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martedì 7 febbraio 2017

I dogmi della religione cattolica e le loro inaspettate conseguenze logico-razionali


Tratto dalla raccolta di saggi semiseri intitolata Anche il Papa è ateo!, disponibile in formato cartaceo e digitale, anche in download gratuito!

Con il termine "dogma" ci si riferisce ad un principio fondante, vale a dire ad una convinzione profonda formulata e posta, ad arbitrio, alla base di una certa dottrina.

Ogni dogma che si rispetti è da considerarsi vero “a prescindere da”: ne consegue che si deve credere in esso. Va da sé, che i dogmi non possono essere messi in discussione da parte di chi si reputa un seguace.

Ovviamente, i dogmi non cadono dal cielo, anche se qualcuno vorrebbe farci intendere il contrario, e nell'atto d'inventarli, sembrerebbe che gli stregoni (fondatori e riformatori) della Chiesa Cattolica non si siano accorti che dai loro assunti sarebbero potute scaturire logicamente delle conseguenze assai stravaganti...

I dogmi espliciti della Chiesa Cattolica, elencati in ordine cronologico con tanto di datazione relativa all'anno della loro invenzione, sono i seguenti: 

1) Unità e Trinità di Dio in Tre Persone Divine: Padre, Figlio e Spirito Santo (Concilio di Nicea, 325);
2) Gesù è la seconda Persona Divina, incarnato, morto e risorto (Concilio di Nicea, 325);
3) Maria è Madre di Dio perché madre di Gesù che è Dio (Concilio di Efeso, 431);
4) Gesù Cristo è vero dio e vero uomo (Concilio di Efeso, 431);
5) Nascita verginale di Gesù (Secondo Concilio di Costantinopoli, 553);
6) Esistenza del Purgatorio, Inferno e Paradiso (per il solo Purgatorio, Concilio di Lione, 1274);
7) Presenza reale di Cristo nell'Eucarestia (Matteo 26:26 e paralleli; dogma confermato nel Concilio di Trento, 1545-1563);
8) Immacolata Concezione di Maria (Enciclica di Papa Pio IX, 1854);
9) Infallibilità papale, quando parla ex-cathedra in materia di fede e di costumi (Concilio Vaticano I, 1870);
10) Assunzione di Maria in anima e corpo (Costituzione apostolica di Papa Pio XII, 1950).

Cominciamo la nostra analisi. Grazie al dogma dell'unità e trinità di Dio, si scopre subito che per i membri della Chiesa Cattolica la matematica è un'opinione. 

Sostenere quanto riportato al primo punto, infatti, non significa altro che porre 1 = 3. Ma così facendo, si può dimostrare qualunque genere di assurdità, come ad esempio che non è necessario mangiare per vivere. 

Infatti, se 1 = 3, allora converrete che sottraendo un'unità da ambo i membri dell'equazione si otterrà ancora un'uguaglianza valida, ovvero 0 = 2, che è come dire che 2 = 0, da cui deduciamo logicamente che compiere due pasti al giorno è equivalente a farne zero, ovvero a non mangiare. Il che è chiaramente assurdo.

Nel secondo punto si afferma l'esistenza di quella che, con tutta probabilità, è soltanto una figura mitologica, un po' come se si pretendesse di credere nell'esistenza di Ulisse, uno degli eroi achei descritti e narrati da Omero nell'Iliade e nell'Odissea.

E pur ammettendo che un Gesù storico sia effettivamente esistito, la sua figura non collimerebbe con quella del Cristo della tradizione cattolica, il quale è indubitabilmente il frutto di un'elaborazione teologica atta a raggiungere degli appositi fini di controllo sociale.

Dal punto numero tre, combinato con il punto uno e con le dichiarazioni contenute nei vangeli, secondo le quali Maria concepì Gesù in maniera sovrannaturale per opera dello Spirito Santo[1], deriva che la Madonna ha concepito suo figlio per opera di suo figlio e con suo figlio. 

No, non è un errore di battitura, è proprio così che stanno le cose, dal momento che Gesù è al tempo stesso anche lo Spirito Santo. 

Il punto quattro ribadisce la non esistenza di Gesù: dal momento che Dio è un essere immaginario inventato dagli uomini a loro immagine e somiglianza (e non il contrario!), e Gesù è vero Dio e vero uomo, ne consegue, per la proprietà transitiva, che Gesù è un vero uomo immaginario.

Il punto cinque, invece, lascerebbe intendere che le tecniche dell'inseminazione artificiale e del parto cesareo fossero già note nell'anno zero, perché se così non fosse, non si riuscirebbe a spiegare il parto verginale. 

Per inciso, la storia del taglio cesareo è sì antichissima, ma per molti secoli esso veniva effettuato come extrema ratio solo su donne già morte, con lo scopo di salvare il bambino. 

Il primo taglio cesareo vero e proprio, compiuto su di una donna viva, avvenne nel 1581 ad opera del francese François Rousset, medico del Duca di Savoia. 

