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giovedì 17 agosto 2017

Pillole di storia della filosofia tratte dal saggio: il Sapere degli Antichi Greci

Aforismi storici tratti dal saggio: il Sapere degli Antichi Greci, disponibile al seguente indirizzo.


  • La summa della filosofia di Talete può essere riassunta con un sol motto: «Tutto è fatto d’acqua».
  • Il principale elemento di continuità dei membri della Scuola di Mileto fu l'indagine condotta con metodi razionali e laici inerente l'archè, la forza primigenia che domina il mondo, da cui tutto proviene e a cui tutto tornerà, ovvero il principio unico, la sostanza che in quanto tale è anche materia e legge che determina l'esistenza e regola il movimento di ogni cosa.
  • L'idea centrale della cosmologia di Anassimandro è davvero sensazionale ed innovativa: la Terra non è trattenuta da nulla ma sta ferma nello spazio per il fatto che è posta al centro ed è equidistante da tutte le altre cose.
  • Secondo Anassimene tutti gli elementi che formano l'universo non sono altro che aria in un diverso grado di densità. Le trasformazioni avvengono secondo i due processi opposti di rarefazione e condensazione.
  • Eraclito era uno spregiatore del volgo, che vedeva nella maggior parte degli uomini degli esseri superficiali che tendono ad avere un sonno mentale così profondo che non gli consente di comprendere le leggi più autentiche.
  • Per Eraclito il lógos è innanzitutto legge universale che regola tutte le cose secondo ragione e necessità, ma è anche il pensiero umano che comprende questa ragione universale, ed il discorso che esprime questa conoscenza.
  • Eraclito è anche noto come il filosofo del divenire. La sua fama è associata al famosissimo aforisma «Panta rei», cioè «Tutto scorre», che però non è presente nei frammenti giunti fino a noi, e con molta probabilità è da attribuirsi al suo discepolo Cratilo che sviluppò il pensiero.
  • Per Eraclito il mondo è increato ed eterno, un flusso perenne, caratterizzato da un incessante divenire delle cose.
  • Per Eraclito gli opposti sono interdipendenti, cioè non possono fare a meno l'uno dell'altro, giacché possono essere definiti per opposizione. Ciò che risulta da due contrari è uno, e l'uno quando si divide dà alla luce i contrari, ma essi non si annullano, bensì esistono in quanto lottano essendo in contrapposizione.
  • La dottrina dell'unità dei contrari è l'aspetto più originale della filosofia di Eraclito. Si tratta di una concezione logica contrapposta a quella di Aristotele.
  • Quella di Pitagora più che una scuola fu, allo stesso tempo, una setta mistico-religiosa, una comunità scientifico-filosofica e un partito politico aristocratico che, sotto questa veste, governò alcune città dell'Italia meridionale.
  • Pitagora affermava l'immortalità dell'anima dell'uomo e che quest'ultima fosse caduta sulla terra a causa di una colpa originaria.
  • Si dice che Pitagora avesse l'abitudine di parlare da dietro una tenda per dare un tratto oracolare ai suoi eventi pubblici; egli appariva come il depositario di una sapienza divina che non poteva essere messa in discussione.
  • Pitagora fu il primo che intuì l'importanza della matematica per descrivere il mondo.
  • Pitagora comprese che la matematica è un linguaggio universale e su questa intuizione costruì la sua filosofia: esiste un'armonia del mondo che può essere conosciuta mediante rapporti fra numeri naturali.
  • Newton sostenne di aver scoperto la legge di gravitazione universale immaginando di applicare i risultati dell'armonia musicale di Pitagora alle dinamiche del moto dei corpi celesti.
  • Senofane fu il primo ad affermare l'unità dell'essere, dando così il via all'indirizzo di pensiero che fu proprio dell'eleatismo.
  • La critica di Senofane muove i suoi passi da una risoluta e spietata condanna nei confronti delle superstizioni religiose dell'epoca ed in particolare della raffigurazione antropomorfica degli dei.
  • Contrariamente al senso comune, Parmenide afferma che la molteplicità e i mutamenti del mondo fisico sono pura illusione.
