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martedì 3 ottobre 2017

Aforismi tratti dal saggio il Sapere degli Antichi Greci


Il saggio intitolato Il sapere degli Antichi Greci è disponibile nelle principali librerie on-line, sia in formato cartaceo che digitale, anche in download gratuito.
  • La ricerca della verità è un atto individuale che non può che muovere i suoi passi dalla volontà sincera e autentica di comprendere la realtà delle cose.
  • Si potrebbe sostenere che gli schiavi incatenati nel Mito della Carvena di Platone siano gli odierni membri della società che hanno accettato acriticamente il modello socio-economico capitalistico così come gli è stato presentato mediante l'istruzione, l'indottrinamento e la propaganda.
  • L'uomo è diventato un servo dell'economia che fa ciò che è bene per il sistema, nonostante ciò lo conduca ad una deriva dalla felicità.
  • La ricerca di un consumo crescente ha condannato l'umanità ad essere schiava del lavoro, ed ha prodotto un inquinamento ambientale di una tale portata da compromettere l'intero ecosistema, mettendo in dubbio la sopravvivenza stessa del genere umano.
  • I beni dovrebbero durare più a lungo possibile e il lavoro dovrebbe essere automatizzato, in modo da minimizzare l'impatto ambientale e massimizzare la libertà umana.
  • Se oggi chi detiene il potere intende ridurre l'umanità in schiavitù nei confronti del lavoro è perché un lavoro totalizzante è un ottimo mezzo per esercitare il controllo sociale.
  • Una cosa che mi sovviene alla mente pensando alle dottrine che promettono immortalità ed eterni godimenti è che rappresentino una chiara istigazione al suicidio: se è vero che con la morte potremmo assicurarci vita e felicità eterne, perché non procurarsele subito?
  • Il mondo della matematica è davvero un perfetto candidato per rappresentare quel mondo dell'essere eterno e sovrasensibile descritto da Platone.
  • Non sarà di certo una rivelazione divina ad accrescere la conoscenza umana. Quello scorcio di verità che l'uomo può riuscire a cogliere, egli deve ottenerlo da sé, indagando mediante la ricerca filosofica.
  • Gli oggetti in movimento subiscono una contrazione delle loro dimensioni nella direzione del moto. Questa è una delle conseguenze più sorprendenti della Relatività Ristretta, seconda solo alla dilatazione del tempo, nota al grande pubblico grazie al celeberrimo Paradosso dei gemelli.
  • Quando un paradosso viene formulato crea stupore, ma è anche in grado di mettere in evidenza delle criticità che, una volta risolte, conducono a nuove e più profonde verità.
  • I paradossi contribuiscono al progresso della conoscenza umana.
  • Introdurre ad hoc un essere o un ente metafisico e credere che ciò possa spiegare ciò che (attualmente) nessuno è in grado di spiegare, è il tipico modus operandi delle religioni che, oltre a non fornire una spiegazione soddisfacente, è davvero utile se si vuole precipitare l'umanità nell'oscurantismo.
  • In certi casi sarebbe di gran lunga preferibile che l'umanità fosse così matura e onesta da ammettere socraticamente la propria ignoranza.
  • La moderna scienza non ha la pretesa di saper spiegare tutto. Le teorie scientifiche non sono certe ma probabili, e si assumono come valide fino a prova contraria.
  • Le religioni si dicono certe di possedere la Verità perché un essere immaginario di loro invenzione si è scomodato di rivelargliela all'interno di alcuni scritti sacri chiaramente redatti da uomini.
  • Se fossimo davvero "intelligenti", non sfrutteremmo i nostri simili, faremmo lavorare le macchine al posto nostro, non uccideremmo altri esseri viventi per nutrirci di carne nonostante non sia necessario per mantenerci in salute, e di certo non avremmo inquinato a tal punto l'ecosistema da causarci malattie e gettare le basi per un collasso sistemico.
  • Se impiegassimo ragione e tecnica per raggiungere il nobile fine del benessere collettivo, la costruzione di una società sostenibile a misura di essere vivente sarebbe senza dubbio alla nostra portata.
  • Per quanto plausibile possa sembrarci una conclusione induttiva, da un punto di vista logico non c'è nulla che ci assicuri che essa sia vera in senso definitivo, perché un vasto esame di casi particolari, per quanto vasto esso sia, non rappresenta una dimostrazione.
  • Violare il principio di non contraddizione, affermando la verità di tutto e del contrario di tutto, è una prassi del ragionamento sofistico adottata ancora oggi da chi intende manipolare le masse, ma che per fortuna non conduce lontano, perché il sofista può essere smascherato proprio mediante quella logica che egli rinnega.
  • I veri oggetti della matematica sono le idealizzazioni di quei disegni imperfetti, che invece hanno una forma perfetta e in virtù di questa perfezione, che le loro rappresentazioni non possono avere, acquisiscono un'esistenza indipendente e popolano un mondo sovrasensibile, parallelo a quello sensoriale ma superiore ad esso in quanto a bellezza e perfezione, il mondo delle idee chiamato Iperuranio. Un mondo conoscibile dalla ragione, che esiste a prescindere dall'esperienza e risiede al di là del mondo sensibile, che oggi potremmo identificare con il mondo della matematica.
