Introduzione
Tratto dal saggio Il Sapere degli Antichi Greci, disponibile in formato cartaceo e digitale al seguente indirizzo, anche in download gratuito.
La scienza di Aristotele dominò pressoché indisturbata fino ai tempi di Galileo. Su tutte, le teorie contenute nei libri intitolati Fisica e De Coelo furono le più influenti.
Eppure non una sola frase di quei testi può essere considerata valida alla luce delle moderne conoscenze scientifiche.
Tutto ciò rende il lavoro dello storico della filosofia davvero ingrato, ma non lo esime dal dover affrontare simili questioni.
Per Platone la scienza non può che essere una scienza di pura ragione; il mondo sensibile, infatti, è illusione ed i sensi mediante i quali gli esseri umani ne fanno esperienza sono inaffidabili ed ingannatori.
La vera realtà è al di là del mondo sensibile, e la conoscenza a proposito di quest'ultimo è solo probabile, mai certa.
Conoscere è ricordare; l'anima degli uomini, caduta sulla terra, dimentica ciò che sa a proposito del vero mondo, ma grazie alla filosofia può recuperare qualche ricordo.
Aristotele è di tutt'altro parere.