  • Zenone ricorse alla dimostrazione per assurdo e introdusse per la prima volta una tecnica basata sul regresso all'infinito.
  • Gli argomenti prodotti da Zenone spinsero il logico Bertrand Russell a definirli «smisuratamente sottili e profondi».
  • Zenone non si limitò soltanto a tentare di dimostrare l'illusorietà del moto ma attaccò anche il pluralismo e la molteplicità delle cose.
  • L'aneddoto inerente la morte di Empedocle è senza dubbio il più divertente di tutta la storia della filosofia antica. Si dice che un giorno, da uomo di scienza quale era, volle dar prova inequivocabile di esser un dio immortale, e così si gettò nel cratere dell'Etna. Il risultato dell'esperimento fu che il vulcano risputò fuori uno dei suoi sandali bronzei e di Empedocle nessuno seppe più nulla.
  • Empedocle compì un passo avanti rispetto ai suoi predecessori, e suggerì di accettare non uno ma quattro elementi fondamentali, ovvero la terra, l’aria, il fuoco e l’acqua, che egli chiamò radici.
  • Era convinzione comune nell'antica Grecia individuare nel cuore il centro del pensiero. Fece eccezione alla regola Alcmeone, medico e filosofo greco antico vissuto nel V secolo prima della presunta nascita del mito di Gesù.
  • Anassagora si guardò bene dal prendere parte alle attività politiche. Per questa scelta gli rinfacciarono di non avere a cuore la sua patria, al che egli rispose: «Della mia patria m'importa moltissimo», indicando con una mano il cielo.
  • Il pretesto per infamare Anassagora fu individuato nella sua filosofia. Egli sosteneva che la Luna fosse un corpo terroso e il Sole una pietra incandescente. Riteneva, inoltre, che la Luna splendesse di luce riflessa, avesse delle montagne come quelle presenti sulla Terra e perfino degli abitanti.
  • Anassagora riteneva che l'azione dell'intelletto agendo sulla mescolanza caotica originaria di semi avesse prodotto anche altri mondi popolati da altre forme di vita. In questo modo l'uomo e la Terra perdevano i primati di unicità e centralità nell'universo.
  • L'Atomismo è una corrente filosofica che identifica i costituenti ultimi della realtà con delle particelle non ulteriormente divisibili che si muovono e interagiscono nel vuoto. 
  • Con l'Atomismo gli antichi Greci raggiunsero la massima espressione della ricerca filosofica naturalistica iniziata dai membri della scuola di Mileto.
  • Gli atomisti furono dei veri deterministi, convinti che tutto accadesse secondo leggi naturali.
  • Per Democrito la vera conoscenza sfugge ai sensi, perché risiede al di là delle apparenze sensibili, ma è a portata della ragione umana che può indagare anche l'invisibile.
  • Secondo Democrito, il bene più alto per l'uomo è la felicità. Per questo aspetto divenne noto come il filosofo del riso.
  • Pur escludendo gli schiavi e le donne, il governo d'Atene era ben più democratico delle odierne democrazie: funzionari e giudici, infatti, erano estratti a sorte e prestavano servizio solo per un breve periodo di tempo.
  • Non tutti i sofisti furono uomini senza scrupoli dediti esclusivamente al denaro, e ciò che essi riuscirono a comprendere in ambito socio-culturale ha ancora oggi un certo valore.
  • I sofisti non indagarono la natura, ma posero l'attenzione sull'uomo e sulle problematiche relative alla morale e all'attività politica. Furono i primi a comprendere il valore della formazione di un individuo come membro di un ambiente sociale, e arrivarono ad elaborare il concetto di "cultura".
  • Per Protagora la visione della realtà è soggettiva e appare differente a seconda degli individui che ne hanno esperienza.
  • Secondo Protagora non esiste una verità oggettiva mediante la quale un individuo può dimostrare di aver ragione o torto; esistono verità soggettive altrettanto valide.
  • Gorgia paragonava la potenza del linguaggio alle medicine e agli incantesimi.
  • Riducendo all'assurdo le tesi Eleatiche, Gorgia sembra giungere ad una forma di nichilismo epistemologico, divenendone così un precursore.
