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martedì 2 ottobre 2018

Quanti posti di lavoro saranno spazzati via dall'automazione?


Previsioni sull'entità dell'automazione del lavoro

In molti si saranno chiesti: quanti posti di lavoro verranno spazzati via dall'automazione?

Ancor prima di riportare una rassegna delle più autorevoli previsioni in merito, devo avvisare il lettore che è estremamente complesso rispondere con esattezza ad un simile quesito.

A livello ufficiale, c'è chi sostiene che la maggior parte dei mestieri sarà automatizzata nel giro di qualche decennio e chi all'opposto afferma addirittura che i robot creeranno più occupazione di quanta ne distruggeranno!

Ma siamo proprio sicuri che sia questa la domanda fondamentale da porsi in merito all'automazione del lavoro?

Quali sono le mansioni che le automazioni sanno già fare meglio degli esseri umani?


C'è un fenomeno fondamentale che impone una seria riflessione sull'evoluzione futura del mondo del lavoro: l'avvento dell'automazione e dell'intelligenza artificiale.

Quando si parla di automazione in molti pensano alle catene di montaggio, o forse ai più recenti bracci robotizzati, ma questa è soltanto una parte di ciò che può rientrare nella ben più ampia categoria delle automazioni.

Un'altra notevole classe di automi è quella composta dai software informatici. A ben pensare, infatti, anche un programma per computer è un vero e proprio automatismo.

Combinando robot con software informatici viene alla luce un ritrovato tecnologico potenzialmente in grado di sostituire l'essere umano nella quasi totalità delle sue attività, riuscendo, non di rado, già a compiere la mansione per cui è stato progettato in modo decisamente più rapido, preciso, efficiente ed economico, rispetto a quanto il miglior essere umano specializzato nel medesimo settore sia in grado di fare.

Ormai le macchine non battono gli umani soltanto da un punto di vista fisico, ma anche da quello cognitivo: ciò significa che, teoricamente parlando, nessun tipo di lavoro è esente dal rischio di essere automatizzato, se non totalmente, di certo, parzialmente.

Per comprendere la portata rivoluzionaria dovuta all'avvento delle automazioni, riportiamo qui di seguito una casistica, peraltro non esaustiva, di ciò che robot e software sono attualmente in grado di fare.

mercoledì 20 luglio 2016

5 ottimi motivi per creare un reddito d'esistenza universale ed incondizionato.

Ecco perché dovremmo dare a tutti un reddito d'esistenza senza alcun obbligo di lavorare.


Che cos'è un reddito d'esistenza, universale ed incondizionato?

Il reddito d'esistenza consiste in una somma di denaro erogata dallo Stato ai propri cittadini ad intervalli regolari, come se fosse una sorta di pensione.

Universale significa che questo reddito viene riconosciuto e concesso a tutti gli esseri umani, vita natural durante.

Incondizionato vuol dire che non viene posta alcuna condizione per ricevere quel reddito: tutti ne hanno diritto per il semplice fatto di esistere, senza alcun obbligo, né di cercar lavoro o di lavorare. 

Per tutti coloro che si staranno chiedendo: «Perché mai dovremmo volere un reddito d'esistenza universale ed incondizionato?» ecco 5 validi motivi su cui vale la pena di riflettere:

giovedì 12 maggio 2016

Il coraggio di ripensare la società


Il 5 maggio 2016, a Pisa, ho tenuto una conferenza organizzata all'interno dell'evento RiartEco. Di seguito la trascrizione del mio discorso.

Introduzione

Ringrazio per l'invito. Mi chiamo Mirco Mariucci e sono l'autore del blog Utopia Razionale e del saggio intitolato L'illusione della libertà.

Vorrei chiarire subito un punto: non sono venuto qui per vendere un libro ma per cercare di diffondere delle idee che reputo importanti per realizzare una società a misura di essere umano.

Chiunque può scaricare gratuitamente L'illusione della libertà dal mio blog.

Di che cosa parlerò? Ovviamente del problema dei rifiuti, ma vorrei inquadrare il tutto in un contesto più generale, parlando dei problemi sociali e delle loro soluzioni in chiave economica.

Chiunque di voi si sarà reso conto di non vivere in una società ideale: inquinamento, surriscaldamento globale, sfruttamento dell'uomo sull'uomo, disuguaglianza sociale, fame e malattie, sono solo alcuni tra i problemi che interessano l'odierna società.

Come si affrontato queste problematiche? Possono essere risolte?

martedì 30 giugno 2015

I robot ci ruberanno il lavoro? Era ora!


Tratto dal saggio L'illusione della libertà, disponibile in download gratuito al seguente indirizzo.

Disoccupazione e tecnologia: come utilizzare i robot a vantaggio dell'intera umanità.

È veramente stupefacente che pur disponendo di sofisticate automazioni e complessi algoritmi d'intelligenza artificiale gli esseri umani dedichino ancora così tanto tempo al lavoro.

Ancor più sensazionale è il fatto che gli stessi lavoratori temano a tal punto di rimanere disoccupati, da sperare che i processi produttivi non vengano automatizzati.

Ma il colmo dei colmi è che anche i lungimiranti sindacalisti, che in teoria dovrebbero prodigarsi per tutelare i lavoratori, accettino l'avvento delle automazioni consapevoli del fatto che comporterà un esclusivo vantaggio per gli sfruttatori; o peggio ripudino anch'essi l'automatizzazione dei processi, invece di organizzare una ben più desiderabile alternativa, nella quale i moderni mezzi produttivi automatici, strappati dal dominio dei capitalisti, siano finalmente impiegati per ridurre il lavoro umano, pur continuando ad assicurare un reddito decoroso ai lavoratori.

È del tutto evidente che anche il sindacato sta dalla parte dei capitalisti e ne rappresenta un braccio operativo, il cui compito è fare in modo che i subordinati tollerino la moderna schiavitù lavorativa servendo i loro padroni senza fiatare, invece d'ambire all'emancipazione e alla libertà.

mercoledì 29 aprile 2015

Riflessioni per una nuova società a misura d'essere umano


Tratto dal saggio L'illusione della libertà, disponibile in download gratuito al seguente indirizzo.

Lo scopo di questo capitolo conclusivo, esattamente come per gli altri saggi che avete letto all'interno di questa raccolta, è di contribuire alla realizzazione di una società a misura di essere umano.

Questa volta, però, ho deciso di spingermi un po' più in là, iniziando a delineare alcune caratteristiche peculiari di una Nuova Società che non sia più dedita al profitto, ma che tenga conto delle vere esigenze degli individui.