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sabato 17 febbraio 2018

Quale futuro per un'umanità dormiente che rischia l'estinzione?


A volte sono persuaso dall'idea che politici ed economisti stiano spendendo tutte le loro energie per inscenare il primo, e forse ultimo, tentativo di suicidio collettivo dell'umanità. 

Ma forse c'è un'altra spiegazione per la scelleratezza delle odierne politiche economiche.

Gli esseri umani popolano un pianeta di dimensioni finite, con una disponibilità di risorse limitata. 

L'impatto antropico dovuto alle loro attività è così elevato da spingere oltre 15.000 scienziati a firmare un accorato appello nel quale s'invita l'umanità ad invertire la rotta, prima che sia troppo tardi. Ma come se niente fosse, gli “esperti” esultano perché per il 2018 si prevede una crescita del PIL mondiale pari al 4%. 

Io sinceramente mi chiedo che cosa ci sia da festeggiare. 

La temperatura globale aumenta, gli animali si stanno estinguendo, l’inquinamento peggiora e con esso aumenta l’incidenza delle malattie, nel mentre, gli economisti celebrano la crescita dell’economia, pur sapendo che ciò comporterà un maggior inquinamento, un ulteriore incremento delle malattie ed una minore sostenibilità. 

Che si continui pure a correre sempre più veloci proseguendo su questa strada, ma prima o poi ci si scontrerà con le conseguenze della propria stupidità. E l'impatto sarà violento, perché si dovranno pagare gli effetti cumulati in anni ed anni di abusi ecologici.

Affinché questo scenario non si verifichi, ho deciso di dare un piccolo contributo, cercando di guardare al futuro di un'umanità di dormienti che sembrerebbe preferire l'estinzione al risveglio. 

A tal fine, analizzerò in modo qualitativo cosa potrebbe accadere qualora gli Stati continuassero testardamente a far crescere le loro economie, ignorando la finitezza della Terra.

mercoledì 12 aprile 2017

Aforismi tratti dal saggio L'illusione della libertà


Dal saggio L'illusione della libertà, bestseller di Amazon nella categoria sociologia. Disponibile anche in download gratuito al seguente indirizzo.

  • Non saremo liberi fin quando non ricominceremo a pensare, perché se la mente è ridotta in catene allora anche il corpo non può che vivere in condizione di privazione della libertà.
  • La felicità non è una questione di consumo, ma di tempo libero in abbondanza per esprimere il proprio essere.
  • Nell'odierna società, lo scopo della scuola non è di fornire agli studenti gli strumenti per maturare un sano spirito critico, né di aiutarli a coltivare le proprie passioni più autentiche, ma di sfornare lavoratori docili e ubbidienti disposti a credere alle presunte verità diffuse dal potere, e a subordinarsi spontaneamente per 8-10 ore al giorno, svolgendo diligentemente i ruoli utili al capitale, senza lamentarsi o avere pretese rivoluzionarie.
  • La follia dell'odierna società diviene evidente quando si osserva come l'azione più naturale che ci sia, ovvero mettere al mondo e crescere dei figli, si sia trasformata in un "problema", perché si deve lavorare e quindi non si ha tempo da dedicare alla famiglia, oppure perché il lavoro non c'è e quindi non si ha denaro a sufficienza per poter assicurare un'esistenza dignitosa ai propri figli.

giovedì 12 maggio 2016

Il coraggio di ripensare la società


Il 5 maggio 2016, a Pisa, ho tenuto una conferenza organizzata all'interno dell'evento RiartEco. Di seguito la trascrizione del mio discorso.

Introduzione

Ringrazio per l'invito. Mi chiamo Mirco Mariucci e sono l'autore del blog Utopia Razionale e del saggio intitolato L'illusione della libertà.

Vorrei chiarire subito un punto: non sono venuto qui per vendere un libro ma per cercare di diffondere delle idee che reputo importanti per realizzare una società a misura di essere umano.

Chiunque può scaricare gratuitamente L'illusione della libertà dal mio blog.

Di che cosa parlerò? Ovviamente del problema dei rifiuti, ma vorrei inquadrare il tutto in un contesto più generale, parlando dei problemi sociali e delle loro soluzioni in chiave economica.

