Le (presunte) guarigioni prodigiose e le remissioni spontanee

Tratto dalla raccolta di saggi semiseri intitolata Anche il Papa è ateo!, disponibile in formato cartaceo e digitale, anche in download gratuito!

Alcuni fedeli, per cercare di guarire dalle malattie, tentano d'invocare (invano) l'aiuto del Divino.

Questo approccio, al contrario di quanto possano pensare, bene che vada non risolve i loro problemi mentre, in altri casi, può addirittura aggravarli.

Ad esempio, durante i periodi della peste, le persone erano solite riunirsi a pregare nelle chiese per chiedere a Dio di salvarle dalla terribile epidemia, ottenendo il solo effetto di aumentare drasticamente la probabilità di contagio. 

In molti oggi si recano a Lourdes per bagnarsi con un'acqua ritenuta “magica”, il cui (dubbio) potere taumaturgico sarebbe garantito dall'intercessione della vergine Maria, una tra le tante figure mitologiche delle religioni.

Ma tutto ciò, a parte rimpinzare le casse delle organizzazioni che gestiscono i pellegrinaggi, empiricamente ha i medesimi effetti di un bagno fatto comodamente a casa propria, eccettuata l'aggravante del rischio infettivo dovuto al gran numero di persone che s'immergono nella stessa vasca. 

Al netto della scocciatura del viaggio, ovviamente.

Tra statuine che raffigurano la Vergine, e santi barbuti avvezzi all'acido fenico, la lista dei santuari da visitare per chiedere la guarigione diviene assai corposa ed è quindi doveroso cercare di capire quale sia il più efficace tra essi. 

Chiedere l'aiuto alla madre di una divinità il cui figlio ritiene che l'epilessia, ovvero una malattia del sistema nervoso, sia causata da demoni, non sembra una mossa arguta (si veda [1]).

E non è neanche saggio rivolgersi allo "spirito" di un autolesionista esibizionista, né al suo cadavere imbalsamato ed esposto in una cripta sfacciatamente pitturata d'oro.

Inoltre, bisognerebbe considerare anche tutti gli altri luoghi sacri relativi alle altre divinità venerate nel mondo che, pur non rientrando sotto il dominio della Chiesa Cattolica, non possono essere scartati a priori, perché in alcuni casi superano i luoghi di culto cattolici in quanto a numero di visitatori annui, lasciando intendere di essere più efficaci! 

A causa di una semplice considerazione statistica, la meta di Lourdes è da scartare in partenza.

In un secolo e mezzo sembra che la Madonna abbia ufficialmente concesso solo 65 miracoli riconosciuti dalla Chiesa Cattolica (ammesso che in realtà non siano pari a 0) a fronte di 100 milioni di pellegrini circa. 

Una media inferiore a 1 su un milione, che risulta più bassa della percentuale delle sole remissioni spontanee dei tumori, che è stata stimata con un numero compreso da 1 a 10 casi ogni milione di persone[2].

Altre stime sono ben più ottimistiche: si parla di 1 caso su 100.000 o addirittura di 1 caso su 10.000[3]. 

Considerando il tasso di remissione spontanea che include tutte le malattie, la convenienza di starsene comodamente a casa diventa ancor più eclatante.

Ovviamente non tutti saranno andati a chiedere la grazia, ma di certo nessuno di quelli che si è recato nei santuari senza gambe è tornato a casa saltellando e correndo allegramente.

Una cosa che invece la scienza è riuscita a fare sul serio, prima con delle protesi sempre più complesse, e poi con dei prolungamenti biomeccanici simili a dei veri arti, che vengono addirittura mossi con il pensiero, ovvero tramite gli impulsi che partono dal cervello e giungono all'arto artificiale per mezzo di terminazione nervose, e che entro breve, aggiungo, saranno anche in grado di restituire un feedback di tipo tattile-sensoriale [4].

Non divaghiamo troppo, qui si sta parlando delle illusioni delle religioni, non della concretezza della scienza.

Una chiara indicazione di massima può già essere fornita a tutti coloro che sono in cerca di una guarigione prodigiosa.

In realtà, una volta analizzate le casistiche a disposizione, il responso su quale santuario sia più efficace tra quelli disponibili è a portata di mano: nessuno di essi.

