare le auto, alla pubblicità, alla moda o all'obsolescenza programmata) così da rendere possibile la continuazione del vortice consumistico, invece di rimetterlo in discussione ripensando il modello economico.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si può anche solo immaginare di riproporre la stessa cosa oggi, visti gli odierni livelli di iper-consumo, sovra-sfruttamento delle risorse e inquinamento ambientale? Sarebbe pura follia.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Di certo, non si potrebbe farlo nei Paesi più “avanzati”, perché dopo aver già accelerato i ritmi di consumo fino a riempire quasi tutte le abitazioni di oggetti futili, avvelenando aria, acqua e suolo, non c'è altro da fare per alimentare la corsa al consumismo, a meno di voler attuare un'altra follia ancora più grande, ovvero quella di distruggere tutto (magari con una guerra) e ricominciare da capo a produrre e riprodurre, per sostenere la medesima tipologia di economia.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si può però pensare di realizzare beni e servizi per i Paesi in via di sviluppo, i quali hanno un'effettiva necessità di espandere le loro economie, cercando così di replicare anche in quei luoghi la modalità estrattiva, distruttiva e predatoria tipica dell'Occidente: ma se così fosse, ecco che interverrebbero i limiti fisici ed ambientali globali, se non a bloccare, di certo, ad ostacolare il processo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si giunge così ad un vicolo cieco, che non può essere oltrepassato continuando a ragionare con i vecchi schemi mentali.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Le contraddizioni dell'odierno sistema socio-economico, e delle sue logiche scellerate e irrazionali, stanno diventando così eclatanti che, prima o poi, chiunque se ne renderà conto, se non ad un livello mentale, di certo ad un livello fisico, pagandone a caro prezzo le conseguenze sulla propria pelle (in parte ciò sta già avvenendo: si pensi ai tumori).</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se si prendessero in considerazione le limitazioni fisiche dovute alla finitezza della Terra, e il livello di consumo si stabilizzasse, gli incrementi di efficienza e la crescente autonomia dei robot, si tradurrebbero, a maggior ragione, in un minor numero di lavoratori umani da impiegare per ottenere il medesimo quantitativo di cose, tanto che in un futuro, forse non troppo lontano, si potrebbe addirittura arrivare ad una situazione paradossale in cui i lavoratori di una sola nazione altamente automatizzata potrebbero essere in grado di realizzare beni e servizi per tutti gli abitanti della Terra.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Già da queste brevi riflessioni, risulta del tutto evidente che l'umanità si trovi di fronte a nuove condizioni rispetto al passato, che richiedono soluzioni innovative: c'è bisogno di un nuovo paradigma economico, completamente rinnovato nelle sue dinamiche e nei suoi fini.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Volendo restare all'interno dell'odierno paradigma, si può parlare di diminuire l'orario di lavoro, o di istituire un reddito di esistenza universale, ma onestamente non ritengo che simili misure, per quanto necessarie nell'immediato, siano davvero risolutive nel medio-lungo termine.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Tali provvedimenti, infatti, consentirebbero senz'altro di risolvere il problema della povertà e della disoccupazione tecnologica, ma alimenterebbero il consumismo, accelerando il declino ambientale già in stato oltremodo avanzato; t</span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">utto ciò, non significherebbe affatto "risolvere il problema della disoccupazione tecnologica", significherebbe invece condannare all'estinzione l'intera umanità</span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">: servono idee nuove.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò che io propongo nei miei scritti, è qualcosa di ancor più radicale e innovativo, rispetto all'istituzione di un reddito incondizionato: si tratta di una soluzione concepita per risolvere non solo la questione della disoccupazione tecnologica, ma anche gli altri problemi dell'odierna società.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Servono soluzioni che tengano in considerazione tutti i fattori, non solo un singolo aspetto della realtà sociale, altrimenti si rischia di produrre problemi più grandi di quelli che si tenta di risolvere.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<br />
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>Qual è il fine dell'automazione del lavoro?</b></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Lasciando da parte, per un istante, le previsioni riguardanti la disoccupazione tecnologica, il fatto che le automazioni possano essere impiegate con intelligenza per diminuire la necessità di lavoro umano è un qualcosa di ovvio e scontato.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ad esempio, se per produrre 100 paia di scarpe al giorno con metodi tradizionali servono 100 operai, mentre per realizzare e far funzionare un robot che produce il medesimo numero di scarpe c’è bisogno di 8 tecnici e 2 operai, a causa del processo di automazione 90 persone perderebbero il posto di lavoro, perché il loro contributo non sarebbe più necessario.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si viene così a definire in modo naturale un “tasso di sostituzione”, che sancisce quanti operai umani possono essere rimpiazzati dalle automazioni a parità di produzione ottenibile.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La questione fondamentale, quindi, sui cui vale davvero la pena di riflettere, è che, da un punto di vista teorico, automatizzando i processi produttivi l'umanità potrebbe disporre del medesimo numero di beni, lavorando di meno.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In altri termini, le automazioni sono potenzialmente in grado di liberare l'umanità dalla costrizione al lavoro, pur consentendo di disporre di beni e servizi in quantità non inferiore rispetto a quando si doveva necessariamente lavorare per realizzare le medesime cose.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ora, che un simile scenario possa essere “un male” per la comunità, perché così facendo “si crea disoccupazione”, è soltanto l'ennesimo sintomo dell'eclatante idiozia dell'odierna organizzazione socio-economica, nonché ulteriore prova del fatto che l'economia debba essere ripensata fin dalle sue dinamiche </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">più basilari</span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Non servono più di 3 secondi per rendersi conto che quello della disoccupazione tecnologica è un falso problema facilmente risolvibile, già con una semplice manovra redistributiva e ancor meglio rendendo pubblico ciò che è privato (mezzi di produzione), così che una volta per tutte i profitti legati all'automazione non finiscano più nelle tasche di qualche avido parassita, ma siano impiegati per migliorare le condizioni di vita di tutta l'umanità.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Pertanto, si deve convenire sul fatto che la vera questione da risolvere non sia “quanti” posti di lavoro l'automazione spazzerà via, ma “come” l'umanità sceglierà d'impiegare le potenzialità dell'automazione, e soprattutto “quale fine” intenderà perseguire.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">I robot possono essere utilizzati stupidamente per aumentare ulteriormente un consumo già divenuto superfluo a vantaggio del profitto dei detentori di capitale, continuando a inquinare e distruggere l'ambiente, oppure possono essere impiegati in modo intelligente per liberare l'umanità dalla costrizione al lavoro, abbandonando al contempo anche il consumismo e redistribuendo la ricchezza prodotta con equità.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se si verificherà il primo o il secondo scenario, o un altro ancora, non dipende di certo dall'automazione in sé, ma da quali fini saranno scientemente perseguiti, e con quali modalità s'inseguiranno tali fini, vale a dire che tipo di scelte saranno compiute alla luce delle accresciute potenzialità tecnologiche acquisite dal genere umano.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma ciò non riguarda l'automazione, riguarda gli esseri umani.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se nella vostra mente avete accolto l'idea concepita e propagandata dalla classe dominante di un'umanità oppressa da un lavoro inutile e totalizzante, allora avrete dei grossi problemi, perché per far sopravvivere il sistema economico mantenendo i livelli occupazionali dovrete escogitare dei modi tanto ingegnosi quanto dannosi per creare sempre più lavoro, così che tutti possano continuare a lavorare, sprecando la propria unica esistenza per essere degli schiavi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se non avete più idee su come fare, vi consiglio di prendere spunto dal capolavoro cinematografico della registra francese Coline </span>Serreau<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">, intitolato “Il pianeta verde” (La Belle Verte, 1996).</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In una scena di quel film, si vede una coppia di politici intervistati in diretta TV, i quali, risvegliati dai poteri psichici dei visitatori della Terra, cominciano a dire la verità, ovvero che per “risolvere” il “problema” della disoccupazione, lasciando il sistema socio-economico esattamente così com'è (perché ai potenti va perfettamente bene che resti così), propongono d'istituire un nuovo mestiere: <i>i mangiatori di merda.</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Pensateci - sostengono - è un'idea geniale: possono farlo tutti, la materia prima non costa nulla e si avrebbero delle ottime statistiche, perché si potrebbero assumere in massa tutti i disoccupati senza nessuna qualifica! </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ecco: ora sapete come fare per eliminare la disoccupazione per l'eternità.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se invece condividete la mia visione di un'umanità liberata dalle costrizioni dovute al mondo del lavoro, così che finalmente chiunque possa effettivamente dedicarsi ad attività più alte, nobili e utili, rispetto allo sprecar la vita per cose che non servono all'umanità e/o che potrebbero essere svolte da dei robot, cominciando a vivere in reali e non più illusorie condizioni di libertà, allora l'avvento delle automazioni rappresenterà una delle più grandi opportunità della Storia.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Tutto dipenderà da come la tecnologia verrà utilizzata: molte vie sono percorribili, anche se ad oggi è oltremodo chiaro che l'umanità stia viaggiando sul sentiero errato. E non vedo come potrebbe essere altrimenti, visto l'attuale livello di (in)coscienza.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Cominciamo quindi col liberare le menti dall'idea di dover continuare a creare sempre più lavoro, e tutto ciò pur di mantenere le persone occupate, nonostante non ce ne sia affatto bisogno per assicurare il benessere della collettività. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In tutta sincerità, io ritengo che questa sorta di “religione del lavoro” rappresenti la vetta dell'imbecillità: grazie alla tecnologia, l'umanità ha finalmente</span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> la possibilità di liberarsi dalla condanna sociale del lavoro, pur riuscendo a produrre il necessario per vivere in modo più che dignitoso.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Soltanto un pazzo non coglierebbe questa occasione e al contrario preferirebbe escogitare delle strategie per fare in modo che gli esseri umani continuino a lavorare a tempo pieno!</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Non si dovrebbe continuare a mantenere occupata l'umanità con un lavoro artificioso perché “altrimenti l'economia fallisce”, si dovrebbe cambiare il sistema economico per liberare l'umanità dall'obbligo del lavoro.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Che fallisca pure quest'economia malsana, così che se ne possa adottare un'altra, basata su assunti e logiche migliori rispetto a quelle attuali.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ora, però, bisogna prestare attenzione ad un ultimo punto fondamentale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Liberare l'umanità dalle catene psico-fisiche del lavoro è di certo un grandioso obiettivo, ma non bisogna farsi prendere da facili entusiasmi: introdurre tecnologia non è un'operazione indolore, in particolar modo per l'ambiente.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La stessa tesi sussiste anche per le automazioni, anche se, per quanto riguarda i software, l'impatto risulta assai più modesto, se comparato a quello dei robot.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si deve quindi prendere in seria considerazione un ulteriore aspetto cruciale, vale a dire se una massiccia automatizzazione del mondo del lavoro sia sostenibile (e auspicabile) a livello ambientale: è oltremodo ingenuo pensare che si possano automatizzare tutti i settori, continuando a produrre e consumare con le attuali modalità.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se così fosse, non si farebbe altro che degradare ulteriormente l'ambiente, esaurendo una gran quantità di risorse non rinnovabili ed aggiungendo inquinamento ad inquinamento, con maggiore rapidità.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Pensate che sonno della mente deve colpire tutti quei sedicenti “geni” che sprecano la loro esistenza per automatizzare lavori inutili e dannosi, aggiungendo danni a danni, quando invece l'unica cosa saggia da fare sarebbe di smetterla di dedicare energie a quelle attività.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Pertanto, ancor prima di automatizzare, è di fondamentale importanza - e lo ripeto perché si tratta di un punto cruciale - è di fondamentale importanza <i>ridurre al minimo il lavoro eliminando tutte le attività nocive, insieme alla sovra-produzione e al sovra-consumo caratteristici dell'odierna società capitalistica.</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Solo a quel punto, si potrà procedere ad analizzare in modo puntuale cosa, come, quando e perché automatizzare, sulla base di criteri razionali volti alla massimizzazione del benessere collettivo, e non perché l'automazione consente di risparmiare sui costi di produzione e/o di ottenere un maggior profitto.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ad esempio, è più che ragionevole automatizzare quei lavori necessari che risultano noiosi e logoranti, ma sarebbe una follia delegare ai robot quelle mansioni desiderabili in cui i rapporti umani sono fondamentali.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Perché mai si dovrebbe automatizzare quel lavoro la cui pratica provoca piacere e gratificazione agli esseri umani, e che quindi, nella giusta ottica, potrebbe esser svolto, non perché gli individui sono costretti a lavorare, come accade oggi, ma perché, pur disponendo già di beni e servizi a sufficienza per vivere anche senza lavorare, essi decidono in piena e reale libertà di dedicarsi comunque a un certo genere di attività lavorativa?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>Conclusioni</b></span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Possiamo quindi sostenere che il futuro della società alla luce dell'automatizzazione dei processi produttivi oscilli in una gamma di possibilità contenute entro un minimo ed un massimo, creando i presupposti per una catastrofe sociale (che si potrebbe verificare nel peggiore dei casi) o per un grandioso punto di svolta in direzione del benessere e della libertà (che potrebbe presentarsi nella migliore delle situazioni).</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Di certo, se si continuerà a inseguire egoisticamente il profitto, l'avvento dell'automazione sarà la più grande tragedia dell'umanità; se invece si comincerà ad usare l'intelligenza, guardando al bene comune, essa darà luogo alla rinascita dell'umanità.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<i><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Mirco Mariucci</span></i></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-style: italic;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></span></div>
<b></b><br />
<div style="text-align: justify;">
<b><b><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Fonti</span></b></b></div>
<b>
</b>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<ol>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://www.tomshw.it/robot-ruberanno-lavoro-800-milioni-persone-89986" style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">I robot ruberanno il lavoro a 800 milioni di persone. Tom's hardware, Manolo De Agostini, 30 novembre 2017. </a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.repubblica.it/economia/rubriche/eurobarometro/2018/04/20/news/ecco_quanti_posti_di_lavoro_rubano_i_robot-194416626/" style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">Ecco quanti posti di lavoro rubano i robot. Repubblica, Maurizio Ricci, 21 aprile 2018. </a></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="https://tg24.sky.it/tecnologia/2017/11/29/robot-posti-lavoro-rischio-2030.html" style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">Robot, ricerca stima in 375 milioni i posti di lavoro a rischio. Sky Tg 24, 29 novembre 2017.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://www.agi.it/economia/robot_lavoro_italia-2112930/news/2017-09-02/" style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">I robot 'ruberanno' tre milioni di posti in Italia. Ma il lavoro ha un futuro. AGI, 2 settembre 2017. </a></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="http://europa.today.it/lavoro/robot-nel-2035-a-rischio-4-lavori-su-10.html" style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">L'anno dei robot: nel 2035 4 posti di lavoro su 10 saranno a rischio in Italia. Europa Today, 21 febbraio 2018.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.lastampa.it/2017/09/02/economia/attenti-ai-robot-in-italia-a-rischio-milioni-di-posti-6RqkrYlPHBldXdvlfVpDVJ/pagina.html" style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">“Attenti ai robot: in Italia a rischio 3 milioni di posti”. La Stampa, Alessandro Barbera, 2 settembre 2017. </a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://www.ilfattoquotidiano.it/premium/articoli/lavoratori-state-sereni-un-robot-vi-seppellira-tutti/" style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">Industria 4.0, tre milioni di posti a rischio: Italia in ritardo nella rivoluzione tecnologica. Il Fatto Quotidiano, Mario Portanova, 3 novembre 2017.</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://www.linkiesta.it/it/article/2017/04/29/i-robot-sono-tra-noi-il-65-per-cento-dei-nostri-figli-fara-un-lavoro-c/34015/" style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">I robot sono tra noi. «Il 65 per cento dei nostri figli farà un lavoro che ancora non esiste». Linkiesta, Marco Sarti, 29 Aprile 2017. </a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.economia.rai.it/articoli/disoccupazione-tecnologica-il-punto-di-vista-delleconomista-jeffrey-sachs/40262/default.aspx" style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">Disoccupazione tecnologica: il punto di vista dell`economista Jeffrey Sachs. Rai Economia.</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://www.money.it/Disoccupazione-tecnologica-che-cos" style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">Disoccupazione tecnologica: che cos’è? Ecco il risultato del progresso. Money, Valentina Pennacchio, 11 Agosto 2014. </a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="http://contropiano.org/news/scienza-news/2018/01/10/la-disoccupazione-tecnologica-curata-la-propaganda-099478" style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">La disoccupazione tecnologica curata con la propaganda. Contropiano, Francesco Piccioni, 10 gennaio 2018. </a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://www.agendadigitale.eu/industry-4-0/tecnologie-e-disoccupazione-il-ruolo-delle-politiche-industriali-e-per-linnovazione/" style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">Disoccupati ai tempi dei robot, quali politiche per evitare il disastro. Agenda Digitale, Marco Vivarelli, 26 luglio 2017. </a></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="https://www.key4biz.it/industria-4-0-ue-teme-effetto-disoccupazione-tecnologica-a-rischio-automazione-oltre-il-40-dei-lavori/227664/" style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">Disoccupazione tecnologica: nell’UE a rischio ‘automazione parziale’ tra 40 e 70% dei lavori. Key4biz, Flavio Fabbri, 18 luglio 2018.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.wallstreetitalia.com/disoccupazione-tecnologica-vera-minaccia/" style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">Disoccupazione tecnologica: vera minaccia? Wallstreet Italia, Angelantonio Viscione, 25 luglio 2018.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.econopoly.ilsole24ore.com/2017/01/30/qual-e-il-vero-rischio-dellautomazione-del-lavoro/" style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">Qual è il vero rischio dell’automazione del lavoro? Il Sole 24 Ore, 30 gennaio 2017. </a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://www.focus.it/tecnologia/innovazione/i-robot-ci-ruberanno-davvero-il-lavoro" style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">I robot ci ruberanno davvero il lavoro? Focus, Rebecca Mantovani, 4 aprile 2017. </a></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.econopoly.ilsole24ore.com/2017/11/11/i-robot-ci-ruberanno-il-lavoro-molto-in-fretta-ma-se-saremo-furbi-non-andra-male-anzi/" style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">I robot ci ruberanno il lavoro molto in fretta. Ma se saremo furbi non andrà male. Anzi. Il Sole 24 Ore, Luca Foresti, 11 novembre 2017.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://www.robotiko.it/robot-ruberanno-lavoro/" style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">I robot ci ruberanno il lavoro? Lo sapremo presto. Robotiko. </a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://www.ilpost.it/2017/04/06/robot-automazione-posti-di-lavoro/" style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">Le intelligenze artificiali ridurranno i posti di lavoro? Il Post, 6 aprile 2017. </a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://www.confartigianato.it/2018/07/studi-digitalizzazione-e-robot-266-occupazione-imprese-italiane-in-settori-ad-alto-rischio-di-automazione-in-7-regioni-rischio-elevato-ma-con-valido-sistema-immunitario/" style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">STUDI – Digitalizzazione e robot: 26,6% occupazione imprese italiane in settori ad alto rischio di automazione. In 7 regioni rischio elevato ma con valido “sistema immunitario”. Confartigianato, 24 luglio 2018. </a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.assolombarda.it/centro-studi/automazione-come-cambia-il-lavoro-quale-impatto-su-crescita-e-produttivita" style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">Mckinsey Global Institute - Automazione: come cambia il lavoro? quale impatto su crescita e produttività? Assolombardia. </a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://www.termometropolitico.it/1260442_lavoro-del-futuro.html" style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">Lavoro del futuro: quali lavori non saranno presi da macchine e robot. Termometro Politico, Daniele Sforza, 30 giugno 2017.</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.ilsole24ore.com/art/tecnologie/2017-01-14/mckinsey-macchine-sostituiranno-l-uomo-49percento-lavori-101852.shtml?uuid=ADyh8xYC" style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">McKinsey: le macchine sostituiranno l’uomo nel 49% dei lavori. Il Sole 24 Ore, Franco Sarcina, 14 gennaio 2017. </a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/09/02/cina-report-governativo-la-rivoluzione-tecnologica-costera-tra-i-40-e-i-50-milioni-di-posti-di-lavoro-in-15-anni/4595061/" style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">Cina, report governativo: “La rivoluzione tecnologica costerà tra i 40 e i 50 milioni di posti di lavoro in 15 anni”. Il Fatto Quotidiano, Alessandra Colarizi, 2 settembre 2018. </a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.agoramagazine.it/index.php?option=com_k2&view=item&id=14905:la-fine-del-lavoro-secondo-rifkin-e-il-terzo-settore-con-il-corpo-europeo-di-solidarieta&Itemid=491" style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">La «fine del Lavoro» secondo Rifkin e il terzo settore con il Corpo europeo di solidarietà. Agromagazine, 26 febbraio 2017. </a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.affaritaliani.it/blog/uomo-robot/il-lavoro-nell-era-dei-robot-dell-intelligenza-artificiale-482218.html?refresh_ce" style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">Il lavoro nell’era dei robot e dell’intelligenza artificiale. Affari Italiani, Maurizio Garbati, 31 maggio 2017.</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2017-01-17/lavoro-2025-m5s-prova-ad-allungare-sguardo-064002.shtml?uuid=AExcYYB" style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">«Lavoro 2025», il M5S prova ad allungare lo sguardo. Il Sole 24 Ore, Manuela Perrone, 17 gennaio 2017. </a></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.umbrialeft.it/notizie/ciprini-m5s-presenta-lavoro-2025-curati-insieme-al-famoso-sociologo-de-masi-0" style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">Ciprini (M5s) presenta 'Lavoro 2025', curati insieme al famoso sociologo De Masi. Umbria Left, Antonio Venditti, 29 settembre 2017.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://pro.hwupgrade.it/news/scienza-tecnologia/quasi-1-miliardo-di-posti-di-lavoro-a-rischio-per-colpa-dell-automazione_72717.html" style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">Quasi 1 miliardo di posti di lavoro a rischio per colpa dell'automazione. Hardware Upgrade, Nino Grasso, 1 dicembre 2017. </a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.repubblica.it/economia/miojob/2017/10/13/news/allarme_a_washington_cosi_la_tecnologia_rubera_posti_di_lavoro_e_stipendi-178129672/" style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">Allarme a Washington: così la tecnologia ruberà posti di lavoro e stipendi. Repubblica, Roberto Petrini, 13 ottobre 2017. </a></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.askanews.it/economia-estera/2018/04/03/ocse-66-milioni-di-posti-di-lavoro-ad-alto-rischio-di-automazione-pn_20180403_00184/" style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">Ocse: 66 milioni di posti di lavoro ad alto rischio di automazione. Aska News, 3 aprile 2018.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://www.panorama.it/economia/lavoro/robot-intelligenza-artificiale-66-milioni-posti-lavoro-rischio/" style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">Robot e intelligenza artificiale minacciano 66 milioni di posti di lavoro. Panorama, Stefania Medetti, 12 aprile 2018.</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://www.linkiesta.it/it/article/2013/09/12/la-tecnologia-vincera-e-luomo-trovera-nuovi-lavori/16350/" style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">La tecnologia vincerà e l’uomo troverà nuovi lavori. Linkiesta, David Rotman, 12 Settembre 2013. </a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://ilfilugello.wordpress.com/2013/09/12/il-grande-disaccoppiamento/" style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">Il grande disaccoppiamento. Il Filugello, 12 settembre 2013. </a></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.repubblica.it/la-repubblica-delle-idee/genova2015/2015/05/14/news/internet_sta_uccidendo_la_classe_media_-114347456/" style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">Internet sta uccidendo la classe media? Repubblica, Riccardo Stanagliò, 14 maggio 2015.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://notizie.tiscali.it/economia/articoli/Le-aziende-licenziano-anche-se-gli-utili-vanno-a-gonfie-vele/" style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">Qualcuno spieghi ai politici italiani che ora le aziende licenziano anche se gli utili vanno a gonfie vele. Tiscali News, Michael Pontrelli, 9 novembre 2017.</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://www.morningfuture.com/it/article/2017/10/06/salari-e-produttivita-il-grande-doppio-paradosso-della-new-economy/99/" style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">Salari e produttività: il grande (doppio) paradosso della new economy. Morning Future, 6 ottobre 2017.</a></span></li>
<li><a href="https://www.youtube.com/watch?v=b7N4sSmjGY0" style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: x-small;">"Mangiatori di Merda", dal film "Il pianeta verde" (La Belle Verte) del 1996 diretto da Coline Serreau.<b> </b></span></a></li>
</ol>
</div>
Mirco Mariuccihttp://www.blogger.com/profile/14091144245562917192noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-3559113173366531735.post-38014764505319960922018-10-02T13:14:00.002+02:002023-02-07T20:57:49.229+01:00Quali sono le mansioni che le automazioni sanno già fare meglio degli esseri umani?<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjsVTKYKJzwnKAYZJeKg0AhPiC0pesNix-J1RW4WoaeTyvt4V0ZKJz7PYjxpjmB1MTArzWN1IVULQmfvUs34B3ze6lL25jG14VPQPHtFKtvLNrNyUTmFz_TVKusLpJ_T4dWkIVit5_MYY4/s1600/22.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><img border="0" data-original-height="630" data-original-width="1200" height="210" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjsVTKYKJzwnKAYZJeKg0AhPiC0pesNix-J1RW4WoaeTyvt4V0ZKJz7PYjxpjmB1MTArzWN1IVULQmfvUs34B3ze6lL25jG14VPQPHtFKtvLNrNyUTmFz_TVKusLpJ_T4dWkIVit5_MYY4/s400/22.png" width="400" /></span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">C'è un fenomeno fondamentale che impone una seria riflessione sull'evoluzione futura del mondo del lavoro: l'avvento dell'automazione e dell'intelligenza artificiale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Quando si parla di automazione in molti pensano alle catene di montaggio, o forse ai più recenti bracci robotizzati, ma questa è soltanto una parte di ciò che può rientrare nella ben più ampia categoria delle automazioni.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Un'altra notevole classe di automi è quella composta dai software informatici. A ben pensare, infatti, anche un programma per computer è un vero e proprio automatismo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Combinando robot con software informatici viene alla luce un ritrovato tecnologico potenzialmente in grado di sostituire l'essere umano nella quasi totalità delle sue attività, riuscendo, non di rado, già a compiere la mansione per cui è stato progettato in modo decisamente più rapido, preciso, efficiente ed economico, rispetto a quanto il miglior essere umano specializzato nel medesimo settore sia in grado di fare.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ormai le macchine non battono gli umani soltanto da un punto di vista fisico, ma anche da quello cognitivo: ciò significa che, teoricamente parlando, nessun tipo di lavoro è esente dal rischio di essere automatizzato, se non totalmente, di certo, parzialmente.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per comprendere la portata rivoluzionaria dovuta all'avvento delle automazioni, riportiamo qui di seguito una casistica, peraltro non esaustiva, di ciò che robot e software sono attualmente in grado di fare.</span></div>
<a name='more'></a><div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; text-align: justify;"><b>Scacchi e Go</b></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; text-align: justify;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; text-align: justify;">Non tutti sanno che sia il miglior giocatore di scacchi, che il più talentuoso giocatore di Go, attualmente presenti sulla Terra, non sono umani: Kasparov, infatti, fu battuto da Deep Blue, un calcolatore sviluppato dalla IBM, già nel 1997, mentre nel 2017 il cinese Ke Jie è stato sconfitto dall'intelligenza artificiale AlphaGo creata da Google DeepMind.</span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La differenza tra Deep Blue e AlphaGo è sostanziale: i programmatori di Deep Blue lo addestrarono fornendogli milioni di schemi su partite di scacchi già giocate, tra i quali il computer poteva scegliere autonomamente la mossa da fare sfruttando la sua enorme potenza di calcolo (circa 200 milioni di posizioni al secondo); i creatori di AlphaGo, invece, le hanno insegnato ad auto-apprendere le strategie di gioco!</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Così facendo, dopo aver analizzato e studiato un certo numero di partite già giocate in passato da dei professionisti, l'intelligenza artificiale ha continuato il suo processo di perfezionamento giocando virtualmente milioni di partite contro se stessa, al fine d'individuare e memorizzare le mosse e le strategie migliori per ottenere la vittoria.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il successore di AlphaGo, chiamato AlphaGo Zero, non ha avuto neanche bisogno di analizzare le mosse di un insieme di partite già giocate: nel suo caso, infatti, i programmatori si sono limitati a fornirgli in input soltanto le regole base del gioco, per poi lasciarla giocare contro se stessa partendo da zero, proprio come farebbe un principiante.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nel giro di un mese, ciò ha consentito ad AlphaGo Zero di superare AlphaGo, divenendo a sua volta il nuovo campione del mondo di Go.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Inutile dire che la medesima metodologia di apprendimento è stata testata anche nell'ambito degli scacchi, consentendo ad Alpha Zero di battere il campione del mondo in carica tra i computer con un punteggio di 100 a 0, ottenuto con circa 4 ore di allenamento e auto-apprendimento!</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Che le macchine fossero più rapide degli umani nei lavori manuali lo si era ben compreso fin dai tempi in cui Ned Ludd distrusse in segno di protesta un telaio meccanico per la tessitura, dando il via al movimento luddista, ma che gli automi sarebbero diventati più “intelligenti” degli esseri umani è una cosa che nessuno in quell'epoca avrebbe sospettato.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se un'intelligenza artificiale è in grado di battere uno degli esseri umani più intelligenti mai esistiti sulla Terra in un'attività assai complessa, come quella del gioco degli scacchi e ancor più del Go, è del tutto evidente che il problema non è più “se</span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">”</span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> il lavoro possa essere automatizzato ma "quando" l'automatizzazione del lavoro avverrà.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In parte il processo è già in atto. E non stiamo parlando delle catene di montaggio robotizzate che già da tempo fanno razzia di operai nelle fabbriche di tutto il mondo, ma anche di mansioni più elitarie e qualificate, ingenuamente reputate esenti dal rischio automazione.</span></div>
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<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>Avvocati robot</b></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nel mondo è già sceso in campo il primo avvocato robot: DoNotPay. Specializzato in sanzioni, il suo compito consiste nell'aiutare i clienti a ottenere un risarcimento per le multe ricevute ingiustamente nei parcheggi.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il suo ideatore ha dichiarato che l'avvocato robot metterà in seria difficoltà la lobby degli avvocati. I dati sembrerebbero dargli ragione: in 21 mesi di attività, DoNotPay è riuscito a contestare ben 160 mila multe per parcheggio irregolare su 250 mila casi presi in esame tra New York e Londra.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Man mano che la sua popolarità cresceva il nostro “avvocato” digitale “apriva” il suo studio in 50 Stati, riuscendo a vincere più di 375 mila controversie.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nel mentre, alcuni studi legali stanno cominciando ad “assumere” degli avvocati-robot, che affiancheranno gli umani svolgendo la parte più noiosa e meno creativa del lavoro: quella di leggere, comprendere, scartabellare ed evidenziare i punti salienti di centinaia e centinaia di carte, atti, sentenze, leggi e delibere, ovviamente in modo più rapido ed economico rispetto a quanto possa fare il più caparbio e sfruttato gruppo di praticanti freschi di laurea.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ad esempio, Ross, l'avvocato-robot sviluppato dalla IBM per questo genere di scopi, costa al mese tanto quanto un'ora di lavoro di un vero avvocato in carne e ossa, ma non si ammala, non fa ferie, né pause e non ha famiglia.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si vocifera che sia già in grado di fare da solo, in pochi istanti, il medesimo lavoro che avrebbe richiesto intere giornate se fosse stato svolto da 5 colleghi umani.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per giunta, Ross può passare in rassegna l’intero corpus legale recependo, in tempo reale, ogni tipo di aggiornamento utile per i suoi casi, in merito a leggi, provvedimenti e sentenze.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Non c'è da stupirsi che un "avvocato" così abile abbia facilmente trovato lavoro nei più prestigiosi Studi di avvocatura del mondo.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si consideri che in un confronto tra un'intelligenza artificiale ed un gruppo di avvocati professionisti, organizzato per stabilire chi fosse più abile nell'analisi di contratti, gli umani hanno perso per 2 a 0: non solo l'avvocato robot ha raggiunto un livello di accuratezza del 94%, contro un 85% medio totalizzato dagli umani, ma per svolgere il compito ha impiegato soltanto 26 secondi, a differenza dei suoi colleghi in carne ed ossa che, per portare a compimento l'analisi, hanno avuto bisogno di 92 minuti. </span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Siamo ancora agli inizi, ma quando questo genere di software verrà ulteriormente perfezionato e si diffonderà, perché il suo costo sarà ancor più accessibile, stravolgerà il mondo del lavoro degli avvocati.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Di certo, se “impiegati” come Ross già oggi possono occuparsi di quel lavoro ripetitivo e noioso che rallenta l’attività degli studi legali, a maggior ragione si può prevedere che in futuro ci sarà bisogno di un minor numero di avvocati umani.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ed è assai probabile che il loro numero diminuirà ulteriormente, perché un piccolo gruppo di abili softwaristi comincerà ad arricchirsi al posto loro sviluppando applicazioni come DoNotPay in grado di gestire cause sempre più complesse.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nel frattempo, la maggior parte degli avvocati può continuare a dormire sonni tranquilli, forse per qualche altro anno.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>Guida autonoma</b></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La stessa cosa non può dirsi per autotrasportatori e tassisti: auto e camion a guida autonoma sono già una realtà funzionante e non appena il loro costo diverrà inferiore rispetto agli stipendi degli autisti umani, un'intera categoria di lavoratori sarà sostituita, se non altro per una mera questione di profitto. E di sicurezza, aggiungo.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Quando i software per la guida autonoma saranno ulteriormente ottimizzati, consentiranno di evitare la maggior parte degli incidenti stradali, di cui il 90% è attribuibile ad errori umani, come ad esempio distrazioni, violazioni del codice della strada, incapacità alla guida etc etc.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per chi non ne fosse al corrente, nel mese di maggio del 2015 le Google Car a guida autonoma avevano già percorso 2,7 milioni di km rimanendo coinvolte soltanto in 11 incidenti, peraltro a bassa velocità, senza che si siano provocati danni fisici alle persone e con dinamiche che non erano riconducibili ad errori dovuti alla guida automatica, ma agli altri automobilisti.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">7 di questi “incidenti” erano tamponamenti subiti al semaforo e in autostrada, mentre altri due sinistri furono dovuti a colpi di striscio provocati da conducenti che non avevano rispettato i segnali di stop.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Di recente, è montata una polemica eclatante per un incidente mortale avvenuto durante la sperimentazione della guida autonoma dei veicoli Uber: come chiunque può vedere dal video dell'accaduto, una donna ha attraversato la strada di notte, comparendo davanti al cofano dell'autoveicolo all'ultimo istante.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Con quelle condizioni, è probabile che soltanto un pilota di formula uno sarebbe riuscito ad evitare l’impatto, ma di certo la quasi totalità dei guidatori umani, le cui formidabili abilità rallistiche possono essere dedotte dall’eclatante numero di incidenti che avvengono ogni giorno, non avrebbe fatto di meglio.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Eppure, se migliaia di umani investono migliaia di persone al giorno, nessuno dice nulla, ma se invece la stessa cosa accade accidentalmente ad un software in via di perfezionamento, tutte le testate giornalistiche ed i programmi televisivi del mondo ne parlano, evidenziando gli enormi pericoli dovuti alle vetture a guida autonoma!</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">C'è però una differenza sostanziale: dopo una simile tragedia il programma di guida autonoma verrà perfezionato, e siccome le auto pilotate da un software, grazie all'ausilio di sensori che percepiscono onde elettromagnetiche anche al di fuori del campo del visibile, riescono a “vedere” anche di notte, di certo, in futuro, al verificarsi delle medesime condizioni, non ripeteranno più lo stesso "errore", mentre invece gli esseri umani sì.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">E così, a differenza dei nuovi software per la guida autonoma, i guidatori umani continueranno a commettere errori, anche in condizioni in cui gli incidenti si potrebbero facilmente </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">evitare</span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se ben costruite, le macchine a guida autonoma possono avere dei tempi di reazione decisamente superiori al miglior pilota di formula uno e possono anche scambiare informazioni in tempo reale con le altre vetture, così da realizzare una mappa del territorio ancora più accurata, al fine di minimizzare ulteriormente la probabilità che si verifichi un sinistro.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Così, tra qualche anno, non solo le auto a guida autonoma saranno più economiche rispetto a tassisti e trasportatori, ma guideranno anche decisamente meglio della quasi totalità dei sedicenti piloti che oggi affollano le strade causando un vero e proprio sterminio, quantificabile soltanto in Italia in più di 15 milioni di incidenti, con 14 milioni di feriti e mezzo milione di morti dal 1950 ad oggi.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La tendenza è evidente: le più grandi aziende stanno investendo fior di miliardi nella guida autonoma, e quegli attori economici non spendono neanche un centesimo, se non hanno la certezza della fattibilità di quanto vanno sperimentando.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">C'è da scommettere che auto, taxi e camion a guida autonoma si diffonderanno, se non nel 2020, come già dichiarato da alcune aziende, forse qualche anno più in là, ma di certo rivoluzioneranno il mondo dei trasporti. </span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
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<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>Consegne automatiche</b></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Oltre agli autisti e agli avvocati, il processo di automazione del lavoro potrebbe riguardare anche postini e corrieri: in futuro, lettere, pacchi e pizze, saranno consegnati a domicilio da una flotta composta da postini, droni e fattorini robot.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Yape, un postino robot capace di trasportare piccoli pacchi, ha già preso servizio a Cremona, nell'ambito di un progetto pilota e, mentre Amazon effettua le sue prime consegne via aria in tempi da record, dall'altra parte del mondo, in Cina, l'azienda JD utilizza già una flotta di droni per le proprie spedizioni.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In futuro, non ci sarà più neanche bisogno di segnalare l'indirizzo di consegna: il drone rintraccerà l'utente che ha effettuato l'acquisto tramite il posizionamento GPS, ed una volta raggiunto il cliente in un luogo aperto, potrà riconoscerlo "leggendo" un messaggio ottico trasmesso dall'utente al drone puntando in aria il flash dello smartphone, ottenendo così il consenso per rilasciare il pacco.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Al netto dei risvolti consumistici, la possibilità di consegnare rapidamente degli oggetti in qualunque luogo via aria ha delle potenzialità di rilievo, non soltanto nella logistica: si pensi ad esempio all'invio di un kit di primo soccorso direttamente nel luogo dove si è verificato un incidente, oppure a quando una simile tecnologia sostituirà le ambulanze su ruota, riducendo drasticamente i tempi d'intervento.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
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<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>Farmacisti, medici e chirurghi</b></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">I tempi di attesa si abbattono anche per i clienti delle farmacie dove prestano servizio dei farmacisti robot, concepiti per immagazzinare, prelevare e monitorare le scadenze dei farmaci. </span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In realtà, si tratta di magazzinieri automatizzati, rapidi ed efficaci, con una memoria infallibile, ma in alcuni ospedali i robot preparano già i farmaci da somministrare ai pazienti, su prescrizione dei medici, ovviamente (chissà ancora per quanto?).</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In Cina il dottor Xiaoyi ha superato l'esame di abilitazione all'esercizio della professione medica con la votazione di 456 punti, totalizzando 96 punti in più rispetto al livello minimo richiesto dalla normativa del proprio Paese: si tratta di un risultato notevole, se si pensa che chi ha conseguito l'abilitazione non è un umano, ma un'intelligenza artificiale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Forte della sua abilitazione, il dottor Xiaoyi ha cominciato a fare pratica negli ospedali, sotto la supervisione dei suoi colleghi in carne ed ossa, ma i</span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">n alcuni settori i medici digitali battono già i medici tradizionali.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ad esempio, in Gran Bretagna, una chat bot, opportunamente programmata per simulare una conversazione con i pazienti al fine di raccogliere informazioni per formulare una diagnosi, ha risolto correttamente al primo tentativo l’81% dei casi, rispetto ad un punteggio medio del 72% totalizzato dai medici umani calcolato sulla base delle statistiche dei 2 anni di lavoro precedenti alla comparazione.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Un'altra intelligenza artificiale, specializzata nell'analisi della pelle, ha superato le capacità diagnostiche di un gruppo di luminari di livello internazionale che operano nell'ambito della dermatologia, individuando un maggior numero di melanomi e segnalando al contempo un minor quantitativo di falsi positivi (nevi benigni scambiati per tumori).</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In ogni caso, quando i dottori robot agiscono in connubio con gli umani, le capacità mediche ne risultano potenziate, sia in qualità che in velocità.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La chirurgia robotica è già comunemente utilizzata nei migliori ospedali di tutto il mondo e consente di effettuare operazioni più precise e meno invasive, potenziando la vista e le mani del chirurgo.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma nel 2016, alcuni ricercatori hanno sviluppato il primo robot chirurgo in grado di operare in autonomia: il suo nome è STAR (Smart Tissue Autonomous Robot) e si occupa di ricongiungere segmenti di intestino recisi (anastomosi).</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per il momento le sue abilità sono state testate soltanto su tessuti animali, ma la sutura è risultata superiore in precisione e resistenza rispetto a quella ottenuta da chirurghi che hanno operato manualmente, in laparoscopia o con tecniche robotiche.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
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<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>Muratori, camerieri, chef, cassieri e segretari</b></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Passando dalla medicina all'edilizia, scopriamo che esistono già dei muratori-robot in grado di realizzare la struttura portante di una casa di medie dimensioni fatta di mattoni in non più di 2 giorni, lavorando ad un ritmo 20 volte più elevato rispetto ad un normale operaio.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma nell'ambito dell'edilizia la tecnologia più rivoluzionaria sembra essere quella relativa alla stampa 3D: avvalendosi di questa metodologia, diverse aziende hanno già dato prova di riuscire a “stampare” in loco abitazioni aventi dimensioni comprese tra i 30 e i 60 metri quadri, complete di soffitto, mura e pavimento, in non più di 12-24 ore. Il tutto ad un costo inferiore ai 10.000 dollari!</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Secondo Apis Cor, una delle aziende che è riuscita nella suddetta impresa, la loro tecnica costruttiva è allo stesso tempo veloce, ecologica, efficiente e affidabile, tanto che le loro abitazioni hanno una durata stimata di 175 anni.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In Giappone, invece, sono stati inaugurati degli alberghi (quasi) interamente gestiti da robot: in uno di essi, per tenere a bada gli automi che si occupano delle 140 stanze dell'hotel, ci sono soltanto 7 esseri umani.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Negli alberghi tradizionali i robot stanno incominciando a prestare servizio come receptionist, maggiordomi e camerieri. Ma le automazioni si stanno cimentando anche nella preparazione di cocktail e pietanze.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In alcuni ristoranti ordini e portate vengono gestite da camerieri robot, in altri tutto il servizio, dalla preparazione del cibo al servizio, è stato automatizzato. E non mancano di certo esempi di chef robot decisamente efficienti.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nei supermercati le casse automatiche sostituiscono le tipiche cassiere umane, mentre Amazon apre i primi stabilimenti senza casse, dove i clienti, sotto l'occhio vigile di un'intelligenza artificiale, possono prendere ciò che vogliono ed uscire liberamente dal negozio, per poi vedersi accreditato il conto sulla propria carta di credito, senza considerare che oggi è già possibile ordinare praticamente di tutto on-line e, in un certo senso, anche questa è una forma di automazione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se poi si considera che si stanno impiegando i primi robot-magazzinieri, sia nei supermercati che nelle fabbriche, si comprende che i tempi in cui si potrà fare la spesa on-line, in un negozio completamente automatizzato, per vedersela recapitare direttamente a casa da un corriere-robot nel giro di pochi minuti, non sono poi così lontani.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nel frattempo, l'automazione sta cominciando a sostituire segretarie e operatori di call center. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Non stiamo parlando di voci meccaniche che invitano a premere un tasto numerico dopo aver letto un lungo elenco di possibilità, ma di intelligenze artificiali che parlano e comprendono il linguaggio umano e sono in grado di adattare in tempo reale l'interazione con l'utente sulla base dei contenuti della conversazione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si tenga presente che l'applicazione Google Duplex ha una proprietà di linguaggio ed una musicalità tali da intrattenere conversazioni con umani, senza che questi durante gli esperimenti si siano resi minimamente conto che dall'altra parte ci fosse un automa.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Amelia, invece, una delle migliori segretarie robot attualmente programmate, parla fluentemente 30 lingue, comprende l'umore dell'interlocutore e adatta la conversazione in funzione dello stato d'animo del cliente; inoltre, impara dall'esperienza e se non conosce una risposta si documenta online in tempo reale, dando luogo ad un continuo processo di perfezionamento ed arricchimento.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Testata in diversi settori, dopo una fase di messa a punto, è riuscita a gestire autonomamente una media di 2 interrogativi su 3; nei casi in cui è costretta a "passare la palla" all'assistenza tradizionale, Amelia resta in ascolto per apprendere la risposta corretta, così da poterla riutilizzare in futuro.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Sperimentata in un call center di una grande compagnia americana, in breve tempo, Amelia è diventata così abile da riuscire a gestire correttamente oltre 60.000 chiamate al mese.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Raggiunto un così elevato livello di perfezionamento, il software risultava più economico ed efficace rispetto al medesimo servizio prestato da lavoratori umani che, in precedenza, per tagliare i costi, era già stato esternalizzato in India.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Tenuto conto di queste abilità, non è difficile dar credito al suo inventore, quando sostiene che i giorni dell'assistenza clienti fatta dagli umani sono ormai contati.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Stando alle dichiarazioni di Gabriele Antoniazzi, Amministrazione Delegato di Responsa, una start-up italiana specializzata nella realizzazione di chat bot, già oggi l'80% delle richieste di assistenza degli utenti può essere evaso grazie all'automazione, mentre soltanto il 20% di esse ha un effettivo bisogno di un operatore umano.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si consideri che un'email di assistenza costa alle aziende 4 euro circa, una chiamata al call center con un operatore umano dai 6 ai 9 euro, mentre la spesa per un'interazione con l’assistente virtuale non supera i 10 centesimi di euro.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<br />
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>Banche, assicurazioni e finanza</b></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">L'intelligenza artificiale sta prendendo campo anche nel mondo della finanza, delle banche e delle assicurazioni.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">A differenza degli umani, i calcolatori possono processare grandi quantità di dati ed effettuare operazioni in tempo infinitesimale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Queste peculiarità, vengono ampiamente sfruttate nelle procedure di analisi del rischio, in ambito assicurativo, e nell'analisi dei mercati finalizzata all'high-frequency trading (transazioni ad alta frequenza), nel settore finanziario.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">L'intelligenza artificiale viene impiegata per trovare la modalità più veloce per eseguire le transazioni, per fare le migliori scommesse di mercato in un dato momento e per analizzare i comunicati al fine di prevedere il rialzo, o il ribasso, di un titolo borsistico. Il fine ovviamente è il profitto.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si consideri che ormai software dedicati sono in grado di sondare perfino l'ambito emozionale umano, analizzando informazioni di ogni genere provenienti dalle trasmissioni televisive, dagli articoli di giornale e dai social network. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nel mondo, software specializzati gestiscono già fondi di investimento per miliardi e miliardi di dollari, mentre il trading ad alta frequenza copre dal 35% (in Europa) al 73% (negli Stati Uniti) del totale degli scambi borsistici.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Non c'è da stupirsi se alcuni prevedono che i brokers scompariranno, sia nel campo della finanza che in quello delle assicurazioni: del resto, già oggi alcuni siti web comparano le polizze fino ad individuare la più adatta a seconda delle esigenze del cliente, il quale può sottoscrivere un contratto, senza alcun bisogno di un intermediario in carne e ossa.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In Giappone, la Fukoku Mutual Life, un'azienda assicurativa, ha licenziato decine di dipendenti per sostituirli con un software in grado di analizzare e interpretare dati complessi, immagini e video, il cui compito consisterà di passare al setaccio certificati medici, denunce e richieste di pagamento al posto dei suoi ex colleghi umani.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Così facendo, non solo l'azienda risparmierà diversi milioni di euro, ma riuscirà anche ad incrementare la produttività del 30%.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>Automatizzazione dell'agricoltura</b></span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b><br /></b></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Analizzando attività ben più concrete e utili basate su attività fisiche, osserviamo come il processo di automatizzazione del lavoro sia ancor più spinto.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Tra mezzi a guida autonoma, droni, robot, sistemi gps e intelligenza artificiale, si può scommettere che nel giro di qualche anno il settore dell'agricoltura sarà uno dei primi ad essere interamente automatizzato.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In Gran Bretagna, i ricercatori dell’università Harper Adams hanno portato a compimento con successo un esperimento nel quale ogni fase del processo produttivo di un ettaro di terreno coltivato a orzo era completamente automatico.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ben presto, gli automi sostituiranno persino i braccianti nei campi: esistono già robot appositamente realizzati per la raccolta di pomodori, cetrioli, mele, pere, pesche, limoni, melograni e peperoni, ma la gamma di utilizzo si sta ampliando con rapidità.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Alcune aziende, infatti, hanno già sviluppato dei dispositivi in grado d'individuare le fragole mature e di raccoglierle strappando o tagliando il gambo, senza danneggiare il frutto che, com'è noto, è assai delicato.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Inoltre, per rendere più versatili i robot raccoglitori, si stanno sviluppando dispositivi provvisti di “braccia” e “mani” simili a quelle degli umani, evitando così di dover progettare una macchina per ogni tipologia di raccolto.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il connubio delle nuove tecnologie sta rendendo possibile un nuovo approccio: l'agricoltura di precisione, la cui filosofia consiste nell'intervenire in modo specifico e mirato, minimizzando l'utilizzo di acqua e prodotti fitosanitari.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">A tal fine, dei droni sorvolano i campi per analizzare le fasi di crescita ed individuare le zone che hanno bisogno di essere localmente innaffiate e/o trattate, ma esistono anche delle diserbatrici meccaniche automatiche che si aggirano per i campi riconoscendo e strappando le erbacce, senza alcun bisogno di prodotti chimici.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Chi non ha il pollice verde, può affidarsi ad un ortolano robot, progettando comodamente il proprio orto automatizzato in modo virtuale, tramite un'applicazione per smartphone.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In Giappone, invece, è da poco divenuta operativa un'azienda agricola specializzata nella produzione indoor di lattuga, che adotta una filosofia incentrata sull'automazione: a regime produrrà 500.000 cespi d'insalata al giorno, riciclando il 98% dell'acqua impiegata. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nel mondo, si segnala l'esistenza di fattorie completamente robotizzate, sia per l'ingrasso delle vacche da carne, che per la produzione di latte di mucca. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Esempi di stalle robotizzate sono presenti anche in Italia: non che l'umanità ne abbia bisogno, dato che se si effettuasse una transizione di regime alimentare verso fonti vegetali, si avrebbe un'efficienza assai superiore, inquinando di meno l'ambiente e garantendo una maggior salute all'umanità, in pieno rispetto dell'esistenza di tutti i viventi, ma per completezza, insieme alle altre, vanno elencate anche questo genere di inutili follie tecnologiche.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Già che siamo in tema di follie, segnaliamo anche le risibili api-robot, progettate per impollinare i fiori al posto delle vere api e degli insetti che, a forza d'inquinare l'ambiente con ogni sorta di veleno, sono ormai a rischio di estinzione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">E che dire dei docenti robot, in via di sperimentazione in alcune classi, che taluni sedicenti "esperti" della didattica farneticano d'impiegare al posto dei veri insegnanti, dimenticando che l'aspetto più importante per l'apprendimento e la maturazione degli studenti risiede proprio nel lato emotivo-sentimentale tipicamente umano?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<br />
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>Automazione delle industrie</b></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Di certo, il settore dove nei prossimi anni i robot continueranno a mietere il maggior numero di “vittime” tra i lavoratori, è quello dell'industria manifatturiera.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Sono ormai decenni che le fabbriche hanno avviato processi di automazione, ma con l'avanzare della tecnica, la maggiore flessibilità dei robot e la diminuzione dei costi degli automi, il tasso di sostituzione volge sempre più in favore delle macchine, interessando nuovi settori.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">L'equazione è la seguente: più robot e meno operai, uguale maggiore produzione per unità di tempo e minor costi. Un'opportunità troppo ghiotta che nessun capitalista intende lasciarsi scappare. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Com'è ben noto, la costruzione di automobili è già ampiamente robotizzata, ma in questo periodo si sta cercando di automatizzare anche la produzione di scarpe e vestiario, per sostituire la mano d'opera a basso costo comunemente utilizzata dai grandi marchi in Paesi come Bangladesh, Cina e Vietnam.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il fondatore di Clobot, Damiano Bonacchi, sostiene che uno dei suoi robot può eseguire il lavoro di 400 lavoratori umani e, in un sol giorno, riesce ad assemblare 10 mila t-shirt, con un costo inferiore a quello richiesto per ottenere il medesimo risultato impiegando mano d'opera cinese.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Levi's ha cominciato ad utilizzare dei robot per alcune fasi di produzione dei suoi celebri jeans, velocizzando i processi e risparmiando sui costi: le macchine, infatti, per il medesimo compito precedentemente svolto a mano, impiegano 90 secondi anziché 6-8 minuti.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Sfruttando le potenzialità di un nuovo stabilimento completamente automatizzato realizzato in Germania, Adidas ha già messo in commercio le prime scarpe interamente prodotte da robot.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Lo stabilimento produce 100.000 paia di scarpe all'anno, ma ha un potenziale di 500.000 paia, se fatto funzionare a pieno regime. E così, dopo aver delocalizzato in Cina negli anni Novanta, Adidas ha mosso un passo nella direzione inversa, rilocalizzando in una nazione “avanzata”.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Comprendiamo quindi che, non appena i robot costeranno meno degli schiavi umani, e di questi non ci sarà più bisogno, i grandi produttori saranno liberi di creare le loro fabbriche in qualunque nazione del mondo: a quel punto, i siti produttivi verranno scelti non più per ridurre il costo della forza lavoro, già minimizzato grazie alle automazioni, ma per ottimizzare qualche altra variabile, come ad esempio la tassazione, o magari per avvantaggiarsi da un punto di vista logistico o di normative ambientali.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">È probabile che, a causa dei costi iniziali dovuti all’automazione del lavoro, i medio-piccoli produttori e, in generale, chiunque non sarà in grado di sostenere gli investimenti per effettuare la transizione verso un modo di produzione automatizzato, scompariranno dal tessuto sociale, perché non riusciranno ad acquistare le nuove tecnologie e a giovare degli incrementi di produttività da esse garantiti, divenendo, di fatto, meno competitivi rispetto alla concorrenza robotizzata.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">È interessante notare che, in alcuni settori, già oggi le automazioni costano di meno e/o rendono di più rispetto ai più economici schiavi umani presenti sul mercato del lavoro.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se così non fosse la Foxconn, in un suo stabilimento, non avrebbe di certo rimpiazzato ben 60 mila operai con dei robot, segnando, al contempo, un successo sia nella riduzione del costo del lavoro, che nell'incremento d</span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">ei profitti e </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">della qualità dei prodotti</span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Com'è noto, infatti, a differenza degli umani, robot ben programmati non commettono errori, in gran parte riconducibili alla stanchezza e alla distrazione dei lavoratori. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">È evidente che Foxconn stia muovendo i primi passi verso una progressiva ed inesorabile sostituzione dei propri dipendenti con degli automi: il prossimo obiettivo ufficialmente dichiarato consiste nel raggiungere un tasso di automatizzazione nei propri processi di produzione del 30% entro il 2020.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si tenga presente che negli stabilimenti della Foxconn trovano lavoro 1,2 milioni di operai; ciò significa che, se l'obiettivo verrà raggiunto, entro il 2020 i robot sostituiranno 360 mila dipendenti.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma l'azienda non si fermerà, perché dopo aver automatizzato le operazioni pericolose o routinarie, che gli stessi impiegati non sono (giustamente!) disposti a compiere, ed aver ottimizzato le fasi produttive già robotizzate, continuerà il processo automatizzando gli interi stabilimenti, lasciando soltanto un piccolo numero di professionisti addetti alle fasi di produzione, logistica, settaggio, testing e ispezione. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<br />
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>Robotizzazione nel mondo</b></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">A giudicare dalla classifica dei maggiori acquirenti di robot industriali a livello mondiale, quello di Foxconn non sembra essere un caso isolato; la Cina, infatti, si posiziona al primo posto e da sola vale il 30% del commercio totale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Quest'ultimo dato è assai significativo, perché rappresenta un'ulteriore conferma del fatto che l'utilizzo delle automazioni sta divenendo più economico e/o redditizio dello sfruttamento degli schiavi umani.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nelle posizioni successive si trovano: Corea del Sud, Giappone, Stati Uniti e Germania, che tutti assieme sommano i 3/4 della domanda complessiva di robot industriali. Inutile dire che la produzione di robot è in forte aumento.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se si guarda al tasso di robotizzazione, espresso in numero di robot ogni 10.000 operai, si scopre che su tutti primeggia la Corea del Sud (531/10.000), seguita da: Singapore (398/10.000), Giappone (305/10.000), Germania (301/10.000), Svezia (212/10.000), Taiwan (190/10.000), Danimarca (188/10.000) Stati Uniti (176/10.000) Belgio (169/10.000) e Italia (160/10.000).</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La Cina ha ancora una densità di robotizzazione inferiore a molti altri Paesi: conta 49 robot ogni 10 mila lavoratori, contro una media globale di 69/10.000, ma ha dichiarato di voler portare tale valore fino a 150, entro il 2020.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">A livello continentale, l'Europa domina con 92 robot ogni 10 mila lavoratori, seguono l'America con un tasso di robotizzazione di 86/10.000 e l'Asia con 57 robot ogni 10 mila lavoratori.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Tra i principali esportatori di robot ci sono: Giappone, Germania, Italia, Francia, Stati Uniti e Sud Corea. Se però si guarda ai maggiori produttori l'ordine cambia, ed è di nuovo la Cina a primeggiare, seguita da: Corea Del Sud, Giappone, Stati Uniti e Germania. L'Italia è la maggiore produttrice di robot a livello europeo, subito dopo la Germania.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<br />
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>Pericoli dell'automazione del lavoro</b></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Come avete avuto modo di comprendere, l'elenco dei mestieri e delle mansioni che già oggi possono essere svolti in modo soddisfacente dalle automazioni, e che a maggior ragione nel prossimo futuro lo saranno ancor più, è così ampio che viene quasi da chiedersi se ci sia qualche settore che non corra il rischio di essere, in qualche misura, automatizzato. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Allo stato attuale delle cose, è difficile che le macchine possano rimpiazzare completamente gli esseri umani in quelle attività che richiedono empatia, intuizione e creatività, ma non è detto che in futuro ciò non accadrà: a quel punto, però, l'umanità dovrà riflettere in modo serio e profondo chiedendosi se sia giusto e auspicabile che la totalità delle attività venga delegata alle automazioni.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per il momento, sembra evidente che nel breve termine le mansioni ripetitive, che siano esse meccaniche oppure cognitive, saranno assegnate alle automazioni, com'è giusto che sia, aggiungo!</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Del resto, se si ha la possibilità di sollevare l'umanità dall'obbligo di svolgere dei compiti che non aggiungono nulla all'esistenza, ma che al contrario la peggiorano, potendo per giunta liberare masse di individui da un'occupazione totalizzante e logorante che non rende felici e priva di quella libertà che potrebbe favorire un processo di evoluzione spirituale... non si comprende per quale ragione non si debba sfruttare questa grandiosa opportunità. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">A meno che lo scopo non sia proprio quello di mantenere artificiosamente le masse sotto il giogo d'un lavoro che non emancipa, ma che in verità rende schiavi, con il preciso intento di mantenere l'umanità in condizione d'inferiorità, addormentando le coscienze mediante il lavoro, al fine esercitare al meglio il controllo sociale. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Vale la pena di ricordare che non c'è alcuna garanzia sul fatto che robot e intelligenza artificiale verranno utilizzati per il bene dell'umanità. Tutt'altro!</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Visto l'attuale livello di pensiero, è assai probabile che le potenzialità derivanti dall'avanzare dello stato della tecnica non serviranno ad altro che a peggiorare le condizioni di vita di molti, accelerando il già avanzato stato di declino dell'odierna società.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Produrre scienza senza incrementare la coscienza, è quanto di più temibile e pericoloso possa avvenire. La scienza, infatti, accresce il potere degli esseri umani, ma se il livello di coscienza non aumenta di pari passo, si corre il rischio che queste nuove potenzialità si ritorcano contro l'umanità. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">A riprova di quanto sostenuto, si può osservare come l'automazione sia già utilizzata in ambito militare e, si può scommettere, che nel prossimo futuro lo sarà ancora di più.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Non mancano esempi di aziende che stanno lavorando giorno e notte per dotare i propri committenti di armi tecnologiche sempre più all'avanguardia. Ma siccome i più avanzati tra questi progetti sono coperti dal segreto militare, ben poco di certo si può dire a loro riguardo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Pertanto, non spenderò molte parole per descrivere gli ultimi ritrovati tecnologici scaturiti dalle menti addormentate di chi lavora al servizio del male.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Dirò soltanto che considerando le più recenti tecnologie per la geoingegneria, il monitoraggio dell'umanità, i sistemi di riconoscimento facciale, i tracciamenti satellitari, le bombe "intelligenti", droni senza pilota, militari </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">robot</span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">, armi batteriologiche, armi a microonde, cannoni laser, missili nucleari e bombe atomiche, senza dimenticare i vari eserciti di zombi privi d'anima (e di cervello) </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">presenti in tutti gli Stati,</span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> sempre pronti ad obbedire agli ordini dei loro “superiori”... ce n'è per tutti i gusti e per tutte le strategie, se lo scopo è quello di dominare e/o uccidere gli esseri umani.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Sinceramente, nonostante si dia gran risalto alle implicazioni sociali dovute al cosiddetto fenomeno della "disoccupazione tecnologica", ed io stesso abbia dedicato ampio spazio a questa tematica nel mio Trattato di sociologia, il fatto che qualche malato di mente a capo di una struttura di potere possa disporre di un esercito robotizzato e automatizzato, dovrebbe far preoccupare gli esseri umani molto più rispetto al (falso) problema dei “robot che gli ruberanno il lavoro”, perché mentre la questione della disoccupazione tecnologica può essere facilmente risolta a vantaggio di tutti, anche solo redistribuendo la ricchezza, quella del totale dominio dell'umanità, ottenuto mediante l'avvento di una dittatura tecno-militare, invece no.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nell'attuale fase storica, quest'ultimo scenario non è da sottovalutare: se è vero che l'automazione libererà masse di esseri umani da un lavoro totalizzante, il quale attualmente svolge un innegabile ruolo come mezzo di controllo sociale, e al tempo stesso questa “liberazione” non sarà accompagnata da una cospicua redistribuzione della ricchezza, è evidente che per le élites di potere si verrà a creare un grande problema: quello di una massa di disoccupati impoveriti non più dominati dal sistema mediante il vecchio meccanismo della costrizione al lavoro.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Siccome in questo futuro ipotetico i vantaggi delle automazioni ricadrebbero soltanto su di una piccola fetta di popolazione, è ragionevole supporre che le nuove masse di disoccupati cominceranno a protestare e a pretendere il miglioramento delle proprie condizioni esistenziali.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Quindi, se le classi sociali dominanti non vorranno perdere il loro status, dovranno in qualche modo gestire la situazione, mettendo a tacere il dissenso e ri-addomesticando le mandrie umane, non più incatenate nelle aziende, con qualche altra strategia, a meno che non decidano di escogitare ed attuare un piano per mandare il bestiame al macello.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se l'automazione del lavoro non verrà finalizzata all'innalzamento delle condizioni di vita dell'umanità, nella migliore delle ipotesi, la rivolta sociale che ne conseguirà verrà sterilizzata instaurando un nuovo sistema di controllo sociale ancor più potente, stringente e funzionale rispetto a quello precedente. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">E guarda caso, in questo periodo storico, lo sviluppo scientifico-tecnologico sta mettendo a disposizione delle élites gli strumenti adatti a creare una sorta di tecno-dittatura militare.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ci si augura che l'umanità sceglierà la via della condivisione della ricchezza, perché le alternative di una nuova forma di dittatura tecnologica o, peggio, dell'eliminazione fisica delle masse di soggetti non ritenuti “utili” al nuovo sistema economico automatizzato, non sono affatto auspicabili.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<i><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Mirco Mariucci</span></i></div>
<br />
<b></b><br />
<div style="text-align: justify;">
<b><b><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Fonti</span></b></b><br />
<b><b><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></b></b>
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<ol>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="https://www.wired.it/gadget/computer/2014/02/10/scacchi-computer-batte-uomo/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Il computer batte l’uomo a scacchi. Wired, Anna Lisa Bonfranceschi, 10 febbraio 2014.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://www.agi.it/blog-italia/riccardo-luna/alphazero_google_scacchi_computer_campione-3216315/post/2017-12-08/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">AlphaZero, il computer di Google che ha imparato in 4 ore a diventare il campione del mondo. AGI, Riccardo Luna, 18 dicembre 2017. </a></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.repubblica.it/tecnologia/2016/03/09/news/computer_google_batte_campione_go-135081189/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Supercomputer di Google batte il campione del mondo di Go. Repubblica, 9 marzo 2016.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://www.focus.it/tecnologia/innovazione/alphago-zero-intelligenza-artificiale-autodidatta" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">AlphaGo Zero, il nuovo campione di Go è del tutto autodidatta. Focus, Elisabetta Intini, 19 ottobre 2017. </a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://www.ilpost.it/2017/05/23/computer-google-go-alphago/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Un computer di Google ha battuto un altro campione di Go. Il Post, 23 maggio 2017. </a></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="https://www.ilpost.it/2016/03/16/alphago-intelligenza-artificiale/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Perché la vittoria di AlphaGo è importante. Il Post, 16 marzo 2016.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://www.nextquotidiano.it/alpha-go-alpha-zero-le-ia-auto-apprendenti-pericolo-artificiale/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Alpha go e Alpha Zero: le IA auto apprendenti e il pericolo "artificiale". Next Quotidiano, Daniele Lozzi, 24 gennaio 2018. </a></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.ilsole24ore.com/art/tecnologie/2017-07-13/il-primo-avvocato-robot-gratis-del-mondo-apre-studio-sua-specialita-e-contestare-multe--085726.shtml?uuid=AEokaBwB" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Il primo avvocato robot (gratis) del mondo apre lo studio. La sua specialità è contestare le multe. Il Sole 24 Ore, 13 luglio 2017.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="https://legaldesk.it/blog/avvocato-robot" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Avvocato robot: quando prenderà il tuo posto? Legal Desk, 13 febbraio 2018.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="https://www.wired.it/economia/lavoro/2017/02/28/avvocato-robot/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Negli studi legali arriva l’avvocato robot. Wired, Luca Zorloni, 28 febbraio 2017.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.lastampa.it/2017/10/16/tecnologia/gli-avvocatirobot-arrivano-anche-in-italia-pbgthVaZYOv7jTjMs67rgK/pagina.html" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Gli avvocati-robot arrivano anche in Italia. La Stampa, Andrea Daniele Signorelli, 16 ottobre 2017.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://www.studiocataldi.it/articoli/25462-da-ross-a-coin-ecco-i-robot-che-manderanno-in-pensione-gli-avvocati.asp" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Da Ross a Coin: ecco i robot che manderanno in pensione gli avvocati. Studio Cataldi, Lucia Izzo, 16 marzo 2017. </a></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.affaritaliani.it/costume/ross-arriva-anche-a-milano-avvocato-robot-assunto-in-6-studi-445700.html?refresh_ce" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Ross arriva anche a Milano: l'avvocato robot assunto in 6 studi. Affari Italiani, 17 ottobre 2016.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.altalex.com/documents/news/2017/06/15/avvocato-robot-o-giudice-robot" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">E’ ipotizzabile l’avvocato-robot o il giudice-robot? Michele Iaselli, Altalex, 15 giugno 2017.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://www.agi.it/innovazione/avvocati_intelligenza_artificiale-3557208/news/2018-02-27/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">L'intelligenza artificiale è già più intelligente di un avvocato. Un esperimento. AGI, Paolo Fiore, 27 febbraio 2018. </a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.repubblica.it/motori/sezioni/attualita/2018/07/23/news/i_veicoli_autonomi_di_waymo_percorrono_25_000_miglia_al_giorno-202462182/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Auto a guida autonoma, Waymo globetrotter: fa 25.000 miglia al giorno. Repubblica, Vincenzo Borgomeo, 23 luglio 2018.</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2018-07-04/guida-autonoma-50-miliardi-investimenti-fino-ma-auto-robot-non-arrivera--165116.shtml?uuid=AEE1y2GF" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Guida autonoma, 50 miliardi di investimenti finora (ma l'auto robot non arriverà). Il Sole 24 Ore, Pier Luigi del Viscovo, 4 luglio 2018.</a></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.repubblica.it/motori/sezioni/sicurezza/2018/07/19/news/auto_a_guida_autonoma_ecco_dove_incontrarle_in_italia-202150396/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Auto a guida autonoma, a Torino parte la sperimentazione. Repubblica, Vincenzo Borgomeo, 19 luglio 2018.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="https://it.motor1.com/news/236131/guida-autonoma-reazioni-passeggeri-waymo/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Guida autonoma, ecco le reazioni dei passeggeri dell'auto robot. Motor 1, 15 marzo 2018.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.lastampa.it/2017/11/07/economia/lauto-a-guida-autonoma-pi-vicina-google-mostra-i-test-senza-persone-al-volante-FIJmbUZ1m9fDqeeJjqZDeI/pagina.html" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">L’auto a guida autonoma è vicina: Google pronta a lanciare un servizio per viaggi a chiamata. La Stampa, Beniamino Pagliaro, 7 novembre 2017.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.ilsole24ore.com/art/motori/2018-03-23/incidente-guida-autonoma-responsabilita-vere-o-presunte-uber-183805.shtml?uuid=AEVnwiME" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Incidente guida autonoma, le responsabilità vere o presunte di Uber. Il Sole 24 Ore, Franco Sarcina, 24 marzo 2018.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.repubblica.it/motori/sezioni/attualita/2018/03/19/news/uner_blocca_l_auto_a_guida_autonoma-191701544/#gallery-slider=191714551" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Uber, incidente mortale, bloccato il progetto dell'auto a guida autonoma. Repubblica, Vincenzo Borgomeo, 19 marzo 2018. </a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://www.forbes.it/sites/it/2018/03/20/auto-guida-autonoma-incidente-arizona-industria/#553427804d50" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Il punto sulle auto a guida autonoma, dopo il primo incidente fatale. Frobes Italia, 20 marzo 2018. </a></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.lastampa.it/2018/02/03/tecnologia/le-auto-senza-conducente-di-google-hanno-percorso-mila-km-nel-IsBTEi5D7bkSVji34y8zNM/pagina.html" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Le auto senza conducente di Google hanno percorso 566 mila km nel 2017. La Stampa, 3 febbraio 2018.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="http://motori.quotidiano.net/autoguidaautonoma/le-auto-guida-autonoma-piu-sicure-delle-auto-tradizionali.htm" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Le auto a guida autonoma sono più sicure delle auto tradizionali? QN Motori, 11 luglio 2018.</a></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.ilgiornale.it/news/politica/usa-arrivano-i-taxi-senza-autista-1524091.html" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Usa, arrivano i taxi senza autista. Il Giornale, Manuela Gatti, 9 maggio 2018.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.repubblica.it/motori/sezioni/attualita/2018/06/08/news/waymo_vuole_portare_i_taxi_a_guida_autonoma_in_europa-198465779/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Waymo, taxi a guida autonoma in Europa. Repubblica, 8 giugno 2018.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="https://www.agi.it/innovazione/waymo_camion_senza_conducente_atlanta-3620294/news/2018-03-13/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">I camion senza conducente di Waymo trasporteranno merci sulle strade di Atlanta. AGI, Raffaele Angius, 13 marzo 2018.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="https://www.01net.it/strade-camion-senza-conducente/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Un giorno le strade saranno dei camion senza conducente. 01Net, 18 ottobre 2017.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/03/20/guida-autonoma-serve-ancora-tempo-per-progressi-scientifici-e-leggi-ad-hoc/4240145/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Guida autonoma? Serve ancora tempo. Per progressi scientifici e leggi ad hoc. Il Fatto Quotidiano, Marco Scafati, 20 marzo 2018. </a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://www.tomshw.it/google-car-11-incidenti-stradali-2-7-milioni-km-percorsi-66185" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Google Car: 11 incidenti stradali nei 2,7 milioni di km percorsi. Tom's Hardware, Dario D'Elia, 12 maggio 2015.</a></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.repubblica.it/motori/auto/sezioni/sicurezza/2012/12/27/news/sicurezza_la_storia_degli_incidenti_stradali_dagli_anni_50_500_mila_vittime-49508491/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">La storia degli incidenti stradali. Dagli anni ’50 500 mila vittime. Repubblica, 27 dicembre 2012.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.repubblica.it/tecnologia/2017/11/23/news/yape_il_postino_robot_made_in_itali_entra_in_servizio_a_cremona-181934054/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Yape, il postino robot made in Italy, entra in servizio a Cremona. Repubblica, Jaime d'Alessandro, 23 novembre 2017. </a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.repubblica.it/tecnologia/2017/10/16/news/il_postino_in_germania_e_gia_un_robot-178473644/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">PostBot, il postino in Germania è già un robot. Repubblica, Jaime d'Alessandro, 16 ottobre 2017.</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://www.wired.it/economia/lavoro/2017/07/17/italia-robot-postino-yape/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Il robot-postino italiano è realtà: da settembre Yape farà consegne a domicilio. Wired, Antonio Carnevale, 17 luglio 2017.</a></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.ilgiornale.it/news/politica/ecco-robot-postino-c-gi-drone-che-ti-porter-pizza-1471137.html" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Ecco il robot postino (ma c'è già il drone che ti porterà la pizza). Il Giornale, Sara Mauri, 6 dicembre 2017.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.adnkronos.com/magazine/cybernews/2017/10/07/arriva-postino-robot_FofPEiGZz02TfFZWL5MmaM.html?refresh_ce" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Arriva il 'postino-robot'. Adn Kronos, 7 ottobre 2017.</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.lastampa.it/2016/12/14/tecnologia/prima-consegna-ufficiale-con-drone-per-amazon-in-minuti-dallordine-87GYxRojjuNxIGTRp4EhHM/pagina.html" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Amazon fa la sua prima consegna con drone in 13 minuti dall’ordine. La Stampa, 14 dicembre 2016. </a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://www.agi.it/blog-italia/maker/in_cina_una_flotta_di_droni_consegna_40_pacchi_al_giorno-2057568/post/2017-08-17/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">In Cina una flotta di droni consegna 1600 pacchi al giorno. AGI, Alessandro Ranellucci, 17 agosto 2017. </a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://www.dday.it/redazione/24405/delivair" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Ecco il drone che ti consegna il pacco tra le mani. E non è Amazon. Dday, Matteo Servadio, 5 ottobre 2017. </a></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="https://www.ilpost.it/2017/02/22/ups-droni-consegne/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">UPS sperimenta le consegne coi droni. Il Post, 22 febbraio 2017.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.repubblica.it/esteri/2017/08/28/news/islanda_tutte_le_spedizioni_in_arrivo_dal_cielo-174067496/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Islanda, tutte le spedizioni affidate ai droni. Repubblica, Andrea Tarquini, 28 agosto 2017.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://tech.fanpage.it/in-islanda-i-droni-consegneranno-tutta-la-posta-anche-hamburger-e-birra/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">In Islanda i droni consegneranno tutta la posta (anche hamburger e birra). Fan Page, Matteo Acitelli, 29 agosto 2017. </a></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="https://quibrianzanews.com/inaugurata-la-nuova-farmacia-un-robot-servire-luomo/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Inaugurata la nuova farmacia: un robot per servire l’uomo. Qui Brianza News, 11 dicembre 2017.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="http://genova.repubblica.it/cronaca/2017/10/06/news/in_farmacia_ti_accoglie_il_robot_le_comunali_si_rifanno_il_look-177562254/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">In farmacia ti accoglie il robot Le ‘comunali' si rifanno il look. Repubblica, Valentina Evelli, 7 ottobre 2017. </a></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.farmacianews.it/piu-tempo-per-il-paziente-se-e-il-robot-a-dispensare-i-medicinali/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Più tempo per il paziente se è il robot a dispensare i medicinali. Farmacia News, Patrizia Godi, 18 giugno 2018.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.lastampa.it/2017/03/16/italia/arrivato-il-robotfarmacista-che-prepara-le-dosi-salvavita-kLoxKEY214uFTWfdyIkwbI/pagina.html" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">È arrivato il robot-farmacista che prepara le dosi salvavita. La Stampa, Alessandro Mondo, 16 marzo 2017.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="http://iltirreno.gelocal.it/empoli/cronaca/2017/10/31/news/addio-code-al-banco-in-15-secondi-il-robot-porta-i-medicinali-1.16061606" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Addio code al banco in farmacia: in 15 secondi il robot porta i medicinali. Il tirreno, Francesco Turchi, 31 ottobre 2017. </a></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.gonews.it/2017/10/30/robot-in-farmacia-a-empoli-immagazzina-stocca-e-prende-i-medicinali/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Robot in farmacia a Empoli: immagazzina, stocca e prende i medicinali. Go News, 30 ottobre 2017.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="https://www.agi.it/salute/medico_robot-3598003/news/2018-03-06/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Vi fareste curare da un medico robot? In Cina ha già un ambulatorio. AGI, Nuccia Bianchini, 6 marzo 2018.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://www.agi.it/blog-italia/digitale/robot_medico_salute-3157934/post/2017-11-24/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Siete pronti a farvi curare da un medico robot? AGI, Derrick De Kerckhove, 24 novembre 2017. </a></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="https://www.domedica.com/intelligenza-artificiale-e-medicina-tra-futurismo-e-concrete-realta/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Intelligenza Artificiale e medicina, tra futurismo e concrete realtà. Domedica.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.unionesarda.it/articolo/salute/2017/11/11/medicina_la_diagnosi_in_pochi_secondi_rivoluzione_dall_intelligen-69-664862.html" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Medicina, la diagnosi in pochi secondi: rivoluzione dall'intelligenza artificiale. L'unione Sarda, 11 Novembre 2017.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="http://salute24.ilsole24ore.com/articles/19045" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Intelligenza artificiale diagnostica rara leucemia. Il Sole 24 Ore, 11 agosto 2016.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.farmacianews.it/quale-aiuto-dallintelligenza-artificiale-ai-medici/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">L’intelligenza artificiale potrebbe essere d’aiuto per i medici. Farmacia News, Patrizia Godi, 2 luglio 2018.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.ansa.it/sito/notizie/tecnologia/software_app/2018/06/28/app-batte-medici-nelle-diagnosi-in-gb_8a24355c-3b24-4acc-b3cb-3af9b8ed21da.html" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Gran Bretagna, chatbot batte i medici nelle diagnosi. Ansa, 3 luglio 2018.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.adnkronos.com/salute/medicina/2018/05/29/intelligenza-artificiale-batte-dermatologo_k74xxUY6ft7fZn9OUePehI.html?refresh_ce" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Intelligenza artificiale batte dermatologo. Adn Kronos, 29 maggio 2018.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="https://www.tecnoandroid.it/2018/05/29/lintelligenza-artificiale-batte-i-migliori-medici-nel-diagnosticare-il-cancro-360053" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">L’intelligenza artificiale batte i migliori medici nel diagnosticare il cancro. Tecno Adroid, Marco Serra, 29 maggio 2018.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://www.mainfatti.it/intelligenza-artificiale/Chatbot-batte-medici-nelle-diagnosi-Intelligenza-artificiale-o-ignoranza_0265350033.htm" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Chatbot batte medici nelle diagnosi. Intelligenza artificiale o ignoranza? Main Fatti, 28 giugno 2018. </a></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="https://www.digitalic.it/tecnologia/intelligenza-artificiale-in-campo-medico" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Intelligenza artificiale in campo medico: meglio dei dottori. Digitalic, 1 luglio 2018.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://medium.com/visionari/intelligenza-artificiale-autodittata-batte-medico-nella-predizione-degli-infarti-c87e9a5ab3fc" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Intelligenza artificiale autodidatta batte medici nella predizione degli infarti. Medium, 16 aprile 2017. </a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://www.enkey.it/2017/04/20/lintelligenza-artificiale-batte-medici-le-macchine-prevedono-primi-gli-attacchi-cardiaci/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">L’intelligenza Artificiale Batte I Medici: Le Macchine Prevedono Per Primi Gli Attacchi Cardiaci. Enkey Magazine, Alessandro Federico, 20 aprile 2017. </a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://www.focus.it/tecnologia/innovazione/intelligenza-artificiale-laurea-medicina-dottore" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">L’intelligenza artificiale si laurea in medicina. Focus, Rebecca Mantovani, 25 novembre 2017. </a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.vocidicitta.it/after-big-bang/il-primo-robot-laureato-in-medicina/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Il primo robot laureato in medicina. Voci di Città, 10 novembre 2017.</a></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.adnkronos.com/salute/2017/11/25/chiamo-xiao-sono-robot-faccio-medico_rXs6ZChY1PdqMjr5gpLB2J.html?refresh_ce" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Mi chiamo Xiao Yi, sono un robot. E faccio il medico. Adn Kronos, 25 novembre 2017.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://www.repubblica.it/speciali/salute/ricerca-e-medicina/2018/04/20/news/classificare_i_tumori_ci_pensa_l_intelligenza_artificiale-194405390/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Classificare i tumori? Ci pensa l'intelligenza artificiale. Repubblica, Mara Magistroni, 20 aprile 2018. </a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://www.corriere.it/salute/18_maggio_21/intelligenza-artificiale-corsia-aiutera-riconoscere-diagnosi-f2ca23b4-5cd8-11e8-9df6-a1f7c25f6df9.shtml" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">L’Intelligenza Artificiale in corsia Aiuterà a riconoscere una diagnosi. Corriere Della Sera, Ruggiero Corcella, 21 maggio 2018. </a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://www.ilpost.it/2018/02/20/nuova-intelligenza-artificiale-google-prevede-rischio-cardiovascolare-guardandoti-negli-occhi/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Una nuova intelligenza artificiale di Google prevede il rischio cardiovascolare guardandoti negli occhi. Il Post, 20 febbraio 2018. </a></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.abmedica.it/it/prodotti/da-vinci" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Il robot da Vinci. Ab medica.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="https://www.robotiko.it/robot-da_vinci-chirurgia-robotica/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Robot Da Vinci, come funziona la chirurgia robotica. Robotiko.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="https://www.robotiko.it/robot-da_vinci-chirurgia-robotica-in-italia/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Il robot Da Vinci e la chirurgia robotica in Italia. Robotiko.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="https://www.robotiko.it/robot-chirurgico/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Robot chirurgico, la nuova frontiera della chirurgia è robotica. Robotiko.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="http://neosidea.com/it/STAR-il-robot-chirurgo" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">STAR il robot chirurgo. Neosidea.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="https://www.ingegneriabiomedica.org/news/terapia/quando-i-chirurghi-diventano-spettatori-star-the-smart-tissue-autonomous-robot/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Quando i chirurghi diventano spettatori: STAR, the Smart Tissue Autonomous Robot. Ingegneria Biomedica, Isabella Vignoli, 13 maggio 2017.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="https://www.focus.it/scienza/salute/star-robot-chirurgo-in-sala-operatoria" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">L'operazione la fa (solo) il robot. Focus, Chiara Palmerini, 6 maggio 2016.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="http://thenexttech.startupitalia.eu/55434-20160621-robot-chirurgo-star-operazioni" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">STAR, il robot chirurgo che opera (quasi) senza l’intervento umano. The Next Tech, Valentino Megale, 21 giugno 2016.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="http://robotica.news/star-robot-chirurgo-opera-solo-6529" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Star, il robot chirurgo che opera da solo. Robotica News, Giuseppe Stabile, 13 maggio 2016.</a></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="https://www.ilmeteo.it/notizie/tecnologia-arriva-star-il-robot-chirurgo-autonomo" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">TECNOLOGIA: arriva Star, il robot chirurgo autonomo. Il meteo.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="https://www.robotiko.it/robot-muratore/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Robot muratore: il lavoro pesante lo farà lui? Robotiko.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="https://tecnologia.libero.it/robot-muratore-costruisce-case-tre-volte-piu-in-fretta-degli-uomini-10912" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Robot muratore costruisce case tre volte più in fretta degli uomini. Libero Tecnologia.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="link errato" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Robot edili al lavoro: passato, presente e futuro dei robot muratori. Edilizia in un click, Jean Thilmany.</a></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="https://www.wired.it/tv/video-robot-muratore/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Guarda come funziona IF, il robot muratore. Wired, Alice Pace, 27 ottobre 2015.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="https://tecnologia.tiscali.it/news/articoli/f3480b7b-2c57-11e5-aff7-e550bb42fd79/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">In Australia nasce il robot muratore che costruisce una casa in 2 giorni. Tecnologia, 17 luglio 2015.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="https://tecnologia.libero.it/il-robot-muratore-del-mit-progetta-e-costruisce-case-da-solo-11492" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Il robot-muratore del MIT progetta e costruisce case da solo. Libero Tecnologia, 28 Aprile 2017.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="https://www.ilmattino.it/tecnologia/hitech/robot_muratore-1148121.html" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Dall'Australia arriva il robot muratore: costruisce una casa in 2 giorni. Il Mattino, 17 luglio 2015.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="https://www.webnews.it/2015/06/26/hadrian-robot-muratore/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Hadrian, il robot muratore. Web News, Cristiano Ghidotti, 26 giugno 2015.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.ansa.it/sito/notizie/tecnologia/hitech/2015/07/15/robot-muratore-costruisce-casa-in-2-di_a9fe70f4-c655-4f3e-8345-7aa5667e4ed1.html" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Ecco il robot muratore, costruisce casa in 2 giorni. ANSA, 15 luglio 2015.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="https://tecnologia.libero.it/apis-core-casa-stampanta-in-3d-in-ventiquattro-ore-9129" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Le case del futuro saranno stampate in 3D e costeranno 10mila euro. Libero Tecnologia.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="https://design.fanpage.it/icon-la-stampante-3d-che-costruisce-case-in-24-ore-a-meno-di-4-000-euro/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">ICON, la stampante 3D che costruisce case in 24 ore a meno di 4.000 euro. Fan Page, Clara Salzano, 31 marzo 2018.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="https://www.tomshw.it/casa-icon-te-stampa-3d-meno-24-ore-92280" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">La casa? Icon te la stampa in 3D in meno di 24 ore. Tom's Hardware, Alessandro Crea, 14 marzo 2018.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.today.it/cronaca/casa-stampante-3d-video.html" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">In Italia la prima casa realizzata con una stampante 3d. Today, 21 marzo 2018.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="https://www.tpi.it/2018/03/13/casa-texas-costruita-stampante-3d-24-ore/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">In Texas hanno costruito una casa con una stampante 3D in 24 ore. TPI, 13 marzo 2018.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://www.tpi.it/2018/04/17/casa-stampante-3d-milano/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">La casa realizzata con stampante 3D è stata inaugurata a Milano, è la prima in Europa. TPI, 17 aprile 2018. </a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://www.tpi.it/2018/06/08/case-stampante-3d-olanda/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">In Olanda sono state stampate le prime case in 3D. TPI, 8 giugno 2018. </a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.lastampa.it/2018/07/15/tecnologia/con-la-stampante-d-le-case-sorgeranno-in-ore-2JKRBkirk9pNaZuUs2dE0K/pagina.html" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Con la stampante 3D, le case sorgeranno in 24 ore. La Stampa, Andrea Daniele Signorelli, 15 luglio 2018.</a></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="https://www.robotiko.it/hotel-robot-umanoidi-giappone/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Un hotel gestito da robot umanoidi. Robotiko.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://www.travel365.it/hotel-henna-giappone-primo-albergo-gestito-da-robot.htm" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Hotel Henn-na in Giappone: il primo albergo gestito da robot! Travel 365, Claudia Martinelli. </a></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.repubblica.it/viaggi/2018/02/01/news/robot_assistenti_alberghi_stati_uniti-187717547/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Maggiordomi-robot. Negli hotel Usa sono già tendenza. Repubblica, Micol Passariello, 1 febbraio 2018.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.occhidellaguerra.it/giappone-hotel-robot/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Quell’hotel in Giappone gestito solamente da robot. Gli Occhi della Guerra, 16 giugno 2018.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://www.ilpost.it/2015/07/16/albergo-robot-giappone/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">L’albergo che funziona con i robot, in Giappone. Il Post, 16 luglio 2015. </a></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="https://www.robotiko.it/robot-maggiordomo/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Robot maggiordomo: si chiama Relay e lavora in albergo. Robotiko.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="https://www.hurolife.it/robot-negli-hotel-receptionist-maggiordomi/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">I robot negli hotel sono i nuovi receptionist, camerieri e maggiordomi. Hurolife, 5 febbraio 2018.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.ansa.it/canale_lifestyle/notizie/food/2018/03/27/bionic-bar-il-cocktail-lo-fanno-i-robot_2652c7e4-985d-44de-9a43-d8ee31237858.html" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Bionic Bar il cocktail lo fanno i robot. ANSA, Alessandra Magliaro, 29 marzo 2018.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="https://video.repubblica.it/tecno-e-scienze/bionic-bar-il-cocktail-a-bordo-e-servito-dal-robot/198493/197535" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Bionic bar, il cocktail a bordo è servito dal robot. Repubblica, 21 aprile 2015.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.torinotoday.it/video/robot-cocktail-bar-automatizzato.html" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Il cocktail è preparato e servito dal robot: le immagini del bar automatizzato. Torino Today, 18 aprile 2018.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="https://torino.diariodelweb.it/torino/articolo/?nid=20180619-519656" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Il «bar robot» sbarca ai Murazzi: ecco come ordinare un cocktail lungo Po tramite app. Diario di Torino, Adele Palumbo, 19 giugno 2018.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://video.corriere.it/makr-shakr-arriva-expo-primo-bar-robot-mobile-mondo/bcc3b35a-474d-11e5-aa5e-2130add6a46c" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">«Makr Shakr», arriva a Expo il primo bar robot mobile al mondo. Corriere Della Sera, 20 agosto 2015. </a></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.fashionnewsmagazine.com/web/2017/07/29/roboto-il-primo-bar-gestito-da-robot/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">RoboTO, il primo bar gestito da robot. Fashion Magazine.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="https://tg24.sky.it/tecnologia/2017/01/30/cafe-x-bar-gestito-da-robot.html" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Stati Uniti, a San Francisco apre un bar dove il caffè lo fa un robot. Sky Tg 24, 31 gennaio 2017.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.repubblica.it/tecnologia/2017/09/06/news/al_tipsy_bar-174756432/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Robot barman, l'idea italiana: a Las Vegas preparano i cocktail. Repubblica, Patrizia Baldini, 6 settembre 2017. </a></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.repubblica.it/economia/affari-e-finanza/2017/07/10/news/quel_bar_a_las_vegas_gestito_solo_da_automi-170425543/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Quel bar a Las Vegas gestito solo da automi. Repubblica, 10 luglio 2017.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="https://www.foodweb.it/2016/04/robot-al-posto-dei-camerieri-ristoranti-piu-futuristici/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Camerieri-robot, questo è il futuro della ristorazione. Food Web, 1 aprile 2016.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="https://www.robotiko.it/robot-chef/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Robot chef: MK1 cucina per voi, mettetelo alla prova. Robotiko.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.beppegrillo.it/a-boston-il-primo-ristorante-con-chef-robot/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">A Boston il primo ristorante con Chef-Robot. Beppe Grillo blog, 13 agosto 2018.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.lastampa.it/2015/04/16/tecnologia/il-robotchef-spadella-nella-cucina-hi-tech-pkAWHbsHUrT7QRyhsWy2oL/pagina.html" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Così il robot-chef spadella nella nuova cucina hi-tech. La Stampa, 14 aprile 2015.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="http://thefoodmakers.startupitalia.eu/731-20150422-robot-chef-lintelligenza-artificiale-sbarca-in-cucina" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Robot chef, l’intelligenza artificiale sbarca in cucina. The food makers, Marta Eleonora Rigoni, 22 aprile 2015. </a></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="https://video.corriere.it/cina-ristorante-ci-sono-camerieri-robot/7a307234-00ca-11e7-b3e3-afa0190eaef5" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Cina, al ristorante ci sono i camerieri robot. Corriere Della Sera, 4 marzo 2017.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="https://www.key4biz.it/india-primo-ristorante-camerieri-robot-video/208307/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">India, ecco il primo ristorante con i camerieri robot. Key 4 bitz, Piero Boccellato, 19 dicembre 2017.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.ilgiornale.it/news/cibi-locali-e-camerieri-robot-futuro-autogrill-oggi-1451268.html" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Cibi locali e camerieri robot. Il futuro di Autogrill è oggi. Il Giornali, Marta Proietti, 11 ottobre 2017.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="https://www.focus.it/tecnologia/innovazione/il-ristorante-cinese-con-i-camerieri-robot" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Il ristorante cinese con i camerieri robot. Focus, 26 gennaio 2013.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="https://www.ilmessaggero.it/tecnologia/hitech/robot_lavoro_hotel_ristoranti_come_robot_diventeranno_colleghi_degli_umani-3475000.html" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Lavoro, dagli hotel ai ristoranti, come i robot diventeranno colleghi degli umani. Il Messaggero, Paolo Travisi, 10 gennaio 2018.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="https://video.repubblica.it/tecno-e-scienze/india-rivoluzione-al-ristorante-al-posto-delle-cameriere-donne-robot/292264/292876" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">India, rivoluzione al ristorante: al posto delle cameriere donne-robot. Repubblica, 13 dicembre 2017.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="https://www.robotiko.it/ristorante-robotizzato/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Un ristorante robotizzato? A San Francisco c’è già. Robotiko.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="https://it.blastingnews.com/cronaca/2018/05/sorpresa-il-ristorante-e-automatizzato-e-gli-chef-sono-robot-002588273.html" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Sorpresa: il ristorante è automatizzato e gli chef sono robot. Blasting News, Piera Lombardi.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.lastampa.it/2017/05/19/societa/il-pranzo-lo-prepara-il-robot-g1zzvoUx6jiVhqlt59stuM/pagina.html" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Il pranzo lo prepara il robot. La Stampa, Paolo Mastrolilli, 19 maggio 2017.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.lastampa.it/2017/05/19/societa/siamo-andati-a-pranzo-da-eatsa-il-primo-ristorante-gestito-da-robot-FgNZoYmUJtM4QVMnxL6yyM/pagina.html" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Siamo andati a pranzo da Eatsa, il primo ristorante gestito da robot. La Stampa, 19 maggio 2017. </a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="http://corriereinnovazione.corriere.it/cards/niente-camerieri-tavoli-touch-screen-ecco-cinque-ristoranti-20/ristorante-senza-camerieri_principale.shtml" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Niente camerieri e tavoli touch screen, ecco cinque ristoranti 2.0. Corriere Della Sera, Elisa Zanetti, 2 aprile 2017. </a></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="https://www.ilpost.it/2017/05/13/casse-automatiche-supermercati/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Il futuro delle casse al supermercato. Il Post, 13 maggio 2017.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.frontieratech.it/addio-a-casse-e-cassiere-nei-supermercati/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Addio a casse e cassiere nei supermercati. Frontiera Tech.</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://www.teleborsa.it/News/2017/02/16/tre-persone-e-tanti-robot-arriva-amazon-go-il-supermercato-senza-casse-9.html#.W3KCOs4zapo" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Tre persone e tanti robot: arriva Amazon Go, il supermercato senza casse. Teleborsa, 16 febbraio 2017. </a></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="https://www.ilpost.it/2018/01/22/amazon-go-supermercato-senza-casse/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Amazon ha aperto un supermercato senza casse. Il Post, 22 gennaio 2018.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="https://tecnologia.libero.it/come-funziona-e-cosa-e-amazon-go-3681" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Amazon Go è il primo supermercato al mondo senza cassa. Libero Tecnologia, 22 gennaio 2018.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="https://www.webnews.it/2018/01/11/ocado-robot-magazziniere/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Ocado sperimenta un robot magazziniere. Web News, Filippo Vendrame, 11 gennaio 2018.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://www.hdblog.it/2017/11/28/robot-magazzino-ocado-ai-computer-vision/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Robot magazzinieri super agili in UK, grazie a AI e computer vision. Hd Blog, 28 novembre 2017. </a></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="https://www.linkiesta.it/it/article/2015/05/25/i-robot-cambieranno-la-vita-dei-magazzinieri-o-li-sostituiranno/26037/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">I robot cambieranno la vita dei magazzinieri. O li sostituiranno. Linkiesta, Tom Simonite, 25 Maggio 2015. </a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.repubblica.it/economia/2017/04/28/news/la_rivoluzione_dei_robot_che_ha_cambiato_amazon_e_pronta_a_sbarcare_in_italia-164066117/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">La rivoluzione dei robot che ha cambiato Amazon è pronta a sbarcare in Italia. Repubblica, Fabio Tonacci, 28 aprile 2017.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.ilsole24ore.com/art/tecnologie/2012-06-08/magazzini-automatici-robot-distribuiti-155247.shtml?uuid=AbvMuKpF" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Magazzini automatici a robot distribuiti. Il Sole 24 Ore, 10 giugno 2012.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.realtimebidding.it/intelligenza-artificiale-droni-nel-magazzino-amazon/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Intelligenza Artificiale e Droni nel Magazzino di Amazon. Alessandro Sisti, Real time bidding. </a></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.marketinglean.it/2017/09/28/il-magazzino-diventa-intelligente-con-lintelligenza-artificiale-dei-robot/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Il magazzino diventa intelligente con l’Intelligenza Artificiale dei robot. Marketing lean, 28 settembre 2017.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.kardex.it/trend/fabbrica-4-0-lautomazione-logistica-magazzini-automatici-spingono-linnovazione/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Fabbrica 4.0: l’automazione logistica e i magazzini automatici spingono l’innovazione. Kardex, 3 marzo 2017.</a></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.ansa.it/industry_4_0/notizie/interviste/2018/01/16/la-danza-dei-robot-nei-magazzini-amazon_1df94126-8c29-4b81-9bca-5c60fd180306.html" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">La danza dei robot nei magazzini Amazon. ANSA, 16 gennaio 2018.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="https://www.robotiko.it/amelia-robot-segretaria/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Amelia robot, segretaria con l’intelligenza artificiale. Robotiko.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.repubblica.it/tecnologia/2016/02/18/news/amelia_l_algoritmo_che_uccide_i_call_center-133716496/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Amelia, l'algoritmo che uccide i call center. Repubblica, Riccardo Stanagliò, 18 febbraio 2016. </a></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.lastampa.it/2016/09/05/italia/amelia-il-robot-che-ruber-il-lavoro-alle-segretarie-MyKXqLxkIVXdXA41qqyMlN/pagina.html" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Amelia, il robot che ruberà il lavoro alle segretarie. La Stampa, 5 settembre 2016.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="https://www.firstonline.info/ecco-amelia-la-ragazza-robot-che-mandera-in-pensione-le-segretarie-video/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Ecco Amelia, la ragazza-robot che manderà in pensione le segretarie. First Online, Giuseppe Baselice, 4 gennaio 2017.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.ilgiornale.it/news/arriva-segretaria-robot-guadagna-350-euro-mese.html" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Arriva la segretaria robot: guadagna 350 euro al mese. Il Giornale, 27 gennaio 2006.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.ansa.it/scienza/notizie/rubriche/tecnologie/2015/12/30/primo-giorno-di-lavoro-per-nadine-il-robot-piu-umano-al-mondo_a2a0c60d-759f-4980-946d-e4089aae8075.html" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Primo giorno di lavoro per Nadine, il robot più 'umano' al mondo. ANSA.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="https://www.agi.it/economia/call_center_robot_google_duplex-3893398/news/2018-05-13/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Tra un anno nei call center lavoreranno soltanto robot? AGI, Raffaele Angius, 13 maggio 2018.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://www.agi.it/cronaca/telemarketing_call_center_robot_intelligenza_artificiale-3330613/news/2018-01-02/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">I robot dominano nei call center, ecco come tutelarci in Italia. AGI, Raffaele Angius, 2 gennaio 2018. </a></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="https://video.corriere.it/addio-call-center-risponde-robot-intervista-gabriele-antoniazzi/76c5581a-4781-11e6-af4e-15bff4e09cf7" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Addio call center, risponde il robot. Intervista a Gabriele Antoniazzi. Corriere Della Sera, 16 luglio 2016.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.bergamopost.it/occhi-aperti/soli-due-anni-nei-call-center-potrebbero-esserci-solo-robot/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">«In soli due anni nei call center potrebbero esserci solo robot». Bergamo Post, 1 marzo 2018. </a></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="https://supercoin.it/robot-nei-call-center-sara-presto-possibile/1482" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Robot nei call center: sarà presto possibile? Super Coin, Valentina Pasta, 16 maggio 2018.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://www.wired.it/scienza/lab/2018/05/09/google-duplex-intelligenza-artificiale/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">L’intelligenza artificiale di Duplex, l’assistente di Google che parlerà al vostro posto. Wired, Viola Rita, 9 maggio 2018. </a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://www.smartworld.it/mobile/google-duplex.html" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Google Duplex non è fantascienza e le prime sperimentazioni reali partiranno a breve. Smart World, Nicola Ligas, 27 luglio 2018. </a></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="https://www.dday.it/redazione/27180/google-duplex-parte-il-test-su-larga-scala-del-servizio-di-chiamata-automatica-basato-su-assistant" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Google Duplex, parte il test su larga scala del servizio di chiamata automatica basato su Assistant. Dday, Gaetano Mero, 29 giugno 2018.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.ansa.it/sito/notizie/economia/business_wire/news/2017-06-01_1011429556.html" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">IPsoft presenta la tecnologia di intelligenza artificiale più umana del mercato. ANSA, 1 giugno 2017.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="https://www.linkiesta.it/it/article/2016/12/30/call-center-sempre-meno-posti-di-lavoro-colpa-dellautomazione/32808/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Call center, sempre meno posti di lavoro: colpa dell'automazione. Linkiesta, Fabrizio Patti, 30 Dicembre 2016.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="https://www.money.it/Intelligenza-artificiale-rivoluzione-finanza" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">5 modi in cui l’intelligenza artificiale sta rivoluzionando la finanza. Money, Marco Ciotola, 7 aprile 2018.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2018-02-20/i-robot-finanza-e-lato-oscuro-mercati-180725.shtml?uuid=AEdVNI3D" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Robot e finanza, quando l’intelligenza artificiale provoca “danni collaterali” sui mercati. Il Sole 24 Ore, Vittorio Carlini, 20 febbraio 2018.</a></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2017-10-11/le-zone-d-ombra-dell-intelligenza-artificiale-215924.shtml?uuid=AE9685ZC" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Finanza, il lato oscuro di algoritmi e intelligenza artificiale. Il Sole 24 Ore, Vittorio Carlini, 12 ottobre 2017.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://www.corrierecomunicazioni.it/digital-economy/intelligenza-artificiale-la-scommessa-si-vince-su-sanita-e-finanza/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Intelligenza artificiale, la scommessa si vince su sanità e finanza. Corriere Comunicazioni, 07 giugno 2018. </a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://www.finanzaoperativa.com/intelligenza-artificiale-ecco-come-sta-rivoluzionando-la-finanza-e-leconomia/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Intelligenza artificiale: ecco come sta rivoluzionando la finanza e l’economia. Finanza operativo, 30 ottobre 2017. </a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://it.wikipedia.org/wiki/High-frequency_trading" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">High-frequency trading. Wikipedia. </a></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="https://www.soldionline.it/guide/mercati-finanziari/high-frequency-trading-htf-tecniche-strategie" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">High Frequency Trading: i segreti dell’HFT. Soldi online, Mauro Introzzi.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="http://argomenti.ilsole24ore.com/parolechiave/high-frequency-trading.html" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">High frequency trading. Il Sole 24 Ore, 26 febbraio 2016. </a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.insuranceup.it/it/startup/vi-presento-clark-il-nostro-il-robot-broker_1345.htm" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Vi presento Clark, il nostro il robot-broker. Insurance Up, Barbara Bosco, 9 Agosto 2016. </a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://www.assinews.it/02/2018/intelligenza-artificiale-banche-assicurazioni-le-piu-attive/660049077/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Intelligenza artificiale: banche e assicurazioni le più attive. Assi News, 15 febbraio 2018.</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://www.economyup.it/fintech/intelligenza-artificiale-in-giappone-il-30-degli-assicuratori-sara-sostituito-dai-robot/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Intelligenza artificiale, in Giappone il 30% degli assicuratori sarà sostituito dai robot. Economy Up, 10 gennaio 2017. </a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.infoassicurazionisulweb.it/assicurazioni/e-realta-la-prima-agenzia-assicurativa-robotizzata.html" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">È realtà la prima agenzia assicurativa robotizzata. Info Assicurazioni, Dario Marchetti. </a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.lastampa.it/2017/01/05/esteri/giappone-assicurazione-licenzia-dipendenti-saranno-sostituiti-da-robot-SXsF7FcVIFjef8mx0LNfxM/pagina.html" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Giappone, assicurazione licenzia 34 dipendenti Saranno sostituiti da robot. La Stampa, Filippo Femia, 5 gennaio 2017. </a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.occhidellaguerra.it/migliori-broker-al-mondo-dei-robot/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Se i migliori broker al mondo sono dei robot. Occhi della guerra, Michele Crudelini, 29 settembre 2017. </a></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.lastampa.it/2017/09/12/tecnologia/trattori-che-si-guidano-da-soli-droni-e-robot-ecco-lagricoltura-del-futuro-EKHcglHBoYBdX4tag1OLoJ/pagina.html" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Trattori che si guidano da soli, droni e robot, ecco l’agricoltura del futuro. La Stampa, Marco Tonelli, 12 settembre 2017. </a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="https://agronotizie.imagelinenetwork.com/agrimeccanica/2017/04/18/robot-agricoli-per-abbattere-i-costi-di-produzione/53712" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Robot agricoli per abbattere i costi di produzione. Agro Notizie, Tommaso Cinquemani.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.green.it/agricoltura-robotica-futuro-gia/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Agricoltura biologia: il futuro è già qui. Green, Federico Vergari, 9 febbraio 2018. </a></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.controcorrenteblog.com/2016/04/20/migliori-robot-e-droni-per-agricoltura-2016/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">I migliori robot e droni per l’agricoltura del 2016. Contro Corrente, Danilo Bologna, 20 aprile 2016.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.controcorrenteblog.com/2017/10/25/presente-e-futuro-della-robotica-in-agricoltura/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Presente e futuro della robotica in agricoltura. Contro Corrente, Danilo Bologna, 25 ottobre 2017.</a></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="https://www.01net.it/robot-agricoltura-farmerless/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Con droni e robot l’agricoltura è farmerless. 01Net, Luigi Ferro, 18 settembre 2017.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://www.hepcomotion.com/it/case-study/i-robot-raccoglitori-possono-rendere-piu-economico-lasparago-verde/#.W3Vaw84zapp" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">I robot raccoglitori possono rendere più economico l’asparago verde. Hepcomotion. </a></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="https://notiziescientifiche.it/robot-raccoglitori-autonomi-rivoluzioneranno-lagricoltura/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Robot raccoglitori autonomi rivoluzioneranno l’agricoltura. Notizie Scientifiche, Lino D’Alessio, 15 febbraio 2018.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.freshplaza.it/article/84761/Arrivano-i-robot-raccoglitori-di-mele" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Arrivano i robot raccoglitori di mele. Fresh Plaza, 21 settembre 2016.</a></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><a href="http://www.freshplaza.it/article/86204/Robot-raccoglitori-di-mele-in-arrivo-nel-2018">Robot raccoglitori di mele in arrivo nel 2018. Fresh Plaza, 9 novembre 2016.</a></span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.freshplaza.it/article/71864/USA-lavanzata-dei-robot-raccoglitori-di-mele" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">USA: l'avanzata dei robot raccoglitori di mele. Fresh Plaza, 20 febbraio 2015.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="https://www.fruitbookmagazine.it/tecnologia-ecco-come-la-robotica-ci-aiutera-a-raccogliere-la-frutta/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Tecnologia, ecco come la robotica ci aiuterà a raccogliere la frutta. Fruitbook Magazine, 30 ottobre 2017.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="https://www.wired.it/tv/guarda-robot-raccoglie-frutta-danneggiarla/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Guarda il robot che raccoglie la frutta senza danneggiarla. Wired, Alice Pace, 28 gennaio 2016.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://www.01net.it/roobot-industriale-frutta/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Come funziona il robot industriale che raccoglie la frutta. 01Net, Luigi Ferro, 7 novembre 2017. </a></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="https://agronotizie.imagelinenetwork.com/agrimeccanica/2018/04/12/raccolta-e-diserbo-l-era-dei-robot-sempre-piu-vicina/58279" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Raccolta e diserbo, l'era dei robot sempre più vicina. Agro Notizie, Tommaso Cinquemani.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.osservatorioagr.eu/automazione-agricoltura-arriva-robot-raccoglie-la-frutta/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Automazione in agricoltura: arriva il robot che raccoglie la frutta. Osservatorio Agroalimentare.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="https://www.hurolife.it/panasonic-robot-per-la-raccolta-dei-pomodori/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Panasonic presenta il nuovo robot per la raccolta dei pomodori. Huro Life, 10 febbraio 2018.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="https://www.macitynet.it/panasonic-presentato-un-robot-la-raccolta-dei-pomodori/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Da Panasonic robot per la raccolta dei pomodori. Macitynet, Mauro Notariannim 15 dicembre 2015.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.freshplaza.it/article/79254/Da-Panasonic-un-robot-per-la-raccolta-dei-pomodori" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Da Panasonic un robot per la raccolta dei pomodori. Fresh Plaza.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://cosmicoblog.com/panasonic-presenta-robot-per-raccogliere-pomodori/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Panasonic presenta robot per raccogliere pomodori. Cosmico, Marco Pavone, 12 dicembre 2015.</a></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="https://www.swzone.it/Ora-i-robot-raccolgono-anche-i-pomodori-41245.html" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Ora i robot raccolgono anche i pomodori. SWZ, 16 Dicembre 15.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="https://www.tomshw.it/robot-raccolgono-frutta-verdura-root-96618" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Robot che raccolgono frutta e verdura? Ecco Root AI. Tom's Hardware, Alessandro Crea, 9 agosto 2018.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://www.supereva.it/anche-tu-puoi-avere-un-orto-perfetto-grazie-al-robot-farmbot-14979" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Anche tu puoi avere un orto perfetto, grazie al robot Farmbot. Super Eva.</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="http://fioriefoglie.tgcom24.it/2016/07/se-lorto-di-casa-te-lo-fa-il-robot-contadino/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Se l’orto di casa te lo fa il robot contadino. Fiori e foglie, venerdì, 15 luglio 2016. </a></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="https://scuolaambulantediagricolturasostenibile.wordpress.com/2017/09/03/agricoltura-e-robot-1/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">L’immaginario agricolo dei Farm Bots, i robot agricoli. Scuola Ambulante di Agricoltura.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://www.mondomacchina.it/it/progetto-rhea-una-flotta-di-robot-per-agricoltura-c1142" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Progetto Rhea, una flotta di robot per l'agricoltura. Mondo Macchina, Andrea Peruzzi, Marco Vieri, novembre 2015.</a></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="https://www.infowine.com/it/novita/i_robot_di_nuova_generazione_e_la_viticoltura_del_futuro_sc_13193.htm#" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">I robot di nuova generazione e la viticoltura del futuro. Info Wine, 18 gennaio 2016.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://gizblog.it/2016/07/farmbot-robot-orto-open-source/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">FarmBot: il robot per l’orto Open Source. Giz Blog, Giuseppe Sgrò, 1 luglio 2016.</a></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="https://www.hurolife.it/farmbot-robot-agricolo/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Arriva FarBot, il robot agricolo che crea l'orto perfetto. Huro, 21 aprile 2018.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="http://it.euronews.com/2017/01/30/la-fattoria-coi-robot" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">La fattoria coi robot. EuroNews, 30 gennaio 2017. </a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.ilsole24ore.com/art/tecnologie/2014-04-30/milkbots-bella-fattoria-comandata-interamente-robot--173131.shtml?uuid=ABWwetEB" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Milkbots, la "bella" fattoria comandata interamente dai robot. Il Sole 24 Ore, Michele Weiss, 30 aprile 2014. </a></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="https://www.ilfattoquotidiano.it/2017/05/29/robot-la-minaccia-alla-manodopera-arriva-tra-le-vacche-nella-stalla-che-si-controlla-dalla-app-si-perdono-i-mestieri-non-il-lavoro/3616712/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Robot, la minaccia alla manodopera arriva tra le vacche. Nella stalla che si controlla dalla app: “Si perdono i mestieri, non il lavoro”. Il Fatto Quotidiano, Barbara Righini, 29 maggio 2017.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://agronotizie.imagelinenetwork.com/zootecnia/2017/06/09/la-stalla-tutta-automatica-e-realta/54475" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">La stalla tutta automatica è realtà. Agro Notizie, Barbara Righini. </a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.oggitreviso.it/unazienda-agricola-interamente-robotizzata-gestita-con-una-app-del-telefonino-178291" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Un'azienda agricola interamente robotizzata e gestita con una app del telefonino. Oggi Treviso, 10 gennaio 2018. </a></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="https://notizie.tiscali.it/economia/articoli/Per-ogni-robot-si-perdono-6-occupati-stalla-automatizzata/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Per ogni robot si perdono 6 posti di lavoro. Allevatore italiano: vi racconto la mia fattoria senza operai. Tiscali News, Michael Pontrelli, 30 marzo 2017.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="https://scienze.fanpage.it/api-robot-per-impollinare-e-proteggere-le-piantagioni-cosi-walmart-salvera-l-agricoltura/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Api robot per impollinare e proteggere le piantagioni: così Walmart salverà l’agricoltura. Scienze Fanpage, Andrea Centini, 9 aprile 2018.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="https://www.repubblica.it/tecnologia/2016/12/04/news/b-droid_l_ape_robot_per_l_impollinazione_artificiale_un_alleato_degli_insetti-153432620/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">B-Droid, l'ape robot per l'impollinazione artificiale: un alleato degli insetti. Repubblica, Valentina Ruggiu, 4 dicembre 2016.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.greenstyle.it/api-drone-robot-per-impollinare-le-coltivazioni-a-rischio-246622.html" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Api drone robot per impollinare le coltivazioni a rischio. Green Style, Floriana Giambarresi, 9 aprile 2018. </a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://it.businessinsider.com/walmart-ha-presentato-il-brevetto-di-api-drone-per-impollinare-le-coltivazioni-al-posto-di-quelle-vere-in-via-destinzione/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Walmart ha presentato un brevetto di ape-drone, per impollinare le coltivazioni al posto degli insetti, in via d’estinzione. Business Insider, Leanna Garfield, 8 aprile 2018. </a></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="https://tecnologia.libero.it/estinzione-api-impollinazione-droni-7575" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Api in estinzione? Le sostituiranno i droni. Ecco come. Libero.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="https://www.ecodibergamo.it/stories/Cronaca/le-api-sulla-via-dellestinzionepuo-essere-un-disastro-per-il-mondo_1170617_11/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Le api sulla via dell’estinzione. Può essere un disastro per il mondo. Eco di Bergamo, 6 marzo 2016.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="http://europa.today.it/ambiente/api-e-farfalle-in-via-di-estizione-ue-pensa-a-strategia-per-salvarli-a-rischio-15-miliardi-di-produzione-agricola.html" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Api e farfalle in via di estinzione, Ue pensa a strategia per salvarli: “A rischio 15 miliardi di produzione agricola”. Europa Today, 11 gennaio 2018.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="http://europa.today.it/ambiente/api-rischio-estinzione-ue-vieta-neonicotinoidi.html" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Api a rischio estinzione, l'Ue vieta l'uso di tre neonicotinoidi: "Lo facciamo per il cibo e l'ambiente". Europa Today, Dario Prestigiacomo, 27 aprile 2018.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="https://youmanist.it/currents/the-green-deal/il-futuro-dellagricoltura-e-in-mano-ai-robot" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Il futuro dell’agricoltura è in mano ai robot? Youmanist, 13 gennaio 2017.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.treccani.it/magazine/atlante/scienze/Api_a_rischio_estinzione.html" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Api a rischio estinzione. Treccani, 4 aprile 2018.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="https://www.greenme.it/informarsi/agricoltura/27262-walmart-ape-drone" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Walmart brevetta api robot per impollinare le colture. Green Me, 9 aprile 2018.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://winenews.it/it/la-prima-azienda-agricola-interamente-robotizzata-per_330751/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">La prima azienda agricola interamente robotizzata, per la coltivazione di lattuga, arriverà nel 2017. Wine News, 2 febbraio 2016. </a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://tech.everyeye.it/articoli/speciale-nasce-in-giappone-la-fattoria-robotica-del-futuro-28615.html" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Nasce in Giappone la fattoria robotica del futuro. Everyeye, Giulio Marangon, 8 febbraio 2016. </a></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.ansa.it/sito/notizie/tecnologia/hitech/2016/02/01/in-giappone-la-prima-fattoria-robot_bc223791-7509-4cdb-b3cb-c4f6479ba5f2.html" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">In Giappone la prima 'fattoria robot'. ANSA, 1 febbraio 2016.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="https://www.focus.it/tecnologia/innovazione/la-lattuga-coltivata-dai-robot" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">La lattuga coltivata dai robot. Focus, Silvia Malnati, 2 febbraio 2016.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.solotablet.it/tablet-impresa/ambiti-di-applicazione/la-terra-ai-robot-e-ai-contadini-cosa-rimane" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">La terra ai robot, e ai contadini cosa rimane? Solo Tablet, 12 luglio 2016.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.freshplaza.it/article/54549/Australia-entro-10-anni-robot-per-raccogliere-e-gestire-le-banane-nei-campi" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Australia: entro 10 anni robot per raccogliere e gestire le banane nei campi. Fresh Plaza, 28 maggio 2013.</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://www.ilrestodelcarlino.it/fano/cronaca/scuola-robot-insegnante-nao-1.1327490" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Un robot come insegnante e tra i banchi arriva ‘Nao’. Il resto del carlino, Sandro Franceschetti, 23 settembre 2015. </a></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="https://www.tuttoscuola.com/entro-10-anni-arriveranno-gli-insegnanti-robot/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Entro 10 anni arriveranno gli insegnanti robot. Tutto scuola, 11 settembre 2017.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.bergamopost.it/tendenze/robot-rimpiazzeranno-professori-qualcosa-si-sta-gia-muovendo/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">I robot rimpiazzeranno i professori (e qualcosa si sta già muovendo). Bergamo Post, Giuseppe Frangi, 13 settembre 2017. </a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="http://btdc.albaproject.it/index.php?option=com_content&view=article&id=536:la-rivoluzione-educativa-dei-docenti-robot-e-dietro-l-angolo-oppure-no&catid=120&Itemid=844" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">La rivoluzione educativa dei docenti-robot è dietro l’angolo oppure no? Bicocca Trainig & Development Centre, Edoardo Datteri, 3 maggio 2018. </a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://www.tecnicadellascuola.it/robot-perche-aiuteranno-docenti-ad-insegnare-gli-alunni-compiti" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Robot, ecco perché aiuteranno i docenti ad insegnare e gli alunni a fare i compiti. La tecnica della scuola, Dino Galuppi, 14 gennaio 2018.</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://www.lanazione.it/prato/economia/robot-al-posto-degli-operai-il-futuro-dell-abbigliamento-si-chiama-clobot-e-parla-pratese-1.3938986" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Robot al posto degli operai: il futuro dell'abbigliamento si chiama Clobot e parla pratese. La Nazione, Leonardo Montaleni, 26 maggio 2018. </a></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.ilsole24ore.com/art/tecnologie/2016-05-10/industry-40-passa-automazione-cognitiva-manifatturiero-182734.shtml?uuid=ADPok6E" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Industry 4.0? Passa dall'automazione cognitiva del manifatturiero. Il Sole 24 Ore, Gianni Rusconi, 11 maggio 2016.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://www.blitzquotidiano.it/economia/levis-lavoro-robot-operai-2838227/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Levi’s, la rivoluzione del lavoro: robot al posto degli operai. Blitz Quotidiano, 1 marzo 2018.</a></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.today.it/economia/levis-robot-laser-lavoratori.html" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Robot al posto degli operai dei jeans: la svolta di Levi's. Today, 28 febbraio 2018.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="https://www.techprincess.it/ford-e-la-rivoluzione-industriale-4-0-in-catena-di-montaggio-arrivano-i-co-bot-i-robot-collaborativi/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Ford e la rivoluzione industriale 4.0: in catena di montaggio arrivano i “Co-bot”, i robot collaborativi. Tech Princess, Carlotta Bosca, 20 luglio 2016.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="https://www.ilfattoquotidiano.it/2016/07/18/nella-fabbrica-tedesca-ford-dove-i-robot-aiutano-luomo-foto-e-video/2915832/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Nella fabbrica tedesca Ford, dove i robot aiutano l’uomo. Il Fatto Quotidiano, 18 luglio 2016.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.adnkronos.com/soldi/economia/2016/07/18/ford-addio-automi-catena-montaggio-arrivano-bot-robot-collaborativi_UOqGakvA9gI28cbhqTRVaO.html?refresh_ce" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Ford, addio automi: in catena di montaggio arrivano i 'co-bot', i robot collaborativi. Adn Kronos, 18 luglio 2016. </a></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="https://www.wired.it/economia/business/2017/10/06/scarpe-adidas-robot/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">In vendita le prime scarpe realizzate completamente dai robot. Wired, Sara Moraca, 6 ottobre 2017. </a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="http://thenexttech.startupitalia.eu/57884-20161004-adidas-scarpa-robot" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Ecco la prima scarpa Adidas prodotta interamente da Robot. The Next Tech, 4 ottobre 2016.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://www.webnews.it/2016/07/15/robot-tuttofare-catena-montaggio-ford/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Un robot tuttofare nella catena di montaggio Ford. Webner, Cristiano Ghidotti, 15 luglio 2016. </a></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.repubblica.it/economia/finanza/2016/05/26/news/foxconn_sostituisce_60mila_diopendenti_con_i_robot-140677080/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Foxconn sostituisce 60mila dipendenti con i robot. Repubblica, 26 maggio 2016.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.ansa.it/sito/notizie/tecnologia/hitech/2016/05/26/foxconn-taglia-meta-impiegati-per-robot_dda0d2ca-b33a-41db-8fc0-0253e8d72472.html" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Foxconn sostituisce 60mila impiegati con robot. ANSA, 31 maggio 2016. </a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.lastampa.it/2017/01/04/tecnologia/per-foxconn-la-fabbrica-del-futuro-sar-dominata-dai-robot-6tOpccgDS5fVwPhWOKlaMP/pagina.html" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Per Foxconn la fabbrica del futuro sarà dominata dai robot. La Stampa, Luca Castelli, 4 gennaio 2017. </a></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.diariodivic.it/arrivano-i-robot-60000-sessanta-mila-licenziamenti-alla-foxconn-la-societa-che-produce-gli-iphone-in-cina/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Arrivano i robot! 60000 (sessanta mila) licenziamenti alla Foxconn, la società che produce gli iPhone in Cina. Diario di Vic, 27 maggio 2016.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.ninjamarketing.it/2016/06/13/foxconn-60-000-dipendenti-sostituiti-dai-robot/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Se i Robot sostituiscono l’uomo al lavoro: cosa insegna il caso Foxconn? Ninja Marketing, Gloria Esposito, 13 giugno 2016.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="https://it.businessinsider.com/operai-addio-saranno-i-robot-a-costruire-gli-iphone/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Operai addio, saranno i robot a costruire gli iPhone. Business Insider, Giuliano Balestreri, 7 gennaio 2017.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="https://tech.everyeye.it/notizie/foxconn-l-intenzione-sostituire-tutti-lavoratori-con-dei-robot-281154.html" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Foxconn: l'intenzione è di sostituire tutti gli operai con dei robot. Every Eye, Alessio Marino, 2 gennaio 2017.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://www.iphoneitalia.com/627616/foxconn-vuole-automatizzare-lintero-processo-produttivo-degli-iphone" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Foxconn vuole automatizzare l’intero processo produttivo degli iPhone. Iphone Italia, Giuseppe Migliorino, 31 dicembre 2016. </a></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="https://motherboard.vice.com/it/article/kb3949/adidas-scarpe-fabbrica-robot-in-germania" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Sta succedendo: Adidas torna a fabbricare scarpe in Germania, con i robot. Motherboard.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.infodata.ilsole24ore.com/2015/08/01/italia-al-top-nellautomazione-il-50-delle-aziende-sta-gia-impiegando-tecnologia-nella-produzione/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Italia al top nell’automazione: il 50% delle aziende sta già impiegando tecnologia nella produzione. Il Sole 24 Ore, 1 agosto 2015.</a></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="https://motherboard.vice.com/it/article/kzxmqz/ecco-le-nazioni-del-mondo-con-la-maggiore-densita-di-robot-lavoratori" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Ecco le nazioni del mondo con la maggiore densità di robot lavoratori. Motherboard.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.impresaoggi.com/it/d_artspec.asp?cacod=1588" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">L'automazione industriale in Italia e nel Mondo. Impresa Oggi, 27 luglio 2017.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.ilsole24ore.com/art/impresa-e-territori/2017-10-13/la-cina-nuovo-eldorado-chi-esporta-robot-150517_PRV.shtml?uuid=AE5AVrmC" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">La Cina nuovo Eldorado per chi esporta robot. Il Sole 24 Ore, Micaela Cappellini, 16 ottobre 2017. </a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.ilsole24ore.com/art/impresa-e-territori/2016-08-01/i-robot-conquistano-mondo-cina-primo-mercato-italia-6%C2%AA-181022.shtml?uuid=AD1vgi0" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">I robot conquistano il mondo: Cina primo mercato, Italia sesta. Il Sole 24 Ore, Luca Orlando, 2 agosto 2016. </a></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="https://www.key4biz.it/robot-italia-terzo-paese-esportatore-al-mondo-col-78-del-mercato/186823/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Robot, Italia terzo Paese esportatore al mondo col 7,8% del mercato. Key4biz, Flavio Fabbri, 10 aprile 2017. </a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="https://www.elettronicain.it/blog/2018/05/02/abb-e-the-economist-ecco-la-classifica-globale-per-la-robotica-e-lintelligenza-artificiale/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">ABB e The Economist: ecco la classifica globale per la robotica e l’intelligenza artificiale. Elettronica in, 2 maggio 2018.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.meteoweb.eu/2016/03/italia-al-secondo-posto-in-europa-per-la-robotica-155-robot-ogni-10mila-addetti-umani/652661/#LpkIuzhOWPHjQ0ej.99" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Italia al secondo posto in Europa per la robotica, 155 robot ogni 10mila addetti umani. Meteo Web, Ilaria Quattrone, 16 marzo 2016. </a></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="https://www.ilfattoquotidiano.it/2015/09/04/cina-robot-al-posto-dei-lavoratori-per-rispondere-allaumento-dei-salari/2006855/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Cina, robot al posto dei lavoratori per rispondere all’aumento dei salari. Il Fatto Quotidiano, Stefano De Agostini, 4 settembre 2015.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://www.economyup.it/blog/robotica-italia-sul-podio-per-le-esportazioni-nel-mondo/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Robotica, Italia sul podio per le esportazioni nel mondo. Economy Up, 17 ottobre 2017.</a></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/05/02/robot-quale-futuro-per-imprese-e-lavoratori/4327843/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Robot, quale futuro per imprese e lavoratori? Il Fatto Quotidiano, Adriano Cirillo, 2 maggio 2018.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://www.ilfattoquotidiano.it/2015/05/06/cina-nasce-a-dongguan-la-prima-fabbrica-senza-operai-sostituiti-da-1-000-robot/1656031/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Cina, nasce a Dongguan la prima fabbrica senza operai: “Sostituiti da 1.000 robot”. Il Fatto Quotidiano, 6 maggio 2015. </a></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="https://www.repubblica.it/economia/2017/06/25/news/piu_automi_meno_operai_ecco_la_fabbrica_4_0-169032984/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Più automi, meno operai: ecco la fabbrica 4.0. Repubblica, Marco Patucchi, 25 giugno 2017.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.lastampa.it/2017/08/27/tecnologia/la-cina-fa-il-pieno-di-robot-CXCfJmUSvgSmBSUgsMlJhP/pagina.html" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">La Cina fa il pieno di robot. La Stampa, Carlo Lavalle, 28 agosto 2017.</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://news.vice.com/it/article/bombe-intelligenti-guerra-golfo" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Venticinque anni fa le bombe 'intelligenti' davano il via alla Guerra del Golfo. News Vice, Vincenzo Leone, 15 gennaio 2016. </a></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><a href="https://www.huffingtonpost.it/roberto-colella/le-bombe-intelligenti-che-uccidono-i-bambini-in-siria-e-che-anche-litalia-possiede_b_8960200.html">Le bombe intelligenti che uccidono i bambini in Siria e che anche l'Italia possiede. Huffington post, </a></span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><a href="https://www.huffingtonpost.it/roberto-colella/le-bombe-intelligenti-che-uccidono-i-bambini-in-siria-e-che-anche-litalia-possiede_b_8960200.html">Roberto Colella, 12 gennaio 2016. </a> </span></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="https://www.robotiko.it/robot-da-guerra-cyborg-robotica-militare/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Robot da guerra e cyborg: il futuro delle guerre è la robotica militare. Robotiko.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="https://www.robotiko.it/robot-militari/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Robot militari, così combatteranno nel futuro. Robotiko.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://www.robotiko.it/robot-da-combattimento-droni-militari/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Robot da combattimento e droni militari, ecco la guerra del futuro. Robotiko.</a></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="https://www.robotiko.it/droni-militari/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Droni militari, il nemico è invisibile. Robotiko.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="http://contropiano.org/news/scienza-news/2018/04/09/robot-militari-la-faccia-nera-del-progresso-tecnologico-0102698" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Robot militari, la faccia nera del “progresso tecnologico”. Contropiano, Francesco Piccioni, 9 aprile 2018. </a></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.ilsole24ore.com/art/mondo/2018-04-08/la-rivolta-etica-lavoratori--tech-contro-robot-militari--092436.shtml?uuid=AEzSisUE&refresh_ce=1" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">La rivolta etica dei lavoratori tech contro i robot militari. Il Sole 24 Ore, Biagio Simonetta, 8 aprile 2018.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="https://www.analisidifesa.it/2014/12/soldati-robot-operativi-nel-2019/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Soldati robot operativi nel 2019? Analisi Difesa, Fabio Ragno, 30 dicembre 2014.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.abcdroni.it/che-cosa-sono-i-droni/droni-militari" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Droni militari le differenti tipologie. Abc droni.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.vita.it/it/article/2018/05/30/droni-militari-litalia-ha-gia-speso-700-milioni-di-euro/147021/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Droni militari, l'Italia ha già speso 700 milioni di euro. Vita, 30 maggio 2018. </a></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="https://www.osservatoriodiritti.it/2018/06/08/droni-militari-italiani/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Droni militari, l’Italia spende 20 milioni per armarli. Osservatorio Diritti, Lorenzo Bagnoli, 8 giugno 2018.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="http://it.euronews.com/2017/11/24/droni-killer-volanti-la-distopia-e-piu-reale-di-quanto-pensiamo" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Droni-killer volanti, la distopia è più reale di quanto pensiamo. Euro News, Lillo Montalto Monella 24 novembre 2017. </a></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="https://it.blastingnews.com/tecnologia/2017/11/microdrone-killer-slaughterbots-il-video-che-fa-riflettere-lonu-002176297.html" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Microdrone killer: Slaughterbots, il video che fa riflettere l'ONU. Blasting News, Ivan Trifirò, Matteo Manzi.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://tech.fanpage.it/slaughterbots-i-droni-killer-in-un-video-per-denunciare-il-pericolo-delle-armi-autonome/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Slaughterbots, i droni-killer in un video per denunciare il pericolo delle armi autonome. Fan Page, Dario Caliendo, 20 novembre 2017. </a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.occhidellaguerra.it/droni-killer-strike/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Nelle stanze dei droni killer, dove si decide chi deve morire. Occhi della guerra, Davide Bartoccini, 26 gennaio 2018. </a></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="https://www.leggo.it/esteri/news/stop_droni_droni_killer_google_pentagono_arma_militare_usa_2_giugno_2018-3772310.html" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Stop ai droni killer, Google rompe il contratto con il Pentagono e svela la nuova arma militare Usa. Leggo, 2 giugno 2018.</a></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="https://www.wired.it/attualita/tech/2011/07/08/le-dieci-armi-piu-spaventose-del-momento/?refresh_ce=" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Le dieci armi più spaventose del momento. Wired, 8 luglio 2011.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="https://www.focus.it/tecnologia/innovazione/le-piu-evolute-tecnologie-militari-al-servizio-degli-stati-uniti-08112012?gimg=18684#img18684" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Le super tecnologie al servizio dei servizi (segreti e non solo). Focus, Franco Severo, 20 novembre 2012.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="https://scienze.fanpage.it/ecco-le-armi-del-futuro-a-cui-lavora-il-pentagono/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Ecco le armi del futuro a cui lavora il Pentagono. Fan Page, Roberto Paura, 7 giugno 2012.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.lastampa.it/2014/12/11/esteri/gli-usa-hanno-una-nuova-arma-il-cannone-laser-EMhUW3onNTXSThShSSGvOM/pagina.html" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">La nuova arma americana: così spara il cannone laser. La Stampa, 11 dicembre 2014.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="https://www.ilmessaggero.it/primopiano/esteri/usa_micidiale_raggio_laser_abbatte_cinque_droni_ma_non_e_come_nei_film_lockheed_martin-3263126.html" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Usa, micidiale cannone a raggio laser abbatte cinque droni, ma non è come nei film. Il Messaggero, Paolo Ricci Bitti, 26 settembre 2017.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://it.sputniknews.com/mondo/201707184772707-sicurezza-difesa-tecnologia-armi/" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Forze navali USA hanno testato cannone laser nel Golfo Persico. Sputnik News, 18 luglio 2017.</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://motherboard.vice.com/it/article/neqvag/la-marina-americana-ha-comprato-il-suo-primo-enorme-cannone-laser-lockheed-martin" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">La marina americana ha comprato il suo primo enorme cannone laser. Motherboard, David Axe, 12 febbraio 2018. </a></span></li>
<li><a href="https://video.corriere.it/esercito-usa-debutta-l-elicottero-che-incenerisce-nemici-col-cannone-laser/c2c3af3e-615a-11e7-bdfb-e027df3feb8d?refresh_ce-cp" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;"><span style="font-size: x-small;">Esercito Usa: debutta l’elicottero che «incenerisce» i nemici col cannone laser. Corriere Tv, 5 luglio 2017.</span></a></li>
</ol>
<br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"></span></div>
<b>
</b>Mirco Mariuccihttp://www.blogger.com/profile/14091144245562917192noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-3559113173366531735.post-62856857438800647252018-10-01T12:19:00.000+02:002019-09-06T16:28:28.829+02:00Dobbiamo liberare l'umanità dalla “trappola del lavoro”.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiTZKXNzcAM_yVHxiUA_OL3xsedRj5b5joA3g4ZYRWdnH8SXuWqLeXzP23CEitjnYfkwHPmW1u7OCwlYGhkK0bCLYnQ-SMgNpjOWii2AD54Khy9Pelk_SYQ_jCDObAkHAz9o7-L30PQuBE/s1600/w.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><img border="0" data-original-height="630" data-original-width="1200" height="210" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiTZKXNzcAM_yVHxiUA_OL3xsedRj5b5joA3g4ZYRWdnH8SXuWqLeXzP23CEitjnYfkwHPmW1u7OCwlYGhkK0bCLYnQ-SMgNpjOWii2AD54Khy9Pelk_SYQ_jCDObAkHAz9o7-L30PQuBE/s400/w.png" width="400" /></span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>I salari nel mondo</b></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Più ci si addentra nello studio del mondo del lavoro e più ci si rende conto di quanto sia caratterizzato da un'eclatante ingiustizia.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Esattamente all'opposto di quanto si possa ingenuamente pensare, nell'odierna società capitalistica, l'orario di lavoro è direttamente proporzionale al livello di sfruttamento subito. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In altri termini, più si lavora e meno si guadagna!</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Mentre per procurarsi i livelli più bassi di retribuzione si devono dedicare 10-12 ore al giorno a delle mansioni ripetitive e logoranti, a mano a mano che si risale la scala sociale il carico di lavoro diminuisce e i compensi aumentano a dismisura, fino ai casi limite in cui si percepisce un reddito cospicuo senza neanche dover lavorare.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Neanche il più stacanovista degli operai riuscirebbe a coprire due turni di lavoro, senza finire in breve tempo all'ospedale, ma quando si tratta di ruoli di alto livello, molto ben retribuiti, come per magia, ciò diventa possibile: questo significa che il carico di lavoro richiesto da quest'ultima tipologia di mansioni è notevolmente inferiore rispetto a quanto imposto ad un normale lavoratore. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Un esempio su tutti sarà più che sufficiente: in Italia, ha fatto clamore il caso di un super-uomo che aveva cumulato ben 25 cariche di prestigio ricoperte simultaneamente (di cui alcune in conflitto d'interessi). </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ora, a meno di essere in possesso di un dispositivo in grado di dilatare il tempo, è oltremodo chiara l'impossibilità di svolgere un così gran numero di ruoli in contemporanea. Del resto, pur ipotizzando una giornata lavorativa di 10 ore effettive, si avrebbe un orario di lavoro medio per ogni carica pari a 24 minuti al dì. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ipotizzando una settimana lavorativa di 5 giorni per 11 mesi di lavoro all'anno e considerando che il nostro collezionista di poltrone guadagnava (ufficialmente) 1,2 milioni di euro all'anno, ovvero in media 48.000 euro ad incarico, si scopre che la sua retribuzione media per ogni ruolo era prossima ai 220 euro per 24 minuti di lavoro, corrispondenti a 550 euro all'ora!</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In pratica ciò che quel soggetto guadagnava in due ore, un normale operaio italiano deve sudarselo lavorando per circa un mese.</span></div>
<a name='more'></a><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Le retribuzioni non variano soltanto in base alla tipologia di lavoro, ma anche a seconda della nazione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nel mondo, tra i Paesi con le retribuzioni annue medie più elevate, riferite ad un singolo individuo senza famiglia e/o figli a carico (anno 2015 fonte Eurostat), si segnalano: Svizzera 69.870 dollari; Norvegia 44.161 dollari; Lussemburgo 38.490 dollari; Regno Unito 37.995 dollari; Islanda 36.065 dollari; Danimarca 34.878 dollari; Paesi Bassi 34.499 dollari; Stati Uniti 34.158 dollari; Svezia 33.919 dollari e Finlandia 30.065 dollari.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Al lato opposto della classifica ci sono: Bulgaria 4.333 dollari; Romania 5.119 dollari; Lituania 6.651 dollari; Ungheria 6.702 dollari; Turchia 7.678 dollari; Slovacchia 8.169 dollari; Croazia 8.841 dollari; Repubblica Ceca 8.940 dollari; Polonia 8.967 dollari; Estonia 10.544 dollari.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si tenga presente che la precedente classifica è incompleta perché, purtroppo, per quanto io abbia cercato, non sono riuscito a trovare dati più accurati in merito. Inoltre, mi sarebbe piaciuto riportare una comparazione aggiornata tra le retribuzioni nette delle varie nazioni del mondo a parità di potere d'acquisto, ma l'unica classifica che sono riuscito a trovare si riferisce ai Paesi dell'OCSE e risale all'anno 2008. La riporto qui di seguito: </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Corea del sud 39.931 dollari; Regno Unito 38.147 dollari; Svizzera 36.063 dollari; Lussemburgo 36.035 dollari; Giappone 34.445 dollari; Norvegia 33.413 dollari; Australia 31.726 dollari; Irlanda 31.337 dollari; Paesi Bassi 30.796 dollari; Stati Uniti 30.774 dollari; Germania 29.570 dollari; Austria 28.996 dollari; Svezia 27.581 dollari; Canada 26.994 dollari; Grecia 26.512 dollari; Belgio 26.311 dollari; Francia 26.010 dollari; Finlandia 25.911 dollari; Islanda 25.134 dollari; Spagna 24.632 dollari; Danimarca 24.531 dollari; Nuova Zelanda 23.650 dollari; Italia 21.374 dollari; Portogallo 19.150 dollari; Repubblica Ceca 14.540 dollari; Turchia 13.849 dollari; Polonia 13.010 dollari; Rep. Slovacca 11.716 dollari; Ungheria 10.332 dollari e Messico 9.716 dollari.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nel corso degli ultimi 10 anni, la situazione è variata sensibilmente, anche a causa della crisi economica che (guarda caso) è esplosa proprio nel 2008, ma la precedente classifica può esserci comunque utile per mettere in evidenza alcune dinamiche.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In quell'anno, la media OCSE si attestava sui 25.739 dollari di retribuzione netta all'anno, oggi il dato è di 43.015 dollari per il lordo, che a fronte di un 25,5 % di tassazione, si traduce in un compenso netto di 32.046 dollari. In Italia il salario lordo medio è di 42.166 dollari che però, dopo una tassazione del 31,1 %, si trasforma in 29.052 dollari. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Non esultino gli italiani che credono di guadagnare in media 2.093 euro al mese, perché quel dato è espresso a parità di potere d'acquisto: nel 2017, infatti, il reddito medio dichiarato in Italia era pari a 20.940 euro, corrispondenti a 1.745 euro al mese.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">E si tenga presente che anche per tutti questi numeri vale quanto già affermato altrove: si tratta di valori soggetti alla morale trilussiana della media del pollo. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Precisiamo, infatti, che i redditi da lavoro dipendente rappresentano circa il 52 % del reddito complessivo dichiarato, quelli da pensione il 30 % e che il 45 % dei contribuenti italiani dichiara meno di 15.000 euro, un 50 % si posiziona tra 15.000 e 50.000 euro, un 5 % dichiara più di 50.000 euro ed infine un individuo ogni mille denuncia un reddito superiore ai 300.000 euro annui.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">I lavoratori autonomi hanno il reddito medio più elevato, pari a 41.740 euro, i titolari di ditte individuali dichiarano 21.080 euro, il reddito medio dei lavoratori dipendenti è pari a 20.680 euro, mentre i pensionati devono accontentarsi di 17.170 euro.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Vi è inoltre una grande differenza a seconda dell'area territoriale di residenza. I redditi, infatti, aumentano progressivamente, dai 16.600 circa delle isole e del sud Italia, ai 23.860 del nord-ovest, passando per i 21.700 del centro.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">E fin d'ora non abbiamo neanche preso in considerazione la perdita di potere d'acquisto, che in alcuni casi può dar luogo a situazioni paradossali in cui pur guadagnando di più rispetto al passato, si riesce a comprare di meno!</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">A tal proposito diciamo solo che in un decennio dall'introduzione dell'euro, i lavoratori italiani hanno subito una perdita di potere d'acquisto quantificabile in 5.453 euro; se invece si prendono in considerazione le famiglie, la perdita di potere d'acquisto è stimata in 11.054 euro. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Stando alle dichiarazioni del Codacons, da gennaio 2002 a gennaio 2012 la perdita di potere d'acquisto per il ceto medio è stata del 39,7 %; in 10 anni una famiglia composta da 4 persone ha subito una stangata dovuta ad aumenti dei prezzi, rincari delle tariffe, manovre economiche, caro-affitti, caro-carburanti, prossima ai 10.850 euro.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">E poi è arrivata la crisi economica a peggiorare ulteriormente le condizioni di vita degli italiani, creando i presupposti per far avanzare il progetto d'introduzione forzata del neoliberismo e della continua cessione di sovranità, in totale sfregio della carta costituzionale. Ma questa è un'altra storia di cui non ci occuperemo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se invece si analizza la sola zona euro, in relazione ai salari accreditati nel 2017, si possono suddividere i vari Paesi dell'Europa a 28 in tre gruppi:</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">1) nel primo, si guadagna più di 2.500 euro al mese. Ciò accade in: Austria (2.504 euro), Belgio (2.608 euro), Svezia (2.710 euro), Germania (2.719 euro), Finlandia (2.724 euro), Olanda (2.729 euro) e Irlanda (2.790 euro), Lussemburgo (3.228 euro) e Danimarca (3.807 euro);</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">2) nel secondo, i salari sono compresi tra 1.000 e 2.500 euro. Ciò si verifica in: Spagna (1.639 euro), Portogallo (1.017 euro), Grecia (1.023 euro), Slovenia (1.190 euro), Malta (1.265 euro), Cipro (1.291 euro), Italia (2.033 euro), Francia (2.356 euro) e Regno Unito (2.381 euro);</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">3) infine, nel terzo, troviamo i Paesi con uno stipendio medio inferiore a 1.000 euro al mese, tutti facenti parte dell’Europa orientale: Bulgaria (407 euro), Romania (563 euro), Lituania (566 euro), Lettonia (619 euro), Ungheria (686 euro), Polonia (768 euro), Croazia (824 euro), Slovacchia (845 euro), Repubblica ceca (882 euro) ed Estonia (942 euro).</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Una tendenza importante, che non ci si può esimere dal sottolineare, riguarda la crescita dei salari avvenuta in Cina negli ultimi anni: basti sapere che tra il 2005 e il 2016 nelle più importanti città cinesi le paghe medie orarie del settore manifatturiero sono triplicate, fino a toccare la cifra di 3,60 dollari all’ora. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In America Latina, invece, si è verificata la tendenza opposta: nel medesimo lasso di tempo, infatti, il salario medio orario in Brasile è sceso da 2,90 dollari a 2,70, mentre in Messico si è passati da 2,20 dollari a 2,10. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Anche il Sud Africa ha visto diminuire le retribuzioni nel comparto manifatturiero, passando da 4,30 dollari all’ora a 3,60. Forti diminuzioni dei salari degli operai si sono verificate anche in Europa, in particolare in Grecia e Portogallo.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Questo significa che in alcune grandi realtà cinesi il salario delle tute blu è ormai più alto rispetto a quello dei colleghi impiegati in Brasile, Messico e nei Paesi dell'est Europa, ed ha quasi raggiunto il livello dei lavoratori Greci e Portoghesi.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Pertanto, si può pensare che nei prossimi anni gli sfruttatori - pardon! - gli investitori internazionali non saranno più attratti dalla Cina e cominceranno ad orientarsi verso altre nazioni, a patto che queste ultime siano in grado di offrire infrastrutture adeguate alla produzione e alla distribuzione, oltre a masse di schiavi da sfruttare.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Tra i terreni candidati ad ospitare le nuove ondate di delocalizzazioni citiamo l'America Latina, l'est Europa e il sud-est asiatico. </span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ovviamente, non siamo ancora giunti alla fine dell'era del dominio cinese nel comparto manifatturiero, ma stando a queste tendenze, si può ipotizzare che stiano maturando le condizioni per una svolta. </span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Più avanti nel corso della trattazione, introdurremo un ulteriore elemento di riflessione potenzialmente in grado, di per sé, di stravolgere le suddette dinamiche: quello relativo all'automazione.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per il momento ci limitiamo ad osservare che la classifica dei Paesi più industrializzati del mondo vede ancora la Cina in testa, seguita rispettivamente da: Usa, Giappone, Germania, Corea del Sud, India, Italia, Francia, Gran Bretagna e Messico.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Rispetto alla quota di mercato relativa al manifatturiero, Cina e Usa si spartiscono il 29,5 % e il 19 % della torta, e sono seguiti da: Giappone 8,4 %, Germania 5,9 %, Corea del Sud 2,8 %, India 2,5 %, Italia 2,3 %, Francia 2,2 %, Gran Bretagna 1,9 % e Messico 1,5 %. Pertanto, la Cina è ancora leader a livello mondiale.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Quanto fin qui riportato dimostra, in modo inequivocabile, che vi sono enormi differenze tra gli orari di lavoro e le retribuzioni degli esseri umani, che variano profondamente a seconda dei ruoli e dei luoghi.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si tratta di un fenomeno assurdo che manifesta la grande limitatezza dell'odierno sistema socio-economico, che non è neanche lontanamente in grado di assicurare delle comparabili condizioni di benessere a tutti i membri della società e che invece genera, per sua costruzione, disparità e ingiustizia in ogni dove. </span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La cosa più scandalosa in tal senso è che, a parità di condizioni, un operaio riceva un salario decisamente più elevato rispetto ad un suo collega impiegato nel medesimo settore ma in un'altra nazione.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ad esempio, un operaio della FCA (Fiat Chrysler Automobiles), se lavora in Italia guadagna 1.350 euro al mese circa, ma se lavora in Serbia percepisce una retribuzione di soli 350 euro! </span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">E tutto ciò mentre l'ormai defunto Sergio Marchionne, amministratore delegato di FCA, accumulava avidamente un tesoro personale prossimo ai 700 milioni di euro, e l'azienda maturava fior di miliardi di utili, alla faccia delle condizioni di sfruttamento degli operai. </span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">È del tutto assurdo che due individui che si trovano a distanza di qualche centinaia di km e che dedicano il medesimo tempo, alla stessa attività, realizzando un identico numero di prodotti della stessa qualità, ricevano due compensi enormemente differenti. </span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Eppure, questa eclatante ingiustizia rappresenta la normalità nell'odierno sistema socio-economico, ed immancabilmente un'élite di parassiti approfitta di una simile disparità di trattamenti per trarne il maggior profitto, grazie alla commercializzazione globalizzata di beni realizzati in Paesi dove i costi di produzione sono ridotti ai minimi termini.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
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<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>Differenze di genere e maternità</b></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Quando un'analoga disparità di trattamento, rispetto a quella appena illustrata, si presenta tra le condizioni di lavoro e di retribuzione delle donne rispetto agli uomini, si parta di <i>differenza di genere.</i></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">L'ONU (Organizzazione delle Nazioni Unite) sostiene che non vi sia un solo Paese al mondo, né un solo settore, in cui le donne ricevano gli stessi stipendi degli uomini, senza alcuna eccezione, né per età, né per qualifiche.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">A livello globale, il salario delle femmine risulta mediamente più basso del 23% rispetto a quello dei maschi. </span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Che l'inserimento delle donne nel proprio organico sia problematico per i capitalisti è un fatto di banale comprensione: di norma, le donne sono dotate di minore forza e resistenza fisica rispetto agli uomini, ciò le taglia fuori da tutte quelle mansioni che richiedono una certa fisicità. </span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Inoltre, a differenza degli uomini, le donne possono avere delle gravidanze e ciò rappresenta un enorme problema per gli sfruttatori. Ciò le mette in cattiva luce per ogni genere di mansione, anche per quelle che non richiedono vigore fisico.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">A mio avviso, simili discriminazioni sono assolutamente ridicole, gli stipendi dovrebbero essere equiparati, già per il semplice fatto che sia le donne che gli uomini dedicano il medesimo numero di ore ad analoghe attività. </span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Inoltre, entrambi i genitori dovrebbero avere diritto, non a qualche mese, ma ad alcuni anni di riposo dal lavoro a pieno stipendio, per stare a stretto contatto con il/la nascituro/a e prendersene cura nel migliore dei modi come minimo per i primi 3 anni di vita, così come suggerito dalla neuroscienza e dalla psicologia.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">È infatti noto che per ottenere un sano e corretto sviluppo emotivo, sentimentale e cognitivo del neonato, un aspetto di fondamentale importanza per formare un essere umano adulto in grado di concentrarsi, applicarsi e interessarsi agli altri e al mondo con creatività, fiducia e altruismo, nei primi anni di vita si debbano far crescere i bambini in un ambiente familiare sano e sereno, in cui la madre vive in funzione del figlio ed il padre supporta la propria compagna in questo arduo compito.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Parcheggiare dei neonati all'interno di asili nido perché “si deve lavorare”, non farà altro che provocare un trauma da distaccamento all'infante, che vedendosi separare dalla madre, sua unica fonte di sopravvivenza, si sentirà letteralmente morire. </span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Anche il far crescere bambini in famiglie che non possono essere serene a causa di problemi economici e/o delle condizioni di sfruttamento lavorativo subite, causerà un danno alla psiche dei neonati. </span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Simili situazioni contribuiranno allo sviluppo di adulti psico-apatici, ovvero privi di empatia e di fiducia nei confronti degli altri e del mondo, minando le condizioni della loro felicità e, in ultima analisi, danneggiando l'intera società.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nei primi mesi di vita, infatti, si formano le mappe cognitive e affettive, ed è di fondamentale importanza che esse siano di ottima fattura: per questo motivo, la società dovrebbe fare tutto il possibile per creare le migliori condizioni per far sviluppare e crescere in modo sano e sereno gli esseri umani del futuro, in particolar modo nelle prime fasi di vita.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">E di certo ciò non sarà possibile, fin quando i genitori verranno costretti a lavorare oltre misura e a sperimentare l'incertezza, lo stress, l'oppressione e la sofferenza dovuti alla ristrettezza economica, alla precarietà e/o allo sfruttamento, caratteristici dell'odierna organizzazione socio-economica.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">È assurdo che s'ignorino perfino le indicazioni fornite dalla più avanzata scienza applicata all'ambito dello sviluppo dei bambini, anche se sarebbe bastato non più che un briciolo di buon senso per comprendere che il mettere al mondo dei figli rappresenta una fase di particolare importanza, perché in quel periodo si sta plasmando quello che sarà un nuovo essere vivente. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">E non si capisce come sia possibile che una creatura forgiata dalla paura, dall'ansia, dal dolore e dalla sofferenza, che, una volta nata, debba anche subire dei traumi da distaccamento, possa sviluppare appieno il proprio potenziale positivo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Anche per questo motivo, la donna dovrebbe avere la possibilità di cessare di lavorare non appena scopre di essere incinta, e non a ridosso del parto, così da potersi rilassare e portare a compimento, nelle migliori condizioni possibili, ciò che in quel periodo della sua esistenza è il suo compito più importante: dar forma e vita ad un altro essere umano.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<br />
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>La disoccupazione nel mondo</b></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In un sistema socio-economico che utilizza il denaro, dove chi non lavora non ha diritto ad un reddito di esistenza incondizionato, la maggior parte delle persone subisce gli effetti di un potente ricatto economico: <i>«se non ti trovi un lavoro, rischi di soffrire la fame».</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">E così, volenti o nolenti, a meno di esser sufficientemente ricchi per vivere di rendita o di riuscire a trovare una strategia per sfruttare il lavoro degli altri, tutti gli esseri umani che vivono nelle “moderne” società vengono costretti a lavorare.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Date queste convenzioni sociali, e considerato che i ricchi che possono permettersi il lusso di non lavorare sono assai pochi, ci si aspetterebbe che, come minimo, tutti abbiano un lavoro dignitoso che gli consenta di vivere. E invece no!</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nel mondo si stima che più di 200 milioni di persone siano disoccupate. Considerando un numero di 3,3 miliardi di persone attive, il tasso di disoccupazione a livello mondiale si attesta intorno al 6 %. Ma in alcuni Stati va persino peggio.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">A titolo di curiosità, citiamo il caso più eclatante, quello dello Zimbabwe, dove il tasso di disoccupazione è compreso tra l'80 e il 95 %. Seguono: Burkina Faso 77 %, Gibuti 60 %, Siria 50 % e Senegal 48 %. Al lato opposto, vi è la Cambogia, dove la disoccupazione è quasi assente, seguita da Qatar, Thailandia, Bielorussia e Benin con un tasso che oscilla intorno all'1 %. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Non discuteremo in dettaglio questi dati, diremo solo che gli elevati tassi di disoccupazione dei Paesi del primo gruppo sono correlati a guerre, dittature e sfruttamento coloniale, mentre il fatto che nel secondo gruppo quasi tutti abbiano un'occupazione non garantisce che le condizioni di vita siano dignitose: anche nei campi di concentramento vi era piena occupazione. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Negli Stati Uniti il tasso di disoccupazione è del 4,1 %, in India si segnala non più di un 3,5 % di disoccupazione, mentre in Cina la disoccupazione urbana è vicina al 5 %, anche se non è dato sapere il tasso riferito all'intera nazione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se si guarda ai Paesi dell'OCSE, si può calcolare una disoccupazione media del 5,1 %, traducibile in 33,2 milioni di disoccupati. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Restringendoci all'Unione Europea il dato percentuale sale al 7,1 %, corrispondente a circa 17,9 milioni di disoccupati, mentre se ci si limita alla sola zona euro si ha una disoccupazione dell'8,5 %, corrispondente a 14,1 milioni di disoccupati.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In Europa i livelli di disoccupazione più bassi si registrano rispettivamente in: Repubblica </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ceca (2,4 %), Germania e Malta (entrambi al 3,6 %), Ungheria (3,9 %), Gran Bretagna (4,3 %) e Olanda (4,4 %). Al lato opposto troviamo: Grecia (20,7 %), Spagna (16,4 %), Cipro (11,1 %), Italia (10,8 %), Croazia (10 %) e Francia (9,2 %).</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se si trascurano le profonde differenze tra i vari Paesi dell'OCSE, e si considera soltanto il tasso di disoccupazione medio, si può notare come il dato sia quasi ritornato ai livelli pre-crisi, ma prima di esultare bisognerebbe ricordare che, da un punto di vista qualitativo, le condizioni di lavoro dei nuovi occupati sono peggiorate rispetto al passato, a causa di una crescente precarizzazione del lavoro e di una generalizzata intensificazione del livello di sfruttamento dei lavoratori. </span></div>
<div style="text-align: center;">
<b><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></b></div>
<div style="text-align: center;">
<b><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La trappola del lavoro</span></b></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il fatto che nell'odierna società vi siano dei disoccupati è estremamente grave, perché se da un lato s'impone l'obbligo di dover lavorare per vivere e dall'altro il lavoro non c'è, significa che si stanno negando a centinaia di milioni di persone le condizioni effettive per poter sopravvivere. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Così come è altrettanto grave che tutti gli individui che non sono sufficientemente ricchi debbano lavorare per la maggior parte del tempo, non avendo modo di vivere la vita in libertà.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">È questa una doppia contraddizione che, all'interno di una società basata sull'uso del denaro, dev'essere assolutamente risolta o garantendo un lavoro dignitoso a tutti, con un impiego che sia compatibile da un lato con la volontà, la libertà e la felicità dei singoli individui, e dall'altro con l'interesse generale, o assicurando a tutti un reddito di esistenza incondizionato accreditando ai cittadini una somma di denaro che sia sufficientemente elevata da consentire un'esistenza libera, serena e felice, anche se non c'è lavoro a sufficienza per tutti, perché ad esempio, grazie all'avvento delle automazioni, il bisogno di lavoro umano per realizzare beni e servizi diminuisce.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Violare le precedenti condizioni, significa accettare tacitamente di condannare alla miseria una certa parte della popolazione che, senza un reddito derivante da un lavoro o da un sussidio universale, di fatto, non avrebbe i mezzi monetari per poter acquistare beni e servizi indispensabili per vivere.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Bisognerebbe anche considerare che avere un lavoro non significa necessariamente affrancarsi dalla povertà; inoltre, in molti casi, il lavoro, invece di gettare le basi per l'auto-realizzazione e la felicità individuale, diviene la causa dell'auto-distruzione personale, dell'annullamento del lavoratore, della sua malattia e, in ultima analisi, della sua infelicità.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nel mondo esiste un’ampia classe composta da persone denominate “working poor” (lavoratore povero): si tratta d’individui che sono poveri, e continuano a rimanere tali, pur lavorando anche per 8-12 ore al giorno con continuità, per tutta la vita attiva, per il semplice fatto che la paga ricevuta non è sufficiente per liberarli dalla loro condizione di miseria.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Non a caso si parla di “trappola della povertà”, per sottolineare il fatto che se l'attività a cui un essere umano dedica il proprio tempo non è sufficientemente remunerativa, l'effetto che si produce è quello di rimanere imprigionati in un ciclo che riproduce se stesso, mantenendo sostanzialmente invariate le condizioni esistenziali di chi vi rimane intrappolato all'interno.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Personalmente proporrei di estendere questo concetto anche al mondo del lavoro e alle sue finalità, in tal senso: se l'organizzazione del lavoro non è appositamente concepita e specificatamente finalizzata alla liberazione dell'umanità dal lavoro, si corre il serio rischio di creare una “trappola del lavoro”, all'interno della quale gli esseri umani resteranno bloccati fin quando le condizioni ambientali saranno tali da riuscire ad alimentare i consumi e a sostenere la vita. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per quanto ho potuto comprendere con le mie analisi, attualmente l'umanità si trova esattamente all'interno di una “trappola del lavoro”, in particolar modo a causa delle ideologie partorite da presunti intellettuali, vittime dei preconcetti dell'epoca in cui sono vissuti e della loro evidente limitatezza mentale, che disgraziatamente continuano ancora oggi ad escogitare soluzioni per “creare più lavoro”, invece di pensare a come “liberare l'umanità dal lavoro” e da tutti i disastri sociali ed ambientali causati proprio dall'odierna organizzazione del lavoro. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">L'obiettivo degli odierni economisti non è liberare gli esseri umani dal lavoro, ma riprodurre le condizioni che assicurino il lavoro: soltanto un folle potrebbe concepire una simile bestialità.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Io sono fermamente convinto che, se ci fosse la volontà e gli esseri umani cooperassero condividendo il medesimo fine, nel giro di una sola generazione si riuscirebbe a porre rimedio a tutte le ingiustizie sociali e si potrebbe eliminare l'obbligo di lavorare, pur garantendo a tutti gli esseri umani elevate e comparabili condizioni di benessere materiale all'interno di una società ecologicamente sostenibile. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma un simile obiettivo, ad oggi, non viene neanche lontanamente preso in considerazione, né dalle masse assopite e indottrinate, che prendono ben volentieri parte al "gioco del Potere", né dai politici al servizio del capitale, né dagli economisti imbevuti dell'ideologia crescitista, né dai sedicenti intellettuali, che a forza di imparare a memoria le cose che hanno detto i pensatori del passato non sono più in grado di concepire idee originali, ed ancor meno dal Potere, intento a mantenere l'attuale ordine delle cose esattamente così com'è.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se si guarda all'organizzazione del lavoro da un punto di vista più ampio, si vede in modo chiaro che le forze in campo non si dirigono sinergicamente verso una meta comune volta alla realizzazione del benessere collettivo, tutt'altro! </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">I lavoratori vagano smarriti, privi di un piano d'azione, la loro energia psico-fisica viene dissipata ripetendo giorno dopo giorno gesta folli e senza senso, che li mantengono in condizione di schiavitù, mentre globalmente s'ignorano gli effetti dovuti alla risultante delle attività lavorative.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Invece di lavorare per costruire un mondo migliore, i moderni schiavi del lavoro si danno da fare senza sosta per causare il collasso della propria società, sprecando, inquinando, distruggendo, uccidendo, sfruttando e schiavizzando, le risorse, la natura, l'ambiente, gli animali, i propri simili e se stessi: essi sono giunti alla completa follia!</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">È del tutto evidente che l'organizzazione del lavoro debba essere totalmente ripensata, cominciando col rimettere in discussione il fine da perseguire e proseguendo col ripensare le modalità con il quale raggiungere i rinnovati obiettivi. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Senza una nuova visione del mondo, che tenga in considerazione le principali criticità dell'epoca corrente, non ci sarà alcun futuro per l'umanità.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma la cosiddetta “intellighenzia” è troppo impegnata nel predicare il verbo della religione economica dominante, in cui crede in modo acritico, fideistico ed irrazionale; ecco perché non è neanche in grado di rendersi conto di queste impellenti necessità, nonostante i limiti dell'odierno livello di pensiero siano macroscopici. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Pazienza, ce ne faremo una ragione: del resto, solo un pazzo affiderebbe agli artefici dell'odierno disastro socio-economico il prezioso incarico di portare a compimento una simile impresa. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">L'umanità ha un forte bisogno di nuove energie, di menti geniali che non siano condizionate dalle ideologie dominanti, e che siano in grado di elevarsi al di sopra delle credenze e dei preconcetti della propria epoca. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il punto non è creare più lavoro, senza alterare alcuna dinamica sociale, mantenendo così in essere tutte le storture dell'odierna organizzazione del mondo del lavoro, il punto è rimettere in discussione le logiche adottate che producono ingiustizia, disuguaglianza, sfruttamento, distruzione e insostenibilità, concependo altre logiche che non causino le distorsioni riscontrate nell'odierna società.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Perché si dovrebbe continuare a mantenere in essere il lavoro inutile e dannoso, quando invece sarebbe saggio eliminarlo? </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Perché si dovrebbe incrementare ulteriormente il lavoro, quando si potrebbe redistribuirlo, eliminando così la disoccupazione?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Perché si dovrebbe costringere l'umanità a compiere lavori detestabili che potrebbero essere egregiamente svolti dalle automazioni?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Perché gli orari di lavoro dovrebbero essere diversi, quando si potrebbe distribuire equamente il carico di lavoro tra tutti i membri della società abili al lavoro?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Perché si dovrebbe continuare a tollerare che ci sia chi guadagna troppo e chi poco (o nulla), quando invece si potrebbe condividere la ricchezza prodotta, così che che tutti abbiano denaro a sufficienza per vivere? </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Perché si dovrebbe necessariamente sottostare alle logiche del profitto, nonostante quest'ultime siano puramente convenzionali?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Perché gli esseri umani dovrebbero continuare a vivere nell'odierna società, tollerando le sue storture, quando la trasformazione dell'ordine sociale dipende dalla loro volontà?</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><i>Mirco Mariucci</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>Fonti</b></span></div>
<ol>
<li><a href="https://www.ilfattoquotidiano.it/2014/01/26/caso-mastrapasqua-adusbef-un-collezionista-di-poltrone-e-di-nostre-denunce/858302/" style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: x-small;">Caso Mastrapasqua, Adusbef: “Collezionista di 25 poltrone”. Il Fatto Quotidiano, 26 gennaio 2014. </span></a></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="https://www.ilfattoquotidiano.it/2014/02/01/mastrapasqua-dopo-il-pressing-di-letta-si-dimette-da-presidenza-inps/865797/" style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">Mastrapasqua si arrende: “mister 25 poltrone” lascia la presidenza dell’Inps. Il Fatto Quotidiano, 1 febbraio 2014.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><a href="https://www.bergamonews.it/2014/02/01/mastrapasqua-luomo-dei-25-incarichi-si-dimette-da-presidente-inps/185023/" style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: x-small;">Mastrapasqua, l’uomo dei 25 incarichi, si dimette da presidente Inps. Bergamo News, 1 febbraio 2014. </span></a></li>
<li><a href="http://europa.today.it/lavoro/salari-europa-lavoratori.html" style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: x-small;">Salari in Europa, ecco dove i lavoratori vengono pagati meglio. Europa Today, 31 marzo 2018. </span></a></li>
<li><a href="https://www.money.it/paesi-stipendi-piu-alti-del-mondo-classifica-Italia" style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: x-small;">La classifica dei Paesi con gli stipendi più alti del mondo. Ecco dov’è l’Italia. Money, Cristiana Gagliarducci, 17 Febbraio 2017.</span></a></li>
<li><a href="http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Economia%20e%20Lavoro/2009/05/ocse-stipendi-medi-netti.shtml" style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: x-small;">Gli stipendi medi netti annuali dei paesi Ocse. Il Sole 24 Ore, fonte: Ocse, Rapporto sul prelievo fiscale sui salari 2007-2008.</span></a></li>
<li><a href="http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/news/home/73248/stipendi-secondo-la-classifica-ocse-in-italia-un-disastro.html" style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: x-small;">Stipendi - Secondo la classifica Ocse, in Italia un disastro. La gazzetta del mezzogiorno, 11 marzo 2008.</span></a></li>
<li><a href="http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2017-04-12/cuneo-fiscale-12-punti-sopra-media-ocse-063629.shtml?uuid=AEplTw3" style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: x-small;">Cuneo fiscale 12 punti sopra la media Ocse. Il Sole 24 Ore, Claudio Tucci, 12 aprile 2017.</span></a></li>
<li><a href="http://www.unionesarda.it/articolo/notizie_economia/2017/04/11/italia_quinta_al_mondo_per_imposte_sugli_stipendi_ocse_lavoratori-2-588631.html" style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: x-small;">Italia quinta al mondo per imposte sugli stipendi. Ocse: lavoratori ancora troppo tassati. L'unione sarda, 11 Aprile 2017. </span></a></li>
<li><a href="https://www.idealista.it/news/finanza/lavoro/2018/05/28/126205-lo-stipendio-medio-addebitato-in-ogni-paese-europeo" style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: x-small;">Lo stipendio medio addebitato in ogni Paese europeo. Idealista news, 29 maggio 2018.</span></a></li>
<li><a href="http://www.ilsole24ore.com/art/norme-e-tributi/2017-02-28/iil-reddito-medio-italiani-e-20320-euro-solo-4percento-contribuenti-dichiara-piu-50mila-euro--171245.shtml?uuid=AELdpHf" style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: x-small;">Il reddito medio degli italiani è di 20.690 euro. Bonus Irpef restituito da 1,7 milioni di contribuenti. Il Sole 24 Ore, Marco Mobili, Giovanni Parente, 28 febbraio 2017.</span></a></li>
<li><a href="http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2018-03-28/il-reddito-medio-italiani-e-20940-euro-bonus-80-euro-restituito-17-milioni-contribuenti-151218.shtml?uuid=AE54PQPE" style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: x-small;">Il reddito medio sale a 20.940 euro, zero Irpef per oltre 10 milioni italiani. Il Sole 24 Ore, 28 marzo 2018. </span></a></li>
<li><a href="http://www.wallstreetitalia.com/euro-ha-ucciso-potere-d-acquisto-del-ceto-medio-italiano/" style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: x-small;">Euro ha ucciso potere d’acquisto del ceto medio italiano. Wall Street Italia, 25 novembre 2013. </span></a></li>
<li><a href="https://www.ilfattoquotidiano.it/2017/01/01/euro-15-anni-fa-lentrata-in-vigore-come-sono-cambiati-i-prezzi-caffe-da-900-lire-a-90-centesimi-pizza-aumentata-del-123/3290911/" style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: x-small;">Euro, 15 anni fa l’entrata in vigore. Come sono cambiati i prezzi. Il Fatto Quotidiano, 1 gennaio 2017. </span></a></li>
<li><a href="http://www1.adnkronos.com/IGN/News/Economia/Salari-Cgil-potere-dacquisto-giu-di-5500-euro-in-10-anni-Epifani-pesano-le-tasse_311022515823.html" style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: x-small;">Salari, Cgil: potere d'acquisto giù di 5.500 euro in 10 anni. Epifani: pesano le tasse. Adnkronos.</span></a></li>
<li><a href="https://www.corriere.it/economia/11_dicembre_30/codacons-potere-acquisto-euro_96294978-32f0-11e1-be67-1119b87d83b7.shtml" style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: x-small;">Euro, in 10 anni la perdita del potere d'acquisto per il ceto medio è stata del 39,7%. Corriere Della Sera, 30 dicembre 2011.</span></a></li>