Chiunque di voi si sarà reso conto di non vivere in una società ideale: inquinamento, surriscaldamento globale, sfruttamento dell'uomo sull'uomo, disuguaglianza sociale, fame e malattie, sono solo alcuni tra i problemi che interessano l'odierna società.

Come si affrontato queste problematiche? Possono essere risolte?

lunedì 11 aprile 2016

L'eclatante menzogna della crescita come panacea di tutti i mali della società.


Con questo breve saggio intendo smentire con la forza della ragione quei millantatori che presentano la tesi del "creare più lavoro facendo crescere l'economia" come se fosse una panacea per tutti i mali della società.

La crescita del PIL, e il relativo aumento dei consumi, forse risolveranno temporaneamente la crisi occupazionale, ma di certo incrementeranno anche l'impatto ambientale e condanneranno gli esseri umani ad un lavoro totalizzante.

E tutto ciò dovrebbe accadere in un mondo con un ecosistema già fortemente compromesso, dove i lavoratori devono sacrificare 8 ore al giorno della propria unica esistenza per il lavoro, bene che vada, a prescindere dalla propria volontà.

Ma che senso ha far crescere l'economia se poi questa crescita non si traduce in un maggior tempo libero, in un minor inquinamento ambientale o in un qualche incremento di felicità per l'umanità?

martedì 30 giugno 2015

Le menzogne del potere sulla decrescita.


Cosa ti dicono:

Per raggiungere il benessere e creare ricchezza l'economia deve crescere. La decrescita è un male. Decrescere significa creare povertà. La decrescita è bella quando a decrescere sono gli altri.

Cosa non ti dicono:

Con l'attuale livello di produzione, nonché con le abitudini di consumo dei cosiddetti paesi sviluppati, l'umanità ha già superato di gran lunga il limite che sancisce la sostenibilità ambientale. Le più recenti simulazioni fisico-matematiche mostrano che la temperatura media della terra salirà di alcuni gradi nel corso dei prossimi decenni, portando con sé conseguenze disastrose per l'intera umanità.

E' stato individuato un nesso causale tra le azioni dell'uomo ed il verificarsi del fenomeno del surriscaldamento globale, per cui, nonostante la coltre di fumo diffusa dai negazionisti, gli artefici di questo potenziale disastro sono stati identificati in modo inequivocabile ed hanno nome ed indirizzo: siamo noi, gli esseri umani.

lunedì 6 aprile 2015

Lavorare meno lavorare tutti, mantenendo gli stipendi invariati.



Ovvero: come risolvere il problema della disoccupazione con due semplici mosse.


Tratto dal saggio L'illusione della libertà, disponibile in download gratuito al seguente indirizzo.


Se vi chiedessi di esporre la miglior soluzione possibile per risolvere l'attuale crisi occupazionale, quasi certamente mi rispondereste che bisognerebbe far crescere l'economia in modo da creare lavoro.

A quel punto i consumi ripartirebbero e il sistema economico si rimetterebbe in moto.

Bene, se la pensate in questo modo iniziate a preoccuparvi:

i mass media hanno fatto un ottimo lavoro su di voi, avete imparato in maniera ineccepibile quello che dovevate imparare, pensate esattamente ciò che dovete pensare e ripetete come un pappagallo la presunta verità utile al potere.

Vi assicuro che c'è almeno una soluzione di gran lunga migliore. Come faccio a esserne certo?

giovedì 26 marzo 2015

Il falso mito della crescita.


«I beni superflui rendono superflua la vita». 
                                      (Pier Paolo Pasolini)

La crescita è diventata un imperativo categorico dell'odierna politica economia. Ma è veramente ciò di cui abbiamo bisogno per migliorare le condizioni di vita degli esseri umani? 

A dispetto delle più ferme convinzioni, la crescita "tout court" rappresenta un obbligo che non è scevro da pesanti conseguenze, sia per quanto riguarda il tempo ed i nostri ritmi di vita, che per tutto ciò che concerne la sostenibilità e l'inquinamento ambientale.

Con questo piccolo saggio intendo smentire il mito della crescita, cercando di mostrare i limiti del modello economico attuale che è condannato a crescere per non fallire.