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giovedì 13 giugno 2024

La Magia del Cuore: come e perché l'Amore può guarire gli individui e la società.

Trascrizione della conferenza tenuta il 9 giugno 2024 al Festival della Nuova Umanità a Gaiarine (TV) nella Villa Cavarzerani.

Introduzione

Oggi vi parlerò del grandissimo potere di guarigione che ha, sia per l'individuo che per la società, il pensare ed il fare le cose per amore e con amore. 

Cercherò anche di spiegare come accedere alla più elevata, nobile e potente forma di magia che può e dovrebbe essere praticata da ogni essere umano: la magia del cuore.

Prima parte della conferenza: perché l'amore è così importante?

Se ci riflettiamo per un istante ci rendiamo conto dell'esistenza di alcune caratteristiche che accomunano gli autentici maestri spirituali:

  • nessuno di essi impartiva insegnamenti dietro compenso (l'autentica spiritualità non si prostituisce)
  • nessuno di essi si nutriva di animali (tutti erano nonviolenti)
  • tutti i maestri hanno predicato e professato l'amore universale

Il relazione al potere dell'amore, il Divino Platone sosteneva che «Amore, fra gli dèi, è l'amico degli uomini, il medico, colui che riconduce all'antica condizione (l'età dell'oro);

Peter Deunov, il fondatore della Fratellanza Bianca Universale, diceva che: «Solo l’amore ha il potere di aggiustare il mondo. Per migliorare le condizioni sulla terra le persone devono amare»;

ed infine, Lev Tolstoj argomentava affermando che: «Il bene dell’uomo consiste nell’amore, come quello della pianta deriva dalla luce. V’è nel sentimento dell’amore qualcosa di singolare, capace di risolvere tutte le contraddizioni dell’esistenza e di dare all’uomo quel bene completo, la cui ricerca costituisce la vita».

Ma perché l'amore, questo sentimento così puro, che proviene dall'anima e si irradia attraverso al cuore, ha un così grande potere di guarigione?

Ho individuato cinque punti che ci aiuteranno ad elaborare una risposta alla precedente domanda... 

Primo punto: chi agisce per amore e con amore, è felice, gioioso, appagato e dà il meglio di se stesso, quindi si mette nella condizione ideale per realizzare il sommo bene per sé e per gli altri.

Fateci caso: tutto ciò che di buono, bello, puro e luminoso accade nella società umana è frutto dell'amore:

  • I genitori danno il meglio di se stessi per amore dei figli.
  • I più grandi artisti creano per amore della bellezza.
  • Il miglior governo legifera per amore del popolo.
  • I più grandi ricercatori agiscono per amore della verità.
  • I filosofi filosofeggiano per amore della sapienza.
  • I più grandi maestri spirituali operano per amore dell'umanità.

L'immenso Omraam Mikhaël Aivanhov sosteneva: «Tutto ciò che fate, fatelo con amore, oppure astenetevi dal farlo! Quello che fate senza amore, infatti, vi affatica e perfino vi avvelena, per cui non meravigliatevi se poi vi sentite esauriti e disturbati».

In altre parole, ciò che viene fatto con amore nutre, ciò che viene fatto senza amore sottrae energia vitale e può portarci alla malattia fisica e mentale. 

Secondo punto: l'amore può fornirci delle indicazioni molto preziose rispetto al nostro percorso esistenziale, in relazione alle scelte da prendere, al cosa fare nella vita... 

In merito a ciò, Don Juan, lo sciamano che iniziò Carlos Castaneda alla tradizione tolteca, disse: «Posso dire di aver percorso strade molto lunghe nella mia vita, ma non sono mai arrivato da nessuna parte. Questa strada ha un cuore? Se ce l'ha, è la strada giusta; se non ce l'ha, è inutile. Nessuna delle due porterà da qualche parte, ma una ha un cuore, l'altra non ce l'ha. Una rende il viaggio felice, e finché la seguirai sarete una cosa sola. L'altra ti farà maledire la vita. Una ti fa sentire forte, l'altra ti indebolisce».

Personalmente, non sono d'accordo con la tesi che tutte le strade non conducano da nessuna parte, perché a mio avviso se una strada è autentica conduce alla verità; 

son perfettamente d'accordo con Don Juan, invece, quando dice che chi segue il cuore non sbaglia mai, perché nella peggiore delle ipotesi quella via ha avuto un senso, ha reso il cammino denso di significato. 

Terzo punto: Viviamo in un'epoca in cui molti problemi sociali hanno assunto un carattere di ordine globale (si pensi all'ecologia, alle guerre, all'utilizzo delle risorse finite...). 