<li><a href="http://www.lastampa.it/2017/11/08/economia/industria-litalia-resta-la-settima-potenza-mondiale-50emVlwCRMSO0OH9cA5N7J/pagina.html" style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: x-small;">Industria, l’Italia resta la settima potenza mondiale. La Stampa, Sandra Riccio, 8 novembre 2017.</span></a></li>
<li><a href="http://www.ildiariodellavoro.it/adon.pl?act=doc&doc=66079#.W2VYdNUzapo" style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: x-small;">Confindustria, in classifica manifatturiero Italia settima, dominano Cina e Usa. Il Diario del Lavoro, 8 novembre 2017. </span></a></li>
<li><a href="http://it.fashionnetwork.com/news/Confindustria-Italia-resta-settima-in-classifica-manifatturiero-ma-cala-nel-tessile,889141.html#.W2VYwNUzapo" style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: x-small;">Confindustria: Italia resta settima in classifica manifatturiero, ma cala nel tessile. Fashion Network, 8 novembre 2017. </span></a></li>
<li><a href="https://www.ilpost.it/2017/07/24/fiat-serbia-aumento-stipendi/" style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: x-small;">La FIAT ha concordato un aumento dei salari dei suoi dipendenti in Serbia, dopo gli scioperi delle scorse settimane. Il Post, 24 luglio 2017. </span></a></li>
<li><a href="https://notizie.tiscali.it/esteri/articoli/operai-serbi-vincono-fiat/" style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: x-small;">Gli operai serbi vincono contro Fiat: aumenti per tutti e bonus produttività. Tiscali News, 25 luglio 2017.</span></a></li>
<li><a href="https://notizie.tiscali.it/cronaca/articoli/marchionne-stipendio-operaio/" style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: x-small;">Ad un operaio della Fiat occorrono due secoli per guadagnare lo stipendio di Marchionne. Tiscali News, 4 ottobre 2016.</span></a></li>
<li><a href="https://www.money.it/quanto-guadagna-operaio-Fiat" style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: x-small;">Quanto guadagna un operaio della Fiat? Money, Simone Micocci, 6 luglio 2018.</span></a></li>
<li><a href="http://www.repubblica.it/economia/finanza/2017/01/26/news/fca_bilancio_2016-156912511/" style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: x-small;">Gli utili di Fiat Chrysler balzano a 1,8 miliardi. "Fiducia per gli obiettivi al 2018". Repubblica, 26 gennaio 2017. </span></a></li>
<li><a href="http://www.ilgiornale.it/news/politica/tesoro-accumulato-sergio-700-milioni-1556325.html" style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: x-small;">Il tesoro accumulato da Sergio: 700 milioni. Il Giornale, Camilla Conti, 22 luglio 2018.</span></a></li>
<li><a href="http://www.repubblica.it/economia/finanza/2018/04/26/news/fca_trimestrale-194851021/" style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: x-small;">Fiat Chrysler, nel primo trimestre l'utile cresce del 59% e scende l'indebitamento. Repubblica, 26 aprile 2018.</span></a></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/01/20/parita-di-genere-onu-le-donne-guadagnano-il-23-in-meno-degli-uomini-e-il-piu-grande-furto-della-storia/4104410/" style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">Parità di genere sul lavoro, Onu: “Le donne guadagnano il 23% in meno degli uomini. È il più grande furto della storia”. Il Fatto Quotidiano, 20 gennaio 2018.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><a href="http://www.repubblica.it/economia/2018/01/20/news/onu_le_donne_guadagnano_il_23_meno_degli_uomini_il_piu_grande_furto_della_storia_-186889531/" style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: x-small;">Onu: "Le donne guadagnano il 23% meno degli uomini. Il più grande furto della storia". Repubblica, 20 gennaio 2018.</span></a></li>
<li><a href="https://www.indexmundi.com/map/?v=74&l=it" style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: x-small;">Economia: tasso disoccupazione. Index Mundi, 1 gennaio 2018.</span></a></li>
<li><a href="http://www.ilgiornale.it/news/economia/ocse-italia-terzo-paese-numero-disoccupati-calo-i-salari-1548683.html" style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: x-small;">Ocse: Italia terzo Paese come numero di disoccupati. In calo i salari reali. Il Giornale, Raffaello Binelli, 4 luglio 2018.</span></a></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.tgcom24.mediaset.it/economia/ocse-italia-terza-per-disoccupazione-scendono-i-salari-reali-_3149873-201802a.shtml" style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">Ocse: "Italia terza per disoccupazione, scendono i salari reali". Tg Com 24, 4 luglio 2018.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><a href="http://www.askanews.it/economia-estera/2018/02/12/ocse-disoccupazione-cala-a-55-a-dicembre-in-un-anno-07-punti-pn_20180212_00067/#" style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: x-small;">Ocse, disoccupazione cala a 5,5% a dicembre, in un anno -0,7 punti. Ask News, 12 febbraio 2018. </span></a></li>
<li><a href="https://quifinanza.it/lavoro/ocse-tasso-disoccupazione-ancora-in-calo-a-maggio/210612/" style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: x-small;">OCSE: tasso disoccupazione ancora in calo a maggio. Qui Finanza, 10 luglio 2018. </span></a></li>
<li><a href="http://www.regioni.it/news/2018/07/10/ocse-disoccupati-maggio-51-vicino-minimo-storico-italia-107-569632/" style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: x-small;">Ocse, disoccupati maggio 5,1% vicino minimo storico, Italia 10,7%. Conferenza delle Regioni e delle Prince autonome, 10 luglio 2018.</span></a></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="https://www.truenumbers.it/disoccupazione-europa/" style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">Nell’eurozona ci sono 14 milioni di disoccupati. True Numbers, 7 febbraio 2018.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><a href="https://quifinanza.it/lavoro/lavoro-eurostat-italia-terzo-paese-in-ue-per-disoccupazione/181535/" style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: x-small;">Lavoro, Eurostat: Italia terzo paese in UE per disoccupazione. Qui Finanza, 4 aprile 2018.</span></a></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/05/02/lavoro-disoccupazione-ue-torna-ai-livelli-2008-italia-il-tasso-resta-piu-alto-di-4-punti-e-ci-sono-750mila-precari-piu/4327941/" style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">Lavoro, la disoccupazione in Ue torna ai livelli 2008. In Italia il tasso resta più alto di 4 punti e ci sono 750mila precari in più. Il Fatto Quotidiano, 2 maggio 2018.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><a href="http://www.eunews.it/2018/03/01/disoccupazione-all86-nelleurozona-al-73-nellintera-ue/101800" style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: x-small;">Disoccupazione all’8,6% nell’Eurozona e al 7,3% nell’intera Ue. Euro News, Veronica di Norcia, 1 marzo 2018. </span></a></li>
<li><a href="https://finanza.repubblica.it/News/2018/07/02/zona_euro_in_lieve_calo_il_tasso_di_disoccupazione-111/" style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: x-small;">Zona Euro, in lieve calo il tasso di disoccupazione. Repubblica, 2 luglio 2018.</span></a></li>
<li><a href="https://www.huffingtonpost.it/2018/01/13/in-america-non-si-trova-piu-un-disoccupato_a_23332607/" style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: x-small;">In America non si trova più un disoccupato. Huffington Post, 13 gennaio 2018. </span></a></li>
<li><a href="https://www.agi.it/estero/cina_pil_2018-3780180/news/2018-04-18/" style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: x-small;">La Cina nei primi tre mesi del 2018 è cresciuta tantissimo. AGI, Eugenio Buzzetti, 18 aprile 2018. </span></a></li>
<li><a href="http://www.ideainvestimento.it/india-cala-il-tasso-di-disoccupazione-346/" style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: x-small;">India, cala il Tasso di Disoccupazione: 3,46%. Idea investimento, 19 Ottobre 2017. </span></a></li>
<li><a href="https://www.agenzianova.com/a/5b61bce61ff0f1.88552576/2020146/2018-08-01/india-oil-prevede-tasso-di-disoccupazione-stabile-al-3-5-per-cento-quest-anno" style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: x-small;">India: Oil prevede tasso di disoccupazione stabile al 3,5 per cento quest’anno. Agenzia Nova, 1 agosto 2018.</span></a></li>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"></span></div>
Mirco Mariuccihttp://www.blogger.com/profile/14091144245562917192noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-3559113173366531735.post-33315019871730031712018-09-30T10:44:00.003+02:002019-07-15T09:23:32.792+02:00La disoccupazione reale è almeno il doppio rispetto a quella ufficiale!<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh2-eCcUKC43hfWh8RHNl0TxOA6SoW-S5yzewcEDF0NTW9PaGvSFgAMboXU3IuzwbGA24CXs668qldqxDn1-7PqVLW1kw43bIKjbTxc-jyTGruyaCrO0Jp6XHZv0T-V2cu5C9rt1rMtOE0/s1600/e.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><img border="0" data-original-height="630" data-original-width="1200" height="210" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh2-eCcUKC43hfWh8RHNl0TxOA6SoW-S5yzewcEDF0NTW9PaGvSFgAMboXU3IuzwbGA24CXs668qldqxDn1-7PqVLW1kw43bIKjbTxc-jyTGruyaCrO0Jp6XHZv0T-V2cu5C9rt1rMtOE0/s400/e.png" width="400" /></span></a></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>Disoccupati, inattivi e scoraggiati</b></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In molti non sanno che il tasso di disoccupazione ufficialmente dichiarato è ampiamente sottostimato, perché la definizione utilizzata per fini statistici non rispecchia affatto quel genere di disoccupato che ciascun individuo ha in mente.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si consideri che per risultare “occupati” è sufficiente aver compiuto una sola ora di lavoro nella settimana di riferimento in cui avviene l'indagine statistica, in una qualsiasi attività che preveda un corrispettivo monetario o in natura. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Inoltre, vengono considerati “occupati” anche tutti quegli individui che prestano almeno un’ora di servizio non retribuito nella ditta di un familiare con cui collaborano abitualmente. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ovviamente, sono considerati occupati anche i lavoratori assenti dal lavoro, ad esempio, per ferie o malattia. Un po' meno intuitivamente, risultano occupati anche quegli individui che, pur non lavorando, continuano a percepire almeno il 50% della loro precedente retribuzione (si pensi pure ai cassaintegrati).</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Definire “occupato” un soggetto che lavora soltanto qualche ora nella settimana di riferimento dell'indagine statistica è una scelta alquanto discutibile, che però è assai utile ai governi per gonfiare i dati sull'occupazione. </span></div>
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<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma i trucchi sintattici e semantici per mentire con le statistiche non finiscono qui...</span></div>
<a name='more'></a><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Fissata una definizione di “occupato”, per quanto discutibile essa sia, ogni persona dotata di buon senso penserà che per stimare i disoccupati basti sottrarre al totale della popolazione i bambini, gli studenti e i pensionati. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Così facendo si avrebbe a disposizione la forza lavoro potenziale e, conoscendo il numero degli “occupati”, si potrebbe facilmente calcolare il tasso di disoccupazione effettuando una divisione. Ma le cose non stanno affatto così! </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Vi sono delle ulteriori classificazioni per quei soggetti che l'uomo della strada farebbe rientrare nella categoria dei disoccupati, ma che invece, per finalità statistiche, vengono etichettati con un altro nome: si tratta degli "inattivi" e degli "scoraggiati".</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si definisce inattivo un soggetto senza lavoro che vorrebbe lavorare ma che non sta cercando attivamente un lavoro; tanto per incrementarne il numero, sono classificati come inattivi anche gli individui che stanno cercando lavoro, ma che per qualche motivo non sono disponibili a cominciare l'attività lavorativa entro un breve lasso di tempo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Gli scoraggiati, invece, sono individui inattivi di 15-64 anni che non hanno cercato lavoro nelle 4 settimane precedenti l’intervista finalizzata alla realizzazione della statistica, perché ritengono già in partenza che non riuscirebbero a trovarlo!</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò detto, è ufficialmente considerato “disoccupato” ogni individuo che soddisfi le seguenti condizioni: </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">1) età compresa tra i 15 e i 64 anni; </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">2) non essere occupato, secondo la definizione sopra specificata; </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">3) essere disponibile ad accettare un’offerta di lavoro nell’arco delle 2 settimane successive all'intervista (altrimenti si è considerati “inattivi”); </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">4) aver attivamente cercato un’occupazione nelle 4 settimane precedenti a quella di riferimento dell'indagine (altrimenti si è considerati “scoraggiati”).</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Fissate queste definizioni, la forza lavoro si calcola sommando gli "occupati" e i "disoccupati", escludendo così gli inattivi ed anche gli scoraggiati (che fanno parte di un'altra categoria definita forza lavoro potenziale), mentre per ottenere il tasso di disoccupazione basta fare il rapporto tra le persone disoccupate ma attive e la corrispondente forza lavoro.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In un certo senso, gli inattivi e gli scoraggiati vivono sospesi in una sorta di Limbo, e pertanto non fanno parte del conteggio, in quanto non risultano né occupati né disoccupati, dato che è vero che non hanno un lavoro ma o non stanno cercando un'occupazione da un po' di tempo o non sono disposti ad iniziare a lavorare a breve termine.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">E in tutto ciò non abbiamo neanche preso in considerazione l'idea d'introdurre una definizione di "sotto-occupato", una questione che per il momento ci risparmiamo di affrontare.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ricapitoliamo: quando si sente dire che il tasso di disoccupazione in Italia è del 10,8%, non significa che il 10,8% degli italiani è senza lavoro, ma che il 10,8% della "forza lavoro", così come precedentemente definita ("occupati" + "disoccupati") cerca un lavoro ma non riesce a trovarlo. In altri termini, ciò significa che la percentuale è calcolata in rapporto alla forza lavoro. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il tasso di occupazione e quello di inattività (e attività) vengono invece calcolati in rapporto alla popolazione di riferimento.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Anche nel caso del tasso di disoccupazione giovanile, vale a dire quello riferito alla fascia di età compresa tra i 15 e i 24 anni, la percentuale va rapportata al numero di chi cerca lavoro, escludendo dal calcolo i giovani inattivi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Capite che un simile metodo di calcolo può dar luogo ad una gran confusione, oltre ad impedire di riuscire a trasmettere al pubblico la realtà dei fatti in modo semplice e fedele. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
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<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>Disoccupazione ufficiale e realtà</b></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In alcuni casi, con queste definizioni, si possono verificare delle dinamiche alquanto curiose...</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se la disoccupazione diminuisce, non è detto che ci siano più persone occupate, perché può darsi che la disoccupazione sia calata a causa di un aumento del tasso di inattività, ovvero a seguito del passaggio di un certo numero d'individui dalla condizione di ricerca attiva del lavoro alla condizione di scoraggiamento!</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ad esempio, se alcuni disoccupati perdono la speranza e smettono di cercare lavoro, divenendo scoraggiati, ecco che escono dal conteggio della forza lavoro, e così si verifica una diminuzione del tasso di disoccupazione, che però è solo apparente, perché in realtà il numero degli occupati è rimasto il medesimo! </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In modo duale, se la disoccupazione sale, non è affatto detto che l’occupazione debba scendere! </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Infatti, un aumento del tasso di disoccupazione potrebbe verificarsi a causa di una diminuzione dell’inattività, perché alcune persone scoraggiate si sono messe alla ricerca di un lavoro.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">È del tutto evidente che per dare un resoconto completo e non ambiguo, si dovrebbe riportare il numero di occupati a tempo pieno, part-time, sotto-occupati assieme al quantitativo di disoccupati, inattivi e scoraggiati, e non soltanto la percentuale dei disoccupati calcolata con una particolare definizione di forza lavoro.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma a chi giova complicare oltremodo le cose alterando la percezione della realtà?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Un altro parametro di semplice comprensione, puntualmente omesso dal dibattito pubblico, è il montante delle ore lavorate, vale a dire il totale delle ore di lavoro effettivamente svolte dai lavoratori di un Paese in un certo periodo di tempo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Anche in questo caso, però, bisogna fare attenzione, perché adottando le definizioni ufficiali le cose si complicano e si possono nuovamente verificare dei casi paradossali. Ad esempio, il tasso di disoccupazione può diminuire nonostante anche il montante delle ore lavorate si sia ridotto! </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò può avvenire se assieme alla diminuzione del numero delle ore totali lavorate si verifica anche un calo dell'orario di lavoro dei lavoratori sufficientemente elevato, a patto che il numero di inattivi resti invariato (lascio al lettore l'analisi delle altre casistiche!).</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Al netto della comprensione delle (simpatiche) dinamiche sopra descritte, è interessante smascherare le menzogne che si celano dietro alle statistiche ufficiali, cercando di stimare il “reale” tasso di disoccupazione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Chi si è divertito a farlo, sostiene che in Italia l'effettiva percentuale dei disoccupati sia almeno il doppio rispetto a quella ufficiale, mentre se nel conteggio si considerano anche i sotto-occupati, secondo una certa definizione, si arriva addirittura ad un tasso del 39%. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Del resto, la situazione italiana nel 2016 era le seguente: a fronte di una popolazione di 60 milioni e 441 mila abitanti, vi erano soltanto 22 milioni e 465 mila persone "occupate". Ne consegue che, per un motivo o per l'altro, 37 milioni e 976 mila italiani non lavoravano.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Tra questi, 8 milioni 371 mila erano decisamente troppo giovani per lavorare (<15 anni) mentre altri 12 milioni 534 mila erano troppo anziani per farlo (>64 anni): restano però ulteriori 17 milioni e 71 mila lavoratori potenziali.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Questo insieme di persone, a loro volta, si suddivide in due sottogruppi: quello dei "disoccupati" per fini statistici (3 milioni e 33 mila persone) e quello di chi non ha un'occupazione e nemmeno la cerca (14 milioni e 38 mila individui).</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Approfondendo l'analisi sul gruppo di coloro che non hanno un'occupazione e nemmeno la cercano, si scopre che 10 milioni e 484 mila italiani non sono disponibili a lavorare, mentre il resto vorrebbe farlo, ma non cerca un impiego. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Prima di pensare che gli italiani siano dei fannulloni, bisognerebbe togliere dal gruppo dei 14 milioni e 38 mila individui, tutti gli studenti con un'età maggiore o uguale a 15 anni che non avevamo ancora conteggiato (circa 2 milioni e 110 mila persone), le casalinghe (7 milioni e 338 mila) ed altre categorie, come ad esempio gli inabili al lavoro, che però, purtroppo, non riesco a quantificare con precisione (assumiamo che siano 1 milione e 36 mila per far tornare i conti)</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">È del tutto legittimo che uno studente voglia dedicare il suo tempo allo studio, senza dover lavorare, o che una donna scelga di godersi i primi anni di vita dei propri figli restando a casa, senza considerare che in molti devono/vogliono prendersi cura di anziani ed invalidi e/o magari non possono/vogliono pagare qualcuno che lo faccia al posto loro. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Al netto di queste situazioni, a mio avviso più che comprensibili, giungiamo alla cifra di 3 milioni e 554 mila individui che dovrebbero far parte della forza lavoro ma che in realtà non sono conteggiati ai fini statistici nel calcolo della percentuale dei disoccupati: si tratta di persone che vorrebbero lavorare ma che non cercano lavoro, non perché non vogliono lavorare ma magari perché, dopo numerosi tentativi andati a vuoto, hanno perso fiducia nelle loro possibilità di trovare un lavoro.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Sulla base di questi dati, nel 2016 il tasso di disoccupazione ufficiale in Italia era pari all'11,9%, ma si sarebbe più correttamente dovuto segnalare un tasso del 22,67% ottenuto includendo perlomeno gli scoraggiati: chissà che reazione avrebbe avuto l'opinione pubblica se si fossero diffusi questi dati, peraltro anch'essi sottostimati, visto che ad esempio abbiamo escluso dal conteggio in modo piuttosto arbitrario più di 7 milioni di casalinghe. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Recentemente alcuni politici italiani hanno dichiarato che l'occupazione è tornata ai livelli pre-crisi, peccato però che, se si analizzasse il numero di ore lavorate, si scoprirebbe che nei primi 6 mesi del 2008 i lavoratori dipendenti trascorsero in fabbrica ed in ufficio un totale di 23,1 miliardi di ore, mentre nel 2017 il montante è sceso a 21,9 miliardi di ore.</span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Osserviamo che, se il numero di ore lavorate è più basso rispetto al livello pre-crisi, affermare che il numero degli occupati è analogo, significa dire che la quantità di contratti a tempo pieno è diminuita.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per completezza, segnaliamo anche che, attualmente, in Italia il numero di persone di età compresa tra i 15 e i 64 anni che lavorano mediamente meno di 10 ore alla settimana è di poco superiore alle 560.000 unità e che nel periodo compreso tra il 2002 e il 2015</span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> la percentuale di lavoratori part time è salita del 9,8%. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Quello dell'Italia non rappresenta un caso isolato. Si consideri che in Europa la percentuale di inattivi sul totale della popolazione in età lavorativa (15-64 anni) è mediamente del 27,1%, una percentuale che corrisponde a circa a 89 milioni d'individui.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Tra questi il 35% dichiara di essere uno studente o di frequentare un corso di formazione; il 16% di essere in pensione, un altro 16% di essere affetto da disabilità o da malattie gravi e un 10% sostiene di accudire bambini o adulti disabili; inoltre, il 78% degli inattivi intervistati ha risposto di non desiderare un lavoro. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In Europa, quindi, ci sarebbero almeno 19,6 milioni di scoraggiati non conteggiati nella percentuale ufficiale di disoccupazione, a fronte di circa 18,7 milioni di individui ufficialmente classificati come disoccupati. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La situazione è talmente eclatante che perfino la Banca Centrale Europa è costretta ad ammettere che il tasso di disoccupazione reale sia ben più alto di quello ufficiale, e si attesterebbe a circa il doppio rispetto a quanto usualmente dichiarato. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<br />
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>Disoccupazione e orario di lavoro</b></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Dati alla mano, per risolvere l'annoso problema della disoccupazione presente in Paesi ricchi come l'Italia, sarebbe più che sufficiente diminuire l'orario di lavoro, seguendo l'indicazione suggerita dal celebre motto: <i>lavorare meno, lavorare tutti.</i></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per cominciare, sarebbe già un ottimo passo vietare gli straordinari. E invece no: da una parte c'è chi si ammazza di lavoro e non ha tempo per vivere e dall'altra c'è chi non riesce a vivere perché non ha un lavoro. </span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Del resto, se in Germania si lavora in media soltanto per 1.363 ore all'anno e si segnala un tasso di disoccupazione </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">del 3,6 %</span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">, non si capisce perché in Italia i lavoratori debbano dedicare al lavoro 1.730 ore, vale a dire 367 ore (circa 46 giorni lavorativi) in più rispetto ai loro colleghi, ricevendo per giunta una paga inferiore. </span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Come chiunque può intuire, se gli italiani lavorassero come i tedeschi, improvvisamente il tasso di disoccupazione crollerebbe, oppure, in modo duale, se i tedeschi lavorassero quanto gli italiani, ecco che in Germania il tasso di disoccupazione crescerebbe in modo considerevole e la situazione non sembrerebbe più così rosea come invece viene usualmente dipinta. </span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Come sostenuto dal sociologo Domenico De Masi, in Italia il montante delle ore lavorate è prossimo ai 40 miliardi di ore all'anno, che divise per circa 1.730 ore di lavoro pro-capite restituiscono un totale di circa 23 milioni e 121 mila posti di lavoro.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma se si dividesse il medesimo monte ore per l’orario di lavoro francese (1.472 ore all'anno pro capite) si avrebbero circa 4 milioni di posti di lavoro in più, mentre se gli italiani lavorassero come i tedeschi (1.363 ore all'anno pro capite), come per magia, si otterrebbero circa 6 milioni e 200 mila posti di lavoro in più.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">A quel punto, basterebbe redistribuire la ricchezza esistente, ad esempio diminuendo la quota dei profitti per far aumentare quella dei salari, riuscendo così a ripristinare i precedenti livelli di retribuzione, pur lavorando di meno! </span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ed ecco che, nel breve termine, l'annoso problema della disoccupazione sarebbe risolto.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Del resto, se la produttività è aumentata, e con essa è aumentata anche la ricchezza (o meglio la ricchezza è aumentata se s'ignorano i disastri ambientali causati dalle attività umane, ma per il momento lasciamo stare...) com'è possibile che, come minimo, i lavoratori non possano guadagnare il medesimo stipendio, lavorando di meno?</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><i>Mirco Mariucci</i></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Fonti</span></div>
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<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/02/24/disoccupazione-in-europa-nei-numeri-qualcosa-non-torna/4184207/" style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">Disoccupazione in Europa, nei numeri qualcosa non torna. Il Fatto Quotidiano, 24 febbraio 2018.</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.lastampa.it/2012/04/19/economia/inattivi-disoccupati-e-scoraggiati-come-ci-si-orienta-con-i-dati-dell-istat-7F0eXkf1QpSuU94Oa14QpN/pagina.html" style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">Inattivi, disoccupati e scoraggiati:come ci si orienta con i dati dell'Istat. La Stampa, 19 aprile 2012. </a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://www.morningfuture.com/it/article/2017/06/12/che-differenza-ce-tra-un-inattivo-e-un-disoccupato-guida-a-una-corrett/9/" style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">Che differenza c’è tra un inattivo e un disoccupato? Guida a una corretta lettura dei dati sul lavoro. Morning Future, 12 giugno 2017. </a></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.ingenere.it/articoli/occupati-disoccupati-inattivi" style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">Occupati, disoccupati, inattivi. In Genere, Roberto Cicciomessere, 18 dicembre 2012.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.econopoly.ilsole24ore.com/2016/12/28/ma-chi-sono-i-lavoratori-scoraggiati/" style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">Ma chi sono i lavoratori scoraggiati? Il Sole 24 Ore, Maurizio Sgroi, 28 dicembre 2016.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="https://www.truenumbers.it/italiani-al-lavoro/" style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">Italiani al lavoro: in 22 milioni ne mantengono 38. True Numbers, 12 dicembre 2017.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://www.ilpost.it/2017/07/19/casalinghe-italiane-2016-istat/" style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">Chi sono le casalinghe italiane, in cifre. Il Post, 19 luglio 2017.</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://www.omniumedu.com/it/news/scuola-quanti-sono-gli-studenti-nel-2016-2017-81.asp" style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">Scuola: quanti sono gli studenti nel 2016-2017? Omnium Education, 18 settembre 2016.</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://universityequipe.com/quanti-sono-universitari-in-italia" style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">Quanti sono gli universitari in Italia? In quale ateneo ce ne sono di più? University Equipe, Paolo Cirica, 13 ottobre 2017. </a></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="https://www.linkiesta.it/it/article/2014/09/30/italia-la-disoccupazione-reale-supera-il-30/22995/" style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">Italia: la disoccupazione “reale” supera il 30%. Linkiesta, Lidia Baratta, 30 settembre 2014.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.efdd-m5seuropa.com/2017/09/il-tasso-di-disoccup.html" style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">Il tasso di disoccupazione reale sfiora il 40%. Gruppo EFDD, 4 settembre 2017.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://www.investireoggi.it/economia/disoccupazione-reale-italia-al-24-terzo-peggior-dato-nelleurozona/" style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">Disoccupazione reale in Italia al 24%, terzo peggior dato nell’Eurozona. Investire Oggi, Giuseppe Timpone, 8 febbraio 2017. </a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2013-10-22/bernanke-droga--mercati--base-tasso-disoccupazione-ma-nessuno-tiene-conto--scoraggiati-e-zombie-163825.shtml?uuid=ABGwnQY" style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">Il tasso di disoccupazione reale negli Usa e in Europa è più alto. Ecco perché. Il Sole 24 Ore, Vito Lops, 24 ottobre 2013. </a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=58911" style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">La disoccupazione reale europea è il doppio di quella ufficiale. Luigi Tedeschi, 18 maggio 2017. </a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://www.investireoggi.it/economia/crisi-lavoro-record-inattivi-italia-primi-europa-doppio-svezia/" style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">Crisi lavoro, record di inattivi in Italia: primi in Europa, il doppio che in Svezia. Investire Oggi, Giuseppe Timpone, 5 luglio 2017. </a></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="https://www.adviseonly.com/blog/economia-e-mercati/politica-e-societa/lesercito-europeo-degli-inattivi/" style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">L’esercito europeo degli inattivi. Advise Only, Jacopo Caretta Mussa, 6 luglio 2017.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.lastampa.it/2017/07/18/economia/in-europa-cresce-loccupazione-ma-in-italia-record-di-inattivi-wTIKJHWIZwRXVPAAkIjxGN/pagina.html" style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">In Europa cresce l’occupazione e in Italia è record di inattivi. La Stampa, Emanuele Bonini, 18 luglio 2017. </a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://agensir.it/europa/2017/03/03/europa-crisi-alle-spalle-ma-restano-20-milioni-di-disoccupati-perche-i-numeri-non-dicono-tutto/" style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">Europa: crisi alle spalle, ma restano 20 milioni di disoccupati. Perché i numeri non dicono tutto... Agen Sir, Gianni Borsa, 3 marzo 2017. </a></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="https://www.termometropolitico.it/1311024_disoccupazione-record-italia-europa.html" style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">Disoccupazione, Italia prima in Europa per numero di scoraggiati. Termometro Politico, Giancarlo Manzi, 9 luglio 2018.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.eunews.it/2018/02/12/unione-europea-occupazione/100826" style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">Unione europea, cresce (seppur poco) occupazione e offerta di lavoro: +1,7. Eunews, 12 febbraio 2018. </a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.repubblica.it/economia/2016/05/22/news/forza_lavoro_potenziale_eurostat-140137583/" style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">Lavoro, in Italia il record europeo degli "scoraggiati". Repubblica, 22 maggio 2016. </a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.finanzareport.it/Detail_News_Display/News-e-Analisi/la-bce-ammette-disoccupazione-reale-piu-alta" style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">La Bce ammette: disoccupazione reale molto più alta. Finanza Report, 10 maggio 2017.</a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.art-news.it/18-milioni-di-disoccupati-in-europa-su-500-milioni-di-abitanti-nella-ue/" style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">18 milioni di disoccupati in Europa su 500 milioni di abitanti. Art News, 3 ottobre 2017.</a></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="https://www.truenumbers.it/ore-lavorate/" style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">Quanti sono gli italiani che lavorano 1 ora la settimana. True Numbers, 25 luglio 2018.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.lavoce.info/archives/49734/gli-occupati-risalgono-le-ore-lavorate-no/" style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">Gli occupati risalgono, le ore lavorate no. La Voce, Gabriele Guzzi e Mariasole Lisciandro, 21 novembre 2017. </a></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/01/09/lavoro-occupati-ai-massimi-da-40-anni-e-il-pd-esulta-ma-il-90-degli-assunti-nellultimo-anno-e-termine/4081800/" style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">Lavoro, occupati ai massimi da 40 anni e il Pd esulta. Ma il 90% degli assunti nell’ultimo anno è a termine. Il Fatto Quotidiano, 9 gennaio 2018. </a></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/02/09/lavoro-le-28-ore-in-germania-nel-resto-deuropa-se-ne-fanno-meno-che-in-italia-olanda-settimana-lavorativa-da-4-giorni/4144073/" style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">Lavoro, le 28 ore in Germania? Nel resto d’Europa se ne fanno meno che in Italia. Olanda, settimana lavorativa da 4 giorni. Il Fatto Quotidiano, Luisiana Gaita, 9 febbraio 2018.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.lavoce.info/archives/53018/occupati-e-ore-lavorate-lo-sfondone-di-bersani/" style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">Occupati e ore lavorate: lo sfondone di Bersani. La Voce, Gabriele Guzzi e Mariasole Lisciandro, 11 maggio 2018.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><span style="font-size: x-small;"><a href="http://www.cgiamestre.com/wp-content/uploads/2017/09/MONTE-ORE.pdf" style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">Stessi occupati del 2008 ma le ore lavorate sono diminuite di 1,1 miliardi. Uffico Studi CGIA, 9 settembre 2017.</a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> </span></span></li>
<li><a href="https://www.linkiesta.it/it/article/2017/03/08/lavoro-in-italia-aumenta-sempre-piu-il-part-time-e-non-e-una-buona-not/33479/" style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: x-small;">Lavoro, in Italia aumenta sempre più il part time (e non è una buona notizia). Linkiesta, Gianni Balduzzi, 8 marzo 2017.</span></a></li>
</ol>
Mirco Mariuccihttp://www.blogger.com/profile/14091144245562917192noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3559113173366531735.post-36029852712670761392018-09-29T20:56:00.002+02:002019-09-06T16:16:10.034+02:00La schiavitù non è mai stata eliminata: oggi si chiama “lavoro”.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhSDTw8emcrREA3MMqFC0FCk6js6epZiAPocXtiQzpb77-2FONYq41uKF_-cFdMI_T6n49St3oUFL40SqzgdZAz2vztT-T-3zQb8AdNc-VULKKxtAhdzR7AOXr8jWOkL2AOaCg6RPquEZM/s1600/q.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><img border="0" data-original-height="630" data-original-width="1200" height="210" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhSDTw8emcrREA3MMqFC0FCk6js6epZiAPocXtiQzpb77-2FONYq41uKF_-cFdMI_T6n49St3oUFL40SqzgdZAz2vztT-T-3zQb8AdNc-VULKKxtAhdzR7AOXr8jWOkL2AOaCg6RPquEZM/s400/q.png" width="400" /></span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Coordinare le attività creative e produttive dell'umanità per fare in modo che remino nella direzione del benessere collettivo, e non dell'autodistruzione, è già di per sé una questione complessa.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Secondo voi, una specie composta da individui che dedicano così tante energie ad uccidere, danneggiare, distruggere, depredare, sfruttare e arrecare sofferenza a se stessi, agli altri esseri viventi e alla natura, come può aver organizzato il mondo del lavoro?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nel peggiore dei modi possibili, ovviamente!</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Non serve molto per rendersi conto che l’attuale organizzazione del lavoro, oltre ad inseguire dei fini distorti, che non è esagerato definire deleteri, sia caratterizzata da inefficienze ed ingiustizie, che danno luogo a situazioni drammatiche, grottesche e talvolta paradossali.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La mentalità laburista che vede il lavoro come valore in sé, a prescindere dall'analisi degli effetti e dalla reale utilità delle attività lavorative svolte, è tipica della modernità e prosegue disgraziatamente ancora oggi, nella fase storica in cui grazie a delle automazioni sempre più versatili la produttività </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">sta crescendo a dismisura</span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> e si potrebbe liberare quasi completamente l'umanità dall'obbligo di lavorare, pur garantendo a tutti i membri della società delle elevate condizioni di benessere materiale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si pone così un grande problema sociale, perché se il fine perseguito dal mondo del lavoro è nocivo (ed in effetti oggi lo è), l'accrescimento della produttività, lungi dall'essere un aspetto positivo, finisce per trasformarsi in un catalizzatore del disastro, il cui effetto diviene quello di accelerare il già avanzato processo di declino dell'umanità: quando un treno in corsa si sta dirigendo verso la rovina, non è segno d'intelligenza esultare perché gli ingegneri sono riusciti ad incrementare i cavalli della locomotiva. Bisognerebbe tirare il freno, invece di continuare a premere sull'acceleratore.</span></div>
<a name='more'></a><div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<br />
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>L'orario di lavoro</b></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nonostante il lavoro sia più dannoso che utile e le automazioni possano sostituire i lavoratori in moltissime mansioni, gli esseri umani dedicano lo stesso alle attività lavorative la maggior parte delle loro energie psico-fisiche e del tempo della loro vita; perfino l'istruzione è sempre più subordinata al mondo del lavoro.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il buon senso e la giustizia vorrebbero che tutti gli adulti abili al lavoro contribuissero al benessere sociale dedicando ad una certa attività un egual numero di ore al dì, suddividendo il carico di lavoro totale equamente tra tutti i lavoratori... nient'affatto!</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In realtà, l'orario di lavoro medio cambia in modo sostanziale da nazione a nazione, ed anche all'interno del medesimo Paese si riscontrano variazioni significative a seconda dei ruoli.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Guardando ai dati OCSE, i 5 Paesi con gli orari di lavoro maggiori sono rispettivamente: Messico 2.255 ore all'anno, Costa Rica 2.212 ore, Corea del Sud 2.069 ore, Grecia 2.034 ore e Russia 1.974 ore.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Considerando una settimana lavorativa di 5 giorni, con 11 mesi di lavoro all'anno, si ottengono i seguenti orari di lavoro giornalieri medi: Messico 10,25 ore al dì lavorativo, Costa Rica 10,05 ore, Corea del Sud 9,4 ore, Grecia 9,24 ore e Russia 8,97 ore.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Dall'altro lato della classifica, i 5 Paesi con gli orari di lavoro minori sono: Francia 1.472 ore all'anno, Olanda 1.430, Danimarca 1.424, Norvegia 1.410 e Germania 1.363, che, con le suddette convenzioni, corrispondono a: Francia 6,69 ore al dì lavorativo, Olanda 6,5 ore, Danimarca 6,47 ore, Norvegia 6,4 e Germania 6,19 ore.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">L'Italia si piazza in 20-esima posizione, con un montante annuo di 1.730 ore, equivalenti ad un orario di lavoro giornaliero di 7,86 ore, di poco al di sotto della media OCSE di 1.763 ore, corrispondenti a 8,01 ore al dì lavorativo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In relazione ai dati appena esposti è bene sottolineare che si tratta di orari medi e purtroppo, come c'insegna Trilussa con la sua poesia intitolata <i>la Statistica</i>, le medie rischiano di essere delle medie del pollo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nel nostro caso, ciò significa che se l'orario di lavoro medio nell'OCSE è di 8 ore al dì, considerando che in molti hanno contratti di lavoro part-time, che si traducono in 4-5 ore di lavoro giornaliere, e che in molti altri sono ancor più sotto-occupati, ovvero lavorano di meno rispetto a chi ha un part-time, affinché la media sia tale, tanti altri dovranno svolgere giornate di lavoro ben superiori alle 8 ore!</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si consideri che, nel 2016, in Europa su 224 milioni di persone tra i 15 e i 64 anni che risultavano occupate, ben 45,3 milioni lavoravano a tempo parziale e 9,5 milioni erano sotto-occupate: un dato tutt'altro che trascurabile.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Osserviamo inoltre che, valutando soltanto l'area OCSE, la precedente classifica non include molti Paesi in cui le condizioni di lavoro sono oltremodo disumane: chissà perché in rete non si riescono a trovare dati in merito a questi fenomeni, al netto di qualche denuncia più vole salita agli onori della cronaca per poi concludersi con un nulla di fatto.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<br />
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>La schiavitù </b></span><b style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">moderna </b></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">I membri delle cosiddette società "avanzate" vengono indotti a pensare che il problema della schiavitù riguardasse il passato, ma nei due secoli caratterizzati dalla tratta atlantica degli schiavi, nel mondo, c'erano "soltanto" 10-12 milioni di persone ridotte in schiavitù, oggi invece se ne contano almeno 45 milioni.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il 58% degli schiavi è concentrato in 5 Paesi: India, Cina, Pakistan, Bangladesh e Uzbekistan; l'Asia ne contiene il maggior numero assoluto (circa 30 milioni e 435 mila individui), in </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Europa </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">invece </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">se ne stimano più di 1 milione e 200 mila.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">E questo è ciò che emerge se ci si limita ad accettare la definizione ed i dati ufficiali in merito alla schiavitù. </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Personalmente dissento in modo sostanziale da queste posizioni, perché ritengo che quei numeri siano fortemente sottostimati.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Stando al Global Slavery Index Report del 2016, la definizione di "schiavitù moderna" è la seguente: <i>«situazione di sfruttamento dalla quale una persona non può svincolarsi e che non può rifiutare a causa di minacce, violenza, coercizione, abuso di potere o inganno».</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se ci si sofferma a riflettere, con un po' d'onestà intellettuale, ben presto ci si rende conto che una simile definizione riguarda la maggior parte dei lavoratori di tutto il mondo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Anche un operaio, o un impiegato, che per mantenere se stesso e/o la propria famiglia deve lavorare per 8-10-12 ore al giorno, a prescindere dalla sua reale volontà, è un soggetto sfruttato da qualche ente/capitalista che non può né svincolarsi né rifiutare la propria condizione, a meno di non voler finire in miseria, e tutto ciò a causa della costante minaccia dovuta all'azione coercitiva di un potente ricatto economico reso possibile da un sistema sociale fondato sull'abuso di potere e sull'inganno.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Pertanto, la precedente definizione di schiavo ricalca perfettamente la condizione esistenziale della maggior parte dei lavoratori.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Certo, a differenza di un “vero” schiavo, il moderno lavoratore può sempre decidere di licenziarsi, ammesso che se lo possa permettere, ma per far cosa? E con quali rischi?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Dopo aver passato molti anni della sua vita in un'azienda, a compiere azioni ripetitive, gli resterà ben poco da fare, se non sperare di trovare un altro posto di lavoro in qualche altra azienda. Ammesso che lo riassumano.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma cambiando azienda, o addirittura mestiere, egli non farà altro che riprodurre, nella loro essenza, le medesime condizioni esistenziali che aveva tentato di abbandonare: schiavo era, e schiavo rimarrà.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Infatti, sebbene ciò possa avvenire in un altro luogo e/o svolgendo un'altra serie di operazioni, di certo, non si può dire che, con una simile strategia, quel lavoratore sia riuscito ad emanciparsi dal proprio quotidiano asservimento. Sarà mutata la forma, ma non la sostanza della sua condizione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Del resto, in una società che utilizza il denaro, si può essere effettivamente liberi, da un punto di vista materiale, soltanto se si è sufficientemente ricchi da potersi permettere il lusso di non lavorare.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Tutti gli altri, volenti o nolenti, sono condannati, in una certa misura, ad una qualche forma di schiavitù nei confronti del lavoro che il sistema sociale in cui vivono li condiziona a scegliersi e ad esercitare, in quantità e con modalità che assai raramente rispecchiano l'effettiva volontà dei singoli lavoratori.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Di certo, avere il grande privilegio di svolgere una mansione compatibile con la propria vera natura, può alleviare, sino a far svanire, la percezione d'essere un moderno schiavo, aiutando il corpo e la psiche a sopportare il carico di lavoro, i ritmi e le modalità d'azione pretese dal dio Mercato.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La stessa cosa, però, non può affatto dirsi per tutti quei soggetti che vorrebbero far altro nella loro vita, ma che, viste le condizioni sociali in cui si sono ritrovati a vivere, non hanno avuto altra possibilità se non quella di accettare, obtorto collo, un lavoro tra quelli disponibili, nonostante non fosse compatibile con il loro essere.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In tal caso, si viene a creare un enorme problema e ben presto l'obbligo del lavoro si trasforma in una vera e propria tortura, in grado di distruggere sia il corpo che la mente dei lavoratori, i quali si vedono sottrarre la cosa più importante: il tempo per vivere la vita.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Del resto, trascorrere un gran quantitativo di ore della propria esistenza rinchiusi in un luogo contro la propria volontà, è la condizione punitiva che si riserva ai carcerati. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma si dà il caso che i lavoratori, oltre all'esser "imprigionati" per un gran quantitativo di ore, anche se in comode rate da 8 ore al dì, a differenza dei veri carcerati, debbano per giunta faticare per portare a compimento degli odiosi obiettivi aziendali!</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ora, non sono in grado di calcolare quanti miliardi di esseri umani siano condannati dall'odierno sistema socio-economico a sperimentare una simile condizione di oppressione, ma di certo non si tratta di soli 45 milioni d'individui.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si tenga presente che, nel 2013, il 26,7% dei lavoratori nel mondo guadagnava meno di 2 dollari al giorno: stiamo parlando di quasi 900 milioni di persone, e se questo non significa essere schiavi, io non so cos'altro si debba intender come schiavitù.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">E non mi si venga a dire che quei soggetti sono felici di dedicarsi a delle attività totalizzanti i cui compensi a mala pena gli assicurano la sussistenza, o che essi non sono degli schiavi perché (in teoria) sono “liberi” di cambiare lavoro.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Di certo, lo sfruttamento del lavoro minorile è anch'esso una palese forma di schiavitù, tra le peggiori, aggiungo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In tal caso, sono proprio curioso di sapere come si possa conciliare il dato dei 45 milioni di schiavi, con quello dei 150 milioni di bambini di età compresa tra i 5 e i 14 anni che sono costretti a lavorare: ciò dimostra già di per sé, anche senza concordare con le precedenti argomentazioni, che il dato ufficiale relativo alla schiavitù è decisamente sottostimato.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<br />