  • È opinione di Gorgia che non esistano valori e principi immutabili e universali, e che ciascuno debba attuare il comportamento più consono per affrontare la situazione in cui si trova.
  • Si potrebbe ironicamente affermare che Socrate divenne filosofo a causa di sua moglie: egli infatti preferiva trascorrere le giornate nelle piazze di Atene a dialogare, piuttosto che starsene a casa con Santippe.
  • Il metodo d'indagine filosofica di Socrate consisteva esattamente nell'ingaggiare discorsi con gli interlocutori più disparati.
  • Per la filosofia Socrate trascurò ogni attività pratica e visse in povertà. Indossava abiti vecchi e logori anche quando non era in guerra.
  • Ingaggiare un dialogo con Socrate era come subire gli effetti di una scossa in grado di risvegliare dal sonno della mente.
  • Per Socrate il bene ha un potere attrattivo: chi sa cos'è bene non può non farlo.
  • Socrate era più sapiente degli altri perché almeno sapeva una cosa: sapeva di non sapere.
  • Socrate non s'illudeva di essere in possesso di un sapere fittizio e in questo modo avrebbe potuto dar via alla ricerca che lo avrebbe portato alla verità e alla virtù.
  • La professione d'ignoranza socratica non è da intendersi come la conclusione di una ricerca filosofica ma come un punto di partenza, perché chi sa di non sapere può ricercare il vero sapere.
  • Socrate non si propone come il portatore di un complesso di dottrine ma con la sua azione comunica lo stimolo e l'interesse nei confronti della ricerca.
  • Nell'utopia di Platone, Socrate non sarebbe stato di certo condannato a morte; al contrario, egli avrebbe rappresentato il miglior candidato per guidare lo Stato con virtù e nella direzione del bene.
  • Era opinione comune tra i pensatori greci antichi che la tranquillità e il tempo libero fossero fondamentali per maturare la saggezza.
  • La chiave per comprendere l'utopia di Platone è riposta nel noto insegnamento di Marx: «I filosofi non spuntano dal terreno come i funghi. Essi sono il prodotto del loro tempo».
  • Per Platone le idee non sono delle semplici rappresentazioni mentali scaturite dal pensiero, ma sono effettivamente dotate di un'esistenza autonoma: esse fanno parte di ciò che "è".
  • Gli orfici si proclamavano figli del cielo e della Terra, dai quali sostenevano che derivassero rispettivamente l'anima e le carni. A loro avviso il corpo era visto come una "tomba" dell'anima.
  • Viste le criticità dovute all'irrazionalità dei numeri non quadrati, gli Antichi Greci pensarono di poter fondare la matematica sulla geometria.
  • Platone fu il primo a sostenere la teoria secondo la quale i costituenti ultimi della materia hanno una struttura di tipo geometrico.
  • Nella cosmologia di Platone, i quattro elementi noti agli Antichi Greci vengono associati ai solidi regolari.
  • Secondo la definizione di Aristotele gli acusmatici si limitavano a sapere "che", mentre i matematici non si accontentavano e volevano sapere il "perché".
  • Aristotele compì un rovesciamento delle posizioni platoniche: non è vero che esiste una separazione tra il mondo delle idee e il mondo degli oggetti individuali. L'universale con Aristotele non è più separato dal mondo sensibile ma è immanente ad esso. 
  • Secondo Aristotele chi costruisce una sfera di bronzo non produce né il bronzo né la sfericità che gli conferisce. Egli si limita a modellare della materia già esistente secondo una forma anch'essa già preesistente.
  • Un merito indiscusso di Aristotele è di aver ristabilito la centralità degli oggetti sensibili per quanto riguarda il campo d'interesse della scienza.
  • Grazie al rifiuto della separazione platonica tra mondo ideale e mondo empirico, considerato mera illusione, con Aristotele il mondo della natura torna ad essere l'oggetto dell'indagine scientifica.
  • Il filosofo Bertrand Rusell sostiene che i concetti di essenza e sostanza non sono altro che «trasposizioni metafisiche di comodità linguistiche» e condanna la sostanza aristotelica come «un errore metafisico dovuto al trasferimento alla struttura del reale di frasi composte da soggetto e predicato». 