Pertanto, le vere soluzioni a questi problemi, e più in generale la realizzazione dell'Utopia, si concretizzeranno soltanto quando l'umanità coopererà in vista del bene comune.

Ma per far sì che ciò avvenga è indispensabile che vi sia fratellanza, cioè un sentimento d’affetto e di benevolenza rivolto a tutti i viventi.

Dice Platone: «Cercando di far uno ciò che è due, Amore cerca di medicare l'umana natura». Questo significa che l'amore ha il potere di formare un unico popolo sulla terra, non più in lotta ma in armonia.

Quarto punto: Ma com'è possibile che ciò avvenga, ovvero che si arrivi ad una fratellanza universale? 

Ce lo fa intuire il grandissimo Lev Tolstoj: «Per essere felice, occorre una cosa sola: amare tutti e tutto, stendere in tutte le direzioni la tela di ragno dell’amore: chi ci capita dentro, quello va preso. Come una candela ne accende un’altra e così si trovano accese migliaia di candele, allo stesso modo un cuore [puro] ne accende un altro e così si accendono migliaia di cuori».

L'amore non ha soltanto il potere di illuminare un singolo individuo ma anche di accendere il fuoco interiore degli altri, ovvero di contagiare progressivamente l'intera umanità. 

Quinto punto: l'amore ha il potere di arginare, allontanare e sconfiggere le forze dell'oscurità... questa potenzialità dell'amore è evidenziata in maniera esemplare da Gandalf, nel film il Signore degli Anelli, con un celebre aforisma: «Saruman ritiene che soltanto un grande potere riesca a tenere il male sotto scacco. Ma non è ciò che ho scoperto io. Io ho scoperto che sono le piccole cose, le azioni quotidiane della gente comune che tengono a bada l'oscurità. Semplici atti di gentilezza e amore».

Proviamo a rileggere e sintetizzare quanto abbiamo fin qui esposto avvalendoci di un'analogia tratta dalla fisica.

Immaginiamo che la società sia una campo (fisico) e gli esseri umani siano delle particelle che oscillano... 

Per costruire una buona società è indispensabile che ciascuna particella si muova in fase con le altre, così che si venga a creare un dominio di coerenza sfruttando il principio della risonanza.

Questo significa che le azioni degli individui dovrebbero avvenire in sinergia, ovvero i singoli dovrebbero coordinarsi per cooperare, cioè oscillare in fase, per ottenere il medesimo obiettivo; 

in questo modo la somma delle azioni produrrebbe il massimo del risultato con il minimo sforzo. Si avrebbe così una società armonica risonante.

Se invece gli individui non oscillano in fase, cioè le azioni sono scoordinate, ed i singoli non cooperano ma competono, l'azione dell'uno ostacola o vanifica quelle degli altri. 

In questo caso il vantaggio del singolo potrebbe equivalere al danno degli altri. Ed ecco che si otterrebbe il peggior risultato col massimo dello sforzo! Ciò si verifica quando nella società si c'è dissonanza, ovvero disarmonia.

In questa analogia che cos'è l'amore? È un segnale armonizzante, è un direttore d'orchestra che crea armonia e fa sì che gli esseri umani possano collaborare in modo sinergico. 

Con la sua azione, l'amore porta all'unione, alla fratellanza, alla cooperazione volta al bene; l'amore argina ed infine sconfigge il male.

Il grande insegnamento che se ne può trarre è il seguente: se infondiamo amore nel campo quantico, possiamo produrre una società armonica.  

Seconda parte della conferenza: che cosa e come fare per operare con amore?

Dobbiamo quindi ora riflettere su di un'altra questione fondamentale: come si fa ad incarnare l'amore? Ad essere amore, per infondere questo segnale armonizzante al campo quantico?

Lo si può dire in modi differenti, ma il senso è lo stesso (ciascuno scelga la terminologia che gli è più consonante e trascuri tranquillamente le altre): 

  • bisogna guardare a ciò che è divino 
  • bisogna aspirare ad essere divini
  • bisogna incarnare gli ideali più elevati
  • bisogna acquisire una coscienza cristica
  • bisogna amare Dio (il Logos, se preferite)

È del tutto lecito non credere nell'esistenza di Dio, ma non si può negare l'esistenza degli ideali, quali la Verità, il Bene, la Bellezza, nel senso platonico del termine (Per approfondire si veda la Nota 1 in calce). 

L'ideale, a mio avviso, è ciò che guida ed innalza l'essere umano verso la sua più elevata e nobile realizzazione.