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>Lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo</b></span></div>
<br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Da un punto di vista commerciale, l'esistenza della schiavitù viene abilmente occultata dagli esperti del marketing, che ben si guardano dal far comprendere ai consumatori che dietro ai prodotti in vendita si celano morte, dolore, sfruttamento, tragedie umane, stragi di animali ed incommensurabili danni ambientali. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si pensi ai telefoni cellulari: nel mondo si contano 7,7 miliardi di SIM Card, possedute da 5,3 miliardi di utenti unici; più di 3,4 miliardi di telefoni tra quelli in circolazione sono smartphone.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per costruire questi dispositivi tecnologici c'è bisogno di utilizzare il coltan (columbite-tantalite). Il 50% delle riserve mondiali del coltan si trova in Congo. Quasi l’80% di questo minerale utilizzato per i telefonini proviene esattamente dalla Repubblica del Congo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ogni giorno, nelle miniere di coltan congolesi, vengono schiavizzati decine di migliaia di uomini, donne e bambini: gli uomini estraggono i minerali, le donne e i bambini li lavano e li trasportano a mano per venderli ai mediatori più vicini, camminando per molti chilometri con decine di chili di materiale sulle spalle. E tutto ciò per racimolare qualche dollaro.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La mano d'opera viene creata razziando le città ed uccidendo parte dei cittadini. Non avendo alternative, masse d'individui disperati ed impauriti si mettono a scavare nelle miniere, per evitare di morire di fame.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In quei luoghi, le modalità di lavoro stremanti, la ristrettezza alimentare e l'assenza di condizioni igienico sanitarie, hanno fatto precipitare l'aspettativa di vita a livelli infimi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nelle zone limitrofe ai campi di lavoro, omicidi, stupri e violenze di ogni genere sono all'ordine del giorno.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Oltre a garantire la mera sussistenza ai minatori, e far arricchire la casta che li sfrutta, le vendite di coltan finanziano i gruppi armati che si contendono lo sfruttamento delle miniere, alimentando così questo processo diabolico basato sulla violenza.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Negli ultimi 20 anni, in quella zona del mondo, i conflitti armati, in gran parte riconducibili al commercio del coltan, hanno dato origine ad un vero e proprio genocidio, a cui sono imputabili dai 6 agli 11 milioni di morti, a seconda delle stime.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Sono passati più di 100 anni, da quando nella colonia congolese del Re Leopoldo II del Belgio, gli schiavisti al suo servizio tagliavano le mani a tutti quegli schiavi che a fine giornata non avevano raggiunto la quota minima di estrazione di caucciù prestabilita, ma nulla sembra essere cambiato: un tempo i congolesi venivano schiavizzati per far arricchire un Re, oggi qualche multinazionale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Infatti, una volta ceduti ai mediatori, i minerali vengono imbarcati e spediti in Cina o in Malesia, dove i due metalli che formano il coltan (columbine e tantalio) verranno separati per essere venduti all’industria dell'hi-tech.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Giungiamo così sulle linee di montaggio della Foxconn, la più grande multinazionale al mondo nell'ambito della realizzazione di componenti e prodotti elettronici, che produce dispositivi per aziende del calibro di: Amazon, Apple, Dell, HP, Microsoft, Motorola, Nintendo, Nokia, Sony, BlackBerry e Xiaomi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">I-phone, play station e amazon-kindle, sono tutti prodotti dagli operai della Foxconn, tristemente nota come “la fabbrica dei suicidi”.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In quegli stabilimenti, infatti, i moderni schiavi trascorrono 12 ore al giorno, svolgendo mansioni ripetitive, con ritmi di lavoro elevati, pause ridotte ai minimi termini ed un livello di controllo degno di un Lager.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nei periodi di picco della produzione l'orario di lavoro aumenta fino a toccare le 100 ore settimanali.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">I lavoratori mangiano in mense rifornite con cibo di bassa qualità e condividono le stanze fetide dei dormitori con i loro colleghi, trascorrendo così il poco tempo “libero” dal lavoro negli spazi messi a disposizione degli operai dalla stessa azienda.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In Cina lo stipendio minimo è di poco superiore ai 200 dollari al mese, ma un ex dipendente Foxconn, in un'intervista, ha dichiarato di riuscire a guadagnare 400 dollari al mese con gli straordinari: il suo compito consisteva nell'avvitare a ripetizione una vite sul retro degli smartphone che gli scorrevano davanti.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Foxconn è in buona compagnia. Qualche anno fa, la China Labor Watch denunciava le condizioni di lavoro estreme sperimentate dagli operai della Samsung: n</span><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">ei suoi stabilimenti cinesi si praticavano oltre 100 ore di straordinari al mese, ma non tutte le ore di lavoro venivano retribuite.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Gli operai erano costretti a turni di 11-12 ore di fila in piedi e si verificavano discriminazioni sia per il sesso che per l'età, mancanza di standard basici di sicurezza sul lavoro, maltrattamenti fisici e verbali dei lavoratori. Per non parlare di un probabile impiego di lavoro minorile.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Alcuni potrebbero pensare che quello dei prodotti high tech sia un caso isolato, ma una breve ricerca on-line sarà più che sufficiente a convincersi del contrario.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">I baroni del caffè sfruttano senza pietà i braccianti nei loro latifondi: le paghe oscillano tra i 2 e i 4 dollari per un'intera giornata di lavoro e lo sfruttamento minorile è all'ordine del giorno. In Guatemala, se ci si iscrive ai sindacati per rivendicare i diritti dei lavoratori, si viene uccisi; in Brasile, i braccianti sono decimati a causa dei trattamenti chimici utilizzati nelle piantagioni.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Analoghe dinamiche si verificano anche per le colture di cacao e tabacco. La Costa d’Avorio è il più grande produttore di cacao al mondo (40% del totale).</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nei periodi del raccolto, nelle sue piantagioni, lavorano circa 1 milione di bambini; molti di essi provengono dai Paesi limitrofi, dando luogo ad una vera e propria tratta di minori, che vengono deportati nei campi grazie all'illusoria opportunità di costruirsi una vita migliore. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per ampliare le piantagioni di cacao vengono bruciate intere foreste, devastando ampi ecosistemi. Si consideri che, a causa di questa pratica, l’80% delle foreste della Costa d'Avorio è già andata distrutta e, se si procederà con questo passo, entro il 2030 non ve ne sarà più alcuna traccia.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Anche la produzione di tabacco è responsabile di deforestazione, inquinamento e perdita di biodiversità. Ed ovviamente, anche in questo settore, non mancano casi di sfruttamento, sia minorile che non.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si potrebbe andare avanti ancora a lungo, citando esempi relativi al settore dei giocattoli, delle scarpe e dei vestiti alla moda... e così via, ma ci fermiamo qui.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In realtà, elevate condizioni di sfruttamento dei lavoratori non si verificano soltanto nei Paesi meno sviluppati, ma anche nelle cosiddette economie “avanzate”.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Non c'è bisogno di compiere chissà quali indagini per individuare dei veri e propri schiavi anche in Italia: basta attendere il periodo della raccolta degli ortaggi.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si scoprirebbe così il fenomeno del “capolarato”: un sistema per reclutare manodopera giornaliera a bassissimo costo, tipicamente fornita da extracomunitari e persone bisognose ridotte in povertà, da impiegare non solo nei campi, ma anche nei cantieri e nelle fabbriche, a seconda dei carichi di lavoro.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Neanche a dirlo, i lavoratori reclutati dai caporali non hanno alcun contratto, sono sottopagati e vengono sfruttati oltre ogni limite della decenza, subendo ritmi e condizioni di lavoro insostenibili, non di rado imposti con minacce verbali e l'uso diretto della forza.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Molti di questi moderni schiavi vivono in dei veri e propri ghetti, ovvero in baraccopoli caratterizzate da scarse condizioni igienico-sanitarie, dove i caporali si recano ogni giorno per prelevare il quantitativo di lavoratori di cui hanno bisogno.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In verità, l'impiego di mano d'opera irregolare, sottopagata e senza diritti è un fenomeno piuttosto diffuso: in Europa è stato stimato che le forme di lavoro illecito e sommerso in agricoltura riguardino in media il 25% dei lavoratori, con maggiori concentrazioni nei Paesi del Mediterraneo e dell’est Europa.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Le condizioni peggiori si registrano in Romania e Portogallo, dove rispettivamente il 40% e il 60% dei lavoratori del settore agricolo sono irregolari; tra i Paesi più virtuosi vi sono Germania e Austria, dove la suddetta percentuale non supera il 10%. In Italia, invece, risulta irregolare un lavoratore su tre, vale a dire circa il 33,3% di chi opera nel comparto dell'agricoltura.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Prima d'incolpare integralmente chi produce i prodotti agro-alimentari, è bene ricordare che, di norma, quei beni vengono acquistati da altri soggetti che provvederanno alla loro vendita.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si scopre così che fino alla metà dei proventi derivanti dalle vendite finisce nelle tasche dei rivenditori della grande distribuzione (tipicamente catene di supermercati), mentre produttori, coltivatori e braccianti devono accontentarsi di quote minime, spesso inferiori al 5% del totale!</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Secondo un'indagine Oxfam, nel 2016, soltanto le prime 8 aziende della grande distribuzione hanno realizzato vendite per 1.000 miliardi di dollari, totalizzando profitti per 22 miliardi di dollari, che, invece di finire nelle tasche di produttori e braccianti, sono stati impiegati per assicurare dividendi ad un'altra grande classe di parassiti sociali: gli azionisti.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Chiaramente, per ottenere un simile profitto, anche la grande distribuzione sfrutta i suoi dipendenti.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Non c'è bisogno di essere delle volpi per comprendere che eliminando sfruttatori e parassiti, che intervengono ad ogni livello della catena, i lavoratori del comparto agro-alimentare risolverebbero di colpo tutti i loro problemi economici: è questa una verità essenziale che sussiste in ogni ambito dell'odierna società, tanto che si può dimostrare, numeri alla mano, che se i profitti venissero integralmente redistribuiti a livello sociale, invece di finire nelle tasche di una stretta minoranza, ogni essere umano presente sulla Terra avrebbe denaro a sufficienza per vivere in modo dignitoso.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
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<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>La precarizzazione del lavoro</b></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Risalendo ulteriormente la scala del livello di sfruttamento dell'uomo sull'uomo, troviamo un'altra categoria di lavoratori sottopagati e senza tutele: i tirocinanti.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Inizialmente concepito come un periodo di prova per imparare un mestiere prima di essere inseriti in azienda con un contratto di lavoro degno di questo nome, ben presto il tirocinio si è trasformato in un comodo escamotage burocratico per disporre di veri e propri lavoratori, anche altamente qualificati in quanto freschi di diploma, laurea e/o dottorato, “pagati” con un rimborso spese, talvolta erogato non dall'azienda ma dalla collettività attraverso degli appositi fondi.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Come si può pensare che i capitalisti si lascino sfuggire una così ghiotta occasione di poter sfruttare dei lavoratori gratis?</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">E infatti i numeri parlano chiaro: dal 2012 al 2017, in Italia, si è passati da 185 mila a 368 mila stage extra-curriculari. Il dato è sottostimato, perché esclude dal conteggio i tirocini effettuati dagli studenti durante gli anni della loro formazione scolastica ed universitaria: chiamateli come vi pare, ma pur sempre di prestazioni di lavoro gratuite si tratta.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Del resto, che quello del tirocinio sia poco più che una scusa per reclutare mano d'opera a basso costo lo dimostrano i dati: dei 368 mila stage soltanto il 31,5% si sono trasformati in un qualche tipo di contratto di lavoro. E chissà poi quanti di quei tirocinanti saranno stati assunti con un contratto a tempo indeterminato?</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Non molti, dato che nell'ultimo anno in Italia su 100 nuovi occupati ben 95 erano a tempo determinato. Purtroppo non si dispone di dati più chiari in merito perché, guarda caso, il Ministero del Lavoro non si degna di pubblicare informazioni più dettagliate sul tema dei tirocini, pur essendone in possesso.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Non è difficile capire che offrire la possibilità d'impiegare una certa quota di tirocinanti, senza imporre alcun obbligo di assunzione al termine del periodo di formazione, equivale a legalizzare una forma di sfruttamento, contribuendo così alla precarizzazione del lavoro.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Precarizzazione e flessibilizzazione sono due elementi caratteristici dell'odierna organizzazione del mondo del lavoro. Tradotto in termini più comprensibili, ciò significa che i lavoratori devono essere ben disposti ad assecondare tutti i capricci del Capitale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se il lavoro oggi c'è e domani no, i lavoratori devono adattarsi a lavorare (e a mangiare) un giorno sì ed uno no; se il datore di lavoro ha bisogno di turni di 10-12 ore, anche nei giorni festivi, i lavoratori devono sacrificare la propria esistenza per il bene dell'azienda (altrui); se il lavoro si sposta in un'altra nazione, i lavoratori devono esser pronti a far le valigie per esser sfruttati nei luoghi dove più aggrada ai capitalisti.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Inoltre, i lavoratori devono scordarsi di scegliere il lavoro che più si addice alla loro natura, devono abituarsi a cambiare mestiere ad ogni capriccio del mercato, non devono protestare quando le condizioni di lavoro peggiorano... e così via, di sopruso in sopruso.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La vita del precario è caratterizzata dall'incertezza nei confronti del futuro, un'incertezza dovuta all'instabilità della propria condizione. Egli deve vivere alla giornata ed è assai difficile che possa avventurarsi in progetti di vita a medio-lungo termine.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il precario, inoltre, deve competere e mettersi in mostra, dimostrando di essere uno schiavo modello, per far sì che sia proprio lui ad aggiudicarsi l'ambito posto fisso tra i pochi disponibili, e non uno dei suoi numerosi ed agguerriti compagni di disavventure.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Com'è facile comprendere, simili condizioni esistenziali vanno di pari passo con stress, paura e ansia, e quindi con la malattia, sia mentale che fisica.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">A novembre 2017, il 16,3% dei lavoratori italiani era precario, con un incremento di 5 punti percentuali rispetto al 2004. Da un punto di vista quantitativo, ci stiamo riferendo ad una platea di poco inferiore ai 3 milioni di persone.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il dato però assume maggiore rilevanza se si restringe il campo d'indagine ai giovani, vale a dire ai lavoratori del futuro: chi tra essi tenta di trovare lavoro, se ci riesce, nel 54,7% dei casi deve accontentarsi di un contratto precario.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Analoghe dinamiche si ripetono anche in Europa, dove in media il 14,2% di tutta la forza lavoro dispone di un contratto a tempo determinato, una percentuale che sale fino al 43,8% se si considerano i giovani europei, quelli allevati a tirocini ed Erasmus, per abituarli fin da subito alla liquidità che caratterizzerà le loro esperienze lavorative.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La situazione è ancor più imbarazzante, se si considera che, in Italia, tra i nuovi posti di lavoro creati negli ultimi mesi, 4 su 5 sono precari, a tempo determinato e largamente sottopagati.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La condizione di precarietà migliora sensibilmente nei Paesi dell'Europa dell'est, quali Romania (1,4% di precari), Lituania (2,0%), Estonia, Lettonia (entrambe al 3,7%) e Bulgaria (4,1%); in quei luoghi, anche il precariato giovanile si mantiene ben al di sotto del 10%.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ne deduciamo che chi ambisce al posto fisso debba recarsi in Romania, a patto che si accontenti di una retribuzione corrispondente a circa 2 euro all'ora! E se per caso un simile salario non gli aggrada, può sempre optare per la Lituania (3,11 € l'ora), la Lettonia (3,35 € l'ora) o l'Ungheria (3,59 € l'ora).</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si sconsiglia la Bulgaria, dove le retribuzioni sono talmente basse da risultare comparabili a quelle della peggior Cina: in media ben 1,67 € per un'ora di lavoro!</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per quanto possa sembrare paradossale, le “migliori” condizioni di lavoro in termini di stabilità, vengono assicurate proprio da quei Paesi dove lo sfruttamento dei lavoratori è più elevato.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Con un’ analisi più attenta, si può comprendere il perché ciò avvenga: è nell’interesse dei capitalisti che simili occasioni di sfruttamento si mantengano salde nel tempo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Quindi, tanto vale offrire un contratto indeterminato a tutti quei disperati che per sopravvivere sono costretti a farsi sfruttare oltre ogni misura, sperando di cristallizzare le condizioni di lavoro dei propri schiavi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se si guarda alle epoche passate, ci si rende conto che non c'è nulla di più stabile della schiavitù: da migliaia di anni le migliori menti cercano di trovare un modo per liberare gli esseri umani da questa piaga sociale, eppure l'umanità non è ancora riuscita a sbarazzarsene.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il precariato dilaga anche negli Stati Uniti, dai quali molti "lungimiranti" politici traggono spesso ispirazione per rovinare l'Italia.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nella terra del sogno (ormai divenuta terra dell'incubo), un terzo della forza lavoro attiva è a partita Iva, intermittente e precaria.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nel periodo che va dal 2005 al 2015, dei 10 milioni di nuovi posti di lavoro creati, soltanto 500 mila erano vere assunzioni a tempo indeterminato, il resto consisteva in lavori atipici: a contratto, a progetto, a chiamata, interinali di vario genere, in appalto e via di seguito.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Senza considerare che negli Stati Uniti, fatta eccezione per i casi discriminatori, il licenziamento del lavoratore nell'ambito di un contratto a tempo indeterminato è a totale discrezione del datore di lavoro!</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<br />
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>L'economia dei lavoretti</b></span></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nel processo di precarizzazione del lavoro in atto rientra a pieno titolo il recente fenomeno della <i>gig economy</i> (traducibile come economia dei lavoretti).</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si tratta di una nuova forma di organizzazione del lavoro on demand, ovvero su richiesta, gestita mediante piattaforme digitali on line e apposite applicazioni per smartphone. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nella gig economy si lavora in proprio e la durata dell'attività è limitata al servizio richiesto. Un software si occupa di trovare i clienti e di assegnare gli incarichi ai dipendenti freelance, monitorando la loro efficienza. In questo modo domanda ed offerta s'incontrano grazie ad Internet.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Di conseguenza il lavoro risulta intermittente e saltuario, dato che le prestazioni vengono richieste in tempo reale ed avvengono in modo imprevisto ed improvviso, sulla base delle esigenze dei clienti. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Tra gli esempi più significativi di attività facenti parte della gig economy si possono citare: la consegna di cibo a domicilio effettuata in bicicletta o con il motorino; l'utilizzo della propria autovettura per offrire un servizio analogo a quello dei corrieri e dei tassisti; la programmazione freelance di siti web e applicazioni; l'affitto di camere e abitazioni.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Oltre alle evidenti problematiche dovute ad un'elevata flessibilità e ad una grande instabilità lavorativa, di norma, i moderni schiavi al servizio della gig economy percepiscono una retribuzione inferiore rispetto ai livelli medi della categoria in cui sono impiegati. Inoltre, non disponendo di un vero e proprio contratto di lavoro, risultano svantaggiati anche sul piano pensionistico e sanitario. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò nonostante, il suddetto fenomeno in Italia ha fatto registrare una forte espansione. Basti sapere che, nel 2010, le persone coinvolte nella gig economy erano meno di 100.000 mentre, oggi, si stima che il loro numero sia compreso tra 700.000 e 1 milione.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il 50 % di essi dichiara di dedicarsi ai lavoretti su richiesta per integrare il proprio reddito, ma la porzione di lavoratori per cui questa modalità d'impiego rappresenta l’unica fonte di guadagno è in aumento </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">(attualmente è prossima al 25 %)</span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In Inghilterra il fenomeno della gig economy riguarda 1,6 milioni di persone, trasformandosi in una vera e propria piaga sociale, mentre negli Stati Uniti si stima che siano 4 milioni i lavoratori reclutati on demand attraverso applicazioni online; un numero che, secondo le previsioni, potrebbe raggiungere i 7,7 milioni nel 2020.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ci si augura che questa nuova modalità di sfruttamento resa possibile dalla tecnologia, si estingua con la stessa rapidità con cui si è diffusa.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<br />
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>Il regolare sfruttamento nei Paesi avanzati</b></span></div>
<br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Con i tempi che corrono, anche chi è in possesso di un regolare contratto di lavoro non è esente dal rischio di esser sfruttato, persino nei Paesi più ricchi: i salari saranno più elevati, ma le modalità di lavoro sono assimilabili a delle forme di tortura.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Negli stabilimenti italiani di Amazon gli operai sono perennemente monitorati, in ogni loro singola mossa, affinché non scendano al di sotto di un certo ritmo di lavoro.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se un lavoratore non raggiunge gli standard stabiliti dall'azienda, partono i richiami: se si oltrepassa il 50% della soglia stabilita, si ha una prima segnalazione. Chi scende all’80-85% della soglia viene convocato dal manager, che lo intima ad andare più veloce, con frasi del tipo <i>«Se non raggiungi gli standard, ne va del tuo futuro»</i>. Dopo 2 o 3 segnalazioni, ha luogo il licenziamento.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">L'azienda spreme i dipendenti fin quando questi non sono così stremati da abbandonare spontaneamente il lavoro: ciò assicura un naturale ricambio di energie da impiegare per mantenere elevati i ritmi di produzione, un po' come accade in una staffetta.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nello stabilimento Amazon di Castel San Giovanni in provincia di Piacenza, il polo più grande in Italia ed Europa, lavorano circa 1.800 operai con un'età media di 31 anni.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Le testimonianze dei dipendenti sono sconcertanti: un magazziniere sostiene di smistare ogni giorno migliaia di pacchi e di percorrere circa 10 chilometri, in uno spazio grande come dodici campi da calcio.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Egli afferma: <i>«Sanno in tempo reale cosa fai e in quanto tempo lo fai»</i>, ed ancora: <i>«a nessuno importa se la mia caviglia, sottoposta alla stessa torsione da destra a sinistra per più di un anno, ora non ha più cartilagine».</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Prima di cominciare il turno, i lavoratori vengono invitati a fare dello stretching tutti insieme, perché in seguito si lavorerà correndo (letteralmente!). È vietato parlare con i colleghi e, per non perder tempo, gli operai cercano di evitare di andare al bagno.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">I gesti sono talmente ripetitivi da causare danni fisici ai lavoratori. Secondo le stime della Ugl di Piacenza il 70% dei dipendenti Amazon di Castel San Giovanni ha ernie, problemi alla schiena, al collo e alle ginocchia, senza contare le tendiniti e le sindromi del tunnel carpale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Alcuni lavoratori sono stati trasportati via in ambulanza a causa di attacchi di panico, altri soffrono di depressione e, per cercare di resistere, fanno ricorso a psicofarmaci.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il caso di Amazon è tra i più noti, ma non è affatto il solo. Anche gli operai della Maserati lamentano condizioni di lavoro degne di una caserma.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">I turni prevedono 3 pause di 10 minuti, ma gran parte degli operai le impiega per mettere in ordine le postazioni, evitando così di rimanere indietro alla ripartenza della produzione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Vi è una pausa pranzo di 30 minuti, ma circa metà di quel tempo se ne va tra lavarsi le mani, raggiungere la mensa e a causa della coda che si crea per prendere il vassoio e farsi servire dagli addetti.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Chi si ribella allo sfruttamento, chi utilizza la mutua o va in infortunio dopo che si è fatto male lavorando, viene messo in cassa integrazione, in attesa che l'azienda lo richiami.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò alimenta l'atmosfera di terrore che spinge i lavoratori a tollerare condizioni di lavoro che altrimenti avrebbero portato ad una rivolta.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Simili scenari si riscontrano anche negli altri stabilimenti italiani di FCA (Fiat Chrysler Automobiles), dove mentre i diritti diminuiscono, lo sfruttamento si fa sempre più selvaggio, tanto che, secondo un'indagine condotta dalla Fiom, 6 lavoratori su 10 lamentano un peggioramento delle condizioni di lavoro.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Gli operai della Electrolux, invece, a causa del caldo estivo che fa superare i 30 gradi ai loro luoghi di lavoro, per contrastare gli effetti della calura, chiedono di diminuire il ritmo o di inserire delle pause di 10 minuti ogni ora, ma l'azienda risponde di no, offrendo delle fette di anguria durante la pausa pranzo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Evidentemente, per refrigerare i locali si dovrebbe intaccare la ricchezza degli sfruttatori, che ben si guardano dal lavorare, in particolar modo nei periodi più caldi dell'anno.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò non fa che dimostrare la loro miopia, dato che è scientificamente appurato che lavorare in un luogo accogliente incrementa di misura la produttività; quindi, nella peggiore delle ipotesi, nel medio termine, climatizzare i locali, oltre ad evitare le proteste, rappresenterebbe un'operazione a costo zero.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il punto essenziale non è la calura estiva, è che a chi sceglie di trarre profitto dallo sfruttamento altrui non interessa affatto delle condizioni dei propri sottoposti, anche perché se gliene importasse veramente qualcosa non li sfrutterebbe affatto.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Per il capitalista l'operaio è una sorta di bestia da soma in grado d'interpretare un maggior numero di comandi rispetto ad un animale e che, in quanto tale, va (ab)usato fino allo sfinimento fisico o mentale, prima d'esser sostituito con qualche altro disperato in attesa d'esser a sua volta sfruttato per guadagnare uno stipendio.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si potrebbe andare avanti a lungo a denunciare simili soprusi, ma per questioni di brevità ci fermiamo qui.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Chiedo scusa a tutti i lavoratori sfruttati in ogni ambito, sparsi per tutto il mondo, che però non ho potuto citare in questo saggio; vi sono vicino e vi posso assicurare che ogni singolo pensiero scaturito dalla mia coscienza è motivato dalla profonda volontà di sradicare dalla società la pratica dello sfruttamento dell'uomo sull'uomo, assieme ad ogni altra forma d'ingiustizia perpetrata a danno di ogni essere vivente.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Vorrei però porvi una domanda: c</span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">ome potrebbe un capitalista esser tale se venisse meno la collaborazione dei lavoratori ad esso sottoposti? P</span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">erché invece di sottomettervi agli sfruttatori e di subire la vostra condizione, non vi coordinate e vi ribellate?</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<br />
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>Il concetto di "stupro" lavorativo</b></span></div>
<br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Consentitemi di effettuare un'ulteriore riflessione sulla condizione esistenziale di un “normale” lavoratore, vale a dire un individuo provvisto di un regolare contratto di lavoro a tempo indeterminato, che riceve una paga nella media a fronte di 8-9 ore di lavoro al giorno, che non di rado diventano 10-11, se si considerano gli spostamenti e la pausa pranzo: un simile soggetto può dirsi davvero libero? O forse è anch'egli vittima di una qualche forma di schiavitù a causa del suo lavoro?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se c'è una cosa che accomuna gli schiavi di tutte le epoche è l'impossibilità di disporre del proprio tempo di vita, un tempo che non può essere impiegato per dedicarsi a ciò che realmente si ama, come invece può fare chi vive in un'effettiva condizione di libertà, ma che al contrario, lavorando, dev'essere necessariamente sacrificato per svolgere forzosamente delle attività che spesso esulano dalla propria reale volontà.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In tal senso, ribadisco quanto già sostenuto in precedenza, ovvero che tutti gli individui che sono costretti a svolgere una certa professione sono del tutto simili a degli schiavi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò accade quando, per forza di cose, ci si deve accontentare di un lavoro, che però non è quel lavoro che invece si vorrebbe realmente fare. </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma annullare la volontà di un essere umano, è un altro modo per dire che quell'individuo è stato ridotto in schiavitù, perché lo schiavo non può seguire la sua volontà, in quanto deve obbedire al volere del suo padrone.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Soltanto chi ha provato in prima persona può comprendere che razza di tortura sia quella di essere costretti a lavorare ogni singolo giorno della propria vita perché si è obbligati a farlo, e non perché lo si desideri, dovendo per giunta sottostare a tutta una serie di detestabili direttive imposte da una gerarchia di “superiori”.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Non è un mistero che a causa dell'odierna organizzazione socio-economica una simile condizione esistenziale sia sperimentata dalla maggior parte dei lavoratori. E non mi riferisco soltanto ai lavoratori dipendenti.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">A voler essere intellettualmente onesti, ci sono tutti gli elementi per introdurre un nuovo concetto, quello dello <i>stupro lavorativo</i>, da applicare a tutti quei casi in cui i lavoratori, per qual si voglia ragione, sono costretti al lavoro, contro la propria volontà.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si pensi ad una coppia d'individui che stanno consumando un rapporto sessuale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se i due soggetti sono reciprocamente innamorati, quell'atto è reputato da molti una delle più belle esperienze che si possano fare nel corso della vita; se però uno dei due non prova alcun sentimento nei confronti dell'altro, ma viene lo stesso costretto a consumare un atto sessuale, ecco che la medesima azione si trasforma in una delle più terribili esperienze al mondo, tanto che ci si riferisce ad essa con il termine di “stupro” e si punisce con la galera lo stupratore.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Che cos'è cambiato nelle due situazioni? Mentre nel primo caso entrambi i soggetti sono consenzienti, ovvero la volontà di entrambi è concorde, nel secondo caso no, le volontà sono discordi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò significa che l'atto sessuale si trasforma in uno stupro quando in una delle due parti viene a mancare la volontà di compiere quel gesto e, al tempo stesso, l'altro soggetto costringe la controparte a subire quell'atto.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Qualunque individuo intellettualmente onesto ammetterà che la stessa identica cosa accada anche per il lavoro: se un'attività lavorativa muove dalla più intima e sincera volontà, allora si può parlare di una delle cose più belle del mondo, ma se per disgrazia quella medesima attività è frutto di una costrizione, ovvero viene imposta contro la volontà del singolo, allora ha luogo una chiara forma di violenza, che non è esagerato definire “stupro” lavorativo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In entrambe le situazioni, infatti, si ha mancanza di volontà da parte di chi subisce, unita ad un'azione costrittiva esercitata in qualche modo da parte di chi impone.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Non solo: così come la violenza sessuale, anche il lavoro forzato rappresenta pur sempre una forma di violenza psico-fisica che si protrae nel tempo, in quanto il lavoratore, dovendo svolgere dei compiti contro la sua volontà, viene ripetutamente violato sia nel corpo che nella mente.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Che la costrizione al lavoro sia ottenuta con l'utilizzo diretto della forza, come nel caso dell'antica schiavitù, o con gli strumenti dell'economia, come accade per i moderni schiavi salariati nella società capitalistica, poco cambia, ai fini della violenza subita dal soggetto costretto al lavoro.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se io ho ragione, gli effetti di quanto vado denunciando devono essere ben visibili nella società.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">E infatti, basta farsi un giro all'interno di un qualsiasi luogo di lavoro per osservare con i propri occhi la grande presenza di persone profondamente malate, sia nel fisico che nell'anima: sinceramente, non vedo come potrebbe essere altrimenti, dato che quegli individui sono costretti ogni singolo giorno a svolgere azioni ripetitive in contrasto con la loro vera natura.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<br />
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>Il lavoro come forma di schiavitù legalizzata</b></span></div>
<br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Non si può non ammettere che oggigiorno la stragrande maggioranza dei lavoratori non lavori perché vuole farlo ma perché deve farlo; non ha scelto un lavoro, ma si è adattata al lavoro che è riuscita a trovare; non lavora per passione, ma lo fa perché non riesce ad individuare delle alternative che possano assicurargli un'esistenza migliore o perché senza quel lavoro, che nel suo intimo odia profondamente, finirebbe in miseria.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">È il minimo che possa accadere che questi individui, costretti a subire un quotidiano stupro lavorativo, manifestino dei problemi psico-fisici di varia natura, e a lungo andare si ammalino, come fisiologica e naturale reazione all'ambiente tossico in cui sono immersi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si crea così un grande problema sociale che dev'essere risolto, se s'intendono realmente migliorare le condizioni di vita dell'umanità.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">A tal fine, bisogna prendere coscienza del fatto che i lavoratori non sono affatto liberi, come invece gli si vorrebbe far credere, anche per questo nei miei scritti ho sostenuto con forza, ed in totale antitesi con il pensiero dei cosiddetti intellettuali contemporanei, che <i>il lavoro è una moderna forma di schiavitù legalizzata, dalla quale bisogna liberare l’umanità.</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Usare i termini più appropriati è funzionale al processo di acquisizione della consapevolezza: un conto è dire di essere un moderno schiavo al servizio del capitale, un altro è illudersi di essere un rispettabile impiegato di una prestigiosa azienda.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La dicitura edulcorata riferita alla condizione degli odierni lavoratori è utile soltanto al mantenimento della loro condizione di subordinazione: è ben più facile dominare chi crede di essere libero, rispetto a chi ha piena consapevolezza delle proprie catene.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il fatto che oggi sia legale sfruttare altri esseri umani, non fa sì che questa modalità di rapportarsi non sia lo stesso una sorta di schiavitù, certamente evolutasi rispetto a quanto accadeva in passato, ma pur sempre rimasta schiavitù nell’essenza.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Quando un individuo lavora per conto di un altro e la paga che riceve non gli è sufficiente per emanciparsi dall'obbligo di lavorare, egli continuerà ad essere nient'altro che uno schiavo, per tutta la sua vita. Che quel soggetto indossi una tuta blu o una camicia bianca, poco importa.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Bisognerebbe smetterla di prenderci per i fondelli giocando con i termini: se un individuo lavora 8-10 ore al giorno, non perché desidera effettivamente farlo, ma a causa di ricatti economici e, per giunta, una parte del guadagno dovuto al suo lavoro gli viene sottratta da degli inutili parassiti, allora quell'individuo è uno schiavo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò vale sia per i membri dei Paesi del Terzo mondo che per i lavoratori del Primo mondo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In generale, le condizioni di vita dei moderni lavoratori sono certamente migliori rispetto a quelle degli schiavi del passato, ma anch'essi restano pur sempre degli schiavi, che per arrivare a fine mese devono dedicare al lavoro la maggior parte del tempo della propria vita, volenti o nolenti: tutto ciò non può essere definito "libertà".</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ne deduciamo che nel corso dei secoli la condizione di schiavitù è andata mutando ma non è affatto stata eliminata: è stata progressivamente trasformata nella moderna concezione di lavoro, così da riuscire ad estendere la schiavitù alla più ampia parte della popolazione, facendola addirittura percepire come una condizione desiderabile e pertanto socialmente accettabile.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">È proprio così che stanno ingannando l'umanità: facendogli credere che “essere liberi” significhi avere la possibilità di scegliere un lavoro (tra quelli compatibili con la volontà del mercato) o di fare impresa (per chi può permetterselo e pur sempre sottostando alle logiche del profitto). Questa è la più grande idiozia che possa essere sostenuta.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Di fatto, <i>l'unica libertà concessa alla massa dal mercato del lavoro, è la libertà di scegliere la propria schiavitù.</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò non rende affatto liberi i moderni lavoratori, li rende assoggettati ad una nuova forma di schiavitù, quella del lavoro, ancora più subdola rispetto a quanto veniva riservato agli schiavi del passato, in quanto oggigiorno i condizionamenti mentali e l'apparente condizione di libertà ostacolano la presa di coscienza della reale condizione esistenziale in cui versa la quasi totalità dell'umanità.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Tutto ciò non accadeva in passato, quando le catene della schiavitù erano ben visibili.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Dal punto di vista di chi trae vantaggio dallo sfruttamento degli altri esseri umani il passaggio dalla schiavitù diretta e manifesta dell'antichità alla moderna schiavitù del lavoro ha portato una lunga serie di vantaggi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">I moderni schiavi non devono essere comprati, mantenuti e frustati, perché si auto-gestiscono e si riducono autonomamente in schiavitù, cercando spontaneamente la propria occupazione, a seconda delle esigenze dei capitalisti, prendendo parte alle dinamiche del mercato. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò avviene senza pronunciare alcun lamento e ringraziando perfino i padroni per la grandiosa opportunità di essere sfruttati.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">E quando il lavoro viene a mancare, ecco che i lavoratori iniziano a protestare perché vogliono lavorare, perché il lavoro è un diritto, perché la Repubblica è fondata sul lavoro... mica chiedono di essere liberi: no! Chiedono d'esser schiavi, perché è così che sono stati allevati: per ambire alla schiavitù.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Mai prima d'ora nella storia dell'umanità un individuo sano di mente ha preteso a gran voce di essere ridotto in schiavitù; oggi, invece, una simile richiesta è ampiamente diffusa nella società, tanto da essere avanzata da interi popoli.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Siamo arrivati al punto in cui i sottomessi lottano per ottenere non ciò che è nel loro interesse, ma ciò che è nell'interesse dei loro dominatori.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">I popoli non riempono le piazze in nome della giustizia, dell'uguaglianza e della libertà, non lo fanno per porre fine allo sfruttamento dell'uomo sull'uomo, né per riconquistare la sovranità monetaria e ancor meno per pretendere che la ricchezza sia distribuita in modo uniforme, ma per ottenere un lavoro, vale a dire per garantirsi un moderno posto di schiavitù.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Essi parlano il linguaggio dei padroni, lottano per i desiderata degli sfruttatori, votano chi attuerà i programmi politici che asseconderanno le necessità delle élites, e neanche si rendono conto di ciò che fanno... n</span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">on c'è niente da fare: vogliono le catene.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ed i politici al servizio del Potere li assecondano ben volentieri, promettendo di far crescere l'economia per creare ancor più lavoro, senza affrontare nessuna delle eclatanti contraddizioni che caratterizzano l'odierna società, e che invece, se venissero risolte, potrebbero assicurare a tutti gli esseri umani reali ed effettive condizioni di benessere e libertà, anche dall'obbligo di lavorare.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<i><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Mirco Mariucci</span></i></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Fonti</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<br />
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><b>Disoccupazione</b></span></span></div>
<ul>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Aumenta
nel mondo il numero dei disoccupati. L'osservatore romano, 3 giugno
2010. </span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="http://www.osservatoreromano.va/it/news/aumenta-nel-mondo-il-numero-dei-disoccupati">http://www.osservatoreromano.va/it/news/aumenta-nel-mondo-il-numero-dei-disoccupati</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">200
milioni di disoccupati nel mondo. Euronote, febbraio 2012. </span>
</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.euronote.it/2012/02/200-milioni-di-disoccupati-nel-mondo/"><span style="font-family: "georgia" , serif;">http://www.euronote.it/2012/02/200-milioni-di-disoccupati-nel-mondo/</span></a><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span lang="it-IT">
</span></span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Lavoro,
nel mondo ci sono 202 milioni di disoccupati, 5 milioni in più del
2012. Rai News, 20 gennaio 2014. </span>
</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Ilo-2013-5-milioni-disoccupati-piu-079794c7-824a-434f-8703-a697d3a09ca7.html">http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Ilo-2013-5-milioni-disoccupati-piu-</a><a href="http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Ilo-2013-5-milioni-disoccupati-piu-079794c7-824a-434f-8703-a697d3a09ca7.html">079794c7-824a-434f-8703-a697d3a09ca7.html</a></span><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span lang="it-IT">
</span></span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">L’ILO
stima che la disoccupazione nel mondo aumenterà di 3,4 milioni nel
2017. Organizzazione Internazionale del Lavoro, 12 gennaio 2017. </span>
</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.ilo.org/rome/risorse-informative/comunicati-stampa/WCMS_541430/lang--it/index.htm">http://www.ilo.org/rome/risorse-informative/comunicati-stampa/WCMS_541430/lang--it/index.htm</a></span></span></div>
</li>
</ul>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><b>Orari
di lavoro</b></span></span></div>
<ul>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Quante
ore si lavora nei vari paesi del mondo: la classifica. TPI, 5 luglio
2018. </span>
</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://www.tpi.it/2018/07/05/classifica-ore-lavoro-ocse/"><span style="font-family: "georgia" , serif;">https://www.tpi.it/2018/07/05/classifica-ore-lavoro-ocse/</span></a><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span lang="it-IT">
</span></span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;">Quanto
tempo lavorano gli italiani? Orario di impiego in Italia e nel
mondo. Money, Simone Micocci, 24 gennaio 2018.</span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<a href="https://www.money.it/orario-impiego-Italia-mondo"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;">https://www.money.it/orario-impiego-Italia-mondo</span></span></a></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">In
Europa 9,5 milioni di occupati part-time preferirebbero lavorare di
più. Il Sole 24 Ore, 2 giugno 2017. </span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="http://www.infodata.ilsole24ore.com/2017/06/02/europa-95-milioni-occupati-part-time-preferirebbero-lavorare-piu/">http://www.infodata.ilsole24ore.com/2017/06/02/europa-95-milioni-occupati-part-time-preferirebbero-lavorare-piu/</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">L’esercito
europeo degli inattivi. Advise Only, Jacopo Caretta Mussa, 6 luglio
2017. </span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://www.adviseonly.com/blog/economia-e-mercati/politica-e-societa/lesercito-europeo-degli-inattivi/">https://www.adviseonly.com/blog/economia-e-mercati/politica-e-societa/lesercito-europeo-degli-inattivi/</a></span></span></div>
</li>
</ul>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><b>Schiavitù
moderna</b></span></span></div>
<ul>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">La
schiavitù oggi nel mondo. Documentazione, Tommaso Cardinale, 12
luglio 2017. </span>
</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://www.documentazione.info/la-schiavitu-oggi-nel-mondo"><span style="font-family: "georgia" , serif;">https://www.documentazione.info/la-schiavitu-oggi-nel-mondo</span></a><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span lang="it-IT">
</span></span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Migrazione
e sfruttamento: al mondo 40 milioni di persone in schiavitù. Sky TG
24, 30 giugno 2018. </span>
</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://tg24.sky.it/mondo/2018/06/29/sfruttamento-schiavitu-migranti.html"><span style="font-family: "georgia" , serif;">https://tg24.sky.it/mondo/2018/06/29/sfruttamento-schiavitu-migranti.html</span></a><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span lang="it-IT">
</span></span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">L'allarme.
