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giovedì 4 ottobre 2018

Il grande bluff del reddito di cittadinanza.

Il grande bluff del M5S in merito al reddito di cittadinanza era intuibile fin dall'inizio, ma ormai sta divenendo del tutto evidente:

1) non si tratterà di un reddito universale ed incondizionato, ma di un sussidio parziale e condizionato;

2) non si recupereranno 17 miliardi tagliando “sprechi” e privilegi, ma si faranno 10 miliardi di deficit (che però a detta di Salvini saranno solo 8) a cui il primo anno si dovrà sottrarre il costo per riformare i Centri per l'impiego (si consideri che 10 miliardi diviso 5 milioni di poveri assoluti diviso 12 mensilità fa circa 167 euro al mese a testa!);

3) pertanto, è ovvio che non stiamo parlando di 780 euro al mese per ogni persona al di sotto della soglia di povertà, ma di un'integrazione calcolata sulla base del reddito già percepito, che consentirà ad ogni nucleo familiare di raggiungere la corrispondente soglia di povertà (1 componente 780€; 2 componenti 1.170€; 3 componenti 1.404€; 4 componenti 1.630€; 5 componenti: 1.872€);

4) lo Stato non erogherà direttamente l'importo ai destinatari della misura, né in contanti, né con assegno, né con bonifico, ma utilizzerà una carta munita di chip, come ad esempio la moderna tessera sanitaria (al prossimo punto capirete perché!);

5) il reddito di cittadinanza non potrà essere speso liberamente: ogni operazione sarà tracciata e rigorosamente vincolata all'acquisto di specifici beni definiti di “primaria importanza”, per evitare che vengano effettuate spese immorali (Sic!); 

6) l'importo non utilizzato nel corso del mese corrente non potrà essere messo da parte per il futuro;

7) ma non finisce qui: perché se hai la “fortuna” di possedere una casa, ti saranno detratti ben 400 euro al mese dall'importo! 

E tutto ciò in cambio dell'obbligo di:
  1. iscriversi presso i centri per l’impiego e rendersi subito disponibili a lavorare;
  2. iniziare un percorso per essere accompagnati nella ricerca del lavoro dimostrando la reale volontà di trovare un impiego;
  3. offrire la propria disponibilità per progetti comunali utili alla collettività per un totale di 8 ore settimanali;
  4. frequentare percorsi per la qualifica o la riqualificazione professionale;
  5. effettuare ricerca attiva del lavoro per almeno 2 ore al giorno (ripeto 2 ore al giorno!);
  6. comunicare tempestivamente qualsiasi variazione di reddito;
  7. accettare uno dei primi tre lavori offerti.
La violazione di una delle condizioni fin qui esposte comporterà il decadimento del sussidio e gli imbroglioni saranno puniti con 6 anni di galera!

C'è ben poco da aggiungere: questo non è un reddito di cittadinanza degno di un Paese civile, è la legalizzazione del lavoro servile da parte dello Stato.

Se una simile misura sarà attuata, porterà alla formazione di un esercito di lavoratori precari sotto perenne ricatto che, per paura di perdere il sussidio, si vedranno costretti ad accettare le offerte di lavoro più indegne.

Il Movimento 5 Stelle ha iniziato la sua campagna politica maturando consensi con l'illusione di un reddito di esistenza universale e incondizionato, ma una volta salito al potere ha messo in atto esattamente ciò di cui tutti gli sfruttatori hanno sempre avuto bisogno: un ricatto per costringere gli esseri umani a sottomettersi alla volontà del Capitale.

Vale la pena di ricordare un celebre aforisma di José Mujica: «Il potere non cambia le persone, mostra come sono veramente».

Signori (dis)onorevoli, abbiate almeno il coraggio e l'onestà intellettuale di chiamare questa misura con il suo vero nome: reddito di schiavitù.

Mirco Mariucci

Al seguente link, potete trovare una mia ulteriore analisi critica sulla proposta originaria del reddito di cittadinanza avanzata dal M5S durante la campagna elettorale: si scrive reddito di cittadinanza ma si legge reddito di schiavitù.

Fonti
  1. Testo completo del disegno di legge (originario) sul Reddito di Cittadinanza del M5S
  2. Volantino sintetico con la proposta (originaria) del M5S
  3. Reddito cittadinanza più basso a chi ha casa. Adn Kronos, 4 ottobre 2018.
  4. Reddito di cittadinanza: solo per i beni di prima necessità. La legge per tutti, 3 ottobre 2018. 
  5. Reddito cittadinanza, Castelli (M5s): "Se con quei soldi vai a Unieuro, GdF fa accertamento". Repubblica, 2 ottobre 2018.
  6. Reddito di cittadinanza, guerra di cifre. Lega: otto miliardi. Di Maio: sono 10. Il Messaggero, 4 ottobre 2018.
  7. Reddito di cittadinanza 2019: tempistiche, importi e requisiti. Money, Simone Micocci, 28 settembre 2018. 
  8. Tria: rialzo deficit non sfascia i conti. Di Maio: reddito cittadinanza non per spese immorali. Corriere Della Sera, Cesare Zapperi, 3 ottobre 2018.
  9. Reddito di cittadinanza, Di Maio: «Sei anni di galera a chi imbroglia». Corriere Della Sera, 4 ottobre 2018.
  10. Reddito di cittadinanza, gli utenti social a Di Maio: "La pizza con l'ananas è 'spesa immorale'?". Repubblica, 4 ottobre 2018.
  11. Istat: record di poveri in Italia dal 2005. Vita, 26 giugno 2018.
  12. Oltre 5 milioni di persone in povertà assoluta in Italia: record dal 2005. Repubblica, 26 Giugno 2018.
  13. 5 milioni di poveri assoluti. Ocse: in Italia la scuola non è più ascensore sociale. Rai News.

3 commenti:

  1. Mirco, d'accordo con te che non si tratta di un reddito ma di un sussidio, ma sinceramente è qualcosa in più rispetto al totale disinteresse per chi vive in povertà. Non è la perfezione, ma OGGI forse non si può fare più di così... siamo ostaggi del potere di individui e lobby che non permetterebbero di fare qualcosa di meglio in Italia. Non darei la colpa al M5S che, tutto sommato, ci sta provando. Se vogliamo l'utopia, dobbiamo osare di più.

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  2. Anche a fronte di questa analisi, mi sembra una misura più che corretta! Ovvio che vanno spesi così il denaro circola, e chi ieri rovistava nei cassonetti andrà e avrà la assegno li consumerà mica farà risparmi, i risparmi si possono fare con altri soldi se necessario!

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