Aivanhov sosteneva che per comprendere e sperimentare veramente l'amore non lo si dovrebbe intendere come un sentimento per qualcuno ma come uno stato dell'essere da acquisire in modo permanente:

«Amare, non significa nutrire un sentimento per qualcuno, bensì vivere nell'amore e fare ogni cosa con amore: parlare, camminare, mangiare, respirare, studiare... Amare significa aver accordato tutti i propri organi, tutte le proprie cellule e tutte le proprie facoltà, affinché vibrino all'unisono nella luce e nella pace. Colui che ha raggiunto quello stato di coscienza sente che tutto il suo essere è impregnato di fluidi divini, e tutto ciò che fa è una melodia».

Alcuni staranno pensando che questa condizione così elevata possa essere raggiunta soltanto da un Maestro, o al più, da un piccolo numero di esseri umani...

In realtà tutti noi, per un motivo o per l'altro, abbiamo sperimentato almeno una volta nella vita questo stato dell'essere, seppur in modo temporaneo... il punto è renderlo permanente, ed è questo il vero obiettivo di chi intende compiere un percorso di elevazione spirituale. 

Per farci comprendere come amare ed estendere l'insegnamento dell'amore da noi agli altri, il Cristo diceva: 

1) «Ama il Signore tuo Dio [il Logos] con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente»;

2) «Ama il tuo prossimo come te stesso».

Il primo insegnamento serve a comprendere che cos'è l'amore; amare Dio, ovvero il Logos, significa amare la Ragione universale, la verità, guardare al bene di tutto e tutti. Il secondo comandamento, invece, estende via via l'amore, progressivamente, contagiando l'intera umanità.

Il Cristo diceva anche che non bisogna fare il bene in vista di una ricompensa: il bene dev'essere fatto perché è giusto fare il bene, operando in modo completamente disinteressato, senza aspettarsi nulla in cambio!

Egli inoltre sosteneva che non è dalla bocca ma dal cuore che fuoriescono i propositi del male... e per questo invitava a purificarsi a livello interiore.

È questa, in estrema sintesi, l'autentica via di elevazione spirituale del cristianesimo delle origini: 

  • purificare la mente ed il cuore, diventare saggi e sensibili. 
  • essere dei servitori dell'umanità... (impiegare il talento per il proprio bene e per quello degli altri)
  • fare il bene sempre e comunque nei confronti di tutti (anche dei nemici)
  • fare le cose con amore e per amore...

È questo che consente di accedere ad una potentissima forma di magia bianca, che nel mio ultimo libro ho deciso di chiamare la magia del cuore (si veda “la dottrina sociale di Cristo, insegnamenti esoterici e spirituali per costruire una nuova società”)

Un autentico iniziato, che aveva doti paranormali ed ha agito per tutta la vita sempre per il bene degli altri, sosteneva di dover tassativamente operare senza ritorni, non solo economici, altrimenti avrebbe perso tutte le sue facoltà:

Cito testualmente, senza fare il suo nome: «Bisogna avere fede, usare la volontà e riuscire ad eliminare tutte le scorie interiori – come l’orgoglio, la vanità, l’ambizione – bisogna rinunciare al denaro [al guadagno] e raggiungere la purezza di cuore».

Le stesse identiche condizioni per operare in modo magico sono descritte all'interno dei vangeli:

  • purezza assoluta nella formulazione dell'intento magico [sempre e solo per il bene]
  • esercizio della volontà e di una fede incrollabili [Pietro dubita e cade nell'acqua]
  • purezza del mago [non in senso assoluto, ma almeno rispetto all'atto magico]
  • assenza di ritorni non solo economici [non devono esserci secondi fini]

Se viene meno anche una sola di queste condizioni, possono accadere due cosa: o semplicemente l'intento non si realizza, o non si sta parlando di magia bianca. Ma se la magia non è bianca, è nera (vi invito quindi a fare attenzione, a buon intenditor poche parole!)

Tutto ciò può sembrare soltanto una speculazione teorica ma vi assicuro che ciascuno di voi, riflettendo, può trovare degli esempi di persone che hanno prodotto dei piccoli o grandi miracoli con l'esercizio della magia del cuore.

Ad esempio, non più di qualche mese fa, mi trovavo nella cucina di una persona, la quale mi invitò a mettere da parte i tappi delle bottiglie di plastica perché, se avessi raggiunto una certa quantità di materiale riciclato (supponiamo 100 kg), avrei potuto donare una sedia rotelle ad un disabile in difficoltà economica. 

