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domenica 31 luglio 2016

Senofane di Colofone e la critica agli uomini che creano gli dei a propria immagine e somiglianza


Tratto dal saggio Il Sapere degli Antichi Greci, disponibile in formato cartaceo e digitale al seguente indirizzo, anche in download gratuito.


Senofane di Colofone (-570; -475) fu il precursore, se non il fondatore, della scuola filosofica eleatica.

Ionio di nascita, dovette trasferirsi - pare per motivi politici - nell'Italia meridionale, dove trascorse gran parte della sua lunga vita.

Secondo le testimonianze di Platone ed Aristotele, Senofane fu il primo ad affermare l'unità dell'essere, dando così il via all'indirizzo di pensiero che fu proprio dell'eleatismo.

La tradizione, inoltre, gli attribuisce la fondazione della celebre scuola di Elea, ma la critica moderna tende a porre in dubbio questa versione dei fatti.

In un frammento autobiografico, composto a 92 anni, lo stesso filosofo racconta: «Già sessantasette son gli anni che vado errando per la terra ellenica. E allora ero nato da altri venticinque, se almeno su questo posso dire la verità»; il che mal si concilia con una stabile permanenza ad Elea.

Di certo, Senofane rappresenta l'anello di congiunzione tra le speculazioni ioniche e quelle degli italici.

Egli, infatti, venne personalmente in contatto sia con i pensatori della scuola di Mileto che con i membri della setta pitagorica, e attuò un'importante critica, sia nei confronti degli uni che degli altri, con il fine di mettere in luce il fondamentale problema dei limiti e del valore della conoscenza umana.

sabato 23 luglio 2016

Immigrazione: siamo sicuri che il vero "nemico" sia l'immigrato?

Fate attenzione: strumentalizzando l'immigrazione l'élite sta gettando le basi per l'ennesima guerra tra poveri.
Non lo avete notato? Il sistema ci spinge a guardare con un misto di odio e disprezzo chi sta peggio di noi, invece di chi sta decisamente meglio grazie al nostro quotidiano sfruttamento.
Alcuni suggeriscono che gli immigrati rappresentino un costo insostenibile per l'economia di una nazione già provata dalla crisi economica. Ma che razza di società è quella che riduce la disperazione degli esseri umani ad una questione di costi?
Pensateci: utilizzando la ricchezza ingiustamente accumulata in eccesso dall'élite, potremmo ospitare gli immigrati e garantire agli italiani in difficoltà un reddito d'esistenza, rilanciando perfino l'economia nazionale! Invece, che cosa stiamo facendo?
Ce la prendiamo con chi fugge da scenari di guerra messi in atto per realizzare profitti con il commercio di armi e petrolio che, una volta raffinato, consumiamo per andare al lavoro a guadagnare denaro che spenderemo per cose di cui spesso non abbiamo neanche realmente bisogno, ma che faranno arricchire ulteriormente chi è già milionario grazie alla pratica dello sfruttamento dell'uomo sull'uomo che gli permettiamo di esercitare impunemente nei nostri confronti!
Tolleriamo senza alcuna esitazione l'esistenza di una ricca élite di sfruttatori parassitari, ma non perdiamo occasione per scagliarci contro dei poveri disgraziati. Siamo forse impazziti?

mercoledì 20 luglio 2016

5 ottimi motivi per creare un reddito d'esistenza universale ed incondizionato.

Ecco perché dovremmo dare a tutti un reddito d'esistenza senza alcun obbligo di lavorare.


Che cos'è un reddito d'esistenza, universale ed incondizionato?

Il reddito d'esistenza consiste in una somma di denaro erogata dallo Stato ai propri cittadini ad intervalli regolari, come se fosse una sorta di pensione.

Universale significa che questo reddito viene riconosciuto e concesso a tutti gli esseri umani, vita natural durante.

Incondizionato vuol dire che non viene posta alcuna condizione per ricevere quel reddito: tutti ne hanno diritto per il semplice fatto di esistere, senza alcun obbligo, né di cercar lavoro o di lavorare. 

Per tutti coloro che si staranno chiedendo: «Perché mai dovremmo volere un reddito d'esistenza universale ed incondizionato?» ecco 5 validi motivi su cui vale la pena di riflettere: