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sabato 19 giugno 2021

Il pensiero dei Neoplatonici: Ammonio Sacca, Plotino, Porfirio, Giamblico, Plutarto, Proclo.

 


Il neoplatonismo

Il termine neoplatonismo può essere utilizzato, con bivalenza di significato, sia per indicare un determinato periodo storico, che un atteggiamento filosofico peculiare.


Neoplatonico fu il periodo storico-filosofico occidentale compreso tra la metà del secondo secolo dopo Cristo e la metà del sesto, o al più del settimo, secolo, se si considerano anche le vicende avvenute in Alessandria d’Egitto;


neoplatonici furono tutti coloro che ripresero, riabilitarono, reinterpretarono, integrarono e, in un certo qual modo, rinnovarono, l’antico pensiero di Platone, a prescindere dal periodo storico in cui ciò avvenne.


A scanso di equivoci, precisiamo che, in vista delle finalità di questo scritto, utilizzeremo i precedenti termini per indicare, da un lato, l’ultima grande manifestazione del platonismo scaturita dalla summa del pensiero greco antico e, dall’altro, i diretti protagonisti che contribuirono a dare alla luce questo pregevole sistema filosofico.


Il movimento neoplatonico nacque in risposta ad una profonda crisi interiore e ad una tendenza alla svalutazione della realtà sensibile dovute ai grandi sconvolgimenti ed alle difficoltà materiali provocati dall’ormai prossima caduta dell'Impero romano d'Occidente.


In questo contesto di decadenza, i filosofi tentarono di mettere in salvo le anime dell’umanità, cercando una ricetta per liberare il corpo dalle passioni ed elevare lo spirito. E lo fecero guardando alla saggezza ed alla sapienza dei migliori esponenti delle correnti filosofiche antiche.

Il pensiero degli Stoici: Zenone, Cleante, Crisippo, Panenzio, Posidonio, Seneca, Musonio, Epitteto, Marco Aurelio.

 

Zenone di Cizio

Zenone di Cizio (Cizio, 336-335 a.C. – Atene, 264-263 a.C.) fu un pensatore greco antico di origine fenicia che, con le sue orazioni pubbliche, diede il via alla corrente filosofica dello Stoicismo.


Essendo figlio di un mercante di Cizio, una località situata sull’isola di Cipro che, all’epoca dei fatti, costituiva un punto nevralgico per i commerci tra il mediterraneo orientale e quello occidentale, il giovane Zenone tentò di seguire le orme del padre.


Ma il suo destino era già stato scritto: egli sarebbe diventato un grande filosofo. Fu così che, in seguito ad un naufragio, il fato lo condusse ad Atene.


In questa città Zenone, che in passato si era già formato sui testi socratici, divenne scolaro del pensatore cinico Cratete di Tebe.


Negli anni a venire, egli subì anche l’influenza del pensiero megarico, per opera di Stilpone di Megara e di Diodoro Crono, e della filosofia di stampo platonico, per opera degli accademici Senocrate e Polemone.


Attorno al 300 a.C., raggiunta la maturità di pensiero, decise di fondare una scuola filosofica, in cui esporre la propria visione del mondo.