Nel mondo ci sono 45 milioni di schiavi. Avvenire, 31 maggio 2016. </span>
</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://www.avvenire.it/mondo/pagine/schiavitu-rapporto-mondiale"><span style="font-family: "georgia" , serif;">https://www.avvenire.it/mondo/pagine/schiavitu-rapporto-mondiale</span></a><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span lang="it-IT">
</span></span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Schiavitù,
ieri e oggi. Una parola antica, un’omertà moderna. Life Gate,
Stefano Carnazzi, 1 dicembre 2016. </span>
</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://www.lifegate.it/persone/news/schiavitu-moderna"><span style="font-family: "georgia" , serif;">https://www.lifegate.it/persone/news/schiavitu-moderna</span></a><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span lang="it-IT">
</span></span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Moderne
schiavitù: i 10 Paesi nel mondo dove si sfruttano di più persone e
bambini. Green Me, 24 novebre 2014. </span>
</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://www.greenme.it/vivere/costume-e-societa/14995-schiavitu-classifica-paesi"><span style="font-family: "georgia" , serif;">https://www.greenme.it/vivere/costume-e-societa/14995-schiavitu-classifica-paesi</span></a><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span lang="it-IT">
</span></span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">6
multinazionali coinvolte nello schiavismo e nello sfruttamento del
lavoro minorile. Green Me, 7 maggio 2012. </span>
</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://www.greenme.it/vivere/lavoro-e-ufficio/7552-6-multinazionali-coinvolte-nello-schiavismo-e-nello-sfruttamento-del-lavoro-minorile">https://www.greenme.it/vivere/lavoro-e-ufficio/7552-6-multinazionali-coinvolte-</a><a href="https://www.greenme.it/vivere/lavoro-e-ufficio/7552-6-multinazionali-coinvolte-nello-schiavismo-e-nello-sfruttamento-del-lavoro-minorile">nello-schiavismo-e-nello-sfruttamento-del-lavoro-minorile</a></span></span></div>
</li>
</ul>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><b>Lavoro
minorile</b></span></span></div>
<ul>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Lavoro
minorile. UNICEF. </span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="https://www.unicef.it/doc/364/lavoro-minorile.htm">https://www.unicef.it/doc/364/lavoro-minorile.htm</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Il
rapporto Unicef: 150 milioni di bambini sfruttati nel mondo. Sky TG
24, 12 giugno 2017. </span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://tg24.sky.it/mondo/2017/06/12/unicef-150-milioni-bambini-sottoposti-a-lavoro-minorile.html">https://tg24.sky.it/mondo/2017/06/12/unicef-150-milioni-bambini-sottoposti-a-lavoro-minorile.html</a></span></span></div>
</li>
</ul>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><b>Il
Congo ed il coltan</b></span></span></div>
<ul>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Congo,
l’inferno del Coltan e la manodopera della disperazione. Corriere
Della Sera, Andrea Nicastro, 15 aprile 2017. </span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="https://www.corriere.it/esteri/17_aprile_13/inferno-coltan-2adccda8-2218-11e7-807d-a69c30112ddd.shtml">https://www.corriere.it/esteri/17_aprile_13/inferno-coltan-2adccda8-2218-11e7-807d-a69c30112ddd.shtml</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">L'inferno
senza fine nelle miniere di Coltan del Congo. L'Espresso, Erberto
Zani, 4 marzo 2015. </span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="http://espresso.repubblica.it/internazionale/2015/02/27/news/l-inferno-senza-fine-nelle-miniere-di-coltan-del-congo-1.201671">http://espresso.repubblica.it/internazionale/2015/02/27/news/l-inferno-senza-fine-nelle-miniere-di-coltan-del-congo-1.201671</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">I
bambini nelle miniere del Congo per fabbricare i nostri cellulari.
Life Gate, Adrea Barolini, 9 marzo 2017. </span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="https://www.lifegate.it/persone/news/bambini-congo-miniere-cellulari">https://www.lifegate.it/persone/news/bambini-congo-miniere-cellulari</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Congo,
viaggio nell’Inferno del coltan. La Stampa, Roberto Travan, 26
giugno 2017. </span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="http://www.lastampa.it/2017/06/26/esteri/congo-viaggio-nellinferno-del-coltan-NfzrJ5le8xFI88KfM3ctYN/pagina.html">http://www.lastampa.it/2017/06/26/esteri/congo-viaggio-nellinferno-del-coltan-NfzrJ5le8xFI88KfM3ctYN/pagina.html</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Il
genocidio silenzioso. Oltre sei milioni di morti in Congo in 20
anni, nell’indifferenza dei media. Left, Roberta Mazzacane, 7
luglio 2017. </span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="https://left.it/2017/07/07/il-genocidio-silenzioso-oltre-sei-milioni-di-morti-in-congo-in-20-anni-nellindifferenza-dei-media/">https://left.it/2017/07/07/il-genocidio-silenzioso-oltre-sei-</a><a href="https://left.it/2017/07/07/il-genocidio-silenzioso-oltre-sei-milioni-di-morti-in-congo-in-20-anni-nellindifferenza-dei-media/">milioni-di-morti-in-congo-in-20-anni-nellindifferenza-dei-media/</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">La
storia del Padre che contempla il Piede e la Mano tagliati alla
Figlia di 5 Anni in Congo. Vanilla Magazine, Matteo Rubboli, 24
luglio 2017. </span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://www.vanillamagazine.it/la-storia-del-padre-che-contempla-il-piede-e-la-mano-tagliati-alla-figlia-di-5-anni-in-congo/">https://www.vanillamagazine.it/la-storia-del-padre-che-contempla-il-piede-e-la-mano-tagliati-alla-figlia-di-5-anni-in-congo/</a></span></span></div>
</li>
</ul>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><b>SIM
card e smartphone</b></span></span></div>
<ul>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">7,5
miliardi: nel mondo ci sono più sim che persone. Wired, Diletta
Parlangeli, 1 marzo 2017. </span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="https://www.wired.it/mobile/smartphone/2017/03/01/sim-ericsson-report/">https://www.wired.it/mobile/smartphone/2017/03/01/sim-ericsson-report/</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Più
smartphone che cellulari nel mondo. Il sorpasso nel terzo trimestre
2016. Prima Online, 9 giugno 2016. </span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="https://www.primaonline.it/2016/06/09/238193/piu-smartphone-che-cellulari-nel-mondo-il-sorpasso-nel-terzo-trimestre-2016-e-la-cina-ha-piu-telefonini-di-tutta-leuropa-infografiche/">https://www.primaonline.it/2016/06/09/238193/piu-smartphone-che-cellulari-nel-</a><a href="https://www.primaonline.it/2016/06/09/238193/piu-smartphone-che-cellulari-nel-mondo-il-sorpasso-nel-terzo-trimestre-2016-e-la-cina-ha-piu-telefonini-di-tutta-leuropa-infografiche/">mondo-il-sorpasso-nel-terzo-trimestre-2016-e-la-cina-ha-</a><a href="https://www.primaonline.it/2016/06/09/238193/piu-smartphone-che-cellulari-nel-mondo-il-sorpasso-nel-terzo-trimestre-2016-e-la-cina-ha-piu-telefonini-di-tutta-leuropa-infografiche/">piu-telefonini-di-tutta-leuropa-</a><a href="https://www.primaonline.it/2016/06/09/238193/piu-smartphone-che-cellulari-nel-mondo-il-sorpasso-nel-terzo-trimestre-2016-e-la-cina-ha-piu-telefonini-di-tutta-leuropa-infografiche/">infografiche/</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Decolla
il numero di smartphone: al mondo ci sono più Sim che esseri umani.
Il Secolo XIX, Titti Santamato, 7 settembre 2017. </span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.ilsecoloxix.it/p/economia/2017/09/07/ASHvZ1HJ-decolla_smartphone_numero.shtml">http://www.ilsecoloxix.it/p/economia/2017/09/07/ASHvZ1HJ-</a><a href="http://www.ilsecoloxix.it/p/economia/2017/09/07/ASHvZ1HJ-decolla_smartphone_numero.shtml">decolla_smartphone_numero.shtml</a></span></span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Salari
bassi e turni insostenili per produrre i device di Amazon, Foxconn
apre un’inchiesta. CorCom, Patrizia Licata, 11 giugno 2018. </span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="https://www.corrierecomunicazioni.it/digital-economy/salari-bassi-e-turni-insostenili-per-produrre-i-device-di-amazon-foxconn-apre-uninchiesta/">https://www.corrierecomunicazioni.it/digital-</a><a href="https://www.corrierecomunicazioni.it/digital-economy/salari-bassi-e-turni-insostenili-per-produrre-i-device-di-amazon-foxconn-apre-uninchiesta/">economy/salari-bassi-e-turni-insostenili-per-produrre-i-device-di-amazon-foxconn-apre-</a><a href="https://www.corrierecomunicazioni.it/digital-economy/salari-bassi-e-turni-insostenili-per-produrre-i-device-di-amazon-foxconn-apre-uninchiesta/">uninchiesta/</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;">"Foxconn,
condizioni di lavoro disumane". La denuncia di un giornalista
infiltrato. Repubblica, 13 settembre 2012.</span></span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="http://www.repubblica.it/tecnologia/2012/09/13/news/un_giornalista_a_foxconn-42475778/">http://www.repubblica.it/tecnologia/2012/09/13/news/un_giornalista_a_foxconn-</a><a href="http://www.repubblica.it/tecnologia/2012/09/13/news/un_giornalista_a_foxconn-42475778/">42475778/</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Il
lato oscuro degli iPhone: così nascono nella Foxconn, la
fabbrica-carcere. Fan Page, Daniele Gambetta, 8 gennaio 2017. </span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="https://tech.fanpage.it/il-lato-oscuro-degli-iphone-cosi-nascono-nella-foxconn-la-fabbrica-carcere/">https://tech.fanpage.it/il-lato-oscuro-degli-iphone-cosi-nascono-nella-</a><a href="https://tech.fanpage.it/il-lato-oscuro-degli-iphone-cosi-nascono-nella-foxconn-la-fabbrica-carcere/">foxconn-la-fabbrica-carcere/</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Dentro
una fabbrica cinese di iPhone. Il Post, Shai Oster, 27 aprile 2016. </span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="https://www.ilpost.it/2016/04/27/dentro-una-fabbrica-di-iphone-cinese/">https://www.ilpost.it/2016/04/27/dentro-una-fabbrica-di-iphone-cinese/</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Esclusivo
- Parla un ex operaio in una fabbrica di iPhone in Cina: ecco come
vive chi fa gli smartphone Apple. Business Insider, Kif Leswing, 13
aprile 2017. </span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="https://it.businessinsider.com/esclusivo-parla-un-ex-operaio-in-una-fabbrica-di-iphone-apple-in-cina-ecco-come-vive-chi-fa-i-nostri-smartphone/">https://it.businessinsider.com/esclusivo-parla-un-ex-operaio-in-una-fabbrica-di-iphone-apple-in-cina-ecco-come-vive-chi-fa-i-nostri-smartphone/</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Amazon,
guai alla Foxconn dove aumentano le ore di lavoro e si dimezzano i
salari degli operai. Key4biz, Flavio Fabbri, 11 giugno 2018. </span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="https://www.key4biz.it/amazon-guai-alla-foxconn-dove-aumentano-le-ore-di-lavoro-e-si-dimezzano-i-salari-degli-operai/223980/">https://www.key4biz.it/amazon-guai-alla-foxconn-dove-aumentano-le-ore-di-lavoro-e-si-dimezzano-i-salari-degli-operai/223980/</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">La
Foxconn in Cina aumenta gli stipendi? Solo in teoria e non per
merito dei giornali. Tempi, Leone Grotti, 22 febbraio 2012. </span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="https://www.tempi.it/la-foxconn-cina-aumenta-gli-stipendi-solo-teoria-e-non-merito-dei-giornali#.W1nvT9Uzapo">https://www.tempi.it/la-foxconn-cina-aumenta-gli-stipendi-solo-teoria-e-</a><a href="https://www.tempi.it/la-foxconn-cina-aumenta-gli-stipendi-solo-teoria-e-non-merito-dei-giornali#.W1nvT9Uzapo">non-merito-dei-giornali#.W1nvT9Uzapo</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Foxconn
all’assalto dell’Europa. Il Manifesto, Rutvica Andrijasevic,
NuranGülenç, Devi Sacchetto, 13 dicembre 2013. </span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="https://ilmanifesto.it/foxconn-allassalto-delleuropa/">https://ilmanifesto.it/foxconn-allassalto-delleuropa/</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Samsung
nei guai: nelle fabbriche poca sicurezza, sfruttamento e lavoro
minorile. Il Fatto Quotidiano, Cecilia Attanasio Ghezzi, 13
settembre 2012. </span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://www.ilfattoquotidiano.it/2012/09/13/nuovi-guai-per-samsung-nelle-fabbriche-poca-sicurezza-sfruttamento-e-lavoro-minorile/351857/">https://www.ilfattoquotidiano.it/2012/09/13/nuovi-guai-per-samsung-nelle-fabbriche-poca-sicurezza-sfruttamento-e-lavoro-minorile/351857/</a></span></span></div>
</li>
</ul>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><b>Salari
in Cina</b></span></span></div>
<ul>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;">Salari
minimi in aumento in alcune province cinesi. China News Italy, Luca
Simonelli, 17 ottobre 2017.</span></span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="http://www.chinanewsitaly.com/4/2017/1017/1954.shtml">http://www.chinanewsitaly.com/4/2017/1017/1954.shtml</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">La
Cina aggancia l’Europa dell’Est, ecco la svolta sui salari.
Investire Oggi, Giuseppe Timpone, 17 Agosto 2017. </span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="https://www.investireoggi.it/economia/la-cina-aggancia-leuropa-dellest-la-svolta-sui-salari/">https://www.investireoggi.it/economia/la-cina-aggancia-leuropa-dellest-la-svolta-sui-</a><a href="https://www.investireoggi.it/economia/la-cina-aggancia-leuropa-dellest-la-svolta-sui-salari/">salari/</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">In
Cina le tute blu guadagnano più dei compagni in Brasile e Messico.
Corriere Della Sera, Guido Santevecchi, 27 febbraio 2017. </span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="https://www.corriere.it/esteri/17_febbraio_27/cina-tute-blu-guadagnano-piu-compagni-brasile-messico-8092029a-fccf-11e6-9c89-9070badc174c.shtml">https://www.corriere.it/esteri/17_febbraio_27/cina-tute-blu-guadagnano-piu-compagni-brasile-messico-8092029a-fccf-11e6-9c89-9070badc174c.shtml</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Produrre
in Cina non conviene più: lo stipendio degli operai di Pechino
triplicato in 10 anni. Costano meno brasiliani e messicani. La
Conceria, 28 febbraio 2017. </span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="https://www.laconceria.it/cina/produrre-cina-non-conviene-piu-lo-stipendio-degli-operai-pechino-triplicato-10-anni-costano-meno-brasiliani-messicani/">https://www.laconceria.it/cina/produrre-cina-non-conviene-piu-lo-stipendio-degli-operai-pechino-</a><a href="https://www.laconceria.it/cina/produrre-cina-non-conviene-piu-lo-stipendio-degli-operai-pechino-triplicato-10-anni-costano-meno-brasiliani-messicani/">triplicato-10-anni-costano-meno-brasiliani-messicani/</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Operai
cinesi, i salari crescono. Pagina99, 4 marzo 2017. </span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="http://www.pagina99.it/2017/03/04/operai-cinesi-salari-euromonitor-internationa/">http://www.pagina99.it/2017/03/04/operai-cinesi-salari-euromonitor-internationa/</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Salari
cinesi pari o superiori ad alcuni salari europei. Voci dall'Estero,
6 marzo 2018. </span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="http://vocidallestero.it/2018/03/06/salari-cinesi-pari-o-superiori-ad-alcuni-salari-europei/">http://vocidallestero.it/2018/03/06/salari-cinesi-pari-o-superiori-ad-alcuni-salari-europei/</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">La
Cina aggancia l’Europa dell’Est, ecco la svolta sui salari.
Investire Oggi, Giuseppe Timpone, 17 Agosto 2017. </span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://www.investireoggi.it/economia/la-cina-aggancia-leuropa-dellest-la-svolta-sui-salari/">https://www.investireoggi.it/economia/la-cina-aggancia-leuropa-dellest-la-svolta-sui-salari/</a></span></span></div>
</li>
</ul>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><b>Produzione
del caffè</b></span></span></div>
<ul>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">L’altra
faccia del caffè, cosa c’è dietro la nostra bevanda preferita?
Tutto Green, 18 ottobre 2016. </span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="https://www.tuttogreen.it/commercio-equo-solidale-caffe/">https://www.tuttogreen.it/commercio-equo-solidale-caffe/</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Guatemala,
gli schiavi del caffè: “Si lavora per 2 euro al giorno”. La
mattanza di chi entra nel sindacato. Il Fatto Quotidiano, Sara
Picardo, 29 marzo 2016. </span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="https://www.ilfattoquotidiano.it/2016/03/29/guatemala-gli-schiavi-del-caffe-si-lavora-per-2-euro-al-giorno-la-mattanza-di-chi-entra-nel-sindacato/498733/">https://www.ilfattoquotidiano.it/2016/03/29/guatemala-gli-schiavi-del-caffe-si-lavora-per-2-euro-al-</a><a href="https://www.ilfattoquotidiano.it/2016/03/29/guatemala-gli-schiavi-del-caffe-si-lavora-per-2-euro-al-giorno-la-mattanza-di-chi-entra-nel-sindacato/498733/">giorno-la-mattanza-di-chi-entra-nel-sindacato/498733/</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Nestlé,
quanto è amaro un chicco di caffè. Il Faro sul Mondo, Cristina
Amoroso, 7 marzo 2016. </span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="https://www.ilfarosulmondo.it/nestle-quanto-e-amaro-un-chicco-di-caffe/">https://www.ilfarosulmondo.it/nestle-quanto-e-amaro-un-chicco-di-caffe/</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Industria
del caffè: “Nasconde sfruttamento e lavoro minorile”. Italia
Ambiente, 16 aprile 2018. </span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="http://www.italiaambiente.it/2018/04/16/industria-del-caffe-nasconde-sfruttamento-e-lavoro-minorile/">http://www.italiaambiente.it/2018/04/16/industria-del-caffe-nasconde-</a><a href="http://www.italiaambiente.it/2018/04/16/industria-del-caffe-nasconde-sfruttamento-e-lavoro-minorile/">sfruttamento-e-lavoro-</a><a href="http://www.italiaambiente.it/2018/04/16/industria-del-caffe-nasconde-sfruttamento-e-lavoro-minorile/">minorile/</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Perù:
bambini lavoratori nelle piantagioni di caffé. Atlas, Lara B.
Vargas, 8 luglio 2015. </span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="https://atlasweb.it/2015/07/08/peru-bambini-lavoratori-nelle-piantagioni-di-caffe-579.html">https://atlasweb.it/2015/07/08/peru-bambini-lavoratori-nelle-piantagioni-di-caffe-579.html</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">In
30 anni il costo del caffè ridotto del 60%, l'Europa ponga fine
allo sfruttamento minorile nelle piantagioni. Europa Today, 20
novembre 2017. </span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="http://europa.today.it/lavoro/in-30-anni-il-costo-del-caffe-ridotto-del-60-l-europa-ponga-fine-allo-sfruttamento-minorile-nelle-piantagioni.html">http://europa.today.it/lavoro/in-30-anni-il-costo-del-</a><a href="http://europa.today.it/lavoro/in-30-anni-il-costo-del-caffe-ridotto-del-60-l-europa-ponga-fine-allo-sfruttamento-minorile-nelle-piantagioni.html">caffe-ridotto-del-60-l-europa-ponga-fine-allo-sfruttamento-minorile-</a><a href="http://europa.today.it/lavoro/in-30-anni-il-costo-del-caffe-ridotto-del-60-l-europa-ponga-fine-allo-sfruttamento-minorile-nelle-piantagioni.html">nelle-piantagioni.html</a></span></span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Brasile:
l’uso smodato di pesticidi sta decimando i lavoratori delle
piantagioni di caffè. Slow Food, 16 maggio 2016. </span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.slowfood.it/brasile-luso-smodato-pesticidi-sta-decimando-lavoratori-delle-piantagioni-caffe/">http://www.slowfood.it/brasile-luso-smodato-pesticidi-sta-decimando-lavoratori-</a><a href="http://www.slowfood.it/brasile-luso-smodato-pesticidi-sta-decimando-lavoratori-delle-piantagioni-caffe/">delle-piantagioni-caffe/</a></span></span></div>
</li>
</ul>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><b>Produzione
del cacao</b></span></span></div>
<ul>
<li><div align="LEFT" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Lavoro
minorile nelle piantagioni di cacao. Unicef. </span>
</span></div>
<div align="LEFT" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="https://www.unicef.ch/it/come-aiutiamo/programme/lavoro-minorile-nelle-piantagioni-di-cacao">https://www.unicef.ch/it/come-aiutiamo/programme/lavoro-minorile-nelle-piantagioni-di-cacao</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div align="LEFT" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">I
200mila bimbi schiavi che colgono per noi il cacao. La Stampa,
Federica Ciavoni, 11 dicembre 2013. </span>
</span></div>
<div align="LEFT" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="http://www.lastampa.it/2013/12/11/scienza/i-mila-bimbi-schiavi-che-colgono-per-noi-il-cacao-cFeDJ9WHuPQvAEMbxaTK8J/pagina.html">http://www.lastampa.it/2013/12/11/scienza/i-mila-bimbi-schiavi-che-colgono-per-noi-il-cacao-cFeDJ9WHuPQvAEMbxaTK8J/pagina.html</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div align="LEFT" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Lo
scandalo del cioccolato: devastazioni e sfruttamento del lavoro
minorile – il potere delle multinazionali. Investire oggi,
Alessandra Di Bartolomeo, 24 ottobre 2017. </span>
</span></div>
<div align="LEFT" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="https://www.investireoggi.it/economia/lo-scandalo-del-cioccolato-devastazioni-sfruttamento-del-lavoro-minorile-potere-delle-multinazionali/">https://www.investireoggi.it/economia/lo-scandalo-del-cioccolato-devastazioni-sfruttamento-del-lavoro-minorile-potere-delle-multinazionali/</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div align="LEFT" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">L’oscuro
segreto del cioccolato: lo scandalo colpisce Ferrero, Lindt (e tanti
altri). Investire oggi, Carlo Pallavicini, 14 Settembre 2017. </span>
</span></div>
<div align="LEFT" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="https://www.investireoggi.it/economia/loscuro-segreto-del-cioccolato-lo-scandalo-colpisce-ferrero-lindt-tanti-altri/">https://www.investireoggi.it/economia/loscuro-segreto-del-</a><a href="https://www.investireoggi.it/economia/loscuro-segreto-del-cioccolato-lo-scandalo-colpisce-ferrero-lindt-tanti-altri/">cioccolato-lo-scandalo-colpisce-ferrero-lindt-tanti-altri/</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div align="LEFT" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">9
multinazionali del cioccolato che sfruttano i bambini e li trattano
come schiavi. Green Me, Marta Albè, 3 novembre 2015. </span>
</span></div>
<div align="LEFT" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="https://www.greenme.it/vivere/speciale-bambini/18198-cioccolato-schiavitu-bambini">https://www.greenme.it/vivere/speciale-bambini/18198-cioccolato-</a><a href="https://www.greenme.it/vivere/speciale-bambini/18198-cioccolato-schiavitu-bambini">schiavitu-bambini</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div align="LEFT" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Il
cioccolato amaro al sapore di schiavitù e di sfruttamento minorile.
Green Me, Roberta Ragni, 5 gennaio 2012. </span>
</span></div>
<div align="LEFT" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="https://www.greenme.it/mangiare/altri-alimenti/6643-cioccolato-sfuttamento-bambini">https://www.greenme.it/mangiare/altri-alimenti/6643-</a><a href="https://www.greenme.it/mangiare/altri-alimenti/6643-cioccolato-sfuttamento-bambini">cioccolato-sfuttamento-</a><a href="https://www.greenme.it/mangiare/altri-alimenti/6643-cioccolato-sfuttamento-bambini">bambini</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div align="LEFT" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Bambini
schiavi per fare cioccolatini. Dove il cacao fa venire il mal di
schiena. Repubblica, Leonardo Malà, 12 ottobre 2012. </span>
</span></div>
<div align="LEFT" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.repubblica.it/solidarieta/volontariato/2012/10/12/news/bambini-44409911/">http://www.repubblica.it/solidarieta/volontariato/2012/10/12/news/bambini-44409911/</a></span></span></div>
</li>
</ul>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><b>Produzione
del tabacco</b></span></span></div>
<ul>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Il
peso del tabacco sull’ambiente è impressionante. Ambiente, 31
maggio 2017. </span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="http://www.rinnovabili.it/ambiente/tabacco-ambiente-333/">http://www.rinnovabili.it/ambiente/tabacco-ambiente-333/</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Sigarette
vuol dire sfruttamento del lavoro e dell'ambiente. Fondazione
Veronesi, 31 maggio 2016. </span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="https://www.fondazioneveronesi.it/magazine/articoli/fumo/laltro-volto-del-fumo-di-sigaretta-sfruttamento-del-lavoro-e-dellambiente">https://www.fondazioneveronesi.it/magazine/articoli/fumo/laltro-volto-del-fumo-di-sigaretta-</a><a href="https://www.fondazioneveronesi.it/magazine/articoli/fumo/laltro-volto-del-fumo-di-sigaretta-sfruttamento-del-lavoro-e-dellambiente">sfruttamento-del-lavoro-e-dellambiente</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Indonesia,
dove i bambini si ammalano per raccogliere tabacco. Life Gate,
Fracesca Lanchini, 8 giugno 2016. </span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<a href="https://www.lifegate.it/persone/news/indonesia-bambini-tabacco"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;">https://www.lifegate.it/persone/news/indonesia-bambini-tabacco</span></span></a></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Stati
Uniti: bambini sfruttati nelle aziende del tabacco. Il Faro sul
Mondo, Salvo Ardizzone, 15 maggio 2014. </span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="https://www.ilfarosulmondo.it/stati-uniti-bambini-sfruttati-nelle-aziende-del-tabacco/">https://www.ilfarosulmondo.it/stati-uniti-bambini-sfruttati-nelle-aziende-del-tabacco/</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Stati
Uniti, lo sfruttamento del lavoro minorile c'è anche lì: bambini
di 12 anni raccolgono il tabacco. Repubblica, Fabio Polese, 23
maggio 2014. </span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="http://www.repubblica.it/solidarieta/diritti-umani/2014/05/23/news/bambini_usa-86986860/">http://www.repubblica.it/solidarieta/diritti-</a><a href="http://www.repubblica.it/solidarieta/diritti-umani/2014/05/23/news/bambini_usa-86986860/">umani/2014/05/23/news/bambini_usa-86986860/</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Le
mani dei bambini nei campi di tabacco americani: lavoro minorile,
sfruttamento, malattie. La voce di New York, Valentina Ieri, 15
aprile 2015. </span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="https://www.lavocedinewyork.com/news/primo-piano/2015/04/15/le-mani-dei-bambini-nei-campi-di-tabacco-americani-lavoro-minorile-sfruttamento-malattie/">https://www.lavocedinewyork.com/news/primo-</a><a href="https://www.lavocedinewyork.com/news/primo-piano/2015/04/15/le-mani-dei-bambini-nei-campi-di-tabacco-americani-lavoro-minorile-sfruttamento-malattie/">piano/2015/04/15/le-mani-dei-bambini-nei-campi-di-tabacco-americani-lavoro-minorile-</a><a href="https://www.lavocedinewyork.com/news/primo-piano/2015/04/15/le-mani-dei-bambini-nei-campi-di-tabacco-americani-lavoro-minorile-sfruttamento-malattie/">sfruttamento-malattie/</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Big
Tobacco e lo sfruttamento dei bambini. Scienza e Salute, Luigi
Gallo, 16 settembre 2010. </span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="http://scienzaesalute.blogosfere.it/post/319653/big-tobacco-e-lo-sfruttamento-dei-bambini">http://scienzaesalute.blogosfere.it/post/319653/big-tobacco-e-lo-sfruttamento-dei-bambini</a></span></span></div>
</li>
</ul>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><b>Giocattoli,
scarpe e abbigliamento</b></span></span></div>
<ul>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Cina,
report fabbriche di giocattoli: paghe da fame, sovrasfruttamento,
punizioni e condizioni pericolose. Il Fatto Quotidiano, 8 dicembre
2016. </span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="https://www.ilfattoquotidiano.it/2016/12/08/cina-report-fabbriche-di-giocattoli-paghe-da-fame-sovrasfruttamento-punizioni-e-condizioni-pericolose/3244516/">https://www.ilfattoquotidiano.it/2016/12/08/cina-</a><a href="https://www.ilfattoquotidiano.it/2016/12/08/cina-report-fabbriche-di-giocattoli-paghe-da-fame-sovrasfruttamento-punizioni-e-condizioni-pericolose/3244516/">report-fabbriche-di-giocattoli-paghe-da-fame-sovrasfruttamento-punizioni-e-condizioni-</a><a href="https://www.ilfattoquotidiano.it/2016/12/08/cina-report-fabbriche-di-giocattoli-paghe-da-fame-sovrasfruttamento-punizioni-e-condizioni-pericolose/3244516/">pericolose/3244516/</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Lo
scandalo dei bambini siriani sfruttati nelle fabbriche di
abbigliamento: le aziende coinvolte. Green Me, 1 febbraio 2016. </span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="https://www.greenme.it/consumare/mode-e-abbigliamento/19108-sfruttamento-minorile-fabbriche-tessili-turchia">https://www.greenme.it/consumare/mode-e-abbigliamento/19108-</a><a href="https://www.greenme.it/consumare/mode-e-abbigliamento/19108-sfruttamento-minorile-fabbriche-tessili-turchia">sfruttamento-minorile-fabbriche-tessili-turchia</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Salari
da fame e sfruttamento. Il lato oscuro delle scarpe “made in
Europe”. Corriere Sociale, Paola Amicucci, 28 novembre 2016. </span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="http://sociale.corriere.it/salari-da-fame-e-sfruttamento-il-lato-oscuro-delle-scarpe-made-in-europe/">http://sociale.corriere.it/salari-da-fame-e-sfruttamento-il-lato-oscuro-</a><a href="http://sociale.corriere.it/salari-da-fame-e-sfruttamento-il-lato-oscuro-delle-scarpe-made-in-europe/">delle-scarpe-made-in-europe/</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Ingiustizia
e sfruttamento, il prezzo della moda. Oxfarm Italia, 22 gennaio
2018. </span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="https://www.oxfamitalia.org/ingiustizia-sfruttamento-mondo-moda/">https://www.oxfamitalia.org/ingiustizia-sfruttamento-mondo-moda/</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Moda
e diritti umani: «Sfruttamento lavoratori è strutturale».
Osservatorio Diritti, Luca Martinelli, 16 gennaio 2018. </span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="https://www.osservatoriodiritti.it/2018/01/16/moda-e-diritti-umani-abiti-puliti/">https://www.osservatoriodiritti.it/2018/01/16/moda-e-</a><a href="https://www.osservatoriodiritti.it/2018/01/16/moda-e-diritti-umani-abiti-puliti/">diritti-umani-abiti-puliti/</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Schiavi
della moda, i nostri capricci sono la loro condanna. Il Fatto
Quotidiano, Linda Maggiori, 14 settembre 2017. </span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="https://www.ilfattoquotidiano.it/2017/09/14/schiavi-della-moda-i-nostri-capricci-sono-la-loro-condanna/3852085/">https://www.ilfattoquotidiano.it/2017/09/14/schiavi-della-</a><a href="https://www.ilfattoquotidiano.it/2017/09/14/schiavi-della-moda-i-nostri-capricci-sono-la-loro-condanna/3852085/">moda-i-nostri-capricci-</a><a href="https://www.ilfattoquotidiano.it/2017/09/14/schiavi-della-moda-i-nostri-capricci-sono-la-loro-condanna/3852085/">sono-la-loro-condanna/3852085/</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Una
nuova inchiesta mette in luce lo sfruttamento nell'industria della
moda "Made in Europe". Huffingtonpost, Deborah Lucchetti,
17 novembre 2017. </span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="https://www.huffingtonpost.it/deborah-lucchetti/una-nuova-inchiesta-mette-in-luce-lo-sfruttamento-nellindustria-della-moda-made-in-europe_a_23278379/">https://www.huffingtonpost.it/deborah-</a><a href="https://www.huffingtonpost.it/deborah-lucchetti/una-nuova-inchiesta-mette-in-luce-lo-sfruttamento-nellindustria-della-moda-made-in-europe_a_23278379/">lucchetti/una-nuova-inchiesta-mette-in-luce-lo-sfruttamento-nellindustria-della-moda-made-in-</a><a href="https://www.huffingtonpost.it/deborah-lucchetti/una-nuova-inchiesta-mette-in-luce-lo-sfruttamento-nellindustria-della-moda-made-in-europe_a_23278379/">europe_a_23278379/</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Il
dossier. Le scarpe europee «prodotte all’Est da operai
sfruttati». Avvenire, Luca Liverani, 29 novembre 2016. </span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="https://www.avvenire.it/attualita/pagine/scarpe-europee-e-salari-da-fame-il-caso-balcani">https://www.avvenire.it/attualita/pagine/scarpe-europee-e-salari-da-fame-il-caso-</a><a href="https://www.avvenire.it/attualita/pagine/scarpe-europee-e-salari-da-fame-il-caso-balcani">balcani</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;">“<span style="font-family: "georgia" , serif;">Made
in Italy” sfruttando i lavoratori dell’Est: la dura accusa a
Geox. Il Salvagente, Lorenzo Misuraca, 22 agosto 2016. </span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://ilsalvagente.it/2016/08/22/made-in-italy-sfruttando-i-lavoratori-dellest-la-dura-accusa-a-geox/">https://ilsalvagente.it/2016/08/22/made-in-italy-sfruttando-i-lavoratori-dellest-la-dura-</a><a href="https://ilsalvagente.it/2016/08/22/made-in-italy-sfruttando-i-lavoratori-dellest-la-dura-accusa-a-geox/">accusa-a-geox/</a></span></span></div>
</li>
</ul>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><b>Il
fenomeno del caporalato</b></span></span></div>
<ul>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Raccolta
dei pomodori, anche quest’anno migliaia di schiavi dimenticati.
