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domenica 31 maggio 2015

La follia delle fontane pubbliche a pagamento.


Tratto dal saggio L'illusione della libertà, disponibile in download gratuito al seguente indirizzo.

Questa mattina, con mio gran stupore, ho scoperto che a Sigillo, un paesino di 2.500 abitanti che si trova in Umbria, è stato installato un distributore automatico d'acqua pubblica a pagamento, e ho anche visto un Minus Habens del posto che la stava acquistando, nonostante a non più di 200 metri di distanza esista un'altra fontanella pubblica che distribuisce acqua del medesimo acquedotto gratis.

Nella mia ignoranza, non avevo mai sentito parlare di un distributore d'acqua pubblica a pagamento, e dubito che sarei riuscito a concepire una simile bestialità:

bisogna essere proprio malati di mente per pensare di fare profitto anche con l'acqua delle fontanelle pubbliche.

Sono al tempo stesso divertito e inorridito dalla stupidità e dall'avidità di taluni esemplari di homo sapiens, ma la questione ancor più sconvolgente riguarda un po' tutti noi.

Non l'avete notato? Ci stanno anestetizzando, non ci scandalizziamo più per niente e tutto, o quasi, ci sembra "normale".

Ci rendiamo conto?

Stanno vendendo la stessa acqua che discende per mezzo delle magnifiche grotte del Monte Cucco, che da ben oltre centinaia di migliaia di anni soddisfa egregiamente i bisogni di tutti gli esseri viventi della vallata senza pretendere alcunché in cambio, se non il rispetto per l'ambiente. E nessuno si oppone apertamente a questa aberrazione e tanto meno si degna di organizzare una ben che minima protesta.

L'indifferenza e la rassegnazione regnano sovrani. Che cosa ci sta succedendo?

Se tutto ciò fosse accaduto negli anni '60 il giorno stesso dell'inaugurazione qualche contadino del posto avrebbe scardinato il distributore, e comunque sono certo che i paesani dell'epoca non sarebbero stati così idioti d'acquistare un bene che era, è, e deve continuare a essere a disposizione di tutti gratuitamente.

V'immaginate poi se avessero osato installare un distributore d'acqua pubblica a pagamento in una qualsiasi città nel '68 oppure, qualche anno più tardi, ai tempi delle Brigate Rosse?

Come minimo l'avrebbero fatto saltare in aria con del tritolo!

Pian piano ci stanno abituando all'idea che sia giusto pagare per avere l'accesso all'acqua.

Non è difficile immaginare che tra qualche decennio non esisterà più acqua gratis in nessun luogo, perché anche quella dei fiumi e delle sorgenti naturali sarà troppo inquinata per essere bevuta direttamente, e così dovrà essere necessariamente acquistata in bottiglia o dai distributori pubblici a pagamento, previa decontaminazione.

La follia dell'ennesimo sogno capitalistico si trasformerà in realtà, o meglio in un incubo a occhi aperti per i più poveri:

dare un prezzo a un bene fondamentale per la sopravvivenza, nonostante la natura lo metta a disposizione gratuitamente per tutti.

Le fontane pubbliche rappresentano l'ultimo baluardo di una concezione in totale antitesi al folle ideale capitalistico che intende mercificare tutto, iniziando con gli esseri umani, resi schiavi nelle fabbriche e nelle aziende, passando per i prodotti del loro lavoro, per finire con quello che la natura mette gratuitamente a disposizione in abbondanza, come l'acqua o l'aria, e noi stiamo lentamente cedendo all'inganno, abituandoci, come se tutto ciò fosse normale, necessario e inevitabile.

Il fatto che chiunque possa bere senza pagare alcun prezzo appare inconciliabile con un mondo sempre più dominato dalle logiche del profitto, in quanto, secondo la folle concezione delle multinazionali, anche l'acqua dovrebbe essere considerata un bene da rendere accessibile soltanto a chi può permettersi di pagare il giusto prezzo per acquistarla.