Comunemente si attribuisce l'origine del termine alla nascita di Giulio Cesare, ma evidentemente si tratta di un falso storico, dato che la madre Aurelia Cotta morì diversi anni dopo aver dato alla luce il proprio figlio. 

Nel sesto punto si sostiene che i classici luoghi metafisici della religione cattolica (inferno, purgatorio e paradiso), in realtà, non sono degli ambienti immaginifici ma che invece esistono fisicamente, cioè per davvero.

Un dogma assai utile per chi volesse intraprendere la pratica della vendita delle indulgenze, che però è stato sconfessato dagli stessi papi.

Infatti, stando all'opinione di Papa Giovanni Paolo II, non si tratterebbe di luoghi fisici ma di «luoghi dello spirito»[2], mentre Papa Bergoglio, in relazione al paradiso, ha sostenuto che: «più che di un luogo si tratta di uno “stato” dell’anima»[3].

L'esistenza reale di Cristo nell'eucarestia implica che l'atto della comunione sia a tutti gli effetti un rituale di cannibalismo, poiché in quel momento i fedeli non starebbero mangiando un pezzo di pane non lievitato, bensì il corpo di un vero essere umano, ovvero di Dio che è Gesù che è vero uomo (stando a quanto dichiarato al punto quattro). 

L'ottavo punto, invece, non va confuso con il concepimento verginale di Gesù, ma è piuttosto un'eccezione alla regola voluta da Dio, secondo la quale tutti gli esseri umani nascono con il peccato originale, tranne Maria. 

La Vergine, infatti, avrebbe dovuto essere una dimora senza peccato per poter custodire in grembo in modo degno e perfetto il Figlio divino fattosi Uomo.

Quest'ultimo, però, in seguito, si sarebbe auto-concepito praticando una sorta d'incesto, in modo non altrettanto “degno” e “perfetto” e anche eccezionalmente unico nella storia dell'umanità. 

Si arriva così al dogma dell'infallibilità papale.

Già, l'infallibilità papale... dev'essere senz'altro così, nonostante la bolla pontificia Summis desiderantes affectibus (Desiderando con supremo ardore) promulgata il 5 dicembre 1484 da Innocenzo VIII, nella quale il pontefice affermava la necessità di sopprimere l'eresia e la stregoneria nella regione della Valle del Reno e nominava i frati Domenicani Heinrich Institor Kramer e Jacob Sprenger inquisitori incaricati di estirpare la stregoneria dalla Germania. 

Questi ultimi erano niente di meno che gli autori del Malleus Maleficarum (Il martello delle streghe), un testo guida che conteneva le istruzioni pratiche inerenti la cattura, il processo, la detenzione e l'eliminazione delle (presunte) streghe. 

Secondo i redattori, i pettegolezzi pubblici erano già di per sé sufficienti a condurre una persona al processo, durante il quale una difesa troppo vigorosa da parte del difensore sarebbe stata considerata una prova del fatto che anche quest'ultimo fosse stregato! 

Ad onor del vero, il Malleus Maleficarum non fu mai adottato ufficialmente dalla Chiesa Cattolica, ma stranamente non fu neppure inserito nell'indice dei libri proibiti. 

Di fatto, l'enciclica papale riconosceva l'esistenza delle streghe e concedeva piena approvazione all'Inquisizione, con il permesso di prendere tutte le misure necessarie per "eliminarle".  

A discapito del dogma dell'infallibilità, l'elenco delle assurdità commesse dai papi di tutti i tempi potrebbe andare avanti per ore e ore, dal momento che ogni papa, di solito, è anche una persona di una certa età, il che non aiuta nell'esercizio dell'infallibilità. Ma per il momento ci fermiamo qui.

Dall'ultimo dei dogmi si può derivare una delle conseguenze più stravaganti, vale a dire un criterio per localizzare il Paradiso, sempre ammesso che Maria, dopo aver tradito Giuseppe e concepito incestuosamente il suo bambino con suo figlio che, a sua volta, aveva burlescamente deciso di travestirsi da Spirito Santo, sia stata ammessa in paradiso...

Assumiamo quindi, per ipotesi, che Maria sia effettivamente volata in cielo con tanto di corpo, così come sancito dal dogma. 

Ebbene, dal fatto che il corpo umano è a tutti gli effetti un oggetto massivo soggetto alle leggi della relatività einsteiniana, ne deduciamo che nel viaggio tra la Terra e il Paradiso la Madonna abbia al più potuto muoversi a una velocità prossima a quella della luce, che è pari a “c” [4]. 

Si creano quindi due scenari: o la Madonna è già arrivata in Paradiso, quindi il Paradiso si trova in un intorno sferico con centro la Terra e raggio al massimo 1984 anni luce [5], oppure è ancora in viaggio. 

Con un po' di fortuna, nel primo caso si potrebbe localizzare questo luogo leggendario, mentre nel secondo, si potrebbe avvistare la Madonna che sta ancora viaggiando sperduta in qualche punto della Via Lattea, ammesso che la sua velocità non sia di troppo superiore a 1/10 di quella della luce. 