Nel giro di un istante la mia mente razionale calcolò che anche se mi fossi messi d'impegno non sarei riuscito a raggiungere l'obiettivo in tempi ragionevoli e quindi dedussi che non avesse senso neppure tentare.

Se non che la mia vicina continuò dicendo «sai, Pura (nome inventato che corrisponde ad una ragazza con la sindrome di Down) è riuscita da sola a raggiungere l'obiettivo!». 

«E come ha fatto?» Gli chiesi, non senza stupore... molto semplicemente, Pura, una volta scoperta questa possibilità, si era data da fare chiedendo aiuto a tutte le persone che incontrava nel corso delle sue giornate, le quali accettavano ben volentieri di collaborare con lei in forza della purezza della richiesta proveniente dal suo buon cuore. 

E così, nel giro di qualche mese, Luce è effettivamente riuscita a conseguire da sola il medesimo risultato solitamente ottenuto da un complesso scolastico in cui decine e decine di ragazzi e ragazze accantonano giorno dopo giorno i tappi delle bottigliette di plastica da cui bevono a scuola! 

Compresi allora che Luce, paradossalmente avvantaggiata dalla sua condizione, avesse operato nel rispetto della magia del cuore (purezza dell'intento e del mago, fede e volontà assoluti, assenza di ritorni personali).

Mi chiesi allora chi fosse il disabile tra me e lei, e ne dedussi logicamente che il disabile fossi io, perché era evidente che il mio cuore funzionasse decisamente peggio del suo.  

Conclusione della conferenza

Vorrei concludere citando un aforisma di Sant'Agostino, un filosofo che non stimo particolarmente, che però in questo caso, a mio avviso, colse ed espresse una grande verità. 

Egli disse: «Dicono gli uomini che i tempi sono oscuri», e poi aggiunse, lapidario: «Vivano bene ed i tempi saranno luminosi. Noi siamo i tempi».

Questa massima filosofica ci aiuta a riflettere sul seguente fatto di grandissima importanza: la predominanza del bene o del male nella società dipende da noi. 

In virtù della nostra condizione umana, siamo esseri autocoscienti che hanno discrezionalità rispetto all'agire. Più diventiamo saggi, meno siamo agiti, e più esercitiamo il libero arbitrio. 

In questo senso, il libero arbitrio è una conquista che dipende dal nostro livello di consapevolezza. 

Per questo motivo vi invito a ricercare sempre la verità e a mettere la vostra opera al servizio del bene. 

Nel far ciò, lasciatevi guidare dall'amore, agite per amore e con amore; siate dei portatori di luce nel mondo... operate la magia del cuore. 

E vedrete, di questo ne sono assolutamente convinto, che il male svanirà prima dalla vostra esistenza, poi da quella delle persone che incontrerete... ed infine dall'intera società!

Mirco Mariucci


Nota 1: Sulla Verità

Diffidate sempre da due categorie di individui: quelli che negano l'esistenza della Verità e quelli che sostengono di essere gli unici detentori della Verità.

Perché dico questo... da un lato, se la Verità viene negata allora con essa cade l'etica: non c'è più il male ed il bene, tutto è relativo, ogni cosa è concessa. Ma in questo modo non può esserci armonia nella società. 

Inoltre, sostenere che “la verità non esiste”, da un punto di vista logico, è una tesi auto-contraddittoria, è un'affermazione che auto-confuta se stessa, in quanto per negare l'esistenza della verità (dicendo “la verità non esiste”) si afferma una verità (la frase “la verità non esiste” è una verità). Si deve quindi concludere, per necessità logica, che esiste qualche verità. 

Dall'altro lato, la presunzione di essere i detentori della Verità sfocia in modo naturale in un sistema autoritario dogmatico, vale a dire in un totalitarismo, che è disposto ad usare ogni mezzo, dalla menzogna alla violenza, pur di ricondurre i devianti entro i confini dettati dall'autorità.

Questa deriva sociale si è verificata più volte nel corso della storia, si pensi ad esempio ai regimi dispotici e distopici instaurati dalla Chiesa Cattolica e dal nazi-fascismo, o alla dittatura sanitaria instaurata nel corso della pseudo-pandemia Covid 19, sotto il cui regime persone prive di consapevolezza hanno cercato d'imporre alle masse comportamenti folli, irrazionali ed antiumani, al grido di “lo dice la scienza” (si legga “lo dice il Potere”).

Tutto ciò non sarebbe potuto accadere in una società retta dall'amore, in cui la ricerca della verità è intesa come un processo sociale progressivo ed aperto, basato su di un approccio cooperativo, non dogmatico e non impositivo, volto al bene comune.

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