Ma si dà il caso che il giusto prezzo per l'acqua dev'essere pari a zero, anche se ciò viola le ridicole leggi di mercato. Pazienza, che i capitalisti se ne facciano una ragione, l'acqua non può e non deve avere un prezzo.

Quest'ultima frase dovrebbe essere un assioma fondante di ogni società evoluta, indipendentemente da quanto alcuni dei suoi membri siano assetati di profitto.

In un mondo a misura di essere umano, le fontanelle pubbliche, dove l'acqua sgorga gratuitamente secondo necessità, dovrebbero essere obbligatorie in qualsiasi luogo frequentato da esseri viventi.

Ci sono cose che non dovrebbero sottostare alle logiche del profitto, e l'acqua rientra a pieno titolo in questa categoria.

Mirco Mariucci


Se le idee contenute in questo saggio ti sono piaciute, puoi acquistare o scaricare gratuitamente la raccolta completa delle riflessioni di Mirco Mariucci al seguente indirizzo.



7 commenti:

  1. M-ma... siamo scemi?!? E quelli che l' acquistano che hanno in testa? La bava delle meduse?!

    Capperi, diceva bene Rousseau
    "Colui che prese un terreno, lo cinse, e disse «Questo terreno è proprietà privata» fu l' inventore della moderna assurda società", una società dove nessuno si rende conto che pagare una mela è una cavolata perché l' albero non è tuo perché hai comprato il terreno, ma è della Natura, e la Natura appartiene ad ogni essere umano.. GRATUITAMENTE.

    Assurdo, non ci posso credere.. E se creassero un distributore di neuroni?!
    La gente si fermerebbe ugualmente a comprarli?

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  2. al solito.. il VERO problema (...dramma!) non è lo psicopatico che installa un distributore d'acqua a pagamento, bensì il babbeo che l'acquista (con l'aggravante di poter avere l'acqua gratuitamente, com'è sacrosanto!).
    A persone così bisognerebbe far pagare anche l'aria (probabilmente, a breve, si organizzeranno anche in tal senso...).

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  3. Qualcuno ci sta già pensando ai distributori d'aria...
    http://notizie.delmondo.info/2014/04/10/distributori-aria-pura-contro-linquinamento-in-cina/

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  4. È assurdo ovviamente, ma una cosa buona la vedo: gli idioti non comprano le bottiglie al supermercato con risparmio di pladtica, carburante per il trasporto, pubblicità. D'altronde la disinformazione fa "bere" di tutto

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  5. Con riferimento all'articolo , fermo restando che l'acqua non dovrebbe essere venduta in nessun caso,purtroppo occorre rendersi conto che molte cose sono cambiate dagli anni 60 : carenza idrica, inquinamento atmosferico e delle falde acquifere , uso improprio dell'acqua potabile ( innaffiamento giardini ), aumento demografico e , per quanto qualcuno penserà sia fantasioso, rischi attentati (avvelenamento )pertanto , essendo spesso il progresso un regresso,bisogna adeguarsi e ritengo coerente l'applicazioni di misure come i distributori controllati di acqua potabile a pagamento a causa dei maggiori costi introdotti dalle sopra citate cause.

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  6. I beni ed i servizi essenziali per gli individui DEVONO essere gestiti esclusivamente dallo Stato.
    Acqua, elettricità, scuole, ospedali e forze armate devono essere di competenza esclusiva dello stato. Lo Stato, inteso come insieme di individui, può anche decidere di erogare servizi e beni senza averne nessuna remunerazione, solo la politica può assumere una posizione in tal senso, ma la politica è morta.

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  7. io sono d'accordo i costi della fontana etc sono sostenuti dagli abitatnti del paese così possono usufruirne quelli che vengono da fuori. Magari rom o cose simili. Che bevano nelle pozzanghere come i cani.

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