  • I sofisti del terzo millennio sono coloro che ricorrono al sofisma per occuparsi dei propri interessi e di quelli del potere: preti, politici ed esperti del marketing, solo per citare alcune categorie.
  • La democrazia diretta è solitamente vista come il miglior modello da seguire; in realtà può funzionare al meglio soltanto se i cittadini dispongono di un livello culturale elevato e di un altrettanta sviluppata sensibilità nei confronti dei propri simili e dei loro problemi.
  • I regimi contemporanei hanno contrapposto i cittadini mediante una scellerata lotta competitiva alla sopravvivenza, in modo da sottrarre lucidità ed energie per comprendere e risolvere i veri problemi che affliggono l'umanità.
  • Al di là delle menzogne diffuse dai mass media, i fatti provano che gli odierni governi sono soltanto delle dittature camuffate da democrazie rappresentative che si avvalgono dell'ignoranza della massa per esercitare il controllo sociale e servire al meglio gli interessi dei detentori di capitale.
  • Il credente è colui che è disposto ad abbandonare l'uso della ragione in un dato ambito per accettare delle affermazioni a prescindere da tutto il resto. E ciò vale anche al di fuori della religione, ad esempio nella politica e nell'economia.
  • Ulteriore errore consiste nell'affermare che l'ateismo sia una forma di fede al pari di quella praticata dai teisti. Il che è falso. A livello logico "non credere che dio esiste", non equivale a "credere che dio non esiste"; inoltre, non esiste una religione atea che professa di credere nella non esistenza di Dio.
  • Non può esistere una divinità più vera delle altre tra quelle inventate dagli esseri umani; l'unica differenza tra Dio, Amon-Ra e l'Invisibile Unicorno Rosa consiste nell'indottrinamento impartito ai membri dei rispettivi culti.
  • L'ateismo non è un atto di fede ma la conseguenza di chi assume un atteggiamento logico razionale coerente che, seguito fino in fondo, conduce a non credere all'esistenza di alcun dio inventato dall'uomo, non necessario, non supportato da argomenti che sono logicamente validi e in totale assenza di prove oggettive.
  • Se escludessimo dal dominio delle scelte possibili Dio e lasciassimo in campo tutte le altre migliaia di divinità inventate nel corso della storia dell'umanità, perfino il Papa sarebbe ateo. Ammesso che già non lo sia.
  • La religione, in ultima analisi, si riduce ad un fatto culturale; non a caso la maggior parte dei credenti reputa vera la religione di cui ha avuto esperienza nel proprio contesto sociale, mentre ritiene che tutte le altre professioni siano in errore.
  • Le religioni, con i loro processi d'indottrinamento, riescono a trasformare ridicole assurdità in intoccabili verità di massa.
  • È sconcertante scoprire che già ai tempi di Platone qualcuno pensasse che i governi dovessero mentire a "fin di bene", come se la menzogna possa elevare l'umanità quando invece appare chiaro l'intento manipolatorio e propagandistico di un simile gesto.
  • Il condizionamento derivante dall'istruzione e da un'informazione appositamente manipolata è all'ordine del giorno negli odierni regimi mascherati da democrazie.
  • La speranza per l'umanità risiede nel fatto che la verità ha il potere di rivelare se stessa attraendo le menti dei liberi pensatori, squarciando così quell'oscurità che avvolge le esistenze dei membri della società.
  • Ritengo che il fine della società debba essere il raggiungimento del benessere collettivo, vale a dire la felicità di tutti gli esseri viventi.
  • Ciascuno deve indagare se stesso e scoprire ciò che lo fa star bene e lo rende felice e dovrebbe anche essere libero di farlo, a patto che quell'attività non diminuisca il benessere degli altri.
  • Vorrei costruire una società che fornisca a tutti i mezzi per poter individuare ed esprimere il proprio essere in libertà. È questa la mia ricetta per la felicità.
  • Se per avere i prodotti devi dedicare la tua vita al lavoro in modo forzoso, il rischio è che il tuo vero essere non sia compatibile con quell'attività, e tutto ciò conduca ad una deriva dalla felicità.
  • Lo scopo della vita non può essere ridotto allo “svolgere un lavoro”, l'essere umano dovrebbe volgere lo sguardo ad attività più nobili ispirate da passioni reali e sincere.
  • Potremmo essere liberi e invece siamo schiavi di un iper-lavoro e di un iper-consumo, dannosi ed inessenziali, artificiosamente creati per impedire che l'economia collassi.
  • Non dovrebbero esistere fabbriche dei capitalisti e lavoratori che mendicano il lavoro per sopravvivere, ma fabbriche dell'umanità nelle quali lavorano dei robot che producono ciò che serve agli esseri umani per vivere in libertà.
  • L'unico governo a cui tutti i cittadini di ogni città dovrebbero essere disposti a sottostare è il governo della ragione.
  • È chiaro che il sistema economico debba essere ripensato e che nelle sue equazioni debba tener conto sia delle necessità umane che dei limiti imposti dalla finitezza del pianeta sul quale viviamo.
  • La repubblica non dovrebbe essere fondata sul lavoro, come recita la costituzione italiana, ma sulla felicità.

Mirco Mariucci

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