Per cercare di guarire da una malattia è di gran lunga più conveniente effettuare un pellegrinaggio in ospedale, rivolgendo le proprie preghiere direttamente a un medico onesto e preparato che non sia al soldo di qualche multinazionale, piuttosto che allo spirito di un morto o a un accumulo di metalli e minerali appositamente fusi e levigati affinché riproducano le fattezze d'una figura mitizzata.

È vero, per molto tempo sarebbe stato certamente più sicuro andarsi a curare dal mago di turno piuttosto che subire ripetuti salassi, che venivano ampiamente utilizzati nella medicina ufficiale fino al 1600 circa.

Ma viste le innegabili conquiste della scienza in ambito medico, seppur con i suoi limiti e le distorsioni indotte dalle logiche di profitto, praticamente tutti oggi si affidano ad essa in caso di effettiva necessità: preti e maghi inclusi.

Il fatto che chi millanta di guarire le persone grazie a dei poteri sovrannaturali si rechi in ospedale, è la dimostrazione più lampante della falsità di quanto va affermando.

Del resto, se le stregonerie di preti e guaritori fossero veramente efficaci, ce ne saremmo accorti e gli ospedali non sarebbero di certo colmi di medici, sale operatorie e costose macchine basate su principi di tipo chimico-fisico.

Bisogna comunque fare attenzione.

In un mondo a misura d'essere umano, ci si potrebbe fidare ciecamente dei metodi della scienza applicati all'ambito medico, ma questa eccessiva fiducia è bene che decada in una società capitalistica dedita al profitto.

È altresì vero che tra l'efficacia delle metodologie di queste due classi, il male minore risulta comunque affidarsi ai metodi della scienza supportati da evidenze oggettive, piuttosto che a quelli della stregoneria basati sulla fede, avendo però l'accortezza di usare la propria intelligenza per documentarsi e capire se la soluzione proposta dalla medicina ufficiale è realmente efficace e necessaria, come ad esempio lo è di certo un'operazione chirurgica quando si ha un infarto, oppure se si tratta di una strategia evitabile il cui vero scopo consiste nell'assicurare un profitto a qualche multinazionale, come lo è ad esempio la scandalosa campagna di vaccinazione di massa imposta forzosamente al popolo italiano in questi tempi.

È curioso osservare che, a volte, nell'affidarsi alla scienza medica si presenta una sorta di analfabetismo razionale, che dà luogo ad un divertente fenomeno che ho deciso di chiamare riconoscenza-irrazionale.

Tipicamente accade che un'equipe medica riesce a curare un individuo avvalendosi di metodi scientifici, ma anziché ringraziare i medici e lodare la scienza il paziente stranamente afferma: «grazie a Dio sono salvo!». 

Com'è possibile?

Queste persone vengono sottoposte a interventi utilizzando macchinari, medicine e tecniche ideate, realizzate, sperimentate, collaudate e perfezionate dal miglior pensiero umano, ma nonostante tutto il paziente preferisce ringraziare Dio anziché i medici, gli scienziati e i ricercatori?

Un giorno, in una nota trasmissione televisiva pomeridiana italiana, che va in onda su canale 5, un signore raccontava la solita storiella di guarigione prodigiosa: successivamente a un complicatissimo intervento, attuato in extremis per tentare di salvargli la vita da un male definito “incurabile”, il paziente si risveglia: è salvo.

Frugandosi addosso nel letto d'ospedale scopre che qualcuno gli aveva inserito in tasca il santino di Padre Pio da Pietrelcina.

Dopo aver raccontato l'aneddoto, l'ospite, nella più totale noncuranza dei nessi causali, asserisce con sicurezza, guardando la conduttrice credulona negli occhi: «è grazie a lui che mi sono guarito!».

Ora, con la stessa logica, se al posto del santo barbuto dalle stigmate feniche il paziente avesse ritrovato la carta del Fante di Denari, avrebbe forse venerato e ringraziato il Tarocco attribuendogli la guarigione?

Tutto è possibile, grazie alla fede!

Mirco Mariucci

Fonti:

[1] N.T. Matteo 17; 14-21.

[2] Focus: "Quando la febbre cura il cancro", 25 ottobre 2010.

[3] Piergiorgio Odifreddi, C'era una volta un paradosso, Einaudi, 2001

[4] Wired Ecco il braccio robotico con dita controllabili con il pensiero 19 febbraio 2016