Infatti, se così fosse, il fattore che determina la contrazione della lunghezza misurata dall'osservatore in moto relativo rispetto all'oggetto osservato diverrebbe significativo. 

Di pari passo, mano a mano che la velocità si approssimasse a quella della luce, la Madonna, e l'ipotetica astronave che la starebbe trasportando, subirebbero una contrazione della lunghezza nella direzione del moto tale da ridurre ancor più le possibilità d'individuarla visivamente [6]! 

Ovviamente nessuna persona di buon senso sarebbe disposta ad accettare per vere le conseguenze ottenute con le precedenti deduzioni.

Eppure, a rigor di logica (e di fisica!), se non si è disposti a credere in tali assurdità allora non è neanche possibile definirsi cattolici.

Infatti, chiunque ripudiasse quei dogmi, sarebbe a tutti gli effetti un eretico, al quale, in altri tempi, sarebbe stato riservato un trattamento “speciale”.

E tutto ciò a causa dell'esercizio della logica e del libero pensiero, mediante i quali chiunque potrebbe iniziare a pensare che forse sarebbe ragionevole rigettare quelle dogmatiche stramberie.

Ma si dà il caso che le conseguenze sopra riportate discendano in modo necessario dagli indiscutibili dogmi posti alla base del culto dell'uno e trino inseminatore di vergini. 

D'accordo che i dogmi non devono essere messi in discussione dai seguaci, ma almeno sarebbe opportuno che nell'atto d'inventarli si ricorra a un minimo di buon senso. 

Anche perché la logica c'insegna che il vero non può implicare il falso, e così, se le conseguenze dei dogmi si rivelano incontestabilmente false ed i passaggi intermedi sono logicamente validi, non si può fare a meno di osservare che le conclusioni derivino da premesse false. 

La qual cosa, purtroppo, invaliderebbe la religione cattolica, decostruendola a partire dalle fondamenta.

A meno che, pur di salvare la religione, si scelga di condannare al rogo la logica.

Mirco Mariucci

Note


[1] N.T. Matteo 1,18-25 e N.T. Luca 1,26-38

[2] LaRepubblica.it Il Purgatorio secondo Wojtyla c'è ma è un luogo dello spirito, 5 agosto 1999.

[3] Famiglia Cristiana, Il paradiso non è un luogo,  26 novembre 2014

[4] In fisica, la velocità della luce è la velocità di propagazione di un'onda elettromagnetica. Nel vuoto assume un valore pari a 299 792,458 km/s ovvero 299 792 458 m/s, quindi circa 3 × 10^8 m/s. È indicata tradizionalmente con la lettera c, dal latino celeritas ("velocità"), da quando nel 1894 fu così rappresentata dal fisico Paul Drude.

[5] Maria è partita 2017-33 anni fa, stando alle favole raccontate dai catechisti, ovvero dopo la presunta morte di Cristo, e si muove al massimo alla velocità della luce quindi v = dx / dt → dx = v dt.

[6] Devo confessare che questa deduzione non è opera mia. Devo averla letta o sentita da qualche parte, anche se onestamente non ricordo dove. Se dovessi scommettere sulla paternità dell'argomento, punterei su Dawkins o su Odifreddi.

3 commenti:

  1. Possiamo affermare con certezza matematica che non
    possiedi il dono della sintesi.

    Comunque bella quella immagine del Cristo in versione
    figlio dei fiori. Mi fa pensare ad un vero amico che
    avrei voluto ma non ho mai avuto: gioviale caloroso leale.
    Il contrario di certi bulletti di paese o certi impiegati
    con la testa grigia e quadrata o certe streghette
    stronzette che si incontrano al liceo.

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  2. una cosa che mai mi ha convinto: il dio onnipotente e onniscente che conosce passato e futuro, crea gli esseri umani , due per cominciare, maschio e femmina li creò..poi li mette nel giardino incantatao, il paradiso terrestre e gli à uno solo divieto, di non magniare i frutti di un albero.....ovviamente, conoscendo il futuro, sa benissimo come andrà la storia, quindi a che scopo fare questi giochini? i malcapitati mangiano la mela ( un pezzetto resta nella pappagorgia del maschietto, il pomo d'adamao), poi , scoperti, vengono cacciati e tutti i loro figli verranno alla luce con il peccato originale....poi, per lavare l' onta di questo orrendo peccato, dio manda suo figlio a morire sulla croce....e non sembra che da allora sia cambiato mollto, i pargoli contituano a nascere con il peccato originale e quindi devono essere battezzati, e poi ci sono i comandamenti , i sacramenti ecc e quindi ci vuole una chiesa con i suoi orpelli per parlare con dio, ma intanto continuano i disastri, i terremoti , le inondazioni, le guerre, ecc....ma come, non era venito il figllio di dio a lavare i peccati del mondo? e non parliamo delle altre religioni, questa non è certamente la peggiore

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  3. Le persone che ragionano intelligenti, usano le religioni per ridicolizzare i credenti bonariamente, mentre le persone furbe non credenti usano le religioni per truffare i credenti., insomma come ti volti o ti giri, chi la prende in quel posto sono sempre i creduloni

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