Linkiesta, Lidia Baratta, 23 luglio
2015.<br /><a href="https://www.linkiesta.it/it/article/2015/07/23/raccolta-dei-pomodori-anche-questanno-migliaia-di-schiavi-dimenticati/26797/">https://www.linkiesta.it/it/article/2015/07/23/raccolta-dei-pomodori-anche-</a><a href="https://www.linkiesta.it/it/article/2015/07/23/raccolta-dei-pomodori-anche-questanno-migliaia-di-schiavi-dimenticati/26797/">questanno-migliaia-di-schiavi-dimenticati/26797/</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;">“<span style="font-family: "georgia" , serif;">Oro
Rosso”, l’inferno delle braccianti del Mediterraneo tra pomodori
e violenze. “Ricatti e paghe da fame”, Il Fatto Quotidiano,
Silvia Bia, 2 giugno 2018. </span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/06/02/oro-rosso-linferno-delle-braccianti-del-mediterraneo-tra-pomodori-e-violenze-ricatti-e-paghe-da-fame/4392448/">https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/06/02/oro-rosso-linferno-delle-braccianti-del-mediterraneo-</a><a href="https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/06/02/oro-rosso-linferno-delle-braccianti-del-mediterraneo-tra-pomodori-e-violenze-ricatti-e-paghe-da-fame/4392448/">tra-pomodori-e-violenze-ricatti-e-paghe-da-fame/4392448/</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Caporalato,
così i pomodori degli «schiavi» finiscono nei supermercati
(attraverso le multinazionali). Corriere Della Sera, Michelangelo
Borrillo, 23 ottobre 2017. </span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="https://www.corriere.it/cronache/17_ottobre_23/caporalato-pomodori-raccolti-finivano-grande-distribuzione-c6e67aec-b7b8-11e7-aa18-cabdc275da27.shtml">https://www.corriere.it/cronache/17_ottobre_23/caporalato-pomodori-raccolti-finivano-grande-</a><a href="https://www.corriere.it/cronache/17_ottobre_23/caporalato-pomodori-raccolti-finivano-grande-distribuzione-c6e67aec-b7b8-11e7-aa18-cabdc275da27.shtml">distribuzione-c6e67aec-b7b8-11e7-aa18-cabdc275da27.shtml</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Il
pomodoro? Troppo spesso è sfruttamento. La Stampa, Agostina Delli
Compagni, 21 maggio 2017. </span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="http://www.lastampa.it/2017/05/21/scienza/il-pomodoro-troppo-spesso-sfruttamento-xfVstgIbdDzpIXtAXfAC8M/pagina.html">http://www.lastampa.it/2017/05/21/scienza/il-pomodoro-troppo-spesso-</a><a href="http://www.lastampa.it/2017/05/21/scienza/il-pomodoro-troppo-spesso-sfruttamento-xfVstgIbdDzpIXtAXfAC8M/pagina.html">sfruttamento-xfVstgIbdDzpIXtAXfAC8M/pagina.html</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Non
solo immigrati, tra i nuovi schiavi ci sono anche italiani.
L'Espresso, 22 agosto 2014. </span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="http://espresso.repubblica.it/attualita/2014/08/22/news/schiavi-italiani-pomodori-1.177474">http://espresso.repubblica.it/attualita/2014/08/22/news/schiavi-italiani-pomodori-1.177474</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Caporalato:
cos'è e come funziona il reato di caporalato in Italia? Guida
Fisco, 9 gennaio 2018. </span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="https://www.guidafisco.it/caporalato-reato-penale-cos-e-come-funziona-italia-1394">https://www.guidafisco.it/caporalato-reato-penale-cos-e-come-funziona-italia-1394</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Lotta
al caporalato. La fabbrica che sfruttava settanta operai. Avvenire,
Antonio Maria Mira, 28 settembre 2017. </span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="https://www.avvenire.it/attualita/pagine/la-fabbrica-che-sfruttava-gli-operai">https://www.avvenire.it/attualita/pagine/la-fabbrica-che-sfruttava-gli-operai</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Più
di 300 mila nei campi senza diritti il caporalato dilaga da Nord a
Sud. Repubblica, Rossella Anitori, 5 giugno 2013. </span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="http://inchieste.repubblica.it/it/repubblica/rep-it/2013/06/05/news/radio_ghetto_dati-60384368/">http://inchieste.repubblica.it/it/repubblica/rep-</a><a href="http://inchieste.repubblica.it/it/repubblica/rep-it/2013/06/05/news/radio_ghetto_dati-60384368/">it/2013/06/05/news/radio_ghetto_dati-60384368/</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">La
fabbrica "fantasma" degli operai in nero per le aziende
del Nordest. Il Gazzettino, Cristina Antonutti, 11 Gennaio 2018. </span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="https://www.ilgazzettino.it/nordest/pordenone/caporalato_operai_lavoro_nero_olbia_nordest-3476989.html">https://www.ilgazzettino.it/nordest/pordenone/caporalato_operai_lavoro_nero_olbia_nordest-3476989.html</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Caporalato,
a Rosarno la filiera del ricatto: agrumeti abbandonati e braccianti
immigrati sfruttati: “Se alzi la testa non mangi”. Il Fatto
Quotidiano, Lorenzo Galeazzi e Lucio Musolino, 31 gennaio 2016. </span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="https://www.ilfattoquotidiano.it/2016/01/31/caporalato-a-rosarno-la-filiera-del-ricatto-agrumeti-abbandonati-e-braccianti-immigrati-sfruttati-se-alzi-la-testa-non-mangi/472048/">https://www.ilfattoquotidiano.it/2016/01/31/caporalato-a-rosarno-la-filiera-del-ricatto-agrumeti-abbandonati-e-braccianti-immigrati-</a><a href="https://www.ilfattoquotidiano.it/2016/01/31/caporalato-a-rosarno-la-filiera-del-ricatto-agrumeti-abbandonati-e-braccianti-immigrati-sfruttati-se-alzi-la-testa-non-mangi/472048/">sfruttati-se-</a><a href="https://www.ilfattoquotidiano.it/2016/01/31/caporalato-a-rosarno-la-filiera-del-ricatto-agrumeti-abbandonati-e-braccianti-immigrati-sfruttati-se-alzi-la-testa-non-mangi/472048/">alzi-la-testa-non-mangi/472048/</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Caporalato,
fabbrica degli orrori scoperta a Lanciano: operai sfruttati e
minacciati. Prima da noi, 19 marzo 2015. </span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="https://www.primadanoi.it/news/cronaca/557930/Caporalato--fabbrica-degli-orrori-scoperta.html">https://www.primadanoi.it/news/cronaca/557930/Caporalato--fabbrica-degli-orrori-</a><a href="https://www.primadanoi.it/news/cronaca/557930/Caporalato--fabbrica-degli-orrori-scoperta.html">scoperta.html</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Mediterraneo,
terra delle schiave dell’“oro rosso”: viaggio da Agadir a
Ragusa tra violenza, sfruttamento e omertà. Corriere Della Sera,
Giovanna Pezzuoli, 15 aprile 2018. </span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="https://27esimaora.corriere.it/18_aprile_15/mediterraneo-terra-schiave-dell-oro-rosso-viaggio-agadir-ragusa-violenza-sfruttamento-omerta-5c850588-40cf-11e8-ba44-99a2744881cf.shtml">https://27esimaora.corriere.it/18_aprile_15/mediterraneo-terra-schiave-dell-oro-rosso-viaggio-</a><a href="https://27esimaora.corriere.it/18_aprile_15/mediterraneo-terra-schiave-dell-oro-rosso-viaggio-agadir-ragusa-violenza-sfruttamento-omerta-5c850588-40cf-11e8-ba44-99a2744881cf.shtml">agadir-ragusa-violenza-sfruttamento-omerta-5c850588-40cf-11e8-ba44-</a><a href="https://27esimaora.corriere.it/18_aprile_15/mediterraneo-terra-schiave-dell-oro-rosso-viaggio-agadir-ragusa-violenza-sfruttamento-omerta-5c850588-40cf-11e8-ba44-99a2744881cf.shtml">99a2744881cf.shtml</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Anche
migranti donne nella trappola del caporalato. Società Missioni
Africane, 30 maggio 2018. </span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="https://www.missioniafricane.it/anche-migranti-donne-nella-trappola-del-caporalato/">https://www.missioniafricane.it/anche-migranti-donne-nella-trappola-del-</a><a href="https://www.missioniafricane.it/anche-migranti-donne-nella-trappola-del-caporalato/">caporalato/</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Come
opporsi allo sfruttamento del lavoro in agricoltura. Avvenire, 14
novembre 2017. </span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="https://www.avvenire.it/multimedia/pagine/buone-pratiche-contro-lo-sfruttamento-del-lavoro-in-agricoltura-caporalato">https://www.avvenire.it/multimedia/pagine/buone-pratiche-contro-lo-sfruttamento-del-lavoro-in-</a><a href="https://www.avvenire.it/multimedia/pagine/buone-pratiche-contro-lo-sfruttamento-del-lavoro-in-agricoltura-caporalato">agricoltura-caporalato</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Rapporto
Greta: in Europa cresce lo sfruttamento dei lavoratori in
agricoltura. Il Giornale del cibo, Angela Caporale, 25 maggio 2018. </span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="https://www.ilgiornaledelcibo.it/caporalato-in-europa-rapporto-greta/">https://www.ilgiornaledelcibo.it/caporalato-in-europa-rapporto-</a><a href="https://www.ilgiornaledelcibo.it/caporalato-in-europa-rapporto-greta/">greta/</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Dossier
dell’Arma: quadruplicate le indagini sul caporalato. Il Sole 24
Ore, Manuela Perrone, 7 novembre 2017. </span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2017-11-07/dossier-dell-arma-quadruplicate-indagini-caporalato-174453.shtml?uuid=AEtHJ85C">http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2017-11-07/dossier-dell-arma-</a><a href="http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2017-11-07/dossier-dell-arma-quadruplicate-indagini-caporalato-174453.shtml?uuid=AEtHJ85C">quadruplicate-indagini-caporalato-174453.shtml?uuid=AEtHJ85C</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Caporalato,
a Bisceglie lavoratori sfruttati 14 ore al giorno: arrestati un
imprenditore e un caporale donna. Repubblica, 24 luglio 2018. </span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="http://bari.repubblica.it/cronaca/2018/07/24/news/caporalato_a_bisceglie_arrestati_l_amministratore_e_il_contabile_di_un_azienda_una_donna_gestiva-202528125/">http://bari.repubblica.it/cronaca/2018/07/24/news/caporalato_a_bisceglie_arrestati_l_amministratore_e_il_contabile_di_un_azienda_una_donna_gestiva-202528125/</a></span></span></div>
</li>
</ul>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><b>Tirocinio</b></span></span></div>
<ul>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Se
il tirocinio diventa un incubo, le storie di chi ha provato a
trovare lavoro. Repubblica, Tullio Filippone, 27 ottobre 2015. </span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="http://palermo.repubblica.it/cronaca/2015/10/27/news/se_il_tirocinio_diventa_un_incubo_le_storie_di_chi_ha_provato_a_trovare_un_lavoro-125982266/">http://palermo.repubblica.it/cronaca/2015/10/27/news/se_il_tirocinio_diventa_un_incubo_le_storie</a><a href="http://palermo.repubblica.it/cronaca/2015/10/27/news/se_il_tirocinio_diventa_un_incubo_le_storie_di_chi_ha_provato_a_trovare_un_lavoro-125982266/">_di_chi_ha_provato_a_trovare_un_lavoro-125982266/</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Stagisti
sfruttati, i casi finiti in tribunale. Repubblica degli Stagisti,
Eleonora Voltolini, 18 dicembre 2009. </span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="https://www.repubblicadeglistagisti.it/article/stage-sfruttamento-casi-finiti-in-tribunale">https://www.repubblicadeglistagisti.it/article/stage-sfruttamento-casi-finiti-in-tribunale</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Sempre
più stagisti in Italia, e sempre più vecchi: sono raddoppiati
negli ultimi sei anni. Repubblica degli Stagisti, Eleonora
Voltolini, 18 luglio 2018. </span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="https://www.repubblicadeglistagisti.it/article/aumento-stage-extracurriculari-dati-2017-ministero-lavoro">https://www.repubblicadeglistagisti.it/article/aumento-stage-extracurriculari-dati-2017-</a><a href="https://www.repubblicadeglistagisti.it/article/aumento-stage-extracurriculari-dati-2017-ministero-lavoro">ministero-</a><a href="https://www.repubblicadeglistagisti.it/article/aumento-stage-extracurriculari-dati-2017-ministero-lavoro">lavoro</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Quanti
stagisti può prendere un'azienda? Tanti, anzi: troppi. Repubblica
degli Stagisti, Eleonora Voltolini, 23 settembre 2008. </span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="https://www.repubblicadeglistagisti.it/article/quanti-stagisti-puo-prendere-unazienda-tanti-anzi-troppi">https://www.repubblicadeglistagisti.it/article/quanti-stagisti-puo-</a><a href="https://www.repubblicadeglistagisti.it/article/quanti-stagisti-puo-prendere-unazienda-tanti-anzi-troppi">prendere-unazienda-tanti-anzi-troppi</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Stage
in Italia, bene ma non benissimo: la fotografia in un Rapporto del
ministero del Lavoro. Repubblica degli Stagisti, Eleonora Voltolini,
20 aprile 2018. </span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="https://www.repubblicadeglistagisti.it/article/dati-stage-extracurriculari-2016-rapporto-comunicazioni-obbligatorie-ministero-lavoro">https://www.repubblicadeglistagisti.it/article/dati-stage-extracurriculari-2016-rapporto-</a><a href="https://www.repubblicadeglistagisti.it/article/dati-stage-extracurriculari-2016-rapporto-comunicazioni-obbligatorie-ministero-lavoro">comunicazioni-obbligatorie-ministero-lavoro</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Solo
un giovane su dieci viene assunto dopo lo stage: «il mondo deve
sapere» anche questo. Repubblica degli Stagisti, Eleonora
Voltolini, 17 aprile 2013. </span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="https://www.repubblicadeglistagisti.it/article/solo-un-giovane-su-dieci-viene-assunto-dopo-lo-stage-il-mondo-deve-sapere-anche-questo">https://www.repubblicadeglistagisti.it/article/solo-un-giovane-su-dieci-viene-assunto-dopo-lo-stage-</a><a href="https://www.repubblicadeglistagisti.it/article/solo-un-giovane-su-dieci-viene-assunto-dopo-lo-stage-il-mondo-deve-sapere-anche-questo">il-mondo-deve-sapere-anche-questo</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Stop
allo sfruttamento degli stagisti, oggi mobilitazione internazionale:
ma come vanno le cose in Italia? Linkiesta, Eleonora Voltolina, 20
febbraio 2017. </span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="https://www.linkiesta.it/it/article/2017/02/20/stop-allo-sfruttamento-degli-stagisti-oggi-mobilitazione-internazional/33317/">https://www.linkiesta.it/it/article/2017/02/20/stop-allo-sfruttamento-degli-stagisti-oggi-</a><a href="https://www.linkiesta.it/it/article/2017/02/20/stop-allo-sfruttamento-degli-stagisti-oggi-mobilitazione-internazional/33317/">mobilitazione-internazional/33317/</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Assunzioni
post-stage, il Ministero ha i dati ma se li tiene stretti (e i
giovani brancolano nel buio). Linkiesta, Eleonora Voltolina, 12
luglio 2018. </span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="https://www.linkiesta.it/it/article/2018/07/12/assunzioni-post-stage-il-ministero-ha-i-dati-ma-se-li-tiene-stretti-e-/38774/">https://www.linkiesta.it/it/article/2018/07/12/assunzioni-post-stage-il-ministero-ha-i-</a><a href="https://www.linkiesta.it/it/article/2018/07/12/assunzioni-post-stage-il-ministero-ha-i-dati-ma-se-li-tiene-stretti-e-/38774/">dati-ma-se-li-tiene-stretti-e-/38774/</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Stage
e tirocini, ecco perché in Italia sono raddoppiati dal 2012. Wired,
Luca Zorloni, 9 maggio 2018. </span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="https://www.wired.it/economia/lavoro/2018/05/09/tirocini-extracurriculari-italia-garanzia-giovani/">https://www.wired.it/economia/lavoro/2018/05/09/tirocini-extracurriculari-italia-garanzia-</a><a href="https://www.wired.it/economia/lavoro/2018/05/09/tirocini-extracurriculari-italia-garanzia-giovani/">giovani/</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Stage,
unica porta d'accesso al lavoro o sfruttamento assicurato e inutile?
Tg Com 24, 22 ottobre 2013. </span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="http://www.tgcom24.mediaset.it/economia/2013/notizia/stage-unica-porta-d-accesso-al-lavoro-o-sfruttamento-assicurato-e-inutile-_2004432.shtml">http://www.tgcom24.mediaset.it/economia/2013/notizia/stage-unica-porta-d-accesso-al-</a><a href="http://www.tgcom24.mediaset.it/economia/2013/notizia/stage-unica-porta-d-accesso-al-lavoro-o-sfruttamento-assicurato-e-inutile-_2004432.shtml">lavoro-o-sfruttamento-assicurato-e-inutile-_2004432.shtml</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Tirocini,
così si rischia lo sfruttamento. Rassegna Sindacale, 26 giugno
2017. </span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="http://www.rassegna.it/articoli/tirocini-cosi-si-rischia-lo-sfruttamento">http://www.rassegna.it/articoli/tirocini-cosi-si-rischia-lo-sfruttamento</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Sfruttati
e non pagati. Dove e perché gli stagisti sono trattati come
schiavi. Business Insider, Deborah Ameri, 9 gennaio 2017. </span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://it.businessinsider.com/sfruttati-e-non-pagati-ecco-perche-gli-stagisti-sono-i-nuovi-schiavi/">https://it.businessinsider.com/sfruttati-e-non-pagati-ecco-perche-gli-stagisti-sono-i-nuovi-schiavi/</a></span></span></div>
</li>
</ul>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><b>Precariato</b></span></span></div>
<ul>
<li><div align="LEFT" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;">Il
numero di precari in Italia ha raggiunto un nuovo massimo storico.
Wired, Davide Mancino, 25 gennaio 2018.</span></span></div>
<div align="LEFT" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="https://www.wired.it/economia/lavoro/2018/01/25/numero-precari-italia-2017/">https://www.wired.it/economia/lavoro/2018/01/25/numero-precari-italia-2017/</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div align="LEFT" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Ma
sul totale degli occupati i precari sono il 13%, in linea con la Ue.
Il Sole 24 Ore, Claudio Tucci, 7 dicembre 2017. </span>
</span></div>
<div align="LEFT" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2017-12-07/ma-totale-occupati-precari-sono-13percento-linea-la-ue-165208.shtml?uuid=AEJjWtOD">http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2017-12-07/ma-totale-occupati-precari-</a><a href="http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2017-12-07/ma-totale-occupati-precari-sono-13percento-linea-la-ue-165208.shtml?uuid=AEJjWtOD">sono-13percento-linea-la-ue-165208.shtml?uuid=AEJjWtOD</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div align="LEFT" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">La
metà dei giovani europei con contratti precari, Italia sopra la
media. Euro News, 2 maggio 2017. </span>
</span></div>
<div align="LEFT" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="http://www.eunews.it/2017/05/02/meta-giovani-europei-contratti-precari-italia/84287">h</a><a href="http://www.eunews.it/2017/05/02/meta-giovani-europei-contratti-precari-italia/84287">ttp://www.eunews.it/2017/05/02/meta-giovani-europei-contratti-precari-italia/84287</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div align="LEFT" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Dieci
anni di riforme: l’Europa del lavoro precario è in ginocchio. Il
Fatto Quotidiano, Maria Maggiore, 29 settembre 2017. </span>
</span></div>
<div align="LEFT" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="https://www.ilfattoquotidiano.it/premium/articoli/dieci-anni-di-riforme-leuropa-del-lavoro-precario-e-in-ginocchio/">https://www.ilfattoquotidiano.it/premium/articoli/dieci-anni-di-</a><a href="https://www.ilfattoquotidiano.it/premium/articoli/dieci-anni-di-riforme-leuropa-del-lavoro-precario-e-in-ginocchio/">riforme-leuropa-del-</a><a href="https://www.ilfattoquotidiano.it/premium/articoli/dieci-anni-di-riforme-leuropa-del-lavoro-precario-e-in-ginocchio/">lavoro-precario-e-in-ginocchio/</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div align="LEFT" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Record
di precari: 95 lavori su cento sono a termine. Il Manifesto, Massimo
Franchi, 3 luglio 2018. </span>
</span></div>
<div align="LEFT" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="https://ilmanifesto.it/record-di-precari-95-lavori-su-cento-sono-a-termine/">https://ilmanifesto.it/record-di-precari-95-lavori-su-cento-sono-a-termine/</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div align="LEFT" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Ecco
la mappa del lavoro precario. True Numbers, 1 agosto 2016. </span>
</span></div>
<div align="LEFT" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="https://www.truenumbers.it/lavoro-precario-job-act/">https://www.truenumbers.it/lavoro-precario-job-act/</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div align="LEFT" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">I
precari? Non stanno diminuendo affatto: così il lavoro è sempre
più instabile in Italia. L'Espresso, Davide Mancino, 15 marzo 2016.
</span>
</span></div>
<div align="LEFT" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="http://espresso.repubblica.it/inchieste/2016/03/15/news/i-precari-non-stanno-diminuendo-lavoro-sempre-piu-instabile-in-italia-1.253990">http://espresso.repubblica.it/inchieste/2016/03/15/news/i-precari-non-stanno-diminuendo-lavoro-sempre-piu-instabile-in-italia-1.253990</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div align="LEFT" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Inps:
“Nel 2017 contratti stabili calati di 117mila unità. Su di
537mila i precari. E sale del 120% il lavoro a chiamata”. Il Fatto
Quotidiano, 22 febbraio 2018. </span>
</span></div>
<div align="LEFT" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/02/22/inps-nel-2017-contratti-stabili-calati-di-117mila-unita-su-di-537mila-i-precari-e-sale-del-120-il-lavoro-a-chiamata/4180516/">https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/02/22/inps-nel-2017-contratti-stabili-calati-di-117mila-unita-su-di-537mila-i-precari-e-sale-del-120-il-lavoro-a-chiamata/4180516/</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div align="LEFT" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Dati
ISTAT: siamo sempre più precari. Wall Street Italia, Angelantonio
Viscione, 1 marzo 2018. </span>
</span></div>
<div align="LEFT" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="http://www.wallstreetitalia.com/dati-istat-siamo-sempre-piu-precari/">http://www.wallstreetitalia.com/dati-istat-siamo-sempre-piu-precari/</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div align="LEFT" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Lavoro,
così il precario diventa ancora più instabile: boom di contratti
inferiori ai sei mesi. L'Espresso, Davide Mancino, 23 febbraio 2018.
</span>
</span></div>
<div align="LEFT" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="http://espresso.repubblica.it/inchieste/2018/02/08/news/lavoro-cosi-il-precario-diventa-ancora-piu-instabile-boom-di-contratti-inferiori-ai-sei-mesi-1.318100">http://espresso.repubblica.it/inchieste/2018/02/08/news/lavoro-cosi-il-precario-diventa-ancora-piu-instabile-boom-di-contratti-inferiori-ai-sei-mesi-1.318100</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div align="LEFT" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Identikit
dei precari italiani: giovani ma non poi troppo. Wired, Davide
Mancino, 30 gennaio 2018. </span>
</span></div>
<div align="LEFT" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="https://www.wired.it/economia/lavoro/2018/01/30/identikit-precari-italiani/?refresh_ce">https://www.wired.it/economia/lavoro/2018/01/30/identikit-precari-italiani/?refresh_ce</a>=
</span>
</span></div>
</li>
<li><div align="LEFT" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Licenziamenti,
nel mondo funziona così. Linkiesta, 3 Ottobre 2014. </span>
</span></div>
<div align="LEFT" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="https://www.linkiesta.it/it/article/2014/10/03/licenziamenti-nel-mondo-funziona-cosi/23043/">https://www.linkiesta.it/it/article/2014/10/03/licenziamenti-nel-mondo-funziona-cosi/23043/</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div align="LEFT" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Altro
che Sogno americano, negli Usa dilaga il precariato. Lettera43,
Mario Margiocco, 26 dicembre 2016. </span>
</span></div>
<div align="LEFT" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="https://www.lettera43.it/it/articoli/economia/2016/12/26/altro-che-sogno-americano-negli-usa-dilaga-il-precariato/207424/">https://www.lettera43.it/it/articoli/economia/2016/12/26/altro-che-sogno-</a><a href="https://www.lettera43.it/it/articoli/economia/2016/12/26/altro-che-sogno-americano-negli-usa-dilaga-il-precariato/207424/">americano-negli-usa-dilaga-il-precariato/207424/</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div align="LEFT" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Siamo
57 milioni freelance negli Stati Uniti, il lavoro non è gratis e si
paga. Il Manifesto, Roberto Ciccarelli, 2 ottobre 2015. </span>
</span></div>
<div align="LEFT" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="https://ilmanifesto.it/siamo-57-milioni-freelance-negli-stati-uniti-il-lavoro-non-e-gratis-e-si-paga/">https://ilmanifesto.it/siamo-57-milioni-freelance-negli-stati-uniti-il-</a><a href="https://ilmanifesto.it/siamo-57-milioni-freelance-negli-stati-uniti-il-lavoro-non-e-gratis-e-si-paga/">lavoro-non-e-gratis-e-si-paga/</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div align="LEFT" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Il
precariato minaccia la salute mentale dei giovani italiani (e ora ne
abbiamo la conferma). Linkiesta, Samuele Maccolini, 28 aprile 2018. </span>
</span></div>
<div align="LEFT" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://www.linkiesta.it/it/article/2018/04/28/il-precariato-minaccia-la-salute-mentale-dei-giovani-italiani-e-ora-ne/37903/">https://www.linkiesta.it/it/article/2018/04/28/il-</a><a href="https://www.linkiesta.it/it/article/2018/04/28/il-precariato-minaccia-la-salute-mentale-dei-giovani-italiani-e-ora-ne/37903/">precariato-minaccia-la-salute-mentale-dei-giovani-italiani-e-ora-ne/37903/</a></span></span></div>
</li>
</ul>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><b>Gig
economy</b></span></span></div>
<ul>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;">Gig
economy. Wired.</span></span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="https://www.wired.it/topic/gig-economy/">https://www.wired.it/topic/gig-economy/</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Cos’è
la gig economy? Terminologia, 17 settembre
2015.<br /><a href="http://blog.terminologiaetc.it/2015/09/17/significato-gig-economy-gigonomics/">http://blog.terminologiaetc.it/2015/09/17/significato-gig-economy-gigonomics/</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;">Che
cos'è la gig economy. Libero Tecnologia.</span></span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="https://tecnologia.libero.it/che-cose-la-gig-economy-14757">https://tecnologia.libero.it/che-cose-la-gig-economy-14757</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;">Gig
economy. Treccani, neologismi.</span></span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="http://www.treccani.it/vocabolario/gig-economy_%28Neologismi%29/">http://www.treccani.it/vocabolario/gig-economy_%28Neologismi%29/</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;">Che
cos’è la gig economy? La Stampa, Paolo Magliocco, 24 febbraio
2018.</span></span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="https://www.lastampa.it/2018/02/24/societa/che-cos-la-gig-economy-RQxHfrirzhbJnmXA988KmJ/pagina.html">https://www.lastampa.it/2018/02/24/societa/che-cos-la-gig-economy-RQxHfrirzhbJnmXA988KmJ/pagina.html</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Gig
economy, più diritti per i lavoratori. Ecco la proposta europea.
Corriere Comunicazioni, Federica Meta, 15 ottobre
2018.<br /><a href="https://www.corrierecomunicazioni.it/lavoro-carriere/gig-economy-piu-diritti-per-i-lavoratori-ecco-la-proposta-europea/">https://www.corrierecomunicazioni.it/lavoro-carriere/gig-economy-piu-diritti-per-i-lavoratori-ecco-la-proposta-europea/</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;">Un
ritratto della gig economy.
RAI.<br /><a href="http://www.economia.rai.it/articoli/un-ritratto-della-gig-economy/41350/default.aspx">http://www.economia.rai.it/articoli/un-ritratto-della-gig-economy/41350/default.aspx</a></span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;">Gig
economy, quale lavoro per quale retribuzione: tutti i problemi.
Agenda Digitale, Alessia Consiglio, 4 febbraio 2019.</span></span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="https://www.agendadigitale.eu/cultura-digitale/gig-economy-quale-lavoro-per-quale-retribuzione-tutti-i-problemi/">https://www.agendadigitale.eu/cultura-digitale/gig-economy-quale-lavoro-per-quale-retribuzione-tutti-i-problemi/</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">La
retribuzione nei nuovi rapporti di lavoro della GIG Economy. Il caso
del Food Delivery. Job
Pricing.<br /><a href="https://www.jobpricing.it/blog/la-retribuzione-nella-gig-economy/">https://www.jobpricing.it/blog/la-retribuzione-nella-gig-economy/</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Gig
economy, ai rider stipendi medi da poco più di 800 euro.
Repubblica, 5 agosto
2018.<br /><a href="https://www.repubblica.it/economia/miojob/2018/08/05/news/gig_economy_ai_rider_stipendi_medi_da_poco_piu_di_800_euro-203307855/">https://www.repubblica.it/economia/miojob/2018/08/05/news/gig_economy_ai_rider_stipendi_medi_da_poco_piu_di_800_euro-203307855/</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;">La
gig economy non è per giovani. E 6 su 10 guadagnano meno di 50 euro
al mese. Il Sole 24 Ore, Alberto Magnani, 8 settembre 2017.</span></span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="https://www.ilsole24ore.com/art/impresa-e-territori/2017-09-08/la-gig-economy-non-e-giovani-e-6-10-guadagnano-meno-50-euro-mese-153502.shtml?uuid=AEYD5kPC">https://www.ilsole24ore.com/art/impresa-e-territori/2017-09-08/la-gig-economy-non-e-giovani-e-6-10-guadagnano-meno-50-euro-mese-153502.shtml?uuid=AEYD5kPC</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;">Gig
economy, salari dimezzati dal 2013: sono qui i nuovi proletari? Il
Sole 24 Ore, Franco Sarcina, 26 settembre 2018.</span></span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="https://www.ilsole24ore.com/art/impresa-e-territori/2018-09-25/gig-economy-salari-dimezzati-2013-sono-qui-nuovi-proletari-113158.shtml?uuid=AEVDcf7F">https://www.ilsole24ore.com/art/impresa-e-territori/2018-09-25/gig-economy-salari-dimezzati-2013-sono-qui-nuovi-proletari-113158.shtml?uuid=AEVDcf7F</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;">Gig
economy. I documenti delle Acli, n.9 luglio
2018.<br /><a href="https://www.acli.it/wp-content/uploads/2018/08/DOSSIER-GIG-ECONOMY.pdf">https://www.acli.it/wp-content/uploads/2018/08/DOSSIER-GIG-ECONOMY.pdf</a></span></span></div>
</li>
</ul>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><b>Amazon,
Maserati, FCA ed Electrolux</b></span></span></div>
<ul>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;">‘<span style="font-family: "georgia" , serif;">Ecco
come Amazon ci spreme fino allo sfinimento’. Parlano due
magazzinieri del centro di smistamento di Piacenza. Business
Insider, Matteo Zorzoli, 23 novembre 2017. </span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="https://it.businessinsider.com/due-dipendenti-amazon-raccontano-linferno-del-centro-di-smistamento-di-piacenza/">https://it.businessinsider.com/due-dipendenti-amazon-raccontano-linferno-del-centro-di-</a><a href="https://it.businessinsider.com/due-dipendenti-amazon-raccontano-linferno-del-centro-di-smistamento-di-piacenza/">smistamento-di-piacenza/</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Smistare
e spedire: così i lavoratori Amazon non vanno più nemmeno in
bagno. Linkiesta, Lidia Baratta, 12 novembre 2016. </span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="https://www.linkiesta.it/it/article/2016/11/12/smistare-e-spedire-cosi-i-lavoratori-amazon-non-vanno-piu-nemmeno-in-b/32353/">https://www.linkiesta.it/it/article/2016/11/12/smistare-e-spedire-cosi-i-</a><a href="https://www.linkiesta.it/it/article/2016/11/12/smistare-e-spedire-cosi-i-lavoratori-amazon-non-vanno-piu-nemmeno-in-b/32353/">lavoratori-amazon-non-vanno-piu-nemmeno-in-b/32353/</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Amazon,
tutta la verità sulle terribili condizioni di lavoro. Green Me,
Dominella Trunfio, 4 dicembre 2017. </span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="https://www.greenme.it/vivere/lavoro-e-ufficio/25895-amazon-sfruttamento-lavoratori">https://www.greenme.it/vivere/lavoro-e-ufficio/25895-amazon-sfruttamento-</a><a href="https://www.greenme.it/vivere/lavoro-e-ufficio/25895-amazon-sfruttamento-lavoratori">lavoratori</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Psicofarmaci,
depressione, attacchi di panico: la vita da operaio di Amazon per
essere veloce. L'Espresso, Maurizio di Fazio, 4 aprile 2017. </span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="http://espresso.repubblica.it/attualita/2017/03/31/news/psicofarmaci-depressione-attacchi-di-panico-la-vita-da-operaio-di-amazon-per-essere-veloce-1.298506">http://espresso.repubblica.it/attualita/2017/03/31/news/psicofarmaci-depressione-attacchi-di-panico-</a><a href="http://espresso.repubblica.it/attualita/2017/03/31/news/psicofarmaci-depressione-attacchi-di-panico-la-vita-da-operaio-di-amazon-per-essere-veloce-1.298506">la-vita-da-operaio-di-amazon-per-essere-veloce-1.298506</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">L’altro
volto di Marchionne: il racconto di un operaio della Maserati.
Globalist, 24 luglio 2018. </span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="https://www.globalist.it/news/2018/07/24/l-altro-volto-di-marchionne-il-racconto-di-un-operaio-della-maserati-2028432.html">https://www.globalist.it/news/2018/07/24/l-altro-volto-di-marchionne-il-</a><a href="https://www.globalist.it/news/2018/07/24/l-altro-volto-di-marchionne-il-racconto-di-un-operaio-della-maserati-2028432.html">racconto-di-un-operaio-</a><a href="https://www.globalist.it/news/2018/07/24/l-altro-volto-di-marchionne-il-racconto-di-un-operaio-della-maserati-2028432.html">della-maserati-2028432.html</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Marchionne
ha salvato la Fiat, ma non i suoi operai dal capitalismo italiano.
The Vision, Paolo Mossetti, 26 luglio 2018. </span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="https://thevision.com/attualita/marchionne-fiat-capitalismo/">https://thevision.com/attualita/marchionne-fiat-</a><a href="https://thevision.com/attualita/marchionne-fiat-capitalismo/">capitalismo/</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Fiat
Melfi: super sfruttamento a 5,50 euro netti l’ora. Operai Contro,
19 marzo 2015. </span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="http://www.operaicontro.it/?p=9755728363">http://www.operaicontro.it/?p=9755728363</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Un
Lager Chiamato FCA: Cronaca Di Una Giornata Di Lavoro Nelle
Fabbriche WCM 4.0. La voce delle lotte, 28 luglio 2018. </span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="https://www.lavocedellelotte.it/it/2018/07/28/un-lager-chiamato-fca-cronaca-di-una-giornata-di-lavoro-nelle-fabbriche-wcm-4-0/">https://www.lavocedellelotte.it/it/2018/07/28/un-lager-chiamato-fca-</a><a href="https://www.lavocedellelotte.it/it/2018/07/28/un-lager-chiamato-fca-cronaca-di-una-giornata-di-lavoro-nelle-fabbriche-wcm-4-0/">cronaca-di-una-giornata-di-lavoro-nelle-fabbriche-wcm-4-0/</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Fca,
Fiom all'attacco: "Condizioni di lavoro peggiorate per il 60%
degli operai". Repubblica, 27 Giugno 2018. </span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="http://www.repubblica.it/economia/finanza/2018/06/27/news/fca_dalla_bei_420_milioni_per_sviluppare_elettrico_e_guida_autonoma-200173620/">http://www.repubblica.it/economia/finanza/2018/06/27/news/fca_dalla_bei_420_milioni_per_svilup</a><a href="http://www.repubblica.it/economia/finanza/2018/06/27/news/fca_dalla_bei_420_milioni_per_sviluppare_elettrico_e_guida_autonoma-200173620/">pare_elettrico_e_guida_autonoma-200173620/</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Fiat
Chrysler: per la Fiom le condizioni di lavoro degli operai sono
peggiorate. Investire Oggi, Andrea Senatore, 29 giugno 2018. </span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="https://www.investireoggi.it/motori/fiat-chrysler-per-la-fiom-le-condizioni-di-lavoro-degli-operai-sono-peggiorate/">https://www.investireoggi.it/motori/fiat-chrysler-per-la-fiom-le-condizioni-di-lavoro-degli-operai-sono-peggiorate/</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Fiat
Chrysler: secondo la FIOM le condizioni di lavoro nelle sue
fabbriche sono peggiorate. Club Alfa, 28 giugno 2016. </span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="https://www.clubalfa.it/40392-fiat-chrysler-secondo-la-fiom-le-condizioni-di-lavoro-sono-peggiorate">https://www.clubalfa.it/40392-fiat-chrysler-secondo-la-fiom-le-condizioni-di-</a><a href="https://www.clubalfa.it/40392-fiat-chrysler-secondo-la-fiom-le-condizioni-di-lavoro-sono-peggiorate">lavoro-sono-peggiorate</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Da
Melfi a Torino, sfruttamento massimo! L'internazionale, numero 133,
marzo 2015. </span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="http://www.linternazionale.it/spip.php?article609">http://www.linternazionale.it/spip.php?article609</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Electrolux,
i lavoratori chiedono pause in più per il troppo caldo. L’azienda
mette a disposizione fette d’anguria. Il Fatto Quotidiano,
Giuseppe Pietrobelli, 31 luglio 2018. </span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><a href="https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/07/31/electrolux-i-lavoratori-chiedono-pause-in-piu-per-il-troppo-caldo-lazienda-mette-a-disposizione-fette-danguria/4529323/">https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/07/31/electrolux-i-lavoratori-chiedono-pause-in-piu-per-il-troppo-caldo-lazienda-mette-a-disposizione-fette-danguria/4529323/</a></span></span></div>
</li>
</ul>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><b>Grande
distribuzione</b></span></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;">
</span><br />
<ul>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Disuguaglianze
e paradossi: “Povertà, sfruttamento e abusi sugli scaffali dei
nostri supermercati". Repubblica, 21 giugno 2018. </span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="http://www.repubblica.it/solidarieta/cooperazione/2018/06/21/news/disuguaglianze_poverta_e_disuguaglianza_sugli_scaffali_dei_supermercati_-199595963/">http://www.repubblica.it/solidarieta/cooperazione/2018/06/21/news/disuguaglianze_poverta_e_disuguaglianza_sugli_scaffali_dei_supermercati_-199595963/</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Oxfam:
"Dietro agli scaffali dei supermercati povertà e
sfruttamento". Repubblica, Rosaria Amato, 21 Giugno 2018. </span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="http://www.repubblica.it/economia/2018/06/21/news/oxfam-199563223/">http://www.repubblica.it/economia/2018/06/21/news/oxfam-199563223/</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Lo
sfruttamento nelle filiere dei supermercati. Oxfam Italia, 21 giugno
2018. </span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="https://www.oxfamitalia.org/poverta-disuguaglianza-supermercati/">https://www.oxfamitalia.org/poverta-disuguaglianza-supermercati/</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Nelle
filiere dei supermercati sfruttamento e povertà. Agricoltori
Italiani, 21 giugno 2018. </span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="https://www.cia.it/news/notizie/nelle-filiere-dei-supermercati-sfruttamento-e-poverta/">https://www.cia.it/news/notizie/nelle-filiere-dei-supermercati-sfruttamento-e-poverta/</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Grande
distribuzione e profitti: gli agricoltori sono i grandi sconfitti.
Atlas, 22 giugno 2018. </span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="https://atlasweb.it/2018/06/22/grande-distribuzione-e-profitti-gli-agricoltori-sono-i-grandi-sconfitti-579.html">https://atlasweb.it/2018/06/22/grande-distribuzione-e-profitti-gli-agricoltori-sono-i-grandi-sconfitti-</a><a href="https://atlasweb.it/2018/06/22/grande-distribuzione-e-profitti-gli-agricoltori-sono-i-grandi-sconfitti-579.html">579.html</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">Supermercati,
il grande inganno del sottocosto. Internazionale, Fabio Ciconte,
Stefano Liberti, 27 febbraio 2017. </span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="https://www.internazionale.it/reportage/fabio-ciconte/2017/02/27/supermercati-inganno-sotto-costo">https://www.internazionale.it/reportage/fabio-ciconte/2017/02/27/supermercati-</a><a href="https://www.internazionale.it/reportage/fabio-ciconte/2017/02/27/supermercati-inganno-sotto-costo">inganno-sotto-costo</a>
</span>
</span></div>
</li>
<li><div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;">La
dittatura della "Grande Distribuzione Organizzata”.
Repubblica, Marco Omizzolo, 27 marzo 2018. </span>
</span></div>
<div lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "georgia" , serif;"><a href="http://mafie.blogautore.repubblica.it/2018/03/27/1675/">http://mafie.blogautore.repubblica.it/2018/03/27/1675/</a>
</span>
</span></div>
</li>
</ul>
</div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"></span></div>
Mirco Mariuccihttp://www.blogger.com/profile/14091144245562917192noreply@blogger.com1