  • La scienza di Aristotele dominò pressoché indisturbata fino ai tempi di Galileo. Su tutte, le teorie contenute nei libri intitolati Fisica e De Coelo furono le più influenti. Eppure non una sola frase di quei testi può essere considerata valida alla luce delle moderne conoscenze scientifiche.
  • Secondo Aristotele il tempo può essere definito come movimento che ammette una numerazione.
  • La polemica di Aristotele contro gli atomisti non si limita solo al vuoto; in realtà, tutti i principali punti della fisica aristotelica risultano nettamente contrapposti alla concezione filosofica di Democrito.
  • La metafisica di Aristotele se da un lato ha il pregio di "salvare i fenomeni" del mondo sensibile, dall'altro ha il difetto di viziare il pensiero con un'impostazione marcatamente teleologica (finalistica).
  • Per dare alla luce la scienza moderna, i pensatori delle epoche successive dovettero comprendere la necessità di abbandonare totalmente quel sentiero metafisico intrapreso dai due più grandi pensatori dell'antica Grecia: Platone ed Aristotele.
  • Quando si parla di logica classica alla maniera intesa da Aristotele, una data proposizione è vera oppure la sua negazione è vera, cioè la proposizione data è falsa; inoltre quella proposizione non può essere allo stesso tempo sia vera che falsa per il principio di non contraddizione, e deve essere vera o falsa per il principio del terzo escluso.
  • Colui che inventò lo Stato, dice Aristotele, è il più grande tra i benefattori, perché senza la legge l'uomo è il peggiore degli animali e l'esistenza della legge segue dall'esistenza dello Stato.
  • Aristotele è un disgustoso teorico della schiavitù naturale, convinto che fin dalla nascita alcuni siano destinati alla servitù ed altri al comando.
  • La Polis è una comunità organizzata nella forma di città-stato che si costituisce grazie ad un insieme di cittadini liberi che possono essere definiti tali in base alla loro partecipazione alle funzioni pubbliche di tipo politico e giudiziario.
  • Secondo Aristotele la libertà politica non consiste nel vivere come si vuole senza regole o senza dover render conto a nessuno delle proprie azioni, ma nel governare ed essere governati a turno e nel rispetto della legge.
  • Secondo Aristotele i governi quindi non si definiscono buoni o cattivi in base alla forma della loro costituzione, ma in base alle qualità etiche e morali dei loro membri.
  • "Usura" per Aristotele significa ogni tipo di prestito ad interesse, vale a dire ciò che genera denaro dal denaro, e non dai beni materiali. Il denaro, egli dice, aveva lo scopo di favorire gli scambi e non di accrescersi per interesse.
  • Per un moderno libero pensatore convinto sostenitore dell'uguaglianza e della libertà di tutti gli esseri umani, ben poco delle riflessioni politiche di Aristotele può essere salvato.
  • Secondo Aristotele l'uomo non può scegliere se essere felice o infelice, ma può decidere quali mezzi impiegare per raggiungere la felicità. In questo senso egli è libero perché ha in sé il principio dei suoi atti.
  • Secondo Aristotele il compito proprio dell'uomo in quanto tale non è la vita vegetativa che lo accomuna con le piante, né una vita dedita ai sensi che condivide con gli animali, piuttosto va ricercato nella vita legata alla ragione.
  • Secondo Aristotele la virtù non è innata ma si acquisisce con l'esercizio, l'esperienza e la costanza.
  • Secondo Aristotele la virtù è una via di mezzo tra due estremi, ciascuno dei quali è vizioso, perché l'uno pecca per eccesso e l'altro per difetto.
  • Secondo Aristotele è saggio colui che è in grado di determinare il “giusto mezzo” in base alle condizioni che si presentano, e questa capacità si perfeziona e rinvigorisce con l'esercizio e l'esperienza.
  • Secondo Aristotele di tutti gli esseri umani, il filosofo è colui che più si avvicina alla divinità nella sua attività contemplativa, e per questo è il più felice ed il migliore.

Mirco Mariucci

Aforismi tratti dal saggio: il Sapere degli Antichi Greci, disponibile al seguente indirizzo.

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